[mega quest black] back in black - parte 8 - True Colors

In the Court of the Crimson King

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    Protogenos of Death

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    L'
    interno della Torre è simile all'esterno, sia nel colore sia nella dimensione.
    Numerose rune e sensori luminescenti coprono le pareti del labirinto di corridoi e scale in cui siete finiti.
    Gli eserciti di abomini del Caos sono stipati in ogni dove, equipaggiati con armi grossolane ma dalla tecnologia decisamente superiore.
    Forse una volta erano umani, forse proprio Lemuriani.


    Sul loro equipaggiamento campeggia il simbolo che avete già visto in precedenza.



    Parlano una lingua incomprensibile, ma l'unica cosa che riuscite a distinguere e che vi pare famigliare è la parola "slaanesh".

    Dovete farvi strada tra di loro, mentre una voce sibilante vi accarezza la mente.

    Eccovi, eccovi. Ora vi vedo così come voi vedrete me.
    Non una possibilità, bensì due.
    Raggiungetemi, sfogate pure i vostri istinti su questi esseri inferiori e venite a me...


    Ogni sillaba è un distillato di dolore e di piacere, come aghi piantati nei nervi che ne manipolano il flusso dei sensi in un caos perverso.

    eqoBy1Q




    Giocatori: Gab, Candice, Ben, Black Star

    Siete tutti sparsi, eliminate autoconclusivamente gli space marine del Caos. Siete divisi in due gruppi.

    Candice&Black: vi trovate in una sorta di armeria, se volete potete prendere armi. Sono armi della civiltà dei Titani, quindi robe super tecnologiche.
    Potete scegliere un'arma a testa, corpo a corpo o a distanza. (vibrolame, fucili laser etc...)
    Non vi aggiunge poteri ma vi da l'abilità Arma e potete usarla per incanalare gli altri vostri poteri.
    Sperimentate pure il tutto sugli space marine di Slaanesh e terminate quando decidete cosa fare, se cercare l'origine della voce o cercare Gab etc...

    Gab: Sei in una sorta di labirinto. Senti sia nella teste che - ti sembra - nell'area il rumore dei tamburi.
    Se lo segui ti troverai di fronte a un mega portone, oltre il quale il rumore è fortissimo tanto che fai fatica a starci di fronte.
    Termina quando decidi cosa fare.

    Ben per ora non descrivo dove si trova, appena rientra in gioco metterò anche la sua parte.
     
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    CRIMSON DEFILER

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    H53UqXK

    Gli artigli dell drago nero si abbatterono con furia su una di quelle creature, schiantandolo a terra. Riaggiustò la posizione e cominciò a far gravare il proprio intero peso sul palmo della zampa in modo graduale. Il lamento di quella armatura in parte metallo in parte organica aumentò fino a che non cedette, diffondendo frattaglie e sangue rosati tra gli artigli con violenza esplosiva. Prima di morire l'essere inferiore emise un suono lungo e accorato, a metà tra un grido disperato di dolore e un gemito di estatico piacere.

    Il drago nero ansimò, mentre le onde sonore e gli aghi iniettati di veleno scagliati dalle armi degli umanoidi attorno a lui si schiantavano sulla coltre di tenebre che lo avvolgeva. Quella voce che aveva invaso la sua mente aveva scatenato qualcosa in lui, una reazione fisiologica che aveva diffuso un fuoco brutale in tutto il suo corpo. Si sentiva gli arti deboli, ma al contempo i muscoli incredibilmente tesi, in attesa di un rilascio. Rilascio che probabilmente non sarebbe mai arrivato, per prolungare la sua estatica agonia.

    Era stato diviso dagli altri, e si era ritrovato solo in quella specie di labirinto gremito di quei guerrieri del caos. Non comprendeva le loro grida e le loro estatiche preghiere, ma certi odori erano assolutamente inequivocabili al suo olfatto sensibile. E quella parola era assolutamente impossibile da fraintendere. Slaanesh.

    K- krosis - esalò, mentre uno sciame di darkling corazzati e armati di caos crepitante impalava, macellava, dilaniava tutto ciò che si era raccolto attorno a lui. Gli serviva Candice, aveva bisogno fisico e psicologico di sfogarsi. La sua intera struttura nervosa stava sia soffrendo che godendo per l'estrema e continua stimolazione a cui era sottoposto. Quando la voce finalmente lo abbandonò il caos di sensazioni si placò in parte, ma rimasero i tamburi. Erano nella sua testa, come sempre, ma anche nelle pareti. Quasi gli sembrava di vedere vibrare a ritmo gli angoli del suo campo visivo, in una strana sintonia tra la sua mente e le sue percezioni sensoriali. Frustò il collo, mandando l'intero lato destro della testa a schiantarsi contro il muro. Una fitta di dolore si diffuse dalla punta del muso fino a metà del collo. Avanzò di qualche passo, lasciando una grossa scia di sangue sulla parete.
    Si staccò dalla parete, ciondolando al centro della via mentre la lunga lingua nera si leccava via il sangue dal muso e dai denti. Continuò ad avanzare, seguendo quel suono che nonostante tutto sembrava avere una fonte esterna a cui fare riferimento. In fondo alla sua anima dilaniata da Nidhoggr, Gabriel cominciò a sperare che nel trono eterno al centro del multiverso avrebbe trovato una risposta a questo tormento. Tutto il resto cominciò a diventare secondario. Voleva solo essere liberato dai tamburi, inquinatori dei suoi pensieri e della sua ragione. Cadde improvvisamente sul fianco, inarcando completamente la schiena e la coda ed lasciandosi sfuggire un furioso ruggito, lungo e sofferente. Poi si accasciò, sentendo la tensione accumulata fino a quel momento lasciare il suo corpo.

    Le tenebre primordiali lo difesero passivamente, avvolgendosi attorno a lui in una cupola e limitandosi a schiantare via qualunque cosa si avvicinasse. Con le narici piene dell'odore del proprio sangue nero, Gabriel rimase in silenzio ad ascoltare i tamburi diffondersi nella sua testa. La sua intera massa cominciò a vibrare a ritmo.
    Si rialzò sugli arti tremanti e con un grugnito tornò in posizione e ricominciò a camminare, con molto meno entusiasmo.

    Poi la sua rabbia esplose, improvvisa. Scattò in avanti, dilaniando diversi di quei guerrieri con un singolo fendente dei suoi grandi artigli, crepitanti di khaos. Le sue zanne si chiusero su di uno di loro così velocemente da scalzare la parte superiore del suo corpo da terra lasciando sul posto quella inferiore. Non masticò, lasciò che il movimento e l'inerzia facessero cadere quell'ammasso sanguinolento cosparso di bava nera dalla sua bocca mentre passava al successivo. Compì un massacro con grande violenza, usando la sua piena forza fisica e ogni vantaggio dato dalla sua forma draconica per uccidere tutto ciò che lo circondava. Ne schiantò alcuni contro il pavimento con la lunga coda. Ne disintegrò altri con il suo soffio caotico, mentre altri vennero invasi dall'essenza di tenebra primordiale e come burattini sovrastimulati cominciarono a puntare le proprie armi contro i loro compagni.

    In tutto questo continuò ad avanzare, prima lentamente, poi in una corsa sempre più sfrenata al ritmo dei tamburi. Fece tutto seguendo quel ritmo, ogni suo movimento, ogni uccisione sempre più efferata e drammatica. Ad un certo punto si ritrovò a disporre in strani ordini le interiora di tutto ciò che lo circondava, ordinando intestini in angoli retti simili a grandi circuiti di carne. Senza nessuno scopo preciso, semplicemente voleva farlo e la cosa gli sembrava fottutamente ilare.
    E mentre avanzava, l'intensità dei tamburi aumentava e aumentava. L'intera struttura atomica del drago nero seguiva quel sordo ritmo che aveva dannato la sua vita.

    Svoltò l'ennesimo angolo del labirinto e l'intera area si spalancò davanti a lui. Il suo intero campo visivo venne invaso dalla sagoma di un immenso portone, proporzionato alle dimensioni aliene della torre nera. Sollevò lo sguardo, seguendone la forma e le decorazioni. Dietro di esso sentiva il suono dei tamburi alla sua massima intensità, al punto da provocargli dolore fisico nell'ascoltarlo. Ma a quel punto non aveva nessun altro luogo dove andare, smarrito in quel labirinto. E la possibilità di scoprire l'origine di tutto ciò lo fece scattare avanti. Evocò a sé una grande quantità di energia e la scagliò contro il portone, nel -probabilmente vano- tentativo di sfondarlo e andare oltre.

    H53UqXK
    IT'S AN ACQUIRED TASTE

    E8jlSll
    NOME ♦ Gabriel F.O.N. Faust III
    ENERGIA ♦ Suprema
    CASTA ♦ Black Saint
    CLOTH ♦ Black Cancer {VIII}
    STATUS FISICO ♦ ///
    STATUS MENTALE ♦ ///
    STATUS CLOTH ♦ ///

    RIASSUNTO AZIONI ♦

    ABILITA' UTILIZZATE ♦ ///

    TECNICHE UTILIZZATE ♦ ///
     
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    TRUE COLOURS
    with a love so fierce • 1

    S
    ono in un luogo caldo, neutro.
    Candice apre gli occhi, tutti e due, perché le stanno accarezzando i capelli ed è una sensazione strana: il tocco non lo riconosce, ma al tempo stesso le è familiare in maniera agghiacciante.
    Un lungo brivido freddo lungo tutta la schiena le permette di mettere a fuoco il ricordo e il corpo si irrigidisce di scatto, in preda al formicolio freddo del terrore. Fissa il viso sopra di lei senza quasi vederlo, mentre la pelle d'oca si propaga e la sensazione di essere in trappola la inchioda al suolo, con la testa su quel grembo, il corpo supino e nudo nelle sensazioni.

    Spiacevole, non è vero? Il nostro dono, intendo.

    Candice non sa come rispondere. Una parte di lei vorrebbe urlare, l'altra vorrebbe schernire quella frase...perché chi meglio di Shaula può conoscere i propri poteri? La sta guardando e il suo viso è quello per cui sono morte persone. Ne è sicura, mentre guarda le iridi limpide, il sorriso a mezza bocca, la linea fluida del collo.
    E, lentamente, Candice si calma.
    Sente la paura abbandonarla a poco a poco, scomponendo l'immagine pezzo per pezzo prima di ricomporla e accorgersi che è più familiare.

    Ma grande.

    Shaula stavolta sorride, ma non fa cenno di spostarsi. Candice, dal canto suo, rimane volentieri in quella posizione: è comoda e, in quel momento, non desidera altro. I monili e i gioielli che adornano Shaula catturano la luce in maniera troppo bella per non essere guardati e il tocco sui capelli è finalmente diventato piacevole.

    « È stato terrificante. »

    In quelle sillabe c'è tutto il buio, il panico, milioni di zampe sulla pelle, milioni di punture e le urla di chi non verrà mai sentito da nessuno. Ma anche fresco, olio sui piedi e un profumo inebriante fra le lenzuola. Shaula annuisce piano, ha già capito: in quel momento, sono connesse a un livello così intimo che i ricordi sono semplici dati di fatto ed è difficile distinguere cosa sia di una e cosa dell'altra.

    Sai che non sto parlando del sangue.

    « E sai che non sto parlando solo di quello. »

    C'è ancora buio, ma stavolta è freddo e le milioni di zampe sono tagli e baci, morsi, sangue che scorre. Shaula sorride.
    Sanno entrambe. Sorridono, anche se sono entrambe tristi.

    « Ne è valsa la pena, alla fine? »

    Le mani si fermano, un paio di ciocche color osso sono intrecciate alle dita lunghe, pallide.

    Che cos'è rimasto? Polvere e una speranza. Ho voluto...voluto così fortemente. Niente è sopravvissuto.
    Niente tranne te.


    Le dita si spostano, sono ancora intrecciate ai capelli mentre accarezzano il viso di Candice.

    Te che...così fortemente... ami. Cos'è rimasto di ciò che hai amato?

    Lei rimane in silenzio.

    Otteniamo sempre ciò che vogliamo. E mai è esistita una persona così ferocemente in grado di amare...di consumare, come te. Forse non esisterà mai.
    Amare così...è questo il nostro dono, Candice. Amiamo qualcosa con una forza tale da consumarlo.
    E alla fine, rimaniamo solo noi.


    Sulla punta della lingua di Candice c'è un uomo, un drago e un mostro. Su quella di Shaula c'è solo una parvenza di un uomo e, con le ultime forze, trattiene il suo ultimo segreto.

    È un dono, ma è anche una maledizione, piccola mia.
    Non dimenticarlo mai.


    Sulla mano di Shaula si posa un'altra mano, più callosa e dalle unghie spezzate. La stringe, sentendo il calore di quelle dita mentre Shaula, la prima Black Scorpio si scompone e svanisce dando vita a qualcosa di diverso.


    ***

    Candice aprì gli occhi e vide. Non ci fu senso che non le restituisse con la stessa chiarezza e perfezione la natura delle cose, fino alla più intrinseca. Ogni cosa intorno a lei acquisiva un'impronta fisica assolutamente propria, distinguibile fra milioni della stessa fattezza. Dal più minuscolo granello di detrito alla più violento degli uragani, l'armonia era totale e completa.
    Ed era stupefacente.
    Il vero nome delle cose erano i colori. E ogni colore era la risposta perfetta alla domanda, unica e irripetibile, sulla propria esistenza. E lei poteva vederla, capirla all'improvviso come qualcosa di percepito con la coda dell'occhio.
    Era calma ora. Quasi timorosa che le proprie reazioni potessero disturbare quel microequilibrio in continuo mutamento.

    « Andiamo. »

    PgDqOE4

    Dopo questo, fu solo un sogno.

    ***

    Candice aprì gli occhi e accanto a lei c'era Black Star, sentiva odore di follia e tutto intorno a lei sapeva di morte. Si alzò di scatto, abbracciando l'intera sala in pochi istanti: la sua mente riconobbe armi, nonostante fossero aliene, ma riconobbe anche che intorno a lei non c'era altro se non...quello. Una presenza viscida, pervasiva, sbagliata.

    « Lo senti anche tu, Black Star? »

    Disse quasi di riflesso, cercando di individuare la fonte di quella sensazione ripugnante.
    Fu quest'ultima a individuare loro.

    « Eccovi, eccovi. »

    La schiena della Black Scorpio si inarcò e ogni placca dell'armatura si sollevò irta insieme alle propaggini, in un fruscio metallico che era quanto di più vicino a rendere fisicamente quella sensazione orribile e perversamente giusta. Resistette all'impulso di stringersi fra le braccia e trattenne a forza un gemito sconnesso e quasi dolorante, prima di scoprire i denti in una smorfia furiosa.

    « Stiamo arrivando, Crimson King. Ancora un po' di pazienza. »

    Sibilò, quasi sputando le sillabe. Un tentacolo di sangue guizzò verso uno scaffale, afferrando l'arma di cui sentì di avere bisogno in quel momento. Le aveva riconosciute tutte, ma andò istintivamente a cercare quella che le era più familiare. Il lungo fucile fu nella sua mano, crepitante di energia al suo interno.

    « Cerchiamo Gabriel e gli altri. Se siamo separati ci sarà un motivo, ma ho la sensazione che, in un modo o nell'altro, Neshaals non attenderà a lungo prima di volerci al suo cospetto. »

    Rei...affronterai le tue paure, infine. O lo faremo insieme. Forse...forse troveremo un po' di pace, alla fine.

    Le sue percezioni guizzarono verso l'entrata, dove le urla e gli strepiti delle creature avevano raggiunto la soglia di rottura del rumore di sfondo. Ne aveva costruito un'immagine generale nel retro dei pensieri, calcolandone il numero approssimativo e dividendo, categorizzando dal generale al particolare. Erano ripugnanti: di umano era rimasta la base, su cui era stato creato, impiantato e cresciuto altro. E quel sibilo, canto o mugolìo costante che si portavano dietro: Slaaneshslaaneshaalshlaanes.
    Il Re Rosso aveva molti nomi, ma solo pochi potevano essere pronunciati dai mortali.

    ZXSClR9

    Scosse piano la massa di oricalco, capelli e sangue solidificato che spuntava dal diadema. Guardò Black Star.

    « Ti senti ancora un'arma? »

    Sorrise alla risposta, prima di sollevare il fucile e sparare. La mira era mentale, perfettamente calcolata a livello istintivo e il proiettile d'aria compressa viaggiò insieme alla presa telecinetica di Black Star: esplose a mezz'aria, a poca distanza dal pavimento, con uno scoppio sordo a cui seguì un risucchio che strattonò i piedi (o le appendici inferiori, a seconda dei casi) dei mostri, trascinandone gran parte verso il nucleo e destabilizzando il resto. Chi non finì disintegrato, sfilacciandosi in maniera orribile partendo dalle estremità inferiori, diventò preda della massa telecinetica che lasciò solo atomi volanti dopo il suo passaggio.

    « Sta solo giocando con noi. Dobbiamo solo trovare il modo di approfittare delle pedine. »

    Candice si concentrò, cercando di percepire l'interno della Torre nel suo complesso, fin dove poteva arrivare. I refoli d'aria, le aperture e la conformazione delle stanze, le tracce dei propri compagni o gli indizi verso la loro posizione. La mappatura avrebbe cercato di essere sistematica, comprendendo tutte informazioni di vitale importanza per affrontare un territorio completamente sconosciuto e irto di minacce. Leggere tracce telepatiche avrebbero cercato di raggiungere le menti dei suoi compagni, se li avesse trovati, per condividere la posizione attuale e le informazioni raccolte, tradotte come meglio poteva in sensi a loro più familiari.

    narrato | « parlato » | pensato | « parlato altri » | telepatia
    raozhc7

    NOME • Candice P. Hayez
    ENERGIASuprema+
    CLOTH • Black Scorpio {VIII}
    STATO DELLA CLOTH • Perfetta
    FISICO • Ottimo
    MENTALE • YESSSSSS

    RIASSUNTO AZIONI • Scelgo un fucile da cecchino (tipo Exitus Rifle, ma con la canna più lunga), lo collaudo sugli Space e poi cerco di individuare gli altri usando i sensi, ma soprattutto di mappare la torre. In sostanza faccio un bel check di Percezione (con annesse trappole) generale :zizi:
    ABILITÀTECNICHE

    Toxicity

    Nei secoli la Black Cloth di Scorpio lascia una scia di sangue che lega assieme tutti i precedenti proprietari come un filo rosso. L'abilità principale che contraddistingue i detentori di questa armatura è il possedere un particolare controllo sul sangue, contaminato da un'antichissima maledizione che lo rende un veleno mortale. Il dominio di questa abilità permette di creare, sotto dispendio di Cosmo, quantità di sangue velenoso o utilizzare quello già presente (dentro al corpo o schizzato fuori a causa di ferite) per creare attacchi letali, armi o barriere difensive. Inoltre, grazie ad un limitato controllo sulle componenti biologiche del sangue, Candice può fermare emorragie, proprie o altrui usando il proprio sangue coagulato come barriera fisica sulla ferita.
    Diversamente dal Saint di Pisces, il veleno che satura il sangue del possessore scorre normalmente inerte nelle vene; essendone però ogni cellula impregnata senza rigetto, questo rende il possessore immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie (!!! ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica).
    Reagendo con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
    - Lysergium ~ quando entra in circolo, questa composizione agisce principalmente come un potentissimo allucinogeno; i suoi effetti coinvolgono tutti e cinque i sensi in spaventose illusioni molto reali con un effetto simile ai "bad trip" causati da alcune sostanze presenti in natura, accompagnati da forti sensazioni di ansia e paranoia. Lo scompenso sensoriale inoltre può causare ipersensibilità al dolore crescente, che insieme alla paranoia possono condurre alla follia.
    [Precisazione: diversamente rispetto all'abilità Illusioni Mentali, la percezione e la reazione al trip stanno all'avversario; il possessore dell'abilità non può controllare le visioni.]

    Walkin' on Air

    Il controllo completo sull'elemento Vento da parte della Black Saint è un'altra abilità legata alla Black Cloth: gli attacchi che da esso derivano, spesso e volentieri combinati con il sangue velenoso di Candice nelle sue varie composizioni, la rendono una temibile avversaria specializzata nel combattimento a distanza - sebbene non sia da sottovalutare la versatilità di questo potere anche nel combattimento ravvicinato. Il livello di abilità raggiunto è ormai tale da permettere a Candice di manovrare la pressione e la quantità di ossigeno all'interno del suo campo d'azione [in seguito all'up dell'abilità a Energia Nera], ampliando ulteriormente la gamma pressoché infinita di attacchi o azioni possibili; partendo da semplici lame di vento, così sottili e veloci da potersi insinuare nelle giunture dell'armatura avversaria, fino ad arrivare a tifoni di proporzioni immense a causa dei quali persino l'ossigeno scompare, non c'è limite alla fantasia con questo elemento caratterizzato dall'essere pressoché invisibile e letale allo stato naturale.
    Inoltre Candice, manovrando le correnti sotto di lei, può utilizzarle per volare [Only GdR e da ritenersi come "camminare/correre sostenuto dalle correnti"] o compiere balzi ad altezza spropositata, spostamenti laterali improvvisi o addirittura, opponendo un forte vento contrario, rallentare e deviare colpi di tipo fisico o Cosmico.

    Animal I Have Become

    Lo scorpione è un predatore, e come tale deve servirsi di sensi superiori alla norma per cogliere di sorpresa le proprie prede: è così che Candice ha acquisito una vista, un udito, un odorato, un tatto e un gusto superiori alle normali capacità di un essere umano e di anche di un normale Cavaliere. Questa abilità la rende in grado di percepire l'avversario o i suoi attacchi semplicemente dalla vibrazione che essi producono nell'aria o sul terreno non appena entrano nel suo campo d'azione, rendendola un avversario difficile per chi usa le Illusioni Ambientali [non è da considerarsi un'immunità, bensì una leggera resistenza ad attacchi di questo tipo, inversamente proporzionale all'Energia avversaria]; inoltre, la sua vista potenziata le permette di vedere anche nella penombra più oscura, purché ci sia una fonte di luce, ma non nella totale oscurità (dove invece entrano in gioco gli altri sensi in maniera altrettanto efficace per compensare la mancanza). L'udito fuori dalla norma le permette invece un'equilibrio impressionante.
    N.B. Questa abilità influenza sì i sensi, ma non il tempo di reazione o in generale i riflessi, a differenza dell'abilità Istinto Animalesco.

    Toxicity

    Nei secoli la Black Cloth di Scorpio lascia una scia di sangue che lega assieme tutti i precedenti proprietari come un filo rosso. L'abilità principale che contraddistingue i detentori di questa armatura è il possedere un particolare controllo sul sangue, contaminato da un'antichissima maledizione che lo rende un veleno mortale. Il dominio di questa abilità permette di creare, sotto dispendio di Cosmo, quantità di sangue velenoso o utilizzare quello già presente (dentro al corpo o schizzato fuori a causa di ferite) per creare attacchi letali, armi o barriere difensive. Inoltre, grazie ad un limitato controllo sulle componenti biologiche del sangue, Candice può fermare emorragie, proprie o altrui usando il proprio sangue coagulato come barriera fisica sulla ferita.
    Diversamente dal Saint di Pisces, il veleno che satura il sangue del possessore scorre normalmente inerte nelle vene; essendone però ogni cellula impregnata senza rigetto, questo rende il possessore immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie (!!! ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica).
    Reagendo con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
    Lysergium ~ quando entra in circolo, questa composizione agisce principalmente come un potentissimo allucinogeno; i suoi effetti coinvolgono tutti e cinque i sensi in spaventose illusioni molto reali con un effetto simile ai "bad trip" causati da alcune sostanze presenti in natura, accompagnati da forti sensazioni di ansia e paranoia. Lo scompenso sensoriale inoltre può causare ipersensibilità al dolore crescente, che insieme alla paranoia possono condurre alla follia.
    [Precisazione: diversamente rispetto all'abilità Illusioni Mentali, la percezione e la reazione al trip stanno all'avversario; il possessore dell'abilità non può controllare le visioni.]


    Edited by ~S i x ter - 2/9/2017, 15:14
     
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  4. » Black Star
     
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    Back In Black - PART 8

    » Black Star

    I

    La battaglia contro le creature che sono ammassate attorno alla gigantesca torre è totalmente unilaterale, merito soprattutto degli incredibili poteri a cui tutti i Black Saint hanno avuto accesso. Prima ancora di cominciare realmente a sondare le proprie capacità, Black osserva con disappunto che un'intera area dell'esercito nemico si è letteralmente tramutata in una pioggia di cadaveri, lasciandogli la strada totalmente sgombra.

    -Essere così potenti potrebbe rivelarsi noioso... ma chi voglio prendere in giro-

    Prosegue verso la titanica struttura, ma anche avvicinandosi non riesce a vedere un modo per accedervi e a giudicare dal comportamento degli altri, nemmeno loro hanno ancora individuato nulla. Per quanto frustrante la situazione risulti essere, Black si impone di rimanere calmo. E' sicuro di riuscire a trovare un modo, a costo di doversi fare largo attraverso quelle mura. Sicuramente quegli immensi simboli luminosi sulla sua superficie devono avere uno scopo, a giudicare da come l'aria tremi nei loro pressi, e potrebbero proprio celare un ingresso.

    Improvvisamente, l'intera struttura comincia ad emettere un suono peculiare, estremamente fastidioso nonostante sembri essere quasi armonioso. Quando Black prova ad isolarsi le orecchie creando dei cuscinetti telecinetici, scopre con un pizzico di sorpresa che in realtà è la sua mente a percepirlo, senza necessità dell'udito da tramite. Probabilmente il suo cristallo lo potrebbe proteggere da quel maledettissimo suono, ma prima che ne abbia la possibilità la luce dei sigilli si fa più intensa e lo spazio attorno a lui si distorce completamente, inghiottendolo in una oscurità talmente profonda da ricordagli quella generata da Gabriel in combattimento.
    La sua permanenza in quella situazione, però, dura a malapena qualche istante.
    Essendo abituato a spostarsi attraverso lo spazio, non ha problemi ad atterrare in piedi quando ricompare in uno corridoio scuro, illuminato poco più che a sufficienza da simboli e luci dall'aria piuttosto aliena. Con suo sollievo, constata che quel teletrasporto forzato non gli ha recato danno, forse anche per merito della sua rinnovata armatura.
    Sentendo un suono alle sue spalle, si volta e realizza che anche Candice è stata portata lì insieme a lui. Leggermente sollevato, le va incontro di qualche passo.

    -Immagino che siamo dentro finalmente... e guarda un po' dove siamo capitati!-

    Con gioia che traspare anche dalla sua voce, Black corre verso la stanza alle spalle della donna, o meglio, verso tutto l'arsenale che vi è accatastato dentro. Dozzine di armi delle tipologie più disparate sono ordinatamente riposte su ben tre delle quattro pareti e nella stanza ci sono numerosi scaffali e rastrelliere ordinatamente disposti, tra i quali Black si aggira come un bambino al negozio di giocattoli prima di Natale. Se qualcuno gli chiedesse come sarebbe la casa dei suoi sogni, da quel giorno in poi sicuramente descriverebbe quel posto.
    Subito afferra la prima arma a portata di mano, un grosso martello dall'impugnatura piuttosto tecnologica. I solchi sulla sua superficie fanno intuire che non si tratti di un banale pezzo di metallo, ma Black lo posa subito giù e passa ad esaminare le armi successive.

    -Lo senti anche tu Black Star?-

    Il ragazzo si blocca, come strappato dal suo sogno di guerra. Non ha detto nulla fino a quel momento, cercando di accantonare quella sensazione, ma se anche Candice dice così non può essere qualcosa da ignorare. Proprio come teme.

    -Sì... lo sento-

    La presenza della Lacrima è stata qualcosa di diverso, una sorta di pressione capace di prosciugarti e spossarti, nulla a che vedere con quella che sembra aleggiare loro intorno. Il modo più semplice di descrivere quella sensazione è immaginarsi di avere la pelle d'oca su tutto il corpo e il fiato di una belva sul collo. E la belva gli sta parlando.

    -Eccovi, eccovi. Ora vi vedo così come voi vedrete me. Non una possibilità, bensì due. Raggiungetemi, sfogate pure i vostri istinti su questi esseri inferiori e venite a me...-

    Un brivido freddo gli scorre lungo tutta la schiena, mentre le sue emozioni sono in bilico tra la paura e la rabbia. Quel bastardo può permettersi di sfidarli così, ma non per questo non la pagherà.
    Candice ha già le idee chiare sul da farsi e afferra un'arma dalla parete, probabilmente intenzionata a portarsela dietro.

    -Cerchiamo Gabriel. Se siamo separati, ci sarà un motivo, ma ho la sensazione che, in un modo o nell'altro, Neshaals non attenderà a lungo prima di volerci al suo cospetto in ogni caso-

    Niente da obiettare per Black, anche per lui pare la scelta più logica e sensata. Gabriel è al limite della definizione di mostro e folle, ma anche se adesso hanno tutti quanti un potere che sulla carta rivaleggia tranquillamente col suo, lui proprio per la sua mostruosità e follia rimane comunque il guerriero più pericoloso sia per loro che per il nemico.
    Black ridacchia dentro all'elmo chiuso, un suono che gli giunge strano alle orecchie, ma piacevole.

    -Io sono L'arma. Io vivo per queste battaglie-

    Getta a terra senza pensarci troppo la strana spada luminosa che ha raccolto, prendendo al suo posto una lunga alabarda lucida.
    Trambusto nel corridoio, segno che qualcuno sta arrivando. Il rumore dei passi è forte e pesante, il che significa che sono tanti e sono pesanti. Un vero e proprio plotone di soldati in corazza pesante svolta l'angolo, a passo fiero e armi spianate, pronti a portare morte e terrore ai loro nemici. Ciononostante, per un secondo si ritrovano immobilizzati, incapaci di muovere anche un singolo muscolo.
    Il potere telecinetico di Black Star li tiene completamente in pugno, mentre lui finisce di studiare la sua arma. Soddisfatto, sceglie di tenersela e finalmente rivolge lo sguardo contro quei soldati. Probabilmente vorrebbero parlare, urlare, combattere o fuggire, ma nulla di questo ha importanza per lui. Finalmente vede ciò che è la realtà delle cose, la sfiora col suo potere. Sente le singole forze che li tengono insieme, quelle che permettono loro di esistere, e le vanifica. La materia stessa di quei marines alieni si sfalda, incapace di opporsi al potere di Black Star. Dove fino ad un attimo prima c'è stato un intero plotone, adesso non rimane che materia sconnessa, cumuli di polvere e vapori che si disperdono velocemente. Non li ha lasciati gridare nemmeno quando il loro corpo si è sgretolato a livello atomico. A lui non importa delle loro grida.

    -Muoviamoci, la strada potrebbe essere lunga e non intendo farmi aspettare-

    6sZ7AfQ

    Nome ★ Black☆Star
    Energia ★ Suprema+
    Cloth ★ Black Aries
    Status Cloth ★ Indossata - Grado 8
    Status Fisico ★ Perfetto
    Status Psicologico ★ Freddo e determinato
    Riassunto ★ Una volta all'interno, mi metto ad esaminare alcune armi. Mentre parlo con Candice, scelgo un'arma e sento arrivare dei soldati, che appena svoltano l'angolo sperimentano per primi la mia nuova telecinesi distruttiva

    ABILITA’ ★ CRISTALLO NERO
    La furia istintiva di Black Star, unita al suo cosmo, si manifesta al suo comando sotto forma solida, tramutando il suo intento omicida, la sua ira e più in generale tutte le sue emozioni più violente in un cristallo nero come la notte e incredibilmente duro. Questo cristallo, non solo è una incredibile arma di offesa e difesa grazie alla sua durezza incomparabile ad uno costrutto generato da un cosmo di pari livello, ma possiede qualità nascoste che lo rendono ancora più temibile sia in attacco che come protezione. Essendo generato da pensieri ed emozioni tanto violente, esso è anche in grado di schermare da tecniche che tentano di agire sulla mente, come illusioni e controlli mentali, ma anche violenti attacchi contro la mente di Black Star. Inoltre, un avversario troppo incauto, potrebbe scoprire che, toccando con qualsiasi parte del corpo quel materiale, si troverebbe attraversato da un violentissimo shock nervoso, che si tradurrebbe in dolore e spossatezza mentale, con conseguente disorientamento e debolezza.

    ★ TELECINESI
    La volontà di Black Star, grazie al cosmo, è capace anche di modificare il mondo attorno a lui, imponendosi sul regolare corso degli eventi. I comandi che impartisce alla materia vengono eseguiti; se ordina ad un masso di sollevarsi esso lo fa, se un avversario deve piegarsi al suo cospetto una violentissima pressione lo schiaccerà al suolo. Al suo volere, la materia può esplodere o comprimersi, spostarsi o rimanere immobilizzata, essere scagliata in cielo o premuta per terra fino a ridursi in polvere. In termini pratici, questo potere rende anche Black Star capace di levitare, deviare colpi diretti a lui o persino respingerli e utilizzare l’intero campo di battaglia come un’estensione di sé.

    Bonus nera: Il potere telecinetico di Black Star ha raggiunto una potenza e una precisione tale da poter arrivare a scuotere gli atomi che compongono la materia singolarmente, annullando la forza dei legami che li tieni uniti. Di fatto, i suoi colpi telecinetici riescono letteralmente a distruggere la struttura della materia, qualunque essa sia: armi, difese, persino esseri viventi. Subire quei colpi significherebbe vedere il proprio corpo essere frammentato e cancellato, rendendo, quindi, il potenziale offensivo e difensivo della telecinesi enormemente maggiore. Solamente un potere cosmico sufficientemente potente può prevenire questi effetti, o quantomeno mitigarli per renderli meno dannosi.

    ★ TELETRASPORTO
    Se normalmente un corpo ci metterebbe del tempo a raggiungere un luogo diverso da quello di partenza ma comunque nelle vicinanze, Black Star ha invece il potere di compiere, anche se con un certo dispendio di energie, il tragitto in meno di un istante, non importa quale siano gli ostacoli che lo separino dalla sua meta. Questo vero e proprio teletrasporto consiste nella scomposizione completa della materia che compone il corpo di Black e la ricomposizione praticamente nello stesso istante, soltanto in posti diversi. E’ comunque possibile che un colpo molto ampio e devastante sia in grado di arrecargli danni persino durante lo spostamento dei suoi atomi. Inoltre, per quanto utile e versatile questa sua capacità possa essere, la quantità di energia richiesta per compiere il teletrasporto lo rende troppo rischioso da eseguire più volte durante un combattimento, costringendo Black a farne un uso limitato.

    ★ TELEPATIA Con un minimo di concentrazione e cosmo, Black riesce a fare a meno della comunicazione verbale e ad accedere alla forma superiore di dialogo: quello tra menti. Nel remoto caso che il suo pensiero sia rivolto a qualcuno all'infuori di se stesso, può direttamente parlare direttamente con la mente di quest'ultimo, con uno scambio di informazioni immensamente più rapido ed efficiente del normale parlare, nonché più discreto.


    TECNICA //
     
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    Protogenos of Death

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    L'
    impatto è devastante, ma dal ritardo con cui la porta si apre sembra quasi che tu abbia in qualche modo attivato un meccanismo.

    Oltre essa trovi una stanza immensa, con al centro una sorta di gigante robotico dalle innumerevoli braccia che quasi a ritmo perfetto scaglia migliaia di colpi contro gli agenti del caos che escono da faglie dimensionali e che cercano di aggirarlo.
    tumblr_nxox9ctxlU1qjabr0o9_1280
    La stanza è incrostata di poltiglia, così quasi tutta l'armatura dell'automa, segno che questa misteriosa difesa è in atto da tempo sconfinato.

    Il resto della stanza sembra una sorta di laboratorio alla tua vista attenta, anche se non riesci a comprendere la funzione della maggior parte degli strumenti.
    Un sigillo estremamente potente deve proteggerlo considerando che saranno millenni che quelle creature c'erano di vincere il guardiano e le faglie che si creano sono strette e durano frazioni di secondo...

    eqoBy1Q




    Candice&Black: Se cercate di mappare la torre non ci riuscite, è una sorta di labirinto. Candice capisce che qualcuno sta muovendo le strade piegando lo spazio.
    Il cosmo di Gabriel però è chiaro (mentre non percepite quello di Ben e degli altri) e più vi avvicinate più notate che questa alterazione si riduce, fino a che riuscite a raggiungerlo.

    Quando arrivate da Gab potete aiutarlo :zizi:

    Gab: Appena vedi l'ecatonchiro che picchia i robi del caos emettendo lo stesso suono dei tamburi che hai nella testa hai tipo un flashback del vietnam.
    Non è qualcosa di chiaro, ma vedi massacri incredibili tra creature simili ad angeli, creature del caos e a robot, ma con forme assolutamente inumane.

    Quando ti riprendi se cerchi di capire cosa viene protetto dall'Ecatonchiro, noti che dietro di lui si apre un corridoio innanzi al quale vi è un piedistallo in cui è conficcata una spada viola.
    Più la fissi più capisci che non è realmente viola, ma è di un metallo alieno difficilmente percepibile dai sensi umani in termini di colore e di odore.

    Puoi cercare di prendere la spada, ma l'ecatonchiro cercherà di prenderti, è in pieno protocollo di autodifesa. Gestisci la cosa come ritieni.
    Se prendi la spada questa non ti sembra altro che una spada particolarmente dura (livello 8), capisci però che in qualche modo di permette di controllare l'ecantonchiro e lo spazio che ti circonda.

    Una volta che hai la spada in mano agisci in modo condizionale :zizi:

    Postate entro sabato 9
     
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    II

    H53UqXK

    Lo scontro tra la massa caotica e il portone fu tale da coprire per un singolo istante il frastuono che proveniva da dietro di esso. I timpani del drago nero fischiarono per un istante mentre scrollava il capo, cercando di recuperare rapidamente l'udito. Non seppe con precisione quando accadde, a causa del continuo rimbombare all'interno della sua testa. La porta rimase in piedi, intatta e senza nessun segno che testimoniava il suo attacco.
    Inclinò il capo pensieroso quando la porta cominciò a muoversi da sola dopo una decina di secondi. Non l'aveva sfondata, forse aveva inavvertitamente qualche meccanismo nascosto oppure aveva semplicemente reagito ad un contatto cosmico. A quel punto ogni supposizione poteva essere valida, era al cospetto di una tecnologia impiegata dalla stirpe che ha generato l'umanità, era semplicemente ad un livello che per il momento non poteva comprendere.
    Per il momento.

    Quando la porta si aprì a sufficienza poté finalmente vedere cosa si celasse dietro di essa. Prima della vista ad essere aggredite furono il suo olfatto ed il suo udito. Il suono era ovattato dalla porta, ma una volta aperta il frastuono lo aggredì a piena forza al punto che dovette creare dei tappi di tenebra nei suoi condotti uditivi, per ammortizzare. Poi arrivò l'odore, fetido, rancido. Putrefazione avanzata. Sbuffò dal naso cercando di scacciare di riflesso l'odore dalle proprie narici, inutilmente. Era un odore estremo, radicato.
    Infine il suo cervello riuscì a concepire che cosa avesse davanti, mentre la porta completava il suo movimento. Inarcò il collo e sollevò il capo, cercando di comprendere tutto quanto nel suo campo visivo. Era una stanza immensa, più grande di quanto aveva visto fino a quel momento tra le mura del labirinto. Al centro di tutto stava una creatura gigantesca.

    Non riuscì immediatamente a capire se fosse organica o robotica, sembrava una unione perfetta dei due concetti, come se tale divisione fosse arrivata solo in tempi successivi alla creazione di quella cosa. Cercava di catturare altri dettagli ma era difficile. Le sue innumerevoli braccia erano in movimento costante e perfetto. Ogni movimento era un colpo, un attacco rivolto a creature del caos che cercavano di passare oltre il gigante da squarci nella realtà che si aprivano ovunque.

    La forma draconica di Gabriel si dissolse, mentre completamente basito muoveva qualche passo all'interno della stanza, superando il portone ormai spalancato. Continuò a guardare la creatura, cercando di comprendere. Era un sistema di difesa, ovviamente, e stava combattendo costantemente le forze del chaos. Da un tempo infinito probabilmente, suppose vedendo la quantità di frattaglie e poltiglia putrefatta che lordavano i dintorni, le mura, il pavimento e l'armatura del gigante stesso. Quante creature del chaos avevano cercato di passare, quante ne aveva uccise il gigante?

    Poi realizzò. Il frastuono sentito fino a quel momento era il suono emesso dagli attacchi del gigante mentre schiantava le creature del caos. QUELLO era il suono che sentiva nella sua testa, non erano tamburi, era il frastuono di enormi pugni metallici che si abbattono come magli implacabili su ogni cosa nel suo raggio d'azione. E il ritmo era quello, perfetto, instancabile. Quel gigante era la fonte del suono che lo aveva tormentato per tutto questo tempo senza una ragione.

    Ma perché? CHE SENSO HA?? - Si afferrò la testa e cadde in ginocchio. Con lo sguardo fisso nel vuoto e i muscoli tesi Gabriel gridò mentre immagini, suoni e sensazioni eruttavano nella sua sfera cosciente sovraccaricando la sua mente. Si ritrovò trasportato in scenari antichi, ricordi orribilmente ancorati alla sua psiche. Le immagini erano confuse, sovrapposte, tempi incalcolabili schiacciati in pochi istanti. Interi campi di battaglia squassati da potenze incomprensibili, dove enormi figure combattevano tra di loro. Vide COSE che per motivi e certi dettagli potevano essere accomunati ad angeli, come aureole di luce e fiamme, o ali. Ma c'era altro, forme che non avevano senso, come un enorme cubo inclinato che scagliava raggi di intensità nucleare tagliando letteralmente in due il paesaggio. Vide mostri meccanici ergersi contro creature del caos dalle forme assurde e scagliare attacchi di una potenza che non aveva ritenuto possibile fino a quel momento. Memorie di battaglie che non aveva mai combattuto lo schiacciarono e lo affaticarono, fino a quando come arrivato, quella specie di flashback scomparve, lasciandolo inginocchiato a terra ad ansimare pesantemente. Lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e rimase ad osservare il gigante.
    Poi qualcosa nel suo cervello fece click e collegò. Era un ecatonchiro. Un gigante dalle innumerevoli braccia, all'interno del trono eterno di Crono. Aveva senso. O almeno era un automa con le fattezze di un ecatonchiro.

    Si voltò verso l'esterno, e vide Candice e Black Star comparire da dietro l'angolo del labirinto. Inspirò a fondo e si alzò in piedi.

    Gli altri? - Chiese, con il cuore che ancora batteva all'impazzata mentre - esaurito lo schock del vedere l'ecatonchiro - guardava il resto della stanza. Era un laboratorio, non c'era dubbio. Ma a parte qualche cosa di ovvio, come qualche strumento di osservazione la cui forma ricordava MOLTO vagamente un microscopio, o qualche camera di contenimento, per il resto non aveva assolutamente idea di che cosa potessero essere quelle strumentazioni. Vedeva lastre lisce, senza nessun dettaglio, a diverse angolazioni e altezze. Per quel che sapeva, potevano essere sia tastiere che schermi. Si spostò un poco di lato, guardando oltre l'ecatonchiro.

    Mh? - inclinò il capo, guardando oltre l'enorme figura in movimento. Un corridoio si addentrava ulteriormente nella sala e in fondo ad esso notò qualcosa. Un piedistallo con una spada viola. Ma era viola? Si schermò gli occhi con le mani per guardare oltre senza il riverbero delle luci di quel laboratorio e notò che il colore che aveva visto era solo una sua impressione. No, non era viola, era un colore che riusciva a malapena a registrare, gli dava quasi fastidio a guardarla, semplicemente il suo cervello non sembrava essere costruito per capire quella colorazione e stava cercando di metterlo in fondo allo spettro visivo, dando come risultato quello strano viola.

    L'elmo della god cloth si aprì, facendo scivolare le placche nel collare. Si accarezzò il mento, pensieroso. Cominciò ad avanzare, per poi scattare indietro a velocita massima quando vide che una delle enormi mani stava dirigendosi verso di lui. La evitò a malapena e lo spostamento d'aria provocato dall'impatto lo fece scivolare sui tacchi per vari metri, arrivando accanto a Candice e Black Star.
    Indicò con la mano la spada in fondo al corridoio in modo che entrambi potessero vederla.

    Quell'arma deve essere importante - disse, occhieggiando per un attimo quelle che i due stringevano. Quelle erano una novità. - Le creature del chaos stanno cercando di raggiungerla da una infinità di tempo, quindi deve avere un qualche significato. Inoltre, sembra essere il culmine di questo labirinto. Non c'è nient'altro per noi qui, e non possiamo rimanere ad attendere che ci vengano a prendere o ci prendano per sfiancamento. - Fece le spallucce. - A questo punto siamo a corto di opzioni, ed io di idee. In ogni caso, un artefatto custodito da un ecatonchiro nella tomba di Urano deve essere per forza estremamente potente.

    Riprese ad avanzare, omettendo qualunque dettaglio riguardante quello che aveva appena visto nella sua mente e il fatto che il suono fatto dall'ecatonchiro stesse rimbombando nella sua testa da quando avevano combattuto con Ataraxia. La cosa non aveva senso di suo e non aveva modo di spiegarlo. A quel punto avrebbe avuto solo come effetto quello di preoccupare sua moglie, e non era una cosa che poteva permettersi in quel frangente. Dovevano affrontare due dei del chaos, la cui potenza superava quella della regina nera stessa. Anche per quello Gabriel decise che avrebbe preso quella spada. Tutti gli altri black saint, per merito dello sforzo combinato degli alchimisti, avevano raggiunto il suo stesso potere. Questo non lo accettava. Doveva ergersi su di loro, osservarli dall'alto, e avrebbe fatto come sempre. Avrebbe accumulato mezzi di potere, anche se Yawgmoth lo aveva messo in guardia su ciò.

    Ma quelle visioni? A quel punto, Gabriel le bollò come una reazione di Nidhoggr, delle infinità di anime e di ricordi immagazzinati nella spada. Dopotutto nemmeno lui aveva accesso immediato a tutte le esperienze, e forse quegli scenari appartenevano al tempo del mito, in cui uno dei primi proprietari della spada aveva combattuto. Dovevano essere ricordi particolarmente vividi se la vista dell'ecatonchiro aveva scatenato una reazione così violenta ed improvvisa, da simulare un attacco di stress post traumatico. Sì, doveva essere quello.
    Ma perché sentiva nella propria mente i colpi dell'ecatonchiro. Forse c'era una spiegazione anche per quello. Gli ecatonchiri erano stati confinati nel tartaro, e Gabriel avendo accesso a quella dimensione candida forse aveva un qualche legame spirituale con la creatura. Sì, doveva essere per forza una spiegazione così semplice, una coincidenza, nient'altro.

    Guardò le creature del caos e i portali da cui provenivano. Erano instabili, fugaci e più di una volta li vide chiudersi addosso a ciò che li stava attraversando, tranciandone il corpo e costringendoli ad una umiliante e rapida morte per le mani dell'ecatonchiro. Poteva non comprendere il livello di sapere che interessava quel luogo, ma ne sapeva abbastanza da riconoscere una interferenza cosmica potente quando la vedeva. Doveva essere merito dei sigilli titanici tutto ciò. Forse ci avevano messo millenni anche solo per cominciare ad aprire quelle piccole faglie dimensionali.
    Tornò a guardare l'ecatonchiro, considerando distanze, traiettorie, raggio d'azione delle braccia.

    Vado io. Io tra noi tre posso contare sul potere della spada per ignorare il dolore delle mie ferite, come ho fatto da - si fermò un attimo a fare mente locale - dallo scontro con Oculus. Ho combattuto con il corpo completamente a pezzi contro Ataraxia, fino a quando Rei non ha usato Yiggdrasil per curarci tutti. Voi d'altro canto sareste invalidati dall'essere colpiti da qualcosa del genere. Andrò io. Aiutatemi come meglio credete. - E prenderò la spada per me, pensò, ma non lo disse.

    Il suo cosmo cominciò a ribollire, mentre il potere di Nidhoggr lo avvolgeva in una coltre di anticosmo, tenebre e khaos, esalando volute di fumo nero. Percepì il cosmo di Candice e l'aria vorticargli attorno, mentre il cristallo di black star affondava nell'abisso delle tenebre, agganciandosi alla sua armatura per creare un ulteriore strato protettivo.
    In tutto ciò era appesantito, perciò creò vari tentacoli per aiutarlo nella locomozione.
    Scattò in avanti e una volta entrato nel range di minaccia, l'ecatonchiro reagì immediatamente alla sua presenza. Il primo colpo era previsto, e Gabriel scartò di lato riuscendo ad evitarlo per un soffio. In quel momento aveva già percorso una buona parte di distanza. Poi arrivò il secondo, andandosi a schiantare contro la bolla d'aria creata da Candice. Il contraccolpo lo fece rallentare, piegandogli le gambe, ed in quel momento arrivarono altri assalti. Apparentemente il programma dell'ecatonchiro aveva capito che non sarebbe andato giù facilmente come le creature del caos. Con un gemito dolorante riprese a correre mentre altri colpi cominciarono a schiantarsi contro le sue difese con violenza inaudita, sempre allo stesso impeccabile ritmo. Cercò di variare la traiettoria, ma ciò ebbe solo successi marginali. La quantità di arti permetteva di correggere immediatamente il tiro mentre un colpo stava venendo deviato dalle correnti di Candice, dalle sue tenebre o dai poteri di Black Star.
    Un ultimo colpo infranse tutte le sue difese, già indebolite dall'ordalia, e lo scagliò in aria. Dolorante Gabriel ne approfittò per estendere un tentacolo di tenebre verso il polso dell'ecatonchiro e sfruttare lo slancio del suo movimento per scagliarsi in direzione del corridoio, volando a massima velocità oltre il suo raggio d'azione. All'ultimo istante un colpo lo intercettò e lo schiantò a terra, ma finì oltre la zona di pericolo.

    Rimase a terra qualche secondo, ansimante e sofferente. Sollevò una mano per dichiarare di essere ancora vivo e si rialzò. Avanzò verso la spada e la osservò meglio. Nemmeno da vicino poteva identificare il suo colore. Esitò un istante prima di allungare la mano e stringerla sull'impugnatura. Socchiuse gli occhi aspettandosi una qualche reazione o meccanismo di difesa ma non accadde nulla. Tirò verso l'alto e la spada si sfilò dal piedistallo con una facilità disarmante. Se la rigirò tra le mani, osservandola. Non conosceva quel metallo, non lo aveva mai visto prima d'ora e ancora una volta gli sembrava quasi che il suo corpo non fosse patto per contemplarne la presenza. Era incredibilmente alieno come oggetto, nonostante avesse la forma di una grossa spada viola.
    Ma c'era qualcosa. Una sensazione, informazioni che scorrevano nel retro della sua mente, come un processo in background.

    Forse la spada stava condividendo informazioni al suo cosmo, o qualcosa del genere. A quel punto, Gabriel stava andando avanti per ipotesi. Deve essere il dispositivo di controllo. - Disse - O uno strumento generico. - Qualcosa, in quella spada, sussurrava al suo cosmo che fosse collegata all'ecatonchiro, e alla struttura stessa dello spazio che li circondava. Un'arma estremamente avanzata, concluse.

    Forse posso portarci fuori da qui. - Sollevò la spada in alto sopra la testa, cercando di imporre l'ordine all'ecatonchiro di smettere di tentare di attaccare loro te, in modo da avere movimento libero in quella stanza. poi la calò dall'alto verso il basso, cercando di comprendere come funzionassero davvero le capacità che la spada sembrava avere.

    H53UqXK
    IT'S AN ACQUIRED TASTE

    E8jlSll
    NOME ♦ Gabriel F.O.N. Faust III
    ENERGIA ♦ Suprema
    CASTA ♦ Black Saint
    CLOTH ♦ Black Cancer {VIII}
    STATUS FISICO ♦ ///
    STATUS MENTALE ♦ ///
    STATUS CLOTH ♦ ///

    RIASSUNTO AZIONI ♦

    ABILITA' UTILIZZATE ♦ ///

    TECNICHE UTILIZZATE ♦ ///
     
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    I
    l viso di Candice si corrucciò sotto l'elmo, la testa leggermente inclinata: fissava un punto casuale della stanza, ma non lo vedeva veramente mentre percorreva le strade della torre da una parte e dall'altra. La sua visione complessiva era vuota e pulsante, contornata nello spazio da mura che non percorrevano tragitti consueti dopo averli previsti. All'ennesimo vuoto inaspettato, si lasciò sfuggire un breve sospiro. Nessuna risposta dagli altri: il pensiero di essere stata separata così bruscamente da Rei e di non aver alcun modo di raggiungerlo la turbava, ma sapeva anche di dover avere fiducia in lui. Non era più il bambino spaventato da se stesso, ma un ragazzo consapevole di sé e del proprio potere.

    « Qualcuno sta manipolando i corridoi. Non seguono una planimetria precisa, dovremo stare attenti. Forse sono illusioni, ma c'è qualcosa di..brusco, come uno stacco, che mi fa pensare più all'uso delle dimensioni. Dobbiamo stare attenti. »

    Parlò scegliendo attentamente le parole da usare, nonostante fosse consapevole fosse comunque difficile spiegare le proprie sensazioni a un esterno...soprattutto qualcuno di poeticamente poco dotato come Black Star. Il pensiero le era sovvenuto ripensando alle abilità di Rei, ma anche quelle della scomparsa (o forse no?) Eleuteria permettevano un confronto non indifferente.

    « Degli altri non sento niente, ma sono riuscita a percepire Gabriel da qualche parte. Forse lui ne saprà qualcosa. »

    Imbracciò meglio il fucile, percependone le linee aliene e affilate, e lo agganciò sulla schiena, facendo cenno al collega di andare.
    Si insinuarono all'interno dell'immensa architettura, che svettava sopra le loro teste in intricate forme nere e stranamente riflettenti, così che invece dei due guerrieri in certi passaggi sembravano passarne mille. Continuava a tenere le percezioni ampie, ma il Cosmo di Gabriel continuava a sfuggirle angolo dopo angolo: svoltava un corridoio e si trovava un vicolo cieco di fronte, nonostante fosse certa di aver annusato il vuoto fino a pochi secondi prima. Con i denti stretti, cambiava velocemente strada e proseguiva in quello che era un labirinto secondo ogni regola.
    La disturbava nel profondo dover cadere così in una trappola, ma non c'era alcun modo di proseguire se non da lì. La percezione di Gabriel era vicina, ma al tempo stesso ancora distante e i suoi rumori erano coperti da...

    « Aspetta. »

    Si fermò di scatto, i tacchi stridettero sul suolo liscio della Torre. Con il cuore che batteva forte per la corsa, isolò la traccia che la presenza di Gabriel le portava, il viso corrucciato in un'espressione fra l'incredulo e lo spaventato. Regolare e sempre più netto, il suono dei tamburi le giunse alle orecchie con incredibile chiarezza e le rimescolò le emozioni: la fonte proveniva dall'interno della Torre? Come era possibile? Perché Gabriel sentiva costantemente un suono proveniente dalla Tomba di Saturno?

    « Di qua. »

    Disse, voltandosi e imboccando il corridoio precedente a quello che avevano appena iniziato a percorrere. La traccia uditiva era più lunga e estesa da quel punto, permettendole di constatare con sicurezza che quella era la strada giusta anche quando la percorsero per un tempo insolitamente lungo. Era sicura di essersi avvicinata - sia il Cosmo di Gabriel che i tamburi erano più chiari ai suoi sensi - ma incontrarono un altro vicolo cieco e una strada sbagliata prima di prendere di nuovo quella giusta. E, man mano che il tempo passava, Candice si accorse che il percorso giusto era sempre più chiaro. Riuscì a prevedere uno, due, tre incroci giusti, sempre guidata da quelle due tracce. Insieme ad esse, era arrivato anche qualcos'altro: un odore raccapricciante, inizialmente lieve (sperò inconsciamente provenisse da un altro corridoio) poi sempre più intenso.
    Quando sentì l'urlo di Gabriel, accelerò di scatto il passo e finalmente sia lei che Black Star furono di fronte ad un immenso portale dai battenti aperti.

    Al suo interno, c'era uno spettacolo che le bloccò le gambe a metà di un passo. Sollevò gli occhi, percorrendo l'altezza di quell'immenso gigante con incredulità sempre maggiore, guardando le sue braccia fendere l'aria e colpire qualcosa a ripetizione: il suono riverberava così forte da scuoterle i denti, ma non fu quello ciò che la stupì maggiormente, tanto quanto il realizzare che i tamburi erano nient'altro che...il ritmo prodotto da quei colpi, a ripetizione.
    Avvertì Gabriel rialzarsi, ma lei era ancora intenta a cercare una risposta alla domanda che si stava ponendo da quando aveva avvertito il suono nella testa di Gabriel, ormai diversi anni prima, quando la loro intensità stava rodendo l'integrità psichica del Cancro Nero.

    « Gli altri? »

    « Nessuna traccia di loro. Speravo ne sapessi di più. »

    Rispose, passandosi le dita della cloth sulle labbra come faceva sempre, inconsciamente, quando rifletteva.

    « Che...diamine è quello...? »
    E perché...è nella tua testa?


    Non ottenne risposta, ma nel lasso di tempo che Gabriel impiegò per essere distratto da qualcosa oltre la creatura, Candice collegò i fili. All'interno della Tomba di Urano, era assolutamente certo che dovessero esserci delle difese di stampo titanico. La presenza dell'armeria e dei soldati implicava strategie a lungo termine, ma la corruzione di Neshaals e Mal'al rinchiusi all'interno dell'edificio doveva aver alterato il delicato equilibrio delle difese, ormai da millenni. Non riuscì subito a identificare l'ecatonchiro, forse perché era completamente e totalmente diverso da come se li era immaginati leggendone nella mitologia...che, si rese conto, non era riuscita ad avvicinarsi alla realtà neppure per sbaglio. Quelle linee, quella composizione del corpo le erano completamente estranee e seguivano un piano di costruzione che a occhio umano non sarebbe dovuto funzionare. Eppure, quelle hekaton cheires c'erano tutte e il Centimano era di fronte ai suoi occhi in tutta la sua stazza.
    Stava assistendo, all'interno della tomba dell'incarnazione del cielo, alla leggenda fatta carne e metallo.

    Piegò il viso verso Gabriel, dopo aver ascoltato le sue parole.

    « Sì, sicuramente sarà potente, ma se fino ad ora Slaanesh o Malal non sono riusciti a metterci le mani sopra da millenni, è grazie a lui. Non per sminuirci, ma prenderlo potrebbe voler dire doverlo difendere bene quanto un ecatonchiro.
    Se vuoi prenderlo, mi fido di te. Ma rimango qui...non riesco a fare un passo in più. »


    Il tono dell'ultima frase identificò il problema di Candice nell'aver finalmente raggiunto l'obbiettivo: l'odore era così forte da averle fatto venire le lacrime agli occhi e aveva dovuto crearsi una mascherina di sangue su naso e bocca per permetterle di respirare senza rischiare i conati. Il vento circondò prima lei e poi Gabriel, in un lieve turbine costante che doveva deviare passivamente i colpi, se li avesse raggiunti in tempo con i colpi dell'Ecatonchiro. Il cristallo di Black Star si inerpicò per la cloth del suo amato, creandone un'altra che avrebbe attutito meglio l'impatto.

    Così bardato, Gabriel raggiunse con qualche difficoltà (uno dei colpi riverberò sulla difesa così forte da far tremare le ossa sottostanti) la spada e la afferrò. Riusciva a percepire la presenza dell'arma, da quel lato della stanza, ma era confusa sul suo materiale o sul suo colore. Sapeva che era lì, ma era come un contorno fisico vuoto da cui non riusciva a ricavare informazioni e questo la rese nervosa. Non poteva non avere odore, ma le sovvenne improvvisamente che neppure l'armatura di Bibiane ne aveva: l'aveva incontrata a Londra, nella sua vecchia casa su Oxford Street, e la nuova Mnemosine le aveva mostrato cosa significasse essere un Titano.
    Non ci aveva fatto caso, sul momento, era troppo presa dalle emozioni e dai discorsi fatti, ma non riusciva a rammentare nel modo più assoluto l'odore di quella Soma...né il colore, se per questo. Poteva essere vagamente ricondotto al viola, ma non riusciva a dargli un nome osservandolo fra le mani di Gabriel, consapevole che poteva essere solo un'impressione fugace data dalla luce esterna.

    Rimase in attesa spasmodica, il corpo teso e pronto a scattare in avanti nel caso l'Ecatonchiro avesse attentato nuovamente alla loro vita o a quella di Gabriel.

    narrato | « parlato » | pensato | « parlato altri » | ? telepatia ?
    raozhc7

    NOME • Candice P. Hayez
    ENERGIASuprema+
    CLOTH • Black Scorpio {VIII}
    STATO DELLA CLOTH • Perfetta
    FISICO • Ottimo
    MENTALE • Preoccupata, nervosa

    RIASSUNTO AZIONI • Proteggo Gabriel, rimanendo sulla soglia perché l'odore è davvero troppo forte per me.
    ABILITÀTECNICHE

    Toxicity

    Nei secoli la Black Cloth di Scorpio lascia una scia di sangue che lega assieme tutti i precedenti proprietari come un filo rosso. L'abilità principale che contraddistingue i detentori di questa armatura è il possedere un particolare controllo sul sangue, contaminato da un'antichissima maledizione che lo rende un veleno mortale. Il dominio di questa abilità permette di creare, sotto dispendio di Cosmo, quantità di sangue velenoso o utilizzare quello già presente (dentro al corpo o schizzato fuori a causa di ferite) per creare attacchi letali, armi o barriere difensive. Inoltre, grazie ad un limitato controllo sulle componenti biologiche del sangue, Candice può fermare emorragie, proprie o altrui usando il proprio sangue coagulato come barriera fisica sulla ferita.
    Diversamente dal Saint di Pisces, il veleno che satura il sangue del possessore scorre normalmente inerte nelle vene; essendone però ogni cellula impregnata senza rigetto, questo rende il possessore immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie (!!! ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica).
    Reagendo con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
    - Lysergium ~ quando entra in circolo, questa composizione agisce principalmente come un potentissimo allucinogeno; i suoi effetti coinvolgono tutti e cinque i sensi in spaventose illusioni molto reali con un effetto simile ai "bad trip" causati da alcune sostanze presenti in natura, accompagnati da forti sensazioni di ansia e paranoia. Lo scompenso sensoriale inoltre può causare ipersensibilità al dolore crescente, che insieme alla paranoia possono condurre alla follia.
    [Precisazione: diversamente rispetto all'abilità Illusioni Mentali, la percezione e la reazione al trip stanno all'avversario; il possessore dell'abilità non può controllare le visioni.]

    Walkin' on Air

    Il controllo completo sull'elemento Vento da parte della Black Saint è un'altra abilità legata alla Black Cloth: gli attacchi che da esso derivano, spesso e volentieri combinati con il sangue velenoso di Candice nelle sue varie composizioni, la rendono una temibile avversaria specializzata nel combattimento a distanza - sebbene non sia da sottovalutare la versatilità di questo potere anche nel combattimento ravvicinato. Il livello di abilità raggiunto è ormai tale da permettere a Candice di manovrare la pressione e la quantità di ossigeno all'interno del suo campo d'azione [in seguito all'up dell'abilità a Energia Nera], ampliando ulteriormente la gamma pressoché infinita di attacchi o azioni possibili; partendo da semplici lame di vento, così sottili e veloci da potersi insinuare nelle giunture dell'armatura avversaria, fino ad arrivare a tifoni di proporzioni immense a causa dei quali persino l'ossigeno scompare, non c'è limite alla fantasia con questo elemento caratterizzato dall'essere pressoché invisibile e letale allo stato naturale.
    Inoltre Candice, manovrando le correnti sotto di lei, può utilizzarle per volare [Only GdR e da ritenersi come "camminare/correre sostenuto dalle correnti"] o compiere balzi ad altezza spropositata, spostamenti laterali improvvisi o addirittura, opponendo un forte vento contrario, rallentare e deviare colpi di tipo fisico o Cosmico.

    Animal I Have Become

    Lo scorpione è un predatore, e come tale deve servirsi di sensi superiori alla norma per cogliere di sorpresa le proprie prede: è così che Candice ha acquisito una vista, un udito, un odorato, un tatto e un gusto superiori alle normali capacità di un essere umano e di anche di un normale Cavaliere. Questa abilità la rende in grado di percepire l'avversario o i suoi attacchi semplicemente dalla vibrazione che essi producono nell'aria o sul terreno non appena entrano nel suo campo d'azione, rendendola un avversario difficile per chi usa le Illusioni Ambientali [non è da considerarsi un'immunità, bensì una leggera resistenza ad attacchi di questo tipo, inversamente proporzionale all'Energia avversaria]; inoltre, la sua vista potenziata le permette di vedere anche nella penombra più oscura, purché ci sia una fonte di luce, ma non nella totale oscurità (dove invece entrano in gioco gli altri sensi in maniera altrettanto efficace per compensare la mancanza). L'udito fuori dalla norma le permette invece un'equilibrio impressionante.
    N.B. Questa abilità influenza sì i sensi, ma non il tempo di reazione o in generale i riflessi, a differenza dell'abilità Istinto Animalesco.

    Toxicity

    Nei secoli la Black Cloth di Scorpio lascia una scia di sangue che lega assieme tutti i precedenti proprietari come un filo rosso. L'abilità principale che contraddistingue i detentori di questa armatura è il possedere un particolare controllo sul sangue, contaminato da un'antichissima maledizione che lo rende un veleno mortale. Il dominio di questa abilità permette di creare, sotto dispendio di Cosmo, quantità di sangue velenoso o utilizzare quello già presente (dentro al corpo o schizzato fuori a causa di ferite) per creare attacchi letali, armi o barriere difensive. Inoltre, grazie ad un limitato controllo sulle componenti biologiche del sangue, Candice può fermare emorragie, proprie o altrui usando il proprio sangue coagulato come barriera fisica sulla ferita.
    Diversamente dal Saint di Pisces, il veleno che satura il sangue del possessore scorre normalmente inerte nelle vene; essendone però ogni cellula impregnata senza rigetto, questo rende il possessore immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie (!!! ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica).
    Reagendo con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
    Lysergium ~ quando entra in circolo, questa composizione agisce principalmente come un potentissimo allucinogeno; i suoi effetti coinvolgono tutti e cinque i sensi in spaventose illusioni molto reali con un effetto simile ai "bad trip" causati da alcune sostanze presenti in natura, accompagnati da forti sensazioni di ansia e paranoia. Lo scompenso sensoriale inoltre può causare ipersensibilità al dolore crescente, che insieme alla paranoia possono condurre alla follia.
    [Precisazione: diversamente rispetto all'abilità Illusioni Mentali, la percezione e la reazione al trip stanno all'avversario; il possessore dell'abilità non può controllare le visioni.]
     
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    Back In Black - PART 8

    » Black Star

    II

    Il tentativo a vuoto di Candice di trovare una strada per andarsene di lì non lascia ben sperare. Finchè si tratta di polverizzare qualche esercito o abbattere qualche difesa millenaria, può ancora cavarsela con l'ausilio di quel suo nuovo potere, ma trovarsi di fronte ad una vera e propria distorsione dello spazio su larga scala.. beh, non è esattamente il tipo di situazione che ha imparato a gestire. E' tutto più facile se si può risolvere ammazzando qualcuno, ma non è quello il caso, purtroppo.

    -Per il momento accontentiamoci di raggiungere Gabriel. Se hanno così tanta paura di noi da doverci rinchiudere qua dentro, significa che se troviamo il modo di superare il blocco qualche divino stronzo comincerà a sudare freddo-

    Quella è l'unica offesa che Black conosce, ma quei due alchimisti folli se la meritavano proprio. Finalmente ha raggiunto vette di potere fino a poco prima solamente sognate e subito cercando di chiuderlo in una trappola per tenerlo lontano dal combattimento. Proprio stronzi.

    La strada sembra non voler finire più, ma Candice sembra sapere sempre dove andare. Probabilmente senza i suoi sensi fuori dal comune, Black non potrebbe mai trovare la strada per raggiungere il rosso, soprattutto quando persino la Black Scorpio sembra avere delle difficoltà a capire come procedere.
    La conferma che stanno andando nella direzione giusta non gliela fornisce solamente il cosmo di Gabriel che continua ad intensificarsi, ma anche la comparsa di un suono in lontananza: una serie incessante di tonfi metallici che risuona tra le pareti. Il modo con cui ogni urto segue ordinatamente l'altro con una certa cadenza rende la cosa ancora più strana, come se effettivamente ci sia una sorta di ragionamento dietro a tutto questo. Gli interrogativi cominciano ad affollare la mente di Black, ma l'unico modo per sapere è continuare.

    Proprio quando Gabriel e la fonte di quel rumore ritmico sono dietro l'angolo, qualcosa di strano prende di sorpresa il ragazzo e sicuramente anche Candice: un odore rancido, acido e a dir poco nauseabondo penetra nelle loro narici. Mai nella sua giovane vita Black potrebbe aver mai pensato di annusare qualcosa di così tremendo. Il suo stomaco si rigira su se stesso mentre lui e Candice raggiungono finalmente Gabriel sull'uscio di una gigantesca porta. Lo spettacolo che si cela oltre di essa, però, è tale da fargli dimenticare per ben qualche secondo l'odore allucinante che proviene da lì dentro.
    Un gigante con così tanti arti da non poterli contare sul momento troneggia su quella sala, imponente e minaccioso. Ogni tonfo corrisponde all'impatto di uno dei suoi innumerevoli pugni contro una qualche strana creatura tra quelle che escono incessantemente da portali pressocchè istantanei, il che spiega anche da dove arrivi quell'odore di cadavere putrefatto lasciato al sole, dato che l'intera stanza, bestione incluso, è letteralmente ricoperta da uno strato di schifo decomposto. Probabilmente resti di quello scontro accumulatisi in un tempo lunghissimo, a giudicare dall'aspetto della sala.

    -Wow. Qua dentro si inventano sempre qualcosa di nuovo per sorprendere-

    Gabriel, però, ha notato il dettaglio veramente rilevante in quella scena e tutto sommato anche Black ha intuito una parte di quello che sta accadendo. Quel coso gigantesco con troppe mani è evidentemente un guardiano per qualcosa e il qualcosa in questione sembra proprio essere la spada che ha catturato l'attenzione del rosso.

    -Vuoi prenderla? Bene, considerato anche che è la migliore idea che sento da un po' a questa parte vedrò di darti una mano, o almeno tenerti in vita. Quel coso sembra picchiare veramente duro-

    Piuttosto superfluo da aggiungere visto che uno di quei pugni è capace di far saltare in aria il corpo di una di quelle creature. Per quanto impressionante possa sembrare quel livello di sicurezza, non può essere perfetto.
    Gabriel non perde tempo in ulteriori chiacchiere e parte verso la spada, mentre Black si occupa di fornirgli una solida copertura di cristallo sulla sua intera cloth e anche un supporto telecinetico. Il primo colpo viene evitato, il secondo parato, sembra esserci la speranza che Gabriel ci riesca, ma quella creatura gigantesca sembra avere qualche asso nelle sue moltissime maniche, perchè i suoi colpi riescono finalmente a raggiungere il rosso e non si tratta per niente di carezze.
    L'ultimo colpo lo atterra con violenza e Black è già pronto a manovrare il suo corpo coma una sorta di marionetta con la telecinesi, ma prima che decida di procedere con quel suo piano di riserva Gabriel si rialza e raggiunge la spada.

    -Adesso vedi di capire come funziona quel coso e andiamocene di qui-

    Purtroppo per lui, forse nessun naso al mondo sarebbe realmente in grado di sopportare quel tanfo millenario. Meglio andarsene il prima possibile da lì e cercare i loro obiettivi o quantomeno il resto dei loro compagni.

    6sZ7AfQ

    Nome ★ Black☆Star
    Energia ★ Suprema+
    Cloth ★ Black Aries
    Status Cloth ★ Indossata - Grado 8
    Status Fisico ★ Perfetto
    Status Psicologico ★ Disgustato e impaziente
    Riassunto ★ Raggiungiamo Gab e lo aiutiamo a prendere la spada proteggendolo dai colpi dell'ecantochiro

    ABILITA’ ★ CRISTALLO NERO
    La furia istintiva di Black Star, unita al suo cosmo, si manifesta al suo comando sotto forma solida, tramutando il suo intento omicida, la sua ira e più in generale tutte le sue emozioni più violente in un cristallo nero come la notte e incredibilmente duro. Questo cristallo, non solo è una incredibile arma di offesa e difesa grazie alla sua durezza incomparabile ad uno costrutto generato da un cosmo di pari livello, ma possiede qualità nascoste che lo rendono ancora più temibile sia in attacco che come protezione. Essendo generato da pensieri ed emozioni tanto violente, esso è anche in grado di schermare da tecniche che tentano di agire sulla mente, come illusioni e controlli mentali, ma anche violenti attacchi contro la mente di Black Star. Inoltre, un avversario troppo incauto, potrebbe scoprire che, toccando con qualsiasi parte del corpo quel materiale, si troverebbe attraversato da un violentissimo shock nervoso, che si tradurrebbe in dolore e spossatezza mentale, con conseguente disorientamento e debolezza.

    ★ TELECINESI
    La volontà di Black Star, grazie al cosmo, è capace anche di modificare il mondo attorno a lui, imponendosi sul regolare corso degli eventi. I comandi che impartisce alla materia vengono eseguiti; se ordina ad un masso di sollevarsi esso lo fa, se un avversario deve piegarsi al suo cospetto una violentissima pressione lo schiaccerà al suolo. Al suo volere, la materia può esplodere o comprimersi, spostarsi o rimanere immobilizzata, essere scagliata in cielo o premuta per terra fino a ridursi in polvere. In termini pratici, questo potere rende anche Black Star capace di levitare, deviare colpi diretti a lui o persino respingerli e utilizzare l’intero campo di battaglia come un’estensione di sé.

    Bonus nera: Il potere telecinetico di Black Star ha raggiunto una potenza e una precisione tale da poter arrivare a scuotere gli atomi che compongono la materia singolarmente, annullando la forza dei legami che li tieni uniti. Di fatto, i suoi colpi telecinetici riescono letteralmente a distruggere la struttura della materia, qualunque essa sia: armi, difese, persino esseri viventi. Subire quei colpi significherebbe vedere il proprio corpo essere frammentato e cancellato, rendendo, quindi, il potenziale offensivo e difensivo della telecinesi enormemente maggiore. Solamente un potere cosmico sufficientemente potente può prevenire questi effetti, o quantomeno mitigarli per renderli meno dannosi.

    ★ TELETRASPORTO
    Se normalmente un corpo ci metterebbe del tempo a raggiungere un luogo diverso da quello di partenza ma comunque nelle vicinanze, Black Star ha invece il potere di compiere, anche se con un certo dispendio di energie, il tragitto in meno di un istante, non importa quale siano gli ostacoli che lo separino dalla sua meta. Questo vero e proprio teletrasporto consiste nella scomposizione completa della materia che compone il corpo di Black e la ricomposizione praticamente nello stesso istante, soltanto in posti diversi. E’ comunque possibile che un colpo molto ampio e devastante sia in grado di arrecargli danni persino durante lo spostamento dei suoi atomi. Inoltre, per quanto utile e versatile questa sua capacità possa essere, la quantità di energia richiesta per compiere il teletrasporto lo rende troppo rischioso da eseguire più volte durante un combattimento, costringendo Black a farne un uso limitato.

    ★ TELEPATIA Con un minimo di concentrazione e cosmo, Black riesce a fare a meno della comunicazione verbale e ad accedere alla forma superiore di dialogo: quello tra menti. Nel remoto caso che il suo pensiero sia rivolto a qualcuno all'infuori di se stesso, può direttamente parlare direttamente con la mente di quest'ultimo, con uno scambio di informazioni immensamente più rapido ed efficiente del normale parlare, nonché più discreto.


    TECNICA //
     
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    2hPp9lF



    A
    appena la spada dallo strano colore inizia a muoversi le faglie dimensionali si cauterizzano immediatamente e l'Ecatonchiro si blocca.
    La porta del corridoio alle spalle del seggio della spada si apre mostrando altre numerose porte ai lati, tanto numerose da perdersi nel buio.

    Giusto il tempo di vedere quella scena e lo spazio si chiude su di voi, soverchiando il potere della spada.

    Vi ritrovate in un luogo buio, senza mura e soffitto, al cui centro vi è un enorme tavolo con resti di corpi ancora soventi appartenenti a umanoidi di ogni età e altre forme di vita a voi sconosciute.

    Attorno un'orgia di indicibile perversione circonda l'orrore con altro orrore.

    Su un alto trono, appollaiato come un avvoltoio, vi è il Re Rosso.
    4e36e64d8b07d5e0fda53a6ebe5e2124
    La sua volontà vi osserva, snudando ogni vostro pensiero, scorticando la vostra natura lasciandola sanguinante e vera alla sua vista.

    Siete giunti, con la Chiave del Multiverso e Nidhoggr, meglio di quanto mi aspettassi.
    Manca giusto la Mietitrice e avrò tre tentativi per compiere finalmente l'atto finale di questa festa.


    Lentamente e con solennità inizia a scendere dall'alto trono, avvolto completamente nel manto rosso.
    Poi, con lo scatto del braccio destro, se ne libera lasciando cadere il drappo ce subito si muta in migliaia di ragni che corrono alla blasfema mensa.

    L'armatura è una versione distorta dell'Armatura Nera dei Gemelli ed il viso è celato dall'elmo.
    Lo spazio intorno a lui sfrigola incapace di contenere tanto orrore.

    LoWI1jj

    Vi unirete a noi?

    La sua voce melliflua è come zucchero fuso e rovente che scende a forza nel vostro esofago...

    eqoBy1Q




    Un'energia nera impazzirebbe in modo autoconclusivo in presenza di sto tizio.
    Voi siete suprema + quindi resistete, ma percepite l'assalto mentale generato dal suo essere.

    Consideratelo l'inizio di un duello mentale.

    Gestite la situazione come ritenete.

    L'ecatonchiro consideratelo come un'evocazione.

    Se volete menare i numerosi demoni nella sala potete farlo in modo autoconclusivo, sembra si divertino a venir massacrati.
    Il Re Rosso in quel caso starebbe a guardare stile spettacolo.

    Termine martedì 19 settembre
     
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    II

    H53UqXK

    Contrariamente alle aspettative di Gabriel, avere una idea generale del funzionamento della spada fu sufficiente ad ottenere un qualche risultato. Il centimane smise di muoversi, bloccandosi nella posizione in cui era al momento del comando e con uno strano suono sfarfallante le faglie dimensionali create dai mostri del chaos smisero di aprirsi. Forse quella spada esercitava una autorità superiore a quella che fossero in grado di esercitare sulla realtà.
    Soppesando la strana spada sulla mano e analizzandone il bilanciamento - così perfetto da essere inquietante - Gabriel aprì l'elmo della sua god cloth e sputò un piccolo grumo di saliva e sangue. Convenne che l'ecatonchiro aveva la mano pesante e ringraziò il fatto che la sua attenzione fosse divisa dall'invasione delle creature del chaos, altrimenti non sarebbe riuscito ad ottenere la spada senza subire danni maggiori. A conti fatti se l'era cavata bene. Nella sua mano libera comparve Nidhoggr, e Gabriel cominciò a roteare entrambe le spade per abituarsi all'idea di averne due su cui fare affidamento.

    Si voltò verso la porta apertasi e mosse un passo, prima che lo spazio si ripiegasse su di loro. Le immagini si distorsero, si sfilacciarono e si avvolsero attorno a loro e Gabriel impiegò un secondo di troppo per capire che cosa stesse succedendo, colto alla sprovvista. Cercò di usare la spada una seconda volta, ma non ottenne un effetto maggiore di un timido sfrigolio. Chi stava esercitando quel potere era capace di soverchiare le capacità dimensionali della spada.
    Nella nuova locazione, il cambio di odore fu così improvviso e netto da ferire una seconda volta il suo naso. C'era di tutto. Odore di sudore, di umori sessuali, di escrementi, e il tutto coronato da odore di carne arrostita. La prima cosa che vide fu il tavolo, pieno di carne, letteralmente. Umanoide e non. Quell'aperta dimostrazione di cannibalismo non scatenò nessuna reazione in Gabriel, che da anni si nutriva di carne umana per il semplice piacere di farlo. Anzi, per lui come drago non contava nemmeno come cannibalismo, era predazione.

    L'immensa orgia attorno a loro invece scatenò un minimo di interesse, e si guardò attorno per un istante, cercando di capire dove diavolo fossero finiti. Nell'arco di un secondo di movimento della testa, Gabriel constatò di avere visto praticamente tutte le pratiche sessuali conosciute e praticate, e più. Poi la sua attenzione venne catturata dalla figura in rosso, seduta in modo sgraziato sull'alto trono di teschi. Non si pose il dubbio se fossero semplicemente scolpiti o autentici. Erano stati convocati direttamente dal re rosso, piuttosto che raggiungerlo dopo una serie progressiva di scontri contro i suoi seguaci.
    Era una sorta di progresso, immaginò. Per un attimo, prima di entrare nella torre nera, aveva temuto di dover passare ore ad arrampicarsi su scalinate infinite come un saint qualsiasi.

    Poi si stabilì un contatto. L'intera essenza di Gabriel venne schiantata contro un muro. O meglio, il muro gli venne incontro. Gli sembrò che la sua intera struttura spirituale stesse vibrando, scossa e srotolando ogni pensiero esistente nella sua mente perché potesse essere osservato, assieme ad ogni pulsione. Le ginocchia di Gabriel si piegarono e per qualche istante si dimenticò di respirare. Boccheggiò in silenzio poi stinse gli occhi in una smorfia di dolore fin troppo intimo per essere descritto. Si raddrizzò e rinsaldò la presa sulle spade, sprofondando come reazione difensiva nell'abisso della spada nera. La massa caotica cominciò a diffondersi dal suo corpo, lambendo la realtà circostante e generando la stessa singolarità nera che aveva affrontato Ataraxia qualche ora prima.
    Il piccolo puntolo spirituale che era l'anima residua di Gabriel trovò un qualche rifugio dallo sguardo di Furoris, che continuò ad infierire sulla sua stessa esistenza al punto da stiracchiarla a livelli indicibili. Questo era il potere di un dio del caos, apparentemente. Ed era solo la sua presenza. Interessante.

    Le parole di Furoris scatenarono in lui una reazione che non seppe decifrare. La chiave del Multiverso? La spada viola? Contrasse la mandibola. Che cosa diavolo aveva appena raccolto? Il fatto che Furoris la ponesse sullo stesso piano di Nidhoggr e della Mietitrice di Benoit gli diede una vaga idea dell'immenso potenziale che quella spada nascondeva. Se avesse avuto più tempo per studiarla forse avrebbe ottenuto qualcosa, per il momento aveva solo un vago controllo del tessuto spaziale attorno a sé, oltre al controllo sull'ecatonchiro, che tra l'altro li aveva seguiti lì. Reagendo ai suoi pensieri, l'enorme creatura assunse una posizione battagliera, preparando gli svariati arti ad una ennesima pioggia di colpi brutali, con un cupo suono metallico. Realizzò una cosa. La formula titanica richiedeva un'arma forgiata dagli dei antichi. La mietitrice era stata costruita seguendo le istruzioni, ma le due spade che reggeva a quale categoria appartenevano. Originali, o copiate? Aveva sempre dato per scontato quello che Hermes gli aveva detto riguardo la spada nera, ma lo sguardo di Ymir lo scuoteva ancora e straziava la sua anima. Cosa diavolo stava impugnando.

    Squadrando Darth Furoris da capo a piedi, ora che si era mostrato nella sua orribile armatura nera, Gabriel ricambiò con una smorfia che comprendeva scherno, tracotanza e terrore primordiale e istintivo. Eppure il canto della spada nera assordava ogni suo pensiero, mentre la spada viola rimaneva nella sua altra mano, inerte e silenziosa, nonostante il nome altisonante che Furoris aveva usato.
    Puntò la lama viola verso il basso invertendo la presa.

    Ti rigiro la domanda. Ti unirai a me volontariamente o dovrò squartarti e divorarti vivo sulla tua stessa tavola per assorbire il tuo potere? - Disse, la stizza di non essere riuscito a divorare Oculus o Ataraxia ancora bruciava, ma se fosse riuscito ad assimilare uno dei due Black saint divenuti dei del caos, avrebbe raggiunto il massimo potere mai raggiunto da un mortale e l'accesso a una conoscenza impensabile.
    Il potere della spada viola cominciò a diffondersi all'esterno, aggrappandosi alla realtà che li circondava. Cercò di instillare quanto più controllo e cosmo possibile nello spazio che poteva toccare, per bloccare la strada all'orribile cosmo di Furoris e impedire spiacevoli trucchetti con portali e similia.

    Ma, in virtù della tua superiorità in potenza e sapere, intrattieni la curiosità di un ignorante. Che cos'è questa spada? Inoltre, che senso ha tutto questo, Furoris? Perché liberare il caos? Donerai l'universo a cose infinitamente più orribili degli dei attuali. - Gabriel si fermò e socchiuse gli occhi, assumendo un'espressione quasi sorniona - Ho fatto la domanda sbagliata. QUANTO è rimasto di Neshaals che prese il nome di Darth Furoris, Re Rosso? È mai esistito almeno per un istante dopo aver ottenuto questo potere?

    H53UqXK
    IT'S AN ACQUIRED TASTE

    E8jlSll
    NOME ♦ Gabriel F.O.N. Faust III
    ENERGIA ♦ Suprema
    CASTA ♦ Black Saint
    CLOTH ♦ Black Cancer {VIII}
    STATUS FISICO ♦ ///
    STATUS MENTALE ♦ ///
    STATUS CLOTH ♦ ///

    RIASSUNTO AZIONI ♦

    ABILITA' UTILIZZATE ♦ ///

    TECNICHE UTILIZZATE ♦ ///
     
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  11. » Black Star
     
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    Back In Black - PART 8

    » Black Star

    III

    Quando Gabriel alza la spada e lo spazio intorno a loro, Black pensa inizialmente ad una semplice dimostrazione di potere da parte del rosso, ma vedendolo agire come colto di sorpresa fa rapidamente realizzare al ragazzo che non si tratta di qualcosa che ha pianificato. Probabilmente estraendo la spada hanno dato modo di palesarsi ad un potere ben più pericoloso. Per alcuni istanti la realtà continua a sfarfallare e a sfilacciarsi, mutando in macchie di colori e luce, fino a riprendere una forma definita, completamente diversa da quella di partenza.
    La stanza protetta dal gigante è ormai chissà dove rispetto a loro, mentre ad attenderli c'è qualcosa di altrettanto grottesco: un banchetto orgiastico, i cui ospiti spaziano da comuni persone a mostri peggiori di quelli che una mente comune può immaginare, impegnati ad accoppiarsi in modi altrettanto fantasiosi e disgustosi. Black vorrebbe poter dire che l'odore che permea quella sala dalle dimensioni insondabili sia un gradevole miglioramento rispetto a quello di putrefazione millenaria che hanno appena abbandonato, ma il suo stomaco si rivolta nuovamente quando il ragazzo respira quell'aria rancida e dolciastra.
    Osservando la sala, cerca parole per esprimere il suo disgusto, non tanto nei confronti della tavolata imbandita delle carni più disparate, semplice nutrimento ai suoi occhi, o l'accoppiamento selvaggio tutt'intorno, gesti per lui privi di significato, ma per l'unica cosa che cattura immediatamente la sua attenzione in mezzo a quel caos: il Re Rosso, seduto sul suo scranno di teschi come si addice al mostro che è diventato.

    -Darth Furoris-

    Il modo in cui pronuncia quelle due parole lascia trasparire tutto quanto l'odio e il ribrezzo trasmessogli da Oculus nei suoi ricordi, ma anche la rabbia travolgente che si sente montare dentro. Giungere così presto al loro obiettivo lo ha lasciato piuttosto sorpreso, ma adesso non vede l'ora di sfoggiare le sue nuove capacità al limite estremo delle sue capacità. Tuttavia, per quanto i suoi occhi siano celati dal mantello, è facile percepire come lo sguardo del Re sia totalmente concentrato sulle due armi brandite da Gabriel; le chiavi del Multiverso, come le chiama lui.
    Già la sua stessa presenza sta mettendo a dura prova l'essere stesso di Black Star, ma quelle parole tagliano come coltelli nella sua testa e al contempo sono lava fusa che cola all'interno del corpo. La presa sulla lunga asta della sua arma si fa più salda, mentre il suo intero io urla, cercando di opporsi a quella presenza graffiante. Vorrebbe scattare all'attacco, ma quel poco di lucidità che riesce a conservare le trattiene sul posto, mentre Furoris continua ad avanzare, rivelando la sua corazza maledetta. Più si avvicina e più la pressione si fa forte.
    Come un meccanismo di difesa istintivo, Black si ricopre velocemente di cristallo, aggiungendo uno strato di liscio cristallo alla sua armatura e diffondendolo anche sul pavimento circostante, seguendo l'istinto naturale di crearsi una "safe zone" attorno. L'effetto schermante del cristallo allevia subito quella terribile aggressione mentale generata dalla mera presenza cosmica di quell'essere, ma non è sufficiente a cancellarlo del tutto. Quanto basta, però, per farlo rinsavire e senza indugiare ricopre anche le armature degli altri due con del cristallo, nella speranza di salvarli da quella aura di follia.

    -Non ti lascerò giocare così facilmente con la mia mente, mostro-

    Parole di odio, accompagnate da uno sguardo così infuocato che potrebbe accendere un fiammifero a qualche metro di distanza. Il suo essere freme dalla voglia di fare a pezzi la creatura un tempo umana che adesso, con tanta sicurezza, sta di fronte a loro, ma
    per quanto inesperto e volubile non è sciocco. Quella è una provocazione, un tentativo palese di indurli ad attaccare in modo spericolato. A Black non è sfuggito il modo in cui lo spazio stesso attorno al Re Rosso trema, come se fatichi a rimanere integro, e non fa fatica ad immaginare chi li abbia trascinati lì contro la loro volontà distorcendo la realtà stessa.
    L'area di cristallo sotto i suoi piedi si espande, coprendo anche il pavimento sotto i piedi di Gabriel e Candice, ma evitando accuratamente Furoris, limitandosi alla "loro" parte del campo di battaglia. Il cosmo del ragazzo si espande un po', ma si limita a quello mentre Gabriel apostrofa il Re Rosso, simile ad un serpente pronto a scattare che osserva la sua preda sibilando.

    6sZ7AfQ

    Nome ★ Black☆Star
    Energia ★ Suprema+
    Cloth ★ Black Aries
    Status Cloth ★ Indossata - Grado 8
    Status Fisico ★ Perfetto
    Status Psicologico ★ Teso e furioso
    Riassunto ★ Per proteggermi dalla pressione mentale, mi ricopro istintivamente di cristallo, attenuando così gli effetti e una volta ripresomi, aiuto anche gli altri e mi preparo allo scontro

    ABILITA’ ★ ORIUM NERO
    La furia istintiva di Black Star, unita al suo cosmo, si manifesta al suo comando sotto forma solida, tramutando il suo intento omicida, la sua ira e più in generale tutte le sue emozioni più violente in un cristallo nero come la notte e incredibilmente duro. Scoperto in tempi antichi, si tratta di un materiale molto pericoloso, capace di immagazzinare l'energia mentale al proprio interno, sia per scopi offensivi che difensivi. Questo cristallo, non solo è una incredibile arma di offesa e difesa grazie alla sua durezza incomparabile ad uno costrutto generato da un cosmo di pari livello, ma possiede qualità nascoste che lo rendono ancora più temibile sia in attacco che come protezione. Essendo generato da pensieri ed emozioni tanto violente, che il cristallo trattiene al proprio interno, il contatto con qualsiasi altra entità diversa dall'Ariete Nero causerebbe danni alla mente della vittima, privandola di energie mentali in modo doloroso, con conseguente disorientamento e debolezza. Le qualità del materiale, oltretutto, gli consentono di assorbire le energie mentali di eventuali attacchi, risultando un'efficace difesa contro gli avversari che cercano di colpire con offese mentali. Ogni cristallo, essendo legato alla mente del suo creatore in modo diretto, oltre ad arrecare danni alle altre menti può anche sopraffarle; se il cristallo è ancora in contatto con il bersaglio, può agire come un vero e proprio parassita aggressivo, invadendolo e prendendo il controllo di parti più o meno estese del corpo a seconda della quantità di cristallo e delle differenze di potere cosmico, rivoltando il nemico contro se stesso.

    ★ TELECINESI
    La volontà di Black Star, grazie al cosmo, è capace anche di modificare il mondo attorno a lui, imponendosi sul regolare corso degli eventi. I comandi che impartisce alla materia vengono eseguiti; se ordina ad un masso di sollevarsi esso lo fa, se un avversario deve piegarsi al suo cospetto una violentissima pressione lo schiaccerà al suolo. Al suo volere, la materia può esplodere o comprimersi, spostarsi o rimanere immobilizzata, essere scagliata in cielo o premuta per terra fino a ridursi in polvere. In termini pratici, questo potere rende anche Black Star capace di levitare, deviare colpi diretti a lui o persino respingerli e utilizzare l’intero campo di battaglia come un’estensione di sé.

    Bonus nera: Il potere telecinetico di Black Star ha raggiunto una potenza e una precisione tale da poter arrivare a scuotere gli atomi che compongono la materia singolarmente, annullando la forza dei legami che li tieni uniti. Di fatto, i suoi colpi telecinetici riescono letteralmente a distruggere la struttura della materia, qualunque essa sia: armi, difese, persino esseri viventi. Subire quei colpi significherebbe vedere il proprio corpo essere frammentato e cancellato, rendendo, quindi, il potenziale offensivo e difensivo della telecinesi enormemente maggiore. Solamente un potere cosmico sufficientemente potente può prevenire questi effetti, o quantomeno mitigarli per renderli meno dannosi.

    ★ TELETRASPORTO
    Se normalmente un corpo ci metterebbe del tempo a raggiungere un luogo diverso da quello di partenza ma comunque nelle vicinanze, Black Star ha invece il potere di compiere, anche se con un certo dispendio di energie, il tragitto in meno di un istante, non importa quale siano gli ostacoli che lo separino dalla sua meta. Questo vero e proprio teletrasporto consiste nella scomposizione completa della materia che compone il corpo di Black e la ricomposizione praticamente nello stesso istante, soltanto in posti diversi. E’ comunque possibile che un colpo molto ampio e devastante sia in grado di arrecargli danni persino durante lo spostamento dei suoi atomi. Inoltre, per quanto utile e versatile questa sua capacità possa essere, la quantità di energia richiesta per compiere il teletrasporto lo rende troppo rischioso da eseguire più volte durante un combattimento, costringendo Black a farne un uso limitato.

    ★ TELEPATIA Con un minimo di concentrazione e cosmo, Black riesce a fare a meno della comunicazione verbale e ad accedere alla forma superiore di dialogo: quello tra menti. Nel remoto caso che il suo pensiero sia rivolto a qualcuno all'infuori di se stesso, può direttamente parlare direttamente con la mente di quest'ultimo, con uno scambio di informazioni immensamente più rapido ed efficiente del normale parlare, nonché più discreto.


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    ide appena alle parole di Gabriel e, come se niente fosse, si siede sul vuoto e lo spazio gli fa da seggio.

    Infinitamente più orribili? Definisci orribile.
    Dopotutto penso tu abbia una vasta comprensione del termine.


    Le essenze da te divorate vengono come solleticate da quelle parole ed iniziano a ribollire dentro di te.

    Per quanto tu sia diventato potente ed abbia superato innumerevoli prove rimani un prodotto delle Regole degli Dei Antichi.
    Non sei diverso da un cane o da un sasso, operi esattamente come dovresti operare, mosso dall'inesorabile programmazione di Ananke.
    Certo, avete fatto le vostre scelte, ma entro il largo perimetro del prevedibile.
    Questo è orribile. Loro sono orribili.
    Quello che voi chiamate Caos è la Natura, non l'artifizio di Gea e noi Dei del Caos siamo la risposta alle creazioni sue e di Urano.
    Il Caos è dormiente ma non inerte... si è evoluto e si è integrato all'interno delle Regole, traendo ciò che di caotico vi era nelle creature degli usurpatori: Decadenza, Mutamento, Anarchia, Violenza e Desiderio.


    Con un gesto della mano destra il suo elmo svanisce come fumo, mostrando il volto bellissimo di un uomo sui quarant'anni.
    Capelli castani ed occhi verdi, il volto del Re Rosso non è diverso da quello di molti altri umani.

    Questo risponde all'altra tue domanda, io non ho mai cessato di essere io, così come l'entità che questi miei diletti sottoposti chiamano Slaanesh non ha mai cessato di essere se stessa.
    Giunti alla Torre io e Mal'al abbiamo assorbito le energie del Caos che dalla caduta di Crono cercavano di penetrarne i Sigilli.
    Le nostre menti ed il nostro potere hanno sostenuto la trasformazione e siamo diventati ciò che siamo.
    Mal'al ha assunto caratteri decisamente meno equilibrati dei miei, ma sarebbe stato per chiunque altro fosse diventato l'Anarchia.


    Le urla dell'orgia a volte superano il suono delle sue parole e si volta verso l'ultimo di numerosi massacri.

    Vedi? Per un prodotto degli Dei Antichi questo è l'apice dell'orrore, per noi è semplicemente ciò che dovrebbe essere, l'assenza totale di regole ed il dominio dei desideri.
    La Chiave che porti è un frammento della Soma di Giapeto - anche se frammento non è il termine più corretto.
    Probabilmente era qui in attesa del suo ritorno, come una sorta di orma.
    Non pretendo di conoscere esattamente i piani del Titano ma il mio interesse per quell'arma è lo stesso che ho per le vostre: è un artefatto creato da un Dio Antico o contenente la sua essenza.


    Poi, allargando le braccia ti sorride.

    Ho cercato di risponderti nel modo più conciso possibile, sono stato sicuramente impreciso ma spero mi perdonerai, ho fretta di vedere cosa sta succedendo a Candice.

    Subito si alza e si muove verso lo Scorpione Nero che è al suolo, avvolto dalla propria energia cosmica che sta mutando in qualcosa di simile alle altre creature che sono nella stanza.

    eqoBy1Q




    Candice sta venendo trasformata. Già è tendente a Slaanesh, qui l'influenza del Re Rosso ha dato la botta.
    Black può cercare di aiutarla col cristallo rosso, Gab con quello che gli viene in mente :ehsi:

    Ancora una volta il Re Rosso non fa nulla per intervenire, si limita a guardare e a divertirsi un sacco :zizi:

    Termine mercoledì 27 settembre

     
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    III

    H53UqXK

    L'anima di Gabriel ruggì contro le anime dentro di lui, che impertinenti avevano mostrato osare una reazione alle parole di Furoris.
    Più di ogni altra cosa, Gabriel si aspettava che Furoris fosse in grado di far valere la propria tesi. E ciò che disse era comprensibile, ma Gabriel non lo condivideva, almeno per come la poneva lui. E probabilmente era palese per tutti: Gabriel stava cercando di prendere tempo, per valutare la minaccia, preparare un piano d'azione. Erano solo in tre, contro uno dei due "dei" del caos. Contro Ataraxia erano in molti di più, con entrambe le spade, e non avevano nemmeno veramente vinto.
    In quelle condizioni, dovette ammettere, le possibilità di vittoria erano prossime allo zero. Ma non nulle. Potevano ancora ottenere qualche risultato.

    In quel momento Gabriel desiderava ancora rimanere all'interno di un sistema misurabile e calcolabile. Voleva comprendere appieno l'universo creato dagli dei antichi per poter fare reverse engineering sul loro sapere e ascendere al loro piano una volta divorata la loro creazione per intero. Si rifiutava a livello genetico di considerare lo schieramento del caos come un'opzione valida. Per come la vedeva lui, tutto il caos, e gli dei stessi, erano solo argilla da modellare. La materia prima da utilizzare per compiere cose meravigliose e mettere in atto le possibilità infinite. Non gli interessava se fino a quel momento aveva operato nel range definito da Annake, gli permetteva di avere un substrato su cui basarsi e operare. Gabriel era un'uomo di logica, e la semplice nozione di abbandonarsi agli istinti primordiali della natura - come stava accadendo attorno a lui - quale base della propria esistenza lo disgustava oltre ogni dire.

    Quando FUroris si tolse l'elmo Gabriel contrasse la mandibola. Tanti saluti alla teoria che Slaanesh avesse consumato Furoris. Quindi, il mantenere il proprio io e la sanità mentale dopo aver assorbito un dio del caos era una cosa fattibile? Interessante, molto. Forse era pure fattibile il semplice assorbirli senza diventare parte integrante del caos, incamerando le loro vorticanti energie entropiche in una dinamo per generare potere infinito. Dopotutto, come aveva già realizzato varie volte nelle ultime ore, tutto era possibile. Le sue conoscenze fino a quel momento erano diventate praticamente insignificanti.
    Sollevò l'angolo del labbro superiore in un'espressione di sdegno.

    Probabilmente abbiamo un concetto molto diverso di desideri. I miei appetiti non sono saziati da carne di senzienti e efferate pratiche di piacere
    . - Fece un cenno con la mano che reggeva la spada viola, annuendo vagamente, assorto in un pensiero. - Quelli sono passatempi.

    Poi arrivò un'informazione interessante. Lo sguardo di Gabriel si fissò sulla spada viola. Una parte della soma di Giapeto, uno dei dodici titani. Ecco quella era una rivelazione che non si aspettava. Nella mano stringeva nientemeno che un'arma titanica. Non un'arma a caso, proprio una appartenente ad una delle dodici soma. Beh, se Giapeto l'aveva lasciata nella torre nella speranza di fuggire dal tartaro e recuperarla, peggio per lui. Adesso apparteneva a Gabriel, ed imparare ad usarla appieno era solo una questione di tempo

    Anche se al momento tempo non ne avevano.

    Krosis. - Sibilò voltandosi verso Candice. Stava mutando. Avrebbe dovuto realizzarlo subito. Quel posto conteneva ogni possibile stimolo sensoriale e per Candice, la cui sensibilità eccedeva il limite del concepibile per un normale umano, il tutto doveva essere praticamente un sovraccarico. Gli odori, i suoni, le immagini. La natura intrinseca del caos governato da Slaanesh si era fatta strada in Candice, la più influenzabile dei tre a certi concetti.

    Krosis - ripeté, cercando di trovare rapidamente come poteva. Scartò immediatamente le prime due idee che gli vennero in mente. Non poteva ucciderla, ne poteva bruciarle con l'anticosmo tutte le terminazioni nervose dedicate alle percezioni sensoriali. Dovevano combattere contro Furoris e una operazione del genere oltre a invalidarla dato il suo appoggiarsi alle percezioni per combattere, avrebbe aumentato il rischio di corruzione a causa del dolore causato da ciò. In quel caso il masochismo di Candice gli era controproducente. Scattò in avanti, mettendosi tra il re rosso e Candice

    Raggiunse telepaticamente Black star. - Prova a influenzarla con il tuo cristallo. Dobbiamo impedire a tutti i costi che la converta. Se diventa due contro due siamo spacciati. Lo trattengo io. - Nel frattempo le tenebre di Gabriel ribollirono, avvolgendo Candice e sollevandola da terra, nascondendola completamente in una spessa sfera di tenebra. Abbastanza spessa da isolarla dai suoni e dagli odori di quel luogo, in modo che la questione diventasse prettamente mentale, senza stimoli esterni. In essa cominciò ad infondere il proprio cosmo, in modo che la vicinanza potesse essere di conforto intimo più di quanto potesse essere la vicinanza fisica.
    Inspirò a fondo, puntando entrambe le spade contro il re rosso.

    Il cosmo di Gabriel cominciò a essudare dalla god cloth, trasformandosi in una fiamma fumosa attorno al suo corpo, nera come l'abisso.

    Ultima domanda. - Cercò un qualsiasi argomento di cui trattare. Se avesse attaccato da solo sarebbe stato spazzato via, ma aveva bisogno che Candice si riprendesse. - Per millenni nella mia mente è echeggiato un frastuono continuato. Più volte mi ha spinto sull'orlo della follia. E ora, dentro la torre, ho visto che la fonte era l'ecatonchiro che abbatteva le tue creature. I suoi colpi hanno riverberato nella mia testa per migliaia di anni. Perché mai dovrei essere collegato a questo posto?

    Serrò la mandibola. Nemmeno sapeva se Furoris avrebbe potuto rispondere a una domanda del genere, ma a quel punto non era importante. Anche i secondi impiegati a dirgli che non poteva farlo sarebbero stati tempo guadagnato.


    H53UqXK
    IT'S AN ACQUIRED TASTE

    E8jlSll
    NOME ♦ Gabriel F.O.N. Faust III
    ENERGIA ♦ Suprema
    CASTA ♦ Black Saint
    CLOTH ♦ Black Cancer {VIII}
    STATUS FISICO ♦ ///
    STATUS MENTALE ♦ ///
    STATUS CLOTH ♦ ///

    RIASSUNTO AZIONI ♦

    ABILITA' UTILIZZATE ♦ ///

    TECNICHE UTILIZZATE ♦ ///
     
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  14. » Black Star
     
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    Back In Black - PART 8

    » Black Star

    IV

    -Certo che ti piace davvero tanto parlare, Furoris-

    Black è già spazientito da quel continuo scambio di battute che continua a costar loro tempo prezioso. L'avvertimento degli antichi alchimisti sulla durata limitata di quei poteri è come una spia rossa luminosa nella sua mente che lo tiene costantemente vigile. Vorrebbe crogiolarsi nel pensiero di avere tutto il tempo del mondo per godersi il potere a lungo da lui bramato, ma l'idea di ritrovarsi nuovamente con i suoi poteri ancora acerbi nel mezzo di uno scontro con una divinità del caos basta per accantonare tutte le sue fantasie di potere e dominio.
    Forse Gabriel ha in mente qualcosa, prendere tempo potrebbe far parte di un piano, ma Black ha il sospetto che non intenda perdere l'occasione per filosofeggiare con Furoris di argomenti che effettivamente esulano dalla comprensione degli altri. Trattiene uno sbuffo d'ira e fa un passo avanti.

    -Immagino che tu sia diventato l'incarnazione del Desiderio. Ma quaaaaanto sei pietoso, con questo siparietto che ti circonda come se fosse necessario per darti un'identità-

    Con un gesto sprezzante indica il caos orgiastico che li circonda e la mensa apparecchiata con quell'accozzaglia di carne.

    -Questi sono solo i desideri dei deboli, delle creature inferiori. La differenza tra me e un cane o un sasso è che l'unica cosa che desidero è il potere, la forza e nient'altro. Mi fa schifo vederti sprecare il tuo potere così, la forza di una divinità usata per ammucchiare qualche corpo e apparecchiare un tavolo mentre te ne stai seduto su un trono per sentirti migliore della feccia che ti circonda-

    Il pensiero che abbia trascorso un tempo immenso lì dentro, rinchiuso dai suoi vecchi compagni, semplicemente perdendo tempo a compiacersi dei propri ideali gli da il voltastomaco. Quell'idiota non merita un simile potere, a prescindere da quanto malati o giusti siano i suoi scopi.
    Potrebbe benissimo continuare con altre parole taglienti, rigurgitargli addosso tutto il suo disgusto e il suo odio, ma, esattamente come Gabriel, ha commesso l'errore di distrarsi da tutto il resto. Candice, a pochi passi da lui, è decisamente nei guai, a giudicare da come il suo corpo rannicchiato per terra stia cominciando a cambiare in maniera mostruosa e grottesca.

    -Candice!-

    Ha pensato che proteggersi con il cristallo sia stata una misura difensiva sufficiente, ma non ha minimamente tenuto in conto quanto lei sia molto più suscettibile a tutto ciò che la circonda rispetto a lui e Gabriel. Forse non soltanto è più recettiva nei confronti di tutte le normali sensazioni, ma anche verso influenze mentali come quella di Furoris. Black ha faticato per i primi momenti, ma una volta protetto dal cristallo è stato in grado di riprendersi abbastanza, ma evidentemente il silenzio di Candice li avrebbe dovuti avvisare che qualcosa non stava andando.
    Riesce a percepire chiaramente l'affanno e la preoccupazione di Gabriel di fronte a quella situazione, ma come si aspetterebbe da lui si fa subito venire in mente qualcosa.

    -Prova a influenzarla con il tuo cristallo. Dobbiamo impedire a tutti i costi che la converta. Se diventa due contro due siamo spacciati. Lo trattengo io-

    Le sue tenebre avvolgono Candice, come in un tentativo di proteggerla da qualsiasi altro fattore che possa peggiorare la sua condizione.

    -Non sarà piacevole. Non so nemmeno se si riprenderà dopo-

    Black avvisa Gabriel che quel loro piano è privo di qualsiasi garanzia, ma non ha motivo di ribattere: è la migliore idea che hanno in quel momento.
    L'orium nero che fino a quel momento ha ricoperto l'armatura di Candice comincia ad insinuarsi in ogni piccola giuntura, facendosi strada fino alla sua carne e una volta a contatto con essa vi affonda senza esitazione. Non può curarsi troppo di essere gentile e premuroso, se Candice avrà qualche lamentela potrà dirgliela una volta tornata a delle sembianze umane. Anche se non può vederlo, sente il suo cristallo che si espande sotto la pelle della donna, andando a sfiorare le sue terminazioni nervose, nel tentativo di trascinare via qualunque traccia di corruzione. Può solo sperare che sia sufficiente a salvarla.

    -Se la situazione si rivelerà irrecuperabile... non permetterò che diventi un due contro due-

    L'ultimo messaggio per Gabriel ha un tono grave che lascia poco spazio alle interpretazioni. Un dio del caos è già abbastanza, non possono permettersi di rimanerci secchi tutti e tre per dell'attaccamento emotivo.

    6sZ7AfQ

    Nome ★ Black☆Star
    Energia ★ Suprema+
    Cloth ★ Black Aries
    Status Cloth ★ Indossata - Grado 8
    Status Fisico ★ Perfetto
    Status Psicologico ★ Teso e furioso
    Riassunto ★ Ne dico quattro a Furoris, ma quando ci rendiamo conto che Candice sta mutando collaboro con Gab per salvarla. Per la precisione estendo il cristallo sulla sua armatura fino al suo corpo e lo faccio penetrare, in modo tale da avere contatto diretto col sistema nervoso e spazzare via la corruzione mentale di Furoris

    ABILITA’ ★ ORIUM NERO
    La furia istintiva di Black Star, unita al suo cosmo, si manifesta al suo comando sotto forma solida, tramutando il suo intento omicida, la sua ira e più in generale tutte le sue emozioni più violente in un cristallo nero come la notte e incredibilmente duro. Scoperto in tempi antichi, si tratta di un materiale molto pericoloso, capace di immagazzinare l'energia mentale al proprio interno, sia per scopi offensivi che difensivi. Questo cristallo, non solo è una incredibile arma di offesa e difesa grazie alla sua durezza incomparabile ad uno costrutto generato da un cosmo di pari livello, ma possiede qualità nascoste che lo rendono ancora più temibile sia in attacco che come protezione. Essendo generato da pensieri ed emozioni tanto violente, che il cristallo trattiene al proprio interno, il contatto con qualsiasi altra entità diversa dall'Ariete Nero causerebbe danni alla mente della vittima, privandola di energie mentali in modo doloroso, con conseguente disorientamento e debolezza. Le qualità del materiale, oltretutto, gli consentono di assorbire le energie mentali di eventuali attacchi, risultando un'efficace difesa contro gli avversari che cercano di colpire con offese mentali. Ogni cristallo, essendo legato alla mente del suo creatore in modo diretto, oltre ad arrecare danni alle altre menti può anche sopraffarle; se il cristallo è ancora in contatto con il bersaglio, può agire come un vero e proprio parassita aggressivo, invadendolo e prendendo il controllo di parti più o meno estese del corpo a seconda della quantità di cristallo e delle differenze di potere cosmico, rivoltando il nemico contro se stesso.

    ★ TELECINESI
    La volontà di Black Star, grazie al cosmo, è capace anche di modificare il mondo attorno a lui, imponendosi sul regolare corso degli eventi. I comandi che impartisce alla materia vengono eseguiti; se ordina ad un masso di sollevarsi esso lo fa, se un avversario deve piegarsi al suo cospetto una violentissima pressione lo schiaccerà al suolo. Al suo volere, la materia può esplodere o comprimersi, spostarsi o rimanere immobilizzata, essere scagliata in cielo o premuta per terra fino a ridursi in polvere. In termini pratici, questo potere rende anche Black Star capace di levitare, deviare colpi diretti a lui o persino respingerli e utilizzare l’intero campo di battaglia come un’estensione di sé.

    Bonus nera: Il potere telecinetico di Black Star ha raggiunto una potenza e una precisione tale da poter arrivare a scuotere gli atomi che compongono la materia singolarmente, annullando la forza dei legami che li tieni uniti. Di fatto, i suoi colpi telecinetici riescono letteralmente a distruggere la struttura della materia, qualunque essa sia: armi, difese, persino esseri viventi. Subire quei colpi significherebbe vedere il proprio corpo essere frammentato e cancellato, rendendo, quindi, il potenziale offensivo e difensivo della telecinesi enormemente maggiore. Solamente un potere cosmico sufficientemente potente può prevenire questi effetti, o quantomeno mitigarli per renderli meno dannosi.

    ★ TELETRASPORTO
    Se normalmente un corpo ci metterebbe del tempo a raggiungere un luogo diverso da quello di partenza ma comunque nelle vicinanze, Black Star ha invece il potere di compiere, anche se con un certo dispendio di energie, il tragitto in meno di un istante, non importa quale siano gli ostacoli che lo separino dalla sua meta. Questo vero e proprio teletrasporto consiste nella scomposizione completa della materia che compone il corpo di Black e la ricomposizione praticamente nello stesso istante, soltanto in posti diversi. E’ comunque possibile che un colpo molto ampio e devastante sia in grado di arrecargli danni persino durante lo spostamento dei suoi atomi. Inoltre, per quanto utile e versatile questa sua capacità possa essere, la quantità di energia richiesta per compiere il teletrasporto lo rende troppo rischioso da eseguire più volte durante un combattimento, costringendo Black a farne un uso limitato.

    ★ TELEPATIA Con un minimo di concentrazione e cosmo, Black riesce a fare a meno della comunicazione verbale e ad accedere alla forma superiore di dialogo: quello tra menti. Nel remoto caso che il suo pensiero sia rivolto a qualcuno all'infuori di se stesso, può direttamente parlare direttamente con la mente di quest'ultimo, con uno scambio di informazioni immensamente più rapido ed efficiente del normale parlare, nonché più discreto.


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    L'
    impatto con la stanza fu terrificante. Ogni senso di Candice stridette violentemente, aggredito a tutto tondo da ogni cosa che decise di fare a spintoni pur farsi notare per prima: il risultato fu una confusione sinestetica di rossi dolciastri, odori frementi e gemiti graffianti che per un secondo la distrassero completamente, quasi impedendole di notare Neshaals appollaiato sul suo trono.
    A dirigere i fili, ma non consapevolmente. Tutto ciò che era in quella stanza era una conseguenza della sua esistenza e la sua esistenza era orripilante. Lunghi brividi freddi le accarezzarono la schiena quando Candice registrò passo passo quanto fosse effettivamente sbagliata la sensazione che stava provando alla presenza dell'antico Black Gemini.



    Sentì i corpi di Gabriel e Black Star irrigidirsi prima del proprio, che sentì come accartocciarsi dolorosamente senza che avvenisse alcun movimento. Ferma, immobile come una statua sentiva come un lungo dito percorrerla da capo a piedi e dietro di esso lei si sfilacciava, aprendosi e rivoltandosi per mettersi completamente a nudo. Un nudo che non era meramente fisico, ma essenziale e permetteva di osservarsi da ogni angolazione come un'opera cubista.
    Ogni pezzo di lei era visibile in quella stanza e il Cosmo di Candice avvampò con violenza nel tentativo di afferrarli e rimetterli con veemenza al loro posto: disordinatamente, ma l'urgenza di farlo fu talmente istintiva da non permetterle di categorizzare appieno, tanto fu il terrore di venire violata fino a quel punto.

    Figlio di pu**ana maledetta...

    Una parte di lei resisteva, aggrappandosi a ciò che non era parte di ciò che percepiva attraverso i sensi. La propria mente era un rifugio buio e neutro, dove normalmente niente esisteva tranne lei: da lì sentiva Gabriel e Black Star riprendere le redini si se stessi, con il primo che temporeggiava. Gabriel, temporeggiare...poteva sembrare un paradosso, ma era prima di ogni cosa un combattente estremamente cauto: se non poteva avere supremazia immediatamente, cercava di tastare il terreno per trovare i primi appigli.
    Ascoltò le sue parole una dopo l'altra, riconnettendosi al senso e sentendo il proprio colpo calmarsi lentamente.

    Close enough. Devo stare più attenta.

    Parola, parola, parola, respiro. L'alternanza ritmica della voce di Gabriel si intrecciava con il suo respiro teso, come fili che si rincorrevano lungo una strada precisa. Candice ascoltò, concentrandosi su di essi mentre suo respiro si allineava lentamente a quello di suo marito, fino a corrispondere a un lento ritmo che le fece perdere il senso delle parole, concentrandosi su di esso. Chiuse gli occhi senza accorgersene, incuriosendosi dello strano disegno che esso stava tracciando insieme al battito del suo cuore, a quello di Black Star e al proprio. Sempre più veloce, pieno: un tambureggiare liquido, che si perdeva nel buio.
    Dal buio sentì una carezza, lunghissima e affilata percorrerle il ventre fino ad arrivare al collo, dove si perse fra i capelli: la carezza lasciò dietro di sé una scia di pelle d'oca che Candice avvertì nettamente sfregare contro la stoffa sotto l'armatura, in un unico movimento che la lasciò senza fiato. Dal buio arrivò un altro fruscio, come una lunga lingua ad avvolgerle il fianco sinistro, scendendo lentamente nel basso ventre e compiendo lenti movimenti circolari sulla pelle, che sembrò una barriera così fragile a quell'assalto. Le gambe le tremarono mentre sentiva il calore salire e diffondersi in onde frementi e socchiuse le labbra, inspirando di colpo.

    Le percezioni della stanza ritornarono tutte insieme, ma stavolta erano onde lente e piacevoli: il susseguirsi di sensazioni la cullò e sentì in bocca il sapore dolciastro di un odore ripugnante...ma il ritrarsi ad esso le scatenò addosso la sensazione di aver leccato un circuito di bassa intensità. Un formicolio costante la graffiò in sottili lame partendo dalla punta dei piedi, squarciandola fino al ventre e raggiungendo il cervello come una scossa elettrica. La mano invisibile attorno al collo, fino a quel momento intenta ad accarezzarle i capelli, la strattonò e Candice cadde in ginocchio di schianto, improvvisamente consapevole che l'orgasmo non sarebbe finito.
    Ansimò solo in quel momento, un lungo respiro tremante che le sembrò echeggiare nella sala insieme agli altri mentre apriva gli occhi e vedeva il volto di Neshaals prima che tutto si facesse tenebra.

    Con quell'immagine marchiata a fuoco nelle iridi, Candice urlò nel buio, un urlo crescente e disperato che non fece che crescere di intensità quando si sentì circondata dal cosmo di Gabriel. La attorniava cauto, impotente, con crescente frenesia nell'osservare qualcosa di cui lei non si stava rendendo conto appieno.
    Ma era così...giusto. Così naturale, pensò fra le lacrime mentre graffiava il pavimento con le lunghe unghie nere, sentendo la stanza svanire intorno a sé, senza che ciò che la stava straziando - oh, così dolcemente - accennasse a diminuire. Non sarebbe diminuita finché erano alla Sua presenza, si accorse con orrore.
    Lui era tutto quello.
    Era tutto ciò che lei e Gabriel nascondevano. Le ore, le giornate in cui i loro corpi non riuscivano a separarsi in quel sesso che poteva essere definito solo come il disperato tentativo di due parti di riunirsi, inserirsi al posto giusto: una voleva assorbire quel pezzo di sé fatto corpo, l'altra voleva scavare e riappropriarsi di una nicchia che non riusciva a percepire. Non c'era niente al mondo che potesse comprendere quel bisogno, quelle modalità in cui entrambi potevano essere loro e in cui non avevano bisogno di nient'altro che di loro.

    Ed era sbagliato. Era così sbagliato, perché non c'era niente al mondo che potesse capirli perché quei bisogni non erano di quel mondo. Quanto a lungo avevano desiderato di poter semplicemente scappare e lasciarli nella loro ignoranza, per semplicemente vivere in loro stessi fino a che l'idrogeno non avesse smesso di bruciare.
    E Slaanesh era quel desiderio. Lo pervadeva, gocciolando da esso come il sudore dai corpi e la piacevole fitta del morso sul collo.

    Il cristallo la graffiò e si insinuò dentro di lei senza alcuna resistenza, in un corpo abituato a considerare pratiche del genere come i preliminari. Ma la sensazione la scosse dall'interno in un dolore mentale così acuto da causare un breve blackout: cadde a bocconi e cercò istintivamente di concentrarsi sul piacere che quel dolore le aveva provocato, ma fu come tastare terra bruciata mentre l'Orium faceva a pezzi la sensazione. Come un disturbo statico il potere di Black Star le aggrediva la mente e le unghie si ritrassero, le placche ossee si rifecero nuovamente carne e le corna si sfaldarono dolorosamente, così come la sensazione di pressione sotto la schiena dell'armatura. I pensieri si fecero sconnessi e l'urlo di sofferenza e desiderio si trasformò in rabbia mentre il suo Cosmo ruggiva e artigliava le pareti interne della barriera, strappandosi l'Orium di dosso con un dolore che, dopo tanto tempo, fu solo dolore.

    x8laPlI

    « OH, HELL NO. »

    Le unghie dell'armatura colpirono lo schermo nero, frantumandolo mentre altro nero, liquido e viscoso, eruttava dal suo interno e schizzava sul pavimento, sfrigolando vapore tossico. Candice si fece strada oltre esso, ribollente di rabbia mentre fissava il volto di Black Gemini con furia bruciante. Il sangue, reso color catrame dall'intensità raggiunta dal veleno, le colava dagli interstizi dell'armatura senza che lei vi badasse minimamente.

    « Il fatto che tu sia questo ti rende così sicuro di vincere, non è vero? Le sensazioni che scateni faranno presa facilmente, ma non mi renderai parte di te.
    Noi non saremo mai te. »


    Il pugno si strinse spasmodicamente e la spalla tremò, mentre dai denti stretti la voce usciva roca, con ancora tracce dello strazio a cui aveva sottoposto la propria gola.

    « E ti assicuro che farò in modo che ti dispiaccia dovermi distruggere, pur di accettare questo fatto. »

    Le sensazioni cercavano ancora di afferrarla, trascinarla indietro ma stavolta le avrebbe tenute a bada con ogni fibra del proprio essere. Non si sarebbe lasciata ingannare da se stessa un'altra volta.


    narrato | « parlato » | pensato | « parlato altri » | ? telepatia ?
    raozhc7

    NOME • Candice P. Hayez
    ENERGIASuprema+
    CLOTH • Black Scorpio {VIII}
    STATO DELLA CLOTH • Perfetta
    FISICO • Dolore generale causato dal Black Orium
    MENTALE • TRY HARDER

    RIASSUNTO AZIONI • SIII, SII, VA******LO! [cit.]
    ABILITÀTECNICHE

    Toxicity

    Nei secoli la Black Cloth di Scorpio lascia una scia di sangue che lega assieme tutti i precedenti proprietari come un filo rosso. L'abilità principale che contraddistingue i detentori di questa armatura è il possedere un particolare controllo sul sangue, contaminato da un'antichissima maledizione che lo rende un veleno mortale. Il dominio di questa abilità permette di creare, sotto dispendio di Cosmo, quantità di sangue velenoso o utilizzare quello già presente (dentro al corpo o schizzato fuori a causa di ferite) per creare attacchi letali, armi o barriere difensive. Inoltre, grazie ad un limitato controllo sulle componenti biologiche del sangue, Candice può fermare emorragie, proprie o altrui usando il proprio sangue coagulato come barriera fisica sulla ferita.
    Diversamente dal Saint di Pisces, il veleno che satura il sangue del possessore scorre normalmente inerte nelle vene; essendone però ogni cellula impregnata senza rigetto, questo rende il possessore immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie (!!! ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica).
    Reagendo con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
    - Lysergium ~ quando entra in circolo, questa composizione agisce principalmente come un potentissimo allucinogeno; i suoi effetti coinvolgono tutti e cinque i sensi in spaventose illusioni molto reali con un effetto simile ai "bad trip" causati da alcune sostanze presenti in natura, accompagnati da forti sensazioni di ansia e paranoia. Lo scompenso sensoriale inoltre può causare ipersensibilità al dolore crescente, che insieme alla paranoia possono condurre alla follia.
    [Precisazione: diversamente rispetto all'abilità Illusioni Mentali, la percezione e la reazione al trip stanno all'avversario; il possessore dell'abilità non può controllare le visioni.]

    Walkin' on Air

    Il controllo completo sull'elemento Vento da parte della Black Saint è un'altra abilità legata alla Black Cloth: gli attacchi che da esso derivano, spesso e volentieri combinati con il sangue velenoso di Candice nelle sue varie composizioni, la rendono una temibile avversaria specializzata nel combattimento a distanza - sebbene non sia da sottovalutare la versatilità di questo potere anche nel combattimento ravvicinato. Il livello di abilità raggiunto è ormai tale da permettere a Candice di manovrare la pressione e la quantità di ossigeno all'interno del suo campo d'azione [in seguito all'up dell'abilità a Energia Nera], ampliando ulteriormente la gamma pressoché infinita di attacchi o azioni possibili; partendo da semplici lame di vento, così sottili e veloci da potersi insinuare nelle giunture dell'armatura avversaria, fino ad arrivare a tifoni di proporzioni immense a causa dei quali persino l'ossigeno scompare, non c'è limite alla fantasia con questo elemento caratterizzato dall'essere pressoché invisibile e letale allo stato naturale.
    Inoltre Candice, manovrando le correnti sotto di lei, può utilizzarle per volare [Only GdR e da ritenersi come "camminare/correre sostenuto dalle correnti"] o compiere balzi ad altezza spropositata, spostamenti laterali improvvisi o addirittura, opponendo un forte vento contrario, rallentare e deviare colpi di tipo fisico o Cosmico.

    Animal I Have Become

    Lo scorpione è un predatore, e come tale deve servirsi di sensi superiori alla norma per cogliere di sorpresa le proprie prede: è così che Candice ha acquisito una vista, un udito, un odorato, un tatto e un gusto superiori alle normali capacità di un essere umano e di anche di un normale Cavaliere. Questa abilità la rende in grado di percepire l'avversario o i suoi attacchi semplicemente dalla vibrazione che essi producono nell'aria o sul terreno non appena entrano nel suo campo d'azione, rendendola un avversario difficile per chi usa le Illusioni Ambientali [non è da considerarsi un'immunità, bensì una leggera resistenza ad attacchi di questo tipo, inversamente proporzionale all'Energia avversaria]; inoltre, la sua vista potenziata le permette di vedere anche nella penombra più oscura, purché ci sia una fonte di luce, ma non nella totale oscurità (dove invece entrano in gioco gli altri sensi in maniera altrettanto efficace per compensare la mancanza). L'udito fuori dalla norma le permette invece un'equilibrio impressionante.
    N.B. Questa abilità influenza sì i sensi, ma non il tempo di reazione o in generale i riflessi, a differenza dell'abilità Istinto Animalesco.

    Toxicity

    Nei secoli la Black Cloth di Scorpio lascia una scia di sangue che lega assieme tutti i precedenti proprietari come un filo rosso. L'abilità principale che contraddistingue i detentori di questa armatura è il possedere un particolare controllo sul sangue, contaminato da un'antichissima maledizione che lo rende un veleno mortale. Il dominio di questa abilità permette di creare, sotto dispendio di Cosmo, quantità di sangue velenoso o utilizzare quello già presente (dentro al corpo o schizzato fuori a causa di ferite) per creare attacchi letali, armi o barriere difensive. Inoltre, grazie ad un limitato controllo sulle componenti biologiche del sangue, Candice può fermare emorragie, proprie o altrui usando il proprio sangue coagulato come barriera fisica sulla ferita.
    Diversamente dal Saint di Pisces, il veleno che satura il sangue del possessore scorre normalmente inerte nelle vene; essendone però ogni cellula impregnata senza rigetto, questo rende il possessore immune ai normali veleni naturali e artificiali presenti nel mondo [ESEMPIO: cianuro di potassio, curaro, veleno di scorpioni, rane, serpenti..] e anche alla maggior parte delle malattie (!!! ma ovviamente ciò non si applica nel modo più assoluto ai veleni o in generale agli agenti di natura cosmica).
    Reagendo con un aumento di Cosmo del corpo ospitante esso diventa in grado di distinguersi in varie composizioni:
    Lysergium ~ quando entra in circolo, questa composizione agisce principalmente come un potentissimo allucinogeno; i suoi effetti coinvolgono tutti e cinque i sensi in spaventose illusioni molto reali con un effetto simile ai "bad trip" causati da alcune sostanze presenti in natura, accompagnati da forti sensazioni di ansia e paranoia. Lo scompenso sensoriale inoltre può causare ipersensibilità al dolore crescente, che insieme alla paranoia possono condurre alla follia.
    [Precisazione: diversamente rispetto all'abilità Illusioni Mentali, la percezione e la reazione al trip stanno all'avversario; il possessore dell'abilità non può controllare le visioni.]


    Edited by ~S i x ter - 27/9/2017, 11:58
     
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