The Mission

a tutti gli spectre max ene blu

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    Non siete qui per vagare nell'Ade senza una meta. Non siete solo belle statuine, e non staremo a guardare mentre altre forze si contendono il mondo no, è ora che tutti sappiano che ci siamo e che devono temerci.
    Ora, spectre, vi chiedo di marciare verso Atene per reclamare una cosa che ci permetterà di prendere in mano le redini del nostro futuro. Andate, annientate, ma non tornate a mani vuote. Una sconfitta non è contemplata.
    Marciate sul Grande tempio e distruggete chiunque si metta fra voi e la vostra missione.
    Giudice di Grifon, guida questa spedizione. Fate sapere che la Morte cammina sulla Terra!


    Una convocazione improvvisa da parte di Pandora e un unico discorso, pronunciato a gran voce dall'alto del suo trono. Chi risponderà alla chiamata?



    Note: Ragazzi, è l'ora di agire. Avete 3 giorni di tempo per postare qui un vostro intervento che servirà come adesione alla spedizione al grande tempio: non vi svelo i dettagli, ma vi dovrete sfidare con i saints per accedere nei sotterranei del gt e completare una missione. Ovviamente, accederanno alla missione solo coloro che avranno sconfitto i saints che difenderanno le loro postazione. Si svolgeranno dei piccoli duelli in modalità survival: i vincitori proseguiranno, mentre i perdenti saranno considerati sconfitti. Ergo: Se tutti gli spectre perderanno, la missione di Hades sarà considerata fallita. E Hades si arrabbierà, parecchio.
    Per chi arriva fino alla fine tanta gloria e onore, e qualche bella sorpresa.
    Quest'evento richiede rapidità e tanto spirito di casta e abilità nel dare mazzate, e l'energia max BLU.
    Vi amo. Andate, miei prodi!

    P.S. Gestite la convocazione come meglio credete, fate spazio alla vostra creatività.


    Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:10
     
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    *Pensato*
    Parlato



    *L'Ade è un luogo meraviglioso!*
    pensava Marilyn.

    Il Marilyn vivo e vegeto che abitava in Italia e faceva spola con gli Stati Uniti non avrebbe mai pensato di poter credere che l'Inferno potesse essere un bel posto. Il Marilyn morto e risorto grazie al potere di Hades, Re dell'Averno, quasi pensava che l'Ade fosse meglio della Terra.

    *C'è sempre qualcosa da fare, qualche anima fresca da torturare, dare da mangiare a Cerbero visto che quel maledetto Pharaoh di Sphinx non si vede da chissà quanti anni.
    Certo, mi manca un po' la vita di superficie, ma anche qua ho i miei passatempi.*


    Ormai si era abituato ai ritmi della vita sotterranea e non gli mancava più di tanto la vita da ingegnere. Non aveva più bisogno di lavorare per guadagnare soldi con cui pagare il mutuo della casa e con cui fare la spesa. Inoltre, grazie alle capacità sovraumane che il cosmo aveva risvegliato in lui, era anche in grado di volare a velocità superiori a quelle del suono, era in grado di spostare gli oggetti col pensiero ed era anche in grado di teletrasportarsi. Il che gli permetteva di fare un po' ciò che voleva sia nell'Ade sia sulla Terra.

    *Vediamo un po' cos'altro posso fare oggi...*

    Marilyn era indeciso se uscire dall'Inferno per cercare nuove anime fresche da portare al Dio dell'Oltretomba o se continuare ad interrogare i personaggi del passato che aveva solo studiato a scuola e che ora si trovavano nei vari gironi dell'Inferno.

    *Prima mi era sembrato di aver visto Enrico II d'Inghilterra. Quasi quasi vado da...*

    Stava pensando di andare a parlare con Enrico II d'Inghilterra quando Pandora parlò a lui e a tutti gli altri Specter presenti nella sala. Era la prima volta che la vedeva. Bella come sempre, formosa e con i lunghi capelli neri che le scivolano sopra le spalle.
    Pandora diceva di recarsi immediatamente al Grande Tempio perchè dovevano recuperare un oggetto e soprattutto dovevano annientare i Cavalieri di Atena. Il tutto sotto la guida del Giudice di Grifon.
    Marilyn si sfregò le mani nel sentire quelle parole. Anche se poco prima aveva preferito rimanere in Ade a parlare, adesso non vedeva l'ora di tornare in azione e mietere qualche vittima.
    Marilyn però non sapeva chi fosse il Giudice di Grifon e soprattutto non sapeva se avesse dovuto unirsi ai suoi commilitoni della Seconda Legione di Aizen di Garuda o no.
    Rimase fermo, pensieroso, ma su una cosa non aveva dubbi: andare al Grande Tmpio e fare incetta di anime fresche, certo del fatto che anche gli altri Specter avrebbero risposto positivamente alla chiamata di Lady Pandora.




    I'm in!! :tronfio:


    Edited by marilyn™ - 24/10/2012, 18:56
     
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  3. William van Deering
     
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    Legenda:


    'Parlato'
    °Pensato°

    Will di Hary, Energia Verde
    Oerfettamente sano(ma non di mente) e armatura intatta



    Will stava effettivamente perdendo tempo in quei giorni in Ade ma non era neppure colpa sua, non c'era molto da fare e lui si annoiava. Il suo passatempo preferito, ovvero mettere le teste dei dannati in fila come birilli per colpirle, si stava dimostrando noioso dopo i primi giorni e in quel momento avrebbe accolto con favore anche la missione più banale.
    Si stiracchiò rumorosamente dopo aver gettato l'ultimo cadavere nel fiume quando all'improvviso la voce di Pandora si fece sentire nella sua testa. Will si guardò attorno ma della donna non c'era traccia! Tuttavia quella voce era insistente, perciò si recò immediatamente in Giudecca, sentendosi estremamente importante con l'armatura addosso, dove ascoltò quello che Pandora aveva da dire.

    °Indubbiamente è una bella donna ma un pò strana, di sicuro quasi più di me. Ma le sue parole mi piacciono, devo proprio sgranchirmi le mani: tempio, sto arrivando!°

    Will non era mai stato prima d'ora al Santuario però ne aveva sentito parlare, e sapeva che era loro dovere distruggerlo. Chi fosse mai il giudice del Grifone non ne aveva idea ma non avrebbe perso l'occasione per mettersi un pò in luce positivamente.


    sono un pò di fretta ma ci sono :P


    Edited by William van Deering - 24/10/2012, 18:19
     
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  4. Raizan
     
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    ICTgX


    The Mission~ Post I



    sS6Mj




    John Barleycorn faceva ritorno dell’Averno tramite la grande bocca di Ade.
    Era una delle prime volta che metteva il naso fuori da esso, che si portava a calcare le strade battute della superficie. Anche stavolta s’era fatto onore nello svolgere la missione che Aizen gli aveva affidato, anche stavolta era però uscito dal seminato incrociando le spade con i cavalieri neri. Era incredibile ed increscioso come s’imbattesse negli esponenti di questo schieramento ogni dannata volta. Avevano deciso di pedinarlo giorno e notte? O erano semplicemente troppi e le terre emerse oramai ne pullulavano? Chissenefrega, ciò che importava veramente è che l’aveva sconfitti, tutti, erano inesorabilmente finiti al tappeto, schiacciati dai terribili colpi della sua tenebra.
    L’andamento sinuoso della gigantesca lucertola d’ombra imponeva allo specter che la cavalcava di assumere a sua volta quella ritmica movenza. L’enorme costrutto d’ombra si faceva strada nell’Ade estroflettendo di quando in quando la lingua biforcuta ed accompagnando ogni passo con un guizzo della lunga coda. Era la giusta entrata trionfale che si confaceva a chi aveva dato dimostrazione della terribile potenza dei soldati di Hades fuori dall’inferno, se l’era meritata, cavalcava con un sorriso fiero stampato sul volto, guardava dall’alto in basso ogni soldato con la falce o anima dannata in cui s’imbatteva durante il suo cammino. La surplice del varano che lo svestiva brillava di una luce sinistra, nonostante il combattimento sostenuto qualche ora addietro si sentiva divinamente, avesse potuto sarebbe partito immediatamente per un’ennesima missione.



    Tuttavia ora che era nuovamente a casa voleva svolgere compiti meno belligeranti, doveva assolutamente incontrarsi con Dastan e vedere come se la passava, non vedeva il suo violento compagno di guerra dallo scontro con le due fanciulle. Insieme si sarebbero scambiati notizie e racconti delle loro successive sortite ed impegni svolti per conto di Aizen e chissà che non avessero anche trovato il tempo per una fugace sessione d’allenamento. Probabilmente si sarebbe anche diretto alla volta del Cielo di Nettuno, per verificare di persona se la voce secondo la quale il suo generale fosse scomparso senza lasciare alcun indizio fosse fondata o una semplice invenzione del nemico atta a far serpeggiare il dubbio tra le file di Ade. Aveva anche sentito del reclutamento d’una fanciulla russa a combattente dell’oltretomba, avrebbe gradito incontrarla e scoprire se, come gli era stato detto, la sua bellezza non avesse avuto eguali in tutto l’Averno. Sospirò. Da quando era divenuto uno specter a tutti gli effetti aveva un mucchio di cose da fare, compiti da svolgere e persone da incontrare. Nulla a che vedere con la prima settimana da soldato di Hades in cui s’annoiava e passava il tempo a prendersela con gli skeleton. L’avere una collocazione precisa, essere parte di qualcosa era gratificante, lo faceva sentire bene ed inserito, la gratitudine che provava verso Aizen per l’averlo introdotto a tutto ciò, rasentava la venerazione.
    Stava dirigendosi col passo cadenzato della lucertola proprio nella loggia che il Minotauro prediligeva nei momenti di ozio sperando di trovarlo lì a leccarsi le ferite o, preferibilmente, a dar sfoggio dei suoi poteri, quando avvertì una profonda fitta al livello del capo. Si toccò la fronte strizzando gli occhi, era un fastidio martellante, un fischio acuto che gli percorreva il cervello come un ago.

    Recati immediatamente al cospetto di Lady Pandora.. E affretta il passo, la Nostra Signora mal tollera i ritardatari.

    Così com’era venuto lo stridio scomparve lasciando il posto ad una voce decisa ed autoritaria, mai JB scoprì chi fu il mittente di quel messaggio. Erano parole semplici e chiare, che gli rimbombarono nella mente come il suono d’una campana. Si trattava della sua prima convocazione ufficiale, se si tralasciava quella che ne sancì l'ingreso nella legione di Aizen che di ufficiale ebbe veramente poco, e non poteva assolutamente mancare visita. Dimenticò la sua meta e con essa Dastan, a cui probabilmente sarebbe stata inviata la medesima missiva, ed invertì la sua rotta. Tirò una delle redini che erano assicurate al muso della sua creatura d'ombra e modificò la sua traiettoria, anche se non conosceva l'esatta ubicazione delle aule di questa Pandora avvertiva distintamente un cosmo imperioso e vorace bruciare e, al suo indirizzo, numerose energie di specter, proprio come la sua, site limitrofe allo stesso, o in procinto di arrivarvi. La sua cavalcata attraverso i domini di Ade si esaurì presto, giunse in quella che in seguito seppe chiamarsi la Giudecca, al cospetto di un grande castello dall'aria assai antica. Al suo interno ora avvertiva distintamente le emanazioni cosmiche che l'avevano guidato. Era giunto dove doveva giungere, smontò rapidamente di sella e si incamminò alla volta del grande ingresso con l'eccitazione ad imperversargli nell'animo, non si volse a mirare la scomparsa della sua bestia d'ombra che svanì come neve al sole per via del mancato sostentamento energetico da parte dello specter, ora non ne aveva più bisogno e non avrebbe certamente sprecato cosmo e concentrazione per un inutile mantenimento.
    La grande porta era già aperta, segno che non era stato il primo ad aver risposto a quella chiamata. Percorse lunghi corridoi rischiarati dalla luce ardente e sfrigolante di fiaccole sparse qua e la lungo le pareti di pietra. Il silenzio regnava sovrano in quell'avanzata, solo il suono secco e cadenzato degli stivali della surplice a contatto col pavimento di pietra lo interrompeva ritmicamente. Nella mente di JB regnavano sovrane impazienza ed eccitazione, il fatto che fosse stato chiamato al cospetto di una personalità così potente all'interno delle gerarchie di Hades poteva significare solo due cose: l'affidamento d'una delicata ed importante missione da svolgere, oppure, ipotesi che sperava non si verificasse, doveva essere punti per essere uscito dal seminato in una delle scialbe missioni svolte precedentemente. Tuttavia lo specter propendeva di gran lunga per la prima possibilità, sia perchè fin ora non aveva dato nessuno motivo ai potenti dell'Averno per essere scontenti del suo operato, certo aveva ecceduto in qualche situazione ma i benefici di un simile comportamento superavano di gran lunga i danni e le rogne create, almeno secondo il suo punto di vista. Inoltre c'era un'altra variabile ad inclinare l'ago della bilancia a sfavore dell'ipotesi della punizione, assieme a lui erano stati convocati altri specter e, stando a quanto aveva imparato durante la sua presenza nell'oltretomba, punizioni e demeriti s'impartivano in solitudine, carnefice e vittima solamente, le pubbliche esecuzioni non erano pane per la bocca di Ade, s'agiva nell'ombra e ci si nutriva d'occulto, una chimata del genere non era sicuramente dovuta ad un singolo,doveva trattarsi probabilmente d'una missione collettiva o di un trionfale proclama. Il sollievo che provò JB quando gli eventi futuri avvalorarono la sua teoria fu cosa sublime.
    Quando infine raggiunse l'ampia sala del trono si trovò dinnanzi un elaborato seggio sopraelevato su cui stava rigidamente seduta una donna dai lunghi capelli scuri e dal volto contratto in un espressione autorevole. Nella mano destra stringeva l'asta di un lungo tridente nero, simbolo di comando, era intuibile che quella fosse colei che rispondeva al nome di Pandora. Nonostante i modi duri e lo sguardo severo che non ammetteva replice era veramente affascinante, una bellezza rara ed esotica, come seppe in seguito si trattava della reggente di Ade, seconda solo al dio stesso e agli Dei Gemelli, comandante di tutti gli specter, una persona al quale bisognava mostrare estremo rispetto e riverenza. Tornando con lo sguardo al livello inferiore s'accorse della presenza di altri due specter, non li aveva mai visti nè aveva mai sentito parlare di loro, si limitò a rivolgergli un cenno del capo prima d'imitarli, inginocchiandosi. A seduta tolta ci sarebbe stato tempo per presentazioni e dialoghi tra compagni d'arme ma ora l'ufficialità dell'evento richiedeva un certo rigore, si avvertiva distintamente nell'aria, persino JB chinò il capo senza lamentarsi o sollevare questioni.
    Ad uno ad uno giunsero altri specter, compreso il burbero Dastan a cui JB indirizzò uno sguardo ed un sorriso appena accennato, sino a che, giudicata evidentemente soddisfatta la sua chiamata, Pandora si alzò da suo regale trono e venne alle parole. In buona sostanza comandava ai suoi soldati di compiere il primo atto della tanto decantata Guerra con i cavalieri di Atene. Avrebbero dovuto compiacere la volontà di Hades marciando sul grande tempio e facendo sfoggio delle abilità di spcter cui erano in possesso. Avrebbero messo a ferro e fuoco di domini di Atena e avrebbero mostrato al mondo intero il terrore e la paura che l’esercito di Hades avrebbe destato. Dovevano tornare a casa vincitori, altri risultati non sarebbero stati accettati, avrebbero agito sotto la direzione del Giudice di Grifone. Giudice significava pari di Aizen, JB non aveva mai incontrato costui di persona ma se fosse stato valente anche solo la metà del suo generale avrebbero viaggiato in una botte di ferro. Non sapeva nulla riguardo ai Cavalieri di Atene, se non qualche nozione fugace trafugata a Dastan, e non s’era mai spinto sino al Grande Tempio. Meglio. Questi maledetti nemici di Hades avrebbero presto imparato a temerlo e a conoscere la terribile natura del suo potere. Un ghigno malevolo deformò il suo viso, finalmente il tempo della tanto decantata Guerra era giunto ai blocchi di partenza, pronto a corrompere quel tempo altrimenti così pacifico ed ordinario, era la sua occasione di agire come lo spietato sicario che era divenuto, di essere crudele e sanguinario proprio come bramava e, soprattutto, di farsi notare dai reggenti dell’Averno, presto tutti gli avrebbero riconosciuto il posto che un guerriero come lui meritava. Colmo d’entusiasmo e di smania omicida attese che la riunione fosse sciolta così da poter parlare con gli altri specter e soprattutto con il loro nuovo generale circa gli avvenimenti futuri. Ma principlamente era Dastan quello con cui voleva relazionarsi, un barlume di perfidia gli balenò negli occhi chiari, aveva una cosa interessante da proporgli.




    sS6Mj



    Nome John Barleycorn
    Cloth Surplice del Varano - Stella del Cielo Assassino
    Energia Rossa
    Status Fisico Incolume
    Status Mentale Smanioso di combattere.
    Status Cloth Intatta

    Note Ecco il mio post di presentazione. Andiamo a rompere il culo a sti saint :addit:
    P.s. Il simbolo rosso messo lì a na certa è un link! cliccatelo :asd:
    EDIT: modificato, spero vi piaccia =D



    Edited by Raizan - 25/10/2012, 16:27
     
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    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Rosso



    Tutto stava scorrendo troppo… dannatamente… veloce, troppo celere. Aizen sembrava scomparso, sulla legione non aveva saputo novità su ultimi ingressi all’intero dell’Infera: a parte J.B… e ora doveva pure trovarsi di fronte alla celebrante per delle novità che riguardavano tutti i 108 spectre: Qualcosa bolliva in pentola, di questo ne era certo. Ultimamente aveva dedicato anima e corpo a migliorarsi e far si che il suo distacco da quel fottuto egocentrico si colmasse, anche se era cosciente che la strada per arrivare alla meta era ancora molto lunga e tortuosa: ma di una cosa era certo… tra gli spectre sotto i due comandanti pochi potevano eguagliare il suo livello o addirittura superarlo. Vuoi per disperazione, vuoi per ambizione, nell’ultimo periodo si era dedicato anima e corpo a far si che la sua forza cosmica crescesse esponenzialmente: e l’incontro con l’acquario era stata la consacrazione che gli aveva reso nuova linfa. Ma questo piccolo passo non bastava, non serviva a renderlo onnipotente, ma semplicemente a far si che riuscisse a sguazzare in quel mare dove altri stavano dando filo da torcere: J.b. ne era una prova. Inoltre aveva sentito dire che Gorth era arrivato a una potenza di cosmo considerevole, molto più potente di quella che aveva potuto percepire dal Druj nasu l’ultima volta. Tutto dimostrava che le difficoltà non terminavano, ma anzi, andavano a sovrapporsi come una montagna che sembra essere scalata arrivando a un buon punto, e in realtà ti trovi ad esserti arrampicato su una piccola collina, notando ancora quanto ti sovrasti l’imponente ammasso naturale. Ma scervellarsi in queste masturbazioni mentali non serviva ad altro che procurare un fastidioso mal di testa al Minotauro, che ultimamente ne soffriva in maniera abbastanza ripetuta. Da poco era tornato nell’Averno… un paio di sciocche missioni su visionare degli avamposti che si stavano costruendo per far si che le schiere dell’Ade avessero territorio dove preparare la colonizzazione: insomma… rotture burocratiche. La sua imponente figura cominciò ad attraversare i vari gironi, superando le rispettive prigioni che stanziavano nei territori adiacenti: lasciando che quella melodia di sofferenza invadesse l’udito del prode spectre. Anche se a dirla tutta era poco interessato a quel monotono diletto, dato che la sua mente era concentrata a capire cosa avesse scatenato un evento di tale portata per richiamare tutte le stelle malefiche attualmente risvegliate. Arrivato all’interno del palazzo, dopo che degli infimi skeleton lo avevano scortato e condotto fino all’imponente sala già conosciuta in passato per il risveglio del sommo Dio… Dastan… potè osservare l’afflusso che richiamava un evento simile, e soprattutto deliziarsi le orecchie del discorso che apriva l’inizio di un evento tanto atteso, desiderato e addirittura sognato.

    Non tardò molto al suo ingresso, ancora molti mancavano, ma già poteva notare il suo nuovo compagno e quel tracotante e borioso esibizionista dell’Arpia, di cui ancora ricordava il furente duello che lo aveva battezzato all’esperienza di Spectre. Sembrava essere passata una vita da quell’episodio, e in effetti la sua vita era stata trapassata per trovarsi ora dinnanzi alla celebrante di Hades e essere testimone e attore di una crociata che sarebbe rimasta per secoli a essere decantata e discussa: con la speranza che questa volta fossero gli Spectre a trionfare nel nome imperioso e tirannico di Hades. Un sorriso si dipinse sul suo volto, modificando la precedente espressione annoiata per una routine che lo stava nuovamente quasi uccidendo. Ma ora era tutto diverso, tutto lasciava aprire aspetti e particolari che prima non erano immaginati come in questo momento; un momento di cui si poteva percepire la palpante tensione e che si poteva quasi percepire anche l’aria vibrare e l’adrenalina che inondare ogni presente in quella maestosa e imponente Sala. Non fece come la prima volta, non si mise in bella mostra; ormai era cambiato, non era più un pivello alle prime armi dove era fondamentale il consenso degli altri per dargli sicurezza e al contempo gratificazione personale. No… ora la gratificazione la cercava solo negli avversari che poteva colpire mediante la sua ascia, che poteva abbattere mediante le sue bordate di violenza, che poteva estinguere mediante la sua furia di berserker. Era tutto uno strano e al contempo meraviglio connubio delle più particolari e nostalgiche sensazioni.

    Sensazioni che lo riportavano al periodo quando era un mercenario e combattere una guerra era solo un’altra giornata che riempiva il suo vuoto inebriandolo con il sangue. Ma questa non era una guerra normale, non era una di quelle stupide missioni assegnategli per dimostrarsi fedele o diligente nel compito che un bravo soldato deve svolgere: No… questa era la guerra per antonomasia. Molti sarebbero caduti, pochi sarebbe sopravvissuti, e solo una divinità avrebbe trionfato: o nel nome della giustizia, o in quello della tirannia e malvagità. Ma quello che cercava Dastan non era la gloria, come non era un titolo da ottenere, ne una medaglia al valore dimostrandosi il migliore tra i più valorosi. No… per lui questa guerra significava avversari straordinari, avversari che gli avrebbero regalato emozioni mai prima di quel momento provate o percepite, capendo che le sue battaglie che aveva affrontato da quando era un spectre… erano solo contorno di una portata succulenta che doveva essere ancora assaggiata. Per questo e per altro ancora era pronto, sentiva sua quella guerra, come se fosse un premio che aspettava da molto tempo, e che finalmente lo gratificava negli sforzi e sacrifici portati avanti fino ad oggi. Di chi sarebbe stato a comando delle truppe poco gli importava, poteva essere questo fantomatico Grifone, come anche quello stupido di Aizen: ciò non gli interessava, perché sapeva che doveva fare affidamento solo su se stesso e non nel riporre fiducia su altri personaggi. Però sapeva anche del valore di alcuni; di spectre che aveva conosciuto di persona e di cui ne rispettava le figure e ne riconosceva il valore: un valore che sicuramente avrebbe dato man forte alle milizie, e messo ancora più in crisi i Santi. Chi era pronto da tempo, chi si trovava coinvolto senza aver ancora provato tutto il suo potere - questa guerra sarebbe stata un banco di prova e al contempo una conferma: facendo si che le nuove e vecchie generazioni si mettessero a confronto per vedere dove il nuovo superava il vecchio, e il vecchio aveva ancora da insegnare al nuovo.

    Alla fine il momento tanto atteso è giunto...




    Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:11
     
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    to the rhythm of the war drums

    3y2ya


    I tamburi suonano.
    Un ritmo di sangue e violenza, mentre l'Ade e tutto il mondo attorno a me viene colto da una frenesia che non mi appartiene. Ascolto in disparte il discorso di Pandora nella sala del trono, lontana da tutti gli altri Spectre nella sala. Con quasi tutto il corpo nascosto nelle ombre, solo un occhio attento mi avrebbe vista: l'attenzione, però, è tutta sulla donna che promette una sola cosa.
    Guerra.

    « Nessuno ha paura della carne da macello. »
    Sibilo, potrei anche urlare ma l'ovazione che ha accolto la fine delle parole di Pandora farebbero sparire comunque le mie parole nel vuoto. Mi guardo attorno, c'è un Giudice Infernale a guidarci, ma non siamo noi il piatto forte. Non siamo che l'esca per un pesce più grosso, ma solo io sembro accorgermene.
    « Ma quando gli Inferi faranno la vera mossa io vorrò essere lì. »
    Quando il vero motivo della spedizione sarà rivelato. Non sono una stratega e non mi è chiesto di esserlo, ma non mandi i tuoi guerrieri in territorio nemico
    (stranieri in terra straniera)
    senza un motivo.

    « Presto le tenebre caleranno su Atene. »
    Pronuncio, secca, mentre il mio corpo inizia a scomparire totalmente nelle ombre. So quale sarà il mio compito, e anche creare abbastanza rumore da confondere i Saint è un gioco che vale la candela. Non ho niente da perdere
    (non ho niente)
    ma se riuscirò a portar via con me la vita di uno di quegli ottusi cavalieri che ancora credono che il bene e il male siano distinguibili. Che credono di agire in nome della giustizia. Ma il bene e male non sono altro che gemelli incestuosi, e un giorno l'avrebbero capito.
    Quando ho avuto bisogno di aiuto ed ero ormai morta è venuto il male a soccorrermi,
    e io sono ancora in debito.

    E' stato l'uomo a rendermi così, non l'Inferno. E se è l'homo homini lupus quello che vogliono, dovrebbero stare attenti a quello che desiderano.
    Potrebbero ottenerlo.

    « I tamburi suonano, non facciamoli aspettare. »
    E mentre scompaio il martellare prosegue, assordante -
    dentro la mia testa.
    2iw7jip
    Energia ~ Verde.
    Cloth ~ Spectre di Behemoth, grado IV.
    Condizioni ~ Perfette.
    - - -
    Botte. BOTTE! >O</
    La canzone è freakin' awesome. Lasciatela finire.
     
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  7. c h i z u r u ™
     
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    the mission - post numero i

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    Il richiamo dell'Ade fu ben presto complice di lei che oramai era li, a casa. Non lontana dal palazzo, meditava, contemplava le sue doti cercando di svilupparle ancora quando un richiamo le invase la mente. Fortunatamente, non era troppo lontana da quella che era la sala del trono, dove Pandora risiedeva. In maniera tempestiva, per quanto gli sia concesso dalle sue capacità giunse li. Il discorso venne enunciato da ella, era giunta l'ora di far vedere a quei sudici ateniesi chi comandava.
    -Mh interessante.- sibilò lei in maniera lieve, lasciando che gli arti superiori si sciolsero da quella che era l'intreccio delle braccia al petto; la sua armatura? era chiaramente addosso all'albina, quella stessa che gli era stata affidata proprio non troppo tempo fa da Violate/Oniro.
    -Il grande tempio eh?- sibilò con uno strano sorriso in volto -Ho lasciato la testa di Vanessa laggiù, è ora che io vada a riprendermi ciò che mi spetta. La utilizzerò contro i suoi stessi compagni sai che spasso.- aggiunse infine la ragazza che se la rideva sotto i baffi come un ossessa.
    Lei c'era già stata al grande tempio, lo stesso dove gli era stata consegnata la sua armatura, la sua sicurezza; c'era solo un piccolissimo problema, ogni tanto lo spirito del necromante prendeva il sopravvento su di lei, segno di inesperienza ancora con quell'armatura. Ma si sarebbe fatta le ossa ben presto, quella era la sua occasione.
    -è ora che imparino che comandiamo noi!- annunciò lei, silente che attendeva ulteriori direttive.
     
      
      
      
      
      
      
     
    Narrato -Parlato- "pensato"

    chilayout4_zpsf6fa2168
    Surplice: Stella del Cielo Spirituale (Necromancer)
    Status Surplice: Intatta
    Grado: VI
    Corpo: 100%
    Mente: 100%
    Energia: Gialla
    Altro: ci sono anche io è_é
     
     

    Tecniche

    "Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum."

    Abilità

    "Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum."
     
              



    Edited by c h i z u r u ™ - 25/10/2012, 20:13
     
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  8. † Shen771 †
     
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    Fedor Czajkowski ● Energia Blu ● Surplice di Griphon

    Li vide arrivare, uno dopo l’altro, ma evidentemente loro non videro lui. L’enorme sala che accoglieva il trono di Pandora era come sempre illuminata da rade e scarne fiaccole, per cui non fu affatto difficile per Fedor attendere in disparte l’arrivo degli Spectre minori senza che venisse notato. Egli era lì, nell’angolo più adombrato della stanza, perso nell’oscurità, silenzioso eppur vigile, come si confaceva ad un generale. Alla sua destra, pochi metri più in là, si stagliava sull’alto scranno la figura della donna più potente dell’Ade.
    Da qualche tempo aveva avvertito la mancanza di tre degli esseri più potenti delle schiere infernale, Aizen in primis era sparito, ed il suo cosmo era in qualche modo celato ai sensi della stessa semidea. L’inquietudine che perturbava il suo animo era tangibile, e ad un primo sguardo al Grifone parve che lei fosse in procinta di esplodere. Disgraziato chi gli fosse capitato sotto mano per essere punito, probabilmente non avrebbe nemmeno conservato delle ceneri da spargere al vento. Ma altri pensieri, oltre all’insubordinazione, attanagliavano la mente della Lady nera, e qualcuno di questi lo riguardava in prima persona.
    La convocazione del Giudice, comunicata per via telepatica, era avvenuta qualche giorno prima tramite poche e fredde parole. Era stata Pandora stessa a chiamarlo, ma sul come e quando egli avesse dovuto prestare il suo servizio alla causa di Hades era stata molto vaga, limitandosi ad ordinare di recarsi nel giro di tre lune alla Giudecca, presso la sua dimora. La percezione era che si trattasse di una questione urgente, e che non sarebbe stato facile venire a capo della situazione, ciononostante Fedor non porse alcuna domanda, certo che la sua disponibilità sarebbe stata data per scontata.

    I suoi occhi scivolavano da destra a sinistra, le iridi che studiavano ogni segmento dei corpi di quei sottoposti che avevano sfilato verso il centro dell’androne, ognuno presentandosi alla sua maniera. Tra di essi riconobbe tutte le armature, da quella del Necromante, vestita dalla sua nuova legionaria, a quella del Varano, fino poi ad individuare alcuni dei seguaci più stretti del francese scomparso. Molti avevano uno sguardo eccitato, probabilmente l’ozio nel quale avevano sguazzato fino ad allora li aveva resi pigri nell’animo, e l’idea di versare qualche goccia di sangue li compiaceva. Nella logica dei guerrieri comuni, tutto si traduceva in una bolgia di viscere e teste mozzate, nulla in quelle facce contratte dalla boriosa ferocia trasmetteva una benché minima parvenza di professionalità; eppure, se era il sangue ciò che gli Spectre cercavano, sicuramente sangue avrebbero avuto. Forse quello dei loro nemici, forse il loro stesso, poiché nessuno aveva imparato ad analizzare il modo di fare di Pandora come il Grifone si era impegnato a fare, nessuno poteva sapere, nessuno poteva immaginare quali fossero gli intenti di colei che, senza troppi scrupoli, pur di ottenere qualcosa che le interessava era disposta a mandare una barriera umana al macello.
    E questo, a Fedor, in un certo senso piaceva.
    Nel complesso si rese conto che, fatta eccezione per alcuni neo-investiti, il piccolo drappello di uomini che si era ammucchiato al cospetto dell’Oraculum possedeva un livello apprezzabile di energia, alcuni erano dotati di una corporatura massiccia, cosa che probabilmente li avrebbe resi adeguati alla prima linea di battaglia, altri invece sarebbero stati collocati nelle retrovie, pronti a rafforzare gli assalti con attacchi di natura elementale o psichica. Ciò che era però necessario sapere, ammesso ormai che il venturo lavoro l’avrebbe impegnato nel condurre un’armata, era che tipo di confronti avrebbe dovuto affrontare: se si fosse trattato di annientare un esercito, allora sarebbe stato necessario approntare dei ranghi, in caso contrario, ciò che bisognava studiare si riduceva ad una scala di confronti tra poteri individuali. Nulla della strategia poteva essere lasciata al caso, così come in un esperimento scientifico una sola molecola fuori posto poteva rovinarne l’intera esecuzione.
    Finalmente alla fine Pandora parlò, e confermando i pronostici annunciò un conflitto contro il più eccellente dei nemici dell’Averno, il Santuario di Athena. Non si sarebbe trattato di una guerra senza confini, né tantomeno di una spedizione punitiva, bensì di una ricerca volta al ritrovamento di un oggetto fondamentale alla riuscita del processo di annientamento della razza umana. Ciò che la donna dichiarava venne pienamente appoggiato dal Giudice, il quale aveva già constatato l’aria eccessivamente riposata di quei soldatini; forse i palati di alcuni sarebbero stati accontentati, di fatto Fedor non sarebbe tornato a casa senza un successo nelle sue mani. Nel momento in cui il discorso della donna finì, accompagnato da sommessi bisbiglii che aleggiavano tra la folla, il Grifone fece alcuni passi avanti, svelando la propria figura al fianco della semi-dea, illuminata dai bagliori rossastri della fiamma.

    -Signori, quella che ci accingiamo ad affrontare non è una battaglia priva di insidie.-

    Il suo tono era fermo, autoritario, adatto ad essere compreso anche dai più semplici di pensiero e diretto per non essere frainteso in alcun modo.

    -Non nego che c’è la possibilità che alcuni di voi non porteranno indietro la corazza, di fatto chi perirà non avrà fatto altro che dimostrare la propria debolezza. Io sono Fedor, Giudice Infernale di Grifone, e vostro comandante per i giorni a venire. In nessuno di voi qui è stato risvegliato un potere al solo scopo di utilizzarlo per crogiolarsi, al contrario, così come siete stati partoriti dalla terra, tanto facilmente potrete tornarci. Chiunque è all’interno di questo edificio da ora seguirà le mie direttive, e non attenderò il giudizio di Hades per punire qualsiasi forma di insubordinazione.
    Se ci tenete a mantenere un collo sulla vostra testa, è meglio che scolpiate bene in testa queste parole.-


    Erano parole dure le sue, ma sufficienti a far capire che nel suo modo di fare non v’era esitazione alcuna.

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    Bene allora. Vi recherete nei sotterranei del Grande Tempio per recuperare qualcosa che ci appartiene e che da secoli ormai è stato confiscato. Si tratta di un semplice piccolo scrigno d'oro che per nulla al mondo dovrete aprire. La vostra missione è quello di portarlo qui e di eliminare qualsiasi ostacolo. Quel manufatto è la chiave per la nostra ascesa.

    Ora andate, e non tornate con un fallimento!


    Pandora si defila non aggiungendo altro.


    Note: Niente risposte- il prossimo passo vi sarà suggerito da Fedor. Thanks!


    Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:12
     
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