L'arte della manipolazione della terra o Earth-bending

Di Benoit Martius Dragunov, Reggente dei Pilastri e Bestia Nera di Capricorn

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    L'arte della manipolazione della terra o Earth-bending
    Di Benoit Martius Dragunov, Reggente dei Pilastri e Bestia Nera di Capricorn



    Il giorno in cui abbandonai l'oro di Athene per il nero di Death Queen non solo il mio cuore si adattò a questa terra rovente ma anche il mio cosmo.

    L'arte della manipolazione dell'elemento che noi conosciamo come terra, o più precisamente del suolo inteso come il terreno nudo di cui è composta la parte più superficiale della crosta terrestre è una delle più varie e allo stesso tempo sottovalutate da coloro che hanno la forza di manipolare gli elementi che si hanno intorno. Un manipolatore della terra (da ora in poi "earthbender") deve essere, per il suo bene, un soggetto fisicamente stabile, muscolarmente allenato anche se, come per ogni altro tipo di manipolazione degli elementi, il tipo di persona influisce sullo stile con cui si piega la materia.

    L'earth-bending differisce dagli altri stili di manipolazione elementale per via della sua natura che incarna sia l'offesa che la difesa, da non confondere con la manipolazione dell'acqua (water-bending) che invece tende a tramutare la difesa in offesa attraverso il movimento del fluido. Un earth-bender bilancia dunque aggressività e preservazione in una sola emanazione invece di difendersi per poi attaccare in due momenti separati.

    Per meglio capire come l'earth-bending sia diversa da qualsiasi altra arte manipolatoria basta pensare al cosmo e all'uso che se ne fa in battaglia dividendo le tattiche di combattimento in due macro-gruppi che andremo a definire come "cosmo positivo", ovvero, tutta quella serie di azioni volte all'offesa e "cosmo negativo" che comprende tutto ciò che è l'evitare di essere colpiti, lo schivare il "cosmo positivo" nemico. La disciplina dell'earth-bending si rifà raramente a questi due tipi di cosmo andando a stressare un terzo macro-gruppo di azioni chiamato "cosmo neutro", quest'ultimo prevede un utilizzo quanto mai profondo dei propri sensi comprendendo quindi la percezione di ogni singolo elemento intorno al praticante, l'attesa del momento giusto e solo alla fine l'agire in modo da riuscire ad avvicinarsi il più possibile ad un risultato che fonda la difesa (cosmo negativo) con un'efficace controffensiva (cosmo positivo).

    La domanda più comune che salterebbe in mente a chi si affaccia a tale disciplina nasce spontanea, cosa si può fare con la manipolazione della terra? La risposta sarebbe vaga ed imprecisa dato che ogni earth-bender muta lo stile di origine con l'esperienza e a seconda delle situazioni che affronta, basta pensare al fatto che un manipolatore di alto rango, col dovuto tempo e la dovuta concentrazione, può mutare l'aspetto di un intero paesaggio infondendolo del proprio cosmo al costo di un ingente consumo di energia andando a porre uno scontro a proprio favore senza dover interagire col proprio avversario se non dopo averlo messo in difficoltà.

    Vi sono prove, seppur scarse, di maestri che riuscivano a sostituire il senso della vista, perduto per sempre o temporaneamente, grazie ad una profonda conoscenza della disciplina, in pratica pare che fondessero quello che viene definito dai cavalieri come sesto senso, utile a percepire solo le mere presenze di cosmo, con la manipolazione della terra e, tramite un contatto diretto con la stessa (a piedi nudi?), riuscissero ad avere una percezione sismica di ogni minima vibrazione del suolo e di ogni cosa si posasse su di esso godendo di una sorta di sonar interno basato, appunto, sulle vibrazioni che dava loro una percezione a trecentosessanta gradi.

    Altra differenza che discosta ulteriormente la manipolazione della terra dalle discipline elementali rientra nei metodi di spostamento. Un earth-bender potrà sempre trovare il modo di spostarsi da un punto all'altro facendo ricorso alla disciplina e ad un minimo di inventiva: cavalcare un'onda di terra, o ancora meglio di sabbia, far scivolare il terreno sotto i propri piedi come fosse un tapis roulant, creare scale, appigli e altri punti d'appoggio sono solo alcune delle più comode e/o salvifiche alternative di movimento generabili dall'utilizzo corretto della manipolazione della terra.

    L'arte opposta all'earth-bending è la manipolazione dell'aria, o air-bending, dove la manipolazione della terra richiede tattica, familiarità con la forza fisica atta a smuovere masse solide e un maggiore contatto con il campo di battaglia, la manipolazione dell'aria è più semplice, richiede forza fisica quasi nulla e si basa su movimenti evasivi e continui.

    L' earth-bending è particolarmente forte quando i piedi sono in diretto contatto con il terreno, consentendo agli earth-benders di trasferire le loro energie cinetiche nella loro flessione con movimenti veloci e potenti. La disciplina, come detto, esprime l'aspetto del cosmo neutro e coinvolge l'attesa, quando arriva il momento di colpire l'atto deve essere fatto senza esitazione o incertezza. Se un earth-bender manca di determinazione, la terra non risponderà propriamente alla sua volontà. Essere collegato alla terra è anche un aspetto molto importante della mentalità degli earthbenders, per lo più i praticanti viaggiano a piedi per aumentare il loro legame con la terra e quindi la precisione del loro potere.

    Il concetto di cosmo neutro pare essere strettamente legato alla filosofia di "mani appiccicose" (sticky hands). Con la pratica un earth-bender impara a fronteggiare un attacco nemico e poi muoversi di conseguenza con un colpo prima che il colpo avverso lo raggiunga oppure apprende il muoversi nella stessa direzione dell'attacco ed efficacemente defletterlo. Il concetto di osservare reagendo di conseguenza in una finestra di tempo minimo, il bilanciare gli attacchi e la difesa, portano dunque ad attingere ad energia e materia per il contrattacco grazie ad uno sviluppo sistematico di tattiche legate al suolo su cui ci si poggia e ad una concentrazione sulla parte inferiore del corpo, punti che sono spesso indicati nella pratica delle sticky hands che si riafferma strettamente relativa a molti concetti primari dell' earth-bending.
     
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