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Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:03. -
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Il risveglio di Hades
" La pace finalmente."
Violate era rimasta ancora un po’ frastornata, però non aveva più voglia di seguire il dio che tanto aveva osannato per onorare il suo maestro Eaco , ormai non vi era più alcun senso per poterlo fare, voleva andarsene da lì, ma non prima di aver detto esattamente cosa ne pensava di quella pagliacciata.
<< Ti sei cacciata semplicemente nei guai stupido essere ti avevo avvisato, non credere che te ne andrai tanto facilmente.>>.
Violte si alzò dalla sua posa, ma prima che lei potesse aprire bocca sentì qualcosa che la bloccava e la faceva sollevare a terra. Guardò avanti a se Hades? Eccolo che si stava rivelando per quello che era veramente aveva ragione, cercò di liberarsi espandendo il suo cosmo, voleva colpirlo almeno una sola volta quel traditore.
“No io non ti permetterò di uccidermi così facilmente!”.
Inutil il raggio di Hades fu molto più veloce e la colpì.
“Figlio di puttana!!!”.
<< Spero che adesso te ne renda conto di quanto sia stato effimero il tuo modo di porti avanti a qualcosa che non potevi fermare. >>.
Violate emise un sorriso.
<< Non me ne frega un cazzo, almeno adesso che morirò non sentirò più la tua voce e potrò raggiungere chi veramente mi ha amato >>.
<< Ti sbagli invece. La morte non è altro che l’inizio del tuo nuovo cammino.>>.
<< Stronzate.>>.
<< Lo vedrai presto cara mia adesso pensa a dormire.>>.
Il suo cuore esplose e l ragazza cadde a terra con un tonfo, non ebbe tempo di pensare molto a ciò che si era lasciata dietro e manco ne aveva bisogno visto che già lo aveva fatto e la sua vita andava bene in quel modo aveva già fatto il suo ed era stanca di soffrire sempre a causa di tutti, in vita una violenza in seguito una morte e una resurrezione inutile, adesso quel continuo tram, tram, emotivo con quella vce in testa.Basta! mentre una pozza di sangue andò a dilatarsi a terra. Se quella era la causa che aveva sempre difeso e che Hades chiamava pace, doveva ammettere che non si era sbagliato ed era bellissimo non avrebbe più accettato di tornare in vita per conto di quel dio che l’aveva tradita questo era poco ma sicuro.narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>> Parlato Esterno
»Dati anagrafici
Nome:Violate.
Energia:Nera.
fisico:Ferite da ustione e lungo taglio al petto.
Psicologico:Arrabbiato.
Armatura:
Stato armatura:
Riassunto:
Bhe mi inizio a levare di torno attendendo la quest per il cambio.
Azioni:
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Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.
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Atto II – Chosen
Non gli era mai capitato di essere al cospetto di un cosmo tanto immenso e sconfinato, un cosmo talmente senza fine da far sembrare ogni cosa, persino quei potenti guerrieri, come nient'altro che gocce nel mare. Molti dei presenti quasi tremarono di paura, lo sguardo atterrito come quelli di una gazzella che si trova davanti un leone. Ma non lui. Per quanto quell'essere di divina natura avrebbe potuto schiacciarlo con un solo dito, Ed non si non si mosse. I suoi occhi di ghiaccio rimasero puntati sul sovrano degli inferi senza lasciar trasparire esitazioni o paura. Fissava le fiammelle azzurre che si innalzavano dalle fessure dell'elmo come un cavaliere che attende gli ordini dal suo re. Non si scompose nemmeno quando, infastidito dalla reazione dell'ex specter di Garuda, il dio dei morti ne fece esplodere il cuore.Quella donna avrebbe dovuto sapere a cosa andava incontro. Spero che la sua anima non debba patire pene troppo grandi.
Sorrise nel pensare a quanto fosse effimera quella loro non vita, legata ai capricci di un dio antico e oscuro, ma a parte quella piccola increspatura il suo cosmo e il suo animo erano un mare in bonaccia.
Quando le nomine dei guardiani celesti cominciarono non si sarebbe mai aspettato che lo sguardo del signore dei morti si sarebbe poggiato su di lui. Era al servizio degli inferi da breve tempo e il suo cosmo non era ancora potente come quello degli altri araldi che popolavano quella sala. Quando Hades prese a scrutargli l'animo si trovò innanzi qualcosa di unico, quasi irreale. Lo spirito dello specter era cristallino come il ghiaccio, assolutamente avulso a qualsiasi tipo di malvagità. Una stella solitaria in una note senza luna. Eppure quello stesso spirito mostrava una fedeltà assoluta e incrollabile nei confronti del suo sovrano, una fedeltà che ben pochi tra i risorti avevano mostrato nel corso delle ere. Una fedeltà che sarebbe stata premiata. Con visibile soddisfazione Pandora annunciò che il suo prescelto avrebbe protetto il cielo di Giove, consegnandogli la chiave d'avorio simbolo della sua nuova posizione.Non vi deluderò mio signore.
Osservò in silenzio il resto della cerimonia, riflettendo sulle nuove responsabilità assegnategli. Infondo non era così diverso da ciò che faceva al santuario, sarebbe stato uno degli ultimi baluardi a difesa del suo dio e la cosa lo compiacque. Ma Hades aveva progetti ben più ambiziosi, non sarebbe rimasto seduto sul suo trono ad aspettare che il destino facesse il suo corso. Lui e i suoi guerrieri lo avrebbe forgiato con la loro incrollabile volontà. L'oscurità sarebbe crollata sul mondo, per creare un regno di immobile perfezione, libero dalle sofferenze e dalle crudeltà perpetrate dai mortali. Fu quando il suo sovrano ebbe lasciato la sala che il guardiano di Giove prese la parola, portandosi alcuni passi più vicino al trono e a Pandora.Spettri, cavalieri....fratelli. Il nostro signore è finalmente risorto, il suo potere è tornato ad illuminare il nostro cammino.
Fece una breve pausa, guardando negli occhi prima Pandora e poi tutti gli astanti.Quanti di noi in vita hanno patito immani sofferenze, quanti sono stati traditi, abbandonati prima di essere accolti nel caldo abbraccio delle schiere di Hades. Quanti bramano di poter finalmente riassaporare il gusto di camminare fieri sotto la luce del sole.....ci chiamano mostri, traditori ma non comprendono che noi siamo superiori a loro. Noi siamo gli araldi dell'unica cosa che il loro cuore realmente teme, e il loro animo si riempirà di terrore quando vedranno le nostre purpuree surplici all'orizzonte. Riavremo ciò che ci spetta, gloria, onore, potere. Come un sol'uomo ci batteremo e come un sol uomo li travolgeremo. Un inarrestabile ondata di terrore e morte. UNITI, PER LORD HADES E PER LA VITTORIA!
Gli Skeleton scoppiarono in un'ovazione, urlando il nome di Hades in preda ad un giubilo senza eguali. Ed posò lo sguardo sugli altri guardiani dei cieli, ansioso di scoprire le loro reazioni al suo discorso e alle intenzioni del loro re.. -
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Gorthaur ~ Spectre di Druji Nasu ~ Energia Rossa
*Tutto avvenne in pochi istanti, come sempre quando si tratta di grandi sconvolgimenti.
La preparazione, le percezioni ad essa annesse sono lunghe e snervanti, ma quando l'evento accade è questione di attimi.
Così fu per la rinascita di Ade. Erano secoli che Druj non vedeva una tale assonanza tra la forma esteriore e l'essenza del dio. Una forma in cui era contenuta anche una piccola parte del cosmo dello spectre.
A quella presenza tutta la sala del trono vibrò, le tenebre si fecero più dense, come se si stringessero fra loro in preda al terrore di dover avvolgere una simile creatura divina.
La follia di quella che fu incarnazione di Eaco lo turbò relativamente, più che altro per la petulanza della sua voce e dei suoi modi. La sua fine fu la scelta migliore.
Quando la sua anima abbandonò il corpo la vide, percepì brevemente ciò che stava avvenendo e sorrise, conscio che la morte è veramente la più grande delle menzone.
Dopo la breve parentesi l'attenzione di Gorthaur fu catalizzata in modo quasi innaturale su Ade. Gli stava parlando, con una lingua che non ha ne lettere ne parole.
Le investiture corsero rapide, faticò a percepire nomi e pianeti.
Poi il dio volse verso Druj il suo sguardo.
Lo spectre sentì la pelle sgretolarsi, così come la surplice ed ogni altro orpello fisico. Un abisso senza fondo l'accolse e, dopo millenni, si vide per quello che era.
Vide nuovamente l'orrore cosmico che rappresentava, quando, prima del tempo di cui si ha memoria, era l'essenza della Menzogna, del Male, della Morte.
Un'essenza cangiante e picea, impossibile da descrivere poichè non vi è parola umana che possa imbrigliare il senso di ciò che era Prima.
Poi vide le stelle, sue prime compagne e guide nel Creato, così nuovo e colmo di primizie. Gli altri enti oscuri, guidati da Ahriman, popolarono l'oscurità tra gli astri, mentre gli enti benigni di Ahura Mazdā si prodigavano nella loro caccia, proteggendo gli animali che abitavano quelle zolle di terra.
Ed ecco il dolore, la sconfitta.
Asha, la Verità, la Rettitudine, la Vita.
La loro lotta giunse al termine con la caduta di entrambi, in un tempo in cui i fasti del passato erano ormai vana memoria ed il mondo era solo uno, retto dai giovani dei di carne... così ignoranti, ma così potenti.
Un'ombra che striscia, priva di forza, esausta, costretta all'obbedienza da Tanathos, destinata a saziare con le sue conoscenze quel nuovo indegno padrone, fino a che nulla fosse rimasto del grande Druj.
Fu allora che vide Ade per la prima volta.
Fu allora che percepì quello sguardo catalizzatore.
Il nuovo Signore degli Inferi gli permise, così come a molti altri esseri antichi, di sottrarsi all'oblio in cambio della sua obbedienza.
Accettò, ritenendo la libertà e la schiavitù come due concetti relativi, utili in egual misura a seconda della loro funzionalità.
Ade sapeva bene chi era Druj, non vi fu esitazione nella scelta del Guardiano di Saturno.
Gorthaur si riebbe, rendendosi conto che erano solo passati pochi istanti.
Innanzi a lui Pandora, con in mano la chiave nera di Saturno.
Prese l'oggetto e si inchinò verso la donna e poi, più a lungo, verso il dio.
Seguirono le altre investiture ed Ade si allontanò, non senza aver espresso le sue vere intenzioni.
Druj sorrise, erano secoli che non vedeva una tale assonanza tra la forma esteriore e l'essenza del dio.
Seguì l'incitazione del Princeps.
Un'entità decisamente interessante, doveva approfondire la sua conoscenza. Ammirava la tenacia degli umani, che permaneva anche in condizioni così estreme ed innaturali.
Applaudì senza troppa foga, con un certo distacco, ma con un leggero ed accondiscendente sorrise. Sapeva bene cosa era necessario ed egli l'avrebbe raggiunto non con evidenti azioni militari, ma con le sottili macchinazioni di cui era maestro. Certo, a volte era necessario portare un po' di sana distruzione, ma preferiva giocare con la forza degli altri piuttosto che sprecare la propria.
Poi, subito dopo, si accomiatò dai compagni con eleganza e sollevò la chiave al cielo.
L'ombra l'avvolse, facendolo svanire così com'era venuto.
Il suo Cielo l'attendeva, ancora un grumo oscuro e ribollente.
Quando fu lì, sospeso nel vuoto, la dimensione cominciò a contorcersi e ad espandersi.
Le anime dei dannati iniziarono a comparire, come migliaia di fiammelle. Ogni istante si moltiplicavano, ferendo le tenebre con la loro empia essenza.
Quel pianeta sarebbe stato abitato da ogni sorta di non morto e di Nasu, tutti guidati dalla volontà del loro creatore.
La terra iniziò ad apparire e a fondersi con gli altri elementi.
Di nuovo, per brevi istanti, Druj percepì quel senso di libertà e di onnipotenza così lontano e dimenticato... che fosse possibile in questa incarnazione riacquisirne anche solo una minima parte?*
*Narrato* Pensato ParlatoRiassunto
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Abilità
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Tecniche
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Edited by Gorthaur - 22/6/2012, 00:44. -
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Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:05. -
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IL RISVEGLIO DI HADES
Post 1 - Aizen
«Hypnos»
Lo disse sottovoce, forse solo Naima avrebbe potuto sentire quel nome ma non ne era certo. Vide quel rito, osservò con attenzione Pandora e comprese. Il marchio del Dio dei Sogni era palese, lo percepiva chiaramente: aleggiava sopra di loro come un'ombra che dall'alto tesse la sua trama. Il volto della reggente sembrava quasi sconvolto da quella visione di pure morte e terrore.
Hades era tornato e nella sua forma più oscura.
"Un agglomerato di pura malvagità, pronto a falciare le sua vittime senza alcuna pietà" ma non solo "anche i suoi stessi uomini". Questi furono i pensieri di Aizen nel vedere quell'essere comparire - o meglio il suo diretto superiore. Bastò un istante, un solo attimo per comprendere la potenza del Dio.
"È impressionante" pensò Aizen, "anche la mia forza, dinnanzi a lui è nulla" pensieri che affollavano la sua mente, in un vortice di dubbi e perplessità. La sua era un'anima irrequieta, spezzata e tinta di rosso ma innanzi a quella visione, anche uno come lui dovette abbassare lo sguardo non riuscendo a sostenere la vista di quel Demone per troppo tempo. Capì in quel preciso istante che in fondo non avevano scelta, non avevano via di scampo. Comprese che la soluzione era una sola: non contraddire mai Hades.
In quella cerimonia ci furono tre eventi che lo colpirono. In primo luogo la morte di Violate, non tanto per il gesto di Hades ma quanto per quella sensazione di opprimente menzogna che aleggiava attorno al suo corpo, una sensazione già provata sulla sua pelle. Che avesse trovato un nuovo burattino da manovrare quel cane? In secondo luogo il discorso da paladino fallito di Eddard Stark, era come se avesse già vissuto quella scena, come se tutto ciò gli fosse già successo ma comunque non disse nulla.
Ed infine: Naima. Erano vicini, uno di fianco all'altro ed egli udì chiaramente cosa disse la sua amata ma ciò che vide con ancor più carezza erano gli occhi sbarrati della donna, come se stesse guardando ed osservando qualcosa che i normali esseri umani non potevano vedere. In quel preciso istante gli si strinse il cuore. Avrebbe desiderato abbracciarla e stringerla a se ma c'era tutta quella gente, tutta quella formalità.
"Che si fottano tutti e che si fotta anche quella cagna di Pandora" ed agì, quasi istintivamente e la prese sotto braccio, tirandola a se.
«Abbiamo un mondo da conquistare, un Dio da assecondare e qualche migliaio di persone da uccidere. Direi che ne abbiamo da fare no? Ho bisogno di te Naima, dobbiamo pianificare tutto e di più!»
Lo disse sorridendo, quel sorriso che in più di un'occasione aveva diradato le tenebre che avvolgevano il suo cuore, un chiaro gesto volto unicamente a farle comprendere che lui - come sempre - c'era e le sarebbe stato vicino come sempre, senza chiedere, senza voler capire e comprendere.
Questo era Aizen.
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† Shen771 †.
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Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:06. -
°MiZaR°.
User deleted
Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:07.