[TRAMA] Dormi Piccola

Attività Aperta Post Maelstorm

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    Tutto era morto...tranne la guerra

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    Anita ♦ Energia Viola ♦ Gold Cancer {VII}
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    # L'ultima Lezione
    Post I



    Un Candido letto,
    i capelli bianco cenere
    e il viso sereno.

    Era cosi che stava Anita, distesa sul suo letto. Da quando era stata posseduta da Hel la Gold Saint non si era più risvegliata e dormiva un profondo sonno dal quale sembrava impossibile svegliarsi. Di tanto in tanto qualcuno di loro passava di li, si sincerava delle condizioni della ragazza senza vedere miglioramento alcuno.

    Si sarebbe svegliata prima o poi?
    Chi lo poteva sapere, eppure non potevano stare li fermi ad osservarla senza far nulla.


    adUw9c6
    narrato ♦ pensatoparlatoparlato altrui

    Riassunto Azioni

    Status Fisico:
    Status Psicologico:
    Status Cloth:

    Abilità
    ESP
    Cancer, forse uno dei maggiori esponenti di questo tipo di poteri, Anita dispone di capacità psichiche al di fuori della norma, seconde forse solo ad Aries: attraverso il suo immenso potere mentale, è in grado di comunicare mentalmente con ogni essere vivente che sta nel suo campo percettivo, oppure senza limitazioni di sorta con una persona da lei conosciuta, trascendendo di fatto lo spazio. Di pari passo con questa facoltà vi è da aggiungere le sue doti psicocinetiche. Grazie al potere della mente è in grado di sollecitare la materia come meglio desidera, arrivando a muovere sia un atomo che una montagna con lo stesso sforzo e non accusando la minima stanchezza. Le sue facoltà psichiche sono immense e non vi è limitazione di sorta se non la sua fantasia.

    Sekishiki
    Probabilmente questo è il vanto stesso di Cancer, ovvero la capacità di interagire con lo spirito e con le anime dannate. Il ruolo di cancer è quello di guardiano dello Yomotsu Hirasaka e grazie a questo ruolo può spostarsi istantaneamente dal mondo dei vivi a quello dei morti senza alcuno sforzo - tale capacità non è da considerarsi utilizzabile in duello. Il suo interagire con lo spirito è diverso da quello di Virgo in quanto non agisce in maniera sottile ma lo usa come una vera e propria arma di distruzione. Cosa può fare Anita dunque? Strappare l'anima da un corpo, distruggerla, incendiarla e tutto ciò che le passa per la mente. Legato a ciò vi è anche la capacità di vedere e percepire le anime presenti nell'ambiente circostante e interagire con loro. Il profondo legame di questo Saint con il mondo dei morti è tale da permetterle tutto ciò e molto altro, infatti gli è anche possibile richiamarli dal mondo dei morti, o spedire entità indesiderate nello Yomotsu.

    Fuoco Fatuo
    Anita è anche in grado di dar vita ad un fenomeno molto particolare che viene definito generalmente 'fuoco fatuo'. Tale capacità consiste essenzialmente nel riuscire a generare delle fiamme che hanno capacità molto particolari. Esse non emettono calore, esse non sciolgono il ghiaccio ma attaccano direttamente l'anima del bersaglio. Si tratta di una manifestazione molto particolare del suo potere spirituale che sono in grado di incendiare e dare fuoco a qualsiasi cosa abbia un'anima; che si tratti di aberrazioni, esseri viventi, evocazioni o attacchi di natura spirituale non ha importanza - ovviamente i costrutti non avendo un'anima non subiscono gli effetti di una simile offensiva.
    Tecniche


    Edited by Gaz - 27/5/2015, 20:57
     
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    Resisti! Combatti!

    Chapter I



    Aveva un pessimo presentimento.
    Uno di quelli che si piantano sotto la pelle e non accennano a voler andar via, qualsiasi cosa si faccia a riguardo. Ecco perchè smise di fare le sue ricerche su legami od eventi particolari legati al luogo in cui ora la Corruzione aveva i cancelli spalancati sulla loro realtà.
    Aveva ancora un pugno di mosche in mano, ma con quei presupposti l'unica cosa che gli ronzasse in testa era andare ad accertarsi che non ci fossero brutte novità riguardo Anita: non poteva degenerare ulteriormente.

    Si assicurò di scatenare il labirinto nel pieno della sua confusione, lasciando solo qualche traccia di cosmo ben nascosta che soltanto gli altri Saint avrebbero potuto sfruttare per superare la sua dimora e raggiungere quella del Cancro, poi indossò l'armatura e si diresse di gran carriera dall'amica.
    Al varco della soglia della quarta casa, Kyros si stava giusto domandando cosa stesse affrontando Anita, come potesse fare effettivamente qualcosa per lei e soprattutto SE fosse stato in grado di farlo.
    L'unica cosa che sapeva di poter tentare era cercare di sfruttare i suoi poteri mentali per raggiungere in qualche modo la coscienza di Cancer, ma voleva farlo prima che tutti gli altri potessero pensare di venire a controllarla, o peggio accorressero in preda al suo stesso campanello d'allarme.

    Vederla così inerme e rappresentata soltanto da un corpo apparentemente vuoto e spento gli faceva male: Anita, che era per un verso o per l'altro quasi una familiare, la stessa ragazza che aveva dimostrato di avere tanto a cuore lui e la sua intera famiglia prima ancora del Santuario stesso, che aveva tentato di fermarlo al fine di proteggerlo nel giorno dell'invasione e confinamento di Nyarlathothep nel suo corpo, che gli aveva trasmesso dettagli sconosciuti sui suoi parenti e mostrato la Biblioteca.. Quella ragazza dall'anima così luminosa, pronta a sfoderare gli artigli e molto altro per sistemare sempre tutto, ora era in balia di chissà cosa e nessuno sembrava poter far nulla.

    Si avvicinò al letto, e recuperò una seduta per non portarle disturbo approfittando della parte di materasso libera, quindi le afferrò semplicemente la mano e tentò un misto tra messaggio telepatico ed illusione mentale.

    Anita, amica mia. Se riesci a sentire queste mie parole, ti prego, cerca una scappatoia per comunicare. Sappi che siamo tutti impegnati a scavare quanto più a fondo possibile per trovare un modo di aiutarti a tornare indietro e non abbiamo alcuna intenzione di fermarci.

    Ritirò la mano dopo averla stretta leggermente, sperando in chissà cosa.

    Quella ragazza aveva già superato molte più cose di quanto una persona normale possa anche solo immaginare in una vita intera, probabilmente ne aveva passate anche più di lui: non poteva essere questa la volta in cui si sarebbe fermata, non in quel modo: Kyros ne era certo. Ci sperava, per lo meno, e avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per fare qualcosa. Stando a quanto gli era stato riferito essere accaduto, la situazione non era affatto rosea, ma Hel non poteva aver fritto completamente la sua essenza e anzi, era quasi certo che fosse tutto parte di un grande piano messo in moto da chissà quanto tempo che continuava semplicemente a muovere i suoi ingranaggi.

    Mentre si distaccava di qualche passo senza togliere lo sguardo dal corpo di Anita, la rabbia giovanile, quella più spontanea e in preda a cui si crede di poter fare di tutto, si impadronì del Rarglove: era un cavaliere d'oro, non ci sarebbe stato intrigo che non avrebbe smantellato a qualsiasi costo per ricambiare i favori della compagna.
    Avrebbe scoperto cosa diamine c'era dietro la follia di Hel, il ruolo di Stormbringer e del Collider del Cern nell'aprire una via alla corruzione e da dove si originasse tale minaccia ora che poteva invadere liberamente.

    Te lo prometto. Smuoverò tutti i piani dell'esistenza per riportarti indietro!





    kJLhRtY
    narrato • pensatoparlatoparlato altrui

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    Nome ~ Kyros Rarglove
    Energia ~ Nera
    Cloth ~ Gold Gemini LV VII
    Stato della Cloth ~ Integra, indossata.
    Condizioni Fisiche ~ Ottime.
    Condizioni Psichiche ~ Preoccupato e determinato.
    Altre Info ~ Et voila, poco altro da aggiungere: sa e tenta di comunicare in qualche modo.

    TECNICHE


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    ABILITA'

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    Dormi, piccola...
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    Parlato - Pensato - Methos

    zxs8EKM


    Rigel aveva appreso per caso la notizia. Era rientrato da poco al Grande Tempio dopo una missione che lo aveva visto accompagnare la sua amica Dhawyth della Vergine in un posto non troppo lontano, e di sfuggita aveva sentito le parole "Anita", "malattia" e "Cavaliere" messe insieme nella stessa frase. Non lo credeva possibile. All'inizio non voleva credere che Anita potesse star male, essere in fin di vita... non lei, che aveva respinto Nasir nello Jamir con tali valore e coraggio da far impallidire quello che lui stesso avrebbe potuto compiere nell'arco di dieci vite con le forze di cui disponeva.

    Ma più il tempo passava, più si susseguivano i giorni e nulla sembrava cambiare al Santuario. Non un briciolo di cosmo provenire dalla Quarta Casa. Forse tutti si sbagliavano, magari lei si trovava nello Jamir per accertarsi che fosse tutto a posto dopo l'invasione fallita dagli Specters; ma purtroppo c'era solo un modo per saperlo.

    Forza, ragazzo. Và da lei.

    Forse non sarebbe uscito da casa se Methos non glielo avesse quasi ordinato. O forse lo avrebbe fatto comunque, chi lo sa. Fatto sta che l'armatura di Altare aveva subito risposto al suo cosmo e aveva avvolto il corpo di Rigel, che dopo un tempo che sembrava essere stato lungo secoli era arrivato sulle scalinate di fronte alla Quarta Casa. Respirando piano entrò, cercando di orizzontarsi seguendo gli inequivocabili segnali dlla presenza di Anita: soldati dall'aria preoccupata vigilavano per tutto il Santuario, nessuno lo aveva fermato alla vista della sua Armatura d'Argento.

    Rigel arrivò all'entrata della camera, e rimase senza parole: Anita era sdraiata sul letto, immobile e bianca come una statua di gesso. Una lacrima salì all'occhio sinistro di Rigel, che cercò subito di ricacciarla indietro: avrebbe voluto correre da lei per abbracciarla, supplicarla di svegliarsi, magari aspettandosi anche che lei avrebbe di colpo aperto gli occhi e che mettendosi a ridere gli avrebbe detto di comportarsi come un bambino.

    Poi notò la presenza dell'altro uomo: tanto era rimasto sconvolto alla vista di lei, che non si era reso conto che in quella stanza era presente un Cavaliere d'Oro. Non lo aveva mai incontrato prima, e studiando la sua corazza riconobbe le fattezze della Sacra Armatura dei Gemelli; il suo proprietario stava lì, inginocchiato ai piedi del letto di Anita, in quello che sembrava un silenzioso e disperato tentativo di raggiungerla.

    Rigel fece qualche passo lungo la parete, senza avvicinarsi: non voleva disturbare quanto stava accadendo, e data la presenza di un suo superiore si inginocchiò rimanendo in silenzio, con lo sguardo inchiodato sul pavimento. Dopo pochi istanti sollevò leggermente il capo per osservare la scena con la coda dell'occhio, ma nulla cambiò. Avrebbe voluto sapere cosa diavolo fosse successo, perchè ANita versasse improvvisamente in quelle condizioni; ma per ottenere risposte avrebbe dovuto aspettare.

    Methos... tu puoi...

    No, ragazzo. Sono uno spirito, ma non posso arrivare a toccare le anime degli altri uomini... non mi è consentito.

    Il ragazzo abbassò nuovamente il capo, sconsolato. Nè aggiunse altro alla conversazione mentale con il suo spirito, si limitò a rimanere in disparte: si sarebbe potuto avvicinare e provare a parlare ad Anita solo se si fosse trovato solo, o se l'altro Cavaliere d'Oro in sua presenza gli avesse permesso di farlo; fino a quel momento non si sarebbe mosso.

    Ti prego, Anita... apri gli occhi!

    Non sapeva se avrebbe potuto fare qualcosa per la sua maestra, ma di certo si sarebbe offerto volontario se ce ne fosse stato bisogno. E se lo avessero rifiutato, Altare avrebbe difeso Cancer fino all'ultimo respiro, come già era successo nel corso della storia.

    zxs8EKM

    T3bUUCc
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Rossa
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Altare {V}
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Illeso.
    STATUS MENTALE - Preoccupato.

    RIASSUNTO AZIONI - Come descritto, arrivo, ci rimango malissimo e mi metto inginocchiato e in disparte fino a nuovo ordine perchè Kyros è un mio superiore.

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE





     
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    ~ Seconda Casa dello Zodiaco ~

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    Atto I
    Dormi piccola


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    Narrato - Parlato - Pensato - Telepatia - Elena - Bambini

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    Eccoci…

    Una sola e flebile parola, pronunciata in modo così distante dal suo modo di essere da farlo sembrare un’altra persona. Abiti assolutamente normali, infilati di tutta fretta per non togliere nemmeno un istante a quella visita. Un cenno del capo per salutare tutti i presenti, che andava a sostituire la sua proverbiale risata contagiosa. In quel triste giorno non vi era nulla da festeggiare, non vi era nulla che potesse rallegrare un momento così terribile.

    Oddio, Anita!

    Elena non riuscì a mantenere la compostezza di Bart e lo superò entrando senza convenevoli nella sala in cui giaceva la ragazza in un coma profondo. Scoppiando in un pianto spontaneo e sentito, la donna strinse la mano della guerriera del Cancro guardando quel suo volto addormentato con estrema preoccupazione.

    Oh, Anita, cosa ti hanno fatto?
    Cosa ti hanno fatto…


    Sapevano bene cos’era accaduto, erano stati avvisati. Ma trovarsi di fronte alle conseguenze fu un duro colpo per entrambi.
    Lo spirito materno di Elena si palesò in tutta la sua sincerità, travolgendo l’ambiente con un dolore intimo e personale. Con un gesto delicato della mano le sistemò una ciocca di capelli fuori posto, come se potesse in quel modo risvegliarla dal sonno.
    Anita era conosciuta da tutti al Grande Tempio, sia per la sua incredibile personalità che per il suo fondamentale coinvolgimento nell’Armageddon. Bart aveva combattuto al suo fianco in più di un’occasione, spalleggiato saggiamente da una ragazza tanto giovane quanto determinata. E, ovviamente, tutto ciò che coinvolgeva il Cavaliere del Toro inevitabilmente coinvolgeva anche la sua famiglia. Specialmente Elena. La donna sapeva quanto Anita era stata importante per tutti loro, soprattutto per i loro amati pargoli. Senza di lei, probabilmente, la difesa del Grande Tempio non sarebbe stata così vittoriosa e molti innocenti avrebbero potuto perdere la vita. Persino i loro figlioli avrebbero potuto essere inghiottiti dalle tenebre dell’Armageddon.
    Oddio che pensiero terribile.

    Dobbiamo fare qualcosa, Bart.
    Ci dev’essere una soluzione.


    Elena lo guardò con quegli occhi imploranti e carichi di lacrime, come se non si potesse capacitare di quella situazione così immutabile. Anche se non era una guerriera, la compagna…ehm, l’amica di Bart aveva uno spirito deciso e incrollabile. Con il gigante aveva passato ogni tipo di sofferenza, sostenendolo in tutto e per tutto nel corso di quei profondi cambiamenti che gli avevano stravolto la vita. Ed ora non si sarebbe mai arresa di fronte a quell’ulteriore difficolta e avrebbe fatto di tutto pur di rendersi in qualche modo utile.

    Veglierò io il suo sonno.
    Mi trasferirò qui con i bambini se necessario.
    Ma dobbiamo trovare una soluzione, una qualsiasi soluzione.

    Vi prego…


    Le lacrime non cessavano di scendere mentre Elena guardava tutti i presenti con profonda disperazione. Sapeva di non essere un Cavaliere, ma non avrebbe esitato un solo istante ad accudire Anita giorno e notte finché non si fosse trovato un modo per ridestarla.
    Il suo sguardo si spostò nuovamente su Bart, come per aggrapparsi ad un’ultima ancora di salvezza. Il gigante si avvicinò al letto e con la mano destra accarezzò i capelli di Anita, poggiando la sinistra sulla spalla di Elena.

    Dobbiamo fare qualcosa.

    Tre parole cariche di profondo significato. Tre parole che racchiudevano lo stato d’animo di Bart. Tre parole scandite e inconfondibili in quel Tempio carico di tristezza.
    Non era abituato ad affrontare un male così subdolo; l’unica cosa che sapeva fare meglio di chiunque altro era prendere a pugni un nemico in carne ed ossa di fronte a se. In quello era davvero imbattibile, ma così, senza nulla da combattere, si sentiva impotente. Probabilmente il male che affliggeva il Cavaliere del Cancro andava oltre la sua comprensione, ma era certo che si dovesse agire cercando qualsiasi soluzione possibile.
    Si scambiò una dolce occhiata d’intesa con Elena, così da spostarsi leggermente dal letto e permettere a tutti di visitare Anita. Fece un respiro profondo per poi guardare i suoi compagni Cavalieri con espressione stranamente seria e tremendamente determinata.
    Ormai il Toro aveva deciso di agire, ma gli mancava ancora il drappo rosso da puntare a testa bassa.
    Dovevano fare qualcosa, ad ogni costo, e Bart sarebbe stato in prima fila contro tutto e tutti.

    Alisia, Daya…

    Due nomi che sembravano pronunciati a caso, ma con uno scopo preciso. Sapeva che la giovane Atena e il biondo, con i loro poteri divini, avrebbero sicuramente avuto maggiori possibilità di capirci qualcosa. Il gigante espanse quindi il suo cosmo in modo lento ma costante, avvolgendo tutta la sala, quasi fosse un fuoco ostinato che brucia per rischiarare le tenebre.
    Il tremendo potere delle stelle fluiva questa volta gentile dal suo corpo, cercando di richiamare l’attenzione di Atena e del Gran Sacerdote. Inoltre, nella sua impossibilità di comprendere a pieno la situazione, Bart sperava che il tepore avvolgente del suo cosmo potesse in qualche modo rappresentare un appiglio per Anita nell’oscurità del suo profondo coma.

    Bart chiama Anita.
    Bart chiama Anita.
    Per favore rispondi.

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    Bartolomeo - Gold Saint del Toro - Energia Suprema
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    Riassunto:
    Elena è disperata, sappiatelo. Si offre di accudire Anita in attesa di trovare la soluzione.
    Bart invece è assurdamente determinato, sappiatelo XD Dategli qualcuno o qualcosa da spaccare altrimenti impazzisce.
    Per il resto fa la cosa più naturale per uno come lui: espande il cosmo per cercare di dare una sorta di input al corpo di Anita, cercando al tempo stesso di attirare in modo esplicito l’attenzione di Alisia e/o Daya. Ovviamente l’azione può essere considerata in qualche modo anche a supporto di ciò che ha fatto Krios prima dell’arrivo degli altri.
    Non sa che altro fare povero Bart ç_ç

    Condizioni:
    Pronto a tutto.

    Abilità:
    -

    Tecniche:
    -

     
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    Nero inchiostro in grigie iridi di lupo

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    Una, nessuna o centomila

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    DORMI PICCOLA

    Non dargliela vinta!


    L'unica volta che l'aveva vista era stata al famoso pranzo in cui tutti i Saints sopravvissuti avevano rinnovato il giuramento, di difendere l'umanità al comando di Athena, innanzi alla Dea stessa. Solo di recente aveva appreso esattamente quale fosse la costellazione madre della Gold che aveva incontrato quel giorno: Anita. Di lei non sapeva altro se non che era custode della quarta casa. A Tessa era sempre preclusa la conoscenza delle cose, si era quasi assuefatta a quello status quo da non farsene più nemmeno un cruccio. Viveva per gli sfollati, si spaccava la schiena dalla mattina alla sera per aiutare a rimettere in piedi case, templi e colonnati, per dare conforto ai malati e moribondi della tendopoli, quando non cercava di evitare che due Saints rincretinite si ammazzassero tra di loro, ma una cosa aveva avuto ben cura di evitare: la frequentazione assidua dei compagni. Aveva maturato via via una più spiccata esigenza di autonomia e solitudine che stava, invero, preoccupando Dimitri ma che lei riteneva necessaria per corazzarsi da altre, inutili, delusioni. Ne aveva già avute troppe. Più aspettative ti crei e più soffri, era ora di smettere di farlo. Aveva sentito rumoreggiare al riguardo di una strana malattia che doveva aver colpito il Gold del Cancro ma nulla più e del resto con i Gold Saints aveva decisamente poco da spartire se non eseguirne gli ordini. Oddio, con Ys avrebbe dovuto trovare modo di discutere su quella partenza che non si era mai consumata ma non ne aveva mai avuto modo. Del resto, come semplice Bronze, non era autorizzata a frequentare le Dodici Case pertanto per quanto ne sapeva lei Anita poteva avere una polmonite come un'unghia incarnita. Ma ora era giunto il momento di scoprire la verità.

    Una giornata come tante, almeno come tale era iniziata, di solito non è così che si dice? Era alle prese con cavi e pulegge, dato che stavano tentando di innalzare un architrave, il volto imperlato di sudore e concentrato con gli occhi castani che palesavano uno spirito discretamente tranquillo quando all'improvviso avvertì l'espandersi inconfondibile del cosmo di Bart.
    *Que? … * pensò immediatamente inquieta. Non è che fosse abitudine del Cavaliere del Toro lasciar scorrere il proprio potere a casaccio. Forse erano sotto attacco. Pronta reagì.
    “Por Dios! Reggi il cavo, devo andare” disse con tono autoritario al soldato che, ignaro di tutto, stava pattugliando il sentiero adiacente. Questi non obiettò, il tono era stato talmente secco, come suono di frusta, da risultare imperativo. Mollando la presa Tessa balzò sopra la roccia adiacente con agilità, ignorando lo sguardo perplesso degli astanti, sparendo oltre il costone alla massima velocità consentita dal suo cosmo, il cuore inquieto. L'ultima volta che aveva avvertito il violento espandersi di un potere dorato erano stati guai con la G maiuscola. Come una nube di fuoco la cloth la raggiunse pochi istanti dopo, quasi in concomitanza con il suo arrivo alla spianata davanti alla Prima Casa dello Zodiaco. Obbediente al richiamo essa si posò sul suo corpo, aggraziato e flessuoso, mentre la giovane perdeva un decimo di secondo a decidere se era il caso di infrangere tutte le regole e tentare la scalata anche senza uno straccio di permesso.
    *Fanculo. Se non mi vogliono mi sbatteranno indietro*.
    In effetti le mezze misure le conosceva poco e Bart era uno dei pochi per i quali provava profondo rispetto per questo mandò a quel paese il protocollo, e tutte le autorizzazioni del caso, e si fiondò all'interno della prima casa. Riusciva a distinguere chiaramente da dove proveniva l'emanazione di Bart, dalla Quarta e uno strano presagio di sventura calò come un ombra sul suo cuore … e se Anita fosse morta e quello fosse lo sfogo addolorato di un compagno d'armi?

    Attraversare le prime due case fu relativamente semplice, o avevano allentato i controlli o semplicemente non serviva più la carta bollata per fare un centinaio di scalini ma alla terza ebbe qualche problema. Per un paio di volte si ritrovò a girare in tondo come una pirla.
    *Ma como? Non può essere sono di nuovo all'ingresso* si disse infatti emergendo nuovamente da dove era entrata. Se fosse stata meno preda dell'ansia e un po' più razionale avrebbe compreso immediatamente che si trattava di un labirinto illusorio.
    “Bueno, sempre quando ho fretta. Odio i Cavalieri di Gemini e le loro trovate geniali” borbottò in tono basso chiudendo gli occhi, sforzandosi di respirare con più calma e concentrarsi. Possedeva anche lei quell'abilità, cavolo, anche se il cosmo del Gold era ben più vasto del suo avrebbe dovuto trovare una traccia che le permettesse di scoprire la reale uscita da quel guazzabuglio di colonne chiaro-scure. Espandendo il cosmo lasciò che esso, e la mente, la guidassero nei meandri deserti di quel tempio da prima camminando con molta circospezione fino a quando non percepì una lieve traccia cosmica che, come il mitologico filo di Arianna, le permise di emergere dal lato opposto della struttura. A quel punto, riaprendo gli occhi sotto il sole grigiastro che troneggiava sulla montagna, si fiondò di corsa lungo gli scalini biancastri saltandoli a tre a tre quando ciò le risultava possibile.

    Fu così che giunse alla fine all'ingresso della dimora di Anita avvertendo, quasi immediatamente, la distinta presenza di altri cosmi pur se in stato quiescente. Un brivido freddo la pervase, dalla testa ai piedi, era successo qualcosa lo sentiva. La presenza degli altri la indusse a non entrare con foga nell'edificio ma quasi in punta di piedi. Il rumore dei propri schinieri sul freddo marmo le parve talmente stridente da essere tentata di levarseli, c'era come un'atmosfera da camera ardente.
    *Non possiamo averne perso un altro. Già troppi sono morti* si disse la spagnola seguendo la scia del potere alleato arrivando a ridosso di una stanza. C'era un giovane che non conosceva, con indosso una cloth d'argento, un nuovo silver probabilmente inginocchiato a terra a ridosso della parete con il capo chino e lo sguardo fisso al suolo.
    *Mierda* riuscì solo a pensare mentre, in punta di piedi per un istintivo rispetto, si avvicinava, elmo levato e tenuto sotto il braccio destro notando da subito la mole enorme di Bart e la minuta figura di una donna al suo fianco. Poco più in là, quando il suo sguardo castano poté cogliere le ombre dell'ambiente, intravvide un letto dalle candide coltri con un gold poco discosto da esso ma non si curò di chi fosse perché le pupille si dilatarono alla vista di Anita, così eterea e pallida. Senza neanche rendersene conto un singhiozzo si strozzò tra il petto e la gola mentre un sordo senso di colpa la travolgeva al ricordo di quell'unico incontro, dove tutto quello che aveva provato per lei era stato un vago fastidio nello scoprire di avere un'altra dalla quale prendere ordini. Quanto suonava idiota ora, innanzi a ciò che mostrava quella stanza, il suo infantile risentimento da bambina viziata.
    “Lo siento” riuscì solo a mormorare con voce incerta mentre una solitaria lacrima solcava il volto abbronzato e scemava lentamente oltre la curva della gota. Il capo chino si chiese che senso avesse per lei restare in quella veglia dove, di fatto, solo chi veramente avesse conosciuto e amato la saint aveva diritto di restare. Le sue radici cristiano-cattoliche emersero spontanee dal cuore e una silente preghiera di requiem stava per salirle alle labbra quando avvertì la SUA presenza al proprio fianco.

    ° Non è morta ma è come lo fosse °

    L'ombra ormai nota si materializzò attraverso le fiamme lasciandola, per un breve istante, interdetta.
    “Ikphe?!” bisbigliò in tono bassissimo, tanto sapeva bene che lui la sentiva perfettamente, per non disturbare i presenti.
    Lo spirito della Fenice si spostò al suo fianco donandole quello che si intuiva come il suo profilo mentre anch'esso osservava la scena. Che strano che si fosse manifestato in quel frangente. Le rare volte che lo aveva visto era stato quando si era trovata nella merda sino al collo come Gortynia, Kanon e non ultimo Asgard.
    “Cosa vuoi dire?” chiese, riannodando il filo dei propri pensieri afferrando in parte il senso delle sue parole.

    ° I cavalieri sono come le loro armature, possono morire ma se lo spirito non perisce c'è ancora speranza. Non so cosa le sia successo ma forse si può ancora salvarla °

    Tessa volse nuovamente lo sguardo alla giovane donna spiazzata da quello strano ragionamento. Eppure doveva essere abituata alla mania di filosofeggiare di Ikphe. Da un coma profondo un umano può tornare indietro, ne era riprova Dimitri che aveva lottato a lungo contro la morte, ma qui aveva il sospetto che si trattasse di qualcosa di ben più insidioso di una malattia “umana”. Stava per ribattere al riguardo quando si rese conto che Ikphe era già sparito.
    Cosa avrebbe potuto salvare Anita? Tessa non lo sapeva, di certo non erano bastati i richiami cosmici accorati dei suoi compagni e amici. Per uno strano gioco della mente, per un breve istante, immaginò che al posto della Gold di Cancer ci fosse distesa quella madre che mai aveva conosciuto. Un dolore profondo, che giaceva tra le pieghe del cuore, emerse sommergendola mentre provava l'assurda sensazione di vivere, in quel presente, l'agonia della donna che l'aveva messa al mondo. Le mani a serrarsi a pugno mentre avanzava silente nel vestibolo affiancando il letto posando, con tutta la delicatezza di cui era capace, la mano sinistra all'altezza del petto della donna ad un paio di centimetri dalla sua veste. In quel luogo, gli antichi egizi, credevano dimorasse l'anima. Invero dove si trovasse non ne aveva la benemerita idea ma voleva tentare di farle percepire la propria presenza. La figura della spagnola, palmo della mano compreso, venne avvolta da un sottilissimo velo arancio fosforescente mentre i lunghi capelli neri fluttuavano sospinti dal suo cosmo. La mora fenice greca chiuse gli occhi, come a raccogliersi in una silenziosa preghiera *Athena, ti scongiuro, non abbandonarla* lasciando diffondere un cosmo non già rovente ma tenue come la calma luce di un focolare domestico sussurrando fieramente, com'era nella sua indole, e con la forse vana speranza che ciò bastasse a scuotere l'inferma “Non dargliela vinta, l'hai giurato anche tu alla Dea. Non vinceranno. Né ora né mai” sostando brevemente al suo fianco prima di lasciar sopire il potere delle stelle e senza aggiungere altro allontanarsi uscendo dalla stanza. Si sentiva come innanzi a quella bambina carbonizzata, impotente, ed era una sensazione che cominciava a odiare nel profondo. Lentamente, con la testa invasa da un ginepraio di domande, dubbi e frustrazione ridiscese verso valle alla ricerca della solitudine in cui forgiare le proprie fiamme.

    Di fatto, per il carattere di Tessa, agisco come se fosse una one-post se qualcuno però la incrociasse lungo il cammino e le rivolgesse la parola eventualmente metto un altro post.


    fiammedivider
    narrato | "pensato" | parlato | parlato Dimitri | ° Ikphe ° | "parlato altri" | "citazione"


    Dati Tecnici:

    box
    Nome:Tessa Scafidis

    Stato fisico: Ottime.

    Stato Psicologico: Afflitta, profondamente scossa e intimamente arrabbiata con il destino.

    Armatura:Bronze Saint Araba Fenice - Liv. IV

    Stato armatura: Integra - indossata

    Energia: Rossa


    Riassunto:
    Tessa di fatto si fionda alla 4^ Casa attratta dal cosmo di Bart ma a sconvolgerla non è tanto il fatto che sia Anita a versare in coma, non la conosce, più che altro è perché la vista di lei così vulnerabile le ha fatto provare la sensazione di assistere all'agonia della madre. Per questo fa ciò che può per darle forza ma poi si allontana. Sente che solo chi la conosce realmente abbia diritto di stare in quel luogo.

    ABILITA' E TECNICHE
    Abilità:
    //

    Attacco:
    //


    //



    araba

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    Un tiepido mattino accompagnò la gold saint durante la sua vestizione; Dha si era svegliata ormai da qualche ora quando decise che il tempo fosse propizio. Oramai quasi tutti al Santuario, o perlomeno le cariche più importanti, erano al corrente della sua fresca investitura come cavaliere d'oro...tutte tranne una: colei che senza indugi si era prodigata affinché superasse le sue difficoltà, appianasse ogni indugio per spingersi oltre, verso più alti e nobili obbiettivi, Anita. La gold saint di Cancer aveva avuto un ruolo fondamentale per la crescita di Dha: l'aveva aiutata, addestrata ed istruita...erano state in missione insieme ed insieme erano tornate. Tuttavia Anita era l'unica, fino a quel momento, a non aver visto le conseguenze del suo contributo, di quanto Dha fosse cambiata, di come la gold cloth di Virgo le calzasse a pennello come se fosse una seconda pelle.

    Era già andata a trovarla nei mesi precedenti; da quando erano tornate da Ginevra aveva intuito che qualcosa fosse cambiato, le aveva dato il tempo per riprendersi e riposarsi...invano: Anita non si era più risvegliata da quel fatidico giorno. Durante i giorni successivi, la giovane gold era passata spesso dalla IV casa, non solo perché si trovasse sulla strada per raggiungere il luogo del suo addestramento e ora sua attuale dimora, ma anche perché sperava in quel miracolo...credeva fermamente che non potesse finire così, che Anita da un momento all'altro avrebbe aperto gli occhi risvegliandosi da quel sonno innaturale. Purtroppo ciò non avvenne e Dha trasse da quella flebile speranza la forza per portare a termine ciò che Anita aveva iniziato: il suo addestramento. Dedicò tutta se stessa in quell'impresa, sorretta non solo dalle amorevoli braccia del suo maestro Daya, ma anche dallo spirito di Anita; sapeva che in qualche modo era lì presente, non le servivano poteri spirituali per avvertire ed affermare che non tutto fosse perduto.

    Indossò l'armatura con calma, curando ogni aspetto ogni particolare; le dita accarezzarono leggere la superficie liscia ed irregolare della cloth dorata...era un giorno importante ed i movimenti della giovane parevano sottolineare una sorta di solennità e maestà: si sarebbe presentata ad Anita non più come Dhawyth dei Cani da Caccia, ma bensì come gold Virgo.

    Quando tutto fu pronto ed anche il mantello fu adagiato e bloccato negli appositi incastri sulle spalle, la giovane uscì dalla VI per oltrepassare quella di Leo e raggiungere il retro di quella di Cancer. Aveva percorso la gradinata in discesa con un passo leggermente accelerato, quando improvvisamente si fermò: il cosmo vibrante e sofferente di Bartolomeo, gold Taurus, la colse carico di tristezza. Si trattava di un'accorata richiesta; in qualche modo egli stava cercando di attirare l'attenzione di Anita, di stabilire un collegamento, di creare un ponte con la luce del suo potente cosmo.

    Le gambe della giovane tramarono obbligandola a piegarsi ed a sedersi sugli ultimi gradini prima dell'ingresso alla IV casa. L'intero corpo della giovane fu scosso da un'irrefrenabile tremito che sfociò in un pianto disperato, disinvolto, senza freni. La testa fra le ginocchia, la braccia alzate davanti al volto, i pugni serrati. Aveva frenato troppo a lungo le lacrime, le aveva rilegate in un angolo del proprio essere in attesa, nella speranza che una soluzione fattibile fosse pronta dietro l'angolo. Aveva creduto che con l'attesa ed il giusto atteggiamento, il dolore non sarebbe mai arrivato, che tutto si sarebbe sistemato. Ma in quel momento, non appena percepì il cosmo di Bartolomeo tentare una qualsiasi via di collegamento, la sofferenza esplose nel suo cuore.
    L'idea di essere stata con lei prima che il mondo di Anita le crollasse addosso, la faceva disperare: Anita era lì vicino a lei dentro la stanza semicircolare del Cern, Dha l'aveva creduta morta la prima volta confusa dall'illusione dell'Eretica, ma aveva poi gioito quando la rivide ergersi fuori dalla sacca di tenebra che lei stessa aveva distrutto. E poi fu un attimo, successero tante cose: Anita prese Stormbringer, Hel si impossessò di lei, un'esplosione, Naima che li protesse ed Eleuteria che le portò in salvo al Santuario. Ogni istante, ogni immagine era così vivida nella sua mente che il solo ricordo le spezzava la voce, il corpo e l'anima.
    Non si dava pace all'idea che avrebbe potuto cambiare le sorti di Anita, non sapeva come...i fatti accaduti riguardavano sfere più alte e conoscenze a lei precluse, ma continuava a credere di non aver tentato, di essere passata da spettatore mentre la corruzione prendeva possesso non solo del mondo ma anche di Anita; avrebbe potuto cambiare le cose in qualche modo...avrebbe dovuto tentare.

    Respirò profondamente cercando di frenare i singulti che le scuotevano il petto, si asciugò il viso bagnato dalle lacrime che finalmente aveva versato e si ricompose. Si impose coraggio ed una parvenza seria e mesta prima di proseguire ed entrare nella IV casa per far conoscere Virgo alla donna che aveva sacrificato tutta se stessa per il bene dell'umanità.
    Con un cenno del capo salutò i presenti e con un gesto della mano esortò Rigel ad alzarsi sorridendogli tristemente, infine si portò alla sinistra del letto di Anita: l'aveva già vista altre volte, non era la sua prima visita, ma dopo quello che era successo fuori sulle gradinate, il cuore di Dha sembrò stretto da una morsa. Le lacrime parvero uscire nuovamente, ma la giovane le ricacciò dentro...non voleva mostrarsi debole d'innanzi a quella donna che di debolezze non ne aveva mai avute. Lei era il simbolo di quella lotta.
    Recitò sussurrando una mesta preghiera in latino, per poi sporgersi a poggiare lievemente la sue labbra sulla fronte della donna.
    Avrebbe fatto qualsiasi cosa per Anita, vederla in quello stato le ricordava solo il debito che aveva con lei, la debolezza di cui si era macchiata...era tempo di redimersi, di saldare ogni conto.

    n9mxtgM
    narrato ☼ parlatopensato*telepatia*parlato altri

    8Mpe39P
    Nome ☼ Dhawyth
    EnergiaBlu
    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ ottime
    Status Mentale ☼ disperata
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ Arriva alla IV casa.

    Note


    Abilità ☼ ///

    Tecniche ☼ ///
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    Narrato «Parlato» °Telepatia° Pensato

    Dormi Piccola I


    Un piacevole profumo di fiori ed erbe selvatiche segnava lungo le scale del Grande Tempio il percorso di Ys dell'Ariete, quello, e la sua Armatura Dorata che portava inappuntabile addosso, il mantello candido di bucato ondulante pigro ad ogni passo del Santo.
    Sarebbe sembrata un'usuale uscita dell'inappuntabile lemuriano, se non fosse stato per il mazzo di fiori che portava stretto al braccio sinistro e disperdeva quell'aroma come fosse una scia del suo percorso.

    Anita...

    Rintanato negli altopiani innevati e remoti dello Jamir, Ys seguiva sempre con difficoltà gli avvenimenti esterni, e solo quando capitava lo raggiungevano le gesta di amici e compagni. Vallate di sfollati da accudire, e montagne di Cloth distrutte da riparare gli impedivano di comportarsi altrimenti.
    Allo stesso modo, era stato informato degli avvenimenti di Ginevra solo a fatto compiuto. Ma andava davvero bene così?

    Oh, mia Signora, Grandiosa Atena! E' davvero giusto che io non debba stare in prima linea nella battaglia?

    Era la domanda di qualunque assente, lo sapeva: se l'era, in fondo, ripetuta per sua sorella, il suo maestro e molti, molti altri -- troppi. E sapeva bene che non era l'unico a sentirsi così.
    Aveva saputo dello stato di Anita semplicemente dai comuni conoscenti, quel viavai di Lemuriani che vivevano servendo prima Gazka e, dopo di lui, i suoi allievi. Gente affranta di proprio conto che aveva avuto la pena di renderlo partecipe di una simile tragedia.
    Era una maledizione? Sembrava quasi che qualsiasi - qualsiasi! - persona importante per lui dovesse andare incontro a una qualche sorta di brutta fine. Agarthi, Gazka, e ora Anita. Doveva iniziarsi a preoccuparti per Shangri, Paititi ed i loro genitori?
    Scacciò con la forza della disperazione quell'idea.
    Gli ci era voluto molto, per elaborare la notizia e mettere a posto i suoi sentimenti. Infine, aveva deciso di far visita all'amica: non era un medico, né possedeva una conoscenza del Cosmo e dell'anima delle persone tanto ampia da illuderlo di essere di qualche utilità, eppure... Eppure, qualcosa per lei doveva pur farla.
    Aveva fatto preparare un mazzo di fiori profumati ed erbe aromatiche dello Jamir, odori familiari tanto a lui quanto - al di là di ogni ragionevole dubbio - ad Anita. Il profumo di quella terra così importante per loro, e la sua persona: era tutto quello che Ys poteva dare ad Anita in quel frangente.
    E glielo avrebbe dato.
    Ci mise un pò a superare il Labirinto dei Gemelli - dannato Kyros! In un momento del genere?!? -, ma alla fine colse la traccia di Cosmo del Santo dei Gemelli e riuscì a superare la Terza Casa.
    E di lì... la Quarta Casa.
    Quando mise piede nella sede preposta ad Anita, Ys notò un viavai di gente giunto per lei: amici, compagni, gente nota e gente meno nota al lemuriano; così come molti erano assorti essi stessi nei loro pensieri, anche Ys si limitò ad alcuni cenni di capo ed andò oltre, fino al letto della Santa del Cancro.
    Anita sembrava dormire, placida e serena. Ma la sola fioca, spettrale sensazione di Cosmo che a malapena emanava tradiva crudelmente il suo reale stato.
    Ys si sentì un groppo in gola, e lo ricacciò a fatica; agli occhi degli altri, la sua espressione si era fatta corrucciata.
    Cercò subito un vaso da fiori, e lo riempì d'acqua; postolo dunque in un punto assolato ma vicino alla ragazza in coma, Ys vi pose i fiori che aveva portato per lei.
    A quel punto, si fermò.
    Che fare? Dire qualche parola, ricordare qualche aneddoto, mettere insieme un discorso capace di esprimere i suoi sentimenti, il suo dolore, la sua speranza?
    Ys soppesò per non poco tempo la possibilità. Ma alla fine ci rinunciò.

    I fiori... Loro saranno un messaggio molto migliore di qualsiasi parola possa dire.

    Erano profumo di casa, di un passato felice, di un mondo senza corruzione, di amici, di compagni, di solidarietà, di amicizia. E di Gazka.
    Ys dell'Ariete sarebbe stato inutile e superfluo in quel quadro.
    Posò un'ultima volta lo sguardo su Anita, dopodiché si voltò, e lasciò il suo letto: era ora di lasciare spazio ad altri convenuti, ad altri messaggi di speranza, ad altri animi affranti come il suo giunti in visita.
    Mentre si allontanava, il groppo in gola tornò prepotente.
    Ys si guardò allora intorno, e con fin troppa calma raggiunse una zona esterna alla Quarta Casa, un campo erboso su quel colle su cui si abbarbicavano le Dodici Case.
    Lì, al riparo da sguardi indiscreti, Ys dell'Ariete diede sfogo ai suoi sentimenti.
    Rimase lì, solo e in silenzio, a piangere muto con solo qualche mozzo singhiozzo a rompere la quiete.

    Ys, l'Ariete Dorato
    1Inchum
    Nome Ys
    Energia Blu
    Stato della Cloth Ottimale
    Condizioni Fisiche Illeso
    Condizioni Psichiche Angosciato, si controlla a malapena

    Riassunto/Note -

    Abilità

    [color=#3D3D3D]Tecniche[/color]
     
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    Dormi, piccola...
    II

    Parlato - Pensato - Methos

    zxs8EKM


    Da quando si era inginocchiato, rimanendo in disparte, si era reso conto di quanto Anita fosse effettivamente benvoluta al Santuario. Si erano riuniti quasi tutti Cavalieri d'Oro del Santuario, a quanto ricordava dal racconto di Dhawyth mancavano ancora all'appello solo il Leone ed il Sagittario... ma sarebbero di certo arrivati di lì a poco.

    Non si poteva rimanere insensibili a una situazione del genere, nè tantomeno era possibile non notare il cosmo dorato del Cavaliere del Toro espandersi con una tale intensità da chiedersi se quell'uomo grande e saldo come una montagna fosse realmente un semplice uomo e non un Dio. Persino Methos non ne rimase indifferente.

    Avrò sentito un cosmo del genere solo tre o quattro volte, da quando non sono più in vita...

    E Rigel non ne dubitava, quello che percepiva era qualcosa di davvero impressionante. A giudicare da come si comportavano lui e la donna che lo aveva accompagnato, sembrava quasi che fossero i veri genitori della sua maestra, sconvolti da un dolore che si può provare quando qualcosa di brutto accade alla propria figlia.

    Dopo poco era arrivata anche Dhawyth della Vergine; la sua amica era stata la prima a comparire dopo il richiamo di Bartolomeo del Toro, e dopo aver fatto il suo ingresso nella stanza lo aveva notato subito, inginocchiato e in disparte. Gli aveva sorriso e gli aveva fatto cenno di alzarsi, mentre lei stessa si avvicinava al letto di Anita; senza fare il minimo rumore, si rimise in piedi e si avvicinò alla guerriera rimanendo al suo fianco ed un passo dietro di lei, avvicinandosi al lato sinistro del letto di Anita. Rimase in silenzio, avrebbe voluto chiedere a Dhawyth che cosa fosse accaduto ma non era quello il luogo o il momento per farlo; non davanti agli altri Cavalieri d'Oro. Mentre si avvicinava vide defilata nell'ombra un'altra figura in armatura; a tradire la sua presenza era una lievissima aura arancione, che poteva passare inosservata in mezzo alla presenza di tanti cosmi dorati ma da dove si trovava il ragazzo era facilmente individuabile: indossava un'Armatura di Bronzo e si trattava di una donna, ma anche per le presentazioni era il caso di rinviare a momenti più adeguati.

    Guardò nuovamente Anita, adesso che era più vicino poteva distnguere meglio il pallore, i lineamenti del suo volto distesi come se stesse dormendo. Sembrava in pace con il mondo, ma la sua luce era molto fievole e vicina a spegnersi. RIpensò a quanto gli aveva detto Methos poco prima, lo spirito non poteva far nulla per aiutare la ragazza.

    Lui invece avrebbe potuto provarci, fece brillare il proprio cosmo per cercare in qualche modo di raggiungerla pur sapendo che in quel momento era inutile. Cosa poteva lui, se neanche il Toro era in grado di raggiungerla con la propria forza? Eppure Rigel poteva raggiungere lo spirito delle persone, le loro anime. Forse l'anima di Anita era bloccata nel limbo che conduce alla bocca di Ade, e il ragazzo aveva la possibilità di raggiungerla in quel luogo per parlarle, svegliarla, farla tornare indietro. Il Cavaliere dell'Altare era frustrato perchè conosceva la verità, voleva provarci con tutte le sue forze e aveva già provato a superare quel limite: in Jamir il suo maestro gli aveva parlato del Sekishiki Meikai Ha, la tecnica che permettere di scagliare le anime nella bocca di Ade; o in alcuni casi, di riportarle indietro. O ancora di permettere a chi usava la tecnica di raggiungere quel luogo tanto vicino all'inferno. Poteva farlo, avrebbe davvero potuto farlo, ma...

    ...non... non sono ancora abbastanza forte.

    Mormorò quella frase a bassissima voce, forse Dha e i Cavalieri d'Oro lì accanto a lui avrebbero potuto udire quelle parole. Methos non replicò. Un movimento leggero lo riscosse da quei pensieri, e vide Ys dell'Ariete comparso quasi dal nulla intento a porre dei fiori in un vaso appena colmato di acqua. Non aveva mai parlato neanche con lui, e non sapeva se il guerriero lo avesse mai visto durante l'addestramento nello Jamir o se qualcuno dei suoi compagni o la stessa Anita gli avessero mai parlato di lui. Terminato quell'atto, l'uomo guardò Anita per un attimo e si allontanò dalla stanza silenziosamente come vi era giunto.

    Il ragazzo riportò la propria attenzione su Anita. Doveva far lavorare il cervello, cosa poteva inventarsi per aiutare a risolvere la situazione? Esisteva qualcuno più forte di lui e dotato dello stesso tipo di potere, a parte il Cavaliere d'Oro del Cancro? Forse in Jamir, o altrimenti dove? Le domande gli vorticavano in testa, sentì nuovamente le lacrime salirgli fino al volto e fu con enorme fatica che riuscì ancora una volta a ricacciarle indietro.

    Abbassò il capo, sconsolato. Non sapeva che fare.

    zxs8EKM

    T3bUUCc
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Rossa
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Altare {V}
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Illeso.
    STATUS MENTALE - Preoccupato e frustrato.

    NOTE/RIASSUNTO AZIONI - Dato che non mi dovrei accavallare troppo, vado con il secondo post (dato anche quello che ha detto Gaz). Immagino che quando la scena GdR andrà avanti ci sarà dato un ordine di postaggio preciso e quindi non rischieremo di fare confusione. Per il resto, come descritto.

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE





     
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    xOsJWBaNarrato. | -parlato- | °pensato° | °telepatia° | "parlato altri"

    Dormi Piccola
    Capitolo I
    orHcAwU



    Achille era di pessimo umore da giorni ormai. Non aveva capito davvero tutto di quella storia assurda capitata a Dhawyth Deneb e altri. Anche il ritorno della precedente gold saint di Gemini non lo turbò affatto, contento per l'amico Kryos non più orfano era stata ovviamente una notizia più che lieta. Ma nel suo cuore non vi era gioia alcuna... una delle poche persone che considerava come famiglia stava male ora! Anita era stata riportata al Grande Tempio priva di sensi e così era rimasta da allora. Ne voce o cosmo sembrava raggiungerla, quasi che la sua mente fosse altrove o addirittura perduta. Le prime lunghissime ore il ragazzo aveva vegliato instancabilmente sulla donna, schivo come al solito si era mostrato poco o nulla a coloro che si susseguirono nelle visite sfuggendo da tutto e tutti per nascondere tristezza e lacrime. In quelle ultime ore aveva percepito i cosmi di molti cavalieri andare a rendere omaggio alla fanciulla perduta... Dha ora era cavaliere d'oro di Virgo, avrebbe dovuto rallegrarsi con lei ma dannazione non ce la faceva proprio.

    -Non... è... giusto!-

    Senza pensarci diede un poderoso pugno privo di cosmo contro una delle colonne esterne alla quarta casa, rischiando seriamente di tranciarla in due di colpo. Si guardò il pugno come inebetito, poi pensò a cosa avrebbero detto di lui Gazka o Anita.

    °idiota°

    Sospirò raccogliendo il box dorato al cui interno giaceva l'armatura del sagittario. Se la issò in spalla entrando lentamente nella casa che un tempo era sotto la protezione di Anita. Entrò privo della solita spavalderia, solo il suo cosmo era ribollente come non mai, la rabbia compressa nel suo cuore sembrava sul punto di esplodere. Entrò nella stanza salutando con un cenno del capo i presenti senza dire però una parola. Calò il box dalla spalla reggendolo per un po con una sola mano, il braccio disteso sul fianco.

    -ecco la bella addormentata-

    Usò un tono decisamente fuori luogo. Se si fosse limitato a ciò i vari astanti avrebbero potuto farsi un'opinione decisamente errata di lui; ma Achille era Achille e nessuno poteva anticipare il suo irruento ed esasperato modo d'essere. Gettò con facilità il box accanto al letto, un tonfo metallico sordo e si posò di colpo quasi fosse pesato tonnellate. Il giovane gold saint si avvicinò al letto usando il dorato oggetto come scranno, poi afferrata la mano sinistra della giovane la strinse fra le proprie iniziando ad espandere il cosmo per avvolgere anche lei tramite quel contatto.

    -hai la mania di finire addormentata dopo una dura lotta...-

    Ripensò a quando si era scontrato con Nasir lo specter, all'apice di quell'evento combatté contro Anita fermando poi la mano prima di colpirla con più forza di quanto davvero desiderasse. Erano stati giocati dallo spettro ma si erano salvati risvegliandosi poi al sicuro, anche in quell'occasione Anita priva di forze era rimasta addormentata e Achille l'aveva abbracciata e stretta a se in silenzio. Lacrime scesero silenti dalle sue guance al ricordo di quegli eventi. Non gli importava più che ci fosse o meno del pubblico, ora era lì per lei e con lei.

    -io non ti mollo sorella hai capito? non ti mollo! A costo di tenerti la mano per mille giorni io non ti mollo-

    Avrebbe dato fondo a tutto il suo cosmo fosse servito a qualcosa... tanto bene ne aveva da sprecare non solo per se ma anche per Anita stessa. Si portò la mano di lei stretta fra le sue vicino al viso ormai bagnato.

    -io non ti mollo... ho già perso nostro padre, non ti azzardare a giocarmi quel brutto tiro!-

    E l'avrebbe fatto. Nemmeno Alisia avrebbe potuto convincerlo a staccarsi da lei. Quando si metteva in testa qualcosa, e più stupida era più convinto diveniva, era difficile fargli cambiare idea.

    ObYElQh

    7CG7aOB
    PERSONAGGIO Achille
    MORALE Caotico Buono
    DIVINITÀ Athena, dea della Giustizia
    CASTA Gold Saint di Atene
    CLOTH Gold Sagittarius Liv.VIII
    COSMO Energia Nera
    SUPER-SENSI (7) Manashiki
    CONDIZIONI CLOTH [ indossata ] intatta.
    STATUS PSICO/FISICO dilaniato dal dolore e contemporaneamente furioso.

    RIASSUNTO AZIONI Achille se ne è fottuto di tutti e di quello che è successo e si è piazzato accanto ad Anita. Provate a staccarlo da lei se volete, buon divertimento :ehsi:
    Comunque: prova a irradiare Anita con il proprio cosmo usando la mano come conduttore.










    jdIMt53
    COSMO STRAORDINARIO

    la sicurezza nei propri mezzi e la ferrea volontà di non piegarsi di fronte a nessun nemico permette al dorato centauro di sfruttare appieno il proprio cosmo apparentemente senza sforzo. Egli da sempre il meglio di se in combattimento, in ogni singolo colpo da lui portato financo vicino allo sfinimento. Tale immenso cosmo gli permette di avere una potenza incredibile potendo, ad esempio, con la sola pressione del proprio pugno estinguere impervie e letali fiamme. In sostanza egli è sempre in grado di raggiungere il limite estremo concessogli dal proprio livello energetico. Ad Energia Nera: raggiunge un tale controllo sul cosmo da poterlo plasmare a piacimento in costrutti inanimati, solitamente a guisa di frecce di dimensione e numero variabili, con facilità disarmante; avendo avuto un'istruzione militare degna di tal nome gli sarà possibile replicare anche altri tipi di armi comuni come spade e scudi o lance.


    RESISTENZA STRAORDINARIA

    il fisico da guerriero, forgiato assieme al potente cosmo innato, gli permette di raggiungere una resistenza quasi sovrumana al dolore e alla fatica. Il dorato centauro può continuare a combattere in qualsiasi condizione fisica: privo dei cinque sensi, menomato negli arti, con i centri nervosi bruciati o in extremis addirittura privato del cuore stesso! Fintanto che volontà e fiducia nel proprio cosmo lo sostengono egli perdura nella lotta. Ciò non lo rende immune al dolore o all'inevitabile morte dovuta a danni eccessivi, semplicemente il controllo che ha sul corpo e sulla percezione stessa di male e affanni è tale da ergersi impavido laddove i più crollerebbero esanimi.


    CONTROLLO DEL VENTO

    Tale capacità consente al cavaliere di sfruttare appieno l'elemento vento in tutti i suoi aspetti; questi potrà generare poderose correnti d'aria simili a tornado in potenza, violente raffiche atte a tentare di sbilanciare, spostare o sollevare creature e cose o generare lame d'aria tagliente per tentare di fendere e lacerare. Un particolare utilizzo da parte del saint è guidare proiettili, ad esempio frecce, per tentare di controllarne il più possibile la traiettoria.


    FRECCE DI LUCE USTIONANTI

    tratto distintivo del cavaliere, quando egli plasma il suo cosmo a guisa di frecce esse sono intrise dell'elemento Luce. Tali costrutti risultano così altamente ustionanti nonostante l'elemento di cui sono imbevuti non sia di reale appannaggio del saint; qualora dovessero riuscire a perforare una difesa causeranno danni da ustione di varia entità, a seconda della differenza di potenziale in gioco.


    MANASHIKI "Settimo Senso"

    o anche detto Settimo Senso, questo è il vero primo passo per una maggiore comprensione di se e dell'Universo. A tale stadio il cavaliere ormai maturo ha ottenuto totale padronanza del Sesto Senso e del Micro Cosmo nascosto dentro di se; con questa nuova conoscenza questi può attingere energia dall'Universo stesso accedendo al Macro Cosmo al di fuori di se. Grazie al Settimo Senso la capacità distruttiva di un cavaliere aumenta notevolmente, permettendogli inoltre di valicare il limite della Velocità del Suono e raggiungendo finalmente l'insuperabile Velocità Luce. [Sbloccato ad Energia Viola]


    TELEPATIA

    capacità invero comune ai cavalieri di alto livello, permette di parlare senza l'ausilio della favella a una o più persona anche da notevole distanza; gli basterà conoscere il volto o il cosmo di colui o colei che vuole raggiungere per proiettare la propria voce nella mente di questi. Tale abilità non può essere usata per leggere o influenzare la mente altrui in combattimento, riducendola ad un mero strumento per comunicare con compagni lontani o in modo discreto senza l'uso delle parole. [Sbloccata ad Energia Blu] [uso GdR-Only]



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    ARCO & FRECCIA D'ORO

    il cavaliere può usufruire del dorato arco generando egli stesso frecce di cosmo a guisa di proiettili, in un numero variabile in rapida sequenza. L'arco e la freccia d'oro hanno la medesima resistenza dell'armatura. La freccia utilizzata come proiettile può tornare alla cloth in un lampo di luce dorata anche se dovesse essere trattenuta in qualche modo; se perduta può essere riforgiata dai riparatori di armature.
    ϡ La Forza di Uno: la freccia d'oro utilizzata in battaglia dal cavaliere per suo bisogno o volere è da considerarsi in termini di perforazione un (1) livello cosmico superiore per calcolarne il grado di armatura superato.
    ϡ La Forza di Molti: tramite la freccia il suo custode può accumulare oltre al proprio cosmo anche quello che vi gravita attorno, sia esso di creature viventi o decedute (in tal caso deve trovarsi nel luogo ove sono avvenute le morti) purché favorevoli alla causa e alle intenzioni del cavaliere; si narra che i dodici gold saint possano unendo così i propri cosmi generare un puro raggio di luce perfino nel punto più profondo dell'Ade (Gdr-Only).
    ϡ Benedizione di Athena: qualora sia la dea a richiedere o autorizzare l'uso della freccia contro un particolare nemico, divino o mortale, l'arma acquista la capacità unica di poter superare qualsiasi tipo di grado di protezione e materiale, in combinazione solitamente con l'accumulo di cosmo altrui per potenziarne gli effetti distruttivi (Gdr-Only con autorizzazione del Master).



    EwzbLl3
    ATOMIC METEOR FIST

    In tale tecnica viene riversata tutta l'irruenza e forza del cavaliere d'oro. Dopo aver accumulato il proprio cosmo nel pugno questi lo scaglia in avanti generando una miriade di colpi intrisi di energia e sferrati alla velocità massima consentitagli; si narra che un gold saint forte del settimo senso possa arrivare a lanciare un milione di colpi in un istante, grazie alla velocità luce. Tutta l'area d'effetto innanzi al saint verrà colpita da tale assalto; egli può lanciare questo colpo da fermo, in corsa o addirittura durante un salto, poichè accumulare cosmo fino al massimo potenziale è un'azione semplice e quasi naturale per lui. I pugni scagliati in tal modo assumono l'aspetto di una pioggia di sfere cosmiche allungate che genereranno oltre a danni energetici anche danni fisici.


    ATOMIC THUNDERBOLT

    Il cavaliere d'oro lancia una miriade di colpi alla massima velocità consentitagli, per poi raccoglierli in un unico punto limitandone l'estensione ma aumentandone le potenzialità distruttive; tutta l'energia viene infatti concentrata anziché 'dispersa' su una zona più vasta. Anche in questo caso egli può lanciarla da posizioni differenti, a seconda della situazione; il colpo inizierà come uno sciame di sfere cosmiche che si uniranno in un'unica grande sfera allungata carica di crepitante energia. Gli eventuali danni causati sarebbero di tipo energetico e fisico.


    SUPERNOVA EXPLOSION

    Il saint incrocia le braccia accumulando cosmo sui palmi delle mani aperti e rivolti verso l'esterno; su di essi si formano due grosse sfere d'energia fra le quali avviene un violento scambio di energia. Quando il saint è pronto fa scattare le braccia allargandole e facendole così sovrapporre e collassare in una impressionante esplosione cosmica, similmente a due stelle che attirandosi generano una supernova appunto. Per altri guerrieri tali esecuzione potrebbe richiedere più tempo, ma non per il protetto della costellazione del Sagittario poichè l'atto di spingere al massimo il proprio cosmo è un'azione quasi naturale. La deflagrazione avverrà a 360° investendo l'area d'effetto e potendo così causare pericolosi danni energetici. Si dice che tale tecnica fosse utilizzata anche dal primo cavaliere del Sagittario e la sua ultima incarnazione, Stephane.


    INFINITY BREAK

    Il cavaliere espande il proprio dorato cosmo accumulandolo fra i palmi in una sfera crepitante di energia oppure convogliandolo direttamente in una mano, il colpo si dipanerà quindi con movimento a spirale generando una miriade di frecce di Luce le quali tenteranno di colpire i nemici designati presenti nell'area d'effetto; è uso veicolare meglio tale movimento direzionandolo con ampi movimenti delle braccia. Qualora lo desideri il saint può far partire l'attacco dal basso verso l'alto o dall'alto verso il basso, in ogni caso il numero di frecce generato è enorme; il mero effetto ottico sarà una sorta di intricatissimo reticolo di luce dorata tessuto dalle suddette. Nel caso in cui la resistenza del materiale venisse superata, le frecce potranno trapassare letteralmente armature e corpi non sufficientemente difesi e causare danni da ustione più o meno gravi, a seconda del divario energetico in gioco. Il cavaliere può decidere di far convergere lo sciame di frecce su di un singolo bersaglio oppure liberarlo a 360° ad area o su bersagli multipli. Variante di Sorpresa: è possibile lanciare la tecnica per realizzare un attacco di sorpresa, rilasciando il cosmo nel terreno e facendo così propagare in esso la spirale di frecce le quali sbucheranno inaspettatamente dal suolo tentando così di cogliere in fallo gli eventuali nemici. Absolute Tecnique: la tecnica viene lanciata come se il cavaliere fosse di un livello energetico superiore a parità di potenza e potere distruttivo, Monouso ad Incontro.


    CHEIRON LIGHT IMPULSE

    Convogliando il proprio cosmo in entrambi i pugni il saint crea un devastante tornado intriso d luce dorata per spazzare via ostacoli e nemici; il saint potrà tentare di colpire ciò che gli si trova innanzi, arrivando perfino a poter domare perigliose fiamme estinguendole. I danni causati sarebbero di tipo prettamente fisico ed in parte energetico.
    Pugni Uniti verso il Nemico: è la prima forma della tecnica, utilizzata per colpire ciò che ha di fronte essa si propagherà in avanti via via allargandosi; sarà così possibile tentare di colpire o spostare grossi bersagli anche a distanza, purché nel raggio d'azione del Saint.
    Pugni Divisi verso i Nemici: seconda variante, sempre portata con i due pugni ma questa volta essi non devono per forza essere allineati; in tal modo il cavaliere può colpire su due fronti riducendo però le masse spostabili e la forza d'impatto finale. Può essere utile per tentare di colpire e spazzare via avversari posti ai fianchi del saint, oppure per direzionare in due segmenti diversi innanzi a se il colpo.


    CHEIRON THYELLA

    Il cavaliere rilascia il proprio cosmo dopo averlo rapidamente accumulato, il quale si scatenerà, simile a bufera dorata, su tutta l'area di effetto a 360° con il saint stesso come centro. Tale bufera sarà essenzialmente un vortice d'aria tagliente intrisa di cosmo, rilasciato assieme ad esso, generato dopo che le sue braccia scattano verso l'esterno, a prescindere dove siano i nemici o se siano visibili o meno ai suoi occhi. L'estensione del vortice ed il suo potere offensivo dipendono dal livello cosmico del cavaliere che lo genera, così come la probabilità di non essere spazzati via dall'esplosione cosmica e lacerati dalle sferzate d'aria dipende dal potere difensivo di coloro che vi si trovano in mezzo.


    UNLIMITED BLADE WORKS

    Così ha ribattezzato la sua nuova capacità di plasmare il cosmo in costrutti fisici coerenti, il potere appunto di forgiare illimitatamente delle lame di qualsivoglia foggia. Illimitato nel poterle continuamente plasmare fintanto che ha cosmo da bruciare, poichè tali creazioni resteranno coerenti solo per la durata di un'azione; qualora vengano sfruttate anche in difesa il saint non potrà utilizzare altre tecniche. I danni causati possono essere di tipo fisico (da impatto, lacerazione, penetrazione, strappo) ed energetico (puro cosmo, nessun descrittore), l'unico elemento utilizzato (vento) per sua natura causa danni fisici da lacerazione. A seconda del bisogno tale tecnica opera in modo differente:
    ◊ CONTINUOUS PROJECTION è la forma base della tecnica. Il saint espanderà il proprio cosmo innanzi a se, le mani rivolte in avanti con il palmo aperto; dall'ammasso formatosi inizieranno a fuoriuscire numerose armi di forme variegate: armi da taglio di tutti i tipi e lance così create verranno lanciate verso il nemico alla massima velocità possibile, guidate dal cosmo di Achille e dal suo controllo del vento potranno effettuare traiettorie non lineari. Per tutta la durata dell'attacco il cavaliere deciderà quante armi generare e lanciare, potendo intervallare di pochi istanti le creazioni in modo da tessere strategie adatte al campo di battaglia; ad impatto avvenuto oltre i possibili danni da taglio e penetrazione le armi rilasceranno il cosmo di cui sono formate esplodendo. Ovviamente non potrà superare un certo limite di creazione essendo il processo discretamente faticoso. Ogni singola creazione proviene dalla fantasia o dalla memoria del giovane, portato naturalmente all'arte della Guerra ha inconsciamente memorizzato ogni arma vista anche di sfuggita, replicandone la sola forma in tale tecnica.
    ◊ KANSHOU & BAKUYA sono le prime spade che sia riuscito a replicare col cosmo, due scimitarre utilizzate dallo specter Nasir. La spada impugnata con la mano destra è Kanshou: la lama è lunga più di ottanta centimetri ed è affilata su entrambi i lati, quello esterno per metà seghettato permette di tagliare e al contempo strappare. Nella mano sinistra Bakuya: una lama più corta e pesante e dal piatto largo, permette affondi potenti e tentativi di parata; le impugnature curve forniscono una presa solida e confortevole. Ad ogni loro fendente può essere rilasciato del mero cosmo atto provocare danni energetici; possono anche essere lanciate verso l'avversario e fatte poi esplodere liberando l'energia che le aveva create. I nomi sono la traslitterazione giapponese di leggendarie armi cinesi, non conoscendo i loro veri nomi Achille le ha così ribattezzate.
    ◊ KANSHOU & BAKUYA OVEREDGE le medesime spade solo lunghe il doppio e con la parte interna della lama affilata formata da innumerevoli piume stilizzate, simili ad ali rapaci; il cavaliere le utilizza per un potente colpo incrociato, culminante in un'esplosione energetica con rilascio di cosmo e turbine d'aria sferzante, accumulato durante l'esecuzione sulle due lame a guisa d'ali. Per la loro peculiarità possono essere utilizzate solo in azione d'attacco e non hanno alcuna valenza difensiva.
    ◊ ÝDRA FONIÁS una spada enorme, larga e piatta dalla superficie irregolare quasi fosse la copia cosmica di un'arma di pietra o legno e non di duro acciaio. Solo la parte esterna è rozzamente affilata con una conformazione più adatta a schiacciare e strappare che non tagliare; l'elsa priva di guardia è una lunga asta curva da impugnare con entrambi le mani. Il piatto può essere utilizzato a mo di robusto scudo in difesa; in attacco i potenti colpi possono causare danni da impatto e lacerazione, rilasciando inoltre violente esplosioni di cosmo concentrato sulla lama stessa durante l'esecuzione. Nonostante la mole il saint maneggia con notevole disinvoltura la sua creazione, avendo però le mani completamente occupate. Forgiata in onore dell'eroe Heracles, Uccisore dell'Idra è il nome scelto per rappresentare l'arma con cui questi compì la famosa fatica.
    ◊ ENUMA ELISH accumulando rapidamente il cosmo in una mano egli modella una spada davvero singolare: la lunga impugnatura è protetta da un ampio paramano curvo, la lama lunga quanto quella di uno stocco è un cilindro conico che va assottigliandosi fino alla punta piatta, su di esso il saint convoglia il proprio cosmo a guisa di aria vorticante che in un movimento a spirale corre lungo tutta la sua lunghezza. Il saint può lanciare alcuni affondi generando dei piccoli vortici d'aria tagliente che si propagheranno per la massima estensione consentita; concluderà liberando il cosmo inizialmente plasmato frammentandolo all'interno di un ultimo vortice, aggiungendo al turbine di aria tagliente frammenti ancora solidi nell'intrico delle sue spire, per aumentarne l'offensiva. Ma la spada può essere usata sin dall'inizio anche in parata per difesa; minore la distanza dal turbinio a spirale sulla lama e maggiore il rischio per un avversario di esserne sferzato. Se il colpo parato però risultasse troppo potente il costrutto si spezzerebbe, sciogliendo la tecnica. L'origine del suo nome è legato da un vecchio mito babilonese rimasto impresso ad Achille durante gli studi in Jamir.


    CHEIRON LAST STAND

    Unica posizione difensiva del cavaliere evolutasi col tempo assieme alla sua maggiore padronanza del cosmo. Essa consiste nella creazione di una fitta trama di frecce che a prima vista non sembra quasi composta da costrutti ma da mera energia lucente; per crearla il cavaliere alza il braccio e dal palmo aperto della mano genera una piccola sfera di cosmo dalla quale si dipanano le frecce, similmente alla sua tecnica di attacco principale. Quando la trama si è ben consolidata prende la forma finale di una sfera inglobando l'esecutore per il tempo necessario alla difesa, che tenterà di proteggerlo a livello sia fisico che energetico: tale forma permette al cavaliere di tentare di proteggere una seconda persona al suo interno.


    RHO AIAS

    Dopo aver allungato il braccio innanzi a se, palmo della mano aperto in direzione del possibile attacco, il saint convoglia un grosso quantitativo di cosmo plasmando un vero e proprio scudo circolare di grandi dimensioni, atto a difenderne il corpo intero. Aggiungendo poi la seconda mano sopra la prima concretizza la sua opera generandovi sulla superficie un vortice d'aria impetuoso, per far divenire tale difesa ancora più efficace. In caso di corpo a corpo chi dovesse collidere con tale protezione farebbe i conti con l'aria turbinante oltre che dover tentare di superarne fisicamente la struttura solida e compatta: come sempre sono il divario energetico e gli eventuali poteri in gioco a determinare il risultato. Qualora lo desideri il cavaliere può volontariamente rilasciare la tecnica disgregandone la parte solida di cosmo e liberando il vortice d'aria in avanti, nel tentativo di arrecare danni ad eventuali nemici tramite le violente sferzate di quest'ultimo; in tal caso varrà come normale azione di attacco. Egli ha battezzato tale tecnica in onore dell'eroe acheo Aiace, fulgido guerriero del mito, portatore di uno straordinario scudo.



    WPzuqlU
    ATHENA EXCLAMATION

    Si tratta forse della tecnica più potente che sia mai stata concepita. Come suggerisce il nome essa richiama l'urlo di Athena, una tecnica quindi che può essere utilizzata solo in caso di crisi mondiale poichè proibita da Athena stessa. Per l'evocazione di tale potere, tre Gold Saint o Gold Specter dovranno riunirsi formando un trio d'attacco, bruciando il loro Cosmo al massimo evocheranno così una cupola cosmica tanto potente da poter distruggere tutto ciò che li circonda entro un raggio di decine di chilometri. Tale tecnica è da definirsi "Finale", pertanto una volta utilizzata tutti e tre i Cavalieri non saranno più in grado di utilizzare il proprio Cosmo durante lo stesso scontro.

    raggio Tecniche 120m., Incrina Liv.VII-VI / Rompe Liv.V-I, Velocità Luce con facilità


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    Edited by IchigoRuleZ - 6/6/2015, 09:41
     
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    Eleuteria


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    Da molti giorni aveva riportato Anita al grande tempio, ed in poco si era sparsa la voce che l'ex cavaliere dei Gemelli era tornata dal mondo dei morti . Era strano. Non era passato tanto tempo dal suo sacrificio in Jamir ma abbastanza da cambiare l'intero assetto del mondo e i meccanismi interni al Grande Tempio. Molti di quei cavalieri conoscevano solo la leggenda di Eleuteria e lei d'altro canto non era affatto sicura che questo sarebbe bastato a guadagnarsi il loro rispetto.

    Lei non era mai stata così unita ai suoi compagni cavalieri, meno che con Daya. Lui era una storia a parte. E anche adesso che era tornata avrebbe voluto passare tutto il tempo del mondo assieme a lui per spiegargli cosa aveva visto nel suo passaggio dalla vita alla morte e alla vita ancora; prima però doveva assicurarsi di trovare un modo per salvare Anita. Anita che tutti i cavalieri amavano. La cosa la rincuorava: sarebbe stato più facile, per certi versi.

    A passi lenti e palesando il suo cosmo immenso si diresse verso il gaciglio della gold saint. Era sempre il cosmo del Cavaliere dei Gemelli, leggermente diverso da quello del figlio e pieno di sfumature ma facilmente riconducibile a un cavaliere che si batte per la Giustizia.

    Cavalieri, non disperate. Esiste una soluzione... Anche se molto rischiosa.


    Eleuteria istintivamente si avvicinò a suo figlio e gli appoggiò una mano sulla spalla.

    Vedo negli occhi di tutti voi che sareste disposti a dare la vita per la vostra compagna e ciò è molto nobile. Ma chi, tra voi, può dire di avere il legame più forte con Anita? Questo potrebbe fare la differenza fra la vita...E la morte. Riflettete bene.


    Eleuteria non sapeva ancora (e forse non l'aveva mai saputo fare del tutto) come parlare ad un pubblico di sconosciuti. Eppure aveva la soluzione pronta, anche se sarebbe stato difficile, per i prescelti, portare la missione a termine. Non aveva dubbi tuttavia che Anita sarebbe tornata presto fra loro.

    Ot/ uhm si capisce che si stanno cercando volontari? u.U Rispondete pure liberamente.


    Edited by *Susu* - 10/6/2015, 14:07
     
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    Dormi Piccola

    Chapter II



    Mano a mano, quasi tutti si erano presentati al capezzale della giovane Cancer.
    Lui si era defilato ma era rimasto nella stanza, lasciando modo a chiunque arrivasse di avvicinarsi ad Anita: Bart, Tessa, Dha, Ys, Achille ed un nuovo investito Altare fecero il loro ingresso e lo spinsero a commuoversi, osservando come ciascuno di loro vivesse profondamente, in maniera ovviamente del tutto personale ed unica quella situazione.
    Si meravigliò di come Deneb non si fosse presentato, ma d'altro canto non l'aveva più visto in giro dalla missione di cui stavano constatando tutti il risultato, probabilmente stava ancora rimettendo insieme i pezzi..

    L'aria era colma di dispiacere e dolore, ma soprattutto di amore e determinazione: nessuno di loro avrebbe mai permesso che quella fosse la fine di quella ragazza che in un modo o nell'altro aveva contribuito parecchio nelle vite di tutti.
    La frustrazione che Kyros provava nell'essere inerme di fronte al corpo comatoso dell'amica si accentuava secondo dopo secondo, alimentata dai comportamenti dei compagni, specie di Achille.
    Proprio a lui si stava per avvicinare, quando rimase impietrito dall'entrata in scena di sua madre: si erano già incontrati e rimessi in pari in un'altra occasione, ma abituarsi a vederla in giro non era affatto una cosa immediata.
    Un gran sorriso si stampò sul volto del giovane Rarglove, cementato dalle parole della madre:

    Esiste una soluzione... Anche se molto rischiosa.

    Smise di ascoltare, mentre Eleuteria si avvicinava a lui e gli posava una mano sulla spalla destra. Istintivamente lui porto lo stesso braccio dietro la schiena della madre, abbracciandola: stava spingendo tutti a riflettere su quanto tenessero ad Anita perchè ciò che aveva in mente poteva significare vita o morte - ovviamente, Kyros ci avrebbe giurato, non solo per Cancer.

    Non gareggierò con gli altri per chi sia più vicino ad Anita, ma allo stesso tempo non ho alcuna intenzione di rimanere con le mani in mano ad aspettare. Non di nuovo. - ormai parlava solo alla madre, come fosse unicamente lei a dover decidere - D'altronde sai bene quanto sia esperto nel camminare sul fragile filo tra vita e morte. Dovessi anche dare la mia stessa esistenza per riportare indietro la sua... E' quasi di famiglia, lo sai meglio di me. Il nonno avrebbe rivoltato l'intero sistema dell'esistenza, e ho intenzione di farlo anch'io. Per tutti noi.

    Quando Eleuteria era in giro, Kyros era inevitabilmente portato a mostrare tutti i suoi lati bambineschi ancora latenti: essere così giovane e portare così tante responsabilità da orfano per così tanto tempo non era stato facile ed ora la presenza della madre faceva tornare tutto a galla, mettendolo probabilmente anche in una posizione scomoda rispetto agli altri. A vederlo in quel momento dimostrava a pieno quello che un normale diciassettenne avrebbe dovuto essere, nel pieno del tumulto adolescenziale e in un momento di disperata ricerca di attenzione da un genitore tanto a lungo non presente.

    Non voleva approfittare del suo legame con la donna, nè ridurre il tutto ad una questione affettiva, ma non poteva nemmeno eliminare quell'aspetto dalle sue motivazioni.
    Come avrebbero preso gli altri la cosa non era un suo problema: non doveva giustificarsi di avere ben più di qualche spinta per gettarsi a capofitto in qualsiasi pista sua madre avesse scoperto per tentare di sistemare le cose.


    kJLhRtY
    narrato • pensatoparlatoparlato altrui

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    Nome ~ Kyros Rarglove
    Energia ~ Nera
    Cloth ~ Gold Gemini LV VII
    Stato della Cloth ~ Integra, indossata.
    Condizioni Fisiche ~ Ottime.
    Condizioni Psichiche ~ Preoccupato e determinato.
    Altre Info ~ Et voila, poco altro da aggiungere: sa e tenta di comunicare in qualche modo.

    TECNICHE


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    Atto II
    Dormi piccola


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    Narrato - Parlato - Pensato - Telepatia - Elena - Bambini

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    Strinse i pugni, la mascella serrata fino a sentir dolore. Le unghie scavarono i palmi, gli occhi si chiusero un istante per cercare il conforto del buio.
    Non poteva farlo. Dannazione che tormento. Era come sentire la propria anima spezzarsi in due.
    Non poteva abbandonare la sua famiglia ancora una volta. Non era giusto nei confronti dei suoi pargoli e men che meno nei confronti della povera Elena. Lei lo aveva sempre sostenuto, senza mai protestare, piangendo in silenzio e cercando di nascondere la sua sofferenza al mondo. Lei che aveva cresciuto i figlioli di Bart come se fossero suoi, lei che aveva lasciato tutto per seguire quel gigante matto in crisi di mezza età. Lei che…
    Poi, improvvisamente, sentì una mano sfiorarlo. Delicata, gentile ma incredibilmente ferma e decisa. Elena lo stava fissando. Lo stava fissando così intensamente che quasi Bart ne fu intimorito. Il tocco della mano divenne presto una stretta silenziosa ma carica di significato.

    Non provarci nemmeno a preoccuparti per noi, neanche per un solo istante.
    Lo sai che io e i ragazzi staremo bene.


    Gli prese anche l’altra mano nella sua, mettendosi di fronte a lui con un’espressione che non lasciava spazio ad alcuna replica.

    Bart, c’è in gioco la vita di Anita; non dimenticarlo.
    Sii l’eroe che i tuoi figli ti considerano, ma soprattutto sii te stesso.
    Anche se questo significa andare ancora una volta incontro alla…


    Non terminò la frase, ma era facile intuire il significato. La vita di un Cavaliere di Atena è votata al sacrificio e ballare costantemente con la morte è all’ordine del giorno. Elena lo sapeva, lo comprendeva e non avrebbe mai ostacolato Bart. Specialmente in quella situazione così disperata, con la vita di una ragazza sul piatto sbagliato della bilancia.
    In quegli ultimi istanti il gigante buono non aveva proferito parola ma Elena lo aveva capito e compreso come se fosse un libro aperto. Ormai bastava un solo sguardo per intendersi, come due anime così affini da rasentare la telepatia.
    Lo sguardo di Bart si fece più sereno, quasi sollevato da quel senso di colpa che ogni volta lo assaliva quando doveva partire per una missione. Non che fosse meno preoccupato dopo le rassicurazioni della giovane donna, ma almeno sapeva che lei lo avrebbe sostenuto in tutto e per tutto. Le diede quindi un forte abbraccio, stringendola in un silenzioso ringraziamento per quello che da sempre faceva per lui. Poi, senza più nemmeno un briciolo di esitazione, guardò tutti i presenti per esprimere il suo pensiero.

    Ma…un attimo. Fermi. Perché siamo arrivati qui? Nulla di particolare in realtà. In fondo non era accaduto proprio nulla di importante, no?

    Era accaduto solamente che la quasi totalità dei Cavalieri di Atena erano giunti al capezzale di Anita. Tutti con le loro storie, i loro sentimenti e le loro reazioni. Tutti con una preoccupazione in comune, tutti impotenti di fronte a quella disgrazia. Poi, con un pizzico – ma proprio solo un pizzico – di sorpresa, si era presentata dal nulla Eleuteria, ex Cavaliere di Gemini e madre di quello attuale. Infine, cambiando completamente le carte in tavola, la nuova arrivata spiegò che c’era una soluzione per salvare Anita da quel suo sonno profondo. Una soluzione altamente rischiosa.
    Ecco cos’era accaduto in poco tempo, ecco cosa aveva fatto vivere a Bart quel tremendo conflitto interiore.
    In quel momento, però, ogni esitazione era svanita. Il macigno grande come una montagna che gli gravava sull’anima si era sgretolato. Grazie all’amore di Elena, il guerriero che era in lui sapeva di poter combattere per il bene di Anita senza guardarsi indietro. Così come sapeva di poter contare sui propri compagni, tutti lì per un unico scopo. Tutti uniti come fratelli.
    Guardò i presenti come solo Bart sapeva fare, mantenendo un’espressione seria e determinata seppur gentile. Infine fermò lo sguardo su Eleuteria, parlando a lei e a tutti con estrema sincerità.

    Se non sarò io ad avere il legame più forte con Anita, sarò di certo presente per proteggere chi l’avrà.
    Eleuteria, per favore, dicci cosa dobbiamo fare.


    Poche parole, pronunciate con una tranquillità che era in netto contrasto con l’urgenza del momento. Bart si stava semplicemente ma fermamente mettendo a disposizione della causa, come un dono personale a quel Cavaliere del Cancro con cui era stato spalla a spalla in molte battaglie.

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    Bartolomeo - Gold Saint del Toro - Energia Suprema
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    Riassunto:
    Ovviamente Bart c'è!

    Condizioni:
    Pronto a tutto.

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    Dormi, piccola...
    III

    Parlato - Pensato - Methos - Eleuteria

    zxs8EKM


    Anche il Sagittario aveva fatto la sua comparsa, e si era premurato di ignorare tutti i presenti mentre puntava dritto verso Anita. Aveva quasi gettato lo scrigno della propria armatura come un sacco di patate, e ci si era seduto sopra mentre con le mani prendeva quella della ragazza. Rigel percepiva il suo cosmo, poteva sentire un misto di sentimenti come rabbia, impotenza, frustrazione che fluivano dal Custode della Nona Casa come una valanga.

    Poi la vide, imponente e autoritaria come quel lontano giorno in cui l'aveva vista, mentre indossava l'Armatura dei Gemelli che ora avvolgeva il corpo dell'uomo giunto in quella stanza prima di lui. Il suo cosmo era grandioso, certamente paragonabile a quello del Cavaliere del Toro; Rigel istintivamente si inginocchiò in segno di rispetto davanti ad una delle persone che lo aveva ispirato nella ricerca della via per diventare Cavaliere. Methos, dal canto suo, taceva.

    Cavalieri, non disperate. Esiste una soluzione... Anche se molto rischiosa. Vedo negli occhi di tutti voi che sareste disposti a dare la vita per la vostra compagna e ciò è molto nobile. Ma chi, tra voi, può dire di avere il legame più forte con Anita? Questo potrebbe fare la differenza fra la vita...E la morte. Riflettete bene.

    Parole vere le sue, non una persona lì dentro avrebbe esitato per cercare di salvare, o almeno aiutare, la giovane Anita. E a rompere il breve silenzio fu proprio il Cavaliere dei Gemelli, che avrebbe praticamente messo a soqquadro l'universo pur di riportare Anita indietro. Rigel provava vergogna: vergogna, perchè con tanti Cavalieri d'Oro presenti lui rischiava semplicemente di fare la figura dello stupido anche solo a pensare di essere lui la persona giusta.

    Si espresse anche Bartolomeo: sarebbe stato della partita, costi quel che costi. E se non fosse stato lui il prescelto, lo avrebbe protetto fino allo svanire di qualsiasi cosa avrebbe potuto essere considerata una minaccia.

    E allora? Cosa ci sarebbe di male? Loro sono molto più forti di te.

    Non è questo il punto, sai meglio di me che la forza da sola non basta quando si va in missione.

    Quindi? Ti rode il fatto che loro siano la famiglia di quella che per te è solo una maestra di addestramento?

    Forse, o forse no. Semplicemente mi sento inutile.

    Perchè lui "voleva dare una mano", come spesso amava ripetere, e come aveva detto ad Anita il giorno in cui si erano incontrati. Perchè aveva promesso alla donna che non avrebbe mai dimenticato il motivo per cui era divenuto Cavaliere. No, non poteva tirarsi indietro... lo sapeva lui, e di certo lo sapeva anche Methos. E cosa avrebbe detto la sua maestra, se lui si fosse tirato indietro?

    "Un cavaliere non è un uomo che semplicemente è in grado di usare dei poteri ma un uomo che si addossa grandi responsabilità."

    Gli avrebbe ripetuto le stesse parole che gli aveva rivolto in Jamir, nulla di più o di meno. Adesso non si sentiva più inutile, ma solamente un idiota. Sollevò la testa e guardò un attimo i volti dei presenti, e vedeva la luce della determinazione brillare nei loro occhi.

    Se mi è concesso parlare... probabilmente non sono valoroso come i Cavalieri d'Oro qui presenti, e di certo sono la persona che per ultima ha conosciuto Lady Anita: lei mi ha addestrato e affidato le vestigia dell'Altare. Se anche dovessi perdere la vita nel tentativo, non avrebbe importanza: Lady Anita deve tornare tra noi.

    In quell'attimo si chiese se i suoi poteri, terribilmente simili pur essendo inferiori a quelli della sua maestra, avrebbero potuto offrire una valida risorsa per arrivare alla soluzione cui si riferiva Eleuteria.

    Permettetemi di aiutarvi, e disponete della mia vita come meglio credete. Altare proteggerà Cancer, sempre e comunque.

    Espresse quel riferimento storico a cui aveva pensato pochi minuti prima, gli sembrava un punto a favore per non farsi scartare da una missione che per lui sarebbe potuta essere mortale.

    Sei un maledetto idiota, ragazzino. Mi piaci proprio per questo.

    Probabilmente era vero, e forse Rigel si illudeva di poter dimostrare ad Anita che aveva fatto bene a puntare su di lui. Ma sarebbe stata Eleuteria a scegliere la persona più adatta? E chi poteva realmente avere il legame più forte con la Custode della Quarta Casa?

    zxs8EKM

    T3bUUCc
    NOME - Rigel Sephdar
    ENERGIA - Rossa
    CASTA - Saint di Athena
    CLOTH - Altare {V}
    STATUS CLOTH - Indossata.
    STATUS FISICO - Illeso.
    STATUS MENTALE - Preoccupato e frustrato; sconvolto dalla presenza di uno dei suoi idoli (Ele).

    NOTE/RIASSUNTO AZIONI - Dato che non mi dovrei accavallare troppo, vado con il secondo post (dato anche quello che ha detto Gaz). Immagino che quando la scena GdR andrà avanti ci sarà dato un ordine di postaggio preciso e quindi non rischieremo di fare confusione. Per il resto, come descritto.

    CfLyFwD

    ABILITA'

    SEKISHIKI
    Il cosmo del cavaliere dell’Altare, nonostante il suo ruolo di protettore del Grande Tempio, costituisce una delle forme di attacco più pericolose per qualsiasi guerriero. Gli attacchi effettuati mediante l’uso di questo potere incidono direttamente sull’anima dell’avversario, rendendo molto difficile una difesa valida contro qualcosa di totalmente immateriale; il corpo non viene dunque colpito direttamente, ma su di esso si riflettono i danni che l’anima subisce in termini di spossatezza o di esaurimento di energia, che si manifestano comunque dolorosamente. È inoltre possibile, come anche per il Cavaliere d’Oro del Cancro, riuscire a separare l’anima dal corpo della vittima facendola viaggiare verso il mondo dei morti, e a seconda del potere di chi scaglia l’attacco, l’anima può arrivare ad essere distrutta, o confinata per sempre nell’aldilà, o ancora scagliata nella bocca di Ade provocando la morte “definitiva” della vittima. È infatti possibile per il Cavaliere dell’Altare richiamare le anime che ancora vagano nello Yomotsu Hirasaka, come è possibile danneggiarle attraverso la generazione di fuochi fatui. Il fuoco fatuo è una fiamma spirituale che non consuma i corpi né è possibile percepire un riscaldamento o una combustione dovuti alla sua presenza: il suo scopo è quello di bruciare le anime di qualsiasi creatura vivente con cui vengano a contatto, fino a farle esplodere. Per quanto sia facile immaginare queste facoltà come prettamente offensive, un combattente esperto può essere in grado di utilizzarle anche per difendersi da ogni avversario.


    TELECINESI
    Il Cavaliere dell’Altare è in grado di usare la mente a livelli superiori rispetto a qualsiasi normale essere umano. Con la sua forza mentale è in grado di spostare molto facilmente gli oggetti inanimati, dovendo ovviamente mantenere la giusta concentrazione; naturalmente le cose possono diventare più impegnative quando tale abilità viene applicata agli esseri viventi, ma ciò significa che con le giuste accortezze tale abilità può diventare una temibile arma offensiva (o difensiva) che è in grado di colpire direttamente o indirettamente sia un avversario che tutto l’ambiente circostante, portando al telecineta grandi vantaggi nell’adattamento al campo di battaglia, fornendo spesso la possibilità di sfruttare l’effetto sorpresa in tempi molto ridotti. Anche in questo caso si tratta di qualcosa di invisibile e di difficilmente prevedibile, in modo particolare quando tale abilità viene combinata con il cosmo permettendo l’emissione di colpi di natura psichica.

    CfLyFwD

    TECNICHE





     
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    [trama] dormi piccola
    Capitolo II
    orHcAwU



    Conosceva solo di vista la madre di Kryos, Eleuteria, la precedente custode dei Gemelli. Eppure sentiva istintivamente di potersi fidare di lei, delle sue parole di speranza. Scattò in piedi alla proposta della donna, sapeva bene qual'era l'unica risposta possibile.


    -IO!-

    Si battè il petto con forza come per sottolineare quanto affermato.

    -fra di noi sono io quello che ha più legame con lei. Negli anni di addestramento in Jamir sotto la guida di Gazka siamo cresciuti assieme, a stretto contatto. Mi ha sempre seguito, ha sempre vegliato su me e recentemente ha rischiato la propria vita per riportarmi indietro dal brutto scherzo di uno specter!-

    L'ardore nei suoi occhi bruciava quanto il suo cosmo.

    -Anita e Gazka sono la mia famiglia, l'unica che abbia mai avuto! Dovessi anche andare da solo andrebbe bene! Della mia vita non mi preoccupo, di quella di mia sorella si. Andrò io e sono pronto a sopportare qualsiasi prova!-

    Ora era innanzi alla donna che un tempo veniva annoverata fra i più potenti guerrieri del Santuario. Tutta la spavalderia passò in un istante quando incontrò i suoi occhi, si sentì tornare un poco bambino, forse per l'idea della madre che non ebbe mai conosciuto. Il tono mutò anche se la determinazione non venne intaccata.

    -mi è rimasta soltanto lei... per favore... deve provare a fare qualcosa, qualsiasi cosa!-

    Certo vi era anche Ys fra le persone più vicine ad Anita e ad Achille stesso... ma quello non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura. Ma il messaggio telepatico che gli inviò fu abbastanza chiaro.

    °Anita ha bisogno di noi. Io ho bisogno di te per aiutarla... sei con me... fratello?°

    Si, decisamente quella era una comunicazione molto privata.

    ObYElQh

    7CG7aOB
    PERSONAGGIO Achille
    MORALE Caotico Buono
    DIVINITÀ Athena, dea della Giustizia
    CASTA Gold Saint di Atene
    CLOTH Gold Sagittarius Liv.VIII
    COSMO Energia Nera
    SUPER-SENSI (7) Manashiki
    CONDIZIONI CLOTH [ indossata ] intatta.
    STATUS PSICO/FISICO normale.

    RIASSUNTO AZIONI traduzione: levatevi dalle scatole, a mia sorella ci penso io u_u mando a Ys un messaggio preciso, avviso Daniele XD










    jdIMt53
    COSMO STRAORDINARIO

    la sicurezza nei propri mezzi e la ferrea volontà di non piegarsi di fronte a nessun nemico permette al dorato centauro di sfruttare appieno il proprio cosmo apparentemente senza sforzo. Egli da sempre il meglio di se in combattimento, in ogni singolo colpo da lui portato financo vicino allo sfinimento. Tale immenso cosmo gli permette di avere una potenza incredibile potendo, ad esempio, con la sola pressione del proprio pugno estinguere impervie e letali fiamme. In sostanza egli è sempre in grado di raggiungere il limite estremo concessogli dal proprio livello energetico. Ad Energia Nera: raggiunge un tale controllo sul cosmo da poterlo plasmare a piacimento in costrutti inanimati, solitamente a guisa di frecce di dimensione e numero variabili, con facilità disarmante; avendo avuto un'istruzione militare degna di tal nome gli sarà possibile replicare anche altri tipi di armi comuni come spade e scudi o lance.


    RESISTENZA STRAORDINARIA

    il fisico da guerriero, forgiato assieme al potente cosmo innato, gli permette di raggiungere una resistenza quasi sovrumana al dolore e alla fatica. Il dorato centauro può continuare a combattere in qualsiasi condizione fisica: privo dei cinque sensi, menomato negli arti, con i centri nervosi bruciati o in extremis addirittura privato del cuore stesso! Fintanto che volontà e fiducia nel proprio cosmo lo sostengono egli perdura nella lotta. Ciò non lo rende immune al dolore o all'inevitabile morte dovuta a danni eccessivi, semplicemente il controllo che ha sul corpo e sulla percezione stessa di male e affanni è tale da ergersi impavido laddove i più crollerebbero esanimi.


    CONTROLLO DEL VENTO

    Tale capacità consente al cavaliere di sfruttare appieno l'elemento vento in tutti i suoi aspetti; questi potrà generare poderose correnti d'aria simili a tornado in potenza, violente raffiche atte a tentare di sbilanciare, spostare o sollevare creature e cose o generare lame d'aria tagliente per tentare di fendere e lacerare. Un particolare utilizzo da parte del saint è guidare proiettili, ad esempio frecce, per tentare di controllarne il più possibile la traiettoria.


    FRECCE DI LUCE USTIONANTI

    tratto distintivo del cavaliere, quando egli plasma il suo cosmo a guisa di frecce esse sono intrise dell'elemento Luce. Tali costrutti risultano così altamente ustionanti nonostante l'elemento di cui sono imbevuti non sia di reale appannaggio del saint; qualora dovessero riuscire a perforare una difesa causeranno danni da ustione di varia entità, a seconda della differenza di potenziale in gioco.


    MANASHIKI "Settimo Senso"

    o anche detto Settimo Senso, questo è il vero primo passo per una maggiore comprensione di se e dell'Universo. A tale stadio il cavaliere ormai maturo ha ottenuto totale padronanza del Sesto Senso e del Micro Cosmo nascosto dentro di se; con questa nuova conoscenza questi può attingere energia dall'Universo stesso accedendo al Macro Cosmo al di fuori di se. Grazie al Settimo Senso la capacità distruttiva di un cavaliere aumenta notevolmente, permettendogli inoltre di valicare il limite della Velocità del Suono e raggiungendo finalmente l'insuperabile Velocità Luce. [Sbloccato ad Energia Viola]


    TELEPATIA

    capacità invero comune ai cavalieri di alto livello, permette di parlare senza l'ausilio della favella a una o più persona anche da notevole distanza; gli basterà conoscere il volto o il cosmo di colui o colei che vuole raggiungere per proiettare la propria voce nella mente di questi. Tale abilità non può essere usata per leggere o influenzare la mente altrui in combattimento, riducendola ad un mero strumento per comunicare con compagni lontani o in modo discreto senza l'uso delle parole. [Sbloccata ad Energia Blu] [uso GdR-Only]



    ApYS3NR
    ARCO & FRECCIA D'ORO

    il cavaliere può usufruire del dorato arco generando egli stesso frecce di cosmo a guisa di proiettili, in un numero variabile in rapida sequenza. L'arco e la freccia d'oro hanno la medesima resistenza dell'armatura. La freccia utilizzata come proiettile può tornare alla cloth in un lampo di luce dorata anche se dovesse essere trattenuta in qualche modo; se perduta può essere riforgiata dai riparatori di armature.
    ϡ La Forza di Uno: la freccia d'oro utilizzata in battaglia dal cavaliere per suo bisogno o volere è da considerarsi in termini di perforazione un (1) livello cosmico superiore per calcolarne il grado di armatura superato.
    ϡ La Forza di Molti: tramite la freccia il suo custode può accumulare oltre al proprio cosmo anche quello che vi gravita attorno, sia esso di creature viventi o decedute (in tal caso deve trovarsi nel luogo ove sono avvenute le morti) purché favorevoli alla causa e alle intenzioni del cavaliere; si narra che i dodici gold saint possano unendo così i propri cosmi generare un puro raggio di luce perfino nel punto più profondo dell'Ade (Gdr-Only).
    ϡ Benedizione di Athena: qualora sia la dea a richiedere o autorizzare l'uso della freccia contro un particolare nemico, divino o mortale, l'arma acquista la capacità unica di poter superare qualsiasi tipo di grado di protezione e materiale, in combinazione solitamente con l'accumulo di cosmo altrui per potenziarne gli effetti distruttivi (Gdr-Only con autorizzazione del Master).



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    ATOMIC METEOR FIST

    In tale tecnica viene riversata tutta l'irruenza e forza del cavaliere d'oro. Dopo aver accumulato il proprio cosmo nel pugno questi lo scaglia in avanti generando una miriade di colpi intrisi di energia e sferrati alla velocità massima consentitagli; si narra che un gold saint forte del settimo senso possa arrivare a lanciare un milione di colpi in un istante, grazie alla velocità luce. Tutta l'area d'effetto innanzi al saint verrà colpita da tale assalto; egli può lanciare questo colpo da fermo, in corsa o addirittura durante un salto, poichè accumulare cosmo fino al massimo potenziale è un'azione semplice e quasi naturale per lui. I pugni scagliati in tal modo assumono l'aspetto di una pioggia di sfere cosmiche allungate che genereranno oltre a danni energetici anche danni fisici.


    ATOMIC THUNDERBOLT

    Il cavaliere d'oro lancia una miriade di colpi alla massima velocità consentitagli, per poi raccoglierli in un unico punto limitandone l'estensione ma aumentandone le potenzialità distruttive; tutta l'energia viene infatti concentrata anziché 'dispersa' su una zona più vasta. Anche in questo caso egli può lanciarla da posizioni differenti, a seconda della situazione; il colpo inizierà come uno sciame di sfere cosmiche che si uniranno in un'unica grande sfera allungata carica di crepitante energia. Gli eventuali danni causati sarebbero di tipo energetico e fisico.


    SUPERNOVA EXPLOSION

    Il saint incrocia le braccia accumulando cosmo sui palmi delle mani aperti e rivolti verso l'esterno; su di essi si formano due grosse sfere d'energia fra le quali avviene un violento scambio di energia. Quando il saint è pronto fa scattare le braccia allargandole e facendole così sovrapporre e collassare in una impressionante esplosione cosmica, similmente a due stelle che attirandosi generano una supernova appunto. Per altri guerrieri tali esecuzione potrebbe richiedere più tempo, ma non per il protetto della costellazione del Sagittario poichè l'atto di spingere al massimo il proprio cosmo è un'azione quasi naturale. La deflagrazione avverrà a 360° investendo l'area d'effetto e potendo così causare pericolosi danni energetici. Si dice che tale tecnica fosse utilizzata anche dal primo cavaliere del Sagittario e la sua ultima incarnazione, Stephane.


    INFINITY BREAK

    Il cavaliere espande il proprio dorato cosmo accumulandolo fra i palmi in una sfera crepitante di energia oppure convogliandolo direttamente in una mano, il colpo si dipanerà quindi con movimento a spirale generando una miriade di frecce di Luce le quali tenteranno di colpire i nemici designati presenti nell'area d'effetto; è uso veicolare meglio tale movimento direzionandolo con ampi movimenti delle braccia. Qualora lo desideri il saint può far partire l'attacco dal basso verso l'alto o dall'alto verso il basso, in ogni caso il numero di frecce generato è enorme; il mero effetto ottico sarà una sorta di intricatissimo reticolo di luce dorata tessuto dalle suddette. Nel caso in cui la resistenza del materiale venisse superata, le frecce potranno trapassare letteralmente armature e corpi non sufficientemente difesi e causare danni da ustione più o meno gravi, a seconda del divario energetico in gioco. Il cavaliere può decidere di far convergere lo sciame di frecce su di un singolo bersaglio oppure liberarlo a 360° ad area o su bersagli multipli. Variante di Sorpresa: è possibile lanciare la tecnica per realizzare un attacco di sorpresa, rilasciando il cosmo nel terreno e facendo così propagare in esso la spirale di frecce le quali sbucheranno inaspettatamente dal suolo tentando così di cogliere in fallo gli eventuali nemici. Absolute Tecnique: la tecnica viene lanciata come se il cavaliere fosse di un livello energetico superiore a parità di potenza e potere distruttivo, Monouso ad Incontro.


    CHEIRON LIGHT IMPULSE

    Convogliando il proprio cosmo in entrambi i pugni il saint crea un devastante tornado intriso d luce dorata per spazzare via ostacoli e nemici; il saint potrà tentare di colpire ciò che gli si trova innanzi, arrivando perfino a poter domare perigliose fiamme estinguendole. I danni causati sarebbero di tipo prettamente fisico ed in parte energetico.
    Pugni Uniti verso il Nemico: è la prima forma della tecnica, utilizzata per colpire ciò che ha di fronte essa si propagherà in avanti via via allargandosi; sarà così possibile tentare di colpire o spostare grossi bersagli anche a distanza, purché nel raggio d'azione del Saint.
    Pugni Divisi verso i Nemici: seconda variante, sempre portata con i due pugni ma questa volta essi non devono per forza essere allineati; in tal modo il cavaliere può colpire su due fronti riducendo però le masse spostabili e la forza d'impatto finale. Può essere utile per tentare di colpire e spazzare via avversari posti ai fianchi del saint, oppure per direzionare in due segmenti diversi innanzi a se il colpo.


    CHEIRON THYELLA

    Il cavaliere rilascia il proprio cosmo dopo averlo rapidamente accumulato, il quale si scatenerà, simile a bufera dorata, su tutta l'area di effetto a 360° con il saint stesso come centro. Tale bufera sarà essenzialmente un vortice d'aria tagliente intrisa di cosmo, rilasciato assieme ad esso, generato dopo che le sue braccia scattano verso l'esterno, a prescindere dove siano i nemici o se siano visibili o meno ai suoi occhi. L'estensione del vortice ed il suo potere offensivo dipendono dal livello cosmico del cavaliere che lo genera, così come la probabilità di non essere spazzati via dall'esplosione cosmica e lacerati dalle sferzate d'aria dipende dal potere difensivo di coloro che vi si trovano in mezzo.


    UNLIMITED BLADE WORKS

    Così ha ribattezzato la sua nuova capacità di plasmare il cosmo in costrutti fisici coerenti, il potere appunto di forgiare illimitatamente delle lame di qualsivoglia foggia. Illimitato nel poterle continuamente plasmare fintanto che ha cosmo da bruciare, poichè tali creazioni resteranno coerenti solo per la durata di un'azione; qualora vengano sfruttate anche in difesa il saint non potrà utilizzare altre tecniche. I danni causati possono essere di tipo fisico (da impatto, lacerazione, penetrazione, strappo) ed energetico (puro cosmo, nessun descrittore), l'unico elemento utilizzato (vento) per sua natura causa danni fisici da lacerazione. A seconda del bisogno tale tecnica opera in modo differente:
    ◊ CONTINUOUS PROJECTION è la forma base della tecnica. Il saint espanderà il proprio cosmo innanzi a se, le mani rivolte in avanti con il palmo aperto; dall'ammasso formatosi inizieranno a fuoriuscire numerose armi di forme variegate: armi da taglio di tutti i tipi e lance così create verranno lanciate verso il nemico alla massima velocità possibile, guidate dal cosmo di Achille e dal suo controllo del vento potranno effettuare traiettorie non lineari. Per tutta la durata dell'attacco il cavaliere deciderà quante armi generare e lanciare, potendo intervallare di pochi istanti le creazioni in modo da tessere strategie adatte al campo di battaglia; ad impatto avvenuto oltre i possibili danni da taglio e penetrazione le armi rilasceranno il cosmo di cui sono formate esplodendo. Ovviamente non potrà superare un certo limite di creazione essendo il processo discretamente faticoso. Ogni singola creazione proviene dalla fantasia o dalla memoria del giovane, portato naturalmente all'arte della Guerra ha inconsciamente memorizzato ogni arma vista anche di sfuggita, replicandone la sola forma in tale tecnica.
    ◊ KANSHOU & BAKUYA sono le prime spade che sia riuscito a replicare col cosmo, due scimitarre utilizzate dallo specter Nasir. La spada impugnata con la mano destra è Kanshou: la lama è lunga più di ottanta centimetri ed è affilata su entrambi i lati, quello esterno per metà seghettato permette di tagliare e al contempo strappare. Nella mano sinistra Bakuya: una lama più corta e pesante e dal piatto largo, permette affondi potenti e tentativi di parata; le impugnature curve forniscono una presa solida e confortevole. Ad ogni loro fendente può essere rilasciato del mero cosmo atto provocare danni energetici; possono anche essere lanciate verso l'avversario e fatte poi esplodere liberando l'energia che le aveva create. I nomi sono la traslitterazione giapponese di leggendarie armi cinesi, non conoscendo i loro veri nomi Achille le ha così ribattezzate.
    ◊ KANSHOU & BAKUYA OVEREDGE le medesime spade solo lunghe il doppio e con la parte interna della lama affilata formata da innumerevoli piume stilizzate, simili ad ali rapaci; il cavaliere le utilizza per un potente colpo incrociato, culminante in un'esplosione energetica con rilascio di cosmo e turbine d'aria sferzante, accumulato durante l'esecuzione sulle due lame a guisa d'ali. Per la loro peculiarità possono essere utilizzate solo in azione d'attacco e non hanno alcuna valenza difensiva.
    ◊ ÝDRA FONIÁS una spada enorme, larga e piatta dalla superficie irregolare quasi fosse la copia cosmica di un'arma di pietra o legno e non di duro acciaio. Solo la parte esterna è rozzamente affilata con una conformazione più adatta a schiacciare e strappare che non tagliare; l'elsa priva di guardia è una lunga asta curva da impugnare con entrambi le mani. Il piatto può essere utilizzato a mo di robusto scudo in difesa; in attacco i potenti colpi possono causare danni da impatto e lacerazione, rilasciando inoltre violente esplosioni di cosmo concentrato sulla lama stessa durante l'esecuzione. Nonostante la mole il saint maneggia con notevole disinvoltura la sua creazione, avendo però le mani completamente occupate. Forgiata in onore dell'eroe Heracles, Uccisore dell'Idra è il nome scelto per rappresentare l'arma con cui questi compì la famosa fatica.
    ◊ ENUMA ELISH accumulando rapidamente il cosmo in una mano egli modella una spada davvero singolare: la lunga impugnatura è protetta da un ampio paramano curvo, la lama lunga quanto quella di uno stocco è un cilindro conico che va assottigliandosi fino alla punta piatta, su di esso il saint convoglia il proprio cosmo a guisa di aria vorticante che in un movimento a spirale corre lungo tutta la sua lunghezza. Il saint può lanciare alcuni affondi generando dei piccoli vortici d'aria tagliente che si propagheranno per la massima estensione consentita; concluderà liberando il cosmo inizialmente plasmato frammentandolo all'interno di un ultimo vortice, aggiungendo al turbine di aria tagliente frammenti ancora solidi nell'intrico delle sue spire, per aumentarne l'offensiva. Ma la spada può essere usata sin dall'inizio anche in parata per difesa; minore la distanza dal turbinio a spirale sulla lama e maggiore il rischio per un avversario di esserne sferzato. Se il colpo parato però risultasse troppo potente il costrutto si spezzerebbe, sciogliendo la tecnica. L'origine del suo nome è legato da un vecchio mito babilonese rimasto impresso ad Achille durante gli studi in Jamir.


    CHEIRON LAST STAND

    Unica posizione difensiva del cavaliere evolutasi col tempo assieme alla sua maggiore padronanza del cosmo. Essa consiste nella creazione di una fitta trama di frecce che a prima vista non sembra quasi composta da costrutti ma da mera energia lucente; per crearla il cavaliere alza il braccio e dal palmo aperto della mano genera una piccola sfera di cosmo dalla quale si dipanano le frecce, similmente alla sua tecnica di attacco principale. Quando la trama si è ben consolidata prende la forma finale di una sfera inglobando l'esecutore per il tempo necessario alla difesa, che tenterà di proteggerlo a livello sia fisico che energetico: tale forma permette al cavaliere di tentare di proteggere una seconda persona al suo interno.


    RHO AIAS

    Dopo aver allungato il braccio innanzi a se, palmo della mano aperto in direzione del possibile attacco, il saint convoglia un grosso quantitativo di cosmo plasmando un vero e proprio scudo circolare di grandi dimensioni, atto a difenderne il corpo intero. Aggiungendo poi la seconda mano sopra la prima concretizza la sua opera generandovi sulla superficie un vortice d'aria impetuoso, per far divenire tale difesa ancora più efficace. In caso di corpo a corpo chi dovesse collidere con tale protezione farebbe i conti con l'aria turbinante oltre che dover tentare di superarne fisicamente la struttura solida e compatta: come sempre sono il divario energetico e gli eventuali poteri in gioco a determinare il risultato. Qualora lo desideri il cavaliere può volontariamente rilasciare la tecnica disgregandone la parte solida di cosmo e liberando il vortice d'aria in avanti, nel tentativo di arrecare danni ad eventuali nemici tramite le violente sferzate di quest'ultimo; in tal caso varrà come normale azione di attacco. Egli ha battezzato tale tecnica in onore dell'eroe acheo Aiace, fulgido guerriero del mito, portatore di uno straordinario scudo.



    WPzuqlU
    ATHENA EXCLAMATION

    Si tratta forse della tecnica più potente che sia mai stata concepita. Come suggerisce il nome essa richiama l'urlo di Athena, una tecnica quindi che può essere utilizzata solo in caso di crisi mondiale poichè proibita da Athena stessa. Per l'evocazione di tale potere, tre Gold Saint o Gold Specter dovranno riunirsi formando un trio d'attacco, bruciando il loro Cosmo al massimo evocheranno così una cupola cosmica tanto potente da poter distruggere tutto ciò che li circonda entro un raggio di decine di chilometri. Tale tecnica è da definirsi "Finale", pertanto una volta utilizzata tutti e tre i Cavalieri non saranno più in grado di utilizzare il proprio Cosmo durante lo stesso scontro.

    raggio Tecniche 120m., Incrina Liv.VII-VI / Rompe Liv.V-I, Velocità Luce con facilità


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    Edited by IchigoRuleZ - 11/6/2015, 22:19
     
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    In che modo si definisce il legame con una persona? Quale scala di misurazione è la più appropriata per una tale stima? Dha non era certa di conoscere la risposta, forse perché fino a quel momento non si era mai posta il problema.Tuttavia era proprio su quel quesito che Eleuteria, ex gold saint di Gemini, madre defunta e risorta di Kyros, nonché la donna misteriosa che aveva portato in salvo lei ed Anita da Ginevra, aveva attirato la loro attenzione.

    Esisteva una soluzione per salvare Anita, una soluzione rischiosa, che forse avrebbe richiesto un notevole spirito di sacrificio da parte di colui che aveva il legame più forte con la gold saint di Cancer. Ma chi era costui?

    Ognuno dei presenti sembrò prendersi qualche istante di riflessione per indagare fino a che punto si spingesse la loro intimità con Anita. Dha invece si focalizzò sull'essenza di quel quesito: come valutare un legame? Sapeva di avere qualcosa che l'accomunava ed avvicinava alla gold saint: Anita l'aveva addestrata, le era stata vicino durante il cambiamento più importante della sua vita, l'aveva aiutata a superare i suoi limiti indirizzandola verso la via del miglioramento...era diventata la gold saint di Virgo anche grazie a lei. Tuttavia non credeva che questo bastasse per definire il suo legame maggiore degli altri. Le voleva bene e la rispettava, come un allievo il proprio maestro; avrebbe dato la vita per lei perché mossa da quello spirito di rivendicazione che non riusciva a lasciare le cose in balia degli eventi. Non era quello il destino di Anita, non era ciò che meritava dopo tutto quello che aveva fatto per loro.

    Con la mente confusa e pregna di interrogativi, la giovane si concesse qualche istante per soffermarsi sulle reazioni degli altri: c'era chi non aveva bisogno di riflettere molto, chi sembrava combattuto ed obnubilato da emozioni e motivi personali, chi indugiava e chi invece amava e stava soffrendo profondamente. Fu proprio guardando Achille e il suo spirito piegato e affranto, ma ribollente e volenteroso, che Dha capì: l'amore. Era l'amore il metro di giudizio per stabilire l'importanza di un legame; Achille era cresciuto con Anita e la considerava alla stregua di una sorella, la amava profondamente con quel sentimento genuino e potente che soltanto un fratello poteva provare.
    Un sorriso malinconico comparve sul volto della giovane...aveva capito chi tra loro meritava tale incarico, ma non per questo si sarebbe tirata indietro.

    « La famiglia va difesa e protetta! Forse non mi sono ancora guadagnata il diritto di considerarvi così, ma riconosco negli altri quel sentimento puro ed incontaminato che io stessa anelo e spero di avere un giorno. Per questo motivo sono pronta a tutto per evitare che qualcuno perda tale legame...esso rappresenta un faro per tutti coloro che ambiscono a tale traguardo. Non la lasceremo sola...io ci sono! »


    Era difficile ammettere quelle parole; la mancanza di una famiglia, di qualcuno da amare senza remore e senza tentennamenti era ciò che più desiderava la giovane saint, ma non per questo dubitava. L'amore di Achille per Anita era così forte e luminoso che lasciava intravedere agli altri cosa potevano diventare, cosa sarebbero potuti essere nel tempo: una vera famiglia...e Dha avrebbe combattuto sino alla morte con quella speranza nel cuore.

    n9mxtgM
    narrato ☼ parlatopensato*telepatia*parlato altri

    8Mpe39P
    Nome ☼ Dhawyth
    EnergiaBlu
    Cloth ☼ Gold Virgo (liv. VII)
    Status Fisico ☼ ottimo
    Status Mentale ☼ confusa
    Status Cloth ☼ ottime

    Riassunto Azioni ☼ Riflessioni.

    Note


    Abilità ☼ ///

    Tecniche ☼ ///
    KgPD9lj
     
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