Vecchie promesse, nuovi scontri

Role/Battaglia Ingrid-Marco Aurelio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    C'ho i pugni nelle mani!

    Group
    Member
    Posts
    6,945

    Status
    DEAD

    9IXuon6
    Marco Aurelio ♦ Black Eracle {III} ♦ Energia rossa
    6kmTNtT
    Vecchie promesse, nuovi scontri
    I



    Marco Aurelio decise di affrontare il suo primo viaggio lontano dall’isola, ormai sua dimora. Aveva bisogno di conoscere il mondo e di cercare qualcuno, un avversario da affrontare per testare la sua forza. Doveva comprendere quanto fosse intenso il suo cosmo e allo stesso tempo non stare tra mura amiche ma gestire una situazione di pericolo in territorio nemico. Aveva sentito parlare dei coraggiosi guerrieri di Asgard e del loro amore per la battaglia, dunque perché non sfruttarlo per acquisire esperienza con l’armatura e la fiamma che bruciava nel suo animo? Fu quella la principale motivazione che lo spinse a scegliere il nord Europa per la sua prima “scampagnata” nei boschi. Era sicuro che avrebbe trovato un guerriero degno di essere chiamato tale e allo stesso tempo qualcuno di onorevole che forse gli avrebbe risparmiato la vita se non fosse stato all’altezza. Non aveva certo intenzione di morire come un idiota. Da quanto apprese in precedenza, alcuni individui appartenenti ad altri schieramenti era meglio non incontrarli sia perché troppo potenti, sia perché troppo capricciosi. L’ideale era trovare un ambiente amichevole ma che potesse essere un vero test per le sue abilità.

    Arrivare in Nord Europa non fu così semplice come aveva immaginato ma lui era sopravvissuto al Sottosopra e non con poteri e armature miracolose ma con le sole forze di un essere umano, totalmente privo di quei superpoteri che aveva appreso lui stesso una volta accesa la fiamma. Non era in grado di effettuare miracoli ma solo strategie complesse e ottimi colpi di blaster. Sapeva benissimo che con la sua armatura avrebbe sterminato facilmente un qualsiasi plotone di ottimi soldati dell’antica fortezza Hasturiana. Il cosmo gli avrebbe permesso di evitare i loro colpi con facilità e poi … beh, le loro corazze non avevano nulla da spartire con la cloth di Eracle, eccezionale manufatto di sangue e oscurità, guadagnato con la pazzia e la sopravvivenza al Lupo antico, che poi, in realtà, non era che una bestia spelacchiata e aberrante. Forte ma pur sempre aberrante. Secondo le sue stime, il suo cosmo era già ad un livello superiore a lei che tanto l’aveva fatto penare al loro primo incontro.

    Il freddo, la neve e il ghiaccio, simboli di un mondo che forse un tempo aveva posseduto una bellezza diversa, incontaminata mentre ora non era un luogo inospitale, molto più di quanto si aspettasse il cavaliere nero. Aveva attraversato buona parte delle terre del nord, si era fermato invece in una piccola landa desolata, ottima se mai si fosse presentato un qualsiasi guerriero del nord ad accoglierlo. Niente nascondigli, niente sotterfugi, solo neve e ghiaccio e tanto spazio libero dove muoversi e combattere ad armi pari. Si calò il cappuccio del mantello sul capo e attese, lasciando che il suo cosmo iniziasse ad aumentare, come a voler segnalare la sua presenza a qualcuno nelle vicinanze. Il suo cosmo era sì forte e oscuro, anche aggressivo, non aveva senso nascondere le proprie intenzioni.

    C’è qualcuno in queste lande ricoperte dalla neve?

    Urlò ad un certo punto, in piedi in mezzo al nulla, in attesa che qualcuno lo accogliesse e iniziare uno scontro “amichevole”. Sì, aveva proprio intenzione di fare un po’ di moto e non vedeva l’ora di combattere contro qualcuno alla sua altezza e imparare nuove informazioni su quello che tutti chiamavano cosmo, la fiamma che lo aveva accompagnato nel Sottosopra.

    6kmTNtT
    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri

    Status Fisico ♦ Ottimale
    Status Psicologico ♦ Ottimale
    Status Cloth ♦ Ottimale

    Riassunto Azioni

    Abilità

    Tecniche


     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    5,792

    Status
    DEAD
    UEAvTNu
    INGRID, LA TRITACARNE
    phecda, gamma ursae maioris {IV} ♦ energia rossa ♦ custode di Asgard

    Vecchie promesse, nuovi scontri♦ Post 1


    Ingrid non si era spostata dalla sua caverna forgia per un bel po’, e diciamo pure che l’idea di esplorare il mondo esterno al di fuori di Asgard la terrorizzava. Aveva conosciuto e visto durante il Ragnarok, quando era più giovane, cavalieri provenienti da diverse parti del mondo, addirittura da sotto il mare: ma mai, mai si era spinta a viaggiare oltre i confini ghiacciati delle sue terre.

    Ingrid, se non viaggi come pensi di acquisire esperienza? Te ne stai tutto il giorno rintanata qui, nella tua fucina, e lì fuori il mondo va avanti malgrado il Grande Male che ci ha colpito…Come farai a diventare una guerriera più forte?


    Queste le parole del suo amico e aiutante Ronn che l’avevano presa alla sprovvista. Forse un po’ perché tutti avevano paura di lei, forse un po’ perché, insomma, cosa vai a dire a un Vrykul di 3 metri e 250 kg? Però Ronn era un amico sincero, oltre ad essere tremendamente sfacciato.

    Ingrid no ha bisogno di diventare forte, Ingrid è forte.


    Aveva risposto secca lei, facendo la faccia da offesa, nonostante nel cuore sapesse che il suo amico aveva ragione. Non aveva ricevuto la visita di nessuno, né del Celebrante, né di presunti compagni di armi da quando si era ritirata. Per il mondo esterno Ingrid la tritacarne era diventata solo la fabbra del regno, che armava il popolo e costruiva difese per i civili.

    Ingrid è forte, ma potrebbe essere LEGGENDARIA! Pensa a quella persona che ti è venuta a trovare, Oceano. Pensa cosa potrebbe succedere se condividesse un po’ della sua conoscenza con te. Pensa se tu andassi solo a trovare Konin…


    Nano no! Io già deto che Nano che fa armature finochie no ha nula da insegnare a Ingrid!

    Quella sera la conversazione (più che altro il monologo di Ronn, dato che Ingrid si limitava a rispondere, offesa, a monosillabi) non si protrasse molto a lungo, anche perché l’argomento “uscire dalla comfort zone” la toccava sul vivo. Ingrid ebbe tuttavia modo di ragionarci molto sopra, e pochi giorni dopo si era ritrovata al confine del regno, dapprima in ricognizione, poi per pulire effettivamente la zona della vecchia faggeta di Skarmr da alcune bestie della corruzione. Con piacere notò che i suoi interventi mirati avevano decimato il grande male nella zona, e gli animali selvatici stavano incominciando a tornare. Ingrid aveva ucciso una bestia corrotta enorme liberando un grosso branco di giovani cinghiali dal loro nascondiglio. Ne approfittò per uccidere un grasso maschio, lo avrebbe portato a Ronn per uno stufato.

    Ingrid uscita. Ingrid uscita! Vede picolo Mjolnir, stasera noi dire a quel cazeto con le gambe che noi usciti fino a confine di Asgard. Ingrid brava.

    Disse in un momento di sosta al suo martello fidato, mentre riposava sotto le fronde di un forte pino ammirando la sua preda. Era una giornata nuvolosa, quasi non si distingueva dove finisse la neve e cominciasse il cielo. La foresta di conifere di Skarmr era situata su di un altopiano che si affacciava sulla vecchia piana del lago Ulr, ormai ghiacciato da diversi anni, che delimitava il confine fra Asgard e il resto del mondo. Improvvisamente, la Vrykul si irrigidì. Chi diavolo si era spinto fino a lì, solitario, in mezzo al nulla? Non era una persona normale. Non era neanche Oceano. Era un uomo. Un uomo che gridava nella neve.

    Vado io, picolo Mjollnir. Tu stai a guardia del cinghiale eh.


    Ingrid si sporse fino al bordo dell’altopiano. Tutto ciò che vedeva era un puntino nero all’orizzonte: forse l’uomo aveva bisogno di aiuto?
    La mezza-gigantessa si catapultò dall’altopiano in terra, facendo un salto Vrykul di diversi metri: atterrò con un rombo di tuono che fece leggermente tremare la terra sotto i suoi piedi.

    Cazo, Ingrid deve ricordare che lago è ghiaciato. Ah ah.


    Si diresse verso l’uomo non celando il proprio cosmo azzurrino, anzi, lasciò che l’elettricità proveniente da lei si spargesse nell’aria fredda e umida creando delle piccole saette.

    E, picolo uomo in nero, tu grida in mezo al nula. Tu sta bene con testa? Tu ferito? Tu parla a Ingrid, no paura.

    Disse avvicinandosi con cautela, rimanendo a diversi metri di distanza, disarmata. Aveva lasciato il suo martello nella foresta consapevole che sarebbe stato da lei in poco tempo se ne avesse avuto bisogno.








    scheda {x}


    Edited by *Susu* - 9/6/2019, 17:59
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    C'ho i pugni nelle mani!

    Group
    Member
    Posts
    6,945

    Status
    DEAD

    9IXuon6
    Marco Aurelio ♦ Black Eracle {III} ♦ Energia rossa
    6kmTNtT
    Vecchie promesse, nuovi scontri
    II



    Non dovette aspettare granché per veder arrivare qualcuno in quella landa desolata ricoperta dalla neve. Dapprima sentì un tonfo pazzesco, causato dalla gigantessa e dalla sua stazza che atterrava sul terreno ghiacciato. Poi il suono dell’elettricità che emanava la donna mentre si avvicinava. La meraviglia quando scoprì di avere davvero una donna alta tre metri di fronte a sé, muscolosa e fiera, anche se dalla parlata assai strana ma perfettamente comprensibile. Si abbassò il cappuccio del mantello nero e rivelò il suo viso. Un uomo biondo con gli occhi azzurri e le sopracciglia folte. La sua espressione di meraviglia non era per niente mascherata, solo la genuina reazione a ciò che si era trovato di fronte a sé. Come la donna che gli aveva mostrato la via del cosmo, così la gigantessa non poteva che ispirare fascino in un uomo tanto ossessionato dalla forza di ogni uomo e donna. E in più era alta più di un metro in più dell’uomo e lui non sembrava che un bambino in proporzione ad Ingrid.

    Ero qui a cercare un guerriero e invece arriva un’enorme guerriera …

    Lui rispose a modo suo, tenendo gli occhi sulla gigantessa. Prese un lembo del suo mantello e lo tirò via mostrando l’armatura di Eracle in tutto il suo splendore. E lui si fece vedere per l’uomo che era, non un magrolino cavaliere ma un muscolo guerriero, anche se estremamente minuto rispetto a Ingrid. Ma quella era una questione di razza difficile da risolvere. Non era che un semplice umano mentre lei … beh, non aveva l’aria di appartenere alla stessa debole specie di cui faceva parte Marco Aurelio. A quel punto rese ancora più aggressivo il suo cosmo, non aveva nessuna intenzione di fare chissà quali giri di parole di fronte a lei e aveva ancora meno interesse a perdere tempo. Perché dunque girare intorno alla questione?

    Il mio nome è Marco Aurelio e sono il guerriero nero di Eracle. Tu possiedi la fiamma, non è così? O … il cosmo, ecco come lo chiamano altri. In ogni caso, sono qui per un combattimento con un mio pari. Mi hanno detto che per trovare dei veri guerrieri sarei dovuto venire qui ad Asgard, niente piagnistei, solo il piacere di confrontare i nostri pugni. Che ne dici, ti senti in grado di accettare la sfida?

    In quel momento fece espandere ancora di più il suo cosmo mostrandolo in tutta la sua forza, attendendo una risposta da Ingrid. L’energia cosmica si palesò come un’aura violacea intorno al corpo del guerriero nero, mentre lui strinse il pugno destro facendo schioccare le ossa. Un sorrisino compiaciuto comparve sul suo volto e lui si chiese come affrontare la gigantessa. Avrebbe dovuto usare solo la forza fisica o provare i poteri che aveva scoperto di possedere? Era indeciso su come muoversi e se tenere per sé qualche informazione che un giorno avrebbe potuto rivelarsi utile per qualsiasi ragione. In ogni caso doveva attendere la risposta di Ingrid, non aveva voglia di iniziare un combattimento in maniera subdola. Doveva mostrarsi onorevole, doveva sempre mostrarsi onorevole a tutti. Erano altri i momenti per lasciar libera la sua vera natura …

    6kmTNtT
    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri

    Status Fisico ♦ Ottimale
    Status Psicologico ♦ Ottimale
    Status Cloth ♦ Ottimale

    Riassunto Azioni ♦ Vi sfido in un regolare duello, milady!

    Abilità

    Tecniche


     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    5,792

    Status
    DEAD
    UEAvTNu
    INGRID, LA TRITACARNE
    phecda, gamma ursae maioris {IV} ♦ energia rossa ♦ custode di Asgard

    Vecchie promesse, nuovi scontri♦ Post 2


    Ingrid scoprì presto che l’uomo in nero stava apparentemente bene e non aveva bisogno di aiuto; era solo uno squilibrato venuto a farsi picchiare male. Ingrid lo fissò un attimo, l’uomo era molto più piccolo di lei ma in realtà era di dimensioni più massicce di un essere umano normale, era persino più grande del suo amico fabbro, il che era tutto dire. La colpì soprattutto il suo ammettere in totale sincerità di essere arrivato fino ad Asgard, nell’estremo nord, solo per testare la sua forza.

    Sì. Ingrid grande gueriera.


    Disse, cercando di darsi un tono, quando in realtà era sinceramente lusingata. Era da…anni che non combatteva contro qualcuno per il puro gusto di farlo. Lo scontro corpo a corpo era una pratica molto usata dai Vrykul, soprattutto se si voleva far colpo su di una femmina: Ingrid ne aveva battuti tanti, troppi di pretendenti, sfracellando le loro ossa come se fossero fatte di burro. Era la scapola più ambita fra tutti i clan, eppure non c’era Vrykul che potesse batterla e conquistare il suo cuore. Per questo aveva iniziato una relazione immaginaria e alquanto unidirezionale con il Dio del Tuono: nella sua mente, lui era l’unico forte abbastanza da batterla e ad essere degno di lei. Certo, non l’aveva ancora incontrato di persona in carne ed ossa, ma questi erano dei piccoli dettagli.

    Ingrid sì, fiamma. Data da Thor, il Dio del fulmine. Tu…venuto qui…per baterti?

    Lo squadrò cercando di capire se fosse veramente sano di mente ma forse non lo era. O forse era un po’ Vrykul all’interno. Avvertì anche il suo cosmo, e dovette ammettere che era strano forte. Sul suo volto si dipinse un’espressione tra l’impressionato e l’incredulo, e ci mise non poco per tornare al presente e continuare la conversazione con l’uomo venuto da lontano, dal cosmo oscuro e inquietante.

    Va bene, va bene. Tu grande fortuna ogi: tu incontra Ingrid, più forte guerriera di Asgard!


    La Vrykul con un gesto plateale si tolse le pelli d’orso cucite insieme che indossava come copertura per rivelare la sua robe scintillante: in verità la portava sempre, in ricognizione, per difendersi dai morsi delle creature corrotte.

    No arivano mai guerrieri pronti a battersi. Molti finochi hanno paura di Ingrid e scapano. Ma tu…tu diverso. Tu piace a Ingrid. Vediamo se no muore. Se sopravive poi noi parla. Da persone… civile, no?


    L’elettricità del cosmo di Ingrid continuava a permeare l’aria, diffondendosi sempre di più.

    Detto Vrykul dice: se cerchi patata nell’orto di vicino, contadino spaca te denti. Sighnifica che tu casa mia, io comincio a pichiare te. Capisce, no? Cortesia.


    Ingrid aveva preso un po’ di distanza dal suo nuovo opponente, ma il suo cosmo no: in realtà si era esteso, non in maniera palese, ma l’elettricità stava rendendo l’aria carica di energia elettrostatica, di certo un effetto poco visibile sul ghiaccio e sul nulla che abbracciava i due.

    Marco, te pronto? ECCO INGRID!


    In una vampata improvvisa l’energia elettrostatica nell’area si intensificò, eccitata da un urlo di guerra di Ingrid: in realtà la battaglia era già iniziata da quando lo straniero aveva palesato i suoi intenti e il suo cosmo. Ingrid non aveva perso tempo: con il suo urlo di guerra condito da un calcio sul terreno che fece tremare tutta la piana del lago Url, atto a immobilizzare con un campo di stasi l’avversario, si sarebbe poi gettata su di lui, tentando di mollargli un sonoro destro caricato a cosmo ed elettricità dritto sulla sua faccia.
    Sicuramente un bel modo per rompere il ghiaccio. O il cranio.

    ♦♦♦


    Riassunto: Ingrid ama molto le intenzioni di Marco. Per questo con l'urlo di guerra (attacco debole) effettuato con un calcio sul terreno anziché il martello, cerca di diffondere un campo di stasi sufficiente a dare un leggero shock all'avversario e rallentare i suoi movimenti, mentre si lancia su di lui con un cazzottone carico di Cosmo e fulmini (e Ingrid) dritto sulla sua faccia, per dargli il benvenuto (attacco forte)

    Attacco debole: URLO DI TERRORE♦ Il terrore, ovviamente, sarà dell'avversario. Dopo quest'urlo di guerra, Ingrid colpisce violentemente il terreno con il suo martello, che sprigiona un'onda elettrificante atta a paralizzare il nemico o i nemici che si trovano nel suo raggio di azione. Generalmente è una tecnica utilizzata a scopo difensivo ma che può diventare decisiva se utilizzata al momento opportuno. La paralisi da elettricità potrebbe risultare traumatica e molto dolorosa, senza considerare lo shock a livello di sistema nervoso e circolatorio.

    Attacco forte: semplicemente grande cazzottone.
    FORZA STRAORDINARIA ♦ Abilità tipica dei Vrykul: una forza molto superiore alla norma, che le permette di sbriciolare legno, pietre, ossa, con estrema facilità. Ingrid ama molto interagire con l'ambiente in una lotta, e se il terreno di gioco lo permette, l'avversario sarà costretto a schivare alberi, massi, veicoli, bestie o qualsiasi altra cosa che gli verrà scagliata contro. Quando quest'abilità viene impressa nei pugni o calci, produce attacchi fisici devastanti.
    FRAMMENTI DEL MJOLLNIR ♦ (per elettricità, ma Ingrid al momento non ha con sé il martello)
    Con la sua armatura, Ingrid ha ricevuto in dono anche i frammenti del Mjollnir, due pezzi del leggendario martello di Thor concessi al cavaliere di Phecda. Tuttavia, neanche il più possente dei predecessori di Ingrid ha mai avuto la sua stazza, e questo è il motivo per cui la Vrykul, con le sue immense abilita da fabbra, ha riforgiato i due frammenti in un'arma che meglio simboleggia la sua eredità da mezzogigante: un martello da guerra a due mani.
    "Il piccolo Mjollnir" e un'arma del peso di circa cinque tonnellate kg per 270 cm di altezza asta compresa. I frammenti della leggendaria arma del Dio del Tuoni gli hanno conferito le medesime proprietà, ossia il controllo dell'elettricità e la facoltà di evocare fulmini e tempeste. In più, il piccolo Mjollnir risponde solo ad Ingrid: oltre a non poter essere sollevato da nessuno a parte lei (e non solo per ovvi motivi di peso), il martello può essere richiamato ovunque esso si trovi dalla sua proprietaria.
    A Ingrid tuttavia piace usare la sua adorata arma per frantumare, tritare, distruggere, devastare cose e nemici. Non è raro vederla distruggere il terreno di combattimento per creare dei piccoli terremoti al fine di destabilizzare l'avversario o per utilizzare i numerosi detriti creati dall'impatto.
    Nota: Ingrid ama il suo martello e ci parla regolarmente. Crede che esso, infatti, vada consolato per il fatto di essere "piccolo" e non grande e forte come il vero Mjollnir. Insultare il martello è motivo di grande ira; non fatelo se non volete una morte estremamente dolorosa.





    scheda {x}
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    C'ho i pugni nelle mani!

    Group
    Member
    Posts
    6,945

    Status
    DEAD

    9IXuon6
    Marco Aurelio ♦ Black Eracle {III} ♦ Energia rossa
    6kmTNtT
    Vecchie promesse, nuovi scontri
    III



    Sarebbe rimasto ore a sentire quella “donna” parlare e ridere di gusto tra l’accento e le parole bizarre con cui definiva le persone. Non aveva idea di chi fossero i “finochi” impauriti ma tutta quella questione non lo aiutava a rimanere serio. Diverso era il discorso se valutava la guerriera che aveva di fronte. Oltre ad essere più di un metro più alta di lui, quando si tolse la pelle d’orso non mancò di osservare la muscolatura possente e l’armatura della guerriera. Ne aveva sentito parlare e non vedeva l’ora di testarne la resistenza. Non era sicuramente una persona da prendere alla leggera e aveva idea che i suoi pugni fossero decisamente “dolorosi”, un po’ come i suoi. Per quanto fosse divertito dalla sua parlata, mai avrebbe sottovalutato la guerriera che aveva di fronte e di sicuro non avrebbe rischiato la vita per ergersi a Imperatore. Non ancora. Ne aveva di tempo per accrescere il suo potere e infine dichiarare al mondo intero il suo vero ruolo all’interno dell’esistenza.

    Bene, Ingrid, io sono pronto a combattere allora. Non vedo l’ora di vedere di cosa sei capace tu, e di cosa sono capace di fare io …

    Parole strane per chi non aveva idea di quale fosse il suo percorso. La vita nel sottosopra e tutti gli avvenimenti successivi alla missione di Sorias lo avevano profondamente cambiato. Non aveva ancora una piena coscienza di sé e di quello che il cosmo gli avrebbe permesso di fare di lì in avanti. Non conosceva i suoi limiti e la battaglia con una grande guerriera gli avrebbe dato l’opportunità di esplorare quella nuova dimensione che stava ancora conoscendo. Anche lui era un abile guerriero e non vedeva l’ora di affinare tutto ciò che era il suo potere, la fiamma ardente dentro di sé. Le battaglie erano il modo più semplice e veloce di farlo, d’altronde è proprio nei momenti di maggiore difficoltà che un vero guerriero dimostra il suo valore e lui non vedeva l’ora di poterlo fare.

    Lasciò ad Ingrid gli onori di casa e attese che fosse lei a sferrare il primo colpo. Il suo cosmo crebbe sino a mostrarsi in tutto il suo splendore, insieme a quelle folgori che sembravano circondarla. Una magnificenza che illuminò lo sguardo di Marco Aurelio, curioso come un infante nei confronti delle molteplici possibilità del cosmo. Ogni nuova scoperta, ogni potere mai visto prima, rappresentava una magia tale da renderlo sempre così sorridente che a stento alcune persone avrebbero pensato fosse una persona così seria. E lo era davvero quando si trattava di combattimento. Nel momento in cui lei batté il piede gigante sul terreno, il sorriso scomparve e tutto ciò che rimase la calma. Chiuse gli occhi e lasciò che il suo corpo si abituasse all’energia che aveva intorno a sé, dentro di sé, ovunque nel creato. Era così importante stabilire un contatto con quella forza che mai si sarebbe perso quei primi momenti in cui gli sembrava di essere un musicista che accorda lo strumento prima del concerto. Stava accordando il suo cosmo.

    Perfetto …

    Sussurrò. Aprì gli occhi non appena sentì quella scarica elettrica attraversare l’aria intorno a sé. Non aveva alcuna intenzione di muoversi, stava aspettando proprio di sentire il primo pugno addosso. Forse era una mossa suicida attendere la guerriera e testarne la forza, ma lui era proprio così, cercava sempre di oltrepassare il limite. L’energia elettrica della Vrykul non fece altro che confermare l’idea. Se fosse rimasto fermo ad attenderla non avrebbe sprecato energie inutili per sfuggire a quella morsa e poi aveva qualcosa di meglio per far fronte al suo attacco. Se lei era forte e coraggiosa, lui non era da meno e mai si sarebbe tirato indietro da uno scontro corpo a corpo. Anzi, la cosa sembrava eccitarlo parecchio.

    Vieni! Ti sto aspettando Ingrid!

    Mise entrambe le braccia di fronte a sé e utilizzò il suo cosmo per difendersi. Non aveva la minima intenzione di farsi colpire senza una protezione, specialmente da una gigantessa che gli avrebbe potuto staccare la testa con un semplice colpo con l’indice. D’altronde lui non era che un umano, seppur allenato per la guerriglia. Il suo corpo, come aveva ampiamente capito la prima volta, era fragile come quello di ogni altro essere umano e solo il cosmo avrebbe potuto difenderlo da quella stessa energia. E fu per questo che le sue braccia vennero circondate da un’aura violacea molto intensa, una sorta di armatura sopra la cloth fatta interamente di cosmo. Era una difesa molto semplice ma adeguata alla situazione. La fiamma rinforzò le sue braccia e parte della testa, così da evitare un contraccolpo fatale, e si fece colpire in pieno dalla Vrykul.

    Non aveva calcolato lo schianto. Il pugno della gigantessa fu tremendo e l’impatto lo sollevò da terra facendolo volare indietro. Ci volle qualche attimo e una capriola per rimettere i piedi a terra e strisciare sino a fermarsi dopo il pugno di Ingrid. Davvero fenomenale. Fu tanto forte l’impatto da sentire entrambe le braccia doloranti e semiparalizzate. Certo, a breve sarebbero tornate perfettamente funzionanti, ma il colpo l’aveva sentito eccome. E aveva usato parecchia energia per proteggersi. Un po’ di sangue stava colando da un lato della bocca mentre i bracciali della cloth erano leggermente incrinati. Non poté fare a meno di sorridere.

    ken-guerriero-leggenda-hokuto-v1-563496

    Davvero fenomenale, guerriera di Asgard. Non avevo mai sentito nessuno dare un pugno del genere. Sono proprio contento di essere venuto fin qui e aver trovato una guerriera come te, sono proprio soddisfatto! L’unico problema è che io non posso essere sconfitto.

    Le parole vennero scelte davvero bene da parte di Marco Aurelio. Se lei aveva riempito di cosmo elettrico l’aria, lui aveva deciso di attaccare la mente di Ingrid. Non aveva nessuna intenzione di farle uno sconto e la investì con il suo cosmo. Nessun pugno, nessun colpo fisico, prima doveva intaccare il suo animo. Per questo sfruttò il potere mentale a cui aveva accesso per intaccare le sicurezze della Vrykul. Iniziò a camminare nella direzione della gigantessa con le braccia aperte, un invito a farsi sotto ma nel mentre lui la stava già attaccando. Se mai avesse fatto breccia nella sua mente, un pensiero fisso avrebbe iniziato a farsi strada: Marco Aurelio era assolutamente superiore a lei. Era questo l’intento del guerriero nero che, almeno in quel momento, non poteva rischiare di attaccarla fisicamente. Le sue braccia avevano bisogno di una piccola pausa per riprendersi dall’impatto altrimenti il suo pugno non avrebbe avuto la stessa efficacia. Intanto si stava avvicinando e nel mentre chissà, magari lei avrebbe iniziato a dubitare delle sue abilità vedendolo così sicuro di sé. La tecnica, infatti, non avrebbe mai potuto avere efficacia se lui non fosse allo stesso tempo un attore eccezionale e non fosse stato così sicuro di sé. Chissà se la mente della gigantessa fosse stata accessibile ad un semplice essere umano.

    6kmTNtT
    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri

    Status Fisico ♦ Braccia intorpidite
    Status Psicologico ♦ Ottimale
    Status Cloth ♦ Bracciali leggermente incrinati

    Riassunto Azioni ♦ Marco Aurelio usa il Manto del Leone per proteggersi dal pugno di Ingrid e, oltre a farsi male, sente le braccia intorpidite e i bracciali dell’armatura incrinarsi. A quel punto, per evitare di sovraccaricare le braccia, si avvicina lentamente a Ingrid con le braccia aperte, come se volesse invitarla a farsi sotto, ma allo stesso tempo usa la tecnica Assoluta superiorità per attaccare la mente della Vrykul e insinuarle il pensiero che lei è inferiore al guerriero nero, come se non avesse chance di batterlo.

    Abilità

    Tormento dell'eroe (Influenza mentale): tutti ricordano Eracle per ciò che era sul campo da battaglia ma nessuno pensa alle innumerevoli bevute, alla rabbia, ai momenti di follia omicida. Il potere del black saint sfrutta proprio queste debolezze degli avversari e cerca di manipolare queste emozioni infuocate in memoria di Eracle. Rabbia, passione, cupidigia, cieco furore, ogni piccola passione può essere sfruttata da parte del cavaliere, tutto ciò per alterare il corso della battaglia o di semplici chiacchierate.

    Tecniche

    Assoluta superiorità: il cavaliere mina la sicurezza dell'avversario che proverà un senso di inferiorità di fronte al cavaliere di Eracle. Nel caso in cui l'influenza mentale riesca ad intaccare la mente del nemico, egli sentirà naturale vedere come assolutamente superiore Marco Aurelio, fino a spingerlo alla disperazione di non poter mai vincere un confronto con il Black Saint. Più tempo l'avversario verrà sottoposto a questo tipo di controllo, maggiore sarà la sensazione di impotenza che proverà di fronte al Black Saint.

    Manto del leone: una tecnica puramente difensiva che consiste nel ricoprire di cosmo il corpo del cavaliere nero e renderlo molto più resistente ai colpi, una sorta di barriera fisica per difenderlo a 360 gradi nelle situazioni più pericolose. Variante: può utilizzare la tecnica anche per ricoprire una parte del corpo ben precisa e renderla anche più efficiente.


     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    5,792

    Status
    DEAD
    UEAvTNu
    INGRID, LA TRITACARNE
    phecda, gamma ursae maioris {IV} ♦ energia rossa ♦ custode di Asgard

    Vecchie promesse, nuovi scontri♦ Post 3


    Erano letteralmente anni che Ingrid non si batteva fisicamente con un altro cavaliere. Di bestie ne aveva ammazzate tante, così come aberrazioni della Corruzione; ma battersi, in nome dell'antichissima divinità Krandem dea Vrykul della scazzottata ludica? Era passato troppo tempo, anche perché non aveva mai trovato un guerriero della sua stazza. Non vi era proprio gusto nello sbriciolare le tenere ossa degli esseri umani.
    Ma lui? Oh ma lui era diverso. Ingrid si stupì piacevolmente della resistenza del suo opponente al suo pugno colossale, cosa che le fece venir voglia di picchiarlo ancora e ancora; tuttavia nel momento stesso in cui stava per prenderlo per un braccio per sbatterlo a terra ripetutamente, qualcosa la bloccò bruscamente.

    ...Non puoi farcela. Non sei in grado. Lui è molto più forte di te.

    Ma che cazo-

    Ingrid si fernò. L'euforia di un secondo prima era svanita, lasciando lo spazio a qualcosa che lei purtroppo conosceva fin troppo bene: l'Ombra era venuta a farle visita inaspettatamente e nel momento meno opportuno.

    Ha bloccato il tuo pugno con le mani. Lo farà nuovamente, Non sei in grado, non c'è partita. Devi arrenderti.

    L'espressione sul volto di Ingrid era cambiata repentinamente. Quasi un barlume di angoscia, misto a stupore, accese il suo viso.

    No...No adeso...

    Ma sì dai. Ti distruggerà quando potrà. Torna indietro fino a quando sei in tempo. Fuggi! Ormai sei solo un fabbro e nulla più. Non vali nulla come combattente. Nulla.


    L'angoscia cominciò a pesare sul petto di Ingrid come se fosse un macigno, strappandole momentaneamente il fiato dai polmoni. Era una sensazione che aveva provato molte volte in tempi recenti e che a fatica era riuscita a mettere da parte, riuscendoci solo grazie ai suoi nuovi amici
    La sensazione di angoscia e inferiorità che l'aveva pervasa era troppa e troppo improvvisa da riuscire a gestire, tentò di respirarem di scacciare via le voci nella sua testa scrollandosi quella sensazione di dosso e mettendosi le mani fra i capelli, ma non vi riusciva, era tutto troppo per lei.
    Esasperante.
    Insormontabile.


    N..NOOOO!


    Un fulmine colpì Ingrid, o si liberò da lei, era difficile dirlo. Fatto sta che un grosso globo elettrico si espanse a partire dal suo corpo per travolgere tutta l'area in un abbagliante turbinio di fulmini e elettricità, che non solo avrebbe nei primi istanti abbagliato il nemico, ma avrebbe investito con la sua massiccia potenza cosmica qualsiasi cosa che si trovasse sul proprio cammino.
    Ingrid in quel momento stava stringendo i pugni violentemente, mentre nei suoi occhi e tutt'intorno a lei risplendevano le sacre saette del figlio del Dio Odino, ignara del fatto che era stato mosso un attacco psichico nei suoi confronti: la sua esperienza l'aveva portata a credere che ormai stava combattendo una battaglia contro sé stessa e contro i propri limiti, per questo aveva reagito nell'unica maniera in cui un Vrykul sapeva reagire alle difficoltà:

    Furia.

    ***

    Riassunto: Ingrid la prende molto male perché è appena uscita da uno stato di depressione che lei chiama Ombra, che l'ha spinta a isolarsi per lungo tempo. L'attacco di Marco quindi viene visto come un attacco improvviso dell'Ombra nei suoi confronti e questo la mette duramente alla prova. In un tentativo estremo di scrollarsi quest'orribile sensazione di dosso, Ingrid fa esplodere il suo cosmo facendo un attacco ad area che prima-versione debole- abbaglia l'avversario con un lampo improvviso, e poi esplode travolgendo con una bardata di fulmini e cosmo che si dipana da lei (il centro dell'esplosione). Non scordare che siamo su una lastra di ghiaccio, che è un conduttore estremo.
    La lucidità di Ingrid vacilla.


    Abilità utilizzate: (difesa, attacco debole e forte)
    FRAMMENTI DEL MJOLLNIR ♦
    Con la sua armatura, Ingrid ha ricevuto in dono anche i frammenti del Mjollnir, due pezzi del leggendario martello di Thor concessi al cavaliere di Phecda. Tuttavia, neanche il più possente dei predecessori di Ingrid ha mai avuto la sua stazza, e questo è il motivo per cui la Vrykul, con le sue immense abilita da fabbra, ha riforgiato i due frammenti in un'arma che meglio simboleggia la sua eredità da mezzogigante: un martello da guerra a due mani.
    "Il piccolo Mjollnir" e un'arma del peso di circa cinque tonnellate kg per 270 cm di altezza asta compresa. I frammenti della leggendaria arma del Dio del Tuoni gli hanno conferito le medesime proprietà, ossia il controllo dell'elettricità e la facoltà di evocare fulmini e tempeste. In più, il piccolo Mjollnir risponde solo ad Ingrid: oltre a non poter essere sollevato da nessuno a parte lei (e non solo per ovvi motivi di peso), il martello può essere richiamato ovunque esso si trovi dalla sua proprietaria.
    A Ingrid tuttavia piace usare la sua adorata arma per frantumare, tritare, distruggere, devastare cose e nemici. Non è raro vederla distruggere il terreno di combattimento per creare dei piccoli terremoti al fine di destabilizzare l'avversario o per utilizzare i numerosi detriti creati dall'impatto.
    Nota: Ingrid ama il suo martello e ci parla regolarmente. Crede che esso, infatti, vada consolato per il fatto di essere "piccolo" e non grande e forte come il vero Mjollnir. Insultare il martello è motivo di grande ira; non fatelo se non volete una morte estremamente dolorosa.


    scheda {x}
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    C'ho i pugni nelle mani!

    Group
    Member
    Posts
    6,945

    Status
    DEAD

    9IXuon6
    Marco Aurelio ♦ Black Eracle {III} ♦ Energia rossa
    6kmTNtT
    Vecchie promesse, nuovi scontri
    IV



    Il suo attacco era andato meglio del previsto. Poteva percepire l’angoscia che la gigantesca donna provava dentro di sé, poteva leggerglielo sul viso. Non fu difficile comprendere che il suo colpo aveva riaperto qualche vecchia ferita nell’animo di Ingrid anche se non aveva previsto lo stato di furia che avrebbe scatenato. Quello no, proprio non l’aveva messo in conto. Paura, dolore, angoscia ma quella reazione rabbiosa? Forse fu quello il momento in cui provò un enorme rispetto per Ingrid. Stava affrontando una battaglia personale ben più importante di quella contro il guerriero nero e stava reagendo in maniera tanto violenta che Marco Aurelio iniziò a temere per la sua vita. Non era tanto il colpo in sé quanto la lastra di ghiaccio ai suoi piedi che avrebbe amplificato il potere del fulmine della guerriera e lui avrebbe rischiato ben più di sentire le braccia intorpidite.

    Proprio per quel nuovo rispetto che aveva iniziato a provare nei confronti di Ingrid che decise di combattere con tutto ciò che aveva. Niente più giochi, niente più test per scoprire qualcosa di più di lei o del proprio potere. Per la prima volta dopo anni di violenza e guerrieri di basso rango, si era trovato di fronte a qualcuno che meritava tutto il suo rispetto. Non si era piegata alla paura e lui lo trovava estremamente affascinante. Non era come la donna del Sottosopra o i guerrieri più forti dell’Isola. Facile essere coraggiosi quando il proprio potere supera i confini della realtà. Lei era come lui, ancora debole eppure dimostrò tutta la sua forza reagendo a quella tecnica insidiosa che attaccava la mente e insidiava il dubbio nel cuore. Altri guerrieri avrebbero ceduto, ricordava bene i suoi allievi o compagni che crollavano appena diventava più duro con loro.

    «Oh Ingrid, non pensavo di trovare qualcuno come te in questa landa desolata …»

    Disse a bassa voce, tanto che probabilmente lei non avrebbe manco sentito quelle parole. E sorrideva nel mentre che pronunciava quel complimento. Avrebbe tentato una mossa decisamente pericolosa ma che riassumeva in breve il suo stile di combattimento. Avrebbe potuto indietreggiare e attaccare più avanti e, in un’altra situazione, lo avrebbe fatto, attendendo il momento migliore per combattere ma di fronte a sé c’era una guerriera che gli aveva fatto venire voglia di sputare sangue e contrattaccare. Puntò i piedi nella lastra di ghiaccio, quanto sarebbe stato doloroso, ma non aveva intenzione di indietreggiare neanche di un millimetro. Anzi, se l’avesse fatto, si sarebbe arreso e avrebbe espiato la sua vergogna in qualche modo. Ingrid non era come gli umani che aveva incontrato, non meritava un vigliacco che approfittava delle sue debolezze psichiche.

    Circondò il suo corpo intero con il cosmo violaceo richiamando il manto del leone intorno a sé, con le braccia di fronte, pronto ad assorbire il contraccolpo dell’esplosione e dell’elettricità. Specialmente nei suoi piedi c’era parecchio cosmo, come se cercasse di isolarli dall’elettricità che sarebbe giunta a breve. Quando venne investito dal potere della Vrykul, strinse i denti e utilizzò tutta la sua forza per rimanere ancorato alla lastra di ghiaccio. L’elettricità attraversò il suo corpo e, nonostante la protezione della cloth e del cosmo, sentì il la sua pelle infuocarsi e ustionarsi. Poteva percepire il dolore sulle zone meno protette come le braccia, le gambe, persino l’addome, mal difeso dalla sua armatura nera. L’esplosione colpì durante e la spalla sinistra, già messa a dura prova con il primo colpo, finì per dislocarsi. In ogni caso non indietreggiò di un millimetro. La lastra di ghiaccio aveva retto e lui era rimasto ancorato ad essa, pur senza fiato a causa della carica elettrica subita e delle varie ustioni sul corpo.

    Non attese un secondo solo, non aveva intenzione di lasciarle neanche un secondo di tregua. Quando parlava di rispetto, intendeva proprio questo. Attaccarla con tutto se stesso e non preoccuparsi del dolore, stringere i denti e sputare sangue sino a che uno dei due non si sarebbe trovato in terra senza più forze. Era da tanto tempo che non provava quell’istintiva e primordiale sensazione di desiderio di sangue. Tutti coloro che aveva incontrato o erano troppo forti per lui facendolo vergognare della propria debolezza o erano troppo deboli per stargli pure vicino. Era così bello trovare qualcuno al suo livello e che condividesse quell’istinto guerriero di mettersi alla prova. Sì, aveva deciso, niente più poteri mentali, non in quel frangente, non quel giorno. Forse in un lontano futuro si sarebbero trovati di nuovo faccia a faccia per questioni ben più importanti e allora avrebbe utilizzato ogni mezzo per sconfiggerla, ma non era quella la situazione. Avrebbe pensato solo a “divertirsi” ora.

    «Non sei l’unica con un pugno possente, guerriera di Asgard! Non avrò riguardi! Proverai il pugno di Marco Aurelio, cavaliere nero di Eracle!»

    Urlò lanciandosi con tutta la sua forza contro la guerriera. Aveva ben in mente come comportarsi. A testa bassa, si diede lo slancio per raggiungerla e cercare di colpirla con il pugno carico di cosmo, una tecnica denominata Black Kornehoros. Non era altro che un pugno in cui il cavaliere caricava la sua energia scatenando una vera e propria onda d’urto. Ma non avrebbe colpito a distanza, la sua intenzione era di colpire Ingrid direttamente alla bocca dello stomaco senza preoccuparsi di eventuali attacchi che avrebbe potuto subire lanciandosi all’attacco in quel modo. Voleva divertirsi e lo avrebbe fatto sino alla fine. Non avrebbe retto per chissà quanto tempo, il corpo aveva già iniziato a vacillare, ogni movimento provocava una fitta di dolore tra ustioni, articolazioni andate … eppure non aveva per niente perso la foga del combattimento, anzi, il sapore di sangue che sentiva tra le labbra era quanto di meglio potesse desiderare.

    6kmTNtT
    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri

    Status Fisico ♦ Spalla sinistra dislocata, bruciature su tutto il corpo
    Status Psicologico ♦ Ottimale
    Status Cloth ♦ Bracciali leggermente incrinati, diverse incrinature su tutta l’armatura

    Riassunto Azioni ♦ Marco Aurelio rimane impressionato dalla forza mentale di Ingrid. Decide di non usare più trucchetti e di non comportarsi da vigliacco. Pianta i piedi nella lastra di ghiaccio per assorbire il corpo e contrattaccare subito. Usa il manto del leone per proteggersi dall’elettricità e dall’esplosione, finendo ustionato e senza una spalla (dislocata). Si lancia all’attacco con il Black Kornehoros diretto alla bocca dello stomaco di Ingrid a distanza zero.

    Abilità

    Pugno dell'Imperatore (Forza straordinaria): l'incredibile forza di Eracle scorre nelle sue vene. I suoi pari, che non hanno la stessa innata capacità, subiscono il suo strapotere fisico. I suoi pugni e calci sono estremamente potenti e lui stesso è in grado di mostrare una forza fisica senza pari, esattamente come il mitico personaggio a cui è ispirata la sua armatura. I suoi colpi sono tanto forti che, con la giusta concentrazione di cosmo, possono creare delle vere e proprie onde d'urto o contrastare i colpi avversari con la sua forza fisica. Solo un uomo forte come lui può guidare l'esistenza verso un futuro migliore e illuminato.

    Tecniche

    Manto del leone: una tecnica puramente difensiva che consiste nel ricoprire di cosmo il corpo del cavaliere nero e renderlo molto più resistente ai colpi, una sorta di barriera fisica per difenderlo a 360 gradi nelle situazioni più pericolose. Variante: può utilizzare la tecnica anche per ricoprire una parte del corpo ben precisa e renderla anche più efficiente.

    Black Kornehoros: tecnica molto semplice che consiste nel creare un onda d'urto con un pugno in modo da poter attaccare a distanza con la sua grande forza. Ovvio che minore sarà la distanza con il Black Saint, maggiore sarà la forza d'impatto e quindi i danni causati dal pugno di Marco Aurelio. Questa tecnica può essere usata anche come difesa fisica nei confronti degli attacchi singoli dei suoi avversari. Grazie alla sua potenza potrà infatti deviare raggi o sfere con il suo pugno, immettendo nel colpo la stessa quantità di energia dell'attacco.


     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    5,792

    Status
    DEAD
    UEAvTNu
    INGRID, LA TRITACARNE
    phecda, gamma ursae maioris {IV} ♦ energia rossa ♦ custode di Asgard

    Vecchie promesse, nuovi scontri♦ Post 4


    L'Ira Vrykul è uno stato di furia leggendario di cui ogni Vrykul ad un certo punto della vita ha esperienza. Questo stato può ripetersi più di una volta, ma solo i guerrieri più prodi riescono col passare degli anni a imparare a gestire ciò che tale condizione implica.
    Ingrid l'aveva già provato due volte: una durante il Ragnarok, quando perse sua madre, una quando sterminò il Clan corrotto di Jotan. Dopo l'Ira Vrykul solitamente il soggetto non ricorda nulla dell'accaduto, solo immagini sparse: solitamente l'individuo agisce senza pensare, con il solo scopo di annientare qualsiasi cosa si trovi fra lui e il suo obbiettivo con tutta la forza di cui dispone.
    Tuttavia per Ingrid non si trattava di Ira Vrykul stavolta. O sì, ma c'era qualcosa di diverso: l'ira era stata scatenata da un potere che lei ignorava, ed era veramente convinta di aver combattuto contro un'improvvisata dell'Ombra, quindi contro una proiezione della sua mente e nulla più. Non poteva sapere in quel momento che Marco Aurelio disponesse di poteri illusori, anche perché secondo la sua piccola mente limitata solo elfi oscuri, maghi o Loki in persona padroneggiavano quel tipo di potere che gioca con le menti degli individui.

    Dopo l'esplosione rimase un attimo confusa e destabilizzata dall'ingente quantità di cosmo che aveva adoperato, tanto da sentirsi già affaticata: quasi non ne ricordava più la sensazione. Per cui quando arrivò il colpo del suo avversario non si mosse, anche perché non ne ebbe il tempo. L'unica cosa che fece fu piantarsi per bene a terra piegando lievemente le ginocchia e serrare entrambe le braccia su quello di Marco Aurelio una volta ricevuto il colpo, per tentare di effettuare una presa su di lui. Il contatto fu dilaniante, a tal punto che Ingrid sentì chiaramente due costole spezzarsi nel torace, e il sangue affluire nella sua bocca. Tentare di afferrare il braccio di Marco Aurelio aveva attenuato di pochissimo la durezza del colpo, ma Ingrid era ben determinata a non lasciare la presa.
    Non per altro, per sé stessa. L'Ira Vrykul che aveva fatto esplodere inconsapevolmente grazie al colpo di Marco Aurelio l'aveva portata a un altro livello di controllo, per cui sentiva l'ira attraversarle il corpo, ma era cosciente e lucida. Voleva stringere il braccio di Marco Aurelio in una salda e stretta presa, non per spezzarlo, ma per trattenerlo quanto bastava.

    Tu...Bravo.


    Disse, sputando del sangue che macchiò copiosamente il candido ghiaccio sul quale avevano scivolato insieme, come due danzatori, per diversi metri.
    Una raffica di vento, intanto, stava attraversando la faggeta di Skarmr, travolgendo qualsiasi cosa sul suo percorso.
    Non una raffica normale.
    Un maglio di ferro da tre tonnellate che si dirigeva in fretta e furia ovunque la sua padrona l'avesse richiamato.
    Il piccolo Mjollnir avrebbe colpito il fianco Marco Aurelio, qualora Ingrid fosse riuscita a trattenerlo per il tempo sufficiente affinché l'arma figlia del martello del possente Thor potesse scagliarsi sul suo opponente.

    Ingrid voleva imprimere tutta la sua forza nel trattenere il cavaliere nero, come se si aggrappasse a non sapeva bene cosa all'interno di sé stessa. Perché quello scontro significasse tanto per lei, le era stato rivelato da quella tecnica infame che inconsapevolmente aveva subito. Non era tempo di arrendersi, non era tempo di fermarsi. Ingrid aveva ancora molto da dare, era forte, e poteva dimostrare ancora a tutti che era la degna pupilla di Thor. L'importante era uscire da quello scontro con lo straniero a testa alta, il mondo poi avrebbe atteso.



    ***

    Riassunto: Ingrid si prende il cazzotto risentendo tanto il colpo. Cerca di attutirne l'effetto afferrando il braccio di Marco Aurelio e cerca in tutti i modi di trattenerlo a sé utilizzando la sua forza straordinaria, mentre da lontano richiama il suo martello (che aveva lasciato nelle foreste adiacenti), per scagliarlo sul fianco di Marco Aurelio.

    Stato: è un bel po' confusa dall'attacco precedente, indebolita dal combattimento, ha due costole rotte e fatica a respirare. Non reggerà ancora per molto.


    Abilità utilizzate:

    FORZA STRAORDINARIA (attacco debole e difesa-per trattenere)♦ Abilità tipica dei Vrykul: una forza molto superiore alla norma, che le permette di sbriciolare legno, pietre, ossa, con estrema facilità. Ingrid ama molto interagire con l'ambiente in una lotta, e se il terreno di gioco lo permette, l'avversario sarà costretto a schivare alberi, massi, veicoli, bestie o qualsiasi altra cosa che gli verrà scagliata contro. Quando quest'abilità viene impressa nei pugni o calci, produce attacchi fisici devastanti.
    FRAMMENTI DEL MJOLLNIR ♦ (attacco forte)
    Con la sua armatura, Ingrid ha ricevuto in dono anche i frammenti del Mjollnir, due pezzi del leggendario martello di Thor concessi al cavaliere di Phecda. Tuttavia, neanche il più possente dei predecessori di Ingrid ha mai avuto la sua stazza, e questo è il motivo per cui la Vrykul, con le sue immense abilita da fabbra, ha riforgiato i due frammenti in un'arma che meglio simboleggia la sua eredità da mezzogigante: un martello da guerra a due mani.
    "Il piccolo Mjollnir" e un'arma del peso di circa cinque tonnellate kg per 270 cm di altezza asta compresa. I frammenti della leggendaria arma del Dio del Tuoni gli hanno conferito le medesime proprietà, ossia il controllo dell'elettricità e la facoltà di evocare fulmini e tempeste. In più, il piccolo Mjollnir risponde solo ad Ingrid: oltre a non poter essere sollevato da nessuno a parte lei (e non solo per ovvi motivi di peso), il martello può essere richiamato ovunque esso si trovi dalla sua proprietaria.
    A Ingrid tuttavia piace usare la sua adorata arma per frantumare, tritare, distruggere, devastare cose e nemici. Non è raro vederla distruggere il terreno di combattimento per creare dei piccoli terremoti al fine di destabilizzare l'avversario o per utilizzare i numerosi detriti creati dall'impatto.
    Nota: Ingrid ama il suo martello e ci parla regolarmente. Crede che esso, infatti, vada consolato per il fatto di essere "piccolo" e non grande e forte come il vero Mjollnir. Insultare il martello è motivo di grande ira; non fatelo se non volete una morte estremamente dolorosa.

    scheda {x}
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    C'ho i pugni nelle mani!

    Group
    Member
    Posts
    6,945

    Status
    DEAD

    9IXuon6
    Marco Aurelio ♦ Black Eracle {III} ♦ Energia rossa
    6kmTNtT
    Vecchie promesse, nuovi scontri
    V



    Non poteva che rimanere impressionato da quella guerriera. Aveva atteso il momento del colpo e gli immobilizzò il braccio nonostante la forza del suo colpo e il dolore che sicuramente stava provando. L’aveva vista sputare sangue. Non avrebbe mai immaginato di trovare una guerriera simile in quelle lande desolate e innevate, né pensava di confrontarsi di qualcuno così coraggioso ed esperto. Lo sperava ma nel novanta per cento dei casi, quelli che si definiscono grandi guerrieri finiscono per essere una totale delusione mentre lei gli aveva dato un’eccitazione che non aveva mai provato neanche nel Sottosopra. Più combattevano, più sentiva dolore, più fremeva per continuare il combattimento. Sapeva benissimo di essere in pericolo ma come faceva a non provare quel brivido lungo la schiena mentre Ingrid gli teneva fermo il braccio.

    Però perché aveva deciso di bloccargli le braccia? In quella posizione non sarebbe stato difficile attaccarla e colpirla ancora, una mossa inaspettata derivata da quella sorta di status che sembrava aver provato in precedenza? Era forse una reazione casuale? No, era senza ombra di dubbio una mossa che aveva un preciso scopo e non sarebbe stato piacevole. Fu il suono di qualcosa di grosso in avvicinamento che gli fece comprendere la necessità di liberarsi dalla presa della Vrykul prima che quel “qualcosa” lo avesse raggiunto perché era facile capire che era lui il bersaglio. Aveva ignorato la possibilità che potesse esserci qualcos’altro a parte le possenti braccia della gigantessa e adesso ne avrebbe pagato le conseguenze. A breve si sarebbe fatto male, molto male.

    «Pure tu, molto brava!»

    Rispose, conscio di quanto fosse a rischio con il braccio bloccato. Spinse per una leggera rotazione del braccio in modo da fare “leva” e dare uno strattone per tentare di liberarsi della presa Vrykul. Il tutto per prendere velocità e sforzare ulteriormente la parte dell’armatura che ricopriva il suo braccio. Il movimento, con quelle due forze in contrapposizione, ebbe l’effetto sperato e il metallo nero si infranse, creando uno spazio tale da permettere al guerriero nero di sfilare il braccio dalla presa, tutto in una frazione di secondo, abbastanza per potersi difendere in qualche maniera da ciò che stava arrivando e che solo in quel momento, quando lo vide, comprese che se non si fosse liberato, sarebbe morto. Oh, vide il suo corpo tagliato a metà da quella sorta di missile metallico lanciato a tutta velocità. Qualsiasi fosse stata la sua difesa, qualunque scelta avesse fatto, non c’era possibilità di non riportare parecchi danni. Ne era consapevole.

    Per questo prese il braccio sinistro, difficile da muovere, con il destro, per sfruttarlo come scudo, insieme alle gambe chiudendosi in se stesso. Fece esplodere il suo cosmo e un’aura violacea, il manto del leone, ricoprì totalmente la parte le braccia, le gambe e il petto, come a creare una sorta di unico scudo ma che ben presto sarebbe esploso in mille pezzi. Come aveva pensato, il martello sfondò la sua difesa totalmente. Le ossa del braccio sinistro, utilizzato come prima difesa, vennero distrutte dalla forza impetuosa dell’arma, così come l’armatura che si infranse a causa dell’impatto. E così sentì il petto assorbire quella forza mostruosa, tanto da sentire le costole incrinarsi e un dolore atroce attraversargli il petto. Aveva utilizzato un’enorme quantità di cosmo per difendersi ma fu comunque sbalzato indietro e lanciato a tutta velocità sul ghiaccio, pieno di lividi, bruciature, un braccio sinistro da buttare, l’armatura praticamente in pezzi e delle enormi difficoltà ad alzarsi ma … ma … non sarebbe crollato così. Sputò sangue imitando la guerriera, sporcando il bianco manto di ghiaccio e neve sotto di loro, sforzando tutti i muscoli per ritornare in piedi, mentre il corpo sembrava attraversato da milioni di aghi infuocati.

    «Davvero un bel colpo …»

    Sussurrò il guerriero nero mentre a malapena si reggeva in piedi. Le gambe erano tremolanti, davvero in difficoltà nel sostenere il peso di Marco Aurelio, ma la forza di volontà era tale che sarebbe rimasto in piedi anche dopo la morte. Con il braccio sano si tolse le ultime parti dell’armatura rimanendo a petto nudo in quel freddo artico, con il petto nero a causa delle contusioni. Il braccio sinistro era penzolante e per un secondo pensò di staccarselo del tutto. Forse però qualcuno avrebbe potuto curarglielo, nella loro isola oscura e malvagia, o almeno così suggeriva il nome. Fece un lungo respiro che gli costò altre fitte di dolore lancinanti ma ne aveva bisogno. Alzò la mano destra, tremante anch’essa e chiuse il pugno di fronte alla guerriera.

    «Non mi sono arreso, guerriera. Preferisco morire che arrendermi, però devo farti i complimenti. Erano anni che non incontravo qualcuno del mio livello e così forte da farmi provare i brividi. Ora, Ingrid, guerriera del nord, sono pronto ad accettare il mio destino. Se ti avvicinerai e cercherai di uccidermi, farò tutto il possibile per portarti con me nell’oltretomba. Utilizzerò ogni briciola di cosmo che mi è rimasto per portarti con me ma potrei anche accettare che tu te ne vada per la tua strada»

    Sorrise. Sapeva benissimo di non potersi più muovere e se fosse scattato nella direzione della guerriera era sicuro che le ossa delle gambe non avrebbero retto lo sforzo. I suoi muscoli si erano lacerati e l’unica cosa che poteva fare, era scatenare il suo pugno più potente se lei avesse cercato di finirlo. La sua minaccia era reale, aveva abbastanza cosmo per scatenare un ultimo colpo ma la sfortuna era che non aveva più la mobilità per poter attaccare decentemente. Attese dunque il suo destino, conscio di non poter fare altro, lasciando nelle mani della gigantessa la scelta.

    6kmTNtT
    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri

    Status Fisico ♦ Braccio sinistro inutilizzabile, gambe non utilizzabili a parte stare in piedi, costole incrinate, bruciature e lividi ovunque
    Status Psicologico ♦ Stanco ma ancora eccitato
    Status Cloth ♦ Non ha più l’armatura

    Riassunto Azioni ♦ Marco Aurelio si libera facendo collassare l’armatura e creando un minimo di spazio per sfilare il braccio, tutto per chiudersi a palla e “difendersi” dal martello. “Difendersi” perché comunque gli fa un sacco di danni, tanto che Marco Aurelio si alza in piedi ma non ha capacità di movimento a parte il braccio destro, con cui minaccia Ingrid se dovesse avvicinarsi per finirlo.

    Abilità

    Tecniche

    Manto del leone: una tecnica puramente difensiva che consiste nel ricoprire di cosmo il corpo del cavaliere nero e renderlo molto più resistente ai colpi, una sorta di barriera fisica per difenderlo a 360 gradi nelle situazioni più pericolose. Variante: può utilizzare la tecnica anche per ricoprire una parte del corpo ben precisa e renderla anche più efficiente.


     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    5,792

    Status
    DEAD

















    Vecchie promessi, nuovi scontri

    Post 5

    Solo a cose fatte Ingrid riuscì a scrollarsi di dosso lo stato confusionale portato dall'Ira Vrykul: aveva chiaramente udito la botta del metallo del piccolo Mjollnir schiantarsi contro l'armatura di Marco Aurelio, tuttavia non aveva avuto modo di vedere l'esito, poiché collassò al suolo, portandosi con sé un bel pezzo del braccio dell'armatura del suo avversario.
    Dopo aver sbattuto il suo gigantesco deretano sul ghiaccio, si abbandonò nuovamente su di esso richiamando a sé il suo martello. Vi si aggrappò con tutta sé stessa come se da esso dipendesse la vita, rimanendo seduta sul ghiaccio trattenendosi il ventre. Aveva la sensazione di essere ubriaca, oltre che dolorante, con delle costole sfasciate e la mente confusa.

    Rimase impressionata da Marco Aurelio che aveva fatto del loro combattimento una questione di vita o di morte: ma nel resto del mondo, nessuno oltre lei si sollazzava nella lotta? Bisognava per forza trasformare qualsiasi rissa in una tragedia? Ingrid non riusciva proprio a capire. Ronn le aveva detto che i cavalieri neri normalmente erano nemici, e forse il suo ruolo avrebbe dovuto implicare che quell'uomo dinanzi a sé andasse eliminato, ma chi l'aveva deciso?

    Sarebbe...spreco. No? No, Ingrid no uccide. Perché dovrebe? Ingrid divertita. No volevo usare Piccolo Mjolnir -disse indicando il suo martello, facendo lunghe pause fra una parola e l'altra per riprendere fiato e appoggiandosi al suo maglio - Ma...Ingrid confusa. Pensieri strani. Perso controllo.


    Ingrid cercò di alzarsi in piedi sempre appoggiandosi all'asta della sua arma che l'avrebbe sicuramente aiutata a tornare nella sua fucina, una volta capito come congedarsi da Marco Aurelio.

    Dispiace per tua armatura. Ingrid se vuoi ripara. Non è ora di morire, ogi. No credi?


    Le braccia di Ingrid facevano male per lo sforzo che aveva applicato nel trattenere il cavaliere nero, tuttavia riuscì a spostarsi facendo scivolare il martello sul ghiaccio e aggrappandosi ad esso. In realtà aveva un po' paura che l'Ombra tornasse improvvisamente come (almeno questo era ciò che credeva lei) aveva fatto poc'anzi. Tutto sommato era soddisfatta: era riuscita, con un grandissimo sforzo, a battere i suoi demoni personali.

    Che fa, no viene? Tu no sopravive a fredo, così nudo come verme. Tu può prendere pausa da morte, morte no scapa.


    Ingrid tese una mano pacifica a Marco Aurelio, contrapponendosi alla sua guardia. Il suo cosmo era ormai placato, perché era troppo debole per continuare a combattere, ma di certo non era nella sua natura lasciare una persona, a prescindere dal suo schieramento, al freddo in terra inospitale in quelle condizioni. Non sapeva bene cosa pensare di lui, ma era stata una buona battaglia, e Ingrid era soddisfatta.






    NOME Ingrid
    ENERGIA Rossa
    ARMATURA phecda, gamma ursae maioris {IV}
    FISICAMENTE Costole rotte, difficoltà a respirare, probabile emorragia interna, braccia doloranti e con poca presa.
    MENTALMENTE Confusa e con strascichi di ansia.
    STATUS ARMATURA Incrinata in vari punti.

    RIASSUNTO AZIONI Ingrid si accascia a terra in un primo momento per poi aggrapparsi al suo martello, che ha richiamato a sé. è determinata a lasciare lo scontro, ma se Marco Aurelio vuole, può seguirla per farsi riparare l'armatura o curarsi- Ingrid ovviamente non conosce il materiale e sarebbe una bella storia da raccontarle. Se vuoi possiamo continuare in una role :) ////
    ABILITà

    ////

    TECNICHE ?

    ////

    narrato | ´ parlato ª | telepatia |

     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    C'ho i pugni nelle mani!

    Group
    Member
    Posts
    6,945

    Status
    DEAD

    9IXuon6
    Marco Aurelio ♦ Black Eracle {III} ♦ Energia rossa
    6kmTNtT
    Vecchie promesse, nuovi scontri
    VI



    La gigantessa lo aveva praticamente messo in scacco. Lei non aveva voluto usare quel martello mastodontico e lui aveva evitato di usare ulteriormente i suoi poteri mentali anche se, in una situazione di guerra, entrambi avrebbero utilizzato ogni mezzo per vincere la battaglia. Sembrava che lei non avesse però compreso pienamente i poteri del cavaliere nero attribuendo il suo perdere la testa a chissà cosa e non ad un colpo mirato del Black. Da questo punto di vista si ritrovò a pensare di essere fortunato, in un’altra occasione avrebbe potuto sfruttarli in un modo decisamente migliore e avrebbe lottato meglio. Ora invece si ritrovava con le ossa rotte e la totale impossibilità di muoversi dal punto in cui si era messo in piedi pronto ad attaccare. Stremato e senza forze, fece un sospiro di sollievo sentendo le parole della gigantessa.

    «Anche Marco divertito …»

    Disse imitando Ingrid ma non era una presa in giro. Gli venne naturale esprimersi in quella lingua più semplice e primitiva, meno impegnativa delle parole che usava di solito per esprimere i concetti. E in quel momento l’unica cosa di cui aveva bisogno era evitare la fatica. A malapena si reggeva in piedi e capì ben presto che non aveva nessuna possibilità di sopravvivere in quella landa inospitale. L’aveva capito lui, l’aveva capito benissimo anche lei che, invece di lasciarlo a morire, lo invitò a seguirla. E a quel punto non era molto sicuro di quale dovesse essere il da farsi. Non aveva ricevuto delle specifiche dal suo maestro e non aveva idea delle ripercussioni, ma al di là delle alleanze, poteva fargli comodo l’amicizia della gigantessa. Poteva anche riparare le armature, a quanto diceva lei, dunque …

    «Già, la morte non scappa. Allora penso che … sì … penso che accetterò il tuo invito …»

    Era stanco, troppo per poter tenere ancora gli occhi aperti. Gli facevano male, delle fitte tanto forti che pensò che stessero per esplodere da un momento all’altro. Aveva difficoltà a respirare, tanto che il freddo del nord gli bruciava la gola e i polmoni ora che il suo potere si stava affievolendo e non aveva più l’armatura su di sé. Niente poteva proteggere il suo corpo umano senza cosmo e armatura, e di fatto era fragile e debole come tutti gli altri esseri normali sulla terra. Che triste destino per un uomo che si crede superiore scontrarsi con la realtà. Era tornato l’inutile istruttore del sottosopra, troppo debole per salire di rango, troppo forte per condividere il fato dei suoi colleghi.

    «Sì, credo che accetterò, dopotutto. Sarà un … piacere … Ingrid …»

    Ma era davvero troppo debole per continuare a parlare. E infatti cadde all’indietro, con il corpo che affondò nella neve mentre per lui tutto quanto divenne oscurità. Svenuto e sanguinante, il suo cosmo si affievolì parecchio con il rischio di spegnersi del tutto. Non aveva calcolato il freddo e la stanchezza ed era la prima volta che combatteva lontano da un “posto sicuro”. E ora era lì, svenuto, nelle mani della guerriera Ingrid.

    6kmTNtT
    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri

    Status Fisico ♦ Braccio sinistro inutilizzabile, gambe non utilizzabili a parte stare in piedi, costole incrinate, bruciature e lividi ovunque
    Status Psicologico ♦ Stanco ma ancora eccitato
    Status Cloth ♦ Non ha più l’armatura

    Riassunto Azioni ♦ Marco Aurelio accetta l’invito e sviene. Giustamente anche! Poverino.

    Abilità

    Tecniche



     
    Top
    .
10 replies since 5/6/2019, 17:30   348 views
  Share  
.