Gli Araldi di Aizen

Ruolate per Will, Gorth e Gaz!

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    GLI ARALDI DI AIZEN
    Post 1 - Aizen


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    Gli occhi azzurri di Aizen riflettevano il vuoto, seduto sul suo trono attendeva con impazienza i suoi uomini: Gorthaur e William. Il primo aveva imparato a conoscerlo durante il loro breve scontro, la natura di quell'uomo rimaneva oscura per il comandante ma sapeva bene che avrebbe fatto tutto quello che gli sarebbe stato chiesto, qualsiasi cosa avesse favorito il dominio di Hades. La stella s'era risvegliata da poco in lui ma già mostrava un potenziale incredibile e condividevano l'odio per i dei Gemelli.

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    Dall'altra William dell'Arpia, un uomo particolare che proveniva da un'epoca diversa, poteva comprenderne il disagio e le stranezze ma di una cosa era certo: sarebbe diventato fondamentale e sicuramente si trattava di un uomo fedele. Tutto sommato era soddisfatto della squadra che si andava formando. Li aveva chiamati a raccolta, ormai i tempi erano maturi ed Aizen, anche se i suoi piani e le sue intenzioni rimanevano ancora oscuri ai più.

    La cosa più atipica di quell'incontro era il luogo: una zona remota dell'Ade, ove nemmeno i più potenti degli spectre osavano andare. Un posto sicuro, ove torreggiava come un mostro mitologico l'immenso vascello nero di Aizen. Era ancorata in quel tetro luogo dell'Ade; lui stava sul suo treno, mentre ad attendere i due spectre stavano le guardie personali di Garuda. Non si trattava degli skeleton ma bensì di donne vestite di pelle nera e rossa, armate di manganelli: le mord-sith [img]. Donne spietate, devote unicamente al loro signore Aizen che avrebbero fatto salire i due spectre ed ucciso chiunque altro sarebbe capitato a tiro.

    Stava per cominciare un nuovo ciclo.


     
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  2. William van Deering
     
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    Legenda:

    'Parlato' °Pensato°
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    Armatura: Surplice di Harpy



    A Will mancava un pò d'azione. Nonostante vivesse da mesi andando qua e la dagli Inferi al mondo normale, non poteva proprio dire di essere pieno di impegni; come sempre cercava di destreggiarsi in quello strano universo in cui era accidentalmente capitato ma non sempre riusciva a capire ciò che lo circondava.
    Era più semplice vagabondare nei territori infernali: se non altro nessuno girava la testa a guardare come si vestiva, né la scuoteva o gli faceva domande stupide. A Will dava molto fastidio quando gli altri ridevano di lui, più o meno velatamente non gli importava. Avevano persino degli stupidi giornali per ficcanasare in giro: era rimasto molto colpito quando Maria, che era ancora la sua sola compagnia, gli aveva parlato di una cosa chiamata gossip, come se fosse normale.
    Ai suoi tempi di certo esisteva già ma era una cosa che le donne facevano quasi con discrezione, senza farsi sentire dagli altri: anzi, a volte i pettegolezzi potevano far cadere parecchie teste, veri o falsi che fossero. Suo padre ne aveva mozzate parecchie.

    °Chi sarà adesso?°

    Si trovava già negli Inferi quando giunse il messaggio di Aizen; Will non lo sentiva da un sacco di tempo, tanto che aveva quasi pensato che fosse morto. Non che la cosa lo preoccupasse visto che aveva visto morire tante persone, ma non gli piaceva lo stesso l'idea di avere di nuovo perso una guida. E anche competente, in fondo ricordava come le sue parole lo avessero convinto. Maria era utile ma di cosmo non sapeva nulla anzi, l'aveva guardato come se fosse matto.
    Così William decise di non perdere tempo; gli avevano già detto dove andare e trovò il luogo facilmente, anche se non si era aspettato di vedere delle guardie, specialmente donne. Il ragazzo notò che sicuramente Aizen doveva avere buon gusto, in fondo anche loro come quella bionda che lo aveva istruito venti giorni erano di bell'aspetto.
    Will sgranò gli occhi nel vedere quel veliero: chissà perchè Aizen non gli dava l'idea di essere un marinaio come lui ai suoi tempi, anche se lui comandava, però vide subito che era particolare. Venne fatto passare, proprio come se fosse atteso come era in effetti, e si avvicinò con cautela; lo specter stava seduto sul trono e Will non aveva molte idee di come comportarsi.
    Si doveva inchinare?

    'Salve, come richiesto sono giunto.'

    Lo disse in modo da farsi sentire chiaramente: sperava ci fosse un motivo dietro quella convocazione, magari una missione che rendesse le giornate meno noiose.


    non è un granchè ma ecco :P ah forse volevi scrivere trono e non treno, almeno credo :lol:
     
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    Gorthaur ~ Spectre di Druji Nasu ~ Energia Rossa



    *Si era preso del tempo per visitare gli inferi poco dopo l'investitura. Si esercitava a ricordare, a portare alla mente i momenti vissuti delle precedenti incarnazioni.
    Non ricordava quel luogo.
    Doveva esserci qualcosa di veramente terribile per averlo tenuto lontano nei secoli, o forse il tutto si trovava in tempi troppo remoti, ancora non toccati dalla sua ridotta consapevolezza.

    Una nube nera s'addensò innanzi alla passerella che conduceva al veliero. Rapidamente il fumo si disperse, rendendo visibile lo spectre protetto dalla surplice, come richiesto dal suo generale.

    Mentre veniva condotto dalle graziose - quanto probabilmente micidiali - guardie di Aizen attraverso l'immenso vascello ritrovò memoria di alcune leggende Vediche, dove Garuda veniva rappresentato come un immenso uccello di metallo che vomitava fuoco, capace di distruggere intere città.
    Sorrise a quel pensiero.

    Le guardie lo lasciarono innanzi al Giudice.
    Vide che era già giunto colui che riconobbe essere lo Spectre dell'Arpia. Lo salutò con un movimento del capo poi si rivolse ad Aizen, con l'accenno di un inchino.*

    Mio signore, eccomi.



    *Narrato* Pensato ParlatoRiassunto
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    Edited by Gaz - 15/6/2012, 13:53
     
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    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Verde




    La stella si era risvegliata da poco. Quell’incredibile potere racchiuso nel mio corpo si poteva percepire in ogni fibra di esso, capendo di aver ottenuto capacità fuori dalla norma. Lo scontro con quel tipo mi aveva reso conscio dei miei limiti che nella vita terrena ignoravo, facendomi capire che stare al suo servizio mi sarebbe stato molto utile, potendo così accrescere quell’energia gia smisurata che fluiva all’interno del mio involucro. Le ferite che da prima stazionavano sul mio fisico, ora, sembravano essere una macchia pulita via, sentendomi rinvigorito nell’animo e sul controllo dei miei movimenti. L’unica cosa che non capivo di tutto quello strano rituale di cui ero stato vittima, era questa strana armatura che dal nulla, ora, si era avvolta sul mio corpo, facendo si… che fossi stato investito di un titolo che non avevo minimamente chiesto. Per quanto mi sentissi fuori posto e abbastanza eccentrico con questa paccottiglia di latta, dall’altro canto potevo percepire in essa un incredibile potere, senza rendere scomodo per i miei movimenti l’abbigliamento che ora indossavo. Non era ne pesante, ne tanto meno claustrofobica nella sensazione, anzi, tutt’altro; sentivo come un rinfiancamento ad indossarla, con una sicurezza talmente granitica da non essere mai stata percepita in tanti anni di battaglia: mi sentivo un Dio. Non che mi fossi scordato della sonora lezione che mi era stata inflitta ma stranamente con indosso essa mi sentivo praticamente imbattibile. La mia figura stazionava nel vuoto del silenzio, vedendomi ora isolato in un mondo dove ancora non conoscevo le contorte dinamiche, senza avere più una guida che mi orientasse su come muovermi al suo interno. Quelle due figure eccentriche erano scomparse così come erano affiorate, lasciando solo che un invito da parte del più potente mi intimasse a fargli visita per capire bene quali sarebbero stati i miei compiti futuri, senza che nemmeno un indizio fosse trapelato dalle sue parole. Poco male, starmene fermo non mi avrebbe portato a nulla se non l’apatia della noia che rispecchiava quegli attimi dopo il violento scontro che c’era stato: vedendomi perdente ma stranamente anche vincitore.

    Mi guardai intorno cercando di capire come muovermi e trovare il luogo in cui avrei rivisto nuovamente quell’essere che mi aveva definito Minotauro; dovevo concentrarmi se volevo trovare una scia della sua energia che mi avrebbe condotto nuovamente da lui. Poi i miei occhi si sgranarono dischiudendo le palpebre che prima avevano celato la mia vista, vedendo all’interno della mia mente l’incredibile struttura in cui vi era la dimora di quell’individuo. L’energia che da prima non percepivo, ora, era evidente per i miei sensi - dandomi quell’orientamento che cercavo - così da muovermi senza sforzo in quella terra mortifera fino a portarmi al suo cospetto. Il mio tragitto mi fece osservare diverse strutture che stazionavano all’interno di quel luogo senza luce, ponendomi delle domande su cosa vi risiedesse all’interno di esse ma non potevo perdere tempo in sciocche riflessioni, avevo ben altro a cui pensare. Arrivato di fronte all’imponente velerio che mi sovrastava, due esseri dall’energia esigua mi impedirono di procedere, incrociando le loro lance come segno di diffidenza nei miei confronti: la cosa mi irritava alquanto.

    Identificati… cosa ti porta a voler salire sull'imbarcazione del sommo Aizen?


    Incrociando le braccia guardai con intento omicida le due figure, che osservando il mio sguardo istintivamente indietreggiarono per il senso di inquietudine che percepirono dalla mia furia omicida: ma non era tempo di creare casini.

    Sono Dastan del Minotauro… sono stato convocato direttamente da Aizen per questione di una cerca importanza… quindi se non volete morire e meglio che mi lasciate passare pidocchi.

    Non insistendo nella loro ostilità, lasciarono che le loro lance si distaccassero dandomi la possibilità di procedere sulla passerella ed entrare all’interno della struttura, senza che nessun’altra parola uscisse fuori dalle loro bocche e urtasse ancora di più il mio brusco carattere.

    Il mio moto procedette spedito all’interno del lungo ponte che formava l'imbarcazione ma senza che io perdessi il senso dell’orientamento: troppo forte era quel cosmo per poterlo ignorare o perdere di vista. Arrivato dinnanzi ad altre due guardie - questa volta molto più potenti e dai lineamenti più gradevoli in quanto donne - che stazionavano a coprire l’entrata di due porte con incise un effige di uno strano uccello, non ebbi neanche il bisogno di parlare che fui scortato all’interno fino ad arrivare al cospetto di colui che mi aveva reso ciò che ora rappresentavo. Poco mi importava degli altri presenti, non erano pertinenti in ciò che riguardava il discorso fra me e quell’essere dalla straordinaria potenza.

    Allora… quali sarebbero questi compiti che dovrei svolgere?


    Non ero mai stato una persona rispettosa, e senz’altro non lo sarei stato ora: l’importante era solo svolgere i compiti assegnati nel miglior modo possibile, distinguendomi e incrementando la mia forza.








    Edited by °MiZaR° - 11/6/2012, 12:49
     
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    GLI ARALDI DI AIZEN
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    «Dastan» tuonò Aizen
    «Lo sai che perché un esercito funzioni ognuno deve avere un ruolo preciso, rispettare prima del suo comandante i suoi compagni: il rispetto è una cosa molto importante»

    Si fermò un istante ed aprendo il palmo della mano destra, roventi fiamme si palesarono grazie al suo cosmo. Tutto accadde nel giro di qualche istante: un lampo e le sue fiamme colpirono il collo del giovane; una bruciatura circolare, una specie di marchio venne lasciato sulla pelle dello stesso. Era fin troppo chiaro che ad Aizen un tale atteggiamento non andava giù ed avrebbe messo le cose in chiaro fin da subito.

    «Farai bene a ricordartelo»

    Si alzò in piedi e avvicinandosi agli Araldi li invitò ad alzarsi con un chiaro gesto della mano, per poi dirigersi verso la prua della nave.

    «Da sempre la nostra legione si è distinta, elevandosi sopra le altre. L'avvento di Hades e dei cieli non può far altro che indurci a lavorare ancora più duramente.»

    Si girò guardando Gorthaur «Esigo che tutti i componenti della legione diventino guardiani di un cielo: se il vostro cielo è occupato uccidete chi vi ostacola»

    La determinazione di Aizen non era cosa che si poteva mettere in discussione e lo aveva dimostrato a più riprese ma ciò non era sufficiente: non gli bastava. Il cosmo del Giudice bruciò improvvisamene: la temperatura nella nave continuava a salire ed anche il pavimento - fatto di puro metallo - sembrava esser diventato di fuoco. Il tutto durò giusto un istante, poi tutta quell'energia venne immagazzinata da uno strano congegno che stava dietro il trono, permettendo alla nave di librarsi in volo.

    «Will, Dastan ditemi come avete intenzione di procedere? Che cosa volete fare per migliorare la vostra reputazione in Ade ed essere prescelti come prossimi guardiani?»

    Per Gorthaur aveva altri programmi, lui era già un custode celeste ed era conscio del suo valore, con lui avrebbe parlato in seguito. Ma l'Arpia e il Minotauro?


     
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  6. °MiZaR°
     
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    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Verde




    Bastardo. Fu il suo pensiero digrignando i denti. Un intenso bruciore fu percepito all’altezza del suo collo mentre la sua mole cadeva verso il basso. Pure fiamme a marchiarlo come un animale, rendendo la sua frustrazione di assoggettato ormai a livelli estremi. Cosa poteva fare? Ormai si sentiva paragonato a una bestia che senza libero arbitrio deve chinare il capo a un destino segnato e inevitabile. Odiava tutto ciò, odiava quel mondo caotico, odiava Aizen, odiava il dover informare su ogni suo spostamento che non fosse deciso da qualche entità che manovrava i fili legati al suo involucro di marionetta. Tutto ciò lo nauseava… lui che per una vita era stato l’incubo di chiunque avesse incontrato sul suo cammino – e ora – doveva essere a sua volta la vittima che subiva angherie da parte di qualcun altro che lo trattava come un cucciolo che deve essere educato. Per quanto il suo istinto da barbaro omicida lo avrebbe spinto ad aggredire quel fottuto egocentrico… un’altra parte, una voce che proveniva dall’inconscio, lo fece desistere facendolo ragionare e conformarsi ai comportamenti servili degli altri due presenti nella sala.
    Ritornando stabile in posizione eretta, mentre toccava la parte dolorante che ormai era diventata una cicatrice indelebile che lo avrebbe marchiato per tutta la sua esistenza… ascoltò le parole di quell’uomo malato di protagonismo. Senza girare in torno in futili discorsi, chiese esattamente cosa avrebbero fatto lui e l’Arpia per ottenere un posto tra gli eletti difensori del dominio di Ade: diventando così guardiani dei pianeti ancora vacanti di un custode. “Fottiti stronzo egocentrico, figlio di una cagna” sarebbero state le sue parole di puro sfogo se qualcosa non avesse ballonzolato rendendolo un viscido calcolatore. L’unico modo per rifarsi di quelle offese, era diventare più forte e di posizione rilevante all’interno dell’Averno. L’unico modo, il modo più infimo per colpire alle spalle una persona che prova totale fiducia verso di te condividendo il suo mondo. Infondo la vendetta è un piatto che andava servito freddo, e per quanto fosse un irruente impulsivo – dall’altra parte – sapeva che all’attuale livello non avrebbe ottenuto gran che aggredendolo. Ottenere la sua fiducia lo avrebbe esposto agli occhi di Ade, potendo così avere i favori del gran capo e contemporaneamente essere allenato dal Garuda: migliorando se stesso e aumentando la sua potenza. Infondo si sa che per ottenere grandi obiettivi bisogna ingoiare qualche boccone amaro; e se ciò significava inchinarsi a suo cospetto con qualche parola gentile, avrebbe fatto ciò per raggiungere la meta agognata. Aspettava una risposta il comandante, silenzioso nel suo riflettere: chissà a cosa stava pensando. Dipingendo un sorriso sul suo volto, senza far notare in lui alcun segno di inquietudine o rabbia… emulò quell’azione che precedentemente era stata rifiutata dallo spectre per il puro orgoglio similare a quello di un cavallo selvaggio. Inchinandosi al cospetto del Garuda, fece uscire dal suo cavo orale parole inaspettate per un uomo che aveva vissuto sempre oltre il limite della buona educazione e dei modi cortesi.

    Vi chiedo scusa per i modi brutali che ho usato prima…

    Una pausa spezzò il suo labiale, facendo si che il patos accompagnasse i secondi precedenti al resto del discorso.

    Voi mi chiedete cosa sono disposto a fare per migliorare la mia posizione ed essere scelto come guardiano? Datemi gli obiettivi… e io li farò crollare come castelli di carta mal costruiti… portando onore e gloria alla legione e al nome del leggendario Garuda… comandante degli spectre più potenti e temibili di tutto l’Averno.



    Scusa Gaz per il pensiero del mio pg XD. Ma capisci... lui è sempre stato un cavallo indomito XD






    Edited by °MiZaR° - 18/6/2012, 21:43
     
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  7. William van Deering
     
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    Will avrebbe quasi voluto picchiare personalmente quel Dastan, che si credeva tanto arrogante da ritenersi probabilmente superiore a loro; ricambiò il cenno del capo all'altro specter che era giunto, sicuramente con il cosmo più potente del proprio. Ora che ci pensava l'aveva visto a quella riunione degli specter poco tempo prima; represse un sorriso quando il Minotauro venne punito.

    °Bene, lezione numero uno: mai provocare il proprio capo... Non che sia tanto stupido da farlo ma meglio ricordarlo.°

    Il ragazzo non disse niente ma era in parte divertito, stando comunque attento a non lasciare trapelare la cosa: non ci teneva a essere punito a sua volta, anche perchè fino a quel momento riteneva di non avere fatto nulla che potesse anche solo lontanamente offendere Aizen. Per poco a Will non prese un colpo quando l'intera nave parve andare a fuoco, anche se comprese solo alcuni istanti più tardi che forse si trattava solo di un'espediente per farla volare.
    Il ragazzo osservò affascinato l'enorme veliero prendere quota: a lui le cose strane non piacevano (come quelle scatolette che si chiamavano macchine, i treni e tutte le diavolerie moderne che stava scoprendo poco a poco) ma quella nave era differente, stava a metà tra antico e moderno, pur senza esagerare. Prestò comunque attenzione alle parole di Aizen e per la prima volta sul suo volto si disegnò una smorfia stizzita.
    I cieli... William ricordava ogni dettaglio del raduno che c'era stato tra loro ma le parole dello specter non gli piacquero affatto; lasciò che fosse Dastan a parlare per primo, stava cercando un modo per esprimere ciò che pensava senza essere frainteso.

    'A dire la verità Aizen, io non ho alcun interesse a presiedere i Cieli. Non lo disdegnerei come onore se mi capitasse e non temo un'eventuale sfida con altri specter ma... Non mi ci vedo assolutamente.'

    Ecco, era riuscito a dirlo ma William era certo che una spiegazione più accurata fosse necessaria, sia per i compagni che proprio per il capo.

    'Spero però di non essere frainteso con queste parole, semplicemente non credo di avere... l'indole adatta a un guardiano. Per quello che riguarda la mia reputazione in Ade posso fare molte cose: portare le teste dei nemici, fare la spia presso di loro, carpire informazioni... Ci sono tanti modi con cui potrei rendermi utile...'

    A Will non sorrideva per nulla l'idea di restare perennemente seduto in attesa dei nemici, in un luogo isolato in cui non avrebbe avuto altra alternativa che... l'attesa; a lui serviva l'azione, il brivido, l'intrigo... Non si guardò attorno anche se era curioso di sapere che cosa ne pensavano Dastan e Gorthaur del so cortese rifiuto. Di certo la reazione che più lo interessava era quello dello stesso Aizen, ma era quasi sicuro che avrebbe capito il suo ragionamento. Avevano in parte dei punti in comune seppur pochi ma quello era un pensiero che poteva essere compreso.



     
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    GLI ARALDI DI AIZEN
    Post 3 - Aizen


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    "Uomini molto diversi tra di loro" pensò Aizen "ma entrambi potrebbero risultare utili in egual maniera". Aizen rimase in silenzio ad ascoltare sia Will che Dastan. Chiaramente i due non si assomigliavano ed avevano storie alle spalle molto differenti ma riteneva comunque di poter sfruttare le loro capacità in maniera molto produttiva.

    «Ognuno di noi - me compreso - ha un ruolo ben delineato in questo mondo» Disse con tono calmo e pacato Aizen, osservando con attenzione i due spectre, per il momento Gorthaur rimaneva comunque in disparte.

    «Comprendo l'ambizione e l'irruenza di Dastan, come comprendo lo spirito di Will. A questo proposito vi ho convocato, per comprendere cosa potevate fare»

    Si soffermò per qualche istante prima di riprendere a parlare: stava pensando, cercando di organizzare a modo la prossima mossa.

    «Dastan, tu dovrai svolgere azioni di disturbo in Spagna, cercando di attirare l'attenzione del Santuario su di te» Pronunciò quelle parole con il tono di chi ha in mente qualcosa di molto grosso.

    «Mentre tu Will ti recherai a Blue Grado, cercando di trovare il passaggio per Atlantide»

    Aizen non sarebbe rimasto con le mani in mano ma doveva fare attenzione ad ogni particolare: creare un diversivo e riuscire ad entrare nel regno di Poseidone il più rapidamente possibile e senza che il mondo intero si rendesse conto di ciò che stava progettando.

    «Se non avete domande vi lascerò liberi di andare: le Morth-Sith vi daranno tutti i particolari, mentre tu Gorthaur resterai: abbiamo un attacco da pianificare»

    Si tornò a sedere sul suo trono, mentre la nave cominciava a prendere quota, allontanandosi sempre più dall'Ade. Dove era diretta?


    Allora, dato che siete sotto il mio diretto controllo vediamo di fare qualcosa di serio e costruttivo. Per Mizar avevo pensato uno scontro, vedo che abbozzi delle buone strategie ma a volte i post sono confusionari e le azioni non chiarissime: lavoriamo su questo.

    Per Will invece volevo farti fare una One Post, dove scopriamo come entrare in Atlantide, preparando l'attacco.

    Per questioni logistiche, al momento non vi farò partecipare all'attacco ma non preoccupatevi ci sarà modo per tutti di fare casino. Se le cose vi vanno bene vedo di aprirvi o farvi aprire le due cose. Che ne dite?

    Ah, non aspettate Gorth, lui posterà dopo di voi XD

     
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  9. William van Deering
     
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    Will si era aspettato quasi un'esplosione di collera: in fondo tutto sommato aveva posto un rifiuto all'ordine di Aizen, anche se aveva spiegato ugualmente i suoi motivi. Invece era stato capito e tutto sommato poteva esserne contento: si disinteressò del tutto dell'altro e rimase pensieroso per un pò.

    'Trovo che sia un compito interessante ma c'è un problema: non ho idea di che luoghi siano quelli di cui parli.'

    In fondo non era strano, lui veniva da un mondo diverso ma non gli sembrava che esistessero sulle cartine che aveva guardato in tutti quei mesi. Si chiese se Aizen gli avrebbe detto qualcosa oppure se gli sarebbe toccato anche l'onere di andare alla ricerca delle informazioni da solo.


    una one post? :cry:
     
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  10. °MiZaR°
     
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    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Verde




    Il tempo delle parole era agli sgoccioli. Non perse tempo il suo comandante a metterlo alla prova delle sue capacità. La Spagna, terra latina dell’antica Europa sarebbe stata la sua meta per far si che tutta la sua violenza fosse scatenata, creando quel caos che avrebbe richiamato l’attenzione degli odiati Saint. Sapeva quasi nulla di quella casta dalla vita mortale ma poco gli importava; ciò che lo faceva fremere e renderlo al pari di un bambino impaziente che vuole andare alle giostre, era la possibilità di ritornare all’auge della sua vecchia vita. Le mani già gli fremevano, conscio del fatto che la missione era stata posta con carta bianca, senza avere direttive su determinati comportamenti che avrebbe dovuto tenere. Se cercavano un pazzo sanguinario privo di autocontrollo – bè – avevano trovato la persona giusta, e presto si sarebbero resi conto del grande potenziale che aveva latente dentro di lui. Per quanto non gli andasse a genio quell’Aizen, il fatto di avergli dato una missione del genere, lo fece sentire più vicino alla psicologia del Garuda, quasi rispettandolo per come si fosse posto ora nei confronti del Minotauro. Questo non cambiava l’idea che aveva di lui, e le sue macchinazioni segrete per annientarlo un giorno: ma sapere che quell’uomo riponesse tanta fiducia nel Siriano, avrebbe reso la sua autorità più sopportabile.
    Ancora non capiva tutto quell’amore incondizionato che avessero nei confronti di Ade, e il fatto che sacrificassero le loro stesse vite per compiacerlo li faceva paragonare al pari di formiche laboriose che lavorano senza uno scopo personale. Ma questo gli importava poco, non aveva mai provato quel sentimento chiamato amore, se non per soddisfare il suo ego; l’unica cosa che rispettava di quella divinità terrificante erano i suoi modi brutali e la sua freddezza nel trattare i suoi servi come tappetini da pestare. Se proprio doveva servire qualcuno, sarebbe stato il Dio della morte in persona, dato che la sua legge era la violenza e il terrore, facendo si che ogni azione fosse accompagnata dal sangue versato sul campo. Lui era un animo ribelle che credeva solo nella purificazione della morte, e fino a quando quella ideologia fosse stata portata avanti nell’Averno, allora, avrebbe fatto si che la sua ascia marchiasse in nome dell’Oltretomba, inebriandolo di quell’estasi che poteva dargli solo la visione di un cadavere.

    Sarà fatto...



     
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    Aizen tornò a sedersi e sospirò.
    Dastan e Mizar erano stati congedati in maniera alquanto sommaria ma in fondo questo era il Garuda, non gli piacevano inutili parole e convenevoli superflui. Quello su cui puntava era dare sempre più lustro alla sua legione. Erano rimasti solo lui e Gorthaur.

    «Andata, voglio lasciare solo» Disse con tono piatto e calmo, rivolgendosi alle sue Morth-Sith.

    "E ora vediamo di organizzarci per bene" pensò, senza però proferire parola. Conosceva quell'uomo, l'aveva portato in Ade ma dimostrava già un'intelligenza e doti strategiche fuori dal comune. Non gli erano sfuggiti i movimenti dello spectre, e riteneva l'intraprendenza di quell'uomo alquanto interessante.

    «Gorth, te come me sei un guardiano» Disse con aria di sufficienza.
    «Voglio parlare con te da parigrado, quindi alzati»

    Era in verità difficile comprendere il senso di quelle parole, sincere e vere o voleva mettere alla prova lo spectre? Gorthaur sapeva bene che il Garuda era troppo pericoloso - al momento, ma probabilmente i loro interessi combaciavano, almeno per ora.

    «Voglio radere al suolo Atlantide» Chiaro il messaggio, forse fin troppo.


    Bene ragazzi, ora lasciateci soli che parliamo io e Gortholo u.u

     
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    *Gorthaur si alzò al segnale del Giudice. Era curioso di sapere quale piano aveva in mente. Il motivo della diversione di Dastan poteva essere molteplice, ma William a Blue Grado? Atlandite?

    Voglio radere al suolo Atlantide


    Sì, Atlantide.
    Druj fu sorpreso, cosa che avveniva raramente. Per quale ragione il Giudice voleva attaccare Atlantide? Puro desiderio di distruzione o dietro a ciò si celava un piano ben più elaborato.
    Da quel poco che poteva vedere Garuda era sì avvezzo a metodi drastici, ma mai fine a se stessi.*

    Aizen, quale ragione ti spinge a desiderare la distruzione di Atlantide?

    *Fu abbastanza diretto, dopotutto pareva non esserci molto tempo e doveva essere preparato. Poteva ipotizzare motivazioni, ma era fondamentale conoscere il piano del Generale e, nel caso, proporre la propria interpretazione.*


    *Narrato* Pensato ParlatoRiassunto
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    Edited by Gorthaur - 27/6/2012, 10:14
     
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    GLI ARALDI DI AIZEN
    Post 5 - Aizen


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    L'intelligenza di Gorthaur non era cosa nuova per Aizen ed egli sapeva bene che quella domanda sarebbe stata ovvia. Garuda guardò con attenzione lo spectre e sorrise, in maniera velata ma lo fece.

    «Subito al punto a quanto vedo» Disse con aria beffarda.
    «Per troppo tempo abbiamo dormito, limitandoci a crogiolarci in questo non operare ma ormai ci rimane poco tempo»

    Frasi criptiche che in pochi potevano comprendere e Gorthaur non era uno di questi, un segreto che aleggiava nella sua mente da molto tempo e ben presto l'ombra nera si sarebbe abbattuta su tutti in maniera violenta e inaspettata.

    «Cosa pensi che succederà se attaccassimo Atlantide, ammazzassimo qualcuno e ce ne tornassimo indietro lasciando i guerrieri di Poseidone in fin di vita nelle profondità dell'oceano?»
    «Come reagirebbe?»

    Lo disse con un tono beffardo, come se l'attacco fosse solo il mezzo, non il fine. Cos'aveva in mente il Guardiano di Nettuno?

     
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    Gorthaur ~ Spectre di Druj Nasu ~ Energia Rossa



    *Il Tempo.
    Gorthaur aveva visto oltre le Nebbie del Tempo attraverso i ricordi di Esmeralda.
    Che Aizen sapesse? Le sue allusioni suggerivano una consapevolezza celata, una conoscenza che muoveva le sue azioni.
    Preferì non entrare su questo argomento, non era ancora il momento per rivelare tutte le carte che entrambi avevano nel mazzo. Poteva estendere il suo potere per cercare di leggerne i ricordi o i pensieri, ma sarebbe stata una mossa decisamente scortese, oltre che potenzialmente fatale... per Druj.*

    Credo che una mossa del genere...

    *Mentre parlava sorrise, elaborando le possibili vie che quelle funeste azioni avrebbero percorso ed i traguardi che avrebbero incontrato.*

    ... potrebbe sconvolgere il sonno del Dio dei Mari e riversare la sua ira su tutto.
    Allora le variabili in gioco sarebbero incontrollabili e le forze degli Dei sarebbero al completo.

    *Tra tutti gli Olimpici Poseidone era il più facile ai moti d'ira, cosa che gli guadagnò la signoria sui terremoti.*

    Così come un bambino cresce nutrendosi del latte materno, Poseidone crescerà e si risveglierà grazie al sangue dei suoi Marine... saremo le sue premurose nutrici.

    *Rise sommessamente.
    Aizen era pericoloso ed interessante. Gorthaur amava le diversioni poiché tendevano a mostrare, meglio di qualunque altra strategia bellica, la natura dell'avversario.*


    *Narrato* Pensato ParlatoRiassunto
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    GLI ARALDI DI AIZEN
    Post 6 - Aizen


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    «Esattamente»

    Disse con tono fermo e deciso, Gorthaur aveva compreso a pieno la strategia di Aizen, che non si limitava semplicemente a mostrare la superiorità di Hades ma soprattutto della sua legione; quello a cui puntava in realtà il Guardiano di Nettuno era generare odio e violenza, far si che l'iracondo Poseidone si destasse dal suo letargo.

    Gli effetti del risveglio del Dio dei Mari sarebbero stati devastanti ma soprattutto incontrollabili. Era difficile in realtà comprendere da che parte stesse Aizen e perché stesse facendo tutto questo. Indubbiamente ciò avrebbe creato confusione, permesso ai marine di avere un ruolo importante in questa guerra che presto avrebbe coinvolto ogni essere vivente.

    «Prepara un piano d'attacco, io devo andare a recuperare il terzo uomo» Si fermò un istante prima di parlare nuovamente.

    «Il guardiano di Giove»

    Tre guardiani: Aizen, Gorthaur ed Eddard.


     
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