[Trama] Arabian Nights

Black Saints - Stabilizzarsi

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    [Trama] - Black Saints: Stabilizzarsi

    ♦♦♦♦♦


    La guerra con la Corruzione continua, ma le caste stanno iniziando a guadagnare terreno e ad abituarsi.
    E' tempo di consolidare le conquiste fatte o di agire per ottenere altre.

    La guerra interna ha sconvolto la vostra casta. Molti sono spariti, forse distrutti dall'incontro con entità così potenti e aliene. Tuttavia ora siete consci dell'eredità che rappresentate, ed è tempo di alzare nuovamente il vessillo dei Supremi Alchimisti.
    C'è molto da fare, sia in termini di recuperare risorse, sia di riorganizzarsi, sia di creare linee di informazione con l'esterno ormai andate perdute.

    L'Isola è nuovamente un luogo di vita, ma è isolata.
    Agite in tal senso.




    eqoBy1Q

    ♦ Ricordo che vi potete autogestire completamente, lasciando il condizionale sull'effetto della vostra missione.
    ♦ Mentre procedete con le ruolate potete chiedere informazioni qui, integrandole poi nei successivi post.
    ♦ La lunghezza la decidete voi, se qualcuno dei partecipanti è incasinato con altro ma vuol comunque contribuire può anche fare un solo post per svolgere uno specifico incarico. Il tutto è autogestito in termini di tempo etc... Ovviamente non andiamo troppo lunghi, quindi darei la fine di febbraio come termine massimo per finire i post :zizi:
    ♦ Potete se volete partecipare con tutti i vostri pg, considerando che il premio non è cumulativo ma si distribuisce sui personaggi singoli

    Buon divertimento :yeye:

    ♦ Elle's corner: abbiamo preferito aprire il topic con la traccia di Gorth con tutte le varie info e linee guida per comodità. Mi riservo di editare un paio di cose nel layout di questo post in un secondo momento. Dal prossimo post inizia la parte autogestita :riot:

     
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    Isaac Staub | Black Aquarius {VI} | Energia Blu

    [TRAMA] Arabian Nights - Stabilizzarsi



    L'Acquario Nero diffuse un messaggio dalla Sala dei Dodici, all'interno della Lacrima, sull'intera Death Queen Island.
    Magari avrebbe raggiunto anche Estelle, viste le antiche capacità di puntamento cosmico di cui sapeva essere capace il millenario artefatto, ma sarebbe sopravvissuto ad un eventuale fiasco su quel fronte.

    «Cavalieri Neri, reclute ed ufficiali dell'esercito.
    La situazione sembra stabile qui, ma là fuori sta possibilmente succedendo di tutto, stiamo perdendo troppo tempo e terreno. Chiunque sia nei paraggi è convocato all'entrata della Lacrima tra un quarto d'ora. Se non avete idea di dove sia seguite l'emanazione cosmica. Non saranno ammessi ritardi, qualunque cosa stiate facendo.

    McQueen, da te mi servono posizione e rapporto. E tra poco qualche minuto di attenzione.
    Le vacanze sono finite. Per tutti.
    Ora si fa sul serio.
    »


    Sollevò le braccia dal dispositivo che gli permetteva di diffondere la sua voce e si voltò per la prima volta dopo mesi verso l'uscita, lasciando ondeggiare la chioma che da bionda era diventata quasi platino, venata di svariati riflessi tra il celeste e il verde pallidi. Prese la benda e la posizionò di nuovo sull'occhio destro, anche in questo caso dopo tempo indefinito.
    Al contrario dell'ultima volta, ora il suo occhio doveva restare coperto.

    Erano passati almeno sei mesi da quando era stato lasciato solo dalla sua promessa sposa e dalla stragrande maggioranza di quelli con cui aveva condiviso le follie della Torre Nera, sei mesi di abbattimento, depressione e sfiducia che lentamente e dolorosamente si erano trasformati in sei mesi di Evoluzione.
    Aveva sperimentato, indagato e ragionato, con più o meno successo, e l'aveva fatto per volontà e per forza di cose da solo.
    Ma non è la sede per scoprire tutto ciò che era accaduto in quei 184 interminabili giorni di totale isolamento all'interno della Lacrima.

    Camminò con calma per raggiungere l'esterno, materializzando l'undicesima armatura alchemica centimetro dopo centimetro, come fosse proprio ghiaccio che lo divorava passo passo dalla pianta dei piedi alla base del mento, considerando l'elmo non necessario in una situazione del genere.

    Entro qualche minuto le poche persone rimaste sotto la sua supervisione si sarebbero palesate, perciò aspettò di osservare almeno qualche sagoma posizionarsi attorno a lui prima di iniziare a comunicare. Riguardo Estelle, sperava che quei fantomatici archibugi installati all'interno delle armature per lo scambio di informazioni di cui aveva letto tra gli appunti funzionassero davvero, altrimenti... Beh, se la sarebbe cavata con chi avrebbe avuto a disposizione.

    «Gabriel Fon Faust III, Benoit Dragunov, Candice Penelope Hayez e suo figlio Rei, Yoshiro Kurasame, il soldato artificiale Black Star, Ju Long, Lars Stark ed Estelle McQueen.
    Queste persone, insieme a me e - finché non è diventato troppo pericoloso - a Masamune Date che vedo raggiungerci, hanno combattuto una guerra che abbiamo vinto per il rotto della cuffia e ad un prezzo altissimo.
    Molti di loro sono morti, o spariti, o scappati, o semplicemente ne abbiamo perso le tracce negli ultimi mesi, come immagino possiate dire tutti del sottoscritto. Alcuni invece, si fanno vedere ogni tanto o vivono addirittura sull'isola ma non hanno più intenzione di scendere in prima linea, dedicandosi ad altre attività altrettanto importanti.
    Quindi, obietterete, che vittoria è stata?
    Abbiamo bandito, con buone probabilità anche se solo temporaneamente, due divinità del Caos e salvato l'intero Multiverso. E già sarebbe abbastanza, ma inoltre abbiamo scoperto molti tasselli fondamentali della storia dei nostri antenati.
    In soldoni, noi Cavalieri Neri, o più esattamente, Alchimisti, siamo stati i primi a riuscire ad accedere ai segreti del Cosmo e a manipolarlo autonomamente come esseri umani senza aspettare che ci venisse "donato" da entità divine.
    Le menzogne di queste entità hanno i giorni contati, abbiamo soltanto bisogno di avere prove certe, il tempo e i mezzi necessari per ripetere gli esperimenti, e soprattutto il potere necessario a dimostrare a tutti che quelli che vengono chiamati Dèi sono soltanto lo stato finale di un'evoluzione del tutto naturale degli esseri umani.
    E' molto, e non è di immediata comprensione, ma col tempo vi dirò di più.
    Per adesso, ho soltanto bisogno che chi di voi è in grado di darmi supporto mi segua.
    Stiamo per partire per l'Arabia, abbiamo del lavoro da fare negli Emirates: pare che ci sia un antico artefatto contenente ulteriori appunti sulle conquiste teoriche e pratiche del Re Grigio, il primo Alchimista Supremo Black Libra, Darth Amyros, colui che per primo ha portato a termine lo stesso processo di autodeterminazione cosmica che mi ha reso capace di indossare quest'armatura, la Grande Opera.
    »


    Li fissó tutti uno ad uno.
    Sembrava che ormai non stesse arrivando più nessuno: erano pochi, un dato di fatto su cui al momento non poteva intervenire direttamente ma che gli interessava in maniera relativa. Ció che importava era che dessero tutti l’interezza del loro impegno senza riserve, che si appassionassero, per la prima volta o nuovamente, a ció che stava comunicando loro. Cercó di trasmettere il suo ritrovato spirito combattivo dopo il periodo oscuro in ogni modo possibile, poi riprese.

    «Domande? Obiezioni? Se ne avete, parlate in fretta: la partenza è prevista tra tre ore.
    Da oggi in poi - ufficialmente - io, Isaac Staub, Alchimista Supremo dell'Acquario Nero, metto me stesso al servizio dell'Evoluzione e farò di tutto perché sia resa incontrovertibilmente nota al mondo intero. Avremo la nostra vendetta sulle divinità per essere stati trattati da rinnegati, eretici e criminali e innalzeremo il genere umano al posto che gli spetta nella gerarchia dell'universo.
    Siamo l'anello debole, ma quello più pericoloso.
    A chiunque voglia percorrere questa strada, benvenuti nell'Ordine Oscuro.
    Agli altri, potete avere rifugio sull'isola e collaborare come potete finché non ostacolate l'Evoluzione.
    »




    narrato | « parlato » | « altri » | telepatia
    5hGDlDT

    Riassunto Azioni

    STATUS FISICO | - Ottimo
    STATUS PSICOLOGICO | - Work in Progress
    STATUS CLOTH | - Ottimo
    Abilità
    GHIACCIO ARCANO | Essendo tornato in possesso della Black Aquarius, Isaac torna anche in grado di far crollare le temperature e manipolare il ghiaccio. Ciò che gli risulta nuovo, però, è il fatto che il ghiaccio generato attraverso il suo stesso cosmo nasconda un potere terribile: è in grado di assorbire ed immagazzinare l'energia cosmica con cui entra a contatto. Che si tratti di un attacco o dell'avversario stesso, qualsiasi cosa emetta cosmo sarà soggetta all'effetto sanguisuga del ghiaccio di Black Aquarius, che comunque mantiene anche tutte le caratteristiche e le possibilità offensive e difensive proprie dell'elemento. Ciò significa che folate gelide, raggi a temperature bassissime contenenti cristalli, lance, sferette, agglomerati di vario tipo, armi e armature plasmate col ghiaccio, e qualsiasi cosa passi per la testa del cavaliere nero, oltre a mantenere il proprio normale grado di pericolosità, potrà assorbire energia cosmica e sfruttarla per potenziarsi ulteriormente. [NOTA: L'energia immagazzinata rimane nel ghiaccio, non è assorbita direttamente da Isaac.]

    SPIRITO | Tra le capacità di Black Aquarius che Isaac si trova a riscoprire, vi è anche l'interazione con le anime. Ciò gli permette di portare attacchi che a primo impatto sembrano non provocare danno, ma che invece di colpire il corpo, danneggiano direttamente l'anima di chi li subisce, sfinendo in maniera più subdola i suoi avversari. Coloro che dovessero trovarsi vittima di tali attacchi percepiranno il proprio corpo appesantito e, proporzionalmente al danno subito dall'anima, più difficile da controllare, senza contare l'ondata di dolore atroce causata dal danno etereo.
    Oltre questo, Black Aquarius può richiamare ed utilizzare come arma le anime stesse, ma soprattutto combinare il suo cosmo glaciale o i sigilli con gli attacchi spirituali, mettendo a rischio di essere congelate o sigillate le anime colpite.

    SIGILLI | Il cavaliere puó sfruttare il suo cosmo per creare e combinare simboli, rune e forme geometriche in grado di interagire con il cosmo stesso. Tali sigilli infatti hanno la possibilità di: inibire il flusso energetico fino a rendere difficile il controllo del cosmo stesso o persino dei movimenti; assorbire o infondere energia; impedire il passaggio cosmico nella zona sigillata o essere addirittura programmati per reagire a determinate condizioni: in tal modo possono fungere da mezzi di rilevamento o trappole.
    Riassunto


     
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    «First things first I'ma say all the words inside my head, I'm fired up and tired of the way that things have been.»



    Respirava piano mentre le onde del Mediterraneo la sospingevano delicatamente sulla spiaggia nella parte settentrionale di Cipro. Con le braccia tremanti, si trascinò esausta poco oltre la linea del bagnasciuga, voltandosi con pesantezza a pancia in su, a fissare il cielo stellato. Era partita da Atene due giorni prima, ma sentiva che non era ancora il momento di tornare alla Death Queen Island: era strano, pensò ascoltando il fruscio delle piante, come non sentisse la mancanza di niente e nessuno.

    All'inizio si era più volte chiesta se avesse fatto la cosa giusta, se gli altri non avessero avuto bisogno di lei, se Isaac se la sarebbe cavata. Ma i giorni passavano, e nel suo infinito vagabondare verso la capitale greca, Estelle era lentamente giunta alla conclusione che quella che considerava la sua casa, la sua isola, la stava soffocando ogni giorno sempre di più. Da quando lo scontro con gli Alchimisti era giunto al termine le sembrava che tutto si fosse fermato, congelato nel tempo; la DQI diventata un luogo dove ognuno dei superstiti - civili e cavalieri - le pareva rinchiuso nella propria bolla isolata da tutto il resto, generando inesorabilmente un microcosmo di noia e apatia, quasi come se la scomparsa di Gabriel non avesse fatto altro che gettare tutto in uno status quo nel quale nessuno fosse disposto a smuovere un singolo dito per cambiare, ricominciare. Probabilmente era quello il motivo principale per cui aveva lasciato tutto. Con la sempre più evidente scusa del "cercare sé stessa", aveva deciso che lei non ne avrebbe fatto parte. Stare ferma a pensare senza giungere al sodo non faceva per lei. In aggiunta, l'unico problema che fino ad allora le aveva impedito di mettere in pratica quello a cui già pensava da tempo, si era risolto quasi da sé: appurato che le priorità di Black Aquarius erano altre, si era sentita libera, quasi sollevata da un peso.
    La sua unica richiesta era stata di fidarsi di lei. Richiesta rispettata, certo, eppure Estelle avrebbe voluto, forse sperato che qualcun altro avesse seguito il suo esempio. E invece gli unici sporadici messaggi telepatici che - almeno all'inizio - aveva scambiato con il suo compagno avevano lasciato trasparire che nulla era cambiato, lui sempre indaffarato nelle sue elucubrazioni, gli altri che continuavano a farsi sostanzialmente gli affari propri. E infine, anche quelli erano venuti meno, facendo sedimentare nella scozzese un unico, semplice pensiero: a lui non importava granché di lei e viceversa.

    Anche in quel momento, a chilometri e chilometri di distanza, sola su una spiaggia baciata dal chiaro di luna, Estelle non aveva intenzione di fare ritorno in quella prigione. Avrebbe magari deviato per Asgard, forse avrebbe tentato di mettersi in comunicazione con Audatia, non lo sapeva nemmeno lei. La certezza era che dovunque sarebbe stato meglio dell'Isola: più il tempo passava e più le sembrava di sviluppare quello che uno scrittore aveva definito tanto tempo prima "horreur du domicile"; non si sarebbe fermata, a costo di vagare irrequieta e senza una meta anche per sempre.
    Fece per chiudere gli occhi e addormentarsi con le caviglie accarezzate dalla marea che stava avanzando. Poi una voce lontana raggiunse la sua mente, facendola scattare: erano passati sicuramente mesi dall'ultimo messaggio telepatico di Isaac e ora, quasi dal nulla, le sue parole -avvertite in modo debole e a volte frammentario, come una vecchia radio al limite del segnale - erano improvvisamente lì con lei.


    • Beh, finalmente. - fu il suo primo commento a caldo quando l'arringa dell'undicesimo alchimista giunse al termine - Iniziavo giusto a chiedermi a chi avrei dovuto chiedere asilo politico per sfuggire all' Isola dei morti viventi. •

    Nessuna inflessione particolare, nonostante la non troppo velata ironia e il secco cinismo. Non sapeva nemmeno se ogni parola riuscisse a raggiungere quello sputo di terra nel Pacifico, ma non le importava nemmeno.

    • Se la meta sono gli Emirates, al momento sono io quella più vicina. Probabilmente posso raggiungere Dubai in una ventina di giorni, quindici se mi impegno. Ci troviamo là. •

    Ignorò deliberatamente la richiesta di Black Aquarius di fornirgli posizione e rapporto.

    • Posso iniziare a cercare mentre voi arrivate, nella migliore delle ipotesi ci impiegherete parecchio. Suggerirei due soste, una a Giacarta e l'altra nei pressi delle coste indiane a sud ovest. Quando arriverete a Mumbai, saprete che mancherà meno di un mese, salvo intoppi. Avvisate da lì, oppure fate di testa vostra, it's none of my business. •

    Chiuse gli occhi voltandosi su un fianco, sbadigliando vistosamente.

    • Ora. Visto che non ho intenzione di sapere chi saremo e quanti - e in generale vorrei dormire che da questa parte del mondo è notte da un po' - se sua eccellentissima maestà Isaac Staub facesse la grazia di fornirmi le coordinate dell'artefatto, mi risparmierebbe altri superflui messaggi telepatici. •

    F5R3O9X


    Riassunto ● Salty bitch

    Narrato | Parlato | Pensato | ● Telepatia ● | Altri

    coizxMQ

    Nome ● Estelle Mc.Queen
    EnergiaNera
    Cloth ● Black Pisces lv. VII
    Status Cloth ● Integra, non indossata
    Condizioni Fisiche ● Ottime
    Condizioni Psichiche ● Indecifrabili
    Altre Info
    AbilitàTecniche

    ♦ Water of Life and Death ♦

    Il dominio primario dlla Black Cloth dei Pesci risiede nel controllo dell'acqua. Il cavaliere è in grado di manipolare questo elemento in ogni sua forma e di interagire con esso in modo estremamente versatile, plasmando attacchi, difese e diversivi sempre nuovi e piú adatti alla situazione. Estelle puó interagire con l'acqua presente nell'ambiente, sia essa in forma liquida, gassosa o solida (ciò non le conferisce controllo pieno del ghiaccio e delle energie fredde, ma solo della parte piú liquida di esso e solo se non si tratta di ghiaccio di origine cosmica); il cavaliere é inoltre in grado di generare acqua in quantità limitata direttamente dal suo cosmo e infonderla di un elemento oscuro: il liquido cosí creato acquisisce la possibilità di assorbire l'energia vitale dell'avversario e disperderla piú velocemente, facendolo verosimilmente affaticare prima del consueto.
    Energia nera: Il controllo dell'acqua di Estelle é sviluppato al punto che il cavaliere può interagire con i liquidi corporei. In particolar modo quando usato contro l'avversario, è capace di generare disidratazione, edemi e agire sulla componente liquida sangue.
    Black Fish può inoltre controllare i suoi stessi fluidi corporei per avere un temporaneo vantaggio sui propri riflessi e velocità (senza eguagliare la rapidità raggiungibile con l'abilità agilità straordinaria)

    ♦ Aquatic Flora ♦

    Dove c'é acqua, c'é vita. Sia essa in un limpido lago, in un tumultuoso fiume, negli acquitrini paludosi o nei tetri e inaccessibili fondali marini, la natura non cessa di esistere, anzi si sbizzarrisce dando vita a piante di una bellezza unica. Estelle è in grado di creare e comandare ogni forma vegetale che si sviluppa nelle acque, spaziando da piante di acqua dolce a microalghe estremamente tossiche e pericolose per il corpo umano. Tali alghe sono inoltre presenti all'interno del cavaliere stesso, rendendola immune alle tossine prodotte naturalmente da questi organismi, e permettendole di respirare sott'acqua senza bisogno di altri strumenti. L'immunità alle tossine è limitata solo a quelle prodotte dalle microalghe stesse, e non a tutti i veleni, specie se prodotti da fonti di cosmo.

    ♦ Maya's Veil♦

    Non sempre ció che vedono gli occhi corrisponde al vero. Grazie al potere del suo cosmo, il cavaliere nero crea delle potenti trame illusorie, con le quali puó far vedere all'avversario ciò che lei desidera. Le illusioni si manifestano sotto forma di una intangibile creazione di Cosmo che agirà secondo la volontà di Estelle e che saranno difficilmente contrastabili se non si possiedono difese mentali adeguate. Black Pisces puó creare da semplici miraggi a complesse e realistiche illusioni in grado di ingannare la maggior parte dei nemici, spendendo una quantità proporzionata di Cosmo. Se usate contro ad avversari deboli inoltre, è possibile che essi siano profondamente convinti della veridicità dell'illusione da credere di percepire persino sensazioni tattili e sapori, arrivando a potersi pensare di aver subito un determinato tipo di danno che non corrisponde alla realtà. Le illusioni ambientali possono essere lanciate su una determinata area e coinvolgere tutti i presenti senza distinzioni o maggiore richiesta di Cosmo.

    ♦ Dark Side of the Force ♦

    Il cavaliere nero libera le proprie passioni ed entra in totale comunione con il proprio Cosmo Oscuro. Ciò rende straordinario un attacco portato da una tecnica o da un'abilità posseduta. La stessa energia può essere usata per aumentare la propria resistenza in modo innaturale. (Monouso in quest e in duello )

    xxx

    Area Azione: 120m | Velocità: Luce | Danni: Cloth ≤ VII
    Sometimes, human places
    create inhuman monsters. [S. King]
    SZfiDRp


    Edited by Elle¬ - 13/1/2019, 12:12
     
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    Sioráf ‘Sif’ Doherty ~ Milizie della DQI ~ Primo Caporale Maggiore [X]

    Arabian Nights
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    Sif odiava talmente tante cose che si era costruita una lista nel corso degli anni.
    Odiava le bugie che le venivano dette (anche se lei ne diceva almeno una al giorno).
    Odiava i tradimenti e le pugnalate alle spalle che potevano arrivare in ogni momento da chiunque (anche se aveva tradito suo padre lasciandolo a morire e aveva gioito alla morte della madre).
    Odiava i bambini, perché erano rumorosi, puzzavano e non avevano il rispetto per l’altrui privacy su tutti i livelli raggiungibili. Anche se una volta un ragazzo le mise una pulce nell’orecchio: ”Se hai un figlio o una figlia, poi te lo cresci come pare a te, con i tuoi ideali”, e non aveva tutti i torti, anche se non era molto sicura della seconda parte. Figuriamoci poi della prima. No, il parto era escluso, e non avrebbe cambiato idea. Forse, adottando…

    Il Caporalmaggiore scosse la testa, impedendo ai propri pensieri di andare a briglia sciolta, e riportandoli invece sul giusto binario.
    Ecco, tornando alla lista, la Doherty si era sentita obbligata ad aggiungere un’ulteriore voce: odiava chi la fissava. Non era una sottile paura da palcoscenico, perché quella paralizzava e impediva di parlare fino a farsela addosso; alla bionda invece si contorcevano le budella e montava una furia dapprima silenziosa poi sempre più evidente fino a che arrivata ad un punto di rottura e quei pochi sottoposti che aveva - molto pochi in realtà, nemmeno una decina - avevano imparato a rifuggirla e a non parlarle, pena delle sfuriate epiche.

    Il tutto per una voce che aveva iniziato a girare nelle milizie, una voce che univa nella stessa frase la soldatessa e i loro superiori Black Saints, e lei avrebbe tanto voluto sapere chi diavolo l’aveva messa in giro per tirargli il collo come ad una gallina.
    Non era vero. Non era assolutamente vero, non per lei. Lei non ne sapeva nulla; se uno dei loro capi si era messo in mente questa cosa se l’era evidentemente tenuto per sé e non aveva condiviso l’idea con lei, anche solo per chiederle se le stesse bene.

    Sinceramente, in quel momento non le stava bene: era riuscita dopo un sacco di tempo a slegarsi dal pensiero dei propri oppressivi genitori, era riuscita a trovarsi un equilibrio psicofisico quantomeno accettabile anche se tutt’ora precario, e non aveva proprio voglia di sconvolgersi di nuovo la vita.



    Le sarebbe piaciuto dire di trovarsi nella capanna tredici, sdraiata sulla propria brandina posizionata centralmente in modo da gestire quelle persone che era sotto il suo diretto comando; invece era di ronda con Jam* l’insopportabile inglesino quando le prime parole la raggiunsero.
    Sif alzò la testa e cercò inutilmente con gli occhi la fonte della voce, seguendo il discorso con espressione sempre più scura: una convocazione, una ufficiale e generale. La faccenda doveva essere piuttosto seria.
    ”Muovi il culo Tan, in dieci minuti voglio raccogliere gli altri e farci trovare tutti alla Lacrima. Non sono ammesse defezioni”
    ”Signorsì, signora!” rispose lui in tono un po' divertito e alzando la mano in un saluto militare palesemente più scherzoso. Non potendo non sollevare un angolo nelle labbra alla vista di tutto quel finto zelo e vero entusiasmo, la Doherty scosse la testa e rifilò un calcio nel sedere all’inglese. ”Muoviti, coglione”



    Si riunì con Jam e quattro dei restanti componenti di quella banda di spostati a solo un centinaio di metri da dove si trovava la Lacrima, era dovuta correre a recuperare gli altri due che sapeva essere anch’essi di ronda ma non sapeva quanto lontani da lei, e per fortuna le stavano già venendo incontro. Però ora erano tutti lì, quei sette idioti, e stavano raggiungendo il punto d’incontro.

    Fu lì che Sif realizzò quanto pochi fossero: erano i fantomatici ‘quattro gatti’, e per questo erano molto più esposti di prima. Erano più deboli e chiunque avrebbe potuto arrivare e spazzarli via.
    Il pensiero le fece scorrere un brivido lungo la schiena, ma si costrinse a seguire il resto del discorso.
    Non era molto sicura che le attività nominate da colui che li aveva convocati fossero così importanti come diceva, ma non stava a lei giudicarlo: archiviò l’informazione e andò semplicemente avanti nell’ascolto.

    Alla fine, quando Isaac Staub Alchimista Supremo dell’Acquario Nero ebbe terminato di parlare e li fissò, a Sif venne inevitabilmente in mente una domanda. Era più una perplessità, perché il discorso dell’uomo non faceva una piega, e se gliel’avesse ordinato avrebbe fatto i bagagli e sarebbe partita anche in quel momento. Perciò fece un passo avanti, facendo in modo che l’attenzione fosse su di sé. (Visto? Non era ansia da palcoscenico.)
    ”Sioráf Doherty, primo caporale maggiore. Mi rendo perfettamente conto delle motivazioni dietro a questa partenza e di quello che vorrebbe dire riuscire a recuperare questo artefatto, e sono pronta a partire anche ora. Darò tutta me stessa per la buona riuscita della missione, non avrò esitazioni di sorta e questa è e sarà una certezza incrollabile.
    Tuttavia avrei una domanda veloce, un dubbio che mi è sorto: supponendo che siano i presenti a partire, cosa impedirebbe ad altre divinità di tentare un assalto mentre saremo via? Per molti di noi, per me in primis, questo è l’unico porto sicuro che conosciamo, la nostra casa; personalmente non voglio perderla”

    Beh, si, aveva paura, la sentiva come una cosa perfettamente normale e comprensibile, ma sperava che Isaac Staub Alchimista Supremo dell'Acquario Nero percepisse anche che, nonostante il dubbio, era pronta a seguirlo in quell'impresa a qualunque costo, anche se il prezzo fosse stato la sua stessa vita.


    Narrato ~ ”Parlato” ~ ”Pensato”

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    Status fisico ~ Ottimo
    Status mentale ~ Divisa tra determinazione e dubbio
    Equip ~ fucile classico, mitraglietta, due pistole e kukri tattico (una specie di machete di 30-40 cm dalla lama singola e curva)

    Altro ~ * = Jam è un mio PNG creato per l’add
     
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    Pareva di essere nella peggiore delle risse clandestine.
    Un circolo di soldati della regina nera imprecava, gridava, tifava come se fossero allo stadio.
    Qualcuno aveva anche iniziato a raccogliere scommesse, scambiando beni vari o privilegi nell'uso delle strutture dell'isola, visto che con l'Armageddon il denaro aveva perso il suo valore convenzionale divenendo mera carta straccia.
    All'interno di quel perimetro, formato dalle figure dei soldati quasi fosse un'arena naturale, vi era Masamune assieme ad un altro miliziano che stavano combattendo a mani nude come bestie.
    Ovviamente l'uso del cosmo era bandito, quello era uno scontro vero tra uomini, tra gente che sapeva combattere per davvero.
    Masamune scansò con un movimento in flesso-torsione del busto un diretto sinistro rivolto al viso. Il pugno sfiorò la sua guancia sinistra andando a vuoto saettando sopra la sua spalla.
    Con quel movimento evasivo caricò il peso sulla gamba destra e poi lo rilasciò facendo forza sulla stessa, sfruttando la catena cinetica, per contrattaccare con un serratissimo gancio destro alla tempia.
    Il colpo andò a segno, scaraventando violentemente a terra il compagno che rimase apparentemente esanime.
    Lo scontro era stato lungo e cruento. Un arbitro improvvisato iniziò il count-down.
    I soldati urlavano, incitavano, sbraitavano insulti e battutine nella confusione e nel fracasso generale dell'atmosfera che si era creata.
    L'uomo cercò di rialzarsi, ma per la forte contusione alla testa barcollò e ricadde al suolo.

    -Vince Masamune!-

    Sentenziò l'arbitro, arrivato alla fine del conteggio.

    Il Dokugan Ryu sorrise poi allungò una mano al compagno aiutandolo a tirarsi più.

    « Sei davvero bravo » Ammise, atono.

    Questi afferrando la mano riprese la posizione eretta, massaggiandosi la testa. Sembrava essersi ripreso.

    -Già...-

    Commentò sconsolato per la sconfitta.

    -La prossima volta sarò io a vincere!-

    Masamune socchiuse dolcemente l'unico occhio ammiccando in un sorriso piuttosto forzato.
    Si guardarono: erano entrambi pieni di lividi, a petto nudo, con le nocche sanguinanti, sporchi.
    Dragone in particolare perdeva sangue dal naso e da un labbro.
    Fu in quel momento che la voce di Isaac richiamò la loro attenzione, invitandoli alla lacrima.

    [...]

    Visto il breve preavviso si presentò così com'era una volta terminata la scazzotata.

    « Buongiorno! »

    Disse squadrando i presenti con il suo unico occhio, mentre attraversava la sala senza curarsi di nulla.

    « Isaac! »

    Lo salutò con un cenno del capo, palesando un viso tumefatto e imbrattato di sangue per poi andare ad appoggiarsi spalle alla parete con le braccia conserte.

    [...]

    Al termine del monologo Masamune non aveva domande particolari.

    « Ottimo! »

    Esclamò staccando con entusiasmo le spalle dal muro.

    « Andiamo a recuperare sto artefatto! »

    Aggiunse con fare pragmaticio e altrettanta enfasi.



    Edited by Ryota Kise - 13/1/2019, 22:48
     
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  6. Lars Stark
     
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    E
    ra passata un'altra notte nell’ accampamento, Lars era appena tornato da una missione e aveva dato ordine ai ragazzi di riposarsi , mentre lui aveva chiesto a Natalie di “salire a bordo” nella sua branda in tenda e lei aveva accettato molto volentieri, visto che ormai era fin troppo evidente che il loro rapporto non fosse solo professionale, e pensare che onestamente Lars aveva chiesto più volte alla rossa sovietica se per caso tra lei e Wilson ci fosse stato mai qualcosa che andasse oltre la professionalità del lavoro. Lei era sempre stata vaga, e all’inizio provava anche un po’ d’imbarazzo a quelle domande, ma in ogni caso aveva assicurato a Lars che Wilson era decisamente troppo vecchio per lei e che quindi l’interesse per il leone nero era ancora valido, ma dopo i precedenti dovuti a Candice Natalie aveva lasciato perdere l’idea di interessarsi a Lars. Tuttavia adesso che ormai Candice era un lontano ricordo insieme a Gabriel e a Ben, non aveva avuto più dubbi che la donna giusta per lui fosse Natalie che lo aveva sempre affiancato in ogni missione, quindi aveva raccolto il suo coraggio e si era fatto avanti donandole per prima dei fiori e una serata romantica per potersi dichiarare e in fine arrivare dopo nelle tende dove il loro rapporto si consumò in una intensa notte di passione infuocata.
    Lars si risvegliò dunque la mattina con accanto Natalie, entrambi dopo essersi svegliati si accesero una sigaretta per uno .

    “Ufff. Wao siamo stati tutti e due bravi vero?”

    Lars sorrise verso Natalie che complice rise annuendo, poi la sua espressione si fece più scura e a Lars questo non piaceva, sperava di non averla indispettita.

    “Ummm mi sa che sono stato inopportuno?”

    Natalie scosse la testa poi fece un altro tiro di sigaretta e guardò Lars.

    “Non preoccuparti sei stato più inopportuno molte altre volte, però c’è solo un pensiero che mi tormenta e tu voglio che mi risponda in maniera seria.”

    Lars stette zitto e le fece segno di continuare e lei alla fine espresse il suo dubbio.

    “Quando facevi l’amore con me ti è forse passato per la testa ancora Candice?”

    Lars rimase stupito da quella frase, eppure credeva di essere stato chiaro su quell’aspetto, come mai lo considerava ancora attaccato a quella donna? Lars si schiarì la voce.

    “Spero che tu stia scherzando. Te ne ho già parlato molte volte di quella storia, era stato solo un momento, ma non mi è mai interessata più di molto, inoltre secondo te potrei mai continuare a credere in un rapporto con lei che era la moglie del “Capo” che ci ha pure traditi?Lei già non mi ha mai voluto prima e non mi vorrebbe nemmeno adesso quindi per me è un argomento chiuso e sepolto. Non essere gelosa del niente per piacere.”

    Il leone nero sembrò un po’ infastidito che una donna come Natalie si sentisse minacciata dal “niente del niente”, forse era stato un po’ avventato a credere in lei ? Si alzò dal letto e si rivestì in fretta. Natalie osservò quella reazione e capì onestamente una cosa , anche lei era stata avventata , perché un uomo ad una domanda come quella se reagiva in quel modo allora significava che la “ferita” era ancora fresca e forse non poteva funzionare al meglio, quindi si alzò anche lei e si rivestì in fretta con un aria arrabbiata.

    “E va bene Lars ho capito. Forse abbiamo affrettato troppo le cose , quindi immagino che ci voglia ancora tempo per te . Spero che riuscirai a trovare pace un po’ con il tuo cuore, poi quando sarai pronto potremmo parlare ancora insieme di noi. Sappi che in ogni caso non ti farò colpa di quanto è successo tra di noi stanotte, spero di ripeterlo lo stesso.”

    Natalie uscì dalla tenda e Lars non la fermò perché onestamente non trovava giusto il suo comportamento, però in effetti per ora era meglio non affrettare le cose, certo una scopata non significava nulla di certo e forse in fondo a Lars ancora non era del tutto morta Candice anche se lei era solo di un traditore trasformato in un mostro.

    ° Dannato Giapeto, non solo ci ha traditi e mi ha sconfitto e si è fatto beffa di ognuno di noi, ma avrà per sempre il suo amore.°

    Lars lasciò espandere il suo cosmo per un attimo, in quel momento sapeva bene di volere la testa di Giapeto, quella che non era riuscito ad ottenere durante il suo incontro violento con lui e i motivi andavano oltre a Candice, ma proprio perché lui aveva minacciato di morte anche i suoi compagni e era incazzato per non essere stato abbastanza forte da abbatterlo. Comunque sia seppure Candice fosse sempre un qualcosa d’irraggiungibile, lui aveva veramente desiderio di svoltare pagina e di incominciare qualcosa di serio con Natalie e era sicuro che c’è l’avrebbe fatta.
    Lars strinse un pugno.

    ° Natalie aspettami allora . Ti dimostrerò che ho chiuso con i miei demoni.°

    In quel momento arrivò il messaggio telepatico di Isaak, a quanto pare aveva bisogno di una mano riguardante ad una faccenda spinosa. Un prezioso artefatto era stato preso da quello che alla descrizione sembrava essere un riccone terrorista arabo sopravvissuto all’armageddon. Certo era incredibile sentir parlare di quelle cose anche dopo la corruzione, il mondo non cambiava mai, forse era per quello che tutti si meritavano ancora di vivere nel Caos. Beh almeno non si rischiava di morire di noia.
    Lars mandò l’ok ad Isaak.

    << Isaak ho sentito il tuo messaggio e sono pronto quando vuoi a partire dammi solo tempo di prepararmi vuoi che porti qualche uomo in più ad affiancarci? >>






    pfeo4

    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>>,telepatia<<>> Parlato Esterno Parlato Bestia.




    Dati & Riassunti

    Nome:Lars Stark
    Stato fisico:buono
    Stato Psicologico:buono.
    Armatura:Black Gold del Leone [livello 6]
    Stato armatura:intatto
    Energia:Energia Nera
    scheda: Ul2sXA1



    Riassunto



    Eccomi ho risolto qualche dubbio e sono tornata a rispondere.




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    Kyo dopo una serie di viaggi in cerca di risposte sulla corruzione che c’era nel mondo, si era spinto fino a quello che una volta poteva essere l’isola della Hawaii.
    Si trovava a Volcano una cittadina del luogo con molta vegetazione, ciò che vedeva era deserto e oscurità, con corrotti che si uccidevano a vicenda e bruciavano di tutto, il mare nero come catrame era fitto, il giovane aveva voglia di sgranchirsi le ossa, ma pensò bene di non andare oltre la riva, la sua barca non era molto resistente e doveva partire .
    All’inizio si era rifugiato in una foresta sempre in zona procurandosi pure del cibo affrontando i pericoli vari per la sopravvivenza, riuscì a passare inosservato con quella barca costruita in breve tempo.
    Il giovane mentre avanzò per tornare a largo voltò gli occhi verso quei esseri:

    “Sarà per un’altra volta, credo che avrò tempo di divertirmi so dove trovarvi.”

    Il ragazzo remò e si lasciò andare in una risata echeggiante, passò parecchio tempo a remare buio totale, ma una lieve nebbia si vide un’ombra di un’altra isola.
    Kyò si addormentò e sentì una voce che diceva di venire sulla death queen Island, una voce maschile che gli diede una missione importante in Arabia, il ragazzo si svegliò e si stiracchiò con le braccia, poi percepì dei cosmi e di scatto si alzò in piedi stupito:

    “Cosa sono questi cosmi, sembrano simili al mio…non può essere”

    Al giovane gli passò il ricordo indelebile di Nash che gli disse di non andare alla Death Queen, al ricordo di quell’uomo si irritò di più stringendo un pugno, era giunto il momento di scoprire cos’era questa Death Queen. Non gli era molto chiaro di cosa parlasse, anche perché si erano incontrati in una situazione brutta in Giappone e li doveva occuparsi di altro.
    Il suo cosmo l’avrebbe guidato, forse era la zona giusta per trovarla, per lui sarebbe stato la prima volta, non gli importava dei nemici gli avrebbe affrontati senza timore.
    Il giovane sorrise, non aveva niente da temere man mano che si avvicinava si vedeva in tutta la sua forma, era in evidenza un vulcano attivo che sembrava invogliarlo ad avvicinarsi:

    “Finalmente avrò risposte, questi cosmi mi incuriosiscono, non sono corrotti sono molto simili a Nash…”

    Lui sperò di incontrarlo per chiarimenti, tuttavia non ci fu tempo perché sapeva che doveva muoversi , quindi arrivò verso il vulcano principale da dove intuiva che fosse stata costruita la base principale dei Black Saint , per lo meno secondo le informazioni non ancora perfettamente chiare che gli aveva dato l’uomo che l’aveva contattato e lì vide sul posto due persone un uomo e una donna vestite di nere vestigia.

    °Devono essere cavalieri neri pure loro.°

    Kyo eccetto Nash che non era un Black saint non aveva avuto modo di conoscere nessuno, eccetto Lars il capo che aveva mandato Nash a prenderlo a Bruxelles.

    “Voi non siete del plotone di difesa di Lars. E’ con voi che devo fare il viaggio?”







    mXAnd



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    Dati & Riassunti

    Nome:Kyo Hirakudo
    Stato fisico:Buono
    Stato Psicologico:normale
    Armatura:Silver Cloth del Corvo Nero [liv. 3]
    Stato armatura:intatto
    Energia:Energia Verde
    scheda: Kyo




    Riassunto




    Kyo arriva vicino alla base






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    [TRAMA] Arabian Nights - Stabilizzarsi



    Il gruppo che si era formato si riveló esiguo: Yoshiro fu al suo fianco in un batter d’occhio, seguito da un gruppetto di soldati agli ordini di una ragazzina, Masamune, poi un giovane mai visto che menzionó Lars, che aveva provveduto ad avvertire telepaticamente di esserci ancor prima di arrivare.

    Isaac guardó tutti loro con l’espressione seria di chi realizzava l’inadeguatezza della situazione rispetto alle aspettative, ma non per questo lasció trasparire la sua delusione. Erano le conseguenze, anche e ormai soprattutto, delle sue decisioni dal ritorno sull’Isola a quel momento, oltre che del dissesto che si era venuto a creare con la sparizione di tutti gli altri, Gabriel per primo.

    Hm. Peggio del previsto.
    Ad ogni modo... Mi aspettavo che sarebbe stato difficile, no? Sono uscito oggi perchè è ora di riportare ogni cosa al posto che merita. L’Ordine, ognuno di loro... Di noi.
    - non vacilló più di tanto.

    Sembrava facile, fatta.
    Sembrava avere la situazione in pugno.
    Almeno fino alla quasi del tutto inattesa risposta di Estelle, una risposta che lo costrinse a faticare per confinare la stizza soltanto nel canale telepatico diretto a lei.

    ~Ma guarda chi ha deciso di comportarsi da adulta oggi!
    Al Shamkha. Quello che resta della zona industriale nei pressi del cimitero Baniyas.
    24.394882, 54.708256.
    Non abbiamo ulteriori informazioni sulle condizioni del luogo, ma pare che prima dell’avvento dei Corrotti l’area fosse particolarmente ricca e attrezzata grazie alla presenza di un potente emiro.

    Fa’ del tuo peggio ma assicurati di comunicare: i nostri problemi restano nostri, la missione interessa tutti.~


    Sospiró dopo la comunicazione lapidaria e tornó a concentrarsi sugli altri, che aveva attorno, iniziando dalla domanda della soldatessa, a cui si affrettó a rispondere:

    « Capisco la preoccupazione, caporal maggiore, e la condividerei per primo, non fosse del tutto infondata. Questo qui al mio fianco è lo stesso Yoshiro Kurasame che ho nominato poco fa, ed è a lui che mi riferivo nel citare chi si è ritirato dalla prima linea. Ho piena fiducia in lui ed è a lui che sono affidati il comando e la protezione dell’Isola e dell’esercito mentre saremo via. Basterà un suo pensiero diretto a me in caso di bisogno per farmi scomparire dalla vostra vista e riapparire qui in un batter d’occhio. Non posso peró fare altrettanto per raggiungere luoghi che non conosco, ecco perchè il nostro viaggio dovrà necessariamente essere così lungo. »

    Le fece un cenno del capo indecifrabile, in bilico tra un tentativo di rassicurazione e un mezzo per esprimere la speranza di essere stato esaustivo, poi abbozzó un mezzo sorriso a Masamune prima di focalizzare l’attenzione sullo sconosciuto.

    « Scusami?» chiese abbastanza incuriosito, non sapendo bene se essere divertito o irritato dalle sue parole.
    « Nno. Non siamo del plotone. Non tutti almeno. Se avessi dedicato un po’ della tua attenzione poco fa lo sapresti. Tu piuttosto. Chi sei? Perchè non ho notizie su di te anche se percepisco chiaramente l’emanazione di un microcosmo dal tuo corpo?
    A meno che tu... Oh,ma certo: un autosufficiente solitario. Non è una scelta saggia di questi tempi, non credi?

    Ad ogni modo, spero siate pronti e determinati quanto me e dimostriate quanto conti per voi far parte di questo gruppo: sarà estenuante su tutti i livelli possibili, è un viaggio lunghissimo e difficile, senza contate che non sappiamo cosa troveremo per mare o una volta lì.
    Ci vediamo a mezzogiorno al porto.
    Kosmos shall free you.
    »


    Si congedó, allontanandosi con Yoshi ed estendendo mentalmente l’appuntamento al Leone Nero, chiedendogli di preparare insieme all’esercito un paio di navi non troppo appariscenti ma in grado di sostenere un viaggio così massacrante in tempo per l’ora dell’appuntamento.

    CITAZIONE
    IMPORTANTE - TIPS:.
    qui abbiamo finito.
    Nel prossimo giro di post:

    -se volete reagite come volete, ma iniziamo il viaggio.
    Destinazione Lakabi, Oman.
    Da lì si proseguirà via terra.

    E’ lunga, mooolto lunga, prendete come assunto che si tratta di DUE MESI di viaggio via nave, con in mezzo sosta a Giacarta per rifornimenti e/o raccolta di risorse varie, ma non volendo ammorbare noi e tutti quelli che ci dovessero leggere con giri interminabili di post di viaggio, acceleriamo la questione.

    Suggerimento per post meno tragici - che temo risulteranno comunque abbastanza lunghi e complessi per tutti: flash di viaggio sparsi durante i mesi, con qualche evento di spicco che credete essere rilevante, qualche attacco di mostri marini corrotti o robe varie sedati autoconclusivamente, malattie, litigate, quello che volete, liberi anche di accordarci tra di noi per sfruttare situazioni che coinvolgano i ripettivi pg con consenso dei padroni.

    -Necessario: chiunque sia l’ultimo tra Lars, Masamune, Sif e Kyo dica a fine post che è previsto lo sbarco a breve.

    -Estelle: posta anche qua e là durante il giro per coprire il tempo del tuo arrivo sul posto e le varie robe di infiltrazione.

    -su una barca vado io e sull’altra necessariamente Lars perchè non si sa mai, per il resto la divisione tra le due è totalmente a piacere

    -dubbi, domande e proposte per mp o come volete, son qua ;)

    ~ a ~


    narrato | « parlato » | « altri » | ~ telepatia ~
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    Riassunto Azioni

    STATUS FISICO | - Ottimo
    STATUS PSICOLOGICO | - Work in Progress
    STATUS CLOTH | - Ottimo
    Abilità
    GHIACCIO ARCANO | Essendo tornato in possesso della Black Aquarius, Isaac torna anche in grado di far crollare le temperature e manipolare il ghiaccio. Ciò che gli risulta nuovo, però, è il fatto che il ghiaccio generato attraverso il suo stesso cosmo nasconda un potere terribile: è in grado di assorbire ed immagazzinare l'energia cosmica con cui entra a contatto. Che si tratti di un attacco o dell'avversario stesso, qualsiasi cosa emetta cosmo sarà soggetta all'effetto sanguisuga del ghiaccio di Black Aquarius, che comunque mantiene anche tutte le caratteristiche e le possibilità offensive e difensive proprie dell'elemento. Ciò significa che folate gelide, raggi a temperature bassissime contenenti cristalli, lance, sferette, agglomerati di vario tipo, armi e armature plasmate col ghiaccio, e qualsiasi cosa passi per la testa del cavaliere nero, oltre a mantenere il proprio normale grado di pericolosità, potrà assorbire energia cosmica e sfruttarla per potenziarsi ulteriormente. [NOTA: L'energia immagazzinata rimane nel ghiaccio, non è assorbita direttamente da Isaac.]

    SPIRITO | Tra le capacità di Black Aquarius che Isaac si trova a riscoprire, vi è anche l'interazione con le anime. Ciò gli permette di portare attacchi che a primo impatto sembrano non provocare danno, ma che invece di colpire il corpo, danneggiano direttamente l'anima di chi li subisce, sfinendo in maniera più subdola i suoi avversari. Coloro che dovessero trovarsi vittima di tali attacchi percepiranno il proprio corpo appesantito e, proporzionalmente al danno subito dall'anima, più difficile da controllare, senza contare l'ondata di dolore atroce causata dal danno etereo.
    Oltre questo, Black Aquarius può richiamare ed utilizzare come arma le anime stesse, ma soprattutto combinare il suo cosmo glaciale o i sigilli con gli attacchi spirituali, mettendo a rischio di essere congelate o sigillate le anime colpite.

    SIGILLI | Il cavaliere puó sfruttare il suo cosmo per creare e combinare simboli, rune e forme geometriche in grado di interagire con il cosmo stesso. Tali sigilli infatti hanno la possibilità di: inibire il flusso energetico fino a rendere difficile il controllo del cosmo stesso o persino dei movimenti; assorbire o infondere energia; impedire il passaggio cosmico nella zona sigillata o essere addirittura programmati per reagire a determinate condizioni: in tal modo possono fungere da mezzi di rilevamento o trappole.
    Riassunto


     
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    Noli timere malum, sed time heroa

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    Sioráf ‘Sif’ Doherty ~ Milizie della DQI ~ Primo Caporale Maggiore [X]

    [size=6]Arabian Nights

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    ”Capisco la preoccupazione, caporal maggiore, e la condividerei per primo, non fosse del tutto infondata. Questo qui al mio fianco è lo stesso Yoshiro Kurasame che ho nominato poco fa, ed è a lui che mi riferivo nel citare chi si è ritirato dalla prima linea. Ho piena fiducia in lui ed è a lui che sono affidati il comando e la protezione dell’Isola e dell’esercito mentre saremo via. Basterà un suo pensiero diretto a me in caso di bisogno per farmi scomparire dalla vostra vista e riapparire qui in un batter d’occhio. Non posso peró fare altrettanto per raggiungere luoghi che non conosco, ecco perchè il nostro viaggio dovrà necessariamente essere così lungo.” disse Isaac, con tono basso e conciliante, e concludendo il tutto con un cenno a metà tra il tentativo di rassicurarla e la muta domanda sul suo discorso: era stato esaustivo?
    Per la ragazza la risposta era si, Black Aquarius era stato esaustivo e Sif si sarebbe anche tranquillizzata, e lo era, più tranquilla, solo non totalmente. Dedicò a Yoshiro Kurosame un’occhiata, giusto per capire a chi lo Staub aveva messo in mano l’intera isola. Non era interamente convinta, ma se il Black Saint gli stava dando fiducia, chi era lei per mettere in discussione questa decisione?*



    ”Forza ragazzi, preparatevi tutti. Non voglio vedervi arraffare cose a caso a dieci minuti dall’appuntamento. Anzi, vi voglio pronti per le undici e mezzo”
    ”Ma Sif…!”
    ”Niente storie. Anche se dobbiamo essere là per mezzogiorno, questo non ci esime dal prepararci per tempo, fino ad essere in anticipo. E ora andate, passo da voi tra poco a vedere come siete messi”
    I ranghi del suo gruppetto si ruppero, e solo Jam, l’insopportabile Jam - come avrebbe fatto senza di lui? - rimase al suo fianco.
    ”Bè? Tu non vai? Devo spararti nel culo adesso?” e fece un movimento con il fucile come se volesse inchiappettarlo. Il ragazzo scartò di lato, ridacchiando come un deficiente, e si dileguò, seguito da un sospiro esasperato della bionda.



    Erano stati mesi estenuanti. Sif non si era resa conto di come sarebbe stato vivere due mesi praticamente in compagnia di quei sette spostati e, se avesse potuto, avrebbe tranquillamente deciso di tornare indietro nel tempo e rimanere di stanza sull’isola.
    Non tanto per la costante presenza dei Supremi Alchimisti, ma perché sembrava che quella banda di idioti non stesse ferma un secondo, come i bambini, e anzi che lo facessero apposta. Quante volte li aveva ripresi, ringhiando loro di comportarsi come si doveva e dispensando calci nel sedere come caramelle? Troppe, decisamente troppe. Ed era arrivata al punto di volerli strangolare con le proprie mani.

    La sosta a Giacarta aveva aiutato, perché si erano divisi per i rifornimenti e le risorse di cui avevano bisogno, e lei era tornata a respirare come un normale essere umano. Era stato un balsamo per i suoi nervi logorati dalla presenza costante di quei sei (Jam si limitava a fissarli sogghignando, però non faceva nulla per fermarlo o altro), che almeno si calmavano se uno dei Black Saint si trovava nella loro stessa stanza, o era a portata d’orecchio.

    Dopo due mesi di viaggio, Sif ne aveva abbastanza pure di svegliarsi la mattina e vedere altra acqua. Le veniva da vomitare. Non che soffrisse il mal di mare, non particolarmente almeno, però l’ambiente era sempre uguale a se stesso, e la nave aveva un dondolio non esattamente rassicurante la notte.
    Era stato dopo il primo mese che aveva iniziato a sperare di arrivarci in fretta, in quel posto. Decisamente l’aria dell’oceano non le faceva bene, lei era più una persona da città, che andava al mare solo una volta ogni tanto. Peccato non volassero più gli aerei, chissà come ci sarebbero arrivati velocemente a destinazione.


    Narrato ~ ”Parlato” ~ ”Pensato”

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    Status fisico ~ Ottimo
    Status mentale ~ Determinata (anche a strangolare i sette idioti)
    Equip ~ fucile classico, mitraglietta, due pistole e kukri tattico (una specie di machete di 30-40 cm dalla lama singola e curva)

    Altro ~ * = dato che nell’add (che viene temporalmente dopo) Sif ha visto per la prima volta Kurosame, si è deciso che qui ha usato l’abilità Metamorfosi per modificarsi i lineamenti e tutto quello che serve per rendersi irriconoscibile
     
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    lebbotte

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    «Second thing second don't you tell me what you think that I can be: I'm the one at the sail, I'm the master of my sea.»



    La notte passò lunga ed infinita. Era stanca, tuttavia non riuscì mai a prendere davvero sonno: più di una volta si svegliò di soprassalto, vuoi per l'orribile sensazione di cadere nel vuoto, vuoi il costante sentore di essere osservata da qualcuno nell'ombra.
    Non era nemmeno sorto il sole quando si rimise in cammino, gli occhi stanchi, la testa pesante: sapeva che aveva davanti a lei due settimane non facili, che le provviste rimaste non le sarebbero bastate e che non poteva contare su nessun altro all'infuori di sé stessa.

    La meta erano gli Emirati Arabi, un tempo uno dei paesi più ricchi e tecnologici del mondo. Non sapeva come fosse la situazione in quella terra: per la sua posizione isolata, forse avrebbe trovato meno corrotti di quanti era abituata a vedere nelle altre città. Impostò le coordinate sul gps che portava al polso, alimentato a batteria solare: non sarebbe stato preciso come un navigatore, ma a grandi linee le avrebbe indicato la via;

    Il grande problema che doveva affrontare Estelle era sicuramente la traversata del deserto: avrebbe potuto evitare territori come Siria e Iraq, nei quali la situazione era già critica ben da molto tempo prima dell'Armageddon. Paesi poverissimi, distrutti da guerre e bombardamenti avrebbero significato sia la difficoltà maggiore di posti sicuri dove passare la notte e la mancanza quasi totale di cibo o approvvigionamenti di sorta. D'altro canto la traversata dell'Arabia Saudita non era certo da sottovalutare, tuttavia sperava di potersela cavare trovando magari un mezzo di fortuna, che l'avrebbe accompagnata nella tratta iniziale del viaggio nella penisola.
    Avrebbe iniziato il suo percorso attraversando Cirpro da costa a costa, e una volta arrivata a Larnaca avrebbe attraversato il mare per arrivare a Beirut. Nella città libanese avrebbe cercato beni di prima necessità - un paio di abiti pesanti per le notti nel deserto, qualche cibo in scatola non scaduto, magari qualche bibita. Da lì, trovando magari un veicolo in condizioni accettabili e almeno un piccolo rifornimento di benzina, avrebbe potuto

    In territorio cipriota non incontrò ostacoli di sorta: sbagliò strada un paio di volte, allungando il tempo di forse mezz'oretta. Percorse tutto il tratto meridionale dell'isola, mantenendosi avvolta da una leggera illusione per essere difficilmente avvistata. Arrivò a Beirut a metà pomeriggio e, se per un attimo fu tentata dal raggiungere direttamente Damasco il giorno stesso, i crampi alle gambe e alle braccia riuscirono a farla desistere.
    Aveva tempo, si disse. E doveva riposare per recuperare energie: aveva incontrato pochi corrotti nella periferia della città, eppure aveva avuto difficoltà nel tenerli a bada, come una batteria sul punto di scaricarsi definitivamente. Trovò rifugio per la notte all'ultimo piano di un'edificio diroccato, in una distesa di macerie; qualcuno, tempo prima, doveva esser stato già lì: l'unica finestra della stanza era barricata con assi di legno marce,che lasciavano giusto un piccolo spiraglio per guardare fuori; sul pavimento, tra lo sporco,la polvere e macchie di sangue nere e incrostate, degli stracci più o meno logori erano stati disposti a formare un giaciglio di fortuna. Mobili spaccati erano invece sparsi tra le quattro mura del luogo, segno che alla fine dei giochi, qualcuno o qualcosa aveva trovato il precedente proprietario, con esiti abbastanza scontati. Con le ultime forze che le restavano, Estelle fece in modo di creare una spessa lastra di alghe calcaree sulla porta, sigillandosi dentro, prima di rannicchiarsi esausta nell'angolo opposto della stanza, cadendo in un sonno profondo.



    Passò più della metà della giornata successiva cercando un veicolo di fortuna che avesse un motore ancora funzionante e le parti essenzali in condizioni accettabili. Non fu facile, considerata la sua più completa ignoranza in campo meccanico e automobilistico, ma verso mezzogiorno riuscì a ripartire, a bordo di un'auto anonima che - almeno per il momento - sembrava essere conciata meno peggio delle altre. Accanto al sedile del guidatore un piccolo sacco contenente una coperta, cibo essiccato, e una tanica e mezza di carburante recuperato un po' in giro. Non sapeva se le sarebbe bastato per portarla fino a Riyad ma era sempre meglio che farsela tutta a piedi; le sarebbe bastato seguire la strada dissestata e inghiottita a tratti dalla sabbia, e fare affidamento agli sporadici e arrugginiti cartelli che di tanto in tanto facevano capolino nel paesaggio silenzioso. Non incontrò presenza corrotte, solo cadaveri disidratati e bruciati dal sole e carcasse di altre auto abbandonate da chissà quanto tempo: la terra spaccata, la temperatura cocente e il silenzio spettrale furono la sua unica compagnia durante il tragitto che la portò ad una sessantina di kilometri dalla città Saudita, prima che l'auto si fermasse sotto il cielo notturno illuminato da una luna rosso sangue.
    Estelle si sentiva strana, come se ci fosse qualcosa che andasse oltre la semplice stanchezza, qualcosa di più dell'essere esausta. Non sapeva spiegarlo: apprezzava il silenzio, la solitudine, l'esilio lontana dall'Isola che si era quasi imposta, ma allo stesso tempo, i primi segnali di logoramento mentale iniziavano a farsi sentire. Non riposava da troppo, i livelli di stress sarebbero ben presto schizzati alle stelle. Più o meno inconsapevolmente, Estelle stava diventando una bomba ad orologeria, instabile al punto che un semplice respiro nel momento sbagliato avrebbe potuto farla detonare con conseguenze poco piacevoli.



    Un rumore improvviso la fece voltare di scatto, ma non abbastanza in fretta: la tempesta di sabbia in cui era incappata la confondeva e rendeva i suoi sensi meno acuti di quanto volesse ammettere. Qualcosa di simile ad una tenaglia la afferrò per la vita, stringendola nella sua morsa prima di sollevarla da terra e scaraventarla contro un traballante traliccio metallico. Intontita dal dolore, e rimettendosi lentamente in piedi, il cavaliere si guardò attorno coprendosi parte del viso con della stoffa leggera. Qualcosa si muoveva sotto terra facendola tremare, creando cunicoli nella sabbia e rendendo il terreno precario e instabile, ma non riusciva ad identificarlo con precisione. Strinse i denti, ignorando il taglio al ventre; il viaggio fino ad allora non aveva avuto intoppi e da tre giorni stava procedendo spedita in direzione degli Emirates. Ma la tempesta era arrivata all'improvviso, e con essa la creatura. Un boato alle spalle di lei e un secondo colpo a cui non riuscì a reagire in tempo, Estelle fu sbalzata via come un moscerino. Attutì la caduta con una mezza rovesciata, alzando appena lo sguardo per vedere una figura mostruosa che la caricava,muovendosi veloce sulle sue otto zampe. Un rantolo agghiacciante fuoriuscì dall'essere metà umanoide e metà scorpione, le chele seghettate che fendevano l'aria e i tre pungiglioni pronti ad impalarla.
    Un grido di rabbia e frustrazione lacerò la gola della scozzese prima che partisse al contrattacco.



    Lo stanco suono del navigatore le segnalò che era finalmente giunta a destinazione. Tagli in via di guarigione, vestiti sporchi e cenciosi, polvere e sangue incrostato erano gli unici segni distintivi della figura minuta e zoppicante che fece il suo ingresso ad Al Shamkha, quattro giorni dopo il suo scontro con l'aberrazione. Gli occhi iniettati di sangue saettavano in giro alla ricerca di bersagli, corrotti da uccidere, umani da seguire. Si avvolse in un sottile velo illusorio, quel minimo che bastava per renderla invisibile, prima di avventurarsi per le strade abbandonate di quella che non era altro che l'ennesima città fantasma. Aquarius aveva parlato di un cimitero, di una zona industriale, ma non aveva davvero idea di come muoversi, fino a quando non udì rumore di spari in lontananza. Scattò verso l'origine del rumore, senza però muoversi al massimo della sua velocità: le energie scarseggiavano e a prescindere da tutto avrebbe presto dovuto fermarsi. Era allo stremo delle forze, e l'unico motivo per cui ancora si reggeva in piedi era una ferrea forza di volontà unita ad una cocciuta resilienza.
    Impiegò in tutto poco più di trentasei ore per individuare l'esatta ubicazione della presunta base dell'emiro, scandite da silenziosi pedinamenti, appostamenti tattici e attese pazienti. E quando la ronda delle 19.00 rientrava dal giro di perlustrazione, Estelle attraversò non vista la pesante barricata in metallo sovrastata da fil di ferro.

    •Sono dentro.•

    La parte difficile era appena iniziata.

    F5R3O9X


    Riassunto ● descrivo un po' il viaggio da cipro fino ad al shamka. Quando arriva a destinazione non è messa bene, fisicamente e paicologicamente. Grazie all'illusione riesce ad infiltrarsi non vista nella base dell'emiro.

    Narrato | Parlato | Pensato | ● Telepatia ● | Altri

    coizxMQ

    Nome ● Estelle Mc.Queen
    EnergiaNera
    Cloth ● Black Pisces lv. VII
    Status Cloth ● Integra, non indossata
    Condizioni Fisiche ● Nammè
    Condizioni Psichiche ● ???
    Altre Info
    AbilitàTecniche

    ♦ Water of Life and Death ♦

    Il dominio primario dlla Black Cloth dei Pesci risiede nel controllo dell'acqua. Il cavaliere è in grado di manipolare questo elemento in ogni sua forma e di interagire con esso in modo estremamente versatile, plasmando attacchi, difese e diversivi sempre nuovi e piú adatti alla situazione. Estelle puó interagire con l'acqua presente nell'ambiente, sia essa in forma liquida, gassosa o solida (ciò non le conferisce controllo pieno del ghiaccio e delle energie fredde, ma solo della parte piú liquida di esso e solo se non si tratta di ghiaccio di origine cosmica); il cavaliere é inoltre in grado di generare acqua in quantità limitata direttamente dal suo cosmo e infonderla di un elemento oscuro: il liquido cosí creato acquisisce la possibilità di assorbire l'energia vitale dell'avversario e disperderla piú velocemente, facendolo verosimilmente affaticare prima del consueto.
    Energia nera: Il controllo dell'acqua di Estelle é sviluppato al punto che il cavaliere può interagire con i liquidi corporei. In particolar modo quando usato contro l'avversario, è capace di generare disidratazione, edemi e agire sulla componente liquida sangue.
    Black Fish può inoltre controllare i suoi stessi fluidi corporei per avere un temporaneo vantaggio sui propri riflessi e velocità (senza eguagliare la rapidità raggiungibile con l'abilità agilità straordinaria)

    ♦ Aquatic Flora ♦

    Dove c'é acqua, c'é vita. Sia essa in un limpido lago, in un tumultuoso fiume, negli acquitrini paludosi o nei tetri e inaccessibili fondali marini, la natura non cessa di esistere, anzi si sbizzarrisce dando vita a piante di una bellezza unica. Estelle è in grado di creare e comandare ogni forma vegetale che si sviluppa nelle acque, spaziando da piante di acqua dolce a microalghe estremamente tossiche e pericolose per il corpo umano. Tali alghe sono inoltre presenti all'interno del cavaliere stesso, rendendola immune alle tossine prodotte naturalmente da questi organismi, e permettendole di respirare sott'acqua senza bisogno di altri strumenti. L'immunità alle tossine è limitata solo a quelle prodotte dalle microalghe stesse, e non a tutti i veleni, specie se prodotti da fonti di cosmo.

    ♦ Maya's Veil♦

    Non sempre ció che vedono gli occhi corrisponde al vero. Grazie al potere del suo cosmo, il cavaliere nero crea delle potenti trame illusorie, con le quali puó far vedere all'avversario ciò che lei desidera. Le illusioni si manifestano sotto forma di una intangibile creazione di Cosmo che agirà secondo la volontà di Estelle e che saranno difficilmente contrastabili se non si possiedono difese mentali adeguate. Black Pisces puó creare da semplici miraggi a complesse e realistiche illusioni in grado di ingannare la maggior parte dei nemici, spendendo una quantità proporzionata di Cosmo. Se usate contro ad avversari deboli inoltre, è possibile che essi siano profondamente convinti della veridicità dell'illusione da credere di percepire persino sensazioni tattili e sapori, arrivando a potersi pensare di aver subito un determinato tipo di danno che non corrisponde alla realtà. Le illusioni ambientali possono essere lanciate su una determinata area e coinvolgere tutti i presenti senza distinzioni o maggiore richiesta di Cosmo.

    ♦ Dark Side of the Force ♦

    Il cavaliere nero libera le proprie passioni ed entra in totale comunione con il proprio Cosmo Oscuro. Ciò rende straordinario un attacco portato da una tecnica o da un'abilità posseduta. La stessa energia può essere usata per aumentare la propria resistenza in modo innaturale. (Monouso in quest e in duello )

    xxx

    Area Azione: 120m | Velocità: Luce | Danni: Cloth ≤ VII
    Sometimes, human places
    create inhuman monsters. [S. King]
    SZfiDRp
     
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  11. Lars Stark
     
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    L
    ars sentì gli ordini di Isaak sarebbero partiti con la nave ognuno per se per sicurezza in modo da avere due appoggi in caso di attacco, però prima di partire c’era un’altra questione da risolvere. Si ricordava di aver mandato Nash a recuperare una recluta prima che iniziasse la battaglia del multi verso, ma dato che quella faccenda si era presentata all’improvviso aveva ordinato al suo sottoposto di non far avvicinare la recluta all’isola poiché era preclusa e sotto attacco, quindi Black Crow aveva perfettamente ragione ad essere spaesato, meglio informare Isaak prima che potesse prendersela di nuovo con lui.

    “ Isaak, non essere troppo duro con Black Crow ,non è un autosufficiente è una recluta che sarebbe dovuto venire nel mio plotone, ma c’è stato quel casino che sai ed io non ho potuto comunicargli di venire all’isola, inoltre era impossibile anche farlo volendo. Mi rendo conto di aver commesso un errore a non averlo informato bene, ma all’ora l’isola era sottoattacco e non potevo comunicare nulla, quindi lui ne è rimasto fuori e adesso si sente smarrito e giustamente incazzato. Ci penso io a lui. Ci vediamo in Arabia.”

    Lars fece segno a Nash di andare da Kyo , lui sarebbe partito con loro così avrebbero avuto tempo di risolvere la questione che si era creata, inoltre visto l’arroganza e la boria che aveva quel ragazzo aveva bisogno di disciplina e era una sua responsabilità , visto che lo aveva mandato a cercare.
    Prepararono dunque i preparativi per la partenza , il plotone di Lars era composto da circa cinquecento uomini circa , ma non sarebbero serviti tutti una volta arrivati in Arabia , Lars si sarebbe portato solo Kyo, ma il resto dei ragazzi dovevano essere sempre pronti a proteggere la nave specialmente nei due mesi che avrebbero compreso il viaggio.
    Dopo essere partiti, non rimase altro da fare quindi che mettersi comodi ad aspettare di arrivare , ma sulla nave di Lars di certo si stava in crociera di piacere quindi il Black Gold stillò un programma che comprendeva ogni compito da svolgere , dal lavare i ponti, a pelare patate in cucina e naturalmente sessioni di esercitazioni , che comprendevano più che altro roba balistica , infatti, si provavano i nuovi cannoni in dotazione sulle varie manifestazioni di corruzione che infestavano i mari.
    Lars per tutto il periodo rimase a vigilare su i suoi uomini, ma intanto aveva avuto del tempo anche per risolvere le cose con Natalie, che non era ancora convinta della loro relazione, ma almeno aveva capito che Lars aveva voglia di voltare pagina e che quindi forse tutto ciò era possibile. Poi, oltre a lei, parò anche con Kyo e gli spiegò che cosa era successo all’isola e perché non aveva voluto dirgli niente, pensava semplicemente di salvaguardarlo, ma onestamente non sapeva se il nipponico avrebbe capito, in ogni caso una cosa era ben chiara. Lars era il suo superiore e quindi avrebbe dovuto obbedirgli una volta arrivati in Arabia sennò lo avrebbe liquefatto in attimo.
    Due mesi di viaggio sembravano lunghi all’inizio, facendo solo una sosta a Giacarta per i rifornimenti, ma passarono in fretta e arrivarono a destinazione in Omen, da lì sarebbero dovuti andare a piedi.


    “Ok andiamo raggiungi l’altro gruppo, non appena tocchiamo terra io vado da Isaak. “


    Lars si separò dal gruppo e raccomandò a Kyo di raggiungere gli altri e di procedere secondo i piani, non appena sarebbero sbarcati.
    Il Black Gold si mise in contatto telepatico con Isaak.

    << Isaak com’è la situazione? Estelle è entrata già nella base? Dove ti trovi?>>








    pfeo4

    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>>,telepatia<<>> Parlato Esterno Parlato Bestia.




    Dati & Riassunti

    Nome:Lars Stark
    Stato fisico:buono
    Stato Psicologico:buono.
    Armatura:Black Gold del Leone [livello 6]
    Stato armatura:intatto
    Energia:Energia Nera
    scheda: Ul2sXA1



    Riassunto








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    Isaac Staub | Black Aquarius {VI} | Energia Blu

    [TRAMA] Arabian Nights - Stabilizzarsi



    Aveva sottovalutato quanto potesse essere dura affrontare un viaggio navale di quella portata. I giorni si susseguivano lenti e noiosi, lasciando fin troppo spazio alle riflessioni sulla follia di un piano come quello che stava mettendo in atto: gli altri avrebbero retto lo stress del mare così a lungo? Estelle era al sicuro? Sarebbero riusciti a cavarne almeno qualcosa di utile?

    Tutto ció per la stragrande maggioranza del tempo, fatta eccezione soltanto per gli infrequenti incidenti di percorso che saltuariamente si pararono sulla loro strada: scarsità di risorse, attacchi di banchi di corrotti marini più o meno vasti e tempeste varie.

    Poco prima di Giacarta fu costretto a immergersi e distruggere le anime di un’intera colonia di cetacei incazzati prima che abbattessero una delle navi a forza di schianti, rimediando un malanno che lo accompagnó per i successivi dieci giorni e gli impedì di monitorare al meglio la situazione oltre che di scendere dalla nave.
    Per fortuna Lars aveva l’altra imbarcazione sotto controllo e l’equipaggio della sua fu capace di mantenere l’ordine seguendo le sue direttive, fin troppo anzi. Nel suo delirio da febbre, aveva avallato la proposta del Dragone Nero di rimanere in loco e fornire supporto remoto dopo aver preso il controllo della centrale operativa del porto locale.
    Nessuno ebbe le palle per contraddirlo, nonostante non fosse affatto in grado di prendere di decisioni del genere.

    Quella giornata lo avrebbe tormentato per i mesi a venire, ma ancora non lo sapeva.

    Una volta ripartiti dopo che gli altri erano scesi a fare rifornimenti, Estelle si fece viva. Era dentro, disse.
    ~ Bene.
    Occhio a come ti muovi, Masamune è rimasto a Giacarta, non credere in numeri che non avremo. Comunica ogni minima virgola fuori posto, dovremo essere millimetrici o rischiamo di infilarci in un suicidio. Chissà che razza di protezioni o trappole ci troveremo davanti.
    Abbiamo lasciato da poco l'isola, dovrebbero mancare poco più di tre settimane allo sbarco.Aggiornami.

    We all need you to let your obsessive side loose.~


    La defezione che aveva approvato in stato alterato continuava a roderlo dall'interno lentamente ma in maniera costante. Che sarebbe successo all’uomo in meno? E a loro senza di lui?
    Passava le giornate ad arrovellarsi il cervello sulla sua stupidità e sperando che tutto filasse liscio: era troppo orgoglioso per sopportare perdite inutili nella prima operazione di cui era a capo. Quell’egoista e la sua malattia avevano messo in pericolo TUTTO.

    « Signore, Masamune si è appena messo in contatto da Giacarta con buone notizie: tutto sotto controllo dai radar, dovremmo avere strada libera fino allo sbarco. Ci terrà aggiornati ogni giorno verso quest'ora. »

    Isaac si voltó ad ascoltare il rapporto della vedetta, in contatto radio con Dragone da quando aveva deciso di rimanere sulla terra ferma e monitorare la situazione dal centro di controllo dell’isola su cui avevano fatto sosta.

    « Grazie. Farà bene a mantenere la parola sulle comunicazioni.
    Speriamo di non subire stop, sembra una vita che stiamo vagabondando in un’infinità d’acqua.
    Informa gli altri, ora che abbiamo un uomo in meno dobbiamo mettere piede a terra già con la concentrazione al massimo.
    »


    Fece un cenno al sottoposto e ne attese uno di risposta, poi andó ad accertarsi che tutto filasse liscio, accompagnato -ancora - dalla preoccupazione.

    E’ stata una follia. Come pensa di cavarsela laggiù da solo?! E’ stato e sarà sicuramente utile una volta nei pressi della costa per farci evitare problemi, ma è senza supporto e non so come possa pensare di tornare a casa, anche ammettendo che non ci siano minacce. Sará la sua fine o il momento della fioritura?

    Ebbe difficoltà a dormire quella notte, come anche la successiva: a breve sarebbero stati a terra e da quel momento avrebbero avuto dei bersagli fosforescenti stampati addosso. Corrotti ed eventuali superstiti non avrebbero di certo gradito presenze con una coscienza.






    Lakabi era in vista.
    Entro qualche ora sarebbe finita la parte estenuante di quella missione: sperava seriamente che gli altri avessero approfittato di quel tempo per scolpire la loro risolutezza. Non erano ammessi errori.

    Fu allora che Lars si mise in contatto con lui, chiedendogli notizie su Estelle.

    ~Tutto in ordine in apparenza. Terra in vista. Ancora nulla da Estelle, ma dovrebbe farsi sentire quando sbarcheremo, stando alle tempistiche che le avevo dato appena lasciata Giacarta.
    Ad ogni modo: lasciamo l’esercito a guardia delle navi e chiunque possa combattere, compresa Doherty col suo team, si mimetizzi nel mercato poco fuori dal porto. Troviamoci lì. ~


    Radunó i presenti sull’imbarcazione e comunicó l’inizio dei preparativi per lo sbarco e il viaggio via terra.

    Quando furono abbastanza vicini all’approdo, parló nel microfono che avrebbe diffuso le sue parole sull’intera nave.

    « Ho bisogno che stringiate i denti.
    E’ finita, ma è soltanto l’inizio.
    Ci vediamo al mercato.
    »


    Poi lasció la cabina per tuffarsi ed andare a occuparsi del resto: due bestioni del genere non sarebbero mai stati accolti senza obiezioni in un porto.
    Qualcuno avrebbe potuto obiettare che avrebbe dovuto essere deserto, ma era iniziata la fase in cui era meglio strafare ma essere al sicuro che dare qualcosa per scontato e finire nei guai.

    narrato | « parlato » | « altri » | ~ telepatia ~
    5hGDlDT

    Riassunto Azioni

    STATUS FISICO | - altalena ma torna buono.
    STATUS PSICOLOGICO | - please don’t blow up in my face
    STATUS CLOTH | - Ottimo
    Abilità
    GHIACCIO ARCANO | Essendo tornato in possesso della Black Aquarius, Isaac torna anche in grado di far crollare le temperature e manipolare il ghiaccio. Ciò che gli risulta nuovo, però, è il fatto che il ghiaccio generato attraverso il suo stesso cosmo nasconda un potere terribile: è in grado di assorbire ed immagazzinare l'energia cosmica con cui entra a contatto. Che si tratti di un attacco o dell'avversario stesso, qualsiasi cosa emetta cosmo sarà soggetta all'effetto sanguisuga del ghiaccio di Black Aquarius, che comunque mantiene anche tutte le caratteristiche e le possibilità offensive e difensive proprie dell'elemento. Ciò significa che folate gelide, raggi a temperature bassissime contenenti cristalli, lance, sferette, agglomerati di vario tipo, armi e armature plasmate col ghiaccio, e qualsiasi cosa passi per la testa del cavaliere nero, oltre a mantenere il proprio normale grado di pericolosità, potrà assorbire energia cosmica e sfruttarla per potenziarsi ulteriormente. [NOTA: L'energia immagazzinata rimane nel ghiaccio, non è assorbita direttamente da Isaac.]

    SPIRITO | Tra le capacità di Black Aquarius che Isaac si trova a riscoprire, vi è anche l'interazione con le anime. Ciò gli permette di portare attacchi che a primo impatto sembrano non provocare danno, ma che invece di colpire il corpo, danneggiano direttamente l'anima di chi li subisce, sfinendo in maniera più subdola i suoi avversari. Coloro che dovessero trovarsi vittima di tali attacchi percepiranno il proprio corpo appesantito e, proporzionalmente al danno subito dall'anima, più difficile da controllare, senza contare l'ondata di dolore atroce causata dal danno etereo.
    Oltre questo, Black Aquarius può richiamare ed utilizzare come arma le anime stesse, ma soprattutto combinare il suo cosmo glaciale o i sigilli con gli attacchi spirituali, mettendo a rischio di essere congelate o sigillate le anime colpite.

    SIGILLI | Il cavaliere puó sfruttare il suo cosmo per creare e combinare simboli, rune e forme geometriche in grado di interagire con il cosmo stesso. Tali sigilli infatti hanno la possibilità di: inibire il flusso energetico fino a rendere difficile il controllo del cosmo stesso o persino dei movimenti; assorbire o infondere energia; impedire il passaggio cosmico nella zona sigillata o essere addirittura programmati per reagire a determinate condizioni: in tal modo possono fungere da mezzi di rilevamento o trappole.
    Riassunto


     
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    L'allarme scattò, mentre le porte della fortificazione si chiudevano pesanti alle sue spalle. Gli uomini scesero immediatamente dalla Jeep, imprecando sonoramente: quella dannata sirena sarebbe stata la loro condanna a morte un giorno. Il sistema era sempre stato difettoso, ma da quando la loro città era invasa da abomini, quel suono poteva significare la fine.

    Ammantata nell'illusione, Estelle osservava ogni mossa di quelli che sembravano soldati: avevano con sé pesanti fucili da cecchino, oltre che a due pratiche pistole. Un punto a favore: nel peggiore dei casi, avrebbero potuto recuperare proiettili e munizioni varie, i cavalieri non sarebbero tornati a casa a mani vuote. Gridarono qualcosa in una lingua che Estelle riconobbe come arabo, senza tuttavia capire nulla: quello era un particolare al quale nessuno pareva aver pensato e che avrebbe potuto essere un problema per la missione di infiltrazione della ragazza. Sarebbe stato incredibilmente più facile far cadere l'illusione e fare strage di ogni vivente nella base e, nelle tese e precarie condizioni psicologiche in cui versava Black Pisces, fu difficile resistere a questo impulso.
    Scosse la testa con veemenza, ritrovando la concentrazione: servivano risorse e il suo obbiettivo principale era aprire la strada ai suoi compagni. I cavalieri avevano fatto sosta a Giacarta, e ciò significava che aveva poco più di un mese per capire il funzionamento di quell'organismo e far si che tutto filasse liscio.
    Attese quindi che la pattuglia lasciasse quello che pareva il deposito sotterraneo delle vetture usate per le ricognizioni, prima di trovare l'angolo più nascosto e uscire dal velo illusorio che l'aveva resa invisibile fino a quel momento. Stando ai suoi calcoli, la prima uscita non sarebbe avvenuta fino alla tarda mattinata successiva e ciò le avrebbe dato tempo per dormire il minimo indispensabile per recuperare energie e poi elaborare la strategia più veloce per la buona riuscita della missione.



    Eccellenza, sono riuscito a mettermi in contatto con gli infedeli. Giungeranno alle porte della città tra una settimana circa.
    Perfetto. Sospettano qualcosa?
    Non penso. E' bastato accennare ad un compenso e si sono precipitati come avvoltoi. Una volta terminato il loro scopo, li elimineremo, disponiamo dei mezzi dopotutto.
    Già. Dai direttive a Rajab: appena avranno estirpato la minaccia dei corrotti, che si preparino ad intervenire. L'altra questione invece? Altri casi?
    La malattia? Niente di serio, signore. Gli esami non hanno rivelato nulla di rilevante, sarà stato solo un malessere passeggero. Non abbiamo ammalati da settimane ormai. Col vostro permesso, mi ritirerei nelle mie stanze, chiamatemi qualora aveste bisogno di me.


    L'emiro fece cenno al suo sottoposto di andarsene e Zaahir Nasser , con un breve e rispettoso inchino, si fece strada fino alla sua camera. Urtò come al solito gli altri membri dello staff che ebbero la sfortuna di incrociare il suo cammino, riservando occhiate di disprezzo e superiorità piuttosto che scusarsi. La stanza non era eccessivamente grande e nemmeno ben illuminata: l'unica fonte di luce proveniva da un'anonima lampadina alogena che emanava una luce soffusa dal soffitto e dallo schermo del computer sulla scrivania di compensato. Un tonfo sordo proveniente dall'armadio chiuso lo fece sbuffare, mentre estraeva una siringa contenente un liquido trasparente dalla tasca interna della tunica; si diresse a passo svelto verso l'anta, spalancandola: un uomo mezzo nudo, legato con robusti filamenti verde intenso si agitava, fissando con odio colui che si trovava davanti. Non poteva parlare, imbavagliato com'era, ma lo sguardo inceneritore che lanciò bastò più di mille parole.

    Dai, non guardarmi così. Poteva andarti peggio sai? - disse la figura, con un pesante accento scozzese e una voce decisamente femminile

    L'ago penetrò la vena del braccio, sotto gli occhi privi di emozione della donna.

    E' inutile che ti agiti. La stanza è insonorizzata, dovresti saperlo no? Stai diventando stranamente resistente, è la prima volta che capita. Dovrò tagliare la ciguatossina con la tetrodotossina ma in modo che la seconda non ti risulti fatale. Per ora mi servi vivo.

    Il vero Zaahir si dimenò per un po', prima di accasciarsi nuovamente sul fondo dell'armadio, pesantemente sedato. Sospirando, Estelle si diresse al computer, digitando rapida sulla tastiera. Fino a quel momento era andato tutto liscio, pensò. Lo stress era ancora a livelli da allarme rosso, tuttavia più gestibile: aiutava sicuramente il fatto di poter avere due pasti caldi al giorno, e il pieno accesso alle diverse aree della base che rendevano lo svolgimento della missione un po' meno complicato. E poi, tra poco sarebbero finalmente arrivati anche i suoi compagni.



    Era iniziato tutto con una forte emicrania che aveva colpito l'intero entourage e l'emiro stesso, disperdendo tramite i condotti di depurazione una dose leggera di Pseudonitschia. L'acido domoico secreto dalla microalga era stato sufficiente a causare sintomi riconducibili a una leggerissima forma di influenza: qualcuno aveva accusato nausea e vertigini, altri qualche linea di febbre, ma nulla che potesse far scattare il panico vero e proprio. Da lì, Estelle aveva agito con discrezione: i membri dello staff erano vari, da esperti nel settore delle armi a semplici cameriere e inservienti, tutti di diversa provenienza; la lingua all'interno della base era dunque l'inglese, e quello bastò a far tirare un sospiro di sollievo alla giovane. Persino il braccio destro dell'emiro parlava poco o nulla di arabo: si diceva fosse di origini americane, convertitosi forse prima dell'Armageddon e da quel momento aveva cambiato il suo nome in Zaahir. Non era benvoluto da nessuno: arrogante, presuntuoso, senza talenti particolari se non una parlantina melliflua e viscida come quella di un serpente. Era così che era entrato nelle grazie del capo e suo fidato consigliere: spesso pareva persino che l'emiro non fosse in grado di prendere decisioni da solo, e che dietro tutto ci fosse sempre la mano del suo secondo.
    Estelle aveva passato quasi due settimana ad osservarlo più o meno da vicino, spesso non vista, spesso fingendosi qualche altro membro dello staff grazie al controllo delle illusioni. Non era difficile: le bastava scegliere una figura secondaria, che non avesse particolari mansioni all'interno della base. Somministrava loro una soluzione a base di acqua e alghe tossiche, generalmente disciolta nelle bevande o nel cibo e per ventiquattro ore poteva permettersi di essere quella persona. Il giorno seguente non ricordavano nulla, o quasi, ma le attività all'interno del covo erano spesso frenetiche e a nessuno importava davvero degli altri. In altre occasioni passò quasi tutto il giorno ad essere la sua ombra, studiandone l'accento, i modi di fare, i movimenti: tutto quello che le illusioni non potevano coprire. Inoltre, in questo modo, riuscì facilmente ad avere i codici di accesso alle diverse sale della base, nonchè al computer personale del sottoposto.
    Arrivare a sostituire Zaahir però non fu semplice: sapendo di non essere propriamente simpatico alla maggior parte dei "coinquilini", tendeva a guardarsi bene le spalle. Un avvelenamento via orale era quasi impossibile, tuttavia il suo punto debole erano le donne. Non provava niente per loro, ovviamente: erano tutte alla stregua di oggetti sessuali usa e getta. Consenzienti o meno, quando voleva soddisfare i suoi bisogni carnali ne sceglieva una e dopo aver consumato, tornava ad essere lo stesso disgustoso essere umano di sempre. La sua preferita sembrava però essere tale Helena, una ragazzina parecchio più giovane di lui, dallo sguardo smarrito e l'aspetto fragile: provava gusto nel farla sua e per l'idea che si era fatta Black Fish, il suo godimento più grande doveva essere quello di vederla uscire tremante e sull'orlo delle lacrime dopo interminabili ore nella camera da letto.
    Fu quindi una soddisfazione immensa per Estelle quando, dopo essersi finta Helena, gli aveva iniettato alla base del collo una dose quasi letale di un cocktail di tossine algali. Paralizzato e impossibilitato a qualsiasi movimento all'infuori degli occhi, Zaahir aveva visto Helena dissolversi come un miraggio: nuda, a cavalcioni sopra di lui, vi era invece un'altra donna dai lunghi capelli candidi che ricadevano sul corpo costellato di cicatrici; due occhi rubino lo fissavano con espressione indecifrabile, mentre lui si malediva per essere stato ingannato così facilmente: come aveva potuto non accorgersene? Con difficoltà, l'uomo aveva mugugnato qualcosa alla quale lei aveva risposto con un sorriso per nulla rassicurante. Aveva avvertito i seni di lei appoggiarsi delicatamente sul suo petto, mentre si avvicinava sinuosa al suo orecchio, presentandosi come Darth Insidiæ; l'ultima cosa che vide poco prima di perdere i sensi fu l'immagine della donna sfasare per un istante e diventare una sua esatta copia, almeno in apparenza.

    Dopo aver preso le sembianze di Zaahir era stato il turno di lavorarsi il capo: le era bastato interferire col sistema di allarme, mandandolo in corto circuito più di una volta e facendo suonare la sirena per attirare quanti più corrotti possibile. Aveva funzionato, le ronde erano state sospese e l'emiro si era reso conto - con un piccolo incentivo da parte del suo braccio destro - che la situazione non era gestibile. Barricarsi sarebbe servito poco o nulla, perciò si era reso necessario l'intervento di un esterno.
    Inizialmente, l'emiro si era mostrato riluttante: non aveva trascorsi piacevoli con i senza dio, e l'idea di chiedere il loro aiuto non lo entusiasmava. Estelle era riuscito tuttavia a persuaderlo: non erano altro che un branco di mercenari disperati rinnegati da tutti, e da quello che aveva sentito anni prima della fine del mondo non erano numerosi. Sarebbe bastato promettergli un compenso - risorse principalmente per convincerli a fare pulizia, dopodichè avrebbero potuto eliminarli avvalendosi del braccio armato dell'emiro stesso. Non si trattava di una cellula terroristica di grandi dimensioni: erano in tutto una cinquantina di uomini, forse meno, che avevano giurato fedeltà al loro capo, considerato alla stregua di una guida spirituale a cui obbedire ciecamente.



    Rajab. Gli infedeli arriveranno tra poco più di sette giorni, ti è tutto chiaro?
    Sì. Attenderemo il tuo segnale per massacrarli quando chiederanno la ricompensa. Avrò una decina di uomini ad attenderli, pronti a farli saltare in aria appena lasciano la base o a sparargli a vista se dovessero sopravvivere.
    Una volta liberata la zona dai mostri potranno uscirsene dalla porta principale: da lì sono affari vostri.


    Chiuse la videochiamata, prima di prendere un sorso dal generoso bicchiere di araq che si era versata. E anche un altro tassello era andato al suo posto, per il momento. Si massaggiò le tempie, prima di trascinarsi fino al letto e sprofondarvici. Mancava poco, poteva farcela.
    Raggiunse telepaticamente i cavalieri neri, un messaggio con tono stanco, ma dettagliato e preciso.

    Ci siamo. Al vostro arrivo nella periferia della città troverete una scorta armata che vi porterà fino alla roccaforte tramite una strada sotterranea, la base è circondata da orde di corrotti. Tutto procede secondo i piani. Isaac, Lars: voi due, solo voi due verrete dall'emiro Abdul-Qaadir. Inscenerete la trattativa e libererete il puttanaio che è qui fuori. Portatevi meno uomini possibili, basterete voi due. Dovrete dividervi e soprattutto non arrivare in massa. Parte del plotone di Lars fornirà supporto in caso qualcosa vada storto, invierò le coordinate strategiche dei punti per i cecchini.

    Fece una pausa, sospirando pesantemente.

    Sioraf, Kyo, orecchie bene aperte perchè non ho intenzione di ripetermi e la vostra missione è delicata. Dovrete neutralizzare la cellula terroristica che fa capo al pallone gonfiato. Vi chiederei di fare meno morti possibili, ma se la situazione si fa...esplosiva - perdonate la freddura terribile - fate strage, non ci interessa. Muovetevi al segnale che vi invierà Isaac, quando la scorta se ne sarà andata. Il vostro compito è quello di un blitz nel covo di quegli idioti: la loro base è sotto il cimitero di Baniyas. Ho già isolato le loro telecamere, e hanno l'ordine di non muoversi fino a quando non gli sarà detto di farlo. Fate attenzione agli ingressi: sono sorvegliati da guardie, ma neutralizzate loro ed entrare sarà facile. Teneteli sotto scacco, come già detto, e ricordate che siete voi a comandare. So che il covo dispone di un generatore di energia autonomo, ma non so dove lo tengano: se riuscite a levarlo di torno, i rischi saranno pari a zero o quasi. Non so dirvi di preciso cosa ci sia là dentro, non ho avuto il tempo materiale per indagare a fondo. Potrebbe non esserci nulla ed essere solo un rifugio o potrebbe essere dotato di qualche meccanismo che in caso di attacco faccia saltare tutto quanto. Per questo il generatore è fondamentale: niente energia, niente possibile kaboom.

    Concluse rivolgendosi solo a Black Aquarius.

    Ti prego. Ricordami perchè lo stiamo facendo.



    I cavalieri neri erano attesi alla periferia sud della città: gli uomini rimasero sorpresi quando videro un gruppo ristretto di figure maschili avvicinarsi a loro. Si guardarono attorno,senza però notare nulla di sospetto. Con un brusco cenno e senza profferir parola, scortarono i due cavalieri e il gruppo di soldati alla base.
    Una volta di fronte all'emiro, avrebbero percepito chiaramente il cosmo di Estelle, celata ancora una volta dall'illusione di Zaahir.

    Benvenuti ad Al-Shamka, cavalieri - disse il sottoposto con suo tono sgradevole, rivolgendo loro un sorriso falso e tirato - Sietet ammessi alla presenza di sua eccellenza Abdul-Qaadir Al-Saydy

    F5R3O9X


    Riassunto ● jiuro lo faccio dopo. Ed edito anche i colori dei dialoghi mettendoli meno pugno in un occhio :ehsi:

    Narrato | Parlato | Pensato | ● Telepatia ● | Altri

    coizxMQ

    Nome ● Estelle Mc.Queen
    EnergiaNera
    Cloth ● Black Pisces lv. VII
    Status Cloth ● Integra, non indossata
    Condizioni Fisiche ● in ripresa
    Condizioni Psichiche ● ???
    Altre Info
    AbilitàTecniche

    ♦ Water of Life and Death ♦

    Il dominio primario dlla Black Cloth dei Pesci risiede nel controllo dell'acqua. Il cavaliere è in grado di manipolare questo elemento in ogni sua forma e di interagire con esso in modo estremamente versatile, plasmando attacchi, difese e diversivi sempre nuovi e piú adatti alla situazione. Estelle puó interagire con l'acqua presente nell'ambiente, sia essa in forma liquida, gassosa o solida (ciò non le conferisce controllo pieno del ghiaccio e delle energie fredde, ma solo della parte piú liquida di esso e solo se non si tratta di ghiaccio di origine cosmica); il cavaliere é inoltre in grado di generare acqua in quantità limitata direttamente dal suo cosmo e infonderla di un elemento oscuro: il liquido cosí creato acquisisce la possibilità di assorbire l'energia vitale dell'avversario e disperderla piú velocemente, facendolo verosimilmente affaticare prima del consueto.
    Energia nera: Il controllo dell'acqua di Estelle é sviluppato al punto che il cavaliere può interagire con i liquidi corporei. In particolar modo quando usato contro l'avversario, è capace di generare disidratazione, edemi e agire sulla componente liquida sangue.
    Black Fish può inoltre controllare i suoi stessi fluidi corporei per avere un temporaneo vantaggio sui propri riflessi e velocità (senza eguagliare la rapidità raggiungibile con l'abilità agilità straordinaria)

    ♦ Aquatic Flora ♦

    Dove c'é acqua, c'é vita. Sia essa in un limpido lago, in un tumultuoso fiume, negli acquitrini paludosi o nei tetri e inaccessibili fondali marini, la natura non cessa di esistere, anzi si sbizzarrisce dando vita a piante di una bellezza unica. Estelle è in grado di creare e comandare ogni forma vegetale che si sviluppa nelle acque, spaziando da piante di acqua dolce a microalghe estremamente tossiche e pericolose per il corpo umano. Tali alghe sono inoltre presenti all'interno del cavaliere stesso, rendendola immune alle tossine prodotte naturalmente da questi organismi, e permettendole di respirare sott'acqua senza bisogno di altri strumenti. L'immunità alle tossine è limitata solo a quelle prodotte dalle microalghe stesse, e non a tutti i veleni, specie se prodotti da fonti di cosmo.

    ♦ Maya's Veil♦

    Non sempre ció che vedono gli occhi corrisponde al vero. Grazie al potere del suo cosmo, il cavaliere nero crea delle potenti trame illusorie, con le quali puó far vedere all'avversario ciò che lei desidera. Le illusioni si manifestano sotto forma di una intangibile creazione di Cosmo che agirà secondo la volontà di Estelle e che saranno difficilmente contrastabili se non si possiedono difese mentali adeguate. Black Pisces puó creare da semplici miraggi a complesse e realistiche illusioni in grado di ingannare la maggior parte dei nemici, spendendo una quantità proporzionata di Cosmo. Se usate contro ad avversari deboli inoltre, è possibile che essi siano profondamente convinti della veridicità dell'illusione da credere di percepire persino sensazioni tattili e sapori, arrivando a potersi pensare di aver subito un determinato tipo di danno che non corrisponde alla realtà. Le illusioni ambientali possono essere lanciate su una determinata area e coinvolgere tutti i presenti senza distinzioni o maggiore richiesta di Cosmo.

    ♦ Dark Side of the Force ♦

    Il cavaliere nero libera le proprie passioni ed entra in totale comunione con il proprio Cosmo Oscuro. Ciò rende straordinario un attacco portato da una tecnica o da un'abilità posseduta. La stessa energia può essere usata per aumentare la propria resistenza in modo innaturale. (Monouso in quest e in duello )

    xxx

    Area Azione: 120m | Velocità: Luce | Danni: Cloth ≤ VII
    Sometimes, human places
    create inhuman monsters. [S. King]
    SZfiDRp
     
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  14. Lars Stark
     
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    L
    ars dopo essere sbarcati presela moto che si era portato dietro nella stiva della nave sapeva che gli sarebbe servita una volta arrivati e così fu e percorse dunque la strada che lo separava da Isaak in modo da trovarsi pronto e efficiente verso il sud della città.
    Durante il tragitto, Lars non poteva far altro che notare che la corruzione era ancora evidente, seppure era da un po’ che onestamente non vedeva corrotti potenti, certo lì era normale che ci fossero con tutto il,caos che c’era anche prima dell’armageddon, ma evidentemente qualcosa stava girando per il verso giusto quindi anche il Caos stava avendo i giorni contati, però non si poteva essere sicuri di nulla.
    Lars si fermò solo in un punto prima di arrivare alla base dove era entrata Estelle, poiché lì aveva notato avvicinarsi un cosmo malevolo piuttosto grosso, un gigante di sabbia corrotto simile a quello che aveva già affrontato quando aveva combattuto contro Giapeto, fuoriuscì dalla terra e iniziò ad attaccarlo con correnti di vento e sabbia. Lars riuscì a resistere alla bordata di vento e cercò di guardare attraverso la sabbia se riusciva a vedere, ma era difficile. Concertò il suo cosmo e lanciò una sfera lavica verso il braccio del gigante bloccando per ora la sua tecnica di vento che partiva proprio da lì, poi saltò in avanti e assestò un pugno a forza straordinaria sul muso del bestione che però si ricompose sprigionando un alto muro di sabbia che divenne dura come cemento che inglobò all’interno Lars con l’intento di imprigionarlo.
    Il Black Gold facendo esplodere il cosmo riuscì a rompere l’involucro, poi concertò il suo potere e lanciò verso l’alto una sfera di lava che fece cadere verso il gigante circa un centinaio di lapilli che riuscirono a non far rigenerare la sabbia e a indebolire e distruggere definitivamente il nemico. Chissà se Isaak aveva incontrato gli stessi problemi? Probabile, ma lui sapeva badare a se stesso.

    “Ottimo la giornata non poteva iniziare meglio.”

    Si disse ironico Lars, poi passò oltre dando segnale al piccolo plotone capitanato da Natalie che si era portato dietro che la strada era libera e arrivò verso sud della città dove c’era ad aspettarlo Isaak .

    “E’ qui che dovevamo presentarci? Dov’è Estelle?”

    Ad un tratto arrivarono un gruppo di figure, probabili tirapiedi dell’emiro che scortarono i due cavalieri neri più i loro soldati al fantomatico incontro. Lars si rivolse a Isaak sottovoce alzando un sopraciglio.

    “Sono stati veloci.”

    Dopo essere stati scortati arrivarono avanti al loro obiettivo , che riconobbe in mezzo a tutti visto che era l’unico vestito di bianco come tradizione mussulmana, lui ne aveva visti molti di quei personaggi in Iraq e non fece nemmeno caso al finto benvenuto che gli era stato dato.
    Lars rivolse parole telepatiche a Isaak .

    << Tsk quando c’erano gli Jhaidisti in Iraq e in Siria ricordo di aver visto molti di questi specie di ricconi imbevuti di petrolio. Lo “Zio Sam” ce ne ha fatti bombardare in continuazione, ma loro non erano mai morti non concedono molte cose e soprattutto non sono affidabili. Se non facciamo attenzione potremmo finire decapitati al grido di “Ishallha” spero solo che questo non ci faccia penare troppo . Oh guarda c’è la tua “piccina”. >>

    Il Black gold voltò lo sguardo verso l’illusione con cui si era camuffata Estelle, il suo cosmo era inconfondibile.

    << Perfetta come sempre baby.>>









    pfeo4

    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>>,telepatia<<>> Parlato Esterno Parlato Bestia.




    Dati & Riassunti

    Nome:Lars Stark
    Stato fisico:buono
    Stato Psicologico:buono.
    Armatura:Black Gold del Leone [livello 6]
    Stato armatura:intatto
    Energia:Energia Nera
    scheda: Ul2sXA1



    Riassunto








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    Isaac Staub | Black Aquarius {VI} | Energia Blu

    [TRAMA] Arabian Nights - Stabilizzarsi



    Il viaggio a piedi fu lungo ma non ci furono grossi intoppi. L'unico exploit di scocciature fu l'attacco dei corrotti che svento con facilità assieme a Lars, per il resto l'unico grosso problema si rivelò la resistenza psicofisica: erano ormai mesi che viaggiavano e la conclusione di quel viaggio sembrava ormai una chimera.

    Un avvenimento però scosse per quella che sarebbe stata l'ultima volta il percorso dell'armata di cavalieri neri: un messaggio di Masamune raggiunse le trasmittenti dell'esercito e mise Isaac in agitazione: il giovane sembrava in evidente difficoltà e richiedeva rinforzi a Giacarta.

    Dannazione, Masamune, che razza di problema c'è ora?!

    Darth Anarygon si fermò e con lui l'intera squadra.
    Si voltò verso il Leone Nero e lo guardò con sguardo fermo, cercando di trasmettergli la gravità della situazione, poi si rivolse a tutti gli altri:

    « Ok. Abbiamo un problema.
    Non possiamo lasciare Dragone a morire da solo, ma non possiamo interrompere la missione per nessun motivo al mondo.
    Siamo letteralmente nella merda, perché lo sappiate, ma dobbiamo trovare un modo per uscirne, e credo che quel modo sia che tutti i presenti ad eccezione di me e Lars tornino immediatamente indietro e raggiungano Masamune a Giacarta, sperando di arrivare in tempo per offrirgli supporto.
    Dovrebbe riuscire a cavarsela, ma non sappiamo cosa gli si sia messo contro.
    Kyo, Sif, truppa.
    So che è una seccatura rifare il viaggio al contrario, ma al momento non abbiamo altre opzioni.
    Cercate di sopravvivere.
    »


    Fece un ulteriore cenno del capo per congedare tutti, poi riprese la marcia assieme all'altro Alchimista supremo, mentre contattava Estelle mentalmente per aggiornarla sull'ennesimo intoppo.

    ~ McQueen, abbiamo un enorme problema: arriveremo soltanto io e Lars, tutti gli altri stanno tornando a Giacarta per cercare di offrire supporto a Masamune che ci ha comunicato di avere grossi problemi lì e non sapere per quanto ancora possa essere in grado di gestirli.
    Non ho alcuna intenzione di mandare in vacca l'intera missione, non dopo tutto il tempo e la fatica che abbiamo speso per arrivare fin qui, perciò fa' i tuoi calcoli. Saremo in tre.
    Entro un paio di giorni saremo lì.~


    Il resto della strada fu coperto più velocemente, senza preoccupazioni per lo stato fisico delle truppe sprovviste di cosmo.




    Arrivati ad Al-Shamka, furono accolti dagli uomini dell'emiro, che salutarono in maniera ufficiale, e furono scortati all'interno della base per incontrare proprio il loro superiore.

    Una volta dentro, quello che pareva essere il secondo in capo accolse di nuovo i due cavalieri neri con tono che il biondo trovò alquanto irritante nel suo traboccare ambiguità. Percepiva distintamente il cosmo di Estelle ma non aveva la più pallida idea di quale tra i presenti nascondesse Fish, pur senza aver alcuna intenzione di salutarla: non aveva alcuna intenzione di compromettere tutto per mascherare qualche cenno inutile che chiunque avrebbe potuto cogliere.
    Ascoltò il discorso mentale di Lars e immagazzinò le pur vaghe informazioni sugli Emiri senza reagire, per lo stesso motivo, quindi fece un passo avanti lasciando che l'illuminazione della sala si rifrangesse contro l'armatura nera e si presentò.

    « Vi ringrazio per l'opportunità di discutere personalmente con l'Emiro, anzi è un onore, signore.
    Sono Darth Anarygon, portavoce dell'Ordine dei Cavalieri Neri. Sono qui con il capo del nostro esercito, l'Alchimista supremo del Leone Nero, per portare a termine il compito per cui siamo stati ingaggiati.
    »


    Fece una sorta di inchino abbozzato, ghignando leggermente sotto i baffi mentre abbassava la testa e tornando totalmente serio nell'atto di riprendere la posizione eretta, poi proseguì, guardandosi intorno alla ricerca dell'Holocron per cui erano arrivati fin lì:

    « So che il problema giace in un'infestazione di Corrotti poco lontano da qui, in superificie.
    Sono creature pericolose ed estremamente fastidiose, lo sappiamo bene: faremo di tutto per liberare la zona e rendere possibile la riconquista del vostro polo tecnologico.
    Non prima, però, di aver parlato del compenso che ci è stato promesso, ovviamente.
    So che dovreste essere in possesso di un particolare artefatto, dovrebbe essere una specie di cubo nero dai riflessi bluastri di un materiale all'apparenza impossibile da intaccare.
    Vi libereremo dalla spiacevole situazione in cui vi trovate in cambio di quell'unico oggetto dall'utilità unicamente estetica.
    Abbiamo un accordo?
    »


    Attese la risposta dell'Emiro e fu stupito dalla facilità con cui acconsentì all'accordo, fatto salvo il piccolo particolare che l'oggetto, stando alla memoria dell'uomo, avrebbe dovuto essere nell'edificio principale di sperimentazione, uno di quelli inaccessibili perché in superficie.

    Oh beh, poco male. Tanto entro domani sera non ci saranno più ostacoli per riprenderlo.

    Chiese ed ottenne soltanto che la "pulizia" fosse effettuata l'indomani mattina dopo aver passato la notte su un paio di letti propriamente detti, finalmente, cosa che, di nuovo, l'Emiro accettò senza troppe titubanze.
    Furono dunque scortati verso due stanzette singole dove avrebbero potuto riposarsi e prepararsi allo scontro.

    ~ Ok, sembra sia andata bene. Forse TROPPO bene, direi. Ma credo che nessuno tra i soggetti che abbiamo incontrato finora possa essere realmente una minaccia per noi. Siete d'accordo?
    Ad ogni modo: occhi aperti ed evitiamo di fare stronzate.
    Manca poco ragazzi, manca così poco... Portiamo a casa questo successo e torniamocene sull'isola quanto più in fretta possibile a studiare i contenuti di quell'Holocron: potrebbe portare grandi progressi per riallinearci agli studi di Amyros.
    Cerchiamo di dormire, domani questa storia sarà finita.
    ~


    Questo il messaggio che trasmise sia a Lars che ad Estelle, ovunque fosse in quel momento, una volta sotto le coperte e con la testa finalmente su un fottutissimo cuscino.



    La notte passò, e il mattino dopo i due furono accompagnati all'altro accesso dei tunnel, quello che dava sul complesso di ricerca e sviluppo ormai inaccessibile agli umani.

    Heh.. Non li biasimo, sfido chiunque non abbia poteri ad avventurarsi oltre quell'affare.

    Rimase quasi sorpreso lui stesso: un enorme corrotto dalla forma arborea, i cui rami erano più simili ad armi snodabili che a protuberanze naturali, circondato letteralmente da una fitta schiera di creature umanoidi armate con pezzi di metallo, lamiere, vetri e qualsiasi altra cosa avessero potuto trovare tra le macerie degli edifici non rinforzati.



    « Ok bestiacce. Showtime.
    Lars? Piazza pulita!
    Occhio solo agli edifici, quelli ci servono interi!
    »


    CITAZIONE
    Ok, Vio, noi due bigfight un paio di post col boss e i millemila minions. I piccoli hanno forza e resistenza straordinaria e sono un esercito di rosse. Il bestione può estendere i suoi svariati rami taglienti ed è un accumulo ambulante di veleno che può iniettare tramite quelli o sparare un pò come vuole. E' una nera perennemente a piena potenza, quasi suprema.
    Leti, do the magic, pensa al tizio e vedi se riesci a mettere fuori gioco i terroristi.

    Visto che Kyo è andato e Sif non ha postato finora andiamo avanti noi 3 che tanto siamo praticamente alla fine, sperando di riuscire in tempo a farla finita

    narrato | « parlato » | « altri » | ~ telepatia ~
    5hGDlDT

    Riassunto Azioni

    STATUS FISICO | - ottimo.
    STATUS PSICOLOGICO | - ne andasse bene una, ma keep goin'
    STATUS CLOTH | - Ottimo
    Abilità
    GHIACCIO ARCANO | Essendo tornato in possesso della Black Aquarius, Isaac torna anche in grado di far crollare le temperature e manipolare il ghiaccio. Ciò che gli risulta nuovo, però, è il fatto che il ghiaccio generato attraverso il suo stesso cosmo nasconda un potere terribile: è in grado di assorbire ed immagazzinare l'energia cosmica con cui entra a contatto. Che si tratti di un attacco o dell'avversario stesso, qualsiasi cosa emetta cosmo sarà soggetta all'effetto sanguisuga del ghiaccio di Black Aquarius, che comunque mantiene anche tutte le caratteristiche e le possibilità offensive e difensive proprie dell'elemento. Ciò significa che folate gelide, raggi a temperature bassissime contenenti cristalli, lance, sferette, agglomerati di vario tipo, armi e armature plasmate col ghiaccio, e qualsiasi cosa passi per la testa del cavaliere nero, oltre a mantenere il proprio normale grado di pericolosità, potrà assorbire energia cosmica e sfruttarla per potenziarsi ulteriormente. [NOTA: L'energia immagazzinata rimane nel ghiaccio, non è assorbita direttamente da Isaac.]

    SPIRITO | Tra le capacità di Black Aquarius che Isaac si trova a riscoprire, vi è anche l'interazione con le anime. Ciò gli permette di portare attacchi che a primo impatto sembrano non provocare danno, ma che invece di colpire il corpo, danneggiano direttamente l'anima di chi li subisce, sfinendo in maniera più subdola i suoi avversari. Coloro che dovessero trovarsi vittima di tali attacchi percepiranno il proprio corpo appesantito e, proporzionalmente al danno subito dall'anima, più difficile da controllare, senza contare l'ondata di dolore atroce causata dal danno etereo.
    Oltre questo, Black Aquarius può richiamare ed utilizzare come arma le anime stesse, ma soprattutto combinare il suo cosmo glaciale o i sigilli con gli attacchi spirituali, mettendo a rischio di essere congelate o sigillate le anime colpite.

    SIGILLI | Il cavaliere puó sfruttare il suo cosmo per creare e combinare simboli, rune e forme geometriche in grado di interagire con il cosmo stesso. Tali sigilli infatti hanno la possibilità di: inibire il flusso energetico fino a rendere difficile il controllo del cosmo stesso o persino dei movimenti; assorbire o infondere energia; impedire il passaggio cosmico nella zona sigillata o essere addirittura programmati per reagire a determinate condizioni: in tal modo possono fungere da mezzi di rilevamento o trappole.
    Riassunto



     
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17 replies since 28/12/2018, 11:06   728 views
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