Un pessimo risveglio

Cambio cloth per Wande

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    Evento:Un pessimo risveglio
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    Vediamo di iniziare un po' questo benedetto cambio cloth. Come lo vogliamo inziare? Beh che ne dici di riprendere un attimo quanto è accaduto nel tuo test? Dove eravamo rimasti? Ah si, stavi dormendo no?

    Già stavi proprio dormendo.
    Il tuo risveglio non è dei migliori - quando mai lo è stato? Sei nuda - te pareva - sdraiata su un letto, solo un lenzuolo leggero ti copre e di fianco a te, seduto su una sedia in quella stanza che sembri conoscere vi è una persona che hai avuto modo di conoscere in più di un'occasione e in più di un'esistenza: Lelouch.

    Appena cerchi di alzarti hai un terribile mal di testa e dei dolori in tutto il corpo e ricadi di nuovo sdraiata.

    Dici che il tuo fratellino sappia qualcosa di cosa ti è successo?

     
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    Sting - Brand New Day

    The Brand New Day

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    Il destino è un fiume che scorre lento tra le anse della nostra vita.
    Possiamo scegliere di nuotare contro corrente con le nostre scelte, aggrapparci allo scoglio delle aspettative e cercare una strada diversa da quella che gli eventi ci mettono sotto i nostri piedi.
    Ma prima o poi il flusso si farà sentire, e se alla fine molliamo la presa seguendo il corso delle cose, forse sfoceremo in un mare che è sempre stato nostro, e che non è magari il male assoluto, ma semplicemente la nostra collocazione naturale.
    Così alla fin fine, come un petalo sull'acqua, Bibiane si lasciò trascinare verso la sua destinazione finale, attraversando le rapide e lasciandosi cullare verso il mare.
    Un mare fatto di lenzuola fresche e una sensazione di dejavu incombente.

    La stanza era pulita anche se non riusciva a metterne a fuoco i particolari? Era giorno? e che giorno era? Quanto aveva dormito?
    L'ultima cosa che ricordava era quella dannata foresta e quella donna che aveva tentata di ucciderla.
    Evidentemente non c'era riuscita, visto che si sentiva ancora viva e vegeta. Sbattè le palpebre ancora un paio di volte per assicurarsene e chiuse gli occhi.
    Il suo cuore pulsava ancora, e quindi, al di là della contraddizione in termini, non si era svegliata morta, come altre volte era successo.
    Mentre la stanza prendeva contorni definiti sulla sua retina e qualche rumore si affacciava alle sue orecchie, ripercorse la sua strada nella foresta, il Titano e quel colpo fatale al ventre.
    L'aveva riconosciuta alla fine: Mnemosine, il Titano della Memoria e sua parte nascosta per molto tempo.
    Finalmente l'aveva ritrovata ed ora era in pace col mondo, se non fosse che un altro pensiero ancora più disturbante iniziò a martellarle le tempie.
    Aveva fatto una lunga strada per ritrovarla, e con un preciso scopo. C'era un pianeta a salvare.
    Il peso della fine del mondo le ripiombò addosso, con le orde di mostri, il fuoco ardente della speranza e la sua nuova condizione di Titano che incessante continuava a rimbombarle nella la testa in maniera crescente.
    Cercò di alzarsi di scatto dal letto, ma la testa le sembro esplodere in una sinfonia di pensieri, perse l'appoggio sui gomiti e ripiombò indietro. Solo allora si accorse di due piccoli particolari.
    Qualcuno l'aveva portata lì, l'aveva messa a letto e spogliata completamente, visto che l'ultima cosa che ricordava prima del sogno della foresta era la riunione con gli altri custodi del sigillo, vestiti addosso inclusi.
    Il secondo è che non era sola in quella stanza ma in compagnia del probabile responsabile di tutto quello.
    Girare la testa verso la persona era difficilissimo, visto che sembrava che il suo cervello fosse riempito di pietre.
    Le ci volle qualche istante per metterne a fuoco il viso: Lelouch. Un pagliaio di capelli, due orecchie, un naso, sguardo malandrino e sorriso beffardo.

    Quell'essere per lungo tempo le era stato indecifrabile. Si erano attratti come calamite lungo la loro storia, ma mai avvicinati tanto, forse per via che lui era indelebilmente legato ad Eleuteria, sua compagne d'armi.
    Certi legami, come quello delle due, non possono essere ignorati.
    Del resto, neanche i legami di sangue possono essere ignorati, quindi non c'era da stupirsi che quei due si fossero attratti tanto: le anime dei due titani dopo tanto tempo avevano ragione di cercarsi.
    Nessuna sorpresa, quindi, quando Bibiane lo vide lì, solo l'imbarazzo di farsi vedere nuda per l'ennesima volta.
    Provò a parlare, e nonostante fosse un'impresa pronunciare ogni singola parola, la rossa non rinunciò ad essere pungente, anche se la voce e la faccia tirata tradivano il concerto che aveva in testa:
    "Hoi Lelouch…o forse da oggi ti devo chiamare fratellino?"
    Il mal di testa gli esplose ancora più violento. Stava iniziando a pensare che forse la sua condizione era dovuta al suo nuovo retaggio. Che avesse perso l'abitudine all'uso dei poteri mentali?
    "Ho fame. Dov'è la mia colazione?"
    Provò a rialzarsi, con molta più calma, e riuscì solamente ad appoggiarsi alla spalliera del letto, drappeggiandosi il lenzuolo in grembo per coprire le sue nudità. Il mal di testa non dava accenno a diminuire, tutt'altro.
    "Che me so persa? Dimmi che il mondo è andato in malora e siamo riusciti a prendere il posto degli olimpici, oppure cercami un'aspirina che c'ho la testa divisa in due".

    YbtVkJw




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:37
     
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    Lelouch sorrise nel vedere come lo spirito indomito della sorellina non fosse mutato, di come anche in una situazione del genere riusciva ad essere sfacciata e pungente. Rimase fermo e immobile senza pronunciare una parola a guardare Bibiane, capire quanto ci fosse della donna che in un modo o nell'altro aveva aiutato lui ed Eleuteria e quanta Mnemosine vi fosse in lei. Spaccato in due, tra la sua parte umana e la coscienza Titanica di chi conosce fin troppo bene quel Titano.

    Si alzò in piedi ed avvicinandosi alla donna si sedette sul letto ove lei riposava fissandola ancora ancora, solo in un secondo momento tocco il volto della sorella con la mano destra, come se volesse accarezzarla. «Se dovessi considerarti Mnemosine ti dovrei uccidere per tutti i guai che hai portato alla nostra stirpe, in dubbio se ci tradirai ancora una volta ma del resto i legami non possono essere spezzati e non posso dimenticare ciò che Bibiane ha fatto per me e la mia amata».

    Pronunciando quelle parole appoggio leggermente il pollice sulle labbra di Bibi trasmettendo alla stessa una parte della sua Dunamis. S'era appena risvegliata e sicuramente non era in grado di usare tutti i suoi poteri compresa la rigenerazione. «È molto meglio di un'aspirina credimi sorellina mia».

    Spesso i due si erano trovati in situazioni molto ambigue ma mai si erano visti come qualcosa di diversa da ciò che erano: due fratelli. Non importava se le loro strade per ricordare ciò che furono erano state molto diverse, certe cose non possono essere spezzate ed era certo che in nessun caso Iperione sarebbe riuscito ad uccidere Mnemosine per quanto ella avesse complottato alle loro spalle: la maledizione di essere un fottuto legale buono.

    «Sai che è buffo? Possibile che la potentissima Dea della Memoria non si ricorda cos'è successo quando siamo andati via dal Santuario della Fiamma? Le orde di Demoni che abbiamo dovuto respingere e te che di colpo mi lasci solo come un pirla svenendo nel bel mezzo del combattimento?»

     
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    Portishead - glory box

    50 sfumature di Lelouch

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    L'emicrania le stava per fare esplodere le tempie, ma nonostante tutto cercò di seguire i discorsi del fratello.
    Si legò il lenzuolo intorno ai seni, in modo da drappeggiarsi un peplo che non riusciva a nascondere totalmente le sue sensuali forme, e con un grosso sforzo si mise seduta di fianco a Lelouch, appoggiando la testa sulla spalla del fratello, ascoltando silenziosa le sue ragioni.
    I limiti fra la sua parte umana e quella di Titano erano sottili. Quanto nei suoi gesti c'era di amore fraterno e quanto di altro? Cosa c'era davvero fra Iperione e Mnemosine e cosa fra Bibiane e Lelouch? I contorni andavano sfumandosi. Due erano cacciatori che si stavano divertendo al gioco della seduzione e due esseri legati dal mito, un cocktail potenzialmente esplosivo.
    Il fratello le offrì il sangue del suo sangue come ricompensa: Ichor.
    Bibiane fissò languidamente per un attimo Lelouch negli occhi, appoggiando lentamente le labbra lungo il dito, poi un attimo di esitazione e iniziò a succhiare il liquido direttamente dalle vene del fratello.
    Si sentì subito meglio; La potenza divina che era anche sua le riprese a circolare in corpo, facendo svanire la confusione che aveva in testa, rimettendo i pensieri apposto e facendole passare il dolore.
    Si sentiva di nuovo potente, come la dea che era stata, pronta a camminare di nuovo sulla terra.
    Quando si staccò dal dito del fratello, in quello che poteva sembrare un preliminare amoroso, una specie di senso di colpa le bloccò la bocca dello stomaco.
    "Lo sai che dovremmo smettere di fare questo…Non è giusto…"
    Eleuteria. Appena Mnemosine tornò a calcare la terra, uno dei primi ricordi che gli si stamparono nella testa fu quello delle ultime gesta della sua compagna d'arme. Un velo di tristezza gli appannò lo sguardo brillante.
    Era sempre stato quello l'ostacolo fra lei e Lelouch, nonostante i due si fossero sempre attratti. Lui amava un'altra e lei non se la sentiva di avvicinarsi troppo all'uomo di una sua fidata compagna. Continuare quel gioco proprio in quel giorno sarebbe stato come infangare la sua memoria.
    Avrebbero continuato a flirtare per un'eternità senza un vero contatto, oppure...
    "Il tradimento non scorre nelle mie vene, e ti sto parlando sia da umana che da titano. Ho sempre agito in solitaria, a costo di grandi sacrifici e fregandomene di quanto le stesse persone a cui tengo pensassero di me, ma sempre per il meglio.
    In fondo non sono mai stata tanto diversa da te. Siamo due teste calde troppo individualiste per seguire una strada tracciata da altri. Però, caro fratello, per tua informazione e per fugare ogni dubbio che ti possa venire, la mia unica colpa è di avere fatto l'errore che noi titani facciamo da sempre. Ci fidiamo delle persone sbagliate...."

    Si morse il labbro. Non era tempo che il fratello sapesse le vere ragioni che la spinsero a comportarsi in quella maniera. Non avrebbe capito.
    E sopratutto, in quella storia, c'erano punti oscuri che doveva indagare, se fossero sopravvissuti a quel giorno. Poggiò il viso vicino al suo, accarezzandolo guancia a guancia. Nonostante le fatiche, aveva ancora un buon profumo. Gli sussurrò le ultime parole nelle orecchie. Un alito sul collo, la voce calda che celava una richiesta impellente.
    "Non mi chiedere di più. A tempo debito te ne parlerò. Per una volta nella storia, fidati di me…."
    Si alzò dal letto reggendo il lenzuolo sul seno, finalmente in grado di camminare, e si guardò intorno, sentendo i suoi poteri mentali finalmente tornare al loro posto. La stanza era anonima, potevano trovarsi ovunque in quel momento.
    Il suo corpo face capolino fra le pieghe del vestito, offrendosi allo sguardo di Lelouch, quando si girò per continuare a parlargli:
    "Comunque con questa tua battuta ti sei messo al livello dei corrotti che stanno girando sulla terra. Sai quante volte me l'hanno detta? Si, ricordo poco quanto nulla, ma provaci tu a contenere tutto il casino che sta succedendo in un cervello non ancora predisposto. Ti faccio vedere che mal di testa…"
    Il suo sguardo si fece serio, incrociando quello del fratello.
    "Non sono ancora arrivati al labirinto vero? Penso che la mia psiche mi abbia fatto uno scherzo perché ancora dovevo riprendere appieno i miei poteri. Ho dovuto combattere contro me stessa per ristabilirmi a pieno. Chi stavamo combattendo? Abbiamo ancora tempo?".

    YbtVkJw




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:39
     
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    Lo sapeva bene che tra loro due c'era sempre stato qualcosa di particolare, qualcosa che nessuno avrebbe mai compreso realmente. Probabilmente nemmeno loro due erano in grado di capirlo e comprenderlo eppure sentiva un legame forte, indissolubile verso Bibiane e verso sua sorella Mnemosine. No, non si trattava di un sotterfugio della Dea della Memoria, era in grado di distinguerlo - ora - sapeva molto bene che quella che stava parlando era Bibiane, la donna che da diversi decenni lo stava aiutando indipendentemente dalla casta di appartenenza.

    Come dimenticare ciò che accadde durante la Seven?
    Come dimenticare quanto aveva fatto durante l'Armageddon?
    E se Gaz l'aveva scelta per essere una dei Sette Lord c'era un motivo.

    Lelouch si avvicinò a Bibiane e l'abbraccio stringendola a se. «Io mi voglio fidare di te ma ti prego sorellina, ti prego Bibiane tu credi in me, vorrei che per una volta nella storia mia sorella aprisse il suo cuore con i suoi Fratelli. Dobbiamo restare uniti e ridare lustro a questo mondo che abbiamo creato millenni tanto tempo fa. Ci sono cose che non dobbiamo sapere, ne sono conscio ma quando arriverà il momento vieni da me e parlamene, io non ti chiederò nulla, non ti presserò perché ti credo».

    Si fermò per un istante e prendendole le mani, stringendole nelle sue «ho bisogno di te, ho bisogno di Mnemosine ed ho bisogno anche di Bibiane». Ci furono cose che egli non disse, nascondeva nel profondo del suo cuore il dolore per la morte di Eleuteria. Si avvicinò nuovamente a Bibiane dandole un bacio sulla guancia mentre nell'altra stanza un uomo pronunciava il suo ultimo sermone.

    Video

    «Andiamo sorellina, indossa la tua Soma e dimostriamo a questi uomini quali sono i veri Dei»

    Dicendo quelle parole apparve tra le mani di Mnemosine l'ascia che rappresentava la sua Soma.

    Il Titano della Memoria s'era destato.

     
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    The Dark Knight Rises Main Theme Song

    Clash of the Titans

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    Bibiane si lasciò andare nell'abbraccio di Lelouch. Dopo tanto tempo aveva trovato quel tassello che gli mancava da quel fatidico giorno in cui le prime vestigia gli si posarono sulle spalle: una famiglia.
    Pensava di averla trovata sull'isola della regina nera, ma purtroppo su quel fazzoletto di terra, la rossa aveva trovato solo un edificio inquietante e degli abitanti che le giravano intorno.
    Ci avevano provato a renderla partecipe delle loro facezie, ma ad un certo punto qualcosa si era rotto.
    Gabriel, Candice, Benoit e gli altri la guardavano come da dietro un vetro, e per quanto cercavano di raggiungersi, non c'era mai stato un vero contatto.
    Questa volta sarebbe stato tutto diverso, perché tutto era più "naturale". Aveva una vera famiglia e una vera casa, e tutto assumeva un senso; era arrivata finalmente a destinazione.
    Si sciolse dall'abbraccio di suo fratello e gli sorrise.
    "Per quanto sia una stronza, ora sono tua sorella. D'ora in poi saremo fianco a fianco, e come io avrò bisogno del tuo aiuto, così io ti darò tutto il supporto di cui hai bisogno, come in passato è sempre stato…al di là di tutto...".
    Una bordata di energia nera come l'ebano piombò vorticando nella stanza. Quando il flusso cosmico si aprì, dalle sue ondate oscure emerse l'ascia, l'arma che la madre terra aveva donato a Mnemosine e che dopo eoni tornava alla sua proprietaria di diritto.
    Bibiane afferrò lo strumento di morte e al richiamo della sua pelle, cambiò forma, cingendo le sue nude forme, proteggendo il suo proprietario. Il titano della memoria tornava a calcare la terra.

    Fuori quella stanza, un nugolo di creature deformi scorrazzando liberamente in uno scenario apocalittico, lordato dalla nebbia che quel giorno stava accompagnando molte battaglie. I pochi umani superstiti cercavano in qualsiasi modo di fuggire a quell'orrore, ma c'era poco da fare. Quelli che non venivano dilaniati dalle belve, andavano a ingrossare le fila dell'esercito del vuoto.
    I disperati si dimenavano fra gli artigli dei mostri, cercando l'aiuto delle divinità che in quel momento non c'erano più, morte sull'olimpo o peggio. Ma questo non lo sapevano. Come non sapevano che c'erano altre divinità pronte ad ascoltare la loro supplica.
    La porta dell'edificio saltò via come se un grosso ariete l'avesse spinta dall'interno. Dalla soglia oscura non uscì nessuna arma da assedio, ma solo due figure. Una armata di una grossa spada e un'altra dalla fulva chioma. I mostri si fermarono fissando con aria stupita, in religioso silenzio, Lelouch e Bibiane che stavano per iniziare la loro personalissima battaglia contro il male.

    La rossa mostrava la sua nuova veste fiera ed elegante, battendo ad ogni passo i tacchi sul pavimento, l'unico rumore che si sentì prima che iniziasse a parlare al fratello:
    "Allora, mentre facciamo fuori questa feccia, ho delle cose da raccontarti. Ho incontrato Alek…"
    La schiera dei corrotti non aspettò che i due fratelli finissero la conversazione. Uno, forse il più impavido o il più stupido, ruppe il silenzio delle fila nemiche. Si avventò contro i due ma ebbe vita breve.
    La rossa alzò la mano come se volesse afferrarlo. Il mostro fu come fermato da una forza invisibile, i pensieri di Bibiane che volarono fino al collo del mostro, che cercava di aggrapparsi a una mano che non c'era. Lentamente, i poteri della rossa lo sollevarono a mezz'aria, mentre il mostro scalciava e lei continuava a parlare col fratello:
    "…mi ha dato una mano lui a tornare in tempo per la riunione. Avremo man forte presto…"
    Dal collo del mostro si sentì un sonoro CRAK di ossa frantumate. La forza che lo aveva ucciso abbandonò la presa, lasciando il suo cadavere crollare al suolo come un sacco di patate. Urla di rabbia schiumarono dall'esercito del Vuoto. La battaglia era iniziata.

    Il cosmo della rossa l'avvolse proiettandola in avanti. Sentiva che i suoi poteri mentali erano tornati, ma non osava avere un contatto mentale con quella feccia. La corruzione è forte, e sebbene lei fosse stata baciata dalla fiamma di Prometeo, non voleva spingersi così in la. E poi aveva voglia di tornare ad usare la sua vecchia Soma. L'energia del suo cosmo caricò le sue braccia, diventando bordate di energia distruttiva che sventrò le prime linee nemiche, dividendole in due.
    La rossa sospirò. " Finalmente…"
    E poi fu un turbine di bordate di energia che illuminarono i volti dei mostri, assicurandoli alla morte sotto il peso del cosmo del titano.
    Nel cuore della battaglia, mentre le mani di velluto di Bibiane sventravano e maciullavano quegli orrori, i suoi pensieri toccarono la mente del fratello.
    °°A proposito della riunione, per un attimo ho tremato…ma pare che siamo ancora al sicuro…°°
    Un altro fendente ascendente di puro cosmo distruttivo ed energia telecinetica si alzò come una colonna nel cuore dell'esercito nemico, travolgendo i mostri.
    °°...e sento che l'altro è ancora intatto…anche se non mi spiego alcune cose…°°
    Fu costretta a interrompere la conversazione col fratello, per via di alcuni mostri. Avevano avuto il tempo di organizzarsi in una tattica di accerchiamento e la rossa dovette scartare più volte di lato e turbinare ai lati degli orrori per non farsi prendere…
    °°ma magari ne parliamo quando siamo meno impegnati…cosa prevede la guida turistica della fine del mondo?°°


    Sigillo_zps77612929




    Edited by WandefullStar - 25/8/2017, 16:41
     
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    Un candido sorriso fece capolino sul volto di Lelouch. Osservava Mnemosine mentre si dibatteva e combatteva per avere la meglio su quei demoni. Sarebbe rimasto li ore a giocare con quelle nullità ma un messaggio di Prometeo spezzò quel gioco.

    «Mnemosine dobbiamo andare» disse con molta naturalezza impugnando la Gurthang «avrai modo di divertirti ma il consiglio è stato riunito»

    Venti neri come la pece cominciarono a vorticare attorno a loro due, venti letali capaci di distruggere ogni cosa.

    Se la sorella s'era appena risvegliata, lui era Titano da tempo ed aveva avuto modo di risvegliare tutto i suo reale potenziale e quello che apparve agli occhi di Bibiane e dei superstiti fu qualcosa di devastante; un uragano dalla potenza incredibile capace di devastare e distruggere ogni cosa riducendo a brandelli quei demoni, non lasciando nemmeno traccia della loro esistenza. Pochi istanti dopo non vi era più nemmeno un avversario tutti disintegrati dalla violenza del potere di Iperione.

    Si girò verso i fedeli e con aria di superiorità «c'è un luogo dove potete vivere, un luogo dove starete al sicuro, protetti da coloro che crearono questo mondo. Un Dio è tale solo quando è in grado di proteggere coloro che credono in lui. Vi offro la salvezza, vi offro una casa e un posto dove vivere» poi fermandosi «e qualcosa in cui credere».

    Detto ciò Lelouch aprì un portale che avrebbe condotto lui, la sorella e gli umani che avrebbero creduto in lui al labirinto. C'era bisogno anche di loro, di un popolo da difendere, di uomini pronti a dare tutto se stessi per ripopolare il Labirinto e accrescere - in tal modo - il loro potere.

    «Andiamo Mnemosine».

     
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