La Radura della discordia

Duello tra Pentesilea e JB

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. bunny-92
     
    .

    User deleted


    I ~ La Gioia della Lepre

    E

    ra passato un bel po’ di tempo dal suo ultimo incontro con quel meraviglioso paesaggio. Però quelle immagini erano ancora ben vive dentro il suo cuore, albergano in esso ricordi sia belli ed altri da dimenticare. Proprio come un vecchio conoscente la Saint della Lepre visitava abitualmente quella radura, posta a Nord-Ovest del grande promontorio in Grecia. Essa sorgeva oltre i confini del Grande tempio, la Lepre era ben lontana ormai dalla sua dimora. Aveva chiesto qualche “ora di permesso” dalle sacerdotesse del Tempietto, sempre indaffarate ad organizzare cerimonie e preghiere in onore della Figlia di Zeus, Custode dell’umanità e della Pace: Athena. Quella struttura, tanto piccola ed elegante, ospitava un bel po’ di giovani donne caste e pure, pronte ad adempire ai loro compiti e rispettare il loro “voto”. Solo poche elette potevano lasciare quel Tempio, sacro e mai profanato da nessun uomo. Una di queste era la Sacerdotessa-guerriero che aveva altri doveri a cui adempire, ricevendo l’investitura dal suo maestro, Il possente guerriero della seconda Casa, il Toro. Quindi era costretta a partecipare all’infinita lotta tra Bene e Male, Saint schierati contro gli Spectre. Ormai tutto rientrava nella sua routine, interrotta per un bel po’ di tempo. Era reduce da una missione in India che aveva rafforzato il suo animo, oltre al suo femminile corpo. Con il permesso della Sacerdotessa Madre, la più anziana del gruppo, la diciottenne varcò i confini del grande Tempio, diretta verso un luogo “speciale”.

    “ Dovrebbe essere qui… se la memoria non m’inganna”

    Dopo alcune ore di lenta e tranquilla mancia la Sacerdotessa aveva raggiunto la sua “meta”. Era ormai difficile distinguere quella particolare radura dal resto della vegetazione, tutto era tornato alla normalità. Tempo fa le forze del Bene e del Male si erano scontrate in una selva molto fitta del Nord, in prossimità delle catene montuose che separano la Penisola greca dal resto dell’Europa. La Fauna e la Flora furono coloro che pagarono maggiormente le conseguenze di quella battaglia. Alcuni uccelli, scoiattoli o abitanti del sottosuolo furono investiti dai fasci energetici dei due guerrieri galattici, uccidendoli all’istante. Le Piante, anche se dotate di buona resistenza, caddero una dopo l’altra sotto i colpi dei cavalieri. Insomma una vera e propria devastazione per la Selva, ma soprattutto per quella Radura che ne uscì gravemente compromessa. Alla fine della Lotta, tutto era distrutto, sangue e detriti invadevano il campo di battaglia, uno scempio. La Saint era una delle responsabili, anche lei con l’ausilio della propria “Luce” aveva ferito quel paesaggio, quindi periodicamente ritornava in quel luogo per sincerarsi delle sue condizioni e pregando ai piedi di quei alberi ormai morenti.

    “ Ecco… Finalmente!”

    Da quel giorno, era passato un bel pò di tempo, forse una primavera. Quindi i Danni di quel combattimento appartenevano al passato. Iridi cobalto che si posizionarono su quel “paradiso terrestre”, era tutto tornato alla normalità e la ragazza non poteva far altro che gioirne. Tutti i suoi sforzi e preghiere erano state ripagate, l’ecosistema della Radura si era ristabilito. Amava la natura in ogni sua forma, anch’essi erano esseri viventi, quindi spettava anche a “loro” il diritto di esser protetti dai paladini della giustizia. Finalmente aveva ripagato il suo debito , si sentiva sollevata, serena. Indossava la tipica veste bianca da sacerdotessa con qualche ricamo ed orletto dorato. Tutto rispecchiava il suo essere interiore, purezza e castità. Ai piedi delle semplice calzature a tacco alto che ultimavano il suo abbigliamento. La sua chioma castana restava sciolta al vento, ben curata e profumata. Il Volto era coperto dalla maschera della Cloth, invece dietro alle spalle c’era il Pandora box con l’effige della Lepre. Lentamente si posizionò quasi al centro di quella radura, dove un magnifico prato le faceva da “Letto”. Cadde in ginocchio, posizionando lo scrigno color platino al suo fianco. Calzature che vennero rimosse, mentre le mani si congiunsero davanti al petto in segno di preghiera. Pregò verso la Natura e la Dea.

    << Sono finalmente libera… La Luce di Athena ha donato a questa foresta l’antico splendore. Posso ritenermi soddisfatta del mio operato. Grazie Dea della Pace! >>

    Energia ~ Rossa
    Status Fisico ~ Illesa
    Status Psicologico ~ Serena e Contenta
    Cloth ~ Lepre (III)
    Status Cloth ~ Intatta (Non indossata / Maschera al volto)

    Riassunto Azioni ~ //

    Abilità ~ //

    Tecniche ~ //


     
    Top
    .
  2. Raizan
     
    .

    User deleted


    ICTgX


    La Radura della discordia~ Post I



    sS6Mj


    Erano giorni tumultosi quelli, L'Ade era in subbuglio per via dell'incalzante guerra sacra e si respirava un'aria colma d'eccitazione e frenesia. Ogni skeleton o specter che fosse non parlava d'altro, tutti smaniavano per scendere sul campo di battaglia e dimostrare il loro valore.
    John Barleycorn però aveva altri pensieri per la testa, anche lui era certamente coinvolto nella guerra, ma da diversi giorni non aveva più notizie di Dastan, specter del Minotauro e suo fedele compagno. Inizialmente aveva creduto che fosse partito per una missione particolarmente lunga ed impegnativa, com'era lecito immaginarsi, ma i girni passarono e del colosso nessuna traccia. Nessuno nell'Ade, persino Aizen il loro generale, sembrava sapere nulla. L'apprensione aumentò sino a che d'un tratto JB percepì nitidamente quello che doveva essere il suo cosmo. Una luce gli animò il viso, la traccia proveniva dalla Grecia, a poca distanza dal Santuario,. Senza pensarci due volte traversò l'Acheronte ed usci in superficie.



    Come un segugio lo specter seguì quell'emanazione cosmica sino ad un boschetto verdeggiante. Giunto nei pressi dello stesso s'accorse della presenza di qualcuno. Impossibile non percepire quell'energia così calma e gioiosa che pervadeva l'area, ma a chi apparteneva? Sicuramente non a Dastan, ben conosceva il Minotauro dell'Ade, ci avrebbe scommesso una fortuna che quel cosmo non fosse il suo. Eppure la sua traccia c'era per quanto esigua ed al limite dell'impercettibile, ne era certo. Decise dunque d'inoltrarsi tra le fronde riducendo al minimo la sua emanazione siderale, si sarebbe ritagliato un loculo nascosto nell'ombra per osservare al meglio la situazione.
    E così fece, silenzioso come un'ombra arrivò a posare gli occhi sulla fanciulla proprietaria di quel cosmo. Indossava una maschera che, come gli era stato spiegato proprio da Dastan, era il caratteristico segno di riconoscimento delle sacerdotesse guerriero d'atena. Gli era già capitato d'incrociar le spade con combattenti femmine e nessuna di loro soleva coprirsi il volto a quella maniera, doveva essere una peculiarità dei fedeli d'atene. A riprova di ciò accanto a lei v'era uno scringo bronzeo sul quale campeggiava l'effige di un coniglio. Al suo interno doveva essere custodita la sua armatura.
    Sogghignò lo specter nascosto tra le ombre della foresta, era difatto la prima volta che posava lo sguardo su un cavaliere d'atena, era in preda all'ecitazione, in un modo o nell'altro anche lui avrebbe dato il suo contributo alla Guerra Sacra, Sire Hades ne sarebbe stato felice. Si fregò le mani desideroso di combatte, pensò seriamente di mettere subito mano al suo oscuro cosmo e freddarla mentre ancora era intenta a pregare, colpendola alle spalle, senza donarle nemmeno la possibilità di scorgere il volto del suo assassino. Si morse le labbra rotto dall'indecisione, stava seriamente per colpirlà quando s'arrestò. Dopo una breve riflessione cambiò idea, decise di giocare in altro modo le sue carte. Era pur sempre il primo scontro che si apprestava a sostenere contro i nemici giurati del suo Re, doveva essere un evento significativo, doveva essere trionfale ed epico, doveva essere un giorno da ricordare.
    Per un'istante bruciò il suo cosmo, un'azione solerte e breve, probabilmente la ragazza avrebbe avvertito per una frazione di secondo il cosmo dello specter pervadere l'ambiente per poi repentinamente collassare su se stesso e svanire.
    Con esso JB avrebbe plasmato una pedina, costrutto d'ombra generato a sua immagine e somiglianza, che avrebbe mandato in avanscoperta per interagire con la ragazza, mentre lui sarebbe rimasto al sicuro nascosto nell'ombra. L'unica differenza tra lui e la sua creazione sarebbe stata la corazza, essa avrebbe tradito la sua appartenenza ed evitò di plasmarne una sul suo costrutto.
    Nonappena l'apprensione generata dalla fugace percezione del suo cosmo si fosse quietata lo specter inviò la sua pedina al cospetto della ragazza. Sbucò dai cespugli, vestiva un paio di pantaloni neri sgualciti ed una semplice maglia grigia, occhi verdi e capelli sul biondo cenere. Aveva un'aria trasandata e trascurata, le si avvicinò lentamente da dietro, giungendole alle spalle, una volta trovatosi a pochi metri da lei dischiuse le labbra pronto a venire alle parole.

    « Ciao.. » Disse con tono pacato per cogliere la sua attenzione. Quella preghiera sembrava assorbirla non poco. « Scusami per il disturbo, ma avrei bisogno d'aiuto.. Il mio nome è Renzo e stavo cercando Elias, è un ragazzo che abita in uno di questi piccoli villaggi circostanti. » L'espressione che campeggiava sul volto era dolce e serena, sembrava un ragazzo tranquillo ed amichevole. « Tu lo conosci? Sapresti indicarmi dove abita? » Le chiese con un sorriso raggiante.

    Al contrario della sua pedina JB aveva il volto deformato in un ghigno malevolo. Quella ragazza non sapeva a cosa stesse per andare in contro. A stento riuscì a trattenere una risata sadica e colma di malvagità. Non si sarebbe fatto scrupoli circa il genere della sua avversaria, sarebbe stato crudele ed atroce come in ogni suo combattimento precedente, anzi, forse anche qualcosina in più.



    sS6Mj



    Nome John Barleycorn
    Cloth Surplice del Varano - Stella del Cielo Assassino
    Energia Rossa
    Status Fisico Perfetto
    Status Mentale Fremente.
    Status Cloth Intatta

    Note Ecco qua.. scusa la pochezza del post ma ero poco ispirato =P
    Dunque il costrutto d'ombra è uguale a me apparte la surplice che io indosso e lui no :D
    non aspettarti un duello onorevole da parte mia =P

    Narrato
    « Parlato »
    « Parlato altrui »

    Il pensato io nn lo uso U_U



     
    Top
    .
  3. bunny-92
     
    .

    User deleted


    II ~ L'inganno del Varano

    L'

    inverno era quasi giunto, ormai alle porte. Quindi il cielo non era dei migliori, grossi nuvoloni che si stagnavano sulla volta celeste, minacciosi e carichi di pioggia. Per quanto riguarda le temperature, erano basse ma non troppo. Ciò che rendeva fredda la giornata era un venticello che spirava da Nord, dalle catene montuose che separavano la Penisola dal resto dell’Europa. Quello stesso vento gelido e pungente accarezzava il suo dolce e profumato corpo e muoveva lentamente la sua fluente chioma. Ciò le provocava un leggero sussulto, non sgradevole, ma abbastanza piacevole. Amava sentire il soffio del vento tra i suoi capelli e i raggi solari che le accarezzano la pelle. Purtroppo quest’ultimo elemento mancava, colpa delle Nubi. Era una giornata perfetta per incontrare uno Spectre assetato di sangue, l’atmosfera sicuramente aiutava quest’ultimo a mimetizzarsi con il resto della vegetazione. Il Paesaggio però non perdeva il suo fascino, era ritornato all’antico splendore e ciò infondeva nel cuore della saint grande Gioia. Non poteva contenersi, ma rimase immobile. Preferì rendere partecipe la sua Dea pregandola, così soleva comunicare con essa. Mai l’aveva lasciata sola, lei Figlia di Nessuno, di uno servitore di Hades e di una Sacerdotessa suicida. Il Destino non era stato clemente con lei, almeno fino al suo incontro con le sue nutrici e la conoscenza con la Figlia di Zeus. Ora tutto aveva un senso, i suoi occhi erano privi di ombre e possedeva l’innocenza di un candido coniglio della foresta. Rimase per diversi minuti a pregare, svolgendo le sue mansioni con rigore e criterio, fino a quando non avvertì “qualcosa”.

    “ Cos’è? Un Cosmo d’infinita malvagità. Non è la prima volta che ne percepisco uno simile, ma allo stesso tempo è molto diverso dagli altri Spectre”

    Aveva già individuato la fonte di quella oscura forza che si nascondeva abilmente in una parte imprecisa del sottobosco. In realtà era alle sue Spalle , se i sensi non la ingannavano, ma non si girò di scatto. Il Fato era stato clemente, infatti la smania di potere e divertimento del servitore di Hades, lo avevano fatto optare per organizzare un inganno invece di un assassinio furtivo. Era tutta assorta nella sua preghiera ed un improvviso attacco avrebbe potuto ucciderla. Che le sia di lezione per il futuro. Ormai quella radura sembrava il “ritrovo” di molte forze oscure, una vera e propria “Radura della Discordia”. Dove bene e male continuavano a fronteggiarsi ormai da un bel po’ di Tempo. Ben tre risorti aveva incontrato in quel meraviglioso prato. Il Primo fu Dastan del Minotauro che cercò d’ingannarla con una falsa richiesta di aiuto, un uomo poco propenso alle trattative di Pace e dotato di inaudita forza fisica. Il Combattimento fu duro e sanguinoso, lui fu la causa della distruzione di tale meraviglia. Il secondo incontro invece fu “Pacifico” con Astrid, Spectre dei Pesci. Le due ebbero un pacato dibattito sulla natura dei servitori di Hades e sull’imminente guerra. Il terzo invece era questo, Cosa aveva riservato il Fato alla Sacerdotessa-guerriero?

    “ Chi è costui? Non può essere di certo un alleato, quel cosmo oscuro e subdolo non può essere stato solo un caso. Non mi fido!”

    Aveva percepito nel corso delle battaglie che aveva affrontato diversi Cosmi di Spectre, da quello del Padre fino a quello del sanguinario Dastan. Anche se erano molto diversi tra di loro, la Base di “macabro” e “mortuario” era presente in ogni servitore di Hades. Quella sensazione che l’oscurità stesse avvolgendo l’intera Radura non riuscì a tranquillizzarla, anche quando quella misteriosa forza Svanì e una figura si fece avanti. Non aveva mai affrontato un avversario tanto subdolo, mandare delle pedine per compiere il lavoro sporco, quindi non sapeva come comportarsi. In realtà non sospettava minimamente che quell’uomo fosse figlio delle ombre, credeva che fosse manipolato o il frutto di una illusione. In Passato, in un Torneo tra guerrieri galattici, aveva affrontato un servitore di Nettuno che ingannò la sua mente con elaborate illusioni. Cercò di distinguere il vero dal falso, ma fu tutto vano. La Sacerdotessa sciolse la sua posizione di preghiera per posizionarsi eretta al cospetto della Pedina, circa tre metri se non di meno la distanziavano da quella figura, risultato di un inganno ben elaborato. Sguardo che scrutò il fare e i lineamenti di quell’uomo, con immane sforzo riuscì a percepire una minima traccia di quel Cosmo anche in lui, infondo era fatto di esso. Dubbi e perplessità che iniziarono a crescere, lo Spectre voleva ingannarla allo stesso modo di Dastan, una strategia già risultata inefficacie contro la Lepre.

    << Salve! Purtroppo non conosco questa Selva. Non credo di poterti aiutare… Il Mio nome è Iris, Figlia di un Soldato del Grande Tempio, questa è la sua Cloth e devo portarla al sacro promontorio. Se volete scusarmi. Arrivederci>>

    Mentiva. Aveva imparato per salvaguardarsi da questi inganni, architettati dagli Spectre che cercavano di “giocare” con la sua persona per poi sperare di ucciderla. La Stessa Strategia non funzionava due volte, quindi la Diciottenne sapeva come muoversi. Mano destra che si allungò verso le bretelle di quello scrigno color platino mentre iniziò ad incamminarsi lentamente verso il Bosco, nella posizione opposta al manipolatore delle ombre e alla sua Pedina. Non diede completamente le spalle, ma grazie a questo espediente guadagnò parecchi metri in modo da distanziarsi da eventuali attacchi a sorpresa. Ormai si aspettava di tutto, nulla l’avrebbe stupita.

    Energia ~ Rossa
    Status Fisico ~ Illesa
    Status Psicologico ~ In Allerta
    Cloth ~ Lepre (III)
    Status Cloth ~ Intatta (Non indossata/ Maschera al volto)

    Riassunto Azioni ~ //

    Abilità ~ //

    Tecniche ~ //


     
    Top
    .
  4. Raizan
     
    .

    User deleted


    ICTgX


    La Radura della discordia~ Post II



    sS6Mj


    La ragazzina si dimostrò scaltra. Mentì spudoratamente tradendo quel cosmo così risoluto che si portava dietro, dichiarando non sua quell'armatura contenuta nello scrigno. Si presentò fugacemente e senza perdersi in inutili fronzoli raccolse il pandora's box che diceva essere del padre e s'inoltrò nella vegetazione.
    Ma dove credeva di andare? pensava veramente che in quel modo sarebbe riuscita a salvarsi dal cosmo tetro dello specter?
    Folle, avrebbe certamente pagato cara questa sua leggerezza, ma ogni cosa a suo tempo. JB avrebbe giocato ancora un pò con quella recita del ragazzo alla ricerca del suo amico, ci sarebbe stato da divertirsi.

    « E' così che voi opliti del Grande Tempio trattate chi chiede il vostro aiuto? E pensare che credevo di aver trovato un'anima pura che avrebbe preso a cuore la mia causa.. »

    Parole dure che probabilmente avrebbero scosso la saint, insuandole il tarlo del dubbio nella mente, spingendola magari a ricredersi e a valutare avventata l'ipotesi formulata. Ma era troppo tardi, la pedina cominciò a sciogliersi, dense colate d'ombra abbandonavano la sua parvenza per andare ad interperdersi nel terreno.

    « Mwhuhahahahahahahah! » Rise diabolicamente il costrutto in liquefazione, adottando un tono di voce assai più greve e profondo. « Dove pensi di andare bambolina? Oramai sei finita tra le mie grinfie e puoi star cherta che non ti lascerò abbandonare questo bosco tutta intera. Mwhuhahahahaha! » Aggiunse ancora per poi spegnersi e sparire completamente tra le terre.

    La tenebra che componeva la pedina serpeggiò nel sottosuolo come un verme sino a raggiungere la zona occupata dalla saint. Previo un rimpolpamento cosmico operato dallo specter una moltitudine di grossi aculei affilati eruppe dal terreno per un'area complessiva di cinque metri di diametro. Era un attacco semplice, niente di troppo difficile da scongiurare, non avrebbe sicuramente commesso l'errore di scoprire subito tutte le sue carte. Come aveva avuto modo di capire, l'osurità era un potere raro, non conosceva nessun altro capace di disporre di un simile dono, molti al primo contatto rimanevano sorpresi dalla devastazione cui JB era in grado di dare vita. Le espresioni di sgomento e terrore che aveva evocato sui loro volti costituivano il suo pane, la sua aria anche stavolta intendeva esserne l'artefioce, non appena l'avrebbe spogliata di quell'inespressiva maschera, beninteso.
    Inoltre la tenebra, come se non bastasse, era depositaria di un singolare effetto secondario. Infatti ogni ferita da essa provocata avrebbe causato alla malcapitata fedele di atena una quantità aggiuntiva di sofferenza rispetto a quella che il normale danno avrebbe arrecato. Piccoli brandelli d'ombra infatti sarebbero sgusciati all'interno dello sgarro, ramificandosi nella carne. Allora si sarebbero consumati corrompendo e generando, appunto, un'ulteriore supplizio. Sarebbe stato un dolore percepito al livello tissutale ed interno, una cosa assai fastidiosa, almeno a giudicare dalle sue precedenti esperienze. Lo specter lo riteneva il giusto biglietto da visita da presentare achi si apprestava a scendere in battaglia contro un suddito di Hades.



    sS6Mj



    Nome John Barleycorn
    Cloth Surplice del Varano - Stella del Cielo Assassino
    Energia Rossa
    Status Fisico Perfetto
    Status Mentale Fremente.
    Status Cloth Intatta

    Riassunto La pedina si scioglie, l'oscurità entra nella terra e, rincalzata da un ulteriore quantità emessa da JB, finisce sotto pantasilea da dove sbuca a forma di diversi spuntoni accuminati per un area di 5 m

    Note Il primo post di combattimento effettivo :D l'idea del colpo è questa.. Se qualcosa non è chiaro dimmi pure :D

    Tecniche e Abilità

    Abilità
    Ombra
    JB è in grado di manipolare a suo piacimento le ombre e l'oscurità. Può decidere di far calar la notte con uno schiocco di dita, diventare uno spettro all'interno di esse, ovattando movimenti e suoni. Può decidere il grado di assorbimento della luce dell'oscurità, così, magari tramite un pertugio appositamente lasciato aperto, lo spectre può far si che della luce acceda all'interno della cortina determinando cosa il suo malacapitato bersaglio sia in grado di scorgere. L'oscurità in quanto tale è la prima e diretta progenie del male e della cupidigia, grazie a questa particolare condizione il solo contatto con la tenebra provocherà un dolore indicibile, una corruzione della carne e dello spirito propria solo a chi di morte è il dispensatore. Per ogni taglio, escorazione o semplice ferita inferta dall'oscurità una parte di essa -anche minima- rimarrà a intaccare le membra, insinuandosi all'interno delle carni causando così il dolore supplementare prima citato. Le tenebre insinuatesi nella carne si consumeranno nel medesimo turno per produrre l'effetto del dolore lancinante. Anche quando non compierà offensive ma si limiterà solamente a generare la coltre di tenebra caratteristica della maggio parte dei suoi dueli, il suo avversario che ci si trova immerso avvertirà una crescente sensazione di malessere incalzante. Si tratta di una qualità mortifera, un effetto secondario cupo e diabolico, non è raro che vi si appelli sia considerato un mostro, un demonio o uno spietato carnefice. Nomee che JB trova piacevoli ed interessanti, spesso incoraggia che vengano usate. Cristallizzando la propria energia cosmica all'interno delle tenebre è in grado di renderle solide e affilate creando armi, oggetti o le pedine, servitori silenziosi che rispondo agli oridini di John. Spesso, nella coltre cupa, si sostitisce con una pedina lasciando l'avversario ignaro di tutto a combatterla, mentre crede di fronteggiare lo spectre. Le pedine possono sorgere da costrutti d'ombra senza vita in precedenza creati, purchè venga colmata la quantità d'energia cosmica e di ombra in difetto, se cen'è. John è in grado di prendere il controllo delle ombre circostanti, non da lui generate, una volta raggiunte con la propria energia cosmica. Lo Spectre può così disporne per i propri scopi. Quando si è immersi nella coltre di oscurità creata da John si avrà la sensazione di percepire il cosmo dello Spectre tutt'attorno a se - poichè è di questo che si tratta - e risuterà quindi quantomai difficile rilevarne la presenza tramite la percezione cosmica. Strazio è il nome della spada di tenebra che più sovente lo spectre richiama a se.
    Ovviamente JB è in grado di vedere perfettamente all'interno dell'oscurit. Sennò che potere del cazzo era?



     
    Top
    .
  5. bunny-92
     
    .

    User deleted


    III ~ Fuga o Strategia?

    L

    a Lepre non cadde nel tranello architettato dal Varano. Aveva imparato a mentire per salvaguardarsi degli inganni dei propri avversari, ciò non significava che non avrebbe aiutato nessuno sconosciuto. Era nobile e pura di animo, si sarebbe precipitata tempestivamente ad aiutare un pover uomo in difficoltà se non fosse stata un’illusione. Il Manipolatore delle ombre aveva mosso bene la sua pedina, anzi fin troppo. Più volte il dubbio si era insinuato in lei, nel suo giovane animo, ma le “tracce” lasciate dal “predatore” erano troppo evidenti per ignorarle. Infatti la creazione di quell’uomo a sua immagine e somiglianza lo aveva tradito. Il Cosmo che aveva avvertito anche per pochi secondi era inconfondibile, non si sarebbe lasciata ingannare per la seconda volta. Si trattenne nell’aiutare quell’uomo, così reale e bisognoso di aiuto. Conosceva quel Bosco molto bene, quindi i pochi insediamenti umani presenti non erano un mistero per la Saint. Molte persone, nonostante il progresso scientifico e la tecnologia, avevano optato per uno stile di vita Sano e conforme alle leggi naturali. Quindi quei villaggi erano particolarmente cari ad “Iris”. Quel falso nome fu utilizzato anche in passato, per celare la sua vera identità da sacerdotessa-guerriera. Il suo ultimo avversario in queste sperdute lande sicuramente conosceva tutto a proposito, infatti Egli fu ingannato dalla Lepre, che Fuggì dopo un estenuante e difficile combattimento.

    “ Non mi lascerò ingannare anche questa volta! E proteggerò questo luogo anche a costo della mia Vita”

    La sua determinazione non aveva pari, non poteva lasciare che la furia di un secondo Spectre potesse abbattersi contro la Radura che per molto tempo aveva protetto. Non tollerava che i suoi sforzi fossero vanificati, quindi non le restava che allontanare il proprio avversario da quel Luogo. Doveva ponderare per bene le proprie scelte e calcolare la prossima mossa del Varano senza lasciarsi coinvolgere dalle emozioni. Già, queste avrebbero potuto tradirla. Si contenne e rimase calma, almeno per ora. Il Cosmo che aveva avvertito era più temibile di quello del Minotauro, forse meno distruttivo, ma l’essenza macabra e subdola non aveva eguali. Cercò di non distrarsi e nonostante le spalle portò tutti i suoi sensi ad analizzare quella figura, la Pedina. La Mente vagava in amari ricordi, rimembrava ancora quell’atroce dolore causato dall’attacco a sorpresa di Dastan. Ebbe troppa pietà per il suo avversario, tanto da utilizzare la diplomazia anche durante il cruento duello, ora non poteva commettere ancora una volta gli stessi errori. Non si fidò dell’uomo che aveva di fronte, un essere senza anima e privo di ogni traccia di volontà. Continuò a recitare la sua parte per piantare il seme del dubbio in lei. Non rimase indifferente, ma solo il “ricordo” la riportò sulla retta via. Continuò ad avanzare lentamente verso i confini della Radura, quel meraviglioso luogo naturale, quando il suo passo s’interruppe. Il suo interlocutore iniziò a “decomporsi” davanti ai suoi occhi, una scena che avrebbe evitato volentieri. Divenne ombra, lasciandola sola dopo una raccapricciante risata.

    “ Come immaginavo. Non devo lasciarmi ingannare… che sia una illusione? Dov’è il mio vero avversario?”

    Numerosi dubbi e quesiti irrisolti che iniziarono ad affliggere la sua giovane mente. Non si deconcentrò, anzi contemporaneamente alla liquefazione dell’uomo , la costellazione della Lepre le venne in aiuto. Nihal ed Arneb ancora una volta furono provvidenziali, guidando la sua mano verso lo scrigno. Come per magia esso si aprì e dopo un’accecante luce comparve la sua Cloth. Le sue Bugie decaddero, ormai era chiaro che quelle sacre vestigia non fossero di suo padre e che il suo nome non era “Iris”. Ma tutto ciò venne messo in secondo piano. La Luce avvolse la Sacerdotessa-guerriero che riapparve dopo alcuni secondi con la sua armatura, dono di suo Padre ormai defunto. Essa possedeva la tipica forma da Coniglio, con il suo elmo caratteristico. Ogni sua parte garantiva un minimo di protezione contro gli assalti dei nemici, mentre la costellazione del Sud splendeva alle sue spalle. Ora era pronta per la lotta, il tempo delle trattative e degli inganni era finito.

    Off: Immy Cloth

    << Non credo. Manifestati se davvero vuoi ingaggiare una Lotta con me. Pentesilea della Lepre, è il mio nome, Sacerdotessa di Athena. >>

    La sua richiesta ovviamente fu ignorata, visto che il Varano preferì agire nell’ombra. Di certo era un avversario “Diverso” dagli altri che aveva incontrato, tutti non erano mai fuggiti e l’avevano affrontata a viso aperto. Invece quest’ultimo desiderava nascondersi ed utilizzare subdoli sotterfugi. Di certo l’ombra non poteva proteggerlo ancora per molto, ma prima doveva individuarlo tra quella folta vegetazione. Ormai i metri che li distanziavano erano molti, anzi fin troppi. Intanto l’ombra iniziò ad avvicinarsi pericolosamente come una macchia di catrame verso la sua figura. Istintivamente la fanciulla optò per effettuare un bel salto verso l’alto, circa tre quattro metri dal suolo verso destra in modo da evitarla. Lo spectre riuscì a stupirla, infatti per un raggio di ben cinque metri, lungo tutto il perimetro dell’ombra, comparvero delle stalagmiti, pronti a forare le sue carni. Una delle particolarità dell’animale che rappresenta la sua costellazione protettrice era sicuramente l’agilità e la fluidità nei movimenti. Ciò le permise di effettuare diverse acrobazie aeree, che le consentirono di schivare numerose offensive, non tutte purtroppo. Riportò alcuni graffi superficiali alla parte superiore delle gambe, vista la modalità di salto. Nulla di preoccupante, solo poche gocce di sangue bagnarono la sua Cloth. Atterò elegantemente sul prato, ma gli arti inferiori fecero per cedere. Un Bruciore che si diffuse lentamente la sorprese ancora una volta. Non erano ferite gravi eppure il dolore si faceva sentire. Occhi zaffirici che si puntarono su una delle ferite, notò oltre al tessuto danneggiato una sostanza color pece che le “divorava” le carni.

    “ Oscurità! Questo è il suo elemento… la stessa oscurità che corrode gli animi degli Uomini, ora banchetta con le mie carni. Non posso lasciarmi colpire ancora.. devo limitare le ferite, o il dolore mi ucciderà”

    La Subdola natura del varano era supportata dal potere delle Ombre, in ossimoro al suo. La lotta Luce/ombra era iniziata. Preferì non manifestare il suo elemento, almeno per ora. Sicuramente l’avversario nascondeva altre sorprese, lei non sarebbe stata da meno. Rapidamente Diede le spalle a quei costrutti di ombra ed iniziò a correre diretta verso la vegetazione. Quello era il suo Habitat naturale, con la sua agilità e fluidi movimenti avrebbe costretto l’avversario a seguirla. Il Raggio di azione di quella manipolazione delle Ombre non era infinito, almeno questo fu il suo ragionamento. Velocemente iniziò a correre nella fitta vegetazione con eleganti e fluenti movimenti. Schiverebbe i vari tronchi, arbusti e detriti. Salterebbe eventualmente tra un albero e l’altro, tutto ciò per raggiungere un vecchio Villaggio abbandonato e permettere all’avversario di uscire allo scoperto. La Guerra Santa era arrivata anche lì, quindi preferì optare per un luogo del genere invece di distruggere altra Natura o coinvolgere innocenti. Per evitare che quest’ultimo perda le sue tracce non azzerò il suo Cosmo, ma quella “Calma e Pace” sarebbe ben percepibile. I suoi Sensi sarebbero attenti per scrutare i vari movimenti nella vegetazione circostante, era la sua occasione per scovarlo.

    Energia ~ Rossa
    Status Fisico ~ Graffi superficiali sulle gambe
    Status Psicologico ~ Determinata
    Cloth ~ Lepre (III)
    Status Cloth ~ Intatta

    Riassunto Azioni ~ La Saint anticipa l’offensiva dello Spectre con un salto verso destra, ma non calcola la fuoriuscita dell’ombra di Stalagmiti. Riesce comunque a schivare procurandosi solo alcuni graffi superficiali, ma rimane sorpresa per il dolore e il bruciore che avverte, per il particolare Cosmo del Varano. Quindi dopo aver valutato la situazione preferisce non attaccare visto che non conosce la locazione e l’identità avversaria. Inizia a fuggire nella foresta mantenendo il cosmo attivo, quel minimo per “guidare” lo Spectre verso il villaggio abbandonato. grazie alla sua agilità e sensi dovrebbe giungere rapidamente alla Meta e cercare d’individuare tra la vegetazione la posizione avversaria sul nuovo campo di battaglia.

    Abilità ~ *Agilità Straordinaria: La Saint della Lepre, grazie a continui allenamenti, è riuscita a sviluppare una velocità e un'agilità fuori dal comune, che raggiunge senza troppa fatica la propria velocità massima. Ciò Facilita di molto la Saint negli scontri corpo a corpo, quindi attacchi fisici ma velocizza anche l'esecuzione di altri attacchi, come quelli cosmici ed elementari. Insomma questa abilità è molto versatile, può essere utilizzata sia in attacco che in difesa: Nel primo caso la straordinaria velocità renderà gli attacchi della saint poco prevedibili, solo un occhio attento ed esperto potrà seguire perfettamente tutti i suoi movimenti, invece nel secondo caso la Cloth aumenterà l'agilità della fanciulla e quindi è facilitata nell'evasione di attacchi avversari, sia fisici di altra natura. La Cloth della Lepre è un'armatura rapida e scattante sempre pronta all'azione e a battere sul tempo l'avversario. Inoltre Grazie alla grande velocità si potranno creare effetti ottici e compiere prodezze fisiche fuori dal comune, come saltare rapidamente da una roccia all'altra in fase di caduta e quindi evitare il peggio.

    Tecniche ~ *Illusion of Hare: Tecnica di elusione della Saint che viene utilizzata sfruttando la sua velocità fuori dal comune e da semplici illusioni ottiche. Infatti attenderebbe l'arrivo dell'attacco Elementare, Cosmico o fisico dell'avversario e lo schiverebbe con incredibile agilità all'ultimo momento, quando il colpo sembrerebbe quasi impossibile da evitare. Con questo effetto ottico la Saint cerca di convincere l'avversario di aver colpito la Saint, e grazie alla sua innaturale velocità, ricomparirebbe o alle sue spalle o in un posto molto vicino all'avversario in modo da sfruttare l'effetto sorpresa
    Variante: Se L'offensiva avversaria è particolarmente pericolosa o che va al di là delle proprie possibilità, la schivata può avvenire anche subito e tentare un'eventuale fuga.[Difensiva]


     
    Top
    .
  6. Raizan
     
    .

    User deleted


    ICTgX


    La Radura della discordia~ Post III



    sS6Mj


    La ragazza fece sfoggio dell'armatura nascosta all'interno dello scrigno. Come JB aveva giustamente postulato quelle vestigia non appartenevano al padre bensì a lei. In accordo con l'effige la corazza rimandava in tutto e per tutto ad un coniglietto, aveva persino le orecchie! Nell'osservarla lo specter non potè trattenere un risolino canzonatorio, ma veramente questa pensava di fonteggiare un soldato dell'Ade con indosso quell'armatura? A quanto pareva si e le parole che pronunciò da dietro la maschera smaltata ne furono la conferma. Non si trattava di un coniglio ma di una lepre, nonostante tutto appariva risoluta e combattiva. Con ardore e rapidità balzò da un ramo all'altro cercando di scongiurare l'attacco dello specter. Impresa che riuscì solo in parte poichè riportò qualche graffio all'altezza dlele gambe, poca cosa, ma non aveva fatto i conti con il ritorno di fiamma dell'ombra. Fu gioia per JB osservarla piegarsi in preda alla sofferenza, il ghigno che gli animava il volto s'allargò ancor di più. Stava per bruciare il suo cosmo e passare alla seconda parte della sua offensiva quando le azioni della leprotta lo presero in controtempo. Ella, forte dell'agilità che sembrava contraddistinguerla, scattò balzando di fronda in fronda in direzione opposta a quella ove si stava recando, abbandonando quel boschetto ed il varano in esso nascosto. La sua emanazione cosmica rimase però limpida e percepibile, era chiaro quel che stava cercando di fare, non stava scappando bensì voleva far uscire allo scoperto il suo avversario.
    JB di ciò fu compiaciuto, sorrise ancora mentre, con passo lento e serafica calma abbandonava il suo nascondiglio calcando la via intrapresa dalla sua avversaria. Una guerriera con le palle la coniglietta, cosa che lo entusiasmò, forse quel pomeriggio avrebbe preso parte ad uno scontro degno di tale nomea e non il solito banale omicidio della durata d'un battito di palpebre.

    Impiegò volutamente diverso tempo per raggiungere la saint, reputò saggio non scomodarsi troppo e spendere preziose energie in un'inutile corsa e, soprattutto, preferì lasciarla aspettare a lungo, così che tensione e dubbi sarebbero sorti dentro di lei, ammorbandole lo spirito e rendendo quell'attesa ancor più longeva e pesante. Una volta che l'ebbe raggiunta notò che l'aveva condotto in un insediamento palesemente abbandonato. A quanto pareva desiderava un combattimento a viso aperto, senza i mezzucci ed i sotterfugi tanto cari allo specter, ebbene l'avrebbe accontentata, ma a modo suo.

    « Complimenti bambolina.. Sei riuscita a farmi uscire dal mio loculo. » Il solito ghigno malevolo era stampato sul volto. « E complimenti per la scelta del luogo.. Anche se l'hai fatto senza consultarmi.. » Aggiunse guardandosi attorno. « Ma dopotutto non ti biasimo. E' il tuo funerale, è giusto che sia tu a decidere ove le tue spoglie si decomporranno... Mwhuhahahahahahahahaha! » La sua risata malsana si insinuò nel sano silenzio come un cancro. « Invero desideravo rimanere nascosto nell'ombra per rivelarmi sono al momento della tua dipartita.. Allora sarebbe stato il mio regalo d'addio mostrarti il volto del tuo omicida.. Non trovi che sia una cosa romantica? Mwhuhahahahahah » Nuovamente quelle risa folli e sgradevoli riempirono l'aere. « E invece mi toccherà combattere un duello leale e all'antica.. » Sospirò quasi rassegnato, come se credesse veramente a quel che gli era appena uscito di bocca.. « E allora facciamo le cose per bene. Io sono JB del Varano, stella del cielo assassino, specter di sua maestà Hades. » La fissò intensamente, uno sguardo penetrante che sperò penetrasse quella maschera che si frapponeva tra loro come un muro di cinta.
    « Lieto di prendermi la tua vita.. »

    Quando ebbe finito di parlare c'era solo il frusciare vento a far da sottofondo a quella scena. Il viola della surplice brillava a quel timido sole invernale. Rimase in attesa per qualche tempo. Non avrebbe dicerto dimenticato di attaccare come fatto in precedenza dalla sua avversaria, probabilmente tra i seguaci d'Atena una simile pratica poteva essere ben accetta, ma nell'Ade un simile comportamento avrebbe significato morte certa, e questo lui lo sapeva bene.

    « Si comincia bambolina.»

    Annunciò dopo aver bruciato il suo cosmo nero come la notte. Per una manciata d'istanti la sua figura venne avviluppata dalle lingue di un fuco nero e cupo che si riversò quindi nel suo pugno destro col quale colpì violentemente il suolo. Un onda d'urto delle medesima tinta si propagò dal punto d'impatto - e quindi dallo specter - espandendosi a macchia d'olio. Quel colpo, oltre a possedere le normali capacità distruttive date dalla mostruosa mescolanza di tenebra ed energia cosmica, avrebbero avuto la singolare particolarità di portare sotto il controllo dello specter tutte le ombre incontrate durante il suo decorso. Ed è infatti su questo fondamento che JB strutturava la seconda parte della sua offensiva: difatti, lui che si compiaceva di essere un fine stratega, mai si sarebbe affidato ad un attacco così banale come una semplice onda d'urto. Il fulcro dell'offensiva sarebbe sorto quando la propagazione energetica generata avrebbe raggiunto la sua avversaria e, in particolare, la sua ombra. Allora essa si sarebbe animanata come una fedele marionetta e si sarebbe avvinghiata alle membra della coniglietta esplodendo in una deflagrazione mista ad ombra ed energia cosmica. Inutile aggiungere che anche stavolta, come in qualsiasi altro colpo che JB avrebbe adoperato in futuro, l'oscurità avrebbe recato con se il suo singolare effetto secondario.
    Il vero scontro aveva avuto i suoi natali, la personalissima guerra sacra di JB era cominciata. Bruciava dalla voglia di vedere ciò che la sua nemica fosse in grado di fare.



    sS6Mj



    Nome John Barleycorn
    Cloth Surplice del Varano - Stella del Cielo Assassino
    Energia Rossa
    Status Fisico Perfetto
    Status Mentale Fremente.
    Status Cloth Intatta

    Riassunto Lancio shadow wave colpendo la terra con un pugno. Poi animo la tua ombra affinchè ti si avvinghi ed esploda

    Note Spero che il folle sproloquio non ti abbia traumatizzata XD Mi diverto troppo a fare lo psicopatico :D

    Tecniche e Abilità

    Abilità
    Ombra
    JB è in grado di manipolare a suo piacimento le ombre e l'oscurità. Può decidere di far calar la notte con uno schiocco di dita, diventare uno spettro all'interno di esse, ovattando movimenti e suoni. Può decidere il grado di assorbimento della luce dell'oscurità, così, magari tramite un pertugio appositamente lasciato aperto, lo spectre può far si che della luce acceda all'interno della cortina determinando cosa il suo malacapitato bersaglio sia in grado di scorgere. L'oscurità in quanto tale è la prima e diretta progenie del male e della cupidigia, grazie a questa particolare condizione il solo contatto con la tenebra provocherà un dolore indicibile, una corruzione della carne e dello spirito propria solo a chi di morte è il dispensatore. Per ogni taglio, escorazione o semplice ferita inferta dall'oscurità una parte di essa -anche minima- rimarrà a intaccare le membra, insinuandosi all'interno delle carni causando così il dolore supplementare prima citato. Le tenebre insinuatesi nella carne si consumeranno nel medesimo turno per produrre l'effetto del dolore lancinante. Anche quando non compierà offensive ma si limiterà solamente a generare la coltre di tenebra caratteristica della maggio parte dei suoi dueli, il suo avversario che ci si trova immerso avvertirà una crescente sensazione di malessere incalzante. Si tratta di una qualità mortifera, un effetto secondario cupo e diabolico, non è raro che vi si appelli sia considerato un mostro, un demonio o uno spietato carnefice. Nomee che JB trova piacevoli ed interessanti, spesso incoraggia che vengano usate. Cristallizzando la propria energia cosmica all'interno delle tenebre è in grado di renderle solide e affilate creando armi, oggetti o le pedine, servitori silenziosi che rispondo agli oridini di John. Spesso, nella coltre cupa, si sostitisce con una pedina lasciando l'avversario ignaro di tutto a combatterla, mentre crede di fronteggiare lo spectre. Le pedine possono sorgere da costrutti d'ombra senza vita in precedenza creati, purchè venga colmata la quantità d'energia cosmica e di ombra in difetto, se cen'è. John è in grado di prendere il controllo delle ombre circostanti, non da lui generate, una volta raggiunte con la propria energia cosmica. Lo Spectre può così disporne per i propri scopi. Quando si è immersi nella coltre di oscurità creata da John si avrà la sensazione di percepire il cosmo dello Spectre tutt'attorno a se - poichè è di questo che si tratta - e risuterà quindi quantomai difficile rilevarne la presenza tramite la percezione cosmica. Strazio è il nome della spada di tenebra che più sovente lo spectre richiama a se.
    Ovviamente JB è in grado di vedere perfettamente all'interno dell'oscurit. Sennò che potere del cazzo era?

    Tenciche
    Shadow Wave
    JB colpisce violentemente il suolo - solitamente lo fa penetrando la terra con Strazio, la sua spada d'ombra. Dal punto d'impatto si propagherà una violenta onda d'urto oscura che danneggerà i nemici e li farà cadere al suolo se sono colti di sorpresa. L'onda si propagherà per luga distanza perdendo progressivamente forza. Durante il suo cammino infonderà le ombra incontrate del cosmo dello spettro facendole così passare sotto il suo controllo.



     
    Top
    .
  7. bunny-92
     
    .

    User deleted


    IV ~ Luce!

    S

    aggiamente, per non vanificare tutti gli sforzi e salvaguardare la bellezza di quella radura, la Lepre decise di cambiare il luogo della battaglia. Scelse un’altra arena, senza consultare il suo avversario, dove avrebbero potuto combattere senza inibizioni e scrupoli. Lì i due cosmi, Luce ed Ombra, si sarebbero fronteggiati generando l’apocalisse in quel villaggio già decadente per l’imminente guerra Sacra. Le Vittime di tale conflitto non erano apprezzate del Varano, che ne pretendeva altre. Ora poteva combattere la sua “mini” Guerra sacra. Gli unici partecipanti erano loro due, anche se la diciottenne avrebbe fatto a meno di quell’inutile spargimento di sangue. Loro erano solo spettatori in quel conflitto tra Bene e male, eppure lo Spectre pretendeva la sua dose di sangue e gloria, se fosse riuscito ad ucciderla. Era un avversario molto scaltro e subdolo, impossibile utilizzare la diplomazia con un tipo del genere, poteva cadere in un suo ennesimo tranello. Era più che determinata a combattere, per difendere il suo onore e la sua vita. Non poteva lasciarsi abbandonare alle fredde ombre dell’oltretomba, non adesso. Aveva una “missione” da portare a termine, una promessa da mantenere. Quindi la fanciulla non si sarebbe contenuta, almeno per ora. Agilmente aveva schivato la maggior parte delle sue offensive e rapidamente raggiunge il luogo prestabilito.

    “ Eccolo! Qui non avrò impedimenti nella Lotta. Arneb e Nihal, datemi la forza per difendermi da questo folle”

    Folle. Questa era l’appellativo perfetto per definire il suo avversario, uno Spectre che utilizzava dei costrutti di ombra per ingannare la sua pura e casta mente. Le sue parole di certo non erano rassicuranti e non confermavano una “sanità mentale” di fondo. Poteva aspettarsi di tutto da un tipo del genere, era riuscito a sorprenderla già due volte, doveva evitare una terza volta. Durante la sua apparente fuga, il dolore per quelle ferite si acquietò, come se quella massa oscura fosse svanita nel nulla. Quindi l’effetto delle ombre era temporaneo, un punto a suo favore. Purtroppo doveva evitare ogni suo attacco per evitare di cadere a terra agonizzante per il dolore. Durante il tragitto pensò ad una eventuale strategia, cercò di riflettere a mente fredda, anche se parte dei sensi erano rivolti verso l’ambiente circostante. Non percepì nulla, quel cosmo così oscuro rimase immobile senza seguirla. Solo quando stava per giungere al “traguardo” s’incamminò verso la sua direzione. Il Varano riusciva a nasconderlo bene, la controparte attese per un bel po’ ai piedi di alcune Case fatte di paglia e mattoni ormai in rovina. Si posizionò su una di esse, ancora intera, per avere una visuale più ampia. Dubbi e ansia che iniziarono a crescere in lei, l’unica preoccupazione era rivolta al suo avversario che tardava ad arrivare, volutamente. Battito cardiaco che venne accelerato, mentre il silenzio di quel luogo divenne quasi inquietante. L’avversario giunse con tutta calma e sicuro si se. Continuò a sottovalutarla, certa che poteva giocare a suo favore.

    << Non essere troppo sicuro di te. Questo combattimento non ha senso… Odio gli inutili spargimenti di sangue, ma mi difenderò dalle tue subdole offensive. Athena mi protegge>>

    Queste furono le sue parole, che sancirono il “vero” inizio di quell’assurdo combattimento, nato dalla brama di gloria dello Spectre. Nonostante ciò, non poteva lasciarsi sopraffare da un folle, anche se dotato di capacità fuori dal comune. Aveva provato sulle sue carni il potere delle Ombre, quindi doveva evitarlo. Un’onda di cosmo venne scagliata in sua direzione come una vera e propria onda d’urto che avrebbe raso al suolo buona parte di quelle abitazioni. La Saint si trovava già in una posizione sopraelevata e la distanza che li separava non era affatto esigua. Ciò le diede un leggero vantaggio nel preparare la sua difesa, sia per i tempi ma anche per l’intensità dell’offensiva stessa. Passo dopo passo essa perdeva potere e ciò l’avrebbe aiutata e non poco. Infatti spiccò un salto, in modo da allontanarsi sempre di più da quel cosmo avverso e portò le braccia al suo petto. Sentì fluire nel suo corpo La luce della sua costellazione, che brillava nel cielo meridionale, quindi la espulse creando una sfera di energia difensiva. Essa era simile ad un guscio, come se fosse stata una luna in miniatura, visto che il pallore era lo stesso. Portò le braccia ai lati e si preparò all’impatto ancora in volo. Il conflitto energetico fu cruento, nonostante le precauzioni, la difesa cosmica era sul punto di cedere, si formarono numerose crepe, come in Uovo che stava per schiudersi. La Lepre resistette riportando solo pochi graffi, nulla di che. Sembrava tutto finito, ma le potenzialità del potere delle ombre non avevano limiti. Nonostante il Salto e la Difesa, la sua ombra permaneva, era impossibile nasconderla, quindi cadde sotto il controllo temporaneo dello Spectre.

    “ Sono salva. Ora posso attaccare!”

    Questa era la sua volontà, mentre atterrava con tutta la sua difesa ormai in “rovina”. Proprio in quel momento accadde l’imprevedibile, infatti la sua stessa ombra ai suoi piedi venne animata e iniziò ad avvinghiarsi contro la sua persona. Furono vani i tentativi di fuga, visto che la sorpresa e lo sgomento avevano preso il sopravvento. La Lepre esplose con la sua ombra, arrecandole gravi bruciature sulle parti scoperte dalla Cloth. I Danni la fecero contorcere dal dolore, ormai distesa a terra. Ancora una volta il potere delle Ombre banchettò con le sue carni. Il varano poteva manipolare ogni ombra presente in quel luogo, meglio stare lontana da abitazioni e strutture, inoltre con la sua offensiva si era creato un grosso cratere prive di “materiale” su cui agire. Gemiti di dolore che non riuscì a trattenere, almeno fino a quando quella massa oscura non scomparì. Lo Spectre si era dimostrato un ottimo stratega, le sue offensive non erano lasciate al caso, la diciottenne era in netta difficoltà. Lentamente cercò di rialzarsi, ci riuscì per miracolo al primo tentativo, il dolore delle ferite si faceva sentire, ma il suo femminile corpo traboccava ancora di Cosmo. Non tutto era perduto. Aveva bisogno di un diversivo per scoprire le difese del folle. Optò per la cosa più saggia da fare, debellare le sue Ombre. Fece un rapido scatto in avanti, anche questa volta fu agevolata dalla sua costellazione. Si fermò ad una decina di metri dall’avversario e senza esitare portò le braccia al petto formando una “X”. Come per la precedente tecnica si creò una sfera di luce, stavolta molto più brillante. Era il momento di manifestare il suo elemento. Quindi porterebbe le braccia ai lati e il guscio esploderebbe in un’onda di Luce. Il suo Puro e cristallino cosmo di diffonderebbe in tutto il suo raggio di azione. Ciò avrebbe accecato e seriamente danneggiato il sistema visivo della controparte. Quindi sarebbe indietreggiata per evitare sorprese dal Varano.

    Energia ~ Rossa
    Status Fisico ~ Graffi sperficiali su tutto il corpo / ustioni sulle gambe e braccia
    Status Psicologico ~ Determinata
    Cloth ~ Lepre (III)
    Status Cloth ~ Intatta

    Riassunto Azioni ~ La Saint attende con ansia l’arrivo dello Spectre, il quale si presenta ed inaugura il combattimento. La Prima offensiva viene incassata egregiamente tramite la Sphere of Hare, riportando solo pochi graffi. Disciogliendo la sua difesa, cade vittima della sua stessa ombra. I Danni riportati sono ingenti ma le energie non le mancano. Rapidamente simula un eventuale attacco frontale fermandosi a solo dieci metri dal Varano. Quindi utilizza il Moonlight per privare della vista l’avversario e poi indietreggiare lentamente.

    Abilità ~
    *Agilità Straordinaria: La Saint della Lepre, grazie a continui allenamenti, è riuscita a sviluppare una velocità e un'agilità fuori dal comune, che raggiunge senza troppa fatica la propria velocità massima. Ciò Facilita di molto la Saint negli scontri corpo a corpo, quindi attacchi fisici ma velocizza anche l'esecuzione di altri attacchi, come quelli cosmici ed elementari. Insomma questa abilità è molto versatile, può essere utilizzata sia in attacco che in difesa: Nel primo caso la straordinaria velocità renderà gli attacchi della saint poco prevedibili, solo un occhio attento ed esperto potrà seguire perfettamente tutti i suoi movimenti, invece nel secondo caso la Cloth aumenterà l'agilità della fanciulla e quindi è facilitata nell'evasione di attacchi avversari, sia fisici di altra natura. La Cloth della Lepre è un'armatura rapida e scattante sempre pronta all'azione e a battere sul tempo l'avversario. Inoltre Grazie alla grande velocità si potranno creare effetti ottici e compiere prodezze fisiche fuori dal comune, come saltare rapidamente da una roccia all'altra in fase di caduta e quindi evitare il peggio.

    *Tsukiakari (Luce Lunare): Il Cosmo della Saint della Lepre trae forza dalla costellazione della Lepre, situata nel cielo meridionale vicina alla cintura di Orione. Non è una costellazione molto grande, ma di ridotte dimensioni e le stelle più importanti sono Arneb(α Leporis) e Nihal(β Leporis). Inoltre secondo la mitologia cinese La Lepre “Lunare” simboleggia il sacrificio come virtù, aiuto verso il prossimo ed altri valori positivi, per questo motivo trae benefici anche dal satellite terrestre. Il Cosmo della detentrice della Cloth è protetta dalle stelle della costellazione e anche dai raggi lunari, infatti il suo cosmo rispecchia la pallida e candida luce lunare, ma questa può variare d'intensità a seconda del volere della Saint. Quindi La Saint può manipolare anche la Luce, in ogni sua forma, preferibilmente quella lunare, ma non rinnega anche altre fonti. Grazie ad essa potrà creare Lame, Raggi taglienti ed accecanti. Per l'intensità della luce ad ogni colpo sferrato dalla Saint provocherà anche ustioni di grado variabile.


    Tecniche ~ *Sphere of Hare: La Saint porta ad alti livelli il proprio cosmo per difendersi da una offensiva avversaria. Infatti la Combattente porta ambedue le braccia distese ai rispettivi lati, flettendo leggermente le gambe per ampliare la base di appoggio e quindi resistere ad eventuali impatti. A questo punto si genera una sfera fatta di cosmo, dotata di luce Lunare, come se fosse un robusto guscio che proteggerebbe la Saint da offensive avversarie. Se l'avversario colpisce tale sfera protettiva con attacchi fisici potrebbe riportare ustioni di varia intensità per la natura cosmica della tecnica. [Difensiva Elementare]

    *Moonlight: La Saint aumenta il proprio cosmo facendosi avvolgere da esso, portando le braccia all'altezza del petto e incrociandole a per formare una “X”, apparentemente sembra essere una tecnica difensiva ma non lo è affatto. Infatti il Cosmo brucia attorno alla ragazza creando una specie di sfera che la protegge, molto simile alla “ Sphere of Hare”. Ad un certo punto portando le mani in avanti in modo violento si rilascia una grande quantità di energia sotto forma di Luce che accecherebbe l'avversario. [Offensiva Elementare]



    Edited by bunny-92 - 4/12/2012, 21:18
     
    Top
    .
  8. Raizan
     
    .

    User deleted


    ICTgX


    La Radura della discordia~ Post IV



    sS6Mj


    La coniglietta di atene mostrò infine quale fosse il suo vero potere: la luce! Il naturale avversario dell'elemento padroneggiato da JB, questo scontro si faceva più interessante ogni minuto che passava. La saint si servì dell'elemendo per schermarsi dall'onda d'urto nera generata dallo specter, ci riuscì egregiamente ma non aveva fatto i conti con l'insorgere della sua ombra, venne difatto colta di sorpresa e cadde riversa al suolo dolorante. Il Varano dell'Ade si compiacque di aver ancora una volta fatto sfoggio delle sue doti di stratega, pian piano stava direzionando lo scontro nella direzione a lui più congeniale e la ragazza non avrebbe potuto nulla per scongiurare ciò, un ghigno malevolo animò il suo volto.
    Tuttavia la sua avversaria sembrava possedere una tempra possente, ancora in preda ai dolori riportati con l'esplosione s'alzò pronta a bruciare ancora il suo cosmo candido e a tornare a combattere. Una determinazione ammirevole, quasi gli dispiaceva dover mettere fine alla sua vita. Quasi.
    Nonostante le ferite la ragazza non si diede però per vinta e, mettendo mano al suo lucente cosmo, incrociò le mani d'innanzi al petto. Da lì partì una violenta bordata di luce abbagliante che avvolse lo specter. Investito dall'accecante chiarore questi riuscì però a trovare il tempo per plasmare un rudimentale scudo d'ombra, ma, ahimè, era già tardi. Parte del colpo lo aveva già raggiunto, un accecante dolore lo colpì nella zona degli occhi. Strillò la sua pena ai quattro venti coprendosi con ambo le mani la zona offesa. Quando il dolore s'affievolì e sciolse la copertura delle palme però rimase sconcertato. La sua vista era annebbiata e, a giudicare dalla sensazione di calore stantio e pulsante che avvertiva all'altezza delle guance, del sangue aveva preso a rivolargli dagli occhi incorniciandogli il viso. Ci sapeva fare la coniglietta, c'era da renderle atto, ma s'era decisamente spinta troppo oltre, nessuno s'era aveva mai osato tanto, JB si faceva vanto di non aver mai riportato ferite degne di essere chiamate tali, figurarsi un'inibizione, seppur temporanea, dei suoi sensi. Strinse il pugno colpo di astio all'indirizzo di quella che gli pareva essere la sua avversaria.

    « Ti costerà caro aver osato tanto bambolina.. » Disse stroppicaindosi gli occhi nel disperato tentativo di migliorare la sua situazione. « Ti ripagherò con la setssa moneta, donna! »

    Non appena ebbe finito di parlare dalla sua figura si dipartì una fitta coltre di tenebra. Era il suo cosmo in espansione che crebbe e crebbe ancora creando una grossa cupola costituita da oscurità impenetrabile di cui lo specter ne era il fulcro. La notte era scesa, non un raggio di luce sarebbe riuscito a penetrare lì dentro, nessuno, a parte JB, sarebbe stato in grado di scorger alcunchè al suo interno. Aveva così spogliato la sua avversaria della vista, anche se in maniera lievemente differente. Particolarità di quell'espediente operato da JB sarebbe stato ancora una volta il ritorno di fiamma dell'ombra: stavolta, visto che la tenebra sarebbe stata finemente amalgamata con l'aeare circostante, avrebbe evocato nell'organismo della ragazza una crescente sensazione di malessere e pesantezza d'animo dovuta al contatto della pelle e degli orifizi corporei con l'oscurità che subdola e strisciante come una serpe si sarebbe insinuata all'interno dell'organismo altrui. Inoltre sarebbe stato assai difficoltoso per la saint tentare d'indovinare l'ubicazione del suo avversario, sia per l'ioscurità incalzante ivi presente che per il cosmo dello specter. Difatti, data la presenza di esso pressochè ovunque nella cupola, la percezione del cosmo usata per stanare l'avversario si sarebbe rivelata uno strumento alquanto inutile. si sarebbe avvertita la presenza dello specter tutt'attorno a se dato che l'energia del varano era interpersa in quella nera matrice che ovattava l'ambiente circostante.
    La temporanea cecità che affliggeva JB, immersa nella a lui tanto cara ombra, andò incontro ad un miglioramento. La vista al negativo che s'attivava nel Varano dell'Ade ogni qual volta adoperava la sua cupola d'ombra venne in sua aiuto, in guella guisa, difatti, l'impedimento visivo era meno marcato, non riusciva ancora a vedere al meglio delle sue potenzialità, certamente, ma era già qualcosa. Ora che lo scontro era entrato nella modalità a lui più congeniale, la caccia poteva avere inizio.
    Inizialmente mosse qualche passo verso sinistra, giusto per non occupare la stessa posizione in cui la saint lo avrebbe potuto ricordare. Come prima cosa scagliò alla volta della ragazza un fascio di sei raggi cosmici d'oscura matrice che l'avrebbero colpita seguento un'orbita ellittica. Niente più di un semplice diversivo ed in guanto tale non sarebbe servito ad offendere ma a carpire l'attenzione dell'avversaria mentre tutt'attorno a lei la seconda parte dell'attacco prendeva forma. Minuscole particelle d'ombra sarebbero infatte mutate in costrutti accuminati, con la forma di sottilissimi spilli -anche se questo la coniglietta non poteva vederlo- che si sarebbero scagliati contro le sue membra non appena lo specter l'avesse comandato. L'ordine sarebbe giunto una volta che il fascio di raggi l'avrebbe oltrepassata, sfrecciandole ai lati, senza arrecare danno alcuno, cogliendola però di sorpresa. Allora tutti quegli aghi sarebbero stati attirati dalla sua figura come il ferro con una calamita, l'avrebbero traforata da ogni dove e pressochè da qualsiasi direzione, trasformandola in un colabrodo. Nonostante le ferite lo specter sogghignò di gusto, amava far cadere nello sgomento le sue prede.



    sS6Mj



    Nome John Barleycorn
    Cloth Surplice del Varano - Stella del Cielo Assassino
    Energia Rossa
    Status Fisico Ferita agli occhi, parzialmente accecato
    Status Mentale Arrabbiato prima, divertito poi.
    Status Cloth Intatta

    Riassunto Mi difendo dal tuo attacco ma vengo cmq accecato. Creo la cupola d'ombra e cambio posizione spostandomi a sinistra (nell'ombra nn faccio rumore u,u). lancio sei raggi di cosmo oscuro verso di te con orbita ellittica che cmq nn ti colpiscono ma passano al lato. Mentre ti stanno per superare Hidden Cluster agisce.

    Note BUNNY BUNNY BUNNY BUNNY BUNNY

    Tecniche e Abilità

    Abilità
    Ombra
    JB è in grado di manipolare a suo piacimento le ombre e l'oscurità. Può decidere di far calar la notte con uno schiocco di dita, diventare uno spettro all'interno di esse, ovattando movimenti e suoni. Può decidere il grado di assorbimento della luce dell'oscurità, così, magari tramite un pertugio appositamente lasciato aperto, lo spectre può far si che della luce acceda all'interno della cortina determinando cosa il suo malacapitato bersaglio sia in grado di scorgere. L'oscurità in quanto tale è la prima e diretta progenie del male e della cupidigia, grazie a questa particolare condizione il solo contatto con la tenebra provocherà un dolore indicibile, una corruzione della carne e dello spirito propria solo a chi di morte è il dispensatore. Per ogni taglio, escorazione o semplice ferita inferta dall'oscurità una parte di essa -anche minima- rimarrà a intaccare le membra, insinuandosi all'interno delle carni causando così il dolore supplementare prima citato. Le tenebre insinuatesi nella carne si consumeranno nel medesimo turno per produrre l'effetto del dolore lancinante. Anche quando non compierà offensive ma si limiterà solamente a generare la coltre di tenebra caratteristica della maggio parte dei suoi dueli, il suo avversario che ci si trova immerso avvertirà una crescente sensazione di malessere incalzante. Si tratta di una qualità mortifera, un effetto secondario cupo e diabolico, non è raro che vi si appelli sia considerato un mostro, un demonio o uno spietato carnefice. Nomee che JB trova piacevoli ed interessanti, spesso incoraggia che vengano usate. Cristallizzando la propria energia cosmica all'interno delle tenebre è in grado di renderle solide e affilate creando armi, oggetti o le pedine, servitori silenziosi che rispondo agli oridini di John. Spesso, nella coltre cupa, si sostitisce con una pedina lasciando l'avversario ignaro di tutto a combatterla, mentre crede di fronteggiare lo spectre. Le pedine possono sorgere da costrutti d'ombra senza vita in precedenza creati, purchè venga colmata la quantità d'energia cosmica e di ombra in difetto, se cen'è. John è in grado di prendere il controllo delle ombre circostanti, non da lui generate, una volta raggiunte con la propria energia cosmica. Lo Spectre può così disporne per i propri scopi. Quando si è immersi nella coltre di oscurità creata da John si avrà la sensazione di percepire il cosmo dello Spectre tutt'attorno a se - poichè è di questo che si tratta - e risuterà quindi quantomai difficile rilevarne la presenza tramite la percezione cosmica. Strazio è il nome della spada di tenebra che più sovente lo spectre richiama a se.
    Ovviamente JB è in grado di vedere perfettamente all'interno dell'oscurit. Sennò che potere del cazzo era?

    Tenciche
    Hidden Cluster
    Lo spectre può, dietro comando cosmico, mutare parti d'ombra intangibile in costrutti accuminati - molto spesso hanno la forma di pugnali o spilli - che attenderanno silenti nell'ombra il comando del padrone. Quando ciò si concretizzerà tutti assieme e a velocità smodata si scaglieranno alla volta dell'obbiettivo indicato dal cavliere rendolo quantomai più rassomigliante ad uno scolapasta..





    Edited by Raizan - 5/12/2012, 12:22
     
    Top
    .
  9. bunny-92
     
    .

    User deleted


    V ~ La Gabbia delle Ombre

    L

    e capacità del Varano erano riuscite a stupirla ancora una volta. Il Potere delle Ombre era immenso, apparentemente non aveva limiti: Oscurare la vista altrui, arrecare danni extra e manipolare ogni forma di ombra. Insomma era un temibile avversario, e lo scontro non sembrava volgere a suo favore. La sacerdotessa-guerriero si trovava in grande difficoltà, eppure la Luce debellava sempre e comunque le tenebre dal cuore degli uomini. Questo era stato il grande insegnamento della Figlia di Zeus, che aveva donato alla sua umile servitrice. Per molte ore al giorno, pregava davanti alla sua statua. Più volte, anche in situazioni davvero disperate, aveva avvertito la sua “Voce”. la Luce che emanava la sua costellazione aveva il dovere d’illuminare la “notte” dell’animo. Non poteva arrendersi, quindi questa determinazione la spingeva ad andare oltre i limiti del suo corpo. La missione in India aveva rafforzato sia la sua forza fisica, ma sopratutto il suo spirito. Non aveva nessuna intenzione di darla vinta allo Spectre. Un uomo davvero singolare, che continuava a stupirla in negativo. Poteva aiutare il prossimo con il suo enorme cosmo, eppure l’aveva utilizzato anche in passato per portare morte e distruzione. Un Atto imperdonabile. Con superbia pretendeva la sua testa, un bottino ambito per compiacere il suo signore.

    “ Che Athena guidi la mia Luce!”

    Ennesima preghiera che venne rivolta verso quella ragazzina, una quindicenne che sedeva sul trono della tredicesima casa, ormai proclamata Figlia della giustizia. L’evento aveva fatto molto scalpore tra i cavalieri del Grande Tempio, ma lei aveva subito riconosciuto quella “Luce” così calda e pura. Aveva riconosciuto la sua Dea. Quindi non esitò a porgere il suo pensiero verso quella innocente figura, poco più piccola di lei, che si era già assunta una grande responsabilità: Guidare il Bene verso la vittoria. Questa fu una incentivazione alla lotta, la determinazione era ormai evidente sul suo volto, anche se coperto perennemente dalla maschera. Nonostante il dolore si era rialzata e aveva manifestato con tutta la sua potenza l’elemento che l’aveva contraddistinta fin dalla sua investitura. Una esplosione di luce, apparentemente innocua, investì l’intero villaggio e forse in parte anche il Bosco. Come se fosse scoppiata una stella della grande e sconfinata galassia, solo che non c’era nessun segno di esplosione, nessun distruzione. Non generò un’onda d’urto e l’unico “danno” che lo Spectre subì fu a carico della sua vista. Un punto di assoluto vantaggio per la diciottenne che poteva ben sperare per ribaltare le sorti di quel combattimento. Sul suo volto comparve un leggero sorriso, notando le urla dell’avversario. Contro un manipolatore delle tenebre questa era la miglior mossa. Era particolarmente sensibile ai cambiamenti di luminosità, soprattutto per il subdolo predatore. Iniziò ad indietreggiare rapidamente, per evitare che la sua furia potesse investirla, invece non accadde nulla. Lo stratega non si fece sopraffare dal dolore e dalle emozioni, anzi valutò perfettamente la situazione. Al buio godeva di una buona vista, dettaglio oscuro alla Lepre. In sintesi era riuscito a vanificare tutti i suoi sforzi?

    << Forse sarà meglio per te che la smetti di sottovalutarmi. Le apparenze ingannano>>

    Lezione di vita che fu gentilmente concessa dalla sacerdotessa. Forse si sarebbe pentita molto presto di quelle parole, ma la temporanea cecità le infuse un bel po’ di fiducia nelle sue capacità. Purtroppo il cosmo dell’uomo iniziò ad avvolgerla, per portarlo a tali limiti avrebbe sprecato un bel po’ delle sue energie, ma l’effetto su abbastanza efficace. Creò tutt’intorno una cupola di tenebre in cui entrambi i combattenti galattici erano imprigionati, ovviamente non era un problema per il Varano a differenza della Lepre. Vista che venne completamente oscurata e senso dell’orientamento che iniziò a vacillare. Si sentiva in trappola, chiusa in una stanza senza luce con delle fameliche bestie pronte a divorarla. Percepì un senso di disagio, che lentamente divenne paura. Si trattenne, cercò di nascondere queste avverse sensazioni al varano, fermò il suo passo. Le ombre intanto prendevano possesso della su mente, inviando sgradevoli messaggi al cervello. Era come paralizzata, un crescente malessere che l’avvolgeva, come se la sua morte fosse vicina. Mancavano solo immagini della sua potenziale dipartita e sicuramente avrebbe reso folli anche le menti più ferree. La Determinazione non le era mai mancata, quindi cercò di combattere con quella sensazione, ma lentamente si lasciò abbandonare. Cadde in ginocchio, mentre ambedue le braccia diventarono un solitario abbraccio. Atteneva la morte? Lentamente immagini e ricordi fecero piede nella sua mente, non era la prima volta che rischiava. Improvvisamente un Flash: Il Combattimento con lo Specte della Lepre in un castello maledetto. Ricordava tutto anche quella sensazione di estremo malessere quando conobbe la verità suo suoi genitori. Il Padre, un falso traditore, le stava per tranciare il petto con una spada demoniaca quando improvvisamente arrivò un raggio di luce.

    “ Bartolomeo-sama”

    Questo era il raggio di Luce che l’aveva salvata quel giorno. Il Suo possente corpo, pari ad un vero Toro, la protesse da morte certa. Stavolta non c’era quel vecchio gigante ad aiutarla, doveva cavarsela da sola. Riconoscenza e certezza che ricomparvero nel suo cuore, le ombre per pochi secondi avevano dominato esso. Candido sorriso che comparve sul suo volto e si rialzò. Quella immagine del Gold Saint le aveva ridonato nuova forza, non poteva deluderlo ed infrangere le promesse fatte. Quindi il suo cosmo raggiunse progressivamente le costellazioni della Lepre, La Luce che ne scaturì riuscì ad illuminare un bel po’ di metri in modo da eludere gli attacchi a sorpresa del varano. La sua vista non fu offuscata, tale strategia poteva essere molto efficace contro un qualsiasi altro Saint, ma non contro una utilizzatrice del sacro elemento. Non fu difficile individuare il diversivo dell’uomo che abilmente aveva lanciato contro la sua persona. Istintivamente la Sacerdotessa guerriero eresse una barriera di luce, la stessa che l’aveva protetta precedentemente. Braccia ai lati e guscio lunare che si dispose a sua difesa. Il Diversivo venne vanificato visto che i raggi non sfiorarono nemmeno la lucente “Luna”, il vero attacco non tardò ad arrivare. Una moltitudine di chiodi fatti di tenebre erano pronti ad ultimare il combattimento. La forza di penetrazione era ineguagliabile, forse quanto il suo Kosen, ma la barriera non era da meno. Il Guscio si ruppe in più punti lasciando penetrare alcuni pugnali che crearono alcuni graffi sulla Cloth, invece profonde ferite sulle parti scoperte. Forse la parte peggiore era l’azione “corrosiva” delle tenebre che iniziarono a provocarle un dolore lanciante. Musica per le orecchie dell’avversario. La difesa non cedette completamente, non furono intaccati punti vitali anche se il sangue ormai invadeva la sua armatura.

    << Mi dispiace JB, ma non posso arrendermi. Non posso renderti la mia vita per portarla ad Hades, fallirai come Dastan del Minotauro che prima di te tentò questa scellerata impresa. La Mia Luce debellerà le tue Ombre! >>

    Le sue parole corrispondevano al vero. Infatti era riuscita a creare una piccola braccia nella cupola del Varano, e sapeva anche come spazzare via definitivamente la sua ultima strategia per nascondersi alla sua vista. Il Cosmo della lepre continuò a bruciare, aumentando sempre di più il campo visivo in quella “Gabbia di terrore”, ma stavolta avrebbe utilizzato una tecnica più avanzata delle ultime due. La procedura era sempre la stessa, consolidò la Luce come un vero e proprio guscio protettivo mentre le mani furono portate al petto ad “X”. Improvvisamente espulse tutta la sua energia,sotto forma di Luce e onda d’urto, L’impatto della luna era stato lanciato. Per ben trenta metri tutto sarebbe diventato cenere, bruciato dal calore della Luce e non solo. Ciò inoltre avrebbe debellato le Ombre e peggiorato la vista dell’avversario.

    Energia ~ Rossa
    Status Fisico ~ Graffi su tutto il corpo / Profonde ferite da taglio sulle parti scoperte dalla Cloth / Stanchezza
    Status Psicologico ~ Confusa e spaventata prima, Determinata poi
    Cloth ~ Lepre (III)
    Status Cloth ~ Intatta

    Riassunto Azioni ~ La Saint cade in uno stato di profondo sconforto, perdendo per pochi attimi quella sicurezza che l’aveva sempre e comunque contraddistinta. In preda alla disperazione e con i sensi coperti dalle ombre attende l’imminente morte. Quelle stesse sensazioni però la destano dal “sonno”, infatti sovvengono alla mente le immagini della lotta contro Hades ad Idra, il giorno della sua investitura. Accompagnata dal suo Maestro, Bartolomeo, riesce a sconfiggere il Padre e a conoscere la “Verità”. Solo l’immagine del maestro le permette di riacquistare la vecchia determinazione. Brucia il proprio cosmo per contrastare quello del Varano, ci riesce in parte eliminando le ombre ad un bel po’ di metri e riacquistando parte della visibilità. Sfruttato il vantaggio del suo elemento prepara una solida difesa. Essa non risulta solidissima visto che i pugnali di tenebra riescono a superarla e a ferirla. Nonostante la stanchezza raccoglie continua a bruciare il proprio cosmo ed utilizza la forma avanzata della Sphere of Hare e del Moonlight: Impact of Moonlight.

    Abilità ~ *Agilità Straordinaria: La Saint della Lepre, grazie a continui allenamenti, è riuscita a sviluppare una velocità e un'agilità fuori dal comune, che raggiunge senza troppa fatica la propria velocità massima. Ciò Facilita di molto la Saint negli scontri corpo a corpo, quindi attacchi fisici ma velocizza anche l'esecuzione di altri attacchi, come quelli cosmici ed elementari. Insomma questa abilità è molto versatile, può essere utilizzata sia in attacco che in difesa: Nel primo caso la straordinaria velocità renderà gli attacchi della saint poco prevedibili, solo un occhio attento ed esperto potrà seguire perfettamente tutti i suoi movimenti, invece nel secondo caso la Cloth aumenterà l'agilità della fanciulla e quindi è facilitata nell'evasione di attacchi avversari, sia fisici di altra natura. La Cloth della Lepre è un'armatura rapida e scattante sempre pronta all'azione e a battere sul tempo l'avversario. Inoltre Grazie alla grande velocità si potranno creare effetti ottici e compiere prodezze fisiche fuori dal comune, come saltare rapidamente da una roccia all'altra in fase di caduta e quindi evitare il peggio.

    *Tsukiakari (Luce Lunare): Il Cosmo della Saint della Lepre trae forza dalla costellazione della Lepre, situata nel cielo meridionale vicina alla cintura di Orione. Non è una costellazione molto grande, ma di ridotte dimensioni e le stelle più importanti sono Arneb(α Leporis) e Nihal(β Leporis). Inoltre secondo la mitologia cinese La Lepre “Lunare” simboleggia il sacrificio come virtù, aiuto verso il prossimo ed altri valori positivi, per questo motivo trae benefici anche dal satellite terrestre. Il Cosmo della detentrice della Cloth è protetta dalle stelle della costellazione e anche dai raggi lunari, infatti il suo cosmo rispecchia la pallida e candida luce lunare, ma questa può variare d'intensità a seconda del volere della Saint. Quindi La Saint può manipolare anche la Luce, in ogni sua forma, preferibilmente quella lunare, ma non rinnega anche altre fonti. Grazie ad essa potrà creare Lame, Raggi taglienti ed accecanti. Per l'intensità della luce ad ogni colpo sferrato dalla Saint provocherà anche ustioni di grado variabile.


    Tecniche ~ *Sphere of Hare: La Saint porta ad alti livelli il proprio cosmo per difendersi da una offensiva avversaria. Infatti la Combattente porta ambedue le braccia distese ai rispettivi lati, flettendo leggermente le gambe per ampliare la base di appoggio e quindi resistere ad eventuali impatti. A questo punto si genera una sfera fatta di cosmo, dotata di luce Lunare, come se fosse un robusto guscio che proteggerebbe la Saint da offensive avversarie. Se l'avversario colpisce tale sfera protettiva con attacchi fisici potrebbe riportare ustioni di varia intensità per la natura cosmica della tecnica. [Difensiva Elementare]


    *Impact of Moonlight: La Saint si lascia avvolgere dal proprio cosmo e anche questa volta porta le braccia al petto a forma di “X”. Dopo aver raccolto le energie necessaria, in cui si viene a creare una sfera protettiva simile alla “Sphere of Hare”, si rilascia tutta questa energia ma stavolta sotto forma sia di luce che di Energia distruttiva. Si genera un'onda d'urto con lo scopo di spazzare via anche più avversari. È la versione potenziata e una variante della “ Moonlight” e “ Sphere of Hare”, ma non ha uno scopo difensivo ma prettamente offensivo. Data la natura elementare del cosmo l'avversario potrebbe ricevere sia contusioni che bruciature. [Offensiva Elementare]

     
    Top
    .
  10. Raizan
     
    .

    User deleted


    ICTgX


    La Radura della discordia~ Post V



    sS6Mj


    La sua fedele ombra, alleata di ogni battaglia, strumerto mortale perfetto, sembrava essere giunte difronte al suo naturale punto debole. La ragazzina era maestra nel diffondere fasci di luce brillante che riuscivano a fendere e a sgretolare le tenebre dello specter come un grissino fa con il tonno. Ad ogni emanazione di cosmo ch'ella produceva parti della sua preziosa cupola vanivano come neve al sole. Per shermarsi dai raggi d'ombra la saint eresse una divampante barriera di luche che aprì un'ampia voragine nella cortina. Inutile dire che la cosa mando JB su tutte le furie. Bruciava dalla rabbia e dall'odio, la sua vendetta sarebbe stata tremenda. O almeno così sarebbe stato se la sua attenzione fosse rimasta concentrata sul deturpamento dell'oscurità. Così non fu poichè bastò una parola pronunciata dalla sacerdotessa per far ricordare a JB quello che sembrava aver dimenticato, il motivo reale per cui s'era spinto così vicino ai territori nemici: Dastan.
    Lo specter sgranò gli occhi, dunque la traccia seguita l'aveva effettivamente condotto a qualcosa di reale e concreto, ad un indizio. La coniglietta sembrava sapere qualcosa, stando a quell'esiguo discorso doveva essersi battuta con lui. E poi cosa ne era stato del minotauro? Aveva vinto lo scontro? Perchè non aveva fatto ancora ritorno nell'Oltretomba? Quesiti a cui stava per fornire i decibel giusti, spostandoli dal groviglio della sua mente alle sue labbra, stava per dischiuderle e venire alle parole quando la battaglia richiamò la sua attenzione. Se voleva sapere cosa fosse capitato al suo compagno doveva restare vivo, ed il colpo lanciato dalla saint aveva tutte le intenzioni di rispedirlo nell'Oltretomba a calci in culo.
    Si trattava d'una violenta bordata cosmica abbagliante. Un'onda di luce che spazzò via gran parte delle tenebre evocate dal Varano ed incalzava lesta proprio verso quest'ultimo, quella fastidiosa lucentezza cominciava davvero a creargli dei broblemi. Il suo chiarore era irresistibile, se l'avesse raggiunto al volto probabilmente avrebbe seriamente compromesso la sua vista e questo lui non poteva permetterselo. A discapito del resto del corpo decise di proteggersi la testa con la tenebra, purtoppo quella luce era la sua naturale kripnotine ma lo specter non sapeva servirsi che dell'ombra per combattere e ad essa si sarebbe appellato ancora una volta. Un turbante nero come la pece gli avvolse il capo e, per quello in cui riucì a prodursi dato l'esiguo tempo a disposizione, anche parte del torace. L'impatto con la luce fu devastante, venne sbalzato all'indietro di diversi metri, cadde a terra con le tenebre evocate a sua difesa estirpate come erbacce. Nonostante la totale dipartita esse erano riuscite nel loro intento, il suo volto, e con esso la vista, erano in salvo, l'argenteo chiarore non era riuscito a danneggiarlo. Discoro differente invece per il resto del suo corpo, ovunque erano sorte bruciature insanguinate terribilmente dolorose, qua e la la sua violacea surplice recava indegne crepe e marcati sfregi. Quell'ignobile cavaliere di Atena lo stava facendo veramente penare, strinse il pugno assalito dalla rabbia. S'alzò tremolamnte, con la mascella serrata in un'espressione colma d'astio. Ci volle qualche tempo prima che riuscisse a mettere a fuoco la sua avversaria. Sputò a terra un grumo di sangue che gli impastava la bocca.

    « Tu... Guarda cosa mi hai fatto... » Disse mentre faceva il resoconto dei danni riportati. «Come hai osato dannata.. La mia vendetta sarà terribile.. » Aveva abbandonato retorica e scherni. Era veramente furioso e, nonostante la situazione di svantaggio cui si trovava, avrebbe fatto di tutto per fargliela pagare. Anche a costo della vita se la sarebbe portata con se nell'Oltretomba. « Però devo sapere.. » Aggiunse guardandola torvo. « Cosa ne sai tu di Dastan del Minotauro? Cosa gli hai fatto? » Il suo cosmo avvampò in una repentina espolosione di tenebra nera. Lo avviluppava come le lingue di un fuoco cupo, si stava espandendo rabbiosamente. « Parla dunque! Parla perchè presto la rabbia oscurerà la mia mente.. » Non mentiva, prova ne era quel cosmo infuriato che fluiva dalla sua persona come un'impetuosa cascata.

    Infatti la sua risposta sul campo non tardò ad arrivare. Tutto quel cosmo terribile si produsse in un violento taglio orizzontale. Un'onda d'urto tagliente come il filo d'una spada venne scagliata all'indirizzo della guerriera di atene. Ma non era finita qua, JB poteva anche essere infuriato ma non per questo la sua dedizione per la strategia sarebbe venuta meno. Il colpo infatti venne scagliato volutamente alto, lo specter aveva mirato le orecchie da coniglio che adornavano il diadema della sacerdotessa. L'ennesimo diversivo atto a distrarla dall'attacco vero e proprio. Difatti non appena ella avrebbe preso provvedimenti contro quel colpo - sarebbe stato lecito aspettarsi ch'ella si sarebbe semplicemente abbassata - l'offesa principale l'avrebbe raggiunta dal sottosuolo. Invero il cosmo di JB si sarebbe catalizato sotto i piedi della ragazzina, qualunque fosse stata la sua ubicazione, e quindi sarebbe divampato a guisa di una gigantesca testa di Varano. Fauci accuminate l'avrebbero stretta in un morso atroce, il rubicondo sangue sarebbe sgorgato come una fontana, le sarebbe servito da lezione. Nonostante la luce fosse naturalmente superiore alle tenebre, c'era poco da fare contro un morso dato da una testa di rettile di tre metri, con denti grossi come una persona.
    Lo specter si era prodotto in un offensiva devastante ed elaborata. Per quanto lo scontro avesse già cominciato a vergare i primi sintomi del suo protrarsi prolungato, l'esecuzione di quella manovra aggiunse un carico pesante alla sua stigmatica fatica. Aveva il fiato corto ed i muscoli dolenti. Nonappena avesse saputo quel che voleva riguardo a Dastan avrebbe concluso quello scontro entro un tempo breve.



    sS6Mj



    Nome John Barleycorn
    Cloth Surplice del Varano - Stella del Cielo Assassino
    Energia Rossa
    Status Fisico Ferita agli occhi, bruciature sanguinolente sparse un pò ovunque. Affaticato
    Status Mentale Furioso.
    Status Cloth Qualche crepa

    Riassunto Uso terror hood su me stesso x difendermi il volto e la vista. Ti lancio un dark razor alle orecchie da coniglietta x distrarti mentre da sotto di te erompe una gigantesca testa di varano che ti morde dall'altezza della vita in giù.

    Note Scusa il ritardo ma sti gg sono stato un pò impegnato tra studio e l'uscire con quella che con ogni probabilità diverrà la futura signora raizan XD
    EDIT: ho aggiornato status fisico mentale e della cloth che mi ero dimenticato :D


    Tecniche e Abilità

    Abilità
    Ombra
    JB è in grado di manipolare a suo piacimento le ombre e l'oscurità. Può decidere di far calar la notte con uno schiocco di dita, diventare uno spettro all'interno di esse, ovattando movimenti e suoni. Può decidere il grado di assorbimento della luce dell'oscurità, così, magari tramite un pertugio appositamente lasciato aperto, lo spectre può far si che della luce acceda all'interno della cortina determinando cosa il suo malacapitato bersaglio sia in grado di scorgere. L'oscurità in quanto tale è la prima e diretta progenie del male e della cupidigia, grazie a questa particolare condizione il solo contatto con la tenebra provocherà un dolore indicibile, una corruzione della carne e dello spirito propria solo a chi di morte è il dispensatore. Per ogni taglio, escorazione o semplice ferita inferta dall'oscurità una parte di essa -anche minima- rimarrà a intaccare le membra, insinuandosi all'interno delle carni causando così il dolore supplementare prima citato. Le tenebre insinuatesi nella carne si consumeranno nel medesimo turno per produrre l'effetto del dolore lancinante. Anche quando non compierà offensive ma si limiterà solamente a generare la coltre di tenebra caratteristica della maggio parte dei suoi dueli, il suo avversario che ci si trova immerso avvertirà una crescente sensazione di malessere incalzante. Si tratta di una qualità mortifera, un effetto secondario cupo e diabolico, non è raro che vi si appelli sia considerato un mostro, un demonio o uno spietato carnefice. Nomee che JB trova piacevoli ed interessanti, spesso incoraggia che vengano usate. Cristallizzando la propria energia cosmica all'interno delle tenebre è in grado di renderle solide e affilate creando armi, oggetti o le pedine, servitori silenziosi che rispondo agli oridini di John. Spesso, nella coltre cupa, si sostitisce con una pedina lasciando l'avversario ignaro di tutto a combatterla, mentre crede di fronteggiare lo spectre. Le pedine possono sorgere da costrutti d'ombra senza vita in precedenza creati, purchè venga colmata la quantità d'energia cosmica e di ombra in difetto, se cen'è. John è in grado di prendere il controllo delle ombre circostanti, non da lui generate, una volta raggiunte con la propria energia cosmica. Lo Spectre può così disporne per i propri scopi. Quando si è immersi nella coltre di oscurità creata da John si avrà la sensazione di percepire il cosmo dello Spectre tutt'attorno a se - poichè è di questo che si tratta - e risuterà quindi quantomai difficile rilevarne la presenza tramite la percezione cosmica. Strazio è il nome della spada di tenebra che più sovente lo spectre richiama a se.
    Ovviamente JB è in grado di vedere perfettamente all'interno dell'oscurit. Sennò che potere del cazzo era?

    Tenciche
    Terror Hood
    JB comanda ad un distaccamento di ombre. Siano esse appartenenti ad un costrutto o libere, di raggiungere silenziosamente il capo dell'avversario ed ammantarlo in un aderente rivestimento. Tale situazione coglierà il nemico di sorpresa ed andrà ad ovattare momentaneamente udito, olfatto e vista. Logicamente il rivestimento per essere funzionale dovrà essere sottile ed esiguo, sicuramente ci vorrà assai poco per liberarsene. In questo breve lasso di tempo lo spectre potra architettare certamente qualcosa.

    Dark Razor
    JB crea un disco di cosmo ed oscurità tremendamente affilato e rotante. E' in grando di lanciarlo o di farlo sbucare dalle ombre circostanti purechè siano sotto il suo controllo. E' lo spettro a deciderne traiettoria ed intensità di rotazione con semplici comandi delle dita. Può comandarne simultanamente 2 ad energia bianca, 4 a verde, 6 a blu ecc.





    Edited by Raizan - 7/12/2012, 01:55
     
    Top
    .
  11. bunny-92
     
    .

    User deleted


    VI ~ L'invito

    F

    inalmente era riuscita a mettere il Varano con le spalle al muro, o quasi. Prima di questa cruente lotta, aveva affrontato altri temibili avversari, sia Spectre che Black Saint, tra cui anche Dastan il Minotauro. Ormai era passato molto tempo dalla sua investitura, non era più la “figlia di Nessuno” timida e schiva. Aveva affinato la propria tecnica di combattimento incentrata principalmente sulla velocità e sul corpo a corpo. Opzione che era risultata vana in più occasioni, come nella missione in India. Il Loto era dotato di poteri psicocinetici che le rendevano i movimenti difficili. Anche questa volta fece appello al suo vero elemento, con esplosioni di Luce e di energia. Grazie alle proprie strategie, non al pari del subdolo Varano, era riuscita a metterlo alle strette. Attendeva la sua eventuale fuga, ormai la Luce era pronta a debellare anche le ultime ombre rimaste. Per la prima volta nel corso del combattimento, si rese conto che poteva farcela. Non doveva utilizzare le sue tecniche solo per la difesa della sua persona. Finalmente i frutti di tanti allenamenti ed esperienze passate davano maturavano. Sicuramente il fulcro di quella possibile vittoria era il suo elemento, così puro e limpido, privo d’incertezze e determinato più che mai ad estirpare le ultime ombre da quel villaggio ormai in rovina. In realtà dei palazzi, delle case e degli uffici ormai non rimaneva che cenere. Tutto il Lato Nord-Est era completamente raso al suolo. C’era solo una grossa voragine che testimoniava i cosmi distruttivi dei due cavalieri galattici. Lo scontro non era ancora finito, non era il momento per rilassarsi. L’onda di luce investì l’avversario, stavolta non riuscì ad accecarlo ma la sua natura era prettamente distruttiva. Numerose ustioni e danni anche alla surplice furono riportate dalla controparte, ciò infuse una buona dose di fiducia nelle sue capacità. Poteva farcela.

    “ Siamo agli sgoccioli… posso scacciare negli inferi questo subdolo spectre!”

    Senza giri di parole, ormai era questo il suo scopo. Anche se non capiva la reale ragione per cui un servitore delle tenebre possa spingersi tanto vicino alle terre di Atene. Lo stesso Minotauro aveva una missione, che andò a monte quando incontrò la sacerdotessa-guerriero. Possibile che il Varano cercasse solo gloria e sangue nemico? Aveva imparato a conoscere anche i suoi avversari, non tutti gli Spectre seguivano gli stessi ideali, un prezioso insegnamento dell’attuale Gold Saint dei Pesci. Un tempo il suo cuore apparteneva alle forze del male, ma ora risplendeva di luce divina. Athena non aveva limiti, poteva giungere nei cuori anche più perversi. Nutriva grande stima nella Dea, la sentiva accanto a se. Percepiva la sua luce fondersi con la sua, era pronta per l’offensiva finale. Non si sarebbe trattenuta, stavolta voleva volgere al termine quell’inutile spargimento di sangue. Improvvisamente quella determinazione svanì, come se fosse evaporata, disintegrata nel nulla. Come mai? Una motivazione ben più grande aveva spinto il servitore di Hades in quelle terre. Aveva messo in pericolo la sua stessa vita per cercare un suo simile, Il Minotauro. Fu come paralizzata, qualcosa che la turbava. Le parole di Astrid continuavano a ronzarle nella testa, forse ora capiva davvero il loro senso. Per troppo tempo le aveva ignorate, forse aveva finto di non capirle ma ore ne aveva la conferma. I sentimenti non erano preclusi solo ai Vivi, ma anche ai morti. Avrebbe dovuto capirlo anche dal suo passato, i suoi Genitori , condannati all’eterno supplizio, non smisero di amarsi. JB e Dastan erano legati in qualche modo e ciò la fece entrare nello sconforto. Rimase immobile.

    “ Forse le parole della Spectre del Pesci erano vere.. forse loro non sono poi così tanto diversi dal resto dell’umanità.. forse…”

    Tanti dubbi, fin troppi attraversarono la sua mente. Ma non poteva dimenticare la follia e l’istinto omicida del Varano, non poteva dimenticare ancora le sue provocazioni e la sicurezza in quelle parole. Non era buono, forse non lo sarebbe mai stato, ma le sue azioni come le sue erano guidate dai “sentimenti”. Ovviamente le sue supposizioni potevano essere completamente errate, frutto solo di suggestione o illusione. L’elmo dal capo fu letteralmente sbalzato via, non si mosse. Esso rotolò a circa cinque metri di distanza, danneggiato. Ma tutto passò in un secondo piano, anche perché l’offensiva del Varano venne effettuata con maestria, sfruttando quel momento d’immane sorpresa. Fauci del costrutto che cercarono di ferirla mortalmente, o almeno gravemente. Cercò di addentarle l’addome, forse per imprigionarla in una morsa e successivamente interrogarla. Come sempre si era dimostrato un ottimo stratega, ricolmo di risorse. L’offensiva si “chiuse” sulla sua vita, provocandole un bel po’ di dolore. Non riuscì a trattenere un urlo, il Canino oscuro era riuscito a ferirla anche questa volta. Non si difese? Sulla sua pelle comparve uno strato di Cosmo opaco, era una variante della solita barriera, improvvisata al momento. Lentamente essa crebbe d’intensità, in modo da evitare che gli altri Denti potessero affondare nelle sue carni. Raggi di Luce che trapassarono quella testa che si dissolse. La mano destra immediatamente si pose sulla ferita sanguinante, era molto profonda.

    << Non ha più senso per me combattere. Ho incontrato Dastan del Minotauro proprio in queste zone, Non so quale sia la ragione che lo trattenga fuori dagli inferi. Ma se pretendi altro, non lo otterrai con la violenza. saprai come cercarmi, il mio Cosmo risplenderà sulla sommità di un monte tra tre giorni. Hai settantadue ore per decidere. Non attaccarmi, la morte non mi spaventa, ma essa potrebbe trascinare le risposte che stai cercando con me nell’oblio. Sii saggio JB del Varano, spectre del Cielo assassino.>>

    A questo punto optò per un diversivo. Temeva per lo stato psicologico del servitore di Hades che sembrava furioso per quelle informazioni sul compagno infernale. Anche tra di loro c’erano “Legami”. Per evitare altro sangue la fanciulla iniziò ad indietreggiare compiendo alcuni saltelli. Cercò di sfruttare la sua velocità, anche se compromessa dalla stanchezza e dalla condizioni fisiche non più rosee. Pose le braccia ancora una volta al petto, stessa identica posizione delle sue precedenti mosse. Ma quale avrebbe utilizzato? Dubbio che s’insinuerebbe nell’avversario. Anche questa volta il Cosmo venne addensato come un guscio protettivo attorno a se per poi esplodere bruscamente. Ne derivò solo un’accecante luce, ciò potrebbe trarre in inganno il Varano. Preferì non infierire ulteriormente ma debellare le sue Ombre e aprirsi un varco per una dipartita sicura e senza ostacoli. Se fosse andato tutto secondo i suoi piani, quando la luce brillerebbe intensamente sul luogo, la ragazza celerebbe la sua presenza diretta verso il Grande Tempio. La Natura e l’assenza di Cosmo avrebbero facilitato questa impresa.

    Energia ~ Rossa
    Status Fisico ~ Graffi su tutto il corpo / Profonde ferite da taglio sulle parti scoperte dalla Cloth / Profonda ferita da taglio sul bacino / Stanchezza
    Status Psicologico ~ Turbata
    Cloth ~ Lepre (III)
    Status Cloth ~ Elmo danneggiato lievemente

    Riassunto Azioni ~ Off: Decidi te su questo tentativo di Fuga. Ovviamente se avrà successo provvederemo ad organizzare la Role.

    Abilità ~ *Agilità Straordinaria: La Saint della Lepre, grazie a continui allenamenti, è riuscita a sviluppare una velocità e un'agilità fuori dal comune, che raggiunge senza troppa fatica la propria velocità massima. Ciò Facilita di molto la Saint negli scontri corpo a corpo, quindi attacchi fisici ma velocizza anche l'esecuzione di altri attacchi, come quelli cosmici ed elementari. Insomma questa abilità è molto versatile, può essere utilizzata sia in attacco che in difesa: Nel primo caso la straordinaria velocità renderà gli attacchi della saint poco prevedibili, solo un occhio attento ed esperto potrà seguire perfettamente tutti i suoi movimenti, invece nel secondo caso la Cloth aumenterà l'agilità della fanciulla e quindi è facilitata nell'evasione di attacchi avversari, sia fisici di altra natura. La Cloth della Lepre è un'armatura rapida e scattante sempre pronta all'azione e a battere sul tempo l'avversario. Inoltre Grazie alla grande velocità si potranno creare effetti ottici e compiere prodezze fisiche fuori dal comune, come saltare rapidamente da una roccia all'altra in fase di caduta e quindi evitare il peggio.

    *Tsukiakari (Luce Lunare): Il Cosmo della Saint della Lepre trae forza dalla costellazione della Lepre, situata nel cielo meridionale vicina alla cintura di Orione. Non è una costellazione molto grande, ma di ridotte dimensioni e le stelle più importanti sono Arneb(α Leporis) e Nihal(β Leporis). Inoltre secondo la mitologia cinese La Lepre “Lunare” simboleggia il sacrificio come virtù, aiuto verso il prossimo ed altri valori positivi, per questo motivo trae benefici anche dal satellite terrestre. Il Cosmo della detentrice della Cloth è protetta dalle stelle della costellazione e anche dai raggi lunari, infatti il suo cosmo rispecchia la pallida e candida luce lunare, ma questa può variare d'intensità a seconda del volere della Saint. Quindi La Saint può manipolare anche la Luce, in ogni sua forma, preferibilmente quella lunare, ma non rinnega anche altre fonti. Grazie ad essa potrà creare Lame, Raggi taglienti ed accecanti. Per l'intensità della luce ad ogni colpo sferrato dalla Saint provocherà anche ustioni di grado variabile.


    Tecniche ~ *Sphere of Hare: La Saint porta ad alti livelli il proprio cosmo per difendersi da una offensiva avversaria. Infatti la Combattente porta ambedue le braccia distese ai rispettivi lati, flettendo leggermente le gambe per ampliare la base di appoggio e quindi resistere ad eventuali impatti. A questo punto si genera una sfera fatta di cosmo, dotata di luce Lunare, come se fosse un robusto guscio che proteggerebbe la Saint da offensive avversarie. Se l'avversario colpisce tale sfera protettiva con attacchi fisici potrebbe riportare ustioni di varia intensità per la natura cosmica della tecnica. [Difensiva Elementare]

    *Moonlight: La Saint aumenta il proprio cosmo facendosi avvolgere da esso, portando le braccia all'altezza del petto e incrociandole a per formare una “X”, apparentemente sembra essere una tecnica difensiva ma non lo è affatto. Infatti il Cosmo brucia attorno alla ragazza creando una specie di sfera che la protegge, molto simile alla “ Sphere of Hare”. Ad un certo punto portando le mani in avanti in modo violento si rilascia una grande quantità di energia sotto forma di Luce che accecherebbe l'avversario. [Offensiva Elementare]


     
    Top
    .
  12. Raizan
     
    .

    User deleted


    ICTgX


    La Radura della discordia~ Post VI



    sS6Mj


    La coniglietta venne ferita. La micidiale testa di rettile l'aveva raggiunta all'addome. Il suo sangue sgorgò copioso ma ella, appellandosi al controllo su quella luce così abbagliante e così fastidiosa riuscì a vanificare ancora una volta le macchinazioni offensive dello specter. La maledetta era in uno stato di naturale vantaggio, JB questo lo sapeva, l'aveva capito giunti sino a quel punto del duello, ma non voleva darsi per vinto. Avrebbe continuato a sbatterci il grugno contro ancora ed ancora ed ancora, mai avrebbe gettato le armi, in nessun caso si sarebbe arreso ammettendo così la sua inferiorità rispetto alla saint. Sarebbe giunto sino a rinunciare alla vita per portare a compimento il suo obbiettivo. A costo di bruciare il suo cosmo sino a consumarsi sarebbe venuto a sapere quel che voleva riguardo al suo amico Dastan e, infine, avrebbe carpito la vita della sua avversaria. Non poteva fare altrimenti. Tuttavia la fanciulla sembrava essere rimasta colpita dalle scarne parole proferite da JB riguardo il minotauro, lo fu a tal punto da arringare il suo avversario circa l'inutilità di proseguire il combattimento, diede un appuntamento a quest'ultimo ed, infine, cercò di darsela a gambe dopo aver evocato l'ennesima abbagliante esplosione del suo cosmo lucente. Ma cosa credeva di fare? Ancora non si era resa conto della natura del suo avversario? Non aveva davanti un pidocchioso cavaliere nero, egli era uno specter, fiero e determinato guerriero di Hades che mai e poi mai le avrebbe permesso di fuggire. La rabbia montò ancora una volta all'interno del varano che bruciò il suo oscuro cosmo appellandosi alle poche energie rimaste. Non poteva permettersi di difendersi da quell'onda di luce accecante, l'avesse fatto al suo diradarsi la coniglietta sarebbe già svanita nel nulla. Era chiaramente un espediente il cui solo scopo era quello di regalarle tempo prezioso. Allora convogliò la propria energia tenebrosa nella mano destra mentre con la sinistra andava a schermarsi il volto, prestando particolarmente attenzione alla zona degli occhi - era poca cosa, un'inezia ma sarebbe stato sicuramente peggio ricevere in pieno il colpo. L'oscurità brulicò sul suo arto come uno sciame di putridi insetti, un lungo tentacolo munito d'artigli affilati in punta prese forma. Lo scagliò con quanta più forza avesse in corpo alla volta della sua avversaria, anche se non era in grado di scorgerla sarebbe stato il suo cosmo così puro e limpido a guidare la sua immonda protusione. L'idea sarebbe stata quella d'avvinghiarsi al suo collo per poi tirarla a se, l'avrebbe solamente aggunatata, non si trattava d'un colpo omicida, la saint ancora gli serviva, l'avrebbe uccisa solo una volta strappatele le informazioni che gli interessavano.

    « Dove pensi di andare, ragazzina? Non dirmi che hai sperato d'avvero che accettassi di buon grado la tua proposta.. » Il tono duro e che non ammetteva repliche. Il volto segnato dalla bvattaglia contratto in uspressione truce, gli occhi chiusi. « Forse non l'hai capito.. Pentesilea.. » Pronunziò per la prima volta il nome della ragazza. Nonostante fu proferito con particolare disprezzo, era un inequivocabile segno di rispetto. «Io sono uno specter, maledizione! » Il suo cosmo avvampò funereo e nero, destato a nuovo vigore. Come se quel cambiamento fosse stato operato da quell'ultima battuta. « Sin dall'inizio intendevo estorcerti quelle nozioni in punto di morte.. Non ci saranno altri incontri, non ci saranno chicchierate amichevoli tra noi due, non ci sarà nient'altro.. Mi dirai ciò che voglio sapere esalando il tuo ultimo respiro.. »

    Era pesantemente ferito. Intervallava respiro affanato quasi ad ogni parola proferita. Da entrabe le palpebre abbassate sgorgavano fuimi di sangue e non ci vedeva praticamente più. Il bracciale sinistro della surplice, quello con cui s'era riparato il volto, quello che recava la testa del varano suo totem, era ora ridotto in frantumi. Non sarebbe durato ancora per molto ma poco importava, il duello era giunto alle sue battute finali, presto il suo scopo sarebbe stato raggiunto, che fosse stato in grado di sopravvivere o meno. Dare se stessi per la causa: questo significava servire Lord Hades.



    sS6Mj



    Nome John Barleycorn
    Cloth Surplice del Varano - Stella del Cielo Assassino
    Energia Rossa
    Status Fisico Ferite profonde agli occhi, bruciature sanguinolente sparse un pò ovunque. Pesantemente affaticato
    Status Mentale Furioso.
    Status Cloth Qualche crepa. Elmo perduto. Bracciale sinistro distrutto.

    Riassunto Cerco di ripararmi gli occhi con il braccio sinistro mentre un lungo tentacolo con artigli alla fine nasce sul mio braccio destro, lo scaglio verso la fonte del tuo cosmo cercando di avvinghiarmi al tuo collo con gli artigli e poi cerco di tirarti a me.

    Tecniche e Abilità
    [size=0]
    Abilità
    Ombra
    JB è in grado di manipolare a suo piacimento le ombre e l'oscurità. Può decidere di far calar la notte con uno schiocco di dita, diventare uno spettro all'interno di esse, ovattando movimenti e suoni. Può decidere il grado di assorbimento della luce dell'oscurità, così, magari tramite un pertugio appositamente lasciato aperto, lo spectre può far si che della luce acceda all'interno della cortina determinando cosa il suo malacapitato bersaglio sia in grado di scorgere. L'oscurità in quanto tale è la prima e diretta progenie del male e della cupidigia, grazie a questa particolare condizione il solo contatto con la tenebra provocherà un dolore indicibile, una corruzione della carne e dello spirito propria solo a chi di morte è il dispensatore. Per ogni taglio, escorazione o semplice ferita inferta dall'oscurità una parte di essa -anche minima- rimarrà a intaccare le membra, insinuandosi all'interno delle carni causando così il dolore supplementare prima citato. Le tenebre insinuatesi nella carne si consumeranno nel medesimo turno per produrre l'effetto del dolore lancinante. Anche quando non compierà offensive ma si limiterà solamente a generare la coltre di tenebra caratteristica della maggio parte dei suoi dueli, il suo avversario che ci si trova immerso avvertirà una crescente sensazione di malessere incalzante. Si tratta di una qualità mortifera, un effetto secondario cupo e diabolico, non è raro che vi si appelli sia considerato un mostro, un demonio o uno spietato carnefice. Nomee che JB trova piacevoli ed interessanti, spesso incoraggia che vengano usate. Cristallizzando la propria energia cosmica all'interno delle tenebre è in grado di renderle solide e affilate creando armi, oggetti o le pedine, servitori silenziosi che rispondo agli oridini di John. Spesso, nella coltre cupa, si sostitisce con una pedina lasciando l'avversario ignaro di tutto a combatterla, mentre crede di fronteggiare lo spectre. Le pedine possono sorgere da costrutti d'ombra senza vita in precedenza creati, purchè venga colmata la quantità d'energia cosmica e di ombra in difetto, se cen'è. John è in grado di prendere il controllo delle ombre circostanti, non da lui generate, una volta raggiunte con la propria energia cosmica. Lo Spectre può così disporne per i propri scopi. Quando si è immersi nella coltre di oscurità creata da John si avrà la sensazione di percepire il cosmo dello Spectre tutt'attorno a se - poichè è di questo che si tratta - e risuterà quindi quantomai difficile rilevarne la presenza tramite la percezione cosmica. Strazio è il nome della spada di tenebra che più sovente lo spectre richiama a se.
    Ovviamente JB è in grado di vedere perfettamente all'interno dell'oscurit. Sennò che potere del cazzo era?



     
    Top
    .
  13. bunny-92
     
    .

    User deleted


    VII ~ Esitazioni

    I

    l combattimento sembrava non avere una fine. Infatti i due guerrieri continuavano a fronteggiarsi portando i loro Cosmo fino alle stelle. Insomma nessuno dei due voleva cedere il passo all’altro, stesso discorso dei loro elementi che si equilibravano sul campo di battaglia. Eppure la Luce sembrava acquistare sempre più spazio in quell’arena ormai ridotta a macerie. Era un piccolo villaggio della periferia, in prossimità di Atene, circondato da monti e selve. Non restava altro che cumuli di cenere, solo pochi palazzi ed abitazioni si erano salvate dalla furia distruttiva di quelle energie, nulla sembrava poter arrestare l’avanzata di quella eterna lotta. Due semplici “soldati” di quell’esercito si stavano fronteggiando, per motivi che lentamente si facevano sempre più chiari. Ciò che stupì la diciottenne era il “movente” di quel folle e sadico Spectre. Nonostante la sua natura era alla ricerca di notizie o indizi su un suo compagno di squadra, Dastan del Minotauro. Purtroppo la Lepre si trovava nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Ne scaturì una grande lotta, entrambi guidati da forti sentimenti. Già proprio sentimenti, anche coloro che avevano il cuore pervaso dalle tenebre riuscivano a preservare quella parte di umanità che mai li avrebbe abbandonati. Era già stata messa in guardia dalla Spectre dei pesci molto tempo fa, ma aveva ignorato quei consigli. Ora ne pagava le conseguenze, combattere contro un essere abbastanza simile a lei. Anche lui era un uomo, non poteva negare l’evidenza. Ma come procedere la lotta dopo queste rivelazioni? Era impossibile per la sacerdotessa-guerriera che decise di rinunciare. Non aveva paura dello spectre, era pronta a mostrargli tutta la sua potenza, ma la situazione l’aveva turbata nell’animo.

    “ Non posso combattere contro costui, prova dei sentimenti. Eppure credevo che gli Spectre fossero tutti uguali… anche se non intraprenderà mai la via del Bene, JB ha costruito dei legami con Dastan del Minotauro. Non posso procedere oltre”

    Insomma la notizia l’aveva sconvolta, tanto da subire quasi passivamente l’offensiva del varano. I Danni furono ingenti, infatti una profonda ferita all’altezza del bacino. Ma dopo aver debellato le sue ombre per l’ennesima volta decise di utilizzare l’arma più congeniale: La diplomazia. Fin da subito la Saint aveva escluso questa opzione percependo la follia e la superbia nel cosmo avversario, ma ora poteva provarci. Aveva intenzione di giocarsi il tutto per tutto, ed evitare altro spargimento di sangue. Il suo corpo era seriamente provato, le ferite anche quelle superficiali non accennavano a smettere di sanguinare. Le Forze pian piano venivano meno, anche se il lucente cosmo di Athena non l’abbandonò. Poteva utilizzare le sue ultime energie per lanciare la sua offensiva, ma esitò. Decise di investire il fiato che le rimaneva nella diplomazia sperando di far leva su quella “Debolezza” che l’avversario aveva involontariamente mostrato. Con una buona dose di fortuna poteva convincerlo. L’invito venne formulato alla perfezione, lasciando trasparire determinazione e comprensione per lo Spectre, ma esso venne brutalmente rifiutato. Aveva intenzione di trascinarla con se nelle ombre degli inferi. Era ormai inutile sprecare altre parole con quell’uomo, riconosceva e rispettava i suoi legami ma non poteva “cambiarlo”. Dalle sue labbra uscì un leggero sospiro come di rassegnazione, anche se non voleva doveva continuare a combattere.

    << Perché? Non sei tanto diverso dal resto degli uomini. Hai per fino creato un “Legame” con Dastan… questo significa che anche nel luogo dove la speranza non esiste, può esserci Amicizia ed Amore. Per questo io mi batto, per Athena e per l’umanità! Perché devi continuare a lottare? Che senso ha servire un Dio pronto a sacrificarvi come pedine? Desideri la vita eterna? Quella puoi ottenerla tramite il ricordo delle persone a te Care. >>

    La sua luce lo accecò per l’ennesima volta, ma la sua strategica “Fuga” non andò come sperato. Infatti lo Spectre non aveva nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire quella occasione per estrapolare informazioni sulle sorti del suo compagno di Legione. Inoltre ambiva alla testa della sua avversaria, la Follia di JB stava prendendo il sopravvento e la situazione le stava per sfuggire di mano. Pensava che la diplomazia potesse funzionare contro un uomo suscettibile ai sentimenti, eppure aveva fallito. Aveva incontrato un vero servitore di Hades, che anche se privato della vista non aveva nessuna intenzione di dargliela vinta. Eppure sperava in una fuga veloce, come quella avvenuta con il Minotauro. Nulla di tutto ciò avvenne. Stava per raggiungere la selva e il sottobosco ai limiti del piccolo villaggio quando un tentacolo di ombre le afferrò il piede sinistro. Di certo il suo cosmo era ancora ben percepibile, ma la precisione in quel tentativo d’imprigionamento non era affatto delle migliori. La Dea bendata aveva assistito il suo avversario, infondo la diciottenne si affidava ad un’altra Dea, che mai l’aveva lasciata sola. Improvvisamente si sentì tirare in indietro, come se i suoi passi fossero del tutto vani. Rapidamente perse l’equilibrio, e venne trascinata brutalmente verso il Varano. Ormai la distanza era esigua e quegli artigli sulla sommità del costrutto di ombra la impensierivano. Il “piano” dell’avversario le era chiaro, ma non aveva nessuna intenzione di “vuotare il sacco”. Poteva attaccarlo in quel frangente ma esitò. Il suo spirito combattivo si era affievolito ma non poteva consegnare la sua testa al servitore dell’oltretomba. Non si era arresa.

    << Cosa ti fa credere che ti dirò tutto quello che so sul Minotauro? Vuoi torturarmi? Non ho paura della morte e nemmeno del tuo Signore. Athena mi protegge. Non costringermi ad inoltrare questa folle lotta>>

    Le sue parole erano chiare e soprattutto prive d’incertezza. Non aveva dubbi sulla sua Dea e nemmeno sulla “strada” che aveva intrapreso. Anche se gli Spectre erano guidati dai sentimenti, anche i più folli e spietati di loro, non poteva giustificare le loro azioni. Eppure esitò, non attaccò. Era in attesa che quella situazione si risolvesse solo con il dialogo, l’arte della parola. Si sbagliava, ma non aveva ancora coscienza di ciò. Lentamente cercò di rialzarsi, ormai la cloth era piena di Graffi, come la sua candida pelle. Era una sacerdotessa, ma prima ancora una guerriera. Ormai il sangue deturpava le sue femminili curve e il respiro sembrava affannato. La stanchezza iniziava a dominare sulle sue spoglie da mortale, ma resistette. Intanto convogliò un po’ del suo Cosmo lucente nel pugni destro, mentre la gemella copriva la profonda ferita al bacino. Non scagliò la sua offensiva, a quella distanza poteva metterlo Ko, soprattutto per una Saint propensa al corpo a corpo. Sbagliò.

    Energia ~ Rossa
    Status Fisico ~ Graffi su tutto il corpo / Profonde ferite da taglio sulle parti scoperte dalla Cloth / Profonda ferita da taglio sul bacino / Stanchezza
    Status Psicologico ~ Turbata
    Cloth ~ Lepre (III)
    Status Cloth ~ Elmo danneggiato e perduto / Graffi su tutta la Cloth

    Riassunto Azioni ~ //

    Abilità ~ *Agilità Straordinaria: La Saint della Lepre, grazie a continui allenamenti, è riuscita a sviluppare una velocità e un'agilità fuori dal comune, che raggiunge senza troppa fatica la propria velocità massima. Ciò Facilita di molto la Saint negli scontri corpo a corpo, quindi attacchi fisici ma velocizza anche l'esecuzione di altri attacchi, come quelli cosmici ed elementari. Insomma questa abilità è molto versatile, può essere utilizzata sia in attacco che in difesa: Nel primo caso la straordinaria velocità renderà gli attacchi della saint poco prevedibili, solo un occhio attento ed esperto potrà seguire perfettamente tutti i suoi movimenti, invece nel secondo caso la Cloth aumenterà l'agilità della fanciulla e quindi è facilitata nell'evasione di attacchi avversari, sia fisici di altra natura. La Cloth della Lepre è un'armatura rapida e scattante sempre pronta all'azione e a battere sul tempo l'avversario. Inoltre Grazie alla grande velocità si potranno creare effetti ottici e compiere prodezze fisiche fuori dal comune, come saltare rapidamente da una roccia all'altra in fase di caduta e quindi evitare il peggio.

    *Tsukiakari (Luce Lunare): Il Cosmo della Saint della Lepre trae forza dalla costellazione della Lepre, situata nel cielo meridionale vicina alla cintura di Orione. Non è una costellazione molto grande, ma di ridotte dimensioni e le stelle più importanti sono Arneb(α Leporis) e Nihal(β Leporis). Inoltre secondo la mitologia cinese La Lepre “Lunare” simboleggia il sacrificio come virtù, aiuto verso il prossimo ed altri valori positivi, per questo motivo trae benefici anche dal satellite terrestre. Il Cosmo della detentrice della Cloth è protetta dalle stelle della costellazione e anche dai raggi lunari, infatti il suo cosmo rispecchia la pallida e candida luce lunare, ma questa può variare d'intensità a seconda del volere della Saint. Quindi La Saint può manipolare anche la Luce, in ogni sua forma, preferibilmente quella lunare, ma non rinnega anche altre fonti. Grazie ad essa potrà creare Lame, Raggi taglienti ed accecanti. Per l'intensità della luce ad ogni colpo sferrato dalla Saint provocherà anche ustioni di grado variabile.


    Tecniche ~ //

     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar


    Group
    Gold Saint
    Posts
    9,169
    Location
    ~ Seconda Casa dello Zodiaco ~

    Status
    GHOST

    Atto I
    La radura della discordia


    png

    Narrato - Parlato - Pensato - Telepatia - Elena - Soldato

    png

    Si, esatto Elena.
    È successo da poco.
    Capisci?
    Erano qui.
    Erano troppo vicini a tutti voi.


    Il volto teso e preoccupato, la fronte corrucciata e l’espressione tutt’altro che serena. La mano nervosamente andava a giocare con i lunghi baffi, mentre una gamba nervosamente picchiettava sul pavimento della Seconda Casa. Era difficile vedere Bartolomeo così serio e pensieroso, ma era accaduto davvero qualcosa di importante.

    Bart, stai tranquillo.
    Ci siamo subito rifugiati nella stanza speciale e non abbiamo né visto né sentito nulla.
    I bambini non si sono nemmeno accorti dell’accaduto e abbiamo cantato tutto il tempo.


    Anche Elena appariva tesa, ma era principalmente colpa delle sensazioni che il cavaliere del Toro le stava trasmettendo. Certo, lei forse non poteva immaginare che pericolo reale avevano corso ed era più che convinta che Bart li avrebbe protetti sempre e in qualsiasi situazione. D’altro canto come non sentirsi protetti di fronte ad un uomo così immenso e potente.
    Per Bartolomeo, però, le cose erano completamente diverse. Aveva sulle sue spalle la vita di molti uomini, dovendo presiedere in qualità di Basileis la difesa del Grande Tempio, e non da meno la responsabilità di proteggere la sua famiglia. Era sempre stato facile per lui gettarsi in prima persona a capofitto contro i pericoli, sacrificando persino la sua stessa incolumità; ma non poteva essere ovunque. Non poteva proteggere dei compagni di casta e nello stesso momento porsi a difesa ultima dei suoi cari. Sempre e in ogni situazione doveva prendere delle decisioni sofferte e terribili. Sbagliare significava condannare a morte qualcuno.
    Certo, il Grande Tempio era un luogo sicuro protetto da un esercito di guerrieri formidabili, ma nulla è inespugnabile. Nonostante tutte le difese e le precauzioni possibili, bastava davvero poco per mettere in pericolo tutte le persone innocenti presenti in terra di Grecia.
    Ed era accaduto proprio quello.
    Mentre Bart insieme a Daya ed Esmeralda erano andati ad intercettare l’avanzata di alcuni cavalieri neri, gli emissari del Dio dei morti avevano fatto incursione nelle terre consacrate alla Dea Atena. Il Toro non poteva essere ovunque e, ignaro di tutto, aveva assistito impotente ad un pericolo subdolo e difficile da contrastare. Non si sarebbe mai perdonato se fosse accaduto qualcosa ad Elena o ai suoi adorati figlioli. Avrebbe dato la vita per loro e non essere presente nel momento del bisogno era davvero qualcosa di devastante per il suo buon cuore.

    Mi spiace davvero tanto, Elena.

    Era veramente scosso da quello che era accaduto, tanto che abbracciò così forte la ragazza da farla diventare paonazza. Si, erano ancora amici - o almeno così si definivano - e i gesti di affetto in pubblico li mettevano in imbarazzo.
    Come adolescenti, veramente. Forza ragazzi, lo sappiamo tutti che provate qualcosa l’uno per l’altra.
    In ogni caso, l’abbraccio venne stranamente ricambiato da Elena, che forse intuiva quella folle paura di perdere le persone amate che tanto tediava Bart. La ragazza appoggiò la sua testa al corpo dell’uomo, come ad infondergli calma e sicurezza.

    Non ti devi dispiacere di nulla, Bart.
    Quante volte te l’ho già detto?
    Noi qui siamo al sicuro, anche se tu non ci sei.
    Non puoi stare con noi ogni secondo della giornata, sei il Basileis del Grande Tempio.
    Devi ricordati anche dei tuoi impegni e dei tuoi doveri, sai benissimo che noi possiamo cavarcela anche da soli.
    E poi siamo in uno dei luoghi più protetti che esistano al mondo.
    Non ti devi preoccupare, davvero.


    Elena allungò una mano e la picchiettò sul petto del gigante, come a ridestarlo da quel torpore di commiserazione. Non c’era tempo per dispiacersi, la vita del cavaliere doveva continuare nel modo più spensierato possibile. La stessa donna ogni giorno sapeva di poter essere in pericolo, era stupido pensare il contrario. Ma sapeva che nella vita ci sono delle priorità e di certo non poteva limitare l’azione di un cavaliere d’oro solo per i suoi timori. Doveva essere forte, per sé stessa e per Bart. Lo conosceva troppo bene e sapeva che se avesse avuto anche un solo minimo dubbio, avrebbe smesso di essere quello che era: un omone buono che si gettava a capofitto contro tutto e tutti per di salvare anche una sola vita.
    E non poteva permettere che quell’uomo cambiasse.
    Quindi cosa poteva fare?
    Semplice: rimboccarsi le maniche e sfruttare tutti i mezzi a sua disposizione per proteggere sé stessa e i pargoli quando Bart non era presente. Trasmettere lei stessa sicurezza ed essere sempre pronta per ogni evenienza. La paura rimaneva, ma tutti hanno paura. Ed è giusto così.

    Dai, adesso via quell’espressione triste.
    Su su, fammi un bel sorriso.


    Bart la guardò negli occhi e per l’ennesima volta comprese quanto speciale e quanto forte fosse quella donna.

    Oh oh oh, ma certo che ti faccio un sorriso.
    Ti sembro triste?


    Lo era.
    Ma era così orgoglioso della donna che aveva di fronte da superare ogni dubbio e guardare avanti.
    Proprio in quel momento, infatti, era necessario lasciarsi tutto alle spalle perché qualcosa stava ancora una volta mettendo Bart di fronte ad una scelta.

    Signor Bartolomeo…

    Una guardia del Grande Tempio era corsa a perdifiato all’interno della Seconda Casa per avvisare il Custode di qualcosa che stava accadendo. Le formalità erano state messe da parte, tanto che il giovane guerriero era entrato nel sacro Tempio senza nemmeno chiedere il permesso.

    Mi scusi, signor Bartolomeo.
    Perdonatemi quest’intrusione ma…


    Appariva davvero agitato e si scusò con tutto il cuore per quel suo arrivo improvviso.
    Nonostante la fretta, però, non riuscì a terminare la frase perché Bart lo interruppe come se già sapesse quale fosse la novella.

    Lo so figliolo, ho percepito il cosmo proprio in questo momento.
    Non sono molto lontani dal Grande Tempio.


    Ma di cosa stavano parlando?

    Immaginavo avesse percepito il pericolo in cui ora si trova la sua allieva, ma mi è stato ordinato di avvisarla il più in fretta possibile.

    Aveva il fiatone e quasi terminò la frase a stento.
    I soldati del Grande Tempio erano molto allenati, quindi doveva aver fatto una bella corsa per riportare quasi in tempo reale la notizia al Basileis.
    Bartolomeo si fece di nuovo pensieroso e senza volerlo girò lo sguardo preoccupato su Elena. Lei gli sorrise, capendo immediatamente la situazione.

    Vai Bart, sbrigati.
    Forza, prendi l’anello e torna presto.
    Noi siamo al sicuro.


    La donna allungò al cavaliere l’anello del teletrasporto, dono inestimabile della stessa Dea Atena. Elena aveva scelto per tutti: Bart doveva compiere il suo dovere, senza se e senza ma.

    Si, torno subito.

    Ancora una volta avrebbe dovuto abbandonare i suoi cari e il cuore gli si spezzò nel petto. Però sapeva di avere una famiglia straordinaria e, seppur a malincuore, sorrise ad Elena per poi indossare l’anello.

    Grazie anche a te figliolo.
    Hai svolto il tuo dovere in modo impeccabile.
    Adesso ci penso io…


    Le parole si persero nel vento mentre, concentrato e al tempo stesso preoccupato, spariva nel nulla per raggiungere il cosmo della sua allieva. Si concentrò un istante sul potere di Pentesilea e lasciò che l’anello facesse il resto.
    Fu costretto ad agire così in fretta che non ebbe nemmeno il tempo di portare la cloth con sé, ma il Toro era solito usare la sacra protezione solo in situazioni estreme. In ogni caso non era assolutamente possibile perdere nemmeno un istante: percepiva la sua allieva in difficoltà e doveva intervenire. Persino il Grande Tempio l’aveva mandato a chiamare, segno che qualcosa davvero stava cambiando e la Grecia non era più così sicura come un tempo.

    Un lampo di luce accecante rischiarò ancora di più quell’equilibrata lotta tra luce e oscurità. La ragazza aveva una gamba bloccata da un terrificante tentacolo nero.
    Bartolomeo apparve proprio alle spalle della giovane, come una cometa che illumina un cielo privo di stelle. Un potere travolgente e al limite del divino, supportato da una forza fisica in apparenza senza confini. Appena vide quello strano costrutto di cosmo oscuro, il Toro strinse i denti come a ricordare un passato non troppo lontano.
    Che fosse ancora Gabriel a manifestarsi in prossimità del Grande Tempio?
    Che volesse ghermire qualche altra vita innocente senza ragione alcuna?
    No, quella volta Bart non avrebbe dovuto combattere con quelle tenebre, anche se la situazione non andava assolutamente sottovalutata.
    La cloth dell’aggressore tradiva le sue origini, anche se aveva subito alcuni danni. Non era altro che un servo di Ade, forse ultima pedina di quell’invasione tentata qualche tempo prima.
    La furia del cavaliere d’oro non si fece attendere e si avvicinò alla velocità della luce al tentacolo schiacciandolo con la forza inarrestabile di un solo piede. Il contatto con quello strano costrutto, senza la protezione della cloth, generò un dolore insolitamente acuto, annichilito ben presto dallo straordinario cosmo del Toro. Il terreno tremò e cedette sotto quel colpo, mentre cosmo e detriti si innalzarono per creare un muro che avrebbe diviso i due schieramenti senza però arrecare alcun danno. Semplicemente una rudimentale ma efficace linea di demarcazione, che sarebbe svanita come un flash abbagliante e che aveva lo scopo di far terminare quell’inutile scontro.
    Bartolomeo voltò lo sguardo verso Pentesilea, la sua prima e unica allieva, allungandole una mano per aiutarla.

    Tutto bene figliola?

    Poche parole, una sola domanda, ma un’espressione carica di preoccupazione mista ad orgoglio.

    Adesso ce ne andiamo da qui.

    E senza fare alcuna pausa significativa, continuò a parlare volgendo lo sguardo allo spectre.

    Direi che per oggi può bastare.
    È già stato versato troppo sangue in queste terre.
    Torna da dove sei venuto, figliolo.


    Un consiglio, certo, ma Bartolomeo avrebbe vigilato attentamente fin quando il nemico non avesse ceduto il passo. Espanse il suo cosmo travolgente, senza però alcun intento offensivo. Semplicemente un monito per lo spectre, che sicuramente avrebbe percepito il potere difficilmente contrastabile del Toro.
    Il Basileis, responsabile della sicurezza del Grande Tempio, era sceso in campo. Era tempo di dare una svolta a quell’epoca di conflitti ed era anche giunta l’ora di ristabilire la sicurezza in quei luoghi così martoriati dalle battaglie.
    Basta guerre, basta inutili spargimenti di sangue.
    Il cavaliere del Toro avrebbe semplicemente fatto quello in cui era imbattibile: proteggere.

    png

    Bartolomeo - Gold Saint del Toro - Energia Suprema
    png
    Riassunto:
    Intervengo su richiesta degli interessati ^^
    Well, Bunny mi ha detto che il vostro scontro si svolge temporalmente poco dopo l’incursione degli spectre, quindi innanzitutto contestualizzo la cosa. Fatta l’introduzione, Bart arriva sul campo di battaglia sfruttando il potere dell’anello di Teiwaz (premio che ho vinto dopo la Ragna) e annulla l’offensiva dello spectre (dato il divario energetico direi che non ho calcato troppo la mano ^^). Schiaccia con un piede il tentacolo per annullare l’attacco e, con il potere generato, crea una sorta di muro di cosmo che divide i due schieramenti. La manifestazione cosmica sparisce subito, ma il concetto credo sia passato. La contesa deve terminare e Bart vigilerà sul luogo affinché lo stop alle ostilità venga rispettato.
    È tempo di fare davvero il Basileis visti i tempi che cambiano, si si.

    Condizioni:
    Ottime.

    Abilità:
    -

    Tecniche:
    -

     
    Top
    .
  15. Raizan
     
    .

    User deleted


    ICTgX


    La Radura della discordia~ Post VII



    sS6Mj


    L'aveva presa. L'aveva avvertito. Il suo tentacolo s'era avvinghiato attorno a quello che sembrava essere uno degli arti dell'avversaria, la sua vista compromessa non potè regalargli più di un'immagine sfocata della silhouette della saint. JB digrignò i denti assaporando precocemente il sangue della coniglietta. Le avrebbe fatto sputare le informazioni di cui era alla caccia assieme ai suoi visceri. Bruciava di rabbia per come ella l'aveva ridotto, le avrebbe fatto scontare ogni ferita, anche il più insulso dei graffi, e a poco valsero le parole compassionevoli della donna, così come la sua vista anche la sua capacità di raziocinio era stata velata, la sua anima avrebbe presto rimpolpato le schiere dell'Oltretomba. Nel provato braccio sinistro convogliò la tenebra, un lungo artiglio nero ed affilato prese forma sulla sua sommità. Con esso lo specter avrebbe inferto il trattamento proclamato.

    « Taci donna.. » Taglò corto JB mentre la tirava inesorabilmente a se avvolgendo il lungo tentacolo. « Le tue parole compassionevoli non scalfiranno i miei ferrei intenti.. Non c'è posto per uno come me nel tuo mondo di alti valori morali e buonismo esasperato.. Il tuo reiterato tentativo di spegenre le ostilità ricorrendo ad appelli accorati e prospettive di pace ne è la prova.. » Oramai non v'era rimasto che un pugno di metri a separare i due. Il freddo gusto della vendetta iniziava a sorgere tra le fauci del varano. « Prova del fatto che tu non riesci a comprendere ne me ne la guerra in cui ti sei ritrovata in mezzo.. » Seguì una lunga pausa ad effetto. Lo sguardo più truce animava le iridi dello specter. La distanza era oramai quasi colmata. Fu innegabile notare come ella, nonostante la lauta occasione di sorprendere il suo avversario grazie all'ausilio dell'agilità fuori dal comune di cui disponeva, non fece nulla, lasciandosi scappare una ghiotta occasione, forse l'unica rimasta. « La tua indecisione ti sarà fatale.. Sbagli a decidere di rinunciare alla lotta.. Io sono uno Specter e tu una Saint, la nostra ostilità è decisa dalle divinità che abbiamo scelto di seguire, la nostra battaglia è scritta nelle stelle! » Ciò disse mentre levava il braccio sinistro munito di artiglio, pronto ad affondare nelle membra candide della sacerdotessa guerriero. Sarebbe stato un bagno di sangue. Sarebbe stato l'epilogo sangionario adatto a quello scontro così straziante. Sarebbe stato perfetto, ma...

    Qualcosa accadde. Qualcuno s'impose. Un bagliore accecante esplose dietro la figura della saint peggiorando, per quanto ne fosse possibile, ulteriormente la condizione visiva dello Specter. Un cosmo imperioso e massiccio scese in quella particolare arena come una densa coltre nebbiosa. Si trattava di un'emanazione straordinaria, un cosmo bonario ma comunque terribilmente vasto e terribile. Non conesceva nessun'altro, se non proprio Aizen suo maestro, che disponesse di un'energia così vasta e, a giudicare dagli eventi, doveva trattarsi di un alleato del Grande Tempio con ogni porbabilità giunto in difesa di Pentesilea. Deglutì con amarezza mentre realizzava che nulla avrebbe potuto contro costui, che quella sortita troppo vicina alla roccaforte nemica gli sarebbe costata la vita. Ebbene la sorte sembrava essersi presa gioco di lui facendolo capitombolare dalla padella alla brace. Ma non si sarebbe arreso senza combattere, nonostante fossa poca cosa, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per rendere la sua dipartita quanto più scomoda potesse essere per il suo aguzzino. Riacquistò postura e bruciò il suo nero cosmo con quel poco d'energia che gli rimaneva, quel giorno la fiamma della sua vita sarebbe stata spenta, l'avrebbe bruciata più intensamente possibile prima di sparire. Stando a quel che riuscì a intuire tramite la sua vista provata doveva trattarsi d'un omone massiccio e muscoloso, una forza straordinaria e.. niente armatura? Ma come poteva essere? Un potere così grande e nessuna traccia di sacre vestigia?
    Non ci fu risposta a quelle domande. Uno scatto e il colosso recise il suo tentacolo d'ombra, bastò un pestone dell'individuo per spezzarlo in due come un ramoscello. Il cosmo imperioso e brillante percorse il costrutto sino allo specter che lo comandava, diffuse come un farmaco iniettato in vena e come tale raggiunse le membra di JB e tanto bastò a farlo strillare di dolore e a farlo cadere riverso sulle ginocchia mentre le sue armi di tenebra vanivano come neve al sole.

    Dunque era finita. A quel modo meschino la vita di JB del Varano arrivava il suo capolinea. Rimpianse ogni scelta fatta ed ogni situazione intrapresa, nonostante avesse più volte dichiarato, nel corso della sua storia recente, di essere più che volenteroso di offrire la sua vita per la causa di Hades suo sire ora non era soddisfatto. Non aveva senso gettare alle ortiche la sua esistenza per un risultato così magro come l'aver quasi ucciso un cavaliere di bronzo. Non era degno. Non era da lui. Ma tant'è.

    Chinò il capo in attesa dell'incombente reazione del figuro che sarebbe calata sul suo collo come la scure del bioa. Tuttavia il neogiunto si dimostrò più magnanimo di quel che JB s'aspettava. Si limitò ad espandere il suo supremo cosmo e ad edificare una spessa barrierra tra loro che li divideva secondo la fazione scelta: lo specter di Hades da un lato, i saint d'Atena dall'altro. Ancora una volta i cavalieri del grande tempio erano frenati dal loro buonismo esapserato. Questo terribile nuovo giunto avrebbe potuto schiacciare JB come si fa con un insetto anche se fosse stato nel pieno della condizione ma, a quanto pareva il suo codice d'onore o qualunque altra cosa gli imponesse di rispettare una così ferrea moralità gli impedì di farlo.
    Le sue parole come di autorevolezza e compassione per la compagna non valsero a fornire allo specter una spiegazione di quanto accaduto, così come per quelle rivolte direttamente a lui. Sogghignò il cavaliere dell'Ade. Era stato cordialmente invitato a far ritorno nell'Oltretomba, occasione che non si sarebbe lasciato scappare.

    « Non so chi tu sia. » Rispose mentre bruciava ancora il suo cosmo nero come la pece. Lingue di tenebra s'intrecciavano l'un l'altra mentre l'oblio cominciava a scendere e a ricoprire lo specter. « Ma sappi che quest'oggi hai commesso un errore lasciandomi andare.. » Il solito ghigno malevolo tornò a ricoprire il volto di JB come una maschera, sembrava aver improvvisamente dimenticato tutto quel che era appena successo. Forse era veramente pazzo come disse la saint. « Poichè io tornerò, più forte e più agguetrrito di prima. Non potrai esserci sempre per proteggerla, sappilo. E sarà in uno di quei momenti che io colpirò, prendendomi la sua vita come preannunciato. » Aggiunse infine quando la tenebra oramai l'aveva ricoperto in una fitta coltre impenetrabile alla vista.

    Al suo diradarsi di JB del varano non v'era più alcuna traccia.



    sS6Mj



    Nome John Barleycorn
    Cloth Surplice del Varano - Stella del Cielo Assassino
    Energia Rossa
    Status Fisico Ferite profonde agli occhi, bruciature sanguinolente sparse un pò ovunque. Pesantemente affaticato
    Status Mentale Furioso.
    Status Cloth Qualche crepa. Elmo perduto. Bracciale sinistro distrutto.

    Note E' stato un bel duello con un epilogo degno di questo nome. A voi le conclusions :D.


     
    Top
    .
14 replies since 1/12/2012, 19:56   189 views
  Share  
.