La Riconquista - Parte I

Up Surplice per Shin

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    Protogenos of Death

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    Sei affaccendato nei tuoi affari, quando qualcosa attira la tua attenzione. Un cosmo oscuro e antico, simile al tuo si palesa poco distante da te.
    E' un individuo mediamente alto, carnagione chiara, aspetto giovanile. I capelli, portati lungi, e gli occhi sono neri.
    Il vestito è un'elegante e colorata tunica, coperta da un mantello nero. (Link)

    "Salute Geb e bentornato alla consapevolezza."

    La voce è profonda ma cortese e il saluto è seguito da un lieve inchino.

    "Forse ti ricorderai di me in passate incarnazioni, io sono Druj Nasu e mi permetto di disturbarti per chiederti un favore che forse potrebbe rivelarsi un fruttuoso investimento anche per te."

    Abbozza un leggero sorriso su queste ultime parole.

    "Sei interessato a sentire la mia proposta?"




    Eccoci!
    Descrivi pure cosa stavi facendo e dove sei. Inserisci la mia manifestazione dove preferisci.



     
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    Narrazione
    Parlato
    § Pensato §

    Settima Prigione - Terzo Girone

    CITAZIONE
    Sovra tutto 'l sabbion, d'un cader lento,
    piovean di foco dilatate falde,
    come di neve in alpe sanza vento.

    - Questa è una storia che si svolge a cavallo fra l'arrivo di Geb tra le fila degli eserciti infernali, quindi appena investito della sua surplice violacea, e quella che sarebbe stata universalmente riconosciuta come la "Fine del Mondo". -

    Lo specter della Terra Obbligata si trovava in quella che era la sua prigione di competenza, scelto appositamente dal ragazzo dalla chioma bianca per via delle sue specifiche caratteristiche strutturali. Il paesaggio circostante era difatti formato da una sconfinata landa sabbiosa ad alta temperatura, la quale oltretutto veniva perfino flagellata da una vera e propria pioggia di lapilli incandescenti. Data l'affinità che aveva l'ex dio egizio con quella fine materia grigiastra, egli avrebbe finito per trarne un chiaro vantaggio tattico. Con non poca difficoltà un eventuale invasore avrebbe potuto sperare di battere Fate sul suo stesso terreno, a meno che non vi fossero evidenti differenze di potenza o di numero a suo favore.
    Il guerriero avernale aveva dato il via alla costruzione di una piramide. Nelle sue intenzioni originali, vi era lo scopo di farne la propria residenza personale e base d'appoggio. L'edificio, in termini di dimensioni complessive, sarebbe stato più piccolo rispetto alle sue controparti site in Egitto. Inoltre, la struttura sarebbe stata eretta mediante l'utilizzo della sabbia indurita, così da essere facilmente manipolata ad opera dei poteri dello specter guardiano della settima prigione avernale. Fate stesso presiedeva ai lavori di costruzione della imponente piramide con grande perizia, indicando alle legioni di skelton come dovessero comportarsi di volta in volta, cosicché non commettessero il minimo errore. Voleva inoltre che il tutto terminasse in fretta, entro la seconda decade di Dicembre.
    Nella mente divina del giovane dalla carnagione pallida, l'edificio sarebbe stato ben visibile ad occhio nudo a prescindere dalla posizione assunta sia dai viventi sia dalle anime dei defunti posti all'interno dell'area della settima prigione terzo girone infernale. Il simbolo del potere dell'antico dio egizio qui sarebbe stato fedelmente riprodotto, così come tutti i tranelli ed i trabocchetti tesi per sbarazzarsi di eventuali intrusi. Per maggiore prudenza, Fate aveva già escogitato lo scavo di un lungo passaggio sotterraneo segreto e l'impiego di uno strumento "moderno" per far crollare ogni cosa, pur di non permettere che la sua adorata abitazione, finisse nelle luride mani di un altro individuo. Niente sarebbe stato dunque lasciato al caso.

    ...

    Fate era impegnato a dirigere i lavori di costruzioni della sua piramide quando, all'improvviso, avvertì distintamente un'emanazione di cosmo nei dintorni. Era un'energia antica ed oscura, per molti versi similari a quella detenuta dallo stesso giovane dalla chioma bianca, ma assai diversa in potenza complessiva erogata. Trattandosi del Duat, luogo in cui venivano puniti per l'eternità i trapassati che si erano macchiati in vita di molteplici crimini, la fonte di quella forza tenebrosa non poteva che essere un altro specter. Costui era il primo ed unico che aveva avuto l'ardire di venire a disturbare il manipolatore della sabbia durante la sua "fase ricreativa".
    Dopotutto, il divino Hades non obbligava alcuno dei suoi sottoposti ad erigersi una propria residenza personale per adempiere in maniera ottimale alle proprie funzioni di guardiano di prigione. In sintesi, Fate poteva sfruttare i momenti in cui non era in missione come meglio desiderava. L'imponente piramide, con tutto quello che ne conseguiva, andava visto solo come un qualcosa in più. A ben guardare, era ben strano considerarla in questa maniera, visto l'enorme impiego di risorse che occorrevano per terminare quel'ambizioso progetto su vasta scala. Il ragazzo dal fisico slanciato si girò dunque in direzione della fonte del disturbo.
    Lo specter della Terra Obbligata incrociò le braccia al petto e, senza mutare la sua impassibile espressione facciale, osservò lo sconosciuto collega di fazione farsi sempre più vicino. Non si fece intimidire da lui, anche se in termini di potenza pura, lo sovrastava nettamente. Fiero essere immortale quale era in origine, Fate aveva uno smisurato ego da alimentare. Non si sarebbe mai fatto cogliere in atteggiamento di sottomissione. Questo era il motivo per cui l'albino non aveva alcuna intenzione di schierarsi in nessuna delle tre legioni infernali esistenti. Avrebbe accettato in silenzio i comandi del sovrano degli inferi e quelli della sua rinomata celebrante Pandora, ma ad eccezione loro... nessun altro.
    Se il nuovo arrivato era convinto di fargli cambiare idea, presto si sarebbe reso conto di aver compiuto tanta strada "a vuoto". Tuttavia, la creatura millenaria delle sabbie del deserto, si accorse ben presto che l'interlocutore non doveva essere giunto fino a lui per un motivo tanto insulso. La regalità del visitatore trasudava dalle stesse vesti di eccellente fattura che indossava, dandogli un tono intellettuale che avrebbe di certo "stonato" con gli inghippi di potere in cui spesso si lanciavano taluni individui carichi di ambizione. Egli si presentò infine come Druj Nasu o, per meglio dire, una sua reincarnazione.

    § Il Signore delle mosche... §

    Lo spirito demoniaco del Geb si ricordava di questo specifico appellativo. Egli non proferì subito verbo, perché stava ancora cercando di guadagnare del tempo prezioso; voleva comprendere in anticipo quale potesse essere la natura di questa fantomatica proposta. Lo specter del Cielo Indagatore aveva scelto un nuovo ricettacolo mortale da abitare, esattamente come aveva fatto pochi giorni prima l'ex dio della terra egizio. Al contrario di lui, i capelli dell'altro umano erano lunghi e neri come la pece, ma per il resto erano giovani dal fisico slanciato in egual misura. Si differenziavano anche nel modo di vestire. Fate si trovava più a suo agio in giacca chiara e cravatta, quasi fosse un impiegato d'ufficio, piuttosto che un feroce guerriero avernale.

    Geb rimembra e... ti starà a sentire. Non gli costerà nulla dopotutto. Procedi pure nell'esporgli questa proposta.

    L'entità sovrannaturale dava dunque seguito al suo modo di parlare in terza persona, rimarcando la sua originaria natura divina. Non trovò particolarmente seccante essere chiamato con il suo vero nome, anzi... significava che in mezzo a quel branco di rozzi esseri mortali in corazza violacea, vi era qualcuno con un certo grado di conoscenza antica. Questo gli fece istantaneamente guadagnare punti a favore. Non di meno, ne ricevette per aver ricevuto da lui un saluto tanto cerimonioso e rispettoso della buona etichetta. L'albino rispose al sorriso dell'interlocutore con un leggero scintillio delle sue pupille azzurre, quasi trasparenti.
    Essendo un ex dio, si poneva su di un gradino di superiorità gerarchica, anche quando non ve ne era alcuna ragione. Per tale motivazione, il guardiano della settima prigione tagliò corto, senza sentirsi vincolato dal compiere a sua volta un gesto di educazione o di saluto verso l'altro specter suo collega. Nei verbi pronunciati poco prima, Fate aveva già sottointeso un certo grato di rispetto verso Druj Nasu, laddove ad un qualsiasi altro "molestatore" avrebbe seccamente detto che gli stava sottraendo tempo prezioso per la costruzione della sua dimora. Non era previsto che ci si combattesse fra guerrieri avernali, ma le violente rappresaglie erano all'ordine di giorno in Ade.
    Geb era un'entità particolarmente inflessibile in tal senso. A qualcuno ritenuto poco degno delle sue attenzioni, avrebbe provato tranquillamente a strappargli l'anima di dosso se solo avesse osato dire una singola parola fuori posto. Questo era il suo retaggio di ex giudice del Duat nell'era dei potenti faraoni delle sabbie. Di fronte ad un carattere tanto complesso e difficile, era chiaro perché lo specter della Terra Obbligata non avesse ancora "amici" o anche solo persone con un certo grado di affinità in seno alla fazione degli eserciti infernali. Forse, i tre Giudici dell'Ade non avevano ancora provato ad ingaggiare tra loro fila l'albino, pur di non doversi seriamente cimentare contro di lui. Invece, vi erano tutti i presupposti necessari per farne un guardiano dei cieli. Eventuali invasori avrebbero trovato un osso assai duro sul loro percorso di conquista.


    jUeR9

    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Rossa
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado IV]
    Status Cloth ☥ Integra
    Status Fisico ☥ Normale
    Status Psicologico ☥ Nessuna variazione di sorta, giusto un lieve apprezzamento verso Druj Nasu

    Abilità Utilizzate ☥ ///

    Tecniche Utilizzate ☥ ///


    Edited by ShinAnslasax - 12/1/2013, 15:50
     
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    Bene, sarò breve poiché sono qui solo con la mia volontà e non con il mio corpo a causa di una missione.

    *Noti infatti che il corpo di Druj sembra opaco sul profilo, come fosse fatto di fumo.*

    Semerketh, il lich che mi assiste nelle ricerche necromantiche, mi ha parlato di te.
    Egli fu faraone nella Prima Dinastia.

    Il motivo per cui mi ha parlato di te è una situazione anomala che si sta verificando a Saqqara.
    Un'entità che si fa chiamare il Re delle Tombe sta richiamando un esercito. All'inizio pensavo fosse un non morto con notevoli poteri necromantici, ma quando i miei agenti hanno intercettato le sue creazioni mi sono reso conto che non erano opera dell'arte che domino.
    Non vi era anima che li muoveva... erano come costrutti, golem di sabbia, mossi da un'unica, immensa volontà.

    Ciò che ha attirato la mia attenzione è la protezione che impedisce alle mie creature di raggiungere il Re delle Tombe. Non posso muovere i miei non morti più potenti ne i miei demoni principali a causa della mia missione.
    Così Semerketh mi ha detto che un altro, millenni fa, dominava un esercito di sabbia identico a quello scoperto... il dio Geb.

    Ho il sospetto che questo esercito sia il tuo. O quanto meno questo Re delle Tombe ha copiato qualcosa del tuo esercito che ignoro.

    *Punta l'indice della mano destra sul terreno innanzi a te ed un globo compare, un globo di luce che mostra le piramidi di Saqquara e un'esercito di sabbia che circonda l'area, un esercito che continua a crescere. Il globo dopo poco scompare.*

    E' importate che venga scoperto il modo di raggiungere il Re delle Tombe, scoprire la sua identità e prendere possesso del suo esercito di sabbia... e se si tratta del tuo esercito di sabbia che tale forza torni al suo legittimo proprietario affinché possa essere d'aiuto ad Ade.

    Ovviamente ti sarò grato e farò in modo che le tue azioni vengano notate...

    *Sorride appena e si ferma, in attesa della tua risposta.*




    Decidi liberamente che fare e che rispondere :deathmetal:
    I soldati di sabbia sono come soldati dell'antico Egitto, solo fatti di sabbia



     
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    CITAZIONE
    Legenda:
    Narrazione
    Parlato
    § Pensato §

    Lo specter di Druj Nasu non diede il minimo segno di essersela presa per lo strano modo di atteggiarsi dell'albino. Evidentemente aveva una grande pazienza o si era semplicemente abituato a trattare con un manipolo di persone dalla personalità fortemente spiccata. Osservandolo meglio, Fate notò che la sua immagine aveva qualcosa di singolare. Pareva essere leggermente sfocato sulla figura ed i contorni non erano ben definiti. Era dunque una sorta di ologramma? Forse era per tale ragione che l'interlocutore non si dava eccessivamente pensiero per le possibili reazioni funeste dell'antico dio egizio.
    Lo stesso collega di fazione diede una rapida spiegazione sul perché non potesse essere fisicamente presente in quel luogo. Aveva forse intuito la perplessità inespressa da Geb? L'uomo dai fluenti capelli corvini era dunque impegnato in una missione segreta. Sarebbe stato interessante sapere di quale tipo, ma l'albino non apparteneva a quella categoria di persone che non sapeva farsi i cavoli propri. Se il divino Hades avesse ritenuto importante metterlo al corrente di questo, lo specter di Druj Nasu avrebbe vuotato il sacco immediatamente. Così non fu. Per il bene della fazione avernale, certe questioni era meglio tacerle.
    Fu invece quanto detto in seguito dal "Signore delle mosche" a destare tutte le attenzioni di Geb. Era stato pronunciato un nome conosciuto anche dal guardiano della settima prigione. Semerketh, faraone della prima dinastia, era ora alle dipendenze di Druj Nasu in qualità di suo assistente personale? La sua natura umana era stata convertita a quella di un potente Lich? Queste notizie destarono per la prima volta una reazione ben definita da parte dell'umano in giacca e cravatta. Il suo sopraciglio sinistro si inarcò verso l'alto con molta perplessità. Non doveva forse spettare solamente a lui il controllo degli spiriti dei faraoni del passato?
    Geb stava quasi per lanciarsi in una filippica sulla proprietà delle anime dei defunti, ma non ne ebbe il modo. Fortunatamente, l'astuto specter di Druj Nasu aveva in serbo un bel raccontino da somministrare al suo interlocutore. Fu così che lo distolse da faccende di futile entità per focalizzare la sua concentrazione su un fatto piuttosto curioso. Qualcuno che si faceva passare per il Re delle Tombe, pareva del tutto intenzionato a formare un vasto esercito personale. Non si trattava però di una legione di umani o di morti, ma di esseri artificiosi plasmati con la sabbia. Cosa ci volesse fare con tali golem, era ancora poco chiaro. Nondimeno poteva essere lasciato libero di agire.
    Il discorso iniziato dell'uomo con le vesti eleganti proseguì ancora per un po'. Definiva la milizia di quel tizio misterioso come un qualcosa che rassomigliava fin troppo da vicino alle medesime schiere di uomini di sabbia impiegate da Geb in un remoto passato. Che cosa si voleva lasciar intendere? Che il Re delle Tombe avesse "usurpato" una delle autorità divine del dio egizio della Terra? Chi mai oserebbe sfidare impunemente la collera di una creatura soprannaturale? Semerketh aveva la lingua fin troppo sciolta per i gusti dell'albino, spifferare così a buon mercato i suoi segreti a Druj Nasu, ma almeno aveva controbilanciato il tutto denunciando quell'episodio increscioso.
    Difficilmente quella storia potesse essere un falso realizzato dalla mente del "Signore delle Mosche". Non ne avrebbe tratto alcun vantaggio personale ad allontanare lo specter della Terra Obbligata dalla settima prigione avernale. Ad ulteriore riprova della genuinità delle sue parole, Druj Nasu esercitò uno dei suoi numerosi poteri per fargli vedere il suddetto l'esercito di manichini di sabbia. A quanto pareva, l'uomo dalla crine scura sapeva fare un mucchio di trucchi interessanti, proprio come quel globo di luce e l'avatar illusorio. Geb avrebbe studiato tali utili poteri in seconda battuta, ora era abbastanza seccato dalla piega presa dagli eventi per potersi dedicare a ciò con la dovuta calma interiore.

    Grato? Non c'è bisogno che tu sia grato a Geb... questo "Re delle Tombe" dovrà cominciare a temere la sua ira nefasta. Ha osato appropriarsi di qualcosa che non gli compete. La sua anima verrà strappata dalla sua sede e ridotta in briciole. Nessuno sfida impunemente Geb.

    Il volto di Fate venne solcato da un unico nervo pulsante posizionato sulla sua tempia destra. Gli occhi celesti si erano socchiusi maggiormente e brillavano di una luce innaturale maligna che non conosceva uguali. Seppur non avesse alzato la voce, il dio che risiedeva in lui sprigionò così tanto potere cosmico da far tremare la terra, facendo temere seriamente per la vita dei poveri skelton che si trovano nei dintorni per la costruzione della piramide. Tuttavia, Geb non era uno stolto. Egli riprese il perfetto controllo di se stesso in capo a pochi secondi appena, facendo cessare ogni fenomeno con la medesima rapidità con cui si erano manifestati.
    Geb non aveva smesso di squadrare il volto sorridente di Druj Nasu per tutto il tempo dello sfogo. Il "Sovrano delle Mosche" non si stava facendo beffe del collega, ma probabilmente si sarebbe goduto con altrettanto piacere l'esecuzione di questo "Re delle Tombe", visto che era una potenziale minaccia per Hades ed il suo schieramento. Non restava altro da fare che cercare tracce di questo fantomatico individuo. Le piramidi della regione di Saqquara erano un ottimo punto di partenza, considerando che le forze di questi ominidi di sabbia si stavano radunando in massa proprio in quel luogo. Guastare i suoi bei piani, lo avrebbe probabilmente indotto a venire allo scoperto.


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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Rossa
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado IV]
    Status Cloth ☥ Integra
    Status Fisico ☥ Normale
    Status Psicologico ☥ Abbastanza incazzato, anche se apparentemente pare aver ripreso il pieno controllo.

    Abilità Utilizzate ☥ ///

    Tecniche Utilizzate ☥ ///
     
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    Eccellente.
    L'unica zona libera dalla protezione è il complesso funerario di Pepi II. Sembra che l'energia del globo di protezione che ricopre l'area sia in risonanza con qualcosa all'interno della piramide di quel complesso.

    Sono certo che l'Egitto sarà più che felice di veder tornare un suo dio proprio in un momento così critico.

    *Disse congedandosi con un accendo di inchino, mentre la sua immagine svaniva in pennacchi di fumo.*




    Descrivi come arrivi nell'area.
    Concludi quando cerchi di entrare nel complesso funerario. E' guardato da 10 cultisti umani corrotti, cioè sono più potenti di umani normali. Hanno armi umane che però percepisci possono danneggiare esseri soprannaturali dall'energia che emanano.
    Decidi se vuoi attaccarle o cercare di entrare senza farti vedere con qualche diversivo.

    Mappa Complesso
    Mappa Saqqara (il complesso di Pepi II è a sud)



     
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    Narrazione
    Parlato
    § Pensato §

    A seguito della volontà di sopprimere colui che si era macchiato del grave crimine di aver emulato gli artifizi di un dio a proprio uso e consumo personale, Geb intendeva dunque partire in missione per farsi giustizia da solo. Lo specter della Terra Obbligata avrebbe avuto il pieno benestare del signore degli inferi, in quanto la potenziale minaccia esercitata da questo fantomatico "Re delle Tombe", avrebbe potuto arrecare danno alla fazione avernale in un prossimo futuro. Druj Nasu era soddisfatto dalla determinazione mostrata dal suo compagno di schieramento, così diede ulteriori ragguagli al ragazzo dai capelli bianchi, prima di far scomparire la sua immagine illusoria in una nuvola di fumo.
    Dalle informazioni ottenute dal "Sovrano delle Mosche", pareva che vi fosse una sola zona libera dall'influsso dell'enigmatico avversario. Una sorta di "spiraglio" lasciato aperto fra le sue difese, posizionato in corrispondenza del complesso funerario di Pepi II. Ogni tentativo di penetrare in quell'area da diverse altre possibili direzioni, avrebbe comportato di far finire Fate dritto contro il globo protettivo eretto dal "Re delle Tombe". Tuttavia, chi poteva affermare con sicurezza che il varco medesimo non fosse in realtà una sorta di trappola mortale? Magari il nemico si aspettava di ricevere delle visite indesiderate e aveva dunque preparato una degna accoglienza.

    § Staremo a vedere chi fra noi due è il più furbo. §

    Il giovane dalla carnagione pallida delegò l'opera di completamento della piramide ad un soldato specter particolarmente sveglio, prima di ritornare "in superficie". Al momento, visto che la sua abitazione personale sita nella settima prigione avernale era ancora in fase di costruzione, Fate alloggiava in una delle numerose stanze del castello di Hades sito in Germania. Il ricco maniero di stampo medievale, faceva da ponte di collegamento fra la il mondo dei mortali e l'Oltretomba. Quella fu quindi la sua prima tappa. L'ex dio egizio avvolse per bene il Pandora Box che conteneva la sua surplice d'ordinanza in molteplici strati di stoffa in modo da farlo passare come un oggetto voluminoso, ma abbastanza anonimo. Se lo caricò poi sulle spalle tramite le cinghie di cui esso era stato dotato.
    Dopotutto, l'aitante uomo dalla chioma bianca doveva prestare attenzione anche a non incrociare il suo cammino con i servi della dea Athena. Per il resto, continuò ad utilizzare i propri abiti da civile per tutta la seconda parte del suo lungo tragitto fino in Egitto, ossia giacca e pantaloni bianchi con abbinata cravatta scura. Il percorso dello specter prevedeva di utilizzare i mezzi pubblici locali su rotaie ferrate dalla terra di Germania fino all'Italia. Evitò accuratamente la Grecia perché era la sede principale dei saint. Il treno, strumento per il trasporto di passeggeri umani assai popolare in quell'epoca, fu la scelta più azzeccata che potesse compiere Fate. Difatti, i controlli agli aeroporti sarebbero stati troppi rigidi. Egli avrebbe fatto fatica a giustificare la presenza del Pandora Box.
    Non sarebbe stata un'azione particolarmente intelligente percorrere la strada alla velocità del suono, Il suo cosmo oscuro sarebbe potuto essere rintracciato dagli schieramenti rivali ad Hades e bloccato prima ancora di arrivare sulle sponde del Mar Mediterraneo. Il guardiano della settima prigione avernale si confondeva dunque tra le persone comuni, godendosi il lusso della prima classe del treno ad alta velocità che aveva prenotato e leggendosi un giornale in modo da tenersi sempre informato su quanto avveniva nel mondo umano. Giunto in Sicilia, si imbarcò su di un traghetto che da Palermo lo avrebbe condotto fino nelle terre dei faraoni in tutta tranquillità. Anche in questo caso, aveva optato per una soluzione di viaggio che presentava i minori rischi possibili di essere scoperto.

    ...

    L'Egitto accolse nuovamente l'antico dio della terra Geb con un cielo dalla magnifica tonalità blu ed un Sole particolarmente vigoroso. Non erano passati troppi giorni da quando lo spirito demoniaco della Terra Obbligata si era impossessato di un nuovo "recipiente mortale", eppure sembravano essere passati decenni interi, tanto era il benessere che avvertiva il giovane nel respirare l'aria di casa. Non che quei luoghi fossero sprovvisti di inquinamento, ma quello era un lieve fastidio che poteva essere sopportato di fronte all'immensità della vista della sfinge e delle imponenti piramidi dei faraoni. Ancora oggi, in epoca moderna, quei monumenti resistevano come simboli di quel popolo un tempo governato da antiche divinità della stessa stirpe a cui apparteneva il sommo Geb.
    Il ragazzo dalla carnagione pallida si protesse dai terrificanti raggi solari disfacendosi di giacca e cravatta, comprò in un negozio del posto un vestiario più pratico quanto fresco, che insomma si adattasse meglio al contesto in cui si stava per lanciare. Scelse una chiara camicia a maniche corte, abbinandoci dei pantaloncini grigio chiari che gli arrivavano fino alle ginocchia. Indossò dei comodi stivaletti alti da esploratore e si mise addosso una manto dotato di cappuccio dello stesso colore della sabbia. Finito di prepararsi, Fate pernottò in un hotel per riprendersi dalle fatiche del viaggio. La mattina seguente, consumò un breve pasto prima di dirigersi verso il luogo indicato dal suo collega Druj Nasu. Acquistò un cammello nel paese più vicino alla regione di Saqqar, per compiere l'ultimo tratto di strada.
    Equipaggiato di tutto punto, lo specter si avvicinò alla meta confondendosi con il resto dei turisti che di solito si recavano in quei luoghi. Tuttavia, si accorse ben presto di un'anomalia. La gente comune si trovò ad un certo punto restia a procedere oltre un certo punto, quasi vi fosse una forza invisibile che gli intimasse categoricamente di restare alla larga dalle rovine millenarie. Loro non si accorgevano di nulla, sembrava quasi fosse un qualcosa di assolutamente naturale giungere fino a li e accontentarsi di vedere i resti da molto lontano. Perfino l'animale che trasportava stoicamente Fate sotto il Sole cocente, sembrava improvvisamente impuntarsi nel non voler avanzare. Nonostante i diversi tentativi provati dal dio per forzare il cammello, non poté fare altro che incollarsi sulle spalle il proprio Pandora Box e fare da solo.

    § Da qui in poi si inizia veramente la missione. §

    Comprendendo che ora avrebbe varcato la linea perimetrale immaginaria che determinava il suo ingresso nell'area nemica, Fate cominciò ad usare maggiore prudenza. Percorse il successivo tragitto con tutti i propri sensi in allerta, cercando al tempo stesso di restare sempre "riparato" tra i radi affioramenti rocciosi disseminati fra le dune di sabbia. La cappa del medesimo colore del deserto, avrebbe finito per aiutarlo in tal senso, ma non poteva affidarsi completamente ad esso. Lo specter della Terra Obbligata non sapeva ancora quali difese e guardiani si sarebbe trovato davanti, ma giunse a circa trecento metri di distanza dall'obiettivo con una certa facilità. Forse il "Re delle Tombe" non voleva dare troppo nell'occhio e aveva posizionato i suoi fedelissimi seguaci solo nelle vicinanze della struttura.
    Il complesso funerario dedicato a Pepi II si ergeva in punto più elevato rispetto a quello da cui provenienza il giovane dai capelli bianchi. Questi sarebbe rimasto davvero troppo esposto continuando l'avanzata rettilinea, così l'ex dio egiziano pensò di fare un giro molto largo, sfruttando la copertura fornita dalla costruzione eretta in favore di Shepseskaf. Si rilevò una buona idea nella pratica, almeno finché il guerriero avernale non arrivò ad affacciarsi nuovamente in prossimità del suo traguardo originario. Fate strisciò silenziosamente lungo la parete di roccia e vide due uomini fare la ronda nei dintorni. Tuttavia, vi era qualcosa di strano in loro. Lo specter indugiò per poter comprendere meglio la situazione e ottenere altre preziose informazioni.
    I visi di costoro sembravano piegati in un'espressione così truce e crudele da sembrare posseduti da qualcosa... e non doveva affatto trattarsi di una "forza benevola". I loro abiti ricordavano le antiche vesti dei soldati egiziani ai tempi dei faraoni, disponevano inoltre di un copricapo leggero fatto di tela e una semplice armatura di cuoio rinforzato con lamine di bronzo. Portavano dietro la schiena uno scudo rettangolare rivestito con pelle di ippopotamo e per arma una spada dalla lama ricurva. Un equipaggiamento che farebbe sorridere in tempi moderni, se non fosse per il fatto che i Khopesh emanavano un'aura abbastanza pericolosa. Fate non dubitava del fatto che non fossero strumenti da guerra "comuni", ma concepiti in modo da poter arrecare danno perfino a gente del suo calibro.
    In sostanza, per il ragazzo dalla carnagione pallida vi erano due opzioni praticabili: sbarazzarsi delle guardie con un unico colpo secco o evitarle completamente. Dato che si trovava nel punto più esterno delle rete di sorveglianza, lo specter pensò che la soluzione migliore fosse di liquidare i due brutti ceffi seduta stante per mezzo della sua tecnica denominata Funeral Desert. Trovandosi in un ambiente desertico, aveva tutto il fine materiale grigiastro necessario per portare avanti il suo scopo. Lembi di spessa sabbia si sollevarono per poi avvolgersi con rapidità attorno alle figure dei soldati, presi a tradimento alle spalle, occludendo la loro bocca così da non consentirgli di gridare un singolo avvertimento.
    Dopo averne stritolato a morte le membra, i cadaveri vennero logicamente sepolti sotto il livello del terreno, così da non lasciare alcuna prova a suo carico. Fate dovette ripetere questa stessa seccante procedura in altre due distinte occasioni, così da aprirsi con prudenza il cammino verso l'ingresso del complesso funerario di Pepi II. Silenzioso e rapido più di un serpente a sonagli quando si trattava di colpire, lo specter della Terra Obbligata dimostrava così la propria indiscutibile efficienza in un habitat a lui perfettamente congeniale. Rischiò ugualmente di farsi scoprire, quando una ronda sbucò improvvisamente da dietro un angolo. Eppure, schiacciandosi di istinto contro una parete e usando il Sand Control per creare una finta incrostrazione di materiale grigiastro a coprirlo, il combattente avernale riuscì a passare inosservato.

    § Sono infine arrivato in prossimità dell'ingresso principale. §

    Certo, il giovane dalla pelle diafana avrebbe potuto sbarazzarsi delle ultime quattro guardie in un duro confronto faccia a faccia, ma avrebbe corso troppi rischi di essere scoperto se avesse osato affrontarli tutti insieme. Fate non aveva la più pallida idea di quanti altri difensori ci fossero in agguato all'interno del grande complesso funerario, pronti a reagire al minimo cenno di intrusione nella loro base operativa. Non voleva pertanto correre l'azzardo di ritrovarsi contro un intero esercito di fanatici armati fino ai denti con strumenti antichi, ma capaci di sprigionare un'energia letale. Ricorse dunque ad un altro espediente per evitare di usare l'entrata frontale. Controllando meglio l'edificio, l'ex divinità egizia si accorse della presenza di una grande terrazza che si affacciava in direzione del fiume Nilo.
    Un bordo laterale di essa era posta a qualche metro sopra la sua testa e non sarebbe stato affatto complicato arrivarci sfruttando l'elemento di cui era sovrano indiscusso. Fate decise che era tempo di indossare la sua surplice d'ordinanza e seppellire l'ingombrante Pandora Box in un punto sicuro. Si rivestì nuovamente con il manto grigio posto sopra la corazza della Terra Obbligata, così da coprirla e non far risaltare la sua forte colorazione violacea... una tonalità di colore che altrimenti avrebbe finito con il dare troppo nell'occhio. Successivamente, l'albino creò alcuni gradini di sabbia solidificata sulla parete esterna della struttura del tempio, così da inerpicarsi su fino al suo obiettivo.
    Una volta che mise le mani sul robusto cornicione, fece leva su quest'ultimo per sporgere lievemente la testa oltre, verificando che la via fosse del tutto sgombra. Confutato ciò in una manciata di secondi, l'umano contenitore di uno spirito demoniaco millenario scavalcò rapidamente il bordo del terrazzo e si calò dall'altra parte con grande agilità. Non emise alcun suono durante questa fase. Le quattro guardie appostate nelle vicinanze dell'ingresso principale non si accorsero della presenza di un intruso. Tuttavia, era chiaro che i pericoli sarebbero aumentati esponezialmente da adesso in avanti. Fate era convinto che le risorse di questo fantomatico "Re delle Tombe" non si esaurissero solamente con l'utilizzo di quegli umani corrotti.




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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Rossa
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado IV]
    Status Cloth ☥ Integra
    Status Fisico ☥ Buono stato, leggero affanno
    Status Psicologico ☥ Guardingo

    Abilità Utilizzate

    Sand Control
    La natura di Geb (trattandosi di una ex divinità egizia) garantisce allo specter della Terra Obbligata di poter usufruire del suo intimo legame con la sabbia, manipolandola nella maniera che predilige e a seconda delle esigenze del caso. In assenza di quest’ultima, lo specter è pur sempre in grado di erodere la normale terra, pietra o roccia circostante fino al punto di ottenerne la quantità necessaria per il suo fabbisogno personale. Al limite, egli ne può ugualmente generare dal nulla tramite il proprio cosmo, seppur in modeste quantità e con un certo dispendio energetico. Grazie al fatto che la terra è un elemento largamente presente in natura, lo specter difficilmente si troverà a corto di sabbia per le sue tecniche. Il Geb può contare su solide difese fisiche o su mosse tese ad imprigionare i movimenti dell’avversario. La sabbia, inoltre, gli consente un maggiore gamma di variabili interessanti rispetto alla normale terra sia in attacco sia in difesa, spesso anche di tipologia micidiale.


    Tecniche Utilizzate

    Funeral Desert
    Lo specter di Geb leva una delle sue mani in avanti, trasmettendo impercettibili particelle di cosmo in direzione della sabbia presente sotto i piedi degli avversari. La fine sostanza grigiastra verrà manipolata in modo da tentare di avvolgere gli oppositori con uno spesso strato del medesimo materiale. L’effetto iniziale è dunque quello di cercare di immobilizzare i soggetti in questione, ma la tecnica non termina qui. Difatti, il caster chiuderà a pugno la mano prescelta per innescare la seconda fase della sua offensiva. Essa consiste nel provare ad esercitare una micidiale compressione nei corpi delle potenziali vittime con il chiaro intento di farli implodere. Non ha alcuna importanza se la sabbia riesce solo parzialmente a raggiungere il suo obiettivo; si trattasse anche di un singolo arto dell’avversario a venire intrappolato nella tecnica, questo correrebbe il serio rischio di venire distrutto per compressione. La protezione offerta dall’armatura del bersaglio non avrà la minima valenza se questi sarà "troppo debole" rispetto allo specter di Geb, visto che i fini granelli di sabbia potranno tranquillamente infilarsi attraverso le fessure esistenti in essa (nella giusta quantità necessaria) ed applicare direttamente la compressione sulle membra del nemico. Certo è che se una corazza risulta particolarmente fragile, la compressione può essere in grado di distruggerla assieme a colui che la indossa; altrimenti, continua ad infliggere danni spaventosi da stritolamento finché non ce ne disfa in qualche maniera. Infine, lo specter di Geb potrebbe semplicemente limitarsi a cercare di far morire per soffocamento un antagonista, ponendogli uno spesso strato di materia sabbiosa su bocca e naso.
    *Il caster può liberamente decidere di localizzare la compressione mediante sabbia su un determinato punto del corpo dell’avversario, anziché sul suo intero corpo.

     
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    *Il tragitto che conduce alla zona pubblica del tempio funerario è stranamente libera.
    Più ti avvicini alla piramide più percepisci una potente energia, che riconosci immediatamente essere qualcosa legato alla protezione e alla purificazione.
    Appena sei nel mezzo della Via Cerimoniale la sabbia attorno a te comincia a muoversi, come se qualcosa stesse "nuotando" al di sotto di essa. Molti sono i movimenti, quindi probabilmente molte sono le cose che stanno sotto la sabbia.
    Dopo qualche secondo nulla più si muove, fino a che sotto di te la terra comincia a cedere...*




    Tremors! XD
    Un mega vermone, lungo sei metri e largo uno vuole mangiarti. Se hai presente il film Tremors questi vermoni sono uguali a quelli del film. Sono molto veloci, non come un cavaliere.
    Descrivi pure in modo auto conclusivo come lo gestisci.
    Termina il post quando ti allontani per riprendere la via.



     
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    § Pensato §

    Fate agiva con il massimo della prudenza possibile, attendendosi di vedere vere e proprie schiere di guardiani preposti alla difesa della parte più interna del complesso funerario di Pepi II. Rimase dunque abbastanza deluso nell'attraversare il Tempio a Valle senza incorrere in grossi ostacoli di sorta. Possibile che le forze del "Re delle Tombe" si fossero già esaurite? Lo specter della Terra Obbligata rifiutava di crederci. Forse, egli era stato già scoperto dal suo nemico e quest'ultimo si stava preparando a tendergli un'imboscata in qualche punto più favorevole allo scopo, come ad esempio la struttura principale dove il margine di manovra si sarebbe di fatto ridotto a causa degli stretti cunicoli che erano li presenti in abbondanza.
    L'antica divinità egiziana della Terra percepiva intanto che più si avvicinava al proprio obiettivo, maggiore era l'energia di cui avvertiva distintamente l'esistenza. Lo sviluppato sesto senso del giovane dalla chioma bianca unita alla sua millenaria esperienza come spirito demoniaco gli suggerivano che il potente flusso energetico in questione, doveva avere una natura protettiva e di purificazione. Non aveva idea se tale manifestazione di poter avrebbe potuto arrecargli danno o meno, ma il suo scopo era appunto di investigare anche sulle attività del "Re delle Tombe", oltre che di sopprimerlo. Fate, seppur con circospezione, proseguì lungo la Via Cerimoniale, cercando di restare vicino alle colonne in rovina così da garantirsi un minimo di copertura.
    Il guerriero degli inferi giunse a circa metà del percorso, il quale lo avrebbe condotto verso il Tempio Funerario aperto al pubblico, quando si avvide di un'anomalia. Sembrava come se qualcosa o qualcuno, stesse viaggiando al di sotto del livello del terreno, attraversando la fine sostanza grigiastra con la medesima facilità con cui si poteva pensare di nuotare in mare aperto. A ben guardare i dintorni, gli occhi azzurri di lui avvistarono molteplici scie di sabbia sollevarsi, non una sola. Veniva dunque naturale pensare che vi fossero più entità ostili allo specter in procinto di attaccarlo. Non sapendo ancora con precisione il tipo di minaccia a cui stava per fare fronte, Fate credette erroneamente di restare fermo sul posto in attesa della potenziale prima mossa dei nemici.
    Il giovane dalla carnagione diafana ignorava che la vibrazione prodotta del suo semplice camminare fin li, aveva già rivelato la sua esatta posizione alle creature sotterranee. Non sapeva che uno di quei terribili vermi era in agguato, muovendosi con una rapidità tale e così in profondità da non essere percepito dalla vittima. Il furbo animale primordiale sfruttava inoltre le scie degli altri suoi compagni come fondamentale "distrazione". Solo quando lo spaventoso essere tentò di emergere con la testa verso l'alto, proprio sotto i piedi di Fate, quest'ultimo comprese la piena portata del pericolo. Istintivamente, appena sentì il terreno cedere, l'ex dio potenziò gli arti inferiori con il potere del cosmo per poi spiccare un grande balzo sopra una colonna spezzata.

    Se Geb fosse stato più lento di una frazione di secondo, sarebbe stata catturato dalle fauci di quel verme del deserto.

    Il combattente dell'averno fece questa schietta constatazione, lasciando che un lieve senso di timore affiorasse sul suo volto altrimenti inespressivo. Ora sapeva contro chi stava combattendo. Quelle infide sentinelle erano l'ideale per preservare l'incolumità del complesso funerario ad opera di eventuali intrusi poco graditi. Non avrebbero dimostrato alcuna pietà o compassione, si sarebbero letteralmente cibati delle membra dello specter della Terra Obbligata senza lasciarne la più piccola testimonianza. Tuttavia, anche quegli esseri spaventosi provenienti direttamente dall'era preistorica, disponevano di un evidente punto debole. Essendo dei vermi, essi non "vedevano mediante l'uso di occhi", ma sfruttavano le vibrazioni prodotte sul terreno per comprendere come muoversi ed attaccare il loro prossimo pasto.
    Se Fate avesse raggiunto il Tempio Funerario aperto al pubblico, quei "biscioni troppo cresciuti" non sarebbero stati in grado di inseguirlo fin li, poiché incapaci di farsi strada nella dura pietra di cui era composta la struttura a cui facevano solennemente la guardia. Restava dunque da chiedersi se loro fossero più veloci di un cavaliere capace di raggiungere il "mach 5". Cosa del tutto improbabile... ma questo avrebbe significato allertare altri eventuali avversari in grado di percepire l'energia delle stelle del giovane dalla chioma bianca. Era un bel problema, anche perché la colonna su cui si era appollaiato il combattente degli inferi, non sarebbe rimasto ancora a lungo in piedi. I vermi del deserto giravano intorno alla preda in paziente attesa, scavando lentamente le fondamenta quel "punto di salvataggio".
    Era evidente che la colonna sarebbe finita per crollare da un momento all'altro ed il pasto delle creature sarebbe stato servito loro su di un piatto d'argento di conseguenza. Il manipolatore della sabbia doveva agire per tempo quanto in modo efficace. Fate studiò rapidamente una soluzione, provando a "smuovere" la fine sostanza grigiastra con i suoi incredibili poteri cosmici, indurirla tra sue mani e lanciarla in diverse direzioni. Si accorse che quei predatori accorrevano come tanti dannati avvoltoi non appena riuscivano a percepire delle deboli vibrazioni sul terreno. Durante l'emersione fulminea di questi esseri, lo specter aveva perfino provato invano a trafiggerne la testa con delle lame di sabbia, ma si accorse con una certa delusione che gli arrecava ben poco danno, poiché protetti dal loro habitat naturale.
    I vermi, capendo di essere stati ingannati, ritornavano prontamente vicino alla colonna a caccia di carne tenera e succulenta per le loro raccapriccianti mandibole. Le informazioni ottenute da questi test, permise ugualmente al guardiano della settima prigione avernale di studiare una strategia efficace. Se era vero che quei "biscioni troppo cresciuti" erano protetti da strati e strati sabbia che gli faceva da manto protettivo, era anche vero che quello era l'elemento dominato dal loro avversario. Fate aveva calcolato che la maggior parte di quelle bestie del deserto si erano imprudentemente avvicinate entro i trenta metri di raggio circa di cui aveva bisogno. Il ragazzo saltò in seguito verso la superficie del terreno, concentrando una grossa parte di energia delle stelle in ambo i propri arti superiori. Diede dunque vita ad un variante di una sua utilissima tecnica segreta.

    Funeral Desert

    L'ex divinità dell'antico Egitto aveva esercitato una prorompente compressione di una vasta porzione di terreno sabbioso. I vermi che si trovavano entro l'area d'effetto di quella spietata offensiva, si ritrovarono con le proprie viscere implose senza appello. Per quanto la lunghezza dei loro corpi potesse raggiungere la bellezza di sei metri, finirono per fare ugualmente una brutta fine. La violenta vibrazione prodotta da quella improvvisa compressione della terra, generò un boato che fece spaventare le restanti creature. Queste corsero disperatamente quanto più lontano e velocemente potessero mai fare. Si sentivano perfino i loro orribili richiami durante questa fase. Tuttavia, era stata conquistata solo una vittoria temporanea da parte del seguace di Hades. Presto i superstiti sarebbero tornati alla carica più incattiviti che mai.
    Fate si sbrigò quindi ad approfittare della situazione e raggiungere l'altra estremità della Via Cerimoniale, così da sfuggire dalle grinfie di quelle infide entità primordiali del deserto. Una volta posto al sicuro sulla solida pietra antecedente il Tempio Funerario aperto al pubblico, il giovane dalla slanciata corporatura fisica ebbe l'opportunità di rifiatare per un breve momento. A causa del repentino rilascio di cosmo violaceo che aveva dovuto compiere per manifestare la sua stupefacente tecnica segreta, lo specter della Terra Obbligata temeva inoltre di aver dato troppo nell'occhio, seppur si trovasse ancora piuttosto distante dall'obiettivo vero e proprio: ossia la tomba di Pepi II. Restò guardingo, avanzando lentamente verso la struttura che proiettava la sua imponente ombra su di lui. Il giovane si chiese quali altri guardiani e trabocchetti lo attendessero al varco.

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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Rossa
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado IV]
    Status Cloth ☥ Integra
    Status Fisico ☥ Affaticato, cerca di recuperare un poco di fiato
    Status Psicologico ☥ Guardingo

    Abilità Utilizzate

    Sand Control
    La natura di Geb (trattandosi di una ex divinità egizia) garantisce allo specter della Terra Obbligata di poter usufruire del suo intimo legame con la sabbia, manipolandola nella maniera che predilige e a seconda delle esigenze del caso. In assenza di quest’ultima, lo specter è pur sempre in grado di erodere la normale terra, pietra o roccia circostante fino al punto di ottenerne la quantità necessaria per il suo fabbisogno personale. Al limite, egli ne può ugualmente generare dal nulla tramite il proprio cosmo, seppur in modeste quantità e con un certo dispendio energetico. Grazie al fatto che la terra è un elemento largamente presente in natura, lo specter difficilmente si troverà a corto di sabbia per le sue tecniche. Il Geb può contare su solide difese fisiche o su mosse tese ad imprigionare i movimenti dell’avversario. La sabbia, inoltre, gli consente un maggiore gamma di variabili interessanti rispetto alla normale terra sia in attacco sia in difesa, spesso anche di tipologia micidiale.


    Tecniche Utilizzate

    Funeral Desert (usata una variante su ampia scala)
    Lo specter di Geb leva una delle sue mani in avanti, trasmettendo impercettibili particelle di cosmo in direzione della sabbia presente sotto i piedi degli avversari. La fine sostanza grigiastra verrà manipolata in modo da tentare di avvolgere gli oppositori con uno spesso strato del medesimo materiale. L’effetto iniziale è dunque quello di cercare di immobilizzare i soggetti in questione, ma la tecnica non termina qui. Difatti, il caster chiuderà a pugno la mano prescelta per innescare la seconda fase della sua offensiva. Essa consiste nel provare ad esercitare una micidiale compressione nei corpi delle potenziali vittime con il chiaro intento di farli implodere. Non ha alcuna importanza se la sabbia riesce solo parzialmente a raggiungere il suo obiettivo; si trattasse anche di un singolo arto dell’avversario a venire intrappolato nella tecnica, questo correrebbe il serio rischio di venire distrutto per compressione. La protezione offerta dall’armatura del bersaglio non avrà la minima valenza se questi sarà "troppo debole" rispetto allo specter di Geb, visto che i fini granelli di sabbia potranno tranquillamente infilarsi attraverso le fessure esistenti in essa (nella giusta quantità necessaria) ed applicare direttamente la compressione sulle membra del nemico. Certo è che se una corazza risulta particolarmente fragile, la compressione può essere in grado di distruggerla assieme a colui che la indossa; altrimenti, continua ad infliggere danni spaventosi da stritolamento finché non ce ne disfa in qualche maniera. Infine, lo specter di Geb potrebbe semplicemente limitarsi a cercare di far morire per soffocamento un antagonista, ponendogli uno spesso strato di materia sabbiosa su bocca e naso.
    *Il caster può liberamente decidere di localizzare la compressione mediante sabbia su un determinato punto del corpo dell’avversario, anziché sul suo intero corpo.



    Edited by ShinAnslasax - 9/2/2013, 10:41
     
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    *Il Tempio funerario esterno sembra privo di guardia e di vita. Poi d'un tratto le torce sulle colonne, prima spente, prendono vita e le loro fiamme si innalzano fino ad assumere una forma antropomorfa.
    Dove dovrebbe esserci la testa il fuoco si addensa di più prendendo l'aspetto di un teschio.
    Cinque di queste creature si lanciano verso di te come dardi fiammanti, le restanti due si muovono verso l'interno della piramide, probabilmente per annunciare il tuo arrivo.*




    Sono 7 elementali di fuoco, descrivi come gestisci la situazione. Gli elementali sono potenti, non come te ma tutti assieme potrebbero sopraffarti.



     
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    § Pensato §

    L'albino si mosse cautamente all'interno del Tempio Funerario aperto al pubblico non riscontrando alcuna trappola o resistenza di sorta atta ad impedirglielo. Tuttavia, l'ex divinità egizia diffidava a ragione delle situazioni apparentemente "troppo facili". I predatori del deserto incontrati in precedenza erano stati una chiara dimostrazione in tal senso, quindi Fate si curava principalmente di non farsi cogliere impreparato da un eventuale attacco a sorpresa. I suoi cattivi presagi si rivelarono corretti quando raggiunse il centro della grande struttura. Il buio di quell'ambiente non era stato rischiarato dalla luce delle torce, le quali erano state accuratamente disposte ad intervalli regolari tramite dei ganci affissi alle pareti proprio con questo fine. Non che tale situazione fosse un grosso problema per un guerriero abituato alle fitte tenebre presenti nel Duat. Ogni cosa però, fu destinata a cambiare in quel preciso frangente.
    Solo adesso, le sette torce presenti nell'ampio salone sorretto da altrettante colonne di pietra si accesero con un guizzo fiammeggiante che allertò tutti i sensi di cui era munito lo specter della Terra Obbligata. Quel fuoco non dava l'impressione di essere naturale, anzi... prendeva via via sempre più vigore, arrivando perfino a lambire il soffitto con la sua potente essenza. Fate avvertiva un nucleo vitale in ognuna di quelle ardenti manifestazioni, doveva dunque trattarsi dei guardiani preposti alla difesa di questa zona del complesso funerario di Pepi II. Passò qualche secondo appena e le fiamme si trasfigurarono difatti in creature umanoidi semi-materiali. I loro teschi avvolti dal fuoco dava loro un tocco inquietante. Niente che potesse comunque sia impressionare una ex divinità egizia convertita a spirito demoniaco. Geb era un'entità sovrannaturale che calcava il mondo ormai da millenni, ne aveva viste di mostruosità.

    § Sembrano degli avversari ostici, dovrò prestare maggiormente attenzione. §

    Il giovane dalla carnagione pallida doveva affrontare contemporaneamente sette avversari di un certo calibro. Il grado di sfida era di certo superiore ai precedenti, ma non impossibile per le svariate risorse in possesso del guardiano della settima prigione infernale. Eppure, quando si avvide che due delle creature fiammeggianti si stavano sottraendo dalla lotta imminente per tentare di fuggire verso la parte più interna del complesso funerario, Fate temette seriamente che il suo piano di passare inosservato potesse di fatto fallire. Non doveva assolutamente consentirlo. Nel frattempo, gli altri cinque elementali del fuoco si scagliarono all'unisono verso l'opponente con il chiaro fine di sistemarlo o, quantomeno, per coprire la ritirata dei loro compagni. C'era poco tempo per intervenire e non sarebbe stato possibile senza essere disposti a compiere un “piccolo sacrificio”.
    Il combattente dell'averno prese rapidamente atto della situazione, decidendo di bloccare i fuggiaschi come azione prioritaria. Fate estese dunque ambo le sue braccia in avanti con i diti indici puntati in direzione delle due creature fiammeggianti più distanti, le quali gli stavano dando le spalle per correre ad avvertire gli altri difensori della presenza di un intruso nella necropoli. Concentrando il proprio cosmo violaceo su quelle estremità, lo specter finì con l'emettere da esse due distinti raggi evanescenti di energia spirituale che colsero i rispettivi bersagli. Quest'ultimi subirono la maledizione denominata Soul Trapped che aveva effetto diretto sul loro nucleo vitale, generando delle catene eteree in grado di immobilizzarli al suolo e stroncando così sul nascere il loro patetico tentativo di fuga. Non se ne sarebbero liberati tanto presto, di questo l'ex dio egizio ne era convinto.
    Tuttavia, Fate dovette pagare cara questa azione, visto che permise ai restanti elementali di fuoco di gettarsi liberamente contro di lui ed ottenere pertanto un attacco gratuito. Non si fecero di certo pregare. Il più rapido degli antagonisti si scagliò di peso sullo specter... si poteva paragonare ad una palla di cannone composta di fuoco e fiamme. L'impatto fu tremendo, colse il guerriero avernale in pieno stomaco e lo proiettò con violenza contro una colonna posta dietro di lui, finendo spiaccicato dolorosamente contro di essa. Se non fosse stata per la protezione della surplice, a quest'ora l'albino si sarebbe ritrovato con tutte le ossa rotte, oltre che arso vivo in maniera orribile. Invece se l'era cavata con un paio di costole incrinate e un rivolo di sangue che gli usciva da un angolo della bocca. L'ex divinità egizia si asciugò con il dorso della mano mancina, rialzando stoicamente in piedi sulle proprie gambe malferme.
    Il suo viso non esprimeva né rabbia né eccessiva sofferenza fisica. Questo lo rendeva particolarmente spaventoso, perché un dio difficilmente dimenticava un affronto subito e men che meno era parsimonioso nel vendicarsi di coloro che avevano osato ferirlo. Questa era anche il caso di Geb, un'entità che aveva la peculiarità di emettere giudizio sulle anime dei trapassati, dispensando loro la giusta punizione per i crimini commessi in vita. Se vi era stato un cambiamento in Fate, gli elementali di fuoco non se ne accorsero minimamente. Condussero il resto della loro strategia con calma; circondarono l'intruso, pensandolo ottimisticamente parlando in aperta difficoltà. Stolti che non erano altro. Gli occhi celesti del ragazzo si erano leggermente socchiusi, parevano scintillare sinistramente, mentre all'interno di quell'involucro mortale si accumulava una grande quantità di energia delle stelle sul punto di collassare.

    Giudizio di Geb, cogli questi eretici e rimandali nell'oblio dal quale sono venuti.

    Il tono di voce dell'umano era molto basso e profondo, tuttavia assumeva picchi di tale solennità intrinseca che non poteva essere equiparabili nemmeno da un antico faraone dell'Egitto. Quando gli elementali delle fiamme si accorsero dell'errore di valutazione, era già troppo tardi per rimediare. I cinque vennero investiti da una detonazione cosmica ad area così violenta quanto prorompente, che finirono spazzati via in modo perfino peggiore di quanto era stato riservato in precedenza al giovane dalla corta chioma bianca. Due di essi erano stati conciati così male dalla Dark Outbreak di Fate, che non riuscirono più ad alzarsi in piedi. Fu subito dato loro il colpo di grazia da un implacabile guardiano degli inferi, mediante un raggio di energia purpurea che disintegrò il loro nucleo vitale già ampiamente debilitato.
    Comprendendo bene che non sarebbero più riusciti a fuggire, le creature incatenate non provarono più a sottrarsi dalla pugna, preferendo assistere i compagni superstiti in battaglia. I cinque avversari avrebbero sicuramente attuato un altro tipo di strategia ed infatti così fu. Gli esseri semi-incorporei circondarono ugualmente lo specter della Terra Obbligata, ma si tennero saggiamente ad una distanza maggiore, così da tentare di bombardare l'intruso con le loro tecniche a medio-lunga distanza. Palle di fuoco e raggi incendiari piovvero su Fate con un ritmo serrato. Si sollevò un cospicuo polverone di fine sabbia grigiastra che in pochi secondi occultò la visuale degli elementali. Questi persistettero nella loro offensiva ancora per un po' prima di dare il definitivo segnale di “cessata il fuoco”.
    Le creature fiammeggianti attesero che la materia grigiastra si depositasse nuovamente al suolo. Avrebbero verificato con impazienza le conseguenze dei loro intensi sforzi bellici. Gli elementali erano sicuri di non avere mancato il bersaglio, così come di non avergli dato lo spazio necessario per eludere il loro sbarramento serrato. Tuttavia, ignoravano il fatto che l'astuto specter si era protetto all'ultimo istante con la sua fidata Absolute Defense, una barriera composta da cosmo e sabbia, la quale proteggeva con grande efficacia il corpo mortale dell'antico dio egizio dagli attacchi provenienti da ogni possibile direzione. Non avvenne solo questo. Nel frattempo che vi era stata la "pausa", Fate si era mosso silenziosamente verso uno degli antagonisti e gli aveva spaccato il nucleo vitale con un diretto destro ricolmo di energia cosmica. Ne sapeva l'ubicazione, perché la sottile sostanza grigiastra era stata impregnata della sua energia cosmica. Quest'ultima gli rivelava con un certo margine di errore una "massa estranea" sita all'interno della sua area d'azione (che continua ad essere all'incirca di trenta metri). Ancora più significativo, queste entità semi-solide emanavano luce oltre che calore.
    Stando così le cose, fu abbastanza facile per il sottoposto di Hades sparare un raggio di energia purpurea in direzione di un secondo antagonista incrinandogli il teschio ardente, prima che gli altri avversari rimasti fossero in grado di reagire. Tre elementali del fuoco si schierarono a fronteggiare corpo a corpo il guardiano della settima prigione avernale, convinti nel non voler concedere più alcuna libertà d'azione all’estraneo. Tenendolo costantemente sotto serrato attacco combinato, ottennero di precludergli la capacità di eseguire un'altra esplosione a vasto raggio d'azione. Le ferite riportate nell'impatto contro il primo mostro fiammeggiante, costrinse Fate a digrignare i denti per resistere al dolore fisico che gli era stato inflitto. Diverse volte le creature fiammeggianti riuscirono a portare a segno qualche attacco, che però si infrangeva sulla resistente surplice, annerendola.

    Elementali di fuoco: * Versi strani *

    I mostri si sentirono più fiduciosi e quindi incentivati ad incalzare l'altro. Vennero supportati nella loro frenetica offensiva anche dal quarto membro (quello con il teschio gravemente danneggiato). Essi cambiarono nuovamente tattica, generando spade o lamine di fuoco per cercare di avere ragione dell'armatura del cavaliere degli inferi. Mirarono anche ai punti scoperti della corazza della Terra Obbligata, ma Fate era piuttosto abile a proteggerli, riportando ferite o bruciature di poco conto. Ad un certo punto, cogliendo un'apertura, con un calcio acrobatico potenziato dal cosmo, il ragazzo dalla pelle diafana schiantò una volta per tutte il teschio dell'elementale gravemente ferito. Questo finì inevitabilmente con il dissolversi come neve al sole. Emise un ultimo verso di agonia, ultima testimonianza della sua esistenza a questo mondo. Riatterrando pesantemente sul pavimento di pietra con le mani, lo specter ne approfittò per trasmettervi una cospicua quantità di energia delle stelle.

    Dark Geyser...

    Colonne verticali di cosmo purpureo si innalzarono prepotentemente verso il soffitto, travolgendo gli esterrefatti avversari presi in contropiede. Fate aveva trovato quella frazione di secondo necessaria per eseguire una delle sue tecniche segrete, anche se in maniera imperfetta. Il risultato fu comunque sufficiente per annientare due degli elementali, mentre il terzo era stato preso solamente di striscio ed aveva quindi ottenuto la ghiotta possibilità di piantare la sua spada fiammeggiante sulla spalla sinistra dell'ex divinità egizia. Quest'ultimo, con una scarica di adrenalina e di rabbia improvvisa, tirò un fendente orizzontale con il taglio della mano destra impregnata di cosmo, decapitando l'elementale. Il suo teschio cadde rumorosamente a terra con un tonfo sordo, rotolando poi diverse volte sulla dura pavimentazione di pietra di cui era composto il tempio. Finì in minuscole briciole sotto il tacco degli stivali metallici dello specter, mentre il resto del corpo ardente di quell'essere si dissolse nell'aria come era stato per i suoi predecessori.

    E' stata una difficile lotta per Geb.

    Fate si sostenne la spalla trafitta con la mano destrosa, che pur facendogli un male atroce, non presentava fortunatamente alcuna perdita di sangue. Dopotutto, l'arma del suo antagonista aveva subito cauterizzato la ferita prima di scomparire anch'essa nel nulla. Il guardiano della settima prigione avernale si concesse un breve momento per riposare, trascinandosi verso un angolo della struttura dove non sarebbe stato immediatamente visibile. C'era sempre da considerare la disgraziata eventualità che a breve arrivassero dei rinforzi mandati dal "Re delle Tombe" per finire l'opera degli elementali; perché probabilmente la lotta era stata troppo rumorosa in questa circostanza. L’albino non aveva più il suo mantello del colore del deserto, finita in cenere all’inizio del combattimento con le sette entità fiammeggianti.



    Passò qualche minuto senza che succedesse nulla. Ripreso fiato a sufficienza e pensando che fosse poco propizio restare troppo a lungo nel medesimo posto, lo specter della Terra Obbligata si decise ad avanzare ulteriormente verso la parte più profonda del vero Tempio Funerario di Pepi II. Quali altri subdoli pericoli lo attendevano al varco?


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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Rossa
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado IV]
    Status Cloth ☥ Ammaccamento all'altezza della bocca dello stomaco. Perforata all'altezza della spalla sinistra. Annerita e graffiata in diversi punti
    Status Fisico ☥ Decisamente affaticato. Due costole incrinate. Spalla sinistra dolorante.
    Status Psicologico ☥ Attento, ma mostra primi segnali di stanchezza.

    Abilità Utilizzate

    Sand Control
    La natura di Geb (trattandosi di una ex divinità egizia) garantisce allo specter della Terra Obbligata di poter usufruire del suo intimo legame con la sabbia, manipolandola nella maniera che predilige e a seconda delle esigenze del caso. In assenza di quest’ultima, lo specter è pur sempre in grado di erodere la normale terra, pietra o roccia circostante fino al punto di ottenerne la quantità necessaria per il suo fabbisogno personale. Al limite, egli ne può ugualmente generare dal nulla tramite il proprio cosmo, seppur in modeste quantità e con un certo dispendio energetico. Grazie al fatto che la terra è un elemento largamente presente in natura, lo specter difficilmente si troverà a corto di sabbia per le sue tecniche. Il Geb può contare su solide difese fisiche o su mosse tese ad imprigionare i movimenti dell’avversario. La sabbia, inoltre, gli consente un maggiore gamma di variabili interessanti rispetto alla normale terra sia in attacco sia in difesa, spesso anche di tipologia micidiale.


    Tecniche Utilizzate ☥ (diverse durante tutto il combattimento)



    Edited by ShinAnslasax - 25/3/2013, 10:33
     
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    *L'aria inizia a muoversi attorno a te, fino a diventare più densa. L'ambiente attorno a te muta istantaneamente, lasciandoti un profondo senso di nausea.
    Ciò che ti circonda è una sala buia, dai confini indefiniti.
    Al suo centro vi sono quattro sfere, che rapidamente riconosci rappresentare i quattro elementi.
    Quattro individui, vestiti di bianco e adornati da una pesante collana raffigurante un sole in pietra d'ossidiana, hanno le mani puntante ognuno verso un globo.
    Percepisci l'energia fluire dai celebranti alle sfere e tra le sfere noti una considerevole forza.*

    Così un falso dio si è infine mostrato. Manchi solo tu... il fatto che tu sia incarnato rende tutto più facile.

    *Senti una voce dietro di te e ti accorgi di essere in ginocchio e con gli arti bloccati da una forza invisibile.
    Se ruoti il collo noti un'altro individuo vestito di bianco, con alcuni paramenti simili ad un'armatura. Gli altri quattro han volti coperti da cappucci, questo ha il volto scoperto. La carnagione è scura, è calvo e gli occhi sono completamente neri e ai loro lati partono evidenti venature che fanno colare un denso liquido nero.

    Solleva il pugnale ed è pronto a calarlo su di te...*




    Bon, gestiamo la cosa come un duello. Sei bloccato da una morsa cinetica generata da un'energia paragonabile alla tua e stai per essere pugnalato alla schiena...



     
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    Parlato
    § Pensato §

    Fate stava dunque procedendo in direzione della parte più interna del Tempio Funerario dedicato al faraone Pepi II. In tale locazione, egli supponeva di scovare il fantomatico "Re delle Tombe" e il suo ultimo baluardo difensivo. Pertanto, lo specter della Terra Obbligata avanzava con il massimo della cautela, un passo dopo l'altro, cercando di non emettere il benché minimo rumore con la propria surplice d'ordinanza. Come espediente aggiuntivo, il giovane albino cercava la copertura offerta delle grandi colonne di pietra, in modo da non essere facilmente avvistato. Era una specialità tipica degli appartenenti alla casta infernale, quella di sembrare sfuggevoli come neri fantasmi e attaccare a sorpresa i propri avversari, prima che avessero il tempo di ribattere.
    Mano a mano che il guardiano della settima prigione avernale si inoltrava in territorio nemico, l'aria sembrava farsi sempre più densa e pesante. Era come se nell'oscurità di quella millenaria struttura piramidale, vi fosse qualcosa o qualcuno di "vivo" in silenziosa attesa. Ciò avrebbe potuto indurre una sensazione di genuino terrore in un normale essere umano, perché perfino la stessa ex divinità egizia si sentiva colta da un leggero malessere. Respirare era un atto difficile, specie nelle sue condizioni attuali, ma non si perse d'animo. La determinazione interiore di Fate nello sventare i subdoli piani del "Re delle Tombe", risultava essere anche più forte del cosmo di cui era attualmente detentore. Nel frattempo, l'ambiente circostante parve mutare di fronte agli occhi del mortale dai capelli bianchi.
    Se prima le tenebre che avvolgevano la parte interna del Tempo Funerario parevano essere "normali", ora il buio aveva preso il sopravvento sull'acuto senso della vista dello specter. Quest'ultimo non era più nelle condizioni di scorgere i confini più lontani dell'edificio, nonostante fosse in qualche maniera avvezzo a fendere le tenebre a causa della sua doppia natura di divinità giudicatrice di anime nella Duat e di sottoposto di combattente degli inferi. Un evento che destava ulteriore perplessità nel sottoposto del divino Hades. Stava pensando di essere quasi arrivato alla meta designata... e così effettivamente fu. La sala in cui era giunto Fate era vasta. Pareva adatta per contenere un enorme esercito, ma si percepiva la presenza di soli quattro individui.
    Fate si portò quanto più vicino gli fosse possibile, così da poter scorgere meglio quelle persone o creature che fossero, per poi cercare di ottenere maggiori informazioni sul loro conto. Per quanto ne sapesse lo specter, non doveva preoccuparsi della possibilità di imbattersi in gente comune, quindi poteva etichettare tutti come suoi potenziali nemici e sottoporli al suo impietoso giudizio. Il guardiano della settima prigione degli inferi si nascose dietro una delle colonne di pietra e, da quella posizione sicura, scrutò verso il centro dello sconfinato salone. Le glaciali pupille del recipiente umano, in cui era contenuto lo spirito demoniaco di Geb, si dilatarono per la sorpresa. Nemmeno uli poteva restare del tutto insensibile allo spettacolo che stava assistendo in quel frangente.
    Il combattente avernale poteva notare quattro persone abbigliate alla medesima stregua di monaci egizi. Le loro vesti erano semplici e candide, ma ognuno dei presenti indossava una pesante collana, la quale sembrava essere fatta in pregevole ossidiana. Vi era dunque un netto contrasto in termini di ricchezza fra le vesti e gli accessori sfoggiati dagli uomini. Il monile doveva rappresentare un qualche culto religioso di dimenticata memoria, difatti vi era raffigurato un Sole Nero (l'ex divinità non seppe risalire alla sua origine, per quanto avesse vissuto per millenni interi sulla Terra). Non potendo scorgere i lineamenti del viso degli sconosciuti, poiché adombrati al cappuccio sollevato sopra le loro teste, Fate si focalizzò su quanto stavano compiendo.
    A prima vista, i sacerdoti erano intenti ad eseguire un rituale di qualche tipo. Le mani di ogni individuo era indirizzato su di una diversa sfera, quindi anch'esse erano in numero complessivo di quattro. Ognuno dei globi pareva trarre una certa energia vitale dal monaco ad esso assegnato, rilucendo di un colore tuttavia dissimile l'uno dall'altro. Aguzzando meglio la vista, l'albino si accorse che dentro ogni sfera vorticava un elemento naturale: aria, fuoco, acqua, vento. Si chiese con una certa curiosità a cosa servisse tutta questa messinscena. Lo specter della Terra Obbligata si aspettava di essere spettatore di un rito sacrificale o l'evocazione di qualche entità oscura, ma non era ancora detta che così non fosse.
    Prima ancora di poter comprendere il segreto celato dietro le azioni dei quattro sacerdoti, un quinto individuo era riuscito a sorprendere alle spalle il giovane dalla carnagione pallida. Fate venne messo in ginocchio e successivamente bloccato da una forza invisibile di cui non aveva ben chiara l'origine. Suppose si trattasse di un potente potere telecinetico. Il seguace del Re dell'Oltretomba si sentiva frustrato per aver permesso a qualcuno di fregarlo in questa maniera, ma la sua collera venne stemperata dalle parole pronunciate con aperto divertimento da quel misterioso figuro. Di chiunque si trattasse, egli dava ad intendere di conoscere la vera identità di Fate. Peggio ancora di ciò, l'antica divinità che presiedeva sulla terra delle sabbie ai tempi dei potenti faraoni, poteva essere un importante ingranaggio per il successo del loro rituale, visto che era stato atteso con impazienza.
    Il soldato dell'Ade era dunque il sacrificio umano richiesto? Non poteva permettersi di morire così stupidamente. Doveva reagire e vanificare quel perfido rito prima che fosse troppo tardi. Le sfere stavano già accrescendo fin troppo la loro energia interna, presto avrebbero finito per superare il livello cosmico detenuto da Fate, chissà con quali orribili conseguenze. Il giovane albino raccolse immediatamente il proprio cosmo purpureo. Lo fece fluire con forza e determinazione attraverso le sue vene... fin dal primo momento in cui si sentii avvinto da quel potere invisibile che gli legava le membra. Non si accontentò, prese a espanderlo ancora e ancora, fino al punto di sentire l'energia delle stelle sul punto di collassare.
    Il nemico, di cui non poteva scorgere né il viso né l'aspetto esteriore in generale (in quanto posto direttamente alle sue spalle), era nel frattempo intento a calare il proprio pugnale sulla schiena di Fate. Il suo intento era assai chiaro, ma aveva fatto male i suoi calcoli. Per quanto avesse ottenuto un netto vantaggio, lo specter della Terra Obbligata reagì prontamente con il suo asso nella manica. Il cosmo violaceo accumulato dentro il suo corpo mortale, fuoriuscì in seguito da esso con forza brutale, creando una vera e propria detonazione a 360 gradi con epicentro il caster. Avendo eseguito la Dark Outbreak privilegiandone l'aspetto della rapidità d'esecuzione, l'ex divinità egizia compensò il tutto riducendone la potenza di emissione e, soprattutto, il raggio d'azione contenendolo a soli cinque metri alla sua persona.
    L'avversario era comunque troppo vicino a lui per poter intentare una qualche tipo di manovra evasiva di stampo tradizionale. Era auspicabile che non fosse in grado di sottrarsi dalla detonazione in corso d'opera. Fate, dal canto suo, avrebbe ottenuto anche lo scopo di spezzare il maleficio a cui era stato sottoposto dal pericoloso capo dei sacerdoti. Come ben era risaputo da ogni cavaliere degno di tale nome difatti, una netta espansione cosmica permetteva perfino ad un guerriero sprovvisto di proprietà telecinetiche, di contrastare qualcuno che se ne servisse per tenerlo immobilizzato. La regola universale del "chi più brucia il suo cosmo, otteneva la vittoria" veniva adeguatamente rispettata anche in questo specifico caso. C'era però un prezzo da pagare in cambio della libertà.
    Fate era stato sottoposto a dure prove durante la sua infiltrazione nel Tempio Interno di Pepi II. Aveva quasi raggiunto i suoi limiti fisici e cosmici. La detonazione ad area, per quanto contenuta, aveva di fatto aggravato il suo stato di debolezza complessiva. Se un prossimo scontro all'ultimo sangue si profilava all'orizzonte, l'albino doveva provvedere a concluderlo al più presto possibile. Ne sarebbe stato capace? Inoltre, vi era un misterioso rito da interrompere, quindi il combattente degli inferi doveva muoversi ed agire dosando al meglio le proprie risorse residue. Sempre ammesso che non desiderasse rimetterci le penne qui ed in maniera ignominiosa. Il giovane dalla carnagione diafana aveva uno scopo da realizzare, doveva stringere i denti, compiendo pure l'impossibile se necessario pur di poter andare avanti.


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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Rossa
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado IV]
    Status Cloth ☥ Ammaccamento all'altezza della bocca dello stomaco. Perforata all'altezza della spalla sinistra. Annerita e graffiata in diversi punti
    Status Fisico ☥ Decisamente affaticato. Due costole incrinate. Spalla sinistra dolorante.
    Status Psicologico ☥ Sfinito, ma stimolato dallo scontro.

    Abilità Utilizzate

    ///

    Tecniche Utilizzate

    Dark Outbreak (C-C/S)*
    Lo specter di Geb espande al limite il proprio cosmo, sollevando nel procedimento anche un certo quantitativo di sabbia grigia, fino a farlo collassare ed esplodere intorno a sé per diversi metri di distanza **, liberandolo anche da costrizioni fisiche/cosmiche/elementari di ogni tipo. Tutti i nemici che si trovassero nel raggio d’azione del caster, potrebbero essere investiti da una tremenda onda d’urto di natura cosmica e da affilate schegge di sabbia, finendo perfino per venirne sbalzati via. Questa immane deflagrazione infligge ingenti danni, maggiorati a seconda della vicinanza con l'epicentro dello scoppio, ossia lo specter di Geb stesso. Perfino il terreno medesimo viene devastato da tale tecnica potentissima, che oltre ad avere un'efficacia offensiva, è in grado di poter probabilmente contrastare gli attacchi che vi si infrangono addosso. Non è richiesto alcun gesto specifico per attivare questa tecnica.
    * L'attacco può svolgersi anche solo con la sua componente cosmica senza il minimo problema.
    ** Lo specter di Geb è in grado anche di contenere la portata della detonazione nel caso in cui voglia risparmiare preziose energie cosmiche.



    Edited by ShinAnslasax - 25/3/2013, 13:08
     
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    *Il rituale prosegue come se nulla fosse successo, mentre il tuo avversario è sbalzato all'indietro dalla tua azione.
    Tossisce leggermente, poi mosso da una forza invisibile si rialza, rimanendo sollevato dal suolo di qualche centimetro.*

    Eclissati.

    *Solleva le mani ed inizi a sentire la roccia rompersi. Una decina di grossi massi, larghi circa un metro, si sollevano ed iniziano a roteare attorno al sacerdote.
    Dopo pochi istanti i massi prendono fuoco e si scagliano verso di te a velocità inaudita.*




    A te :zizi:



     
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    CITAZIONE
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    Narrazione
    Parlato
    § Pensato §

    Una cruenta battaglia ebbe inizio nella parte più interna del Tempio Funerario dedicato a Pepi II. Da una parte vi era il campione di Hades, dall'altro vi era un potente sacerdote dall'identità sconosciuta. Se quest'ultimo fosse il fantomatico "Re delle Tombe" in persona o meno, faceva ben poca differenza. Fate doveva necessariamente sconfiggerlo in tempi brevi, ne andava della sua stessa sopravvivenza. Il primo attacco del nemico, venne sventato dalla rapidità di riflessi del guardiano della settima prigione avernale. La circoscritta detonazione ad area del giovane albino, o meglio la sua espansione improvvisa di cosmo, gli aveva consentito di sottrarsi dal giogo di una morsa cinetica invisibile con il quale era stato vigliaccamente avvinto in precedenza. L'esplosione di energia purpurea fece il resto, colpendo e respingendo contemporaneamente l'avversario, prima che questi avesse avuto l'opportunità di affondare il proprio pugnale nelle carni del cavaliere degli inferi.
    Ora l'ex divinità egiziana poteva rendersi conto di chi era l'antagonista. Aveva le sembianze di un altro sacerdote, ma a differenze di quelli che fornivano potere alle quattro sfere elementali site nel centro della sala, era bardato da una robusta armatura. Quest'ultima risaltava ora all'occhio del manipolatore della sabbia, perchè le vesti bianche da celebrante che la nascondevano fino a poco tempo fa, risultavano essere state in buona parte stracciate dalla Dark Outbreak. L'individuo che stava affrontando Fate era a volto scoperto. Egli possedeva una carnagione scura, tipica degli abitanti di questa parte del mondo. Inoltre era completamente calvo e con occhi neri come la pece. Tuttavia, ciò che fece effettivamente storcere il naso al combattente avernale, furono i liquidi scuri che colavano dalle venature pronunciate presenti sul viso di questa persona. Qualcosa di "non umano" pareva esercitare la sua influenza sul corpo di costui.
    Fate respirava con affanno la pesante aria stantia di questo luogo chiuso. Aveva consumato molte delle sue risorse, ma aveva riguadagnato una posizione di guardia ed una certa distanza di sicurezza dal suo antagonista. Lo vide... e si accorse immediatamente che le sue reazioni avevano una connotazione anormale per un comune essere umano. Il sacerdote aveva incassato l'attacco deflagrante dello specter della Terra Obbligata, eppure si rimise in piedi senza troppe difficoltà. Aveva perso la propria arma, ma evidentemente non gli serviva per portare avanti nuove e più problematiche offensive. Se ne stava sollevato a pochi centimetri da terra, animato da una qualche energia sovrannaturale. Nel frattempo, nonostante il caos che si stava consumando nella grande camera mortuaria, gli altri quattro monaci parevano non essersi accorti di niente
    La loro concentrazione mentale era davvero così incredibilmente profonda? O la loro missione gli imponeva di dare la massima precedenza a quel che stavano compiendo, piuttosto che aiutare il compagno nell'aver ragione dell'intruso? Qual'era la verità?

    § Non sarà che... §

    Il ragazzo dal fisico slanciato osservava con la coda dell'occhio dietro di sé, facendosi cogliere da un'improvvisa illuminazione. Si chiese se il suo inquietante pensiero fosse corretto o meno. Non poteva far altro che fare un tentativo pratico a riguardo, quindi cercò di arretrare di qualche passo in direzione dei quattro monaci, mentre teneva sotto stretta osservazione le mosse del suo principale antagonista. Quest'ultimo, intanto, lo assalì con una tecnica segreta vera e propria. Fate spalancò i propri freddi occhi celesti, restio a credere a ciò che stava accadendo. Enormi massi vennero strappati a forza dal pavimento di pietra del tempio, quale meravigliosa dimostrazione di un potere cinetico senza uguali. Le dieci rocce presero a roteare intorno alla figura del loro manipolatore, quasi si trattasse di un numero di stregoneria di alto livello. Ogni singolo masso prese fuoco, per poi venire scagliati contemporaneamente in direzione del campione di Hades.
    L'albino aveva di certo compreso il pericolo a cui stava per andare incontro, sarebbe stato un dato di fatto ovvio anche per il più stolto dei cavalieri. Fate aveva convogliato un discreto quantitativo di energia delle stelle nei suoi arti superiori, non appena vide la dimostrazione palese dei poteri sovrannaturali del sacerdote. Se egli voleva giocare in maniera dura, sarebbe stato accontentato. Per quanto potesse apparire un guerriero remissivo, in realtà lo specter in questione era fatto di tutt'altra pasta. Geb aveva governato come un dio su tutto l'antico Egitto. Si era reso partecipe di furiose battaglie contro altre creature immortali, provenienti perfino dai Piani Esterni più oscuri e remoti dell'Universo. Non avrebbe dunque dovuto stupire la sua immediata controffensiva. Allungando in avanti ambo le mani unite, piegandole successivamente a coppa, Fate emesse da esse una cospicua quantità di raggi purpurei dall'alto coefficiente di perforazione.
    Il suo intento ultimo era di frantumare e deviare la traiettoria di ogni singolo masso quel tanto che bastava per non venirne investito in pieno con tutte le conseguenze del caso. L'alto calore sprigionato dai macigni lo raggiunse di striscio, mentre le pesanti pietre (o quel che rimaneva di esse) finivano per abbattersi al suolo a pochissima distanza dalla sua persona. Il giovane dalla pelle diafana strinse i denti, sopportando stoicamente questa dura prova di forza. Se avesse pensato unicamente alla difesa, invece di avvalersi di un tecnica offensiva come i Dark Rays per respingere l'attacco, non ne sarebbe uscito sostanzialmente illeso come adesso. L'esperienza millenaria dello spirito demoniaco del Geb aveva fatto la differenza. Ora che era stato sollevato un grande polverone di sabbia e terriccio, tanto che i contorni del suo profilo vennero quasi a venirne occultati alla vista altrui, vi erano poi tutte i presupposti favorevoli per scatenare la sua controffensiva.

    § Bene... vediamo se ho ragione. §

    Approfittando della copertura gentilmente fornita in modo involontario dal suo stesso antagonista, Fate colse la "palla al balzo" per arretrare velocemente ancor più vicino ai quattro monaci vestiti di bianco, i quali stavano fornendo con ostinazione potere alle sfere elementali senza preoccuparsi dell'intruso (o almeno così sembrava). Fu davvero una pessima mossa da parte loro. Si rendevano vulnerabili ed esposti ad ogni tipo di attacco. Fate calcolò di essersi portato entro i fatidici trenta metri di raggio che gli servivano prima di lanciare una delle sue proverbiali maledizioni. Chiuse i suoi bei occhi azzurro cielo e sussurrò alcune parole appartenenti all'antico Egitto. Rivolse in seguito il palmo della mano aperta in direzione dei bersagli, operando in modo da poter centrare non solo le quattro potenziali vittime già citate, ma anche il sacerdote con cui stava duellando fino a poco tempo prima, sperando di trovarlo ancora nella posizione in cui lo aveva lasciato.
    Male che fosse andata, quest'ultimo ci avrebbe pensato meglio prima di scatenare altre tecniche troppo appariscenti come i macigni di fuoco precedenti, se non voleva coinvolgere pure i suoi stessi colleghi nel tentativo di abbattere il solo specter della Terra Obbligata. L'anatema prescelto dall'astuto Fate era la Plagues of Egypt, il quale aveva il fine di indurre nella mente di ogni soggetto di essere assalito da un nutrito numero di creature abominevoli legati all'Egitto e al Duat in generale. Persone particolarmente deboli di spirito (o di energia) correvano seri rischi di finire svenuti a terra, perché non in grado di sostenere la visione fittizia di se stessi mentre venivano divorati vivi da scarabei, serpenti, avvoltoi, coccodrilli del Nilo, mammiferi terrestri, demoni dell'Oltretomba ed ibridi umano-animali.
    Il genuino terrore inscenato da questa tecnica, avrebbe dovuto destabilizzare perfino la mente del sacerdote in armatura, rendendolo più malleabile alle prossime mosse dell'albino. A patto che si ritrovasse nel suo raggio d'azione, questo era evidente. Fate era a corto di fiato ed energie, forse sarebbe stato capace di condurre a dovere solo un'altra sequenza di difesa/attacco, quindi sperò vivamente di aver visto giusto. Se il potere del calvo individuo derivava effettivamente dai poteri delle sfere elementali, forse ora i suoi piani sarebbe andati completamente in fumo. Se pure non fosse stato questo il caso, si sarebbe ugualmente interrotto un pericoloso rituale prima ancora che esso potesse avere compimento. C'era solo che da guadagnarci per il guardiano della settima prigione avernale. Non restava altro da fare che attendere e verificare le conseguenze delle sue azioni.


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    Nome ☥ Fate Averruncus
    Energia ☥ Rossa
    Casta ☥ Specter
    Cloth ☥ Surplice della Terra Obbligata [Grado IV]
    Status Cloth ☥ Ammaccamento all'altezza della bocca dello stomaco. Perforata all'altezza della spalla sinistra. Annerita e graffiata in diversi punti
    Status Fisico ☥ Decisamente affaticato. Due costole incrinate. Spalla sinistra dolorante.
    Status Psicologico ☥ Sfinito, ma in attesa di vedere il risultato delle sue ultime azioni.

    Abilità Utilizzate

    ///

    Tecniche Utilizzate

    Dark Rays (C-C/S)*
    Lo specter di Geb concentra il suo cosmo violaceo nel palmo delle mani, richiamando un potere devastante e sollevando anche della sabbia davanti a sé nel processo. La tecnica viene concentrata in diversi proiettili di sabbia avvolti nell’energia oscura dal grande coefficiente perforante, che andrà a colpire ogni cosa o creatura presente in un arco di 90 gradi nella direzione in cui è rivolta l'offensiva. Le conseguenze di un attacco di questa entità, potrebbe infliggere dei danni mostruosi sulle vittime, poiché il loro potere distruttivo andrà a localizzarsi in punti precisi del corpo avversario. Questa è una raffica di tale intensità a cui non si può pensare di sfuggire facilmente con una normale manovra evasiva. Si noti bene che, oltre il pesante danno da perforazione, gli antagonisti di turno potrebbero venire anche sbalzati via all’indietro a causa del tremendo impatto ricevuto. Per attivare questa tecnica, il caster deve essere rivolto in direzione delle potenziali vittime, allungare in avanti ambo le mani unite, piegarle a coppa e successivamente scagliare l’offensiva.
    * L'attacco può svolgersi anche solo con la sua componente cosmica senza il minimo problema.

    Plagues of Egypt (M)
    [Nel famoso Libro dei Morti egizio vengono narrati di come molteplici creature spaventose ed aggressive giacciano nelle tenebre dell’Oltretomba, pronte ad avventarsi sullo sfortunato trapassato di turno per cibarsi della sua anima. Fortunatamente, al defunto vengono forniti diversi sortilegi in grado di scacciare via queste entità malvagie, in modo da farlo proseguire senza ulteriori indugi nel suo viaggio negli inferi.]
    Lo specter di Geb trae dunque spunto dal Libro dei Morti per dare vita ad una maledizione spaventosa nel vero senso del termine. Tramite l'emissione di un cono evanescente di energia spirituale, si tenterà di andare a colpire i potenziali bersagli. Dalle spalle del caster emergeranno le figure di ogni sorta di creatura che dimora nel buio dell’Oltretomba, formando così un campionario vasto e variegato che ha per soggetti scarafaggi, serpenti, coccodrilli, avvoltoi, sciacalli (di varia foggia e dimensione, ma tutti aggressivi) anime dannate (di natura malvagia) e demoni infernali (vari ibridi uomo-animale). Tale potente anatema ha il fine ultimo di tentare di suscitare nell’anima delle potenziali vittime una sensazione di genuino terrore, inducendole a credere di essere assalite e successivamente divorate vive da quelle infami entità. Si rimarca il semplice fatto che, nella realtà, gli opponenti restano del tutto incolumi sia a livello fisico sia a livello spirituale. Degli avversari particolarmente deboli di spirito (o di energia), corrono il rischio di finire svenute a seguito di questo attacco fittizio. Per attivare questa maledizione, il caster deve essere rivolto in direzione delle potenziali vittime, allungare il palmo aperto di una mano e successivamente scagliare l’anatema verso i bersagli.

     
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    *I monaci iniziano ad urlare e barcollare e le sfere ribollono di potere, vicine a spezzare il loro equilibrio fino a che, in pochi istanti le energie elementali iniziano a mischiarsi in una sfera multicolore.
    Il suo roteare genera un suono assordante ed un vento tanto forte da rendere difficile rimanere in piedi.
    Il capo dei sacerdoti dopo qualche istante si accorge di ciò che succede e corre verso i suoi compagni, puntando le mani verso la sfera, cercando di contenerla*

    Folle!! Così moriremo tutti!!

    *Effettivamente l'energia della sfera sta raggiungendo limiti che superano la tua estensione cosmica attuale e sembra non fermarsi...*
    Eclissati.




    Decidi pure come agire :zizi:



     
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