WOA XI: BRING BACK THE '80s

Elle

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    Ciao, ELLE!

    Come puoi ben vedere dal layout, hai deciso di imbarcarti in una vera follia. Infatti mi sento un po' nostalgica, e ho deciso che la traccia di questa woa sarà dettata da una particolare decade che ha influenzato la vita di tutti: I FAVOLOSI ANNI '80.
    Ora, ti ho chiesto di scegliere un numero, e hai scelto il numero 5. Questo è servito a me per determinare l'anno esatto della tua traccia, che quindi sarà

    IL 1985

    Un anno particolare, segnato da un disastroso terremoto a Città del Messico che contò più di 10.000 vittime, e dai più grandi artisti del globo riuniti per contrastare la fame in Etiopia. Nasce Super Mario Bros, Windows 1.0 viene lanciato.
    Ma tu non ti occuperai di nulla di tutto ciò.
    Ho deciso che la tua traccia sarà un qualcosa proveniente da quell'anno, qualcosa che nel bene o nel male è passato, a suo modo, alla storia.
    La tua traccia è musicale. Dovrai trarne più ispirazione possibile, perché è l'unico elemento che riceverai.
    Si tratta di...

    RITORNO AL FUTURO



    Diamo il benvenuto per la seconda volta all'interno delle woa a questo film cult che tutti dovrebbero conoscere a memoria. Fai attenzione a tutti gli elementi da cui puoi trarre ispirazione e usa bene tutte le tue armi.
    - Prendi spunto dalla tua traccia, solo da quella, e in che modo vuoi. L'anno può entrarci o meno, a tua discrezione, non sarà fondamentale nel giudizio dell'attinenza.
    - Hai tempo fino al 29 Agosto alle ore 20
    - Puoi cambiare la traccia UNA SOLA VOLTA, ma non puoi cambiare l'anno. Puoi decidere di comune accordo con un altro utente di scambiarvi le tracce, ma non si torna indietro. Le richieste vanno fatte nel topic delle WOA.- Non c'è limite di battute. Tuttavia sconsiglio sempre di fare una one shot eccessivamente prolissa.
    - Puoi fare TUTTO quello che ti pare usando il tuo pg. Non mettere in mezzo pg di altri a meno che tu non abbia il consenso del giocatore.
    - La tua woa può essere ambientata ovunque e in qualsiasi tempo.

     
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    lebbotte

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    track o1 ─ Bad Moon Rising

    Estelle, sbrigati, dobbiamo andare! - le urlò Rei, tendendole la mano - Hai gli appunti?
    Si, sono qui!
    Bene, basta attraversare il portale e torneremo sulla Death Queen Island! Seguimi!


    Il ragazzino afferrò la mano con cui Estelle teneva i fogli recuperati dal Golem, mentre attorno a loro si scatenava l'inferno in terra. Il varco dimensionale che Black Gemini aveva aperto era a pochi metri da loro, dovevano solo correre e uscire da lì prima che tutto crollasse.

    Non era la prima volta che la giovane scozzese si ritrovava ad aver a che fare con fenomeni ed avvenimenti bislacchi e anzi, attraversare portali dimensionali e viaggiare indietro nel tempo erano ancora definibili attività "normali" per lei. Quello a cui non pensava mai era l'imprevisto, lo sgambetto che la vita -di tanto in tanto - decideva di fare e a cui nessuno era in grado di sfuggire. E l'inaspettato, quel giorno, si verificò proprio mentre i due cavalieri stavano attraversando il portale che li avrebbe teletrasportati a casa, nel 21 secolo.

    Uno strappo dalle parti dell'ombelico, una forza che la trascinava verso il basso mentre lei tentava di non mollare la presa sul cavaliere di Gemini. Qualcosa non stava funzionando, come se un'enorme calamita fosse stata posizionata su quello che, per quanto ne sapeva la ragazza, poteva considerarsi il fondo della porta dimensionale. Estelle guardò intensamente Rei, conscia che avrebbe capito tutto: quel ragazzino era molto più sveglio di quanto volesse dare a vedere e, soprattutto, qualsiasi cosa stesse agendo su black Pisces pareva ignorarlo completamente. Non c'era più tempo.

    ESTELLE! NO! NON F-
    E' L'UNICA SOLUZIONE! TORNA A CASA, DAI GLI APPUNTI A CANDICE. IO TROVERO' IL MODO.


    Furono le ultime parole che urlò prima di lasciare la presa ed essere risucchiata via dal ragazzo, verso chissà dove.

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    track o2 ─ Dazed and Confused

    Il cielo era terso sopra la città, quella mattina; un pallido sole faceva a malapena capolino oltre le nubi grigie e gonfie di pioggia. Come ogni giorno alle 8 in punto, il ragazzo che consegnava il giornale sfrecciava con la sua bicicletta lungo la strada, lanciando con la precisione di un cecchino le copie fresche di stampa del quotidiano locale; come ogni giorno, arrivato davanti al numero 185, un cane di nome Einstein attendeva fedelmente nel giardinetto, pronto a recuperare la copia del dottor Emmett Brown e a portargliela direttamente ai piedi del letto; come ogni mattina, tutti gli orologi della casa dello scienziato scattarono nel medesimo istante, azionando svariati meccanismi di invenzione dell'anziano signore: dalla sveglia, alla preparazione dell'acqua per il caffè, al versare il cibo nella ciotola del fedele compagno.
    Fu proprio in questa atmosfera ordinaria e mezza addormentata che il Dottor Brown, scendendo le scale verso la cucina, assistette a qualcosa che fino a quel momento aveva solo teorizzato: una luce improvvisa precedette l'apparizione di un portale dal quale, pochi secondi più tardi, una figura femminile vestita di nero piombò giù, schiantandosi inevitabilmente sul tavolo prima e sul pavimento dopo.

    GRANDE GIOVE. - gridò euforico, prima di avvicinarsi alla nuova arrivata come un bambino il giorno di Natale.

    Estelle si tirò su a sedere, lentamente, massaggiandosi la nuca e guardandosi attorno spaesata. Quella non era di sicuro la sua abitazione, a meno che Isaac fosse invecchiato di botto e Veles avesse assunto una forma decisamente più canina e snella.

    E adesso, come ci ritorno a casa? -sussurrò, prima di rendersi conto del disastro che aveva combinato - Mi spiace per il tavolo, troverò il modo di sist-
    Bontà divina, questo tavolo sgangherato è l'ultimo dei miei problemi! Dottor Emmett Brown, da quale pianeta vieni, se posso chiedere?
    Pianeta terra? Ventunesimo secolo? Non sono un'aliena!


    L'arzillo vecchietto sgranò gli occhi

    V-ventunesimo secolo? Tu vieni dal futuro! E com'è?

    La giovane non rispose, troppo presa ad alzarsi e fiondarsi alla finestra che dava sulla strada: i primi colori primaverili degli alberi, la gente che si preparava per andare a lavorare, i bambini che sfrecciavano con i loro skates verso scuola, probabilmente. Estelle deglutì a vuoto un paio di volte, sbiancando e mordendosi il labbro con fare nervoso: c'era qualcosa di terribilmente sbagliato, in tutta quella normalità.

    Merda. - balbettò, accasciandosi su una poltrona lì vicino - Doc, in che-

    Quasi per caso notò il giornale che il signor Brown aveva appoggiato sul davanzale: Seattle Times, 9 aprile 1994, che sulla prima pagina recava un titolo tanto semplice quanto disarmante.

    KURT COBAIN SHOT DEAD


    È sbagliato - disse corrugando la fronte, dopo parecchi minuti di silenzio - So che non hanno sparato a Cobain. È stato un suicidio.
    Non qui, a quanto pare: credo che quella pazza scozzese assassina di Estelle Mc.Queen ne abbia combinata un'altra delle sue. Incredibile dico io, la polizia ha tutto di lei, tra identikit e impronte, eppure non la riesce a-
    FERMO,FERMO FERMO. Doc...IO sono Estelle. Ma è impossibile che nel 1994 mi trovassi a Seattle: non ero nemmeno nata.
    ...GRANDE. GIOVE.


    Passarono più di metà mattina a tentare di capire cosa fosse successo, facendo calcoli e formule su una lavagna mentre cercavano, ognuno a proprio modo, di dare un ordine sensato a tutte le informazioni che avevano.

    Fammi capire bene. - lo interruppe lei ad un certo punto, sull'orlo di una crisi isterica - Questa è la Seattle 1994 di un universo alternativo, sai come farmi tornare indietro nel MIO futuro ma ti servono parecchi anni di lavoro, cosa che è impensabile visto che ho abbastanza fretta. L'unica soluzione sarebbe dunque viaggiare a ritroso nel tempo con una tua invenzione che però non sai ancora se funziona, trovare il te stesso del 1987, sperare che non gli venga un infarto, sminchiare il continuum spazio-temporale e tornare indietro come se niente fosse?
    Precisamente!
    È follia.
    No mia cara, è scienza.


    Senza aggiungere altro, doc la afferrò per il braccio e la trascinò con sé.

    Non ti pare di aver preso un po' troppo alla lettera il concetto di "macchina del tempo"? - domandò lei pochi minuti più tardi, inarcando un sopracciglio.
    Affatto, la struttura della DeLorean è perfetta per lo scopo: telaio resistente ma flessibile e inossidabile, forma a-
    Si si va bene ho capito. E se non funziona?
    Ehm...diciamo che funzionerà. Allaccia le cinture, signorina.


    L'automobile uscì pigramente dal garage e i due guidarono per circa un'ora, fin fuori città; durante il tragitto, il dottore non mancò di sommergerla di domande riguardo le più disparate tecnologie e innovazioni di quel futuro che esercitava un'attrazione quasi maniacale su di lui, dimenticando a tratti che la ragazza proveniva da un universo alternativo e parallelo al suo. Rimase un po' deluso quando gli disse che le macchine volanti non erano state inventate, e nemmeno gli abiti che si adattavano alla taglia dell'individuo, ma per tutto il resto ascoltò per filo e per segno tutto ciò che la giovane gli raccontò: il cosmo, i cavalieri, persino la fine del mondo. Accanto a lei, Emmett si sentì ringiovanito di almeno trent'anni: col suo fare spigliato, il suo strano slang troppo moderno per quei tempi...ma soprattutto, fu felice che per Estelle le sue teorie sullo spazio-tempo non sembrassero così strampalate - come agli occhi della comunità scientifica americana.

    Sai, penso di conoscere la persona perfetta con cui potresti approfondire ancora di più questi argomenti - ridacchiò la ragazza - se mai la incontrerò di nuovo le dirò di fare un salto qui. Naima non dovrebbe aver problemi.

    Emmett fermò la macchina: si trovavano ora su un lungo rettilineo deserto, e mentre lo scienziato era tutto preso a premere bottoni e spingere leve, Estelle si agitava nervosamente sul sedile del passeggero. Non era paura, era più che altro dubbio: era la prima volta in assoluto che il dottore provava la sua "creatura", e come affermato da lui stesso i rischi erano parecchi. Al posto dell'autoradio vi erano quelli che sembravano tre display di sveglie, con delle indicazioni ben precise.

    bsKmT4i



    Il motore della DeLorean ruggì, partendo con una sgommata stridente appena Doc premette a tavoletta sull'acceleratore.

    Fa tutto parte della prassi, vero? - domandò la scozzese, aggrappandosi con ogni forza alla maniglia interna
    Se i miei calcoli sono esatti, quando questo aggeggio toccherà le 88 miglia orarie ne vedremo delle belle, Estelle!
    E' PROPRIO IL "SE" CHE MI PREOCCUPA!


    86. 87. 88.
    Appena raggiunta la velocità necessaria l'auto iniziò ad emettere fulmini e scoppi di luce a distanza sempre più ravvicinata tra loro finoa che con un ultimo bagliore più intenso sparì nel nulla, lasciando dietro di sé una scia di fiamme e odore di asfalto bruciato: il salto nel tempo era avvenuto con successo, come testimoniò l'urlo di gioia dello scienziato.
    Non rimaneva altro che inoltrarsi in quell'assurda e paradossale avventura.

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    track o3 ─ Smells Like Teen Spirit

    Doc, ma devo per forza venire con te?
    E che vorresti fare, scusa?
    Godermi la fine degli anni '80. Prometto che non farò danni e farò la brava.


    Emmett parve pensarci su per un po', ma alla fine cedette. Si fece consegnare da Estelle un pezzo del carapace nero e accostò.

    Perfetto, tu fai pure con calma, io vado a farmi un giretto, ciaaaaao
    Sì ma non conciata così, ragazza! Il mondo non è ancora pronto per le tutine supertecnologiche, e ha superato l'epoca delle armature da un bel pezzo! Bagagliaio, ci sono alcuni abiti e accessori, tieni un basso profilo e per amor del cielo non interagire con nessuno. Non sappiamo quali possono essere le conseguenze!
    Detto da chi sta per presentarsi alla porta del sé stesso di vent'anni prima è un po' ironico, ma farò attenzione.


    Si cambiò al volo, indossando dei corti jeans strappati e sdruciti in più punti, una canotta nera, una camicia lumberjack, delle comode Converse e una cuffia morbida della stessa tonalità della maglia; sulle spalle uno zainetto color cuoio con dentro qualche spicciolo e una polaroid. Inoltre, prestando attenzione affinché lo scienziato non la notasse, prese anche la copia del Seattle Times del futuro: nella testolina della scozzese cominciava a prendere forma un'idea tanto sbagliata quanto a fin di bene.

    Ti aspetto per le 21?
    Credo di sì. In bocca al lupo, Doc!


    Estelle svanì davanti ai suoi occhi e un suono secco pochi istanti dopo indicò che fosse partita a tutta velocità verso chissà dove.
    Raggiunse il centro senza troppe difficoltà e, dopo essere tornata visibile, decise di farsi una passeggiata: nonostante fosse aprile, il sole splendeva alto nel cielo, rendendo il clima caldo e afoso in modo insopportabile. Così, dopo aver fatto un giro per negozi senza trovare nulla che la soddisfacesse, decise di entrare in uno dei tanti bar che davano sulla via principale: un locale luminoso, fresco e accogliente. Si sedette al banco, ordinando un milkshake e godendosi quella vivacità e normalità che la circondava ovunque guardasse. E, per un momento, sperò quasi di poter rimanere lì per sempre.

    MC.QUEEN.

    Una voce femminile la fece sobbalzare, mandandole di traverso il sorso del frappé al cioccolato mentre si voltava di scatto: non era possibile, pensò Estelle, che l'altra sé stessa avesse già fatto casini; il primo omicidio, stando a quanto le aveva detto Emmett, sarebbe avvenuto solo il 12 aprile di quell'anno, quindi almeno per il momento, Grungestelle poteva essere considerata normale.
    Ma alla scozzese doveva essere sfuggito qualcosa: come spiegarsi altrimenti la ragazza bionda pochi passi dalla porta d'ingresso che la stava guardando in cagnesco? Che cosa diavolo aveva combinato l'altra sé stessa per far incazzare anche Curtney Love?
    La donna si avvicinò, strappandole il bicchiere di mano e buttandoglielo a terra.

    Ti avevo chiaramente detto di non schiodare il tuo culo da casa fino a quando non avessi sistemato quelle merde di canzoni. Fanno schifo, quasi quanto te: i testi sono inascoltabili, il ritmo non ha un minimo di senso. Credi che quelle cazzate possano piacere alle major?
    Ma veram-
    Certo che no. Quindi smettila di perdere tempo e mettiti sotto, idiota: NON VOGLIO PIU' VEDERTI IN GIRO FINO A QUANDO NON AVRAI SCRITTO QUALCOSA DI DECENTE, SONO STATA CHIARA?!


    Il locale si era ammutolito di botto e la ragazza dietro al bancone fissava le due con aria nervosa. Estelle dal canto suo non ebbe reazione, almeno all'inizio: si pulì gli schizzi di milkshake che le erano finiti sulle gambe, pagò lasciando la mancia e scusandosi per l'inconveniente prima di alzarsi in tutta calma e tranquillità. Curtney la superava in altezza di almeno tutta la testa - aiutata anche dai pacchiani anfibi borchiati dalla zeppa improponibile - ma questo non impedì alla boccaccia di Estelle di trattenersi; quella davanti a lei non era altro che una stronza come tutte le altre.

    Punto primo: testa di cazzo - esordì - Secondo: pensavo che il problema fosse lei ma mi sbagliavo. La verità è che sei solo una troietta isterica senza un briciolo di talento e personalità. E probabilmente, mi hai anche scambiata per qualcuno a cui fotta qualcosa di te e della tua disperata ricerca di successo. Terzo: migliora un attimo lo stile, al momento sembri un incrocio tra un panda malato e una bagascia, anche se sulla seconda sono sicura che il trucco c'entri solo in minima parte. Buona giornata vaffanculo.

    Le sorrise in modo cordiale prima di superarla e fare per uscire senza combinare ulteriori macelli ma le parole di Curtney la bloccarono con la mano sulla porta.

    Sei patetica, Mc.Queen.
    Com'è che mi hai chiamata?
    Patetica. "Hurr durr guardatemi, sono Estelle, mi atteggio a ragazza dura e ribelle sperando che il mio amico Cobain prima o poi mi noti e decida di chiavarmi nonostante sia solo una sfigata tossic-"


    Un pugno dritto sul setto nasale le impedì di concludere la frase, facendola barcollare all'indietro e travolgere uno degli sgabelli dietro di lei.

    Sorry honey, you fucked up with the wrong E.

    Gli altri clienti dovettero intervenire prima che il tutto degenerasse in una rissa ben peggiore e, se da una parte la scozzese non oppose resistenza, l'altra continuò a sbraitare improperi e minacce di morte ben poco velate. Fu in quel momento che il campanello della porta tintinnò e fece il suo ingresso lei.
    Grandi occhiali da sole scuri, rossetto bordeaux opaco e un outfit total black: un top crop dei Sex Pistols, mini gonna di velluto pesante a vita alta, calze strappate semi-trasparenti e un paio di pesanti Dr.Martens in vernice lucida; i capelli bianchi come la neve, mossi e lunghi fino al seno sbucavano da sotto il cappello nero a tesa larga, coprendo parte del tatuaggio mandala che ricopriva l'intero braccio sinistro.

    Ciao Curtney, tutto bene? - esordì mentre poggiava a terra la chitarra e ordinava una bottiglia d'acqua come se nulla fosse

    L'espressione sconcertata della Love mentre veniva trascinata fuori dal locale valse più di mille risposte.

    Santo cielo, siete identiche. - mormorò la barista e solo allora l'altra Estelle si voltò, rimanendo a bocca aperta.

    I primi momenti di approccio furono tesi e imbarazzati da parte di entrambe, salvo poi lasciarsi andare e parlare del più e del meno quasi tutto il pomeriggio. Senza nemmeno bisogno di dirlo avevano molte cose in comune, al di là dell'aspetto fisico e fu anche questa particolarità che Estelle non riusciva a credere che quella che aveva davanti si sarebbe trasformata in un'assassina seriale di lì a pochissimi giorni. Doveva fare qualcosa, anche a costo di modificare più del dovuto il futuro alternativo: non si trattava più di salvare solo Kurt Cobain, come aveva pensato dall'inizio; avrebbe prima di tutto salvato Grungestelle da sé stessa: alla fine si trattava "solo" di capire cosa nascondesse dietro quell'aria sicura e rilassata. Fu anche per questo che accettò di buon grado l'invito dell'altra di continuare la loro chiacchierata a casa Mc.Queen.

    Mia madre è fuori città per lavoro, rientra domani pomeriggio. Se non hai impegni, magari ti faccio sentire un paio di testi che sto scrivendo.
    Ne sarei felicissima.


    Nemmeno a dirlo, la casa di Grungestelle era lussuosissima, enorme e in netto contrasto con tutto quello che lei avrebbe voluto essere; solo la sua camera rispecchiava il suo vero io: disordinata, dai colori scuri e quasi un santuario della musica rock e punk. Sparse per la stanza una chitarra acustica, un amplificatore, un basso e svariati fogli, sia di spartiti sia di testi, la maggior parte scritti proprio da lei. Estelle ne lesse un paio, rimanendone estasiata: erano veri e propri gridi di libertà e sfida ad un mondo troppo stretto e sbagliato. Addocchiò anche un paio di titoli che la fecero sorridere: "Come as you are", "Heart-Shaped box", "Endless, Nameless".

    La maggior parte li ha scritti un amico. Io li sto solo sistemando qua e là e arrangiando alcuni passaggi. Kurt è un genio - mormorò arrossendo - prima di fare una pausa stavo lavorando ad una cover a cui non riesco a venire a capo. E' una vecchia canzone, "Where-
    "...did you sleep last night.", Sì, la conosco. Dai, fammi sentire! - disse sorridendo, mentre si sedeva per terra. - Fai la tua magia, Estelle.

    E la giovane iniziò a strimpellare la chitarra acustica, regalando alla viaggiatrice nel tempo una versione unplugged della canzone, tanto malinconica quanto melodiosa, che le fece venire la pelle d'oca.

    Jqxt1hX



    Grungestelle terminò l'esibizione, posando la chitarra e rollando due canne, che offrì alla sua ospite.

    Hai mai la sensazione di non appartenere ad un posto? Come se...
    ...se ovunque ti trovassi non potessi mai essere felice perchè ti manca un pezzo. Si, conosco il sentimento. L'ho provato tante volte, poi è arrivata la persona giusta.
    Beata te. Ho smesso di credere che per me esista.
    Ti sbagli, forse è anche più vicina di quello che credi. Oppure non ne hai bisogno perchè basti tu.
    Sono solo un pezzo di merda senza valore, i cui unici pensieri sono legati al sesso, alla droga e al modo migliore per suicidarsi. La mia vita fa schifo, come le persone che l'hanno popolata: amici pronti a buttartelo in culo alla prima occasione tipo Curtney. O Lawrence.


    Fece una pausa, tirando una profonda boccata dallo spinello.

    Io li odio. Li odio tutti e se solo potessi li ammazzerei senza rimorso, a partire da mia madre. Lei si che non capisce proprio un cazzo.
    Devi solo buttarti e prendere a calci in culo ogni ostacolo che ti si para davanti. Tu hai del talento, Estelle: ho letto i tuoi testi, ti ho ascoltata cantare, sei a dir poco fenomenale.
    Si, come no.
    Ho visto con quale passione hai appena arrangiato quella canzone. Cristo santo, datti una possibilità!


    Le due finirono di fumare in silenzio, mentre l'orologio segnava le 21 in punto.

    Estelle, sai mantenere un segreto?
    Si.
    Devo dirti una cosa.


    Ed estrasse il Seattle Times datato 9 aprile 1994 dalla tasca interna dello zaino.

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    track o4 ─ Where Did you sleep last night?

    La mattina seguente, quando finalmente raggiunse la casa di Doc, ad attenderla sulla soglia vi erano ben due Emmett infuriati.

    Si, lo so, ho dimenticato di avvisare, ma era per un buon motivo.
    Buon motivo un corno, signorina. Per fortuna ero in buona compagnia!
    Mi dispiace ma dovevo f-
    AH! No, no, non mi interessa sapere quello che hai fatto! Su, ora di tornare al futuro ma che per te è ancora passato.


    Salutarono frettolosamente lo scienziato del 1987, rimisero in moto la DeLorean e, dopo aver impostato nuovamente le coordinate spazio-temporali dalle quali erano partite si prepararono a tornare indietro nel "futuro". I due scienziati erano riusciti in una sola notte a decifrare parte della sequenza del carapace nero e Doc le assicurò che una volta tornati nel 1994, le coordinate sarebbero state complete. Come accaduto il giorno precedente, la macchina sparì in uno scoppio di luce, ricatapultandoli a mezzogiorno e mezzo del 9 aprile di 7 anni più tardi.

    Estelle, mi daresti il giornale per favore? Non ho ancora avuto tempo di leggere le notizie di oggi - le domandò il signor Brown mentre rientravano a casa.
    Come sapevi che...?
    Andiamo, non sono nato ieri! Sono solo...curioso.


    Con fare incerto, Estelle gli tese la copia ormai stropicciata del Seattle Times, mordicchiandosi il labbro mentre lui la sfogliava velocemente.

    CHE MI VENGA UN ACCIDENTE, CE L'HAI FATTA DAVVERO! - tuonò, ridendo con fare bonario.

    Dell'omicidio di Cobain non ve ne era traccia...ma nemmeno del suicidio. La prima pagina recitava solo un titolo di cronaca sportiva;

    SUPERSONICS NEW NBA RECORD


    L'unica notizia riguardante il cantante degli ormai famosi Nirvana era un trafiletto nella sezione del gossip, riguardante il suo matrimonio avvenuto il giorno prima con la leader delle Hole: la sua amica di lunga data Estelle Mc.Queen. La cerimonia era avvenuta in forma privata alle Hawaii, ma questo non aveva impedito ad un paparazzo di rubare uno scatto: nella foto sgranata e di bassa qualità tutto quello che si intravedeva erano due giovani ragazzi che si scambiavano un bacio appassionato su una spiaggia al tramonto.
    E così, alla fine, le aveva dato retta, quella testona.

    Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando, Doc.- sorrise lei in modo furbetto.
    Ovviamente, Estelle, ovviamente.

    Emmett armeggiò per l'ultima volta con il timer della macchina del tempo, avvertendola che però non sarebbe riuscito a portarla direttamente sull'isola: qualcosa interferiva con il "teletrasporto", quindi l'avrebbe lasciata su un isoletta ad un kilometro di distanza.

    Non c'è problema, so correre abbastanza velocemente e l'acqua è l'ultimo dei miei problemi!
    Ottimo. Si tenga forte, signorina, direzione: il futuro!


    88 miglia orarie più tardi, la DeLorean frenò di colpo sollevando un polverone di sabbia bianca e candida come borotalco, arrestando la sua corsa su un minuscolo sputo di terra tropicale in mezzo all'oceano Pacifico. E fu proprio lì che la giovane si lasciò andare in un silenzioso abbraccio che valeva più di mille inutili parole.

    Ce l'hai fatta! Grazie Doc. Grazie di tutto.
    Non dimenticarti di me, eh!
    - disse lui, dandole un buffetto sulla guancia.
    Non lo farò, fidati - sorrise tirando fuori la polaroid - SELFIEEEEEE!
    ...oh, l'autoscatt-
    SI CHIAMA SELFIE, NON SIAMO MICA NELLA PREISTORIA.


    Un flash della macchina fotografica e la stampa immediata dell'immagine furono il miglior addio che Estelle potesse mai sperare.

    Circa mezz'ora più tardi, quando Black Pisces mise di nuovo piede sulla Death Queen Island, poco mancò che sfondò la porta di casa intenta com'era a correre al massimo della sua velocità. Ignorando tutto il resto si precipitò in camera, accendendo la luce e tuffandosi nel letto con Isaac.

    CIAO AMORE, SONO TORNATA! - gridò con un sorriso a trentadue denti, schioccando un bacio sulla guancia del biondo.
    Eh brava, adesso vedi di ritornartene pure a fanculo, voglio dormire. - grugnì lui, infilando la testa sotto il cuscino.

    Fu solo allora che la ragazza guardò l'orologio e trattenne a stento una sonora risata: da quando Aizen l'aveva chiamata per spedirla da Rei a quel momento, nel suo mondo erano passati soltanto cinque minuti.

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    narrato ▲ EstelleGrungestelleDoccurtney loveAltri

    SUL FILO DEL RASOIO MA ANCHE QUESTA A QUESTA WOA SI E' POSTATO.

    A prescindere da come vada a finire, mi sono divertita un sacco, pur non avendo vissuto nemmeno in parte gli anni '80, il film da cui ho dovuto trarre ispirazione resta comunque un pilastro anche ai giorni nostri. Sfortunatamente ho dovuto tagliare più del previsto o sarebbe risultata estremamente lunga e pesante, forse ancor più di quanto già non sia. Che dire, spero ti piaccia e che magari ti strappi un sorriso!

    Ancora una volta un ringraziamento speciale alle comparse più o meno reali della woa: Cobain, Doc e Curtney Love <3






    Edited by Elle¬ - 8/9/2016, 02:43
     
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