[Trama] Trasformazione

Il sole era divenuto oscuro , un’eclissi totale era incorso contornata da un cielo rosso cremisi. Lars si trovava sull’isola e camminava all’interno di un intricato cunicolo di pietra che portava all’interno del principale vulcano. Non sapeva perché si era trovato lì , ma sentiva il bisogno di proseguire fino in fondo dove trovò uno spiazzo circondato da lava e magma bollente . Il Black Gold girò lo sguardo da desta a sinistra, non era per nulla tranquilla e sulla sua black Gold vedeva il riflesso delle sfumature magmatiche risplendere fin troppo, poi avanti vide qualcosa.
Lars fece un passo avanti mantenendo la calma , poi iniziò a riconoscere i tratti di quella figura, era prima di tutto umana e lui lo riconosceva benissimo tanto che se prima era agitato adesso non era cambiata la situazione , anzi forse stava peggiorando e la rabbia e la bestia che era tanto tempo che non lo disturbava , stava iniziando di nuovo a perseguitarlo.
Lars con una voce rabbiosa sentì il suo cosmo accendersi da solo d’istinto , mentre il suo corpo iniziò ad andare sulla difensiva, mentre il magma iniziò a fuoriuscire dal suo corpo.

“Malal? “

Esattamente, il primo alchimista di Black Leo , il traditore che aveva aiutato un dio del Caos e che aveva cercato di ucciderlo in occasione dell’ultimo incontro nel multi verso, era avanti a Lars, Com’era possibile lui era morto, invece ora era lì avanti lui cosa succedeva ?
Malal girò lo sguardo verso l’ex aviatore statunitense, il suo sguardo era pari a quella volta che lo aveva visto quando aveva cercato di far cedere tutti alla disperazione, poi alzò una mano verso il Black Saint.

“Taci orrendo scarto non sei degno di pronunciare il mio nome e nemmeno di indossare la mia cloth!Sei un fallito sia come uomo che come alchimista e cavaliere! ”

L’antico alchimista iniziò a tramutare la lava attorno in colonne che si versarono attorno a Lars prendendo forme precise, umane fuoriuscite dal magma che lui conosceva benissimo,erano persone a lui care, con uno sguardo malevolo e bramosia d’odio, poiché si trattava prima di tutto di Natalie e Wilson.
La rossa iniziò a parlare seguita dal vecchio guercio.

“Sei sempre stato testardo e non hai mai voluto ascoltare nessuno!”

“Già se non fosse stato per te forse avremmo potuto vincere in Arabia. Ti avrò raccomandato molte volte di non agire per come ti gira la testa . Sei un idiota!

Lars Ringhiò, stava iniziando a perdere il controllo, sapeva che era un trucco dell’vecchio alchimista

“Piantala Malal.”

Da dietro un alta colonna di magma iniziò a plasmarsi una gigantesca figura antropomorfa che assomigliava ad un gigante con molteplici braccia, lo riconosceva era L’Ecatonchiro di Giapeto, C’era anche lui? Dov’era? Lars sgranò gli occhi prima di vederlo apparire dietro al suo gigante fuoriuscito da un'altra colonna di magma , ma non era finita accanto a lui c’erano anche i suoi genitori. Il titano non disse nulla, ma si capiva dal suo sguardo di superiorità che era lì per umiliarlo , ma le frasi più dure vennero fuori dalle altre due figure .

“Perché ci hai lasciato morire?”

Lars alle parole di sua madre non riusciva più a trattenersi, la rabbia iniziò a tramutarsi in disperazione, era tutta colpa sua , la missione in Arabia la morte dei suoi genitori, la sconfitta per mano di Giapeto, Tutto era una sua responsabilità.

“Avresti dovuto darmi ascolto all’ora scarto, non sarai mai in grado di purificare ciò che ho fatto!Sopravvivi o tendi al nulla e Tu sei il NULLA!”

Malal aprì le braccia e le figure si tramutarono ancora in magma che iniziò ad inghiottire Lars ...

[…]

Un urlo si avvertì dalla tenda di Lars, Natalia e Wilson era giunti da lui e lo trovarono seduto sulla branda con una faccia spaventata in un bagno di sudore freddo.

“Ehi Lars stai bene?”

Wilson era molto preoccupato, Natalie porse la borraccia d’acqua e Lars ne bevve un sorso, poi annuì con la testa.

“Si sto bene ho fatto solo un cazzo di sogno idiota, ma adesso mi alzò. Scusate se vi ho spaventati. Andate a radunare la truppa arrivo.”

Wilson acconsentì marzialmente.

“Sissignore.”

Natalie annuì con la testa e diede uno sguardo a Lars, poi prima di andarsene si fermò un attimo si stava dimenticando di dirgli una cosa importante.


“Mi raccomando cerca di non preoccuparti più del dovuto. Ah una cosa stamattina è arrivato un messagio, di Arturus vuole vederti.”

Lars emise uno sbuffo poi si alzò dalla branda, con indosso i suoi boxer neri e la canottiera bianca un messaggio da Arturus Il vecchio acquarius? Quello che li aveva aiutati a respingere l’invasione dell’isola? Cosa voleva? sperò vivamente che non si trattasse di nuovo di qualcosa che non poteva risolvere come respingere un Dio del Caos che ne aveva avuto abbastanza .
Il Black Gold andò alla bacinella per lavarsi i denti, la faccia e farsi la barba ovviamente.

“Ho capito e ti ha lasciato detto dove devo andare a trovarlo?”

“Si devi andare a quella costruzione nel vulcano. Non se te la ricordi …”

“Si più o meno so cosa intendi. Vado subito.”

Lars finì di fare le sue faccende mattutine, poi indossando la sua divisa oscura uscì dalla tenda e lasciò detto a Wilson di occuparsi di seguire le truppe, oggi in programma c’erano le esercitazioni sul percorso di guerra , più quelle di tiro , ma per ovvie ragioni, lui non poteva seguirli perciò avrebbero dovuto provvedere a tutto Wilson e Natalie , mentre lui prese la sua moto e si recò verso la costruzione che ricordava di aver visto verso ovest del vulcano principale, doveva essere quello il luogo di cui parlava Natalie.
Doveva ammettere che passando per le strade dell’ isola dopo la liberazione dalla maledizione di Furios, era diventata decisamente un luogo migliore, e non più quell’ isola dove una volta si diceva che il Santuario sbattesse i rinnegati alle armature sacre, oppure dove si diceva che accadevano cose orribili che faceva Gabriel e così lo era. Insomma, l’inospitale Isola della Regina Nera temuta da ogni persona del mondo, adesso poteva vantare di una rinascita completa grazie alla tecnologia della lacrima e si poteva finalmente vivere senza più il terrore di vedersi uscire all’improvviso Gabriel trasformato in drago che cercava vittime per i suoi esperimenti, tanto adesso si era portato la sua smania di potere alla Torre Nera , era dunque un problema dei titani non più loro e tutto non era mai stato così magnifico. Non solo la vegetazione era rinata e aveva fatto un suo ecosistema, ma anche gli abitanti avevano ricominciato a ricostruire le loro case e dovunque Lars girasse c’era sempre qualcuno che ricordava le gesta dei Black Saint e le sue, i bambini lo adoravano e volevano sempre ascoltare le sue avventure. Insomma era un periodo di rinascita per tutto, ma Lars era ancora molto confuso e sentiva il suo animo vuoto e agitato e sembrava che ogni cosa che faceva non fosse mai sufficiente. Forse aveva ragione Malal, come aveva detto nel suo sogno era uno scarto e non meritava di indossare la Blak Cloth di Leo, già dopotutto non che fin ora le cose erano andate benissimo per lui, però forse era una cosa che stava succedendo a tutti. L’Ordine doveva uscire dalle tenebre in cui si era inabissato e lui doveva farlo per primo.
Lars arrivò alla costruzione dove lo aspettava Arturus, parcheggiò la moto vicino al sentiero che portava verso il grosso portone di metallo dietro al vulcano, poi lo percorse e si ritrovò avanti al portone .

Lars entrò dentro la struttura e la prima cosa che notò fu la sua singolare struttura che assomigliava ad una forgia gigantesca incavata nel vulcano. Una cosa simile l’aveva fatta fare anche alla caserma in modo da potersi allenare lì, piuttosto che andare nelle caverne vulcaniche dell’ isola, a rischiare di attivare qualche zona remota che poteva causare un eruzione vulcanica pericolosa, e un terremoto che avrebbe potuto affondare tutto, che già poi non che quel vulcano fosse stato mai spento e i terremoti meno frequenti per evento naturale. L’isola della regina nera era famosa del resto proprio per quello anni addietro prima della distruzione e prima ancora di Gabriel, l’aria irrespirabile, un inferno dove i saint morivano, ecco perché la Fondazione Grado e il grande tempio ci sbatteva dentro i così detti “rinnegati” che fallivano l’addestramento a saint, ovvero i primi Black Saint che avevano iniziato la guerra contro le divinità. Tuttavia, ora era diventata decisamente diversa e molto più vivibile, un paradiso terrestre? Si quasi, grazie alla scoperta delle origini dell’ alchimia nera e dei suoi principi, regole , ai progressi che sono stati fatti, agli sforzi di chi era stato per anni interi un “rinnegato”, uno scarto di “saint”che aspettava solo di riscoprire se stesso.
Lars avanzò e oltre alla struttura a forgia vide macchinari dalla forma serpentina collegati a ciò che in pratica erano solo i droidi che avevano combattuto inseguito all’ avvento degli antichi alchimisti. I ricordi di quella battaglia erano perfettamente ancora impressi nella mente di Lars, come lo era la disperazione che lo aveva accompagnato e a vedere quei cosi, aveva ancora un po’ voglia di scioglierli tutti uno ad uno visto quello che era successo. Le botte che c’erano state e il dolore, ma non poteva perché quelle ormai facevano parte dell’esercito nero del Nuovo Ordine e erano dunque armi importanti che magari un giorno avrebbe anche potuto inserire nei suoi plotoni quando Il Sole Nero rifarà la sua mossa.
Lars andò avanti e vide su una piattaforma rialzata il robot vestito di nero con cui comunicava Arturus , visto che tecnicamente lui non poteva essere presente , dato che stava facendo in pratica degli esperimenti nuovi su alcuni modelli di droidi in cui erano stati messi elementi biologici e psicologici di alcuni soldati neri che erano stati corrotti cercando quindi di salvarli dandogli un'altra vita in una macchina un po’ come quando Gabriel aveva fatto tornare in vita le bestie nere morte contro il corrotto Guerra.

“Stai cercando dunque di salvare il poco salvabile a mio avviso, ma se funzionano ne vorrei avere un po’ di questi droidi per rafforzare parte del mio plotone, se hanno una coscienza umana almeno possono comprendere meglio gli ordini senza il rischio che i loro programmi si rompano per errori tecnici.”

Arturus dopo lo invitò ad entrare in un'altra stanza dove c’erano dei terminali con cui iniziò ad interagire con alcuni metodi sconosciuti a Lars probabilmente la vecchia tecnologia criptata degli antichi alchimisti era l’unica “Pasword” per quei Computer, forse avrebbe voluto prima o poi impararla.

“Un giorno mi devi insegnare ad usare questi meccanismi.”

Disse Lars mentre osservava con interesse il procedimento, poi spostò l’attenzione sulla frase esposta da Arturus riguardo la guerra che ci era stata e che aveva portato diversi sconvolgimenti, altroché se li aveva portati, lui stesso era arrivato ad un punto morto che non sapeva se si sarebbe ripreso. Dopotutto l’Ordine ormai era disperso e nessuno ci credeva più abbastanza, era come se fosse morto, tanto che si era ben visto che cosa stava comportando tutto ciò. La missione in Arabia era stato uno schifo di fallimento grazie a tutte le reclute inesperte e non avevano recuperato nulla e Lars era così insoddisfatto di se stesso.
A quella frase Lars non disse nulla e abbassò il capo, stringendo il pugno destro mentre nei suoi occhi riveveva la rabbia, facendo capire chiaramente che si sentiva dispiaciuto e rassegnato, poi si aprì un vano nel muro in cui vi era una piccola piramide di metallo nero che prese Arturus mettendola avanti a Lars.
L’alchimista nero guardò l’oggetto con curiosità, così almeno aveva altro che pensare all’infuori del fallimento ottenuto in quella dannatissima missione.
Artus dopo disse che l’unico modo per loro di non impazzire era quello di superare il limite dell’essere immortale, si quello era vero , ma Lars non era tanto convinto di potercela fare sul serio ad arrivare a tanto.

“Si qualcuno mi aveva detto così, ma non sono convinto di potercela fare nelle condizioni in cui mi trovo ora. Forse sono ancora poco maturo per pensarci e poi se diventassi oltre l’essenza di mortale ho paura che finirei come è successo a Gabriel, ovvero a diventare ciò che abbiamo sempre odiato: Un Dio e dovrei uccidermi per la vergogna. ”

Già se doveva essere sincero per Lars quella condizione non piaceva poi moltissimo, certo aveva avuto la sensazione di volerci provare, dopo aver visto che cosa era in grado di fare un Dio come i due che aveva combatutto con gli altri dopo gli alchimisti, ma non era una cosa che faceva decisamente per lui. Tuttavia Arturus iniziò a parlare degli errori che avevano fatto i titani, che a quanto pare erano pure venuti in visita e sperò che non fosse successo niente di incriminante con Isaak, dato che conosceva il suo temperamento, e probabilmente non poteva essere andata bene come incontro e dunque non osava immaginare cosa fosse successo, sperava solo che adesso non fossero in lotta anche con loro che già aveva dovuto combattere contro Giapeto per ovvi motivi. In ogni caso come i titani, anche gli dei avevano commesso lo stesso errore e anche l’antico Odine. A differenza di titani e dei che avevano un destino auto imposto l’Ordine era libero e poteva evolvere anche grazie alla visione degli errori commessi in passato. L’Ordine doveva rinascere in base a quei principi che avevano sempre aiutato i Black a combattere anche contro la fondazione grado e la morale dei saint che come ricordava, li avevano sempre considerati delle fecce per questo motivo, ma anche Lars era dello stesso parere per quanto riguardava quell’argomento. Dopo Arturus chiese a Lars di prendere l’ Holocron esattamente l'oggetto come quello che non era riuscito a prendere in Arabia, uno degli oggetti più importanti dell’ isola in cui vi erano nascoste parti di essenza degli antichi alchimisti in questo caso c’era quella del vecchio leone di duemilannifa , quindi non di Malal .

Lars dopo l'esperienza con Malal in cui non aveva potuto neppure dire niente di quanto era successo e sapere del perchè aveva tradito l'ordine, non voleva più rimanere all'oscuro delle cose , quindi la coscenza del vecchio leone avrebbe risvegliato il suo sapere per continuare e trasformarsi nel Futuro.
Lars allungò la mano verso la piramide era estremamente curioso di sapere TUTTO e se c’era una possibilità di poter risalire dal buco oscuro di disperazione che lo stava attanagliando allora voleva farlo, solo in quel modo avrebbe potuto capire e pensare dunque se era degno di rappresentare il Futuro.

“Se voglio riprendere fiducia nell’ ordine ed e essere degno dell’ armatura di Black Leo allora è giusto che io affronti il passato. Voglio diventare il Futuro!”

Dopo aver toccato l’ Holocron Lars ebbe la sensazione di iniziare ad essere teletrasportato da qualche parte o che il posto in cui era iniziasse a rivelare la sua vera forma, in ogni caso era come entrare in una specie di mondo alternativo tipo come quando aveva visto il multiverso aprirsi solo che adesso si svolgeva tutto un po’ diverso e in maniera un po’ inquietante.
Il vulcano sembrò proprio ripiegarsi verso Lars inghiottendolo al suo interno e portandolo da un'altra parte , ovvero al centro del vulcano in una grotta sconfinata dal pavimento roccioso d’ebano da cui si potevano vedere dei rivoli di incandescente lava, un ambiente uguale a tutti quelli in cui si era allenato Lars, poi al centro della stanza c’era un uomo che fluttuava in concentrata meditazione.
Lars per un attimo ebbe una sensazione di Dejavù, onestamente stava pensando di rivedere Malal, ma era impossibile che fosse effettivamente ancora vivo dopo la sua dipartita, infatti, non era lui, ma in ogni caso quell’uomo aveva qualcosa di famigliare e il leone nero ne era attratto come se avesse rivisto il vecchio alchimista che avevano sconfitto.
L’uomo presentava una testa calva e un corpo pieno di cicatrici da cui si potevano vedere rivoli di magma, quindi pure lui sapeva tramutare il proprio corpo nell’ elemento vulcanico, ecco il primo indizio su che genere di potere poteva avere, poi Lars fissò soprattutto i suoi occhi bianchi, dallo sguardo da giudice e sentiva chiaramente il suo cosmo pulsare e avvolgere l’ambiente.
Lars al contatto con tale prodigio non riusciva a trattenere l’emozione, era come se ci fosse una scossa che stava attraversando l’aria che colpiva direttamente l’istinto guerriero dell’ alchimista nero al quale non poteva dir di no. Dopotutto era da un po’ che non capitava, e forse al posto di quella carica e intensa sensazione che avrebbe dovuto accompagnare Lars, si erano accumulate altre cose che lo avevano reso poco convinto delle sue scelte, ma la verità alla fine, era che credeva di non farcela più e avrebbe voluto andarsene dall’ isola per sempre, però adesso quella sensazione stava svanendo e il leone nero aveva voglia di mostrare le zanne ancora e di affondarle nelle carni dai suoi avversari.
Il cosmo di Lars rispose in risonanza con quello dell’ altro, mostrando chiaramente che non mostrava segni di esitazione e di paura e aveva voglia di rivalsa. L’alchimista nero emise un sorriso sornione e alzò un sopraciglio.

°Il suo cosmo è spropositato ed è decisamente aggressivo , deve essere una prova che il destino mi ha messo davanti. Chissà chi è ?Anche se quei poteri mi portano ad una sola soluzione.°

La risposta alla domanda di Lars arrivò presto. L’uomo con uno scatto felino si avvicinò a lui, il suo mantello lacero svolazzava tra i colori che offriva il luogo e a sinistra della mano aveva una spada di magma, quindi ci aveva visto giusto Lars, non sapeva se effettivamente era una prova, ma anche quello sicuramente non era lì per fare conversazione e il black saint non chiedeva di meglio.
Egli si presentò con il nome di Iramys e aveva una voce rauca e parlò di essere un “essenza”, quindi non era effettivamente neanche un qualche cosa di umano, in ogni caso Arturus aveva parlato del vecchio leone, quindi doveva essere lui . Dopotutto gli Holocron erano frammenti di memoria che conservavano intatti segreti antichissimi, quindi non sarebbe stato poi tanto strano, anzi.
Lars stette un attimo zitto, poi passò lo sguardo sulla pseudo-lama lavica,certo lui non aveva mai avuto l’idea di usare il magma per creare una spada, ma poteva riuscirci pure lui, solo che a quelle cose, preferiva i pugni o trasformarsi in altro, poi parlò.

“Iramys hai detto? Devi essere tu il vecchio leone nascosto nella memoria dell Holocron, se ho osservato bene i tuoi poteri, posso supporre solamente che noi due siamo esattamente uguali e finiremo senz’altro in un solo modo se per caso pure i nostri caratteri dovrebbero coincidere, e non mi dispiace affatto questa situazione. Cosa sono ? Semplicemente un “viaggiatore” non ché attuale detentore dell’ armatura del leone nero , il mio nome è Lars Stark e sono spiacente di averti disturbato, ma l’Holocron mi ha portato da te e cerco delle risposte che solo qui troverò, ne sono certo.”

Lars richiamò a se l’armatura del leone che apparve sul suo corpo dopo essere riemersa dal magma del corpo dell’alchimista nero.

“Il futuro dell’ Ordine e dell’isola dipende da me e da tutti i miei compagni. Io devo essere più pronto e convinto in ciò che sto facendo. Se tu sei la “risposta” o la prova che dovrò affrontare, lo farò e non mi servirà una spada di magma per farlo, ma la forza di questi pugni che supereranno anche te!”

Lars strinse i pugni da cui fuoriusciva magma rovente, simbolo che non stava scherzando, avrebbe superato anche i suoi limiti pur di riuscire in quell’ impresa.
il passato doveva far posto al futuro ORA!