Rafforzare le proprie difese

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    Demonio di uno stregone oscuro

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    § Pensato §

    Fate Averruncus era silenziosamente seduto sul proprio scranno del potere. Si trovava nella fantomatica Sala del Faraone, luogo da cui amava controllare l'intero Sand World. Per il giovane albino era diventata una vera e propria abitudine lasciarsi andare a vari tipi di pensiero. Un dio degno di questo nome non restava mai con la propria mente del tutto inerte. Aveva uno scopo da raggiungere e doveva farlo nel più breve lasso di tempo possibile. Le sue facoltà celebrali si spingevano sempre al limite per scovare un buon sistema per incrementare la propria consapevolezza cosmica, per riafferrare nelle sue mani quell'energia divina già detenuta in un lontano passato.
    Il Custode della Terra si buttava a capofitto in ogni genere di impresa personale o di missione per conto di Hades, così da guadagnare l'esperienza necessaria per affinare ulteriormente i propri terrificanti poteri di combattente avernale. Era strano che un dio la pensasse in questo modo, ma Geb era stato profondamente influenzato dai frammenti dello spirito dell'umano del quale aveva usurpato l'involucro mortale per manifestarsi in questa epoca. Inoltre, era obbligato a sopperire alla sua scarsa potenza cosmica con il fine intelletto. almeno per il momento. Disponendo di un fragile corpo temporaneo, il guerriero degli inferi doveva inoltre rafforzare le proprie difese fisiche.
    Detta in altri termini, la corazza violacea che indossava l'antico dio egizio ogni qualvolta usciva dal Sand World, poteva rappresentare un gravoso handicap per la sua stessa persona. La surplice della Terra Obbligata doveva mantenere il passo con l'attuale livello cosmico del ragazzo dalla carnagione diafana, evolversi di continuo, così da permettersi il lusso di uscire integra (o quasi) perfino a seguito delle offensive più micidiali scagliate dai nemici della fazione degli specter. Il vero dilemma per Fate era... come riuscire in questa impresa? In realtà, aveva già una chiara idea in proposito. L'antico dio della Terra non aveva vissuto tanto a lungo per nulla.
    Geb era conoscenza del fatto che una corazza andava impregnata con il sangue di un dio per ottenere il massimo del proprio coefficiente difensivo e ottenere l'abilità addizionale di saper proteggere colui che aveva la fortuna di indossarla da condizioni estreme e molto particolari, dove solo un essere sovrannaturale era in grado di rimanere illeso. La superdimensione era il caso più eclatante. Lo specter della Terra Obbligata si poteva accontentare di uno stato d'intermezzo per il momento. Altrimenti, egli non avrebbe saputo sostenere il "peso" della sua stessa surplice. Il potenziamento della propria armatura rimaneva un atto complicato da acquisire. Anche se il divino Geb aveva perso molto sangue durante lo scontro con Nasir, bagnando dunque in modo inconsapevole la già citata corazza, quest'ultima non si era affatto evoluta ad un livello superiore.

    Evidentemente, questo non è stato sufficiente allo scopo... serve un catalizzatore di energia cosmica da inserire nella surplice.

    Il giovane dalla carnagione chiara aveva proprio ciò che gli serviva a portata di mano. Durante lo svolgimento di una precedente missione avvenuta nel Duat, il Custode della Terra si era impadronito di un potentissimo artefatto. Esso aveva la facoltà di contenere al suo interno le essenze divine degli appartenenti al vasto pantheon egizio. Si trattava degli ex compagni di Geb. La pietra sovrannaturale avrebbe potuto svolgere tranquillamente il proprio ruolo di catalizzatore di energia, aumentando l'efficacia del sangue del cavaliere e dando in questo modo quella "spintarella in più" per il suo potenziamento. Rimaneva un unico problema... vi era un abile costruttore di armature ancora in vita dopo i tragici fatti dell'Armageddon?
    Fate non poteva permettersi di svolgere un lavoro che non gli competeva. Doveva trovare una persona qualificata e con i giusti strumenti del mestiere, anche a costo di setacciare l'intero globo terrestre. La gemma divina andava trattata con i guanti, anche se poteva bastarne un semplice e finissimo frammento. In seguito, il pezzo prelevato doveva essere incastrato alla perfezione all'interno di un punto non visibile della surplice per ottenerne tutti i benefici del caso. I pensieri dell'essere sovrannaturale continuavano ad accumularsi l'uno sopra l'altro e lo facevano ad una velocità spaventosa. L'albino arrivò al punto che fosse inutile continuare a tergiversare. Non sarebbe arrivato a nulla restandosene seduto sul proprio scranno; tanto valeva far partire subito la ricerca di un abile costruttore di armature.

    La prima meta di Fate Averruncus sarebbe dovuta essere il vicino Jamir, poiché era li che risiedevano gli ultimi superstiti dell'antichissima razza dei muriani. Gli unici e i migliori riparatori di armature mai esistiti sulla faccia del pianeta fin dai tempi del mito.

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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Blu
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado V]
    Status Cloth ☥ Integra
    Status Fisico ☥ Normale
    Status Psicologico ☥ Molto pensieroso

    Abilità Utilizzate

    ///

    Tecniche Utilizzate

    ///



    Come concordato in anticipo con Gorthaur, ho aperto da solo il primo topic per il potenziamento cloth.


    Edited by ShinAnslasax - 28/4/2014, 14:51
     
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    *Stai avanzando verso il portale per determinare le coordinate quando una presenza compare al tuo fianco.
    E' invisibile e flebile.*

    Fratello...

    *La voce viene da lontano, da una dimensione superna, veicolata dall'artefatto ottenuto in Egitto.
    E' la coscienza di uno degli dei dei Faraoni.
    Dei ricordi si affacciano alla tua mente e lo riconosci.
    E' Ptah, il dio fabbro e artigiano, padrone di una conoscenza sconfinata.*

    Percepisco il tuo proposito e lo comprendo, ma ti invito a considerare questa altra ipotesi.
    Se avessi i miei attrezzi divini potrei manifestare parte della mia forma nella tua dimensione e potenziare la tua pelle di metallo.
    Tuttavia dovresti ritornare in Egitto e non so se sia una via più o meno pericolosa di quella che tu hai deciso di percorrere.







    Eccoci, puoi scegliere due vie:
    - Egitto alla ricerca degli attrezzi divini di Ptah. Se scegli questa via lo stargate ti porterà su una collina dalla quale potrai vedere ciò che resta dell'egitto: un deserto di fuoco il cui cielo nero è solcato da stormi di locuste giganti.
    - Jamir alla ricerca di un Muriano. Se scegli questa via lo stargate ti porterà in una steppa grigia, coperta da una strana nebbia che occlude la vista oltre poche decine di metri.

    NOTA: Siccome in questo periodo ho millemila attività se riesci metti un riassunto delle azioni che fai così riesco a risponderti velocemente per non fermarti e poi mi porto in pari con il resto dei post :deathmetal:




     
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    § Pensato §

    Fate stava dunque avanzando a passo deciso verso il Portale Dimensionale. Una volta raggiunto, lo avrebbe regolato in modo tale da crearsi un passaggio per il "mondo della superficie" con destinazione il Jamir. Tuttavia, prima che l'albino riuscisse nel suo intento, egli percepì una flebile presenza al proprio fianco. Per quanto si potesse sforzare, lo specter non riusciva a scorgere nulla intorno a sé, anche se lo sapeva in quel luogo. L'invisibile interlocutore esordì chiamando con il termine "fratello" il dio delle sabbie. La sua voce pareva giungere da molto, molto lontano... come se provenisse da un diverso piano esistenziale. Doveva dunque trattarsi di un antico compagno del Custode del Cielo della Terra. Ciò aveva davvero dello straordinario, ma il potente artefatto prelevato nel Duat in una precedente missione, doveva aver veicolato la coscienza di questa divinità fino a portarlo da Geb nel Sand World.

    Geb riconosce questa voce familiare... sei forse tu, Ptah?

    Per quanti millenni fossero trascorsi, l'anima immortale del dio delle sabbie non avrebbe mai potuto dimenticare le sembianze e le voci di tutti coloro con cui governava in armonia le terre dei faraoni. Nello specifico, Ptah era una divinità dedita alla creazione. Egli eccelleva come ingegnere, muratore, fabbro e artista. Inoltre, costui possedeva una vastissima conoscenza. Fate rimase piacevolmente colpito da questa improvvisa rimpatriata, ma lo fu ancora di più quando ascoltò il resto delle parole pronunciate dell'antico dio suo amico. In un punto non meglio identificato dell'Egitto, vi erano ancora conservati i divini attrezzi di Ptah. Per mezzo di essi, l'entità soprannaturale era in grado di manifestarsi su questo mondo e di mettersi a lavoro sulla surplice della Terra Obbligata, rendendola ancora più resistente di quanto già non fosse ora. Era una notizia meravigliosa, tuttavia non priva di numerose incognite.
    Se Geb avesse scelto di percorrere questa "via alternativa", non era detto che sarebbe stata una scelta più semplice di quella che lo avrebbe invece condotto alla ricerca di un muriano sopravvissuto nelle terre dello Jamir. Forse era vero l'esatto contrario. Lo sguardo del giovane dalla pelle diafana non vacillò nemmeno per un singolo istante. Fin da subito, per Fate, non c'erano affatto due opzioni tra cui scegliere. Come si poteva pretendere che un orgoglioso dio egizio ignorasse una questione che lo coinvolgeva da così vicino? Il guardiano celeste poteva abbandonare al loro destino dei potenti artefatti divini strettamente legati alla sua terra nativa? Se fossero caduti nelle mani dei membri della corruzione, non si sarebbero tramutati nella peggior minaccia possibile da rivolgere contro il dio delle sabbie medesimo? La risposta fu una soltanto... recarsi per l'ennesima volta in Egitto.

    Geb troverà i tuoi attrezzi divini, è una promessa.

    L'albino fece questa chiara dichiarazione prima di avviarsi verso la sua prossima destinazione. In un batter d'occhio, lo specter della Terra Obbligata si ritrovò al di sopra di una collina solitaria da cui poteva osservare l'intero territorio circostante. Davanti agli occhi azzurri del dio delle sabbie si snodava un deserto intervallato da lunghi fiumi di lava ribollente. La sabbia aveva assunto un'insana colorazione nera, dovuta alla lenta erosione dei costrutti di ossidiana che si ergevano dal terreno al posto delle normali piramidi in pietra. Faceva molto caldo, ma il Sole non era visibile a causa della spessa coltre scura che ricopriva questa parte di globo terrestre. Creature abominevoli simili a delle locuste giganti fin troppo cresciute, solcavano pigramente la zona alla ricerca di qualche potenziale vittima di cui cibarsi. In definitiva, nulla era cambiato rispetto alla missione precedente. Fate se ne addolorò, ma non si dimenticò neppure di trovarsi nel bel mezzo del territorio del nemico, quindi si appiattì subito a terra per sfuggire alla visuale delle creature maligne e fare il punto della situazione.



    Riassunto
    Geb sceglie la via dell'Egitto per una mera questione di principio. Una volta arrivato a destinazione, osserva in che condizioni è la zona circostante e subito pensa ad appiattirsi sul terreno per evitare di farsi localizzare dalle locuste giganti. Nel mentre, cerca di capire in che punto debba dirigersi per trovare gli attrezzi divini di Ptah.

    jUeR9

    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Blu
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado V]
    Status Cloth ☥ Integra
    Status Fisico ☥ Buono, solo un poco accaldato
    Status Psicologico ☥ In allerta, ritrovandosi in territorio nemico

    Abilità Utilizzate ☥ ///

    Tecniche Utilizzate ☥ ///
     
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    *Appena attraversi il portale una netta sensazione di malessere ti assale, come se la sola presenza in quelle terre fosse mefitica. Una presenza oscura ti avvolge, come se qualcuno ti stesse osservando da altri luoghi.
    Poi, appena avanzi, inizi a sentire aumentare questa sensazione, fino a che innanzi a te si squarcia il terreno riversando attorno lava bollente come il sangue da una profonda ferita.
    La lava percorre qualche metro prima di inziare a solidificarsi e da essa escono sei statue di metallo, con indosso una corazza in stile egiziano dello stesso materiale.
    Ognuna di esse brandisce un kopesh e uno scudo.
    La lava non sembra aver alcun effetto su quel metallo.

    Subito corrono verso di te, attaccandoti su tutti i fronti.*




    Gestisci la cosa come un duello :zizi:
    Non riesci ad identificare la potenza dei tuoi avversari in senso assoluto, l'unica cosa che vedi è l'estrema velocità e - nel caso venissi colpito dalle armi - una forza enormemente superiore a quella di un essere umano.
    Per il resto i soldati sono fatti di metallo dal colore del bronzo, ma dimostra una resistenza quasi simile a quella della tua surplice.

    A te :zizi:




     
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    § Pensato §

    Lo specter della Terra Obbligata cercava di ripararsi dalla visuale delle locuste giganti che infestavano l'intero territorio quando, ad un certo punto, un leggero mal di testa lo colse accompagnato da una sensazione di nausea. Tuttavia, l'albino stava alla perfezione fino ad un momento prima. Una stranezza che lo mise subito in allarme. Fate si chiese se non fosse opera dello stesso ambiente corrotto in cui si ritrovava. L'aria doveva essere pregna di agenti nocivi che stava influenzando il suo corpo mortale. Almeno questa era la sua ipotesi per spiegare in modo logico l'accaduto. Per maggiore prudenza, il custode del Cielo della Terra si avvolse un fazzoletto intorno alla bocca, sperando di minimizzare gli effetti negativi.
    Sentendosi un poco meglio, il dio delle sabbie si rimise ritto sulle proprie gambe. Non poteva dimenticare che aveva un'importante missione personale da portare a termine e restandosene fermo su quella collina non avrebbe ottenuto un bel nulla. Il giovane dalla carnagione diafana avanzò passo dopo passo sull'ardente sabbia color pece, percependo sempre più una sgradevole sensazione. Qualcuno o qualcosa lo stava spiando da molto lontano. Fate non era nelle condizioni di farlo smettere e, comunque sia, fintanto che qull'entità ostile se ne rimaneva a debita distanza, non vi era alcuna ragione di preoccuparsene. Di solito erano i "poco di buono" ad utilizzare questi vili espedienti, poiché incapaci di affrontare un nemico a viso aperto.
    Proseguendo per la propria strada, il guerriero avernale dovette per forza di cose fermarsi a seguito di una decisa scossa di terremoto che aveva per epicentro un punto posto qualche metro più avanti rispetto la sua attuale posizione. Lo scocciante osservatore stava cominciando a muovere le proprie pedine? Lava ribollente emerse da una fenditura del terreno, minacciando di riversarsi sui piedi del dio delle sabbie. Ciò non avvenne per fortuna. La lava si solidificò per tempo, lasciando Fate incolume. Eppure, dalle viscere della terra, emersero sei statue di metallo con indosso delle corazze leggere che ricordavano dei soldati appartenenti al periodo dell'antico Egitto. Ognuno di loro possedeva un kopesh e uno scudo.
    Questi costrutti erano immuni alle alte temperature, visto che la lava non aveva arrecato il benché minimo danno su di loro. Vi erano fin troppi punti in comune con i seguaci composti di sabbia indurita di cui solitamente si serviva Geb per i suoi scopi. Chi controllava queste marionette, doveva avere degli stretti legami con il pantheon divino dell'antico Egitto. Considerando che la magica pietra raccolta nella missione precedente conteneva le anime di tutti i vecchi compagni del guardiano celeste, era evidente che il suo vero avversario doveva trattarsi di qualche dio eretico che in passato aveva tentato di usurpare il loro legittimo dominio. Un singolo nome venne subito alle mente di Fate.

    Aton... dannato, sei ancora tu? Non ti sei ancora stufato di metterti sempre in mezzo ad ogni cosa che fa Geb? Sei patetico.

    Ira e un intenso desiderio di vendetta presero possesso dello specter della Terra Obbligata, acuendo la sua concentrazione mentale che era stata parzialmente menomata dal malessere subito. Non aveva alcuna prova certa, questo era vero, ma chi altri avrebbe mai potuto orchestrare una cosa del genere se non il suo acerrimo nemico di sempre? Queste due divinità si erano già scontrati più volte in passato, quindi era comprensibile che Fate puntasse immediatamente il suo dito accusatore nei confronti di Aton. La minaccia a cui doveva far fronte adesso l'albino era però rappresentata dalle statue di metallo. Quest'ultime si mossero con sorprendente rapidità, quasi come se la materia che le componeva non fosse poi così pesante come appariva. Era solo una falsa impressione.
    Quando Fate oppose dei muri di resistente sabbia indurita fra se stesso e i suoi sei antagonisti, bastò un loro colpo di kopesh per aprirsi una via verso l'obiettivo. Il giovane dalla carnagione chiara fu costretto ad eludere all'indietro o lateralmente di stretta misura per non farsi colpire. Non si doveva dimenticare che il terreno su cui si stava svolgendo la sfida, era a completo vantaggio del dio delle sabbie. Se i costrutti facevano della velocità il loro solo asso nella manica, avrebbero presto imparato che un'amara verità. Il Custode del Cielo della Terra riuscì a trovare lo spunto utile per imprigionare i piedi delle statue, bloccandoli sul posto. Era stata attivata la fase uno della tecnica denominata Funeral Desert. Fate era in affanno, sfruttò la pausa per riprendere un poco di fiato, poi levò la mano destra in avanti. La strinse a pugno per impartire il comando somatico che avrebbe sentenziato l'esecuzione della seconda parte dell'offensiva, quella che avrebbe di fatto stritolato gli antagonisti fino a ridurli ad un ammasso di rottami.

    § Che accidenti... ??? §

    Il dio delle sabbie restò sconvolto da ciò che videro le sue pupille. I soldati di metallo avevano subito una tremenda compressione, ma si erano limitati ad uscirne fuori con i loro corpi un poco malconci. Gli ostici nemici furono ancora nelle condizioni di muoversi e di contrattaccare. Quelle marionette erano dannatamente resistenti agli attacchi fisici, quasi godessero della stessa protezione offerta dalla surplice della Terra Obbligata. Un colpo di kopesh riuscì a raggiungere la zona del pettorale della corazza violacea, infliggendogli un piccolo taglio trasversale. Niente di preoccupante, non erano state raggiunte le membra in carne ed ossa di Fate. L'attacco fu così potente però, da far retrocedere di un paio di passi l'albino, costringendolo a perdere una frazione di secondo per riconquistare il proprio equilibrio perduto. Un ennesimo attacco calò verso la testa dello specter, che si salvò torcendo il collo a sinistra e abbassando d'istinto il baricentro, piegandosi sulle ginocchia.

    § Notevole... sono forti, resistenti e veloci. Difficile valutare il loro reale potenziale. §

    Il guerriero avernale era stato fortunato. Si era sottratto dalla loro micidiale combinazione d'attacchi, poiché i danni ricevuti dalla tecnica precedente li aveva leggermente rallentati rispetto all'inizio dello scontro, deformando il metallo presente nelle loro giunture. Li il materiale che li costituiva doveva essere per forza di cose più malleabile e fragile rispetto al resto del corpo. Altrimenti non sarebbe mai stato in grado di muoversi. Fate colse al volo la presenza di questo "punto vulnerabile" per intesserci sopra la sua prossima strategia d'attacco.

    § Sono una grossa seccatura, ma non ho necessariamente bisogno di distruggerli per levarmeli dai piedi. §

    Lo specter non esitò. Eseguì la medesima tecnica già vista in precedenza, ma questa volta la circoscrise all'altezza delle ginocchia metalliche dei sei costrutti, così da mandargli definitivamente in frantumi le fragili giunture. Gli antagonisti caddero a terra, non potendo più sostenere il loro ingente peso. Anche stando così le cose, i soldati egizi si affannavano a strisciare in avanti per cercare di colpire il dio delle sabbie. Quest'ultimo li ignorò, ormai non costituivano più un pericolo alla sua persona. Non aveva senso infliggergli il colpo di grazia, sprecando così le sue preziose energie cosmiche. Fate si limità ad aggirarli, proseguendo il proprio cammino alla ricerca degli attrezzi da lavoro del suo vecchio compagno Ptah. Rimase guardingo nel caso in cui arrivassero altri emissari di Aton... o di chiunque fosse il reale responsabile dietro quel tentativo di deicidio.


    Riassunto
    Tento di alleviare il malessere avvolgendo un fazzolletto intorno alla bocca, pensando che sia l'aria corrotta a darmi fastidio. Combatto con qualche difficoltà contro i sei soldati metallici. Mi rendo conto dei loro punti di forza, ma anche di come mi sia molto più semplice sbarazzarmene (piuttosto che distruggerli del tutto) se mi limito a tirare un Funeral Desert all'altezza delle loro ginocchia, frantumandogli le giunture (sicuramente ben più fragili rispetto al resto del loro corpo). Non li finisco perché penso sia uno spreco di tempo e di energie. Mi limito ad aggirarli, mentre sono ancora in funzione ma limitati a poter solo strisciare lentamente verso di me, quindi proseguo con la mia missione. Ritengo che il responsabile di tutto possa essere di nuovo Aton.


    jUeR9

    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Blu
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado V]
    Status Cloth ☥ Lieve taglio trasversale sul pettorale
    Status Fisico ☥ Leggero malessere e un poco di affanno per il combattimento.
    Status Psicologico ☥ Deciso a scovare Aton o chiunque sia il colpevole di quell'attacco, ma anche a voler ritrovare gli attrezzi di Ptah

    Abilità Utilizzate

    Sand Control (per creare delle barricate di sabbia indurita)

    Tecniche Utilizzate

    Funeral Desert (S) x2
    Lo specter di Geb leva una delle sue mani in avanti, trasmettendo impercettibili particelle di cosmo in direzione della sabbia presente sotto i piedi degli avversari. La fine sostanza grigiastra verrà manipolata in modo da tentare di avvolgere gli oppositori con uno spesso strato del medesimo materiale. L’effetto iniziale è dunque quello di cercare di immobilizzare i soggetti in questione, ma la tecnica non termina qui. Difatti, il caster chiuderà a pugno la mano prescelta per innescare la seconda fase della sua offensiva. Essa consiste nel provare ad esercitare una micidiale compressione nei corpi delle potenziali vittime con il chiaro intento di farli implodere. Non ha alcuna importanza se la sabbia riesce solo parzialmente a raggiungere il suo obiettivo; si trattasse anche di un singolo arto dell’avversario a venire intrappolato nella tecnica, questo correrebbe il serio rischio di venire distrutto per compressione. La protezione offerta dall’armatura del bersaglio non avrà la minima valenza se questi sarà "troppo debole" rispetto allo specter di Geb, visto che i fini granelli di sabbia potranno tranquillamente infilarsi attraverso le fessure esistenti in essa (nella giusta quantità necessaria) ed applicare direttamente la compressione sulle membra del nemico. Certo è che se una corazza risulta particolarmente fragile, la compressione può essere in grado di distruggerla assieme a colui che la indossa; altrimenti, continua ad infliggere danni spaventosi da stritolamento finché non ce ne disfa in qualche maniera. Infine, lo specter di Geb potrebbe semplicemente limitarsi a cercare di far morire per soffocamento un antagonista, ponendogli uno spesso strato di materia sabbiosa su bocca e naso.
    * Il caster può liberamente decidere di localizzare la compressione mediante sabbia su un determinato punto del corpo dell’avversario, anziché sul suo intero corpo.
    ** Lo specter di Geb può creare una variante ad area di questa stessa spaventosa tecnica. Posizionando ambo le mani al suolo per trasmettere direttamente in esso il proprio cosmo violaceo, tutti i nemici presenti nel sottosuolo e nel raggio d'azione del caster (ponendo se stesso come suo epicentro), subiranno i micidiali effetti del caso già citati in precedenza.

     
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    *Il malessere diminuisce leggermente e non senti più l'inquietante presenza.
    Innanzi a te si stende a vista d'occhio un panorama letteralmente infernale.
    Per ore non trovi nulla, se non le terribili locuste, i cultisti di Aton avvolti dalle fiamme e i soldati di metallo.
    Poi, in quella che sembra essere una voragine aperta dal cataclisma, noti quello che sembra un antico tempio romano.
    Apparentemente non mostra segnali di vita, non percepisco cosmo.
    L'unica cosa che senti avvicinandoti è il rafforzarsi del malessere.

    I mosaici presenti sulle pavimentazioni esterne e le scritte presenti sopra le colonne riportano questa frase "Sol Invictus".*




    Prima per "agisci come in duello" intendevo non in modo autoconclusivo ma va benissimo lo stesso, hai fatto un ottima mossa :zizi:
    Ora descrivi il tuo vagare, considerando gli effetti del caldo e dimmi se agisci in modo guardingo evitando cultisti &c oppure ne massacri un po'.
    Fermati quando decidi cosa fare in relazione al tempio.




     
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    § Pensato §

    Il primo scontro con i costrutti metallici si era risolto a favore dell'astuto dio delle sabbie. Tuttavia, non c'era alcun motivo per esaltarsi o per festeggiare l'impresa, visto che le terre dei faraoni erano a dir poco infestate da una quantità spaventosa di esseri della corruzione. Il Custode del Cielo della Terra non poteva dunque rilassarsi, il suo lento incedere doveva tenere conto dell'ambiente circostante in ogni singolo frangente, così da evitare di farsi sorprendere da altri seccanti avversari. Vi erano anche delle buone notizie, il malessere dell'albino si era in qualche maniera alleggerito. La soluzione adottata dallo specter della Terra Obbligata aveva sortito i suoi effetti o vi erano altri motivi dietro questo improvviso miglioramento?
    La rovente sabbia del deserto offriva pochi ripari alla vista, quindi Fate rincarò la dose sfruttando una delle sue abilità per incrementare in maniera massiccia la presenza di particelle di sabbia che già volteggiavano per conto loro nell'aria circostante. In parole povere, creò una fitta cortina sabbiosa per abbassare drasticamente la visuale delle creature a lui ostili, così da passare inosservato e risparmiarsi altri futili lotte. Il guerriero avernale si preoccupò di assecondare la lieve brezza afosa che spirava in questi luoghi per far apparire il tutto come un piccolo tornado di sabbia. Il giovane dalla pelle diafana rese assolutamente credibile tale condizione climatica. Durante il suo cammino, egli superò altre statue di bronzo, stormi di locuste giganti e perfino gli immondi cultisti devoti al dio Aton.

    § La presenza di questi cultisti avvalora dunque la mia tesi sul vero responsabile di questi disordini? §

    Il dio delle sabbie si lasciò andare a questo pensiero, mentre serrava il proprio pugno destro con forza. Stava sopprimendo il suo grande desiderio interiore di fare piazza pulita di tutti quegli eretici. Il guardiano celeste non poteva permettersi il lusso di compiere leggerezze di alcun tipo, poiché aveva un importante obiettivo da portare a termine. Doveva preservare la propria resistenza fisica rimastagli per casi di estrema necessità. Passarono lunghe ore di estenuante ricerca in mezzo alla grande calura del deserto, prima che Fate riuscisse finalmente a trovare una traccia concreta da seguire. Vi era una profonda spaccatura nel terreno, qualcosa che pareva stonare con il resto del panorama circostante. Chissà, forse era stato prodotto durante gli sconvolgimenti che l'intero pianeta aveva subito durante la prima fase dell'Armageddon. L'albino si incuriosì, quindi non esitò a lanciare un'occhiata sul fondo del crepaccio per verificarne l'ampiezza.

    Questo si che è un fatto inaspettato... anche per il potente Geb.

    Perfino il solitamente poco espressivo Fate Averruncus si lasciò sfuggire un'esclamazione di meraviglia. Dopotutto, non capitava tutti i giorni di rinvenire un antico tempio romano sul fondo di una voragine del deserto egiziano. Che cosa poteva stare a significare? L'albino stava subito cercando di fare qualche congettura delle sue, ma la tremenda emicrania riprese deciso vigore. La misura del fazzoletto legato intorno alla bocca pareva inutile. Vi era forse un qualche tipo di pericolo legato alle "forze della corruzione"? Il malessere si era manifestato nello specter qualche istante prima di essere assalito dalle sei statue di bronzo. Il Custode del Cielo della Terra non avvertiva però nessuna energia cosmica negativa nei paraggi. Certo, questo non significava un bel nulla. I suoi avversari non erano soltanto gli appartenenti ai cavalieri delle altre fazioni divine o i semplici cultisti di Aton. Il Male poteva svilupparsi in tanti modi e forme differenti.
    Restarsene fermi non avrebbe prodotto alcun risultato utile. Tanto valeva cercare di avvicinarsi ulteriormente all'antico tempio romano, quella era una nuova pista che valeva la pena di seguire. Il dio delle sabbie agì con grande prudenza e circospezione, creando una scala di sabbia indurita che lo portasse fino a destinazione. La struttura sembrava essere un luogo totalmente sprovvisto di esseri viventi, ma le apparenze spesso traevano in inganno. I burattini metallici non rientravano in quella categoria, quindi avrebbero potuto sorprenderlo una seconda volta se Fate avesse abbassato la propria guardia. La situazione restava delicata a causa della sua momentanea debolezza fisica. Quantomeno nei pressi del tempio romano pareva fare molto più fresco rispetto alla superficie. Lo specter della Terra Obbligata notò sia i mosaici della pavimentazione sia le incisioni presenti sull'arcata superiore che recitavano le parole "Sol Invictus".

    "Dio Sole invitto"... questa è religione romana.

    Fate fece questa decisa affermazione. Prese atto della dissonanza con la cultura egizia, ma non volle nemmeno rinunciare a priori alla pista che lo portava verso il suo arcinemico di sempre. Dopotutto, le varie religioni che si sono intervallate durante la lunga predominazione della civiltà umana, si fondavano da un miscuglio di quelle già pre-esistenti in altro luogo, adattandole ad un nuovo contesto. Spesso un dio di un certo pantheon possedeva dunque un suo perfetto corrispettivo in un diverso raggruppamento divino. Il Sole Nero, alias Aton, era un essere sovrannaturale capace di infinite trasmutazioni, quindi poteva aver messo radici anche in culture successive a quelle esistenti in Egitto ai tempi di Geb e compagni. In ragione di ciò, il giovane dalla pelle diafana non se la sentiva di scartare questa ipotesi. Se così fosse stato, la portata della pericolosità del dio eretico per antonomasia, era stata fin troppo sottostimata dagli dei di ogni culto esistente al mondo.

    Fate doveva trovare delle prove concrete a sostegno delle sue speculazioni. Cercando gli artefatti divini del suo vecchio amico Ptah, forse avrebbe trovato il collegamento diretto fra Aton ed il Dio Sole citato nella cultura romana.


    Riassunto
    Fate evita di combattere manipolando la sabbia in modo tale da creare una fitta cortina sabbiosa in grado di azzerare la visuale dei nemici e di seguirlo lungo i suoi spostamenti nel deserto. Arrivato fino al tempio romano, egli comincia a fare possibili congetture fra Aton ed il Dio Sole della cultura romana. Con prudenza, cerca di intrufolarsi all'interno della struttura per portare avanti le sue ricerche, che ora si finalizzano sia sul ritrovamento degli artefatti divini di Ptah sia sull'ipotetico nesso presente fra le due diverse religioni.


    jUeR9

    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Blu
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado V]
    Status Cloth ☥ Lieve taglio trasversale sul pettorale
    Status Fisico ☥ Fastidioso malessere e tremenda emicrania. Affaticato per il caldo.
    Status Psicologico ☥ Deciso a scovare Aton o chiunque sia il colpevole di quell'attacco, ma anche a voler ritrovare gli attrezzi di Ptah

    Abilità Utilizzate

    Sand Control (per creare una cortina di sabbia prima e per creare una via che lo conducesse fino al tempio romano)

    Tecniche Utilizzate

    ///



    Edited by ShinAnslasax - 28/4/2014, 14:51
     
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    *Quando entri nel tempio trovi un labirinto di corridoi, ma noti che la strada principale - o almeno quella che sembra essere la strada principale - è disseminata di mosaici raffiguranti un viso scheletrico circondato da una corona solare nera. Sotto di esso vi è quello che sembra il mare e l'ultimo dei raggi di questo sole sprofonda in esso.
    Senti tra i corridoi dei passi cadenzati, come di soldati in marcia.
    Noti, prima che siano loro a notarti, due pattuglie che percorrono strade diverse.
    Entrambe sono composte da dodici individui.
    Sembrano zombie, ma percepisci che non è la necromanzia ad animarli. Sembrano più automi mossi da un'unica volontà.
    La cosa che ti colpisce di più è la fattura delle loro corazze, che sembrano nuove di zecca.
    Per il resto hanno il solito equipaggiamento da legionario.*




    Qui puoi cercare di evitarli per proseguire sulla strada principale o trovare un modo per farli fuori.
    In entrambi i casi fermati appena prima di "concludere" l'azione, in modo che possa determinare se riesci nell'una o nell'altra azione.
    A te :deathmetal:




     
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    Parlato
    § Pensato §

    Fate decise di inoltrarsi nel tempio romano alla ricerca di indizi. Con molta cautela, cercò di percorrere quanto più silenziosamente possibile l'intrico dedalo di corridoi presenti all'interno di quella struttura. Anche il cosmo venne ridotto al minimo indispensabile, affinché non venisse schiacciato dal peso della sua stessa armatura. Il malessere continuava a disturbare la concentrazione del dio egizio, ma ciò non gli impedì comunque sia di notare una sorta di via principale da seguire. Lo specter avrebbe dunque evitato di perdere completamente l'orientamento. Lungo la strada, l'albino scorse diversi altri mosaici a terra, tutti raffiguranti un'inquietante figura scheletrica contornata da una Sole Nero situato dietro il cranio. Era una delle molteplici forme che poteva assumere il malefico Aton?

    § Sei sempre tu... mio mortale nemico? §

    Uno dei mosaici, in particolar modo, attirò l'occhio del Custode del Cielo della Terra. Il soggetto rimaneva il medesimo, ma uno dei più lunghi raggi dell'astro oscuro, sprofondava in una zona azzurra che doveva rappresentare il mare. Che cosa stava a significare? Questa misteriosa entità si era per caso nascosta sott'acqua in attesa che i tempi fossero maturi per il proprio risveglio? Questi indizi rimaneva fin troppo vaghi. Il pianeta era ricoperto per il 70% circa dall'acqua, quindi era impossibile determinare il punto esatto dove andare a cercare, ammesso vi fosse davvero qualcosa da trovare e non si trattasse semplicemente di un disegno senza un reale significato dietro. Fate Averruncus ci stava meditando sopra, quando all'improvviso udì una serie di passi cadenzati in rapido avvicinamento. Li osservò meglio, si trattava di due gruppi distinti di soldati ricoperti da armature scintillanti da legionario. Provenivano da due punti opposti e, ognuno di essi, era composto da dodici elementi. Il guerriero degli inferi non era ancora stato scorto, come se quelli fossero una sorta di costrutti privi di intelletto in grado di percepire una presenza umana solo entro un certo raggio d'azione. Fate era in parte ferrato in materia spirituale e nelle pratiche di preservazione dei corpi dopo la morte, ma non percepì l'attuazione di alcun sortilegio a sfondo necromantico. Quei soldati sembravano più dei meri burattini guidati a distanza dal loro burattinaio.

    § Dovevo aspettarmelo che non sarebbe stato così semplice intrufolarsi con successo in questo tempio. §

    Il loro numero era ragguardevole, poteva essere un vero problema affrontarli tutti quanti assieme, specie perché lo specter della Terra Obbligata ignorava quale fosse il loro potenziale bellico. Inoltre, se avesse deciso di combattere, il ragazzo dalla carnagione diafana avrebbe dato modo al nemico di rendere palese la propria presenza all'interno del tempio romano. Da quel momento in avanti, sarebbe stato come un topo in trappola. Fate non voleva fornire questo genere di vantaggio ai nemici, quindi scelse di eludere con astuzia le due truppe di legionari. Egli si poggiò in fretta con le spalle al muro e pose la mano destra lungo la parete laterale. Grazie alla manipolazione superiore della terra che aveva riconquistato in tempi recenti, l'antico dio egiziano era nelle condizioni di creare una breccia abbastanza grande da poterlo contenere e nascondersi in esso.
    In teoria, i soldati non avrebbero dovuto accorgersi di nulla, poiché il muro all'esterno sarebbe sembrato uguale a come era in origine. Fate avrebbe poi atteso con pazienza che le due pattuglie lo oltrepassassero, prima di decidere di ritornare sul corridoio e proseguire nella sua missione di indagine. Per maggiore sicurezza personale, avrebbe posto la mano dominante sulle superficie della parete, esercitando il suo potere per controllare le vibrazioni prodotte dai passi cadenzati dei legionari, verificandone l'effettivo allontanamento. Tale accorgimento sarebbe risultato vincente? Non restava altro che verificarlo.


    Riassunto
    Fate, mentre prosegue nelle sue indagini, si imbatte in due truppe di soldati legionari privi di una propria volontà. Decide di provare ad eluderli. Il suo intento è dunque di provare a creare un buco nella parete grazie alla sua manipolazione superiore sull'elemento Terra e nascondersi in esso fino al definitivo passaggio dei nemici. Per maggiore prudenza, cercherà di tenere sotto stretto controllo le vibrazioni prodotte sul terreno dai loro passi cadenzati, così da sapere se si sono effettivamente allontanati o meno.


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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Blu
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado V]
    Status Cloth ☥ Lieve taglio trasversale sul pettorale
    Status Fisico ☥ Fastidioso malessere e tremenda emicrania.
    Status Psicologico ☥ Deciso ad evitare lo scontro per non sprecare energie preziose

    Abilità Utilizzate

    Earth Control (per creare un buco nella parete dove nascondersi e verificare le vibrazioni prodotte sul terreno)

    Tecniche Utilizzate

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    *I legionari passano oltre, riesci a sentirlo dalle vibrazioni sempre meno intense.
    Procedendo oltre lungo il percorso tratteggiato dai mosaici giungi ad un punto in cui il tempio si apre in una grande stanza quadrata di due piani.
    Tu sei sul piano rialzato che consiste in un parapetto ed alcune scale che scendono verso il piano inferiore che è una vera e propria fucina.
    Vedi esseri simili ai legionari in quanto aspetto che fondono il metallo e lo martellano con degli attrezzi molto raffinati che non fanno praticamente quasi nessun rumore.

    Ad un'occhiata più attenta noti che dopo ogni colpo il metallo è come se si modellasse da solo.

    Lungo le pareti della fucina noti moltissime rastrelliere piene d'armi e corazze che vengono ripetutamente svuotate.
    Tra i pezzi vi sono anche elementi di armi moderne, come pistole, mitra, bombe etc... .

    Un gruppo di corrotti raccoglie una rastrelliera ed inizia ad imboccare la rampa di scale che conduce giusto accanto a te.*




    Anche qui agisci come credi.
    Il gruppo di corrotti che porta la rastrelliera è di 4 elementi, mentre nella fucina ci saranno circa 30 corrotti ed un via vai continuo di piccoli contingenti di operai.




     
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    CITAZIONE
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    Narrazione
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    § Pensato §

    Il piano di Fate aveva funzionato per il meglio, poiché i legionari non si erano minimamente accorti della sua presenza. La ronda passò oltre e i loro passi cadenzati si spensero presto in lontananza. L'antico dio egiziano tornò sul corridoio principale qualche secondo più tardi, deciso a proseguire nella sua pericolosa missione di infiltrazione. Il tempio brulicava di nemici, ma i poteri dell'albino sembravano garantirgli una certa sicurezza. Forse, solo lo specter di Dullahan sarebbe stato in grado di fare di meglio. Mantenendo alta la propria concentrazione mentale, il collaboratore del Re dell'Oltretomba raggiunse un luogo assai interessante. Si trattava di una vasta sala quadrata composta da due livelli. Il giovane dalla pelle diafana si trovava al piano superiore e, da quella posizione privilegiata, poteva osservare che sotto di sé vi era una fucina in funzione.
    Fate si era sporto solo il minimo indispensabile per non farsi notare. Cercò di cogliere l'insieme di tutto ciò che lo circondava senza farsi scappare il benché minimo dettaglio... fosse stato anche il più insignificante. Il custode celeste si trovava vicino ad una delle scalinate, quindi cercò di tenere sia un occhio rivolto in quella direzione sia verso il corridoio dal quale era giunto, così da non farsi sorprendere dalle ronde dei legionari. Gli occhi celesti del dio egizio vennero fatalmente attratti dalla moltitudine di rastrelliere disposte lungo le pareti laterali. Quest'ultime erano cariche di armi di ogni genere, perfino di quelle di stampo più moderno come pistole e fucili. Un vero e proprio "pugno in un occhio" per un contesto del genere. Fate non era tuttavia nelle condizioni di obiettare nulla ai suoi avversari, visto che anche lui aveva maturato una certa predilezione verso l'uso dei congegni esplosivi.

    § Questo posto farebbe la felicità del "Fate umano" presente dentro di me. §

    Il Guardiano del Cielo della Terra curvò le proprie labbra in un mezzo sorriso, ma non era questo il tempo per lasciarsi andare a questioni di secondaria importanza. La sua missione esigeva il ritrovamento in tempi brevi delle attrezzature divine di Ptah. Buttando casualmente un occhio verso gli strumenti impiegati dai corrotti per la costruzione di quell'arsenale, Fate si avvide di un fatto a dir poco sconcertante. Il metallo sembrava modellarsi in proprio ad ogni colpo infertogli dal fabbro di turno. L'albino rifiutava di credere che fosse la mera bravura del corrotto ad operare tale prodigio, ma che fosse una responsabilità degli strumenti medesimi. Forse l'antico dio egizio aveva trovato quello che stava cercando, tuttavia doveva verificarlo con maggiore attenzione. Cosa poteva inventarsi per avvicinarsi senza farsi scoprire dal nemico?

    § Mi serve un diversivo... ci sono troppi corrotti in zona. §

    Lo specter prese a meditare con intensità, prendendosi a tormentare il lungo ciuffo bianco tra le dita della mano destrosa. Una ronda di legionari si stava lentamente dirigendo verso la sua direzione, dopo aver svuotato una delle tante rastrelliere della fucina. Quel carico di armi poteva essergli d'aiuto per i propri scopi. Fate non sapeva a chi fossero destinate tali "strumenti di morte", ma una cosa era sicura... fare un dispetto ai corrotti, sarebbe tornato utile sia a lui sia alla fazione degli specter. Il sovrano delle sabbie rientrò in fretta e furia nel corridoio posto dietro le sue spalle per preparare la trappola. Con la manipolazione della terra egli avrebbe scavato un profondo fossato nel centro del pavimento, mimetizzandolo poi con un sottile strato di materia sabbiosa per non destare sospetti. Gli ignari legionari, in linea teorica, ci sarebbero dovuti cadere dentro senza possibilità di scampo. In seguito, sarebbero stati spogliati del loro arsenale bellico e sigillati in via definitiva al di sotto della pavimentazione di pietra, così da non poter essere in grado di allarmare il resto dei loro compagni.

    Avrebbe funzionato?

    Questa era solo la prima fase della strategia ideata da Fate Averruncus per ottenere il suo scopo. Nella fucina vi erano circa una trentina di quei seccanti legionari; sarebbe stata un'impresa impossibile anche per l'antico dio egizio affrontarli a viso aperto. Oltretutto, i corrotti si davano un cambio costante. Quando e se il guerriero avernale fosse riuscito a mettere le mani sopra gli strumenti dei fabbri, egli avrebbe potuto poi pensare di compromettere in via definitiva la solidità del soffitto della vasta sala quadrata, così da distruggere ogni cosa con un singolo colpo.


    Riassunto
    Vado a preparare una trappola nel corridoio dal quale sono giunto destinata alla ronda di legionari carichi di armi. Il mio obiettivo è di impossessarmi dei loro beni per poi riutilizzarli per creare un eccellente diversivo.


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    Nome ☥ Fate Averruncus
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    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado V]
    Status Cloth ☥ Lieve taglio trasversale sul pettorale
    Status Fisico ☥ Fastidioso malessere e tremenda emicrania.
    Status Psicologico ☥ Pieno di aspettative per il successo della trappola

    Abilità Utilizzate

    Earth Control (per creare un profondo fossato nel pavimento del corridoio da usare come trappola per la ronda di legionari carichi di armi)

    Tecniche Utilizzate

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    *I legionari cadono senza possibilità di scampo nella tua trappola.
    Oro sono alla tua mercé...*




    Bon, sono in trappola.
    Descrivi autoconclusivamente cosa fai con loro, poi descrivi in modo condizionale la strategia che vuoi attuare come conseguenza :zizi:




     
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    CITAZIONE
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    Narrazione
    Parlato
    § Pensato §

    Fate si nascose nel corridoio ad una certa distanza di sicurezza e... attese. La tensione crebbe. Quando si accorse della buona riuscita della sua trappola, lo specter si lanciò in avanti per immobilizzare all'istante le sue vittime per mezzo della manipolazione della sabbia grigia. Non sapendo se i legionari erano effettivamente in grado di parlare o meno, l'albino evitò di correre qualsiasi tipo di rischio, procedendo a tappare loro la bocca. La prudenza no nera mai troppa. Sempre con l'ausilio dei suoi incredibili poteri, il Guardiano del Cielo della Terra si impadronì di tutte le armi trasportate dai corrotti, poi procedette a sigillare la profonda voragine che aveva creato nel bel corridoio senza mostrare alcun segno di pietà. Il dio egiziano aveva seppellito "vivi" i suoi nemici.

    § Molto bene, andiamo avanti con la mia strategia. §

    Il giovane dalla pelle diafana si guardò attorno più volte per capire se era stato scoperto o meno. Tutto taceva... ciò poteva solo significare che la fortuna stava ancora girando nella sua direzione. Non che un dio del suo calibro credesse veramente nella fortuna, ma per i frammenti residui dell'anima del "Fate umano", questo era un altro paio di maniche. Il guerriero infernale si fece un breve appunto mentale su quanto aveva sottratto dalle mani del nemico. Vi erano armi di ogni genere e dimensione, da quelle antiche a quelle più moderne. Soprattutto, vi erano diversi congegni a tempo e granate che facevano proprio al caso suo. Fate si lasciò scappare un mezzo sorriso. Ora il suo scopo sarebbe stato di raggiungere un diverso corridoio, evitando di farsi avvistare dalle ronde di legionari e depositare in esso quanto aveva faticosamente racimolato.
    Solo una delle bombe sarebbe stata adagiata nel mucchio, poiché sarebbe dovuta esplodere dopo un certo lasso di tempo, creando una detonazione a catena con il resto dell'arsenale rubato. Il boato sarebbe stato chiaramente udibile da tutti i nemici siti nei paraggi, generando (con buone probabilità) un'enorme caos nella fucina. I corrotti avrebbe avuto il compito di verificare cosa fosse accaduto, se quello fosse stato solo il risultato di un "mero incidente" svoltosi durante il normale trasporto delle armi in altra locazione o perfino un attacco portato da degli invasori esterni. Fate stimava che almeno la metà dei legionari si sarebbe diretto verso l'interno del corridoio incriminato, mentre lui avrebbe avuto modo di scagliare una granata verso l'arcata d'ingresso per farla franare, bloccando loro la via.
    Sarebbe stato un espediente ben più rapido e meno faticoso dell'uso della manipolazione della terra. Il resto delle granate potevano essere lanciate sulle altre rastrelliere in fase di riempimento per suscitare una maggiore baraonda generale. I legionari, a fronte di un assalto tanto violento e repentino, forse non si sarebbe troppo curati della preservazione dei loro preziosi attrezzi da lavoro, abbandonandoli sul posto, permettendo così allo specter di sfruttare i suoi versatili poteri della terra per impossessarsene. Infine, se tutto fosse filato liscio come l'olio, il custode celeste avrebbe destabilizzato il soffitto della sala per mezzo di una semplice bordata cosmica di media potenza, così da far crollare ogni cosa, mentre lui sarebbe scappato rapidamente dal corridoio di partenza per raggiungere l'uscita.
    Se invece i legionari si fossero tenuti ben stretti i loro attrezzi da lavoro, l'antico dio egizio si sarebbe visto costretto a bersagliare i nemici con colpi diretti di granata. Se quelli erano veramente degli artefatti divini appartenenti al fabbro Ptah, il tremendo impatto subito non sarebbe stato assolutamente nelle condizioni di poterli danneggiare. La detonazione avrebbe solo scagliato via le vittime disegnate, obbligandoli a mollare la presa dagli oggetti in questione. A quel punto, le cose sarebbero tornate come da programma per l'astuto Fate Averruncus, che avrebbe fatto crollare il soffitto della sala con un attacco cosmico, scappando poi a gambe levate lungo il percorso dal quale era venuto.


    Riassunto
    Tento di piazzare le armi in un altro corridoio, innescando una bomba a tempo. La detonazione dovrebbe verosimilmente attirare la maggior parte dei corrotti, così da permettermi di lanciare una seconda granata sull'ingresso del corridoio per farlo crollare. A quel punto, miro ad attaccare il resto dei legionari o delle rastrelliere piene di armi per generare maggiore baraonda generale. Appena trovo un'apertura, cerco di usare la manipolazione della terra per impadronirmi degli attrezzi, distruggere il soffitto della fucina con una bordata di cosmo e scappare dal corridoio dal quale era giunto.


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    Nome ☥ Fate Averruncus
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    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado V]
    Status Cloth ☥ Lieve taglio trasversale sul pettorale
    Status Fisico ☥ Fastidioso malessere e tremenda emicrania.
    Status Psicologico ☥ Pieno di aspettative per il successo della strategia

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    Earth Control (per creare un profondo fossato nel pavimento del corridoio da usare come trappola per la ronda di legionari carichi di armi)

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    Edited by ShinAnslasax - 16/6/2014, 17:13
     
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    *In un attimo è il caos.
    Grida stridule in latino sovrastano il frastuono causato dal soffitto franato.
    Hai con te gli attrezzi.
    Senti la loro origine divina, senti familiarità con la loro essenza.
    Mentre fuggi tutto il tempio sembra tremare.
    Crepe si formano lungo il corridoio e rivoli di sabbia scendono dal soffitto.

    Nonostante nessuno cerchi di fermarti, senti ugualmente una sensazione opprimente, simile a quella che avevi percepito poco prima.

    Di nuovo ti opponi a me Geb

    La voce è quella che ben conosci.
    Il Sole Nero.*

    Riproporti di unirti a me sarebbe inutile e penso offensivo nei tuoi confronti.
    Per tale ragione ti lascerò alla mercé di una mia piccola creatura.
    Se la vinci avrai la tua vita e gli attrezzi, altrimenti mi prenderò entrambe le cose.
    Non che cambi molto, dal mio punto di vista, quegli artefatti sono serviti al loro scopo.

    *La voce svanisce, così come il senso di oppressione.

    Quando sei a ormai circa un kilometro dal tempio - che vedi collassare - dalla sabbia innanzi a te si alza un possente guerriero.
    La foggia dell'armatura è in stile romano. Oltre l'elmo vedi il viso scarnificato ed un liquido nero esce lento dalle orbite vuote, un liquido simile a quello che hai visto affrontando il Faraone Nero.*

    Sol... Invictus!

    *Sibila solo queste due parole, prima di caricarti con una velocità impressionate, puntando verso di te la lancia e ponendo innanzi al suo corpo il grande scudo a torre.
    Appena ti è più vicino percepisci immediatamente che le sue vestigia e le sue armi sono state fabbricate dagli attrezzi divini che hai in pugno.*




    Eccoci, il centurione ha la tua stessa forza e velocità. Le sue armi e la sua armatura sono un grado migliori delle tue.
    Gestisci la cosa come un duello :deathmetal:




     
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    Narrazione ☥ Parlato§ Pensato §



    Fate Averruncus aveva conseguito il risultato desiderato. Le urla dei legionari, travolti dal rovinoso crollo del soffitto, erano come una soave melodia per le orecchie dell'antico dio egiziano. Dopotutto, il Guardiano del Cielo della Terra non aveva mai dimostrato alcuna forma di pietà nei riguardi dei suoi nemici. Gli strumenti da lavoro di Ptah erano finiti nelle mani dell'albino. In essi scorreva di certo un grande potere sovrannaturale, quindi la loro identificazione fu una vera e propria bazzecola. Adesso non restava altro da fare che scappare da quel dannato tempio romano. La via era sgombra da ostacoli o avversari, Fate si sentiva però oppresso da una forza malvagia che incombeva su di lui. Si trattava di una vecchia conoscenza dello specter della Terra Obbligata. Non si poteva sbagliare, poiché si era misurato contro lui in più di un'occasione durante le sue spedizioni al di fuori del territorio infernale.

    Geb non è di certo felice di risentirti... "Sole Nero", o come accidenti ti fai chiamare adesso.

    Il manipolatore della sabbia grigia stava correndo alla massima velocità consentitagli e, nonostante ciò, non si era perso nemmeno una virgola del breve discorso proferito dal suo arcinemico di sempre. Gli attrezzi divini non rientravano più negli interessi del dio dei piani esterni, in quanto avevano già assolto al loro dovere. Piuttosto, il nuovo divertimento di Aton consisteva nel testare le capacità di una sua nuova creatura. Fate era riuscito ad uscire dal tempio e mettersi in salvo prima che venisse sepolto vivo dalle macerie. Ora che l'aura del Sole Nero era svanita nel nulla così come era apparsa, sia il corpo sia la mente del custode celeste si erano come liberate da un terrificante fardello. Il dio egizio si sentiva molto più leggero. Ciò era un bene, perché stava per affrontare un guerriero bardato nello stile dei legionari romani, ma il liquido nero che trasudava dalle sue robuste membra, gli ricordava gli strani intrugli con cui stava pasticciando il faraone eretico.
    Vi era un unico filo conduttore dietro tutte quelle vicende. Aton stava probabilmente mettendo su una potente forza d'invasione, la stava armando con cura e, assai presto, avrebbe rivolto la sua attenzione ai quei pochi territori liberi scampati alla corruzione dell'Armageddon. Si trattava di una seria minaccia. Fate doveva riuscire a vincere questo aspro confronto ad ogni costo, altrimenti non sarebbe stato nelle condizioni di avvertire i piani alti dell'esercito infernale di quanto stava succedendo in Egitto. In che modo poteva iniziare la sua personale sfida per la sopravvivenza? Il combattente che gli si trovava dinnanzi, possedeva una lunga lancia e un imponente scudo a torre, ma non si trattava solo di questo... c'era una strana energia che fuoriusciva dalle armi e dall'armatura del nemico. Il pensiero del giovane dalla pelle diafana andò subito agli strumenti divini che aveva riconquistato e nascosto all'interno della propria surplice.

    e così, quel "farabutto" ha potenziato il tuo equipaggiamento con gli strumenti del divino Ptah?

    Una domanda retorica che destava non poche preoccupazioni in Fate Averruncus. Egli doveva agire in fretta. Il legionario, per quanto potesse essere abile e potente, era costretto a sopportare l'ingombro del proprio arsenale bellico. Forse, il metallo era stato trattato in modo da essere più leggero di quanto ci si potesse immaginare in un primo momento, ma oscillare una lancia e uno scudo così grandi, restava un atto che comportava il ritardo di alcune frazioni di secondo nelle proprie capacità di reazione. Spesso le azioni più semplici erano quelle che garantivano la maggior probabilità di riuscita. Il guardiano celeste attese l'ultimo istante per sottrarsi dalla carica della punta della lancia dello sfidante, che aveva mirato troppo in alto e, forse, senza minimamente attendersi un'azione tanto basilare da parte di un esperto manipolatore dell'elemento terra.
    L'albino evitò per un solo soffio la micidiale punta di metallo, che finì per scalfire in profondità l'elmo della surplice. Fate si era abbassato al suolo e, al tempo stesso, roteò velocemente sul posto per imprimere potenza e cosmo al calcio rovesciato che stava tentando di rifilare al proprio antagonista. L'intento ultimo era ovviamente quello di far perdere l'equilibrio al legionario per mezzo dell'improvvisa "spazzata" esercitata dal dio egizio. Se l'azione fosse andata a buon fine, Fate poteva subito concludere il duello, agendo sulla sabbia circostante per immobilizzare l'opponente. Gli avrebbe poi coperto le vie respiratorie con il suo elemento preferito senza concedergli alcuna tregua. Per quanto l'armatura e le armi forgiate dagli strumenti di Ptah fossero sensazionali, se la persona al suo interno era incapace di muoversi e di inalare in tempi brevi aria nei polmoni, il suo fato era comunque segnato in partenza. Questa era una chiara dimostrazione di quanto potesse essere abile in combattimento lo specter della Terra Obbligata.


    Riassunto Azioni ☥ Evito la punta della lancia all'ultimo, abbassando il mio baricentro ed effettuando al tempo stesso una spazzata poderosa che ha il fine di far cadere a terra il legionario. Se l'azione riesce, tento di immobilizzarlo per mezzo della sabbia e di occludergli tutte le vie respiratorie per farlo morire per soffocamento.


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    Nome ☥ Fate Averruncus
    EnergiaBlu
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado V]
    Status Cloth ☥ Lieve taglio trasversale sul pettorale, profonda lacerazione laterale all'elmo
    Status Fisico ☥ Lievemente affaticato a causa della corsa fuori dal tempio in fase di crollo, ma libero dal malessere
    Status Psicologico ☥ Preoccupato a causa dell'equipaggiamento posseduto dal legionario, ma libero dalla tremenda emicrania avuta in precedenza

    Abilità Utilizzate ☥ Sand Control (per eventualmente immobilizzare il legionario caaduto a terra e occludergli tutte le vie respiratorie)

    Tecniche Utilizzate ☥ ///


    Edited by ShinAnslasax - 19/8/2014, 16:45
     
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