La persistenza della memoria

Role tra Ys e Gazka (per gentile concessione di Gaz)

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    «Parlato»


    «Parlato Agarthi»
    (flashback)

    Pensato



    Post I






    Jamir.
    Anche d'inverno, al di sotto d'una certa quota i fiumi non congelavano, si trovò a pensare Ys mentre il pullman in cui stava seduto s'arrampicava su per le strade montanare della regione; stava tornando a casa dopo alcune settimane passate in Grecia, fra il Santuario, Atene e qualche breve gita per il Paese.
    Stava tornando più maturo, più segnato da esperienze e più cosciente del proprio ruolo di Saint.
    O almeno così credeva.

    La Megalé Ekatombe...



    Ce l'aveva ancora davanti, quella scaramuccia coi Black Saint fuori Atene; sul momento neanche ci aveva pensato - c'era Pers a cui pensare, per dirne una -, ma ragionandoci, tornando sul luogo della battaglia, s'era reso conto d'una cosa.
    Una cosa, o meglio una domanda.
    Una domanda che urgeva d'una risposta.

    Agarthi...



    ~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~




    «La Telecinesi?»



    Ys annuì, i suoi capelli biondi che lambivano le spalle mossi dal movimento: col disgelo primaverile avrebbe compiuto tredici anni, e gli bruciava immensamente fare da eterna ruota del carro in... beh, in tutto; non che il maestro Gazka desse mai voti o giudizi comparativi, ma gli era chiaro di essere sempre il peggiore di tutti tanto nello studio quanto nelle abilità fisiche e speciali.
    Soprattutto, gli bruciava d'essere incapace di non saper fare molto di più che far rotolare un pò un sasso.
    In realtà finora non si era mai confrontato con nessuno - era quasi un uomo fatto! -, e cercava sempre di migliorarsi da solo... salvo la scampagnata di qua, l'arrivo di tal persona simpatica al villaggio di là, un improvviso attacco di pigrizia di qui ed uno inarrestabile di fantasia ed arte di lì, non si era mai risparmiato!
    La Telecinesi però era la prima cosa su cui si era gettato a capofitto fin da piccolo, e dopo che quella mattina aveva fatto l'ennesima magra figura davanti a tutti, era corso in cerca dell'unica persona con cui potesse confidarsi.
    Sua sorella Agarthi.

    «Cosa vuoi che ti spieghi...» sospirò lei con un sorriso compassionevole «Il maestro Gazka te ne ha già parlato molte volte in questi anni, e di certo sa spiegarsi molto meglio di me: ripensa a quello che ha detto, secondo me hai già tutto il necessario per migliorarti.»



    Ys tremò, in un moto di rabbia.

    «Ma allora si tratta di qualcosa di INUTILE!» sbraitò infantile «Se una cosa è IMPOSSIBILE da apprendere, a che cosa ti potra mai servire?!?»



    Agarthi non reagì: si era abituata agli sbalzi d'umore del suo difficile fratellino; attese che finisse la sfuriata, al che commentò:

    «E' ancora acerba, disse la volpe all'uva.»



    Ys si calmò, spiazzato.

    «... Eh?»



    «Ascolta, Ys.» disse lei sedendosi su un masso lungo la strada pietrosa in cui s'erano fermati a parlare sulla via del ritorno a casa «Il fatto che sia difficile non significa che sia inutile: lo sai che la Telecinesi si può usare anche in combattimento?»



    Il ragazzino esitò, incerto.

    «Intendi dire che... puoi scagliare lontano un nemico, o cose del genere?»



    «Non solo.» gli assicurò lei «Ad esempio, lo sai che in questo periodo sto cercando d'imparare un attacco basato sulla Telecinesi?»



    Ys strabuzzò gli occhi, rapito: sapere da Agarthi gli stadi più avanzati dell'addestramento da Saint era da anni una delle sue passioni più grandi.

    «Sul serio?!?» le chiese a bocca aperta, sedendosi a sua volta su un masso «Ma come può la Telecinesi essere usata dai Saint? Voglio dire, è un trucchetto mentale!»



    Agarthi gli sorrise: aveva pigiato il tasto giusto.

    «Non si tratta solo di Telecinesi.» ammise lei, e alzò le braccia «Ecco come funziona: alzo le braccia e brucio il mio Cosmo, plasmo nel cielo un oggetto contundente... E hop! Lo abbatto sul nemico rafforzandolo con un attacco telecinetico dall'alto in basso!»



    Nel dirlo, sua sorella abbassò le braccia di colpo.
    Ma non sarebbe servito: al solo menzionare la parola "Cosmo", Ys era già andato in visibilio: provava un'immensa ammirazione per Agarthi, ammirazione e più d'un pizzico d'invidia per tutte le sue qualità di cui lui era privo.

    «Allora?» lo riportò alla realtà Agarthi «La smetterai di lamentarti e ti impegnerai di più? So che puoi farcela, io ce l'ho fatta e io e te abbiamo addirittura lo stesso colore di capelli.»



    Ys arrossì un poco, ma le sorrise: era per questo che adorava Agarthi. Loro due erano gli unici coi capelli biondi tra loro fratelli, erano gli unici a starsi addestrando per diventare Saint, e soprattutto erano gli unici a capirsi.

    «Se lo dici tu...» abbozzò, troppo orgoglioso per piangersi ancora addosso dopo essere stato incoraggiato «Io... ci proverò: entro il giorno del tuo compleanno sarò capace di far levitare almeno un sasso, va bene?»



    ~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~



    Quel giuramento... Per anni il ricordo di quel giorno era ruotato attorno a quello, non all'accenno di quell'attacco così incomprensibile per me, allora.



    Perché lui, Ys, la sua promessa l'aveva mantenuta: il ventidue Luglio di quell'anno, la prima statuina che scolpì davanti alla tomba di Agarthi levitò un poco volando dalle mani di lui al terreno scavato da poco.
    Ys guardò distrattamente il pullman inerpicarsi per qualche altra mulattiera mentre lui ormai da un pò ne era sceso per salire le sue montagne, il Pandora Box dell'altare sicuro sulle sue spalle.

    Non ci ho pensato nemmeno quando lo appresi da Gazka, una tecnica come tutte le altre: c'è voluto il colloquio col Gran Sacerdote, quello e il combattimento coi Black Saint, per farmi aprire gli occhi.



    Quello, il ricordo di quel giorno, ed altre due cose.

    Shangri... Ne sono certo: il giorno in cui salimmo su quel crepaccio, lo udii mormorare "Ma da quando c'è una cosa del genere, qui?". Quel giorno non ci feci neanche caso, ma... avrei dovuto rendermene conto: lui è un pastore, quei luoghi li ha percorsi mille volte. Se un crepaccio simile per lui è una scoperta... Come ho potuto non pensarci prima?!



    Si era pure chiesto se non fosse il caso di cercare Shangri per parlargli, ma aveva deciso che sarebbe stata una fatica inutile: durante l'inverno, suo fratello portava le pecore a pascolare nelle calde pianure dell'alto Indo, lontano dalle nevi dello Jamir. Come rintracciarlo?
    Inoltre, c'era un altro uomo che avrebbe potuto rispondere, e meglio, alle sue domande.

    Agarthi che stava imparando la Megalè Ekatombe, il crepaccio comparso dal nulla, gli Spectre che attentano alla vita dei lemuriani... E' possibile che mi stia inventando tutto?



    Tutto, ma non una verità: la Megalè Ekatombe era una tecnica della Costellazione dell'Altare, un richiamo al sacrificio bovino sacro dei greci, ai cento buoi sgozzati sull'altare, appunto.
    Agarthi... lei, stava puntando alla Cloth che ora era sua.
    Questo lo turbava più di ogni altra cosa.

    E' una fortuna che non abbia nemmeno tentato di risvegliare lo Spirito della Cloth, come il Gran Sacerdote mi ha spronato a fare: con che coraggio avrei potuto guardarlo in faccia?



    Giunto all'estremità di un'altura, Ys si fermò ad osservare l'orizzonte: davanti a lui, nascosto tra le montagne, c'era il cuore dello Jamir, la casa del suo maestro Gazka.
    Era per lui che era giunto, per lui e per se stesso.
    Per il suo futuro come Saint e per la sua anima d'uomo tormentato.
    Sperò solo che Gazka gli potesse rispondere.

    Maestro...



    Riprese a muoversi, il cuore greve ed i passi cadenzati.

    Nome: Ys
    Energia: Rossa
    Stato della Cloth: Silver Cloth di Ara - Integra [V] (Non indossata)

    Condizioni Fisiche: Ottimali

    Condizioni Psichiche: Abbattuto e tormentato, preso dai ricordi, dai ragionamenti e dalle paure

    Riassunto: Ys è in pullman che viaggia verso casa quando parte un flashback in cui Agarthi, la defunta sorella di Ys, stava studiando la Megalè Ekatombe, una delle tecniche odierne del ragazzo. Si ritorna al presente, in cui Ys sceso dal pullman si getta in una serie di ragionamenti per riepilogare una conclusione a cui è giunto: era stata Agarthi a provocare con la Megalè Ekatombe il crepaccio in cui poi è caduta esanime, e forse il colpevole è uno degli Spectre che ogni tanto tentavano di uccidere i giovani lemuriani, come accaduto allo stesso Ys.
    La scena si ferma quindi con Ys che osserva le montagne dello Jamir, quindi riprende il cammino intenzionato a trovare Gazka.

    Note: Innanzitutto grazie per la disponibilità e scusa per l'ennesimo wall of text, ma credo tu sappia quanto ci tenga ad approfondire il mio pg^^'
    Lascio a te le modalità d'apparizione di Gazka, o qualunque cosa ti salti in mente di fare: Ys è in marcia tra le montagne, diretto verso la casa del suo maestro, ma ho preferito non bypassare automaticamente le famose illusioni dello Jamir (sì, mi faccio troppi problemi, ma sono fatto così).


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    Esmeralda era li, ancora una volta in Jamir e fissava l'orizzonte ma la sua mente era lontana, si perdeva nei meandri del tempo e dello spazio: stava pensando a suo Padre. A lei era stata data una seconda opportunità, o meglio le era stata affidata una missione molto importante di cui ancora non comprendeva a pieno i dettagli.

    Depositaria di una conoscenza antica, queste erano state le parole di Lelouch; ma cosa voleva dire? Cosa significava veramente tutto ciò? Percepiva chiaramente che qualcosa stava per cambiare, come se tutto ciò che aveva fatto fino ad ora era solo una fase preparatoria per ciò che sarebbe stato il suo fato. Era difficile per lei fare tutto ciò, aveva sempre fatto affidamento su suo padre, il quale era capace di rassicurarla ogni volta con una semplicità disarmante ma ora le cose erano cambiate e sentiva che ben presto non avrebbe potuto far più affidamento nemmeno su Daya. Non riusciva a spiegarselo ma sapeva che era cosi e tutto ciò la spaventava. Gli rimaneva solo suo Nonno, che indipendentemente da tutto l'avrebbe comunque aiutata.

    Quell'uomo di cui Lelouch gli aveva sempre parlato ma che lei non ricordava, era piccola quando Gaz morì. Ma solo ora, conoscendolo e parlandoci si rese conto di che persona fosse: un uomo capace di vedere e comprendere ogni cosa.

    Ma la presenza di Ys - appena giunto - distolse la sua mente da quei pensieri, si girò e sorridendo si rivolse a lui «ben arrivato Ys, ti stavo aspettando»

    Chiaramente Gaz aveva già informato la nipote su tutto ciò che doveva dire al giovane apprendista, destinato a vestire la Gold Cloth di Aries «mio nonno non c'è, lo conosci è sempre molto impegnato ma sono certa di poterti aiutare»

    Si fermò per qualche istante «è per tua sorella vero?»

    Silver Saint del Triangolo (IV), Energia Blu







     
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    Post II



    La via che stava percorrendo era la solita, bella larga secondo qualunque pastore della zona ma forse non per l'uomo medio; e Ys, che tra i pastori era sempre vissuto, la trovava comoda come poche cose.
    Lungo il caro sfondo delle cime innevate circostanti, il Silver Saint di Ara si stava così avvicinando sempre più alla meta.

    Ecco, oltre quel crinale inizierà la depressione che porta alla torre...



    Alzò quindi lo sguardo per osservare bene la strada, sorridente, e fu con un certo stupore che notò una figura dai lunghi capelli rossi ferma lungo la via, ormai non distante da lui.
    Una figura che gli risultò familiare.

    ... Esmeralda?! Cosa ci fa qui?



    Sul momento, si chiese se non avesse visto male: la nipote di Gazka, da quel che ne sapeva, viveva in Grecia e raggiungeva il Jamir solo su richiesta di suo nonno - come accaduto per il suo allenamento. Anche se, doveva ammetterlo, durante il suo soggiorno al Santuario non aveva mai incontrato la ragazza.
    I dubbi però sparirono non appena lei si voltò verso di lui e lo salutò, al che Ys rispose con un sorriso incerto: come sarebbe a dire che lo stava aspettando?

    «Ah, grazie... Il maestro ti ha chiesto qualcosa, che sei qui?...»



    Esmeralda rispose praticamente subito, accennando ai continui impegni di suo nonno, ed offrendosi d'aiutarlo; all'udirlo Ys sospirò, e si tolse il Pandora Box dalle spalle per poggiarlo a terra: immaginava fosse doveroso scambiare due parole con la ragazza.

    ... Non c'è? Oh, cavoli...



    Oh, cavoli davvero: avrebbe dovuto tenere per sé i suoi dubbi per quanto tempo ancora? Perché di certo non poteva parlarne ad un'estranea come Esmeralda.
    Che però lo stupi: di coda, gli chiese se si trattasse di sua sorella.
    E Ys non potè non spalancare la bocca con tanto d'occhioni.

    «Ma come?... Tu?...»



    Lei... Sa di Agarthi? Com'è possibile?!



    Lo comprese quasi subito: Gazka doveva avergliene parlato.
    E questa fu una stretta al cuore.

    Maestro... Allora non mi sto sbagliando?



    Lo chiese alla sua anima: il Riparatore di Cloth non era infatti lì per rispondergli.
    Passato dallo stupore al malessere, Ys riuscì quindi a ricomporsi, e guardò Esmeralda come un cane bastonato: di più non riusciva a fare.

    «E' stato il maestro, vero? Tu... sai pure cosa avrei voluto chiedergli?»



    Non aveva neanche la forza di reagire male: lui era giunto sospettando che gli fossero state celate per anni le vere cause della morte di sua sorella, ed appena arrivato Gazka aveva preferito non farsi trovare e far parlare qualcun altro per lui. Che doveva dedurne? Non lo sapeva: s'era sempre fidato del suo maestro... Perché, allora?
    Ys aspettò mogio la risposta d'Esmeralda, certo che qualunque cosa gli avesse detto non sarebbe stata piacevole.

    Nome: Ys
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    Stato della Cloth: Silver Cloth di Ara - Integra [V] (Non indossata)

    Condizioni Fisiche: Ottimali.

    Condizioni Psichiche: Incredulo per il fatto che Esmeralda sappia già per cosa sia giunto, ed impaurito per le implicazioni che ne derivano; incerto e preoccupato per la semplice assenza di Gazka, teme abbia fatto apposta a non farsi trovare.

    Riassunto: Trovata Esmeralda lungo la strada di casa, Ys fa per chiederle come mai si trovi qui, ma la Silver Saint di Triangulum intavola per prima l'argomento, lasciando il lemuriano stupefatto; comprendendo da come gli ha parlato che Esmeralda abbia già saputo tutto da Gazka, gliene chiede conferma mentre in cuor suo teme il peggio, leggendo l'assenza del suo maestro come un'ammissione di colpa per la morte di Agarthi.


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    Antiche Verità - Post n°2
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    «Sai qual'è il simbolo del nostro casato?» disse rivolgendosi ad Ys ma era chiaramente una domanda retorica «l'albero della conoscenza» mostrandogli il pendente che portava sempre al collo «rappresenta ciò che siamo e cosa ha permesso alla nostra famiglia di avere un ruolo preponderante tra i cavalieri» ma chiaramente quelle frasi non erano dettate dalla vanagloria ma erano il preludio di un discorso molto serio: parole che probabilmente avrebbero fugato ogni dubbio.

    «Ultimamente gli spectre sembrano essersi risvegliati ed io stessa ne ho affrontato un numero indefinito ma ciò che più preoccupa tutti noi è che stanno prendendo di mira giovani aspiranti cavalieri donando loro la 'vita eterna' a loro dire»

    Le frasi di Gaz erano state chiare: Ys doveva sapere tutta la verità su quanto accadde quel giorno, ormai era giunto il momento per il ragazzo di comprendere a pieno gli eventi che mutarono per sempre la sua vita, perché molto probabilmente se sua sorella fosse ancora in vita ora il giovane ragazzo non sarebbe un Saint. «il nonno crede in te ma è addolorato per non essere stato in grado di salvare tua sorella»

    Si fermò ancora per qualche istante prima di continuare a parlare «Argathi venne uccisa da un servo di Hades» poi guardando meglio Ys «ma percepisco che c'è dell'altro, o sbaglio?»

    Un ragazzo molto giovane, forse destinato a succedere a Gaz come custode della prima Casa ma doveva ancora maturare, scrollarsi di dosso le paure che si annidavano nel profondo del suo animo, solo allora – forse – sarebbe stato degno di essere un vero Gold Saint, un guerriero dedito alla Pallade e alla difesa degli uomini, poco importava se lei non sarebbe stata li quando ciò sarebbe accaduto ma voleva – almeno in quel frangente – aiutare quel giovane Lemuriano.

    Ne era in grado?

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    Nulla di che, andiamo pure avanti :P



     
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    Post III



    Esmeralda iniziò a rispondere tenendosi larga, confidandogli la simbologia del simbolo del suo... casato?
    Ys si trovò suo malgrado a sostituire l'ansia che lo opprimeva con un pò di disorientamento e confusione: che c'entrava? E comunque, di che diamine stava parlando?

    ... Casata? Intende casa sua, o il suo cognome?



    Non che sapesse come si chiamassero il maestro o sua nipote, comunque: per lui erano sempre stati Gazka ed Esmeralda; sperò che si trattasse dell'indirizzo di casa, comunque: non gli pareva il massimo avere "Albero della Conoscenza" per cognome.
    Non che la ragazza avesse intenzione di dilungarsi nelle spiegazioni araldiche - e meno male, sennò quelle braccia rubate alla pastorizia di Ys avrebbe potuto anche chiederle se fosse qualcosa che si mangiava, l'araldica -: cambiato argomento dopo una pausa, la Silver Saint giunse ad un punto che il lemuriano aveva conosciuto sulla propria pelle.
    Gli omicidi di aspiranti Saint.
    Zerzura, venne subito in mente ad Ys, lei ed il suo volto ancor caldo eppure privo di vita.
    E, per poco, lui stesso.
    Deglutì.
    Si trattava di un avvenimento che lui stesso aveva collegato, di cui aveva temuto il collegamento.
    E ora che pure Esmeralda lo stava intavolando, si preparò psicologicamente.

    Io, Zerzura, e... prima ancora?...



    La ragazza non calò subito l'affondo, ma cercò d'indorare la pillola comunicandogli il rammarico di Gazka per non essere riuscito a salvare sua sorella, la sorella di Ys.
    Agarthi.
    Ys annuì con aria assente: quindi, sembrava essere proprio come temeva...
    E lo fu.
    "Agarthi venne uccisa da un servo di Hades."
    Per un attimo, quella frase gli occupò tutta la testa.
    "Agarthi venne uccisa da un servo di Hades."
    Per un istante, Ys quasi sembrò non aver capito: rimase immobile, pallido ed apatico.
    Poi iniziò a tremare.
    E mormorò con voce rotta:

    «Ca... Capisco...»



    Il tremore si estese alle gambe, ed Ys cercò istintivamente dove sedersi; addocchiò il proprio Pandora Box a terra: sarebbe andato bene.
    E vi si sedette sopra.
    Seduto, intrecciò le mani e poggiò i gomiti sulle ginocchia, lo sguardo basso a terra e gli occhi che già cominciavano a bruciare.
    Rimase lì immobile, senza degnare Esmeralda d'uno sguardo, mentre i pensieri vorticavano.

    Agarthi...



    Gli tornarono a mente i momenti felici, il sorriso di sua sorella, i suoi suggerimenti, la sua fiducia in Gazka e nell'avvenire.
    E mentre scorrevano, un'eco secca di filo spezzato.
    "Agarthi venne uccisa da un servo di Hades."
    Le braccia gli ripresero a tremare.
    Nella sua testa, il volto insanguinato di Agarthi estratta cadavere da Gazka da quel crepaccio mai visto prima da Shangri, si sovrappose a quello di Zerzura.

    Zerzura... Una ragazza che neanche conoscevo se non di vista; è stato dopo la sua morte... ed essere scampato alla mia... che sono riuscito a risvegliare il mio Cosmo...



    Dopo la morte di Zerzura, e non dopo quella di Agarthi.
    Si sentì un verme.
    Ma perché Gazka non gliel'aveva mai detto? Perché l'aveva lasciato nell'ignoranza? Credeva forse di ferirlo, d'impaurirlo? Era davvero lui, Ys, una persona che sarebbe fuggita sapendo dell'omicidio della propria sorella? Che avrebbe anteposto la propria vita al desiderio di vendetta?
    Perché l'aveva ritenuto una persona così meschina?

    «... Perché?»



    Lo mormorò con voce flebile, rotta dall'emozione, a malapena percepibile.
    Ma ruppe il suo silenzio.
    Alzò gli occhi su Esmeralda, che potè vederli lucidi e tremolanti.

    «Perché... il maestro non me lo disse?»



    Perché attendere tre anni e anche più? Perché lasciare che lui, Ys, raccogliesse i pezzi di quel mosaico? Perché privarlo del suo diritto di provare a vendicare la sua stessa sorella? Perché andarsene e lasciare la nipote a raccontarlo?
    Perché tutta quella distima nei suoi confronti?
    Ys espirò tremante. Non che stesse cercando d'incolpare Gazka.
    Era per se stesso, che stava cercando perdono.

    Nome: Ys
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    Condizioni Fisiche: Ottimali, tremore ed occhi lucidi a parte

    Condizioni Psichiche: Becnhé in fondo si aspettasse la notizia, prende malissimo la rivelazione di Esmeralda: trema e per poco piange, si chiude in se stesso e ripensa alla sorella. Scoprendo di temersi colpevole per il fatto che Gazka avesse dissimulato tutto: perché non dirglielo, se non ritenendolo superfluo, inutile, incapace di farsi un giorno giustizia?

    Riassunto: Non avendo compreso un'acca riguardo la casata dei Rareglove, dopo questi istanti più leggeri Ys ritorna a pensare al nocciolo della questione, e segue attento le caute e scaglionate rivelazioni d'Esmeralda. Quando la Silver Saint gli dà la ferale notizia, il lemuriano si suede sul Pandora Box incapace di stare in piedi, e rimuginando conclude che forse Gazka non gli aveva mai detto niente perché considerava superfluo coinvolgerlo - pur trattandosi di sua sorella. Addolorato alla prospettiva, Ys tra rassegnazione ed una nascosta speranza d'assoluzione chiede il perché di tanto segreto alla nipote del suo maestro.


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    La Persistenza della Memoria - Post n°3
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    Esmeralda rimase immobile a fissare il ragazzo, lo vide quasi accasciarsi al suolo e potè vedere quell'animo fragile che era sul procinto di andare in frantumi. Un sasso era stato lanciato in quello specchio che era l'animo del giovane Ys e onde concentriche si stavano propagando in ogni dove: colpendo ogni cose fosse legata al giovane Lemuriano; e la prima cosa che venne colpita fu il legame tra l'apprendista ed il suo maestro. Un legame forte, forse ancora più grande di quello tra padre e figlio. E quando tuo padre è anche il tuo maestro? Pensò Esmeralda ed istintivamente si avvicinò al giovane Ys e prese le mani del giovane tra le sue costringendolo – quasi a guardarla negli occhi.

    «Ys, io vengo dal futuro» disse sospirando «da un mondo dove le tenebre avvolgono ogni cosa e l'unica cosa che ci rimane è la speranza» poi continuando «ho visto morire tutte le persone a me care e mi era rimasto solo mio padre, l'ex-cavaliere di Scorpio. Lui mi ha fatto da padre e maestro»

    Poi si fermò prima di riprendere a parlare «ad un certo punto mi ha spedito qui, nel passato senza dare una spiegazione, semplicemente dicendo che era giusto così» il suo tono di voce era caldo e amorevole e forse più di ogni altra persona lei comprendeva il dolore del giovane Lemuriano. «A volte fanno cosi, ci tengono allo scuro di alcune cose per il nostro bene, perché sono convinti che sia giusto cosi e per evitare che noi soffriamo.»

    Cosi Esmralda tenendo sempre la mano del Lemuriano e con un radioso sorriso «vuoi stare tutto il giorno seduto su quello scrigno? O vuoi sapere tutta la verità?»

    Era chiaro e palese che vi fossero altre cose che il giovane doveva sapere, segreti che ancora non erano stati svelati ma che oggi Ys avrebbe conosciuto. La verità su Argathi era solo il preludio per qualcosa di molto più grande: avrebbe scoperto finalmente a cosa lavorava sua sorella e per quale ragione gli spectre – improvvisamente – si erano interessati agli allievi di Gaz e di una cosa era certa Esmeralda: ad Ys non sarebbe piaciuto quello che lei gli avrebbe detto.

    Povero Ys, pensò osservando il ragazzo ignaro di tutto.

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    Ok, mi è venuto il lampo di genio <3



     
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    Post IV



    Ys aveva alzato lo sguardo per cercare un pò di sostegno psicologico in Esmeralda... ma mai avrebbe pensato che la Silver Saint gli avrebbe preso le mani tra le sue per aumentare questa sorta di legame.
    In quel di Delfi, Oniro aveva in realtà visto giusto: non che fosse stata proprio sua madre l'unica a toccarlo, ma sentire il tocco discreto e delicato d'una donna gli aveva sempre dato una sensazione particolare, e se lo faceva una ragazza giovane, beh... arrossiva senza appello.
    Come gli capitò in quel frangente.

    «... Eh?»



    Il discorso di Esmeralda lasciava poco spazio all'imbarazzo, comunque: la nipote di Gazka era giunta dal... futuro?!
    Il rossore scemò lasciando il passo allo smarrimento.

    Ma... Cosa sta dicendo?



    Sempre tenendogli le mani - cosa che una parte di Ys trovava davvero imbarazzante, più che altro per rispetto nei confronti della ragazza -, dopo un attimo di pausa Esmeralda proseguì spiegando che era stata spedita lì - ma in che senso? - senz'alcuna spiegazione. Facevano così, suo padre e suo nonno. Punto.
    Ys non sapeva che cavarne.

    Insomma... Avrebbe sofferto il mio stesso smarrimento? O semplicemente si è inventata qualcosa per consolarmi?



    Perché quella parte del futuro mica l'aveva capita; però... però non gli sembrava stesse mentendo.
    Esmeralda non lo lasciò comunque pensare molto: sorridendogli rincuorante - e con le mani nelle mani, sempre -, gli chiese allora... se lui, Ys, voleva sapere tutta la verità.

    «... La verità?»



    Ci mise qualche attimo per riordinare i pensieri: tutta la verità... su Agarthi? Ovvio che la volesse sapere: insomma, era sua sorella!
    Involontariamente ripresosi più per quelle accidenti di mani che dal discorso in sé, Ys si riscosse quindi dal torpore della malinconia: non era forse giunto fin lì per sapere tutto quello che era successo quel giorno di Giugno di quasi quattro anni prima?
    Sì, era pronto ad ascoltare... ma prima, un'altra cosa.

    «Ehm... Esmeralda? Potresti... lasciarmi le mani? Intendo dire, hai un tocco davvero gentile, e... insomma, non mi pare il caso di parlare così, ecco...»



    Sperò che la ragazza lo accontentasse, mentre glielo chiedeva sorridendo timido: no, non gli sembrava il caso di parlare d'Agarthi in quella situazione.

    Agarthi... Esmeralda ha ragione: non sono giunto fin qui per rimpiangerla, ma per conoscere la sua fine, e...



    E? Ancora non lo sapeva, ma non intendeva lasciare il passato nel passato.
    Sospirò: che cos'altro doveva sapere? Un poco temeva scoprirlo...

    «Comunque sia... Scusami, non conoscevo il tuo passato: per un attimo mi sono dimenticato che Agarthi non dev'essere stata l'unica vittima di quanto accaduto, né io l'unico che abbia sofferto senza sapere perché...»



    Non che fosse ancora del tutto certo del racconto d'Esmeralda, ma che fosse vero o meno poco importava: il mondo era grande, e avrebbe trovato sempre qualcuno col suo medesimo dolore. E Agarthi, lei meritava ben di più d'un rimpianto.
    Sospirò di nuovo, nervoso.

    «... Per favore, dimmi pure tutto quello che sai della sua morte... E di quello che c'è dietro.»



    Ecco, l'aveva detto.
    Deglutì.

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    Condizioni Psichiche: Fortemente imbarazzato da Esmeralda che gli cinge le mani tra le sue, l'atto però ha l'effetto di scuoterlo dal torpore della malinconia; rimesso ordine nei suoi sentimenti, Ys è ora nervoso ma determinato ad ascoltare quanto la nipote del suo maestro ha da dirgli.

    Riassunto: Ys arrossisce sentendo le mani d'Esmeralda tra le sue, ma segue comunque la storia che lei gli racconta; comprendendo che la ragazza ha altro da dirgli, scopre di volerlo ascoltare piuttosto che autocommiserarsi e cercare colpevoli senza sapere davvero quanto fosse successo. Richiesto ad ogni buon conto ad Esmeralda di lasciargli le mani, le chiede quindi di dirgli tutto quello che sa.

    Note: Ho paura :ehsi:


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    La Persistenza della Memoria - Post n°4
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    Il volto di Esmeralda assunse un'aria buffa: era indubbio che quel ragazzino era molto imbarazzato dal suo tocco ed ella – sorridendo – acconsenti alla sua richiesta. Lei proveniva da un mondo diverso dal loro, un posto ove non ci soffermava su certe cose ed anzi, il tocco – caldo – di un altro essere umano era cosa rara e che dava forza e coraggio ma li, quel giovane mostrava tutta la spensieratezza – che lentamente lo stava abbandonando – della sua età. Lei comunque sorrise, era una situazione senza ombra di dubbio buffa e divertente anche se, ben presto il clima sarebbe cambiato.

    «Considerando la tua fragilità emotiva» disse ora seriamente «forse è meglio che rimani seduto», ora il suo sguardo era serio e il tono grave, ciò preannunciava una notizia che non avrebbe certo fatto esultare il giovane Ys, tutt'altro.

    «Da millenni su queste montagne vengono addestrati forti guerrieri» ora sembrava assumere un tono solenne «uomini e donne che da sempre hanno servito non semplicemente la Dea Atena ma si sono adoperati perché su tutto il pianeta risplendesse un sole grande e caloro»
    «Queste terre hanno dato i natali anche a tutta la mia famiglia»
    poi fermandosi «e alla tua».

    Stava arrivando al punto focale, avrebbe dato quella drammatica notizia rivelatagli dal nonno. Era stata sua sorella ad attirare l'attenzione degli Spectre, era stata lei – senza volerlo – a decretare la sua fine e quella di molti suoi compagni, aveva messo a rischio anche la sua stessa famiglia. E per quale ragione? Per riuscire ad impressionare il suo maestro, convincerlo che lei era la più brava di tutte, cosa che in fondo lui non le aveva mai chiesto. Eppure a volte, si innescano oscuri meccanismi nella mente delle persone, mostrando al cielo tutta la loro debolezza interiore.

    «Fu Argathi, fu la tecnica che lei stava cercando di eseguire ad attirare le armate di Hades», era cupa in volto ora «e ritenendo lei e tutti gli allievi di Gaz un pericolo hanno deciso di agire a loro modo»

    Un'amara verità che probabilmente avrebbe sconvolto profondamente il giovane ma in fondo era giusto che lui sapesse, era giusto che sapesse che, raccogliendo l'eredità di sua sorella ne raccoglieva anche le colpe. Sarebbe stato abbastanza forte da affrontare tutto ciò?

    Cosi fragile, cosi debole.

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    Che tegola su Ys *w*



     
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    Fu d'aiuto per i suoi nervi tesi che Esmeralda avesse accettato di non toccarlo: in quel momento non aveva certo bisogno di altri pensieri; allo stesso modo, non si fece certo pregare alla richiesta di rimanere seduto, e cercò di prepararsi psicologicamente.

    ... Quanto grave sarà? Non mi piacciono tutte queste verità rimaste celate...



    Mentre lui, Ys, ingurgitava silente la propria amarezza, la Saint di Triangulum iniziò presto a parlare, e - di nuovo - la prese alla larga: gli ricordò del valore dei Sacri Guerrieri nati nello Jamir, delle ascendenze lemuriani comuni a entrambi, della fede in Atena che illuminava le loro vite; un discorso che avrebbe potuto benissimo pronunciare anche lui.

    Forse dovrei convincerla a rasarsi le sopracciglia e tatuarsi due punti rossi come si deve, anche se é chiaramente di sangue misto...



    Ma fu un pensiero sciocco e passeggero, che Ys accantonò subito senza rimpianti: non era certo il momento, per simili considerazioni.
    Le successive parole di Esmeralda fecero svanire poi quel pensiero come una nuvola estiva: aveva per caso appena detto che... era stata Agarthi ad attirare quegli Spectre? A convincerli con la sua abilità a fare quella strage?
    Non aveva senso.

    «... Cosa?!»



    Il suo tono fu nettamente più incredulo che disperato, e il suo volto più scettico che sofferente: Agarthi aveva impaurito gli Spectre? E come diamine sarebbe successo?

    La tecnica che stava cercando di usare... La Megale Ekatombe? Ma perché diamine temere una cosa del genere?!?



    Ripensò al dirupo creato dalla tecnica... a ben pensarci, lui dubitava di poter fare altrettanto - o forse sì; o Agarthi aveva usato una qualche tecnica ben più temibile?
    Il dolore per le informazioni celate passò in quel momento in secondo piano: prevalse la rabbia per l'assurdità della cosa.

    «Esmeralda, scusa... ma che senso ha?! Agarthi aveva di certo talento, ne sono abbastanza sicuro pure ora che sono un Saint investito... Ma perché avrebbe dovuto impaurire gli Spectre di Hades?!? Immagino che tu avessi una qualche missione in quei giorni, ma durante il mio soggiorno al Grande Tempio ho dovuto affrontare un'incursione di Spectre assieme ad altri Silver e Bronze Saint: ce n'erano di più e meno deboli, ma uno o due sono certo che non avessero nulla da invidiare a me - o a te, a parte la Grazia che grandiosa Atena ci concede. Perché temere Agarthi?!?»



    Non aveva voglia di approfondire il resoconto di quelle ore drammatiche nei sotterranei del Santuario - una ferita troppo recente -, ma era un ragionamento che filava. Sì, d'accordo, se Agarthi fosse stata già paragonabile a un Silver Saint poteva capire - non perdonare, capire - l'omicidio preventivo d'un Sacro Guerriero capace, ma... tutti gli altri?!?
    Il dolore riaffiorò: davvero Zerzura aveva perso la vita, e lui stesso aveva rischiato di morire per un motivo tanto... assurdo?
    Guardò fisso Esmeralda, l'espressione ora nuovamente sofferente.

    «Esmeralda... E' davvero tutto qui, una storia senza senso? E poi, perché diamine c'erano degli Spectre nello Jamir, se ancora non avevano deciso di eliminarci? Da quel che ho capito durante i loro attacchi è stato il maestro ad eliminarli, quindi non è certo un luogo facile per loro... Allora perché?!?»



    Domande che tornarono ad affiorare assieme al dolore, mentre l'incredulità ed il senso dell'assurdo provati in quei minuti tornarono ad affossarsi nelle profondità della sua anima.



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    Condizioni Psichiche: Incredulo per il motivo apparentemente senza senso della morte di Agarthi e di tutti gli altri, dopo i primi minuti passati a sfogarsi con rabbia torna a cercare risposte ai fatti pieno di dolore.

    Riassunto: Grato che Esmeralda abbia ritirato le mani, mentre lei rievoca le glorie familiari Ys pensa sul momento di doverla convincere a mettersi i due tradizionali punti rossi in fronte; l'idea svanisce quando ode che Agarthi fu uccisa, ed il raid iniziato perché gli Spectre temevano che tra gli allievi di Gazka ci fossero altri talenti simili. La ricostruzione gli pare assurda, memore della forza degli Spectre incontrati al Santuario, di certo gente che non si spaventava per un'apprendista talentuosa; passata la rabbia, quindi nel dolore riemerso chiede ad Esmeralda se non gli stia celando ancora qualcosa, e soprattutto che ci facevano degli Spectre con Agarthi nello Jamir, non certo il luogo più a portata di meno per le truppe di Hades.

    Note: Tegola... in realtà un pò se l'aspettava; è piuttosto scandalizzato e arrabbiato per il fatto che la mattanza sia iniziata per un motivo ai suoi occhi così cretino XD


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    La Persistenza della Memoria - Post n°4
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    «È una questione di prospettive» rispose con freddezza Esmeralda.

    «Ho studiato gli spectre a fondo ed ho capito alcune cose: essi non hanno un solo leader, non agiscono seguendo i dettami di un capo quale potrebbe essere Daya per noi» si fermò prima di riprendere a parlare «come posso spiegartelo perché tu possa capire, considerali come un insieme di tanti piccoli eserciti dove ogni leader gestisce i propri uomini come meglio crede. Gli spectre che hai affrontato tu appartengono ad un esercito e seguono certi dettagli, quelli che sono venuti in Jamir sono gestiti da un altro leader che diciamo è un po' particolare».

    Già più di una volta le era capitato di parlare e vedere il dubbio sul volto di Ys, quel ragazzo era come dire … ingenuo? Aveva una visione del mondo tutta sua e una conoscenza senza ombra di dubbio limitata. Per tal motivo stava cercando di spiegare le cose come se fosse un bambino di dieci anni, forse sarebbe stato molto più semplice per lui. La verità che stava esprimendo però rispecchiava il vero: le legioni infernali potevano essere considerate degli eserciti a se e non era difficile notare differenze abissali tra una legione e l'altra e la cosa si sarebbe accentuata molto di più ora che da tre sarebbero diventati nove eserciti. Ma ovviamente tutto ciò non era necessario che Ys lo sapesse.

    «Si tratta di un gruppo di spectre molto particolare che vogliono eliminare alla base il pericolo e tua sorella con quella tecnica lo era. Tu sei libero di credermi o meno e sinceramente la cosa non mi interessa più di tanto».

    Quel ragazzo cominciava a stancarla e ciò era palese. Il suo – vano – tentativo di aprirgli gli occhi si stava scontrando con un'ignoranza quasi devastante. Si chiedeva se veramente un ragazzino del genere sarebbe potuto diventare un giorno un Gold Saint. Doveva lasciarsi alle spalle tutto ciò, comprendere realmente ciò che era e tanto più non era ammissibile che il prossimo Gold Saint dell'Ariete fosse così. Se veramente Gaz desiderava che il giovane gli succedesse come custode della prima casa, più che il cosmo avrebbe dovuto temprare lo spirito di quel giovane.

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    Si sta un po' stufando delle menate di Ys xD



     
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    La risposta di Esmeralda alle sue frustrazioni giunse fredda, un palese schiaffo al dolore ed alla rabbia di Ys, che ne fu colpito e guardò con tanto d'occhi la Silver Saint mentre l'ascoltava; certo, gli spiegò che gli Spectre non avevano una gerarchia definita, che erano più legioni autonome che Caste verticali. Nulla di troppo difficile da capire, in realtà: nel villaggio c'erano molti uomini che avevano fatto il servizio militare, e gli avevano parlato dei reggimenti e delle divisioni: il lemuriano immaginò che per gli Spectre fosse una cosa simile.
    Fu più che altro la freddezza di Esmeralda a ferirlo, che questa nuova conoscenza del mondo infero.

    ... Ma cos'ha? Tante belle parole sulla solitudine e sull'incomprensione, e poi le sta stretto spiegarmi cos'è successo a mia sorella?!



    Quando poi la ragazza proseguì nel suo discorso, ad Ys fu più chiaro il motivo di tanto astio: non le era garbato che lui avesse messo in dubbio le sue affermazioni.
    Questo lo punse nell'orgoglio, e non poco.

    Oh, capisco: il nonno ti ha dato il compitino, e tu sei davvero indisposta che io non mi accontenti di prendere il messaggio e andarmene, giusto?



    Aveva già intenzione di fermarsi a casa, ma ora si rendeva conto di avere un motivo in più per farlo: di queste cose aveva bisogno di parlarne a quattr'occhi con Gazka, non con la maldisposta nipotina. Doveva ammettere d'aver sopravvalutato Esmeralda.

    «Se eri stanca di star dietro alle mie domande» disse acido mentre si alzava dal Box-sedia aiutandosi con le mani «bastava dirlo. Ad ogni modo, non stavo mettendo in dubbio le tue parole, Esmeralda: volevo soltanto capire perché mia sorella fosse morta, scusa tanto per il disturbo.»



    Sì, la Saint di Triangulum gli aveva appena storto la luna, inutile nasconderlo; Ys cercò di scacciare tristezza e amarezza, e prese la cinghia destra del Pandora Box con la mano corrispondente.

    «Comunque ho compreso: se gli Spectre sono divisi in vari eserciti, la cosa ha un senso.» dovette ammettere mentre si caricava sulla schiena il contenitore in metallo argentato «A Delfi ne ho incontrato uno davvero particolare, Oniro: pare che fosse un dio, addirittura; ad ogni modo, mi ha detto che lui prende ordini da suo padre, il quale supporta a sua volta Hades. A questo punto, non mi stupisco che anche gli Spectre normali facciano capo a questo o a quel comandante piuttosto che ad un qualche Gran Sacerdote di Hades, immagino...»



    Oniro. Gli vennero in mente tutti quegli uomini morti senza un perché.
    Sì, lui sarebbe stato capace di dare ordini del genere, ora se ne rendeva conto.
    Sospirò: forse era stato troppo astioso, verso Esmeralda: dopotutto, gli aveva spiegato quanto gli serviva.

    Forse son poco abile a vestire i panni altrui...



    Si sentì a disagio nel riconoscerlo: non gli piaceva scoprirsi immaturo.
    Sospirò di nuovo.

    «... Scusami per prima, comunque: spero tu capisca che la morte di mia sorella mi fa ancora male... e scoprirne nuovi dettagli non ha certo aiutato. Vero, ho voluto saperlo io, ma... avrò bisogno di tempo per farmene una ragione; starò per un pò dai miei, credo, e aspetterò il ritorno del maestro... ci sono cose che ho bisogno di sapere solo da lui, o semplicemente dalla sua voce, forse.»



    Ys inserì l'altra cinghia nel braccio sinistro, e s'aggiustò il Box sulle spalle.
    Esitò un attimo, quindi si fece coraggio e chiese un'altima cosa.

    Non potrà certo farmi male saperlo... Non dopo quanto ho già udito, almeno.



    «Prima che vada, un'ultima cosa, se puoi: per caso sai chi... comandava quegli Spectre? Non che cerchi vendetta.» s'affrettò a precisare «Sono sopravvissuto a Oniro per pura fortuna, e anche al Grande Tempio ho rischiato di morire: mi rendo conto dei miei limiti. Solo... voglio sapere chi sia questa persona capace di uccidere per simili motivi.»



    Non chiese onestà ad Esmeralda: non avrebbe saputo riconoscere una menzogna, e ad ogni modo aveva una certa fiducia nella sincerità della ragazza, sgarbata o meno che fosse stata nei suoi confronti.



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    Nome: Ys
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    Condizioni Psichiche: Stizzito per la freddezza di Esmeralda, una volta superato il momento subentra però la vergogna e riemerge il dolore; avendo però compreso di non poter importunare più la ragazza, cerca di contenderlo e si accinge ad andare sperando un un'ultima informazione.

    Riassunto: Ys si accorge benissimo che Esmeralda è stufa di stargli dietro, ed avendone a male le risponde acidamente rimettendosi in piedi: la punzecchiatura ha avuto l'effetto di ridargli un pò di grinta ed uno scatto d'orgoglio. Spiega quindi d'aver compreso eccome la suddivisione degli Spectre, e rendendosi conto d'essere stato sgarbato chiede poi scusa alla Saint; rimessosi in spalla il Box, si accommiata da Esmeralda spiegando che starà dai suoi volendo aspettare Gazka. Chiede solo un'ultima cosa: il nome dello Spectre a comando della legione che uccise Agarthi.

    Note: Ok, un ultimo post è possiamo finirla. Riguardo Gazka, non è che voglia parlargli davvero: Ys si metterà il cuore in pace off quest prima del Test per la Blu (o almeno queste sono le mie intenzioni), al limite torneremo sulla questione al Test per Aries XD

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    La Persistenza della Memoria - Post n°5
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    Esmeralda rimase impassibile mentre Ys – come suo solito – costruì e disfò tutto da solo. Era chiaro che il ragazzo fosse scosso da tutte quelle informazioni appena ricevute e lei non aveva la pazienza necessaria per stare ad ascoltare le sue lagne. Quando si cresce in un certo modo la dipolomazia e la comprensione non sai nemmeno cosa sono: chiaramente le dispiaceva per essere stata sgarbata ma allo stato attuale delle cose non poteva fare altrimenti.

    «Ys, non giudicarmi per come mi sono comportata» disse socchiudendo gli occhi «ma forse un giorno mi comprenderai davvero». Quel ragazzo era pieno di potenzialità, questo era indubbio ma doveva maturare ancora, di una cosa era certa: presto sarebbe cresciuto anche più rapidamente di quanto lui si aspettava. Ormai il grande evento stava per palesarsi e cambiare la vita di tutti gli uomini in quel mondo, mostrando finalmente il motivo della sua venuta in quell'epoca.

    «Da quando sono arrivata non ho fatto altro che affrontare Spectre» disse riaprendo gli occhi e guardando il giovane Ys «sono riuscita sempre ad avere la meglio e ciò mi ha permesso di raccogliere importanti informazioni su di loro».
    «Qui sono riportate tutte le informazioni che ho raccolto: leggi pure parla anche di tua sorella ma è necessario che queste informazioni le riceva Daya».

    “Daya, amico mio ti scrivo queste ultime righe prima di compiere ciò per cui sono venuta in quest'epoca. Certamente ci ricontreremo ma non da compagni. Le legioni infernali principalmente – come già sai – sono quattro. Qualla di Garuda – comandata da Fedor, quella di Minos e di Radamante attualmente senza un comandante. Ma non è questa la novità; Hades ha costruito un regno nei cieli, un luogo sicuro e inespugnabile che ha la stessa conformazione delle dodici case dello Zodiaco. I templi rappresentano i pianeti del nostro sistema solare e partono da Mercurio fino a Plutone – la dimora di Hades stesso. L'entrata sembra essere blindata e probabilmente solo un'Atena Exclamation potrebbe permettervi di forzare l'entrata. Ma non è questo il punto: credo che loro si stiano preparando a fare qualcosa di grosso, qualcosa che esula perfino dalla mia comprensione. Fate attenzione, qui di seguito vi elenco gli spectre che ho incontrato.

    Fedor, giudice di Minos: elemento instabile e pericoloso – ha ucciso Argathi e diversi cadetti di Gaz.
    Gorthaur: essere infido e calcolatore, demone dal quale sarebbe meglio scappare la sua è una malvagità medotica e calcolatrice.
    Aizen: il più forte degli spectre, ha un livello di potenza pari a quello di Daya e Bart ma essendo ex-Gold ha un onore e non uccide per il gusto di farlo.
    Eddard: altro ex-Gold, uomo molto onorevole e fiero – caro amico di Aizen.
    Naima: personaggio che non sono riuscita a comprendere a pieno ma insieme ad Aizen rappresenta un pericolo potenziale molto elevato.

    - Esmeralda -


    Consegnadno quella lettera la ragazza svanì.

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    Direi che possiamo concludere <3



     
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    Ancora una volta, Esmeralda girò per un pò in largo prima di giungere al punto, spiegando che lei aveva combattuto contro molti Spectre, e ne era uscita sempre vincitrice; Ys si chiese se lo dicesse per rimarcare la differenza tra loro due: diventato un Silver Saint, credeva d'aver raggiunto un livello simile a quello di Esmeralda, eppure...

    ... Io sarei in grado di sconfiggere qualunque Spectre mi si pari davanti?


    Giù nei sotterranei del Grande Tempio, lui non credeva d'aver ottenuto una risposta neanche lontanamente positiva.
    Ancora una volta, però, il discorso d'Esmeralda ebbe una conclusione fruttuosa: era servito infatti per introdurgli un rapporto che la Saint di Triangulum aveva redatto sugli Spectre, un rapporto da consegnare a Daya.
    Un rapporto che conteneva anche la verità su Agarthi.
    Un rapporto che lei, Esmeralda, consegnava a Ys.
    Il Saint di Ara allungò le mani per prenderlo, stupito.

    «Una cosa del genere... a me? Ma se deve arrivare al Gran Sacerdote, perché non lo consegni a lui, Esme... ESMERALDA!!»


    Ys non gridò a metà frase per nulla: infatti, giusto il tempo di passare nelle sue mani quei documenti, e la ragazza era scomparsa. Svanita nel nulla.
    Impallidendo, il lemuriano si guardò intorno sconvolto per qualche istante: no, non la vedeva da nessuna parte, non sentiva neppure il suo Cosmo.
    Era davvero svanita.

    Cosa può essere stato... Teletrasporto?


    Cercò di ragionarci un attimo su: era la nipote di Gazka, dopotutto, sarebbe stato plausibile.... Ma perché andarsene in quel modo?
    Ys non riusciva a comprendere le ragioni.

    ... Inutile: non la sento più. Piuttosto, questi documenti...


    Abbassò gli occhi, respirando affannosamente per calmarsi. Doveva darli al Gran Sacerdote - ovvero tornare al Grande Tempio -, certo, però... Lì dentro c'era la verità su Agarthi.
    Ys deglutì, ed avvicinando i fogli a sé iniziò a leggere.

    E' Greco... Spero di riuscire a leggerlo bene...


    Speranza vana: aveva bigiato troppe lezioni. Riuscì a comprendere che quel Daya philon significasse "Amico Daya", "O amico, Daya" o giù di lì... ma la pappardella che ne seguiva?
    Ys rinunciò: meglio cercare il punto in cui citava Agarthi, e finirla lì.

    Dovrebbe essere scritto "Agarth-" con la theta, e una desinenza per il caso...


    Fin qui, ci arrivava anche lui. Spulciò le righe, scese passo dopo passo, finché... la trovò. Oltre metà documento. Agarthen. Accusativo. Complemento oggetto.
    Ma il nominativo, il soggetto chi era? Andò indietro, e lo trovò a inizio riga: tale Phedor Minoxes e qualcos'altro dopo. Uno Spectre? Gli tornò in mente Erythos di Basilisk, Stella del Cielo Vittorioso: era un nome simile? O magari il nome e cognome di un povero tizio che nulla c'entrava, magari la fonte di Esmeralda?
    Ys abbassò i documenti, e sospirò: non ci capiva nulla. E ora, che fare? Prendere un aereo per Atene e cercare Daya? E se il Gran Sacerdote avesse ritirato il documento senza dirgli nulla? Non era un bel pensiero, ma... dopotutto, pure il suo stesso maestro gli aveva celato la verità per anni. E lui voleva avere una risposta: era tutto ciò che chiedeva.

    Potrei... Potrei prendere un dizionario dalla casa del maestro, e tradurre poi con calma tutto; dopotutto, quanto ci metterei, un giorno? Dubito che faccia la differenza... O almeno spero.


    Deglutì, insicuro: sperava soltanto di aver ragione.
    Col dubbio nel cuore, Ys ripiegò il documento e lo ripose con cura fra i suoi abiti, dopodiché prese a camminare, risalendo il sentiero: il dizionario del maestro Gazka, prima di tutto.


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    Condizioni Psichiche: Turbato dalla scomparsa repentina di Esmeralda, dubbioso sulla decisione appena presa.

    Riassunto: Ys si sente svilito dall'implicito confronto tra lui ed Esmeralda, ma al vedersi dati i documenti non esita a prenderli, seppure stupito: vuole davvero scoprire tutto sulla fine di sua sorella. Superati poi gli attimi di smarrimento per la scomparsa della ragazza, il lemuriano non resiste alla curiosità e spulcia tra le righe: solo la sua cattiva formazione in greco gli impediscono di afferrare i contenuti; avvillito da ciò e temendo di non riuscire di avere risposte da Daya, in bilico tra dovere e necessità personali decide di tradurre prima il rapporto di Esmeralda con un dizionario, e solo dopo tornare ad Atene per consegnarlo al Gran Sacerdote.

    Note: Grazie mille per la pazienza, e buona Titanizzazione :P

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