Era arrivato il momento: sarebbero scesi in campo per dare man forte ai loro compagni ed affrontare la Death Queen in persona.
Isaac era attraversato da un mix di sensazioni che altalenava tra il fremente ed il terrorizzato: non c'era possibilitá di errore, un passo falso e sarebbero stati disintegrati come moscerini.
Io dovrei riuscire a cavarmela: gestire i nuovi poteri dovrebbe essere un semplice esercizio di memoria con qualche nuova aggiunta, ma Yoshiro non ha mai affrontato un cambiamento del genere... ragionó.
Poco prima di attraversare lo squarcio che li avrebbe condotti sul campo di battaglia, dunque, fissó l'amico e gli propose qualcosa di assurdo.
♦ Yosh. E' vita o morte. Nostra e di molta altra gente, stando alle parole di Amyros e Amen. Non possiamo permetterci di buttarci a capofitto nella mischia nelle nostre condizioni attuali. Io ho giá avuto a che fare più volte con il cambio di cosmo, e sono fortunato ad essere tornato in qualche modo al ghiaccio, almeno, ma tu... Non posso lasciarti affrontare una battaglia del genere senza che tu sappia gestire come si deve le tue piene potenzialitá. ♦
Era contrito: odiava fare il saccente, o meglio, odiava farlo con coloro che considerava i suoi familiari. In quel momento si sentiva un perfetto stronzo sul piedistallo che cercava di frenare un bambino voglioso di divertirsi, che quello fosse lo stato d'animo di Yoshiro o meno.
Socchiuse gli occhi e strizzó le palpebre poi continuó:
♦ Sintonizza il tuo cosmo col mio. Non sono sicuro che funzioni, ma potremmo tentare una versione distorta di ció che abbiamo fatto poco fa per cambiare il nostro cosmo. Se ci concentriamo sullo stesso luogo potremmo simulare uno scontro mentale per capire come muoverci poi nella vera battaglia. Che ne dici? A te l'onore! ♦
L'avrebbe preso per pazzo. Era ovvio che fosse cosí, ma non c'era altro modo.