Armageddon: Prologo

Il Ragnarok non è avvenuto. Una grande sfortuna per tutto il genere umano. Tanto cosa può interessare ad un cavaliere in declino ormai prossimo alla morte. Non ho eredi, non ho nessuna persona cara da salutare e a cui lasciare le mie ultime parole. Le scrivo perché voglio lasciare una traccia, se mai qualcuno dovesse trovarla. Gli uomini hanno lottato per impedire qualcosa che andava compiuto. Gli uomini sono troppo stupidi per capire che le loro azioni si ripercuotono nelle fondamenta del mondo. I cavalieri di Gea lo sapevano. Perché non hanno ascoltato chi ha più saggezza? Gli uomini, gli stessi che hanno combattuto per se stessi, gli stessi che hanno appoggiato le guerre sacre dove il sangue ha colorato la terra facendo piangere la Madre. E anche se sono vecchio, sento il cuore della Terra piangere perché tutta quella malvagità, che andava purificata, sta per emergere. Io non sarò più qui, non esisterò più quando prenderà vita e punirà gli uomini che tanto si sono impegnati a salvare le loro misere vite. Attimi in un universo eterno. L’equivalente del nulla.

Sento che ciò che andava purificato è diventato qualcosa di tangibile. Come fanno gli uomini a non accorgersene? Hanno ucciso tutti i cavalieri della Madre. Sono stati uccisi perché conoscevano la verità e avevano lo scomodo compito di far avvenire il Ragnarok. Perché non hanno dato ascolto alla preghiera della Madre che sente la sua creatura devastata dalla malvagità dell’uomo, perché gli uomini sono così testardi da non comprendere che le loro misere esistenze metteranno a repentaglio tutto ciò che hanno protetto? Le loro azioni non sono state che mero egoismo per salvare le proprie inutili vite mentre il futuro dell’umanità sta per essere risucchiato in questa valle di devastazione e morte. Sento il suo odore, sento il sapore del sangue venire a galla. Neanche durante le guerre sacre avevo sentito tanta paura, dolore, odio, morte …

Eccolo, sta prendendo forma, sta iniziando a ragionare, a capire che Esiste. Il mondo sta per finire nelle sue mani. Le mani della malvagità. Non di un Dio terribile come avrebbe potuto essere Hades, o Ares, o Lucifero. Sta per finire nelle grinfie del Male nella sua essenza più pura. Come fanno gli uomini a non sentire quale pericolo corrono? Sento ogni suo battito, ogni suo pensiero. Se non fosse che sto per morire, mi annienterebbe, me lo sento. E queste mie lacrime sono per colore che dovranno affrontare tutto questo a causa dell’egoismo degli uomini sottomessi alle loro armature. Uomini che pensano di essere Dei. Uomini che credono di sapere cosa fare per salvaguardare se stessi e i desideri di chi servono. Uomini che hanno condannato la Terra, la creatura della Madre, a sofferenze eterne. La sua ferita non può essere risanata. Il sangue della Creatura sgorgherà a fiumi.

Questo io vi dico, o uomini.
Il Male sta arrivando.
Egli farà provare eterna disperazione agli uomini.
Darà agli umani giusta disperazione perché non diventino troppo vanitosi.
Disperazione per chi diventa troppo superbo.
Questo è il risultato che gli uomini hanno raggiunto.
Ecco, il momento è finalmente arrivato …
Addio Terra. Addio uomini.
La morte mi salverà dalla vostra punizione.

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