Adunanza

Preludio a ciò che arriverà.

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    ADUNANZA
    Preludio per Asgard

    I

    ♦♦♦♦♦♦♦

    - PROLOGO -



    Raramente accadeva che la moglie di Odino convocasse il Celebrante, dopo l'Armageddon era successo forse solo due o tre volte. Dopo il colloquio, avvenuto ai piedi della grande statua di Odino, l'uomo sembrava stravolto: ma una strana eccitazione si agitava in fondo al suo animo. Raggiunse la sala del trono, e lanciò uno sguardo verso l'altare: aveva già notato che la spada si stava muovendo, e aveva preso a levitare spostandosi verso lo scranno del Celebrante per poi rimanervi sospesa, con la punta verso il basso, come in attesa di qualcosa.

    Ci siamo, dunque. Il momento è finalmente arrivato.

    Il suo cosmo brillò per un momento, e l'armatura del Drago Nero a due teste si materializzò davanti a lui, per poi subito rivestirlo da capo a piedi. Poi il suo cosmo esplose, espandendosi per tutto il Nord e portando con sè un messaggio che solo in pochi avrebbero potuto sentire nella propria mente.

    Valorosi Cavalieri di Asgard! Abbiamo affrontato le notti più nere e più lunghe della storia del nostro popolo, ma adesso... è il momento che l'alba torni a illuminare la nostra terra. Gli dei sono con noi, fratelli miei. Troppo a lungo la Corruzione ha infestato Asgard, strappando le vite di chi adesso brinda nel Valhalla e occupando le nostre terre, i nostri mondi.

    Noi ce li riprenderemo.


    Le stelle erano favorevoli, come lo erano anche le divinità. Siegfried si sedette sul trono, il medaglione di Eilistraee indossato sotto l'armatura, Valmhur che fluttuava in silenzio. Una nuova pagina di guerra, sangue e gloria stava per essere scritta, e le ultime parole sarebbero state vergate dai Cavalieri del Nord.

    zBXLsaR


    Ebbene sì, finalmente cazzotti per tutta Asgard. Ho già concordato con Gorth quello che faremo in questa prima parte, potete postare tutti nell'ordine che preferite: semplicemente, ricevete il messaggio e vi recate dal Celebrante. Non è una quest (quelle verranno dopo), solo una roole introduttiva di conoscenza tra i pg in cui verranno dette un po' di cose importanti ai fini di ciò che succederà in GdR. Dopo i vostri post, risponderò anch'io come Siegfried e non come master.

    Auguro a tutti i miei migliori pugni nelle mani, divertiamoci perchè Asgard RULES!!!
     
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  2. Dharleth
     
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    Adunanza
    Capitolo 1


    Narrato
    Pensato
    Parlato Shear'Hayn
    Parlato in Elfico
    Traduzione dall'Elfico
    Parlato Vëannë
    Parlato Celebrante


    Erano trascorsi diversi giorni da quel dì in cui tutto, per Shear, cambiò. Divenuto improvvisamente un Cavaliere di Asgard, facente parte di uno dei tre mitici ordini guerrieri, in particolare dei Sacerdoti delle Rune, aveva modificato enormemente la concezione che il resto della squadra dei Lupi Grigi aveva di lui.
    Come Sacerdote Runico di Perth, aveva nuovamente accesso sicuro alla Trama della Magia ma, al contempo, lo poneva su un livello estremamente differente rispetto al resto della squadra. Se da una parte, persone di poche parole ma capaci di valutare le azioni di un individuo, come Kjarl non si erano lasciati intimidire dalla sua nuova veste anzi, ne erano orgogliosi, crogiolandosi con i commilitoni di conoscere direttamente uno dei guerrieri, altre persone, come il caposquadra, si erano ritrovate incapaci di gestire una simile relazione, relegando l'elfo al ruolo gerarchico di superiore e pertanto estraniandolo dalla vita della squadra, salvo diverso ordine.

    In verità non deve essere affatto facile per loro... Se questa è la loro scelta devo rispettarla, al momento opportuno, se mai avranno bisogno, io ci sarò per loro, come per tutte le genti di Asgard...

    Si trovava ora nella casa di Kjarl, la famiglia umana che li aveva accolti durante la caduta dei mondi e stava sistemando la legnaia quando, improvvisamente, una cascata argentea interruppe la sua visuale.

    Vëannë
    Vëannë

    La piccola elfa, orella minore di Shear'Hayn, rimasta muta dallo shock dell'Armageddon, aveva deciso di voler giocar con il fratello, tentando di sorprenderlo alle spalle.
    L'elfo dai capelli color della neve, dal canto suo, in seguito alla scoperta del suo nuovo ruolo ed allo studio empirico fin a quel momento svolto sui suoi nuovi poteri, non ebbe difficoltà alcuna a percepire la piccola dal passo fepato tuttavia, decise di stare al gioco, fingendosi sorpreso e sollevando la bambina elfo tenendola fra le braccia.

    Fu in quel momento che la sua attenzione venne magnetizzata da una nuova consapevolezza: una voce, riverberò attraverso il suo stesso essere, come se fosse condotta a lui dalla Trama magica del cosmo (così solevano chiamare gli umani quella fonte di magia).
    Potente e decisa era la chiamata del Celebrante.

    Valorosi Cavalieri di Asgard! Abbiamo affrontato le notti più nere e più lunghe della storia del nostro popolo, ma adesso... è il momento che l'alba torni a illuminare la nostra terra. Gli dei sono con noi, fratelli miei. Troppo a lungo la Corruzione ha infestato Asgard, strappando le vite di chi adesso brinda nel Valhalla e occupando le nostre terre, i nostri mondi.

    Noi ce li riprenderemo.


    Una chiamata, una convocazione dal capo indiscusso del Regno di Asgard. Posò piano a terra la piccola, donandole un costrutto illusorio di un piccolo drago dorato per giocare, mentre la faceva rientrare a casa, con un sorriso ed un tenero buffetto sul capo si congedò da lei, voltandosi ed iniziando a dirigersi verso il Palazzo della fortezza.
    Mentre camminava tese la mano destra di fronte a se e si aprì un varco dimensionale largo una frazione di millimetro, ove risiedeva la sua God Robe, lo attraversò come nulla fosse, trovandosi completamente avvolto nella mitica armatura nell'arco di un passo. La spada era cortesemente celata alla vista e racchiusa in un secondo bozzolo dimensionale.

    All'ingresso nel palazzo si tolse il diadema dell'aratura, tenendolo sotto il braccio sinistro.

    Chissà se Anders sarà già li ad attendermi.

    L'unico altro Guerriero di Asgard che aveva incontrato, e con il quale si era anche animatamente scontrato. Data la chiamata del loro comandante dava per scontato che anche lui sarebbe stato presente.

    Potrebbero esserci anche altri Guerrieri di Asgard... Sarei felice di incontrarli anche se vorrei risparmiarmi di duellare con ciascuno di loro...

    Trepidazione ed emozione erano i sentimenti maggiormente sentiti dal Sacerdote delle Rune, unite però al vlo di apprensione che le parole del Celebrante potevano lasciare intendere.

    Probabilmente sarà guerra contro la Corruzione. Poco male, abbiamo il potere, dobbiamo metterlo al servizio dei Mondi.

    Giunse sulla soglia della sala delle udienze del Celebrante, attese un istante, sistemandosi velocemente gli ultimi dettagli prima di presentarsi.

    Shear'Hayn Ardhathair, Sacerdote custode della Runa Perth, mio signore.

    Dopo la formale presentazione fece un passo avanti, palesandosi nella sala, e posando il ginocchio sinistro a terra mantenne lo sguardo rivolto a terra, in attesa di poter alzarsi.


    ------------------



    Energia Rossa

    Status Fisico: Illeso.

    Status Psicologico: Pensieroso per il messaggio del Celebrante, emozionato all'idea di incontrarlo come di poter incontrare altri GUerrieri degli Dei

    Status God Robe di Perth Indossata. integra.

    Riassunto Azioni
    Nulla di particolare: impegnato nelle normali faccende giornaliere, al richiamo del Celebrante accorre, vetendosi dell'armatura mentre si dirige per la sala del Celebrante. Una volta all'ingresso, si annuncia, in attesa di poter entrare.

    Note: Facciamo conoscenza, sono un povero elfo indifeso^^
     
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  3. Crubler
     
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    Anders Torund ❈ God Warrior di Gullinbursti

    Adunanza

    Post 1


    En. Rossa | Sensi: 6 | Grado Cloth: IV


    Ricordo perfettamente quel giorno come se fosse ieri. Il sole era sorto ormai da qualche ora spazzando via la foschia notturna, mentre una leggera e costante nevicata continuava a coprire il terreno come di consueto. Quella mattina avevo lasciato i miei alloggi all'alba insieme ad una squadra di soldati asgardiani, la missione era la solita: perlustrare, trovare ed eliminare qualsiasi minaccia legata alla corruzione. Avevamo incontrato una moderata resistenza ma nulla di preoccupante, non avevamo registrato nessun ferito e la mia Siegschwert si era divertita abbastanza a macellare gli orrori che finivano sul cammino della sua lama. Ordinai all'intera squadra di fermarsi e prendemmo posizione lungo una roccia che segnava il confine con uno dei tanti boschi del nord. Eravamo a circa 10-15 km dalla capitale. I soldati caddero nella neve stanchi slacciando i pettorali delle loro armature. Alcuni di loro iniziarono a tirar fuori le provviste e le otre per dissetarsi, mentre io appoggiato alla nuda pietra iniziai a scrostare il sangue delle bestie dalla lama intarsiata d'oro della mia Siegschwert.

    Stavo per ordinare ai miei uomini di rimetterci in marcia quando qualcosa catturò la mia mente: una voce, la voce di un uomo, profonda, rassicurante, valorosa. Non lo avevo ancora incontrato, ma quello fu uno dei giorni più belli dalla mia investitura. Il Celebrante di Odino ci stava chiamando a raccolta.

    Valorosi Cavalieri di Asgard! Abbiamo affrontato le notti più nere e più lunghe della storia del nostro popolo, ma adesso... è il momento che l'alba torni a illuminare la nostra terra. Gli dei sono con noi, fratelli miei. Troppo a lungo la Corruzione ha infestato Asgard, strappando le vite di chi adesso brinda nel Valhalla e occupando le nostre terre, i nostri mondi.

    Noi ce li riprenderemo.



    Per un attimo il cuore mi si ghiacciò all'udire quelle parole, ma allo stesso tempo una scintilla si accese in me: finalmente avrei potuto dimostrare il mio valore. Non appena la chiamata si dissolse chiamai a raccolta la squadra ordinando di proseguire la pattuglia come pianificato e di fare rientro alla base per il raporto a lavoro concluso. Poi senza dire altro mi congedai da loro iniziando a mettermi in marcia per fare ritorno alla capitale.

    Non appena le guardie di turno ai cancelli mi videro arrivare con la God Robe indosso e a passo svelto aprirono i cancelli salutandomi rispettosamente, io risposi a mia volta al saluto dirigendomi verso i miei alloggi. Indossai il mio classico mantello pesante color bordeaux e mi incamminai verso la fortezza. In città si respirava un'aria abbastanza tranquilla, sempre che 'tranquilla' dopo gli avvenimenti degli ultimi anni possa definirsi un termine adatto. Anche i piantoni del portone del castello mi salutarono con riguardo non appena notarono la mia armatura bianca e oro, e immediatamente aprirono le porte permettendomi di entrare per la prima volta nel castello. Una volta dentro seguii il corridoio principale fino in fondo, notando la sala del trono con le porte spalancate davanti a me e percependo la presenza di un cosmo assai familiare. L'elfo è già qui? Sostai per qualche secondo prima di varcare la soglia, poi lo feci a passo lento raggiungendo la zona di fronte al trono. I calzari della mia armatura scandivano i ritmatici passi sul pavimento di pietra, e man mano che avanzavo mi accorsi che all'interno della stanza c'era effettivamente qualcuno. Shear'Hayn, il mio amico elfo, Sacerdote Runico di Perth. Mi posizionai a circa un metro di fianco a lui, tolsi l'elmo tenendolo sotto braccio e mi presentai al Celebrante per la prima volta. Quest'ultimo era seduto sul suo scranno personale, e aveva indosso una bellissima armatura raffigurante un drago a due teste.

    « Anders di Casa Torund, Guerriero Divino di Gullinbursti, la mia spada è al tuo servizio Lord Celebrante. »

    Mi inginocchiai al suo cospetto poggiando l'elmo davanti a me ed estraendo la mia fedele Siegschwert. Solo dopo la mia presentazione mi accorsi della singolare presenza di una spada di colore bianco volteggiare nella sala. Mi domandai se anche Shear l'avesse notata. Intanto, a meno che il Celebrante non avesse specificamente convocato solo noi due, attesi l'arrivo degli altri Cavalieri del Nord. Arriveranno anche la vrykul e il druido? Di lì a poco lo avrei certamente scoperto.


    narrato ❈ pensato« parlato »

    Dati GDR

    Status Fisico: Ok.

    Status Psicologico: Normale.

    Status Cloth: Indossata, integra.
    Abilities
    Arma - Siegschwert ➢ Analogamente a tutti gli altri combattenti runici di Asgard, anche il guerriero di Gullinbursti possiede una particolare arma annessa alla sua Robe. Anders è accompagnato nelle sue battaglie dalla Siegschwert, uno spadone elegante rifinito d'oro a lama larga e che risponde alla sua volontà, tanto bella quanto letale. Oltre ad utilizzare la sua spada per i combattimenti fisici, Anders ne usufruisce anche per incanalarle dentro il suo cosmo e sferrare alcune delle tecniche presenti nel suo repertorio.

    Iron Will ➢ Il mito del cinghiale norreno Gullinbursti conferisce al custode dell'omonima God Robe la capacità innata di incassare e di resistere a più danni fisici o cosmici del normale. L'abilità in questione consente quindi al guerriero di tenersi in piedi più a lungo di un suo pari energia e di sopportare un maggiore stress fisico. Inoltre, ad Energia Nera Anders sarà in grado di resistere anche a danni letali rendendo il suo corpo duro come la pietra (utilizzabile una sola volta a combattimento).
    Techniques



    Edited by Crubler - 8/3/2017, 17:10
     
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  4. Brannic
     
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    ADUNANZA IBran megrez {IV} energia rossa

    Cara Melissa,

    anche oggi come faccio ogni giorno mi trovo a scriverti sperando un giorno di farti leggere tutte queste lettere, perché sai come sono no? Non mi arrendo, penso che ci sia una possibilità di riportarti in vita, può essere un pensiero egoistico che va contro il ciclo naturale delle cose e probabilmente se un giorno ci riuscissi mi sgrideresti ma la tua morte è qualcosa di insensato e troverò il modo di riabbracciarti di nuovo, nel frattempo l'ametista conserverà il tuo corpo fino a quel giorno. Quello che ti vado a raccontare in questa breve lettera è quando incontrai tutti i guerrieri al palazzo del celebrante. Il modo in cui giunse il messaggio lo trovai alquanto irritante, sentire nella mia testa una voce che non fosse un mio pensiero mi infastidì anche perché ero nel pieno della mia preghiera grande madre.

    Possa la benedizione della luce
    risplendere in te, luce fuori e luce dentro di te,
    possa la benedetta luce del sole
    brillare sopra di te e scaldare il tuo cuore con il suo bagliore
    come un grande ardente fuoco, così che lo straniero possa
    giungere e scaldarsi con esso, che gli è amico.
    E possa la luce brillare nei tuoi occhi
    Come la fiamma di una candela che luccica dalla finestra di una casa
    Invitando il viandante ad entrare, riparandosi dalla tempesta.



    Come ben sai la preghiera continua ma venni interrotto da un messaggio mentale del celebrante, non voglio assolutamente riportare quanto ci venne detto anche perché appariva come un proclama di guerra, un modo per incitare i suoi uomini. Non fraintendere Melissa, non ho nulla di personale nei confronti del celebrante ma sono più che convinto che non serviva alcun tipo di incitamento per combattere quella che loro chiamano corruzione, Yule sta durando troppo a lungo. Non mi mossi subito, volevo rimanere ancora un po' in comunione con la natura perché sapevo benissimo che ben presto sarei dovuto andare ad Asgard, indossare la God Robe ( altrimenti non mi avrebbero mai fatto entrare nel Palazzo ) e la cosa mi disturba un po', sicuramente quelle stesse persone incontrate mentre avevo addosso vesti normali avrebbero reagito in maniera differente.

    Diverse ore più tardi lasciai la foresta dove mi rifugiavo di solito ( la stessa dove incontrai Urzla ) e a passo lento mi incamminai verso le mura di Asgard. Un leggero e gelido vento accarezzava la mia pelle, potevo sentire le silfidi giocare con la mia pelle, interessarsi all'armatura e fuggire qualche istante più tardi. Sai, loro non si fanno mai vedere, sono sfuggevoli e non bisogna mai farli arrabbiare perché la loro reazione può essere violenta. La progenie di Paralda* come poi del resto ogni altro spirito della natura non conoscono il concetto di bene o male ma sono ovunque, ci accompagnano sempre, possono darci sollievo o ostacolare il nostro cammino con una forza incredibile. Se non ti ricordi chi è Paralda è meglio che ti rinfresco la memoria, zuccona che non sei altro! È il leader di tutte le Selfidi e come tale risiede sul monte più alto, ma non voglio farti un trattato di storia ma raccontarti cosa accadde quel giorno.

    Entrato ad Asgard, cercai di coprire la mia armatura con un mantello marrone che ero solito portare ma a dire il vero la cosa non portò i risultati sperati in quanto vidi lo sguardo dei cittadini e dei profughi che mi osservavano non con la solita indifferenza ma come se la vista di quelle vestigia riaccendesse la speranza nei loro occhi. Prima di entrare nel Palazzo passai pure dall'erborista, che quando mi riconobbe rimase alquanto sorpreso di vedermi con indosso le vestigia di Megres. Stetti con lui alcuni minuti, ma mi dovetti congedare quasi subito in quanto il tempo stringeva. Dalla bancarella di quell'uomo all'entrata del palazzo la strada non era molta, ragion per cui mi ci volle poco per giungere all'entrata, li le guardie mi lasciarono passare abbozzando anche un inchino. Da quanto avevo capito, essere un guerriero di Odino mi poneva gerarchicamente molto in alto. Non trovi la cosa per certi versi divertente? Io, un Druido di Ydarill una delle figure più importanti di Asgard. Stavo cercando di scrollarmi di dosso quel pensiero cosi buffo quando un terzo individuo fece un lieve inchino chiedendomi di seguirlo al luogo dell'udienza, comprendendo evidentemente che non sapevo proprio dove andare. Con quell'uomo scambiai qualche parola, mi disse che due guerrieri avevano già risposto alla chiamata e che il tempo stingeva.

    Giunsi finalmente innanzi a Siegfrid. E che le Morrigan mi fulmino l'uomo che avevo innanzi, il Celebrante di Odino altri non era l'uomo che mi aveva malmenato per testare la mia determinazione. La cosa la trovo divertente, e stupido io a non capirlo prima, chi mai poteva essere un individuo cosi forte da soverchiare le forze della natura senza nemmeno sforzarsi? Dalle mie labbra scappò un sorriso che probabilmente Anders avrebbe scambiato per un saluto e dopo aver fatto un leggero cenno col capo in direzione del Celebrante presi posizione nella sala utilizzando una colonna come appoggio per la mia schiena e incrociando le braccia al petto in attesa del resto dei nostri compagni. Più che interessato all'elfo che era presente nella sala ( del resto non sono una novità per noi ), ero curioso di capire se anche la Vrykul sarebbe venuta, sai non mi sembrava molto interessata ad incontrare altri uomini, ne tanto meno le sarebbe piaciuto avere addosso gli occhi dei cittadini Asgardiani.

    Status Fisico ottime
    Status Mentale normale
    Status Cloth indossata
    Riassunto Azioni niente di eccezionale, soliti flip mentali e giungo all'adunanza.

    Abillità ///

    Tecniche ///
    narrato parlato pensato parlato altri
     
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    Adunanza♦ Post 1

    Ingrid aspettava quel momento con un po' di timore. Dopo la visita di Brannic e Anders sapeva che prima o poi sarebbe dovuta andare ad Asgaard a incontrare il celebrante, e così facendo sarebbe dovuta entrare in contatto con altri uomini, cosa che la rendeva terribilmente nervosa. Dopo il messaggio del celebrante si ritrovò a fare su e giù all'interno della sua fucina a negoziare con il piccolo Mjollnir.

    No, no! Inutile che tu insiste! Io no parlo con picoli uomini! Loro cativi, tu no conosce loro, picolo Mjollnir!


    Ingrid si sedette sul box contenente la sua armatura posizionato proprio davanti al suo martello, collocato come al solito davanti al camino. Lo fissò, e per quanto ne so anche il martello a modo suo fissava Ingrid.

    Ingrid no ha paura. Ma tu vede, vede con i tuoi ochi e poi dici me. Mh. Tu sempre convince Ingrid. Prima o poi tu fa amazare lei. Qui finisce come prendere erba amara in campo nemico*
    *Detto Vrykul che ha origine nella particolare predilizione che la razza dei mezzogiganti nutre per la Vass, un'erba che masticata dà effetti stupefacenti e che cresce spontaneamente. è rischioso, tuttavia, se non fatale, addentrarsi nei villaggi nemici pur di impossessarsene, perché se scoperti si andrebbe incontro a morte certa. Indica quindi una situazione dove ci si mette volontariamente in pericolo per qualcosa di effimero che poteva essere evitato.


    Ingrid giunse quindi alle porte del villaggio con la sua armatura e il suo fedele compagno di ferro in spalla. Era imbronciata, non sapeva perché l'aveva fatto e continuava ad imprecare e a maledire Surti e la sua stirpe nella lingua vrykul. Le guardie che le aprirono il cancello erano state informate, tuttavia fissavano Ingrid atterriti mentre altri le puntavano addosso archi con frecce che Ingrid trovò assolutamente rudimentali e ridicoli. Si diresse verso il castello fra gli sguardi terrorizzati dei villegianti, chi poteva scappava e si chiudeva in casa: nessuno osava guardarla negli occhi.
    La mezzogigantessa bussò tre volte e per poco non staccò il grosso portone di legno massiccio, probabilmente lì dall'alba dei tempi. Fece il suo ingresso in maniera goffa, ancora irritata per il suo primo incontro con gli esseri umani. Vide come prima cosa i suoi nuovi amici, Brannic e Anders, e la sua tensione si allentò un poco.
    Poi lo vide: l'elfo.
    Ingrid avvertì il suo sangue vrykul ribollire come se qualcuno le avesse offeso la madre e divenne tutta rossa in volto: capiva, con quel poco di cervello che riusciva a mettere insieme, che quello non era posto né tempo per iniziare una lotta. E che avrebbe dovuto presentarsi, in qualche modo, anche se non aveva idea del cerimoniale da adottare in questi casi, anche perché forse non conosceva proprio il significato del termine "cerimoniale".

    Io Ingrid.

    Si limitò a dire, posando sonoramente il suo martello a terra.

    Lui picolo Mjollnir.

    Aggiunse indicando il suo martello. Restò poi lí, in piedi e ribollente di rabbia e vergogna lanciando occhiate funeste all'elfo come se fosse pronta a scattare ad ogni sua reazione.

    xJTrloX




    scheda {x}


    Edited by *Susu* - 31/3/2017, 07:42
     
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    Adunanza
    II
    tPf3jSg


    Negli ultimi tempi aveva percepito altri cosmi risvegliarsi ad Asgard, e lui stesso in alcuni casi ne era stato testimone. Quattro, senza contare lui, erano i difensori del Nord che Odino aveva risvegliato e forse ce ne sarebbero stati altri, o forse no. Con la Corruzione ad imperversare nell'intero mondo, nulla si poteva dare per scontato; nulla, ad eccezione della volontà dei popoli del Nord di riprendersi la propria terra; le parole di Frigga lo avevano rinfrancato, lui stesso si era sentito un animale in catene in attesa di essere liberato per scacciare gli invasori dalla sua casa. Ora, qualcosa stava per succedere. Asgard, finalmente si sarebbe mossa.

    Non ci volle molto perchè la sua chiamata ricevesse una risposta: poteva percepire i cosmi degli altri cavalieri che si avvicinavano e le sentinelle volta per volta gli confermarono quello che stava accadendo: i giovani guerrieri si stavano radunando al castello. Siegfried per un momento ripensò a Finn, Hjorr, Michèl, Camìlle e agli altri guerrieri che avevano perso la vita durante il Ragnarok e l'Armageddon: Asgard avrebbe combattuto anche per loro.

    Il primo ad entrare nella sala fu il giovane elfo. Shear, che aveva già incontrato in passato vestendo sotto le mentite spoglie di Sigmund il Cacciatore; il ragazzo ignorava la vera identità di chi gli aveva salvato la vita e gli aveva indicato la strada per risvegliare il cosmo, ma non era una cosa indispensabile che lo riconoscesse. Altre erano le cose importanti.

    Di lì a poco, un giovane guerriero runico fece la sua comparsa. Era la prima volta che il Celebrante vedeva quell'armatura, tuttavia fu un'altra cosa ad attirare la sua attenzione: Valmhur fluttuò in modo più accentuato sopra la sua testa per qualche breve istante, tornando poi alla quiete. Anders, di casa Torund.

    Ancora qualche istante, ed un Custode fece il suo ingresso nel salone: era il ragazzo di cui aveva dovuto testare la volontà per indicazione di Urzla, il guerriero di Megres. In qualche modo lo trovò cresciuto, più maturo, e per un attimo lesse la sorpresa nel suo sguardo: evidentemente lo aveva riconosciuto.

    Un ultimo cosmo si stava avvicinando, ma il suono di qualcosa di pesante precedette il suo arrivo nella sala. Siegfried non poteva esserne certo, ma aveva sentito parlare di una Vrykul che viveva nelle regioni del Nord, e che - stando alle stesse voci - stava presidiando da sola quello che un tempo era stato il suo villaggio. Se anche lei era presente, significava che Odino l'aveva benedetta con un'armatura... e di certo, questo spiegava molte cose. I passi si avvicinarono, ed il portale si spalancò sotto gli sguardi dei presenti. La donna che entrò (una "GRAN DONNA", l'avrebbe definita il buon Michèl) sembrava per un momento essere a disagio, ma anche in quel caso Siegfried potè interpretare lo sguardo che scambiò con i due umani: non era la prima volta che quei tre si incontravano. Ma quando i suoi occhi si posarono su Shear, una nuova espressione si dipinse sul suo volto: la stessa che aveva visto a Thorfinn più di una volta, quando incrociava il suo sguardo. L'astio e la rabbia non erano qualcosa di accettabile tra i Cavalieri del Nord, a meno che non ci fosse qualche conto personale in sospeso; in quel caso la questione andava risolta subito, ma non era certo il modo migliore per iniziare una conversazione con Ingrid e il suo Piccolo Mjollnirr.

    A differenza degli altri, lei rimase in piedi ed in attesa: era molto più alta di ognuno di loro, anche Michèl al suo confronto sarebbe sembrato un bambino nonostante fosse stato il precedente custode di Phecda. Il Celebrante sorrise, ripensando al passato e scegliendo le parole con cui si stava per rivolgere ad ognuno di loro.

    Vedo dai vostri occhi che alcuni di voi già si conoscono. Il mio nome è Siegfried, attuale Celebrante di Odino.

    Passò lo sguardo su di loro, con calma, uno alla volta. Si sentiva in qualche modo emozionato: era passato molto tempo da quando i Cavalieri di Asgard si erano riuniti nello stesso luogo. Poi si alzò in piedi, proseguendo il suo discorso.

    Ma prima di ogni cosa sono un Cavaliere del Nord, esattamente come ognuno di voi. E il motivo per cui vi ho chiamato è quello che alcuni di voi, in cuor suo, aspettava: la battaglia sta per cominciare. Da troppo tempo la Corruzione infesta la nostra patria, ed è arrivato il momento di liberarcene. L'attesa è stata lunga, ma infine gli spiriti guerrieri - i VOSTRI spiriti guerrieri - si sono risvegliati e porteranno la morte al loro nemico. Così Odino ha parlato per bocca di Frigga.

    Li guardò ancora, uno dopo l'altro, poi riprese:

    Ma nessuno di voi conosce con esattezza la portata del nostro nemico, ed ecco il primo motivo per cui siete qui oggi. I corrotti avevano una duplice guida: il primo era Genlon, un drow malvagio che si era venduto alla Corruzione, e che ha incontrato il suo destino durante l'Armageddon. Il secondo, è un umano: circa mille anni fa era il Celebrante di Odino, poi ha tradito il nostro popolo e la sua umanità. Pagherà anche lui con il sangue, ma per la sua testa dovremo attendere di stanarlo.

    A quel punto Siegfried inspirò, e pensò subito di dover mettere una pezza a quello che aveva notato poco prima.

    Se oggi siete qui è perchè Odino vi ha scelto, tra tutti i popoli del Nord: umani, elfi, nani, wrykul, persino alcuni drow che hanno scelto di abbandonare il male. Noi tutti siamo un unico popolo, la gente di Asgard e dobbiamo rimanere prima di tutto uniti tra di noi perchè con noi lo siano tutti gli altri. Odino ha detto che verrà il tempo della riconquista dei mondi dalla Corruzione, e che tutto inizierà da qui. Ma perchè questo possa avvenire, dobbiamo prima riprenderci la nostra terra e liberare Midgard dal male.

    Passò nuovamente lo sguardo sui volti di tutti loro, soffermandosi un istante in più su Ingrid che a stento aveva trattenuto la sua ira fino a quel momento.

    Conservate la vostra forza e la vostra rabbia per scatenarle contro i nemici. E se qualcuno di voi non fosse d'accordo con quanto ho appena detto, parli subito e vedremo di appianare qualsiasi dubbio.

    Il suo cosmo, pur rimanendo in stato di quiete, si intensificò: adesso voleva sentire i pensieri degli altri guerrieri, poi gli avrebbe illustrato il suo piano di battaglia.

    tPf3jSg

    NOME - Siegfried
    ENERGIA - Nera
    CASTA - God Warriors di Odino
    ROBE - Alpha Uma, Orion {VIII}
    STATUS ROBE - Indossata - Ottimo
    STATUS FISICO - Illeso
    STATUS MENTALE - Pensieroso

    RIASSUNTO AZIONI - Eccoci qua^^ stesso ordine di postaggio, andate con i vostri liberi pensieri :asd:

    tPf3jSg
    ABILITA'

    CUORE DELL'EROE: Il custode di Duhbe è il favorito di Odino, sia in termini di fedeltà che come valore guerriero; si narra che uno degli antichi custodi dell'Armatura abbia sconfitto in battaglia il nano Fafnir che aveva preso le sembianze di un drago a due teste. A causa di questa vicinanza agli dei del Nord, la forza del guerriero è strettamente legata alla stella da lui rappresentata: essa gli dona una grande energia cosmica fornendogli una protezione continua, un'energia che pervade il suo corpo espandendosi attraverso il cuore, che rimane il fulcro di questo legame. Ne risulta che il corpo del guerriero è costantemente ricoperto da una barriera cosmica che lo protegge e che ha dato origine al mito dell'invulnerabilità del Cavaliere. La forza delle stelle è talmente intensa da permettere al guerriero di compiere imprese ai limiti dell'immaginabile, riuscendo ad esprimere la propria forza e tenere alta la propria difesa sempre al massimo delle proprie capacità, rendendo difficile un confronto verso qualsiasi avversario che normalmente dovrebbe essere allo stesso livello.

    FORZA STRAORDINARIA: Prerogativa del Cavaliere del Drago del Nord è quella di essere in possesso di una grande forza, con la quale si narra che sia stato per lui possibile decapitare con un sol colpo una delle teste di Fafnir. Similmente all'energia cosmica, anche la forza fisica del guerriero può raggiungere livelli sovrumani che in pochi altri Cavalieri sono in grado di compiere, anche nella stessa Asgard; inoltre con il tempo, il Cavaliere ha affinato questa sua forza riuscendo a controllarla e a focalizzarla con grande cura, rendendo le sue azioni molto più efficaci riuscendo quindi ad agire sulla materia solida generando veri e propri terremoti con molta più facilità rispetto a qualsiasi avversario - anche di pari livello - ma anche di riversare tali effetti sui materiali liquidi e addirittura gassosi.

    AGILITA' STRAORDINARIA: Le grandi capacità in combattimento del Cavaliere hanno permesso di forgiare il proprio corpo come un'arma, portandolo alla conoscenza delle capacità di ogni singolo muscolo anche in termini di coordinazione e movimento. La grande velocità che riesce a raggiungere gli consente di confondere il nemico in conseguenza di riuscire a ricreare delle immagini residue del proprio corpo che replicano i movimenti dell'originale. Non trattandosi di illusioni, i movimenti avvengono contemporaneamente e non è possibile una discrepanza tra quelli dell'originale e quelli delle copie.

    tPf3jSg
    TECNICHE


    Nessuna.



     
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  7. Dharleth
     
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    Adunanza
    Capitolo 2


    Narrato
    Pensato
    Parlato Shear'Hayn
    Parlato in Elfico
    Traduzione dall'Elfico
    Parlato Vëannë
    Parlato Celebrante


    Era li, in attesa del permesso di alzarsi, quando percepì altre emanazioni cosmiche avvicinarsi, la prima la riconobbe immediatamente. Anders di Gullinbursti, il Guerriero Runico con cui ebbe il suo primo confronto la sera dell'investitura a Sacerdote Runico di Perth. Ancora con la testa china si lasciò sfuggire un sorriso rasserenato nel percepirlo.
    Gli altri due Guerrieri Divini che stavano giungendo però non li conosceva, così come non conosceva nulla di quella strana spada svolazzante (Sebbene percepisse una sorta di tremendo potere latente).

    Il primo a comparire, fu un silenzioso uomo con indosso un'armatura blu che si poggiò con le spalle ad una delle colonne, a braccia conserte.

    Chissà chi è, dalla consistenza della sua energia cosmica dovrebbe essere pari a me ed Anders, ma sembra comportarsi con disinvoltura nelle stanze del Celebrante e... !

    I suoi pensieri sul nuovo venuto furono interrotti dall'irruenza del nuovo cosmo, come una belva incatenata che cerca solo di liberarsi, con un ingresso a dir poco roboante. Tre tocchi come a bussare, o come a voler scardinare l'antico portone, prima che la figura di una donna in armatura, accompagnata da un enorme martello a due mani, fece la sua comparsa. Etichettarla come donna sarebbe riduttivo in quanto, la nuova venuta, si era rivelata essere una Vrykul.
    Shear'Hayn sgranò gli occhi. Dal giorno della caduta era convinto che quella razza così fiera ed indomabile fosse estinta ed invece, la natura della terra eterna di Asgard, aveva smentito questa sua convinzione.

    Il problema era l'atteggiamento della mezzo gigantessa che pareva avere nei suoi confronti. Avvertì un'intensa sete di sangue a stento trattenuta e, per un solo singolo istante, il dubbio di uno scontro improvviso balenò negli occhi dorati del giovane elfo.

    Fortunatamente il Celebrante aveva ben altri piani che assistere ad uno scontro dei suoi sottoposti, e di certo l'elfo era l'ultima cosa che voleva.
    Tornò con la sua attenzione alle parole di Siegfried, assorbendole con avida sete di conoscenza.

    Le rivelazioni furono gravi ed il giovane dai capelli color di neve rimase in silenzio per qualche istante.

    Così i cugini oscuri della nostra razza sono scesi in guerra contro le libere genti del nord... corrotti nel corpo oltre che nell'animo... sebbene pochi di loro siano stati storicamente in grado di liberarsi dal gioco crudele in cui hanno incatenato la loro vita, sapere che sono stati corrotti lascia sempre l'amaro in bocca...
    Questa corruzione è un nemico potente. Subdolo ma potente. Riesce a deviare ciò che entra in contatto con lei, come quelle creature mutate... come se amplificasse a dismisura la naturale crudeltà insita negli esseri viventi, che sia la crudeltà della belva o, peggio ancora degli esseri senzienti come le razze che popolano Asgard.


    Al termine delle parole del Celebrante, l'elfo sentì che la prima cosa da fare era cercare di guadagnare la fiducia della Vrykul, o almeno avere un certo margine di sicurezza di non venire spiaccicato dal quell'enorme martello. Si volse quindi verso la donna, contemplando la sua figura per qualche istante. Deglutì.

    Piacere di conoscere te, Ingrid ed il tuo fedele compagno piccolo Mjollnir, mi chiamo Shear'Hayn e, come puoi ben vedere sono un elfo. Capisco che non ti fidi di me, probabilmente odi la mia razza sebbene non ne conosca il motivo, qualsiasi cosa ti sia accaduta non ne sono responsabile ma mi dispiace.
    Da oggi noi siamo compagni Ingrid, combattiamo lo stesso nemico. Permettimi di mostrarti che sono degno di essere un tuo compagno e amico nella battaglia che verrà. Dobbiamo liberare le nostre terre dalla stretta di questa Corruzione.


    il suo sguardo era ora fisso sulla donna, cercano il suo, occhi dorati da cui traspariva la serietà del momento, attese qualche istante prima di concludere, ed il passo che stava per fare poteva rivelarsi estremamente pericolo.

    Se al termine della battaglia che verrà non mi reputerai degno di essere un tuo compagno... allora ti offrirò lo scontro che cerchi, o direttamente la mia testa se preferisci.

    Era un gioco pericoloso, ma la prima cosa da fare era assolutamente cercare di fare fronte comune contro il vero nemico. Sperava solo di non pentirsene in seguito

    ------------------



    Energia Rossa

    Status Fisico: Illeso.

    Status Psicologico: Sicuro di se

    Status God Robe di Perth Indossata. integra.

    Riassunto Azioni
    Nulla di particolare: ///.

    Note: Si gioca il tutto per tutto, sperando di non fare la fine dell'uovo strapazzato^^
     
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  8. Crubler
     
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    Anders Torund ❈ God Warrior di Gullinbursti

    Adunanza

    Post 2


    En. Rossa | Sensi: 6 | Grado Cloth: IV


    A quei tempi associavo in automatico un sentimento, una sensazione, a ogni cosmo che per la prima volta entrava in contatto con il mio. Ero da poco inginocchiato al cospetto del Celebrante quando iniziai a percepire l'arrivo di un altro compagno God Warrior, probabilmente diretto anch'egli nella sala del trono. L'intuito non mi ingannò, e di lì a pochi secondi ecco entrare nella stanza il terzo Protettore del Nord. Il druido Bran di Megres varcò la soglia in totale calma, senza neanche prestare troppa attenzione ai convenevoli. Prese posto a qualche metro da me appoggiandosi ad una delle colonne che sorreggevano l'intero soffitto in pietra, poi incrociò le braccia al petto. Sembrava stranito, che la chiamata del Celebrante avesse interrotto qualche suo esperimento o ricerca? Bene, con l'arrivo del druido, all'appello mancava un solo guerriero di mia conoscenza. La vrykul della fucina, Ingrid. Ancora non sapevo che anche lei e piccolo Mjolnir... Diamine sto parlando come lei. Dicevo, ancora non sapevo che anche lei era in dirittura d'arrivo alla fortezza.

    Mi scappò un sorriso sotto i baffi quando anche la mezzogigantessa entrò nella mia sfera di percezione cosmica. Pochi minuti e anch'ella si apprestò a presentarsi oltre il grosso portone che quasi sfondò con i suoi modi alquanto graziosi. Almeno lei si presentò, dichiarando il suo nome accompagnata dall'inseparabile piccolo Mjoln-... Dal suo inseparabile martello. Notai qualcosa di strano quando i suoi grossi occhi iniziarono a fissare Shear, e la sua faccia diventò rossa bordeaux come il mio mantello. Tutti irritati oggi...

    Il Celebrante di Odino si presentò a sua volta, catturando la mia totale attenzione al solo udire la sua voce profonda. Le sue parole furono per me come combustibile al fuoco, accendendo dentro di me l'ultima scintilla di cui avevo bisogno. Una cosa in particolare iniziò a rimbombarmi nel cervello: La battaglia sta per cominciare. Siegfried passò poi al suo primo briefing, raccontando a noi tutti come si era svolta a grandi linee la battaglia contro la corruzione fino a quel momento. Una cosa era certa: entrambi gli schieramenti avevano subito innumerevoli perdite. Successivamente sembrò aver notato anche lui il piccolo teatrino di Ingrid rivolto verso l'elfo Sacerdote, così tentò -forse invano- di placare sul nascere ogni fastidio.

    Non appena il Celebrante terminò il suo discorso di presentazione Shear fu il primo di noi a parlare, riferendosi direttamente alla vrykul. Tentò con il suo consueto modo di fare rispettoso e gentile di esprimere le sue opinioni, le quali sperai anche io per lui potessero fare effetto sulla furiosa guerriera. Tuttavia l'elfo arrivò alla conclusione di offrirgli anche la sua testa se quello che aveva provato a profetizzare non si fosse realizzato. Perchè lo ha detto? Lanciai un'occhiata a Bran come a dirgli: "prepariamoci a fargli da badanti". Dopo essermi alzato afferrai l'elmo e lo posizionai nuovamente sul mio capo poi poggiando il guanto della mia armatura sulla spalla di Shear parlai ad Ingrid.

    « E' uno a posto Ingrid. Garantisco io per lui, niente problemi ok? »

    Sorrisi alla gigantessa, sperando di non essermela inemicata dopo tutto quello che avevo dovuto fare per farmi accettare la prima volta a casa sua. Successivamente ripresi il mio posto nella sala, sistemando la mia spada dopo il saluto al Celebrante sotto il mantello.


    narrato ❈ pensato« parlato »

    Dati GDR

    Status Fisico: Ok.

    Status Psicologico: Normale.

    Status Cloth: Non Indossata, integra.
    Abilities
    Arma - Siegschwert ➢ Analogamente a tutti gli altri combattenti runici di Asgard, anche il guerriero di Gullinbursti possiede una particolare arma annessa alla sua Robe. Anders è accompagnato nelle sue battaglie dalla Siegschwert, uno spadone elegante rifinito d'oro a lama larga e che risponde alla sua volontà, tanto bella quanto letale. Oltre ad utilizzare la sua spada per i combattimenti fisici, Anders ne usufruisce anche per incanalarle dentro il suo cosmo e sferrare alcune delle tecniche presenti nel suo repertorio.

    Iron Will ➢ Il mito del cinghiale norreno Gullinbursti conferisce al custode dell'omonima God Robe la capacità innata di incassare e di resistere a più danni fisici o cosmici del normale. L'abilità in questione consente quindi al guerriero di tenersi in piedi più a lungo di un suo pari energia e di sopportare un maggiore stress fisico. Inoltre, ad Energia Nera Anders sarà in grado di resistere anche a danni letali rendendo il suo corpo duro come la pietra (utilizzabile una sola volta a combattimento).
    Techniques



    Edited by Crubler - 11/4/2017, 10:43
     
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  9. Brannic
     
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    ADUNANZA IIBran megrez {IV} energia rossa

    Cara Melissa,

    mentre ti scrivo ho ancora la mano tremante, sento che in queste righe le mie emozioni potrebbero tradirmi, forse quello che leggerai non ti piacerà ma nell'ascoltare le parole del Celebrante crescevano in me sensazioni che non riuscivo proprio a controllare. Già solo il fatto che quell'uomo che comandava Asgard fosse lo stesso che mi aveva sfidato qualche istante dopo aver ricevuto l'investitura di Megres, fece scendere pericolosamente il mio apprezzamento per Asgard e per ciò che esso rappresentava. Ad onor del vero, come te ben sai, non ho mai avuto una grande considerazione per quella gente ma comunque stavo cercando di farmene una ragione, quando poi udii quei discorsi la cosa peggiorò.

    Scelti dici? Io qua vedo solo dei sopravvissuti ... per voi forse noi siamo qui per volontà di Odino ma perdonatemi io vedo solo uomini e donne che sono scampati con le loro forze ad un fato terribile.

    In quel momento sentivo il mio cuore battere all'impazzata, saliva dentro di me una rabbia che non mi apparteneva e le parole vennero fuori senza alcun freno, forse ragionandoci bene avrei fatto meglio a stare zitto ma come potevo? Mi sentivo abbandonato da tutto e da tutti, quello che ero riuscito a fare lo avevo fatto semplicemente con le mie forze. Loro erano scappati, si erano rifugiati dietro spesse mure lasciando morire tutti quanti.

    Guerra e Vendetta. È dunque questo il vostro modo di agire? Fuori da queste mura vi sono popoli che sono stati annientati e sterminati, Vrykul, Druidi, Elfi e Nani ... i nostri popoli combatterono nel Ragnarok eppure nessuno di voi si è preoccupato di loro fino ad oggi.

    Avanzai ancora, avvicinandomi sempre più al Celebrante mentre la rabbia che dominava il mio corpo, senza nemmeno rendermene conto sfociò in lacrime cariche di risentimento che rigavano le mie guance.

    Il mio unico desiderio è difendere queste terre, dare un senso alla morte dei miei fratelli e soprattutto voglio GIUSTIZIA. E mi scusi ancora ma trovo alquanto patetico inneggiare alla coesione dopo che siamo stati abbandonati e lasciati a noi stessi per secoli. Chiamiamo le cose col loro nome: da soli non possiamo proteggere Asgard, abbiamo bisogno di voi.

    Ansimavo, sentivo chiaramente di ansimare ma devo essere onesto con te, mi sentivo meno pesante come se mi fossi liberato di un peso che mi portavo dentro da troppo tempo. Le cose stavano davvero cosi e tu lo sai bene, non era facile per me stare in mezzo a quelle persone, immerso dalla pietra e da simboli sacri che non riconoscevo, lo stavo facendo perché era giusto farlo. Stavo lentamente comprendendo che dichiararsi il protettore della natura, se non fosse stato accompagnato dai fatti, avrebbe distrutto una seconda volta il nostro circolo.

    Se almeno tu fossi qui con me mia cara, se almeno potessi stringerti ancora la mano le cose sarebbero meno complicate.

    Status Fisico ottime
    Status Mentale normale
    Status Cloth indossata
    Riassunto Azioni chiedo scusa già da adesso per essere una voce fuori dal coro ma penso che questa sia l'unica reazione possibile per il mio personaggio. Se poi ho fatto una cagata ne subirò le conseguenze.

    Abillità ///

    Tecniche ///
    narrato parlato pensato parlato altri
     
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    Adunanza♦ Post 2

    Ingrid non seppe mai spiegare alla sua piccola mente semplice perché le attenzioni di tutti i presenti, quel giorno, furono in primo luogo per lei. Vero, era pur sempre una gigantessa fra uonini ed elfi e quindi la sua stazza poteva facilmente intimorire: d'altro canto però non aveva dimostrato troppe intenzioni belligeranti. Nonostante ciò fu subito fermata dal piccolo elfo che le offrì senza tanti indugi la sua vita e dal cavaliere con la spada, Anders, che temeva per la sua vita. I piccoli uomini si preoccupano della donna grossa, pensò. La trovò una scusa abbastanza appropriata, e si limitò a guardare l'elfo con la sua espressione accigliata. Ovviamente non si sarebbe mai fidata di un elfo fino in fondo.

    Elfi fato cose molto brutte a Ingrid. Tenuta prigioniera. Torturata. Ingrid fatto cose molto brute a elfi quando libera. Molto. Ma Ingrid no ucide o masacra senza motivo. Non c'è onore in questo.
    In codice Vrykul onore è cosa importante.


    Pronunciò seria. Ingrid rilassò poi i possenti muscoli facendo un grosso respiro e riuscendo a rilassare la tensione di poco prima. Vi era molto di sua madre nella sua ricerca di tolleranza verso gli altri popoli e poco della chiusura mentale tipica dei mezzogiganti. Ebbe il tempo di rivolgere tuttavia un altro monito all'elfo, guardandolo con durezza.

    Tu picolo elfo...Tu no ofrire tua vita così a sconosciuto. Tu un giorno pente.

    Ingrid successivamente ascoltò le parole del Celebrante, non capendo in realtà molto di ciò che venne detto. Lui parlava di guerra, vendetta...Ma guerra combattuta da chi? Ingrid non aveva una grande mente eppure non trovò molto senso nel suo discorso. Era come suo padre e il padre di suo padre le dicevano sempre: gli uomini combattono per loro stessi. L'unico senso possibile venne dato dalla reazione di Brannic, l'unico uomo con cui era potuta entrare in sintonia grazie anche ad un simile triste passato.

    Ee, quello che dice lui. - Aggiunse, ancora stordita dal discorso del celebrante che un po' la fece arrabbiare, un po' la rese ancora più confusa di quello che già non fosse di suo.

    Dove eravate quando clan di Mezafacia sterminava Vrykul? Voi mai visto Scorticadraghi corrotti dal grande male? Voi conoscete strega pazza di Nord? Ingrid visto uomini solo nel Ragnarok, poi nula. Nula! Thor dato martelo a Ingrid per protegere sua terra, no per amazare gente che comanda uomo celebrante. Perché nemici di Ingrid o di picolo druido uomo no sono nemici di Asgard?

    Sospirò temendo di essere stata eccessivamente appassionata nel suo discorso, tuttavia trovò opportuno fare un appunto, mentre stringeva forte l'astile del piccolo Mjollnir nella sua mano.

    Ingrid ha visto solo un uomo battersi insieme a Vrykul, questo uomo si chiamava Thorfinn.


    Pronunciò con tristezza.






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    Adunanza
    III
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    Siegfried aveva visto arrivare, uno dopo l'altro, i Cavalieri del Nord. Alcuni di loro li aveva già incontrati, di altri ne aveva solo sentito parlare; ognuno di loro si era presentato rispondendo al suo richiamo, ma avevano tutti una storia diversa ed erano state diverse le loro reazioni alle sue parole. Il giovane Shear aveva assimilato il discorso di Siegfried, comprendendo la gravità della situazione e poi si era rivolto ad Ingrid dichiarandosi alleato e pronto a offrirgli la propria vita su un piatto d'argento. Mossa quantomeno avventata. Anders, che evidentemente conosceva entrambi, aveva cercato di mediare in una situazione che poteva diventare sgradevole; d'altra parte ad Asgard cose come quelle potevano accadere facilmente, e altrettanto facilmente si potevano risolvere, con un minimo di giudizio.

    Poi fu il Custode di Megrez a prendere la parola, e lì venne fuori una reazione che il Celebrante non si aspettava. Percepiva la rabbia e la frustrazione del ragazzo, era stata la stessa Urzla a metterlo a conoscenza della sua storia: l'Armageddon aveva colpito rapida la sua tribù, lui ne era scampato per miracolo. Alla fine era stato lui stesso a metterlo alla prova, una sorta di battesimo di fuoco per l'investitura. Ma il ragazzo non conosceva molte cose, come gli avvenimenti che avevano portato Asgard sull'orlo della distruzione definitiva. Inoltre alcune cose nelle sue parole facevano capire che non avesse chiara la situazione: "eppure nessuno di voi si è preoccupato di loro fino ad oggi", "da soli non possiamo proteggere Asgard, abbiamo bisogno di voi". Valmhur, che continuava a fluttuare, oscillò in modo più pronunciato: il Cavaliere sperò ardentemente di non dover avere a che fare con lo spirito della spada proprio in quel momento.

    E infine, Ingrid. Sembrò mettere a tacere la discussione con Shear prima ancora che questa potesse iniziare, e poi si rivolse a Siegfried associandosi alle parole di Bran, e di nuovo la spada oscillò. Ma la donna fece anche un nome che attirò la sua attenzione: Thorfinn.

    Rimase impassibile a quelle reazioni, d'altra parte c'erano vari tasselli che mancavano anche a lui. Loro invece avevano a malapena vissuto l'Armageddon, lui si era trovato nel mezzo dell'uragano... dopo essere sopravvissuto al Ragnarok. Ma ciò che doveva far capire a quei cavalieri non era che dovevano semplicemente obbedirgli perchè lui era il Celebrante: dovevano comprendere che il suo desiderio coincideva con il loro obiettivo. A giudicare da quello che vedeva, quella che forse necessitava di una risposta chiara e semplice - e forse anche più immediata - era la vrykul. Mosse la testa semplicemente verso di lei, spostando il suo sguardo negli occhi.

    Ingrid, il Grande Male ha colpito ogni razza nello stesso momento. Gli Scorticadraghi hanno ceduto e hanno attaccato gli altri Vrykul; la stessa cosa è successa ai drow, ma anche agli uomini e gli elfi. Anch'io ho combattuto nel Ragnarok, e a caro prezzo: quasi tutti gli altri cavalieri sono morti nel Vigrid. Poi tornammo qui, e il Grande Male ha colpito tutti. Io e Thorfinn abbiamo difeso la città, insieme agli dei - incluso Thor, che mi ha affidato il compito di uccidere il traditore. E su quanto ho di più sacro, lo farò.

    Fece una pausa, per permettere ad Ingrid di ragionare sulle sue parole, e nel frattempo si volse verso il druido.

    Bran, placa il tuo animo. Non una volta è stata pronunciata la parola "vendetta" prima che lo facessi tu. Tutti NOI siamo sopravvissuti: tutti coloro che si trovano entro queste mura lo sono. Siamo in guerra perchè la Corruzione, il Grande Male di cui parla Ingrid, ha infettato quelli che adesso sono dei mostri che hanno trucidato senza pietà i nostri amici, le nostre famiglie, il tuo clan. E lo ha fatto quando nessuno nel mondo ne conosceva neanche l'esistenza: lo abbiamo scoperto con il sangue degli innocenti che è stato versato. Anch'io desidero la giustizia per il NOSTRO popolo, e bada bene: non solo gli uomini, ma tutte le razze che vivono ad Asgard. Persino gli dei stanno affrontando la Corruzione nel Valhalla. Non esiste un "noi" e un "voi". Siamo sempre stati un solo popolo.

    Attese ancora, voleva che le sue parole fossero chiare per tutti e voleva evitare di imporre la propria volontà con la forza, anche se avrebbe potuto tranquillamente farlo.

    Se siete qui è perchè Frigga mi ha comunicato ciò che Odino ha visto: presto saremo di nuovo chiamati a combattere contro il Grande Male. Fino ad allora dobbiamo preparare le nostre difese e fare il possibile per difendere le nostre terre, a costo anche della nostra vita per proteggere quella degli altri. Possiamo farlo, se riusciamo a riprenderci ciò che può aiutarci: e due sono i luoghi che gli dei mi hanno indicato.

    Fu allora che Siegfried rimase quasi stupefatto da ciò che stava per dire: i due obiettivi, che neanche a farlo apposta erano proprio i luoghi più congeniali ai due guerrieri cui si era appena rivolto. Guardò prima Ingrid.

    Il primo, è la Caverna Vulcanica. Con la sua fucina.

    Poi, di nuovo Bran.

    Il secondo, è il Castello dei Megrez. Un luogo che potresti definire casa tua.

    Passò il proprio sguardo sui presenti, poi riprese con le ultime parole.

    Asgard ha già versato troppo sangue: il Grande Male, il Ragnarok, e altre guerre che neanche conoscete. Sono stanco di vedere gente che muore, ma il nostro nemico non ci darà tregua finchè non ci avrà sterminati tutti... o finchè non saremo noi a fermarlo, in qualche modo.

    Valmhur oscillò nuovamente, sopra la testa del Celebrante. Se si fosse svegliata in quel momento e avesse insultato tutti come al suo solito, quell'adunanza si sarebbe conclusa immediatamente e nel peggiore dei modi. Ma c'era qualcos'altro... aveva una sensazione strana, come se si sentisse osservato di nascosto da qualcuno.

    tPf3jSg

    NOME - Siegfried
    ENERGIA - Nera
    CASTA - God Warriors di Odino
    ROBE - Alpha Uma, Orion {VIII}
    STATUS ROBE - Indossata - Ottimo
    STATUS FISICO - Illeso
    STATUS MENTALE - Pensieroso ma calmo.

    RIASSUNTO AZIONI - Allora, vi chiedo scusa se ci ho messo un po' ma - real a parte - devo dire che mi avete messo in difficoltà (come dice il founder, "assapora l'ebbrezza del capo con pro e contro"). In sostanza Siegfried cerca di mantenere la calma, giusto perchè la reazione di Bran (e anche di Ingrid, in parte) dimostrano una non conoscenza di buona parte dei fatti che non ha neanche lo stesso Siegfried. Il Celebrante cerca di far capire che le razze hanno sempre vissuto separate fino al Ragnarok, poi con l'avvento della Corruzione le hanno buscate TUTTI i popoli e ci ha messo in mezzo Thor e Finn sperando che Ingrid colga che giocano tutti nella stessa squadra e che Bran realizzi che nessuno ha abbandonato nessuno, ci hanno solo massacrati prima che realizzassimo dell'esistenza del pericolo. Infine, a sorpresa, rivela gli obiettivi che sarebbe buono riprendere per il Nord: la fucina dei sogni di Ingrid, e il castello dei Megrez in cui ci sono garndi fonti di conoscenza.

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    ABILITA'

    CUORE DELL'EROE: Il custode di Duhbe è il favorito di Odino, sia in termini di fedeltà che come valore guerriero; si narra che uno degli antichi custodi dell'Armatura abbia sconfitto in battaglia il nano Fafnir che aveva preso le sembianze di un drago a due teste. A causa di questa vicinanza agli dei del Nord, la forza del guerriero è strettamente legata alla stella da lui rappresentata: essa gli dona una grande energia cosmica fornendogli una protezione continua, un'energia che pervade il suo corpo espandendosi attraverso il cuore, che rimane il fulcro di questo legame. Ne risulta che il corpo del guerriero è costantemente ricoperto da una barriera cosmica che lo protegge e che ha dato origine al mito dell'invulnerabilità del Cavaliere. La forza delle stelle è talmente intensa da permettere al guerriero di compiere imprese ai limiti dell'immaginabile, riuscendo ad esprimere la propria forza e tenere alta la propria difesa sempre al massimo delle proprie capacità, rendendo difficile un confronto verso qualsiasi avversario che normalmente dovrebbe essere allo stesso livello.

    FORZA STRAORDINARIA: Prerogativa del Cavaliere del Drago del Nord è quella di essere in possesso di una grande forza, con la quale si narra che sia stato per lui possibile decapitare con un sol colpo una delle teste di Fafnir. Similmente all'energia cosmica, anche la forza fisica del guerriero può raggiungere livelli sovrumani che in pochi altri Cavalieri sono in grado di compiere, anche nella stessa Asgard; inoltre con il tempo, il Cavaliere ha affinato questa sua forza riuscendo a controllarla e a focalizzarla con grande cura, rendendo le sue azioni molto più efficaci riuscendo quindi ad agire sulla materia solida generando veri e propri terremoti con molta più facilità rispetto a qualsiasi avversario - anche di pari livello - ma anche di riversare tali effetti sui materiali liquidi e addirittura gassosi.

    AGILITA' STRAORDINARIA: Le grandi capacità in combattimento del Cavaliere hanno permesso di forgiare il proprio corpo come un'arma, portandolo alla conoscenza delle capacità di ogni singolo muscolo anche in termini di coordinazione e movimento. La grande velocità che riesce a raggiungere gli consente di confondere il nemico in conseguenza di riuscire a ricreare delle immagini residue del proprio corpo che replicano i movimenti dell'originale. Non trattandosi di illusioni, i movimenti avvengono contemporaneamente e non è possibile una discrepanza tra quelli dell'originale e quelli delle copie.

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    Adunanza
    post 1

    Era passato del tempo dal suo arrivo su Midgard. Si era abituata bene all'ambiente che ora l'accoglieva: il ciclo dell'astro diurno, il cadere dell'acqua dal cielo, gli animali e i vegetali che popolavano quei luoghi. Nel suo girovagare aveva avuto modo di incontrare anche degli esseri umani (quanto le apparivano strani) ed entità che come lei non appartenevano a quel reame.

    Avrebbe potuto vagabondare così ancora per molto tempo, gli elfi oscuri possedevano un'incredibile longevità, ma qualcosa la spinse a ritornare verso le terre fredde dove si era risvegliata e dove la tigre bianca le aveva fatto per la prima volta da corazza. Forse erano le sensazioni trasmesse dall'armatura stessa a spingerla in quella direzione, sempre la solita: a destra del bagliore che si accendeva ogni giorno e a sinistra della luce quando andava a morire, quando i paesaggi assomigliavano più alla sua oscura casa sebbene occasionalmente illuminati da lontanissimi fuochi fatui.

    Nel suo viaggio ebbe modo di vedere l'effetto della Corruzione su Midgard, aveva affrontato e sconfitto con sadico piacere alcune creature ed era purtroppo dovuta fuggire da altre contro le quali non aveva alcuna speranza di prevalere. Ciò le fece comprendere che la sua nuova forza non era sufficiente, avrebbe dovuto trovare il modo di migliorare, sentiva di poterlo fare, doveva capire come e nel frattempo cercare un luogo da definire sicuro in cui organizzare i proprio piani.

    Il paesaggio era diventato da molti giorni monocromatico, il bianco della neve aveva ricoperto tutto ciò che l'occhio poteva ammirare per molte miglia; fu mentre rimaneva ancora una volta affascinata dall'imponente maestà delle vette innevate che sentì dapprima una sorta di eco, un rumore risuonare in lei, non tramite le sue orecchie, sembrava lo percepisse attraverso quel potere che la giovane aveva risvegliato, si addensava, si definiva fino a divenire una vera e propria voce.
    Una voce profonda che proferì nomi conosciuti alla drow: Asgard, Valhalla, Corruzione.
    Una voce che sembrava desiderosa di rivalsa e di battaglia.
    Malice sorrise a se stessa

    Vharcan zhah l' ssinjinurl siltrin
    *(La pietanza più dolce è la vendetta)

    L'eco energetico di quel messaggio rimaneva chiaro anche una volta terminato, semplice seguirne la direzione sebbene il sentiero fosse impervio. Durante il suo tragitto Malice dovette imboccare una gola rocciosa dove venne assalita da alcune creature umanoidi dai tratti caprini, ne uccise alcuni senza troppa difficoltà, ma il loro numero continuò ad aumentare costringendola alla fuga. Li oltrepassò inerpicandosi per l'impervia gola, le sue acquisite capacità le rendevano tale impresa semplice e veloce.

    Terminato quell'infausto passaggio arrivò in vista di una città fortificata, al cancello principale torreggiavano due imponenti grifoni di pietra come monito nei confronti degli invasori, le porte erano solo parzialmente aperte rendendo difficoltoso il passaggio di qualunque cosa fosse più ingombrante di piccolo carro, un gran numero di soldati era appostato prima, dopo e sopra le mura in quel tratto.
    Era evidente che non sarebbe potuta passare da li, la sua razza era considerata nemica e probabilmente la avrebbero attaccata a vista, l'unico modo sarebbe stato scalare le mura. Impresa non semplice in quanto la città si trovava su uno strapiombo, l'unico lembo di terra piana era appunto l'area adiacente al cancello.

    La drow non si scoraggiò, si allontanò dall'entrata ed entrò nello strapiombo: l'incredibile forza che riusciva a sprigionare le permetteva di compiere balzi di eccezionale lunghezza e i letali artigli che riusciva a generare penetravano facilmente la roccia regalandole saldi appigli anche dove non ne erano presenti.

    Riuscì quindi ad entrare nella città senza essere notata, rubò un telo usandolo come mantello per celare le sue fattezze e la candida armatura che indossava.
    Sentiva l'eco di quel messaggio sempre più forte provenire dall'enorme palazzo fortificato dalle scure pietre ricoperte dal ghiaccio di Asgard.

    Ovvio...

    Anche questo luogo era ben sorvegliato, ma anche in questo caso i suoi artigli le permetterono di scalare le salde pareti fino a farla entrare nell'edificio da una sovrastante terrazza.
    Si mosse agile per i corridoi, il passo leggero come solo i membri della sua razza avevano, evitando le guardie che pattugliavano gli ambienti.

    Non era ancora certa di come avrebbe interagito con colui che aveva emesso quel richiamo, ma probabilmente, da quanto stava iniziando a capire degli umani, dimostrare di poter penetrare nella sua base ed eliminare con facilità le sue guardie avrebbe potuto essere interpretato negativamente e non come una dimostrazione di capacità di chi si veniva a proporre come alleato.

    Come già aveva fatto in passato trattenne la spontanea emanazione del suo potere in modo che fosse più difficile per altri riuscire ad individuarla a causa di esso. Senza emettere alcun suono arrivò in un'ampia sala dove trovò riunito un gruppo di guerrieri, ognuno di essi indossava un'armatura dai colori e fattezza non comuni, simili e diverse a quella che indossava lei, la compagnia era alquanto pittoresca: un paio di umani, un gigante di razza vrykul e un elfo della luce! Le razze degli oscuri e dei luminosi si scissero all'alba dei tempi covando un rancore e disprezzo reciproco senza uguali.

    ... Questo sarà un problema...

    Tutti stavano di fronte ad un umano che sedeva su un trono di pietra, quel guerriero dall'armatura di oscuro drago a due teste era sicuramente colui che aveva emesso il richiamo, riusciva a riconoscerne l'energia che, nonostante fosse in stato di riposo, soverchiava l'intero salone mettendo in ombra le emanazioni degli altri combattenti.

    Malice deglutì, doveva giocarsi bene le sue carte, era certa di non avere speranze in uno scontro diretto. Stava per intraprendere un gioco molto rischioso, ma non aveva intenzione di continuare a sopravvivere giorno dopo giorno senza avere una strategia concreta.

    Si limitò a rimanere nascosta dietro a una delle colonne ed ascoltare quanto veniva proferito sbirciando di tanto in tanto per associare meglio le parole alle persone che le pronunciavano.
    Sembrava che i riuniti non fossero soldati già al servizio dell'uomo dall'armatura di drago, l'atteggiamento del gigante femmina e di uno dei due umani era irrispettoso, forse celavano un potere maggiore di colui che era definito celebrante? Altrimenti, nel mondo sotterraneo, nessuno avrebbe avuto il coraggio di parlare in tal modo ad una matrona se non fosse stato pronto a subirne l'ira.

    Ma a Midgard le cose erano evidentemente diverse e il celebrante cercò di giustificare le azioni di cui era stato accusato per tentare di ingraziarsi i servigi dei due polemici guerrieri, comunicando loro due obiettivi strategici da riconquistare, sottolineando il presunto legame di tali luoghi con i due.

    Qualcosa non mi torna, perché continuano a polemizzare? Potrebbero essere schiacciarti come insetti in ogni momento, non riescono a percepirlo?

    La mente della drow stava cercando di ragionare seguendo la logica dei rapporti e delle gerarchie, così come si svolgevano tra i membri della sua razza, ma per quanto si sforzasse non riusciva a capire.
    Fece discretamente capolino dal suo riparo affinché la vista potesse aiutarla a dare un senso per lei logico a ciò che stava sentendo, ma non fu un grande aiuto.

    Olot dos!
    *(maledizione/imprecazione)

    Si sta accorgendo della mia presenza.

    Il celebrante sembrava all'erta e fugacemente si guardava intorno in cerca di anomali e minacce.
    La drow respirò a fondo e decise per una linea d'azione particolarmente audace: rivelarsi.

    Guerrieri di Midgard.

    Uscì dal riparo della colonna, si stampò in volto un'espressione fiera e un sorrisetto placido, come se tutto fosse sotto il suo controllo, a passi lenti si avvicinò al gruppetto passando lo sguardo su ciascuno dei quattro convocati, cercando di non soffermarsi troppo sull'elfo della luce.
    Puntò infine gli occhi cremisi sull'uomo che occupava il trono.

    Sono Malice del casato Ortalyr

    Fece una pausa come se avessero avuto bisogno di tempo per assimilare il suo nome.

    Ho sentito il richiamo dei guerrieri. Sono venuta per porgere i miei servigi per la lotta nei confronti di ciò che tutto corrompe.

    Con gesti lenti mise le mani sul casco dalla forma di tigre e se lo tolse per tenerlo sotto il braccio, con una mano scostò una ciocca di capelli dal volto mantenendo sempre quell'aria risoluta.

    Non vi porto armate o tesori, ma solo questa carne e questo sangue che mi scorre in corpo. Gli dei mi hanno dato un dono e io non ho più intenzione di fuggire mentre ciò che mi circonda viene preso e reso irriconoscibile.

    La mano destra si strinse a pugno mentre parlava.

    Come molti non mi è rimasto più nulla tranne il non voler più vedere il fato delle mie genti riproporsi su altri.

    Per questo vi chiedo di accettare tra le vostre fila questo soldato per l'imminente battaglia.

    Era indecisa se mettersi in ginocchio, sarebbe stata un ossequio adatto alla situazione, ma il suo orgoglio in primis e il rimanere pronta per un eventuale combattimento le fecero cambiare idea, rimase quindi in piedi, attendendo una reazione dai presenti.
    Le sue vere motivazioni erano in realtà prettamente egoistiche, ma gli abitanti di Midgard sembravano più sensibili agli ideali di appartenenza e pace, per cui utilizzò tali parole sperando di riuscire a rompere il primo muro della diffidenza che separava le loro razze.

    vMNaajKNarrato | Parlato | Pensato | *(traduzione lingua drow)

    Riassunto Azioni
    STATUS FISICO ♦ buono
    STATUS PSICOLOGICO ♦ incuriosita, tesa
    STATUS CLOTH ♦ Liv IV integra, indossata
    Malice torna verso Asgard, sente il richiamo di Siegfrid ed entra di nascoto nella città e nel palazzo del celebrando trattenendo il suo cosmo per non essere individuata. Quando si rende conto che il celebrante sembra aver notato qualcosa di strano decide di rivelarsi.
    Abilità
    Elòir's Vress'lven ♦ La guerriera protetta da Alcor è in grado di generare dai propri arti degli affilatissimi artigli composti di pura energia cosmica che può utilizzare come armi. Normalmente l' ombra li plasma sulle dita simulando, come la sua controparte, le zampe di un felino; è possibile però plasmarmi in forme differenti, ad esempio in lame fuoriuscenti dai dorsi delle mani o dei piedi. La consistenza e la capacità distruttiva rimangono inalterate a prescindere dell'aspetto preso.

    Ssouk' Z'ress ♦ La guerriera è in grado di sprigionare una forza fisica superiore a un combattente di pari potenza energetica. Tale capacità gli concede di prodigarsi in prodezze fisiche fuori dal comune, di sollevare masse pesanti e di imprimere una particolare potenza nei propri gesti rendendo ben più pericolosi i propri attacchi. La prodigiosa potenza istantanea permette a Malice, caricandosi come una fionda, di compiere balzi sovrumani di gran velocità, è per tale ragione che all'occhio poco esperto il potente stile di combattimento del custode di Alcor sembra identico al più agile e veloce stile del custode gemello Mizar.

    Elggur's Inthuul ♦ Il cosmo gelido di Alcor è in grado di manifestarsi fisicamente permettendo alla guerriera di decrementare la temperatura ambientale, nell'area d'azione determinata dalla sua energia o limitatamente a zone specifiche. Può in questo modo creare correnti di area gelida e costrutti di ghiaccio della forma e consistenza desiderata.
    Tecniche
    Nome Tecnica ♦ Nessuna


    Scusate, pensavo di fare prima con il post, ma avevo da spiegare come la pg era ritornata ad Asgard dopo i suoi giretti per l'europa e ci ho messo più del previsto.
     
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  13. Brannic
     
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    ADUNANZA IIIBran megrez {IV} energia rossa

    Cara Melissa,

    sai bene tu che mi conosci da quando ero poco più che un moccioso, che raramente esterno in quel modo i miei sentimenti, eppure in quel frangente il discordo del celebrante mi aveva fatto saltare letteralmente i nervi. So bene che dovrei restare calmo, che non dovrei farmi dominare da emozioni cosi umane ma anche il placido Cervo può essere foriero di morte. Terminato quel fiume di parole ascoltai quello che aveva da dire Ingrid, lo guardai e non potei non sorridere. Per quanto le sue parole e i suoi ragionamenti fossero elementari, in quella semplicità vi era una immensa saggezza.

    Celebrante, la mia gente ha sempre vissuto lontano dalla civiltà, lontano dalle vostre città e mi risulta difficile in questo momento considerarci come un unico popolo. Senza ombra di dubbio siamo tutti figli della stessa madre, tutti quanti noi rendiamo onore alla terra per i frutti che ci dona, per la carne che mangiamo. Questa città è stata costruita sulla stessa terra dove vivevano i miei antenati e anche quelli di Ingrid ma solo ora, a due passi dal baratro ci stringiamo le mani.

    Mi fermai qualche istante a soppesare le mie parole, a pensare a quello che avevo appena detto. In verità cara Melissa, non volevo creare astio, non volevo litigare con nessuno ma se davvero dovevo collaborare con quegli esseri umani era un bene che loro sapessero come ragionavo, capissero esattamente qual'era il mio pensiero in quanto la chiarezza e la sincerità è la base per qualsiasi tipo di rapporto.

    Ho giurato sul sangue versato dal mio Circolo, ho fatto un giuramento a cui per nessuna ragione al mondo voglio venir meno. Se per fare questo dovrò combattere insieme a Giganti, Umani, Elfi, Nani lo farò. L'unica cosa che interessa veramente è che questa notte finisca, che il Ciclo naturale delle cose riprenda il suo corso.

    Fermai per un attimo quel fiume di parole, giusto in tempo per sentir giungere un altra figura. Voltandomi non potei credere ai miei occhi, era sopraggiunta perfino una Elfa Oscura. Hai presente cosa vuol dire? Una di quelle creature che nel corso dei millenni erano state gli araldi del caos e della distruzione, portatori di morte e devastazione presso tutte le genti di Midgard. Ma proprio in quel momento mi tornò alla mente un raccordo, il ricordo di una storia che narrava del Ragnarok dove Elistraee aveva aiutato a sventare quella grande minaccia.

    E sono disposto a collaborare con tutti voi ma era giusto che chiarissi il mio punto di vista.



    Status Fisico ottime
    Status Mentale normale
    Status Cloth indossata
    Riassunto Azioni ho avuto tempo solo ora di postare e mi scuso per il ritardo!

    Abillità ///

    Tecniche ///
    narrato parlato pensato parlato altri
     
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12 replies since 5/3/2017, 13:32   520 views
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