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Di Gabriel Fon Faust III, 2012

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    CRIMSON DEFILER

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    Il documento si presenta come un piccolo plico di fogli scritto a mano. Tra un paragrafo e l'altro è lasciato ogni volta uno spazio diverso, segno che è stato scritto in più tempi in attimi di brainstorming o di tempo libero.

    A te, Black Saint, che leggi queste parole.

    Questo è il primo documento che viene inserito in questo archivio in quelli che probabilmente sono millenni, e non è sigillato, perché sia leggibile da tutti.

    In questo mondo ci sono molte cose che avvengono regolarmente, oscillano da uno stato all'altro come eterno pendolo cosmico attaccato ad un filo che pochi riescono a vedere. Il freddo che diventa caldo e viceversa, la vita che è seguita dalla morte, e successivamente da altra vita, e le guerre sacre.

    Così come è ora, il mondo è un sistema stabile, che osservato da grandi distanze come un oggetto esterno alla nostra esistenza non è soggetto a grandi cambiamenti. Certo, nell'arco di millenni le civiltà si sono evolute, specie sono comparse e si sono estinte, ma osservando il tutto con da una diversa prospettiva diventa chiaro che ogni cambiamento aveva come vero scopo il mantenimento dello status quo.
    La natura è stata programmata così, nell'istante in cui i primi creatori ( Attenzione, non gli dei che vengono nominati nella mitologia. Ma questo è un discorso che affronterò più avanti ) diedero il primo giro di chiave al meccanismo.

    Che cos'altro fa parte della Natura, inteso come ammasso complesso di azioni e interazioni di entità organiche e inorganiche? Gli dei e gli uomini. Anche essi seguono la programmazione iniziale della Natura, vivere e morire, combattere ed amare. Nel singolo, osservando il sistema con una lente e guardando le singole entità, tutto ciò è meraviglioso. Un essere umano, o addirittura un dio, è una complessa macchina costituita da reazioni chimiche e fluttuazioni cosmico-spirituali.
    Sono la concretizzazione di un programma iniziale, e fino a qui non è stato detto nulla di nuovo.
    Quello che bisogna chiarire, però, è che questo programma non si manifesta solo nella fisicità o spiritualità dell'essere, ma anche nelle sue azioni. La stragrande maggioranza delle creature nate dal Programma agiscono in modo il più delle volte prevedibile. Se siete su quest'isola e in questo archivio, vuol dire che condividete almeno in parte l'ultima frase.

    Due punti del programma sono chiari e inamovibili, a mio avviso.
    1) Gli umani, quelli veri, non i parassiti creati dalla castrante società odierna, combattono per ciò che reputano importante. Giusto è un termine errato in questo contesto.
    2) Gli dei agiscono indirettamente, il più delle volte, nonostante abbiano il potere di cancellare metà della popolazione di un continente con un singolo desiderio e abbastanza tempo per concentrarsi.

    Ora, nonostante la mia posizione posso affermare che gli dei NON sono stupidi, nella maggior parte dei casi. Essendo presenti in questa esistenza da più tempo del semplice umano, hanno compreso che sfruttando la propria posizione sarebbero riusciti a rendere loro stessi "importanti" per gli umani. Rendersi insostituibili, mostrarsi come artefici e portatori di cose che hanno ricevuto in dono, o trovato nella realtà.
    Immaginate un bambino che comprende che è il padre a dargli il cibo. Fino a che il pensiero che questo cibo è acquistato, cacciato o preparato da altri non sfiorerà la sua mente, per il bambino il padre sarà il creatore del cibo. Il cibo viene dal padre. E se il padre non smentirà questa sua idea o non incoraggerà la sua voglia di conoscere, il bambino vivrà nella convinzione che suo padre genera il cibo di sua volontà.

    Questo genera il terzo programma, che possiamo definire artificiale 3) Gli uomini non sono nulla rispetto agli dei

    Senza Hades non esiste la morte? Senza Apollo non esiste il concetto di "sole"? Senza Ares non esiste la guerra? Senza Athena non esiste la giustizia?

    HA!



    A parte casi molto specifici in cui un particolare dio creato il proprio dominio, gli dei sono solo AVATAR di un aspetto della realtà, la imbrigliano nella propria essenza e la distribuiscono secondo il proprio volere.
    L'America con il petrolio. Ho detto tutto.

    Una volta compreso questo, diventa quasi un dovere morale nei confronti del gelido ed indifferente Universo Logico procedere allo sterminio di questi parassiti cosmici (concedetemi questo termine, parlerò del vero significato di Parassita Cosmico in un altro contesto), il cui operato appare come quello di aguzzini che guidano masse afflitte dalla sindrome di Stoccolma. Ovviamente questa è solo una delle mie idee. Voi avete le vostre, e generalmente delle mie idee non importa un Krosis. L'importante è essere capaci di possedere idee, anche utilizzando quelle altrui come base per coltivare le proprie.

    Esistono infiniti motivi per indossare l'armatura nera che vi ha fatto aprire questo astuccio.
    Gloria. Potere. Vendetta. Gratificazione personale. Sapere.
    Esistono infiniti modi per essere black saint, infinite sfaccettature paradossali in una sfera nera perfettamente liscia e inafferrabile. Possiamo amarci, possiamo odiarci, possiamo picchiarci (sopratutto quest'ultima possibilità), ma lo scopo ultimo è sempre quello.
    Permettetemi di illustrarlo attraverso la mia personale interpretazione dell'antico credo dell'ordine Muriano.

    La pace è una menzogna, c'è solo la passione.
    La passione è il dinamismo, la potenza dell'agire, l'intenzione, l'umana industria. La pace è la staticità, il ricadere nel pendolo, l'assogettarsi al Programma artificiale e scivolare nell'inerzia e nella comodità di un'esistenza servile e guidata. Una menzogna perché non esiste, è un artifizio degli dei.

    Attraverso la passione, acquisto forza.
    Attraverso la forza, guadagno potere.

    In questo passaggio non c'è molto da dire. Il Potere è intenzione, con la volontà di agire ci si muove avanti, si evolve e si acquisisce forza, non nel grezzo senso di capacità distruttive, ma come crescita psicologica e spirituale, diventare una entità completa. Tutto ciò si riflette nella potenza vera e propria di un essere completo, capace di abbattere qualunque ostacolo.

    Attraverso il potere, guadagno la vittoria.
    Questo passaggio mi pare abbastanza chiaro. Con la potenza si conseguono i propri obiettivi.

    Attraverso la vittoria, spezzo le mie catene.
    Completando la propria evoluzione, realizzando appieno il proprio potenziale, si termina così il proprio cammino di crescita, raggiungendo lo stadio completo e il Sé vero, ciò che si è destinati ad essere. Attenzione, non si tratta del raggiungimento della perfezione, ma dello stadio ottimale di evoluzione, un nuovo inizio in cui si è terreno fertile per una nuova ed infinita crescita. Spezzando le proprie catene, forgiate da un mondo guidato da volontà aliene alle nostre, si rinuncia ai propri limiti.

    Il cosmo mi libererà
    Per fare tutto ciò dovremo combattere, ragazzi miei. Qualunque sia lo scopo che vi anima, gli dei sono l'ostacolo finale, il muro, il mostro in fondo alla scalinata. Non bisogna fraintendere il concetto di "dei". Quelli che intendo non indossano tutti armature divine o possiedono il nono senso, possono essere convenzioni, modi di pensare antiquati radicati nella memoria umana da troppi secoli, i potenti che opprimono i deboli.


    Uno dei problemi maggiori dell'esistenza dei black saint è che gli ignoranti tendono a fraintendere il concetto di "black saint", pensando che le idee dei singoli fossero il riflesso dell'intera casta. In questa ottica appariamo come un branco di ipocriti.
    In quanto privi di una divinità che ha un proprio credo di base, questo modo di pensare è totalmente errato.
    Il concetto base, PURO, distillato al massimo è "cavaliere dotato di cosmo e armatura artificiale, nemico delle divinità". Se tenete conto del fatto che per gli dei anche chi è indifferente a loro è loro nemico, il discorso fila in ogni caso.

    Non siamo eroi.
    Ognuno di noi ha un proprio piano, per il quale l'ostacolo finale sono gli dei. Per questo siamo uniti. Questo è il concetto che regge l'intera casta. Un trono vuoto, uno scopo attorno a cui siamo tutti riuniti.

    Negli anni, noi bestie nere della vecchia guardia abbiamo attraversato vari periodi, in quanto ancora "giovani". In un breve periodo ci siamo creduti degli eroi neri, avvolti di potenza oscura, portatori di una giusta furia degli oppressi di questo mondo. Eravamo galvanizzati dalla nostra vanagloria, ci credevamo portatori della verità assoluta.
    Con il passare del tempo ho capito che ogni uomo e donna ha diritto di avere le proprie idee. Ho smesso di imporre quello che credevo il mio giusto credo negli altri, e mi sono limitato a proporlo, continuando nel frattempo a portare avanti i miei piani.
    La scelta di aderire alla crociata nera e ai black saints è libera, ma questo non vuol dire che io non sia disposto ad uccidere chi ha scelto di non farne parte nel caso la sua morte sia utile alla causa. Si può dire che il piano ha priorità maggiore rispetto all'onore e alla morale, e mi limito a realizzarlo, finché ciò non compromette la stabilità complessiva del gruppo (può succedere, parlo per esperienza personale).

    Ad un occhio esterno i black saint hanno una struttura instabile, impossibile da sorreggere per lunghi tempi, destinata a collassare e autofagocitarsi nella violenza della lotta per il dominio dell'isola.
    Questo è pensiero contaminato dalla traccia divina nel modo di pensare dell'uomo, stupido e triste, e per quanto si possa essere intimamente animati da odio e rabbia, non si può fare a meno di compatire quelle povere creature, future messi per la falce nera.




    Edited by ~Gabriel~ - 30/10/2012, 02:46
     
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