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Lukez

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    W.O.A. IV
    6 WORDS
    ♛ winner: Krios ♛

    LUKEZ

    Non so. Non sono un dottore.


    WNKxCWY

    TERMINE ULTIMO: 24 AGOSTO

    REGOLE AGGIUNTIVE W.O.A. VI
    - La frase data come traccia dovrà concludere la vostra opera. Ogni altra conclusione invaliderà la prova che non sarà considerata come in gara. Potrete ovviamente utilizzarla, se desiderate, in altri punti del vostro racconto.
    - L'immagine che fa da sfondo alle parole non deve essere considerata come elemento fondamentale da tenere in considerazione.
    - Talvolta nella traduzione del testo può essermi scappata una parola di troppo per esigenze linguistiche, spero possiate capirmi. Ho cercato in tutti i modi di attenermi alle sei parole, a volte però non è stato proprio possibile.
     
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    ussp90G

    Black Crateris {III} Energia Rossa Black Saint

    Why Always Me
    I



    Ma perché le cose peggiori toccavano sempre al sottoscritto? Insomma non poteva essere un caso che, da quando ero capitato sulla Dead Queen Island e avevo ricevuto la mia Cloth, mi erano state assegnate addirittura tre ricognizioni esterne nell'arco di pochissimo tempo; che diamine, io avevo accettato di lavorare con quella matta di Estelle apposta per ridurre al minimo le mie uscite dall'isola, ma a quanto pareva non serviva, il grandissimo bastardo che assegnava le missioni ai Black Saint doveva provare un fortissimo divertimento sadico nello spedirmi fuori a rischiare la pellaccia in un mondo ormai dominato dalla Corruzione; sperai davvero di riuscire a sapere chi era il responsabile di tutto quello, così, giusto per fargli sapere quanto approvavo l'equa suddivisione dei compiti. Ovvio però, se si fosse trattato dell'individuo che ormai avevo soprannominato "Big Boss" non avrei fatto altro che piegare la testa e accettare le sue decisioni senza fiatare, già solo percepire da lontano quel suo Cosmo assurdamente potente mi faceva venire i brividi e versare litri di sudore freddo, figuriamoci che sarebbe potuto succedere se si fosse arrabbiato proprio contro il sottoscritto, che cacchio, solo avvertirlo da distanze siderali mi dava la sensazione di precipitare in un vero e proprio buco nero.

    In realtà una vaga idea del perché mi fossero stati assegnati talmente tanti incarichi ce l'avevo, ed era anche piuttosto sgradevole; semplicemente io ero l'ultimo arrivato, il novellino della situazione, quindi tutti si sentivano autorizzati a sbolognarmi gli incarichi più rognosi senza che io potessi fare o dire nulla per oppormi, tanto ero "quello nuovo" e il mio parere valeva meno della merda per strada. Certo, era estremamente ingiusto e molto poco gratificante, ma purtroppo era quella la realtà dei fatti e non avrei potuto scapparvi in nessun modo; c'era tuttavia un modo per evitare che tutto quello schifo mi ricadesse addosso, potevo riuscire a smetterla di essere considerato come l'idiota della situazione e quel modo era uno solo, diventare una Bestia Nera. Certo, avrei dovuto sopportare addestramenti inumani per riuscirci, dovevo riuscire a dimostrare di poter divenire importante per l'isola, tuttavia contavo di farcela, dopotutto ero sopravvissuto a cose ben peggiori... forse.

    Un onda più forte del solito fece sobbalzare la navetta in cui ci trovavamo sia io che la mia squadra di soldati, provocando una reazione piuttosto forte in uno di essi che soffriva evidentemente il mal di mare. Mi venne quasi da ridere quando vidi che ormai la maschera antigas lo stava soffocando, sebbene gli appoggiai la mano sulla spalla per fargli capire che il suo superiore lo supportava, alla fine non ero l'unico molto poco soddisfatto di quell'incarico. Già, l'incarico, mi ero quasi scordato dell'ingrata missione che mi era stata assegnata, ossia trovare la squadra di ricognizione che ormai da tre settimane non accennava a tornare e, nel caso, recuperare quanto più possibile dai loro cadaveri. Oh cavolo, il soldato di prima, in seguito ad un altro scossone, dovette togliersi la maschera, sporgersi oltre il parapetto e vomitare in pieno mare. Era assolutamente esilarante, tanto che gli altri soldati stavano sghignazzando brutalmente, tuttavia io non potevo certo deridere il mio sottoposto, non sarebbe stato degno di un buon capo.

    Su, soldato, vedrai che starai meglio... davvero non abbiamo nulla per il mal di mare?

    Il cenno negativo del nostro medico fece precipitare il resto della barca in una condizione di assoluta ilarità, sebbene il povero ragazzo non avesse sentito nulla visto che era piuttosto impegnato; forse non sarebbe stato il caso di mandarlo fuori con noi, avrei dovuto lasciarlo a guardia della navetta.

    Signore... davvero starò meglio?

    Mi limitai a scrollare le spalle con aria indifferente.

    Non so. Non sono un dottore.


    Bad Discoveries
    II


    Alla fine quel povero soldato era rimasto a guardia della navetta, com'era giusto che fosse date le problematiche patite durante il percorso di avvicinamento, tuttavia quel fatto presto perse importanza, diventando marginale. Innanzitutto trovammo attraccato il motoscafo della precedente squadra ancora con tutte le strumentazioni e attrezzature in dotazione, inoltre era anche in ottimo stato. Beh, un messaggio più chiaro di quello non avremmo mai potuto desiderarlo, questo restringeva le alternative solamente a due, visto che il loro mezzo di trasporto era praticamente integro: o non avevano voluto andarsene, e dubitavo molto che fosse questa la soluzione, oppure non avevano potuto... chissà, forse erano troppo morti per farlo. In quel momento tutta l'ilarità che i miei soldati avevano provato ricordandosi del loro compagno in preda al mal di mare svanì nel nulla, ormai il tempo delle risate era finito, adesso iniziava la parte difficile del nostro lavoro; le direttive erano chiarissime, dovevamo come minimo recuperare uno dei chip in dotazione per capire cosa poteva averli eliminati e potercene difendere in futuro, tuttavia potevano esserci quantomeno degli inconvenienti. Se qualcosa aveva eliminato una squadra di dieci soldati, tutti bene armati e anche meglio addestrati, sicuramente non era esattamente debolissima; certo, la squadra precedente aveva solamente un inesperto e debole Black Bronze dell'Idra a guidarla e questo era sicuramente un punto in nostro favore, dopotutto io ero un Black Silver di tutto rispetto, tuttavia avevo imparato che la supponenza molto spesso era qualcosa di estremamente letale, quindi mantenni comunque un elevato livello di guardia.

    Infine ci avviammo nell'entroterra abbandonando la costa, dovevamo essere da qualche parte in Africa, sperando di trovare quantomeno uno dei cadaveri dei nostri compagni, personalmente avrei preferito fosse il Black Saint che li guidava, recuperare il chip che aveva registrato tutto quello che era successo e tornare sulla Dead Queen Island quanto più in fretta possibile; più facile e immediato di questo non si poteva... ah, giusto, avrei anche dovuto riportare l'armatura del perdente che aveva fallito nel riportare a casa i suoi soldati, tuttavia questo era secondario: la priorità era il chip, poi far tornare i miei uomini sani e salvi, per ultimo veniva il recuperare quella patetica armatura. Beh, sicuramente una Cloth come quella poteva essere più importante del dispositivo di registrazione, tuttavia non avrei fatto correre nessun rischio non necessario ai miei soldati, la missione era semplicemente capire che era successo ai tizi mandati in ricognizione e riportare quanto possibile, se non fosse stato possibile tornare con entrambe le cose allora non avrei mai ordinato a nessuno di morire per portare a termine un compito inutile come quello, che ci pensassero poi le Bestie Nere alla Cloth se era così importante... eh, avevo anche la scusa pronta, dopotutto io ero il novellino, non potevano aspettarsi che facessi cose trascendentali; a quanto pareva c'erano lati positivi anche nell'essere l'ultimo arrivato.

    Signore... venga a vedere.

    Uno dei miei uomini mi indicò di muovermi oltre un gruppo estremamente folto di alberi e, dal tono che aveva utilizzato, riuscì ad intuire che non avrei trovato nulla di piacevole. Previsione rispettata in pieno, non c'era che dire, solo che non mi sconvolse più di tanto. Si, ormai ero talmente tanto abituato a spettacoli macabri e insoliti da non sentire più nemmeno quella sensazione di puro orrore dei primi tempi, il trovarmi di fronte a spettacoli di morte e devastazione non mi provocava più nient'altro di diverso dal desiderio di andarmene subito, niente sensazioni particolarmente sgradevoli o conati di vomito, ero freddo e impenetrabile con il ghiaccio che creavo. Ripensandoci era molto strano, soprattutto considerato che certe cose le avevo sempre sofferte nei primi tempi dell'apocalisse, evidentemente l'aver risvegliato il Cosmo aveva cambiato in maniera estremamente radicale il mio modo di pensare e vedere le cose... si, era sicuramente quello, adesso indossavo una Black Cloth, avevo troppo potere e responsabilità per permettermi di essere destabilizzato da una cosa banale come quella; ero semplicemente diventato arido, la mia anima si era trasformata in un deserto inospitale dove i sentimenti deboli non potevano sopravvivere, ormai si trattava solamente di puro istinto di conservazione, avevo scelto di uccidere ogni sentimento da debole essere umano per non rendere troppo traumatiche le atrocità che avrei visto e commesso.

    I cadaveri della squadra di ricognizione si trovavano lì, erano buttati con malagrazia sul terreno erboso della foresta e giacevano nella posizione casuale della morte, stranamente non sembravano presentare eccessivi danni, avevano solo segni di alcune contusioni che si intuivano fortissime, come se qualcuno li avesse pestati in maniera estremamente pulita, solamente uno di questi aveva la parte inferiore del corpo staccata dal resto e apparentemente introvabile. Non c'era tempo di ammirare quello spettacolo di morte, dovevamo fare il nostro dovere prima che la cosa che aveva fatto quella strage decidesse di tornare per vedere se c'era qualcos'altro da finire, feci immediatamente cenno al resto della squadra di fare ciò per cui eravamo giunti lì. I soldati si misero al lavoro sui chip, cercando quelli che erano rimasti integri, io invece trovai immediatamente il povero Black Bronze, facilmente riconoscibile per via dei numerosi frammenti di armatura sparsi attorno al suo cadavere e, in alcuni punti, conficcati a forza nel cadavere dell'ormai defunto Black Saint come se vi fossero stati spinti da un'immensa forza. Mi misi immediatamente al lavoro, prendendo lo speciale contenitore che serviva a trasportare le Cloth fatte a pezzi, provando a riunire quanti più frammenti di armatura possibile; fu un impresa sufficientemente ardua, era ormai tutto frammentato e ridotto a pezzi estremamente ridotti, la parte peggiore tuttavia fu quella di estrarre i pezzi dal cadavere ancora caldo dell'uomo. Non tutti erano conficcati in maniera da essere visibili, per prenderne alcuni dovetti infilare la mano estremamente a fondo nel petto del cadavere del Black Bronze, tuttavia riuscì a recuperarne quantomeno un quantitativo decente, per quanto mi riguardava il mio lavoro finiva lì, non mi importava se era evidentemente incompleta, si sarebbero arrangiati con quello che avevo raccattato. Non avrei rischiato la vita dei miei uomini per un solo secondo di più.

    Quando fui sul punto di ordinare ai soldati la ritirata, mi accorsi che tre di loro erano chini su uno dei cadaveri. Gli feci cenno di spostarsi e vidi che, con mia grande sorpresa, era ancora vivo. Nel suo sguardo c'era ancora un barlume di luce e vita, si vedeva che era consapevole di sé stesso e di quello che gli era successo, tuttavia il suo corpo era in condizioni disperate, il medico aveva già messo via la sua strumentazione facendomi cenno negativo con la testa. Il soldato mi fissò negli occhi per qualche secondo, poi fece quello che assomigliava più ad un gorgoglio che a un respiro, infine il suo sguardo si fece vitreo e perse ogni barlume di vita.

    Signore... se fossimo arrivati prima avremmo potuto salvarlo, lui e tutti gli altri... potevamo farlo?

    Lasciai fuoriuscire il sospiro scocciato dell'esperto a cui è stata posta una domanda stupida da un subordinato più giovane e non pratico delle cose del mondo... ma perché aveva fatto quella domanda a me e non al nostro medico? Che cosa ne sapevo io? Tuttavia, nonostante fossi scoglionato al massimo nel rispondergli, ebbi uno strano senso di dejà vù.

    Non so. Non sono un dottore.

    Heart of the Underdog
    III



    Eravamo infine giunti alla fine della nostra missione. Non che fosse stato qualcosa di eccessivamente complesso o pericoloso, anzi, si poteva dire che la missione fosse stata completata brillantemente e con successo; eravamo andati, avevamo preso quello che dovevamo prendere ed ora stavamo tornando a casa solcando i mari senza colpo ferire, quello che dovevamo fare era stato fatto perfettamente ma... allora perché mi sentivo così? Perché non ero felice di star tornando sulla Dead Queen Island? Perché mi sentivo depresso, perché avvertivo insoddisfazione per quello che avevo fatto? Perché non ero felice di come era andata a finire la missione. Fu strano realizzare questa semplicissima verità, ma io non ero felice di come ero uscito da quella foresta; la mia parte logica e razionale sapeva benissimo ce ero stato fortunato a finire così, sarebbe potuta andare molto peggio, tuttavia il me emotivo e impulsivo aveva sperato fin dal'inizio che l'epilogo fosse diverso. Io volevo salvare tutti. Quando me ne resi conto dovetti trattenermi dallo scoppiare a ridere per quanto era stupida la mia ingenuità, ma io avevo avuto il desiderio recondito di trovare qualche superstite della squadra di ricognizione, avrei voluto salvare almeno una vita da morte certa, invece l'unica cosa che avevo trovato era stata una strage indiscriminata.

    Ero patetico, tutto quel blaterare sull'essere totalmente arido e impassibile di fronte alla morte non era nient'altro che un modo per ingannarmi da solo, anche se in realtà non era stato lo scoprirli morti quello che mi aveva ferito, in realtà quello che mi faceva male era la consapevolezza che avrei potuto trovarne qualcuno vivo se solo mi fossi sbrigato, se solo fossi riuscito ad arrivare qualche istante prima. Ormai il mio animo, privo dell'illusione di non provare più nulla, era rimasto con un'unica e profondissima voragine in prossimità del cuore... ero davvero patetico, quell'armatura che indossavo non attestava la mia forza, era solamente il simbolo del mio fallimento com Black Saint e essere umano.

    Mi chiesi se avrei potuto trovare una specie di cura, una medicina che avrebbe guarito le ferite del mio animo, ma la risposta me la diedi da solo e, stavolta per la graffiante ironia del pensiero che mi era venuto in testa, trattenni nuovamente una risata

    Non so. Non sono un dottore

    DROhnZw
    narrato • parlatopensatoparlato altriparlato altri 2

    UIxpvVh
    Note Well, nulla da dire, ho provato a rappresentare l'interiorità di Yoshiro in tutte le sue sfaccettature, ambizioni, ideali e paure, giocando intorno alla frase assegnatami. E nulla, spero che vada bene.

    Ah, il fatto di non aver presentato la cosa che ha ucciso la squadra precedente è intenzionale, userò questo come appiglio per delle role successive in cui Yoshiro sarà ossessionato dal dare la caccia al mostro.

     
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1 replies since 1/8/2015, 08:11   73 views
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