Southern Comfort

BFG-Elkade

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    B.F.G | Energia Rossa | Utahraptor Ostrommaysorum [III] S6x2TxU Southern Comfort
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    L'aria era umida e calda, l'odore degli acquitrini bombardava le narici, e non c'era nemmeno un filo di vento.

    La strada era tempestata da buche e crepe di ogni tipo, mentre chiazze di acqua salmastra brillavano ai lati dell'asfalto, come specchi sul verde della finta pianura formata da erba e alghe galleggianti.

    La creatura correva.
    Sei zampe, artigli lunghi e scheggiati che picchiettavano sul terreno, pelo folto e muso a metà tra un gatto ed un lupo. Chiazze di sangue ai lati della bocca.

    Correva a perdifiato, usando tutta la forza possibile per le sue tre paia di gambe, mentre il corpo ondeggiava a destra e sinistra. La lingua penzolava di fuori. Era abbastanza stanca.
    Qualcosa la stava inseguendo. Non aveva idea di cosa fosse, sapeva solo che faceva un rumore infernale.

    Era braccata da quasi un'ora. Aveva provato a fuggire ai lati della strada, buttandosi in mezzo all'erba o nell'acquitrino, ma ogni volta che si azzardava a cambiare direzione, un proiettile faceva saltare in aria pezzi di catrame e pietra, costringendola a correre dritta davanti a se.

    Passavano i minuti, e la stanchezza cominciò a prendere il sopravvento.
    Ogni passo sembrava sempre meno scattante, il suo occhio si chiudeva sempre più di frequente, mentre il fracasso si faceva sempre più vicino.

    Mentre la creatura pensava a come uscire da quella situazione spinosa, la moto dietro di lui sgasò improvvisamente, e il pilota riuscì a conficcare una lancia ricavata da un palo di ferro nella sua nuca.
    Morì sul colpo, nonostante i vari spasmi muscolari che fecero tremare le sue gambe senza vita.

    La Triumph Bonneville T120 superò il cadavere del mostro, sterzò violentemente e ci si fermò davanti. Il pilota fece scattare il cavalletto prima di scendere dalla sella per recuperare la sua lancia. Non ci aveva messo molto a fabbricarla: Una vecchia scatola degli attrezzi, qualche pezzo di ferro, uno straccio come impugnatura ed ecco che era riuscito ad occupare alcune ore di un pomeriggio ozioso.

    Ehehehehe...con questo siamo a dodici.
    Bieffe rimase un po' a guardare bene la forma di quella creatura corrotta. Riuscì anche a individuare una sottile espressione di sorpresa in quella faccia deformata. Il cavaliere si ficcò i pollici nei pantaloni, sputò per terra, ed estrasse l'asta di ferro da quel corpo senza vita.

    Era una giornata calda, ma ciononostante era abbastanza godibile, sopratutto grazie all'aria che stava ricominciando a muoversi.
    Bieffe stava cacciando quelle bestiacce da quella mattina. Non erano proprio il massimo che la corruzione aveva da offrire, ma erano estremamente veloci e voraci, oltre al fatto che erano relativamente piccole.
    Un bel lavoro di disinfestazione era quello che ci voleva. Niente di troppo impegnativo, ed era addirittura divertente certe volte.

    Tornò alla sua moto. Ad un lato era appesa una borsa da viaggio dalla quale Bieffe estrasse un pacchetto di Marlboro rosse ed una borraccia d'acqua.

    Wow, se mi muovo forse riesco a rimediarmi un'aragosta così la porto a Dreedea.

    S6x2TxUnarrato; pensato; parlato; parlato altrui




    STATO FISICO Normale
    STATO PSICOLOGICO Normale
    STATO CLOTH indossata
    RIASSUNTO Disinfestazione


    ABILITÀ
    Scary Monster.
    Entrando in sintonia con l’antica energia del sauro della sua armatura, il corpo di Bieffe si modifica, inglobando la cloth e divenendo mostruoso e ferale come un raptor, nonostante mantenga intatte tutte le capacità mentali.
    Stranamente il colore della pelle di Bieffe diventa simile alla tastiera di un pianoforte

    Sandman.
    Bieffe ha imparato che quando la vita ti da i limoni non puoi crearci il napalm, non senza rischiarci un tumore. Essendo estremamente magro usa un misto di propulsione derivata dal cosmo alla tecnica di corsa degli indiani Tarahumara per raggiungere elevatissime velocità che possono creare immagini residue.
    Non facendo sforzi su tutta la gamba ma solo su una parte del piede Bieffe è capace di correre per un tempo molto lungo.


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    Casa, dolce casa. La cara vecchia Louisiana, per Brigitte, ormai lo era da un pezzo, una delle tante ma con un posticino speciale tra i suoi più cari ricordi. Non era più quella di qualche anno prima, purtroppo, la sua disavventura à la Nouvelle Orléans gliel’aveva fatto capire molto bene. Difficilmente avrebbe rimesso piede nella sua amata città, ormai in rovina e completamente sommersa: sarebbe stato insensato rischiare ancora la sua esistenza e quella dei suoi bambini per cercare anime da mietere in quel cimitero d’acqua che era diventata. In compenso altre parti del Paese erano assai più praticabili (e già, non ci voleva poi molto), quindi non era così improbabile che fossero ancora abitate.

    Naturalmente nemmeno le zone più tranquille erano intoccate dalla corruzione. Le aree paludose attorno al corso del Mississippi, non proprio prive di minacce nemmeno ai bei tempi che furono, ora pullulavano di bestiacce mutate, vecchi alligatori con qualche paio di mascelle di troppo, code piene di spuntoni o altri abomini corrotti di dubbio gusto che li rendevano ancor più pericolosi di quanto non fossero prima della fine del mondo. Per completare il bel quadretto amichevole, non potevano mancare zanzare mostruose grosse quanto un pugno. Ne avrebbe proprio sentito la mancanza, una volta andata via: che gioia…

    Ciò che l’aveva spinta ad avventurarsi tra paludi e corrotti, in realtà, era la speranza di rintracciare qualcuno dei suoi figli, o almeno qualche solerte fedele volontario disposto a richiamarne uno e a prestagli il proprio corpo a tempo indeterminato. Espwa, nel suo nuovo corpo con cinquant’anni di meno, un’ottima vista e un paio di occhiali da sole in più, aveva deciso di aiutarla nella ricerca dai suoi fratelli maggiori. Per il momento la gitarella non aveva avuto un buon esito, escluso lo sterminio di qualche corrotto qua e là. La Loa più giovane aveva appena terminato di appiccare il fuoco all’ennesimo zanzarone gigante, quando alle orecchie delle due Guedé giunse un rombo cupo da lontano, lungo la strada che correva poco distante da dove si trovavano. Si avvicinarono alla striscia di asfalto devastato, aspettando di vedere cosa sarebbe arrivato rimanendo in guardia per sicurezza, augurandosi che non si trattasse di zanzare corrotte molto più grosse di quelle arrostite da Espwa.

    Videro passare di corsa un corrotto di media taglia, di cui non riuscirono a determinare l’aspetto a causa della velocità con cui stava fuggendo dalla fonte del rumore. L’inseguitore di quel mostriciattolo peloso si rivelò essere un impavido motociclista armato di lancia, che sfrecciò loro davanti senza nemmeno notarle. Brigitte sgranò gli occhi e guardò verso Espwa al suo fianco, che aveva la sua stessa espressione dipinta in volto. Terminato l’istante di incredulità scoppiarono a ridere entrambe all’assurdità della scena. Decisero di dare un’occhiata per capire chi fosse quell’intrepido o avventato cavaliere del nuovo mondo, incuriosite dallo spettacolo singolare.

    Mentre lo raggiungevano, il cacciatore era riuscito finalmente ad infilzare il corrotto una volta per tutte, ponendo fine alla miserabile esistenza di quell’essere. Lo videro estrarre la lancia rudimentale con cui lo aveva trafitto, poi tornare verso il suo mezzo di trasporto fermo ad aspettare poco più avanti.

    Wooooooooooo, vai così!

    Esultò Espwa, alzando un pugno al cielo. Brigitte si limitò ad applaudire mentre si avvicinava, irrigidendosi lievemente quando notò l’armatura del ragazzo e il cosmo che emanava. Non era uno Spectre, poco ma sicuro. Bisognava andarci cauti.

    Mesdames et Messieurs, il vincitore del primo premio per il tiro al corrotto! Congratulazioni, giovanotto!

    DIVISORE

    VEVE
    NOME ♦ Brigitte Lacroix
    ENERGIARossa
    SURPLICE ♦ Loa Guedé {IV}
    STATUS SURPLICE ♦ Intatta, non indossata
    STATUS FISICO ♦ Buono
    STATUS PSICOLOGICO

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Buongiorno!
    ABILITÀ ♦ ///
    TECNICHE ♦ ///
    NOTE ♦ La tipetta che mi accompagna non è una delle mie evocazioni ma una figliola a caso che manderò via quando sarà il momento di menare sberle. Se vuoi sapere com’è, la trovi nella foto di famiglia ed è la tizia coi capelli corti e gli occhiali al centro.
    narrato ♦ parlatopensatoparlato Espwaparlato altri


    Edited by Elkade - 8/7/2016, 10:46
     
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    Mesdames et Messieurs, il vincitore del primo premio per il tiro al corrotto! Congratulazioni, giovanotto!

    Chi minchia è?

    Bieffe trasalì vistosamente alla voce della donna dietro di lui. Impugnò la lancia davanti a se, con ancora borraccia e pacchetto di sigarette in mano. Chi sano di mente stava girovagando in un postaccio del genere?

    La risposta? Una voluttuosa donna mulatta vestita di viola con uno spacco incredibile ed una scolatura paurosa. Gioielli alle braccia e al collo. Impugnava uno strano bastone di legno scuro come il colore del monocolo che indossava.

    Al cavaliere spuntò un sorriso ebete sulla faccia, il quale mostrava le file di denti aguzzi e sottili. Si passo la lingua sul labbro superiore, senza far cadere la sigaretta.

    La donna non era sola.
    C'era anche questa ragazzina, o forse una giovane donna, non avrebbe saputo dirlo bene. Era tutta su di giri, forse a causa dello spettacolo che il cavaliere aveva dato pochi minuti prima.

    Ci fu un guizzo nell'aria, e l'aura di uno Spectre venne notata dal ragazzo raptor.
    Il sorrisetto scomparve, lasciando posto al labbro inferiore che veniva morso lievemente. Bieffe posò delicatamente il suo equipaggiamento nella borsa al lato della Bonneville, sempre tenendo sotto tiro la donna con il monocolo.

    Bonjourr signore. Non è una splendida giornata?Bieffe parlava, e intanto si muoveva verso sinistra, a passi lenti e decisi, senza staccare lo sguardo dalla signora.

    Non nascondo che mi farebbe piacere un po' di pioggia comunque, giusto per non svenire mentre lavoro sotto il sole. Anche se come sono fortunato io mi ritroverei con il Mississipi che mi straripa addosso e mi porta a valle.

    In lontananza si riusciva a sentire il rumore di un grillo che friniva. Il vento non era ancora abbastanza forte da poter dare sollievo concreto contro l'afa del posto.

    Bieffe dovette ammettere che era una bella donna. Non di quella bellezza statuaria, ma aveva un certo fascino nel portamento che non era riuscito a inquadrare pienamente.
    Oppure poteva essere semplicemente semplicemente merito dell'accento francese arrizzacazzi.

    Non aveva idea di chi o cosa fosse la ragazza (ragazzina?) con gli occhiali.
    Se ne stava li, con lo sguardo sbarazzino, senza il minimo accenno di paura o altro. A dire il vero sembrava addirittura stuzzicata dalla scena di un cavaliere che puntava una lancia davanti a se.
    Sarebbe stata una giornata più dura del previsto.

    Fissò negli occhi la donna, modificando le sue pupille affinché fossero giallognole e verticali. La pelle ai lati della bocca si increspò e divenne squamosa, mostrando il ghigno rettile sotto di essa.
    Madame,di solito sono meno educato di così, anzi, le darò anche il privilegio di poter rispondere ad una domanda.
    Il cavaliere si avvicino molto alla donna, puntandogli la lama all'altezza del petto.

    Che cazzo hai in mente?

    S6x2TxUnarrato; pensato; parlato; parlato altrui




    STATO FISICO Normale
    STATO PSICOLOGICO FEEERMA LI
    STATO CLOTH indossata
    RIASSUNTO STEADY STEADY


    ABILITÀ
    Scary Monster.
    Entrando in sintonia con l’antica energia del sauro della sua armatura, il corpo di Bieffe si modifica, inglobando la cloth e divenendo mostruoso e ferale come un raptor, nonostante mantenga intatte tutte le capacità mentali.
    Stranamente il colore della pelle di Bieffe diventa simile alla tastiera di un pianoforte

    Sandman.
    Bieffe ha imparato che quando la vita ti da i limoni non puoi crearci il napalm, non senza rischiarci un tumore. Essendo estremamente magro usa un misto di propulsione derivata dal cosmo alla tecnica di corsa degli indiani Tarahumara per raggiungere elevatissime velocità che possono creare immagini residue.
    Non facendo sforzi su tutta la gamba ma solo su una parte del piede Bieffe è capace di correre per un tempo molto lungo.


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    Brigitte restò un istante interdetta dalla reazione allarmata del giovane, che si era posizionato immediatamente sulla difensiva appena si era accorto della presenza delle due Loa imprecando un chi-va-là, poi sorrise quando vide mutare l’espressione sul suo viso. A quanto pare, come prevedibile, il ragazzo non era rimasto indifferente al suo aspetto fisico e lei, per ragioni diverse ed apparentemente meno ovvie, non restò indifferente al suo; le zanne e la lunga lingua avrebbero potuto suggerirle di trovarsi di fronte a un corrotto, se solo non avesse fatto caso all’armatura che lui aveva indosso. Aveva avuto l’occasione di incontrare cavalieri di quel genere poche volte, in passato, e soltanto molto tempo prima. Non sapeva valutare nemmeno da quanto tempo non ne vedesse uno: un eletto della Madre Gea. Il sorriso di Brigitte, prima divertito, divenne di ammirazione.

    Il ragazzo, tuttavia, sembrava essersi reso conto di chi avesse di fronte. Il suo atteggiamento ora più teso e guardingo, tradiva la sua agitazione. Non aveva abbassato l’arma nemmeno un secondo e non era certamente intenzionato a farlo. Le sue farneticazioni non facevano che confermare l’impressione che Brigitte aveva avuto sul suo stato d’animo. Stava prendendo tempo, ma sotto quell’armatura doveva avere i sudori freddi. Con il crescere dell’agitazione, il viso del giovane iniziò ad assumere sempre più caratteristiche da rettile. Interessante.

    Madame, di solito sono meno educato di così, anzi, le darò anche il privilegio di poter rispondere ad una domanda…

    Lui avanzò verso le due Loa, senza smettere di minacciare la più anziana delle due con la lancia. Sembrava aver ignorato completamente Espwa, che evidentemente non reputava pericolosa: aveva ben chiaro che lo Spectre fosse lei e non la figlia. Brigitte usò il bastone per bloccare lo scatto della giovane Loa, che si era già mossa nel tentativo di afferrare l’arma dell’Eletto. Era troppo inesperta, impulsiva e impreparata a ciò che sarebbe potuto succedere, il suo controllo del cosmo era eccessivamente grezzo per competere con quello di un cavaliere fatto e finito.

    Che cazzo hai in mente?

    Arretrò mentre spostava Espwa alle proprie spalle, sia per difenderla, sia per impedirle di attaccare chi stava loro di fronte, e le consegnò il bastone così da avere le mani completamente libere.

    Chéri, permettimi di ricordarti che puntare una lancia contro a due signore non è proprio il modo più amichevole di porsi. Beh, sì, dipende dalle circostanze e dal genere di lancia, ma non è questo il punto.

    Strinse la mano sinistra attorno all’asta dell’arma, cercando di riorientarne la punta lontano dal proprio corpo, verso l’esterno.

    Qualcuno potrebbe trovarlo estremamente offensivo. So, if you want to fuck with me, you’d better choose another way.

    Sorrise. Il ghigno scheletrico della mezza maschera dell’elmo andò a sovrapporsi al suo coprendo il lato del viso in cui indossava il monocolo, mentre il resto dei pezzi della surplice la avvolgeva con un rumore metallico mano a mano che usciva dallo squarcio luminoso che si era aperto alle sue spalle. Il varco si richiuse trascinando al suo interno Espwa appena Brigitte ebbe indossato completamente l’armatura.

    La Spectre concentrò il proprio cosmo in una sottile striscia di lamine lucenti, che si riunirono davanti al suo petto per formare nove piccoli fiori di luce viola di cinque petali ciascuno disposti in circolo.

    Au revoir, chéri.

    Cantilenò, schernendo il mezzo rettile prima di lanciargli contro i fiori in modo da concentrarli in un unico punto all’altezza dello sterno dell’Eletto, subito dopo aver lasciato la presa sulla lancia di ferro. Se il cavaliere non avesse reagito per tempo per difendersi, l’esplosione provocata dall’impatto lo avrebbe lanciato indietro di una quindicina di metri, allontanandolo abbastanza da consentirle di preparare una strategia migliore e meno impulsiva.

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    SURPLICE ♦ Loa Guedé {IV}
    STATUS SURPLICE ♦ Intatta, indossata.
    STATUS FISICO ♦ Buono
    STATUS PSICOLOGICO ♦ Bye bye <3

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Let the mazzate begin!
    ABILITÀ ♦ ///
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    Baisers de feu
    Brigitte può creare con il cosmo nove piccole emanazioni a forma di fiore a cinque petali, che può dirigere contro l’avversario. Può anche decidere se separare i petali e disperderli oppure concentrare l’energia in un unico punto. In ognuno di questi tre casi, appena i fiori di cosmo colpiranno l’obiettivo esploderanno. La forza dell’esplosione è determinata dal numero di petali o di fiori che impatta nello stesso punto: un solo petalo genera uno scoppio trascurabile, ma efficace come distrazione; un singolo fiore esploso può provocare lievi ferite; tutti e nove i fiori producono una esplosione più grande che, oltre a ferire in maniera più grave, può scaraventare via il bersaglio.
    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri
     
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    Chéri, permettimi di ricordarti che puntare una lancia contro a due signore non è proprio il modo più amichevole di porsi. Beh, sì, dipende dalle circostanze e dal genere di lancia, ma non è questo il punto.

    Hai capito la signora...

    Bieffe alzò un sopracciglio, dipingendosi in faccia un'espressione di sorpresa. La donna aveva spostato dietro di se la ragazza più giovane, dandogli in custodia il bastone da passeggio.

    Qualcuno potrebbe trovarlo estremamente offensivo. So, if you want to fuck with me, you’d better choose another way.

    Eeeeeeeeeeeh
    Non nascose di essere piacevolmente stupito dalla reazione dello Spectre dalla pelle scura. Appena notò il sorriso sul viso della donna, l'elmo di un'armatura viola comparve da un portale luminoso dietro di lei.
    Bieffe sapeva benissimo che quello era il preludio per uno scontro. Aveva passato troppo tempo con gli spectre da non capire una cosa così ovvia. Fu leggermente dispiaciuto dal fatto che non si era potuti arrivare ad una soluzione diplomatica, ma quelli erano i rischi del minacciare gente a caso con una lancia

    Eh, gente....parola grossa.

    Lo squarcio luminoso si chiuse, e rimase solo la donna corazzata. Della ragazza con gli occhiali non c'era traccia.
    Davanti al petto della donna, minuscoli punti di luce si trasformarono in masse di cosmo a forma di fiori a cinque petali.

    Au revoir, chéri.

    Il cavaliere si porto istintivamente la testa dietro in braccio sinistro, creando una barriera cosmica troppo piccola per salvarlo completamente dall'impatto, ma abbastanza per non essere fatto a pezzi.
    O almeno era quello che pensava lui.

    I fiori colpirono la barriera, e l'esplosione fu abbastanza grande da spedirlo fuori dalla strada asfaltata. Atterro di faccia nel terreno torboso li vicino, sporcandosi di fango e acqua stagnante. Tentò di alzarsi in piedi puntellando le braccia, ma quello sinistro venne colto da una fitta di dolore tanto improvvisa da farlo ricadere con la faccia nel fango. Constatò dal fischio che sentiva che neanche l'orecchio sinistro fu risparmiato. Cercò nuovamente di alzarsi, usando le gambe questa volta. Riuscì a mettersi in piedi, mentre sputava acqua palustre e teneva vicinissimo a se il braccio ferito. Non era riuscito a capire dove fosse finita la sua lancia

    Madonna che stronza...

    Si scrollò di dosso l'acqua e i rimasugli di fango come se un cane bagnato.
    Senti...la battuta sulla lancia...non fraintendermi eh, mi è piaciuta e tutto, avrei anche riso...ma farla davanti ad una ragazzina, e per giunta implicando roba di quel tipo su di lei...cioè andiamo, va bene che voi del sud degli USA avete certe tendenze ma ehi, stai calma...

    Una massa cosmica si materializzò sopra la sua testa, definendosi in un teschio di raptor. Bieffe alzò il braccio destro e strappò una manciata di denti, sei per la precisione, e li tenne saldamente in mano.

    Comunque bello il giochino dei fiori, come si dice: "Show me yours, I'll show you mine."

    Con uno slancio che fece schizzare fango e acqua ovunque, Bieffe cercò di avvicinarsi il più possibile allo Spectre, in modo da lanciare al meglio i proiettili esplosivi verso il suo stomaco.


    S6x2TxUnarrato; pensato; parlato; parlato altrui




    STATO FISICO Braccio sinistro ferito e gonfio, fischio costante all'orecchio sinistro, bagnato e sporco
    STATO PSICOLOGICO ANVEDI LA SIGNORA
    STATO CLOTH indossata
    RIASSUNTO cerco di ripararmi con una barriera ma derp, mi rialzo e scatto bombardandoti con un Smiling into the Abyss


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    Entrando in sintonia con l’antica energia del sauro della sua armatura, il corpo di Bieffe si modifica, inglobando la cloth e divenendo mostruoso e ferale come un raptor, nonostante mantenga intatte tutte le capacità mentali.
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    Smiling into the Abyss ■ Concentrandosi attentmente, Bieffe materializza una figura sopra di se, simile a alla testa di un raptor dai grossi denti aguzzi. Da li Bieffe letteralmente "strappa" queste zanne, i quali sono sia perforanti che altamente esplosive, e le lancia contro il nemico, generando in questo mono una serie di esplosioni a distanza. Dopo che la tecnica viene portata a termine, la testa sdentata svanisce.

     
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    Il ragazzo rettile aveva tentato invano di difendersi, finendo comunque dritto nel fango della palude al lato della strada. Dalla sua difficoltà a rialzarsi Brigitte intuì di essere riuscita a ferirlo a un braccio. Lo vide guardarsi attorno, forse in cerca della lancia che era stata spedita chissà dove.

    Madonna che stronza...

    Lei sogghignò. Se l’era cercata, il giovanotto. Troppo impulsivo e troppo poco riflessivo. Le pareva strano anche che avesse scambiato Espwa per una ragazzina, in effetti: naturalmente la giovane Loa non dimostrava la sua età reale, ma il corpo che la ospitava era quello di una trentenne, anche se sembrava più giovane. Inoltre l’Eletto era più logorroico di lei da ubriaca, il che era tutto dire… almeno quando stava cercando di guadagnare tempo. Iniziò a considerare diversi modi in cui tappargli la bocca, nessuno dei quali applicabile in quel preciso istante, sfortunatamente.

    Nel frattempo il ragazzo rettile aveva plasmato il proprio cosmo in modo da delineare la forma di cranio di dinosauro, con le fauci ben spalancate a mostrare una fila di denti dall’aspetto appuntito. Brigitte cominciò a richiamare il proprio potere per alzare il vortice di petali in risposta all’attacco che sapeva sarebbe arrivato. Si aspettava che la grande testa sarebbe scattata in avanti per morderla, invece l’Eletto staccò alcune delle zanne sospese sopra di lui.

    Comunque bello il giochino dei fiori, come si dice: "Show me yours, I'll show you mine."

    Lo vide scattare nella sua direzione, quindi arretrò istintivamente prima di alzare la difesa preparata in precedenza. Si abbassò per offrire una minore superficie da colpire a qualsiasi cosa le sarebbe arrivato addosso e riparò il viso dietro ai bracciali dell’armatura uniti. Così coperta non poté vedere i proiettili di cosmo squarciare la barriera di petali prima di scoppiare contro l’armatura. Fortunatamente avevano perso potenza attraversando il vortice, ma non abbastanza da risultare totalmente innocui. L’esplosione disperse ciò che rimaneva della sua protezione e la lanciò indietro di qualche metro, causandole lividi ed escoriazioni nelle zone che la Surplice lasciava scoperte e che lei non era riuscita a riparare altrimenti. Il boato le rimbombò nell’elmo lasciandola stordita per qualche secondo mentre il fastidioso ronzio alle orecchie si ripresentava. Sembrava che ultimamente avessero tutti il dannato vizio di sfondarle i timpani: prima il corrotto dj, poi quella specie di lucertoloide…

    Auh…

    Abbassò la stoffa della gonna che le si era rivoltata sul busto scoprendo calze e gambali dell’armatura, poi si passò una mano sulla fronte mentre le sue orecchie smettevano di fischiare e le lesioni più superficiali iniziavano a richiudersi emanando scintille viola.

    Così ti piace violento, eh? Très bien… Questa situazione sta diventando a dir poco elettrizzante!

    L’aria cominciò a farsi pesante e si diffuse rapidamente un vago sentore di zolfo. Improvvisamente un fulmine andò a colpire l’asfalto alle spalle della Spectre, creando una ragnatela di spaccature tutto attorno all'area d’impatto. La saetta sembrò ramificarsi in altre due direzioni, due fasci luminosi e crepitanti ai lati della Loa che sarebbero andati a scontrarsi nuovamente nel punto in cui si trovava l’Eletto.

    Quando la luce si fosse affievolita a sufficienza al termine dell’attacco, il cavaliere di Gea avrebbe potuto scorgere dietro Brigitte la figura di una ragazzina pallida come la morte, con i capelli biondi che le fluttuavano attorno al capo come se fossero privi di peso. La Spectre avrebbe atteso che il flusso elettrico si interrompesse per scattare in piedi davanti alla giovane, così da ripararla in caso di un contrattacco del ragazzo rettile.

    DIVISORE

    VEVE
    NOME ♦ Brigitte Lacroix
    ENERGIARossa
    SURPLICE ♦ Loa Guedé {IV}
    STATUS SURPLICE ♦ Intatta, indossata
    STATUS FISICO ♦ Lividi ed escoriazioni in via di guarigione nei punti privi di armatura
    STATUS PSICOLOGICO ♦ Botte!

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Brigitte si ripara dall'attacco con il vortice di petali ed accucciandosi in modo da coprirsi il più possibile, ma viene colpita comunque. Poi evoca Loraye che lancia due fulmini contro B.F.G., mentre lei le si para davanti per prevenire il contrattacco.
    ABILITÀ
    Elle est pour toi, maman, pour toi que j’aime tant
    [Régénération]
    Brigitte è in grado di attingere alla forza vitale dei suoi figli spirituali. L’energia che le trasmettono le consente di rigenerarsi continuamente, impedendole di invecchiare e permettendole di guarire più rapidamente del normale. Durante la guarigione, il suo corpo emana piccole scintille violacee fino al completamento del processo.

    Mes amis viennent de l’Au-Delà
    [Évocation]
    Il legame tra Brigitte e la sua famiglia adottiva è abbastanza forte da consentirle di ricevere aiuto immediato da uno dei suoi membri qualora ne avesse bisogno.

    TECNICHE
    Tourbillon
    Un vortice di petali di energia cosmica si alza dal terreno, compattandosi e chiudendo Brigitte in una sorta di torre di protezione.

    EVOCAZIONE
    Loraye, l’Orageuse

    C’è chi la crede una sirena, chi la tempesta incarnata, ma la realtà è che la rinascita di Loraye avvenne in maniera decisamente meno romantica: un cappio al collo assai poco dignitoso e un ancor meno dignitoso pubblico ad assistere alla sua prematura dipartita, prima di essere scelta dal Barone e da Brigitte come loro figlia poco meno di tre secoli fa. Non ha memoria della sua vita precedente, se non il vago ricordo del blu intenso delle onde dell’oceano. Generalmente è calma e silenziosa, di poche parole, ma i suoi rari scatti d’ira sono esplosivi, letteralmente. È in grado di generare e controllare fulmini, che per molto tempo ha abbattuto su malcapitati marinai con la coscienza poco pulita.
    Il corpo con cui si manifesta al momento è quello di una ragazza poco più che adolescente, pallida e minuta, con occhi grandi azzurro ghiaccio quasi sempre spalancati e capelli corti e lisci di un biondo chiarissimo tendente al bianco. Il suo abbigliamento usuale è costituito da un abito con le maniche corte e a sbuffo, che lascia scoperti schiena e parte superiore del seno.


    narrato ♦ parlatopensatoparlato altri


    Edited by Elkade - 12/9/2016, 15:33
     
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    Lei era una spectre molto diligente che ha dedicato la sua non-vita alla famiglia, finche un giorno un pervertito schifosamente scaglioso le ha tenuto un corso intensivo di depravazione.
    La Spectre e la Bestia.


    HOLY. FUCKING. SHIT
    Non sapeva dire se lo Spectre si aspettasse una cosa del genere. I proiettili esplosivi avevano attraversato le sue difese quasi del tutto indenni, deflagrando proprio in faccia alla donna. Una buona risposta, ma niente di eccezionale, visto che dal canto suo era stato letteralmente gettato nel fango.

    Bene, ma non benissimo.

    La donna era stata visibilmente stordita dalle esplosioni, a giudicare dalla mano che aveva sulla fronte.
    La cosa che lo aveva spinto ad urlare non era il suo minuscolo successo sul piano offensivo, bensì lo spettacolo delle gambe della donna.
    Solide, spesse, e grosse al punto giusto. Al solo vederle Bieffe si morse il labbro inferiore e strinse i pugni davanti a se.

    Daaaaaaamn lady those are N I C E legs, I'll give them 8.7/10. Disse senza la benchè minima traccia di vergogna, accompagnando il tutto con il gesto delle dita davanti alla bocca ed un sonoro SMAK.

    La donna si ricompose.

    Così ti piace violento, eh? Très bien… Questa situazione sta diventando a dir poco elettrizzante!

    Ahahahaha what the fuck.

    Uno strano odore si sparse nell'aria. Zolfo. Forse anche un lieve sentore di azoto.
    Dietro alla donna in viola, una colonna di luce, seguita da un potente boato.
    Un fulmine aveva letteralmente spaccato il poco asfalto rimanente su quella strada dimenticata dal mondo. Ai precedenti odori si aggiunse quello del catrame sciolto.

    La spaventosa colonna di luce letteralmente si scisse in due. Entrambi i fasci luminosi partirono verso di lui, sembravano in rotta di collisione, e il punto d'impatto era proprio dove si trovava lui.
    Troppo poco tempo per muoversi, troppa poca libertà di azione. Aveva già affrontato qualcuno con poteri elettrici, e gli venne in mente una sola cosa da fare.

    Piegò i gomiti in posizione difensiva molto stretta, creando due barriere energetiche abbastanza grandi da coprirlo ai lati. Non aveva tempo di crearle abbastanza spesse, ma fece in modo che toccassero per terra.
    Era l'attacco cosmico di un cadavere in armatura, ma era pur sempre elettricità. Una parte si sarebbe scaricata sul terreno, passando attraverso gli scudi.
    La domanda era: quanto avrebbe dovuto sopportare il suo corpo?

    La risposta non si fece attendere.

    Gli ampere che riuscirono ad attraversare la difesa non furono abbastanza da friggergli il cuore, ma furono sufficienti a bruciacchiargli la pelle delle braccia.
    Il dolore fu intenso e sorprendentemente improvviso, nonostante la sua preparazione. Lo shock elettrico fu tale da spezzargli un capillare del naso, provocando una leggera fuoriuscita di sangue.

    Bieffe respirava facendo passare l'aria tra i denti.

    Cos'è? Il tuo modo di mandarmi a fare in culo?

    Vide la spectre con un atteggiamento diverso. La figura che l'accompagnava non era più la ragazza di prima. No, era qualcuno di molto più giovane capelli chiarissimi che le fluttuavano intorno al viso pallido.

    Il cavaliere tappò la narice non sanguinante con le nocche, spruzzando dall'altra un grumo di sangue.

    Ah, sei una di quelli che lasciano fare tutto a quelle quattro o cinque pedine che si portano dietro, non è vero?
    Io ora dovrei fare tutta una manfrina su quanto la tua categoria mi faccia schifo e su come sia possibile che eccetera eccetera, ma non ne ho voglia. La sua forma cambiò, e divenne ibrido. Facciamo che ci meniamo ancora un po' e poi ci mettiamo a chiacchierare.

    Il tuono sonico preannunciò il suo contrattacco. Si spostava zigzagando a più di seimila chilometri all'ora. Voleva colpire lei, dritta sull'elmo, saltando e sferrando un calcio intriso di cosmo esplosivo.


    S6x2TxUnarrato; pensato; parlato; parlato altrui




    STATO FISICO Braccia bruciacchiate, braccio sinistro gonfio, fischio costante all'orecchio sinistro, innocua epistassi, trasformato
    STATO PSICOLOGICO Ancora un po' per favore grazie
    STATO CLOTH indossata
    RIASSUNTO Mi difendo come posso dai due fulmini, yadda yadda calcio esplosivo in faccia a 1701.45 metri al secondo


    ABILITÀ
    Scary Monster.
    Entrando in sintonia con l’antica energia del sauro della sua armatura, il corpo di Bieffe si modifica, inglobando la cloth e divenendo mostruoso e ferale come un raptor, nonostante mantenga intatte tutte le capacità mentali.
    Stranamente il colore della pelle di Bieffe diventa simile alla tastiera di un pianoforte

    Sandman.
    Bieffe ha imparato che quando la vita ti da i limoni non puoi crearci il napalm, non senza rischiarci un tumore. Essendo estremamente magro usa un misto di propulsione derivata dal cosmo alla tecnica di corsa degli indiani Tarahumara per raggiungere elevatissime velocità che possono creare immagini residue.
    Non facendo sforzi su tutta la gamba ma solo su una parte del piede Bieffe è capace di correre per un tempo molto lungo.


    TECNICHE USATE
    R4ptr0n ■ Dopo mesi di camminate e corse folli, Bieffe riesce a concentrare sulla pianta dei piedi il suo cosmo instabile, il quale si propaga sul terreno (o su altre superfici) come una linea continua durante la corsa. Dopo aver disegnato il percorso voluto, o semplicemente applicato una manciata di cosmo in un punto solo, Bieffe lo fa esplodere, danneggiando la superfice sulla quale era incollato.


     
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    Il ragazzo rettile riuscì a convogliare buona parte della scarica elettrica a terra. Se l'era cavata piuttosto bene, anche se lo trovava visibilmente provato dalla scossa: non immaginava che fosse ancora in vena di parlare dopo una sbattuta del genere.

    Cos'è? Il tuo modo di mandarmi a fare in culo?

    Brigitte scosse la testa e sorrise.

    Oh, chéri, con il tuo bel faccino l'invito a farti fottere dovrebbe essere in senso strettamente letterale… a parti invertite, ovviamente. Ma sai, le squame non fanno proprio per me.

    Non perse altro tempo e cominciò ad accumulare attorno alle proprie gambe il cosmo necessario a costruire un altro vortice di protezione che potesse circondare sia lei che Loraye, aspettandosi un contrattacco imminente. I soliti sproloqui nervosi dell'Eletto le concessero tutto il tempo necessario.

    Io ora dovrei fare tutta una manfrina su quanto la tua categoria mi faccia schifo e su come sia possibile che eccetera eccetera, ma non ne ho voglia.

    Sussultò quando vide il suo cosmo bruciare ed avvolgerlo in una fiammata verde improvvisa. Invece di consumarsi, la figura circondata dal fuoco sembrò diventare più massiccia. Ciò che si presentò davanti agli occhi della Spectre, quando la vampa cosmica si fu esaurita, fu una specie di rettile umanoide piuttosto imponente ricoperto interamente di squame di colore bianco con striature nere, con una grande testa da lucertola, grosse zanne, artigli affilati e una lunga coda. Il ragazzo mingherlino era mutato in quella grossa bestia, mentre la sua Darian era sparita, forse inglobata dalla sua nuova pelle e diventata parte di lui. Brigitte storse il naso. E addio al succitato bel faccino…

    La trasformazione, oltre ad essere tutt'altro che gradevole esteticamente, preannunciava di sicuro un contrattacco dell'Eletto, perciò la Loa innalzò il vortice di petali sollevando prima la parete dietro lei e Loraye per riparare sua figlia, poi quella davanti a sé, lasciandosi uno spiraglio sufficiente per studiare le mosse del suo avversario fino all'ultimo istante.

    Facciamo che ci meniamo ancora un po' e poi ci mettiamo a chiacchierare.

    Le giunse alle orecchie il boato sonico appena lui ebbe finito di parlare e non lo vide più. Lei strinse le maglie della difesa e si preparò a qualsiasi assalto le fosse arrivato addosso, tentando di coprirsi il viso con i bracciali della Surplice e chinarsi per riparare il più possibile le parti del corpo scoperte con quelle armate. Sfortunatamente aveva calcolato male i tempi. Quell'infame di un lucertoloide era veloce, troppo veloce.

    Il vortice che lei aveva appena richiuso tra lei e il cavaliere di Gea fu demolito dal contatto con la zampa da rettile del suo avversario che riluceva di cosmo verdastro. L'impatto con le braccia alzate di Brigitte, non ancora irrigidite, fu tremendamente forte ed accompagnato dall'esplosione di ciò che era rimasto dell'energia cosmica dopo lo scontro con la sua barriera. La Spectre ebbe l'impressione di essere stata travolta da un treno. Fu scagliata via a tutta velocità senza nemmeno avere il tempo di accorgersi di cosa fosse accaduto. Mentre era ancora a mezz'aria si ritrovò a sorpassare un alone violaceo e brillante lasciato dal varco che aveva fatto sparire Loraye per riportarla al sicuro nel Lost Canvas. Brigitte atterrò violentemente sulla strada, circa una cinquantina di metri da dove si trovava prima, dopodiché continuò a strisciare ancora per la spinta per quasi metà di quella distanza, ritrovandosi ad affondare nella fanghiglia ai lati dell'asfalto.

    Per tutto il tempo aveva trattenuto il fiato, e quando si decise a respirare di nuovo si rese conto che anche solo provarci le causava dolori lancinanti. Cominciò a lacrimare immediatamente mentre ansimava appena, rapidamente, tentando di espandere la cassa toracica il meno possibile. Strinse i denti sibilando, incapace di emettere un suono. Non doveva esserle rimasta una sola costa integra in tutta la metà destra del busto, e non era in grado di muovere il braccio che, a giudicare da quanto le faceva male, doveva avere omero, ulna e radio quasi completamente sbriciolati. L'elmo, che assieme ai bracciali era stato una protezione incredibilmente valida sia per il colpo, sia per l'esplosione, le era scivolato via dalla testa ed atterrò sulla strada con un tonfo metallico prima di rotolare ancora più lontano da lei. I danni diretti erano pochi, stimabili in qualche contusione e scottatura. Le ferite peggiori erano state inferte a Loraye quando l'Eletto l'aveva fatta schiantare contro di lei, trasmesse anche a Brigitte in virtù del legame che le vincolava. Seguendo la linea di tutte sue ossa rotte si poteva immaginare che la giovane Loa si fosse riparata come poteva porgendo allo schianto il fianco destro. Le aveva fatto male, quel bastardo.
    Si girò sul fianco sinistro, affaticata e dolorante, stordita, infangata dalla testa ai piedi. Era tanto disorientata da non capire nemmeno dove fosse finito il cavaliere. Mentre il lato destro del suo corpo sotto l'armatura splendeva, circondato dalle scintille che sottolineavano il riassestamento delle ossa del torace in corso, una nebbiolina fine color fuchsia iniziava a spandersi attorno a lei, senza toccarla. Un lungo portale viola si aprì proprio al centro della nebbia, sulla linea di confine tra fango e asfalto. Un suono di tacchi accompagnò l'incedere elegante di lunghe gambe scure.

    La nebbia si fece sempre più rada e si espanse attorno alla grande figura uscita dal varco ora scomparso, velando l'aria con una leggera ombra rossastra per trenta metri in ogni direzione. La Loa guardò verso l'Eletto e si tolse gli occhiali scuri, ripiegò le stanghette e li ripose nella abbondante scollatura del corsetto. Gli occhi gialli da serpente di Masaka fissarono severi il cavaliere.

    Adesso basta.

    La Spectre afferrò la mano che la figlia le porse per rimettersi in piedi. Non era in grado di parlare, respirava appena, sudava freddo, eppure non aveva intenzione di arrendersi o dargliela vinta. Se si fosse curata più velocemente di così, non avrebbe avuto le energie per nient'altro. Avrebbe fatto un ultimo tentativo. Il loro cosmo vibrava di tutta la loro determinazione e dell'ira di tutti i figli di Brigitte.

    DIVISORE

    VEVE
    NOME ♦ Brigitte Lacroix
    ENERGIARossa
    SURPLICE ♦ Loa Guedé {IV}
    STATUS SURPLICE ♦ Intatta e indossata, elmo scaraventato via
    STATUS FISICO ♦ Fratture in tutta la metà destra della cassa toracica in via di guarigione, braccio destro spezzato in più punti, lividi ed escoriazioni in punti non coperti dall'armatura e sul viso.
    STATUS PSICOLOGICO ♦ ... Ahio.

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Brigitte ripara se stessa e Loraye dietro il solito vortice di petali e si copre il viso con i bracciali dell'armatura. L'attacco di BFG la spinge contro Loraye che, essendo priva di armatura, viene colpita e subisce il danno dello scontro con Brigitte, ma sparisce in un portale prima di toccare terra. Quindi fa comparire Masaka, che sparge in giro la nebbia paralizzante per cercare di bloccarti, e si rialza.
    ABILITÀ
    <b>Elle est pour toi, maman, pour toi que j’aime tant
    [Régénération]
    Brigitte è in grado di attingere alla forza vitale dei suoi figli spirituali. L’energia che le trasmettono le consente di rigenerarsi continuamente, impedendole di invecchiare e permettendole di guarire più rapidamente del normale. Durante la guarigione, il suo corpo emana piccole scintille violacee fino al completamento del processo.

    Mes amis viennent de l’Au-Delà
    [Évocation]
    Il legame tra Brigitte e la sua famiglia adottiva è abbastanza forte da consentirle di ricevere aiuto immediato da uno dei suoi membri qualora ne avesse bisogno.

    TECNICHE
    Tourbillon
    Un vortice di petali di energia cosmica si alza dal terreno, compattandosi e chiudendo Brigitte in una sorta di torre di protezione.

    EVOCAZIONE
    <b>Masaka, la Nourrice

    La scelta di dedicare la propria vita agli altri non sempre ripaga, e Masaka lo saprebbe bene se potesse ricordare la sua vita precedente alla sua esistenza da Loa. Nonostante le sue vecchie memorie siano svanite, la traccia delle sue antiche paure è ormai un segno indelebile nella sua anima: il timore di essere debole, venire ferita e umiliata, mostri che nasconde sotto la maschera decisamente stravagante delle sue nuove sembianze, ormai diventate la sua armatura. La forma attuale di questa Loa è infatti assai imponente, alta, leggermente muscolosa e con spalle larghe, dalla carnagione scura; il corpo di un uomo… con l’aggiunta di una quinta di seno, su per giù. Un paio di occhi gialli con la pupilla da serpente completano la bizzarra combinazione, nascosti spesso da un paio di grosse lenti scure. Sebbene il suo aspetto sia prevalentemente maschile, tuttavia, l’abbigliamento che sceglie consiste solitamente in abiti vistosi ricchi di pizzi e svolazzi con spacchi estremamente profondi e corsetti, tacchi vertiginosi, boa di piume fuchsia e gioielli in quantità, a cui abbina un trucco pesante e meches bionde e viola sui capelli lunghi e castani. La sua voce è molto profonda, ma parla con una cadenza normalmente identificabile come femminile.
    Il suo compito da Guedé è quello di reclamare anime di bambini e di giovani donne in fin di vita, alleviando le loro sofferenze. È inoltre una guida per i Guedé più giovani, di cui si prende cura amorevolmente. Non ama combattere, ma quando lo fa preferisce tenersi a distanza: la sua arma è una nube tossica violacea che emana dal proprio corpo, in grado di paralizzare i suoi nemici, iniziando dai muscoli volontari per poi bloccare anche quelli involontari di chi rimane per troppo tempo esposto all’azione del veleno. Può anche decidere di far perdere conoscenza alle sue vittime (gdr only) per evitare loro di soffrire.


    narrato ♦ parlatopensatoparlato Masakaparlato altri
     
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    Sibilò succhiando l'aria tra i denti.

    Ce l'aveva fatta, aveva zittito quella donna per bene, forse gli aveva spedito qualche costola nella stratosfera. La forza con cui l'aveva calciata l'aveva letteralmente fatta schizzare via per una distanza considerevole, dentro una pozza di fango palustre. L'esplosione gli aveva fatto saltare via l'elmo, che rotolò poco lontano da lei. Rimase per terra dov'era atterrata. Bieffe si chiese come potesse volare così bene con quel seno enorme che si ritrovava.
    Misteri dell'aerodinamica.

    La ragazzina era sparita.
    Un lampo di luce viola e quella piccola figura dall'aspetto strano non c'era più. Si grattò dietro la testa, in un evidente stato confusionale.
    Dove cazzo è finita?

    Bieffe si girò verso la sua destra. Un uomo con una maschera da volpe guardava in direzione della donna. Indossava una camicia verde, cravatta blu a righe rosa, pantaloni grigi , braccia conserte al petto, enorme squarcio sanguinante sul fianco.

    Oh là là, guarda dove l'hai spedita, gli hai fatto male davvero.

    Dici? Chiese il cavaliere. Teneva le braccia penzoloni, le bruciature avevano cominciato letteralmente ad aprirsi, inondandosi di macchioline di sangue. Facevano un male boia, come tanti spilli conficcati nella carne.

    Dico. Guarda li che casino.
    La donna era poggiata sul fianco, uno strano bagliore la circondava, formato da migliaia di minuscole pagliuzze luminose.

    Secondo me l'hai fatta incazzare.

    Eh, mi sa che hai ragione, che poi questi qui quando li metti all'angolo cominciano a buttarti contro le cose più strane.

    E più pericolose di un paio di fulmini?
    L'uomo mascherato si girò verso di lui. Anche sotto quella faccia da volpe, sembrava in qualche modo sorridente in modo compiaciuto.

    His smug aura mocks me.

    Beh, c'era questo tizio che-

    L'apertura di un portale viola lo interruppe.
    Si era aperto proprio di fianco alla sua nemica, riempiendo l'aria prima di un fumo color viola, poi di un qualcosa che somigliava ad una nebbia rossastra.
    Non furono le uniche cose che uscirono da quel portale.
    Fu abbastanza strano anche per uno che aveva appena finito di parlare con un “qualcosa” che vive nella sua coscienza.

    Che c'è? Ha chiamato un'altra delle sue soldatesse a combattere a posto su- Oh santa madre di Dio...

    Figura imponente, spalle larghe, vestito con lo spacco, gioielli, un boa di piume viola, un seno che faceva paura. La “donna” che era appena sbucata fuori dal portale lo colpì come un treno, mai nella vita si sarebbe aspettato qualcosa del genere.

    Ok forse che qualcuno di quei pazzi se ne uscisse con qualcosa del genere me lo aspettavo. Appena appena eh.

    La figura guardò verso di lui, un'aura di ostilità permeava l'aria, insieme a quella nebbia dall'aspetto strano. Si tolse gli occhiali e se li infilò nella scolatura.

    Adesso basta.

    Voce maschile, dalla cadenza quasi raffinata. Quella drag queen aveva classe, nonostante l'orribile boa di piume.

    Adesso basta? Manco fossi stato io ad iniziare...

    Io me ne vado eh, è una cosa tua e non vorrei sciupartela.
    Bieffe si girò verso la maschera da volpe, ma era già sparita.
    Tipico.

    La nebbia cominciava a circondarlo da ogni parte, e lui cominciava a sentirsi sempre più strano, più pesante, come se i muscoli non gli rispondessero più.

    Dennis, sei veramente un coglione.
    Spunta fuori un travestito gigante con tanto di nebbia rossa alla filmaccio di serie D, e tu manco ti sposti di qualche metro? Complimenti. Nemmeno mi sorprendo più oramai.


    La sua velocità era andata nel momento esatto in cui si era sentito pesante, quindi altri calci volanti erano esclusi. Le braccia erano già fuori uso per colpa dei fulmini, la testa gli faceva male e il fischio nelle orecchie non se ne era ancora andato.

    Fissò lo sguardo per terra, sulle crepe della strada.

    Ok, facciamolo.

    Un altro lampo di luce, e al posto dell'ibrido rettile comparve un raptor vero e proprio. Aveva poco tempo, più rimaneva li, più la nebbia l'avrebbe bloccato.
    Con i denti sradicò letteralmente un pezzo di asfalto spaccato da sotto di lui. Non lo masticò, voleva che rimanesse delle dimensioni più grosse possibili. Caricò il cosmo dentro di se, e adocchiò la nuova arrivata. In una qualsiasi altra circostanza si sarebbe fermato e avrebbe anche fatto apprezzamenti, ma rischiava di diventare una giornata veramente pesante per tutti, era meglio finirla li prima di diventare agile come una palla di piombo.
    Sputò il proiettile, indirizzandolo come meglio poteva verso la signora con le piume di struzzo.


    S6x2TxUnarrato; pensato; parlato; parlato altrui




    STATO FISICO Braccia bruciacchiate, braccio sinistro gonfio, fischio costante all'orecchio sinistro, innocua epistassi, gambe bloccate,trasformato
    STATO PSICOLOGICO mobbastaveramenteperò
    STATO CLOTH indossata
    RIASSUNTO Bloccato come sono, sputo un grosso pezzo di asfalto addosso a Masaka come un proiettile


    ABILITÀ
    Scary Monster.
    Entrando in sintonia con l’antica energia del sauro della sua armatura, il corpo di Bieffe si modifica, inglobando la cloth e divenendo mostruoso e ferale come un raptor, nonostante mantenga intatte tutte le capacità mentali.
    Stranamente il colore della pelle di Bieffe diventa simile alla tastiera di un pianoforte

    Sandman.
    Bieffe ha imparato che quando la vita ti da i limoni non puoi crearci il napalm, non senza rischiarci un tumore. Essendo estremamente magro usa un misto di propulsione derivata dal cosmo alla tecnica di corsa degli indiani Tarahumara per raggiungere elevatissime velocità che possono creare immagini residue.
    Non facendo sforzi su tutta la gamba ma solo su una parte del piede Bieffe è capace di correre per un tempo molto lungo.


    TECNICHE USATE

    S. M. forma 2 (usabile) ■ La trasformazione diviene più completa, Bieffe diventa un vero Raptor ma di dimensioni ridotte rispetto allo Utha. In questa forma può masticare qualsiasi cosa e risputarla come un proiettile. Una specie di laringe gli permette di parlare.
     
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    Brigitte si sforzò di respirare più lentamente mano a mano che il dolore al torace diminuiva per il riassestamento delle ossa. Aprì e chiuse le dita della mano sinistra qualche volta nel tentativo di forzare la circolazione periferica. Non poteva permettersi di andare in iperventilazione, o avrebbe rischiato di svenire lì dov'era. Per quanto malridotto e rallentato fosse il tizio lucertola, rimanere alla sua mercé senza possibilità di difendersi non sarebbe stato affatto saggio. Un ultimo sforzo, si disse, l'ultimo. Appoggiò una mano sulla spalla della figlia, senza parlare. Lei annuì.

    Nel frattempo l'Eletto era nuovamente mutato. Questa volta aveva assunto la forma di un dinosauro piumato, certamente più aggraziata rispetto alla precedente ed appena più bassa di Masaka. La Spectre lo vede chinarsi a fatica e staccare con le zanne un grosso frammento di asfalto dalla strada sfruttando la rete di crepe che Loraye aveva creato. Se lo sistemò in bocca e infine lo sputò, sparandolo verso le due Loa come fosse una palla di cannone.

    Masaka scattò immediatamente dietro alle spalle della madre e si accucciò, cercando di comprimere il più possibile la sua grande figura in modo da essere protetta quanto poteva dalla Surplice. Brigitte, invece, riparò come poteva la testa scoperta dietro il bracciale sinistro dell'armatura mentre il suo cosmo andava a comporre nuovamente il turbine di petali che avrebbe protetto lei e la figlia.

    L'urto fu in parte assorbito dalla barriera, ma come sempre l'attacco del raptor fu troppo violento per essere respinto totalmente. La scarsa protezione del singolo bracciale fece il resto. Il blocco stridette sul metallo della Surplice e scivolò fino alla metà del viso ancora scoperta, facendo schioccare le ossa degli zigomi della Spectre. Lei strinse i denti e trattenne il fiato. Si lasciò cadere definitivamente in ginocchio espirando lentamente, senza nemmeno sostenersi con le mani. La figlia la afferrò delicatamente così da renderle l'atterraggio il più dolce possibile. Era quasi impossibile evitare di farle male solo toccandola.

    Maman…

    Masaka aveva ben chiare le conseguenze che aveva avuto su di lei l'impatto con il proiettile, le poteva sentire sulla propria pelle: il braccio sinistro tremante e livido, il viso spaccato e sanguinante, il dolore alla testa, le fitte al torace ad ogni respiro. Si rialzò in piedi barcollando, poi si massaggiò il collo e prese ad avanzare verso il cavaliere di Gea.

    Senti po', bestiola. Vedi di non farmi incazzare.

    Schioccò le dita nella direzione dell'Eletto. Dalla sua mano cominciò a spandersi di nuovo la nebbia rossa e velenosa, questa volta più concentrata ma meno estesa.

    Ti ho detto di finirla e la finirai.


    DIVISORE

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    NOME ♦ Brigitte Lacroix
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    SURPLICE ♦ Loa Guedé {IV}
    STATUS SURPLICE ♦ Intatta e indossata, elmo assente
    STATUS FISICO ♦ Fratture in tutta la metà destra della cassa toracica in via di guarigione, braccio destro spezzato in più punti, zigomo rotto, consistenti escoriazioni sulla metà destra del viso, lividi ed escoriazioni in punti non coperti dall'armatura.
    STATUS PSICOLOGICO ♦ ... AHIO.

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Brigitte usa il vortice per riparare se stessa e Masaka, poi la figliola usa di nuovo il veleno per tener fermo Bieffe :zizi:
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    Brigitte è in grado di attingere alla forza vitale dei suoi figli spirituali. L’energia che le trasmettono le consente di rigenerarsi continuamente, impedendole di invecchiare e permettendole di guarire più rapidamente del normale. Durante la guarigione, il suo corpo emana piccole scintille violacee fino al completamento del processo.

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    Il legame tra Brigitte e la sua famiglia adottiva è abbastanza forte da consentirle di ricevere aiuto immediato da uno dei suoi membri qualora ne avesse bisogno.

    TECNICHE
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    Un vortice di petali di energia cosmica si alza dal terreno, compattandosi e chiudendo Brigitte in una sorta di torre di protezione.

    EVOCAZIONE
    Masaka, la Nourrice

    La scelta di dedicare la propria vita agli altri non sempre ripaga, e Masaka lo saprebbe bene se potesse ricordare la sua vita precedente alla sua esistenza da Loa. Nonostante le sue vecchie memorie siano svanite, la traccia delle sue antiche paure è ormai un segno indelebile nella sua anima: il timore di essere debole, venire ferita e umiliata, mostri che nasconde sotto la maschera decisamente stravagante delle sue nuove sembianze, ormai diventate la sua armatura. La forma attuale di questa Loa è infatti assai imponente, alta, leggermente muscolosa e con spalle larghe, dalla carnagione scura; il corpo di un uomo… con l’aggiunta di una quinta di seno, su per giù. Un paio di occhi gialli con la pupilla da serpente completano la bizzarra combinazione, nascosti spesso da un paio di grosse lenti scure. Sebbene il suo aspetto sia prevalentemente maschile, tuttavia, l’abbigliamento che sceglie consiste solitamente in abiti vistosi ricchi di pizzi e svolazzi con spacchi estremamente profondi e corsetti, tacchi vertiginosi, boa di piume fuchsia e gioielli in quantità, a cui abbina un trucco pesante e meches bionde e viola sui capelli lunghi e castani. La sua voce è molto profonda, ma parla con una cadenza normalmente identificabile come femminile.
    Il suo compito da Guedé è quello di reclamare anime di bambini e di giovani donne in fin di vita, alleviando le loro sofferenze. È inoltre una guida per i Guedé più giovani, di cui si prende cura amorevolmente. Non ama combattere, ma quando lo fa preferisce tenersi a distanza: la sua arma è una nube tossica violacea che emana dal proprio corpo, in grado di paralizzare i suoi nemici, iniziando dai muscoli volontari per poi bloccare anche quelli involontari di chi rimane per troppo tempo esposto all’azione del veleno. Può anche decidere di far perdere conoscenza alle sue vittime (gdr only) per evitare loro di soffrire.


    narrato ♦ parlato Brigittepensatoparlato Masakaparlato altri
     
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    Fu una scena più comica di quanto avesse voluto ammettere.
    Il donnone uscito da un portale con gli inferi cerco letteralmente di nascondersi dietro la figura della Spectre ferita. Il fatto che fosse alta quasi due metri rese tutto più ilare.

    Il proiettile andò abbastanza a segno, anche se la donna cercò di difendersi come poteva. Il pezzo di materiale roccioso sfiorò violentemente il viso della Spectre. Cadde in ginocchio, forse per il dolore.
    Sebbene lui non potesse muoversi ed aveva le braccia completamente fuori uso, non poté nascondere un barlume di soddisfazione per se stesso.

    Ridacchiò, con la sua voce da dinosauro parlante.

    La donna con le piume di struzzo aiutò la spectre a rialzarsi con fare molto delicato. Bieffe la vide avvicinarsi verso di lui, mentre una coltre spessa di fumo purpureo la seguiva. Un forte odore di fiori lo investì.

    Senti po', bestiola. Vedi di non farmi incazzare.

    Quella voce, fiera e intrisa di disprezzo lo colpì quanto il suo aspetto.
    Buona parte del viso era gravemente ferito e sanguinante, tremava e barcollava ad ogni passo, mentre il viso iracondo traspariva pura e semplice sofferenza fisica.
    Eppure Bieffe non aveva colpito lei.
    Si, aveva mirato a lei, ma non l'aveva colpita. Il pezzo d'asfalto aveva ferito chi gli stava davanti.
    Un dubbio si insinuò nella mente di Bieffe.

    Vuoi vedere che...no...oh no...

    Abbassò lo sguardo.
    Certo, aveva colpito in faccia una e le ferite erano su entrambe. Una bella rivelazione, un'ottima informazione tattica.
    Eppure la soddisfazione provata poco prima assunse lo stesso un sapore amaro al suo palato. Ricordava la ragazzina pallida scomparsa poco prima, quella sbucata fuori poco prima che venisse usato come un parafulmini.
    Avevano iniziato loro, lui voleva solo ripulire un po' la zona, e magari pescare qualche aragosta.
    E allora perché si sentiva così in colpa?

    Ti ho detto di finirla e la finirai.

    La donna troneggiava in quell'aria colorata di rosso. Le gambe di Bieffe, già prima diventate pesanti, divennero completamente immobili. Le braccia cominciarono a formicolargli, e aprire e chiudere le dita diventava sempre più difficile.

    Un lampo di luce, e Dennis tornò al suo aspetto normale.

    Cazzo se sei alta. Disse lui. Credo tu sia la seconda donna che sia riuscito a farmi sentire così fottutamente basso. Certo, l'altra era un alieno dalla pelle verde e con il culo enorme. Ridacchiò al ricordo di quell'incontro a Cuba.
    Comunque tu sei molto più elegante. Mi piace molto il tuo vestito.

    Mise le braccia in posizione di resa.
    Senti, io la finisco eh, non ho nulla da ricavare nel continuare questa scazzottata. Voglio solo che tu sappia che non ho iniziato io. È stata LEI. indicò con un dito la spectre dietro la donna. Io la lancia l'ho puntata perché ogni, singolo, fottuto spectre che ho incontrato si è rivelato un cazzone assassino.
    Come puoi biasimarmi?


    Si mise una mano davanti alla bocca.
    Game over. Smetti di spruzzarmi questo veleno addosso, lascia che chieda scusa alla signora in viola per averle spaccato il viso e andiamo ognuno per la sua strada.
    Tossì violentemente.

    I just...want to go home...

    S6x2TxUnarrato; pensato; parlato; parlato altrui




    STATO FISICO Braccia bruciacchiate, braccio sinistro gonfio, fischio costante all'orecchio sinistro, innocua epistassi, gambe bloccate,trasformato, braccia e dita legnose
    STATO PSICOLOGICO GAME OVER
    STATO CLOTH indossata
    RIASSUNTO Ok ok la smetto


    ABILITÀ
    Scary Monster.
    Entrando in sintonia con l’antica energia del sauro della sua armatura, il corpo di Bieffe si modifica, inglobando la cloth e divenendo mostruoso e ferale come un raptor, nonostante mantenga intatte tutte le capacità mentali.
    Stranamente il colore della pelle di Bieffe diventa simile alla tastiera di un pianoforte

    Sandman.
    Bieffe ha imparato che quando la vita ti da i limoni non puoi crearci il napalm, non senza rischiarci un tumore. Essendo estremamente magro usa un misto di propulsione derivata dal cosmo alla tecnica di corsa degli indiani Tarahumara per raggiungere elevatissime velocità che possono creare immagini residue.
    Non facendo sforzi su tutta la gamba ma solo su una parte del piede Bieffe è capace di correre per un tempo molto lungo.


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    Mentre il raptor si ritrasformava in cavaliere, ormai non più in grado di reagire, Brigitte approfittò della ritrovata calma per riprendere fiato. Si avvolse in un bocciolo di cosmo guaritore, godendosi la sensazione di sollievo mentre i frammenti delle ossa della sua cassa toracica si ricomponevano e si assestavano con una sequenza di schiocchi, permettendole così di respirare normalmente. Inspirò profondamente, a bocca aperta, riempiendo più che poteva i polmoni con tanta foga da indursi un accesso di tosse.

    Merci, mes petites. Ça suffit.

    Gracchiò rivolta alle voci sommesse dei suoi figli che provenivano dai petali luminosi, con gli occhi ancora lucidi per lo sforzo di tossire. Il grande fiore si dischiuse prima che il suo braccio potesse essere risanato. L’Eletto non sembrava intenzionato a nuocere più né a lei, né a Masaka, perciò avrebbe potuto rimandare il resto ad un momento più opportuno, una volta tornata a casa e recuperate le forze che in quel momento le mancavano. Rimase ancora sdraiata a terra, ad occhi chiusi, ad ascoltare le parole del giovane cavaliere e ciò che sua figlia gli avrebbe risposto.

    Cazzo se sei alta. Credo tu sia la seconda donna che sia riuscito a farmi sentire così fottutamente basso. Certo, l'altra era un alieno dalla pelle verde e con il culo enorme. Comunque tu sei molto più elegante. Mi piace molto il tuo vestito.

    Masaka inarcò un sopracciglio e sorrise. Non capiva se quella specie di ragazzo rettile la stesse prendendo in giro o dicesse sul serio. I suoi occhi sembravano suggerire la seconda soluzione, almeno per quanto riguardava lei. Il suo sorriso si allargò a mostrare anche i denti mentre distoglieva lo sguardo dal suo interlocutore, cercando di nascondere la punta di imbarazzo. Senza tutte quelle squame e piume addosso le sembrava persino attraente. Razza di ruffiano, stava sperando di lisciarsela. Scosse la testa.

    Senti, io la finisco eh, non ho nulla da ricavare nel continuare questa scazzottata. Voglio solo che tu sappia che non ho iniziato io. È stata LEI. Io la lancia l'ho puntata perché ogni, singolo, fottuto spectre che ho incontrato si è rivelato un cazzone assassino. Come puoi biasimarmi? Game over. Smetti di spruzzarmi questo veleno addosso, lascia che chieda scusa alla signora in viola per averle spaccato il viso e andiamo ognuno per la sua strada. I just...want to go home...

    Ascoltò con attenzione e tornò a posare i suoi occhi gialli su di lui, nascondendo il suo sorriso con una smorfia forzata che poteva sembrare di dubbio o concentrazione.

    Lascialo, Masaka. Ha ragione.

    Brigitte intervenne per confermare ciò che il cavaliere aveva detto. Si rialzò, tradendo con un ringhio le fitte dolorose che il braccio spaccato e gonfio continuava a infliggerle, e si avvicinò alla figlia. Richiamò a sé l'elmo ancora disperso, poi se lo sistemò sulla testa.

    Ho attaccato io per prima. Ho provato a spaventarlo, ma l'ho istigato a fare di peggio. Che cazzata…

    Sbuffò, puntando la mano sinistra contro il fianco. Masaka, nel frattempo, aveva disperso completamente la nebbia velenosa, così da liberare l'Eletto come richiesto dalla madre. Un portale luminoso avvolto in una luce viola si aprì alle loro spalle.

    Con permesso leverei le tende. Temo di avere da fare.

    Brigitte si toccò l'elmo in gesto di saluto e chinò il capo.

    Poi quando avete finito di spogliarvi con gli occhi, voi due, gradirei riavere indietro la figliola. Au revoir, monsieur lizard.

    Maman…!

    La Spectre scomparve all'interno del passaggio prima che la figlia potesse replicare in alcun modo. Masaka fece roteare le pupille, dopodiché recuperò gli occhiali scuri dalla scollatura, riaprì le stanghette con decisione e li inforcò bruscamente bofonchiando qualche improperio. Se prima poteva sperare che lui non se ne fosse accorto, ora era proprio impossibile che non lo avesse capito. Spinse ancora di più gli occhiali vicino al viso mentre raccattava quel po' di contegno che le era rimasto.

    Bien. Suppongo che questo significhi “scuse accettate”.

    La Loa scostò un ciuffo di capelli dagli occhi, poi si avvicinò al ragazzo.

    Dal canto mio, non posso che raccomandarti di non lasciarti coinvolgere in inutili risse con gli Spectre: non provocarli e, se trovi il modo di filartela, non farti sfuggire l'occasione. Non sono tutti come mia madre, te lo assicuro. Perdonami, non ti spaventare.

    Gli afferrò una mano con gentilezza e dalle sue dita iniziò a spandersi una nebbiolina leggera, assai più pallida e sottile della precedente, che si insinuò al di sotto dell'armatura dell'Eletto di Gea. Al contrario di quella che aveva utilizzato per paralizzarlo fino a poco prima, il fumo rosato avrebbe solo alleviato il dolore di eventuali ferite superficiali senza irrigidire ulteriormente i muscoli del giovane guerriero. Gli sorrise.

    Vorrei poter dire che sarò lieta di rivederti, ma le probabilità di incontrarci in circostanze amichevoli sono pressoché inesistenti, perciò… a mai più rivederci, cavaliere.

    Gli volse le spalle facendo svolazzare l'orlo della lunga gonna e si avviò verso il portale lasciato aperto da Brigitte. Lanciò un'ultima occhiata al ragazzo, concedendosi un breve istante per fantasticare su di lui e tutto ciò che non avrebbe potuto concedersi. Fu tentata di osare di più, di insegnargli il modo di trovarla o chiamarla qualora ne avesse bisogno come i Marassa avevano già fatto con il loro “amico” dall'armatura nera, ma lei sapeva che non si sarebbe potuta spingere a tanto senza che uno dei due ne pagasse il prezzo: per una frivolezza simile, si disse, non ne sarebbe mai valsa la pena. Dopo l'ultima esitazione, oltrepassò il portale.

    DIVISORE

    VEVE
    NOME ♦ Brigitte Lacroix
    ENERGIARossa
    SURPLICE ♦ Loa Guedé {IV}
    STATUS SURPLICE ♦ Intatta, indossata
    STATUS FISICO ♦ Braccio destro spezzato in più punti, zigomo rotto, consistenti escoriazioni sulla metà destra del viso, lividi ed escoriazioni in punti non coperti dall'armatura.
    STATUS PSICOLOGICO ♦ Bye bye <3

    RIASSUNTO AZIONI ♦ Brigitte si risistema le ossicine e tanti saluti, lascia Masaka a chiacchierare con BFG.
    ABILITÀ
    Elle est pour toi, maman, pour toi que j’aime tant
    [Régénération]
    Brigitte è in grado di attingere alla forza vitale dei suoi figli spirituali. L’energia che le trasmettono le consente di rigenerarsi continuamente, impedendole di invecchiare e permettendole di guarire più rapidamente del normale. Durante la guarigione, il suo corpo emana piccole scintille violacee fino al completamento del processo.

    Mes amis viennent de l’Au-Delà
    [Évocation]
    Il legame tra Brigitte e la sua famiglia adottiva è abbastanza forte da consentirle di ricevere aiuto immediato da uno dei suoi membri qualora ne avesse bisogno.

    TECNICHE
    Bourgeon
    Per accelerare ulteriormente la guarigione e rimarginare in fretta ferite non letali, Brigitte si avvolge in un bocciolo di energia creato dalle anime dei suoi figli. Mentre la rigenerazione è in atto, il bocciolo emana un bagliore viola. Appena il processo è completo, il fiore di anime si schiude e scompare.

    EVOCAZIONE
    Masaka, la Nourrice

    La scelta di dedicare la propria vita agli altri non sempre ripaga, e Masaka lo saprebbe bene se potesse ricordare la sua vita precedente alla sua esistenza da Loa. Nonostante le sue vecchie memorie siano svanite, la traccia delle sue antiche paure è ormai un segno indelebile nella sua anima: il timore di essere debole, venire ferita e umiliata, mostri che nasconde sotto la maschera decisamente stravagante delle sue nuove sembianze, ormai diventate la sua armatura. La forma attuale di questa Loa è infatti assai imponente, alta, leggermente muscolosa e con spalle larghe, dalla carnagione scura; il corpo di un uomo… con l’aggiunta di una quinta di seno, su per giù. Un paio di occhi gialli con la pupilla da serpente completano la bizzarra combinazione, nascosti spesso da un paio di grosse lenti scure. Sebbene il suo aspetto sia prevalentemente maschile, tuttavia, l’abbigliamento che sceglie consiste solitamente in abiti vistosi ricchi di pizzi e svolazzi con spacchi estremamente profondi e corsetti, tacchi vertiginosi, boa di piume fuchsia e gioielli in quantità, a cui abbina un trucco pesante e meches bionde e viola sui capelli lunghi e castani. La sua voce è molto profonda, ma parla con una cadenza normalmente identificabile come femminile.
    Il suo compito da Guedé è quello di reclamare anime di bambini e di giovani donne in fin di vita, alleviando le loro sofferenze. È inoltre una guida per i Guedé più giovani, di cui si prende cura amorevolmente. Non ama combattere, ma quando lo fa preferisce tenersi a distanza: la sua arma è una nube tossica violacea che emana dal proprio corpo, in grado di paralizzare i suoi nemici, iniziando dai muscoli volontari per poi bloccare anche quelli involontari di chi rimane per troppo tempo esposto all’azione del veleno. Può anche decidere di far perdere conoscenza alle sue vittime (gdr only) per evitare loro di soffrire.
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    Eh eh...what a nice lady. Disse, vedendo la donna scomparire nel portale violaceo. Era stato parecchio fastidioso incontrarla, ma perlomeno era una persona onesta.
    Se fosse stato giusto definirla persona, Bieffe non sapeva dirlo.

    Masaka. Così si chiamava quella figura giunonica che aveva di fronte. Riuscì a scorgere i particolari occhi da serpente nascosti prontamente dagli occhiali da sole. Parlò di come le parole pronunciate poco prima dalla Spectre significassero “scuse accettate”, avvicinandosi piano al cavaliere. Saltò fuori anche una raccomandazione, detta con un tono quasi amorevole, che riguardava gli Spectre in generale:

    non provocarli e, se trovi il modo di filartela, non farti sfuggire l'occasione. Non sono tutti come mia madre, te lo assicuro. Perdonami, non ti spaventare.

    Ma Bieffe non era affatto spaventato.
    Non percepiva ostilità di sorta dalla voce della donna con le piume di struzzo. Gli afferrò delicatamente una mano, e se dapprima il dolore delle bruciature fu intenso, una tenue nebbiolina sembrò quasi attenuarlo, mentre si espandeva tutto intorno.
    Bieffe si sentiva meglio, molto meglio. Non solo per gli effetti di quella strana nebbia rosata, ma anche per la sincerità del sorriso di chi aveva di fronte.
    Per il sauro fu un gesto naturale alzare leggermente gli angoli della bocca.

    Vorrei poter dire che sarò lieta di rivederti, ma le probabilità di incontrarci in circostanze amichevoli sono pressoché inesistenti, perciò… a mai più rivederci, cavaliere.

    Lei si voltò, quasi gettandogli addosso l'orlo del suo vestito, dirigendosi verso il portale.
    Dennis avrebbe voluto tanto parlare.
    Avrebbe voluto informarla di come non gli importasse assolutamente nulla se gli Spectre non erano tutti come sua “madre”, anche se gli si fosse parato davanti un Dio non si sarebbe tirato indietro per una questione di principio. Avrebbe voluto dirgli che al mondo c'era molto peggio che essere massacrati di botte da cavalieri non morti, e lui lo sapeva fin troppo bene.
    Ma a che scopo? Fare lo spaccone subito dopo essere arrivati ad una tregua? Sarebbe stata una caduta di stile troppo onerosa anche per uno come lui.
    L'unica cosa da fare in quel momento era essere all'altezza della situazione.

    Gleichfalls.

    Masaka si fermò, lanciando un'ultima occhiata al ragazzo, quasi come se stesse esitando per qualche motivo. Bieffe non seppe spiegare perché, ma quella scena gli trasmise un senso di melanconia, come il ricordo di qualcosa che non è mai avvenuto.
    La vide attraversare la soglia del portale, per poi sparire.

    Era solo.
    Si guardò intorno. La Triumph era ancora al suo posto, caduta di lato, ma era ancora li. Cercò di muoversi, e sorprendentemente ci riuscì con meno fatica del previsto. Gli effetti della nebbia malefica si stavano consumando.
    Riuscì ad arrivare alla moto ed anche a metterla in piedi sul cavalletto. Ci si sedette sopra, aprendo e chiudendo le dita per constatare la ripresa degli arti.
    Aveva già rinunciato a recuperare la sua lancia, se ne sarebbe fatta una più bella.

    Guardò il cielo, concedendosi due minuti di fantasie impossibili.
    Beh sono stato fortunato questa volta. Mi sono fatto malissimo ma almeno ho conosciuto due belle donne. Anche se con la prima ho frantumato le mie possibilità quando gli ho polverizzato il braccio, con la seconda sembrava quasi-

    Ooooh no non ci pensare nemmeno.
    Abbassò lo sguardo, e vide l'uomo con la maschera da volpe guardarlo a braccia incrociate.
    Lo sai benissimo che non può funzionare.
    Si lo so lo so...
    Che poi mettiamo il caso ci scappi la sveltina. E se uno dei due rimane coinvolto emotivamente? Cazzo non si parla di storiella tra liceali, questa è roba seria.
    Lo so.
    Ti ricordi del generale di Atlantide? Ci hai rimuginato sopra per settimane prima che tu-

    LO. SO. Urlò, guardando torvamente l'uomo mascherato. Lo so! L'ho capito! Ho afferrato il concetto!
    L'uomo lo fissò per un paio di secondi.
    Mi dispiace. So che tutto questo è un supplizio, ma vedi-
    Ah, risparmiatelo. Abbassò lo sguardo. Niente giustificazioni. Certe cose semplicemente...non me le posso permettere

    Rialzò gli occhi, e l'uomo non c'era più.

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    Entrando in sintonia con l’antica energia del sauro della sua armatura, il corpo di Bieffe si modifica, inglobando la cloth e divenendo mostruoso e ferale come un raptor, nonostante mantenga intatte tutte le capacità mentali.
    Stranamente il colore della pelle di Bieffe diventa simile alla tastiera di un pianoforte

    Sandman.
    Bieffe ha imparato che quando la vita ti da i limoni non puoi crearci il napalm, non senza rischiarci un tumore. Essendo estremamente magro usa un misto di propulsione derivata dal cosmo alla tecnica di corsa degli indiani Tarahumara per raggiungere elevatissime velocità che possono creare immagini residue.
    Non facendo sforzi su tutta la gamba ma solo su una parte del piede Bieffe è capace di correre per un tempo molto lungo.


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    Edited by B.F.G. - 15/11/2016, 17:04
     
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