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Ranma

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    W.O.A. VI
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    ♛ winner: Tor'kat'Dorès ♛

    RANMA


    The Bridge of Khazad Dum
    da Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello (2001)

    WNKxCWY

    TERMINE ULTIMO: 24 AGOSTO
     
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    Gennaio 2002

    La piccola Irina Lupesku si guardò nuovamente allo specchio, i lunghi capelli neri erano lucidi, ben pettinati e scendevano lisci lungo la schiena sino ad arrivarle poco sopra al sedere e gli occhi scuri erano fissi sulla figura riflessa che concentratissima le ricambiava lo sguardo indagatore.
    Il volto della ragazzina di dodici anni non era ancora segnato dalle profonde occhiaie che la contraddistinguevano tra i cavalieri di Athena per quanto non si potesse dire che i suoi occhi piccoli e sottili non fossero già sufficientemente inquietanti quando si fissavano su qualcuno con troppa intensità, la bocca era già larga, più larga di quanto non fosse ritenuto grazioso per una ragazza che avrebbe voluto una boccuccia stretta dalle labbra carnose mentre le sue erano sottili come la ferita lasciata da un coltello.

    Fece qualche boccaccia per distrarsi cercando di stringere la bocca e comprimere le labbra, per poi scoppiare a ridere quando s'accorse di stare cominciando a somigliare al polipo Kokoro di Muteking.

    Si diede un ultima aggiustata al vestito per accertarsi che tutto fosse in ordine, indossava delle comode scarpe da ginnastica nere, un paio di jeans ed un maglioncino marrone sopra alla camicetta bianca, nulla di eccezionale ma le stava bene e la teneva adeguatamente calda, decise di scendere quando udì la voce della signora Ionescu che la chiamava per uscire.

    La ragazzina si fiondò fuori dalla stanza per venire incontro alla donna dai corti capelli biondi e gli occhi color nocciola che l'aspettava con in mano un giacchetto ed un grande sorriso.

    Irina viveva con i coniugi Ionescu da quando aveva 11 anni, ovvero dal settembre del 2000 ed aveva celebrato il suo primo compleanno fuori dall'orfanotrofio con i suoi nuovi compagni di giochi tra i quali si trovava la sua migliore amica Karina Ureche che già si trovava pronta alla porta con indosso il cappotto ed il cappello di lana dal quale emergevano i corti capelli castani tagliati a caschetto, di fianco a lei l'attendeva il signor Ionescu, un uomo che Irina non ebbe modo di conoscere molto bene ma del quale conserverà bei ricordi.

    Sia lui che la signora Ionescu non erano una coppietta appena sposata ed avendo compreso che non avrebbero mai avuto figli avevano deciso di adottare una bambina più grande, la loro dolcezza non aveva impiegato molto a conquistare Irina che si sentiva come una novella Anna dai capelli rossi.

    La signora Ionescu si raccomandò al marito di tenere le due bambine sott'occhio e di non riempirle di dolcetti per evitare che si rovinassero la cena, l'uomo rispose subito alla moglie:

    "Ma certo cara, per chi mi hai preso?
    Lo sai che non farei mai qualcosa del genere."


    Per poi strizzare l'occhio ad Irina non appena la moglie chiuse la porta di casa, una volta in macchina chiese subito alle due bambine:

    "Allora piccole, che ne dite di fermarci dal vecchio Dragan a prendere qualche caramella e cioccolatino da sgranocchiare durante il film?"

    Irina e Karina subito si esibirono in un gioioso:

    "Siiiiii!!!"

    [...]



    Quel giorno vi era la prima di un film ispirato ad un libro che al signor Ionescu piaceva molto, Irina e Karina non l'avevano mai sentito prima d'ora ma era evidente dalla passione con il quale ne parlava il suo padre adottivo che quello dovesse essere proprio un gran bel libro.
    Non essendoci cinema nel loro piccolo paesino l'uomo aveva deciso d'accompagnarle in una città lì vicino, nella quale andavano saltuariamente quando dovevano acquistare degli elettrodomestici oppure quando facevano una spesa più ricca di quella giornaliera dall'alimentari di fiducia del paese.

    Queste gite erano rare ed offrivano ad Irina un'interessante novità anche se il suo orfanotrofio si trovava in una città come quella non aveva mai avuto modo d'uscire molto ed era già tanto che riuscissero a nutrirla adeguatamente, forse era per quello che era rimasta così secca ed ossuta nonostante i pasti generosi della signora Ionescu.

    Non ricordava molto dei suoi veri genitori se non che fossero morti in un incidente automobilistico quando lei era più piccola e da allora aveva vissuto in orfanotrofio, non era uno di quei luoghi di povertà e depressione descritti nei libri e nei cartoni ma non si poteva negare che ogni bambino portasse su di sé il peso dell'abbandono o di un grave lutto, per il resto venivano vestiti, giocavano tra loro e venivano nutriti quel tanto che bastava.
    Ma i signori Ionescu le davano un'affetto che le era mancato e che aveva modo di alleggerire quel fardello lasciatole dalla morte prematura dei suoi genitori naturali.

    E poi adesso aveva una grande amica, Karina aveva accettato subito all'idea di andare al cinema con la sua amichetta del cuore, si erano sedute vicine a scuola e lei aveva dimostrato un grande cuore a partire dal suo tipico sorrisone che probabilmente era in grado di sciogliere il ghiaccio del polo nord più efficacemente del sole per quanto era caldo e solare.

    Presto arrivarono al cinema, un cinema piuttosto piccolo ma dagli odori intensi, l'odore del pop-corn caldo dominava su tutto ovviamente ma c'era la lucidità del pavimento ed il riflesso della porta a vetri nella quale darsi un ultima aggiustatina ai capelli nel caso in cui decidesse di passare il principe azzurro, anche per controllare che quella caramella alla liquirizia non le avesse lasciato i denti tutti neri.

    Fatti i biglietti seguirono il tappetino rosso sino alla sala principale, l'atmosfera data dall'oscurità della sala con solo lo schermo acceso le immerse immediatamente nell'avventura nella quale stavano per tuffarsi.

    [...]

    Il film aveva totalmente rapito le bambine che erano rimaste a bocca aperta a guardare e facevano attenzione a masticare piano piano i pop-corn per non coprire i dialoghi con lo scrocchio delle mascelle.
    Irina trovava che quel film fosse qualcosa di incredibile, la parte iniziale l'aveva colpita per la sua luminosità, i vasti prati verdi con quei tipi bassi ed allegri per poi passare a delle scene che la inchiodarono sulla sedia del cinema per la paura, quei Nazgul erano veramente terrificanti e quando Aragorn era venuto a salvare gli Hobbit la piccola fece fatica a trattenersi dal saltare sulla sedia per la contentezza.

    Lungo il resto del film rimase meravigliata degli altri scenari che sul grande schermo rendevano al massimo immergendola nella spettacolare Gran Burrone e fece un bel salto sulla poltrona quando Bilbo per un istante si trasformò in un mostro per reclamare l'anello.

    Lungo il corso del film la giovane imparò a conoscere i personaggi, a leggere i loro turbamenti interiori come il desiderio di Boromir per il potere dell'anello o la paura di Frodo, ma imparò anche a contare sulla saggezza di Gandalf.

    Le miniere di Moria erano spaventosa ma quando arrivarono sul ponte di Khazad Dum, Irina non poté fare a meno di sentirsi spaventata per quei personaggi ai quali si era affezionata.



    Usciti dal cinema Irina non riusciva a stare ferma per l'adrenalina che le aveva lasciato addosso il film, il signor Ionescu le aveva detto che la storia era ancora molto lunga ed anche se le era dispiaciuto non conoscerne il finale, era eccitata all'idea di tornare ancora al cinema anche se non già fremeva d'impazienza.

    La scena sul ponte era ancora impressa nella sua mente in maniera vivida e la raccontava con entusiasmo alla sua amica che era eccitata tanto quanto lei:

    "Ed hai visto quando sono usciti tutti quei goblin che li inseguivano?

    Scendevano dappertutto, anche dal soffitto come tante formichine!

    E la musica era tipo Dun-Du-du-Duduuuunnn!

    Ed i goblin tipo RAWRRR vi abbiamo preso, adesso vi mangiamo!!!

    E poi c'è stato il ruggito più grosso e sono scappati tutti via!

    Con Gandalf tutto serio che ha detto a tutti di correre ma il ponte era strettissimo e senza ringhiere!

    Cioè, chi è che non mette ringhiere, lì è alto e si può cadere di sotto se si scivola e cadere nel fuoco.

    E c'erano tutti i goblin che tiravano le frecce e poi a Ghimli l'hanno preso per la barba!

    E continuavano a scendere sempre più giù col mostro gigante di fuoco con le corna che li seguiva!

    CHE PAURA!!!

    Poi Gandalf ci ha combattuto e l'ha sconfitto dicendogli TU NON PUOI PASSARE!!!

    E quello è caduto di sotto anche se aveva le ali, però ha preso Gandalf e sono caduti insieme e lui FUGGITE SCIOCCHI!!! e loro sono andati via!"


    Tornarono ancora a vedere quei film e sono alcuni dei più bei ricordi di Irina, la quale purtroppo si è ritrovata ad affrontare qualcosa di così oscuro che la vita nella Terra di Mezzo le sarebbe sembrata preferibile, almeno in quel film la guerra non aveva toccato quasi nessuno nella Contea e c'era quindi un luogo felice in cui Frodo potesse tornare, per lei non esisteva più nulla di tutto ciò, il suo villaggio ed i suoi cari erano scomparsi e l'Armageddon aveva dato il colpo di grazia anche al resto del mondo.
    Sarebbe stato bello poter sistemare tutto lanciando un anello in un vulcano.

    Potevo fare la scena epica di battaglia ma ho pensato che sarebbe stato più interessante esplorare un episodio della vita di Irina usando quella musica come spunto e mostrare un altro lato del personaggio, a voi l'arduo giudizio!
     
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1 replies since 1/8/2015, 08:19   34 views
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