Australian Troubles

Australian Troubles.
Post 2

La Vespa che aveva preso in prestito andava benissimo. Una Rally 200 vecchia e ammaccata, ma con un motore che faceva invidia.

Il ragazzo indossava un grosso telone sistemato come una tunica per proteggersi dalla polvere, più degli occhiali abbastanza grandi per poter guardare dove andava senza lacrimare ogni venti secondi. Il caldo asfissiante non gli dava molto fastidio. Quello che davvero lo irritava era il sangue appiccicoso sulle mani.

Era capitato in quel postaccio dopo aver viaggiato in mare su una zattera fatta di taniche di benzina vuote. Non aveva la minima idea di quanto tempo avesse trascorso su quella bagnarola. Dopo aver raggiunto la costa si era messo il suo magro bagaglio sulle spalle ed aveva cominciato a fare quello che faceva sempre:
Camminare.

Giorni di marcia lo portarono nei pressi di una cittadina dall'aspetto orribile. Le case erano tutte danneggiate in modo allarmante. Un cartello era conficcato in una parete di una casetta di legno, sul quale c'era scritto quello che forse era il nome del posto.

Halifax
Il luogo sembrava deserto, ma mesi di vita merdosa nelle terre desolate lo avevano reso meno sprovveduto. Infatti da una di quelle case diroccate spuntò fuori un vecchio con una divisa da meccanico. Impugnava una mazza da cricket e buona parte della pelle del viso gli era caduta, mostrando fibre muscolari dal malsano colore blu scuro.

Ya'r very far from home, bloody wanker! Disse il vecchio
Il cavaliere di Gea si guardò intorno per un momento, per poi puntare l'indice verso se stesso e dire Ma che ce l'hai con me?

Dalle porte e finestre della casa alle spalle del vecchio si affacciò una decina di visi deformi di uomini e donne, tutti con intenzioni poco amichevoli tradite dai loro sguardi truci.

AH, COME MI PIACE QUESTO LAVORO!

Ci mise circa mezz'ora.
Quella gente era stata molto sfortunata, col passare del tempo sarebbero decaduti ancora di più fino a diventare masse tentacolari senza alcun tipo di controllo.
Pensò di aver fatto un'opera di carità invece di una strage, mentre estraeva la mazza da cricket dalla testa del vecchio. Decise di portare con se l'arma. Non si sa mai

Il mezzo lo aveva trovato appoggiato al muro del retro della casa, avvolto dal telone che ora indossava. Non aveva voglia di entrare nelle altre case, era stato fortunato ad aver trovato solo un gruppo di corrotti dagli istinti omicidi, non voleva nemmeno pensare a cosa potessero nascondere le altre mura.

Era assorto nei suoi pensieri, quando percepì un'energia grandiosa poco distane da lui. Un cosmo molto potente si era manifestato.

Spinto da una curiosità irrefrenabile si accinse a vedere chi o cosa era in possesso di un'energia tanto grande.

Quando qualcosa cominciò a definirsi all'orizzonte, spense il suo scooter e scese, impugnando la mazza da cricket. Era troppo lontano per vederlo bene, da li riusciva solo a distinguere un ragazzo biondo con una particolare attrezzatura addosso.

Decise di presentarsi come si deve.
Inspirò profondamente, immagazzinando quanta più aria possibile nei polmoni, per poi urlare con ogni fibra del suo essere:

YOOOOOO DIIICCKHEEEAAAAAAD WAZUUUUUUUUUP?

narrato; pensato; parlato; parlato altrui

Australian Troubles.
Post 4

Dopo essersi sfogato per bene con quell'urlo animale, Bieffe tornò alla sua Vespa, e da una busta contenente delle provviste tirò fuori qualcosa con cui fare uno spuntino:
Una grossa busta di Doritos ed una bottiglia di Mountain Dew.
Le aveva trovate nella casa ripulita poco prima, spinto dall'urgenza di trovare qualcosa da mettere sotto i denti.

Aperta la busta e messa la mazza da cricket nella cintura, il biondo corse a velocità immane verso di lui, fermandosi a pochi metri dal ragazzo raptor. Quella velocità non aveva nulla di umano.

Eeeeeeh, eccone un altro pensò seccato, mentre si puliva una mano e la ficcava dentro la busta, prelevando una generosa manciata di patatine.

Ascolta attentamente, ragazzo. Io potrò anche essere davvero dickhead, ma tu.. hai intenzione di farci piombare addosso tutti i corrotti del circondario?! Ammesso che tu non sia contagiato, caso in cui ti suggerisco caldamente di cominciare a correre e goderti l'adrenalina prima della fine. Sentenziò il biondo, mentre Bieffe si scolava la bottiglia di gazzosa.

Cazzo vuoi te? Fu quello che disse mentre si puliva le mani dalle briciole. Chiunque avesse di fronte era un tipo abituato a vedere contagiati e cose fuori dal normale. Il vestiario nero gli suggeriva qualcosa, ma non era del tutto sicuro della reale appartenenza del suo interlocutore.

Eppure c'era qualcosa di strano.
Il biondo emanava una sensazione ambigua, un'aura che sembrava deformargli la figura, rendendogli un aspetto sinistro. Sinceramente a Bieffe non importava molto, era troppo occupato a grattarsi il sedere.

Maledetta Vespa dalla sella rovinata

Eh già.. E' davvero un piacere incontrare persone nuove...
Al suono di quelle parole, Bieffe scrollò le spalle e roteò gli occhi, cominciando a impugnare la sua arma improvvisata.

Ufff, li incontro sempre io questi soggettoni. Senti, io non-

Di colpo il Biondino corse a velocità folle verso di lui. Era veloce, estremamente veloce. Bieffe riusciva a malapena a distinguere i tratti del ragazzo. Una voce diversa da quella di prima lo raggiunse.

Non so chi tu sia o che intenzioni abbia, so solo che ti conviene farmelo sapere al più presto.

Bieffe era spiazzato da quella sorprendente velocità, ma non andò in panico per così poco. La traiettoria del suo assalitore suggeriva che si sarebbe diretto alle sue spalle. Il cavaliere di Gea aveva solo bisogno di girare le caviglie, come se stesse facendo una piroetta.

Pirouette, Mon'amie.


Ci riuscì per un soffio, un solo momento in più e la partita sarebbe gia stata persa. Il biondo in vestiario nero quasi riuscì ad assumere una posizione di vantaggio, ma ora la situazione vedeva i due figuri uno davanti all'altro, con Bieffe avvolto in quel mantello di fortuna e che puntava la sua arma verso il nemico.

Durante la manovra difensiva, la busta di patatine cadde per terra. Bieffe la osservò con l'espressione di chi non crede a cosa sta guardando.

MA TI SEI RINCRETINITO? Ma era necessario fare tutto questo casino?!? Disse con voce arrabbiata.
Ma che cazzo vuoi da me, brutto scemo di guerra, sai quanto è difficile trovare dei strafottutissimi Doritos che non siano merda oggigiorno? Ma tu no, te ne sbatti, devi fare il gradasso dal cazzo piccolo e venirmi incontro come un ritardato. Volevi sapere chi fossi? Va benissimo, te lo avrei detto MA STAI CALMO PORCA PUTTANA LURIDA.

Con queste ultime imprecazioni agitò il braccio verso il biondo, senza calcolare che era in preda alla rabbia. Il cosmo fluì automaticamente fino alla punta delle dita, rilasciando decine di lame che avrebbero sicuramente dato fastidio alle carni del suo assalitore se non si fosse protetto a dovere.

Non potendo fermarsi, Bieffe contemplò ciò che aveva appena fatto con una parola.

Whoops

narrato; pensato; parlato; parlato altrui

Australian Troubles.
Post 7

Lo colpì abbastanza duramente. Le lame di cosmo avevano sbudellato una copertura metallica uscita da chissà dove, lanciando il povero malcapitato qualche metro più indietro.
Bieffe si guardò la mano che aveva generato tutto ciò.

Minchia, figata!

E sarei io quello fuori di testa, eh? Lo accusò l'altro. Era giustamente irritato dalla faccenda, ma era pur sempre lui quello che si era avventato sul suo interlocutore brandendo un coltello. Bieffe alzò la mano, come per iniziare a spiegare le sue ragioni (Dopo aver definito il biondo un emerito coglione), ma fu interrotto dall'improvviso rumore di acqua e cemento che si crepava ed esplodeva. Ora i due vagabondi avevano di fronte tre creature dalle fattezze di coccodrilli bipedi. Un odore di fogna aveva impregnato l'aria circostante

Cominciò a pensare che urlare come aveva fatto non era stata una grande idea.
Bon, ho fatto la frittata, almeno divertiamoci, no?

Ehi tu! Temo che dobbiamo mettere da parte i fatti nostri, questi simpatici bestioni vogliono farci la pelle!!
Bieffe guardò il biondo con un'espressione annoiata. Lo conosceva da dieci minuti e già gli stava sul cazzo, tutto con quell'aria da bellimbusto, quei capelli biondi, il fisico snello e l'espressione a non te lo mando a dire e-

Si ok cazzone cretaceo, dopo lo inviti a cena, ma ora hai altri problemi.
Per la precisione erano tre grossi problemi, squamosi e incazzati come belve. Ridacchiò pensando al fatto che di solito quello incazzato e squamoso era lui.
I tre esseri si divisero: due si sarebbero occupati del biondino, il quale aveva già alzato le difese con qualcosa che sembrava una ciambella di metallo che circondava il terreno intorno a se. Il ragazzo alzò le sopracciglia, rendendosi conto delle grane che avrebbe dovuto affrontare se si fosse scontrato con uno così. Sicuramente ci avrebbe rimesso qualche fetta di muscolo e alcuni tendini.

Si girò verso l'uomo-coccodrillo, deciso a divertirsi un po'. Ne era passato di tempo dall'ultima volta che si era fatto una buona risata.

I RAPTOR disse con fare drammatico Li sentite? Li sto evocando! Decine, centinaia di migliaia di raptor verranno a prendervi si mise le mani sulla faccia, facendo mosse volutamente esagerate. Mentre parlava, una testa di raptor aveva preso forma poco sopra di lui.

Stanno arrivando e vi mangeranno tutti!
Tre secondi di silenzio.

Perché io sono B.F.G. CAVALIERE DELL'UTHARAPTOR OSTROMMAYSORUM!
Altri tre secondi di silenzio, nei quali la testa di raptor divenne più definita e minacciosa. Enormi zanne puntavano da quelle fauci minacciose.

KEHEHEHEHEHEEH...no sto scherzando, non arriveranno altri raptor disse passandosi il pollice e l'indice sugli occhi. Qui basto io.

Alzo la mano libera e afferrò una manciata di denti della figura sopra di se. Con un violento strattone riusci a strapparne tre belli grossi. Non sapeva cosa aveva in mente il trio scaglioso, ma non era nulla di buono. Aveva intenzione di colpire duro e per primo, in linea con il detto di Napoleone “Chi colpisce per primo, colpisce due volte.”

Si caricò usando la tecnica di chi lancia a baseball, alzando anche la gamba sinistra. Fece schizzare i denti\proiettili verso la creatura, mirando alla faccia del suo nemico.

PALLA!

narrato; pensato; parlato; parlato altrui

Australian Troubles.
Post 9

L'attacco non ebbe l'esito sperato. BFG capì che tre soli denti esplosivi non sarebbero bastati su quella pellaccia dura.

La prossima volta te li ficco in culo quei cosi, vediamo come poi fai lo spaccone, futura-borsetta.

Il restante duo di mostri emise un orribile ruggito che squarciò l'aria. Il livello dell'acqua cominciò a salire fino al bacino del cavaliere. Le cose stavano prendendo una piega leggermente sfavorevole.
LEEEEGGERMENTE.

Un terzo ruggito, da parte dell'avversario primario di Bieffe, precedette l'oscurità. Il buio scese sul campo di battaglia, portando un senso di oppressione non indifferente. Solo la sinistra luce negli occhi dei mostri penetrava quell'osscurità. Grossi casini si prospettavano all'orizzonte.
Enormi casini.

Cercò di analizzare la situazione, anche solo un po': tre nemici duri e incazzati dalla potenza non definita, vista ridotta, circondato dall'acqua e dipendente da un'alleanza con uno che sembrava uscito da una boy band. Tipica vita da wasteland corrotta.

Ehi tu, hai voglia di tornare a casa? Cerca almeno di costringere quell'affare a riaccendere la luce mentre provo a tenere a bada questi due cucciolotti eh? Non dovresti avere grossi problemi con uno solo, che ne dici?

Fissò il suo compagno di sventura con uno sguardo incredulo. Va bene che era potente e le sue abilità potevano avere tante applicazioni pratiche, ma non aveva nessuna autorità su di lui. Ma proprio nessuna.

Non dirmi quello che devo direfarebaciare!

Il rumore dell'acqua in movimento lo riportò coi piedi per terra.
Qualcosa di grosso stava arrivando, un'onda anomala verso i due malcapitati, a giudicare dal ritiro dell'acqua, per di più un attacco cosmico da quello che percepiva Bieffe.

Un secondo picco di cosmo, diverso da quello trovabile in natura, giunse all'attenzione di Bieffe. Ormai aveva riconosciuto abbastanza quel tipo di energia da capire che l'uomo che controllava il metallo era uno di quei bimbi speciali che si facevano chiamare Black. Gentaglia eterogenea, tecno-fanatici e dalla sicurezza irritante.

Bieffe li chiamava “Gli eterni adolescenti.”

Il biondo si trasformò in una sgraziata massa di metallo, una colonna dall'aspetto irregolare fissata al terreno. La colonna umana cercò di avvertire il soldato di Gea, evocando altruisticamente un palo come punto di appiglio. Bieffe pensò che era un gesto sorprendentemente altruistico da parte di uno di quella banda, ma non aveva tempo di sentenziare. L'onda anomala stava arrivando.

Decise di usare il palo di metallo non come appiglio, ma come trampolino.
L'acqua ora era abbastanza bassa da permettergli di saltate. Un balzo con abbastanza forza nelle cosce ed era appeso alla trave come una scimmia. Mentre il muro d'acqua era sempre più prossimo, creò una semplice struttura di cosmo instabile davanti a se, prima di scattare con quanta più velocità possibile verso l'onda.

L'impatto fu terribile. L'acqua schizzò in ogni direzione all'impatto delle due masse, ma l'onda non si fermò. Poco male per il ragazzo raptor, la sua idea era quella di fiaccare il colpo il più possibile, e ci era riuscito. Quando l'acqua lo colpì, ebbe lo stesso effetto di uno schiaffone a mano aperta sulla faccia: Lo scombussolò e gli fece un gran male superficiale, ma nessuna ferita visibile.

Dopo essere ruzzolato un paio di metri, si rialzò e si ricompose, massaggiandosi la faccia. Era ancora tutto intero, ma aveva perso la sua arma di legno, trasportata via dall'acqua. In compenso trovò il palo di metallo davanti a de, urtandolo con un piede. Forse era stato sradicato dal terreno dalle forze combinate di onda d'urto e acqua. Immerse la mano in quelle dita d'acqua e lo tirò fuori, mentre un'altra idea balorda e dalle minime possibilità di riuscita gli percorse la mente.

Ok PsycoBiondo Disse, senza sapere con precisione dove il ragazzo si trovasse, l'unica cosa che riusciva a vedere bene era la luce assassina degli occhi del suo avversario Ci sto, io mi occupo di uno di questi cazzoni, tu tieni occupati gli altri due finché non vengo a darti una mano. Se volevi un'occasione per metterti in mostra posso solo dirti una cosa...

Poggiò una mano su una delle estremità del palo di metallo, cospargendolo della sua miscela cosmica brevettata. Il punto più visibile e invitante dell'avversario era ancora la sua faccia, e Bieffe voleva provare un altro scherzo.

Prova a spaventarmi.

Corse a tutta velocità verso il mostro, impugnando l'asta come la lancia di un alabardiere, con l'estremità incantata verso l'abominio. Voleva colpire il viso del nemico ancora una volta, e sperava soprattutto che l'istinto animale del coccodrillo si facesse vivo, portandolo ad aprire la bocca per masticare l'arma improvvisata. A quel punto Bieffe avrebbe fatto esplodere la bomba di cosmo, costringendo il mostro ad una visita odontoiatrica obbligatoria.

Spicy meatball

narrato; pensato; parlato; parlato altrui

Australian Troubles.

Che giornata. Che SPLENDIDA giornata.

Tecnicamente non riusciva a capire se fosse ancora giorno o pomeriggio inoltrato, il giochetto del buio perpetuato dai lucertoloni aveva avuto un leggero effetto distrurbante sulla sua concezione del tempo, ma il ritorno della luce stava rendendo tutto molto più facile. Aveva messo a segno proprio un ottimo colpo questa volta, e l'esplosione lo aveva rispedito indietro, vicino al punto di partenza

Comunque è IL lucertolone puntualizzò Bieffe a mente, dopo aver visto che i tre amigos si erano fusi in un unico essere abominevole e raccapricciante. Non così abominevole e raccapricciante come suonava, ma di certo non piacevole alla vista. Una grande energia proveniva dall'ammasso scaglioso a tre teste, come se stesse cercando di prepararsi per un colpo assurdamente potente.

PREPARATE IL LAZEROOOOONE Urlò il cavaliere di Gea, ridacchiando tra se e se.

In quel momento vide in faccia il suo collega di sfortune. Il biondo aveva una determinazione nello sguardo che solleticò l'ammirazione del sauro. Non fece in tempo ad osservare bene i suoi occhi che una grossa struttura metallica allungata letteralmente si costruì sotto i suoi occhi. Il rumore che faceva, l'odore di ferro che emanava, tutti indizi abbastanza rilevanti per giungere ad una conclusione:
Quella non era un'illusione.
Quella merda era seria.

Si lisciò il mento e le guance con la mano, pensando al da farsi per sopravvivere. Passati due secondi trovò la risposta, ovvero che non c'era moltissimo da fare se non dare man forte al bimbo speciale coi pupazzi metallici.

Il suo cosmo brillò.
Si lisciò i denti passandoci sopra la lingua, mettendosi in posizione da scattista. Il piano era di una semplicità disarmante:

Intuendo che il serpente metallico non se ne sarebbe stato li fermo come un soprammobile in ferro battuto, Bieffe avrebbe colto l'occasione per "sfruttare la scia" del movimento del costrutto, poi, al momento giusto (ovvero quando il serpente avrebbe impattato\avvolto il mostro, non era ben sicuro cosa avesse in mente il biondo e sinceramente non gli importava) sarebbe sbucato fuori e avrebbe dato un bell'assaggio di "Vaffanculo" al rettile al tre teste, dritto in mezzo alle gambe.

Proprio mentre finì di creare la struttura di cosmo instabile, la bestia di metallo scattò verso il mostro.
Finiamola con queste stronzate pensò. Aveva voglia di trovare le sue provviste e spazzolarsi il sacchetto di Doritos di riserva. Bieffe corse, pensando che forse ne avrebbe offerto qualcuno al biondino.

narrato; pensato; parlato; parlato altrui