La fucina di Ingrid

role Ingrid e Bran

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    Ingrid e Bran♦ Post 1


    Sulle sponde del lago Hvergelmir, ove sorgeva il prospero villaggio Vrykul del clan Mano di Ferro distrutto dalla corruzione, la mezzogigantessa Ingrid ha ricostruito con le sue mani un grande edificio in perfetto stile Vrykul, attingendo dalle ceneri e resti di quello che era rimasto del suo villaggio. L'abitazione circolare è circondata da una fitta recinzione metallica molto particolare che ricorda quasi una ragnatela e che delimita l'area. Un occhio attento capirebbe che la recinzione non si limita a ciò che l'occhio umano può vedere: Ingrid ha scavato sotto la neve e qui vi ha posto un solido reticolato che copre l'intera area e la protegge in caso di ospiti indesiderati. Le maglie della fitta rete sono insospettabilmente strette e precise per essere state prodotte dalle gigantesche mani di Ingrid, che però con il metallo è un'artista.

    Entrando nell'abitazione si ha proprio quest'impressione: il muro è interamente ricoperto di armi, dalla più semplice alla più elaborata, da un piccolo e rozzo pugnale di goblin ad una gloriosa picca intarsiata con pietre preziose: in alcuni casi trofei di guerra appartenuti ai nemici sconfitti, in altri opere d'arte e slanci d'ego come l'immensa ascia bipenne decorata con una rappresentazione del leggendario serpente Jormungand con smeraldi al posto degli occhi; in altri ancora dolorose reliquie, come l'alabarda di mamma Elga e lo spadone a due mani di papà Grohl, incrociate insieme e fra di loro la "piccola" prima ascia di Ingrid che troneggiano sulla fucina, il posto dove la Vrykul passa più tempo.

    Ingrid si è isolata dal resto del mondo, combatte ogni giorno contro la corruzione mentre esplora i dintorni in cerca dei suoi simili: non le piace l'idea di andare ad Asgard poiché mal sopporta gli sguardi degli esseri umani che la temono e la giudicano per la sua stazza. Quando non è in giro a caccia è nella sua fucina in compagnia del suo fedele martello e dei suoi arnesi:quando dal tetto esce del fumo, vuol dire che Ingrid si è messa a lavoro.

    xJTrloX



    Occhio: sei il primo essere umano che Ingrid incontra dopo taaaaaanto tempo!


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  2. Brannic
     
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    LA FUCINA DI INGRID IBran megrez {IV} energia rossa

    In seguito all'investitura il Druido aveva cominciato ad esplorare diverse zone di Asgard, passava tutto il tempo nelle zone selvagge in cerca di qualcosa che lo aiutasse nella sua ricerca: segni di altri druidi o creature cara alla madre. Indossava un manto marroncino che adornava le sue membra e nascondeva le sue vestigia da occhi indesiderati. Era solito indossarla quando esplorava le terre selvagge, aveva imparato che gli incontri occasionali ( e spesso sgraditi ) erano all'ordine del giorno. Avanzava lentamente e sotto il suo peso, ad ogni passo sentiva il suo piede sprofondare nella fredda e fresca neve: una sensazione piacevole che riportava la sua mente a tempi ormai passati che non sarebbero tornati mai più.

    Il vento freddo accarezzava le sue membra senza però esser aggressivo, le sue gelide mani accarezzavano Bran e lo guidavano in giro per le terre Asgardiane. Alzò lo sguardo al cielo cercando di trovar conforto nel sole, dimentico che era incatenato dalla sofferenza della madre e quando riabbassò lo sguardo sul suo volto si poté leggere una tristezza infinita. Era stato insignito del titolo di protettore della natura ma in verità non sapeva come poter adempiere al compito affidatogli.

    Se solo potessi chiedere un consiglio a Ymeil

    Un pensiero detto ad alta voce certo che nessuno lo avrebbe sentito e parimenti nessuno gli avrebbe risposto; continuando ad avanzare il giovane Druido si spinse nel territorio che un tempo era dei Vrykul, non lontano dal lago Hvergelmir. Alcuni esploratori avevano avuto in passato contatti con i giganti ma allo stato attuale non era a conoscenza di sopravvissuti: già decimati dal Ragnarok, probabilmente l'eterno Yule aveva dato loro il colpo di grazia ma quei pensieri vennero cancellati da ciò che aveva innanzi. Una strana costruzione dalla quale usciva del fumo, costruita sui detriti di un villaggio distrutto.

    Bran non poteva sapere di cosa o chi si trattasse, vedeva il fumo e sentiva un rumore metallico ritmato. Lentamente e con estrema prudenza il Druido avanzò incuriosito da tutto ciò, in ogni caso sarebbe stato pronto a qualsivoglia situazione. Dubitava seriamente si trattasse di un emissario della progenie notturna, ma in certe situazioni la prudenza non era mai troppa.

    Status Fisico ottime
    Status Mentale normale
    Status Cloth indossata
    Riassunto Azioni non entro in casa, non si sa mai come potrebbe reagire Ingrid!

    Abillità ///

    Tecniche ///
    narrato parlato pensato parlato altri
     
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    Ingrid e Bran♦ Post 2


    Ingrid stava lavorando ad una piccola accetta da lancio: erano molto utili durante la caccia, ed il rozzo metallo goblin era facilmente malleabile. Le sue grandi mani erano inaspettatamente precise quando si trattava di forgiare il filo di una lama così sottile, capace di perforare il cranio di un cinghiale a sette metri di distanza. Era così concentrata sul suo lavoro che non si quasi non si accorse del cosmo del cavaliere venuto a trovarla che si faceva sempre più vicino. Ancora non aveva capito bene come distinguere il cosmo nemico da quello degli amici, per lei erano tutte sensazioni nuove.

    Stai giù picolo Mjöllnir. Ora Ingrid vede chi è, e se è Yeti del cazo, spaca ancora denti. Yeti del cazo, sempre a disturbare Ingrid.
    Disse rivolta al suo martello comodamente riposto accanto al camino ("Picolo Mjöllnir no deve avere fredo").

    Gli Yeti, in effetti, erano i maggiori rivali di Ingrid sulla caccia al momento. Dalla sua, Ingrid aveva le armi e i poteri: gli Yeti erano talmente imbecilli quando si trattava di cacciare che facevano solamente fuggire le prede, motivo per cui Ingrid doveva allontanarli con le cattive dalle sue zone di caccia. Ma questo li rendeva un passatempo parecchio spassoso.
    Ingrid impugnò la sua grande ascia bipenne e se la caricò in spalla. Se fosse stato un nemico lo avrebbe annientato in maniera cruenta con la sua ascia e si sarebbe divertita; se fosse stato un animale lo avrebbe ucciso in maniera cruenta stando attenta a non rovinare le carni; se fossero stati più nemici avrebbe attivato la sua protezione speciale diffondendo una potente carica elettrica lungo la recinzione, e sì, la cosa sarebbe stata altrettanto cruenta. Ma non l'attese nulla di tutto ciò.
    Quando l'enorme Vrykul aprì con energia la grande porta di abete con finiture metalliche, si ritrovò faccia a faccia con un piccolo uomo. Ora immaginate un donnone muscoloso di tre metri e mezzo, con un grembiule di pelle da fabbro, brandire con una mano una grossa ascia bipenne che vi guarda dall'alto in basso.

    E tu chi cazo esere.


    Disse, con uno sguardo fra lo stupito e il deluso.

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  4. Crubler
     
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    Anders Torund ❈ God Warrior di Gullinbursti

    La fucina di Ingrid

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    En. Rossa | Sensi: 6 | Grado Cloth: IV


    Non era passato molto tempo da quando per la prima volta dopo tanti anni tornai a Vanaheim, il mio villaggio natale. Lì l'incontro col Cavaliere d'Argento Rigel cambiò per sempre la mia vita, e anche se ormai il posto era ridotto ad uno stato d'abbandono totale non riuscivo a non tornare a fargli visita occasionalmente. Puntualmente tutte le volte che mettevo piede nel perimetro del villaggio riuscivo a rievocare perfettamente nella mia testa tutti i momenti passati, dalle infinite sbronze settimanali alla locanda del vecchio Hjalmar fino all'odore dei focolari delle abitazioni che appestavano l'aria con l'odore di legno bruciato. Avevo deciso di dedicare i miei primi mesi dell'investitura a pattugliare, avvolte da solo e avvolte in compagnia dei soldati asgardiani, l'intera regione, e Vanaheim era ormai tappa fissa. Quel giorno non ero in compagnia di nessuno, se non della mia armatura bianca e oro, della mia Siegschwert e di un pesante mantello bordeaux che partiva da sotto gli spallacci fino ad avvolgere tutto il mio corpo.

    Fu una giornata tutto sommato tranquilla, non avevo incontrato una grossa presenza di corrotti sul mio cammino così decisi di spostarmi oltre andando ad esplorare una zona nuova. Ricordando le parole e i vecchi racconti di mio padre decisi di spingermi verso il lago ghiacciato di Hvergelmir, situato ai piedi del monte Widi. La tortuosa strada rallentava il mio cammino, e la fitta neve mista a ghiaccio sotto i miei calzari che veniva calpestata era l'unico suono che andava ad accompagnare il mio respiro pesante. L'elfo Shear, il sacerdote di Perth, mi parlò delle varie razze che abitavano le nostre terre di Asgard, e non mancò di sottolineare con voce ammaliata anche l'esistenza dei Vrykul, ovvero dei possenti mezzogiganti ormai quasi del tutto estinti, e del loro antico villaggio che doveva trovarsi proprio nei pressi del lago.

    Arrivato in prossimità di un antico villaggio in rovina la mia attenzione, oltre che sulle montagne di macerie, si focalizzò su una costruzione molto recente e ben messa, che si ergeva sulle rovine sottostanti, di forma circolare e con del fumo che usciva dal tetto. Percepivo anche la presenza di due invidivui, ma i loro cosmi non avevano nulla a che fare con la corruzione. Avanzai lentamente nella neve mentre la mia mano destra sotto il mantello si serrò attorno all'elsa della spada. Non si è mai troppo prudenti no? Continuai a muovermi lungo il perimetro cercando di non farmi notare, ma se io avevo percepito loro, loro avevano sicuramente sentito me. Davanti alla massiccia porta, che si scoprì poi essere la fucina personale di una Vrykul guerriera, c'era un uomo avvolto da un mantello marrone, che dopo qualche secondo si ritrovò al cospetto della proprietaria della fucina, Ingrid. Abbandonai il riparo offerto dal tronco di un grosso albero e mi diressi verso la fucina uscendo finalmente allo scoperto.

    « Una mezzogigantessa e un uomo, un'accoppiata davvero singolare. »

    Dissi scrutando da capo a piedi l'enorme donna e lanciando un occhiata anche all'altro individuo ben piazzato fisicamente, che si rivelò poi essere il God Warrior dell'Ametista.

    « Anders di casa Torund, God Warrior di Gullinbursti. Chi siete? Anche voi di pattuglia sul lago ghiacciato? »

    Il metallo bianco della mia armatura rifletteva il tiepido sole, mentre sotto il mantello continuavo a stringere la Siegschwert lontano dai loro occhi.


    narrato ❈ pensato« parlato »

    Dati GDR

    Status Fisico: Ok.

    Status Psicologico: Normale.

    Status Cloth: Indossata, integra.
    Abilities
    Arma - Siegschwert ➢ Analogamente a tutti gli altri combattenti runici di Asgard, anche il guerriero di Gullinbursti possiede una particolare arma annessa alla sua Robe. Anders è accompagnato nelle sue battaglie dalla Siegschwert, uno spadone elegante rifinito d'oro a lama larga e che risponde alla sua volontà, tanto bella quanto letale. Oltre ad utilizzare la sua spada per i combattimenti fisici, Anders ne usufruisce anche per incanalarle dentro il suo cosmo e sferrare alcune delle tecniche presenti nel suo repertorio.

    Iron Will ➢ Il mito del cinghiale norreno Gullinbursti conferisce al custode dell'omonima God Robe la capacità innata di incassare e di resistere a più danni fisici o cosmici del normale. L'abilità in questione consente quindi al guerriero di tenersi in piedi più a lungo di un suo pari energia e di sopportare un maggiore stress fisico. Inoltre, ad Energia Nera Anders sarà in grado di resistere anche a danni letali rendendo il suo corpo duro come la pietra (utilizzabile una sola volta a combattimento).
    Techniques



    Edited by Crubler - 6/3/2017, 16:01
     
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  5. Brannic
     
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    LA FUCINA DI INGRID IIBran megrez {IV} energia rossa

    Ripensando oggi a quel casuale incontro mi viene da sorridere perché quello che mi accadde quel giorno rimase impresso nella mia memoria, nel giro di pochi minuti incontrai due compagni di casta due uomini che in seguito sarebbero stati miei fedeli compagni e guerrieri sui quali avrei potuto contare in ogni momento. Ma ai tempi la mia fiducia verso gli altri esseri umani rasentava praticamente lo zero, non cerco certo giustificazioni ma uno come me, un druido che è sempre vissuto nei boschi, fuggendo gli uomini "civilizzati" come si fanno chiamare gli abitanti di Asgard, non può svegliarsi un giorno semplicemente perché è diventato un guerriero sacro e amare gente di cui ha sempre diffidato. Non è facile far capire come io mi sentissi in quel momento, avevo perso ogni certezza, il mio circolo e la mia gente erano stati spazzati via per sempre e mi ero caricato sulle spalle un peso che in verità non ero in grado di sopportare. Ma torniamo a noi, a quello che accadde quel giorno.

    Una creatura grande come un ent apparve ed utilizzando un gergo comprensibile si rivolse a me, capii che non ero il benvenuto, che non si aspettava visite. Istintivamente feci qualche passo indietro, l'ombra di quel donnone era proiettata su di me immergendo la mia figura nelle tenebre. Forse sto esagerando, questo è vero ma nella mia anima cominciarono a turbinare un insieme di sensazioni contrastanti: timore, sgomento e il dubbio. Mi chiesi chi avevo davanti, se quella creatura fosse un amico ed un nemico ma ogni mia elucubrazione mentale venne interrotta da un terzo individuo che giungendo in quel luogo si presentò, disse di essere un guerriero di Asgard. Mi voltai verso di lui e quello che avevo davanti era un vero guerriero nordico, con tanto di armatura, diversa dalla mia ma potevo percepire quel cosmo, quella strana energia ( che ancora non comprendevo pienamente ).

    Bran, custode della Natura e di Megrez, solo queste parole uscirono dalla mia bocca come a voler rispondere alla mezza Vrykul e per presentarmi ad Andres. In quel momento non realizzai che il tempo di attesa della mia risposta fu molto più lungo di quanto non ci aspettasse ma mi trovavo in una situazione che definire imbarazzante era poco. Onestamente non sapevo proprio come comportarmi, non sapevo come rivolgermi alla donna ne tanto meno a Gullinbursti.

    Inspirai forte come se stessi cercando di trovare il coraggio di parlare ancora e quello che dissi suonò in maniera buffa, ripensandoci oggi dovevo esser apparso a quei due come un imbecille: voi chi siete? Cioè ... forse questa è casa vostra e che degli estranei chiedano al padrone di casa chi è suona un po' ... insomma

    E mi fermai apparendo ancor più imbranato e impacciato di quanto non fossi in realtà. Non sapevo relazionarmi con gli altri esseri umani, preferivo e preferisco tutt'ora stare immerso nella mia foresta, sentire il vento che mi accarezza la pelle, osservare gli animali che selvaggi si rincorrono.


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    Ingrid, Bran, Andres♦ Post 2


    Quando vide arrivare anche il secondo cavaliere ne ammirò subito l'armatura e la spada che pendeva dal suo fianco. La fattura era la stessa della sua, quindi dovevano essere dei cavalieri scelti da Odino che portavano le vesti forgiate da Thor. Si congratulò mentalmente con il suo Dio per l'ottimo lavoro svolto, nella fattispecie quella bianca, un attimo troppo ingombrante negli spallacci ma forse era il cavaliere ad essere troppo piccolo. Tuttavia li squadrò socchiudendo gli occhi cercando di comprenderne le intenzioni; concentrazione che fu interrotta quando il suo piccolo cervello fece un'associazione mentale fra Gullimbursti e cinghiale....Da quanto tempo era che non affondava i denti in grassa, tenera carne di cinghiale? Magari con bacche aromatiche e tuberi. Il suo stomaco brontolò sonoramente, imbarazzandola; per questo motivo si mise sulla difensiva.

    Certo che questa è casa di Ingrid! E Ingrid no viene a Asgard a farsi prendere in giro, no no! Picoli uomini molto cattivi con Ingrid, Ingrid sta bene qui, da sola. Thor ha dato Ingrid picolo Mjöllnir e Ingrid se lo tiene, capito? Quindi no venite qui se voi non porta cibo!

    Tuonò contro i suoi visitatori, diventando tutta rossa in faccia e rientrando nella fucina per sbattere sonoramente la porta in faccia ai due cavalieri, anche se il piccolo uomo era stato molto gentile e le dispiacque essersi comportata così. Del resto era tantissimo che non vedeva un altro essere umano e non sapeva neanche come approcciarvisi.
    Guardò il suo martello, vicino al camino, e subì il suo sguardo di rimprovero.

    Sospirò. - ...O bira. - aggiunse.

    Alla peggio, se ne sarebbero andati, lasciando Ingrid di nuovo sola. Era dispiaciuta: forse era la volta buona per fare delle conoscenze, ma sapeva in cuor suo che gli uomini sono cattivi e non accettano chi è diverso da loro. Già era stata derisa in passato per essere la "piccola" del clan, almeno fino a quando non iniziò a provare il suo talento e la sua maestria in combattimento, poi era stata respinta dagli uomini poiché considerata un mostro. L'unico che poteva comprenderla veramente era il piccolo Mjöllnir, ma essendo un martello, era molto taciturno. C'erano delle volte in cui questionava la sua sanità mentale per via del prolungato isolamento o della fame, in questo caso. Era tanto tempo che si era chiusa nel suo eremo a forgiare che non aveva pensato neanche un po' a dare la caccia a qualche animale selvatico, e le provviste stavano per finire. E se fossero finite, Ingrid sarebbe andata in furia Vrykul, e una visita del genere avrebbe potuto comportare un massacro finito probabilmente in cannibalismo.

    xJTrloX



    Scusatela, non è molto diplomatica! xD

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  7. Crubler
     
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    Anders Torund ❈ God Warrior di Gullinbursti

    La fucina di Ingrid

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    En. Rossa | Sensi: 6 | Grado Cloth: IV


    Bran si presentò educatamente e dalla sua voce si poteva evincere un certo imbarazzo. Quello di Megrez fu il secondo God Warrior che conobbi dopo Shear, l'elfo sacerdote di Perth. Mi accorsi che la vrykul squadrò da capo a piedi la mia armatura bianca e oro, e notai anche che l'enorme donna, così come tutti i vrykul, non sapeva il significato di civiltà. Shear, perchè non mi hai avvisato? Quando chiesi delucidazioni all'elfo riguardo le restanti razze abitanti di Asgard mi parlò si degli elfi, il suo popolo, ma anche dei troll, dei folletti e dei vrykul, tralasciando alcuni dettagli però, dettagli che imparai a mie spese. La gigantessa parve infuriata per qualche motivo, e parlando nominandosi più volte ci rimroverò per essere giunti davanti alla sua dimora senza un presente, senza del cibo. Quando la donnona si colorò di rosso in viso pensavo che con una manata ci avrebbe scaraventato via in mezzo alla neve, invece si limitò a rientrare nella sua abitazione circolare sbattendo sonoramente il portone massiccio in faccia a me e Bran.

    « Ho per caso detto qualcosa di sbagliato Bran di Megrez? »

    Eravamo di fronte a tre opzioni, andare via e lasciare in pace la vrykul, andare a cercare del cibo e portarglielo, oppure provare a ragionare con lei. Intanto chiesi a Bran di lasciarmi provare, così mi avvicinai al portone e mi schiarii la voce.

    « Ehm... Ingrid giusto? Magari abbiamo iniziato col piede sbagliato, non siamo tuoi nemici, non vogliamo darti fastidio o farti del male. Hai notato la mia armatura no? Forse non mi hai ascoltato... Sono Un God Warrior al servizio di Asgard. Che ne dici di aprire questa porta?... Avanti Bran diglielo anche tu! »

    Due God Warrior davanti alla dimora di una vrykul infuriata e probabilmente affamata. Come sarebbe andata a finire?


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    Iron Will ➢ Il mito del cinghiale norreno Gullinbursti conferisce al custode dell'omonima God Robe la capacità innata di incassare e di resistere a più danni fisici o cosmici del normale. L'abilità in questione consente quindi al guerriero di tenersi in piedi più a lungo di un suo pari energia e di sopportare un maggiore stress fisico. Inoltre, ad Energia Nera Anders sarà in grado di resistere anche a danni letali rendendo il suo corpo duro come la pietra (utilizzabile una sola volta a combattimento).
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  8. Brannic
     
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    LA FUCINA DI INGRID IIIBran megrez {IV} energia rossa

    Cara Melissa,

    dove eravamo rimasti? All'incontro con quelli che poi sarebbero diventati i miei compagni di innumerevoli e infinite lotte. La Vrykul che avevo appena incontrato si dimostrò essere poco propensa al dialogo e per un istante mi sentii emotivamente molto vicino a quella donna in quanto anche io come lei rifuggivo gli esseri umani. Ma lo dico proprio a te che mi conosci meglio di chiunque altro? Ci siamo sempre mantenuti a debita distanza da tutte quelle persone che preferivano le fredde ed inanimate pietre al calore della nostra foresta. Ai tempi non avrei mai compreso una scelta cosi lontana dal nostro credo ma oggi, dopo aver conosciuto e incontrato tanti uomini di Asgard forse riesco quanto meno a capire il loro modo di vivere. Ma non voglio divagare troppo, stavo parlando di Ingrid e di come lei si presentò al nostro primo incontro: semplicemente la donna sbatté la porta in faccia sia a me che ad Andres chiedendo di portarle del cibo. La mia anima sorrise davanti ad una simile richiesta ma la reazione che mi stupì ancor di più fu come l'altro God Warrior si comportò, pretendendo di conversare con qualcuno che non voleva. Gullinbrusti si rivolse a me come se ci conoscessimo da chissà quanto tempo chiedendomi se lui avesse detto o fatto qualcosa di sbagliato.

    Non credo che tentare di buttare giù la porta possa cambiare le cose, in fondo capisco il suo punto di vista. È una figlia delle montagne, una Vrykul e i rapporti tra la sua gente e gli Asgardiani non sono mai stati idilliaci.

    Dissi quelle parole rivolgendomi all'uomo, poi quasi sotto voce continuai: come me del resto.

    Con quel suo agire compresi che essere un God Warrior non faceva di noi degli alleati o degli amici ma semplicemente uomini che avevano uno scopo comune, guerrieri che per un motivo o per l'altro combattevano in nome di qualcosa. Io come ben sai combatto per la madre, lei probabilmente per il Dio della Guerra. Ed Andres? Non sapevo ancora per cosa lottava lui, forse aveva qualcosa da proteggere, forse lo faceva per altro.

    Era inutile tentare di entrare con la forza, quasi sicuramente ci saremmo ritrovati il martello sulla testa e l'incontro si sarebbe trasformato in una battaglia insensata. C'era un solo modo per parlare con Ingrid ed era assecondare quel suo desiderio, del resto si trattava sempre di una richiesta sensata del resto. Il caso volle che avevo anche ciò che faceva al caso nostro. Ti ricordi che eravamo soliti conservare le provviste per gli inverni più freddi? Dai, d'estate e in primavera tu andavi a caccia, io giravo per i boschi in cerca dei frutti che ci venivano offerti della natura e poi insieme agli altri nostri compagni conservavamo il tutto. Ecco, le buone abitudini sono dure a morire, per tale ragione avevo continuato a farlo utilizzando un sistema di conservazione eccezionale: l'ametista.

    Mi spostai di qualche metro dalla porta e sedendomi a terra approntai quello che poteva apparire come un campo improvvisato: chiesi perdoni agli spiriti degli alberi, essi comprendo la situazione si sacrificarono per me, permettendomi di creare un piccolo fuocherello dove appoggiare un calderone ( che avevo recuperato ad Asgard, avrei voluto riprendere il nostro calderone ma raggiungere Ydarill era troppo pericoloso ). Ti chiederai, mio caro Bran dove tenevi un calderone? Ah, quello come molte cose le affido agli spiriti della terra che poi gentilmente me li portano quando ne ho bisogno. Dentro di esso vi erano guancioli, coda, lingua di cinghiale, sedano, rape, cipolle e del ginepro che sai non deve mai mancare. Appoggiai il calderone sul fuoco che avevo acceso grazie al potere degli spiriti del fuoco e con tranquillità mescolavo il bollito.

    Andres? Hai detto di chiamarti cosi giusto? Nella mia sacca dovrebbe esserci dell'idromele. Se glielo offri magari si unirà a noi e sarà più disposta a colloquiare, non credi?

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    Riassunto Azioni mi sono preso qualche licenza, spero di non aver esagerato. In tal caso comunicatemelo che modifico. Bran è un Druido ma è sempre un uomo del nord poco più che ventenne. Per lo stile sto facendo alcune prove, chiedo scusa per i continui cambi ma devo ancora trovare il mio stile.

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  9. Crubler
     
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    Anders Torund ❈ God Warrior di Gullinbursti

    La fucina di Ingrid

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    En. Rossa | Sensi: 6 | Grado Cloth: IV


    Ingrid ignorò il mio tentativo di riappacificamento, mantenendo il portone della sua fucina chiuso a dovere. Devo ammettere che il mio primo incontro con un vrykul non andò proprio come mi ero immaginato. Bran di Megres mi suggerì di evitare di insistere, evidenziando una cosa che a me purtroppo, ai tempi, non era ancora del tutto chiara, ovvero il rapporto non proprio rose e fiori tra gli abitanti delle montagne e i normali cittadini di Asgard. A quanto pare far parte delle schiere dei Protettori del Nord non era bastato a rassicurare la nostra amica.

    Vidi il druido allontanarsi dalla porta, e sedendosi a terra iniziò a preparare abilmente un campo di sosta improvvisato ma efficiente. Con uno schiocco di dita accese un fuocherello sul quale poco dopo poggiò un calderone servitogli da chissa chi, o cosa. Con fare tranquillo e sicuro di sè, dopo aver preparato a dovere tutti gli ingredienti iniziò delicatamente a mescolare l'intero bollito.

    « Andres? Hai detto di chiamarti cosi giusto? Nella mia sacca dovrebbe esserci dell'idromele. Se glielo offri magari si unirà a noi e sarà più disposta a colloquiare, non credi? »

    A quel punto, ammetto che la proposta di Bran fu l'unica cosa giusta da fare. Gli accennai un sorriso mentre sbuffando mi chinai a raccogliere il contenitore di idromele riponendolo sotto il mio lungo mantello bordeaux.

    « ANDERS, si. Va bene, faremo come dici tu, purtroppo non ho provviste con me dato che conto di rientrare massimo in serata, tuttavia semmai capitassi in città hai una bevuta omaggio da parte mia. »

    Ammiccai al druido intento a mescolare nel suo pentolone, poi sporgendomi sopra al calderone tentando di capire cosa stesse cucinando gli chiesi...

    « Permettimi una domanda... Cosa stai preparando? »


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  10. Brannic
     
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    LA FUCINA DI INGRID IVBran megrez {IV} energia rossa

    Cara Melissa,

    tu sai quanto io odiassi avere a che fare con altri esseri umani che non fossero del nostro circolo, ma come posso dire in quelle situazioni non aveva alcuna scelta e del resto ora sono ben diverso da quel ragazzino che pensava di essere un prescelto. Certo, per me vivere in contatto con la natura era la più grande fortuna che mi fosse mai capitata e come ben sai non ho mai compreso come potevano gli uomini vivere chiusi tra fredde e ostili mura. Mi ricordo ancora chiaramente quando tu cercavi di portarmi ( anche con la forza ) fuori dal bosco ad osservare gli uomini. Sai, pensandoci ora, avevi ragione: non erano cosi diversi da noi. Anche quell'Anders, in fondo si era comportato come un qualsiasi altro ragazzo del circolo dinnanzi ad una novità. Quante volte ci avvicinavamo alla nonna Ren cercando di guardare dentro il suo calderone? Beh, quel ragazzo dopo aver preso l'idromele fece esattamente cosi.

    Istintivamente accennai un sorriso prima di rispondergli.

    Cinghiale, ottimo e prelibato cinghiale.

    La cosa era davvero buffa, quell'uomo aveva detto di essere il God Warrior di Gullibrusti e come ben ricordi nelle lezioni che eravamo obbligati a seguire ci parlarono anche del Cinghiale dorato di Freyr. Per carità, non ho mai compreso per quale ragione dovevamo conoscere la storia di divinità cosi lontane dalla madre ma in quel contesto tali conoscenze mi tornarono utili.

    Di solito cacciamo solo lo stretto necessario per il nostro sostentamento cercando di non alterare l'equilibrio della natura e siamo soliti conservare il cibo per i rigidi inverni. La padrona di casa penso gradirà!

    A differenza del guerriero la Vrykul generava in me sensazioni contrastanti: da una parte mi intimoriva mentre dall'altra mi incuriosiva. Nel suo sbatterci la porta chiedendo del cibo vi era tutta l'essenza di antiche tribù prive dei sofismi degli uomini di città. Era una richiesta folle e sensata allo stesso tempo e non realizzai che poteva essere spiegata in maniera abbastanza semplice: davanti ad una pietanza si diventa amici.

    Fu allora che voltandomi in direzione della porta parali:

    Ingrid, abbiamo del Cinghiale e Anders ha dell'Idromele. Vuoi unirti a noi?.




    Status Fisico ottime
    Status Mentale normale
    Status Cloth indossata
    Riassunto Azioni come da accordi privati concludiamo qui e attendiamo la risposta di Ingrid

    Abillità ///

    Tecniche ///
    narrato parlato pensato parlato altri
     
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    INGRID, LA TRITACARNE
    phecda, gamma ursae maioris {IV} ♦ energia rossa ♦ custode di Asgard

    Ingrid, Bran, Andres♦ Post 3



    La frustrazione di Ingrid era tuttavia comprensibile. Da una parte era eccitata dal conoscere altri esseri senzianti, o che quantomeno parlassero; dall'altra le parole di suo padre risuonavano forti nella sua testa. Sebbene Grohl infatti fosse un vrykul promotore di pace fra i popoli, aveva sempre insegnato ad Ingrid di diffidare dagli umani e specialmente dagli asgardiani, in quanto celano sempre un qualche interesse personale nelle loro intenzioni. Dilaniata dal suo conflitto interiore, cosa che non sapeva gestire data la semplicità della sua mente, impugnò nuovamente il suo martello da fabbra tentando così di ignorare i due che si erano accampati bellamente sulla sua soglia. Borbottando improperi vari in lingua Vrykul prese a picchiare violentemente sull'incudine in attesa che i cavalieri se ne andassero. Non fu così, anzi: presa dalla foga della sua incapacità di gestire i sentimenti non aveva avvertito il delizioso profumino di stufato di cinghiale, che dopo poco si fece strada sino alle sue narici, facendole roboare lo stomaco ed aumentare in maniera quasi oscena la salivazione. Ingrid piantò il suo strumento sull'incudine e senza indugio spalancò la porta guardando spiritata la pentola dove Brannic stava cucinando il suo stufato: avrebbe riconosciuto quella ricetta fra mille.

    STUFATO DI CINGHIALE! BORKRUMDERR!*
    *Letteralmente dal Vrykul: maiale selvatico cotto a lungo con spezie e tuberi.


    La mezzogigantessa afferrò la pentola protetta solo dai suoi guanti da fabbro di rozza pelle di bisonte, pieni di buchi tra l'altro, invitando rozzamente i due ad entrare.

    Presto presto! Voi venire dentro. Se fuoco brucia pentola lui si rovina! Presto!

    Ora, la fucina di Ingrid, sebbene ricoperta di armi di straordinaria fattura, doveva sembrare un luogo piuttosto accogliente e per un uomo normale, anche abbastanza spazioso. Una parte era adibita a fucina con incudine e una fornace, mole, dischi, e una vasca di raffreddamento con della neve fresca che Ingrid cambiava spesso. Al centro della stanza troneggiava un camino dove Ingrid si era occupata di sistemare la pentola regolando frettolosamente il fuoco per permettere allo stufato di sobbollire. Dalla parte opposta alla fucina si poteva intuire che vi fosse il giaciglio di Ingrid dato un accumulo di pelli d'orso e di Yeti, le stesse che ricoprivano il pavimento. Davanti al camino il Piccolo Mjollnir, invece la faceva da padrone.
    La padrona di casa tirò fuori il suo sgabello di quercia, delle dimensioni di una panchina per almeno tre persone, per far accomodare i suoi ospiti. Si mise quindi ad armeggiare con un baule per vedere se avesse gli strumenti adatti a consumare il pasto e constatò che non aveva abbastanza piatti: in realtà lei consumava il cibo con le mani o nella sua gigantesca ciotola. Ebbe però un'idea geniale: prese due elmi di goblin, li lucidò alla bene e meglio con uno straccio, e pensò che quelle potessero essere delle stoviglie onorevoli. Prese anche tre corna di bufalo selvatico, forse un po' grandi per le mani umane, per consumare l'idromele.
    Si imbarazzò un poco, lasciando trasparire un'aura di ingenuità sul suo volto, mentre porgeva le sue modeste cortesie per gli ospiti ai commensali.

    ...Ecco, Ingrid no riceve visite. Mai.

    Fu quello il suo modo di scusarsi, sia per le stoviglie sia per il suo brusco atteggiamento.
    Ingrid versò prima negli elmi e poi nella sua ciotola lo stufato di cinghiale. Anche se i vrykul possono apparire rozzi nei modi, considerano una cosa più sacra forse di Odino stesso: l'ospitalità. Forse a farla reagire male all'arrivo del piccolo uomo druido era stata anche la paura di non essere in grado di dare una sufficiente accoglienza alla persona che aveva bussato alla sua porta.
    Lei si sedette sulla sua gigantesca box contenente la sua armatura e si gettò a capofitto sul cibo come se non ci fosse un domani. Al primo boccone aveva quasi le lacrime agli occhi.

    Ma tu dove trova cinghiale?! Ingrid solo trova pesce ghiacciato nel lago, o Yeti. Qualche rena. Yeti carne dura, no buona, ma buona peliccia. Ingrid no mangiava da tanto tempo!

    Disse rivolta a Brannic ancora masticando, con il sugo che le cadeva prepotente dalla bocca.

    Tu bela spada. Ma forse tu no lancia lei. Pecato, pecato. Buona bilancia. Bilancia? Si dice così?

    Ingrid intendeva dire ad Anders che la sua spada, data la sua conformazione, se lanciata poteva veramente risultare una sorpresa. Essendo un'esperta di armi, infatti , le era bastato uno sguardo per capire che aveva un buon bilanciamento.
    La mezzogigantessa aveva anni di conversazione arretrata da recuperare, e cibo e armi erano sicuramente i suoi argomenti forti.


    xJTrloX



    Mi raccomando, servitevi con le mani. Per la descrizione della fucina vi rimando sempre al primo post!

    scheda {x}


    Edited by *Susu* - 4/4/2017, 22:16
     
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  12. Crubler
     
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    Anders Torund ❈ God Warrior di Gullinbursti

    La fucina di Ingrid

    Post 4


    En. Rossa | Sensi: 6 | Grado Cloth: IV


    L'idea di Bran di offrire del cibo alla vrykul si rivelò essere una saggia scelta. Il profumo di stufato aveva ormai appestato tutta la zona, e strano che a quell'odore così sublime non rispose anche qualche corrotto di zona. Che Ingrid li avesse sterminati tutti nel giro di kilometri? Di lì a poco scoprimmo entrambi che il cuore di pietra della gigantessa poteva essere ammorbidito con dei piccoli e semplici gesti di civiltà, infatti dopo aver spalancato la porta e sbavato con gli occhi sopra quella prelibatezza, afferrò il pentolone bollente senza troppi complimenti e finalmente ci invitò ad entrare nella sua dimora. Varcai la porta insieme all'altro God Warrior e ci ritrovammo in una stanza abbastanza spaziosa, le cui pareti erano cosparse di armi di vario genere, probabilmente le varie creazioni di Ingrid. La parte più interessante era sicuramente la zona della fucina, adibita con una grossa fornace ed un incudine dalle dimensioni superiori al normale. Non mancava certo una mole per affilare le lame e una vasca per raffreddare il metallo ardente dopo averlo lavorato. Dalla parte opposta, non lontano dal camino su cui era appoggiato un particolare martello, c'era un cumulo di pelliccie e pelli, probabilmente fungevano da letto artigianale per la notte.

    Ingrid, come già intuimmo all'inizio della nostra conversazione, non era solita ricevere ospiti e la sua goffagine era assai evidente nel gestire la situazione. Tuttavia quella donna metteva in me un senso di tenerezza, viveva da sola lontano da tutto e tutti, probabilmente non aveva mai conosciuto il vero significato dell'amicizia, della fratellanza o più semplicemente della compagnia, della fiducia nel prossimo. Tornando a quanto successe, la padrona di casa afferrò un enorme sgabello per far accomodare me e Bran, poi da un baule impolverato tirò fuori due elmi strani, e dopo averli "puliti" con un panno li utilizzò come stoviglie, insieme a due corna di bufalo per attingere all'idromele. Non dirmi che... Già, la vrykul versò lo stufato nei due elmi di goblin e senza pensare ad altro iniziò a sfamarsi rumorosamente. Lanciai uno sguardo a Bran, poi, senza far notare quanto non gradissi cibarmi dentro a quella improvvisata ciotola priva di igiene dissi:

    « Ecco, io non ho proprio fam-... »

    Ci pensai su un attimo, e forse rifiutare il pasto non era proprio una mossa diplomatica. Tentai invano di immaginare quell'elmo di goblin come un piatto normale e infilai in bocca la prima cucchiaiata. Fortunatamente il sapore speziato dello stufato mi fece dimenticare ben presto di ogni problema.

    « Mmmm, è delizioso Bran. Dove hai imparato a cucinare? »

    Anche Ingrid sembrava soddisfatta del pasto e chiese a Bran dove avesse trovato quelle prelibatezze di ingredienti. Poi si rivolse a me citando la mia lama e qualcosa a proposito di lanciarla.

    « Bilanciata si. E' una lama runica forgiata nelle antiche fucine naniche di Asgard. Non ho bisogno di lanciarla in realtà, la Siegschwert è collegata direttamente al mio flusso cosmico e risponde alla mia volontà. »

    Diedi una breve dimostrazione facendo volteggiare l'arma sopra il nostro tavolo e notai solo in quel momento che Ingrid era seduta su una Box familiare, una Box asgardiana.

    « Ingrid ma... Sei anche tu una Guerriera del Nord? Perchè non ce l'hai detto subito? Bran, tu lo sapevi? »

    Avevo percepito le energie di Ingrid in realtà, ma non avendo avuto prova della sua appartenenza ai ranghi non mi sarei mai immaginato di avere di fronte un altro God Warrior, opzione esclusa sopratutto dopo che vidi la guerriera appartenere alla razza dei mezzogiganti. Asgard è piena di meravigilie, e Ingrid, almeno per quanto mi riguarda, ne faceva parte.


    narrato ❈ pensato« parlato »

    Dati GDR

    Status Fisico: Ok.

    Status Psicologico: Normale.

    Status Cloth: Indossata, integra.
    Abilities
    Arma - Siegschwert ➢ Analogamente a tutti gli altri combattenti runici di Asgard, anche il guerriero di Gullinbursti possiede una particolare arma annessa alla sua Robe. Anders è accompagnato nelle sue battaglie dalla Siegschwert, uno spadone elegante rifinito d'oro a lama larga e che risponde alla sua volontà, tanto bella quanto letale. Oltre ad utilizzare la sua spada per i combattimenti fisici, Anders ne usufruisce anche per incanalarle dentro il suo cosmo e sferrare alcune delle tecniche presenti nel suo repertorio.

    Iron Will ➢ Il mito del cinghiale norreno Gullinbursti conferisce al custode dell'omonima God Robe la capacità innata di incassare e di resistere a più danni fisici o cosmici del normale. L'abilità in questione consente quindi al guerriero di tenersi in piedi più a lungo di un suo pari energia e di sopportare un maggiore stress fisico. Inoltre, ad Energia Nera Anders sarà in grado di resistere anche a danni letali rendendo il suo corpo duro come la pietra (utilizzabile una sola volta a combattimento).
    Techniques

     
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  13. Brannic
     
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    LA FUCINA DI INGRID VBran megrez {IV} energia rossa

    Cara Melissa,

    forse per la prima volta nella mia vita mi sono trovato a socializzare con creatura che erano cosi diverse da noi, cosi lontane sia nei modi di fare che nella conformazione. Sai quante risate ti saresti fatta se un giorno fossi tornato da te dicendoti che mi ero fermato a mangiare con una Vrykul ed un Asgardiano? Mi avresti detto di trovare una scusa migliore per giustificare la scomparsa di un cinghiale dalla dispensa del circolo. Non mi avresti mai creduto e chissà quante bastonate mi sarei preso dagli anziani. E quando leggerai tutto questo voglio esserci, voglio vedere il tuo volto mentre leggi tutto ciò.

    Ma sono tante le cose che vorrei fare con te, stringerti e abbracciarti ancora una volta ed invece non posso fare altro che sperare un giorno in un miracolo e guardare quel tuo freddo corpo da dietro la teca. Dove ero rimasto? Ah, vero! Ingrid sentendo l'odore di cinghiale ci accolse in fretta e furia nella sua dimora tentando di essere in qualche modo ospitale. Lo stufato venne servito in due elmi goblin e per un istante notai una sensazione strana nell'Asgardiano, come se fosse in qualche modo ... disturbato? Non te lo so spiegare bene.

    Nel nostro circolo eravamo soliti conservare la carne e le provviste per gli inverni, in effetti ultimamente non è facile trovarne, soprattutto da queste parti ... dovresti spostarti verso le foreste di Ydalir o al limite nelle foreste attorno alla valle del Lupo.

    Dopo aver pronunciato quelle parole presi a mangiare un po' del cinghiale che avevo cucinato prima di rivolgermi ad Anders per rispondere alle sue domande.

    Che domanda buffa. Nel nostro circolo tutti devono essere in grado di fare tutto. Le donne cacciano come cacciamo noi, gli uomini cucinano e cuciono come le donne. Per un druido è normale saper cacciare, cucinare, badare a se stesso e ai figli dei suoi fratelli. Ad Asgard non è così?

    Poi rimasi in silenzio quando Anders fece quella domanda: guerriero del nord. Cosa voleva dire? Cosa significava per quel ragazzo essere guerriero del nord? Forse per lui, per gli umani della città indossare quell'armatura voleva dire essere compagni o amici ma per me non era così. Avevo perso i miei fratelli, la mia famiglia ed un po' di acciaio non poteva sostituirla cosi facilmente. Gli uomini, i nani, i Vrykul restavano comunque degli estranei, le loro azioni, le loro parole avrebbero stabilito se potevano diventare compagni, amici o qualcosa di diverso.



    Status Fisico ottime
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    Status Cloth indossata
    Riassunto Azioni in ritardissimo, scusate! Niente di che, mangiamo no?

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12 replies since 13/2/2017, 17:12   446 views
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