Dun Möch

Di Gabriel Fon Faust III, 2013

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    CRIMSON DEFILER

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    Dun Möch nel corso dei secoli.

    Dun Möch ( dan-moh?) era una forma di combattimento che usa distrazione e dubbio, di solito attraverso la provocazione, in associazione al normale combattimento cosmico.
    Nei tempi antichi il black saint mirava alla dominazione completa dello spirito avversario, con qualsiasi mezzo possibile, come parte della normale dottrina di combattimento muriana. Dun Möch basico comprendeva atti come provocare, canzonare o ingannare l’avversario per esporre le sue debolezze più recondite e/o dubbi, al fine di erodere la sua volontà.
    Si tratta sostanzialmente di una vera e propria dedicazione alla guerra psicologica come secondo piano di combattimento durante la lotta, adoperata da chi manca di poteri mentali invasivi veri e propri.
    “Fai sì che dubiti di se stesso, delle sue convinzioni e delle sue intenzioni. Cose di questo genere disturbano il flusso del cosmo, e la morte segue rapida” - trascritto di una conversazione tra una bestia nera ed il suo allievo, riguardo a come sconfiggere l’avversario di un duello imminente.
    Il Dun Möch può essere applicato in diversi modi. Il più semplice è parlare al proprio avversario, provocarlo, distrarlo in ogni modo possibile ( la decenza è un optional in certi casi ), ma anche la telepatia era ampiamente applicata in duelli tra forze superiori, dove le parole sono semplicemente troppo lente o spazzate via dalla furia della battaglia. Alcuni cultori del Dun Möch telepatico sostenevano che l’invasione della intimità della propria mente da parte di una mente avversaria e/o odiata, portava ad un rafforzamento del Dun Möch stesso. Alcuni membri della casta combattente erano soliti applicare il Dun Möch telepatico in modo più grezzo (e forse efficiente ) proiettando semplici suoni differenziati, cantilene o mantra. Ciò aveva i suoi vantaggi e svantaggi. Poteva sì aiutare a focalizzarsi sul proprio ritmo interiore e decidere così il passo della battaglia in corso, ma tendeva ad essere dannoso nei duelli lunghi, dove l’avversario aveva tempo di adattarsi al ritmo ed agire di conseguenza. In sostanza è preferibile una cacofonia imprevedibile e disarticolata dal combattimento, ma questo richiede la capacità di pensare a due cose differenti, portando in caso contrario alla non completa dedicazione su uno dei due piani. Concentrarsi troppo sul suono poteva portare ad un fatale distaccamento dal combattimento e il contrario avrebbe reso il Dun Möch un semplice rumore di sottofondo, inutile.
    Va da se che maggiore conoscenza ha l’utilizzatore della vittima, maggiore è l’effetto potenziale. Colpire affetti, o nominare precedenti incontri o cose del genere possono avere il loro effetto, su soggetti deboli.
    Maakavath, ottava bestia nera di black toro, introdusse una nuova forma di Dun Möch , che venne ufficialmente riconosciuta come tale dopo che il suo successo fu appurato. Per chi pensa che in un combattimento ci sia poco spazio per parlare, può fare sì che siano i suoi stessi attacchi a farlo. Questa forma di Dun Möch richiede una grande esperienza combattiva, e un vasto pool di conoscenze riguardo tipi di attacchi e difese possibili, oltre a limiti e capacità dei singoli poteri. Questo Dun Möch combattivo si focalizza sull'unire ai propri attacchi e difese imponenza ed efficacia. Configurare una difesa in modo che sia efficace al massimo, e farla apparire nel contempo molto più imponente del dovuto senza sprecare eccessiva energia, può essere demotivante per un avversario inesperto. Può portare a pensare che l’avversario sia invincibile, o possa permettersi di sprecare energie in costrutti cosmici che sono sia efficaci che elaborati. Oppure può più semplicemente dare l’idea di essere considerati avversari non degni di impegno serio, venire sminuiti. Sapere quando e come applicare questo principio richiede pratica e l’elasticità di pensiero necessaria ad entrare ed uscire da questa idea, capire quando è necessario e quando è un detrimento. Tutto ciò vale anche per gli attacchi. Attacchi imponenti e devastanti possono sia aumentare la paura dell’avversario che far sorgere un sentimento di inadeguatezza. Ciò può ingigantirsi quando si tratta una lotta in cui si ha qualcosa di importante da perdere. Pensieri come “fallirò” o “è tutto inutile” sono una possibilità.
    Piccole parti di questo Dun Möch sono utilizzate da quasi tutti i guerrieri cosmici. Foggiare il proprio attacco come un drago o una fenice che si schianta sull'avversario fa parte di questo Dun Möch . Ciò fa intendere che non è un’esclusiva dei black saint, più semplicemente i cavalieri dell’isola della regina nera coltivavano quest’arte come parte integrante del combattimento.
    Dun Möch non comincia e finisce con il duello, se necessario non ha fine. Gli utilizzatori più efficaci di Dun Möch erano coloro che portavano tutto ciò a livelli di complotto e pianificazione. Provocare un avversario per tempo prima di un combattimento (pianificato dall’utilizzatore in questo caso), rimanere sulla difensiva senza sprecare troppe energie , attendendo con pazienza che la fatica e la frustrazione prendessero il sopravvento, per poi concludere tutto in modo rapido e predominante, continuare a demolire la psiche della vittima dopo la sconfitta per ottenere ciò che si vuole. Tutto ciò è Dun Möch .
    Questa pratica richiede una grande pazienza, qualità rara nei millenni più oscuri della nostra storia ( 0-198? dc), altrimenti potrebbe semplicemente degenerare in qualcosa non differente da cori di stadio o insulti rabbiosi. Ciò è da evitare, poiché ritrovarsi un avversario rabbioso davanti può portare a pensieri di superiorità, simili a “è solo una bestia, io sono meglio di lui e se rimango calmo posso sconfiggerlo”. Ciò è esattamente il contrario dell’effetto voluto. Dun Möch mira ad annullare la forza combattiva dell’avversario.
    Tenendo conto di quanto appena detto, Dun Möch non è una pratica assoluta. Può molto probabilmente ritorcersi sull’utilizzatore. Se si fallisce nel creare sconforto o paura, rabbia può insorgere al loro posto. La rabbia rende forti, la rabbia rende veloci, e se si ha buona forza di volontà, la rabbia rende precisi e crudeli. Se Dun Möch fallische spettacolarmente può rendere l’avversario una forza completamente devota alla distruzione dell’utilizzatore. Ciò può essere utilizzato a proprio vantaggio da chi ha grande esperienza di combattimento ravvicinato, ma sulla lunga distanza è solo un pericolo in più.
    Per quanto possa sembrare strano, per applicare correttamente Dun Möch bisogna conoscere realisticamente le proprie capacità, una qualità che purtroppo sembra da sempre essere rara tra i black saint.
    Un ultimo esempio di Dun Möch è il più subdolo e sottile. Consiste nel creare rapporti di fiducia veri e propri, amicizia perfino, in previsione di un inevitabile scontro con l’avversario, in modo che esso sia devastato dai sensi di colpa nel combatterti. È tremendamente difficile ottenere questo risultato, al posto di una giusta rabbia del tradito. Vi sono pochi casi registrati di questa pratica, e raramente può funzionare più di un paio di volte nell'arco di una vita.

    Dun Möch al giorno d’oggi.

    Con il passare del tempo ed il cambiare della cultura, l’efficacia di Dun Möch è diminuita a livelli preoccupanti. Quasi ogni singolo guerriero vive, pensa e combatte come se fosse una gara chi ce l’ha più lungo. Per questo è tremendamente difficile o inefficiente tentare di applicarlo durante il combattimento e più che una distruzione psicologica oramai è diventato poco più di un utilizzo dinamico di diversivi o tattiche di guerriglia. Come tutte le tradizioni, è stato annacquato dall'incedere della psiche moderna.
    Nota dell’autore: personalmente incolpo la televisione.

    Studi di Dun Möch di Gabriel Fon Faust III

    Fin da quando ho ottenuto la black cloth di Cancer ho abusato di Dun Möch in ogni modo possibile, facendo in modo tra l’altro di creare una immagine imponente, terrificante o semplicemente inquietante di me in tutto il globo. Preparando così il terreno fertile della collettività umana, i miei successivi utilizzi della pratica hanno ottenuto un successo crescente. Con il crescere del mio potere, le mie pratiche scientifiche considerate inumane e la mia recente unione alla spada Nidhoggr tutto ciò si è accentuato.
    La mia “salita al potere” ha alterato lo studio di questa pratica, facendola sembrare semplicemente una necessità di essere potenti per spaventare. Tuttavia l’aumento di potenze vicine al mio livello su questo pianeta mi apre la possibilità di pratica realistica. Notabile è lo scontro con Bartolomeo del toro dorato, dove ho colto l’occasione per adoperare Dun Möch , creando un legame di fiducia tra me e lui per poi frantumarlo davanti ai suoi occhi in crescendo di orrore ed incredulità. La risposta è stata una enorme rabbia distruttiva. Non che mi aspettassi nulla di differente, ma il Dun Möch che adopero io segue un principio leggermente differente. Incoraggiare la rabbia avversaria, assorbirla, farla mia, creare un circuito conduttivo di potenza crescente che mi incoraggia e potenzia il mio Dun Möch , accumulando tensione fino ad un punto di rottura culminante. Il punto fondamentale di tutto ciò è essere pienamente in controllo di quando questo climax avviene, per non venire completamente distrutti dalla pressione psicocombattiva creatasi.

    Incoraggio i miei allievi e chiunque legga questo documento a fare una attenta analisi di se stessi e delle proprie capacità di relazione con gli altri, e decidere realisticamente se adoperare Dun Möch e in tal caso, sviluppare una propria tecnica, in modo che ripetuti incontri con caste avversarie non riducano progressivamente l’effetto di una efficace arma psicologica. Consiglio inoltre di evitarne l’utilizzo su altri black saint, soprattutto meno esperti, dato che può portare a danneggiare l’unità della casta e quindi la casta stessa. In questo momento di crisi è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno.
     
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