Il Roseto Eterno

dimora di Astrid, spectre dei Pesci - Danimarca

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    16,952
    Location
    dalla mente di un folle

    Status
    GHOST
    »Pisces no Astrid - Il Roseto Eterno - casa di Astrid di Pisces Spectre



    Parlato | Pensato | Narrato | Altri




    png





    Il castello dei Thorvaldsen è ormai disabitato da cinquant'anni; corre voce - secondo le credenze popolari - che una maledizione sia ricaduta su questa dimora un tempo principesca, e che da allora nessun essere umano comune riesca ad abitarci.

    La leggenda narra la storia della giovane Anastasia, moglie del più anziano Dorian Ingvar Thorvaldsen, che giunse dall'Inghilterra e si unì in matrimonio al bel nordico per volere di entrambe le famiglie; durante la prima notte di nozze, una veggente proclamò una profezia terribile al novello sposo. Secondo le parole di Kassandra von Schlotterstein, il primogenito della coppia avrebbe ucciso il padre e che nell'arco di tempo che serve alla luna per diventare da piena a semplice falce, anche la madre sarebbe stata condannata a morte dall'infante.
    Per alcuni anni i due sposi vissero più o meno felicemente, finchè cinque anni dopo il matrimonio arrivò l'erede; Anastasia - che non aveva dimenticato le parole profetiche della donna - aveva cercato di interrompere la gravidanza, ma nel momento in cui strinse tra le braccia la piccola Shaya, dimenticò tutto.
    Ma la profezia non tardò ad avverarsi: al compimento del decimo anno d'età della bambina, una goccia di sangue cadde sulla mano del padre. Dorian Thorvaldsen morì in un'ora. Per avvelenamento, così dissero i medici.
    Anastasia pensò che la figlia non fosse colpevole e non si preoccupò più di quella profezia: esattamente una settimana dopo, quando la sottile falce di luna brillò nel cielo, la donna cercò di curare un graffio sul palmo della mano di Shaya e si macchiò con il sangue della figlia. La bambina rimase quindi orfana e padre e madre vennero seppelliti insieme.

    Cosa ne fu della piccola Shaya è un mistero. Qualcuno vociferò che fosse morta, altri raccontarono invece la strana storia di un sangue che somigliava a veleno... Nessuno venne però a sapere che la piccola morì di propria mano, incapace di vivere con il rimorso di aver condannato le persone a cui voleva più bene al mondo.



    Astrid trovò casualmente quel luogo e lo elesse a sua dimora personale: la storia tragica di quella famiglia la commosse, oltre a trovare un punto in comune con la giovane Shaya. La bambina doveva evidentemente possedere - come lei - il sangue velenoso che contraddistingue i cavalieri dei Pesci, tuttavia non era riuscita a controllarlo per evitare che i propri cari fossero in pericolo.
    Il castello sorgeva all'estremità di una foresta lugubre in Danimarca, e raramente i comuni mortali giungevano fino a lì; di aspetto tetro, era protetto da una cancellata molto alta e per raggiungere il portone d'ingresso si dovevano percorrere alcuni chilometri. L'intero edificio contava sette piani e un sotterraneo: dall'esterno sembrava quasi in rovina e l'edera ne ricopriva le mura.

    Astrid naturalmente decise di aggiungere delle protezioni grazie all'usufrutto dei propri poteri: la cancellata venne ricoperta di rovi, di modo che eventuali nemici che fossero giunti avrebbero potuto probabilmente essere feriti nel caso la loro visita non fosse gradita alla padrona di casa.
    Il percorso per raggiungere l'ingresso era ostacolato da rose rosse; queste - che erano sparse a terra come se fossero lì per caso - ricoprivano interamente il passaggio ed emanavano un profumo intenso, in grado di far vacillare i nemici; in aggiunta a ciò, la scalinata per raggiungere il grosso portone d'ingresso era un tripudio di petali rossi... Questi erano però solo una copertura, difatti sotto di loro le spine avrebbero probabilmente ferito i nemici temerari.

    Il fossato che circondava il castello era anche questo cosparso di petali rossi, e il colore dell'acqua era di un poco rassicurante verde scuro; Astrid aveva quindi avvelenato l'acqua, consapevole che se qualcuno vi fosse caduto dentro, probabilmente ne sarebbe morto.
    Le mura del castello erano ricoperte di edera, ma anche di rovi di rose bianche e nere.
    L'interno del castello è lugubre come all'esterno, solo che le rose rosse sono sparse qua e là, ma non in maniera massiccia.

    jpg


    Astrid dimora in una delle sette torri del castello tetro: sono tutte protette - per quanto possibile - da rose rosse che dovrebbero lasciar fuori i nemici; all'interno vi è comunque molto fasto dato che i Thorvaldsen ancora in vita ormai non sarebbero più giunti in quel luogo toccato dalla morte.

    Per i visitatori di Astrid - quelli di cui lei è a conoscenza, perciò generalmente spectre di vario grado - esiste un ingresso che impedisce di perdere i sensi a causa del profumo delle rose rosse e delle varie trappole che Astrid ha disseminato in giro; alcuni skeletons mostreranno la via sicura agli ospiti che si trova dissimulata sotto alcuni rovi di rose bianche - semplici rose bianche, senza poteri - che celano una porta. Una scala a chiocciola si apre quindi, accogliendo un ospite per volta dato che il passaggio è stretto, e conduce al sotterraneo del castello; da lì basta semplicemente seguire le enormi scalinate che portano di nuovo in superficie, ma all'interno delle mura.
    Nei sotterranei vi sono delle celle in cui i Thorvaldsen imprigionavano i loro nemici - cosa che farà Astrid in caso di intrusioni di nemici - e una sala delle torture molto antica.

    Per gli spectre che già conoscono il luogo in cui Astrid risiede - avendoglielo rivelato lei stessa, per varie ragioni - si può giungere anche direttamente all'interno del castello tetro servendosi del varco infernale.






    png





    » Astrid- Energia Viola - Gold Spectre di Pisces, Note varie



    benvenuti a casa mia u.u queste le "protezioni" che la mia pg ha disseminato in giro(tutte a energia viola, la mia attuale):

    fossato:
    acqua velenosa, sia per il sangue di Astrid che per i petali delle rose rosse.

    cancellata: ricoperta di rovi

    dalla cancellata al portone principale: rose rosse sparse a terra, in gran quantità. Il loro potere sarà quello della Royal Demon Rose

    scalinata per giungere al portone: cosparsa di spine, ricoperto da tanti petali di rose rosse. Per un esempio pratico, quello che fa Aphrodite dal retro della sua Casa fino al palazzo del GS

    all'interno ci sono qua e là rose rosse. Questa cosa sarà aggiornata a seconda delle situazioni^^
    Il castello è ricoperto di edera, a seconda dei casi anche di rovi di rose o semplici rovi, oppure di rose rosse.
    L'ingresso secondario è molto ben dissimulato, chi non lo conosce non può trovarlo così per puro caso dato che è ricoperto di rovi di rose bianche(che non sono dannose)

    L'intera storia dei Thorvaldsen è mia: Anastasia, Dorian e Shaya sono mie invenzioni che uso in una fanfiction fandom Harry Potter u.u Shaya invece era in una mia fanfic un'ipotetica figlia di Aphrodite, ma non c'azzecca nulla: mi serviva un nome e l'ho usato xddd

    chiunque può ovviamente capitare da queste parti, e pure dedurne che ci sta un Pisces o uno spectre di Pisces(ovviamente il gold dovrebbe stare ad Atene xddd), ma se non sapete l'identità di Astrid, non la trovate scritta sul campanello xDDD
    Per passare di qua contattatemi in qualche modo, così da dirvi se posso accogliervi o no <3

    p.s. sì, c'è un bel campanello a forma di rosa u..u lo trovate sulla cancellata u.u

    p.p.s. il primo post è con questo account, ma per ruolare userò il mio di gioco :=)




     
    Top
    .
  2. °MiZaR°
     
    .

    User deleted


    eahy5w


    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Verde




    85zodd

    Ade… un luogo dalla morfologia varia e dalla grandezza dispersiva. Avevo deciso di dirigermi verso il palazzo di Aizen per discutere con lui dell’ultimo incontro con il santo del Dragone che avevo avuto, facendo rapporto e pianificando i prossimi sviluppi delle missioni che mi sarebbero state affidate. Il mio imponente corpo si inoltrava nei territori dell’Averno, cercando di ricordare come arrivare nel luogo in cui ero stato iniziato per far parte della Legione di cui ora ero membro. Stranamente però, non riuscivo a percepire l’energia del mio comandate, con cui ogni volta avevo fatto si… che il mio districarmi in quei luoghi fosse agevole per non perdermi all’interno dei domini del Dio della Morte. Una nebbia fitta stava rendendo difficoltosa la mia visuale, non permettendomi di osservare cosa si palesasse all’orizzonte: così da rendermi conto di dove mi trovassi situato al momento, e di conseguenza rendermi conscio se nel mio tragitto avessi sbagliato percorso.

    Non mi ricordavo che vi fosse questa nebbia a precedere la dimora di quell’egocentrico.

    Pronunciai, mostrando tutta la perplessità sul percorso che stava rendendo dubbioso il mio procedere in quelle zone che ormai non riconoscevo più in qualche dettaglio che mi permettesse di essere sicuro di aver imboccato la strada giusta.
    A tentoni continuavo a inoltrarmi, cercando di aiutarmi tramite la percezione cosmica, per far si che dove la mia vista fosse occlusa, in compenso, vi sarebbe stato ad ottemperare il cosmo del mio superiore per avere la certezza di muovermi senza troppe difficoltà. Ma tutto mi sembrava offuscato e confuso, non avendo il ben che minimo intuito di aver imboccato la strada giusta: era ufficiale… mi ero smarrito. Ancora le mie capacità erano limitate, e per di più ero ancora debilitato dallo scontro, rendendo il dolore delle ferite subite nettamente superiore alla lucidità dei miei sensi che mi avrebbero permesso di capire dove fossi situato al momento. Più avanzavo, più la nebbia aumentava nella sua densità, non riuscendo a guardare oltre il palmo del mio naso; era abbastanza frustrante, e la mia calma cominciava ad essere sostituita dalla più percepibile irritazione. Provai ancora a concentrarmi, così da avere una minima traccia cosmica che mi permettesse di capire dove fossi situato, e di rendermi consapevole se fossi finito nel territorio di un altro dei due comandanti che erano a capo delle altre legioni: ma ciò che captavo era sconosciuto e abbastanza ovattato per essere sicuro che vi fosse traccia di qualche presenza.

    Dannazione mi sono perso.

    Digrignando i denti, palesai tutta la demotivazione di chi ha perso ore preziose girando a vuoto, e non rendendosi conto di dove fosse giunto in quella marcia cieca e insensata. I miei occhi si muovevano freneticamente da una parte all’altra per tentare di intravedere qualcosa in quella foschia grigiastra: ma a parte quella tonalità inespressiva, null’altro era visibile ai miei occhi. D’un tratto però… un contrasto di luce bucò la nebbia, essendo percepito dai miei bulbi oculari come un raggio di luce. La cosa era abbastanza paradossale: come poteva esservi il sole in un luogo di tenebre? Ormai tutto mi era sconosciuto, e per quanto mi sforzassi a trovare una spiegazione, ciò che ne guadagnavo era solo un forte mal di testa: Così… senza pormi altre sciocche domande, feci si… che il mio corpo oltrepassasse la zona di luce per fuoriuscire dalla nebbia e tornare in una zona dove i contorni e le forme fossero nuovamente nitide e percepibili. Un bosco? Il paesaggio che ora si palesava al mio cospetto era abbastanza pittoresco e lontano dalla morfologia similare che contraddistingueva il dominio mortifero. Cosa ci faceva un bosco per di più illuminato dal sole stazionante in un limpido cielo azzurro? La cosa non mi quadrava: dove ero finito? Inoltrandomi per quel luogo fiabesco, continuai ad avanzare, osservando la calma e la quiete che si percepiva all’interno di quel dominio: quale mente contorta aveva mai potuto creare tutto ciò? Le domande si accavallavano nella mia mente come una pila di panni sporchi, senza che però io potessi trovare risposta ai miei quesiti. Tutto era fittizio e paradossale ai miei sensi, rendendo l’inquietudine la percezione dominante che attanagliava la mia mente. Osservavo stupito quella creazione, dimostrazione che anche nell’oscurità vi poteva essere un luogo positivo, non rispecchiando affatto la mentalità distruttiva che dominava la maggior parte dei servitori di Hades: ma chi poteva essere quell’essere tanto sensibile da aver creato un luogo di pace e armonia in mezzo al caos? Per quanto si percepisse quiete, intuivo comunque qualcosa di subdolo e malato che governava tutto ciò, non riuscendo a essere tranquillo nella sicurezza del mio tragitto: cosa mi aspettava alla fine di quel percorso?

    ° Dove diavolo sono Finito!? °

    Che avessi picchiato troppo la testa da portarmi a perdere quel poco di senno che mi era rimasto all’interno della mia contorta psiche? Per quanto ero diffidente su ciò che osservavo e percepivo, tutto mi sembrava fottutamente reale per essere un allucinazione o uno stato onirico. L’erba che toccavo era sensibile al calpestio dei miei piedi, come la corteccia degli alberi allo sfiorare dei miei polpastrelli: chi mai aveva potuto creare tutto ciò, e a quale scopo? Una volta uscito dal bosco, ciò che riuscì ad intravedere fu sbalorditivo; una distesa di rose ora aveva sostituito la morbida erba, e alla fine di quel percorso fiorito vi era una cancellata che delineava il confine fra la natura e la più rude mano dell’uomo che aveva realizzato un’imponente castello che stazionava oltre l’ostacolo di ferro che impediva di procedere all’interno del dominio. Molto probabilmente le risposte che cercavo erano all’interno di quella costruzione, così da trovarmi faccia a faccia con colui che aveva creato quel pezzo di mondo tanto lontano dall’oscurità che regnava all’interno dell’Averno: non mi rimaneva altro che procedere e oltrepassare quel confine di ferro. La mia figura cominciò a immergersi all’interno del roseto, diventando l’elemento dominante in quella distesa fiorita; facendo si che il mio moto pesante e violento deturpasse la bellezza di quel campo, con lo schiacciamento mediante i miei piedi di alcune delle migliaia di rose che stazionavano sul terreno che mi distanziava dalla costruzione. Una strana sensazione venne percepita dalla mia mente e dal mio corpo durante il mio procedere; il respiro cominciava a farsi pesante, mentre la mia vista da prima nitida, ora, era offuscata, lasciando che i tratti nitidi cominciassero a diventare distorti e poco lineari. Più procedevo all’interno di quella distesa, più sentivo che il mio corpo diventava pesante, percependo le mie gambe essere al pari di macigni, in uno sforzo titanico di avanzare e arrivare al mio obiettivo: era come se le forze mi stessero abbandonando, lasciando che la mia figura diventasse un altro elemento inanimato che componeva quel tragitto. Per quanto mi sentissi debilitato, e quasi l’aria non riuscisse ad inalare i miei polmoni, non mi persi d’animo o desistetti - non potevo farmi vincere dalla suggestione: potevo vederlo, ormai il cancello era a portata di mano, osservando più da vicino il dettaglio che fosse ricoperto da rovi spinati. Sarebbe bastata solo la protrazione del mio arto per toccare le inferriate con la mano e spingerle verso l’interno, così da superare l’ostacolo. Ma come risucchiato di ogni grammo di energia vitale, fui costretto ad inginocchiarmi e posare i palmi delle mani sul terreno, mentre aspiravo voracemente aria per distribuirla e tentare di ottenere sollievo da quella sensazione di soffocamento che stavo percependo.

    Cosè questa sensazione che mi opprime anf...

    Mi sono pemesso di mettere il manto di rose prima della cancellata come effetto scenografico :asd:



    Edited by °MiZaR° - 19/7/2012, 14:49
     
    Top
    .
  3. Pisces no Astrid
     
    .

    User deleted


    »Pisces no Astrid - - Il Roseto Eterno



    Parlato | Pensato | Narrato | «Psiche della Cinta - spirito interiore»





    «Se non eravamo in zona, questo qui non si rialzava più dalle tue rose...» La voce di Psiche sembrava quasi cinica ma Astrid era l'unica a poterla sentire; in effetti il ragionamento non mancava di logica ma la spectre non si attendeva visite, pertanto non aveva pensato di togliere il tappeto di rose. Anzi, contro i nemici era efficace ma non aveva messo in conto che anche eventuali alleati avrebbero potuto arrivare senza avvisare.
    Dopotutto nessuno conosceva il luogo dove dimorava, se non Pandora, quasi certamente Hades e forse anche Aizen. Di lui però non era sicura, e se ne fosse stato a conoscenza di certo si sarebbe fatto annunciare, non gli sembrava tipo pronto a fare sorprese. «Si riprenderà... mi senti?»
    Astrid aveva fatto raccogliere lo spectre da alcuni skeletons che si erano serviti del passaggio nascosto per portarlo in fretta all'interno, dove il profumo seducente delle rose rosse era meno intenso e sicuramente non avrebbe avuto danni. La ragazza invece utilizzò senza problemi l'ingresso principale, a lei le spine e il profumo delle rose non creava alcun tipo di problema.
    Appurato che lo spectre non poteva sentirla, ci avrebbero pensato i suoi skeletons: il locale adibito a infermeria non recava alcuna traccia di veleni anzi, era tutto a regola e di certo non sarebbe serivto molto per farlo riprendere. La spectre si era invece spostata in quella che era la sala principale del Manor, vasta come una sala del trono ma piena di bellezza decadente e decorata da tante rose di vario colore, questa volta per nulla offensive: lì attendeva di sapere che cosa volesse il suo ospite non appena si fosse ripreso.



    » Astrid- Energia Viola - Gold Spectre di Pisces, Note varie



    ciao xd questa è Astrid, solo coi capelli castani lunghi(leggi la woa per capire xd) e le iridi viola u.u
    Psiche... devi leggere la woa per capire chi è, sappi solo che non puoi percepirlo u.u
    scusa se ho preso l'iniziativa xd ma almeno andiamo avanti, nel caso non ti vada bene, resta pure la disteso nel tappetino di rose rosse :tronfio:


     
    Top
    .
  4. °MiZaR°
     
    .

    User deleted


    eahy5w


    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Verde




    85zodd

    Era una dannata sensazione claustrofobica; non riuscivo a far si che il mio corpo tornasse succube dei miei ordini, ero totalmente scombussolato. La mia vista peggiorava, e la visuale prima a tratti ormai era diventata distorta non riuscendo a mettere a fuoco ciò che osservavo con i miei bulbi oculari. Qualcosa di non ben definibile si stava avvicinando, riuscendo solo a osservare una macchia nera che si avvicinava sempre di più alla mia figura: che avesse intenzione di uccidermi?

    Non ti avvicinare! O ti ammazz…

    Neanche il tempo di finire la frase, che tutto si fece scuro e le mie percezioni vennero totalmente annullate nel gesto istintivo di perdere i sensi, lasciando che l’oblio avvolgesse ogni parte del mio essere per risultare inerme contro quell’aguzzino che si stava pericolosamente avvicinando.

    Tutto fu impercettibile, e nulla mi fu chiaro di ciò che avvenne successivo al mio svenimento…

    […]

    I rumori erano ovattati, sentendo una voce richiamare la mia attenzione per chiedermi qualcosa. La testa mi doleva dannatamente, e le mie palpebre a muoversi freneticamente nel gesto istintivo di alternare visibilità a oscurità, per far si che le mie iridi potessero riottenere il possesso della visibilità nei contorni che circondavano la zona dove ora ero situato. Nulla mi era chiaro, sentendo solo nuovamente il controllo dei miei sensi, e la sensazione di vita che ancora avvolgeva le mie membra. Una figura ancora sfocata mi osservava, non riuscendo ancora con sicurezza a capire dove mi trovassi: l’unica cosa di cui ero certo e che mi trovavo all’interno di una stanza; sdraiato su di un lettino ad essere osservato da occhi esterni che mi scrutavano con vorace curiosità. Alzandomi di scatto, i battiti del cuore aumentarono vertiginosamente, mentre i miei occhi si sgranavano e la mia mente affiorava nell’ultimo ricordo che mi poteva collegare prima dello svenimento. Chi era costei? Perché ero stato vittima di un sonno forzato ed ero stato condotto contro la mia volontà all’interno di quell’imponente costruzione medievale? Le domande con il riprendermi cominciavano a vorticare violentemente nella mia mente, facendo si che quel fastidioso mal di testa aumentasse e non mi desse tregua. Portandomi in piedi seppur goffamente, mi innalzai sovrastando la sua figura per tentare di difendermi da qualche altra aggressione contro la mia persona.

    CHI DIAVOLO SEI TU? E COSA MI E’ SUCCESSO PRIM…


    Nuovamente fui costretto ad abbassare la mia figura nel cedimento di una delle mie gambe che debilitò il mio equilibrio. Ero ancora parecchio debole, e non sapevo se sarei riuscito a reggere un altro scontro, per di più contro un’avversario di cui non conoscevo le capacità e di quanta forza disponesse. Qualcosa però mi diceva che quell’incontro casuale non era nuovo ai miei occhi, notando nella sua fisionomia e nei suoi tratti qualcosa di familiare: come se avessi gia visto quella ragazza di bell’aspetto. Una cosa era certa, la sua armatura ricordava nei colori una surplice, inoltre ero più che sicuro che ci trovassimo in Averno, quindi… non poteva trattarsi che di una servitrice di Hades: ma perché allora ero stato colpito a tradimento? Il mio corpo tremava involontariamente, portando una mano a collidere con la lettiga così da non cadere nuovamente per terra e rimanere prostrato ai piedi di quella figura diafana che mi osservava. Alzando lo sguardo nuovamente verso di lei, mentre rivoli copiosi di sudore scendevano dalla mia fronte, le domandai dove c’eravamo incontrati precedentemente, dato che il suo viso mi era familiare e quel ricordo sfuggente che non riuscivo ad afferrare attanagliava il mio dolorante cervello.

    Il tuo viso non mi è nuovo… ci siamo già incontrati da qualche parte? E inoltre come è possibile che ci sia il sole in Averno?

    Ancora non mi capacitavo di ciò che avevo osservato; quel luogo non sembrava minimamente essere collegato per morfologia e caratteristiche al decadimento che rispecchiava l'Ade. Per quanto non mi fidassi di quella figura, le sue risposte avrebbero dato pace ai miei quesiti, così da sfruttare al minimo il mio cervello e non essere costretto a spremermi le meningi in quella situazione deficitaria per trovare delle risposte da solo: che molto probabilmente mi avrebbero solo portato a una duratura agonia di quell'emicrania che stava deturpando la mia mente come una lama affilata che dilania la carne.

    P.s. La figura che vedo sfocata è uno skeleton non psiche




    Edited by °MiZaR° - 20/7/2012, 00:21
     
    Top
    .
  5. Pisces no Astrid
     
    .

    User deleted



    »Pisces no Astrid - - Il Roseto Eterno



    Parlato | Pensato | Narrato | «Psiche della Cinta - spirito interiore»





    La ragazza era ancora in piedi quando il suo ospite piombò nella stanza, evidentemente irritato per essere stato aiutato senza il suo volere; Astrid lo osservò per alcuni istanti, soppesando modi e domande che l'altro le aveva appena rivolto. «Che modi da barbaro, come si permette questo essere di rivolgersi in modo tanto aggressivo a una delicata fanciulla come te?»Psiche pareva oltraggiato come se avessero offeso la sua persona e la ragazza sorrise, anche se di certo l'altro non poteva comprendere che quel gesto spontaneo e genuino non era direttamente rivolto a lui; avere un qualcuno dentro di sè era oltremodo divertente per lei, soprattutto perchè ogni volta aveva reazioni differenti. In effetti i modi dello spectre potevano essere discutibili ma Astrid fece un cenno a quello skeleton che sembrava sul punto di riprendere verbalmente il suo interlocutore. «Mi spiace di averti fatto portare dentro contro la tua volontà ma non credo che avresti resistito a lungo: sei caduto nella mia personale accoglienza che riservo ai nemici, come ti è sembrata?»
    Astrid non aveva ancora effettivamente avuto modo di testare il proprio sistema difensivo ed era estremamente interessata all'opinione dello spectre; guardandolo con attenzione si rese conto che doveva trattarsi dello spectre del Minotauro, lo stesso di cui le aveva parlato quella saint mascherata. Con un cenno della mano lo invitò a sedersi - sedie e poltrone non mancavano nella stanza - prima di riprendere a parlare. «Ricordi bene, ci siamo incontrati in Giudecca, alla presenza di Lord Hades e di Pandora. E di tutti gli altri spectre. Io sono Astrid dei Pesci e questa è la mia dimora...»
    La ragazza sorrise divertita: evidentemente lo spectre doveva essere esausto se credeva di trovarsi ancora nell'Ade; si avvicinò a una delle finestre che riflettevano la pallida luce del sole nascosto da nebbia e nuvole. Era un luogo lugubre ma non mancava di un certo fascino. «... e forse sei ancora stordito: non siamo nell'Ade, bensì in uno dei luoghi più ostili della Danimarca. Io dimoro qui, ed è una fortuna per te che io fossi di passaggio o la tua vita sarebbe giunta al termine tanto in fretta che non te ne saresti neppure accorto.» Astrid sapeva di dire la verità: gli effetti della Royal Demon Rose erano devastanti e potevano annichilire anche un avversario più resistente del suo ospite; a un suo cenno comparvero altri skeletons, pronti a portare qualcosa da bere o da mangiare a Dastan se l'avesse voluto.




    » Astrid- Energia Viola - Gold Spectre di Pisces, Note varie




    nella stanza non ci sono gli effetti delle rose rosse u.u così ti puoi riprendere senza problemi xd e approfitta pure per abbuffarti se vuoi XD



     
    Top
    .
  6. °MiZaR°
     
    .

    User deleted


    eahy5w


    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Verde




    85zodd

    Aveva delle doti particolarmente uniche quella misteriosa ragazza, non c’era che dire. Più si dilungava la mia esperienza come spectre, più conoscevo personaggi alquanto particolari e dalle abilità portentose. Un campo di rose era sicuramente un modo piacevole per uccidere gli avversari, anche se per me quella scenografia non era perfettamente indicata con i miei gusti in fatto di preferenze di patimento. Ero un amante del sangue, e per ciò preferivo la brutale violenza, alla più delicata estinzione dei sensi per mano del dolce sonno: ma ovviamente era solo il mio punto di vista.
    Sicuramente un modo delicato di togliere la vita agli avversari, ciò si riflette anche nei toni con cui ti rivolgi a me, per quanto sono comparso da intruso nelle tue proprietà. Personalmente preferisco modi più diretti per eliminare gli ostacoli, ma ovviamente ognuno ha il suo punto di vista.
    Non avevo motivo di affrontarla, anche perché nelle condizioni attuali in cui mi trovavo ci avrebbe messo molto poco a sbarazzarsi di me. Per tanto avrei approfittato della momentanea accoglienza per riprendere le forze e rimettermi in viaggio.

    Ti ringrazio dell’ospitalità, per quanto sia visto da molti come un barbaro sanguinario so anch’io mostrare gratitudine. Se non fossi intervenuta penso che a quest’ora la mia surplice sarebbe andata alla ricerca di un nuovo proprietario sotto l’occhio attento di quell’egocentrico di Aizen.


    I suoi scagnozzi mi osservano con occhi di disprezzo, nel vedere come all’inizio mi fossi rivolto alla loro padrona, ma infondo si trattavano di skeletons, esseri talmente stupidi da credere e venerare ciecamente colui o colei che li comanda: vivendo solo per servire senza chiedersi il perché degli ordini assegnatigli. Ma le spiegazioni più utili non tardarono ad arrivare. Senza che mi facessi distrarre troppo dalle reazioni della marmaglia che ci circondavano, ascoltai con attenzione le sue parole - confermando quel vago ricordo che avevo della sua figura - polverizzando ogni dubbio che avessi su un altro possibile incontro che vi fosse stato fra di noi. La conferma del mio vago ricordo arrivò dalle sue parole che mi fecero riaffiorare nel passato, quando fui convocato per assistere alla rinascita di Hades, dove anche lei era presente, presentandosi ora come lo spectre di Pesci. Una spectre che addirittura aveva una sua dimora personale di tale sfarzosità, senza dubbio doveva trattarsi di una combattente dalle doti eccezionali, di cui me ne aveva dato un assaggio in quel campo fiorito dove erano stati annientati i miei sensi. Ma ancora la domanda più importante balenava nel mio cervello senza lasciarmi tregua, come poteva esserci la luce del sole e la vegetazione in un mondo dove la morte regnava sovrana? ma la risposta anche qui non tardò ad arrivare, lasciandomi parecchio stupito e confuso.

    Danimarca? Come diavolo ero finito nell’Europa del Nord? La cosa mi lasciò abbastanza perplesso, sentendo la spiegazione della mia collega che con modi molto garbati e ospitali si rivolgeva a me medesimo. La mia vista era ancora abbastanza debilitata, non riuscendo a osservare con linearità la sua figura, che sembrava ancora leggermente sfocata. Ma ora tutto mi era chiaro perché vi fosse un paesaggio tanto accogliente, e i raggi del sole bagnassero quella terra: però la mia domanda su come ci fossi arrivato ancora attanagliava la mia testa.

    Ma come è possibile? Ero sicuro di aver preso il portale che mi conducesse nell’Averno. Non sapevo dell’esistenza di portali che collegassero tra un luogo del mondo e un altro… ero convinto che per dirigersi in un luogo specifico bisognasse sempre ritornare prima nell’Ade. Inoltre dovrei già essere al cospetto del mio comandante per dargli spiegazioni sulla missione che mi era stata affidata.

    Senza chiedermi nemmeno se avessi fame o sete, con un cenno delle sue mani, altri skeletons comparvero portando cibo e bevande, così da allietare quell’incontro e darmi la possibilità di recuperare in fretta le energie per rimettermi in cammino.

    Ti ringrazio dell’ospitalità… allora qualche persona decente esiste tra le schiere di Hades. Scusami se ancora non mi sono presentato... il mio nome è Dastan... Spectre del Minotauro.

    E senza perdere altro tempo in fiato da sprecare, cominciai a mangiare voracemente quel bendiddio che veniva palesato sotto i miei occhi, rinfrancando il mio corpo ancora pesantemente debilitato..




    Edited by °MiZaR° - 23/7/2012, 19:37
     
    Top
    .
  7. Pisces no Astrid
     
    .

    User deleted



    »Pisces no Astrid - - Il Roseto Eterno



    Parlato | Pensato | Narrato | «Psiche della Cinta - spirito interiore»







    Gli skeletons osservarono lo spectre servirsi, anche se non erano dello stesso avviso della loro padrona; tuttavia Astrid non pareva per nulla dispiaciuta anzi, doveva riconoscere di essere felice di poter godere della compagnia altrui anche solo per un po' di tempo. «In verità credo che non esista nessun collegamento, probabilmente ti sei trovato da queste parti e non ne ricordi la ragione... Del resto se dei nemici venissero qui, superando tutte le mie difese, sarebbe un rischio se ci fosse un collegamento diretto con gli Inferi: alcuni uomini sono talmente potenti da poter addirittura permettersi di non obbedire alle leggi di Hades anche se si trovano nel suo territorio.»
    Astrid, nel pronunciare quelle parole, pensava al Gran Sacerdote, Daya, che era estremamente potente e per sua stessa ammissione, era già riuscito a beffare la morte. Certo non esistevano tanti cavalieri in grado di eguagliare tanta forza ma la ragazza era ben consapevole di non poter correre rischi inutili. «Comunque il mio tappeto di rose è piuttosto utile, se non altro può indebolire chi tenta di entrare. Ma sono d'accordo con te, ognuno sfrutta le proprie capacità e quello che hai visto è solo una parte di ciò che posso fare.»
    La ragazza sorrise ripensando al sangue velenoso e alle altre rose che poteva creare, sistemando i lunghi capelli su una poltrona che stava li di fianco a lei; osservò Dastan, chiedendosi quando accennargli a ciò che aveva saputo quel giorno che si era recata in quella radura. Non intendeva certo fargli una predica ma solo capire ciò che poteva essere stato rivelato, cose che probabilmente avrebbero dovuto rimanere segrete.
    «E la tua forza come si manifesta? Sono curiosa in questo senso, finora ho incontrato spectre tutti differenti tra loro... Tra il Garuda, l'Arpia e l'Aquario, direi che siamo tutti diversi.» Astrid stava ripensando ai guerrieri suoi compagni con cui aveva avuto a che fare per vari motivi e si chiedeva da dove attingeva la forza colui che le stava di fronte in quel momento.


    » Astrid- Energia Viola - Gold Spectre di Pisces, Note varie







     
    Top
    .
  8. °MiZaR°
     
    .

    User deleted


    eahy5w


    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Verde




    85zodd

    Le sue spiegazioni su come potessi essere giunto dalla Cina fino in Danimarca non placarono i miei dubbi. Ero certo di aver preso un passaggio dimensionale, dato che fino a poco tempo prima mi trovavo in Asia, e la cosa che fossi già da parecchio tempo nella fredda Europa del Nord non mi convinceva.

    Ti posso garantire che non vi è logica al mio arrivo in queste terre. Ero fino a poche ore fa in Cina ad affrontare il Santo di Dragone... dove tra l’altro il nostro scontro non è giunto a termine - e ora mi ritrovo a conversare con te in un luogo che dista migliaia di kilometri di differenza... con un fuso orario totalmente diverso.


    Le risposi, mentre la mia bocca era ancora intenta a masticare le delizie che mi erano state offerte, e che io molto entusiasta avevo deciso di assaggiare per trovare un po’ di piacere dove il mio corpo ferito non ne trovava.
    Ma scervellarmi in una spiegazione logica non trovando indizi era ormai inutile, quindi avrei portato il discorso da qualche altra parte, approfittando della presenza di uno spectre molto più anziano di me, e con molta più esperienza.
    La conversazione proseguì tornado a parlare delle varie capacità che ogni spectre possedeva, e del fatto che i suoi poteri da me assaggiati erano una minima parte delle reali capacità di cui disponeva Astrid.
    Anche questa era esperienza: poter conoscere indirettamente le potenzialità di un collega, per far si che avessi una consapevolezza più grande di quanta potenza disponesse l’oltretomba e di quanto io fossi competitivo rispetto agli altri.
    Mi stavo rendendo conto che avevo ancora molta strada da fare, e che qualche scontro alla pari con avversari di altra casta non mi rendevano ancora interessante e affidabile per poter fare carriera: dovevo ancora lavora e allenarmi duramente per spiccare tra la massa.
    La sua curiosità era al pari di quella di una bambina, e non si perse in altri giri di parole nel chiedermi quali capacità possedessi io, facendo prima il nome di Aizen e William che avevo conosciuto personalmente e con cui mi ero scontrato: ottenendo una sconfitta e un pareggio. Il terzo spectre invece mi era familiare anch’esso ma non riuscivo ancora a ricordare dove lo avessi incontrato, e in che dinamiche specifiche fosse avvenuta la nostra conoscenza. Ma sicuramente avrei avuto modo di conoscere ognuno dei tirapiedi di Hades, avendo un immortalità che ora non dava più un senso temporale, ma solo il diletto di trovare occupazione e di passare il tempo a non morire di noia per una concezione di esistenza senza fine.

    La mia capacità è quella di sfruttare il mio cosmo tramite colpi distruttivi che frantumano ogni cosa… inoltre sono in possesso di una resistenza fisica che pochi spectre possono vantare… ma come dici tu ogni nostro collega e temibile per un abilità e quindi le proprie capacità singolari non garantiscono la certezza della vittoria ma solo la competitività.

    Dato che ormai quell’incontro stava diventando una vera propria conversazione, mi presi la briga di fargli una domanda personale, da cui non mi aspettavo una risposta certa.

    Scusami se ti pongo questa domanda abbastanza personale… ma osservando i tuoi modi e il tuo carattere mi chiedevo come fossi diventata spectre e come avessi accettato di servire un Dio freddo e vendicatore. Sei molto diversa da gran parte degli combattenti che compongono le legioni di Hades. Solitamente si tratta di gente crudele e dall’istinto omicida… come d'altronde ne rispecchio anche io tale figura… tu invece sembri molto più sensibile e dall’animo gentile… quindi mi chiedo cosa ti abbia spinto a voler abbracciare una causa devota alla morte e alla distruzione?






     
    Top
    .
  9. Pisces no Astrid
     
    .

    User deleted



    »Pisces no Astrid - - Il Roseto Eterno



    Parlato | Pensato | Narrato | «Psiche della Cinta - spirito interiore»




    «Che testone! Non mi meraviglia affatto che utilizzi la forza bruta per lottare al posto del cervello, ha anche l'aspetto di un barbaro primitivo», ringhiò la voce di Psiche, palesando ad Astrid - seppur non ce ne fosse realmente bisogno - la sua totale disapprovazione per i modi di Dastan. La ragazza non era abituata effettivamente a interagire in modo tanto diretto, tuttavia la conversazione non per questo era noiosa anzi, lentamente cominciava ad assorbire alcune informazioni, per esempio come l'arrivo di un cavaliere ad Atene che ai suoi tempi non c'era. «Trovo interessanti i tuoi poteri, a volte un po' di forza bruta è necessaria... con certi elementi...»
    Un'ombra attraversò le iridi di Astrid ricordando la testardaggine di Nesyos nell'affermare che lei era solo una sosia e non la sua vera sorella; forse in quel momento alla ragazza sarebbe servito potergli mostrare che anche lei non scherzava. Probabilmente al suo posto, Dastan non avrebbe esitato e l'avrebbe preso a sberle. E avrebbe fatto bene.
    Tuttavia Astrid notò che lo spectre stava cadendo nella sottile rete che gli era stata involontariamente preparata; tutto sommato la spectre aveva a quel modo la prova che molti avrebbero potuto crederla in un modo senza minimamente sospettare che dietro quella facciata ci fosse qualcos'altro. «Voglio dirti una cosa: non pensare mai di conoscere davvero qualcuno, amico o nemico che sia. In questo momento tu mi vedi così e ti sembro quasi inoffensiva...» La voce della ragazza era molto seria eppure non aveva l'aria di essere una predica, quella. No, si trattava semplicemente di un consiglio, che Dastan avrebbe anche potuto ignorare se lo desiderava.
    Astrid si era alzata e aveva mosso alcuni passi verso la grande porta coperta da una tenda che la ragazza scostò rapidamente; facendo attenzione a non incastrare i capelli sotto ai mobili aprì la porta e, dopo aver fatto un cenno con la mano a Dastan, lo invitò a seguirla sull'ampio terrazzo. Da li si poteva chiaramente osservare il panorama lugubre ma al tempo stesso bello e delicato: il castello si stagliava decadente e imponente e il fossato d'acqua lo circondava, protetto da molti rovi. «Ma hai dimenticato ciò che ti ha impedito di continuare il tuo cammino: le vedi, le mie rose? Sono loro che hanno il compito di rallentare chiunque metta piede - per sbaglio o per sua precisa volontà - qui per seminare la morte. Sono loro a indebolire gli invasori... Non sempre la morte significa spargere sangue... A volte basta semplicemente indurre il nemico alla resa, e c'è solo un guerriero che potrebbe dichiararsi immune alle mie difese... A parte me, ovviamente.»
    Astrid si riferiva naturalmente alla sua nemesi, il cavaliere d'oro dei Pesci anche se al momento sapeva che non era presente il guerriero di quella costellazione. La ragazza lasciò che il tempo scorresse, dopo aver comunque avvertito Dastan di non respirare troppo l'aria: dal fossato e dal basso potevano arrivare i sentori del veleno causato sia dalle rose che dal suo sangue, anche se non entrò nel dettaglio.
    «In fondo a me non interessa molto distruggere il mondo, non mi è mai importato davvero. Mi sono unita alle schiere di Hades per due ragioni: la prima è che la mia morte è stata causata da chi un tempo credevo fossero amici... Il motivo per cui è stato fatto questo è che qualcuno vicino alle alte sfere desiderava rendermi ancora più potente, e per farlo non si sono preoccupati dell'insuccesso. Ad aiutarmi nella ricerca della verità è stato Aizen, il Giudice di Garuda, e un altro suo guerriero: se sono riuscita a dare un senso a tutto lo devo a loro, e io non dimentico queste cose. La seconda ragione è che sono morta: non so se hai mai avuto occasione di osservare i cavalieri d'oro del Santuario ma esiste un'armatura identica alla mia, ed è il custode della dodicesima casa e secondo queste persone, io sarei dovuta diventarlo.» Astrid non parlava da molto della sua morte, anche con Nesyos non era mai entrata nel dettaglio, eppure non sentiva nessun fastidio. Ormai la sua condizione non la infastidiva più dato che era riuscita a scendere a patti con la realtà.
    «Naturalmente non sono tutti così al Santuario, forse neppure Atena era a corrente di quanto volevano fare per lei, ma ciò non cambia la mia scelta: condivido l'idea di Hades di epurare il mondo, semplicemente si può dare alla morte più di un volto ed è quello che farò. Così come alla forza...» La mente di Astrid era impegnata a ricordare i momenti vissuti in Italia, durante la missione che le era stata affidata da Pandora. «Però pensa che anche io posso fare del male, tanto che una volta ho pure strappato il cuore al mio avversario...»
    Era difficile da crederlo, soprattutto perchè la voce di Astrid era calma come se stesse parlando del più banale degli argomenti. «Che tesoro che sei, parli di me... In effetti potrei raccontare i mille modi in cui ti sei appropriata del mio cuore e io di te...» Psiche pareva estremamente compiaciuto nell'essere stato nominato da colei che considerava una sua proprietà ma Astrid si limitò semplicemente a sorridere dentro di sè prima di tornare a rivolgersi a Dastan. «A proposito, sei stato tu a ingaggiare una lotta con la saint della lepre tempo fa?»



    » Astrid- Energia Viola - Gold Spectre di Pisces, Note varie



    ci tengo a dirti che i pensieri di Psiche non sono i miei, eh XDDD comunque come vedi ti sta raccontando qualcosina di sè u.u



     
    Top
    .
  10. °MiZaR°
     
    .

    User deleted


    eahy5w


    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Rossa




    85zodd

    Non era mia intenzione farti intendere che sei inoffensiva… semplicemente stavo dicendo che per il tuo carattere sembri più vicina alla psicologia dei Saint che a quella degli spectre.. Ma questo non significa che io ti trovi debole o incapace di combattere.. tutt’altro… e le condizioni in cui mi ritrovo ne sono una prova.

    Rispetto… per la prima volta potevo dare un significato a questa parola, e non tanto per capirne il senso, quanto per comprendere cosa comportasse tale sentimento. La Ragazza che avevo vicino… sembrava in qualche modo avere una similitudine con la vita che avevo trascorso sulla terra, comprendendo che la mia vocazione alla battaglia non era solo una ragione di vita per me, ma anche per altri individui: e tale individuo con cui stavo parlando… si ritrovava concorde nel affermare che la battaglia era anche per lei una raffigurazione di se stessa.
    Solitudine… non solo io l’avevo provata ma anche la spectre, che per quanto avesse vissuto una vita meno complicata della mia, si era ritrovata abbandonata in quel fottuto mondo, senza più avere un riferimento per provare ancora emozioni che la rendessero umana. Tradimento… come io ero stato tradito dal governo per cui combattevo, così lei era stata tradita dai nostri nemici per cui una volta combatteva e in cui aveva fiducia. Ma come in ogni racconto acre e amaro, vi sono risvolti che ti fanno capire che l’unica persona in cui devi credere e te stesso, e il resto è solo una fottuta scenografia in cui devi dimostrare di poter spiccare e dominare. Pochi istanti potei rimanere sul balcone che sovrastava il suo roseto e il passaggio circostante; troppo forte era l’odore delle suoi terrificanti e minacciosi fiori, e troppo debole ero ancora io per resistere a quella tortura tanto affascinante quanto mortale. Giusto il tempo di ascoltare il suo discorso e capire quanto lei seppur in modo diverso, trovasse estasiante affrontare avversari, e si emozionasse nel levargli l’essenza della vita. Le similitudini tra noi due erano molte, come anche lo stesso Aizen: che come sempre si trovava al centro del palcoscenico, e per coincidenza si trovava a essere menzionato anche nel racconto di questa ragazza. Poi una domanda che mi riportò alla mente di un mio combattimento passato venne posta da lei: voleva sapere se avessi incontrato la santa della lepre. Una domanda curiosa, ma a cui avrei dato una risposta, prima però… avevo bisogno di tornare all’interno della sua dimora, dato che gli effetti tossici delle sue rose cominciavano a farsi sentire nuovamente sul mio corpo, vedendo una mano che cominciava a tremare e che tentavo di tenere ferma stringendo il polso con l’altra.

    Risponderò senza problemi alla tua domanda… ma prima ho bisogno di rientrare dato che nuovamente sento la spossatezza prendere dominio sul mio corpo… queste rose sono micidiali.


    Una volta che fossimo entrati, non avrei perso tempo, rispondendo a ciò che mi era stato chiesto.

    Ti stai riferendo a quella debole che ho incontrato in Grecia. Una codarda… questo posso dirti. Che ha preferito scappare invece di continuare il duello. Mi trovavo li per una missione di spionaggio ordinatami da Aizen… dove ho percepito il suo cosmo e che mi ha fatto saltare la copertura con le sue stupide domande da ficcanaso. Decantava tanto di essere una protettrice del grande tempio... ma quando si è trovata in difficoltà… ha preferito darsi alla fuga invece di combattere fino alla morte. Se tutti i santi sono come lei… penso proprio che vinceremo facilmente questa guerra.


    Ma una domanda mi bazzicava in testa fastidiosamente. Aveva parlato di una vita in cui era destinata a diventare un santo d’oro; queste figure erano misteriose e da un certo punto di vista mi affascinavano, facendo crescere la mia curiosità. Cavalieri di cui si parlava in ogni dove nell’Averno e che si diceva fossero i più forti di tutti i santi

    Anche io ho da farti una domanda. Mi hai detto che eri destinata a diventare un cavaliere d’oro. Da quando mi sono unito agli spectre, ho sentito parlare spesso di queste figure leggendarie, ma sono davvero potenti come si dice?








     
    Top
    .
  11. Pisces no Astrid
     
    .

    User deleted



    »Pisces no Astrid - - Il Roseto Eterno



    Parlato | Pensato | Narrato | «Psiche della Cinta - spirito interiore»




    La ragazza non si era offesa, nè cercò di impedirgli di rientrare: capiva bene che poteva sentirsi debole e non era sua intenzione metterlo in difficoltà. «Beh sentita anche da te la storia, direi che combacia quasi; certo lei non mi aveva detto di essere scappata durante il duello... In ogni caso devi prestare attenzione, soprattutto se combatti così vicino al Santuario. Si può cadere prigionieri...»
    Era quella la preoccupazione, più che il resto:; aveva trovato un po' strana la saint della Lepre però lei non aveva specificato che era fuggita durante il duello, e non alla fine. Strano, da lei non se lo sarebbe aspettata.

    «Non sottovalutare mai un saint, anche se non sono gold ci sono dei guerrieri davvero forti.»Era un dato di fatto, e non erano neppure pochi: un paio di cavalieri di bronzo, forse qualche silver e poi i gold. La domanda comunque era interessante.
    «I cavalieri d'oro sono davvero forti, credo che possano eguagliare la mia forza se non addirittura superarla; quanti siano allo stato attuale lo ignoro ma di certo se ci vedono, non sono particolarmente amichevoli...»
    Ed era anche normale, erano nemici.



    » Astrid- Energia Viola - Gold Spectre di Pisces, Note varie






     
    Top
    .
10 replies since 18/6/2012, 09:01   215 views
  Share  
.