Far risorgere il drago

Riparazione Robe per Tygaer

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    Jamir, terra di nascita e morte. Soprattutto per le Sacre Vesti.
    Siegfried aveva finalmente raggiunto il suo ingresso, il ponte naturale stretto sopra una profonda depressione sul cui lontano fondo giacevano Cloth semidistrutte: oltre di esso s'estendeva il dominio che era stato di Gazka, il Riparatore di Cloth - e forse, nonostante tutto, lo era ancora.
    Non appena il God Warrior di Orion vi mise piede, però, si levò una fitta nebbia... e da essa uscirono come spettri dei giganteschi scheletri rivestiti di Cloth semidistrutte; il ponte ai suoi piedi non si vedeva più, e lo stesso valeva per il fondo della depressione e l'altro versante.
    Era tutto avvolto dalla nebbia, tranne lui e quegli scheletri sinistri.

    «Tu non sei un Saint.» sentenziò all'improvviso un coro di strascicate voci metalliche «Ma, se vuoi che la tua Sacra Veste ti venga riparata, anche tu devi dimostrare d'essere degno di poterla indossare di nuovo!»

    Così dicendo, gli scheletri cominciarono ad avvicinarsi lentamente verso Siegfried, con intenti chiaramente ostili.


    CITAZIONE
    Ok, divertiamoci a scimmiottare il manga.
    Gli scheletri dovrebbero essere un'Illusione, quindi affrontali come preferisci fino a raggiungere l'altro versante del ponte - ricordati che è stretto come da tradizione. Una volta raggiuntolo, l'illusione svanirà, e troverai davanti a te un giovane lemuriano di media altezza in abiti tradizionali, lunghi capelli biondi raccolti da una coda all'altezza della schiena e occhi verdi; costui ti osserverà incerto, e in tono prudente osserverà: «Tu non sei un Saint.»
     
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    Duhbe no Siegfried, Energia Nera - Post I


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    Il viaggio verso lo Jamir era stato abbastanza lungo, ma di per sè non aveva riservato alcuna sorpresa. Siegfried era rimasto abbastanza provato dopo la lunga battaglia in Asgard era riuscito a preservare la terra del Nord. Ma a caro prezzo: troppo sangue versato. E la sua armatura era rimasta seriamente danneggiata, soprattutto nella parte superiore; il Celebrante sentiva, con il Nord sotto assedio e il resto del mondo in guerra, che avrebbe dovuto prepararsi il prima possibile per le nuove battaglie che - purtroppo - non avrebbero certo tardato ad arrivare.

    E adesso era lì, di fronte al ponte roccioso che già aveva visto in altre occasioni, e che conduceva al luogo in cui dimorava (e chissà se vi si trovava ancora) Gazka. Già, ogni volta che "il vecchio", come lo definiva Lelouch... ma che forse ormai doveva considerare un Dio faceva la sua comparsa nella sua vita, succedevano sempre guai di quelli grossi. L'ultimo era stato l'Armageddon. Adesso il cavaliere era andato a cercarsi la fonte di guai... per riparare la propria armatura.

    ...sarai ancora qui?

    Per lui nutriva un grande rispetto, dopotutto era stato lo stesso Gazka ad investirlo Celebrante di Odino con la benedizione del Dio. Ma fece appena in tempo a formulare quel pensiero, che una fitta nebbia si levò ad avvolgere il ponte roccioso e tutto ciò che si trovava al di sopra di esso. Siegfried levò lo sguardo davanti a sè: si sentiva spento, non aveva voglia o pazienza di combattere contro chissà quale creatura, e sperava di non rivedere quel piantagrane di Jyrgal. Fu allora che colse i movimenti tra la bruma... di nuovo gli scheletri, esattamente come l'ultima volta.

    No, non di nuovo. Ne ho abbastanza di questi trucchi da illusionista!

    Udì una voce spettrale, ma la ignorò: non volle neanche ascoltarne le parole. Era stanco di dover dimostrare continuamente il proprio valore, stanco di cercare di proteggere vite senza essere abbastanza forte da riuscirci, stanco di essere messo alla prova sin da quando era tornato ad Asgard dopo l'esilio. Sarebbe semplicemente andato avanti, e se qualche non-morto gli si fosse parato davanti sarebbe stato peggio per lui.

    Fece divampare il proprio cosmo in forma difensiva, come per alimentare ciò che rimaneva la propria armatura ed in contemporanea rinforzare i propri pugni. Sapeva che c'era solo un sottile ponte di roccia davanti a lui, anche se non lo vedeva. Ed ogni qual volta uno scheletro cercava di sbarrargli il cammino, Siegfried si limitava a colpire: un pugno, un fendente, un salto in avanti. Senza voltarsi indietro, puntando dritto all'obiettivo. Il guerriero non seppe dire per quanto tempo procedette, ma di colpo la nebbia iniziò a diradarsi e gli "scheletri" a battere in ritirata. Stavolta si era trattato di mere illusioni, la volta precedente aveva dovuto combatterci seriamente... e aveva rischiato di demolire mezza montagna, ponte incluso.

    E finalmente apparve il creatore di quell'illusione, che con grande sollievo dell'Asgardiano era una persona differente da quella che aveva incontrato l'ultima volta.

    ...tu non sei un Saint, constatò.

    No, decisamente non lo sono. Ma sono un Cavaliere del Nord, e sono in buoni rapporti con con molti di loro. O almeno Daya direbbe così, fu la replica pacata del Celebrante. Gli venne spontaneo nominare Daya, ex cavaliere della Vergine e attuale Gran Sacerdote di Atena. Ma d'altra parte con lui aveva condiviso molto, e immaginava che anche il suo giovane interlocutore lo conoscesse.

    Non doveva fare una grande impressione, data la sua stanchezza. Avvolto nel mantello da viaggio, l'armatura chiusa nello scrigno e portata sulle spalle. Sembrava quasi l'ombra di ciò che era, ma le sue intenzioni non erano bellicose: aveva solo bisogno di una mano, se poteva sperare nella riparazione della propria armatura. Altrimente avrebbe dovuto arrangiarsi.

    Scusami se non sono stato particolarmente spettacolare, ma il mio odio per i non-morti è viscerale. I riferimenti al passato riguardano il mio ultimo up-cloth, dove il tizio di cui parlo mi ha fatto penare e combattere seriamente contro gli scheletri... quindi stavolta ho scelto un approccio più da rissa da bar.




    Info.


    Condizione Fisica: Illeso.
    Condizione Psicologica: Ottima.
    Nome e stato Cloth: Alpha UMA, semidistrutta post-Armageddon. (Lv.VII)
    Abilità Usate:

    Resistenza Fisica: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte.
    Forza Interiore: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

    Tecniche Usate:





    Edited by Tygaer - 26/10/2013, 18:58
     
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    Far risorgere il drago I

    Ys non si stupì più di tanto quando la sua Illusione si dissipò con facilità, o almeno cessò di stupirsene non appena si rese conto dell'ampiezza del Cosmo del nuovo venuto.
    Eppure, non riuscì ad inquadrarlo bene: si rendeva conto solo che non era un Saint, ma quel Pandora Box non gli era familiare; solo quando l'altro si presentò come un Cavaliere del Nord comprese che quella doveva essere una Robe.
    Poco importava, espirò chiudendo gli occhi: quell'uomo non pareva avere intenzioni ostili, e probabilmente era venuto nello Jamir per un motivo preciso.

    «... Molto bene. Se sei così amico dei Saint, immagino tu sia venuto qui per parlare con Gazka. Temo però che dovrai accontentarti di me: il mio nome è Ys, e so quanto basta delle Sacre Vesti per essere d'aiuto ai più. Qual'è il motivo della tua visita, God Warrior?»

    Ys, l'Ariete Dorato
    1Inchum
    Nessun problema, tanto come sai questa non è una quest in senso stretto (altrimenti non mi avrebbero dato il permesso di masterare).

    Ora, se tu spiegherai il motivo della tua visita, Ys ti darà la classica risposta: «Una Sacra Veste distrutta è una Sacra Veste morta. Io posso riparare il metallo, ma per far rinascere il Cosmo serve il sangue d'un Sacro Guerriero. Il tuo sangue, per inciso, e ne servirà molto: sei disposto a rischiare la vita per la tua Robe? E' questo il prezzo che viene sempre richiesto.»
    In base alla risposta di Siegfried elaborerò il post successivo.

     
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    Duhbe no Siegfried, Energia Nera - Post II


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    Se non altro il suo interlocutore questa volta aveva l'aria di voler collaborare senza pretendere risposte a domande campate per aria e che avevano poco senso. Era stato schietto e diretto: Gazka non era lì, e chissà quando sarebbe tornato. E Ys, che di certo celava una grande energia cosmica, era lì per un motivo, di certo non per un viaggio di piacere o fare semplicemente da custode al Jamir.

    Non credo di sbagliarmi ad immaginare che anche tu sia un cavaliere. Comunque il motivo della mia visita è molto semplice: ho bisogno di riparare la mia armatura rimasta gravemente danneggiata nell'ultima battaglia. Asgard, come molti altri luoghi del mondo, ha subito un assedio di grandi proporzioni e molte vite seno state perse; a caro prezzo siamo riusciti a difendere le vite dei civili, e i più giovani tra i guerrieri del Nord stanno festeggiando la vittoria nel Valhalla. Siamo sopravvissuti solo in tre.

    Inspirò profondamente. Nonostante la vittoria nell'Armageddon, gli bruciava che Frederich, Sam e il ragazzo lupo fossero morti: erano troppo giovani, sarebbe dovuto perire lui al loro posto. Ma d'altra parte senza lui e Thorfinn, come anche Camille, probabilmente la battaglia sarebbe stata persa. Lentamente si tolse lo scrigno dalle spalle e lo posò a terra, davanti ad Ys, per poi aprirlo. L'armatura era conciata abbastanza male, gran parte del torace era stata incrinata o ridotta in frantumi, e così i copri braccia.

    L'uomo guardò intensamente la corazza, con sguardo serio ed impenetrabile. Ne saggiò la resistenza e la fragilità in alcuni punti con l'indice della mano destra, annuendo o scuotendo la testa volta per volta. Infine tornò a rivolgersi al Celebrante di Odino:

    Una Sacra Veste distrutta è una Sacra Veste morta. Io posso riparare il metallo, ma per far rinascere il Cosmo serve il sangue d'un Sacro Guerriero. Il tuo sangue, per inciso, e ne servirà molto: sei disposto a rischiare la vita per la tua Robe? E' questo il prezzo che viene sempre richiesto.

    Siegfried rivolse lo sguardo verso l'armatura, riflettendo. Non aveva mai dovuto usare il proprio sangue fino a quel momento per riparare la propria corazza, ma solo perchè "una serie di fortunati eventi" accadeva ogni volta che ce n'era bisogno; ogni volta si ritrovava qualche missione assurda in cui un avversario, spesso anche più forte di lui, gli si parava di fronte: ma non si era mai trovato solo, in quelle occasioni. Daya, Gazka, Lelouch erano intervenuti per dargli una mano; e alla fine la sua corazza tornava più forte di prima. La cosa aveva dell'ironia: altro sangue doveva essere versato, ma stavolta sarebbe stato il suo e non quello dei suoi compagni d'armi. Questo pensiero sollevò leggermente il morale dell'asgardiano, nonostante la pericolosità delle implicazioni di ciò che stava per fare.

    Senza la mia armatura posso fare ben poco per il mio popolo. Forse riuscirei lo stesso a sopravvivere, ma diventerei l'unica persona in grado di difendere. Correrò il rischio, e che Odino guidi il mio braccio e benedica il tuo operato.

    Si tolse il mantello da viaggio; nonostante la bassa temperatura, era vestito leggero. Ma una cosa attirò lo sguardo di colui che lo poteva aiutare: entrambe le braccia erano fasciate. Siegfried iniziò lentamente a togliersi le bende dal braccio sinistro, e poi dal braccio destro: i segni del suo ultimo attacco contro Genlon erano ancora visibili, cicatrici da ustioni molto gravi le ricoprivano. Aveva un vago ricordo di come erano ridotte, quasi necrotiche, prima di perdere i sensi sul campo da battaglia; ma evidentemente Frigga e Urzla erano riuscite a preservare quel che bastava per permettergli di tornare a combattere. Siegfried strinse il pugno sinistro, poi con un rapido fendente si procurò un taglio sul polso, sollevandolo verso l'armatura del Drago Bifronte.

    Le gocce di sangue iniziarono a cadere, mentre il cosmo del cavaliere brillava serenamente nel deserto dello Jamir.

    Come vedi ho agito direttamente, però ti ho messo uno spunto di conversazione: ferite post-Armageddon, ;)




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    Resistenza Fisica: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte.
    Forza Interiore: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

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    Far risorgere il drago II

    Ys dovette reprimere non poco la propria naturale curiosità nell'analizzare quella povera Robe: era la prima volta che ne vedeva una; fortunatamente, però, poté constatare che sembrava godere dei medesimi princìpi delle Cloth. Compresa la morte e la rinascita.
    Lo disse dunque al God Warrior, che sembrò prenderla bene: era un veterano, dopotutto, gli era palese ciò.
    L'uomo comunque riservò sorprese, e non perché era vestito leggero - da un asgardiano era prevedibile: le braccia, infatti, presentavano brutte cicatrici da ustioni; Ys si accigliò nel vederle, ma non disse nulla. Lasciò invece che l'altro si ferisse al polso sinistro, facendo gocciolare il sangue rosso sulla Robe mentre il Cosmo non indifferente del God Warrior lo preservava da facili svenimenti.
    A quel punto Ys sorrise un poco, e toccò la ferita per premerla e farne uscire altro sangue.

    «Umpf... Non potevi aspettare, giusto? Fa niente: lascia fuoriuscire tutto il sangue che puoi cedere, e quando ti sentirai mancare ti porterò in un luogo sicuro dove potrai riposare.»

    Il Gold Saint appunto attese che l'altro desse chiari segni di spossatezza da dissanguamento, al che Teletrasportò tutti - lui, l'altro e la Robe - dentro la torre del Riparatore di Cloth; Siegfried poté giusto vedere una stanza piena di Cloth crepati, che Ys gli lasciò il braccio e lui venne raccolto da un gruppetto di ragazzini con due punti rossi sulla fronte: giovani lemuriani.

    «Bendategli la ferita al polso, e lasciatelo riposare sotto le coperte.» ordinò Ys a quei ragazzi «Babel, tu portani Olihalcon, Gamanion e Stardust Sand...»

    Ys, l'Ariete Dorato
    1Inchum
    Note Ok, hai perso un bel pò di sangue e credo tu DEBBA sentirti decisamente un pò giù. Decidi tu che fare, se addormentarti e sognare, finire in coma e fare una "mini-quest" a one post per tornare nel tuo corpo, oppure se credi che Siegfied debba solo starsene a letto a riposare, ma cosciente. Ad ogni modo, quando sarai di nuovo pronto per alzarti troverai accanto a te un vassoio recante grandi caraffe di tè e latte caldo, tagli di carne e formaggi e pure dei legumi; mangia pure per riprendere le forze. Siegfried si trova comunque adagiato su un bel letto di pelli calde in un angolo della stanza. Ferma l'azione vedendo Ys che sta scalpellando sulla tua Robe: a quel punto riprendo in mano io le cose.
     
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    Duhbe no Siegfried, Energia Nera - Post III


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    Il Celebrante sorrise alle parole del riparatore di cloth. Il sangue continuava a cadere sull'armatura, la sua linfa vitale avrebbe ridato nuovo splendore al Drago Bifronte. Siegfried osservò la sua corazza: era cambiata molto da quando l'aveva riconquistata dopo il proprio esilio, e tuttavia si trovava sempre di fronte prove che ne minavano la resistenza. Al momento, in tutta Asgard non esisteva armatura più forte e resistente della sua, esclusa quella del dio Odino; eppure adesso stava lì, ad attendere di venire riparata e a bagnarsi del sangue del proprio possessore. Come lo stesso Siegfried aveva fatto con il drago. I sensi cominciavano lentamente a venire meno e la debolezza ad avanzare, ma l'asgardiano sapeva di non correre rischi e di essere in buone mani, anche quando si ritrovò sdraiato su un letto senza capire come esserci arrivato. Sentì Ys dire qualcosa ad alcuni bambini, prima di addormentarsi. E sognare.

    Sognò di quando sconfisse il drago, dimostrandosi degno di indossare l'armatura; di quando partì per la missione affidatagli da uno dei suoi predecessori, conclusasi con la morte di tutti i suoi compagni; della propria scelta di andare in esilio, per espiare quella che in realtà non era una sua colpa; del suo ritorno ad Asgard, di Flarensia, del suo addestramento con Edgar e della guerra contro gli orchi in cui il taglialegna perse la vita; e molto, molto altro ancora, perfino lo spirito di Valmhur che lo chiamava "stupido". Ma le immagini si diradarono quando, arrivato allo scontro finale contro il drow Genlon e vinto grazie alla spada e all'aiuto di Odino, si ritrovò in piedi, immerso nel buio. Un attimo dopo si materializzò una sorta di fuoco fatuo di fronte a lui, che iniziò a diventare sempre più grande: più grande della sagoma di un uomo comune, e che prendeva una forma via via più frastagliata... un uomo in armatura. La SUA armatura. Era forse l'antico Siegfried quello che gli si stava materializzando di fronte? O un'immagine di sè stesso? O forse entrambe le cose?

    Lo spirito lo guardava, senza proferire parola. Siegfried fece lo stesso per quelli che potevano essere pochi attimi o lunghi secoli. Poi, senza rendersi completamente conto di ciò che faceva, parlò.

    Chi... chi sei?

    Lo spirito alzò una mano, indicando il cuore di Siegfried. Poi poggiò le proprie mani sui fianchi, guardando il Celebrante dritto negli occhi e rivelando una luce azzurrina all'interno dei propri.

    Tu devi vivere.

    Cosa? Io...? Ma...

    Dalla tua esistenza dipende la vita di molta gente, uomini e donne valorosi, bambini innocenti, gente che non è in grado di difendersi, potenti cavalieri come lo sei tu. Non darti colpe che non hai. Un uomo solo non può farsi carico della vita di tutto il proprio popolo... tu devi vivere.

    Siegfried si sentì impallidire. Lo spirito che aveva di fronte gli parlava in modo diretto, ponendogli di fronte un obiettivo da raggiungere nonostante si sentisse inadeguato al proprio compito.

    Io non potrò continuare in eterno ad assolvere il ruolo di Celebrante. Quante vite sono andate perdute contro gli orchi, i troll, durante il Ragnarok, l'Armageddon? Troppe, e non sono stato in grado di evitarlo. Sono un soldato e un combattente, ma ciò non basta. Sto fallendo la mia missione.

    Tu sei Siegfried, Primo Cavaliere del Nord e Celebrante di Odino, custode dell'armatura del Drago a due teste. Fallirai la missione solo deciderai di arrenderti... o di morire. Nessuno dei morti ha scelto di dipendere dalla tua forza, ma tu hai comunque il dovere di provare a difendere il tuo popolo e la tua terra. Sai cosa sarebbe successo se tu non avessi guidato le genti di Asgard?

    Un vortice di immagini avvolse i due: immagini in cui Flarensia abbandonava la vita senza che il trono di Asgard fosse occupato da una persona degna, gli orchi dilaniavano gli umani e rapivano le figle di Asgard, in cui l'oscurità e il Ragnarok portavano alla fine di tutti i mondi retti da Yggdrasil, in cui la follia e la corruzione dell'Armageddon regnavano incontrastate sulle terre del Nord, in cui i cadaveri di tutti i cavalieri di Asgard, e guerrieri come Daya, Lelouch, Urzla, Stephàne, Deneb e molti altri ricoprivano terre bagnate di sangue. Siegfried avrebbe voluto controbattere che la sua sola esistenza non poteva fare quella differenza, ma la voce gli si bloccava in gola per l'orrore che aveva di fronte. Le immagini continuavano a vorticare mentre iniziavano a svanire, così come lo spirito del guerriero avvolto dalla luce.

    Tu devi vivere, disse un'ultima volta. Poi svanì.

    Il Celebrante aprì gli occhi: faticò qualche istante a comprendere dove si trovasse, poi la memoria ricominciò ad affiorare: lo Jamir, Ys il riparatore, la sua armatura. Non sapeva dire quanto tempo fosse passato, ma sì mise lentamente seduto e constatò che le sue braccia erano nuovamente bendate, in modo particolare il polso in cui si era procurato il taglio per versare il sangue sulla propria armatura. Vide accanto al letto un tavolo con diverse cibarie, evidentemente disposte per fargli recuperare le forze il più rapidamente possibile. Prese un pò di latte caldo e della carne con del pane e formaggio, perdendo un paio di minuti per cercare di riprendersi completamente: si sentiva ancora abbastanza stordito a causa della perdita di sangue, poi udì un rumore metallico. Si alzò lentamente per evitare di cadere per terra, poi si avvicinò all'ingresso della stanza in cui si trovava mentre il rumore si ripeteva.

    Fu allora che vide Ys, con uno scalpello ed un martello dorati, lavorare sulla propria armatura sotto lo sguardo in adorazione dei ragazzini.

    Ho preferito fare un sogno introspettivo :)




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    Far risorgere il drago III

    Ys aveva sempre detestato essere osservato: lo metteva in soggezione. Gazka, il suo maestro era invece abituato a simili codazzi.
    Purtroppo, però, ora lui non poteva lavorare, e toccava a Ys stare attento che i marmocchi non mandassero in vacca tutto.
    Se non altro, quell'oggi erano stati bravini - anche se Babel aveva quasi rovesciato la Stardust Sand, ma vabbè.
    Sentì Siegfried giungere solo quando fu davvero vicino: bella tempra, essere già in piedi.
    Gli rispose senza voltarsi.

    «Già sveglio? Sei davvero un God Warrior di prima classe: fin da quand'ero piccolo come questi ragazzini qui, ho visto la maggior parte dei Sacri Guerrieri metterci anche giorni per riprendersi. Comunque, mi hai lasciato lo stesso abbastanza tempo: ho finito.»

    Dando un ultimo colpo di scalpello, Ys si alzò dalla seggiola e si mise di lato, lasciando che l'asgardiano potesse rimirare la sua Robe.


    «Credo di averla riparata come si deve... Ma va anche detto che ha accettato di buon grado il tuo sangue: è una buona Robe.»

    Il Gold Saint lasciò quindi il God Warrior solo con la sua Sacra Veste, andando a riporre gli strumenti aiutato dai più giovani allievi di Gazka - non sapeva se fosse appropriato definirli suoi allievi, ora. Gli pareva troppo, era giusto un compagno più anziano, ecco.
    Messo infine tutto a posto, rivolse altre due parole a Siegfried.

    «Credo che tu abia finito, qui... Ma ovviamente sei nostro ospite finché vuoi: ti sarai anche ripreso, ma non basta un pasto soltanto per recuperare tutto quel sangue.»

    Ys, l'Ariete Dorato
    1Inchum
    Note Ok, la parte tecnica è finita, ma sei libero di chiuderla qui come di chiaccherare e rendere il seguito praticamente una role. Io non ti caccio XD
     
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    Il Celebrante accettò in silenzio il complimento. Vide l'ultimo colpo di scalpello, dopo il quale Ys si spostò e gli permise di guardare la sua armatura. Il Drago era di nuovo vivo, era pronto a lottare ed affrontare un altro Armageddon, se necessario.

    Credo che tu abbia finito, qui... Ma ovviamente sei nostro ospite finché vuoi: ti sarai anche ripreso, ma non basta un pasto soltanto per recuperare tutto quel sangue.

    Siegfried aveva ritrovato abbastanza rapidamente le forze per rialzarsi, ma il viaggio di ritorno ad Asgard non era uno scherzo per nessuno. D'altra parte l'armatura non era l'unico motivo per cui si era recato in Jamir.

    Hai ragione, sarebbe da incoscienti ripartire subito: inoltre il motivo della mia visita non era limitato solo alla riparazione della mia armatura, ma comprende anche un messaggio. O una richiesta, a seconda dei punti di vista. Torniamo a sederci, la questione è piuttosto importante.

    I due si spostarono al tavolo dove erano ancora presenti le vivande, Siegfried prese ancora qualcosa da mangiare e da buttar giù, poi riprese a parlare sotto lo sguardo attento di Ys.

    Come ti ho già detto, il Nord è reduce da una guerra... e probabilmente lo è stata anche Atene. Alla conclusione della guerra, Gazka è apparso ad Asgard per metterci in guardia, e il messaggio di prendere contatti con Atene era chiarissimo. Il mio viaggio mi ha però portato qui, perchè è necessaria la riparazione delle altre corazze dei cavalieri del Nord sopravvissuti o non saranno in grado di combattere, anche se la mia è quella che ha ricevuto più danni. So che i riparatori di armature sono alle dirette dipendenze di Athena, perciò chiedo il tuo aiuto. Saresti disposto a venire ad Asgard? Se necessario andrò io stesso in Grecia a parlarne con il Gran Sacerdote. Ma allo stesso tempo, ho anche una domanda da farti: com'è la situazione ad Atene dopo la guerra? Che ne è di Deneb, Stephàne e degli altri Cavalieri d'Oro?

    Gazka era stato chiaro: il mondo intero era rimasto coinvolto dall'Armageddon, persino i Cavalieri Neri. Uomini e dei dovevano battersi insieme.

    Asgard e Atene sono alleate, non lo dimentico: tutti siamo stati attaccati, su ogni fronte e contemporaneamente. Ora dobbiamo riorganizzarci e recuperare le forze, ma se la Grecia ne avesse bisogno, il Nord sarà al suo fianco pronto a combattere.

    Concluse, prendendo ancora un pò di latte; la fatica della prova si faceva sentire. Ys era ancora pensieroso, come quando ascoltava la storia. Fu allora che si rese conto di una cosa: Ys non conosceva il suo nome.

    Ti chiedo perdono per la mia mancanza di cortesia ed educazione, Ys: il mio nome è Siegfried. Cavaliere di Asgard ed attuale Celebrante di Odino. La fretta di giungere qui e di completare questa tappa del viaggio mi ha fatto dimenticare le buone maniere.

    Siegfried si complimentò con se stesso. Era ancora in grado di fare pessime figure, nonostante ormai fosse avvezzo alla sua carica da celebrante... la sua natura da soldato non era immutata.

    Ecco, ho ripreso le fasi finali dell'Armageddon con l'intervento di Gaz. Faccio presente che Sieg immagina che Ys possa essere un Cavaliere, ma ignora di che "grado"; e non essendone sicuro, non si sbilancia chiamandolo semplicemente per nome.




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    Resistenza Fisica: Caratteristica abilità di alcuni guerrieri del Nord, Siegfried possiede una eccezionale resistenza agli attacchi fisici e cosmici, dono ricevuto dopo essersi bagnato nel sangue del Drago Bifronte.
    Forza Interiore: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

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    Far risorgere il drago IV

    Ys lasciò sereno e silenzioso che l'altro si godesse la vista della sua Robe tornata in vita con tutta calma; in realtà, lui stesso era orgoglioso di questo lavoro: la Sacra Veste s'era rivelata un prodotto di ottima qualità, un onore lavorarci sopra.
    Il God Warrior comunque accettò di seguito il suo invito a restare, ed anzi replicò che s'era spinto fino in Jamir anche per recare un messaggio - o una richiesta.
    La cosa fece accigliare Ys, ma il lemuriano preferì riaccompagnare l'altro uomo verso il tavolo presso il letto, dove si servì d'altro cibo; il Saint rimase invece in piedi, attento a quanto il Guerriero di Odino avesse da dire.
    Fu sorprendente sapere che il suo maestro fosse apparso pure ad Asgard - si chiedeva quanto la sua prigione lo limitasse realmente -, e parimenti rimase scosso dall'offerta di partire per il Nord: non poté non sbattere le palpebre al sentirlo; al confronto, la domanda sullo stato del Santuario parve già più accettabile.

    «Io... non so quanto il Gran Sacerdote voglia o non voglia rendere pubblico. Comunque, naturalmente il Santuario esiste ancora, così come i Gold Saint; su Stephane però devo darti cattive nuove: non è più il Gold Saint del Sagittario, lo so per certo. Che sia morto o altro... non saprei dirlo, in tutta sincerità. La sua Gold Cloth era comunque senza portatore ancor prima della... guerra, come l'hai definita tu.»

    A Ys dispiacque essere così restrittivo, ma davvero non sapeva come comportarsi in un caso del genere: le relazioni tra Sacri Guerrieri erano appannaggio del Gran Sacerdote e di Atena stessa, non certo suo; decise pertanto di non dare particolari, ma non ebbe cuore di negargli quanto sapeva su un uomo che evidentemente aveva conosciuto.
    Di contro, ritenne prudente omettere con nonchalance la sua appartenenza al gruppo dei Gold Saint.

    «L'alleanza di cui parli è grata e preziosa, ma... avrai già compreso che non sono l'interlocutore più adatto: l'uomo a cui dovresti parlare è il nostro Gran Sacerdote. Per quanto mi riguarda, però, sappi se non altro che non negherò ai God Warrior di venire qui a farsi riparare le Robe, soprattutto in questa situazione.»

    Fu sempre più certo della sua decisione quando il God Warrior si presentò candidamente come il Celebrante di Odino: no, non era affatto suo diritto sbottonarsi.
    Eppure, non per questo era il caso di negargli tutto.

    «Non mi preoccuperei troppo di buone maniere qui dove vivono solo capre e caprai.» liquidò Ys la questione delle presentazioni «Piuttosto... Accompagnarti ad Asgard, non posso farlo: non credo che sia necessario essere un veggente per capire che il lavoro che avrò da fare come Riparatore di Cloth presto aumenterà. Ma non è certo il caso che il Celebrante alleato si spinga fino ad Atene: posso fare da tuo messaggero presso il Gran Sacerdote, se vorrai, oralmente o per iscritto, come desideri. Carta e cera non mancano, qui alla torre.»

    Era facile farlo, Teletrasportandosi. Inoltre, forse era meglio che Siegfried non vedesse coi suoi occhi lo stato del Santuario.
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    Note Ok, immagino che ora possa fare più da compagno di role che da master XD Dato che l'Armageddon non è ancora finito ad Atene non posso certo far dire chissà che a Ys, però.

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    Siegfried ascoltò attentamente le parole del suo interlocutore. Annuì alle parziali notizie sul Grande Tempio, chinò il capo e strinse il pugno a sentire della scomparsa di Stephàne ancor prima che l'Armageddon iniziasse, annuì ancora alle parole sull'alleanza tra Atene ed Asgard ed al fatto che Ys si fosse offerto di fare da messaggero verso Daya. Inarcò un sopracciglio quando sentì l'espressione "capre e caprai". Modesto, il ragazzo.

    Immagino tu abbia ragione, d'altra parte sarà lo stesso Gran Sacerdote a comunicarmi ciò che vorrà al momento più opportuno... e spero che possa dirmi di più sul Cavaliere del Sagittario: se è ancora vivo da qualche parte, forse insieme riusciremo a riportarlo indietro. Credo sia più opportuno che il messaggio sia trasmesso per iscritto, potrò essere più preciso e ti alleggerirò l'incarico.

    Fece una piccola pausa ad effetto, poi guardò Ys negli occhi.

    E capiamoci... apprezzo molto la tua riservatezza e la tua prudenza nel rivelare la tua identità, ma un semplice "capraio" non sarebbe talmente in gamba da fare un lavoro come quello che hai fatto tu sulla mia armatura.

    Era un messaggio che faceva implicitamente capire una cosa: Ys non era un uomo qualunque, era palese e Siegfried ne era consapevole. Non era sicuro di volerlo definire un cavaliere, per quanto ne fosse praticamente certo; ma se quell'uomo non aveva intenzione di sbilanciarsi e mostrare le proprie carte, non sarebbe stato lui ad obbligarlo. La fiducia la si conquista, non è dovuta a nessuno.

    Se lo ritieni opportuno, mentre scrivo mi piacerebbe sapere qualcosa di te. Sono certo che Gazka apprezza molto il tuo operato.

    Era evidente che "il vecchio" era stato il suo maestro, almeno per ciò che concerneva la riparazione delle armature. E a Siegfried piaceva sempre sapere qualcosa delle persone che aveva di fronte... a meno che non fossero nemici da abbattere, nel qual caso gli interessava solo conoscerne i punti deboli.

    Qualche spunto di chiacchierata te l'ho dato, vedi tu se vuoi dirmi qualcosa di te. COmunque dammi carta e penna che mando una cartolina a Daya. XD




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    Far risorgere il drago V

    Ys dapprima ignorò il sopracciglio del Celebrante - pensasse quel che preferiva -, annuendo invece alla sua decisione di mandare un messaggio scritto.
    Attese che Siegfried finisse il suo discorso prima di parlare a propria volta - l'uomo insisteva per avere le carte scoperte, come se Ys fosse a sua volta in pieni poteri di dire cosa volesse, al pari di un Celebrante o un Gran Sacerdote, per dire -, ma alla fine aprì bocca.

    «Ti faccio portare subito l'occorrente per la lettera, allora. Scrivici pure quanto e come preferisci, che ad ogni buon conto in quanto alleati domanderò io stesso se ho il permesso di non nasconderti nulla. Partirò appena vorrai: sentiti pure padrone in questa casa, durante la mia assenza.»

    Detto ciò, Ys si voltò verso i ragazzini, e guardò in particolare la bambina dai capelli rosso-castani.

    «Babel, porta qui carta, penna e cera rossa: dovresti trovarli nei cassetti della biblioteca.»

    La ragazzina lemuriana annuì sorridendo birichina, e ridacchiando tra le labbra s'avvicinò alla finestra più vicina... volandoci fuori; Ys sorrise al vederglielo fare, avvicinandosi alla finestra per guardarla infilarsi dentro la finestra della biblioteca. Quindi si appogiiò di schiena al lato della finestra stessa, e guardò il Celebrante di Odino.

    «Babel sa Levitare, nonostante non sia ancora una Saint: al contrario di quanto pensino molti profani della Psicocinesi, non è un talento poi così comune.»

    A dirla tutta, Ys non sapeva Levitare, e la cosa un pò gli bruciava... però non lo disse.

    «Quello a cui voglio arrivare è che Babel è figlia di pastori, come quasi tutti i ragazzi che vedi qui... me compreso: sugli altipiani dello Jamir i mezzi di sussistenza sono limitati, e la gente perlopiù vende formaggi a valle e compra le molte cose di cui abbisogniamo. Mio padre e mio fratello maggiore sono pastori, mentre io e mia sorella maggiore siamo stati addestrati dal maestro Gazka come Saint; lei purtroppo non è più tra noi... ma non è questo quello a cui volevo arrivare. In sostanza, l'unica colta in famiglia è mia sorella minore, che in questo momento studia nella città a valle più vicina. In effetti, io non ho fatto nemmeno le scuole elementari: entrai nella cerchia degli allievi del maestro Gazka a sei anni d'età.»

    Perché gli raccontava tutto questo? Intendeva dire, pure di Agarthi e Paititi, della sua famiglia e tutto il resto? Non ne era certo: forse per scusarsi della sua riservatezza sui temi del Grande Tempio, forse perché risentito dal fatto che il Celebrante avesse relativamente scarsa stima dei caprai.
    Ys, conoscendosi, dovette riconoscere che probabilmente si trattava d'entrambi i motivi.

    «Ovviamente mi è stato insegnato a leggere a scrivere nel nostro dialetto e capire le parlate farsi-nepalesi delle regioni circostanti... ma a parte il leggere e scrivere è una cosa che sanno tutti i pastori qui; naturalmente so anche il greco e un pò d'inglese... ma non chiedermi di leggerci un libro, per favore. Quello che intendo dire, Celebrante, è che non devi credermi più importante di quanto appaia: in realtà, fino a tempi recenti non credevo nemmeno di dover sostituire il mio maestro come Riparatore di Cloth. Certo, ho sempre avuto la passione per le Sacre Vesti create dai maestri corazzai di Mu, ma... diventare un loro successore? Certi giorni ancora non ci credo.»

    Avrebbe voluto e potuto aggiungere altro, Ys, ma con la coda dell'occhio vide Babel tornare e si scostò per lasciarla passare; la ragazzina, tutti gli oggetti richiesti tra le mani, planò dolcemente sul pavimento, quindi consegnò tutto al Saint con il suo permanente sorrisetto impertinente. Ys, a sua volta, si avvicinò al tavolo accanto a cui Siegfried sedeva, e spostata educatamente un pò di roba vi pose carta, penna e candela in cera rossa; fatto ciò, frugò nelle tasche e ne estrasse dei fiammiferi, ne accese uno e infiammò lo stoppino della candela.

    «... Prego, mettici pure tutto il tempo che vuoi. Se hai voglia di mangiare o bere qualcosa di specifico, posso vedere di procurarmelo.»

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    Note Ok, Ys parla di sè ma niente rivelazioni sul suo stato fra i Saint XD

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    Siegfried ascoltò con sincero interesse le parole del lemuriano. A sentir nominare il leggendario Mu, un ricordo affiorò nella sua mente: era lui il Cavaliere d'Oro dell'Ariete ai tempi dell'antico Siegfried. Si chiese anche se Jirgal fosse uno degli apprendisti di Gazka e che fine avesse fatto. Quando gli porse l'occorrente per la lettera, nella sua mente iniziò a delinearsi cosa scrivere al Gran Sacerdote.

    Non avevo intenzione di mancare del dovuto rispetto alla tua gente; ciò che intendevo dire è che devi essere una persona fuori dall'ordinario, come ogni ragazzo che il tuo... che il NOSTRO maestro ha preso come allievo. Gazka è colui che mi ha investito della carica di Celebrante di Odino, e come suo figlio prima di me ho lottato per difendere la mia terra... pur ritenendomi un semplice soldato. Evidentemente ha l'abitudine di fare scelte particolari o delle quali a noi sfugge il significato, almeno per ciò che riguarda le persone.

    Prese la penna in mano e inspirò, in cerca delle parole giuste da scrivere; poi iniziò, sotto lo sguardo attento del suo interlocutore e di qualcuno dei ragazzini che cercavano di curiosare su cosa stessero facendo i "grandi".

    Che Odino mantenga saldo il tuo spirito, amico mio.
    Ys, il nostro saggio messaggero, mi ha sconsigliato di venire al Grande Tempio di persona data la minaccia che sta incombendo su di noi e, a giudicare dalle parole di Gazka, anche in Grecia i tempi sono molto difficili: il male che abbiamo combattuto insieme ha infine deciso di rivelarsi. Ad Asgard, con l'aiuto degli dei e di Valmhur, la prima battaglia è stata vinta; ho viaggiato fino allo Jamir per riparare i danni che la mia armatura ha riportato, ma non sono stato l'unico tra i miei uomini a trovarsi in questa situazione. Per questo ti chiedo, in qualità di amico e Celebrante di Odino, di concedere a Ys la possibilità di venire ad Asgard per ridare vita alle corazze degli altri Cavalieri del Nord; è un ragazzo molto in gamba, mosso da grande lealtà. Quanto a noi, dobbiamo continuare a combattere insieme l'Oscurità che sta invadendo la Terra, ma è bene scoprirne la natura il prima possibile, per rimuovere il problema dalla radice.

    Apprendo inoltre con dispiacere buie notizie sul destino di Stephàne: è forse scomparso in battaglia? Se ci fosse una sola possibilità di ritrovarlo ricorda che il mio braccio è al tuo servizio, come Asgard è al fianco di Atene anche in questi tempi bui. Ho il presentimento che presto ci incontreremo, amico mio... speriamo che siano liete circostanze.

    Che gli eroi del Valhalla siano di esempio al nostro operato.
    Siegfried


    La rilesse con calma, per accertarsi di non aver dimenticato nulla di importante, poi la riassunse brevemente a Ys mentre la chiudeva con la ceralacca; dato che nel messaggio si parlava di lui, riteneva giusto che ne conoscesse il contenuto (anche se omise di riportare il complimento fatto). Dopo aver marchiato la cera rossa con il sigillo del Celebrante, un anello che teneva legato al collo con una catenina, spense la candela. Infine gli diede la missiva.

    Ti chiedo di consegnargliela il prima possibile; spero di rivederti ad Asgard con buone notizie. Io ripartirò non appena il fisico me lo consentirà, probabilmente penserai che non sia molto prudente ma se anche al Santuario avete affrontato lo stesso nemico sai anche che devo tornare al Nord il prima possibile.

    Ora che la sua armatura era stata riparata, Asgard poteva nuovamente contare sulla sua forza: Thorfinn non poteva ancora combattere se ce ne fosse stato bisogno, senza corazza era troppo pericoloso. Gli altri giovani cavalieri erano morti, quindi l'unico baluardo difensivo ad Asgard in sua assenza era Camìlle. Sì, doveva necessariamente fare in fretta.

    Prese un sorso d'acqua, mentre di sottecchi guardò Babel che cercava di sbirciare da dietro la porta cercando di non farsi notare.



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    Far risorgere il drago VI

    Ys sollevò entrambe le sopracciglia al sentir parlare Siegfried: chiaramente la replica del Celebrante l'aveva in qualche modo colpito; il Saint era infatti stato colpito dal comune legame con Gazka.

    Mi chiedo quanto sappia realmente del maestro...

    La risposta del Saint però non toccò nemmeno l'argomento. Ys, ormai abituatosi alle continue sorprese da parte dell'ex Gold Saint, incassò bene quest'ennesima novità; preferì invece spiegare a Siegfried i veri motivi del suo precedente discorso, che l'altro aveva un pò frainteso.

    «Ogni Sacro Guerrierò è fuori dall'ordinario, certamente. Quello che intendevo dire è invece che, spogliato di tali prerogative, la mia educazione è quella d'un pastore: non sarò mai troppo fiscale con chi giunge sotto il mio tetto, non più di mio padre o mio fratello.»

    Anzi, era più corretto dire "spogliato della mia Cloth": vestito della dorata Armatura, Ys avrebbe invece preteso rispetto; la differenza stava appunto in questo, ai suoi occhi: quel che era, e quel che rappresentava.
    Il lemuriano comunque non aggiunse altro, ma ascoltò educatamente l'esplicazione dei contenuti della lettera; prese quindi la missiva, e replicò alle ultime parole del Celebrante:

    «Se non riuscissi a tornare a Nord, significherebbe che non ho fatto un buon lavoro con la tua Robe: ammetto di essere troppo orgoglioso del mio lavoro su di essa per contemplare l'eventualità.» sorrise e arrossì un poco: niente da fare, rimaneva facile leggere nei suoi sentimenti «Ti direi anche di aspettarmi in giornata... ma la verità è che dipende molto dal tempo che ci metterò ad attraversare le Dodici Case e ottenere udienza dal Gran Sacerdote: parti pure quando preferisci, al limite ci rivedremo ad Asgard.»

    Detto ciò, Ys... svanì. La sua immagine divenne dapprima fioca, quindi scomparve del tutto: si era Teletrasportato.

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    Note Ok, Ys se ne va e lo rivedremo alle calende greche. Dopo un pò, ti raggiunge Babel con la sua solita aria furbetta, e ti dice «Ys mi ha detto che, quando lui non c'è, devo badare io agli ospiti: Anita è troppo presa dal rimettere a posto la zona per farlo. Se hai bisogno di qualcosa, dillo a me.» Quindi assume un'aria un pò troppo artificiosamente pensosa, e con teatrale casualità aggiunge: «A proposito, dove si trova di preciso Asgard?»

    Abilità

    Teletrasporto: E' la capacità di sfruttare i propri poteri psiconici per scomporre atomicamente il proprio corpo e farlo riapparire in qualsiasi altro punto della realtà esistenziale presente praticamente nell'istante successivo. E' possibile, qualora non vi sia resistenza psiconica adeguata, teletrasportare terzi alla stessa maniera e secondo le medesime condizioni; data la delicatezza dello sforzo psiconico, però, è di fatto possibile farlo o dietro consenso, o tramite efficace distrazione capace d'inibire notevolmente le resistente psicofisiche del teletrasportando. Tale delicatezza non esula nemmeno l'atto su se stessi: pertanto è di fatto impossibile trovare la forza mentale di Teletrasportarsi entro distanze pure limitate durante la foga d'un combattimento per più d'una volta nel corso della battaglia.

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    Alle parole di Ys, il Celebrante sorrise: era palese che fosse molto orgoglioso del suo lavoro, e non sarebbe stato disposto ad ammettere una eventuale "falla" nella sua armatura. D'altra parte il Drago Bifronte aveva affrontato troppe traversie, per non essere in grado di proteggere Siegfried dallo Jamir ad Asgard; e quando Ys si volatilizzò sotto i suoi occhi, sorrise.

    Teletrasporto. Come Daya. Forse ci aveva visto giusto, Ys era un Cavaliere... probabilmente d'Oro.

    Fu allora che fece la sua comparsa, dopo un teatrale colpetto di tosse, la ragazzina il cui nome era Babel: adesso la padrona di casa era lei, in assenza del fabbro, ma la sua natura di bambina prevaleva su quella da "adulta responsabile" quale voleva forse apparire. Siegfried sorrise e rispose alla domanda postagli:

    ...ti chiami Babel, giusto? Asgard si trova molto lontano da qui, nel profondo Nord... al limite tra l'Europa e le zone polari. Si tratta di un posto molto difficile da raggiungere, esattamente come lo Jamir; e fa anche più freddo, anche se può sembrare strano a sentirlo. Se vorrai visitarla, sei la benvenuta. Potrai anche accompagnare Ys, se avrà il consenso del Gran Sacerdote per venire ad Asgard, ma a condizione che anche lui sia d'accordo.

    Non poteva certo autorizzare una bambina ad affrontare da sola un viaggio del genere, per quanto dotata. In ogni caso Ys sapeva il fatto suo, e Siegfried sapeva che Babel non si sarebbe mossa da lì se il fabbro non fosse stato dello stesso avviso.

    Lì ci sono altri cavalieri, come me, e anche loro possiedono un'armatura. Inoltre nelle foreste vivono molti animali selvatici... e alcune creature sono anche di origine magica. Uno dei nostri protettori è addirittura un drago con le squame color argento.

    Ripensò al suo primo incontro con Urzla, posseduta dalla pietra nera. All'epoca era conosciuta come la Furia Rossa, e probabilmente avrebbe sterminato molte genti del Nord se Siegfried non fosse riuscito a distruggere quella pietra che ne teneva schiava la volontà. Adesso la Dama d'Argento era la prima protettrice di Asgard, ed una delle più sagge e preziose consigliere del Celebrante.

    Anche ad Asgard non è facile vivere, a causa del clima. Ma è la mia amata terra, ed è mio dovere difenderla.

    Prese ancora un sorso d'acqua; sentiva le forze ricomparire gradualmente, ancora poco tempo e sarebbe stato in condizione di mettersi in cammino.

    Ho visto che sei in grado di levitare. Hai imparato da sola? Sei molto brava, è una cosa che molte persone vorrebbero saper fare.

    Colse un leggero rossore sulle guance di Babel, che forse aveva apprezzato il complimento.

    Lascio a te la parola e i commenti sul racconto. Nel prossimo post faccio partire Siegfried e ci si vede ad Asgard.




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    Cosmo Straordinario: Siegfried è il favorito di Odino. Il mito vuole che riuscì a sconfiggere il Drago Bifronte grazie, oltre alle sue abilità in battaglia, ad una forza interiore superiore a quella dei normali esseri umani. Questa sua capacità gli permette di "produrre" una potenza cosmica superiore rispetto ad un cavaliere di pari forza; tuttavia non è in grado di raggiungere la forza di guerrieri con il cosmo a lui superiore.

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    Babel ascoltò i racconti di Siegfried con un'espressione tra il furbo e il deliziato assimilabile a un gatto che fa le fusa; tale espressione cambiò solo quando il Celebrante le chiese di lei: arrossì un poco, più deliziata che altro.

    «Da me, sì: il più delle volte Gazka sceglieva gli allievi ascoltando voci su bambini come me. Però da quando sono qui sono migliorata!»

    Tornò l'espressione da gatto con le fusa, questa volta chiaramente nella variante "trionfante".

    «A dirla tutta, Ys si rode dentro perché lui non sa Levitare! Ora che è Gold Saint è diventato un pò più bravo con le emozioni, ma io lo conosco da prima. Ad esempio mi sono accorta che non è neanche capace di accettare il mutamento del mondo: spesso parla al presente di cose che per forza non ci sono più, e...»

    Babel si bloccò a metà frase, la boccuccia aperta e l'espressione stupita: pareva essersi accorta d'un cosa che non avrebbe dovuto dire. Sul carattere di Ys? No di certo. Aveva invece rivelato a Siegfried che il lemuriano era un Gold Saint.
    Difficilmente il diretto interessato ne sarebbe stato felice, non dopo tutta la fatica fatta ad ometterlo.
    Riprendendosi, Babel se la cavò con una risatina nervosa, e arretrando passo dopo passo abbozzò un sorriso forzato.

    «Ah.... Beh... Quasi quasi, io tornerei in Biblioteca. Tornerò tra un pò a vedere se hai bisogno di qualcosa, ciao!»

    Salutato, la ragazzina prese a Levitare, e uscì dalla finestra a tutta velocità.


    CITAZIONE
    Ok, messa una toppa ad un errorino (Paititi non può andare tuttora a scuola a valle, essendo tutti asserragliati nello Jamir XD) e fattoti un piccolo regalo.
    Decidi di startene quanto vuoi nello Jamir,e mangiare e bere quanto vuoi; Babel ogni tanto fluttuerà guardinga per vedere se Sieg ha bisogno di qualcosa, ma sarà molto più contrita e circoscritta. Ti fornirà comunque qualsiasi cosa lui abbia bisogno.
    Di Ys, invece, nessuna traccia.
    Sentiti libero di congedarti come e quando vuoi, e grazie u.u

    Per favore, però, sii un attimo meno libero nel muovere Babel: lei è una "mia" NPC per quanto ufficiosa (la sto usando anche con Camille nell'Up), quindi ha già un carattere proprio che io conosco.
     
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15 replies since 21/10/2013, 22:18   185 views
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