Operation Akropolis - Per Athena!

Acropoli di Atene

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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    Per Athena! - Acropoli di Atene

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    Battle Theme - Saint Seiya



    I
    vostri attacchi erano riusciti ad indebolire il nemico ed in alcuni casi hanno portato devastazione nella città, abbattendo palazzi e radendo la suolo i resti di quello che era un tempo la capitale della Grecia. Ma la il vero nemico è scappato, è corso verso il cuore della città vecchia, l'Acropoli. Avete seguito le sue tracce e arrivate all'unisono, chi teletrasportandosi chi spostandosi alla velocità della luce, davanti al Partenone. Siete uno di fianco all'altro, pronti all'ultimo scontro. Li potete percepire la potenza del vostro nemico, una potenza che cresce istante dopo istante. Chi di voi è in grado di vedere l'etereo può notare come un immenso ammasso di energia spirituale si stia concentrando sopra all'antico tempio per poi abbatercisi sopra come una tempesta nera. Ciò che emerge da esso è una visione terrificante. Un corpo alieno, con decine di tentacoli a farne da gambe e sei paia di braccia attaccate ad un torso che sembra composto da escrescenze ossee. La testa è un abominevole blasfemia con un singolo occhio che scruta mentre fiamme scarlatte lo riempono. Sulla sua schiena una corona che brilla di energia e due ali di energia rossa che grondano sangue. E' alto oltre quaranta metri e si alza in volo appena sopra il partenone guardandovi come un aquila che scruta la sua preda. Poi parla con una voce che è una e tre allo stesso tempo.

    Ci avete nutrito cavalieri, e ve ne siamo grati. La vostra accidia ci ha lasciato troppo a lungo a riposare in questo luogo ma ora, ora i vostri sentimenti, le vostre emozioni, sono così dolci. Così saporite. Più vi dibattete, più vi indignate e il vostro sacro fervore cresce, più noi diventiamo invicibili. Arrendetevi cavalieri, lasciatevi divorare e diventate parte del tutto. E' il normale ordine delle cose. E' il prossimo passo della vostra amata evoluzione. Uniti si vive, divisi si muore.



    Dal suolo, evocati dalla volontà del vostro nemico, centinaia di corrotti cominciano a farsi strada emergendo dal terriccio morbido per poi cominciare a coprire rapidamente la distanza che vi separa. Aleksander Seraf fa due passi in avanti mentre il suo cosmo brilla al massimo della sua potenza. Fulmini dorati lo circondano mentre un armatura di Keraunos lo avvolge. Il suo cosmo sembra poter rivaleggiare con quello del nemico per potenza ma il lawos non lo sta degnando di uno sguardo. Parla a tutti voi e la sua voce suona come il ruggito di un leone che si prepara alla battaglia.

    Io mi occuperò dell'orda di corrotti, voi date una lezione a quel mostro.



    Si ferma per un istante proprio mentre il suo cosmo brilla al massimo del suo potere. Il mostro non resta a guardare, dal cielo cominciano a piovere dei giganteschi meteoriti nerastri, circondati da fiamme che potrebbero bruciare corpo e spirito delle sue vittime con la stessa facilità oltre a poter radere al suolo l'intera città se dovvessero riuscire a colpire il suolo. Vedete Alek scattare in avanti e balzare verso l'orda che vi ha quasi raggiunto.

    CAVALIERI..........PER ATHENA!



    Il Re Santo del Leone sorvola i migliaia di corrotti circondato da fumini per poi atterrarvi nel mezzo, il pugno che impatta nel suolo che si frantuma facendo spazio a migliaia di colonne di luce, zanne splendenti che trafiggono i vostri nemici come le lame del giudizio divino. Dovete agire in fretta.




    Note del master: Eccoci ragazzi. Il vostro simpatico nemico è un energia suprema ora che i tre ex titanidi si sono rinuti nella loro final form. Come detto Alek si occuperà dell'orda di nemici lasciandovi l'arduo compito di eliminare il nemico, evitare che la città venga rasa al suolo e non lasciarci le penne. L'ordine di postaggio è libero, coordinatevi come meglio credete. Potete usare le armi di libra e la freccia ma non sono ancora sbloccate quindi regolatevi di conseguenza. L'attacco che sta arrrivando sono venti meteoriti di cosmo, fuoco ed energia spirituale lanciati ad energia suprema. Se avete dubbi sapete dove trovarmi. La deadline per il postaggio, visto che siete tanti, sarà il 6 luglio alle 21:00. Buon divertimento.
     
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    Tutto avvenne così velocemente...troppo velocemente, al punto che le informazioni in suo possesso si accavallarono, sovrastandosi le une con le altre, mischiando realtà ed immaginazione.

    Aveva raggiunto il cuore dell’Acropoli con Rigel, ma quando arrivò lì vide che non erano soli, altri cavalieri erano presenti: alcuni sconosciuti di fatto, ma famosi di fama, come il loro lawos Aleksander Seraf ed il giovane Libra proveniente da un’altra realtà, o ancora il promettente cavaliere del Triangolo, di cui aveva sentito molto parlare ma con cui non era riuscita a scambiare nemmeno una parola...sicuramente a causa di ciò che le occupava la mente per la maggiore in quel periodo. Scosse la testa portando lo sguardo sui volti conosciuti: Oceano, con lui scambiò un genuino sorriso, sapeva che l’avrebbe rivisto in quell’occasione, mentre Achille...quando lo sguardo si posò su di lui si inasprì di colpo, dov’era stato fino ad allora? Cosa aveva fatto? Dunque non era scomparso...perchè mai non aveva percepito il suo cosmo prima d’ora? Mosse un piede nella sua direzione, avrebbe voluto parlargli, correre da lui per scuoterlo, urlargli addosso la sua rabbia e frustrazione, ma la terra tremò sotto i suoi piedi, mentre un capogiro le appannò la vista quando la vide...Andrea, con indosso la gold cloth di Leo.
    Dha boccheggiò, non riuscendo a formulare nessuna parola...non era un’illusione questa volta, ne era certa poiché percepiva la sua essenza, la sua forza e quella scintilla di determinazione che al loro primo incontro l’aveva infastidita al punto da lasciarle abbandonare il Grande Tempio senza opporsi, anzi incoraggiandola pure. Allora non avrebbe potuto aiutarla, ma forse avrebbe potuto usare modi meno aspri e cinici per indirizzarla...ora era tornata, ma non da lei. Si stupì di scoprire solo in quel momento di non aver fatto caso ai movimenti della V Casa, di essersi estraniata al punto da non scorgere ciò che avveniva attorno a lei...si era ridotta all’ombra di quello che era, la sua crisi spirituale la stava alienando dal mondo terreno.

    Un’improvvisa ondata spirituale la obbligò a volgere lo sguardo al cielo; sopra l’antico tempio un ammasso di energia pulsava in maniera crescente finché non precipitò su di esso abbattendolo. Dalle macerie emerse un essere mostruoso: il corpo alieno sembrava formato da escrescenze ossee ed un’infinità di tentacoli come gambe, mentre dal torso spuntavano 3 paia di braccia. Sul volto un solo occhio fiammeggiante li scrutava, sulla spina dorsale spuntavano due ali grondanti sangue ed una corona d’energia incorniciava quello scempio di 40 metri. Parlò con voce che era una e tre allo stesso tempo, il suo discorso erano stilettate allo stomaco, parole velenose ed eretiche: venivano accusati di essere stati ciechi e deboli, di aver permesso loro di crescere e rafforzarsi ed ora dovevano soccombere per unirsi al tutto.

    Centinaia di corrotti furono vomitati dal terreno e cominciarono a correre verso di loro...Aleksander, avvolto da una armatura di puro Keraunos, si frappose tra loro…il suo cosmo era potente ed avvolgente quasi quanto quello del nemico, però non rivolse ad esso nessuna attenzione, quella era dedicata completamente a loro: li invitò a fronteggiare il mostro, mentre lui si sarebbe dedicato all’orda di corrotti. Il suo cosmo brillò risvegliando Dha dal suo torpore, ma nel mentre il nemico creò dei giganteschi meteoriti nerastri, pregni di fuoco cosmico e spirituale….avrebbero disintegrato ogni cosa, ogni persona, la città stessa.
    Dha sentì il loro lawos inneggiare ad Athena ed atterrare nel mezzo dell’orda, il pugno che impattò sul terreno generò alte colonne di luce che sferzarono i corrotti con la potenza di un giudizio divino.

    Non avevano tempo...la minaccia dei meteoriti incombeva su di loro, per quanto Dha cercasse lo stimolo per agire, sentiva la minaccia dei minuti come un ticchettio nelle orecchie; serviva loro tempo, più tempo per coordinarsi, per imbracciare le armi, accumulare cosmo….tempo per dedicarsi ad una difesa...tempo per tempo...l’illuminazione la folgorò come un dono divino.
    Allargò le braccia al cielo, levitando di qualche metro verso il meteoriti...avrebbe espirato l’aria dai polmoni concedendo ai suoi compagni ciò di cui avevano bisogno: tempo.
    La cronostasi si sarebbe propagata ad area dalla sua figura verso i meteoriti; era la prima volta che convogliava il suo dominio della realtà in quel senso ed insieme ad esso, forse causato da quell’improvviso desiderio di protezione, filamenti energetici e spirituali scaturirono dalle sue dita protese andando a generare la sua barriera universale...tuttavia questa volta avrebbe assunto una forma diversa dal solito: non più una sfera circondante il suo corpo, ma una coppa dal diametro di centinaia di metri, volta a contenere l’eventuale impatto dei meteoriti e nel frattempo schermante nei confronti dei suoi compagni a terra.

    Virgo stava agendo con ciò per cui era stato creato: puro potere difensore, Dha si sarebbe consumata per quella causa, perché era per quello che valeva la pena di morire….la propria famiglia.

    GkJvmPO
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    NARRATO † PARLATOPENSATO°TELEPATIA°

    NOME † Dhawyth Thew
    ENERGIAViola
    CASTA † Cavalieri di Athena
    CLOTH † Gold Virgo {VII}
    FISICAMENTE † buone
    MENTALMENTE † varie
    STATUS CLOTH † ottime

    RIASSUNTO AZIONI † Preambolo a parte dove introduco i vari personaggi e come reagisce Dha ad ognuno, vado di abilità Time Stop sui meteoriti per rallentare il flusso del tempo in quell'area e con il Kaan a coppa (curvatura verso il basso) per bloccare l'eventuale impatto sul terreno ed i loro effetti sui compagni a terra.
    ABILITÀIlluminazione Spirituale.
    Il Cavaliere della Vergine è sempre stato il più vicino agli Dei tra tutti i suoi compagni. Ciò non è una semplice metafora per indicare il suo immenso potere, quanto qualcosa di ben più profondo.
    A prescindere dalla propria filosofia, il processo per giungere alla piena padronanza dei poteri della Costellazione culmina nell'Illuminazione, nel raggiungimento pieno dell'Ottavo Senso (Esso è il senso dei sensi e per questo motivo non ha barriere fisiche, supera il degradarsi delle ere, diventa immortale. Per questo motivo tale senso permette al cavaliere di superare ostacoli ritenuti insormontabili e di raggiungere il regno dei defunti da vivi. Con l'ottavo senso vista, udito, gusto, olfatto e tatto si uniscono ad intuito, creatività e razionalità dando vita ad un nuovo universo di immagine e comunicazione.)Il Cavaliere, giunto a tale consapevolezza del Tutto, potrà creare Proiezioni Astrali di sé(Data la sua familiarità con l'immateriale, il cavaliere è in grado di separare la propria anima dal suo involucro fisico. Lo spirito in questione preserverà le proprie capacità cosmiche e mentali, lasciando il corpo privo di difese in una sorta di ibernazione provvisoria. Per raggiungere questo livello di separazione, il cavaliere deve meditare e concentrarsi a lungo in un luogo tranquillo e sicuro, poiché il corpo verrà abbandonato nel luogo di meditazione prescelto e quindi potrebbe essere soggetto ad attacchi mortali; se ciò dovesse accadere ne risentirebbe anche la mente e lo spirito del cavaliere, che perirebbe a breve dalla perdita del corpo.La proiezione astrale potrà muoversi in tutti i luoghi raggiungibili dal teletrasporto, soffrendo delle medesime preclusioni. In questa forma potrà comunque interagire con il mondo, combattere ed utilizzare il cosmo, con l'unica variante di un maggior dispendio energetico. Tuttavia se l'avatar dovesse accusare danni essi si ripercuoterebbero direttamente al suo spirito, in misura maggiore rispetto al normale. Tutti i sensi e la mente funzioneranno e saranno colpibili normalmente nell'avatar come nel corpo fisico, ad eccezione del tatto. Gdr-Only con autorizzazione del Master), manipolare la materia con un potere del tutto simile alla Telecinesi (Essa rappresenta quella particolare abilità mentale che permette al cavaliere di interagire con il mondo circostante utilizzando la mente; egli potrà quindi spostare gli oggetti col pensiero, torcere ed effettuare morse semplicemente usando la mente.), e controllare direttamente gli Stati d'Essere degli Spiriti (Questa familiarità con l'essenza ultima dell'essere, permette al cavaliere di gestire l'intricato reticolo di fili che compongono l'anima dell'essere umano; egli potrà quindi attaccare, ferire, fin quasi a mutilare, lo spirito dell'avversario che non risentirà di alcun danno fisico sul proprio corpo, ma si sentirà come affaticato, quasi svuotato di ogni energia fisica, oltre che a provare atroci dolori. Inoltre la manipolazione spirituale può colpire anche i livelli emotivi, instillando nell'avversario le più disparate emozioni; potrà inoltre trasportarli tra i vari Mondi Eterei... fino a poterli completamente annichilire).

    Dominio sulla Realtà.
    Il dominio sul mondo spirituale conduce al dominio sul mondo materiale. Il Cavaliere è parte del Tutto, consapevole del passato, del presente e del futuro.Tale conoscenza si manifesta sul controllo delle regole basilari dello spazio/tempo, potendo spostarsi attraverso esso con il Teletrasporto(Esso avviene a livello subatomico; il corpo fisico si disintegra per riassemblarsi nel punto prestabilito, ma per fare ciò richiede un quantitativo energetico non indifferente, motivo per cui può essere usato in duello una sola volta per evitare un attacco - anche i colpi ad area possono essere evitati grazie alla possibilità di spostarsi in un'altra dimensione, sempre una sola volta per duello. Si possono anche teletrasportare persone consenzienti ed i loro oggetti, le proprie tecniche e virtualmente ogni cosa spostabile. Inoltre si possono teletrasportare anche soggetti non consenzienti così come i loro oggetti, a patto di riuscire a toccarli fisicamente con i propri poteri), o Fermare il Flusso del Tempo in un'area (Lo scorrere del tempo può essere arrestato e modificato dal cavaliere che può decidere di attivare tale potere su uno o più bersagli, che verranno coinvolti o meno in tale stasi ed immobilità. L'alterazione temporale può essere localizzata a persone o zone precise, ad esempio un campo di combattimento;tale abilità richiede un alto consumo energetico a seconda della vastità dell'area interessata e del protrarsi dell'effetto. Durante questa sorta di stasi potranno comunque essere usate tecniche e poteri; la crono-stasi stessa può essere lanciata come una tecnica atta ad influenzare la percezione temporale di coloro che ne vengono colpiti nell'area d'effetto della tecnica, o per scopi difensivi o per bloccare od evitare attacchi altrui). Agli estremi egli può creare tecniche in grado di richiamare un'immensa quantità di energia cosmica direttamente dalla realtà o di alterare profondamente il campo di battaglia richiamando il Suono della Creazione del Cosmo o il Suono della Distruzione (Queste tecniche sono rispettivamente il Tenma Kōfuku☀ e l'Agyō/Ungyō☀, colpi così potenti che prima di essere eseguiti richiedono di accumulare cosmo durante il combattimento privandosi temporaneamente - minimo quattro turni - di almeno un senso.Lanciate senza questo accumulo le tecniche perdono la propria caratteristica "straordinaria" ed hanno il medesimo potere di tutte le altre tecniche.)

    Dominio sul Corpo.
    Solo tramite il controllo di sé e delle proprie pulsioni si può sperare di giungere allo stato di Illuminazione e rimanerci.
    Il cavaliere ha ormai vinto questo combattimento con se stesso e conosce tutti i segreti del corpo e delle sue interazioni con la realtà.L'accettazione e la comprensione delle regole che governano l'Universo, hanno permesso al cavaliere di modificare ed alterare i normali stimoli esterni dati dai cinque sensi. Utilizzando come veicolo le sue abilità spirituali e non il cosmo o contatti fisici, egli può modificare tali sensi: Udito Vista Gusto Olfatto Tatto, inibendoli temporaneamente o permanentemente, trascinando l'avversario verso una forma di non esistenza, quasi una sorta di oblio. Ogni privazione avrà uno specifico effetto che verrà affrontato volta per volta.

    Illusioni Complete.
    La manipolazione della realtà permette al cavaliere di dar libero sfoggio alla creazione; a seconda del livello energetico egli potrà creare fitte reti illusorie, spaziando da semplici miraggi a più complete e realistiche forme. Esse saranno in grado di influenzare tutti i sensi dell'osservatore, inclusa le mente, ma tranne il tatto poiché si tratta sempre di illusioni non tangibili. La destrezza e l'accuratezza dei particolari creati potrebbero essere così precisi e convincenti fino al punto di ingannare la mente stessa dell'avversario, che quindi crederà di percepire le consistenze, i sapori e gli eventuali danni. Le illusioni mentali sono più infime e complesse perchè più difficili da squarciare; il velo illusorio colpirebbe direttamente le connessioni nervose, alterando e modificando qualsiasi influenza.
    Tale capacità può essere usata anche con scopo difensivo preventivo; difatti permetterà al cavaliere di accorgersi delle menzogne altrui individuando qualsiasi forma di illusione, e di permettergli quindi di proteggere la mente da invasioni esterne atte ad influenzarla. (Per annichilire tali illusioni sarà necessario un consumo di cosmo e una tecnica difensiva appropriata).


    TECNICHENegatio Malum - Kaan.
    Difesa personale/ad area, tutte le componenti
    Tecnica difensiva (bouncer) completa.

    Questa particolare tecnica difensiva, tramandata dai precedenti cavalieri di Virgo come difesa praticamente impenetrabile quasi assoluta, permette al cavaliere di creare una sfera attorno al proprio corpo pregna del potere delle fiamme del leggendario Garuda, capaci di epurare ogni male. All'interno di tale barriera, che ricopre il cavaliere proteggendolo a 360 gradi, egli sarà praticamente invulnerabile, potendo contare su una difesa completa e totale da qualsiasi genere di attacco fisico, elementale, energetico, spirituale e mentale (la sfera protettiva può assumere un diametro massimo di due metri e quindi ospitare un secondo individuo oltre al cavaliere). Inoltre sfruttando le proprie capacità telecinetiche, il cavaliere potrà tentare di ritorcere contro il nemico il suo stesso attacco, aumentandone l'effetto con l'aggiunta del proprio cosmo (se l'energia dell'avversario è inferiore a quella del cavaliere la tecnica potrà respingere l'attacco bruciando però la possibilità del cavaliere di sfruttare una propria tecnica offensiva nel medesimo turno -varrà quindi come difesa + contrattacco- se il cosmo in gioco è pari la tecnica devierà semplicemente senza riflettere, mentre qualora dovesse difendersi da un avversario più potente varrà come semplice e normale difesa). Tuttavia tale tecnica non è da ritenersi infallibile; ai fini dell'efficacia bisogna tenere conto del divario energetico fra il saint e l'avversario, inoltre proprio per la sua caratteristica assoluta, essa richiederà una notevole concentrazione e durante la sua esecuzione al cavaliere non sarà permesso di muoversi
     
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    Tutto era morto...tranne la guerra

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    ALEXIS
    LIBRA {VIII}
    ENERGIA VIOLA


    POST I

    OPERATION AKROPOLIS
    PER ATHENA!


    Un passo dopo l’altro, con una certa fretta ad onor del vero, i tre guerrieri si stavano dirigendo verso il luogo dove si sarebbe svolta la battaglia decisiva per la riconquista di Atene e la salvezza di molte persone. Aveva combattuto quella battaglia con la stessa determinazione che mostrava in ogni realtà, lo aveva fatto semplicemente perché gli sembrava la cosa giusta da fare. Forse tale affermazione non era corretta: era l’azione necessaria per riportare equilibrio laddove vi era un grande squilibrio; fu solo ed unicamente per tale ragione che egli agì e solo per un tale movente avrebbe aiutato quei guerrieri che avevano visto morte e distruzione nelle loro terre. Accompagnò Andrea e Alek senza dire una parola, la sua mente era già diretta a quello che sarebbe accaduto di lì a poco. Pochi passi ancora e la battaglia sarebbe iniziata, pochi passi ancora e vide i guerrieri che difendevano quella realtà.

    Un cavaliere di Virgo, lineamenti dolci e delicati: non era Daya ma una donna.
    Un giovane cavaliere del Cancro, qualcosa di molto diverso da Gabriel a dir la verità.
    Achille, il cavaliere del Sagittario che aveva incontrato quasi per caso, buffo ritrovarsi ora nel suo mondo, nella sua realtà no?
    Il Silver Saint del Triangolo che aveva avuto l’onore di incontrare nella Quinta Casa.
    Ed infine il Titano, il primo tra i Dodici: Oceano. Quando lo guardò un brivido gli corse lungo la schiena ma stranamente non era una sensazione sgradevole, tutt’altro. Lo osservò, scavò leggermente nel suo cosmo quanto bastava per comprendere che le sue intenzioni erano allineate con quelle di Aleksander e ciò era quanto bastava per il momento.
    Chiudevano quel gruppo di guerrieri ovviamente lui stesso, Andrea ed Alek.

    La tensione che si respira è molto alta, Alexis si rende conto che non tutti sono pronti o abituati a certe situazioni, capisce che quei guerrieri sono per la maggior parte gli esponenti di una generazione recente. È una cosa molto strana a suo modo di vedere, alquanto particolare a dire il vero, di solito i giovani guerrieri venivano mandati in guerra al fianco di combattenti esperti e navigati ma probabilmente in quel mondo, in quella realtà non era stato possibile. Ma tutte queste sue considerazioni caddero rapidamente quando il loro nemico si palesò, si mostrò in tutta la sua bruttura. La situazione era sicuramente difficile e particolare, qualcosa che non sarebbe stato facile risolvere in poco tempo, ma come al solito faceva affidamento su i suoi compagni e nella sua totale e incrollabile fede verso Athena.

    Il Lawos parlò e senza aspettare nulla si lanciò contro quei corrotti che sorgevano come dal nulla, lasciando ai suoi uomini, ai suoi guerrieri la difesa della città. Ciò era davvero tanto, un attestato di fiducia nei loro confronti, voleva dire che in fondo Alek credeva ancora.

    Quell’abominio era sopra di loro, incombeva come la spada di Damocle e non si fece attendere: una ventina di meteoriti lanciati ad un’energia impareggiabile, una forza pari a quella dello stesso Alek. Ma loro erano in tanti, loro avrebbero combattuto tutti insieme per riportare la pace in quell’angolo di mondo piagato da un male oscuro.

    «Per Athena», gridò Alexis prendendo posizione di fianco a Virgo.

    Improvvisamente il Tridente che aveva in mano Andrea scomparve per comparire sospeso in aria davanti ad Alexis insieme alle altre undici armi che sospese intorno a lui erano pronte a distruggere e annientare ogni nemico.

    «Le presentazioni a dopo amici miei», disse mentalmente a tutti.

    «Aiuterò la Vergine Dorata in questa follia, fatto ciò avrete le mie armi per annientare quella creatura immonda. Chiunque di voi desideri essere portato in prossimità del mostro me lo comunichi e provvederò. Che Athena vegli su tutti noi»

    Poi si fermò un istante e si rivolse telepaticamente al solo Achille: «È un vero piacere incontrarti amico mio»

    Ed infine la furia giudicatrice del cavaliere della Settima casa si palesò con una furia che non aveva alcun precedente: le dodici armi partirono veloci e rapide più delle saette di Alek e con una forza inaudita si abbatterono contro quel terribile attacco che avrebbe raso al suolo l’intera città e non solo. Ogni armi che veniva lanciata e guidata dal cosmo di Alexis aveva una potenza spropositata, ognuna di essa impattando contro uno o più meteoriti rilasciava un’esplosione cosmica devastante che sarebbe stata capace di annientare anche il più forte dei nemici. Le armi di Libra prese singolarmente erano devastanti ma tutte e dodici insieme mostrarono una forza impressionante.

    Ma Alexis non poteva sedersi sugli allori: sapeva bene che il tempo che gli era stato concesso da Dhawith non era infinito e avrebbe sfruttato ciò per aiutare i suoi compagni. Le armi impattando rapidamente e con una furia devastante contro quell’attacco riuscendo a distruggere almeno la metà di quei meteoriti e danneggiando gravemente anche altri: a conti fatti ora si trattava di una forza gestibile dal cavaliere della sesta casa.

    Appena le armi colpirono i meteoriti adempiendo al loro compito, Alexis le diede ai vari guerrieri li presenti.

    Il Tridente tornò ad Andrea.
    La Barra Tripunte a Lawrence.
    Il secondo Tridente al cavaliere del Cancro.
    Uno scudo giunse al cavaliere della Vergine.
    I due Tonfa ad Achille.
    Le due spade al Titano.

    Aveva finito? No, aveva ancora spazio per fare una cosa, qualcosa che in qualche modo avrebbe aiutato i suoi compagni. Espanse il suo cosmo, cercando di portare armonia dove non vi era, i piatti della bilancia si muovevano rapidamente su e giù cercando un equilibrio che non era facile trovare. Il suo cosmo rapidamente si mosse e avvolse quello dei suoi compagni, il cosmo di chi aveva conosciuto in quel frangente, il cosmo di chi non capiva perché si trovava lì. Tutti, in un modo o nell’altro sarebbero stati sostenuti dalla forza di Alexis.

    Tutto ciò sarebbe bastato?
    Non lo sapeva onestamente ma era una cosa che gli accadeva molto spesso ed era in queste occasioni, che lui invocava la sua Dea, le chiedeva di guidarlo in questa guerra.

    «Guidaci in questa guerra.
    Concedi a tutti noi la forza di cui necessitiamo.
    Io vi giuro che torneremo tutti quanti vittoriosi.
    Oggi non perderai nessuno dei tuoi guerrieri»


    Si fermò un istante e poi sottovoce disse nuovamente

    «Nessuno»


    IL MIO ERA UN MONDO PERFETTO

    STATUS FISICO ♦ Ottime
    STATUS MENTALE ♦ Determinato
    STATUS CLOTH ♦ Indossata

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Benissimo, giusto un paio di spiegazioni. Alexis usa la sua tecnica come ABSOLUTE, quindi il Telyos viene sparato come se fosse un'energia Nera ( qui va anche considerato, in questa particolare condizione che avendo cosmo distruttivo dovrebbe distruggere le cose molto più facilmente di altri ), l'attacco è diretto proprio contro i meteoriti riuscendo a distruggerne un gran numero, cosa che permette a Dha, tramite il Khan di difenderci dal resto degli stessi ( considero di essere all'interno del Khan quando arrivano le botte ). Fatto ciò, grazie alla Cronostasi di Virgo teleporto le armi e le do' agli altri combattenti secondo l'ordine enunciato nel post. Ovviamente, per questioni logistiche, chi vorrà essere teleportato vicino al mostro o da qualche altra parte lo comunicherà nel suo post e si può considerato teletrasportato. Alexis conclude il post espandendo il suo cosmo per sostenere i suoi compagni. Grazie alla capacità "armonia", posso rendere straordinaria un'abilità o un attacco, cosa che appunto scelgono i miei compagni.

    Questo dovrebbe essere tutto.
    EPPURE DESIDERAVO L'IMPERFEZIONE

    ABILITÀ
    ● Armonia {Cosmo Straordinario}
    Il Cavaliere di Libra, può interagire e interferire con tecniche e attacchi sia di compagni che di avversari. Egli infatti, se lo ritiene giusto e opportuno è in grado di sostenere in battaglia chi secondo lui è degno, ciò si traduce nel rendere straordinario un attacco o un'abilità di un altro saint o dell'alleato di turno. Per contro, l'essenza della Bilancia può interferire con un attacco nemico cercando di ridurre gli effetti o di interferire nella creazione della tecnica avversaria per indebolire un attacco che potrebbe rivelarsi molto pericoloso; ovviamente la riuscita di ciò dipende dal divario energetico in atto, nel caso di un dislivello molto grande a favore del Gold Saint, egli potrebbe addirittura spegnare letteralmente la tecnica avversaria.

    ● Distruzione {Cosmo Distruttivo}
    Il fato che spetta a chi si oppone alla Bilancia, o a chi non viene ritenuto degno dal Gold Saint è un abisso di oscurità, perché nel cuore del giusto non vi è alcun tentennamento. Tutto ciò si traduce in un cosmo estremamente distruttivo in grado di annientare e annichilire il cosmo nemico o la materia in genere con molta più facilità rispetto ad altri.

    Lista delle Armi: IN SCHEDA
    ( Side Note: avendo una cloth di livello 8 considerate le armi di Libra come se fossero quelle di Soul of Gold )

    TECNICHE
    Telos Dikaiosyni [ABSOLUTE]
    Probabilmente si tratta della tecnica più potente a disposizione di Alexis, una tecnica che difficilmente usa se non quando viene espresso il suo giudizio finale. In tale offensiva vengono utilizzate tutte e dodici le armi a disposizione del Gold Saint, le quali cominceranno a lievitare attorno alla sua figura, esattamente alle sue spalle. Tali armi, pregne del cosmo e del giudizio del custode della settima casa si abbatteranno con una forza ed una violenza inaudita su un obbiettivo ( o anche più di uno a secondo della situazione ), generando una forza distruttrice senza eguali. Se anche solo una delle dodici armi può essere fatale, non è nemmeno immaginabile cosa potrebbero fare tutte e dodici le armi insieme. Colpito un'area o il bersaglio ( esse vengono guidate e comandate dal Saint, in quanto tali armi sono simbiontiche con Alexis ) generando un'esplosione ed una devastazione ineguagliabile. Tale attacco può essere usato sia come attacco normale che come attacco ABSOLUTE, in tal caso oltre al fatto che la forza espressa sia molto superiore a quanto normalmente egli possa fare ( come se la tecnica fosse stata lanciata con un'energia in più ), c'è da considerare anche un altro fattore: le armi di Libra che normalmente sarebbero in grado di arrecare danni come se fossero lanciate con un livello superiore, in tale caso lo farebbero come due livelli in più ( nella fattispecie, con una tecnica absolute, al suo livello cioè viola, le armi sacre sarebbero in grado di rompere armature da I-VI e incrinare VII-VIII ).

    narrato ♦ « parlato »pensato°telepatia°
     
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    OPERATION AKROPOLIS - Per Athena
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    Parlato - Pensato - Methos - Altri

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    Avevano seguito le tracce di Kratos fino all'Acropoli, ma di lui o del suo passaggio non sembravano esserci tracce. Eppure lo aveva seguito insieme alla Custode della Sesta Casa, e non poteva esserci possibilità di errore: Quello era il suo obiettivo, e lo avevano capito già nel mondo spirituale. E la sacerdotessa, o meglio la sua anima, era stata annichilita da quella creatura che faceva sorgere un istinto di furia nell'animo del cavaliere... e di Methos.

    Ma ci volle un attimo, per realizzare che i due non erano gli unici ad aver raggiunto quel luogo: altri cosmi erano presenti, alcuni noti, altri sconosciuti ma comunque rassicuranti... solo il nemico si celava ancora.

    A quanto pare c'è una festa, da queste parti... è bello sapere di essere invitati. Più o meno. Guarda che schieramento di gente che abbiamo qui, ci sono soggetti proprio interessanti.

    In casi del genere più siamo e meglio è, vero?

    Rigel si guardò intorno, osservando per quanto poteva i visi delle persone che intorno a lui e Dha. E il primo che vide fu Achille del Sagittario, che non vedeva dai tempi dell'ultima invasione del Santuario. Era dunque sopravvissuto? Il ragazzo lo credeva morto, come era stato per Deneb, anche se non c'erano mai state notizie ufficiali sul suo conto. Vederlo e saperlo vivo era un sollievo, anche se non aveva mai avuto modo di parlarci. Poi il suo sguardò si spostò verso un'armatura d'Argento: quel cavaliere non rientrava tra le sue conoscenze, ma la foggia della corazza suggeriva l'appartenenza alla costellazione del Triangolo Australe. Come era stato per lui tempo prima, adesso quel guerriero era "il ragazzino d'argento in mezzo ai compagni dorati". Di fianco a loro, una faccia conosciuta: Oceano, il titano che aveva incontrato quando ancora vestiva Altare, si era unito a loro e sembrava essere lì come ospite speciale. Methos sarebbe stato contento di scambiarci altre due chiacchiere, probabilmente, ma il momento non sembrava il migliore.

    Lo sguardo si spostò nuovamente, verso un altro trio.

    Ecco, lo vedi? Quello è Aleksander, il fratello di Mal'al. In gran forma, a quanto pare.

    Rigel aveva solo sentito parlare di lui, sapeva che era il Lawos e che gli ordini per quella missione erano partiti da lui. Irradiava potenza anche solo a guardarlo, e quella sensazione l'aveva percepita solo accanto a Bart, nel passato.

    Un vero peccato, che il Gran Sacerdote non sia qui con noi...

    Ma i due Cavalieri d'Oro non li aveva mai visti. C'era il Custode della Settima Casa, che sembrava molto giovane e altrettanto tranquillo; non pareva che fosse su un campo di battaglia, forse era abituato a fronteggiare pericoli di quella portata ma andava detto che dal suo addestramento anche Rigel ne aveva viste diverse, e anche abbastanza variegate. I suoi occhi si posarono sull'ultimo guerriero. Una donna che vestiva l'armatura del Leone, che era appartenuta a Deneb oltre che allo stesso Aleksander; un sorriso affiorò sul volto di Rigel al ricordo del compagno, poi si accorse di un particolare: lunghi capelli verdi. Che fosse lei, la ragazza che aveva incontrato Chimaera? La sacerdotessa di Andromeda?

    Ehi, ragazzino. Guarda in su, è meglio.

    La voce di Methos lo riscosse dai pensieri e alzò lo sguardo al cielo. Vide ancora i flussi di energia spirituale come li aveva visti nell'altra dimensione, andavano addensandosi sempre di più. Gli spiriti si fecero più inquieti, fino ad entrare letteralmente in tumulto quando la nube nera e violacea prese corpo al di sopra nel tempio, vorticando in una colonna di tenebre da cui emerse una creatura enorme, decisamente più grande di Kratos di almeno una dozzina di volte. A Rigel bastò fare due più due per capire cosa fosse successo.

    Ce n'erano altri, e a quanto pare si sono riuniti qui diventando quell'affare. Dobbiamo puntare sulla superiorità numerica, quel mostro è FORTE.

    La voce di Kratos mescolata ad altre due risuonò nell'aria, accuse velenose e taglienti rivolte al genere umano e ai difensori del Santuario.

    La solita tiritera, è tutta colpa nostra, unitevi a noi o morirete. Sai che novità, i Corrotti non hanno proprio fantasia con le minacce.

    Poi apparvero le orde di abomini dal nulla, sorgendo dal terreno come in uno scenario di film apocalittico con gli zombie a fare da antagonisti, e il Lawos si fece avanti per fermarli. Sarebbe bastato lui a fermare tutto quell'esercito, ma avrebbe fatto più comodo averlo a fianco contro quel bestione alato. Anche il colosso non si era fatto pregare ad attaccare, muovendo le ali aveva formato come un vortice nero sopra la sua testa dal quale emersero una serie corpi rocciosi grandi come asteroidi, fiammeggianti per il contatto con l'atmosfera e permeati di energia spirituale. Rigel stava per reagire, ma due Cavalieri furono più rapidi di lui. La prima fu Dhawyth, che si sollevò alle sue spalle usando la difesa totale del suo Kahn; il ragazzo vide me meteore rallentare, ma non sarebbe stato sufficiente. Nello stesso istante udì nella propria mente la voce del Cavaliere di Libra.

    Le presentazioni a dopo amici miei. Aiuterò la Vergine Dorata in questa follia, fatto ciò avrete le mie armi per annientare quella creatura immonda. Chiunque di voi desideri essere portato in prossimità del mostro me lo comunichi e provvederò. Che Athena vegli su tutti noi.

    Le armi della Bilancia saettarono in ogni direzione possibile contro i proiettili infuocati danneggiandoli o addirittura distruggendoli; le difese dei due guerrieri sarebbero state più che efficaci per evitare - anche se il pericolo si poteva ripresentare - che tutti loro venissero distrutti e che l'Acropoli diventasse il loro cimitero. Poi, una delle armi volò dritta nelle sue mani ed altre fecero lo stesso per gli altri guerrieri presenti: a lui giunse il tridente dorato. L'afferrò al volo, facendola ruotare ed alzandola verso l'alto d'istinto: sentì il suo cosmo bruciare più intensamente, la sua forza crescere. Libra era al fianco di ognuno di loro.

    Incredibile.

    Vuoi star fermo a guardare o ti dai una mossa? Abbiamo un problema grosso quanto una montagna da risolvere! E comunque io preferivo la spada.

    Rigel fece brillare il proprio cosmo e si sollevò con la telecinesi, schivando i detriti per avere campo libero nel suo attacco. Si spostò lateralmente, poi il cosmo esplose e le fiamme azzurre comparvero letteralmente ovunque, richiamate anche dal tridente che impugnava. Anche se per un istante, aveva colto una cosa che lo aveva insospettito. L'ultima affermazione della creatura. Diresse anche lui un messaggio telepatico agli altri guerrieri prima di attaccare a sua volta e dare inizio alla controffensiva delle forze del bene.

    Lo ha detto lui stesso, avete sentito? "Uniti si vive, divisi si muore." Restiamo uniti e non perderemo, continuiamo a combattere e forse le tre entità che lo formano si divideranno! A quel punto sarà la sua fine!

    L'energia cosmica andò convogliandosi verso il tridente, e con essa le fiamme azzurre: avrebbe tentato una cosa che difficilmente avrebbe potuto abbattere il mostro data la sua forza spaventosa, ma forse avrebbe potuto indebolirlo abbastanza da aprire una via per i suoi compagni; dopotutto lui da solo era riuscito a mettere in difficoltà persino Bart, prima di penderle sonoramente. Il cosmo e i fuochi fatui saettarono attorno all'arma di Libra, frementi di liberare la loro forza.

    PER ATHENA... SEKISHIKI KONSOU HAAAAA!!!!!!



    Un dardo dorato di fiamme azzurre si dipartì dalla punta del tridente, con una forza che Rigel non aveva mai sprigionato prima di quell'istante. Doveva sperare che la sua idea funzionasse, che l'attacco avesse qualche effetto che permettesse agli altri di affondare i loro colpi. Aprire un varco per Oceano e per gli altri cavalieri, i suoi amici. La sua famiglia.

    y8k159l


    _Marco_Albiero_-Cancer-Omega
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Viola
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Cancro [VII]
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Cosmo Straordinario di Libra mode: ON.
    STATUS MENTALE - VALHALL... ah, no.


    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Ok, semplice e conciso. Intro a parte, carico il Konsou Ha a cosmo straordinario col tridente, in modo tale da sperare due cose:
    1. Che l'anima o quella che è del mostro (che dentro avrà ancora il nucleo inghiottito dal nostro miniboss) ne risenta;
    2. Che il cosmo di Cancer vada a indebolirlo un po' per far essere più efficaci gli attacchi degli altri.

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.


    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.


    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE


    Sekishiki Konsou Ha: Si può considerare come una variante offensiva decisamente più diretta del Sekishiki Kisouen. Le Fiamme Demoniache Celesti evocate dal cavaliere attaccano l'avversario bruciando e deflagrando come se si trattasse di uno sciame di proiettili spirituali esplosivi che però danneggiano solo la materia, che può essere il corpo di un nemico, la sua armatura o quant'altro. I danni da deflagrazione inflitti, sono da considerare sempre in base al divario energetico tra i combattenti.



     
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    Cos'era quella sensazione?
    Perché Oceano, davanti al mostro corrotto che erano diventati i suoi nipoti, si sentiva così bene al fianco dei Cavalieri di Athena? Perché sentiva quel fuoco ardergli nel corpo, bruciargli nel più profondo del suo cuore, quel senso di dovere assoluto, di determinazione incrollabile, di giustizia assoluta dalla sua parte? Erano duali le emozioni del Titano, dolore danzava in lui, fisico e psicologico, era stato ferito nel profondo dalla perversione in cui erano diventati i figli di sua figlia, e fisicamente era stanco. Il suo contenitore umano tremava di stanchezza, meravigliandosi alla grandezza dell'attacco sprigionato dal sacro custode di Libra e della Dhawyth che aveva incontrato, si era ispessito nello strenuo tentativo di proteggere sé stesso e il coraggioso cavaliere del Triangolo dall'energia sprigionata dall'esplosione delle meteore con la stessa assoluta e feroce devozione, eppure aveva sofferto grandemente per quello: la sua Soma, fusa con il suo corpo, stava infrangendosi. Crepe avanzarono ovunque sulla sua forma, facendo scorrere al suolo un misto di Ichor e acqua ribollente. Il suo spirito stava bruciando, il suo corpo stava bruciando, eppure... eppure Oceano non avrebbe mai potuto sentirsi più in forma, più sicuro di sé, più certo dei propri sforzi.
    Quanta nostalgia in quella sensazione, l'aveva già provata quando si combattevano gli abomini che minacciavano la realtà insieme, quando i Dodici erano uniti, quando il bene trionfava.
    Ma adesso il mondo aveva altri guerrieri della giustizia, altri sacri paladini, e il Titano non avrebbe potuto sentirsi più onorato di essere al loro fianco. La sua mente toccò tutti i presenti con dolcezza, con paterna determinazione, con assoluta certezza. Era in forma umanoide, una massa d'acqua indistinta con braccia e gambe, per un motivo: erano umani i suoi compagni, i suoi alleati in quella lotta, e con tutte le limitazioni dell'umanità stavano lottando. Sarebbe stato scortese disonorare i loro sforzi e combattere come cosa altra combatte. E poi la forma umana aveva dei benefici nel combattimento contro creature così massive.

    Voi, uniti a qualcosa? Può essere, eppure com'è che siete così soli in questo momento?

    E guardò con disgusto l'essere blasfemo in cui si erano trasformati i figli di sua figlia. Questa non era più la sua famiglia.

    Avete ragione, uniti si vive, ed è per questo che saremo noi a trionfare. E porre fine al dolore della vostra esistenza.

    E poi vennero le armi di Libra verso di lui. Ah le conosceva, Prometeo gliene aveva parlato, sacri strumenti di Athena che potevano essere donati a terzi su benedizione del Cavaliere stesso: voleva dunque dire che Oceano era stato ritenuto degno di brandire questi sacri implementi dal Custode dell'Equilibrio? Ah, quale onore. Le sue mani si serrarono saldamente sull'elsa delle spade mentre il cosmo di Libra lo pervase. E l'essenza di Oceano cambiò.
    Il verde che componeva il colore delle Acque Ancestrali divenne dorato, come il più puro e perfetto dei metalli, mentre l'universo che gli ruggiva dentro si agitava vorticando con devozione infinita. Il sacro fuoco della giustizia ora ardeva in lui, era passato davvero tanto tempo dall'ultima volta che aveva provato una tale sensazione, ma sapeva cosa fare: quel furore sarebbe diventata un'arma, la più tagliente delle spade.

    t6AowsC

    [A DEAD FLAME MUST BURN NO MORE]


    E mentre la sua essenza cambiava, adattandosi alla purezza che stava ricevendo, Oceano si mise in guardia. Le lame di Libra erano invero meravigliose, già danzavano sul filo della sua Dunamis, già si erano perfettamente sincronizzate con la sua forma, già le sentiva completamente sue, come se ci avesse combattuto da sempre.
    Piegò le ginocchia, inarcò la schiena, tenne le spade all'altezza del fianco rivolte davanti a sé in un gesto che trasudava controllo assoluto, perfetto equilibrio, una molla di morte pronta a scattare. Il suo sguardo incrociò quello di Libra per un unico, infinito istante, mentre gli parlò con la voce della mente sospinto dal legame che li univa tramite quelle sacre armi.

    Portami al suo fianco, Libra, oggi sarò io la vostra spada.

    Il suo sguardo passò poi sul coraggioso guerriero del Triangolo, annuendogli con ferma e determinata approvazione prima di ritirare la parte di sé che lo aveva protetto. Sarebbe stata una debolezza strutturale che sarebbe potuta essere sfruttata dal nemico e, in quella circostanza, Oceano si sarebbe concentrato solo ed esclusivamente sull'attacco.
    E Oceano cantò.
    La sua Dunamis intonò le martellanti note della battaglia, il freddo e lucido suono della giustizia, il suono del sangue che batteva nei cuori degli infiniti soldati che avevano combattuto negli altrettanto infiniti campi di guerra della storia. Cantò di rabbia, di dolore, di dovere, di vite che si incontrano e si intrecciano nell'atto di versare via la vita di un altro. E le note furono lente e terribili, silenti e determinate, mentre le gambe del Titano scattarono, facendogli spiccare un balzo terrificante. E poi il potere di Libra intervenne.
    Improvvisamente fu al fianco inferiore della creatura, esattamente dove aveva inteso essere, e iniziò.



    Athena, nipote mia.

    Le lame dorate ruggivano insieme a lui, danzando e cantando con la sua Dunamis mentre i suoi pensieri ripercorrevano quel tenue filo che collegava tali implementi alla volontà della "Dea" della giustizia. Non una preghiera, ma un esortazione a, finalmente, agire.
    Spade si mossero in ogni direzione, colpendo e tagliando e martellando ovunque potessero in una tempesta di dritti, montanti, fendenti che vennero infusi del sacro paradigma del Titano delle Acque, cercando disperatamente un qualcosa dove agire per bloccare i movimenti di quel mostro. E Oceano continuò a muoversi, sospinto da getti d'acqua iperpressurizzata che supportarono lo slancio già datosi in precedenza, proiettandolo in alto, sopra la testa del mostro. E si fermò a mezz'aria e alzò le lame sopra la sua testa.

    Se stai ammirando il valore di coloro che combattono in tuo nome...

    EnchantedVacantBug-size_restricted

    Non fiamme dorate avvolsero le spade, non Cosmo umano, ma Dunamis. Energia allo stato quasi liquido si formò da esse, estendendosi e pulsando come se fosse viva al battito infinito del cuore del Titano, seguita da infinite particelle di materia cosmica pura che si sollevarono insieme ad essa dal terreno, uno spettacolo di pura e assoluta perfezione e magnificenza, umano e divino uniti insieme dell'atto di portare giustizia. Come se il pianeta stesso si muovesse insieme a lui, come se guidasse le sue mani e le sue spade, come se pervadesse ogni istante di quel furore sacro.
    Nell'atto del taglio, nella cerimonia di separazione, c'erano non c'erano parole, solo la fredda volontà di porre fine all'impuro e purgarlo dall'esistenza. In nome di una cosa che tanto a lungo avevano difeso, passando quella torcia a coloro che indossavano le dorate vesti del bene.

    Allora agisci! Che sia fatta Giustizia!

    E abbassò le spade in un doppio fendente che conteneva in sé tutta la benedizione di Libra e la straordinaria forza fisica di Oceano. E la sua mente fu intenzione, fu volontà, fu vuoto totale.
    Lo zero dei suoi pensieri raggiunse l'essenza di un punto lontano, oh così lontano, l'orizzonte del taglio, la zona della separazione dell'anima e della materia, e divenne infinità. Il concetto paradossale di vuotezza illimitata.
    Tutto divenne il taglio.
    E il taglio divenne tutto.

    giphy


    [BLADE OF PROMISED VICTORY]







    E, con un ultima, grande nota, la musica cessò.



    Su4sahH

    NOME ● Oceano
    ENERGIA ● Viola
    SOMA ● Daghe {VII}
    FISICAMENTE ● contusioni profonde nella parte anteriore del corpo, vibrazioni sonore passate all'interno, microfratture ossee (in guarigione), forte sensazione di stanchezza e intorpidimento diffuso, netto dolore spirituale
    MENTALMENTE ● ///
    STATUS SOMA ● profonde fratture e crepe nella parte anteriore

    RIASSUNTO AZIONI ● *prende fiato* Okay allora. Prendo un po' delle meteore mie e per Law che superano la difesa difendendomi con Res Strao ma comunque mi faccio male, impugno le spade di Libra e vado in absolute golden bodhisattva della violenza immane mode, mi do Forza Strao e spicco un balzo e mi faccio teleportare da Alexis al fianco del mostro. Per lo slancio che mi do comincio a tirare una TEMPESTA di spadate (Attacco Debole) mentre getti a propulsione di vapore mi spingono sempre di più verso l'alto, queste spadate hanno effetto secondario paralizzante (se il mostro ha acqua in corpo ovviamente) per la tecnica. Quando lo slancio mi porta sopra la testa del mostrazzo io mi fermo, impugno entrambe le spade sopra la testa e creo a partire da esse un SUPER raggio tagliente di Dunamis pura, poi invoco la mia nipotina e tiro una doppia slamata al massimo assoluto della mia Forza Straordinaria + Cosmo Strao datomi da Alexis mirando a colpire il mostro in testa e dividerlo in quattro parti. Per effetto della tecnica tutta l'energia del taglio viene passata lungo tutto il corpo del mostro, sempre se ha acqua o comunque liquidi corporei. Tutto a Grado VIII che danneggia cloth come se fossi a Nera per effetto delle armi di Libra.
    ABILITÀ ● Sea of Life and DeathI reach to the abyss Beyond
    Molti possono reclamare controllo sulle acque, alcuni possono persino vantarsi di essere competenti in esso, ma nessuno è in grado di controllare l'elemento nello stesso modo di Oceano, è semplicemente impossibile. Il Titano è stato istruito da Gea e Ponto in persona sui legami tra l'acqua e ogni cosa vivente e nessuno comprende questa realtà meglio di lui, poiché lui E' la realtà del rapporto tra acqua e vita nella sua forma più pura: in primo luogo Oceano non controlla semplicemente l'acqua, ogni singolo atomo dell'elemento obbedisce al suo comando conferendogli la capacità di creare fenomeni che altri possono solo immaginare; può aumentare la velocità del movimento atomico dell'acqua affinché sia rovente, rallentarlo fino al limite estremo per renderla congelante, e addirittura controllare i liquidi all'interno del corpo di qualunque avversario entri in contatto con la sua Dunamis. Può riscaldare tali liquidi fino a farli arrivare al punto di ebollizione, può portare via sangue e fluidi vitali, può far evaporare suddetti fluidi disidratando l'avversario, può generare il fenomeno della cavitazione, ossia creare bolle di vapore su superfici colpite, bolle che collassano su sé stesse generando calore e luce per un breve istante, risultando in spettacolari esplosioni, nulla gli è precluso. Oceano inoltre possiede assoluto controllo sui suoi stessi fluidi vitali, consentendogli di alterarne il flusso nella maniera che più gli aggrada, creando tecniche che gli conferiscono le abilità di Forza, Resistenza o Agilità Straordinarie, uno per tecnica.


    Gift from the DepthsWhat Mother made
    L'armatura di Oceano, la divina Soma, è espressione stessa della sua Dunamis e, come tale, gli conferisce poteri straordinari legati al suo elemento nativo. L'acqua che viene generata dai suoi arti ha capacità taglienti e perforanti pari ad un'arma cosmica e, se il Titano lo desidera, può dare forma fisica a questo potere mediante due daghe, fatte dello stesso materiale della Soma e che risplendono della stessa luce che brilla nelle profondità degli abissi.


    'Tis merely a flesh woundNaught but a scratch
    Il sangue antico che scorre nelle vene dei dodici signori dei Titani è chiamato Ichor, ed è molto più che mero fluido vitale: è Dunamis allo stato liquido, perfezione pura, e le sue particolarità non si fermano al singolare colore azzurro. Innanzitutto l'Ichor, una volta risvegliatosi, cancella ogni cosa che non sia perfetto nel corpo ospite del Titano, iniziando il processo di ricostruzione di ciò che esisteva ai tempi del mito, inoltre ferma il processo di invecchiamento, in modo che l'unica morte possibile sia quella violenta.
    Oltre a questo, l'Ichor possiede straordinarie capacità rigenerative, conferendo al portatore una maggiorata sopportazione del dolore, una lenta e costante guarigione delle ferite più lievi e, una singola volta per incontro, una rigenerazione totale anche di ferite più gravi, fisiche o mentali, a condizione di concentrarsi un intero turno su questa azione. Questo beneficio può essere concesso anche ad un qualsiasi alleato, a patto che il Titano lo reputi degno di ricevere il proprio sangue, ovviamente.


    Okeanos KosmosThe Universe enclosed by the green Sea
    Oceano non è semplicemente il signore delle Acque Ancestrali, padrone di ogni loro segreto, ma egli stesso è un aspetto del suo dominio. Ora che la sua Dunamis ha percorso un ulteriore passo verso la sua autentica evoluzione, il suo più grande potere si è risvegliato.
    In un atto di controllo senza eguali, il Titano può trasformare il suo corpo in acqua, dandogli la forma che desidera seguendo le caratteristiche dell'elemento, come se egli stesso fosse un Costrutto vivente; in tale stato la durezza diventa quella della Soma, conferendogli quindi resistenze irraggiungibili per corpi organici, mantenendo comunque inalterata la sua composizione biologica. Ciò significa che può comunque utilizzare i suoi poteri per garantirsi capacità straordinarie, ma, d'altra parte, sarà comunque soggetto ad effetti che danneggiano esseri organici quali veleni. Tuttavia, in certi casi, può essere quasi impossibile raggiungere i suoi punti vitali per effetto della sua forma così aliena.

    TECNICHE ● Form III: Bronwe — Oceano è un guerriero saggio e forte come pochi, e il fatto che i suoi poteri non siano più quelli di un tempo non limita in alcun modo la sua quasi infinita conoscenza dell'arte del combattimento. Il suo stile non è frutto di mero addestramento, è spostamento sapiente dei propri liquidi corporei nella maniera migliore possibile poiché è un fatto insito nella natura stessa del Titano.
    La Forma III è una tecnica difensiva senza uguali che sposta fluidi corporei in maniera mirata in modo da attutire colpi subiti, oltre a dare nuova linfa vitale all'intero corpo di Oceano consentendogli dunque di sostenere sforzi fisici maggiori e di resistere a danni apparentemente fatali. (Resistenza Straordinaria)
    E' possibile inspessire zone corporee specifiche per sopportare danni in zone vitali, incrementare la soglia di resistenza alla fatica, e addirittura espellere plasma e sangue da zone che sono appena state colpite da veleni, sebbene non sia possibile annullare totalmente l'esposizione ad esso, invece semplicemente riducendone l'assunzione.
    Oltre a questo gli attacchi fisici portati dal Titano sia con le Daghe che a mani nude avranno nuovi terribili effetti: Oceano può fare in modo che l'energia cinetica dei suoi attacchi sia trasportata efficacemente attraverso i liquidi corporei del nemico, riverberando all'interno del suo corpo e provocando terribili danni a muscoli, ossa e organi interni, oppure può tentare di paralizzare i liquidi nelle zone colpite, in modo che si oppongano quanto più possibile a futuri movimenti e potenzialmente generando paralisi, oppure ancora può creare bolle di vapore sulle superfici colpite, generando il fenomeno della cavitazione, possibilmente provocando esplosioni mirate. (Acqua con bonus da nera + Resistenza Straordinaria)

    Form I: Tû — Oceano è un guerriero saggio e forte come pochi, e il fatto che i suoi poteri non siano più quelli di un tempo non limita in alcun modo la sua quasi infinita conoscenza dell'arte del combattimento. Il suo stile non è frutto di mero addestramento, è spostamento sapiente dei propri liquidi corporei nella maniera migliore possibile poiché è un fatto insito nella natura stessa del Titano.
    La Forma I è una tecnica che manovra in maniera cosciente l'acqua nelle cellule muscolari di Oceano, conferendo loro nuova linfa vitale e aumentando l'irrigazione sanguigna, consentendogli di compiere atti di forza bruta devastante. (Forza Straordinaria)
    Oltre a questo gli attacchi fisici portati dal Titano sia con le Daghe che a mani nude avranno nuovi terribili effetti: Oceano può fare in modo che l'energia cinetica dei suoi attacchi sia trasportata efficacemente attraverso i liquidi corporei del nemico, riverberando all'interno del suo corpo e provocando terribili danni a muscoli, ossa e organi interni, oppure può tentare di paralizzare i liquidi nelle zone colpite, in modo che si oppongano quanto più possibile a futuri movimenti e potenzialmente generando paralisi, oppure ancora può creare bolle di vapore sulle superfici colpite, generando il fenomeno della cavitazione, possibilmente provocando esplosioni mirate. (Acqua con bonus da nera + Forza Straordinaria)

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    L'Acropoli. Cecropia. Il gioiello di Atene. Il simbolo della democrazia.
    Un mucchio di rovine. Splendide. Preziose. Ma sempre rovine.
    Quando le ali del Sagittario svanirono, Law vide l'intero schieramento messo in campo dal Grande Tempio stagliarsi al suo fianco contro il gigantesco cosmo che andava espandendosi ogni istante di più.
    Erano tutti salvi, almeno. E sembravano anche relativamente in salute. O, per meglio dire, forse lui stesso era quello messo peggio. Se non fosse stato per la strana acqua di Oceano, sarebbe stato perfino senza protezione alcuna. Splendevano tutti nell’oro delle loro armature, catturando ogni riflesso e magnificandolo come raggi di sole fatti donne e uomini. Solo lui, il titano e Alek facevano eccezione. La presenza del maestro lo rincuorò molto più di quanto lui stesso avrebbe voluto ammettere. Forse era un segno di debolezza o insicurezza, il fatto di confidare nella presenza dell’antico guerriero, ma Law non poteva fare a meno di trovare conforto nella luce calda del Keraunos, un cosmo simile eppure totalmente diverso rispetto a quello dell’amica che ne aveva ereditato l’armatura e i poteri.
    L'emanazione cosmica di Bia, per contro, infettava l'aria come un miasma e, intrecciate alla sua, altre due presenze ugualmente potenti ribollivano e cercavano di fondersi. La stessa traccia, la stessa sensazione di energia liquida che sembrava colare dal cielo come scarto di decomposizione.

    Poi un’ondata, un’esplosione, quasi ad accogliere l’arrivo dei guerrieri con tremenda furia. L’intera città alta tremò, scossa come dalla paura. Perché si, anche le pietre sembravano temere il potere di quella stirpe abbandonata dal tempo e dalla memoria.
    La creatura che era Bia, ma anche molto di più, aveva assunto una forma terribile, ancora più mostruosa e imponente. Finalmente il ragazzo riuscì a realizzare il motivo della sensazione di incompletezza che la titanide corrotta gli aveva comunicato fin dal primo istante. Era ovvio: lei non era più “lei”, non era più un individuo, ma una parte di qualcos'altro. Una mente comune, un solo corpo dal potere immenso. L'apice della corruzione.
    Loro non avevano affrontato nulla più di una frazione di tale essere ed era in qualche modo certo che anche gli altri compagni di battaglia fossero passati attraverso una simile prova prima di giungere all’Agorà.
    L’abominio parlò. La voce assordante era una cacofonia di toni differenti e sovrapposti e vibrava di un cosmo sconfinato. Alieno. Immenso.
    Intoccabile.

    Insulti furono vomitati dall’empia voce. Insulti facili per una lingua svelta, che non aveva esitato a manipolare le loro menti fino a pochi minuti prima. Insulti che però descrivevano una realtà così oggettivamente inopinabile da renderli tremendamente dolorosi. E il dolore era ciò che gli teneva i pugni serrati come morse.
    Loro, i Cavalieri di Athena, avevano abbandonato la città alla distruzione e allo sfacelo. Chiusi nella loro rocca inespugnabile, difesi da una divinità, benedetti dalle stelle e dotati di capacità straordinarie, si erano dimenticati degli uomini come loro, che soffrivano e morivano alimentando la Corruzione.

    Ci avete nutrito cavalieri.

    L’umanità che avevano giurato di proteggere era diventata un’inconsapevole vittima sacrificale di quelle vuote reliquie che si ergevano sopra il Partenone. Non c’era nessuna giustizia, nella loro sorte. Soltanto colpa.
    Colpa era tutto ciò che legava i saint all’esercito di corrotti che emerse dal suolo, richiamato dal mostro gigantesco. Erano forse quelli i figli di Atene, il popolo che era loro più vicino? Alla fine sarebbero stati costretti a estinguere anche le coscienze deviate e unite dal sangue nero, dopo essere stati responsabili della loro fine? Poteva quasi sentire le loro voci. Un’infinità di lamenti.

    Aiuto. Aiuto. Sono morto chiedendo aiuto.
    Aiuto! Aiuto cavaliere!
    Mia figlia è stata mangiata perché non mi hai aiutato.
    Dov’eri? Dove ti nascondevi, codardo?
    Non eravamo meritevoli di salvezza?
    Non abbiamo forse gridato?
    Non abbiamo pregato abbastanza per farci sentire?

    DOV’ERI? SONO MORTO DA SOLO
    DOV’ERI? SONO RINATO COME MOLTI
    DOV’ERI? HO UCCISO MIA MADRE
    PERCHÉ PARLAVA CON UNA VOCE CHE NON È LA NOSTRA

    DOV’ERI? NON MI HAI FERMATO


    Lawrence abbassò gli occhi per un momento, come se anch’essi fossero appesantiti come lo era il suo cuore. Con che diritto si sarebbe permesso di affrontarli? Mentre perdevano ogni cosa, lui perdeva tempo. Mentre loro soffrivano e morivano, lui si allenava nella speranza di conquistare un’armatura. Non c’era scusa. Era tardi per aiutarli. Era tardi per tutto quanto.
    La luce e il fulmine divorarono la massa brulicante dei corrotti. L’odore di ozono riempì l’atmosfera già elettrificata, mentre il suo maestro avanzava contro la moltitudine che intendeva assalirli. Non trasmetteva pietà, la saetta deicida, ma determinazione. E il suo elemento si trasformò in difesa e offesa, mentre gridava per infiammare la loro fede con la sua. Ma il ragazzo sentiva solo le parole dell’abominio.

    Arrendetevi cavalieri, lasciatevi divorare e diventate parte del tutto.


    Arrendersi? Oh, si erano già arresi tanto tempo prima, non osando nemmeno reclamare una stupida città. Forse pensando che non ci fosse più nulla da perdere, o forse credendo che ci fossero altre priorità, non importa. Si erano arresi. Avevano perso come difensori e paladini. E la loro punizione giunse dall’alto: meteoriti neri come la notte, avvolti da fiamme vive e danzanti. Una collera quasi divina che avrebbe potuto spazzare via la città e tutti loro con essa.
    Quasi con rassegnazione, Law vide la Vergine e la Bilancia ergere difese e tentare di distruggere i meteoriti prima che toccassero terra. Vide l’impatto. Lo sentì, perfino attraverso la forma di Oceano che lo avvolgeva. Si sentì bruciare, come se stesse andando a fuoco. E più il calore aumentava dentro di lui, più la sua sconfitta, la loro sconfitta, si faceva profonda.

    Più vi dibattete, più vi indignate e il vostro sacro fervore cresce, più noi diventiamo invincibili. Arrendetevi…


    Non era indignazione quella che provava. Non si stava dibattendo per salvarsi la vita e nella sua anima il dolore superava qualunque cieca fede che potesse mai usare per sostenersi in un frangente simile. Pur circondato da alleati molto più potenti di lui, era solo.

    Arrendetevi.


    Si sentì scuotere da un fremito. Arrendersi? E perché? Qual era il senso della resa a quel punto? Lasciarsi divorare dalla propria inadeguatezza? Farsi punire dalla propria ignavia? O era una punizione? Perdere la propria individualità nel marasma di voci di coloro che avevano abbandonato al loro destino?

    Con che coraggio mi imponi la resa?

    La rabbia dentro di lui allontanò ogni tipo di torpore.

    Nutriti dei miei sentimenti. Divora le mie emozioni. Guarda come mi dibatto. Ridi della mia indignazione.

    Un bagliore dorato squarciò l’aria davanti a lui. La barra tripunte di Libra.

    E POI
    CADI


    Afferrò l’arma. Partendo dalla mano e dal braccio, tutto il suo essere fu attraversato da una scarica di energia. Le sue condizioni erano pessime, il suo corpo molto vicino al limite, ma il suo cosmo poteva espandersi ancora oltre. La Chiave del Re rifiorì alle sue spalle, sostenendolo ancora una volta.
    Sapeva cosa doveva fare. Lasciò la protezione del titano delle correnti, ringraziandolo per averlo aiutato. Non gli serviva un’armatura per ciò che stava per fare. Un rapido sguardo con Alexis e un rapido cenno furono sufficienti: un istante dopo si ritrovò sospeso alle spalle della creatura. Se i restanti suoi compagni avessero portato un attacco dal basso, lui avrebbe quantomeno distratto il grande corrotto dal lato opposto. Da terra non aveva neanche realizzato quanto fosse tremenda la sua stazza. Ma il tempo di pensare non c’era.
    Sapeva che armi come quella potevano incanalare il cosmo di chi le impugnava e quindi, istintivamente, lasciò scorrere in essa la forma più pura del suo cosmo, che era la Geometria stessa, facendo brillare i pochi frammenti del Triangolo che ancora indossava, trasmettendo i sacri segni dall’argento all’oro del bastone.
    Mantenendo le mani sulla sezione centrale cominciò a ruotarla compiendo un movimento a otto con entrambe le punte, sempre più veloce, accelerando sempre di più a ogni giro. Seguendo la forza centrifuga delle sezioni poste alle due estremità, ogni rotazione sprigionava due linee, una oro e una argento, che si fondevano in una luce quasi bianca ma in qualche modo calda. Ogni linea era una figura, ogni figura era un sigillo e ogni sigillo era parte di uno ancora più grande che si sarebbe impresso sul mostro, sopprimendo il suo cosmo e rendendolo sia più debole che più vulnerabile alla rivalsa dei Cavalieri.

    Non era sufficiente.

    Ciò che stavano combattendo non era un corrotto qualunque: era l’incarnazione del loro fallimento. Non si sarebbe mai limitato a imprigionarlo, a incatenarlo. Voleva distruggerlo, voleva farlo sanguinare. Voleva che tutte le loro mancanze venissero mondate con la vittoria.
    Attraverso le sue braccia fluirono altri sigilli. Erano più complessi, infinitamente più fitti. Ruotò su sé stesso, facendo scivolare in un unico movimento la mano destra verso l’estremità più vicina, sfruttando tutta l’energia potenziale accumulata in un solo colpo orizzontale, scaricandola istantanemante insieme all’interezza della composizione cosmica, mentre ogni snodo dell’arma imprimeva un’accelerazione ancora maggiore.

    [ Χρυσαλλίς Οὐρανόςμετρια ]



    Un’ondata di potere dorato, un fascio di energia concentrata che portava in sé la traccia della mappa del cielo. La forza delle costellazioni che davano loro la forza per combattere, la pienezza della volta celeste che illuminava i loro passi.

    Tutto questo si abbatté sulla trinità di titani corrotti.


    narrato ▼ parlatopensato
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    NOME ♦ Lawrence Solomon Conley
    ENERGIARossa Blu
    CASTA ♦ Saint di Athena
    CLOTH ♦ Silver di Triangolo Australe
    STATUS FISICO ♦ Dolori e contusioni ovunque, ferite sparse, entrambi i timpani lacerati, bruciature, spossatezza da danno spirituale
    STATUS MENTALE ♦ Al limite
    STATUS CLOTH ♦ Bracciali ed elmo in frantumi, pettorale distrutto a destra, schinieri gravemente danneggiati.

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Prendo i danni residui dopo la difesa attiva di Virgo e Libra e quella passiva di Oceano. Buff a resistenza. Mi faccio teleportare alle spalle della creatura per non ostacolare il fuoco amico e per distrarla da esso. Rotazioni dell'arma a massima velocità che incanalano i sigilli blocca-cosmo [AD] e bordata finale in cui uso il bastone snodato come tramite per l'Uranometria Dorata [AF] il tutto pompato dal cosmo straordinario concesso da Libra

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    ABILITÀ

    Geometria dell’Ottava Sfera - Sigilli Straordinari
    Attraverso la comprensione delle forme del poligono più elementare, il Saint del Triangolo Australe è in grado di tracciare col proprio cosmo linee e disegni complessi, che racchiudono nei loro intrecci la descrizione e i fondamenti del codice matematico che governa ogni cosa della natura. Per questo motivo, i sigilli creati con tale potere possono agire sul cavaliere, il suo avversario e gli altri esseri (siano essi alleati o nemici), ma anche sull’ambiente circostante e sugli oggetti nel raggio d’azione consentito dalle facoltà dell’utilizzatore. Una volta disegnati, i sigilli possono essere utilizzati per limitare i movimenti dell’avversario, fino al punto di immobilizzarlo o confinarlo. La loro influenza si estende anche al potere di rinforzare o, al contrario, indebolire ciò che viene marchiato.
    La padronanza del Triangolo Australe sulla Geometria Celeste è superiore a quella di un normale sigillatore e le sue creazioni saranno sempre più efficaci, anche se non tanto da rivaleggiare con quelle di un combattente che possieda un maggiore livello di padronanza dell’energia cosmica.


    TECNICHE

    Κλείς Βασιλέως – Kléis Basileios (Chiave del Re)
    Prima tecnica derivante dalla sapienza esoterica contenuta nella Clavis Salomonis, consente di disegnare un articolato sigillo che muta e magnifica il fluire delle energie del soggetto marchiato. I benefici da essa derivati sono comunque inferiori ad abilità "straordinarie".
    Versione: Kατάστασις (Katástasis) - Riunendo parte degli effetti dei primi due sigilli, consente di modificare allo stesso tempo qualità e velocità della risposta muscolare, permettendo di reagire in maniera ottimale a urti e contraccolpi fisici. Il muscolo cardiaco e i muscoli respiratori si adattano per fornire un maggior apporto di sangue ossigenato e una rapida eliminazione di anidride carbonica. A livello del puro metabolismo, viene ritardata la necessità di lavoro anaerobico, postponendo quindi l'accumulo di acido lattico, di fatto riducendo l'affaticamento. I nocicettori vengono selettivamente disattivati, in modo che la percezione del dolore risulti notevolmente inferiore. (Buff Resistenza)

    Οὐρανόςμετρια (Uranometria)
    Il più complesso dei sigilli della Geometria, descrive in sé tutto il cielo che gli antichi chiamavano Stelle Fisse. La sua forma primitiva e originale è quella di una sfera che viene disegnata a partire dalle tre linee del Triangolo Australe, che si prolungano e si intrecciano fino a ricalcare le posizioni di tutte le 88 costellazioni. A ogni costellazione corrisponde un sigillo, che accumula e magnifica l’energia del Saint ed è creato per reagire alla sua emanazione cosmica, liberando tutto ciò che contiene in un solo istante, generando una potente deflagrazione all’interno dell’area che racchiude. Il raggio della sfera è variabile, potendo contenere una parte del corpo del nemico o addirittura l’intero ambiente nel raggio di azione che dipende dalla forza e padronanza dell’utilizzatore. La struttura della sfera può anche aprirsi e dispiegarsi e assumere, ad esempio, la forma di una rete o di un anello.

     
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    « Per Athena! »
    ~

    Camminava su gambe malferme.
    Strinse i denti e i pugni, le ferite che minacciavano di allargarsi a ogni movimento. L'Acropoli era vicina, continuava a ripetersi, ma per non perdere di vista Alek dovette combattere per restare lucida. Se si fosse fermata un secondo, anche solo per prendere fiato, non avrebbe ritrovato le forze necessarie per andare avanti: lo sapeva.
    Poteva solo continuare su quella strada, a costo della sua integrità fisica, di quel corpo che tanto aveva coltivato e curato. Continuò ad avvicinarsi a quei cosmi tanto simili al suo, senza riuscire a trattenere un tremito per quello malefico dei tre titani corrotti.
    Non poteva ricorrere di nuovo al Keraunos per curarsi, aveva bruciato già troppo cosmo e sarebbe arrivata presto al limite. Sapeva di non avere molto tempo e, forse, non più di una possibilità.
    Doveva bastarle.

    Vedere tutti quei Cavalieri, al centro della città, riuscì a scuoterla.
    Respirò a fondo, sorreggendosi con il tridente di Libra, confidando su quel capolavoro di metallurgia lemuriana per restare in piedi. L'influenza di Zelos, Kratos e Bia, ormai un solo essere, era così forte da farle accapponare la pelle. Il cosmo del Leone iniziò ad ardere, come se il suo flebile lume potesse contrastare quell'oscurità profonda. Ascoltò le sue parole, le lusinghe di un mostro la cui potenza, tra tutti loro, era eguagliata forse dal solo Aleksander Seraf.
    Si preparò ad affrontare i centinaia di corrotti che iniziarono a emergere dal terreno, forgiando, all'interno del palmo della mano, una saetta crepitante. Ma fu il suo maestro a lanciarsi, come una belva, contro quell'esercito blasfemo. Sentì il suo urlo di guerra: lasciava a loro, la nuova generazione di Saint, affiancati da un Titano, di occuparsi di quel triplice orrore.

    Ombre lunghe coprirono la città.
    Alzare gli occhi, per lei, fu solo questione di abitudine. I suoi sensi e la sua percezione cosmica le dissero cosa stava accadendo ben prima di doverlo guardare con i suoi occhi. Una vera e propria nube di meteoriti stava cadendo dal cielo, minacciando di distruggere Atene e, con questa, ogni essere vivente nell'arco di chilometri.
    I Saint non ebbero bisogno di parole. Andrea lasciò che a difenderli da quella pioggia di meteore fossero Dhawyth e Alexis, rivolgendo uno sguardo profondo e penetrante al Gold della Vergine. Le avrebbe dovuto parlare, una volta che tutto quello fosse finito. Ma non in quel momento, no, non poteva concedersi distrazioni.
    Andrea non era una guerriera – non lo era mai stata. Ma avrebbe fatto di tutto per aiutare i suoi compagni, per garantire a tutti di loro di tornare al Grande Tempio da vittoriosi.
    E se questo voleva dire sopportare ferite che non sarebbero guarite presto o spingere il proprio cosmo al limite... Andrea avrebbe pagato quel prezzo.

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    Ormai non cadevano che frammenti e detriti, ancora numerosi, ma più gestibili. Il corpo di Andrea iniziò a emettere saette, effetti luminosi si svilupparono da lei per metri e metri – era allo stesso tempo fulgore e folgore. Poteva scegliere se difendere sé stessa oppure aiutare i suoi compagni a mandare a segno i loro colpi. Decise che il suo corpo avrebbe potuto sopportare ancora un po' di dolore. Strinse i denti e espanse il suo cosmo, a lambire i guerrieri che si sarebbero avvicinati alla progenie titanica. Li avrebbe celati tra le pieghe della luce, rendendoli invisibili.
    Aveva nascosto alla vista anche Oceano, il primo dei Titani. Quella era una tregua di cui sperava non si sarebbe dovuta pentire. Non aveva mai creduto a quel vecchio adagio che rende il nemico di un nemico un amico, ma non avrebbe voltato le spalle a un compagno d'armi. I suoi rapporti burrascosi con i titani avrebbero potuto aspettare.
    Le prime schegge di materiale incandescente ed etereo la colpirono – trattenne un urlo.

    Il mondo si tinse di rosso.
    Sentiva la propria coscienza oscillare, i suoi centri nervosi urlare ancora e ancora, pregandola di nascondersi, di fuggire, di pensare solo a sé stessa. No, le uscì dalle labbra, quasi un urlo che non riuscì a trattenere. Doveva restare lucida e colpire laddove solo lei poteva. Si costrinse a ignorare quei detriti che continuavano a cadere e a lacerarle la pelle sul viso, sul collo, sui polpacci, nei punti in cui la sua Armatura d'Oro non arrivava a proteggerla.
    Presto, lo sapeva, il campo di battaglia sarebbe diventato un insieme di assalti che avrebbero potuto rischiare di incrociarsi, danneggiandosi a vicenda. Lei rimase immobile, dov'era, conficcando ancora una volta il tridente di Libra nel terreno, come a cercarne conforto. Sentì una grande calma, la sensazione di sapere esattamente cosa fare. Era compito suo straziare le carni di quell'abominio, senza pericolo per gli altri guerrieri.
    Si sentiva... in equilibrio. Avrebbe voluto pulirsi dai rivoli di sangue che le scorrevano dalla fronte, per cercare con lo sguardo Alexis e per ringraziarlo. Ma sapeva che ogni istante era prezioso.

    Alzò il braccio destro al cielo e lo puntò verso quel mostro.
    Non riusciva a vederlo in modo chiaro, ma sapeva che era lì grazie ai sensi del Leone. Sorresse il braccio con l'altra mano, gli arti pesanti, quasi privi di sensibilità per la perdita di sangue. Non ancora, si disse. Era stata tra gli artefici del piano per riconquistare Atene, sarebbe stata dannata se avesse permesso a chiunque di loro di morire. Era un pensiero che la tormentava e che non poteva lasciar diventare realtà. Se qualcosa fosse successo a uno solo dei Saint la responsabilità sarebbe stata la sua. Lo sapeva. Non l'avrebbe permesso.
    « Non abbiamo paura di voi. » La voce le uscì flebile, oltrepassando i denti serrati in una morsa.
    Il suo Cosmo avvampò, toccando limiti a cui Andrea non si era mai avvicinata. Iniziò a scomporre la luce nelle sue particelle essenziali, tutto attorno a sé: i fotoni. Prese a dirigerli, la testa che le sembrava in procinto di spaccarsi, verso il corrotto.
    Sperava che gli attacchi dei suoi compagni riuscissero a distrarre la progenie titanica da quelle minuscole spie luminose, che si sarebbero avvicinate sempre più verso il suo colossale corpo. I detriti che ancora riempivano l'aria sarebbero stati una copertura perfetta. Avrebbe cercato di accumulare più fotoni che poteva, bruciando il suo cosmo fin dove il suo fisico glielo permetteva. Anche se il campo di battaglia era sconvolto dalla battaglia e dalle urla, Andrea, in quel momento, stava fissando lo sguardo della belva solo sul suo obiettivo.

    I fotoni, se fossero riusciti a oltrepassare la carne del corrotto, si sarebbero distribuiti all'interno di quella figura gigantesca.
    « Noi non abbiamo paura di essere sconfitti. » Riuscì a dire, tra un gemito e l'altro. Ombre nere si insinuavano agli angoli della sua vista. Sapeva, ormai, di non avere molto tempo. Riuscì a sorridere – avrebbero trionfato.
    « No, qui, nella città sacra alla nostra dea... » E il braccio sollevato in aria tremò, come se contenere quei fotoni fosse sempre più difficile, come se fossero in procinto di esplodere da un momento all'altro. Sperava di essere riuscita a insinuarne abbastanza all'interno del corrotto, che i suoi compagni l'avessero coperta a sufficienza.
    « ...noi non abbiamo nulla da temere. » Avrebbe voluto urlare con tutta la forza che aveva nei polmoni, ma ogni suo atomo era rivolto alla tecnica più pericolosa dei Saint del Leone.
    Il Photon Burst. Avrebbe fatto esplodere tutti i fotoni che fosse riuscita ad accumulare nel gigantesco mostro. Se solo ci fosse riuscita gli avrebbe creato danni enormi agli organi interni, in una serie di esplosioni che avrebbero lacerato ogni centimetro di quel putrido corpo.
    Respirò ancora una volta a fondo, le braccia che le caddero pesantemente sui fianchi.
    Aveva fatto ciò che doveva. Poteva solo sperare fosse abbastanza.

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    Energia ~ Blu.
    Cloth ~ Gold Leo - VII - indossata.
    Condizioni ~ Tagli agli avambracci, ematoma sul fianco. Ferite sparse e profonde sul corpo. Praticamente al limite.
    Abilità ~ Keraunos

    Il Keraunos, nel tempo, ha assunto molti nomi. Che venga chiamato Fulmine Sacro o Saetta Deicida questo elemento è potenzialmente devastante, pericoloso sia per gli umani che per le stesse divinità. Perché non cadesse nelle mani sbagliate Atena, dopo averne sottratto un frammento a Zeus, lo donò ai suoi cavalieri del Leone, perché lo custodissero e lo utilizzassero per illuminare la via degli uomini.
    Andrea è stata l'ultima a ottenere questo dono, che come tutti i cavalieri di Leo le consente di controllare il fulmine in ogni suo aspetto. Maestra dell'elemento elettrico, è in grado di manipolarlo per dare vita a scosse, fulmini, tempeste elettrostatiche, capaci di paralizzare le parti colpite, causare danni al sistema nervoso o provocare bruciature, fino a stordire i suoi nemici. {Elettricità}
    Il Keraunos le permette un controllo tale del fulmine da poterlo manipolare persino nelle sue più piccole manifestazioni, i fotoni, le particelle minime del campo elettromagnetico. Questo le dona la capacità di controllare anche la luce in tutte le sue forme, potendo dare vita a fenomeni ottici così luminosi da danneggiare la retina dei suoi avversari, ma anche di poterla condensare per dare vita a raggi concentrati e taglienti, fino anche a emulare la vita creando delle lame rudimentali o degli scudi di luce. Inoltre, sfruttando la rifrazione, sarà possibile per Andrea nascondersi in piena vista, ottenendo un effetto simile, ma non altrettanto perfetto, all'invisibilità. {Luce}
    Il Fulmine Sacro, in virtù della sua origine divina, le permette di difendersi contro ciò che normalmente colpirebbe la maggior parte dei cavalieri. I suoi effetti non si fermano alla sola materia. Il Keraunos, infatti, le permette di danneggiare e di proteggersi da costrutti spirituali e dagli attacchi capaci di colpire l'anima. {Capacità di contrastare gli attacchi portati con Spirito}
    Tra le doti che le garantisce la Saetta vi è quella di poter, con la sua luce, guarire le ferite degli uomini. Andrea può lenire sia le ferite altrui che le proprie, permettendole, una volta a duello, di guarire un unico tipo di danno, purché non sia così profondo da essere fatale. In questo modo è possibile, per Andrea, protrarre il combattimento fin dove non sarebbe possibile altrimenti. {Guarigione}
    Tutti gli attacchi portati dal cavaliere del Leone, in virtù della potenza del Keraunos, risulteranno più potenti del normale, potendo lei richiamare più cosmo con minore dispendio di forze. Questo le consente un vantaggio tattico nei confronti di numerosi nemici, dovendo questi, a parità di forze, sforzarsi di più per generare attacchi pari ai suoi. {Cosmo Straordinario}


    Illuminazione Cosmica

    Se il cavaliere della Vergine è quello più vicino agli dei, quello del Leone è da sempre il più vicino alla natura. Andrea possiede una sorta di empatia portata all'estremo, che le consente di percepire il cosmo in ogni cosa, sia questo negli uomini, negli animali o negli oggetti inanimati. É in grado di intuire anche la più flebile traccia cosmica, ottenendo più informazioni di quanto non sarebbe normalmente possibile. {Percezione Straordinaria}
    Inoltre, facendo risuonare il suo cosmo con la natura, Andrea è in grado di aizzare o di quietare l'ambiente circostante, per esempio potendo addomesticare anche la belva più feroce, per renderla innocua e una fedele compagna. {Empatia con la Natura}
    Andrea è così abile nel percepire le anche minime alterazioni nel cosmo che sarà più difficile, per lei, cadere vittima di illusioni ambientali o di simili alterazioni sensoriali. Ciò le permette di uscirne più facilmente, di percepire di essere caduta in un inganno e di restare lucida mantenendo la percezione del mondo circostante. {Capacità di contrastare le Illusioni Ambientali}
    I suoi sensi sono così sviluppati da essere dotata di un istinto che le consente di rendere le sue difese o i suoi attacchi particolarmente precisi ed efficaci. È difficile prenderla di sorpresa, e per lei è sempre possibile variare le sue tecniche per renderle più adatte al cosmo dell'avversario e agli attacchi che si trova a fronteggiare. {Difese e attacchi più precisi}
    Tuttavia non solo può migliorare le proprie offensive e le proprie difese, ma persino emulare quelle dei suoi avversari. Purché non siano poteri a lei totalmente estranei, come quelli spirituali o illusori, Andrea sarà in grado di imitare le tecniche altrui, creandone di simili a partire dai poteri di cui lei dispone. Le sarà possibile, in questo modo, dare vita ai colpi più disparati, imitandone le caratteristiche e funzionamento, ma sempre utilizzando come base il proprio cosmo, la luce o l'elettricità. {Capacità di emulare le tecniche altrui}
    L'ultimo potere che le garantisce la sua empatia cosmica è quella di, facendo risuonare il proprio cosmo con quello avversario, tentare di prendere il controllo dei suoi costrutti per un turno. Potrà, in questo modo, appropriarsi di essi, muoverli, fino a persino fargli attaccare il loro stesso creatore. La sua capacità di entrare in contatto con tutte le emanazioni cosmiche le consente, in questo modo, di influenzare tutti quei costrutti non estemporanei, comprese anche le armi cosmiche. {Capacità di controllare i costrutti altrui}
    Come tutti i cavalieri, raggiunto un certo livello, Andrea ha sbloccato la capacità di comunicare telepaticamente, senza bisogno di parole, potendo trasmettere i propri pensieri direttamente alla mente dell'interlocutore. {Telepatia}
    Inoltre, come tutti i cavalieri di Atena, la sua fede nei confronti della sua dea è così grande che, invocandola, sarà possibile per Andrea continuare a combattere per un intero turno quando ormai allo stremo. La sua devozione, infatti, le garantirà la possibilità di potersi ancora muovere e di poter superare quelle condizioni che normalmente glielo impedirebbero, come illusioni, ferite debilitanti, stanchezza estrema o altro. {Favore di Atena}


    Tecniche Photon Burst

    La tecnica più potente del cavaliere del Leone, nonché una delle più letali a disposizione di qualunque cavaliere. É una delle rare tecniche capaci di bypassare totalmente l'armatura dei nemici, distruggendoli, essenzialmente, dall'interno. Questo colpo devastante, per poter essere eseguito, deve passare prima attraverso quattro fasi. La prima è il Photon Invoke, in cui Andrea farà esplodere il suo cosmo e rilascerà i fotoni, che in un campo di battaglia illuminato a giorno potrebbero sembrare quasi invisibili, mentre al buio darebbero l'impressione di un cielo di stelle. La seconda fase è il Cosmos Open, in cui i fotoni si dirigeranno verso il nemico. La fase immediatamente successiva è il Photon Drive, in cui i fotoni tenteranno di entrare all'interno del suo corpo, bypassando totalmente la sua armatura e distribuendosi all'interno del suo organismo. L'ultima fase è il Photon Burst in tutta la sua potenza, in cui Andrea tenterà di far esplodere i fotoni all'interno del corpo dell'avversario, provocando, se avrà successo, dei danni enormi e incalcolabili agli organi interni e all'intero corpo. Una tecnica che ha bisogno di passare attraverso tutte e quattro le fasi per avere successo, ma che se portata a termine genererà un potere tale da poter straziare le carni di chiunque, che sia uomo o dio. [img] {Fotoni + Cosmo Straordinario}


    Riassunto ~ Andrea non si difende dai detriti che cadono dal cielo. Al limite delle sue forze nasconde alla vista, con la rifrazione, chiunque entri in melee col corrotto, quindi al momento Oceano e Lawrence (diversivo). Poi approfitta della confusione, col cielo carico di detriti, per prendersi il tempo necessario a sparare un Photon Burst alla massima potenza a lei possibile.
    Il bonus straordinario di Libra, in questo caso, avendo Leo già Cosmo Strao di suo, va ad amplificare il potere dell'elemento Luce – e quindi dei fotoni.


    Edited by Wild Youth - 1/7/2019, 10:38
     
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    Operation Akropolis - Per Athena!
    Capitolo I
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    Achille ed i suoi compagni raggiunsero il punto convenuto poco dopo che il vero nemico si fosse finalmente palesato. Come immaginato anche gli altri guerrieri avevano affrontato un titanide corrotto, ma ora le tre creature non paghe della loro forza si erano riunite in una sorta di alieno mostro, vomitato dal più tetro degli incubi. Achille si guardò attorno e velocemente poté notare la presenza di Dha di Virgo, del nuovo cavaliere di Cancer (già conosciuto con altro ruolo) e della gold saint di Leo, scorgendo poi anche la figura di Alexis, il cavaliere di Libra dell'altro mondo con cui aveva vissuto una singolare avventura; non poté infine non notare Aleksander Seraf, il vecchio leone e Lawos del Santuario. Dopo che l'abominio parlò loro deridendoli, centinaia di corrotti spuntarono fuori dal terreno con intenti ben poco edificanti; l'antico cavaliere rivestito dei propri fulmini dichiarò che sarebbero stati una sua preoccupazione, a loro invece lasciava il compito di abbattere la creatura. La potenza di quest'ultima era decisamente superiore a quanto affrontato dai gruppi separati! La profondità del suo cosmo rivaleggiava con quello dello stesso Seraf o dell'ex Gran Sacerdote Daya, il cui potere conosceva bene, tale potenza si palesò subito in un violento attacco dall'alto, a guisa di nera pioggia di meteore che sembravano ardere non solo di semplice fuoco.

    °se non la fermiamo non ci sarà più nulla da proteggere!°

    I primi a muoversi furono proprio Virgo e Libra che si occuparono della difesa; mentalmente Alexis spiegò il suo piano rivolgendo un solitario saluto ad Achille gli rispose sempre mentalmente.

    °eh eh sempre in condizioni assurde dobbiamo incrociarci, vero?°

    Poi poté assistere ad uno spettacolo raro. Le dodici armi di Libra staccarsi dall'armatura dell'amico e giungere in soccorso di tutti i presenti. Le mani di Achille si serrarono istintivamente attorno alle impugnature dei dorati Tonfa, un tipo di armi che conosceva bene e con cui si era allenato in Jamir. Ne poté percepire la stessa potenza che risiedeva nel suo amato arco, lo stesso calore, lo stesso destino di proteggere Athena e ciò che rappresentava. Il pensiero in quel momento andò rapidamente ad Alisia, sperava solo stesse bene.

    °le armi che solo Libra può donare agli altri Cavalieri...°

    In verità non ebbe molto tempo, poichè un attimo dopo Alexis espanse il proprio cosmo abbracciando ognuno di loro, quasi a volerli sostenere con la sua stessa forza! Achille si sentì ancor più rinvigorito da ciò, percui gi riuscì facile ridere della proposta della creatura.

    -arrendersi? ma con chi credi di avere a che fare???-

    Pazientò per una volta ad agire, fidandosi della protezione offerta dai compagni, ripiegando su di se le dorate ali solo per proteggersi da piccoli rimasugli delle meteore, le quale palesarono la loro reale conformazione arrecando un dolore al cavaliere che non era certo fisico, più spirituale forse. Per un istante gli sembrò quasi che ad essere colpita infatti fosse stata la sua anima e non il corpo degnamente protetto dalla semi divina armatura. E vide poi il coraggio dei compagni, Oceano e Law scagliarsi contro la creatura portati dal potere di Libra e coperti poi da qualcosa fatto sicuramente da Leo che agì un attimo prima di lui, non prima di aver scagliato la micidiale tecnica del Photon Burst, che fu anche di Deneb. Il giovane saint inspirò quindi e sembrò quasi che il mondo si rallentasse assieme ai battiti del suo cuore. Fissò i tonfa, diavolo se li avrebbe voluti utilizzare! Ma il suo orgoglio esigeva altro. Reggendoli con la sola mano sinistra, assicurandoli contro il corpo, il cavaliere del Sagittario fece esplodere il proprio cosmo quasi in un boato e similmente ad Alexis, sembrò poter raggiungere un picco che normalmente doveva essergli precluso.

    -scusami Alexis, li userò promesso! Ma ora... ora voglio colpire quella cosa con tutto me stesso!-

    Una sfera di energia cosmica crepitante si accumulò nella mano libera, all'interno un osservatore attento avrebbe potuto notare che una spirale di minuscole frecce stavano roteando all'impazzata.

    -...nel mio braccio risiedono infinite frecce che posso far rinascere a mio piacimento, non importa quante volte vengano distrutte-

    L'energia fu rapidamente accumulata e pronta ad essere scagliata, rinvigorita dal potere con cui Alexis gli era venuto in soccorso.

    -CON LA LORO FORZA IO POSSO SPEZZARE PERFINO IL CIELO!-

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    INFINITY... BREAK!


    Ed il turbinio di dorate frecce si avventò sull'orrida creatura. Non si sarebbe potuta nascondere o allontanare, in ogni singola freccia vi era riversato il desiderio di Achille di colpire. Il Sagittario non manca mai il bersaglio, perfino fuggendo in un altro mondo, ora lo sapeva, nulla sarebbe sfuggito al suo sguardo; ugualmente i compagni più vicini al bersaglio non sarebbero stati toccati. L'attacco aveva raggiunto un apice altissimo per Achille: ogni freccia lucente era un costrutto cosmico capace teoricamente di perforare qualsiasi cosa, l'enorme carica elettrica che le attraversava le rendeva infine incandescenti aumentandone notevolmente la forza! Unito a tutto ciò, l'aiuto di Alexis probabilmente avrebbe reso quel particolare Infinity Break il più potente mai lanciato dal giovane custode della nona casa.

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    PERSONAGGIO Achille
    MORALE Caotico Buono
    DIVINITÀ Athena, dea della Giustizia
    CASTA Gold Saint di Atene
    CLOTH Gold Sagittarius Liv.VIII
    COSMO Energia Viola
    SUPER-SENSI (7) Manashiki
    CONDIZIONI CLOTH [ indossata ] intatta.
    STATUS PSICO/FISICO [PRECEDENTE] danni nelle parti non protette completamente dall'armatura dovuti al continuo combattimento contro le propaggini di acciaio e detriti. Piccoli danni dovuti alla gragnola di costrutti, animo in subbuglio a causa dell'urlo ma forte della sua tempra e delle sue stelle tiene a freno l'ira come precedentemente. Danni subiti in minor parte dall'attacco sonico finale, mitigato dall'armatura e dalla protezione del cosmo. [ATTUALE] pochi danni dai residui delle meteore gestite dalla difesa combinata dei compagni, alcuni danni spirituali dovuti all'inefficacia della propria difesa.


    RIASSUNTO AZIONI bien, uso le ali dorate e il grado 8 di cui sono fatte per proteggermi dai residui delle meteore, ovviamente la componente spirituale passa un minimo seppur mitigata dalla difesa dei gold. Quando è il mio turno non attacco con le tonfa, che tengo ovviamente con me, ma scarico un INFINITY BREAK ad Absolute, sfruttando il potenziamento di Libra per rendere straordinaria l'incandescenza delle singole frecce e aumentarne ancora la forza di penetrazione (e i danni da ustione). Il tutto ovviamente come se la tek fosse lanciata praticamente a Energia Nera, diminuendo un poco il divario con la creatura nemica. Posso evitare Oceano e Law in modo certosino decidendo ogni singola freccia dove deve colpire. Non mi curo dei corrotti fidando in Alek.








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    DONO DI CHIRONE

    risvegliato il retaggio del saggio Chirone, il mitico centauro mutato nella costellazione del Sagittario dallo stesso Zeus, il Saint può spingere la propria vista tanto lontano quanto lontano è il male che egli va cercando; una volta individuato il luogo da raggiungere, il Cavaliere può avvolgersi col proprio cosmo che si manifesterà a guisa di ali dorate, per teletrasportarlo in qualunque dimensione desideri per remota che sia (Teletrasporto). Inoltre la sicurezza nei propri mezzi e la ferrea volontà di non piegarsi di fronte a nessun nemico permette al dorato centauro di sfruttare appieno il proprio cosmo apparentemente senza sforzo. In sostanza egli è sempre in grado di raggiungere il limite estremo concessogli dal proprio livello energetico (Cosmo Straordinario).


    RESISTENZA STRAORDINARIA

    il fisico da guerriero, forgiato assieme al potente cosmo innato, gli permette di raggiungere una resistenza quasi sovrumana al dolore e alla fatica. Il dorato centauro può continuare a combattere in qualsiasi condizione fisica: privo dei cinque sensi, menomato negli arti, con i centri nervosi bruciati o in extremis addirittura privato del cuore stesso! Fintanto che volontà e fiducia nel proprio cosmo lo sostengono egli perdura nella lotta. Ciò non lo rende immune al dolore o all'inevitabile morte dovuta a danni eccessivi, semplicemente il controllo che ha sul corpo e sulla percezione stessa di male e affanni è tale da ergersi impavido laddove i più crollerebbero esanimi.


    TEMPESTA PRIMORDIALE

    Dai tempi del Mito si è risvegliato nel Cavaliere l'antico potere che pare fu sottratto dalla Dea stessa al gigante Tifone; gli elementi di Vento e Fulmine, condensati in quella piccola frazione generata dalla rabbia stessa del gigante, furono consegnati al cosmo del Cavaliere d'oro più caro, con il compito di difendere i mortali financo da divini pericoli. Forte della folgore e del vento che uniti simboleggiano appunto la tempesta, il Cavaliere può plasmare tecniche pregne di tali elementi aumentandone così il potenziale distruttivo.


    MANASHIKI "Settimo Senso"

    o anche detto Settimo Senso, questo è il vero primo passo per una maggiore comprensione di se e dell'Universo. A tale stadio il Cavaliere ormai maturo ha ottenuto totale padronanza del Sesto Senso e del Micro Cosmo nascosto dentro di se; con questa nuova conoscenza questi può attingere energia dall'Universo stesso accedendo al Macro Cosmo al di fuori di se. Grazie al Settimo Senso la capacità distruttiva di un Cavaliere aumenta notevolmente, permettendogli inoltre di valicare il limite della Velocità del Suono e raggiungendo finalmente l'insuperabile Velocità Luce. [Sbloccato ad Energia Viola]


    TELEPATIA

    capacità invero comune ai cavalieri di alto livello, permette di parlare senza l'ausilio della favella a una o più persona anche da notevole distanza; gli basterà conoscere il volto o il cosmo di colui o colei che vuole raggiungere per proiettare la propria voce nella mente di questi. Tale abilità non può essere usata per leggere o influenzare la mente altrui in combattimento, riducendola ad un mero strumento per comunicare con compagni lontani o in modo discreto senza l'uso delle parole. [Sbloccata ad Energia Blu] [uso GdR-Only]



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    FAVORE DI ATHENA

    abilità unica dei devoti di Athena e suoi cavalieri, permette al Saint dopo averne invocato il potere forte della propria fede, di resistere per un singolo turno di gioco, in qualsiasi contesto narrativo, a condizioni che normalmente gli impedirebbero di agire quali illusioni, perdita dei sensi, ingenti ferite o altro; questi potrà quindi agire quando molti altri non ne sarebbero in grado, sebbene per pochi istanti. [casta dei Saint Only]


    ARCO DI GIUSTIZIA

    il Cavaliere può usufruire del dorato arco generando egli stesso frecce di cosmo a guisa di proiettili, in un numero variabile in rapida sequenza. L'arco e la freccia d'oro hanno la medesima resistenza dell'armatura. La freccia utilizzata come proiettile può tornare alla cloth in un lampo di luce dorata anche se dovesse essere trattenuta in qualche modo; se perduta può essere riforgiata dai riparatori di armature.
    ϡ La Forza di Uno: la freccia d'oro utilizzata in battaglia dal Cavaliere per suo bisogno o volere è da considerarsi in termini di perforazione un (1) livello cosmico superiore per calcolarne il grado di armatura superato.
    ϡ La Forza di Molti: tramite la freccia il suo custode può accumulare oltre al proprio cosmo anche quello che vi gravita attorno, sia esso di creature viventi o decedute (in tal caso deve trovarsi nel luogo ove sono avvenute le morti) purché favorevoli alla causa e alle intenzioni del Cavaliere; si narra che i dodici Gold Saint possano unendo così i propri cosmi generare un puro raggio di luce perfino nel punto più profondo dell'Ade (Gdr-Only).
    ϡ Benedizione di Athena: qualora sia la dea a richiedere o autorizzare l'uso della freccia contro un particolare nemico, divino o mortale, l'arma acquista la capacità unica di poter superare qualsiasi tipo di grado di protezione e materiale, in combinazione solitamente con l'accumulo di cosmo altrui per potenziarne gli effetti distruttivi (Gdr-Only con autorizzazione del Master).



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    ATOMIC METEOR FIST

    In tale tecnica viene riversata tutta l'irruenza e forza del cavaliere d'oro. Dopo aver accumulato il proprio cosmo nel pugno questi lo scaglia in avanti generando una miriade di colpi infusi del potere del fulmine e sferrati alla velocità massima consentitagli; si narra che un Gold Saint forte del settimo senso possa arrivare a lanciare un milione di colpi in un istante, grazie alla velocità luce. Tutta l'area d'effetto innanzi al Saint verrà colpita da tale assalto; egli può lanciare questo colpo da fermo, in corsa o addirittura durante un salto, poichè accumulare cosmo fino al massimo potenziale è un'azione semplice e quasi naturale per lui. I pugni scagliati in tal modo assumono l'aspetto di una pioggia di sfere cosmiche allungate che genereranno danni fisici e da elettrocuzione.


    ATOMIC THUNDERBOLT

    Il cavaliere d'oro lancia una miriade di colpi alla massima velocità consentitagli, per poi raccoglierli in un unico punto limitandone l'estensione ma aumentandone le potenzialità distruttive; tutta l'energia viene infatti concentrata anziché 'dispersa' su una zona più vasta. Anche in questo caso egli può lanciarla da posizioni differenti, a seconda della situazione; il colpo inizierà come uno sciame di sfere cosmiche infuse del potere del fulmine, che si uniranno in un'unica grande sfera allungata carica di crepitante elettricità. I danni causati sarebbero di tipo fisico e da elettrocuzione


    SUPERNOVA EXPLOSION

    Il Saint incrocia le braccia accumulando cosmo sui palmi delle mani aperti e rivolti verso l'esterno; su di essi si formano due grosse sfere d'energia fra le quali avviene un violento scambio di energia. Quando il Saint è pronto fa scattare le braccia allargandole e facendole così sovrapporre e collassare in una impressionante esplosione cosmica, similmente a due stelle che attirandosi generano una supernova appunto. Per altri guerrieri tali esecuzione potrebbe richiedere più tempo, ma non per il protetto della costellazione del Sagittario poichè l'atto di spingere al massimo il proprio cosmo è un'azione quasi naturale. La deflagrazione avverrà a 360° investendo l'area d'effetto e potendo così causare pericolosi danni energetici. Si dice che tale tecnica fosse utilizzata anche dal primo Cavaliere del Sagittario e la sua ultima incarnazione, Stephane.


    ATOMIC PLASMA


    Tecnica anche nota come LIGHTNING PLASMA e tramandata storicamente fra il cavaliere del Sagittario ed il cavaliere del Leone, essa è il perfezionamento del METEOR FIST, portato al suo culmine infondendovi pienamente il potere della Folgore. Il Saint lancia al massimo del proprio cosmo qualcosa come un milione di raggi di Plasma, l'essenza stessa del fulmine in natura, intessendo in tutta l'area d'effetto un fitto reticolo luminoso causato dalla carica elettrica dei suddetti. Le intersezioni presenti nella trama luminosa causeranno esplosioni di cosmo in modo completamente imprevedibile, che genereranno in aggiunta danni da elettrocuzione. Il Saint può scegliere se lanciare la tecnica attorno a se, potendo ad esempio tentare di colpire senza doversi girare nemici presenti alle sue spalle, oppure concentrarla in un'area più delineata innanzi o di lato; sarà comunque la sorte a decidere quali della miriade di colpi lanciati andrà a segno, rendendo ininfluente individuare i bersagli a patto che essi siano nel raggio d'azione della tecnica stessa. NOTA: A differenza della tecnica utilizzata dallo stesso Leo, mancando dell'elemento Luce essa perfora e taglia di meno non essendo da lui lanciata, ma procurerà come indicato solo danni da cosmo ed elettrocuzione.


    ATOMIC BOLT

    Altra tecnica tramandata storicamente fra il Cavaliere del Sagittario ed il Cavaliere del Leone e nota come LIGHTNING BOLT, essa è tanto semplice quanto letale. Dopo aver creato un vuoto d'aria innanzi a se tramite la pressione del pugno, in seconda battuta il Saint ne rilascia all'interno il proprio cosmo intriso del potere della Folgore, che a guisa di sfera energetica crepitante lo percorre alla velocità della Luce; tale sfera similmente ad un fulmine globulare si schianterà sul bersaglio esplodendo in una potentissima e letale, qualora non si abbiano protezioni adeguate, scarica elettrica; i danni eventualmente causati saranno principalmente da elettrocuzione. Per sua stessa natura tale tecnica è utilizzabile quasi esclusivamente su bersaglio singolo, con un percorso lineare dal Saint fino all'estensione massima del suo potere. NOTA: A differenza della tecnica utilizzata dallo stesso Leo, mancando dell'elemento Luce essa perfora e taglia di meno non essendo da lui lanciata, ma procurerà come indicato solo danni da cosmo ed elettrocuzione.


    LIGHTNING FLAME

    Forse la più difficile delle tecniche in possesso del Saint, essa lo costringe ad investire più tempo per attuarla. Nella fase normalmente adibita alla difesa questi lancia l'assalto chiamato ATOMIC NING PLASMA con il quale investire tutta l'area d'effetto attorno a se di crepitanti raggi di plasma; spingendosi oltre tale potere genererà il FLASHOVER, ovvero la voluta collisione dei raggi in modo tale che si inneschi una violentissima reazione trasformandoli in lampi impazziti. In tal modo sarà quanto meno difficile avvicinare il Saint che si trova proprio al centro di tale tempesta; se non viene interrotto egli rilascia una seconda scarica di plasma per convogliare i raggi ed i lampi in un arco di pura elettricità sopra di se, arrivando così alla fase denominata ARC PLASMA. La tecnica è finalmente pronta per essere lanciata, il Saint non dovrà fare altro che stendere le braccia verso la zona da colpire per rilasciare l'arco in una sorta di vortice energetico nel tentativo di circondarla, con un potere talmente al di sopra delle normali folgori da generare letteralmente fiammate ad altissimo Voltaggio. Tali fiamme non sono prodotte direttamente dal cosmo del Saint, bensì una conseguenza della potenza raggiunta dal suo controllo del Fulmine; affinché la tecnica si chiuda il cavaliere necessita che l'area attorno a se sia già pregna di crepitante elettricità, aggiungendovene altra e facendola scontrare ottiene la tempesta di fuoco e lampi desiderata.


    LIGHTNING TELIOS

    Questa difficile tecnica porta al massimo potenziale l'attacco del Fulmine, divenendone espressione definitiva a livello distruttivo. Il Saint genera un ATOMIC BOLT con il solo scopo di farlo immediatamente implodere su stesso tramite la manovra denominata LIGHTNING IMPLOSION, per ridurne le dimensioni e aumentarne il potenziale elettrico in modo sorprendente; afferrato ciò che ne resta con la mano, il Saint tenterà di portare un colpo diretto verso il proprio bersaglio entrandovi in contatto, rilasciandone all'interno tutta la possente carica elettrica compressa generata dopo l'implosione. Qualora l'avversario non riesca a difendersi adeguatamente o evitare il colpo, il suo corpo verrà dolorosamente trapassato dalle folgori che fuoriuscendo si tingeranno di rosso a causa del sangue stesso del malcapitato! Non occorre certo far notare cosa possa causare ad un organismo vivente l'essere folgorato e trapassato da una potenza maggiore a quella di un Fulmine. Tecnica di non semplice attuazione, poichè prevede il contatto diretto con il bersaglio, ma davvero letale e distruttiva qualora non incontri la giusta resistenza.


    INFINITY BREAK

    Il cavaliere espande il proprio dorato cosmo accumulandolo fra i palmi in una sfera crepitante di energia oppure convogliandolo direttamente in una mano, il colpo si dipanerà quindi con movimento a spirale generando una miriade di frecce di Luce le quali tenteranno di colpire i nemici designati presenti nell'area d'effetto; è uso veicolare tale flusso direzionandolo con ampi movimenti delle braccia manipolandolo grazie al controllo del Vento, attraverso il quale può creare un effetto rotatorio per aumentare l'efficacia penetrativa di ogni singolo proiettile; ogni freccia è percorsa internamente da una potente carica elettrica per generarvi calore rendendole roventi. Qualora lo desideri il Saint può far partire l'attacco dal basso verso l'alto o dall'alto verso il basso, in ogni caso il numero di frecce generato è enorme; il mero effetto ottico sarà una sorta di intricatissimo reticolo di luce dorata tessuto dalle suddette. Nel caso in cui la resistenza del materiale venisse superata, le frecce potrebbero trapassare letteralmente armature e corpi non sufficientemente difesi e causare inoltre danni da ustione. Il cavaliere può decidere di far convergere lo sciame di frecce su di un singolo bersaglio oppure liberarlo a 360° ad area o su bersagli multipli. Variante di Sorpresa: è possibile lanciare la tecnica per realizzare un attacco di sorpresa, rilasciando il cosmo nel terreno e facendo così propagare in esso la spirale di frecce le quali sbucheranno inaspettatamente dal suolo, tentando così di cogliere in fallo gli eventuali nemici. Absolute Tecnique: la tecnica viene lanciata come se il cavaliere fosse di un livello energetico superiore a parità di potenza e potere distruttivo, Monouso ad Incontro.


    CHEIRON LIGHT IMPULSE

    Convogliando il proprio cosmo in entrambi i pugni il Saint crea un devastante tornado intriso d luce dorata per spazzare via ostacoli e nemici; il Saint potrà tentare di colpire ciò che gli si trova innanzi, arrivando perfino a poter domare perigliose fiamme estinguendole. I danni causati sarebbero di tipo prettamente fisico ed in parte energetico.
    Pugni Uniti verso il Nemico: è la prima forma della tecnica, utilizzata per colpire ciò che ha di fronte essa si propagherà in avanti via via allargandosi; sarà così possibile tentare di colpire o spostare grossi bersagli anche a distanza, purché nel raggio d'azione del Saint.
    Pugni Divisi verso i Nemici: seconda variante, sempre portata con i due pugni ma questa volta essi non devono per forza essere allineati; in tal modo il Cavaliere può colpire su due fronti riducendo però le masse spostabili e la forza d'impatto finale. Può essere utile per tentare di colpire e spazzare via avversari posti ai fianchi del Saint, oppure per direzionare in due segmenti diversi innanzi a se il colpo.


    CHEIRON THYELLA

    Il Cavaliere rilascia il proprio cosmo dopo averlo rapidamente accumulato, il quale si scatenerà, simile a bufera dorata, su tutta l'area di effetto a 360° con il Saint stesso come centro. Tale bufera sarà essenzialmente un vortice d'aria tagliente intrisa di cosmo, rilasciato assieme ad esso, generato dopo che le sue braccia scattano verso l'esterno, a prescindere dove siano i nemici o se siano visibili o meno ai suoi occhi. L'estensione del vortice ed il suo potere offensivo dipendono dal livello cosmico del Cavaliere che lo genera, così come la probabilità di non essere spazzati via dall'esplosione cosmica e lacerati dalle sferzate d'aria dipende dal potere difensivo di coloro che vi si trovano in mezzo.


    CHEIRON LAST STAND

    Unica posizione difensiva del Cavaliere evolutasi col tempo assieme alla sua maggiore padronanza del cosmo. Essa consiste nella creazione di una fitta trama di frecce che a prima vista non sembra quasi composta da costrutti ma da mera energia lucente; per crearla il Cavaliere alza il braccio e dal palmo aperto della mano genera una piccola sfera di cosmo dalla quale si dipanano le frecce, similmente alla sua tecnica di attacco principale; tali costrutti sono inoltre percorsi in superficie da violente scariche elettriche. Quando la trama si è ben consolidata prende la forma finale di una sfera inglobando l'esecutore per il tempo necessario alla difesa, che tenterà di proteggerlo a livello sia fisico che energetico: tale forma permette al Cavaliere di tentare di proteggere una seconda persona al suo interno.


    SHADOW ARROW

    Tecnica prettamente tattica, essa permette al gold saint di generare una freccia d'ombra capace di colpire e 'bloccare' l'ombra dell'obbiettivo sulla superficie sulla quale essa è proiettata, impedendo a questi di muoversi dal posto. Questa particolare freccia non arreca alcun danno ne paralizza, semplicemente il soggetto colpito non potrà abbandonare il punto in cui è stata 'inchiodata' la sua ombra; non gli verrà altresì impedito in alcun modo l'utilizzo di cosmo o muovere parte del proprio corpo senza però poter abbandonare il punto in cui si trova. La freccia è da considerarsi una creazione generata dal cosmo del cavaliere, spezzandola ci si potrà liberare dalla sua morsa.



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    ATHENA EXCLAMATION

    Si tratta forse della tecnica più potente che sia mai stata concepita. Come suggerisce il nome essa richiama l'urlo di Athena, una tecnica quindi che può essere utilizzata solo in caso di crisi mondiale poichè proibita da Athena stessa. Per l'evocazione di tale potere, tre Gold Saint o Gold Specter dovranno riunirsi formando un trio d'attacco, bruciando il loro Cosmo al massimo evocheranno così una cupola cosmica tanto potente da poter distruggere tutto ciò che li circonda entro un raggio di decine di chilometri. Tale tecnica è da definirsi "Finale", pertanto una volta utilizzata tutti e tre i Cavalieri non saranno più in grado di utilizzare il proprio Cosmo durante lo stesso scontro.

    raggio Tecniche 1000m., Incrina Liv.V/ Rompe Liv.IV-I, Velocità Luce con difficoltà


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    Per Athena! - Acropoli di Atene

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    L
    a forza d'assalto riunita in quel momento nell'Acropoli sarebbe in grado di incutere terrore anche nel più feroce dei nemici. I vostri cosmi risuonano all'unisono mentre le scintillanti armi di libra brillano come stelle in una notte oscura. I vostri attacchi sono abbastantanza potenti dal radere al suolo una montagna e si abbatono sulla creatura uno dopo l'altro mossi dal sacro furore che vi anima. Ma il vostro avversario ha ancora degli assi nella manica. Sentita il suo cosmo bruciare imperioso, terrificante e oscuro mentre la realtà attorno a lui si deforma, piegandosi su se stessa. Alla vista è qualcosa di sconvolgente. E' come lo spazio si fosse fratturato, unendo punti distanti fino a toccarsi. I vostri assalti ne vengono quasi risucchiati e, con vostra somma sorpresa rispediti verso di voi. La carica di Oceano si abbatte su Achille, il Photon Burst di Andrea piomba su Alexis, le mille frecce del Sagittario cercano di ghermire Rigel, la cui offensiva si abbatte sulla vergine dorata. L'unico assalto che sembra andare a buon fine è quello di Lawrence, quasi come sigilli rappresentassero un punto fisso nello spazio che nemmeno quel mostro può modificare. Una porta che non può aprire. La besta rifugge da quel potere ruggendo verso di voi.

    IL GUARDIA DI PORTA! CANE BASTARDO, IL TUO POTERE NON SERVIRA' A SALVARE TE E I TUOI INUTILI COMPAGNI!



    Sbatte le poderose ali alzandosi ancor di più in volo mentre il suo cosmo cresce. La grande corona alle sue spalle comincia a ruotare mentre innanzi al suo singolo occhio un globo di energia rossastro comincia a formarsi, crescendo istante dopo istante. Alek è sempre impegnato a frangere l'orda che altrimenti si riverserebbe su di voi. Dovete fermare la bestia prima che scateni la sua prossima offensiva.




    Note del master: Il mostro vi ha fregati. Con i suoi poteri distorce lo spazio attorno a se e vi ritorce le offensive contro come descritto nel post. L'unica che non riesce ad evitare sono i sigilli del triangolo che, in virtù del suo ruolo di Guardia di Porta, riesce a tenerli come punto fermo nello spazio. La cosa fa incazzare ancora di più la bestia che comincia a caricare la prossima offensiva, qualcosa che si prospetta di tipo "apocalittico". Dovete trovare un modo per fermarlo per tempo, sfruttando sigilli di Law evitando così che vi si ritorcano nuovamente contro le vostre offensive. Avete tempo fino a giovedì 11 alle 21 per postare. =D
    Edit: dimenticavo che avete le armi di libra sbloccate a piena forza.


    Edited by Aleksander Seraf - 4/7/2019, 20:04
     
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    Luce. Luce dorata ovunque.
    Davanti ai suoi occhi, nera per il contrasto, la sagoma del nemico si stagliava in tutta la sua aliena deformità davanti al bagliore più puro che avesse mai visto. L’intensità del cosmo dei cavalieri era uno spettacolo unico e lui era segretamente molto orgoglioso di potervi assistere. Anche se quello stesso spettacolo stava per decretare la sua morte.
    Tutta la loro forza si era riversata sul mostro. E su di lui, che si era messo in una posizione tanto pericolosa col solo intento di distrarlo e coglierlo alla sprovvista. Quanto era stato stupido a lanciarsi in quel modo all'attacco, senza difese e senza un piano al di fuori dell'improvvisazione di un uomo disperato. Quanto era stato stupido a volere quella battaglia. Quanto era stato stupido combattere per la cloth.
    Triangolo sembrava d'accordo con lui. Le poche placche e i frammenti che restavano a proteggerlo riuscivano a dargli una sensazione di pace, di finalità, quasi a dire che si, era uno stupido, ma ne era valsa la pena. I colpi dei suoi compagni di battaglia l'avrebbero investito, alla fine.
    Cosa si fa per una singola opportunità? No. Non per un'opportunità: per la speranza.
    Infondo era tutto lì. Senza speranza, i saint non erano nulla.

    Per questo motivo fu così doloroso vedere la loro speranza brutalmente distrutta.

    L'aria si piegò su sé stessa. Le distanze cominciarono a perdere senso. Lui stesso se ne accorse per quanto fosse a mezz'aria, quando la gravità che cominciava a reclamare il suo corpo ebbe un sussulto.
    La luce cambiò improvvisamente direzione, causando dei punti di ombra e delle distorsioni a lente tutto intorno al corpo del corrotto. Faglie e squarci apparvero tra le contrazioni e le dilatazioni del tessuto della dimensione.
    Uno a uno i colpi finirono nell'area distorta, che modificò la direzione di ogni singolo quanto di energia. Nessuno degli attacchi giunse mai a contatto con l'originale bersaglio. In un primo istante sembrò quasi che il potere misterioso che agiva sullo spazio avesse semplicemente disperso tutti i loro sforzi, ma era ben peggio di così.

    Stava cadendo verso il Partenone. Doveva prepararsi all’impatto col suolo, sempre che potesse sperare di arrivarci. Eppure i suoi occhi non si riuscivano a staccare dall’opera crudele del corrotto gigante che, piegando la realtà, stava rispedendo indietro il loro assalto congiunto. I fendenti di luce di Oceano, l’assalto spirituale del Cancro, le esplosioni di luce e di frecce di Andrea e Achille… niente era sfuggito a quella difesa perfetta.
    Niente.

    E poi lo vide. Qualcosa di così assurdo e impensabile dal suo punto di vista che nemmeno aveva considerato una concreta possibilità di successo. L’Uranometria vibrava ancora nel vuoto alle spalle della creatura, diversi metri più in alto. L’oro nella loro composizione sembrava sul punto di disgregarsi, ma l’intera struttura resse dove tutto il resto aveva fallito, superando le fratture spaziali ed esplodendo a contatto col nemico. A quel punto la sua vista si confuse e Law si ritrovò a terra. Un altro teletrasporto. L’inerzia della caduta lo trascinò all’indietro, ma riuscì istintivamente a frenarsi quasi subito. Era stato di nuovo salvato, insieme a tutti gli altri.
    Si affrettò ad alzare lo sguardo verso l’avversario, alla ricerca di una conferma di ciò che aveva creduto di vedere. No. Nessun danno, niente di niente. A parte rabbia.
    La rabbia della creatura era quasi tangibile. Esplose in un urlo furioso con la sua voce che non era una sola ma nemmeno tre distinte. Le parole gli gelarono il sangue nelle vene. Erano rivolte a lui.

    GUARDIA DI PORTA! CANE BASTARDO, IL TUO POTERE NON SERVIRA' A SALVARE TE E I TUOI INUTILI COMPAGNI!

    Il saint del Triangolo Australe. Colui che combatteva al fianco dell'antico Re Santo dei Gemelli. Il Guardiano di Porta.
    Lui non era niente di tutto ciò. Lui era Lawrence. Un uomo. Il più debole tra gli umani e non umani schierati per la riconquista della città.
    Era solo un cavaliere. Uno tra tanti meritevoli, ma anche predestinati. Uno strano binomio.
    Lui non era come Alek. Non era una leggenda.

    Alek.
    Il suo maestro stava combattendo l’orda apparentemente illimitata di corrotti richiamati dai tre titani. La sua forza scuoteva la terra e il cielo. Il keraunos nelle sue mani sembrava più un fiume in piena che una saetta. Law l’aveva sperimentato sulla propria pelle, il dolore delle lotte contro il generale nei campi di addestramento, così come il tepore che leniva ogni ferita.
    Era stato Alek il primo a parlargli del Guardiano di Porta.

    I sigilli che poteva intessere sono gli stessi che tengono vincolati i Grandi Antichi e molti Dei Primigeni al di fuori della realtà.

    È questo che è successo? Questo è il vero potere del Triangolo d’Argento?

    Strinse le mani come ad afferrare qualcosa. Era davvero così, allora? Quella responsabilità sarebbe ricaduta solo sulle sue spalle? Un’ondata di cosmo corrotto cominciò a gonfiarsi sopra le loro teste. L’essere era volato ancora più in alto, accumulando una quantità impensabile di energia per quello che sarebbe stato un attacco impossibile da evitare. Era la morte e la distruzione. La fine.

    Il vento soffiava furioso, creato dall’improvviso spostamento d’aria. Un silenzio innaturale circondava il silver saint. Forse era solo nella sua testa o forse i danni inferti da Bia cominciavano a pesare troppo sulla sua carne. Chiuse gli occhi e il suo cosmo cominciò a bruciare. Era quasi doloroso sentirlo scorrere attraverso di lui, ma allo stesso tempo lo confortava.
    Si espanse ne tempo di un respiro, forse meno, una pulsazione profonda andò ad abbracciare ogni cosa intorno a lui. Riempiva lo spazio con la semplice estensione di sé. Un’altra pulsazione, un’altra espansione. Tutto, dai sassi dell’Acropoli al mostro che stavano affrontando, dal Partenone ai suoi compagni, tutto quanto per centinaia di metri era lambito dal bagliore argentato.
    A un nuovo battito del suo cuore tutto si cristallizzò nelle forme che conosceva così bene, la forma più pura del suo essere. Un’infinita ripetizione di linee sparse nello spazio tridimensionale, mantenendo il corpo di lui come unico centro di simmetria.

    Io posso raggiungerlo. Lo posso fare. Ma perdonatemi…

    Si voltò verso i compagni, sapendo che praticamente nessuno di loro lo conoscesse abbastanza da fidarsi così ciecamente. E loro stavano rischiando ogni cosa, senza eccezioni. Un sorriso timido gli stiracchiò l’angolo delle labbra. Era l’unico gesto di scuse che avrebbe mai potuto offrire loro in caso di fallimento.

    … da solo non sono abbastanza forte.



    La musica insita nella natura stessa della geometria magica cominciò a farsi udibile. La Chiave del Re si infranse alle sue spalle. Non era il momento di preoccuparsi per le conseguenze fisiche. Tutto il dolore che la geometria di Katastasis stava trattenendo invase il suo organismo. Le ferite superficiali presero a sanguinare ancora di più. Ma quel dolore non lo distraeva, anzi catalizzava la sua risolutezza.

    Le linee disperse nell’ambiente si ordinarono all’istante. Il risultato fu un enorme sigillo, il più grande che avesse mai creato. Il più semplice e allo stesso tempo il più complesso. Una forma bidimensionale di infiniti triangoli inscritti l’uno nell’altro, ma stranamente instabili alla vista, quasi come se alcuni elementi costitutivi fossero troppo ingombranti per sovrapporsi a quel modo. La sua mente stava arrivando al limite, cercando di includere ogni aspetto di quella dimensione nella trama della composizione cosmica.
    Allora e solo allora lasciò che il suo piano si svelasse. Permise loro di vedere la vera prospettiva di ciò che stava costruendo. Seguendo nulla più che un’intuizione aveva cercato di unire ogni punto dello spazio a quello contiguo, in modo che la struttura dello spazio stesso non venisse alterata.

    Se davvero questi sigilli possono trattenere gli esseri primordiali, cosa potrà mai fare un grosso titano privo di dignità?

    Espandendo il cosmo fino al mostro corrotto aveva sovrapposto letterali migliaia di sigilli identici che percorrevano tutta la distanza tra loro, creando un sistema di sfogo dell’energia. Una via preferenziale. Ogni strato avrebbe assorbito il massimo gradiente di energia prima di esplodere, liberandola come un’ondata concentrata verso il sigillo successivo, in una serie di picchi energetici che sarebbero culminati nell’ultima tessera del domino, l’ultimo strato legato direttamente all’abominio.

    Fidatevi di me. Non attaccate lui. Attaccate il mio sigillo con tutto quello che avete. Dimostriamogli cosa vuol dire combattere per qualcosa!

    La tensione e lo sforzo erano sufficienti a fargli tremare le mani e le braccia. Eppure il suo cosmo bruciava e bruciava. Era pericolosamente vicino al limite, ma si spinse oltre. Ancora. Attinse di nuovo al potere della barra tripunte di Libra che continuava a stringere e tramite essa riversò per primo il proprio cosmo nel gigantesco sistema da lui creato.

    CAVALIERI!


    Perfino il suono della sua voce sembrava lontano. I suoi alleati non avevano bisogno di alcun incoraggiamento, lo sapeva bene. Erano un fronte unico contro la minaccia. Forse lo stava dicendo per sé stesso. Frammenti minuscoli della sua cloth si creparono e si staccarono seguendo l’esplosione silenziosa del suo cosmo e la profonda vibrazione della Geometria.

    Nei suoi occhi, solo la massima determinazione.

    Uniti.




    narrato ▼ parlatopensato
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    NOME ♦ Lawrence Solomon Conley
    ENERGIA ♦ Rossa
    CASTA ♦ Saint di Athena
    CLOTH ♦ Silver di Triangolo Australe
    STATUS FISICO ♦ Dolori e contusioni ovunque, ferite sparse, entrambi i timpani lacerati, bruciature, spossatezza da danno spirituale
    STATUS MENTALE ♦ ASSEMBLE!
    STATUS CLOTH ♦ Bracciali ed elmo in frantumi, pettorale distrutto a destra, schinieri gravemente danneggiati.

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Alexis mi mette al sicuro col teleport di gruppo, quindi vedendo che l'unica cosa capace di colpire il bruto sono i sigilli, creo questa specie di sistema di sigilli assorbi/concentra cosmo con cui riempio tutto lo spazio tra noi e lui, mettendoli in serie uno dietro l'altro. Il piano è quello di concentrarvi la massima potenza di fuoco per far collassare i sigilli come tessere di domino e creare una specie di cannone gigante diretto in faccia al triplo titano, cominciando a riempirlo con l'energia incanalata dall'arma sbloccata che ho ancora in mano. Vista la complessità della cosa lascio eventuali diversivi e piccolezze ai compagni. Chiedo scusa per il finale coatto, ma non avevo ancora citato Avengers e mi sentivo male con me stesso.

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    ABILITÀ

    Geometria dell’Ottava Sfera - Sigilli Straordinari
    Attraverso la comprensione delle forme del poligono più elementare, il Saint del Triangolo Australe è in grado di tracciare col proprio cosmo linee e disegni complessi, che racchiudono nei loro intrecci la descrizione e i fondamenti del codice matematico che governa ogni cosa della natura. Per questo motivo, i sigilli creati con tale potere possono agire sul cavaliere, il suo avversario e gli altri esseri (siano essi alleati o nemici), ma anche sull’ambiente circostante e sugli oggetti nel raggio d’azione consentito dalle facoltà dell’utilizzatore. Una volta disegnati, i sigilli possono essere utilizzati per limitare i movimenti dell’avversario, fino al punto di immobilizzarlo o confinarlo. La loro influenza si estende anche al potere di rinforzare o, al contrario, indebolire ciò che viene marchiato.
    La padronanza del Triangolo Australe sulla Geometria Celeste è superiore a quella di un normale sigillatore e le sue creazioni saranno sempre più efficaci, anche se non tanto da rivaleggiare con quelle di un combattente che possieda un maggiore livello di padronanza dell’energia cosmica.


    TECNICHE ♦ ///
     
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    Per un momento Oceano credette che il suo sforzo sarebbe bastato, che le sue spade avrebbero reciso ogni male, che la sua furia sarebbe stata sufficiente, che il vuoto nella sua mente avrebbe reciso il nemico, ma si sbagliava. Lo spazio si spaccò, cosa che lui conosceva molto bene, collegando tra di essi punti che mai avrebbero dovuto essere vicini: e fu dunque che le lame di Oceano fecero per abbattersi contro Achille e solo la prontezza di riflessi del ragazzo fu sufficiente per salvarlo da un assalto che l'avrebbe di certo dilaniato.
    Il Titano tirò un sospiro di sollievo mentre la sua mente tornava alla realtà, uscendo dalla dimensione di vuoto in cui si era calato, riapparendo in gruppo con i suoi alleati per la benedizione di Libra. Ascoltò il valoroso cavaliere del Triangolo e constatò assieme agli altri la necessità di affidarsi ai suoi poteri. Conosceva le infinite potenzialità dei Sigilli, la sua razza era maestra di quell'arte e, sebbene Oceano non possedesse più il potere di vergarne di suoi, ricordava molto bene quanto potessero essere potenti.
    Sospirò con forza, emettendo una nube di vapore dorato dalla bocca della figura amorfa che era diventato, constatando la stanchezza che cominciava ad essere un grave impedimento ai movimenti fisici e cosmici, segno dell'imperfezione che ancora piagava la sua forma tutto sommato umana. Ma andava più che bene così.
    Le spade nelle sue mani brillavano di luce pura e cristallina, pulsando all'unisono con il suo cuore che, a sua volta, batteva unito a quello degli altri Cavalieri al suo fianco. Il potere emanato da quelle armi era terrificante, Oceano credeva che sarebbero state in grado di ferirlo gravemente anche all'apice della sua forza, e per questo il fatto di brandirle in favore della giustizia fu un sollievo, oltre che un grande onore.
    Alzò lo sguardo, guardò gli uomini al suo fianco dare il loro tutto per proteggere sé stessi, per tutelare la realtà, per distruggere il male, per Athena. Per Athena. Da un certo punto di vista, anche Oceano stava combattendo per lei in quel momento e il pensiero gli provocò un moto emozionale impossibile da identificare. Sorrise, e poi fece un passo avanti, le spade nuovamente alte sulla sua testa.


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    Il Titano avrebbe aperto la via, mostrato ai guerrieri di Athena la strada da percorrere, usando ciò che restava delle sue forze e andando anche oltre, perché se gli umani al suo fianco non si arrendevano allora neanche lui l'avrebbe fatto. Per niente all'universo.
    Le sue mani si strinsero sulle spade spasmodicamente, aggrappandosi ad esse come se si fossero trattate della sua unica ancora di salvezza, cosa che in verità era. La sua Dunamis ruggì, irrorandole di nuovo e scorrendo attraverso esse, liquida e quasi plastica, ma non per questo meno terrificante.
    E la sua mente fu di nuovo vuoto, ogni pensiero divenne lontano e ovattato, ogni esistenza irrilevante, ogni cosa superflua. Esisteva solo lui e il suo bersaglio, le armi tramite della sua volontà, e l'essenza del taglio che avrebbe inferto. Ah, però sentiva il calore di quelle lame, un calore che aveva avvertito solo un'altra volta.
    Quanta nostalgia in quel tepore.
    La sua Dunamis esplose, il raggio incanalato attraverso quei sacri implementi si elevò a strumento della sua volontà, della volontà della giustizia, ribollendo come un mare in tempesta, una dichiarazione di intenti assoluta contro la quale niente nel creato poteva nulla. Urlò con rabbia primordiale, quasi ad esortare il suo corpo indebolito a seguirlo in quello sforzo, mentre la concentrazione elevatissima di cosmo allo stato attivo nelle sue vene bruciava in maniera quasi dolorosa. Uno sforzo così, continuato in questa maniera, non avrebbe di certo giovato alla sua salute, ma non gli importava.
    Avrebbe accompagnato quel movimento fino alla sua fine, e se era il suo destino quello di bruciare allora così sarebbe stato.

    E Oceano abbassò le braccia, e la sacra luce delle spade passò attraverso la geometria dei sigilli e divenne energia, il taglio nella sua essenza primeva, un getto quasi liquido di pura e semplice volontà.

    source

    [RESURRECTED - BLADE OF PROMISED VICTORY]


    Ora distante, la Lama di una lontana Utopia



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    NOME ● Oceano
    ENERGIA ● Viola
    SOMA ● Daghe {VII}
    FISICAMENTE ● contusioni profonde nella parte anteriore del corpo, vibrazioni sonore passate all'interno, microfratture ossee (in guarigione), grave sensazione di stanchezza e intorpidimento diffuso, netto dolore spirituale
    MENTALMENTE ● ///
    STATUS SOMA ● profonde fratture e crepe nella parte anteriore

    RIASSUNTO AZIONI ● facile a sto giro, Achille schiva le mie spadate, vado in gruppo con gli altri per il teleport di Alexis, poi tiro contro un altro doppio fendente al massimo assoluto con Forza Straordinaria e armi di Libra sbloccate facendolo passare prima per i sigilli di Law.
    ABILITÀ ● Sea of Life and DeathI reach to the abyss Beyond
    Molti possono reclamare controllo sulle acque, alcuni possono persino vantarsi di essere competenti in esso, ma nessuno è in grado di controllare l'elemento nello stesso modo di Oceano, è semplicemente impossibile. Il Titano è stato istruito da Gea e Ponto in persona sui legami tra l'acqua e ogni cosa vivente e nessuno comprende questa realtà meglio di lui, poiché lui E' la realtà del rapporto tra acqua e vita nella sua forma più pura: in primo luogo Oceano non controlla semplicemente l'acqua, ogni singolo atomo dell'elemento obbedisce al suo comando conferendogli la capacità di creare fenomeni che altri possono solo immaginare; può aumentare la velocità del movimento atomico dell'acqua affinché sia rovente, rallentarlo fino al limite estremo per renderla congelante, e addirittura controllare i liquidi all'interno del corpo di qualunque avversario entri in contatto con la sua Dunamis. Può riscaldare tali liquidi fino a farli arrivare al punto di ebollizione, può portare via sangue e fluidi vitali, può far evaporare suddetti fluidi disidratando l'avversario, può generare il fenomeno della cavitazione, ossia creare bolle di vapore su superfici colpite, bolle che collassano su sé stesse generando calore e luce per un breve istante, risultando in spettacolari esplosioni, nulla gli è precluso. Oceano inoltre possiede assoluto controllo sui suoi stessi fluidi vitali, consentendogli di alterarne il flusso nella maniera che più gli aggrada, creando tecniche che gli conferiscono le abilità di Forza, Resistenza o Agilità Straordinarie, uno per tecnica.


    Gift from the DepthsWhat Mother made
    L'armatura di Oceano, la divina Soma, è espressione stessa della sua Dunamis e, come tale, gli conferisce poteri straordinari legati al suo elemento nativo. L'acqua che viene generata dai suoi arti ha capacità taglienti e perforanti pari ad un'arma cosmica e, se il Titano lo desidera, può dare forma fisica a questo potere mediante due daghe, fatte dello stesso materiale della Soma e che risplendono della stessa luce che brilla nelle profondità degli abissi.


    'Tis merely a flesh woundNaught but a scratch
    Il sangue antico che scorre nelle vene dei dodici signori dei Titani è chiamato Ichor, ed è molto più che mero fluido vitale: è Dunamis allo stato liquido, perfezione pura, e le sue particolarità non si fermano al singolare colore azzurro. Innanzitutto l'Ichor, una volta risvegliatosi, cancella ogni cosa che non sia perfetto nel corpo ospite del Titano, iniziando il processo di ricostruzione di ciò che esisteva ai tempi del mito, inoltre ferma il processo di invecchiamento, in modo che l'unica morte possibile sia quella violenta.
    Oltre a questo, l'Ichor possiede straordinarie capacità rigenerative, conferendo al portatore una maggiorata sopportazione del dolore, una lenta e costante guarigione delle ferite più lievi e, una singola volta per incontro, una rigenerazione totale anche di ferite più gravi, fisiche o mentali, a condizione di concentrarsi un intero turno su questa azione. Questo beneficio può essere concesso anche ad un qualsiasi alleato, a patto che il Titano lo reputi degno di ricevere il proprio sangue, ovviamente.


    Okeanos KosmosThe Universe enclosed by the green Sea
    Oceano non è semplicemente il signore delle Acque Ancestrali, padrone di ogni loro segreto, ma egli stesso è un aspetto del suo dominio. Ora che la sua Dunamis ha percorso un ulteriore passo verso la sua autentica evoluzione, il suo più grande potere si è risvegliato.
    In un atto di controllo senza eguali, il Titano può trasformare il suo corpo in acqua, dandogli la forma che desidera seguendo le caratteristiche dell'elemento, come se egli stesso fosse un Costrutto vivente; in tale stato la durezza diventa quella della Soma, conferendogli quindi resistenze irraggiungibili per corpi organici, mantenendo comunque inalterata la sua composizione biologica. Ciò significa che può comunque utilizzare i suoi poteri per garantirsi capacità straordinarie, ma, d'altra parte, sarà comunque soggetto ad effetti che danneggiano esseri organici quali veleni. Tuttavia, in certi casi, può essere quasi impossibile raggiungere i suoi punti vitali per effetto della sua forma così aliena.

    TECNICHE ● Form I: Tû — Oceano è un guerriero saggio e forte come pochi, e il fatto che i suoi poteri non siano più quelli di un tempo non limita in alcun modo la sua quasi infinita conoscenza dell'arte del combattimento. Il suo stile non è frutto di mero addestramento, è spostamento sapiente dei propri liquidi corporei nella maniera migliore possibile poiché è un fatto insito nella natura stessa del Titano.
    La Forma I è una tecnica che manovra in maniera cosciente l'acqua nelle cellule muscolari di Oceano, conferendo loro nuova linfa vitale e aumentando l'irrigazione sanguigna, consentendogli di compiere atti di forza bruta devastante. (Forza Straordinaria)
    Oltre a questo gli attacchi fisici portati dal Titano sia con le Daghe che a mani nude avranno nuovi terribili effetti: Oceano può fare in modo che l'energia cinetica dei suoi attacchi sia trasportata efficacemente attraverso i liquidi corporei del nemico, riverberando all'interno del suo corpo e provocando terribili danni a muscoli, ossa e organi interni, oppure può tentare di paralizzare i liquidi nelle zone colpite, in modo che si oppongano quanto più possibile a futuri movimenti e potenzialmente generando paralisi, oppure ancora può creare bolle di vapore sulle superfici colpite, generando il fenomeno della cavitazione, possibilmente provocando esplosioni mirate. (Acqua con bonus da nera + Forza Straordinaria)

    NARRATO | PARLATO | PENSATO | °TELEPATIA°
     
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    L’attacco combinato fu qualcosa di meraviglioso e commuovente allo stesso tempo; Dha potè assistere a tutto il dispiegamento di forze messo in atto dai compagni, sentiva familiarità con loro, serenità, come se fossero tanti ingranaggi dello stesso orologio. Però la motivazione e la determinazione non sempre bastano per sopraffare un nemico, soprattutto se aveva quella portata distruttiva.

    L’essere distorse lo spazio attorno a sé, piegandolo come un foglio di carta, facendo sì che i loro attacchi venissero specchiati su loro stessi; Dha tentò di ruotare la sua barriera per posizionarla anche a sua difesa, ma le dimensioni e la curvatura erano troppo ingombranti e fu costretta ad interromperla per potersi teletrasportare fuori dalla traiettoria dell’attacco di Rigel.

    Ritornò vicino al suoi compagni, lo scudo di Libra stretto dalla mano destra...le piaceva quell’arma, rappresentava un po’ la sua filosofia di vita: la difesa che poteva divenire attacco.
    Si guardò attorno; il mostro si stava muovendo per prepararsi ad una nuova offensiva...di quella da loro appena sferrata, soltanto i sigilli del Guardia di Porta erano andati a segno...che fosse quella la chiave da seguire?

    Si concentrò accumulando energia, non dovevano permettere all’essere di attaccare, inoltre alcuni suoi compagni non erano messi molto bene, provati e sfiancati dai precedenti scontri. Afferrò lo scudo con entrambe le mani, protendendolo di qualche cm davanti a sé, nel frattempo aprì la bocca ed espirò un suono gutturale e profondo...il suono che simboleggia la fine dell’universo.
    Filamenti scuri si dipanarono dalle braccia andando ad avvolgere l’intera superficie dello scudo...quello era Omega-Ungyō: una pura oscurità, del tutto simile a quella di un buco nero, capace di divorare ed annegare qualunque cosa al suo passaggio.

    Dha vide ciò che aveva creato Triangolo, una geometria così perfetta che sembrava creata da mano divina, in quel momento comprese cosa avesse concepito per loro il Guardia di Porta e sulla scia di quanto appena fatto da Oceano, ruotò il busto e lanciò lo scudo di Libra attraverso quella rete di sigilli, nella speranza che caricassero lo scudo pregno del potere della distruzione, dell’energia atta a raggiungere il mostro. Forse in questa maniera l’essere non sarebbe più stato in grado di distorcere lo spazio circostante.

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    NARRATO † PARLATOPENSATO°TELEPATIA°

    NOME † Dhawyth Thew
    ENERGIAViola
    CASTA † Cavalieri di Athena
    CLOTH † Gold Virgo {VII}
    FISICAMENTE † lievi sentori di stanchezza
    MENTALMENTE † in allarme
    STATUS CLOTH † buone

    RIASSUNTO AZIONI † Provo a girare il Kaan per difendermi ma non ce la faccio, così mi teletrasporto interrompendo la difesa ed evitato l'attacco specchio. Attacco con Omega-Ungyō a cosmo straordinario, riversandolo nello scudo di libra, che scaglio attraverso i sigilli di Triangolo verso il mostro.
    ABILITÀIlluminazione Spirituale.
    Il Cavaliere della Vergine è sempre stato il più vicino agli Dei tra tutti i suoi compagni. Ciò non è una semplice metafora per indicare il suo immenso potere, quanto qualcosa di ben più profondo.
    A prescindere dalla propria filosofia, il processo per giungere alla piena padronanza dei poteri della Costellazione culmina nell'Illuminazione, nel raggiungimento pieno dell'Ottavo Senso (Esso è il senso dei sensi e per questo motivo non ha barriere fisiche, supera il degradarsi delle ere, diventa immortale. Per questo motivo tale senso permette al cavaliere di superare ostacoli ritenuti insormontabili e di raggiungere il regno dei defunti da vivi. Con l'ottavo senso vista, udito, gusto, olfatto e tatto si uniscono ad intuito, creatività e razionalità dando vita ad un nuovo universo di immagine e comunicazione.)Il Cavaliere, giunto a tale consapevolezza del Tutto, potrà creare Proiezioni Astrali di sé(Data la sua familiarità con l'immateriale, il cavaliere è in grado di separare la propria anima dal suo involucro fisico. Lo spirito in questione preserverà le proprie capacità cosmiche e mentali, lasciando il corpo privo di difese in una sorta di ibernazione provvisoria. Per raggiungere questo livello di separazione, il cavaliere deve meditare e concentrarsi a lungo in un luogo tranquillo e sicuro, poiché il corpo verrà abbandonato nel luogo di meditazione prescelto e quindi potrebbe essere soggetto ad attacchi mortali; se ciò dovesse accadere ne risentirebbe anche la mente e lo spirito del cavaliere, che perirebbe a breve dalla perdita del corpo.La proiezione astrale potrà muoversi in tutti i luoghi raggiungibili dal teletrasporto, soffrendo delle medesime preclusioni. In questa forma potrà comunque interagire con il mondo, combattere ed utilizzare il cosmo, con l'unica variante di un maggior dispendio energetico. Tuttavia se l'avatar dovesse accusare danni essi si ripercuoterebbero direttamente al suo spirito, in misura maggiore rispetto al normale. Tutti i sensi e la mente funzioneranno e saranno colpibili normalmente nell'avatar come nel corpo fisico, ad eccezione del tatto. Gdr-Only con autorizzazione del Master), manipolare la materia con un potere del tutto simile alla Telecinesi (Essa rappresenta quella particolare abilità mentale che permette al cavaliere di interagire con il mondo circostante utilizzando la mente; egli potrà quindi spostare gli oggetti col pensiero, torcere ed effettuare morse semplicemente usando la mente.), e controllare direttamente gli Stati d'Essere degli Spiriti (Questa familiarità con l'essenza ultima dell'essere, permette al cavaliere di gestire l'intricato reticolo di fili che compongono l'anima dell'essere umano; egli potrà quindi attaccare, ferire, fin quasi a mutilare, lo spirito dell'avversario che non risentirà di alcun danno fisico sul proprio corpo, ma si sentirà come affaticato, quasi svuotato di ogni energia fisica, oltre che a provare atroci dolori. Inoltre la manipolazione spirituale può colpire anche i livelli emotivi, instillando nell'avversario le più disparate emozioni; potrà inoltre trasportarli tra i vari Mondi Eterei... fino a poterli completamente annichilire).

    Dominio sulla Realtà.
    Il dominio sul mondo spirituale conduce al dominio sul mondo materiale. Il Cavaliere è parte del Tutto, consapevole del passato, del presente e del futuro.Tale conoscenza si manifesta sul controllo delle regole basilari dello spazio/tempo, potendo spostarsi attraverso esso con il Teletrasporto(Esso avviene a livello subatomico; il corpo fisico si disintegra per riassemblarsi nel punto prestabilito, ma per fare ciò richiede un quantitativo energetico non indifferente, motivo per cui può essere usato in duello una sola volta per evitare un attacco - anche i colpi ad area possono essere evitati grazie alla possibilità di spostarsi in un'altra dimensione, sempre una sola volta per duello. Si possono anche teletrasportare persone consenzienti ed i loro oggetti, le proprie tecniche e virtualmente ogni cosa spostabile. Inoltre si possono teletrasportare anche soggetti non consenzienti così come i loro oggetti, a patto di riuscire a toccarli fisicamente con i propri poteri), o Fermare il Flusso del Tempo in un'area (Lo scorrere del tempo può essere arrestato e modificato dal cavaliere che può decidere di attivare tale potere su uno o più bersagli, che verranno coinvolti o meno in tale stasi ed immobilità. L'alterazione temporale può essere localizzata a persone o zone precise, ad esempio un campo di combattimento;tale abilità richiede un alto consumo energetico a seconda della vastità dell'area interessata e del protrarsi dell'effetto. Durante questa sorta di stasi potranno comunque essere usate tecniche e poteri; la crono-stasi stessa può essere lanciata come una tecnica atta ad influenzare la percezione temporale di coloro che ne vengono colpiti nell'area d'effetto della tecnica, o per scopi difensivi o per bloccare od evitare attacchi altrui). Agli estremi egli può creare tecniche in grado di richiamare un'immensa quantità di energia cosmica direttamente dalla realtà o di alterare profondamente il campo di battaglia richiamando il Suono della Creazione del Cosmo o il Suono della Distruzione (Queste tecniche sono rispettivamente il Tenma Kōfuku☀ e l'Agyō/Ungyō☀, colpi così potenti che prima di essere eseguiti richiedono di accumulare cosmo durante il combattimento privandosi temporaneamente - minimo quattro turni - di almeno un senso.Lanciate senza questo accumulo le tecniche perdono la propria caratteristica "straordinaria" ed hanno il medesimo potere di tutte le altre tecniche.)

    Dominio sul Corpo.
    Solo tramite il controllo di sé e delle proprie pulsioni si può sperare di giungere allo stato di Illuminazione e rimanerci.
    Il cavaliere ha ormai vinto questo combattimento con se stesso e conosce tutti i segreti del corpo e delle sue interazioni con la realtà.L'accettazione e la comprensione delle regole che governano l'Universo, hanno permesso al cavaliere di modificare ed alterare i normali stimoli esterni dati dai cinque sensi. Utilizzando come veicolo le sue abilità spirituali e non il cosmo o contatti fisici, egli può modificare tali sensi: Udito Vista Gusto Olfatto Tatto, inibendoli temporaneamente o permanentemente, trascinando l'avversario verso una forma di non esistenza, quasi una sorta di oblio. Ogni privazione avrà uno specifico effetto che verrà affrontato volta per volta.

    Illusioni Complete.
    La manipolazione della realtà permette al cavaliere di dar libero sfoggio alla creazione; a seconda del livello energetico egli potrà creare fitte reti illusorie, spaziando da semplici miraggi a più complete e realistiche forme. Esse saranno in grado di influenzare tutti i sensi dell'osservatore, inclusa le mente, ma tranne il tatto poiché si tratta sempre di illusioni non tangibili. La destrezza e l'accuratezza dei particolari creati potrebbero essere così precisi e convincenti fino al punto di ingannare la mente stessa dell'avversario, che quindi crederà di percepire le consistenze, i sapori e gli eventuali danni. Le illusioni mentali sono più infime e complesse perchè più difficili da squarciare; il velo illusorio colpirebbe direttamente le connessioni nervose, alterando e modificando qualsiasi influenza.
    Tale capacità può essere usata anche con scopo difensivo preventivo; difatti permetterà al cavaliere di accorgersi delle menzogne altrui individuando qualsiasi forma di illusione, e di permettergli quindi di proteggere la mente da invasioni esterne atte ad influenzarla. (Per annichilire tali illusioni sarà necessario un consumo di cosmo e una tecnica difensiva appropriata).


    TECNICHEAlpha/Omega - Agyō/Ungyō☀.
    [SPOILER]Attacco ad area, componente illusoria e cosmica (☀cosmo straordinario)
    Tecnica punitiva.

    Un' innumerevole quantità di universi e di vite che nascono e scompaiono. Sono i due nomi del buddismo giapponese che rappresentano l'alfa e l'omega, luci e tenebre, nascita e morte, l'inizio e la fine, lo yin e lo yang. L'equilibrio tra luce e oscurità è uguale perché entrambe le forze sono in perfetto equilibrio;si afferma che il confronto dei Santi Virgo, che si fronteggiano con tale tecnica, trascenderebbe la "battaglia di mille giorni". Infatti si dice che sarebbe una battaglia eterna che durerebbe per un intero ciclo di reincarnazione, in modo che entrambi i guerrieri combatteranno per sempre, raggiungendo una guerra infinita, anche dopo la reincarnazione essi continuerebbero a combattere. Tali colpi così potenti richiedono al cavaliere, prima di essere eseguiti, di accumulare cosmo durante il combattimento privandosi temporaneamente - minimo quattro turni - di almeno un senso.
    Lanciate senza questo accumulo le tecniche perdono la propria caratteristica "straordinaria" ed hanno il medesimo potere di tutte le altre tecniche.

    Omega-Ungyō: Il nome significa “Fine” e letteralmente la tecnica significa bocca chiusa. Il cavaliere apre la bocca per liberare tutto il cosmo che aveva accumulato privandosi di uno dei suoi cinque sensi (il senso del gusto). In quel momento un ringhio, che sembra provenire da una dimensione lontana, si comincia a sentire dalla sua bocca rilasciando il suono divino dell'Ungyō, il suono che simboleggia la fine dell'universo. Tutto intorno a lui comincia a essere consumato dalle tenebre, manifestando così la fine dell'universo; l'oscurità comincia a pervadere il tutto trascinandolo nel nulla, consumando tutto sul suo cammino.
    †/SPOILER]
     
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    OPERATION AKROPOLIS - Per Athena
    II

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    y8k159l


    Per un istante Rigel vide le sue fiamme spirituali arrivare vicino al mostro, per un istante si materializzò davanti ai suoi occhi l'effimera illusione che quel demone non avrebbe potuto resistere al suo assalto unito a tutti quelli dei suoi compagni. Poi gli occhi della creatura sfavillarono, e tutto mutò. Per lui si susseguirono delle immagini al rallentatore, anche se accadde tutto in meno di battito di cuore. Vide la furia del titano Oceano deviata fluidamente verso Achille del Sagittario, la luce dorata del colpo del leone venire rispedita indietro contro il Custode della Settima Casa, e con orrore vide i fuochi fatui da lui evocati arrivare a circondare Dhawyth prima di ghermirla. Proprio lui, con il suo attacco, avrebbe rischiato di ferire la propria amica, l'unica persona che aveva giurato di proteggere fino alla morte oltre alla dea Athena.

    Ma non era finita. Un'infinità di dardi dorati puntava verso di lui, ed erano veloci: anche i colpi del Sagittario, che erano stati con potenza superiore al suo cosmo, avevano mancato il bersaglio e ora si trovavano ad inseguire un nuovo obiettivo; cercò di bruciare il proprio cosmo, ma era troppo lento. La prima freccia era davanti a lui, a pochi centimetri dal suo occhio destro.

    Abbassò le palpebre d'istinto preparandosi all'impatto, ma il colpo non arrivò.

    Ora si ritrovava vicino a tutti gli altri, per merito del Cavaliere di Libra che li aveva richiamati a sè teletrasportandoli grazie alle armi. Un ruggito dall'alto distolse la sua attenzione da quanto accaduto: il mostro era stato colpito.

    Fidatevi di me. Non attaccate lui. Attaccate il mio sigillo con tutto quello che avete. Dimostriamogli cosa vuol dire combattere per qualcosa!

    Ha! A quanto pare deve essere sempre un ragazzino, a spuntarla!

    Il pensiero di Methos gli fece realizzare ogni cosa. L'unico colpo andato a segno era stato l'attacco del Cavaliere del Triangolo, e questo spiegava perchè il mostro se l'era presa così a male. Lo aveva chiamato Guardia di Porta... che fosse l'ennesimo riferimento a qualche cavaliere leggendario del passato? Nuovi sigilli si stavano componendo nell'atmosfera dritta davanti a loro, sembravano quasi formare un passaggio sicuro che avrebbe condotto i loro attacchi direttamente al mostro; i riflessi dorati dei fulmini di Alek che si abbattevano sull'orda dei corrotti rendevano lo spettacolo ancora più maestoso, finchè il cielo non cambiò colore prendendo tinte rossastre.

    flash-572494_960_720

    Il cielo sopra il demone era diventato buio, la corona alle sue spalle ruotava e nel contempo una sfera di energia rossa andava prendendo forma davanti al suo occhio. Di lì a poco sarebbe finito tutto, e se l'idea del suo compagno non fosse stata buona sarebbero morti tutti loro, e poi tutto il resto dell'umanità. Se invece avesse avuto ragione... ma a cosa sarebbe servito chiederselo? Un suo fratello gli stava chiedendo fiducia. E tra membri di una famiglia, la fiducia non mancherà mai.

    Dovete colpire per primi e colpire in pieno, ragazzino! Niente giochetti, devi fare sul serio!

    Rigel alzò il tridente sopra la sua testa, facendolo roteare e poi piantandolo nel terreno. Il suo cosmo ruggì come mai prima di allora, gli sarebbe bastato solo qualche attimo per richiamare i fuochi fatui, che apparvero letteralmente ovunque intorno a lui e a gli altri cavalieri. Ma il primo a rispondere all'appello del Cavaliere d'Argento fu Oceano, che impugnò le lame di Libra iniziando a sferrare una selva di poderosi fendenti in direzione del sigillo, verso il quale fu canalizzata una immensa quantità di energia. Poi un cosmo dorato si illuminò appena alla sua destra: vide Dha innalzarsi dal suolo, filamenti oscuri si dipartirono dal suo corpo: stava ripetendo l'attacco usato contro la creatura di Thanathos quando Cancer li aveva salvati da una fine certa.

    Non sarò da meno, cavalieri... darò il massimo. Anita, guarda cosa ha imparato il tuo allievo!

    I fuochi divamparono e si accrebbero, delineando delle sagome che divennero corpi. Guerrieri. Cavalieri d'Oro, d'Argento e di Bronzo, tutti figli devoti di Athena, richiamati dall'aldilà a combattere ancora una volta per il bene.



    Molti di quegli uomini e donne erano per lui degli sconosciuti e probabilmente lo sarebbero stati anche per gli altri; ne riconobbe solo tre, e quando li vide sapeva che il nemico sarebbe stato annientato: perchè anche dopo essere morti, i Cavalieri di Athena mostravano ancora la loro determinazione a servire le forze del bene, a portare speranza all'umanità senza mai cedere in battaglia.

    Vide Deneb, nella sua armatura dorata, che annuì verso di lui e nella sua mente risuonarono le parole del giorno in cui si erano incontrati per la prima volta: Noi cavalieri di Athena siamo una famiglia, ci saranno dei litigi e probabilmente non ti saremo tutti simpatici, ma potrai sempre contare su di noi per guardarti le spalle.

    Dietro di lui riconobbe un uomo che vestiva l'armatura del dragone, scomparso nell'invasione del Santuario e con cui aveva combattuto fianco a fianco, e con loro c'era anche Irina: Yamato, che semplicemente gli ammiccò per poi mostrare il pollice in alto, e spostare lo sguardo verso il bersaglio. Ancora più in là, con un'espressione gelida puntata verso gli occhi del ragazzo, con indosso l'armatura della Quarta Casa e uno spirito che volteggiava attorno a lui, vide re Karlash. Che soprendentemente accennò un sorriso di approvazione, anche se Rigel sapeva che non era rivolto a lui ma a Methos. Rigel alzò il tridente in alto, e gli spiriti iniziarono a salire e a convergere verso una gigantesca sfera luminosa. Lui lo sapeva, non avrebbero perso.

    In nome di Athena, adesso conoscerai la vera forza dei suoi cavalieri!!!

    Poi puntò il tridente d'oro verso il centro del sigillo, dove già convergevano gli attacchi di Oceano e di Dhawyth.

    PER ATHENA... SEKISHIKI TENRYOU HAAAAA!!!!!!



    La sfera partì a tutta velocità verso il bersaglio, lo avrebbe raggiunto sommandosi ai colpi degli altri guerrieri e dove a breve sarebbero arrivati anche gli altri. Ma se fino a quel momento gli spiriti dei guerrieri erano stati brillanti come il sole in un giorno estivo, una luce dorata alle sue spalle fece quasi eclissare nel nulla il suo splendore. Rigel si voltò.

    Che Bart mi prenda a schiaffi, quelli sono dei pazzi!

    Sarà, ma adesso li trovo tutti molto più simpatici.

    Il Cavaliere del Cancro chiuse gli occhi e si concentrò sulla propria tecnica, facendo ardere il proprio cosmo alla massima intensità. Stavolta erano all'epilogo sul serio.

    y8k159l


    _Marco_Albiero_-Cancer-Omega
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Viola
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Cancro [VII]
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Cosmo Straordinario di Libra mode: ON.
    STATUS MENTALE - Vai col fomento :asd:


    RIASSUNTO AZIONI/NOTE - Good, niente di particolare. Sfrutto il teleport di Libra che spiegherà Gaz nel suo post, ascolto le direttive di Lawrence, mi fido, momento feel e poi Tenryou Ha dritto nel sigillo. E che Athena ce la mandi buona :asd:

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere del Cancro, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere del Cancro richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario. Nel momento in cui lo scontro con il Cavaliere del Cancro si spostasse nello Yomotsu Hirasaka, le tecniche che sfruttano questo potere diverrebbero ancor più micidiali: similmente alla normale disintegrazione della sostanza nel piano materiale, nel piano spirituale si ha un effetto simile ma volto all’essenza astrale di chi subisce la tecnica. In altre parole, un’anima rischia di essere in qualche modo obliterata da questo tipo di tecniche, portando alla morte del corpo anche sul piano materiale e impedendone un passaggio in qualsiasi piano di esistenza spirituale post-mortem come l’Averno o i Campi Elisi.


    TOCCO DELL'OLTRETOMBA
    Il cosmo del Custode della Quarta Casa ha una peculiarità unica nel suo genere: la capacità di privare dell’energia vitale qualsiasi essere vivente ne venga a contatto. A causa di questa caratteristica ogni attacco del guerriero, di natura fisica come in un normale corpo a corpo oppure nel caso in cui sia coinvolto il cosmo del guerriero, causerà più dolore del normale all’avversario, che si sentirà via via sempre più debole e spossato con il procedere del combattimento; questo significa che, anche in fase difensiva, qualora un avversario cercasse di immobilizzare il Cavaliere ricorrendo al contatto fisico, ne risentirebbe degli effetti. Va precisato che il Tocco dell’Oltretomba influenza solamente la forza vitale dell’avversario, ma non può ridurre in modo diretto la sua emanazione cosmica.


    TELECINESI
    I Cavalieri dell’Altare e del Cancro sono in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale, il telecineta è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE


    Sekishiki Tenryōu Ha: La tecnica più potente del Cavaliere di Cancer. Attraverso il suo potere, il guerriero è in grado di richiamare a sé le anime dei compagni defunti, acquisendo parte della loro energia spirituale e cosmica e convogliandola in una gigantesca sfera di energia che si dirigerà in seguito verso il bersaglio alla massima potenza di cui il Custode della Quarta Casa è capace e travolgendo qualsiasi forma fisica e spirituale lungo il cammino; per quanto riguarda le entità fisiche viventi, saranno anche colpite dagli effetti del Tocco dell’Oltretomba insito nel cosmo del cavaliere stesso, rendendo molto più efficace la tecnica e la conseguente conflagrazione. Nel caso in cui questa tecnica venga utilizzata direttamente nello Yomotsu Hirasaka o in qualsiasi altro piano spirituale, sarà più semplice per gli spiriti rispondere al richiamo del Custode della Quarta Casa consentendo maggiori efficacia e rapidità di esecuzione; in questa situazione l’energia coinvolta sarà principalmente quella degli spiriti, fatto che non andrà a gravare in seguito sulla condizione del guerriero di Cancer. Questo vantaggio ha comunque una “moneta da pagare” differente rispetto alle normali tecniche: dato l’utilizzo degli spiriti che avviene direttamente sul loro piano di esistenza, è necessario che passi un discreto lasso di tempo prima di poterla utilizzare nello stesso modo, rendendo di fatto impossibile l’utilizzo più di una volta nello stesso combattimento su un piano spirituale [Cosmo Straordinario].





    Edited by Tygaer - 7/7/2019, 16:32
     
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    ALEXIS
    LIBRA {VIII}
    ENERGIA VIOLA


    POST II

    OPERATION AKROPOLIS
    PER ATHENA!


    Otto anime unite in un solo obiettivo, nel desiderio di portare un po’ di pace in quel frammento di mondo, in quel luogo che aveva perso la pace e la serenità ormai da troppo tempo. Non aveva alcuna importanza se le motivazioni che li avevano portati a combattere quel giorno fossero diverse, erano come una sola grande entità che non si sarebbe arresa senza provarci, senza mettere a repentaglio la propria vita. Le parole di quell’immonda creatura non potevano in alcun modo scalfire la loro determinazione e quello che Alexis vedeva quel giorno lo convinse che valeva la pena combattere e rischiare la vita per quelle persone. Strani eventi si erano susseguiti portando quella dimensione in un’apparente punto di non ritorno, ma loro erano lì pronti a dare la propria vita per permettere ad altri di sognare. Quando il custode dell’equilibrio comprese che i loro attacchi non avevano dato i frutti sperati non si diede per vinto, pensò immediatamente alla piccola Margaret, alla promessa fatta a quella bambina e a tante persone che come lei avevano riposto le proprie speranze in quei guerrieri e non si sarebbe dato per vinto.

    «Non oggi»

    Gridò ad alta voce mentre la realtà veniva distorta e con un altro sforza del suo cosmo frappose la Bilancia dell’Equilibrio tra l’agire del suo nemico e i suoi compagni. Tutti quanti loro avevano in mano le sue armi e ciò sarebbe bastato per evitare che le fauci di quel demone facessero scempio delle carni dei suoi amici. Bastò un pensiero, il solo desiderare che le loro vite fossero salve per salvare tutti ( a parte la Vergine che decise di agire per conto suo, forse per non pesare troppo sul suo compagno d’armi ). Essi svanirono dalla realtà per comparire qualche istante dopo, il tempo necessario per far si che quella meschina azione del corrotto potesse in qualche modo ledere le loro essenze.

    Un Alexis stranamente taciturno osservò con attenzione quanto era accaduto, vide come l’unico che era stato in grado di colpire il loro avversario fosse stato Lawrence ed in silenzio lo ascoltò. Il Triangolo era da sempre un cavaliere molto particolare, un combattente che poteva decidere le sorti della realtà ed anche questa volta la nomea di quel Silver Saint non venne smentita. Avrebbe dunque aperto lui la porta per raggiungere il cuore della bestia?

    Ma accadde qualcosa, un evento inaspettato.
    Percepì un calore e una pace che poche volte aveva sentito prima: la benedizione della Dea e senza rendersene conto delle lacrime bagnarono le sue gote: gli accadeva ogni volta che Athena lo benediceva e anche questa volta lei era al suo fianco, anzi no era al fianco di tutti loro e guidava orgogliosa i suoi figli alla vittoria.

    «Amici miei», disse con una voce rotta.
    «Il cosmo della divina Athena. Sento la sua forza, il suo splendore su di noi, abbiamo la sua benedizione e mai come in questo momento, le armi che ella mi ha donato risplendono di una nuova luce, potete sentire scorrere attraverso di esse tutta la grandezza della nostra Dea».

    Non gli era capitato spesso, le armi di Libra ora potevano essere usato al massimo del loro potere, non erano più vincolate dai loro deboli cosmi ma guidate dall’essenza pura e splendida della sua Dea. Forse nel mondo c’era chi dubitava della bontà e della grandezza di Athena, ciò era possibile ma oggi, in quel momento lei stava compiendo nuovamente il miracolo. Non aveva importanza se in questo momento non fosse tra loro, non aveva importanza se ella stava compiendo un viaggio lungo e tortuoso che le limitate menti dei mortali non potevano comprendere, la Divina Athena era sempre con i suoi figli e li pensava e li proteggeva in ogni momento.

    Essere un Gold Saint voleva dire credere ciecamente della Dea della Giustizia, lei è una divinità presente, buona e caritatevole.

    I primi attacchi partirono ed Alexis comprese che tutti loro avevano bisogno di un supporto, di essere in qualche modo aiutati. Quello che fece Alexis fu abbastanza semplice: cercare di ingannare il loro avversario con una potente illusione. Alle parole di Lawrence molti risposero con frasi di scherno, chiedendo al Silver di rimanere al suo posto, Andrea e Achille si lanciarono come furie cieche, e altrettanto fece Oceano, ignorando completamente i consigli del Triangolo. Un’illusione che non aveva grandi pretese ma che voleva dare quanto meno il miraggio che non fossimo d’accordo e che testardi come muli avremmo attaccato nuovamente nella stessa maniera.

    Avrebbe funzionato? Difficile a dirsi, la cosa certa era che il loro agire, le loro parole sarebbero state alterate dai poteri mentali della Bilancia, anche le parole che di lì a poco avrebbe detto Alexis. Ancora tre Gold Saint ( lui compreso ) dovevano ancora agire e lui era pronto a sacrificare ogni cosa pur di salvare quel mondo. Cominciò a bruciare il suo cosmo, innalzando la sua essenza a livelli che poche altre volte aveva raggiunto, il suo cosmo ed il suo sguardo incontrarono quello di Andrea e di Achille e un amaro sorriso apparve sul suo volto.

    «Se dobbiamo rischiare tutto lo faremo. Io mi fido di te Lawrence e ti do’ tutto il mio cosmo per mettere la parola fine a tutto ciò. Andrea, Achille vi chiedo di aiutarmi nel realizzare la tecnica proibita, l’Urlo di Athena»

    Il Gold Saint si mise in posa e cominciò ad innalzare il suo cosmo contrentrando tutta la sua essenza, ogni parte del suo potere e ogni fibra del suo corpo.

    «Una tecnica che può ricreare il Big Bang. Un attacco talmente potente che la Dea in genere lo vieta. Ma questa situazione, in questa condizione sono convinto che Athena approvi. Le nostre anime non saranno marchiate dall’infamia delle codardia. Mi affido a te mia Dea e ti chiedo perdono per quest’urlo».

    Tutto era pronto ed in un ultimo sforza cosmico, mettendo tutto se stesso in quell’attacco che già una volta aveva realizzato urlò aspettando i suoi compagni. Ovviamente tale attacco non era rivolto al mostro ma bensì ai Sigilli creati da Law.

    Credeva in lui.

    «ATHENA EXCLAMATION»



    IL MIO ERA UN MONDO PERFETTO

    STATUS FISICO ♦ Insomma
    STATUS MENTALE ♦ Determinato
    STATUS CLOTH ♦ Indossata

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Bene, Alexis nel complesso usa il Teleport per parare il culo un po' a tutti e poi, con Illusioni cerca di coprire i loro attacchi e di far credere cose diverse al mostrone e niente inizio l'urlo di Athena XD

    Questo dovrebbe essere tutto.
    EPPURE DESIDERAVO L'IMPERFEZIONE

    ABILITÀ
    ● Armonia {Cosmo Straordinario}
    Il Cavaliere di Libra, può interagire e interferire con tecniche e attacchi sia di compagni che di avversari. Egli infatti, se lo ritiene giusto e opportuno è in grado di sostenere in battaglia chi secondo lui è degno, ciò si traduce nel rendere straordinario un attacco o un'abilità di un altro saint o dell'alleato di turno. Per contro, l'essenza della Bilancia può interferire con un attacco nemico cercando di ridurre gli effetti o di interferire nella creazione della tecnica avversaria per indebolire un attacco che potrebbe rivelarsi molto pericoloso; ovviamente la riuscita di ciò dipende dal divario energetico in atto, nel caso di un dislivello molto grande a favore del Gold Saint, egli potrebbe addirittura spegnare letteralmente la tecnica avversaria.

    ● Distruzione {Cosmo Distruttivo}
    Il fato che spetta a chi si oppone alla Bilancia, o a chi non viene ritenuto degno dal Gold Saint è un abisso di oscurità, perché nel cuore del giusto non vi è alcun tentennamento. Tutto ciò si traduce in un cosmo estremamente distruttivo in grado di annientare e annichilire il cosmo nemico o la materia in genere con molta più facilità rispetto ad altri.

    ● Teletrasporto
    Tramite questa abilità il cavaliere della Bilancia è in grado di smaterializzare e far ricomparire se stesso, un oggetto, un'arma o anche un altra persona consenziente entro il suo raggio d'azione. Tale capacità, dagli infiniti risvolti non ha virtualmente limiti - se non quelli dati dal proprio livello energetico - e tramite questa capacità si può teletrasportare praticamente ogni cosa. Le capacità insite in questa particolare abilità permettono al Gold Saint anche di evitare un attacco ( mono uso a duello ) ma questo è solo una delle tante possibilità. Egli infatti è in grado per esempio di viaggiare attraverso lo spazio ed il tempo con una facilità disarmante e si può interagire anche con un avversario a patto che ci sia un contatto fisico con esso.

    Lista delle Armi: IN SCHEDA
    ( Side Note: avendo una cloth di livello 8 considerate le armi di Libra come se fossero quelle di Soul of Gold )

    ● Illusioni Ambientali
    Grazie al potere mentale che è proprio di questo cavaliere, egli è in grado di creare delle potenti trame illusorie, con le quali manifesta cioè che egli desidera sotto forma di una intangibile creazione di Cosmo che agirà secondo la volontà del suo creatore. Il potere mentale del Gold Saint è talmente grande da poter ingannare anche il più esperto osservatore andando ad interagire con tutti i sensi dell'avversario. Tale potere è tale da poter interessare anche una vasta area ed un numero indefinito di persone, rendendo l'illusione estremamente realistica.

    TECNICHE
    ATHENA EXCLAMATION
    Si tratta forse della tecnica più potente che sia mai stata concepita. Come suggerisce il nome essa richiama l'urlo di Athena, una tecnica quindi che può essere utilizzata solo in caso di crisi mondiale poichè proibita da Athena stessa. Per l'evocazione di tale potere, tre Gold Saint o Gold Specter dovranno riunirsi formando un trio d'attacco, bruciando il loro Cosmo al massimo evocheranno così una cupola cosmica tanto potente da poter distruggere tutto ciò che li circonda entro un raggio di decine di chilometri. Tale tecnica è da definirsi "Finale", pertanto una volta utilizzata tutti e tre i Cavalieri non saranno più in grado di utilizzare il proprio Cosmo durante lo stesso scontro Gdr-Only con autorizzazione del Master.


    narrato ♦ « parlato »pensato°telepatia°
     
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    xOsJWBaNarrato. | -parlato- | °pensato° | °telepatia° | "parlato altri"

    Operation Akropolis - Per Athena!
    Capitolo II
    orHcAwU



    Le forze messe in gioco quel giorno erano sorprendenti, era dai tempi dell'assalto al Santuario che Achille non combatteva fianco a fianco con così tanti guerrieri determinati! Vedere i loro attacchi assaltare l'orrida creatura procurò al giovane un brivido nella schiena, qualcosa di elettrizzante nell'osservare tanta potenza cosmica unita contro il bersaglio... purtroppo tale fremito si trasformò poco dopo in frustrazione e rabbia quando vide che tutti i loro attacchi erano stati evitati e rispediti indietro dal titanide avversario!

    °ma stiamo scherzando???°

    Non poté badare ai compagni poichè l'attacco che gli si era ritorto contro erano niente meno che i fendenti di Oceano; Achille strinse i denti pronto a balzare via grazie alle sue ali, quando i tonfa che reggeva presero a pulsare di luce e letteralmente fu quasi strappato dalla realtà per poi riapparire a pericolo evitato. Gli ci volle poco a comprendere che il potere di Alexis aveva permesso ciò; andò accanto al giovane guerriero fingendo un po di spocchia.

    -potevo evitarlo da solo tsè!-

    Ovviamente non era per nulla arrabbiato, Achille era Achille dopotutto e fare lo scemo era parte integrante di lui, anche in situazioni estreme. Quando vide Lawrence lanciarsi contro il nemico che stava preparando l'ennesimo assalto, forse il più distruttivo di tutti, non poté che stimare il coraggioso silver saint; forse i suoi sigilli erano davvero l'unico modo, il fatto che fosse stato l'unico a non essere stato respinto faceva ben sperare. In modo incredibile il cavaliere argenteo aveva creato letteralmente un percorso di sigilli verso il mostro, invitando i compagni a colpire attraverso di esso. Achille strinse il pugno sorridendo.

    -e sia Saint di Triangolo, oggi potresti rubarmi la parte dell'eroe folle!-

    Anche Alexis acconsentì alla richiesta, rivolgendosi poi ad Achille stesso e la donna che aveva preso il posto di Deneb alla quinta casa. L'Athena Exclamation: ecco ciò che chiedeva loro il compagno. Fu come tornare per un instante durante la battaglia per liberare il Santuario; ricordò ogni pugno, ogni ferita, ogni compagno; e ricordò l'attacco finale ad Ares corrotto e l'aiuto di tutti i cavalieri delle ere passate. Non disse nulla, ad occhi chiusi andò accanto ai compagni espandendo intanto il cosmo in modo così violento e semplice da sembrare quasi innaturale.

    gRg8dcW

    Era ferito e stanco, eppure in quell'atto di innalzarsi sopra se stesso la sua figura parve comunque pura e forse per un gioco di luci o mera suggestione, ai più poté sembrare che le ali dorate fossero invece candide ali piumate attribuibili a quelle di un angelo. Questa invero era la massima manifestazione del cosmo del Sagittario, ben conosciuta dal compianto Stephane, istintiva per il più giovane e inesperto Achille; il tutto durò solo un istante. Mettendosi con decisione in una delle posizioni laterali della forma il giovane continuò ad accumulare cosmo.

    -Alisia è con noi, non ho nessun dubbio in merito. La sento qui, nel mio cuore. Sono pronto a bruciare assieme a voi miei compagni, lanciando il nostro colpo per fermare quella promessa di distruzione!-

    Ripensò a Bart e Anita, con cui aveva condiviso quel momento in un tempo che sembrava lontanissimo. Ancora una volta lo avrebbe fatto per Athena e per il Mondo, ancora una volta si sarebbe spinto dove gold saint più esperti di lui non erano mai andati prima; Alisia, aveva davvero la sua figura nel cuore. E sulle labbra tornarono quasi come un sussurro le parole che le disse dopo essere sgattaiolato alla tredicesima casa per vederla.

    -io, Akhilleus del Sagittario, con la mia vita o con la mia morte giuro di proteggerti e lottare sempre per la giustizia e la pace... il mio arco e le mie frecce sono schierati al tuo fianco-

    Probabilmente il suono di quelle parole fu appena percettibile per i due compagni, ma ripetersele diede la giusta motivazione finale al cavaliere. Tutti loro avevano giurato davanti ad Athena, beh lui lo aveva fatto due volte! In un momento di serena intimità fra due giovani piombati nella caos della guerra... non era stato soltanto il giuramento alla propria dea, bensì qualcosa di più profondo e umano: lei era parte della sua nuova famiglia. E avrebbe bruciato tutta la sua anima per proteggerla. Riaprì gli occhi finalmente portando le mani nella giusta posizione.

    -per la seconda volta nella mia vita...-

    Esclamò quindi assieme ad Alexis il nome della tecnica proibita.

    ATHENA EXCLAMATION



    ObYElQh

    0OrhXt9
    PERSONAGGIO Achille
    MORALE Caotico Buono
    DIVINITÀ Athena, dea della Giustizia
    CASTA Gold Saint di Atene
    CLOTH Gold Sagittarius Liv.VIII
    COSMO Energia Viola
    SUPER-SENSI (7) Manashiki
    CONDIZIONI CLOTH [ indossata ] intatta.
    STATUS PSICO/FISICO [PRECEDENTE] danni nelle parti non protette completamente dall'armatura dovuti al continuo combattimento contro le propaggini di acciaio e detriti. Piccoli danni dovuti alla gragnola di costrutti, animo in subbuglio a causa dell'urlo ma forte della sua tempra e delle sue stelle tiene a freno l'ira come precedentemente. Danni subiti in minor parte dall'attacco sonico finale, mitigato dall'armatura e dalla protezione del cosmo. [ATTUALE] pochi danni dai residui delle meteore gestite dalla difesa combinata dei compagni, alcuni danni spirituali dovuti all'inefficacia della propria difesa.


    RIASSUNTO AZIONI bon, mi salvo dalle spadate grazie al teleport delle armi di libra, poi vado accanto ad Alexis e Andrea e preparo l'Athena Exclamation assieme a loro!








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    DONO DI CHIRONE

    risvegliato il retaggio del saggio Chirone, il mitico centauro mutato nella costellazione del Sagittario dallo stesso Zeus, il Saint può spingere la propria vista tanto lontano quanto lontano è il male che egli va cercando; una volta individuato il luogo da raggiungere, il Cavaliere può avvolgersi col proprio cosmo che si manifesterà a guisa di ali dorate, per teletrasportarlo in qualunque dimensione desideri per remota che sia (Teletrasporto). Inoltre la sicurezza nei propri mezzi e la ferrea volontà di non piegarsi di fronte a nessun nemico permette al dorato centauro di sfruttare appieno il proprio cosmo apparentemente senza sforzo. In sostanza egli è sempre in grado di raggiungere il limite estremo concessogli dal proprio livello energetico (Cosmo Straordinario).


    RESISTENZA STRAORDINARIA

    il fisico da guerriero, forgiato assieme al potente cosmo innato, gli permette di raggiungere una resistenza quasi sovrumana al dolore e alla fatica. Il dorato centauro può continuare a combattere in qualsiasi condizione fisica: privo dei cinque sensi, menomato negli arti, con i centri nervosi bruciati o in extremis addirittura privato del cuore stesso! Fintanto che volontà e fiducia nel proprio cosmo lo sostengono egli perdura nella lotta. Ciò non lo rende immune al dolore o all'inevitabile morte dovuta a danni eccessivi, semplicemente il controllo che ha sul corpo e sulla percezione stessa di male e affanni è tale da ergersi impavido laddove i più crollerebbero esanimi.


    TEMPESTA PRIMORDIALE

    Dai tempi del Mito si è risvegliato nel Cavaliere l'antico potere che pare fu sottratto dalla Dea stessa al gigante Tifone; gli elementi di Vento e Fulmine, condensati in quella piccola frazione generata dalla rabbia stessa del gigante, furono consegnati al cosmo del Cavaliere d'oro più caro, con il compito di difendere i mortali financo da divini pericoli. Forte della folgore e del vento che uniti simboleggiano appunto la tempesta, il Cavaliere può plasmare tecniche pregne di tali elementi aumentandone così il potenziale distruttivo.


    MANASHIKI "Settimo Senso"

    o anche detto Settimo Senso, questo è il vero primo passo per una maggiore comprensione di se e dell'Universo. A tale stadio il Cavaliere ormai maturo ha ottenuto totale padronanza del Sesto Senso e del Micro Cosmo nascosto dentro di se; con questa nuova conoscenza questi può attingere energia dall'Universo stesso accedendo al Macro Cosmo al di fuori di se. Grazie al Settimo Senso la capacità distruttiva di un Cavaliere aumenta notevolmente, permettendogli inoltre di valicare il limite della Velocità del Suono e raggiungendo finalmente l'insuperabile Velocità Luce. [Sbloccato ad Energia Viola]


    TELEPATIA

    capacità invero comune ai cavalieri di alto livello, permette di parlare senza l'ausilio della favella a una o più persona anche da notevole distanza; gli basterà conoscere il volto o il cosmo di colui o colei che vuole raggiungere per proiettare la propria voce nella mente di questi. Tale abilità non può essere usata per leggere o influenzare la mente altrui in combattimento, riducendola ad un mero strumento per comunicare con compagni lontani o in modo discreto senza l'uso delle parole. [Sbloccata ad Energia Blu] [uso GdR-Only]



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    FAVORE DI ATHENA

    abilità unica dei devoti di Athena e suoi cavalieri, permette al Saint dopo averne invocato il potere forte della propria fede, di resistere per un singolo turno di gioco, in qualsiasi contesto narrativo, a condizioni che normalmente gli impedirebbero di agire quali illusioni, perdita dei sensi, ingenti ferite o altro; questi potrà quindi agire quando molti altri non ne sarebbero in grado, sebbene per pochi istanti. [casta dei Saint Only]


    ARCO DI GIUSTIZIA

    il Cavaliere può usufruire del dorato arco generando egli stesso frecce di cosmo a guisa di proiettili, in un numero variabile in rapida sequenza. L'arco e la freccia d'oro hanno la medesima resistenza dell'armatura. La freccia utilizzata come proiettile può tornare alla cloth in un lampo di luce dorata anche se dovesse essere trattenuta in qualche modo; se perduta può essere riforgiata dai riparatori di armature.
    ϡ La Forza di Uno: la freccia d'oro utilizzata in battaglia dal Cavaliere per suo bisogno o volere è da considerarsi in termini di perforazione un (1) livello cosmico superiore per calcolarne il grado di armatura superato.
    ϡ La Forza di Molti: tramite la freccia il suo custode può accumulare oltre al proprio cosmo anche quello che vi gravita attorno, sia esso di creature viventi o decedute (in tal caso deve trovarsi nel luogo ove sono avvenute le morti) purché favorevoli alla causa e alle intenzioni del Cavaliere; si narra che i dodici Gold Saint possano unendo così i propri cosmi generare un puro raggio di luce perfino nel punto più profondo dell'Ade (Gdr-Only).
    ϡ Benedizione di Athena: qualora sia la dea a richiedere o autorizzare l'uso della freccia contro un particolare nemico, divino o mortale, l'arma acquista la capacità unica di poter superare qualsiasi tipo di grado di protezione e materiale, in combinazione solitamente con l'accumulo di cosmo altrui per potenziarne gli effetti distruttivi (Gdr-Only con autorizzazione del Master).



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    ATOMIC METEOR FIST

    In tale tecnica viene riversata tutta l'irruenza e forza del cavaliere d'oro. Dopo aver accumulato il proprio cosmo nel pugno questi lo scaglia in avanti generando una miriade di colpi infusi del potere del fulmine e sferrati alla velocità massima consentitagli; si narra che un Gold Saint forte del settimo senso possa arrivare a lanciare un milione di colpi in un istante, grazie alla velocità luce. Tutta l'area d'effetto innanzi al Saint verrà colpita da tale assalto; egli può lanciare questo colpo da fermo, in corsa o addirittura durante un salto, poichè accumulare cosmo fino al massimo potenziale è un'azione semplice e quasi naturale per lui. I pugni scagliati in tal modo assumono l'aspetto di una pioggia di sfere cosmiche allungate che genereranno danni fisici e da elettrocuzione.


    ATOMIC THUNDERBOLT

    Il cavaliere d'oro lancia una miriade di colpi alla massima velocità consentitagli, per poi raccoglierli in un unico punto limitandone l'estensione ma aumentandone le potenzialità distruttive; tutta l'energia viene infatti concentrata anziché 'dispersa' su una zona più vasta. Anche in questo caso egli può lanciarla da posizioni differenti, a seconda della situazione; il colpo inizierà come uno sciame di sfere cosmiche infuse del potere del fulmine, che si uniranno in un'unica grande sfera allungata carica di crepitante elettricità. I danni causati sarebbero di tipo fisico e da elettrocuzione


    SUPERNOVA EXPLOSION

    Il Saint incrocia le braccia accumulando cosmo sui palmi delle mani aperti e rivolti verso l'esterno; su di essi si formano due grosse sfere d'energia fra le quali avviene un violento scambio di energia. Quando il Saint è pronto fa scattare le braccia allargandole e facendole così sovrapporre e collassare in una impressionante esplosione cosmica, similmente a due stelle che attirandosi generano una supernova appunto. Per altri guerrieri tali esecuzione potrebbe richiedere più tempo, ma non per il protetto della costellazione del Sagittario poichè l'atto di spingere al massimo il proprio cosmo è un'azione quasi naturale. La deflagrazione avverrà a 360° investendo l'area d'effetto e potendo così causare pericolosi danni energetici. Si dice che tale tecnica fosse utilizzata anche dal primo Cavaliere del Sagittario e la sua ultima incarnazione, Stephane.


    ATOMIC PLASMA


    Tecnica anche nota come LIGHTNING PLASMA e tramandata storicamente fra il cavaliere del Sagittario ed il cavaliere del Leone, essa è il perfezionamento del METEOR FIST, portato al suo culmine infondendovi pienamente il potere della Folgore. Il Saint lancia al massimo del proprio cosmo qualcosa come un milione di raggi di Plasma, l'essenza stessa del fulmine in natura, intessendo in tutta l'area d'effetto un fitto reticolo luminoso causato dalla carica elettrica dei suddetti. Le intersezioni presenti nella trama luminosa causeranno esplosioni di cosmo in modo completamente imprevedibile, che genereranno in aggiunta danni da elettrocuzione. Il Saint può scegliere se lanciare la tecnica attorno a se, potendo ad esempio tentare di colpire senza doversi girare nemici presenti alle sue spalle, oppure concentrarla in un'area più delineata innanzi o di lato; sarà comunque la sorte a decidere quali della miriade di colpi lanciati andrà a segno, rendendo ininfluente individuare i bersagli a patto che essi siano nel raggio d'azione della tecnica stessa. NOTA: A differenza della tecnica utilizzata dallo stesso Leo, mancando dell'elemento Luce essa perfora e taglia di meno non essendo da lui lanciata, ma procurerà come indicato solo danni da cosmo ed elettrocuzione.


    ATOMIC BOLT

    Altra tecnica tramandata storicamente fra il Cavaliere del Sagittario ed il Cavaliere del Leone e nota come LIGHTNING BOLT, essa è tanto semplice quanto letale. Dopo aver creato un vuoto d'aria innanzi a se tramite la pressione del pugno, in seconda battuta il Saint ne rilascia all'interno il proprio cosmo intriso del potere della Folgore, che a guisa di sfera energetica crepitante lo percorre alla velocità della Luce; tale sfera similmente ad un fulmine globulare si schianterà sul bersaglio esplodendo in una potentissima e letale, qualora non si abbiano protezioni adeguate, scarica elettrica; i danni eventualmente causati saranno principalmente da elettrocuzione. Per sua stessa natura tale tecnica è utilizzabile quasi esclusivamente su bersaglio singolo, con un percorso lineare dal Saint fino all'estensione massima del suo potere. NOTA: A differenza della tecnica utilizzata dallo stesso Leo, mancando dell'elemento Luce essa perfora e taglia di meno non essendo da lui lanciata, ma procurerà come indicato solo danni da cosmo ed elettrocuzione.


    LIGHTNING FLAME

    Forse la più difficile delle tecniche in possesso del Saint, essa lo costringe ad investire più tempo per attuarla. Nella fase normalmente adibita alla difesa questi lancia l'assalto chiamato ATOMIC NING PLASMA con il quale investire tutta l'area d'effetto attorno a se di crepitanti raggi di plasma; spingendosi oltre tale potere genererà il FLASHOVER, ovvero la voluta collisione dei raggi in modo tale che si inneschi una violentissima reazione trasformandoli in lampi impazziti. In tal modo sarà quanto meno difficile avvicinare il Saint che si trova proprio al centro di tale tempesta; se non viene interrotto egli rilascia una seconda scarica di plasma per convogliare i raggi ed i lampi in un arco di pura elettricità sopra di se, arrivando così alla fase denominata ARC PLASMA. La tecnica è finalmente pronta per essere lanciata, il Saint non dovrà fare altro che stendere le braccia verso la zona da colpire per rilasciare l'arco in una sorta di vortice energetico nel tentativo di circondarla, con un potere talmente al di sopra delle normali folgori da generare letteralmente fiammate ad altissimo Voltaggio. Tali fiamme non sono prodotte direttamente dal cosmo del Saint, bensì una conseguenza della potenza raggiunta dal suo controllo del Fulmine; affinché la tecnica si chiuda il cavaliere necessita che l'area attorno a se sia già pregna di crepitante elettricità, aggiungendovene altra e facendola scontrare ottiene la tempesta di fuoco e lampi desiderata.


    LIGHTNING TELIOS

    Questa difficile tecnica porta al massimo potenziale l'attacco del Fulmine, divenendone espressione definitiva a livello distruttivo. Il Saint genera un ATOMIC BOLT con il solo scopo di farlo immediatamente implodere su stesso tramite la manovra denominata LIGHTNING IMPLOSION, per ridurne le dimensioni e aumentarne il potenziale elettrico in modo sorprendente; afferrato ciò che ne resta con la mano, il Saint tenterà di portare un colpo diretto verso il proprio bersaglio entrandovi in contatto, rilasciandone all'interno tutta la possente carica elettrica compressa generata dopo l'implosione. Qualora l'avversario non riesca a difendersi adeguatamente o evitare il colpo, il suo corpo verrà dolorosamente trapassato dalle folgori che fuoriuscendo si tingeranno di rosso a causa del sangue stesso del malcapitato! Non occorre certo far notare cosa possa causare ad un organismo vivente l'essere folgorato e trapassato da una potenza maggiore a quella di un Fulmine. Tecnica di non semplice attuazione, poichè prevede il contatto diretto con il bersaglio, ma davvero letale e distruttiva qualora non incontri la giusta resistenza.


    INFINITY BREAK

    Il cavaliere espande il proprio dorato cosmo accumulandolo fra i palmi in una sfera crepitante di energia oppure convogliandolo direttamente in una mano, il colpo si dipanerà quindi con movimento a spirale generando una miriade di frecce di Luce le quali tenteranno di colpire i nemici designati presenti nell'area d'effetto; è uso veicolare tale flusso direzionandolo con ampi movimenti delle braccia manipolandolo grazie al controllo del Vento, attraverso il quale può creare un effetto rotatorio per aumentare l'efficacia penetrativa di ogni singolo proiettile; ogni freccia è percorsa internamente da una potente carica elettrica per generarvi calore rendendole roventi. Qualora lo desideri il Saint può far partire l'attacco dal basso verso l'alto o dall'alto verso il basso, in ogni caso il numero di frecce generato è enorme; il mero effetto ottico sarà una sorta di intricatissimo reticolo di luce dorata tessuto dalle suddette. Nel caso in cui la resistenza del materiale venisse superata, le frecce potrebbero trapassare letteralmente armature e corpi non sufficientemente difesi e causare inoltre danni da ustione. Il cavaliere può decidere di far convergere lo sciame di frecce su di un singolo bersaglio oppure liberarlo a 360° ad area o su bersagli multipli. Variante di Sorpresa: è possibile lanciare la tecnica per realizzare un attacco di sorpresa, rilasciando il cosmo nel terreno e facendo così propagare in esso la spirale di frecce le quali sbucheranno inaspettatamente dal suolo, tentando così di cogliere in fallo gli eventuali nemici. Absolute Tecnique: la tecnica viene lanciata come se il cavaliere fosse di un livello energetico superiore a parità di potenza e potere distruttivo, Monouso ad Incontro.


    CHEIRON LIGHT IMPULSE

    Convogliando il proprio cosmo in entrambi i pugni il Saint crea un devastante tornado intriso d luce dorata per spazzare via ostacoli e nemici; il Saint potrà tentare di colpire ciò che gli si trova innanzi, arrivando perfino a poter domare perigliose fiamme estinguendole. I danni causati sarebbero di tipo prettamente fisico ed in parte energetico.
    Pugni Uniti verso il Nemico: è la prima forma della tecnica, utilizzata per colpire ciò che ha di fronte essa si propagherà in avanti via via allargandosi; sarà così possibile tentare di colpire o spostare grossi bersagli anche a distanza, purché nel raggio d'azione del Saint.
    Pugni Divisi verso i Nemici: seconda variante, sempre portata con i due pugni ma questa volta essi non devono per forza essere allineati; in tal modo il Cavaliere può colpire su due fronti riducendo però le masse spostabili e la forza d'impatto finale. Può essere utile per tentare di colpire e spazzare via avversari posti ai fianchi del Saint, oppure per direzionare in due segmenti diversi innanzi a se il colpo.


    CHEIRON THYELLA

    Il Cavaliere rilascia il proprio cosmo dopo averlo rapidamente accumulato, il quale si scatenerà, simile a bufera dorata, su tutta l'area di effetto a 360° con il Saint stesso come centro. Tale bufera sarà essenzialmente un vortice d'aria tagliente intrisa di cosmo, rilasciato assieme ad esso, generato dopo che le sue braccia scattano verso l'esterno, a prescindere dove siano i nemici o se siano visibili o meno ai suoi occhi. L'estensione del vortice ed il suo potere offensivo dipendono dal livello cosmico del Cavaliere che lo genera, così come la probabilità di non essere spazzati via dall'esplosione cosmica e lacerati dalle sferzate d'aria dipende dal potere difensivo di coloro che vi si trovano in mezzo.


    CHEIRON LAST STAND

    Unica posizione difensiva del Cavaliere evolutasi col tempo assieme alla sua maggiore padronanza del cosmo. Essa consiste nella creazione di una fitta trama di frecce che a prima vista non sembra quasi composta da costrutti ma da mera energia lucente; per crearla il Cavaliere alza il braccio e dal palmo aperto della mano genera una piccola sfera di cosmo dalla quale si dipanano le frecce, similmente alla sua tecnica di attacco principale; tali costrutti sono inoltre percorsi in superficie da violente scariche elettriche. Quando la trama si è ben consolidata prende la forma finale di una sfera inglobando l'esecutore per il tempo necessario alla difesa, che tenterà di proteggerlo a livello sia fisico che energetico: tale forma permette al Cavaliere di tentare di proteggere una seconda persona al suo interno.


    SHADOW ARROW

    Tecnica prettamente tattica, essa permette al gold saint di generare una freccia d'ombra capace di colpire e 'bloccare' l'ombra dell'obbiettivo sulla superficie sulla quale essa è proiettata, impedendo a questi di muoversi dal posto. Questa particolare freccia non arreca alcun danno ne paralizza, semplicemente il soggetto colpito non potrà abbandonare il punto in cui è stata 'inchiodata' la sua ombra; non gli verrà altresì impedito in alcun modo l'utilizzo di cosmo o muovere parte del proprio corpo senza però poter abbandonare il punto in cui si trova. La freccia è da considerarsi una creazione generata dal cosmo del cavaliere, spezzandola ci si potrà liberare dalla sua morsa.



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    ATHENA EXCLAMATION

    Si tratta forse della tecnica più potente che sia mai stata concepita. Come suggerisce il nome essa richiama l'urlo di Athena, una tecnica quindi che può essere utilizzata solo in caso di crisi mondiale poichè proibita da Athena stessa. Per l'evocazione di tale potere, tre Gold Saint o Gold Specter dovranno riunirsi formando un trio d'attacco, bruciando il loro Cosmo al massimo evocheranno così una cupola cosmica tanto potente da poter distruggere tutto ciò che li circonda entro un raggio di decine di chilometri. Tale tecnica è da definirsi "Finale", pertanto una volta utilizzata tutti e tre i Cavalieri non saranno più in grado di utilizzare il proprio Cosmo durante lo stesso scontro.

    raggio Tecniche 1000m., Incrina Liv.V/ Rompe Liv.IV-I, Velocità Luce con difficoltà


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