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.Siete tornati tutti da qualche ora per quello che potete capire dopo esservi ripresi.
Arturus vi ha informato su cosa è successo durante la vostra assenza.
Ataraxia, prima di proseguire il suo cammino verso l'Oltre con i suoi compagni, ha riprogrammato la Lacrima collegandola all'essenza dell'Isola.
Notate nuove forme di vita animale e vegetale adattarsi perfettamente all'ambiente vulcanico e generando soluzioni biologiche completamente nuove.
Amyros ha lasciato gli holocron del passato, liberi da altri inganni, in cui è possibile consultare tutta la storia del vostro ordine nel suo periodo fondativo.
Non vi era un unico sovrano, sebbene la Regina Nera coprisse un ruolo di guida, ogni Supremo Alchimista regnava su una propria area di influenza, come facevano i 12 Re Santi di Lemuria.
Tuttavia i Supremi Alchimisti non esercitavano potere su aree geografiche, ma su aree di competenza, che fosse militare, culturale, di difesa, di ricerca e altro.
Ogni azione era volta verso l'evoluzione, verso il superare le barriere umane e divine.
Forse gli Dei dell'Olimpo una volta erano umani, forse proprio Lemuriani.
L'Isola è libera dall'influenza del Re Rosso ed è percepibile la differenza.
Sebbene la barriera creata da Amen proteggesse gli abitanti dalla follia, anche allora era sempre presente un'ombra sulla loro anima... e sulla vostra.
Gli automi sono stati riprogrammati da Arturus e possono essere inseriti nel sistema di difesa dell'Isola. Lo stesso antico alchimista usa uno dei loro corpi per manifestarsi con maggiore facilità.
La guerra ha causato distruzione e morte.
Benoit e Gabriel mancano all'appello, Ju e Masamune sono stati posti in stati da Arturus per cercare di salvar loro la vita... ormai quasi svanita dai loro corpi a causa delle numerose ferite.
Voi vi state dirigendo alla Lacrima, per riunirvi al termine di questa avventura... per porre le basi per una nuova Era
Giocatori: tutti tranne Ben, Gab, Ju e Masamune.
L'Isola sembra un po' Morrowind per chi ha presente, cioè ci sono forme vegetali e animali strane, ma la vita sta tornando sull'Isola della Regina Nera.
Descrivete come volete il vostro arrivo, arrivate tutti assieme nella Lacrima, nella zona dove avete lottato con Ataraxia.
Interagite pure con gli altri al termine del vostro post.
Postate quanto volete, avvisatemi quando finite ma tenete una cadenza settimanale.
Anche un singolo post a testa va benissimo, potete gestire i postumi con ruolate successive autogestite.
Quando finite faccio il post di chiusura della quest
Bravi tutti e grazie
Edited by Gorthaur - 26/12/2018, 23:14. -
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Rei | Black Gemini (VIII) | Energia Nera
Epilogo ( I )
POST 1
Era leggero, come mai lo era stato nella sua vita, in tutta la sua esistenza. Doveva ammettere che quella sensazione era qualcosa di nuovo per Rei, sentiva finalmente di poter prendere in mano la sua vita e viverla serenamente. Aveva dato il suo addio ad Ignis, lo aveva salutato ringraziandolo di tutto. Perché alla fine dei conti doveva molto a quell'antico Black Saint, come doveva molto a tante persone. Doveva tanto a sua Madre, che lo aveva protetto, doveva tanto a Lelouch che gli aveva dato i mezzi per affrontare quella guerra, doveva tanto ai suoi compagni coi quali aveva combattuto e doveva tanto anche a Gabriel che in un modo o nell'altro aveva dato il via a tutto questo.
Lentamente insieme a Estelle, Isaac, Yoshi e Lars si erano avviati verso la Lacrima, acciaccati e stanchi ma ancora in piedi. Lentamente, mentre tornava indietro tutti vennero informati di quanto era accaduto, della incredibile battaglia che aveva visto la fine di guerrieri che un tempo avevano fatto la storia dell'Isola ma che ormai appartenevano al passato. Lentamente molte cose cominciavano a quadrare nella mente del Black Saint: non solo non sentiva più il peso di Malal/Ignis ma avvertiva anche una certa leggerezza mentale e la spiegò con la fine dell'influenza del Re Rosso sull'Isola. Mentre si avviava insieme agli altri alla sala dei Dodici gli scappò un sorriso: nessuno avrebbe mai scommesso sul loro trionfo eppure c'erano riusciti, probabilmente non sapendo nemmeno come ma del resto non aveva alcuna importanza.
I loro predecessori prima di sparire per sempre avevano lasciato alcuni doni: avevano riprogrammato sia i doni che la lacrima mostrando finalmente a tutti loro la verità. Continuando ad avanzare arrivarono finalmente nel luogo, dove tutti insieme avrebbero stabilito le sorti dell'Isola e di tutti loro.
Si guardò un attimo intorno andando a cercare con lo sguardo gli altri superstiti che di li a poco sarebbero arrivato e si voltò verso Isaac.
«A quanto pare la Regina Nera aveva la stessa importanza degli altri, semplicemente presiedeva questo consiglio. Forse le cose non andarono molto bene e spero vivamente che nessuno di noi faccia gli errori di chi ci precedette ma se dovessi scegliere una Guida il mio voto ricadrebbe su di te Isaac»
Si soffermò osservando gli altri e riprendendo a parlare «Ma oltre a questo, che ha la sua importanza penso che sia necessario stabilire i ruoli di ognuno di noi. Magari non subito, abbiamo avuto una giornata pesante ma quanto meno sappiamo da dove ricominciare»
Stanco e provato si lasciò cadere sulla sedia attorno a quel tavolo e socchiudendo gli occhi «Grazie a tutti amici miei».
narrato | parlato | pensato | parlato altriMonsters don't sleep under your bed
STATUS FISICO ♦ stanco XD
STATUS MENTALE ♦ eh?
STATUS CLOTH ♦ Incrinata
RIASSUNTO AZIONI ♦ Arriviamo alla sala e mi siedo XD
They sleep inside your head
ABILITÀ ///
TECNICHE. -
Lars Stark.
User deleted
Layout e grafica by Lady Violate™. -
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Yoshiro Kurasame | Black Virgo {VI} | Energia BluEnd
post 1
Era finita. La guerra era finita, il mondo era salvo e, soprattutto, noi eravamo vivi. L'esito positivo di tutta questa faccenda non era totalmente scontato, anzi, erano più i momenti in cui avevo pensato di essere un cadavere ambulante che altro, ma andava bene così. Ero quasi morto più volte quel giorno, avevo conosciuto la disperazione del dover combattere per la mia vita, la gloria della battaglia e la gioia della vittoria, niente più importava; avevo vinto, avevamo vinto, nessun'altra entità divina avrebbe più invaso le nostre esistenze, eravamo finalmente padroni del nostro destino. Non era forse questa l'essenza dell'essere Black Saints? La libertà di superare il divino e l'umano, la libertà di essere quello che volevamo, la libertà di essere liberi.
Ataraxia ci aveva lasciato un nuovo e importante regalo, ossia la lacrima come nuova e possente forma di energia, e sull'isola nuove creature brulicavano e creavano un'aria nuova, un'aria viva. I nostri colleghi avevano fatto il loro lavoro, ma avevamo subito perdite. Poco importava, saremmo sopravvissuti evolvendoci, superando quel dolore con o senza Gabriel. Certo, la perdita era pesante, ma l'avremmo superata. Dovevamo superarla.
Nell'immensa sala vi era parità, come parità vi era tra gli antichi. Re? Regine? A cosa servivano? C'eravamo noi e tanto bastava. Affondai sullo scranno prima di prendere la parola subito dopo Lars, affrettandomi a correggere i punti che ritenevo critici.
« Lars, la tua dedizione è ammirevole ma ti sfugge il punto fondamentale della questione: perché credi che sia successo questo? Proprio perché c'era un Re, una Regina, qualcuno che ha preso uno scranno e ha detto "qui comando io". I Black, noi, non abbiamo bisogno di capi perché siamo abbastanza in grado di gestirci da soli, per questo Rei ha proposto una guida, non un Re. Ci serve un primo tra pari che porti la voce del consiglio al di fuori dell'Isola, non un sovrano. Per quanto rispetti Candice, non penso sia l più adatta ad un ruolo del genere. Isaac. Oggi siamo quasi morti insieme per più volte, se avevo qualche dubbio su chi merita questa posizione ora non ne ho più, il mio appoggio è tuo. »narrato | « parlato » | « altri » | ♦ telepatia♦
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.Back In Black
● Epilogo ●Estelle si mosse a fatica, seguendo Rei, Isaac e Yoshiro quasi fosse un automa. Era stanca, svuotata da tutto; avrebbe tanto voluto buttarsi a letto e dormire per almeno un mese, senza contatti umani di alcun genere.
Non era la stessa Estelle che si era svegliata male quella mattina: in meno di un giorno tutto ciò che aveva affrontato la stava spingendo a riflettere. La fine del mondo paragonata a quella che poteva rivelarsi la fine del multiverso pareva davvero una sciocchezza;
Rifletteva su sè stessa, sui limiti che aveva superato e sul potere quasi sconfinato che aveva toccato con mano; ripensava alle lezioni degli antichi alchimisti, a tutte le nuove informazioni sul passato rimasto sepolto da troppo tempo.
Sotto svariati strati di stanchezza e morte interiore, Estelle guardava il mondo con occhi diversi,lo percepiva in modo diverso. Tutta l'isola era in qualche modo cambiata,e loro con essa. Quasi senza concentrarsi troppo, ascoltò i cosmi dei suoi compagni, accigliandosi leggermente. Il potere di Libra era flebile e pareva essere sul punto di sparire, di quelli di Gabriel e Benoit nemmeno l'ombra.
Non aveva tempo per dispiacersi: in quel momento di puro e infantile egoismo, la scozzese voleva solo riposare e godersi quei pochi ma preziosi secondi di pace, silenzio e tranquillità.
Ne succedevano di cose strane su quell'Isola, e raramente si trattava di cose allegre o di pericolosità minima; eppure eccoli lì, additati come reietti,mercenari,traditori senza ideale dalla maggior parte degli altri portatori di cosmo ma pronti, nel loro piccolo e con tutti i loro difetti, a difendere il multiverso all'insaputa di tutti.
Quest'ultimo pensiero fece stiracchiare un sorriso sul volto della giovane mentre seguiva Rei e gli altri in una sala interamente scolpita nella roccia vulcanica, composta dai 12 troni delle Bestie e dalle 88 sedute dei cavalieri neri minori.
Ascoltò attentamente socchiudendo gli occhi,per poi prendere parola quando fu il silenzio. La voce rieccheggiò in tutta la stanza con tono calmo, fermo e risoluto.
Concordo sul fatto che parlare di nuove guide ora come ora è prematuro. Tuttavia voglio essere chiara su una cosa: l'isola ha subito una rivoluzione, ognuno di noi è cambiato con essa. Abbiamo perduto due cavalieri oggi, uomini che hanno scelto il loro destino e a cui la Death Queen Island deve molto, nel bene e nel male: non verranno dimenticati, tuttavia essi rappresentano il passato, qualcosa che dobbiamo lasciarci alle spalle.
Trasse un profondo respiro, guardando i presenti uno ad uno negli occhi, soffermandosi su Isaac.
Hai il mio appoggio e il mio sostegno, lo avrai sempre qualunque sarà la tua ultima parola. Ma ad una condizione: che tu o chiunque altro tra noi cavalieri deciderà di essere la nostra nuova guida non diventi mai un secondo Gabriel o mi occuperò di persona di porre fine alla sua vita.
Poi, con grazia, prese posto sullo scranno intarsiato, accavallando le gambe.
Gli antichi alchimisti ci hanno dato il più grande dono che potessimo mai chiedere: una possibilità. La possibilità di crescere, di metterci in gioco, di cambiare. Non sprechiamola.
Poi si concesse un attimo per guardare accigliata Black Leo, profondamente confusa dal suo ragionamento e dalle sue parole in totale opposizione a quello che era stato il suo pensiero durante tutta l'invasione. La giovane tuttavia non disse nulla, optando per un silenzioso judging stare che le avrebbe sicuramente fatto risparmiare fiato prezioso: era stata una giornata davvero pesante, non avrebbe perso tempo con l'incoerenza della gente.
Sospirò profondamente, scuotendo la testa: avevano un isola da riorganizzare, e lei era ancora senza un grammo di caffeina nel corpo.
Riassunto ●Narrato | Parlato | Pensato | ● Telepatia ● | Altri
Abilità Tecniche ♦ Water of Life and Death ♦
Il dominio primario dlla Black Cloth dei Pesci risiede nel controllo dell'acqua. Il cavaliere è in grado di manipolare questo elemento in ogni sua forma e di interagire con esso in modo estremamente versatile, plasmando attacchi, difese e diversivi sempre nuovi e piú adatti alla situazione. Estelle puó interagire con l'acqua presente nell'ambiente, sia essa in forma liquida, gassosa o solida (ciò non le conferisce controllo pieno del ghiaccio e delle energie fredde, ma solo della parte piú liquida di esso e solo se non si tratta di ghiaccio di origine cosmica); il cavaliere é inoltre in grado di generare acqua in quantità limitata direttamente dal suo cosmo e infonderla di un elemento oscuro: il liquido cosí creato acquisisce la possibilità di assorbire l'energia vitale dell'avversario e disperderla piú velocemente, facendolo verosimilmente affaticare prima del consueto.
Energia nera: Il controllo dell'acqua di Estelle é sviluppato al punto che il cavaliere può interagire con i liquidi corporei. In particolar modo quando usato contro l'avversario, è capace di generare disidratazione, edemi e agire sulla componente liquida sangue.
Black Fish può inoltre controllare i suoi stessi fluidi corporei per avere un temporaneo vantaggio sui propri riflessi e velocità (senza eguagliare la rapidità raggiungibile con l'abilità agilità straordinaria)♦ Aquatic Flora ♦
Dove c'é acqua, c'é vita. Sia essa in un limpido lago, in un tumultuoso fiume, negli acquitrini paludosi o nei tetri e inaccessibili fondali marini, la natura non cessa di esistere, anzi si sbizzarrisce dando vita a piante di una bellezza unica. Estelle è in grado di creare e comandare ogni forma vegetale che si sviluppa nelle acque, spaziando da piante di acqua dolce a microalghe estremamente tossiche e pericolose per il corpo umano. Tali alghe sono inoltre presenti all'interno del cavaliere stesso, rendendola immune alle tossine prodotte naturalmente da questi organismi, e permettendole di respirare sott'acqua senza bisogno di altri strumenti. L'immunità alle tossine è limitata solo a quelle prodotte dalle microalghe stesse, e non a tutti i veleni, specie se prodotti da fonti di cosmo.♦ Maya's Veil♦
Non sempre ció che vedono gli occhi corrisponde al vero. Grazie al potere del suo cosmo, il cavaliere nero crea delle potenti trame illusorie, con le quali puó far vedere all'avversario ciò che lei desidera. Le illusioni si manifestano sotto forma di una intangibile creazione di Cosmo che agirà secondo la volontà di Estelle e che saranno difficilmente contrastabili se non si possiedono difese mentali adeguate. Black Pisces puó creare da semplici miraggi a complesse e realistiche illusioni in grado di ingannare la maggior parte dei nemici, spendendo una quantità proporzionata di Cosmo. Se usate contro ad avversari deboli inoltre, è possibile che essi siano profondamente convinti della veridicità dell'illusione da credere di percepire persino sensazioni tattili e sapori, arrivando a potersi pensare di aver subito un determinato tipo di danno che non corrisponde alla realtà. Le illusioni ambientali possono essere lanciate su una determinata area e coinvolgere tutti i presenti senza distinzioni o maggiore richiesta di Cosmo.♦ Dark Side of the Force ♦
Il cavaliere nero libera le proprie passioni ed entra in totale comunione con il proprio Cosmo Oscuro. Ciò rende straordinario un attacco portato da una tecnica o da un'abilità posseduta. La stessa energia può essere usata per aumentare la propria resistenza in modo innaturale. (Monouso in quest e in duello )Area Azione: 70m | Velocità: Luce con difficoltà | Danni: Cloth ≤ V Sometimes, human places
create inhuman monsters. [S. King]
Edited by Elle¬ - 23/12/2017, 11:55. -
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Isaac Staub | Black Aquarius {VI} | Energia BluBack in Black: Epilogo
I
Non sapeva esattamente quanto tempo fosse passato da quando si erano ritrovati sulla spiaggia a dire addio a Ignis, ciò che sapeva per certo era di essersi fatto una dormita che sembrava dover essere durata giorni ma che poteva altrettanto realisticamente essere stata solo di qualche ora.
Quando tutti furono in condizioni di trascinarsi in giro per l'Isola, questa riservò loro alcune sorprese: l'aria, in primis, sembrava aver perso la pesantezza e l'odore quasi sgradevole (davvero l'influenza delle due divinità caotiche poteva arrivare a tanto attraverso le dimensioni?) e nuove specie di piante ed animali sembravano essersi materializzate all'improvviso o stare per fiorire, come se aspettassero solo che fosse loro permesso di essere lì.
Isaac era quasi meravigliato: quel senso di vita che finalmente si percepiva era ciò che di più rincuorante avesse mai provato e a pensarci, quel sentimento di gioia che stava crescendo parve impennarsi: era merito loro, in un modo o nell'altro.
Continuava a guardarsi intorno mentre avanzava col gruppo, interrogandosi su come se la stessero passando gli altri e stringendo con quanta forza aveva la mano di Estelle, quasi ad urlare al mondo che in nessun caso l'avrebbe lasciata andare.
Non aprì bocca però, non aveva energie sufficienti per intavolare una conversazione, nè tantomeno voleva rovinare quel momento in cui ciascuno assaporava quella vittoria a modo suo.
Una volta alla Lacrima, scoprì assieme agli altri che la Lacrima stessa era stata riprogrammata da Ataraxia annullandone la minaccia verso di loro, che Amyros aveva tolto le protezioni agli holocrons , che i droni ora erano utilizzabili per ampliare gli eserciti e per dare maggior possibilità ad Arturus, occupatosi dall'interno di uno di essi di ibernare Ju Long e Masamune tentando di salvar loro la vita.
Erano un bel po' di informazioni da processare, specie nelle condizioni in cui si trovavano tutti, ma sembrava che non ci fosse tempo nemmeno per capire fino in fondo cosa stesse succedendo: Rei esordí proponendo di seguire le orme dei Primi cercando di evitare peró gli errori commessi, proponendo che gli Alchimisti fossero pari ma che proprio Isaac assumesse il ruolo di guida e di rappresentante.
COSA?!
Il biondo spalancó gli occhi, sorpreso dalla proposta del compagno.
Intanto la discussione si era accesa: Lars ed espresse la sua contrarietá nell'affrontare cosí presto quella questione, sottolineando che in assenza di Gabriel avrebbe preferito che fosse Candice a rappresentarli e scusandosi con Isaac; Yoshiro ed Estelle si accordarono a Rei nel proporre lui, se proprio avessero dovuto fare un nome in quel momento e in quelle condizioni.
Isaac rimase in silenzio: attese che tutti i presenti dicessero la loro, poi quando fu finalmente in grado di ordinare le idee per rispondere in maniera appropriata a tutti, andó a sedersi mentre con la coda dell'occhio individuava Black Star che stava nella sala con espressione tremendamente seria e provata.
Gli fece un cenno col capo come saluto ed invito a raggiungerli, poi inizió:
«Calmiamoci.
Sono tanto sorpreso quanto onorato dal fatto che crediate in me a tal punto. In tutta onestá se è una votazione che stiamo facendo, credo che sia Rei il piú adatto, ma vi posso assicurare che se siete certi di volere me, faró di tutto per far brillare noi e quest'isola. Lars, ad ogni modo, sei liberissimo di avere il tuo pensiero e di esprimerlo, non staró certo qui ad odiarti. Hai le tue ragioni, oltretutto: il momento non è dei migliori per affrontare questioni del genere, non senza sapere che fine hanno fatto gli altri, ma magari Black Star che è appena arrivato puó aiutarci in questo.»
Si voltó a guardare Aries esortandolo a prendere parola, mentre si chiedeva perché Candice (di cui avvertiva l'energia sull'Isola, per quanto instabile) non fosse lí.
Di Ben e Gabriel ancora nessuna traccia.
Che diavolo era successo tra loro e Furoris?narrato | « parlato » | « altri » | ♦ telepatia ♦
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» Black Star.
User deleted
Le grida di Candice sono qualcosa di straziante. Di donne che urlano, per un'ampia varietà di motivi, sulla DQI ce ne sono svariate ogni giorno. Black, durante la sua permanenza, ha scoperto e compreso le loro ragioni: alcune per rabbia, altre per paura, altre ancora per chiedere aiuto. Mai, però, ha sentito delle grida così strazianti e disperate, al punto da poter quasi sentire dentro di sé la terribile lacerazione dell'animo di Candice.
Non appena sono stati entrambi trascinati di gran carriera fuori dalla dimensione contenente la chiave del multiverso, si sono ritrovati senza sapere perchè e come di nuovo sulla DQI. Gabriel è rimasto lì, o almeno il "nuovo" Gabriel, la cui natura già di per sé piuttosto confusa ha subito un radicale cambiamento al di là della sua comprensione. Vedere colui che un tempo è stato suo marito rimanere al di là del tunnel dimensionale ha spezzato Candice in un modo che Black non avrebbe potuto immaginare.
Adesso è seduto sulle rocce della costa, in silenzio, ad osservare l'orizzonte, cercando di respingere le orribili sensazioni che quelle grida gli suscitano.
Nel fuoco della battaglia, per lui basta combattere ancora e ancora, non importa contro chi o contro cosa, non importa il perchè, lottare è ragione e azione contemporaneamente. Ma quando le fiamme si spengono, anche lui può vedere ciò che è stato consumato da esse e stavolta non può ignorare quanto vicino sia costantemente stato dall'essere anche lui divorato da quel fuoco. Guerrieri antichi i cui poteri hanno creato la storia della sua e delle altre armature nere, uomini diventati divinità con poteri così grandi da poter alterare il multiverso, la morte personificata che arriva quasi a sfiorare il successo di un suo piano portato avanti da millenni... Come ha fatto un uomo, per quanto straordinario come lui, a sopravvivere a tutto questo? Quanto la forza di un singolo può servire contro pericoli del genere?
Il suo corpo non gli risponde correttamente, se ne è reso conto quando dopo pochi minuti dal loro ritorno ha cominciato ad avere piccoli spasmi involontari e tremiti. Così si è seduto, a pensare.
Ha pensato alla violenta forza che quel giorno si è abbattuta su di lui e tutti gli altri guerrieri dell'isola.
-Il cosmo di Oculus... il mio cosmo..-
Ormai anche le ultime tracce di quell'immenso potere stanno svanendo. Quel potere che gli ha permesso di distruggere la realtà con la volontà e di scontrarsi contro entità così immensamente più grandi rispetto al concetto di uomo, adesso è rimasto solo un ricordo. E' tornato ad essere debole, come prima, una fioca luce rispetto al suo fulgido splendore.
Anche la meravigliosa armatura che lo ha protetto dagli attacchi di un dio e della morte stessa, andata, privata della sua forma suprema dallo svanire del suo potere.
-E' questa la... paura?-
Il tremore si intensifica per un attimo, ma cerca di imporsi un minimo di contegno. E' rimasto per essere di supporto a Candice in qualche modo, non per crollare di fronte a lei. Non può crollare di fronte a nessuno. Non può crollare.
-E così abbiamo salvato il multiverso.. Che schifo. Abbiamo vinto ma anche perso così tanto solo per preservare le nostre condizioni iniziali-
Il tremore ricomincia. Sa che non può fermarlo. Nonostante abbia fermato guerrieri e divinità, non riesce ad impedire alla propria debolezza di mostrarsi. Proprio di fronte a Candice, in questo momento in cui dovrebbe mostrarsi più forte di quanto non sia.
Però adesso lei non sta più urlando.
Black sente le sue braccia che lo cingono da dietro e nonostante ci siano le loro armature a separarli, potrebbe quasi giurare di sentire del calore nelle parti i cui i loro corpi si toccano. Adesso non può smettere di tremare, ma non ha più importanza. Gli abbracci servono a quello, potersi sentire meno vulnerabili anche quando si è deboli.
-Scusa Candice... Non sono stato forte abbastanza-
Il cosmo di tutti quanti i superstiti sembra essersi radunato nella Lacrima, quindi per Black non resta che dirigersi lì. E' stanco, stanco come non lo è mai stato, ma non può rimanere a bighellonare per l'isola in quel momento. Mentre vola verso l'ingresso della gigantesca struttura che adesso troneggia su tutto quanto, nota distrattamente che adesso anche l'ambiente della DQI sembra essere molto diverso da come lo hanno lasciato. Ci saranno delle ragioni dietro a quel cambiamento, ma per il momento non ha interesse verso qualche animale strano che bruca tranquillamente. Vuole solo poter parlare con gli altri e ritirarsi nei suoi alloggi. Ha ancora tanto su cui rimuginare e l'idea di stare in compagnia già lo repelle.
Attorno alla Lacrima svolazzano ancora folti i droni, ma nessuno di loro si cura di Black mentre atterra di fronte all'ingresso della struttura.
Il suo ingresso nella sala dove si sono radunati gli altri non è plateale come avrebbe voluto in altre occasioni, ma riesce comunque a sentire tutti gli sguardi dei presenti puntarsi su di lui. Con un cenno, uno degli altri gli indica il seggio a cui accomodarsi.
Per un attimo, Black si ferma ad osservare quella specie di trono. Il pensiero nel corso dei secoli gli umani abbiano avuto il bisogno di sottolineare i proprio ruoli di rilievo e la propria forza costruendo sedie più eleganti e imponenti gli risulta profondamente stupido, ma ha avuto una giornata troppo lunga per lamentarsi dell'inutile sfarzo di quei sedili. Si accomoda e passa uno sguardo sui pochi rimasti.
-Se per altri intendete quelli che non sono qui in questo momento, so solo che fine hanno fatto Gabriel, Benoit e Candice-
Fa male dover dire quelle parole, ma deve essere forte d'ora in avanti.
-Con loro, ho affrontato Furoris all'interno della Torre. Lo scontro si è subito spostato davanti alla Tomba di Urano e lì non ci è rimasto che affrontare e sconfiggere quel mostro. Sia Gabriel che Benoit, per farlo, hanno dovuto abbandonare la propria umanità e nonostante il nemico sia stato sconfitto, la situazione è precipitata. Benoit ha tentato a sua volta di distruggere il cuore della realtà, ma il nostro intervento l'ha fermato. Proprio mentre il confronto tra il Cancro e il Capricorno giungeva al culmine, io e Candice siamo stati intrappolati da Thanatos e... non so cosa sia davvero successo nel mentre agli altri due-
Probabilmente la verità su quello scontro adesso la conosce solo Gabriel e ha qualche dubbio che si sarebbe preso la briga di raccontarla a loro un giorno.
-Mentre lottavo contro Thanatos, per qualche attimo ho potuto scrutare nella sua mente e intravedere i suoi piani, ma evidentemente qualcosa deve essere andato storto. Benoit è stato ucciso da Gabriel, o meglio, si è lasciato morire-
L'immagine del suo corpo trafitto dalla lama di Gabriel è ancora impressa nella sua mente. Non saprebbe come spiegare la potenza di quello sguardo anche nell'attimo della morte, ma probabilmente anche se ci riuscisse non potrebbero capire davvero.
-Il multiverso, ormai al collasso, ha necessitato l'intervento diretto di Gabriel, o quello che un tempo ho conosciuto come tale. Non so cosa sia diventato adesso, era... diverso, completamente. Noi ce ne siamo dovuti andare, ma lui è rimasto. Probabilmente se siamo ancora qui significa che qualunque cosa abbia fatto, ha funzionato. Ignoro, però, la sua sorte-
Adesso non gli resta che concludere con un ultimo messaggio.
-Candice ne è uscita a pezzi. Non fisicamente, intendo emotivamente. E' ancora sull'isola, ma mi ha detto che non ha intenzione di farsi vedere per il momento, per questo mi sto occupando io di dirvi tutto questo. Non so cosa abbia in mente, non l'ho mai vista così. Questo è quanto. Prego, per avervi salvato dalla cancellazione della realtà-Nome ★ Black☆Star
Energia ★ Blu
Cloth ★ Black Aries
Status Cloth ★ Indossata - Grado 6
Status Fisico ★ Articolazioni molto doloranti, svariate costole rotte, ferite poco profonde in vari punti del corpo, stanco
Status Psicologico ★
Riassunto ★ABILITA’ ★ ORIUM NERO
La furia istintiva di Black Star, unita al suo cosmo, si manifesta al suo comando sotto forma solida, tramutando il suo intento omicida, la sua ira e più in generale tutte le sue emozioni più violente in un cristallo nero come la notte e incredibilmente duro. Scoperto in tempi antichi, si tratta di un materiale molto pericoloso, capace di immagazzinare l'energia mentale al proprio interno, sia per scopi offensivi che difensivi. Questo cristallo, non solo è una incredibile arma di offesa e difesa grazie alla sua durezza incomparabile ad uno costrutto generato da un cosmo di pari livello, ma possiede qualità nascoste che lo rendono ancora più temibile sia in attacco che come protezione. Essendo generato da pensieri ed emozioni tanto violente, che il cristallo trattiene al proprio interno, il contatto con qualsiasi altra entità diversa dall'Ariete Nero causerebbe danni alla mente della vittima, privandola di energie mentali in modo doloroso, con conseguente disorientamento e debolezza. Le qualità del materiale, oltretutto, gli consentono di assorbire le energie mentali di eventuali attacchi, risultando un'efficace difesa contro gli avversari che cercano di colpire con offese mentali. Ogni cristallo, essendo legato alla mente del suo creatore in modo diretto, oltre ad arrecare danni alle altre menti può anche sopraffarle; se il cristallo è ancora in contatto con il bersaglio, può agire come un vero e proprio parassita aggressivo, invadendolo e prendendo il controllo di parti più o meno estese del corpo a seconda della quantità di cristallo e delle differenze di potere cosmico, rivoltando il nemico contro se stesso.
★ TELECINESI
La volontà di Black Star, grazie al cosmo, è capace anche di modificare il mondo attorno a lui, imponendosi sul regolare corso degli eventi. I comandi che impartisce alla materia vengono eseguiti; se ordina ad un masso di sollevarsi esso lo fa, se un avversario deve piegarsi al suo cospetto una violentissima pressione lo schiaccerà al suolo. Al suo volere, la materia può esplodere o comprimersi, spostarsi o rimanere immobilizzata, essere scagliata in cielo o premuta per terra fino a ridursi in polvere. In termini pratici, questo potere rende anche Black Star capace di levitare, deviare colpi diretti a lui o persino respingerli e utilizzare l’intero campo di battaglia come un’estensione di sé.
Bonus nera: Il potere telecinetico di Black Star ha raggiunto una potenza e una precisione tale da poter arrivare a scuotere gli atomi che compongono la materia singolarmente, annullando la forza dei legami che li tieni uniti. Di fatto, i suoi colpi telecinetici riescono letteralmente a distruggere la struttura della materia, qualunque essa sia: armi, difese, persino esseri viventi. Subire quei colpi significherebbe vedere il proprio corpo essere frammentato e cancellato, rendendo, quindi, il potenziale offensivo e difensivo della telecinesi enormemente maggiore. Solamente un potere cosmico sufficientemente potente può prevenire questi effetti, o quantomeno mitigarli per renderli meno dannosi.
★ TELETRASPORTO
Se normalmente un corpo ci metterebbe del tempo a raggiungere un luogo diverso da quello di partenza ma comunque nelle vicinanze, Black Star ha invece il potere di compiere, anche se con un certo dispendio di energie, il tragitto in meno di un istante, non importa quale siano gli ostacoli che lo separino dalla sua meta. Questo vero e proprio teletrasporto consiste nella scomposizione completa della materia che compone il corpo di Black e la ricomposizione praticamente nello stesso istante, soltanto in posti diversi. E’ comunque possibile che un colpo molto ampio e devastante sia in grado di arrecargli danni persino durante lo spostamento dei suoi atomi. Inoltre, per quanto utile e versatile questa sua capacità possa essere, la quantità di energia richiesta per compiere il teletrasporto lo rende troppo rischioso da eseguire più volte durante un combattimento, costringendo Black a farne un uso limitato.
★ TELEPATIA Con un minimo di concentrazione e cosmo, Black riesce a fare a meno della comunicazione verbale e ad accedere alla forma superiore di dialogo: quello tra menti. Nel remoto caso che il suo pensiero sia rivolto a qualcuno all'infuori di se stesso, può direttamente parlare direttamente con la mente di quest'ultimo, con uno scambio di informazioni immensamente più rapido ed efficiente del normale parlare, nonché più discreto.TECNICA //. -
.EPILOGUE“we never are” • 1Anche quando i polmoni si svuotarono, Candice continuò a urlare.
Urlò con la mente e con lo spirito, piegata in due sulla sabbia nera dell’Isola della Regina Nera, rispondendo a un istinto primordiale verso una ferita così estesa da non poterne percepire i bordi. La sabbia intorno a lei si arroventò e si fuse in vetro, frantumandosi e riformandosi finché non rimase solo una rigida e friabile piana nera, bruciata fino all’inesistenza dalla mera pressione esercitata dalle ultime tracce del Cosmo di Shaula. Esse sgorgarono da Candice come fumo rosso, disperdendosi insieme a parte dell’armatura nell’aria vibrante intorno a lei, che aveva ancora negli occhi la luce di quelle iridi e non riusciva a mandarla via.
Te che...così fortemente... ami. Cos'è rimasto di ciò che hai amato?
Il pensiero di aver vinto, di aver forse contribuito a salvare il mondo per la seconda volta non la sfiorò neppure. Il concetto di vittoria era per lei già labile da molto e in quei lunghi minuti, non ci fu spazio per altro che l’agonia di chi ha perso troppo e sta guardando il baratro.
Quando la tua vita è fatta di perdita, aggrapparsi a qualcosa di solido diventa automatico. Non era esistito niente di solido, niente che resistesse a lei, per un tempo così lungo che aveva finito per aggrapparsi a se stessa. Aveva costruito una volontà ferrea di esistere, di sopravvivere, di scavare con le unghie e lasciare un segno rosso e vivido su un mondo che sembrava volerla solo eliminare.
Sugli dèi, quando ancora non li aveva percepiti morire.
Lo scherzo del destino era diventato evidente anche per Gabriel. Quel numero sul suo elenco, quella matricola in fila per la pena di morte, quella singola oscura esistenza viva per ironia…a cui era invece bastato dare una possibilità per realizzarne le potenzialità distruttive. E Candice aveva capito, in una notte senza stelle sulla panchina di Central Park, di avere davanti l’unico essere in grado di resistere a quella maledizione di esistere che portava con sé.
Di potersi aggrappare ad esso.
Di potersi lasciar andare.
Di poter amare.
Di poter essere amata.
Che gioco crudele era la sua vita.
Il respiro rauco sollevò lentamente la schiena per diverse volte, con una fatica percepibile anche a occhio nudo. Ogni centimetro del suo corpo le sembrava pesare una tonnellata e fu con lucida e dolorosissima angoscia che percepì di essere ancora lì. Era ancora viva e il mondo era ancora tangibile sotto di lei, ma l’esserne consapevole non la rese felice. Qualcosa dentro di sé però annuì, senza sapere dove guardare se non in direzione del portale scomparso, perché qualcosa era stato fatto e tutto stava continuando a esistere come sempre.
Percepì sull’Isola la presenza degli altri. Ne contò il numero, ne accarezzò la presenza, registrò il cambiamento in loro e ciò che li circondava. Chiuse gli occhi e inspirò.
Tutto il resto, dentro, era vuoto. Sarebbe stato riempito forse, un giorno, ma la struttura interna era compromessa. Si sentiva debole, fragile come una statua di cristallo pronta a rompersi al primo accenno di movimento da parte del proprio corpo, facendo sfuggire tutto ciò che le donava la capacità di sentire e disperdendo la sua essenza nella brezza.
Per un momento, Candice desiderò solo che potesse essere così.
Desiderò morire di quella morte che non porta a niente, varcata la soglia.
Si accorse del dolore all’anulare della mano destra e, con lentezza, la portò al viso scomponendo il guanto; le palpebre si schiusero sulla sclera nera dell’occhio dove doveva esserci l’orbita vuota. Guardò con attenzione e constatò che la fede nuziale aveva assunto una forma contorta, pressata dalla forza delle altre dita serrate a pugno. L’anulare era quasi viola e fu con calma metodica che una sottilissima lama nera (il sangue non aveva perso quel colore) si fece strada nell’acciaio di damasco e cominciò ad allargarsi quel tanto che bastava per liberare il dito. Il taglio era nanometrico e solo lei avrebbe probabilmente notato la fessura quando finì di richiudere. Ma si trattava di un danno irreparabile senza i giusti mezzi. Senza sapere come fare, la fede sarebbe rimasta sempre fessurata.
Le spalle di Black Star, seduto poco lontano da lei, stavano tremando. Se ne accorse dopo un tempo indefinito e girò la testa nella sua direzione, mettendosi finalmente seduta mentre apriva e chiudeva la mano lesionata.
Lo fissò senza riconoscere cosa stava guardando. Quando Gabriel e lei avevano deciso di dare il via al progetto C.O.L.C.H.I.S., l’idea di avere un soldato perfetto corrispondeva perfettamente ai piani di controllo. Death Queen Island funzionava come un meccanismo perfettamente oliato, di cui solo loro avevano l’accesso alle chiavi e al libretto delle istruzioni. E a volte neppure lei era consapevole di tutti i piani che affollavano la mente di suo marito, di tutte le ruote in movimento che non avrebbe potuto fermare. Ben si era tirato fuori da tempo dalle loro macchinazioni – le odiava tanto quanto detestava esserne coinvolto, anche a livello inconsapevole.
Ma ora? Ora non rimaneva niente, nonostante tutto fosse ancora in piedi. E Candice, mentre si alzava e muoveva un incerto passo dopo l’altro verso di lui, realizzò che anche Black Star era solo.
E, a differenza sua, non era stato progettato per sapere come reagire da solo alla propria umanità. Al sentimento di paura soverchiante, alla realizzazione di essere ancora in piedi dopo tutto ciò che avevano vissuto. Al rendersi conto di essere, pur sempre, un giovane uomo che aveva affrontato il Male.
Cadde in ginocchio sulla sabbia e lo circondò con le braccia, appoggiando il mento sui suoi capelli. Strinse con forza, serrando le mani sul suo petto e guardando il mare accarezzare onda dopo onda la battigia nera.
« Non lo siamo mai.
È questo il nostro limite, ma anche il nostro più grande dono. Realizzare di non essere abbastanza ci permette di guardare oltre chi è già troppo in alto.
Forse non raggiungeremo mai quel punto, ma…possiamo camminare avendo sempre chiara la via. »
La voce le uscì flebile, roca. Le parole sgorgarono fuori a fatica ed erano cariche di dolore, un dolore che sembrava strabordare da quelle poche sillabe come acqua da un vaso troppo pieno. Stava parlando a Black Star, oppure a se stessa? Da cosa stava cercando di consolare il compagno?
Rimasero in silenzio a lungo, così stretti mentre il tremore passava. Si staccò da lui dopo qualche momento, evitando che la guardasse negli occhi gonfi e vuoti; si voltò e cominciò a camminare in direzione dell’accesso al laboratorio. La cloth si scompose nei lunghi filamenti metallici che rientrarono come fruste nella sua colonna vertebrale, lasciando scoperti i vestiti ormai ridotti a brandelli.
« Sono nella Sala dei Troni. Dì loro quanto è accaduto…io- »
Strinse i pugni, mordendosi il labbro mentre traeva un profondo respiro tremante e riapriva gli occhi. Sentiva la presenza di Rei e il suo cuore batteva come pieno di schegge di vetro al pensiero di quegli occhi scuri cercarla, facendo domande mute a cui non era in grado di rispondere. Non senza crollare definitivamente e non poteva fargli questo.
Non poteva causare dolore anche a lui.
« Io ho bisogno di tempo. Non posso affrontarli, non ora. Thanatos ha raggiunto me perché, nella mia brama di riportarci al culmine, ero l’agente più facile da manipolare.
Il piano era più grande di me, più grande di tutti noi, certo…ma…non posso andare in quella sala. »
Un passo dopo l’altro, raggiunse una porta e posò la mano sul pannello di riconoscimento, varcando la soglia e immergendosi nel buio.
Quel buio che, da quel momento, non sarebbe mai stato abbastanza profondo per nascondersi.
narrato | « parlato » | pensato | « parlato altri » | ? telepatia ?
NOME • Candice P. Hayez
ENERGIA • Nera
CLOTH • Black Scorpio {VII}
STATO DELLA CLOTH • Non indossata
FISICO • Vagamente ok
MENTALE • ...
RIASSUNTO AZIONI •ABILITÀ TECNICHE Toxicity
Nei secoli la Black Cloth di Scorpio lascia una scia di sangue che lega assieme tutti i precedenti proprietari come un filo rosso. L'abilità principale che contraddistingue i detentori di questa armatura è il possedere un particolare controllo sul sangue, contaminato da un'antichissima maledizione che lo rende un veleno mortale. Il dominio di questa abilità permette di creare, sotto dispendio di Cosmo, quantità di sangue velenoso o utilizzare quello già presente (dentro al corpo o schizzato fuori a causa di ferite) per creare attacchi letali, armi o barriere difensive. Inoltre, grazie ad un limitato controllo sulle componenti biologiche del sangue, Candice può fermare emorragie, proprie o altrui usando il proprio sangue coagulato come barriera fisica sulla ferita.
Diversamente dal Saint di Pisces, il veleno che satura il sangue del possessore scorre normalmente inerte nelle vene; essendone però ogni cellula impregnata senza rigetto, questo rende il possessore immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie (!!! ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica).
Reagendo con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
Opium ~ la presenza di questo veleno nel corpo dell'avversario implica un rilassamento generale dei muscoli e della mente, accompagnato ad una percezione sempre più debole del dolore fisico. Man mano che entra in circolo in quantità sempre maggiori, l'avversario potrebbe provare una crescente sensazione di pace e perdita della voglia di combattere, ma il rilassamento sempre maggiore delle funzioni corporee potrebbe portare a problemi respiratori. [Only GdR: una dose massiccia di questo veleno potrebbe portare alla morte dell'avversario per insufficienza respiratoria]Walkin' on Air
Il controllo completo sull'elemento Vento da parte della Black Saint è un'altra abilità legata alla Black Cloth: gli attacchi che da esso derivano, spesso e volentieri combinati con il sangue velenoso di Candice nelle sue varie composizioni, la rendono una temibile avversaria specializzata nel combattimento a distanza - sebbene non sia da sottovalutare la versatilità di questo potere anche nel combattimento ravvicinato. Il livello di abilità raggiunto è ormai tale da permettere a Candice di manovrare la pressione e la quantità di ossigeno all'interno del suo campo d'azione [in seguito all'up dell'abilità a Energia Nera], ampliando ulteriormente la gamma pressoché infinita di attacchi o azioni possibili; partendo da semplici lame di vento, così sottili e veloci da potersi insinuare nelle giunture dell'armatura avversaria, fino ad arrivare a tifoni di proporzioni immense a causa dei quali persino l'ossigeno scompare, non c'è limite alla fantasia con questo elemento caratterizzato dall'essere pressoché invisibile e letale allo stato naturale.
Inoltre Candice, manovrando le correnti sotto di lei, può utilizzarle per volare [Only GdR e da ritenersi come "camminare/correre sostenuto dalle correnti"] o compiere balzi ad altezza spropositata, spostamenti laterali improvvisi o addirittura, opponendo un forte vento contrario, rallentare e deviare colpi di tipo fisico o Cosmico.Animal I Have Become
Lo scorpione è un predatore, e come tale deve servirsi di sensi superiori alla norma per cogliere di sorpresa le proprie prede: è così che Candice ha acquisito una vista, un udito, un odorato, un tatto e un gusto superiori alle normali capacità di un essere umano e di anche di un normale Cavaliere. Questa abilità la rende in grado di percepire l'avversario o i suoi attacchi semplicemente dalla vibrazione che essi producono nell'aria o sul terreno non appena entrano nel suo campo d'azione, rendendola un avversario difficile per chi usa le Illusioni Ambientali [non è da considerarsi un'immunità, bensì una leggera resistenza ad attacchi di questo tipo, inversamente proporzionale all'Energia avversaria]; inoltre, la sua vista potenziata le permette di vedere anche nella penombra più oscura, purché ci sia una fonte di luce, ma non nella totale oscurità (dove invece entrano in gioco gli altri sensi in maniera altrettanto efficace per compensare la mancanza). L'udito fuori dalla norma le permette invece un'equilibrio impressionante.
N.B. Questa abilità influenza sì i sensi, ma non il tempo di reazione o in generale i riflessi, a differenza dell'abilità Istinto Animalesco.Toxicity
Nei secoli la Black Cloth di Scorpio lascia una scia di sangue che lega assieme tutti i precedenti proprietari come un filo rosso. L'abilità principale che contraddistingue i detentori di questa armatura è il possedere un particolare controllo sul sangue, contaminato da un'antichissima maledizione che lo rende un veleno mortale. Il dominio di questa abilità permette di creare, sotto dispendio di Cosmo, quantità di sangue velenoso o utilizzare quello già presente (dentro al corpo o schizzato fuori a causa di ferite) per creare attacchi letali, armi o barriere difensive. Inoltre, grazie ad un limitato controllo sulle componenti biologiche del sangue, Candice può fermare emorragie, proprie o altrui usando il proprio sangue coagulato come barriera fisica sulla ferita.
Diversamente dal Saint di Pisces, il veleno che satura il sangue del possessore scorre normalmente inerte nelle vene; essendone però ogni cellula impregnata senza rigetto, questo rende il possessore immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie (!!! ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica).
Reagendo con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
Lysergium ~ quando entra in circolo, questa composizione agisce principalmente come un potentissimo allucinogeno; i suoi effetti coinvolgono tutti e cinque i sensi in spaventose illusioni molto reali con un effetto simile ai "bad trip" causati da alcune sostanze presenti in natura, accompagnati da forti sensazioni di ansia e paranoia. Lo scompenso sensoriale inoltre può causare ipersensibilità al dolore crescente, che insieme alla paranoia possono condurre alla follia.
[Precisazione: diversamente rispetto all'abilità Illusioni Mentali, la percezione e la reazione al trip stanno all'avversario; il possessore dell'abilità non può controllare le visioni.]. -
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Isaac Staub | Black Aquarius {VI} | Energia BluBack in Black: Epilogo
II
Non appena Black Star ebbe finito il suo resoconto, ancora visibilmente (e comprensibilmente, avrebbe detto) provato, un forte e sordo tonfo permeò la sala. L'immagine più vicina che si potesse utilizzare per descrivere quel boato era quella di un fulmine che colpisce una pozzanghera: prima l'impatto, poi la colonizzazione dell'intera area, o forse tutto contemporaneamente.
Lo stesso accadde con il pugno serrato che Isaac scaricò contro il tavolo, alzandosi di scatto.
«Non aggiungere altro, Aries. Anzi, ti ringrazio per averci messo tutti al corrente di quanto è successo: sei stato testimone di disgrazie che nessuno di noi nonostante le divergenze avrebbe mai augurato né a Gabriel né a Benoit. Mi dispiace, per loro, per te e soprattutto per Candice.»
A dispetto del gesto impetuoso, la sua voce era calma, quasi gelida. Era arrivato al punto in cui durante quella giornata non avrebbe potuto sostenere nemmeno una singola notizia in più che fosse annoveratile nel range del "non buona", era esausto: il suo fisico si era riposato quel tanto che bastava per reggersi in piedi e fare movimenti semplici senza risentirne più di tanto, ma la sua psiche era distrutta.
Prese un respiro profondo e si rivolse a tutti, stavolta, decidendo di estendere il messaggio anche per via telepatica, di modo che Candice lo percepisse.
«Dire che siamo TUTTI provati va ben oltre l'eufemismo, ma vi chiedo un'ultimo sforzo.
So bene, l'ho detto poco fa, che non sarebbe affatto il momento, ma d'altro canto è proprio ora che si rende necessario dividerci i compiti. Non ho intenzione di permettere che succeda mai più qualcosa di simile a quanto successo oggi, credo che su questo siamo tutti d'accordo: dobbiamo ESSERE PRONTI. Dobbiamo essere certi di poter contare l'uno sull'altro, scalfire eventuali dissapori ed essere una macchina perfettamente funzionale in cui tutti gli ingranaggi sono parte fondamentale. Da questo momento in poi nessuno dovrà poter piombare in casa nostra e seminare il panico o sfruttare conoscenze che noi non abbiamo. Qui ed ora io, Isaac Staub, giuro sulla mia vita che non farò altro se non prendermi cura di tutti noi e di quest'Isola. Vi prego di stringere ancora un po' i denti e di resistere ancora qualche minuto per discutere insieme delle mansioni specifiche.
Per ultimo, vi ringrazio, TUTTI, per essere ancora su questo sperduto pezzo di terra. Abbiamo perso molto, ma poteva finire ancora peggio, invece siamo ancora qui.»
Si rimise a sedere, attendendo che gli altri prendessero parola, ma nel frattempo proseguì il discorso mentalmente rivolgendosi stavolta soltanto a Candice.
♦Ovunque tu sia in questo momento... So che probabilmente dopo l'ultima volta sono l'ultima persona che vorresti sentire, ora più che mai, ma so anche che se anni fa ho messo piede su quest'isola è merito tuo. E suo.
Sono successe un'infinità di cose e non ho ancora avuto occasione di chiarirti per bene cosa diavolo mi passò per la testa quel giorno ad Atene, ma succederà di certo in un altro momento. Nel frattempo voglio solo che tu sappia che per quanto dilaniante, per quanto insostenibile possa essere ogni singolo spostamento d'aria, non ti hanno abbandonato proprio tutti. Siamo qui, quando potrai sopportarlo. E se basta a farti sorridere o almeno incazzare, di quell'epoca, adesso, siamo rimasti soltanto tu ed io. Che ti piaccia o no, non permetterò che tu ti autodistrugga.♦
Sentì gli altri vociare, ma ci volle qualche minuto prima che riprendesse a processare distintamente come stava procedendo la discussione.narrato | « parlato » | « altri » | ♦ telepatia ♦
Edited by Kriøs - 16/1/2018, 01:16. -
Lars Stark.
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Isaac Staub | Black Aquarius {VI} | Energia BluBack in Black: Epilogo
III
Attese che qualcuno parlasse, ma erano tutti devastati sotto ogni aspetto dalla giornata interminabile e stracolma di eventi pesanti.
Soltanto Lars espresse nuovamente le sue sensazioni in merito alla sparizione di Gabriel e si propose di continuare ad occuparsi dell'esercito, gli altri sembravano vigili per miracolo e Candice non si era ancora fatta sentire.
Si alzò di nuovo, il volto teso e stanco segnato stavolta da un'espressione di comprensione.
«Ok, facciamo una cosa: possiamo pensare domani sera a come rimettere in piedi le nostre vite, che ne dite? Mi rendo conto che siamo tutti ben oltre il limite di sopportazione e a pensarci bene è meglio affrontare a mente meno stressata delle questioni così delicate. Scusatemi, eccesso di zelo. 24 ore di sonno, libertà e tempo per razionalizzare meglio faranno bene a tutti e speriamo che non portino chissà quale nuova disgrazia.
Ci vediamo domani qui poco prima della mezzanotte.»
Si scostò dallo scranno e si incamminò lentamente verso il portone intarsiato con i dodici stemmi delle armature maggiori, dove indugiò qualche secondo prima di voltarsi ancora verso i compagni:
«Vi chiedo soltanto una cosa: toccate tutti questo portone sul vostro simbolo insieme a me. Sigillerò questo posto in modo che soltanto l'impronta cosmica di ciascuno di noi potrà aprirlo. Per il momento dovrebbe bastare, domani penseremo a come evitare che la storia si ripeta e qualcuno trami in solitaria, anche se credo che tutti abbiamo ben chiara l'intenzione di evitare che accada. »
Attese tutti per intessere il sigillo, poi cercò Estelle e le avvolse un braccio attorno, dirigendosi verso casa.
Non prima di aver rivolto un ultimo pensiero a Candice:
♦Candice, stiamo andando ognuno per la sua strada per oggi. Abbiamo molto da processare. Domani a quest'ora saremo di nuovo lì dentro per discutere di cosa abbiamo intenzione di fare. Sei ovviamente più che benvenuta se te la dovessi sentire, altrimenti basta una parola e sarò dove vuoi. Non autodistruggerti in solitudine, sai che sono capace di setacciare l'Isola centimetro per centimetro. Hai perso parte della tua ma sei ancora parte di questa famiglia.
Buonanotte.♦narrato | « parlato » | « altri » | ♦ telepatia ♦
Edited by Kriøs - 5/2/2018, 12:33.