Armageddon: Il Tempo della Memoria

Armageddon Titanico

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    Protogenos of Death

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    Il Tempo della Memoria
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    Prometeo era nella grande sala del consiglio del Labirinto, dove si presero nell'era del mito decisioni che fino ad oggi estendono le loro conseguenze.

    Il vasto tavolo circolare di ossidiana stava nel mezzo, con cerchi incisi nel terreno là dove dovevano esserci le sedie.
    Ad ogni posto vi erano tre piccole sfere di vetro.

    La luce di quel mondo filtrava a intermittenza dalle enormi vetrate. Il fuoco della conoscenza stava ormai finendo la ricostruzione del Regno dei Titani ed il suo bagliore avvolgeva ogni cosa.
    Esmeralda stava sovraintendendo i lavoro di ricostruzione e si occupava di "accogliere" i fedeli dei Titani risvegliati dall'oblio... e prepararli per l'imminente guerra.

    Lui vestiva con semplici abiti bianchi e grigi, com'era ormai abituato a fare da decine di anni.
    Seduto su una delle sedie di ossidiana uscite dai cerchi sul pavimento, toccò le tre sfere con rapidità e comparve innanzi a lui uno schermo semi trasparente, proiettato dalla sfera centrale.
    Quella di destra generò qualcosa di simile ad una tastiere, mentre quello di sinistra un disco che permetteva di spostare la visuale dello schermo.

    Stava visualizzando la posizione dei Titani e dei Giganti, quelli già risvegliati e quelli in fase di risveglio.
    I primi apparivano come stelle luminose, i secondi brillavano come lumicini.
    Aveva mandato un impulso mentale a tutti loro, aveva bisogno di vederli.

    Era riuscito ad isolare alcune informazioni relative alla Corruzione ed ai suoi agenti.
    Tuttavia qualcosa continuava a sfuggirgli, l'anello di collegamento tra le sventure del passato e quelle del presente.
    Uno dei risvegliati era la chiave per togliere ogni velo di mistero sul passato.

    Con la mano sinistra sfiorò il disco di luce e lo schermo cambiò visuale.
    Ora vi erano i suoi appunti, le sue memorie.
    Li avrebbe analizzati nuovamente alla ricerca di altri indizi.

    Doveva essere più che pronto per il Consiglio di Guerra.

    2pqqqg7

    Eccoci!
    Postate nell'ordine che preferite :zizi:
    Per chi è impegnato in altri Armageddon finisca pure lì.
    Questo evento è successivo agli altri Armageddon :zizi:


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    Edited by ~S i x ter - 24/5/2020, 21:55
     
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    Consiglio di Guerra.


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    l labirinto era in fermento per la nuova ricostruzione e anche un po’ per la gioia della rinascita dei legittimi proprietari e la evidente paura che si era creata dopo il “Caos” successo sull’ Olimpo, certo non erano nati in molti e Rea non aveva idea di chi era l’altro arrivato oltre ad Iperione, perché fin ora era sempre rimasta fuori dal labirinto perché era alla ricerca di sua madre e padre naturali che l’aveva portata addirittura ad Atene iniziando a rendersi conto anche della forza dei Saint di Athena facendo delle sfide amichevoli. Dell’uomo di nome Suikyo e della donna di nome Violate non era riuscita a trovare traccia e ormai si stava un po’ scoraggiando perché poteva essere che le nuove forze oscure li avessero presi e condannati, la titanide non voleva essere pessimista fino a quel punto, ma in ogni caso per ora non aveva tempo di continuare le ricerche perché un messaggio mentale da parte del figlio di Temi che l’aveva anche aiutata a rinascere le arrivò proprio mentre era impegnata nella ricerca di Suikyo.

    °A quanto pare Prometeo ci sta chiamando forse è successo qualcosa e penso di aver anche capito che cosa visto che la mia rinascita è stata effettua mentre quelle “cose” erano in giro a distruggere il mondo. Devo sospendere le ricerche di quell’ uomo accidenti!°

    La rassegnazione e la rinuncia temporanea di quella ricerca era per Rea un chiaro disturbo perché se se ne fosse andata proprio adesso non avrebbe mai più potuto forse continuare le ricerche di quell’uomo che poteva spiegarle molte cose anche su sua madre, ma del resto adesso c’erano cose più importanti a cui pensare e in quanto titano e protettore anche del mondo che aveva creato insieme a Madre Gea doveva accettare e rispondere alla chiamata.
    Guardò verso il Santuario e digrignò un po’ i denti.

    “Ci rivedremo ancora e sarà lì che vi ritroverò a qualunque costo.”

    Aprì il condotto di Gea che l’avrebbe riportata nel suo regno natale e già arrivata lì iniziò a sentire chiaramente il cosmo degli altri giganti risuonare preoccupati evidentemente per l’immane minaccia, arrivò alla sua stanza dove a guardia c’era il colossale figlio Alpo che vedendola arrivare abbassò le molteplici braccia ed eseguì un buffo inchino.

    “Madre siete tornata sana e salva allora.”

    Gli disse con la sua voce gutturale e profonda .

    Rea emise un sorriso poi fece un segno di approvazione.

    “Certo che sono sana e salva per ora , ma in ogni caso l’energia del Thosama sta continuando a essere instabile e temo che ci saranno dei problemi anche qui come è successo all’Olimpo, per quanto se lo meritassero in ogni caso quei miscredenti traditori…”.

    Disse quell’ultima frase aggiungendo un tono quasi schifato e arrabbiato però sapeva bene che comunque un po’ erano responsabili anche loro stessi di “quella Guerra “ che li ha spediti nel Tartaro dopotutto se avesse creduto veramente di essere nel giusto allora non avrebbe salvato Zeus dal suo destino, però adesso non era il momento di giudicare chi avesse più colpe o di rivangare il passato anche se lei non dimenticava però quell’ oscurità aveva disonorato tutto il mondo degli immortali quindi se era necessario avrebbe sfoderato le sue intere risorse per abbatterla.

    “Quindi cosa intendi fare Madre?”

    Chiese il gigante e Rea lo fissò per un attimo poi guardò il Thosama e vide che oltre al simbolo suo e di Iperione c’ ne era un altro . L’ascia brillava quindi l’ultima a rinascere era stata quella cagna traditrice anche lei di Mnemosin , Rea guardò quel simbolo con una nota di disprezzo e disgusto dopo l’ultima sua bravata costata a loro la sconfitta, ottimo a quanto pare le “brutte sorprese “ non mancavano di continuare a uscire però del resto alla fine, anche se li aveva traditi se l’era presa in quel posto dopo che Ponto si era servito di lei facendo rinchiudere i loro ricordi, anche lei sprofondando nel Tartaro. Forse quando l’avrebbe vista poteva concederle di parlarle, ma non avrebbe mai avuto il perdono da parte sua come non lo avrebbe avuto anche Iperione che senza dire niente a lei si era allontanato dal labirinto e le pareva di averlo sentito verso il Santuario, perciò la domanda era: Perché anche lui era andato laggiù di nascosto? Che cosa stava tramando in un momento come quello poi, forse gli lo avrebbe chiesto a breve.
    Oltrepassò Alpo.

    “Per ora devo rispondere al richiamo di Prometeo tu tieniti pronto perché presto ci sarà la guerra.”

    Rea si recò nella stanza dove stava aspettando Prometeo che era già lì al tavolo ovale e aveva preparato i preparativi per illustre la situazione , tra schermi fatiscenti e sedie che uscivano da strane sfere. Certo che le cose era cambiate da l’ultima volta in cui Crono li aveva richiamati avanti alla clessidra del Tempo anzi che ad un tavolo ovale (manco fossero alla Casa Bianca) eh la tecnologia... pocheria inventata da mortali per dimostrarsi pari agli Dei, ma del resto Prometeo era il loro messaggero quindi se lo sarebbe dovuto aspettare . A proposito di lui ma non aveva mai avuto una soma come quella che indossava lei anzi che solo quella tunica ? forse ma magari non voleva indossarla ufficialmente lì chissà perché , ma non le importava molto. Entrò dentro e la prima cosa che fece fu salutarlo dopotutto anche se era amico dei mortali l’aveva aiutata l’ultima volta e su ciò le era riconoscente e poi era stato lui a proteggere i “fedeli” con la sua fiamma.


    “Promoteo è un vero piacere rivederti. Ti ringrazio ancora di avermi aiutato l’altra volta però da quanto ho inteso la situazione è andata a peggiorare e questa cosa mi rende alquanto nervosa e non tanto perché di mezzo ci sono andati quei “simpaticoni “ dell’Olimpo, anzi sinceramente ad essere “acida” penso che un po’ di Tartaro e di sofferenza gli insegnerà qualcosa a quei figli ribelli, ma la questione e che la cosa è andata troppo ad espandersi e quando tutto inizia a complicarsi è qui che il mio intuito femminile mi dice che ci sarà da incazzarsi e da menar le mani parecchio perché quando al cane tolgono l’osso non è molto bello…”


    Mentre parla faceva il segno delle virgolette con le dita alla parola “Simpaticoni” e quando parlava di “menare le mani” fece un movimento con il braccio ad indicare un pugno che colpiva ipoteticamente l’aria, poi guardò negli occhi Prometeo e parlò ancora.

    “Tuttavia prima di menare le mani al vento sarebbe bene capire cosa esattamente ci sta attaccando perché per ora ho solo visto creature oscure che attaccano la gente quasi a caso, come nel mio caso quando mi hai fatto risvegliare quando ero quella bimba innocente. Non ho ancora inteso la vera natura di quella specie di corruzione che sta distruggendo tutto.”

    Rea cercò di darsi una risposta per non figurare avanti proprio a Prometeo che era il portavoce dei mortali, ma non gli veniva proprio nulla in mente e quindi non aveva idea neppure della soluzione da prendere. Incrociò le braccia ancora in piedi a fissare quell' agglomerato di tecnologia avanti. Era meglio aspettare Iperione e Mnemosin.

    “Meglio aspettare Iperione Mnemosin o si offendono se ci mettiamo a decidere senza di loro. Ah proposito carina la trovata delle immagini sopra il tavolo dimmi la verità è frutto di qualche diavoleria mortale o l'hai fatto tu? Dovè poi la clessidra gigante?”



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    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>, << >>> Parlato Esterno






    Dati & Riassunti

    Nome:Violate Jr/Rea.
    Stato fisico:Buono
    Stato Psicologico:Buono
    Armatura:/Soma del Katar [livello 8]
    Stato armatura:intatto
    Energia:Energia Nera
    ________________________________________________
    Riassunto:



    Azioni:






    code Layaut by Lady Violate™

    “Io sono la Madre che creò tutto anche gli Dei!."





    Edited by Lady Violate™ - 19/11/2013, 02:32
     
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    Emiliana Torrini - Gollum's Song

    Consiglio di Guerra

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    Ovunque sulla terra si stavano combattendo duri scontri epici per la sopravvivenza.
    Mnemosine lo sentiva, nella sua testa.
    Ogni emozione era talmente forte da risalire il tempo e lo spazio per arrivare al Labirinto. Il fuoco purificatore avvampava sulla terra ormai ovunque, e voci si levavano per fermare l'avanzata del nemico.
    Tutto questo riempiva il titano di inquietudine.
    Si morse il labbro, tentando di continuare la sua avanzata.

    Per tutto il corso della sua vita mortale, Bibiane aveva levato le armi contro il destino, ma in quelle ore era rimasta in disparte.
    Tutti suoi amici stavano soffrendo, persino il suo nuovo fratello si era mosso, mentre lei vagava per la loro casa cercando di coordinare al meglio l'ingresso dei sopravvissuti. Quella era la sua nuova gente, il popolo da difendere.
    Sarebbero stati all'altezza del compito?
    Quando il marasma generale fu finito, si diresse a passo deciso verso il luogo designato per l'incontro.

    La realtà intorno a lei si stava plasmando seguendo filamenti di fuoco, necessario ad erigere la fortezza, il loro personale baluardo. L'atteso messaggio di Prometeo, era suonato nella sua testa come corni da guerra.
    Arrivò nella stanza dal tavolo circolare e lo trovò mentre ascoltava i discorsi di sua sorella Reha, cogliendone alcuni sprazzi.
    Come era possibile rimanere su posizioni così antiquate in quel momento? Non si accorgeva che il mondo sotto i loro occhi stava cambiando, e che nulla sarebbe stato come prima? Non sentiva la terra gemere? E non aveva capito che quello non era un capriccio e che dovevano stare uniti per sopravvivere?
    Fece una mezza smorfia, prima che si accorgessero della sua presenza, per poi introdursi al loro cospetto.
    "Sono passate ere da quando ci siamo incontrati, e mi duole trovarti terribilmente peggiorata, sorellina…"
    Parlò ad alta voce, dando una risposta alle domande della piccola.
    "Per la precisione questa è la nostra antica tecnologia, quella che faceva di noi i re della terra. Quello che è venuto dopo è solo imitazione. Non ricordi? Che ne è stata della nostra regina? Non dirmi che la tue vicissitudini umane ti influenzano così tanto..."
    Parlava con un sorriso mellifluo sulle labbra. Conosceva il disprezzo che sua sorella provava per lei, non era un mistero per nessuno.
    Solo che la sua stolta sorella non conosceva i foschi pensieri che le strisciavano nella mente. C'era una ragione a tutto, alle sue azioni passate, presenti e future. Segreti sepolti nel profondo del suo animo, che per nessuna ragione al mondo avrebbe svelato, se non nel momento più opportuno.
    Ma di questo nessuno se ne era accorto. Solo alcuni dei suoi fratelli avevano notato, e avevano avuto la sensibilità di lasciarla fare e rispettare questa sua decisione. Ma erano davvero pochi, e forse lui, ma non ne era sicura. Quella riunione sarebbe servita anche a quello.
    Si rivolse a Prometeo, parlandogli delle vicissitudini di quelle ore cruciali. Era sicura che il figlio dei titani non avesse bisogno di aggiornamenti, ma forse la sua sorellina si. Sarebbe stato tipico della sua arroganza non curarsi delle faccende degli uomini, e del mondo.
    "Sono di ritorno dalla terra, la situazione è grave. Sulla maggior parte della superficie del pianeta imperversano quegli abomini. Sono stata aiutata dagli altri a raggiungere la riunione e a salvare nuovi fedeli. Iperione stesso sta lottando al Santuario. Fortunatamente il fuoco sta avvampando, ma non penso basti. Abbiamo bisogno che anche gli altri facciano la loro parte. Abbiamo bisogno di arginare il problema alla fonte…"
    Guardò fissa Prometeo negli occhi.
    C'era lui dietro al loro risveglio, era stato lui insieme a Gazka a mettere insieme i tasselli per la loro salvezza. Ed aveva le risposte alle domande che gli stavano balenando in testa.
    Tornò ad essere il titano dagli occhi offuscati mentre pensieri volatili arrivarono alla mente di Prometeo.
    °°Tu sai a cosa mi riferisco. È tempo di mostrare a loro°°.



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    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:17
     
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    Consiglio di Guerra - Post n°1
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    Forse Lelouch o meglio Iperione era andato via troppo presto da quel luogo, forse sarebbe dovuto rimanere li un altro po' ma le parole di Anita erano state abbastanza chiare: quella non era più la sua guerra. Lui lo sapeva molto bene, sapeva che ormai apparteneva ad un altro mondo, quel luogo dove tutto ha avuto inizio: il Labirinto. La minaccia era stata sventata, le roccaforti degli uomini erano salve, almeno per ora.

    Death Queen Island stava cercando di riprendersi dalla furia del suo se stesso di questa realtà, Asgard era riuscita a respingere il male, Hades aveva creato un nuovo Lost Canvas e il Grande Tempio, non senza difficoltà cercava di ricominciare tutto da capo. Il primo assalto del Vuoto era stato pesante, organizzato ma gli uomini erano riusciti a respingerlo in qualche modo. Questo non lo rassicurava, anzi sapeva che tutto ciò che stavano facendo i figli dei Titani non era altro che un palliativo, una strenua resistenza a qualcosa di molto più grande di loro. Perfino il sacrificio di Gaz non era altro che alzare una diga quando il fiume è già in piena. No serviva qualcosa di diverso, qualcosa in grado di sventare questa minaccia alle sue origini; tagliare qualche ramo non sarebbe servito a niente, dovevano trovare il modo di estirpare le radici di quel male ma come?

    Lelouch camminava con passo lento e deciso mentre il dolore alla spalla era ancora forte, quella lancia divina pregna di corruzione stava mettendo a dura prova anche il corpo immortale che deteneva. Sembrava quasi che l'Ichor non riuscisse a rimarginare quella ferita. Era la stessa cosa che era successa al suo braccio destro nello scontro con Gorthaur, nonostante tutto quel potere che egli possedeva c'era qualcosa che rallentava incredibilmente le sue capacità rigenerative. Quando arrivò nella sala circolare due sue sorelle erano già li: Rea e Mnemosine. Quasi non ci volle credere a ciò che aveva appena sentito: come poteva essere?

    Si sedette di fianco alla rossa appoggiandosi alla sedia. Il dolore che stava provando era difficilmente sopportabile e probabilmente un occhio attento si sarebbe accorto di ciò che gli stava accadendo. Guardò Prometeo, si voltò verso Rea «sorella» esordì il Titano «quello che sta accadendo non può essere in alcun modo semplificato e minimizzato con i termini che tu hai usato. Questo pianeta sta morendo, gli uomini - le nostre creature - hanno generato quello che ora tutti chiamano il Vuoto: esso è un male che nemmeno noi conosciamo o riusciamo a comprendere e finché le cose staranno in questi termini non vi è modo di eliminarlo».

    Stava chiaramente ansimando e se qualcuno si fosse avvicinato al fratello avrebbe sentito il suo corpo come bruciare «No, qua non si tratta di uccidere un po' di gente, non si tratta della nostra vendetta nei confronti degli Olimpici ma di qualcosa di molto più grande, qualcosa che va gestito con intelligenza».

    Mosse la mano destra in alto come a voler mostrare agli altri ciò che stava accadendo nel mondo intero «Questo non è il luogo che noi abbiamo creato e questa non è la vita per la quale abbiamo lottato. Il cuore di Giapeto si spezzerebbe nel vedere tutto ciò, lui che è il padre dell'umanità e noi non possiamo certo rifugiarci nel Labirinto. Siamo scappati da una prigione per rinchiuderci qua dentro?»

    Si alzò in piedi Lelouch «Vorrei dirvi tutto ciò che so, vorrei farvi capire tutto quello che potrebbe accadere se noi non facessimo la nostra parte ma vi sono cose che alcuni di voi non riuscireste a comprendere, almeno per ora. Quello che vi chiedo è semplicemente di decidere con la saggezza che ci accompagna dall'era del mito. Non ho aiutato il Grande Tempio per un atto di bontà ma perché in questo momento sarebbe da folli spezzare certi equilibri già fragili di suo».

    Si voltò verso Prometeo «Tu stesso hai avuto un ruolo sostanziale nella creazione del Santuario della Conoscenza, forse hai una comprensione molto più vasta di tutto ciò che sta accadendo. Vorrei che anche i miei fratelli comprendessero in quale incresciosa situazione siamo finiti».

    Era quasi una supplica la sua, la supplica di un Re che ha a cuore le sorti del suo popolo, di un Dio che sa che è tale finché vi è qualcuno che crede in lui. Il labirinto si stava lentamente popolando di uomini che fuggivano dalla terra cercando riparo in quel luogo ma per quanto tempo le cose sarebbero rimaste tali? Poi girò lo sguardo verso Bibiane, osservava la Rossa, avrebbe voluto parlare con lei di alcune cose ma non era il momento, un giorno forse.

    EXsnEx9


    hXvSG

    Personaggio: Lelouch Rarglove
    Energia: Suprema
    Casta: Titani
    Soma: Spadone
    Livello Soma: VIII

    Status Fisico/Psichico: Condizioni non ottimali per via dello scontro con Ares
    Note:

    COJTK

    Ichor
    Ogni cavaliere riesce ad esprimere il suo potere cosmico attraverso il sangue ed attraverso esso fa esplodere il potere delle stelle che lo proteggono, ciò avviene in modo analogo anche per i Titani ma con alcuni distinguo, il più importante di essi è che il sangue dei Titani non è assimilabile a quello degli esseri umani: in esso vi è un potere che trascende l'umana comprensione, il quale prende il nome di Ichor. La natura trascendentale dell'Ichor concede ad Esmeralda una resistenza al dolore superiore a quella di un qualsiasi cavaliere, permettendole di resistere al dolore in maniera molto efficace ma non solo; la sua linfa vitale le permette di rigenerarsi anche da ferite mortali o di rigenerare il proprio corpo da alterazioni di status causate da agenti esterni. [Ciò è possibile anche in duello, scegliendo una delle due possibilità come capacità monouso, mentre in GdR ciò non ha virtualmente limii ed è comunque a discrezione del Master]


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    Rimase immobile ad ascoltare i vari interventi, facendo qualche cenno ma mai interrompendo.
    Sorrise al pensiero di quel piccolo scontro, non perché amasse gli scontri, ma perché finalmente poteva vedere in un'unica stanza i membri della sua stirpe liberi dal giogo di Zeus e fieri come un tempo.

    "Ciò che è avvenuto non è stato imprevisto.
    Vari segni sono stati disseminati lungo i secoli e suggerimenti sono giunti anche dal futuro.
    Sebbene l'orrore del cataclisma che ha colpito gli umani a me così cari il vero aspetto oscuro di questa ecatombe sta nella sua origine."

    Con un gesto della mano sulla sfera Prometeo crea a mezz'aria delle immagini consequenziali, con simboli, numeri e schemi.

    "Ho sempre pensato che questa corruzione fosse stata originata dalla nostra linea dinastica, a partire dal tradimento di Urano nei confronti del Creatore, Phanes, fino al tradimento di Zeus.
    Se notate le emanazioni cosmiche rilevate in quei momenti sono simili a quelle raccolte negli scontri con le entità figlie della Corruzione.
    Come se si trattasse di una stessa nota, ma per quanto riguarda il tono ed il volume si tratta di cose completamente diverse.
    Da alcuni dati si ritiene che le entità divine da voi affrontate siano legate in qualche modo all'essenza spirituale dei mortali, come fossero un loro prodotto, ma il modo in cui questo è stato possibile è oscuro ed è qui che sta la chiave per risolvere la crisi.

    Ci sono molte ipotesi su cui io ed Esmeralda stiamo lavorando, molti campioni raccolti, tuttavia la nostra azione non può più limitarsi ad una semplice osservazione.

    Come vi ho detto sospetto che ci sia una similarità tra la fine del nostro regno e la fine del regno degli uomini.
    Sebbene probabilmente questa similarità non porti in sè l'origine del Male ritengo che possa almeno svelarci molti misteri..."

    Lo sguardo di Prometeo era fisso sui suoi schermi, ma la sua mente stava guardando Mnemosine.

    "Questa Corruzione si sta muovendo verso di noi, alla ricerca di ciò che ho preso con me dal Grande Tempio."

    Il titano si alza e va verso il centro del tavolo, indicando con l'indice della mano destra uno spazio vuoto.
    Fiamme dorate si sprigionano consumando quello che sembra un velo invisibile e mostrando sotto di esso la falce di Crono.

    "Il Megas Drepanon, la chiave del Tempo. Sembra che il nostro nemico stia puntando alle fondamenta stessa che compongono l'universo materiale, quasi spinto dal desiderio di spodestare il Caos stesso dal seggio al centro dell'universo."

    Vi prego di ascoltarmi attentamente ora.
    Dobbiamo assolutamente ottenere l'identità di chi si cela dietro a questa Apocalisse.
    Per far ciò dobbiamo operare separatamente e su obiettivi ben precisi.

    Tu Rea guiderai le tue creature per affrontare gli eserciti di corrotti che si stanno muovendo contro di noi."

    Gli schermi mostrano innumerevoli puntini neri che stanno circondando il territorio del Labirinto.

    "Tu Mnemosine dovrai stare qui a proteggere il Megas Drepanon." Questo dicevano le parole, mentre i pensieri che stava comunicando alla signora della Memoria erano decisamente più precisi e completi.

    "Tu Iperione hai compiuto ottimamente la tua missione, puoi tornare a riposare fino all'arrivo del tuo momento."
    Sorrise al dio del sole, mentre lentamente si allontanava.

    "Quanto a me" disse mentre la soma si stava disponendo sul suo corpo "attiverò le difese della città ed affronterò chi comanderà le forze avversarie.

    Buona fortuna a tutti."

    2pqqqg7

    Bon, Vio se vuoi posta pure con Rea come png.
    Wander e Gaz postate nell'ordine che volete, entrambi sapete le indicazioni precise su cosa dovrete fare :zizi:
    Nei vostri post descrivete le reazioni alle missioni segrete e come vi preparate a quello che sta succedendo.
    Nel labirinto ci sono strumenti di altissima tecnologia per amplificare i vostri poteri, armare le vostre creature (Rea) etc...
    Feli decidi quando agire con quel che sai :zizi:
    Ele e Fab possono postare quando vogliono in questo frangente :zizi:


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    Edited by ~S i x ter - 24/5/2020, 21:56
     
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    Il tempo infine era giunto.
    I secoli erano scivolati uno sull'altro e la prigionia infine era stata come un battito di ciglia. I titani camminavano di nuovo sulla terra, e i loro alleati li avrebbero raggiunti presto. La rossa si portò una mano al petto, come in preda a una preoccupazione.
    Prometeo aveva dispiegato la sua conoscenza davanti ai loro occhi, dando una forma al dubbio che attanagliava il titano della memoria.
    Quando il padre degli uomini aveva dispiegato davanti a loro la falce del tempo, Bibiane si trovò a fissare Lelouch.
    Con quel potere avrebbero potuto avere vita facile invero, ma colui che a diritto aveva il potere di impugnare quella falce non era ancora in grado di poterne usufruire appieno. Chissà quale impressione aveva fatto quella visione sull'animo del fratello? Se pensava anche lui che presto dovevano risvegliare Crono?
    Il resto della discussione la passò fissando con gli occhi vacui lo schermo e il tavolo.
    Della fine di sua sorella poco gliene importava, doveva essere un'onta per lei già essere finita in quelle condizioni. Semmai fosse sopravvissuta, avrebbero fatto i conti. Vecchie acredini si erano ormai risvegliate.
    "Sembra tutto concordato allora. Buona fortuna a tutti voi"
    Disse loro la titanide della memoria per congedare i suoi fratelli. Non si mosse dal suo seggio, ne fece trasparire alcuna emozione sul suo volto.
    La parte mortale di Bibiane voleva abbracciare Lelouch, ma ormai quel tempo era passato. Non c'era più posto per le emozioni umane, e Mnemosine aveva sempre agito da sola.
    Sperava che anche questa volta, suo fratello l'avesse perdonata e capita, per tutto quello che era successo.

    Barra_zps3333e0e0


    Quando tutti ormai avevano preso le proprie postazioni, rivolse a Prometeo i suoi pensieri.
    °Io penso di avere commesso un grave peccato in questi secoli….°
    I dubbi, che avevano tormentato la sua esistenza, si stavano concretizzando in una fitta trama di eventi provenienti che dall'era mitologica avevano avuto ripercussione fino a quel giorno.
    Le sue azioni le parevano dettate da una serie di contingenze al di sopra della sua testa, ma era ancora troppo da mettere insieme, e rimaneva tutto come un fosco presagio ancora lungi dal divenire.
    °…ma oggi tenterò di espiare con tutta me stessa a quella colpa. Ti prego, se qualcosa andasse storto, di compiere quello che va fatto.°

    Dal soffitto caddero fili come fatti di metallo e fuoco fusi insieme, portando con se quello che poteva sembrare un elmo dalla grossa visiera.
    Era quella la tecnologia ideata appositamente per lei dai suoi fratelli, quando ancora camminavano come dei sulla terra.
    Prese l'elmo fra le mani e ne osservò la superficie levigata.
    Con quel potente strumento, poteva tornare momentaneamente a quello che era un tempo, una dea che aveva liberamente accesso al cuore degli uomini e delle cose sulla faccia della terra, e che poteva vedere nel passato, fino a quando la grande madre aveva esalato il suo primo respiro.
    Quello che doveva fare era un compito arduo, anche per un dio. Doveva essere una falena che si agita vicino al fuoco senza esserne incenerita.
    Diede un'ultima occhiata alla sala rischiarata dal fuoco, con al centro l'arma di suo fratello, pensando e ricordando.
    Si disse che era giusto quello tutto quello che era successo e quello che stava per succedere, mentre l'elmo gli scivolava sulla testa, nascondendo i suoi lunghi capelli rossi insieme ai suoi sensi di colpa.



    Sigillo_zps77612929



    Inception - Dream is Collapsing
    Livello 0


    La stanza intorno a lei si scompose in tasselli, lasciandola sola sospesa nel vuoto, per qualche istante, poi il mondo si aprì sotto i suoi piedi, ed immagini confuse le corsero incontro.
    Ogni immagine era una sensazione, ed ogni sensazione portava un pensiero, e quando si entra in quel regno tanto vasto, la semplice logica consequenziale si sfalda, lasciando spazio al magma che è il cuore degli uomini.
    Solo le menti eccelse riescono in questo viaggio, senza perdersi, in questo gioco di rimandi e scatole cinesi.
    Nubi in tempesta si addensarono intorno a lei, cariche di strazio subito dagli uomini. Una sensazione che fu come uno spillo nel lobo frontale, ma quello era il principio.
    Livello 1
    Precipitò velocemente dalle nubi, dirigendosi sulla terra, arrivando sulla superficie.
    Nuvole scure cariche di sangue, attraversate da lampi, uno squarcio mostra il cielo stellato.
    Tante stelle, ardenti di fuoco, cadono, formando una pioggia di luce; al centro dello sprazzo di sereno, un grosso asteroide minacciava di schiantarsi sulla terra.
    Intorno alla colonna tutto era immerso in un eterno crepuscolo.
    Grossi edifici in rovina costellati da cadaveri di demoni, donne informi, abomini, una maschera infranta, serpenti, teschi ghignati ed ogni sorta di orrore. Da quelli usciva nero catrame che appestava l'aria dell'odore di asfalto caldo. Viscidi serpenti informi ingoiavano la terra, dalla quale si sentiva un gran gemere di persone sofferenti.
    Qualcosa che si muoveva nelle tenebre, iniziò a correre, e lei all'inseguimento.
    Mani disperate si tendevano al cielo. Sofferenza e lamenti, di una fine imminente.

    Sulle gote della rossa scese una lacrima.
    Livello 2
    Si levò le lenzuola da dosso e scese dal letto.
    La sveglia pareva rotta, mancavano 3 ore e tre minuti alla mezzanotte.
    Si mise le pantofole e si sedette allo specchio. Dietro di lei vi era una finestra. Si voltò indietro e si affacciò.
    Vide un padre e un figlio una volta felici, e una madre con un'ombra di preoccupazione, mentre abbracciava suo figlio.
    Vide un piccolo villaggio sperduto sulle Ande e una piccola bambina dai capelli scuri immersa nella lettura.
    Vide una donna d'oro piangere lacrime di gioia e la vista mozzafiato di marmi antichi.
    Vide bambini che rincorrevano un cerchio, facendolo correre con un bastone, la gioia di un padre e la preoccupazione di una madre.
    Vide un'altra famigliola felice, vivere in una casa baciata dal sole, e un pugnale d'oro su un altare.
    Vide ali d'angelo bruciate, un parco giochi abbandonato, ma anche le labbra carnose di una donna e l'abbraccio di tanti fratelli.
    Uscì dalla porta e si trovò da piccola, in una serra che profumava di rose.
    Si voltò indietro e vide una grande piramide coronata da un falò che si stagliava all'orizzonte. Qualcuno stava tentando di scalarla.

    Il titano strinse le mani sul braccioli della sedia.
    Livello 3
    Un trampolino olimpico e si tuffò nell'acqua sottostante. Era buia e gelida, ma si sfalda i mille fiocchi di neve appena entra in contatto con la piscina.
    In lontananza si sentiva il rumore di un vulcano che eruttava mentre un arcobaleno si stagliava nel cielo.
    Poi sentì il ruggito di un drago, e due di loro darsi battaglia nel cosmo.
    Un pugnale nelle tenebre e sangue che cola sul pavimento, ghiacciandosi pian piano.
    Migliaia di uomini, un credo incrollabile.
    L'alba e il tramonto, un lupo e una donna sfigurata, la sua spada puntata alla sua gola e il grande albero germogliare.
    Vide lei e i suoi dodici fratelli trascinare grandi carri carichi su per un monte.
    Mirto, grano, gusci di tartaruga, aglio, piume di pavone, ulivi, corna di cervo, foglie di quercia, abete del mediterraneo, pietra pomice, alloro e incenso mentre un melograno rotolava alle pendici.
    Vide la grande falce abbattersi su di lei e poi chiuse gli occhi, sentendo il battito stesso della terra.

    Mnemosine si mise la mano al petto. Era arrivato il momento.
    Livello 4
    Una piccola sfera d'oro si apre, lasciando che lo smog l'avvolga.
    Lui era lì con lei in quell'istante. Lo sapeva.
    Provò a porre resistenza. Venne trascinata verso il basso.
    Freddo, terribile freddo. Un vuoto allo stomaco, fame. Un albero, completamente cavo. Vi era poi l'eclissi, e dolore agli occhi. Porcellana che si infrange, cocci rotti sul pavimento. Cenere portata dal vento. Odore di sabbia tormentata dal sole, e sapore di sale in bocca. Centinaia di spade volano nel cielo, si dirigono su di lei. La trafiggono come odio.

    Il corpo del titano ebbe un sussulto.
    Livello 5
    È al confine del mondo.
    Il libro di tutte le memorie del pianeta.
    Le stelle si stanno spegnendo una ad una mentre davanti c'è un burrone.
    L'uomo dai tratti indistinti sta sfogliando il libro. Ogni parola che legge si fa liquido inchiostro e inonda l'aria di lezzo di sangue.
    L'inchiostro cola a terra, e poi nell'abisso.

    Dal naso del titano un rivolo di sangue.
    Livello 6
    Giù le scale, mentre intorno a lei è tutto nero. Risate nell'aria. Mette un piede sul primo scalino, ma si spacca. Come fosse solo apparenza e cavo all'interno.
    Così salta al prossimo, ma ha la stessa sorte.
    Insegue una figura informe alla fine della rampa, ma non la raggiunge mai. L'impresa è titanica. Il peso di cento tonnellate addosso.

    Il respiro del titano è affannato. Suda. Ha la febbre.
    Livello 7
    Stava scendendo un'ascensore, luce ed ombra che si rincorrono.
    Luce
    Ombra; il diavolo cornuto si avvicina al suo orecchio.
    Luce.
    Ombra; il diavolo dalla pelle rossa sorride.
    Luce.
    Ombra; "Il nostro nome è…"
    L'ascensore si arresta, le porte si aprono.
    Non c'è nulla.
    Milioni di mani le prendono il corpo, cercando di squarciarla. Urla, ma viene distorta e la trascinano fuori.


    Il titano pronuncia con un alito di fiato "Io…non…mi…arrendo"
    Ma poi viene rapita di nuovo dalla trance. Sembra a stento respirare.




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:19
     
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    Consiglio di Guerra - Post n°2
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    Un brivido percorse la schiena di Lelouch quando vide ciò che Prometeo aveva preso dal santuario: la Megas Depranon. Era una sensazione che non aveva mai provato in tutta la sua esistenza, qualcosa che non poteva nemmeno spiegare. Nel corso della sua esistenza vi erano stati di incontri sgraditi, di situazioni dalle quali sarebbe fuggito volentieri ma nessuna di quella era paragonabile alla visione della Falce del Tempo. Sentiva il suo animo ribollire, il suo spirito frantumarsi in mille pezzi. Per un istante distolse lo sguardo da quell'arma per incrociare quello di Mnemosine. Il suo volto non mostrava alcun sentimento ma aveva come la sensazione che la sua mente stesse lavorando, come se ella in un qualche modo fosse preoccupata per l'amato fratello.

    «Io vado fratelli» Lelouch se ne andò, cercava di mascherare quella sua inquietudine con la fatica dell'ultima battaglia ma era certo che Prometeo e Bibiane avessero capito che v'era qualcos'altro. Lentamente, mentre si allontanava da quella sala, mentre si allontanava dalla Falce tutto sembrava tornare alla normalità ma la sua mente, per qualche ragione, era inquieta e non dava pace nemmeno al suo corpo. Arrancava per le vie del labirinto, s'appoggiava ai muri di quel luogo quando una figura a lui familiare giunse in suo aiuto.

    «Papà, lascia che ti aiuti io»

    Lelouch si voltò e vide Esmeralda avvicinarsi a lui e sorreggerlo. Ella guardava in avanti senza voler incrociare il volto con suo padre ma aveva molte cose da dirgli dato che ella sapeva. «Ti ricordi quando rimanemmo soli io e te? Ero solo una bambina ed ero convinta che anche noi avremmo fatto la fine degli altri, che anche noi saremmo morti per mano del Vuoto e del suo Emissario ma sembrava che tu sapessi qualcosa che non potevi dirmi, come se fossi in grado di cambiare il destino, di giocare con il tempo stesso».

    Lelouch si voltò verso di lei e guardandola «No, ero solo certo che nonostante tutto dovevamo credere in noi, che per quanto la situazione fosse grave avevamo qualcosa per cui combattere. Potevo sbagliarmi, avevamo perso ogni cosa, non ci importava nemmeno della nostra vita perché c'era qualcosa di ancora più grande».

    Lentamente i due arrivarono negli alloggi di Lelouch e sorridendo mentre lo metteva a letto «Appunto Papà». Il Titano era stanco e provato e quando tocco il soffice letto cadde in un sonno senza fine, un sonno che avrebbe forse dato risposte non solo a lui ma a tutti loro. Prese l'amuleto che egli stesso gli aveva donato e glielo mise al collo: il Dente di Drago. Lo lasciò solo affidando la vita della persona che amava di più al mondo a Mnemosine: doveva fidarsi di quella donna non c'erano molte alternative in fondo.

    Ma non v'era riposo per Lelouch, lui non avrebbe dormito profondamente senza sogni ma bensì lo aspettava una prova difficile, forse la più complessa di tutta la sua esistenza. Era come viaggiare in un luogo privo di luce ove figura, entità e realtà sembravano sovrapporsi senza un senso, senza una logica. Era come precipitare nel vuoto, fare un salto in un abisso di esperienza, di vite di ricordi.

    Un uomo che piange la morte del maestro.
    Un cavaliere dorato che ama la figlia di un assassino.
    Una storia d'amore fulminante e breve.
    Due bambini e la morte della Madre.

    Vedeva un ragazzino dotato che fugge e abbraccia la Morte.
    L'amore che lo riporta sulla retta via.
    Ghiaccio e Freddo.
    Un tempio che viene aperto.

    Il cuore di un Drago.
    Il nemico giurato che diviene il suo più forte alleato.
    Due Lupi e Tre Spade.

    Quel ragazzo ormai uomo che piange la morte dei suoi cari.
    Il suo cuore che si divide tra il dolore e l'amore di sua figlia.
    Appare una falce e il Destino che muta.



    Poi finalmente quel suo viaggio senza senso giunge al termine e arriva laddove sta Mnemosine. Vede la figura sorella che viene afferrata da centinaia di mani, i vestiti che vengono fatti a brandelli e quelle entità che sembrano voler prenderla e portarla via. Ma lui è li e non permetterà che Mnemosine muoia di nuovo. Di nuovo? No, lui non ricorda la morte di sua sorella eppure è come se le cose non stessero in questi termini come se parti della sua memoria fossero ancora sigillate da qualche parte. Lelouch si avventò su quelle entità e impugnando una lunga falce dilania e distrugge ogni cosa che gli si para innanzi fino a quando Bibiane - ormai priva di sensi - è libera. Lelouch non si rende nemmeno conto di aver con se la falce, vede se stesso e la Gurthang.

    Avvicinandosi a Bibiane le solleva il capo e con l'amore di un fratello le carezza una gota «Andiamo». Dicendo cosi la solleva prendendola in braccio incamminandosi per quel luogo buoio e privo di luce. Cammina per molto tempo, minuti, ore, forse anni, fino a quando la stanchezza non prende il sopravvento e cade a terra privo di sensi. Tiene stretta a se la sorella, come se volesse proteggerla anche se probabilmente in quel luogo non ne aveva proprio bisogno.

    EXsnEx9


    hXvSG

    Personaggio: Lelouch Rarglove
    Energia: Suprema
    Casta: Titani
    Soma: Spadone
    Livello Soma: VIII

    Status Fisico/Psichico: Stanco e provato.
    Note: quello che vede Bibiane è ciò che tu sai ma Lello ancora non ne sa nulla.

    COJTK

    Ichor
    Ogni cavaliere riesce ad esprimere il suo potere cosmico attraverso il sangue ed attraverso esso fa esplodere il potere delle stelle che lo proteggono, ciò avviene in modo analogo anche per i Titani ma con alcuni distinguo, il più importante di essi è che il sangue dei Titani non è assimilabile a quello degli esseri umani: in esso vi è un potere che trascende l'umana comprensione, il quale prende il nome di Ichor. La natura trascendentale dell'Ichor concede ad Esmeralda una resistenza al dolore superiore a quella di un qualsiasi cavaliere, permettendole di resistere al dolore in maniera molto efficace ma non solo; la sua linfa vitale le permette di rigenerarsi anche da ferite mortali o di rigenerare il proprio corpo da alterazioni di status causate da agenti esterni. [Ciò è possibile anche in duello, scegliendo una delle due possibilità come capacità monouso, mentre in GdR ciò non ha virtualmente limii ed è comunque a discrezione del Master]


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    The Ghost Sweeper

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    Consiglio di Guerra.


    R
    ea non aveva intenzione di sembrare superficiale, ma era evidente che il suo sarcarmo non era stato inteso bene, ma tuttavia poco male dato che poi a parlare di più con un pizzico di disprezzo era stata proprio Minemosine , cioè essere additata da lei come “essere peggiorata” sonava di più come un complimento detto da lei. Emise un sorrisetto sarcastico alzando un sopraciglio.

    “Peggiorata? Beh immagino che detto da te sia possa definire un complimento. Sei fortunata che per ora non ci sia tempo per poter discutere delle tue malefatte altrimenti non so se saresti rinata così in fretta.”

    Rea lasciò perdere le frecciatine di Mnemosine per poi concentrarsi su Iperione che nonostante anche lui sia andato in aiuto del Santuario in ogni caso almeno aveva avuto la coscienza di cercare un senso di scusa anzi che mandare frecciatine inutili . Doveva ammetterlo , Iperione nonostante l’errore e nonostante fosse rinato in un corpo mortale come lei era veramente divenuti saggio e apprezzava molto la sua umiltà, tanto che volle lasciar perdere la questione del Santuario e gli emise un sorriso sincero.

    “Ti trovo cambiato fratello, sei diventato molto più magnanimo ultimamente, ma se tutto questo è successo sarai d’accordo con me che è anche responsabilità degli stessi mortali che con la loro cupidigia e egoismo hanno distrutto tutto quello che abbiamo offerto a loro, ma tuttavia non siamo qui per fare dell’ apologia. Comunque voglio che sia chiaro, non sto prendendo questa faccenda sottogamba anzi essendo la più vicina alla creazione di Gea sono quella che ha percepito la gravità della situazione da molto quindi mi impegnerò a difendere la mia adorata Terra con tutti i miei mezzi.”

    Subito dopo notò che Iperione aveva qualcosa di strano e aveva portato anche una ferita a quanto pare.

    “Vedi? Se mi avessi portato con te quelle ferite non te le saresti procurate. Comunque prima di andare avrei voluto chederti una cosa a proposito del Santuario e di un uomo, ma te la dirrò quando tutto sarà finito se sarò viva.”

    Disse con tono di rimprovero , poi volse lo sguardi su Prometeo e il “primo uomo” iniziò ad illustrare il da farsi e poi mostrò la Falce di Crono , la Soma del suo unico consorte , il “Vuoto” voleva la Falce, lo sguardo di Rea si ingrandì no non poteva permettere che l’oggetto più importante per lei e per i Titani venisse toccato.

    “Vogliono la Falce? Inammessibile…”

    Sentenziò digrignando i denti stringendo i pugni con rabbia.

    “Non lo permetterò…”

    Stava per proporsi lei come difesa per la falce, ma stando al Piano di Promoteo lei avrebbe dovuto proteggere il Labirinto dall’avvicinarsi dei mostri corrotti rappresentati in quello schermo come puntini neri, beh in effetti le sue capacità le permettevano di essere molto utile in difesa, ma era davvero saggio lasciare che la Falce fosse protetta da Mnemosine? Rea non ne era molto convinta però c’era qualcosa che riusciva a percepire in lei, non sapeva definirlo , ma forse sua sorella voleva espirare la sua colpa allora lasciò che lo facesse. Si avvicinò per un attimo alla sorella e alzò un dito puntandoglielo contro.

    “ Mnemosine…così hai intenzione di custodire la Falce? D’accordo mi voglio fidare di te, ma ti avviso se questa volta ci tiri un brutto scherzo giuro che sarò io ad ucciderti con le mie stessi mani!”

    Il verbo di Rea fu secco e il suo sguardo era perfettamente carico di freddezza mentre con il dito pollice faceva il segno del taglio sotto la gola, come i gladiatori in arena, poi si allontanò anche lei e prima di farlo passò vicino a Prometeo.

    “Ti auguro buona fortuna Figlio di Temi sono sicura che farai ritornare la pace.”

    Uscì dalla porta e diede un occhio solo di riguardo verso Iperione sperando che non si affaticasse troppo.

    “Riposati e riguardati fratello.”

    […]



    Rea camminò lungo la scalinata che portava alla sua stanza.

    °Devo preparare le truppe!°

    Arrivò nei pressi dell’entrata delle sue stanze Alpo era lì che la aspettava e sapeva che sua madre era pronta per la guerra gle lo leggeva nei suoi occhi.

    “Madre…”

    Disse con un tono pacato, Rea alzò lo sguardo e lo posò negli occhi ,seppure mostruosi del gigante e parlò.

    “Scendi giù non c’è più bisogno che tu faccia da guardia a questa stanza. Va di sotto e aspettami e prepara le truppe!”

    Alpo annuì, poi a passi pesanti iniziò a scendere verso il basso, mentre Rea entrava nella stanza e comunicò l’ordine anche ai Dattili , i suoi figli e figlie avrebbero dato il loro contributo e consegnò a loro le migliori armature che la tecnologia antica potesse fabbricare. Ogni armatura era fatta su misura ed erano dello stesso materiale di cui erano fatte le some e le armi erano speciali, le cinque donne tessitrici possedevano archi d’oro e i cinque guerrieri maschili possedevano spade

    “Figli miei indossate le armature che vi ho portato e fate in modo che le vostri armi siano intrise di coraggio onore e forza. “.

    I suoi figli indossarono quei doni con orgoglio e promisero di dare il massimo per non deludere la loro madre.

    […]



    Rea era scesa dalla sua stanza circondata dai dieci Dattili, Alpo era giù vicino alle porte del labirinto e la stava aspettando insieme al resto della truppa . I soldati tartarei erano in gran numero , ma non sarebbero bastati a fermare il loro nemico perciò Rea aveva già in mente di dividere le truppe in legioni dove a capo avrebbe messo uno dei suoi figli i Dattili e come supporto gli avrebbe dato una creatura, bisognava dunque valutare bene come dividere i reparti. La titande guardò verso l’orizzonte, l’aria era elettrica e sentiva chiaramente il vuoto e la presenza dei corrotti arrivare, tutto ciò era incredibile quanto fosse simile a quando aveva partecipato alla titanomachia, già Rea percepiva lo stesso tremore e allo stesso tempo brivido scendergli lungo il corpo insieme alla tristezza che si portava dietro ogni guerra. Questa volta come all’ora non poteva fallire o il labirinto sarebbe crollato, la titanide eise un sospiro doveva parlare ai suoi uomini prima di mandarli a morire.

    “Uomini di divina stirpe siete tutti qui riuniti perché a noi antichi ci è stata fatta una richiesta dal mondo. L’Olimpo ormai è caduto, gli Dei non esistono e il mondo sta affrontando una grave minaccia che ha il nome di “Vuoto” . Per troppo tempo l’umanità si è resa schiava delle sue debolezze e è arrivata al punto di ribellarsi anche contro gli dei, ma questa colpa loro la stanno già sopportando rischiando di far scomparire il mondo che noi conosciamo. Non è accettabile che tutto il bene che abbiamo portato sia oggetto di questo assurdo caos, noi dobbiamo essere coloro che equilibrano le sorti del mondo, non dobbiamo permettere alle tenebre di oscurare i nostri sogni, il nostro avvenire la nostra determinazione. “

    un attimo di sospensione seguito da uno scoscio di urla inneggianti e di spade lance alzate al cielo, poi la regina degli Dei aprì le braccia in un gesto che sembrava una vera e propria benedizione , come un abile oratore ma soprattutto come un antico condottiero.

    “Perciò che le vostre armi volte alla pugna siano oggetto per arrivare al cuore e alla libertà di ogni popolo della terra, che il nostro Signore Crono possa essere fiero di noi.”.

    Il grido dei soldati si fece più forte divenendo un boato di acclamazioni che pendeva dalle labbra della loro Regina che sciolse la posa da oratore e alzò il pugno destro verso il cielo. Aveva un ultima frase da dire come conforto per le truppe prima di iniziare a dividerle.

    “Noi Siamo nel Giusto!”

    I soldati ripeterono quella frase, poi Rea fece un'altra pausa e rivolse lo sguardo su Alpo era il momento di assegnare i compiti.

    “Molto bene e adesso vi affiderò i vostri compiti. I corrotti stanno cercando di valicare verso il confine del labirinto perciò ogni divisione avrà il compito di fermarli. La prima divisione sarà il reparto da assalto e verrà comandata da mio figlio Alpo . I Suoi poteri come creatura del tartaro saranno un ottimo supporto. La divisione numero due sarà invece dettata al supporto e sarà comandata da i miei due figli Virgilio il Dattilo guerriero della Forza e Enio il Dattilo della Grazia. La terza divisione invece si occuperà della zona aerea i cocchi d’oro forniti dalla antica tecnologia saranno sufficienti nel caso si incontrassero avversari volanti o attacchi a sorpresa e il comando sarà dato ai miei Figli Ernest il Dattilo guerriero della Saggezza e da Enea il Dattilo guerriero della Astuzia , in supporto a loro il mio Thunderbirt metterà a disposizione le sue saette. La quarta divisione gli “arcieri” invece si occuperà della difesa e sarà comandata dalle mie due Figlie Lidia e Aletto le Dattili del Ricamo e arcieri di punta e avranno il compito di supportare la Salamadra di fuoco.”

    Rea invece sarebbe stata dietro le retrovie le evocazioni dovevano essere evocate una volta e per comandarle tutte aveva bisogno di molto cosmo, però riuscì ad evocarle uno ad uno e ogni creatura sarebbe stata di supporto per tutti, i suoi figli rimasti quattro due donne e due uomini dei dieci avevano il compito di difendere la Madre.
    Rea non sapeva come sarebbe andata a finire tutto quello, ma adesso doveva sperare di riuscire a essere all’altezza del suo compito, i corrotti li sentiva troppo vicino, li vedeva quasi chiuse gli occhi per poi riaprili. Era arrivato il momento, si mise la sua maschera di guerra.

    °Crono mio signore e consorte io non voglio deluderti , ma lo faccio soprattutto anche per lui…°

    In quel momento Rea stava pensando ad un uomo al Santuario che avrebbe potuto essere il suo padre che tanto aveva cercato, non lo aveva potuto incontrare ne lui ne la sua vera madre , ma sentiva che doveva proteggerli il suo compito era quello.
    I suoi occhi si riempirono di sicurezza e ardore e il suo grido fu forte e chiaro.

    “Per la gloria di Crono!”

    Un ultimo grido di guerra per caricare l’animo alle truppe incitate dal suo segno con il braccio e il pugno teso al cielo, così come le lance e gli animi degli uomini tartarei che la seguivano la Regina era tornata.




    jz757s




    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>, << >>> Parlato Esterno






    Dati & Riassunti

    Nome:Violate Jr/Rea.
    Stato fisico:Buono
    Stato Psicologico:Buono
    Armatura:/Soma del Katar [livello 8]
    Stato armatura:intatto
    Energia:Energia Nera
    ________________________________________________
    Riassunto:

    Ho organizzato un pò le mie truppe che la guerra abbi inizio !

    Azioni:






    code Layaut by Lady Violate™

    “Io sono la Madre che creò tutto anche gli Dei!."





    Edited by Lady Violate™ - 18/2/2014, 22:23
     
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    Protogenos of Death

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    Il Tempo della Memoria
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    *Le strumentazioni del Labirinto indicano che una numerosa forza d'invasione è alle sue porte.
    All'esterno del perimetro di difesa del Regno dei Titani si accalca una torma sterminata di animali mitologici e creature celesti orrendamente corrotte e deformate.
    Come piccole colline svettano tra le fila nemiche draghi, giganti e ciclopi che hanno incontrato lo stesso infausto destino.
    La loro ira è percepibile, la loro voglia di distruzione impregna l'aria come un miasma nauseabondo che tuttavia tende a trasmettere questi oscuri sentimenti.
    Senza un'apparente strategie le forze della Corruzione si concentrano su un punto della cupola di energia che difende la città ed iniziano a bersagliarla con ogni mezzo...*

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    Vio questa scena è per te, descrivi pure cosa fai con le tue armate e che strategia metti in atto per contrastare l'assalto.
    Le forze nemiche sono in sovrannumero ma le tue sono decisamente meglio equipaggiate.
    Gaz e Wande come detto prima possono intervenire quando vogliono visto che la loro scena avviene contemporaneamente.


    Layout & Graphic Art by WandefullStar ©® 2012




    Edited by ~S i x ter - 24/5/2020, 21:57
     
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    La classe è una cosa che ti viene da dentro come i rutti (L. Litizzetto)

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    The Dark Knight Rises - Batman and Catwoman Tunnel Fight

    Consiglio di Guerra

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    Un luogo perso nei meandri della mente collettiva umana.
    Due anime che si incontrano per caso o per fatalità.
    All'interno del labirinto, mentre la guerra imperversa intorno a loro, Bibiane e Lelouch si trovarono faccia a faccia.
    La rossa non sapeva neanche bene cosa fosse successo.
    Lei puntava ad altro, in solitaria, scendendo nel cuore delle cose, per cercare una fonte di potere.
    Ma la sua sorpresa fu ancora più grande nel vedere l'arma impugnata da suo fratello.
    La grande falce appartenente di diritto a Crono, primo inter pares.
    Ebbe come un presentimento, come se qualcosa stesse per accadere, giusto un attimo di esitazione nel vederla, un'ombra senza parole.
    Poi si rivolse a lui:
    "A quanto pare ho scavato troppo. Spero di non aver risvegliato ciò che doveva rimanere sopito...mi spiace averti portato qui sotto"
    Poi protese il palmo della mano e con un gesto lento lo fece scorrere davanti a lei.
    Quella realtà mutò al suo volere, sciogliendosi al pari di acqua di fonte, ambiente e nemici.
    Apparve un portale di fine legno bianco davanti ai due, di fattura classica ed istoriata di antiche lettere greche, tanto vivide quando ardue alla lettura, come in sogno.
    "Ero diretta qui. Se vuoi seguirmi, fratello"
    Aprì le due ante del portone con ambo le mani, introducendo l'altro titano al cospetto della meraviglia che si celava oltre la soglia.
    Da oltre una balaustra si ergeva un'immensa biblioteca simile a un grandissimo corridoio verticale il cui soffitto si perde nella luce, mentre le sue radici affondano nelle tenebre.
    Al centro, un'immensa sfera di schiuma di luce, composta da tante piccole perle che vanno aggregandosi e disgregandosi come se fosse viva. Le sfere sono trasparenti ed in esse si riflettono cose segrete: ricordi.
    Lo spettacolo tanto vivido nelle loro menti venne turbato appena i due misero piede nell'aria silenziosa del luogo, ed ai loro passi corrisposto rombi di tuono nell'abisso sottostante.
    "Abbiamo poco tempo, sta arrivando…"
    Poi Bibiane si rivolse a Lelouch.
    "Questo posto si presenta sotto molti aspetti, ed è il luogo dove si raccolgono tutti i ricordi, anche prima della nostra nascita. Questa è la fonte del mio potere…"
    La tempesta si fece più forte sul fondo, apparvero nuvole, lampi e tuoni.
    "Se vogliamo vincere il nostro nemico, dobbiamo sapere contro chi stiamo lottando, ed il segreto è nascosto qui, in un passato molto antico, dove tutto è cominciato…"
    Lo sguardo della rossa cadde sull'abisso.
    "C'è un ragione ricorrente che ha guidato le mie azioni lungo gli eoni della nostra esistenza ma ora ho un dubbio, che si assilla da quando mi sono risvegliata. È tempo di chiarirlo…"
    Era la dea a parlare, gli occhi vacui persi nell'eternità, persi nella falce.
    Strane grida di orrori alati si alzano dall'abisso. Qualcosa sta brulicando nelle tenebre, scalando gli scaffali.
    La luce al centro dell'ambiente iniziò a vibrare.
    "È una fortuna che tu stia impugnando la falce in questo momento. Avremmo bisogno di quel potere prestissimo. Dobbiamo tornare indietro a quando tutto è successo…"
    Un urlo squarciò la quiete dalle loro spalle. Oltre la balaustra un orrore ad ali spiegate urlò cercando di germili.
    È un attimo. La rossa protese la mano, ed un bagliore violaceo scaturì dai suoi occhi. La bestia sembrò squarciata in due e spinta verso il basso. Bibiane iniziò a correre verso una passerella nel vuoto, verso la luce.
    "Faranno di tutto per fermarci, sbrigati!!!"
    Nella folle corsa verso la fonte di luce, la rossa dispiegava tutti i suoi poteri, abbattendo i nemici che risalivano e tentavano di arrivare alla fonte.
    Cosa accadrebbe se quel passaggio venisse corrotto dal male?





    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:25
     
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    Lelouch non si rendeva conto di ciò che stava accadendo o meglio non ne era pienamente consapevole. Le parole di Bibiane erano come una brezza che lo accarezzavano senza in verità dargli sollievo, come se tutto ciò che ella stesse dicendo non lo soddisfacesse a pieno. Era da tempo che non percepiva quella sensazione di chiara insoddisfazione, quel sentimento che lo aveva attanagliato per lungo tempo prima di comprendere - o pensar d'aver compreso - la sua vera natura.

    Cosa stava cercando Mnemosine?
    Voleva scavare nel tempo, tornare indietro e comprendere come era iniziato tutto ciò e per quale motivo tutta questa follia aveva avuto inizio ma a volte, quando si scava cosi in basso si va in contro a cose che esulano dalla comprensione perfino di divinità antiche come erano loro. Ma quello non era il tempo per star fermi a guardare, pensare o crucciarsi ma era il momento di agire, di combattere e mostrare per quale ragione loro erano vere divinità. Lelouch impugnò la Falce, agitava la stessa con una maestria incommensurabile come se fosse un'estensione stessa del suo corpo. Fendenti di una natura sconosciuta pervasero l'area, abbattevano demoni, mostri, entità dei sogni che cercavano di fermare i due fratelli in quella corsa folle verso la conoscenza.

    I loro movimenti erano perfettamente coordinati, uno li fermava e l'altro li uccideva. Ma anche in quel momento qualcosa di inaspettato alterò gli eventi, qualcosa di informe, una strana nebbia stava per avvolgere e imprigionare Mnemosine che lentamente stava per esser trascinata verso il vuoto, Lelouch era lontano eppure la sua mano la raggiunse, la prese e la trascinò verso la luce, lontani da tutto quel terrore.

    Salvi? Per il momento si.
    Le tenebre avevano lasciato il posto alla luce e all'aria gelida che avvolgeva ogni cosa. Lelouch si girò attorno e riconobbe quel luogo, quasi attonito capì di essere nello Jamir, il luogo che aveva visto i suoi natali e quelli dinnanzi a lui, a pochi metri di distanza altri non erano che suo Padre - Gaz - e la stessa Mnemosine. Istintivamente il Titano mise una mano sulla bocca della sorella, invitandola a tacere.

    «Perché lo stai facendo?» esordì Gaz osservando la Dea avvolta solo da una veste di lino «questa conoscenza cambierà le sorti non solo di questo mondo ma di tutto l'universo, la conoscenza propria dei Titani, il sapere che perfino gli olimpici bramano».

    Ella sorrise e guardando l'uomo si sedette di fianco a lui, poggiando la sua testa sulla forte spalla di quel giovane Gold Saint. Non era chiaro per quale ragione i due erano giunti in quel luogo ma probabilmente era li che aveva avuto inizio tutto, era li che il fato e il destino dell'intera umanità era cambiato.


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    Personaggio: Lelouch Rarglove
    Energia: Suprema
    Casta: Titani
    Soma: Spadone
    Livello Soma: VIII

    Status Fisico/Psichico: Stanco e provato.
    Note: oh beh, chi meglio di te ci potrà spiegare per quale motivo Mnemosine ha aperto a Gaz le porte della conoscenza del nono senso? :P

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    Ichor
    Ogni cavaliere riesce ad esprimere il suo potere cosmico attraverso il sangue ed attraverso esso fa esplodere il potere delle stelle che lo proteggono, ciò avviene in modo analogo anche per i Titani ma con alcuni distinguo, il più importante di essi è che il sangue dei Titani non è assimilabile a quello degli esseri umani: in esso vi è un potere che trascende l'umana comprensione, il quale prende il nome di Ichor. La natura trascendentale dell'Ichor concede ad Esmeralda una resistenza al dolore superiore a quella di un qualsiasi cavaliere, permettendole di resistere al dolore in maniera molto efficace ma non solo; la sua linfa vitale le permette di rigenerarsi anche da ferite mortali o di rigenerare il proprio corpo da alterazioni di status causate da agenti esterni. [Ciò è possibile anche in duello, scegliendo una delle due possibilità come capacità monouso, mentre in GdR ciò non ha virtualmente limii ed è comunque a discrezione del Master]


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    Consiglio di Guerra.


    L
    ’abisso che circonda il mondo è semplicemente opera dell’egoismo degli uomini , ma in tutto quell’oscurità c’erano anche persone che meritavano di sopravvivere , ecco perché è stato richiesto anche l’intervento degli antichi e di loro titani.
    Rea non mostrava in volto segni di esitazione i nemici erano arrivati: Eccoli laggiù i corrotti oscuri danzare nelle tenebre portandosi dietro il loro fetore di morte e la loro voglia di distruzione, là dentro a quel mare di oscurità perversa si poteva vedere qualsiasi cosa, umani , esseri mitologici , creature leggendarie divenute ormai preda di una malvagia essenza che li stava consumando. Rea riusciva perfettamente a sentire chiaramente i loro cuori che piangevano in se , ma ancor più il suo pensiero andava a Mnemosine e a Iperione sperando che loro se la stessero cavando mentre adesso toccava a lei.
    Il suo esercito era schierato i suoi figli erano pronti a dare il loro contributo , mentre la forza della Corruzione era concentrata su un unico punto la Cupola infatti un gruppo di creature composte da draghi e grifoni avevano iniziato a bombardarla con il loro alito di fuoco , Rea diede ordine alla quarta e alla terza divisione di difesa e area di proteggerla e mise in gioco anche la salamandra che per prima si fece avanti e rispose con alito di fuoco cercando di allontanare e bruciando i primi nemici aerei che si stavano avvicinando, mentre gli arcieri avevano iniziato a scoccare le loro frecce verso l’alto e i cocchi dorati avevano iniziato la loro battaglia contro quelle forze alate. Draghi e grifoni avevano iniziato a divorare le carni dei soldati di Rea buttando giù alcuni cocchi che nell’oscurità del labirinto sembravano stelle cadenti, non erano avversari facili da abbattere ma qualche d’uno sicuramente sarebbe morto perché l’esercito di Rea non avrebbe lasciato cadere la Cupula e in loro soccorso era anche arrivato l’uccello del tuono di Rea che dal suo becco e dalle sue ali iniziava a lanciare saette sulle creature malevole.
    A terra invece la situazione non era delle più rosee perché il gruppo di corrotti mitologici si stava avvicinando. Alpo il gigante delle terre di Sicilia alzò le sue braccia e le sue armi e condusse la squadra d’assalto verso quelle truppe immonde, mentre Enio e Virgilio sarebbero entrati dopo. La squadra d’assalto vantaggiava della forza e dell’esperienza del gigante figlio di Rea , ma i nemici erano corrotti che provenivano dalle viscere del Tartaro e dell’Olimpo stesso non semplicemente umani.
    Intanto Rea osservava da lontano i suoi schieramenti combattere, mentre sentiva chiaramente la fatica che stava facendo per mantenere attiva la salamadra e il thunderbird , tanto da farla vacillare un po mentre una delle sue figlie la sosteneva .

    “Madre”

    Le disse appoggiano un braccio sotto quello di Rea che però cercava di mantenere la concentrazione.

    “Non preoccuparti Circe ritorna ad occupare il cerchio difensivo io me la caverò.”

    Rea sapeva bene quanto fosse importante che le sue creature rimanessero in gioco , non conosceva esattamente ancora tutte le mosse e i poteri dei nemici per ora aveva solo visto quanto fossero pericolosi con i loro raggi e aliti incandescenti, ma il fulcro della battaglia doveva ancora arrivare lo sentiva. C’era ancora altro oltre quella cortina di corrotti che stava aspettando di uscire e subito il suo pensiero andò alla falce e a Mnemosine , chissà se all’interno le cose stavano andando per il verso giusto. Sperò di si, ma l’unica cosa da fare era continuare a tenere duro perché la battaglia era solo all’inizio.




    jz757s




    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>, << >>> Parlato Esterno






    Dati & Riassunti

    Nome:Violate Jr/Rea.
    Stato fisico:Buono
    Stato Psicologico:Buono
    Armatura:/Soma del Katar [livello 8]
    Stato armatura:intatto
    Energia:Energia Nera
    ________________________________________________
    Riassunto:



    Azioni:






    code Layaut by Lady Violate™

    “Io sono la Madre che creò tutto anche gli Dei!."





    Edited by Lady Violate™ - 11/4/2014, 00:32
     
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    Protogenos of Death

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    Il Tempo della Memoria
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    *La sortita delle forze di Rea ottiene l'effetto di distogliere l'attenzione dei corrotti dalla Cupola, che subito riacquista energia, tornando al suo stato di solidità iniziale.
    Tuttavia ora tutti i corrotti si riversano come una valanga sull'esercito dei Titani.
    Di nuovo non v'è alcuna particolare strategia, solo la forza del numero e l'assoluta assenza di timore della morte.*

    2pqqqg7

    Bon Violate, la Cupola e quindi il Regno è temporaneamente al sicuro, i corrotti però vogliono farti fuori definitivamente, quindi gestisci il loro assalto come un attacco in duello, determina l'esito di questo loro attacco e descrivi la tua strategia di contrattacco.
    Puoi usare il tuo esercito o i tuoi stessi poteri, scegli tu come gestire le tue forze.
    Considera che i nemici sono in numero superiore ai tuoi, ma tu hai il vantaggio della versatilità dei tuoi poteri :zizi:
    Gaz e Wande continuate pure così :zizi:


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    Edited by ~S i x ter - 24/5/2020, 21:58
     
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    La classe è una cosa che ti viene da dentro come i rutti (L. Litizzetto)

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    Zack Hemsey - The Way

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    Venne dalle tenebre.
    I contorni sfocati di luce innaturale, era il punto in cui il mondo aveva cambiato direzione.
    Non sapevano se quello che si rifletteva sulle loro pupille stesse davvero accadendo o fosse un ricordo. Gazka era ancora cavaliere d'oro mentre a parlargli non era Bibiane, ma la dea Mnemosine stessa, con le fattezze della rossa.

    La dea iniziò a parlare al giovane cavaliere doro. La sua voce sembrava provenire da millenni prima. Il tempo e lo spazio non avevano ormai molta imporanza
    "Non è semplice da capire, giovane Gazka. Non tutti i miti hanno un fondo di verità. Nemmeno quelli che riguardano la mia persona".
    Gazka rispose: "Mi hai trascinato qui sopra per delle storie allora?"
    Lo sguardo del cavaliere d'oro era severo. Stava in qualche modo tradendo il santuario a tessere trame con un essere da sempre acerrimo nemico dell'umanità.
    L'aveva trovata un giorno, gli era apparsa in sogno, e l'aveva guidato fin sopra il tetto del mondo, in quel luogo mistico dove i confini della realtà sembrano in qualche modo più labili.
    "Non porto con me storie, ma solo ricordi. Io li conosco tutti, anche quelli degli dei, di quello che c'era prima di loro, quelli nascosti nei recessi più bui del tempo. Sei pronto a conoscere la verità sul mondo, cavaliere?".
    Fu una delle poche volte nella vita di Gazka che nel suo cuore si insinuò qualcosa di simile alla paura. Quello che stava per accogliere era il seme della conoscenza, che il titano gli stava offrendo. Ma la conoscenza porta con se dolore, e questo lo sapeva. Nulla, dopo quelle parole, sarebbe stato più lo stesso.
    La risoluzione finale si affacciò nel cuore del cavaliere. Era necessario tutto quello che stava per accadere, e in un solo alito rispose:
    "Si, sono pronto a tutto…"
    L'aria era carica d'attesa, e si aveva la sensazione che qualcuno li stesse osservando, cercando di percepire i loro discorsi con orecchie invisibili.
    La rossa lo sapeva e iniziò la sua spiegazione.
    "Stiamo per affrontare una minaccia terribile, Gaz. Un male molto antico sta per risvegliarsi…"
    "Se cerchi un patto contro qualche altra divinità sappi che…"
    "Non si tratta di una divinità" tagliò Mnemosine, con una calma gelida tale da interrompere qualsiasi replica"Perché questa volta non c'è alcun peccato da mondare…siamo NOI il peccato…"
    Quel semplice suono divenne un eco, che si espanse per tutta la realtà, un'onda che con il suo potenziale era capace di cambiare le sorti di una guerra.
    "Questo mondo non è fatto di luce, ma di tenebra. NOI siamo gli invasori. La Grande Madre ha commesso peccato più grave di tutti, quello della creazione e per farlo ha negato la tenebra con la luce, legandole indissolubilmente".
    La luce che avvolgeva la scena vibrò, il sole all'orizzonte divenne cupo.
    "Noi non siamo nel giusto, Gaz. Il VUOTO, il nostro nemico, è padrone di diritto dell'esistenza e un giorno tornerà a prendersi quello che è suo. Contro di lui abbiamo poche speranze."
    Nubi si rincorrevano all'orizzonte, tempesta, come se lo stesso creato si ribellasse a quelle parole mai pronunciate sul terra.
    Gazka le accolse, ma quella verità era tale da ghiacciargli il sangue delle vene. Fu solo dopo attimi densi di silenzio, disturbati solo dall'incessante vento che turbinava fra loro, che il cavaliere d'oro riuscì a domandare altro.
    "Come posso fidarmi di queste tue parole? Tu sei una traditrice. Hai venduto il tuo stesso sangue fin dall'epoca del mito"
    La dea incassò il colpo a capo chino. Era vero, si trascinava un dolore insopportabile da sempre, eppure vi era una ragione.
    "La pace Gaz, è tutto quello che sono riuscita a fare. Un mero palliativo a dire il vero, ma pur di far rimanere intatta la creazione, sono arrivata a tradire i miei stessi fratelli. Cosa secondo te ha spinto me e mia madre a porre corone in testa a re degli dei?"
    Sembrava in qualche modo affranta, come un fiore di montagna aggrappato in mezzo a quel vento. Il sole venne risucchiato del tutto, lasciando Mnemosine come una voce nelle tenebre.
    "Ma la pace è un rimedio effimero. Arriverà anche il Crepuscolo, la soluzione estrema, ma se anche questo non funzionasse, saremo alla mercè della corruzione. Quante altre vite dovranno andare distrutte affinché questo meccanismo perverso vada avanti?"
    Gazka guardò la donna dritto negli occhi. Non trovò alcuna traccia di menzogna nel suo animo, ma ancora non capiva il motivo del loro incontro.
    "Perché mi stai rivelando questo proprio a me?"
    l mondo parve calmarsi e la luce filtrò come raggi dalle nubi. La dea accarezzò la faccia del giovane cavaliere, e ricambiò lo sguardo.
    "Quello che ti sto chiedendo è di venire con me, Gaz. Hai lo spirito di un uomo giusto, e io ti indicherò la strada per gli dei. Sei abbastanza determinato per sopportare il peso delle nostre azioni?".
    Questa volta non c'era traccia di esitazione nello sguardo del cavaliere. Era stato appena messo a conoscenza della verità, la più terribile di tutte. Solo un animo indomito poteva reggere un simile fardello.
    "Si. Non mi tirerò indietro di fronte a questa responsabilità. Sono un cavaliere d'oro, ma prima di questo sono un uomo. Un uomo capace di sopportare un simile peso".
    Sul suo viso già aleggiava l'aria di magnificenza dell'uomo che sarebbe stato. Le vesti della dea allora caddero. Le sue bianche membra si poggiarono sul petto bardato del cavaliere.
    "Probabilmente queste nostre azioni non faranno altro che precipitare le cose. Il nostro nemico risponderà di sicuro. No siamo la bilancia, e stiamo per far pendere il piatto da un lato. Noi stiamo cambiando il fato…"
    L'armatura dorata scivolò via dalle membra del cavaliere. Le mani della donna aiutarono l'uomo a trovare il sentiero nascosto dentro di lei.
    "Avviamoci verso un nuovo mondo"
    La rossa avvicinò le labbra a quelle del cavaliere e lo baciò.
    Non era un bacio qualsiasi, conteneva la verità che nessun uomo aveva ancora compreso. C'era un solo linguaggio capace di trasmettere quella conoscenza, il linguaggio dell'amore, il linguaggio della vita. Adesso quella conoscenza era di Gazka.


    La scena si dissolse nelle nebbie del tempo. Bibiane aveva le gote rigate di lacrime. Era un fiume in piena, e non smetteva. Perché quel peso che si portava addosso dall'epoca del mito era stato finalmente strappato, e poteva finalmente respirare. Pianse Bibiane, fra le braccia di Lelouch. Pianse per tutti i tradimenti, per il disprezzo, per tutte le vite su cui era dovuta passare per potere arrivare a quel giorno, per potere dare finalmente una speranza a un mondo che sembrava volersi distruggere con le proprie mani.





    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:23
     
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    Consiglio di Guerra - Post n°4
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    Solo ora Lelouch comprese la verità, apprese il peso che si era portato dietro per tutta la vita sua padre. Quell'incontro, quella notte di passione di Mnemosine avevano cambiato per sempre la sua vita e non si trattava di amore, non si trattava di sesso ma di pura conoscenza. Il rosso e il primo Gold Saint della nuova era avevano condiviso qualcosa che andava oltre quello che uomini e dei potevano comprendere: il sapere. Quell'evento cambiò per sempre le loro esistenze legando Gaz e la Dea da un indissolubile filo rosso che non poteva essere in alcun modo spezzato.

    Vide un Gaz giovane, forse timoroso e comprese cosa lo aveva reso l'uomo che tutti conoscevano. Un segreto che non doveva essere svelato, qualcosa che i mortali non avrebbero compreso. Aveva tradito la Dea? No, lui aveva accolto su di se un peso ben maggiore di quello di Atlante e nessuno sapeva come aveva fatto Mnemosine a comprendere che lui era l'uomo giusto, che lui avrebbe agito per il bene dell'umanità e per permettere al mondo intero di avere una seconda opportunità. Quei due con quell'atto che qualcuno avrebbe potuto definire impuro s'erano fatti carico dei crimini dell'umanità.

    Lelouch accolse tra le sue braccia Bibiane.
    Non v'era desiderio in quel suo stringerla ma era amore fraterno, comprensione per quel peso che ella si portava dentro e solo ora egli comprese tutto il suo agire, capì per quale motivo ella era sempre stata accolta con amore nonostante le sue scelte fossero cosi incomprensibili. Fin dai tempi della lotta dei Sette Templi tra loro c'era stato un rapporto indescrivibile e inspiegabile e non erano le sue curve ad attrarlo ma qualcosa che trascendeva l'essenza stessa di quei due esseri legati in un modo ed una maniera inspiegabile.

    «Sorella» esordì Lelouch prendendo le mani di Bibiane «vieni con me, ti devo mostrare una cosa».

    Lelouch si alzò in piedi e brandendo la sua nella mano destra e tenendo la sorella nella mano sinistra trasportò entrambi in un mondo lontano in un universo lontano, un luogo dove Gaz e Mnemosine non s'erano incontrati. La realtà intorno a loro due mutò in maniera rapida e veloce mostrando una verità che ella non poteva conoscere, ricordi che non esistevano e che lei non aveva semplicemente perché non s'erano mai verificati.

    Loro due erano come spiriti, entità astratte che non appartenevano a quella realtà.
    Il mondo intero era oscurato, privo di vita e ogni forma di esistenza era stata distrutta facendo piombare il mondo intero in un'epoca di disperazione ed oscurità. Erano poco lontani dal Grande Tempio e mentre si avvicinavano videro che tutto era in rovina, che quel luogo era abbandonato da tempo ormai e il suo incedere aveva ridotto quel luogo ad un cumulo di macerie. Camminando ancora si avviarono verso il cimitero dei Saint, vi erano alcune tombe e quattro nomi balzarono ai loro occhi: Gaz Rarglove, Daya, Gabriel.

    Tutti morti?
    Già, tutti morti e chissà da quanti anni e per quanto espandessero il loro cosmo in ricerca di forme di vita non ve n'erano. Il mondo intero era morto lasciando lo spazio non alla morte, come si poteva credere ma al vuoto più assoluto all'assenza stessa di esistenza. Lelouch teneva stretta Bibiane e camminando ancora come per incanto si trovarono in un luogo che non conoscevano dove una immensa torre sembrava in grado di toccare il cielo.

    «Sai a cosa serve quella torre?» disse con un certo rammarico Lelouch «in quel luogo vengono creati gli emissari del vuoto che vengono spediti in tutto l'universo per colonizzare e distruggere ogni forma di vita distante anni luce da questo luogo che è una delle tante basi sparse in tutta la galassia».

    I due camminarono ancora fino a raggiungere il nido della Regina Oscura, l'entità madre di tutti i Mali, la signora del vuoto e l'immagine che si parò innanzi a loro due fu qualcosa di terribile, quasi agghiacciante. Quell'essere che era per metà umana e per metà ragno generava una quantità impressionante di uova che si schiudevano l'una dopo l'altra senza alcuna sosta: la terra stessa era diventato il nido di quel demone che rappresentava il vuoto stesso.


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    Personaggio: Lelouch Rarglove
    Energia: Suprema
    Casta: Titani
    Soma: Spadone
    Livello Soma: VIII

    Status Fisico/Psichico: Stanco e provato.
    Note: io direi che se tu sei d'accordo al prossimo post introduci pure lo scontro con quel simpaticone che ti stava inseguendo in modo tale da far intervenire Alessio e da menare un po' le mani :P

    COJTK

    Ichor
    Ogni cavaliere riesce ad esprimere il suo potere cosmico attraverso il sangue ed attraverso esso fa esplodere il potere delle stelle che lo proteggono, ciò avviene in modo analogo anche per i Titani ma con alcuni distinguo, il più importante di essi è che il sangue dei Titani non è assimilabile a quello degli esseri umani: in esso vi è un potere che trascende l'umana comprensione, il quale prende il nome di Ichor. La natura trascendentale dell'Ichor concede ad Esmeralda una resistenza al dolore superiore a quella di un qualsiasi cavaliere, permettendole di resistere al dolore in maniera molto efficace ma non solo; la sua linfa vitale le permette di rigenerarsi anche da ferite mortali o di rigenerare il proprio corpo da alterazioni di status causate da agenti esterni. [Ciò è possibile anche in duello, scegliendo una delle due possibilità come capacità monouso, mentre in GdR ciò non ha virtualmente limii ed è comunque a discrezione del Master]


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