La donna del mare

Up cloth per Eden

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    Ti fa male il braccio sinistro. Molto male. Eppure è tutto buio. Non sei cosciente, ti stai svegliando ora. Però il dolore rimane ed è fortissimo. Non ti ricordi cos'è successo, dove sei. Ora il dolore al braccio si sta espandendo, è in tutto il corpo, sei un insieme di dolori. Respiri a malapena. Qualcuno ti costringe a bere un sorso di qualcosa di amaro, troppo amaro ma allo stesso tempo la sete ti divora, non puoi fare a meno di berlo. Poi di nuovo l'oscurità.

    Di nuovo senti il dolore al braccio, forse anche alle gambe. Respiri male, ancora è tutto oscuro. Se provi ad aprire gli occhi, la luce ti costringerà di nuovo a chiuderli. L'ultima cosa che ricordi era che stavi cercando un piccolo oggetto, un bastone antico richiesto dal Dio dei Mari. Credi, non ricordi bene. Di nuovo qualcuno ti fa bere una sostanza amara e anche stavolta la bevi, ne hai bisogno. Poi ... buio.

    Senti un leggero profumo di minestra di pollo. Apri gli occhi e finalmente riesci a capire dove sei. Una stanza spartana, tu sei sul letto, coperto da lenzuola azzurre. Sei completamente nudo a parte una fasciatura sul braccio sinistro, quello che ti faceva male. Ora senti solo un lieve fastidio. E' bloccato con una stecca, probabilmente era rotto. Sulla porta si presenta una donna bionda sulla quarantina con in mano un vassoio con un piatto pieno di brodo caldo.

    «Ah, vedo che finalmente ti sei svegliato ... »



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    Bene, iniziamo. In bocca al lupo
     
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    > Ok... potresti ricordarmi come siamo finiti a questo punto? - disse Silva, mentre era sul tetto di una antica casa giapponese a strapiombo su una scogliera, ad una ragazza di circa diciotto-venti anni dai capelli celesti e gli occhi rossi vestita di una strana armatura bianca-blu dalle forme serpentine.

    > Beh... non lo so? - rispose ridendo la ragazza mentre espandeva il suo cosmo, pronta a scattare. Lo guardava, ma era sempre concentrata su una strana specie di scettro, un bastone antico con incisioni e fregi atlantidei. - Non stavamo andando bene insieme?

    Silva ridacchio, un pò imbarazzato, mentre plasvama la sua energia - Ehi! Non far finta che sia colpa mia! Io sono venuto fino in Giappone per tentare di recuperare quel bastone sacro di Poseidone che fu sottratto anticamente da Watatsumi. Tu ti sei presentata come una guida esperta in antica archeologia dell'arcipelago, hai dato buone credenziali, ecc... chi poteva immaginare che fossi Rougue, Guerriera-Ladra votata ad Hermes?

    > Uff... lo fai sembrare come se ti avessi ingannato (cosa strana, visto che l'Illusionista sei tu) - disse Rougue annoiata - io SONO una guida e SONO esperta in mitologia e archeologia giapponese... se poi sono anche una ladra e ti ho aiutato a recuperare il bastone perché lo volevo io, poi, sono dettagli

    > Il Diavolo si nasconde nei dettagli - rispose di rimando lui impuntandosi - inoltre, voglio farti ricordare che sono stato io a dovere affrontare quel tempio sottomarino maledetto stile Indiana Jones, con tanto di masso rotolante (mi ha seguito per cosi tanto tempo che gli ho dato un nome... Tom). Comunque, la situazione è questa: io non posso lasciarti rubare il tesoro, mi dispiace.

    > E io sono stata costreta... a quella cosa... quella sere... a Tokio... - replico lei, arrossendo e passando da un'espressione malandrina ad una imbarazzata.

    > Argh... lo sai che non ero in me... mi dispiace - disse Silva ancora più rosso in volto. Lo giurava, non sapeva che il sakè fosse alcolico, e non ha mai detto a nessuno cosa gli succedeva quando si ubriacava... di quali nefandezze fosse capace.


    [qualche sera fa, Tokio]

    Silva era in un locale-karaoke, completamente ubriaco dopo il primo bicchiere, mentre cantava davanti ad una povera folla (e una imbarazzatissima Rougue) una versione stonatissima di "Basame Mucho"

    [...]


    > Giuro che da sobrio canto meglio!

    Ma Rougue, da brava ladra qual'era, sfruttò l'istante di debolezza del marine per scattare in avanti e tentare di prendere il manufatto, ma non aveva fatto i conti con la rapidità di Scylla, che con una scivolata le rubo il tesoro, pronto ad aprire le ali della scale per planare via dalla amica-rivale.

    > Eh, no, Silva-kun! - disse lei avvampando il suo cosmo e lanciando una tecnica simile a un raggio violaceo a spirale, che lo colpi al braccio facendogli volare viala verga direttamente nelle mani della ladra, mentre Silva caddè dalla scogliera verso il mare sottostante.

    > Bye bye, Silva-kun... questa volta hai perso, ma non significa che debba piacerti <3 - disse con un sorrisino malizioso ammirando il prezioso bastone, quando notò una strana corda color bianco . La corda, rivelatasi un serpente cosmisco, avvolse il bastone di Poseidone e, mentre la testa del serpente gli fece l'occhiolino, strappo via l'oggetto tanto contesvo verso Silva e il mare.


    > ... però, se fa sempre cosi, rischio veramente di innamorami di quel poppante - disse impressionata Rougue.



    [...]


    Non ricordava da quanto tempo fosse li.
    Gli faceva male il braccio, la testa, tutto. Respirava a fatica, dormiva, si svegliava, e ricadeva nell'incoscienza. Giurò che qualcuno gli faceva bere una strana bevanda amara, amarisssima, ma non ne era sicuro, sembrava un sogno.

    Si svegliò pienamente e coscientemente dopo chissà quanto tempo, deliziato da un dolce odore di brodo di pollo. Sembrava che non mangiava da giorni, aveva una fame da lupo, ma subito dopo questo pensiero, iniziò a concentrarsi su quello che lo circondava.

    Era in una spartana camera sconosciuta, in un letto confortevole ma semplice. Il braccio era fasciato, forse si era rotto con caduta dalla scogliera, ma non gli faceva molto male. Era quasi certo che qualcuno l'aveva trovato e curato. Quel qualcuno forse era quella donna bionda sulla quarantina che lo guardava con in mano un vassoio con un piatto pieno di brodo caldo.

    > Ah, vedo che finalmente ti sei svegliato ... - disse.

    > Beh, si... anche se avrei voluto riposarmi un'altro poco, questo letto è cosi morbido - rispose il giovane pellerossa con un sorriso - grazie mille per avermi aiutato, dico davvero. Potreste dirmi quanto ho dormito, per piacere? E dove è finito quel bastono che portavo... la mia armatura... i miei vestiti... - guardò sotto le coperte e continuò rosso in volto - le mie mutande?






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    La mia immaginazione *crea un arcobaleno con le mani*


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    «Tranquillo, non sei il primo bambino che vedo nudo ... »

    E ridacchia allegramente. Ti porta vicino il vassoio apposito per il letto con il tuo pranzo caldo. Oltre al brodo, sul lato c'è un pezzo di pane fresco di cui senti subito la fragranza. E' ancora caldo. Hai fame e il tuo stomaco te lo ricorda iniziando a brontolare con tanta forza da farti venire i crampi.

    «Non so di che bastone stai parlando ma la tua armatura è di là. Ti ho dovuto trasportare fin qui dalla spiaggia. Ti ho trovato lì ferito e svenuto, avevi ustioni e tagli dappertutto. Un ragazzino come te cosa ci fa con una armatura simile? Stentavo a credere che potessi muoverti con quella ... »

    Si siede su di una sedia accanto al letto, incrociando le gambe. I suoi occhi azzurri sono su di te.

    «Mangia o si raffredda ... »

    Mentre ascolti e mangi, inizi a ricordare qualcosa di più. Una volta scappato con il bastone sai che qualcosa ti ha colpito con tanta forza, una potenza che ti fa venire ancora i brividi ma non sai né da dove è arrivato né chi abbia lanciato il colpo. E sai che non era Rogue, lei non era così potente.



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    La donna ridacchio vedendo l'imbarazzo del giovane pelerossa, che se la prese anche un pò del fatto di essere chiamato bambino. Non era un uomo, ok, ma aveva sedici anni, trattarlo come un marmocchio dell'asilo non era piacevole, ma ingoio il boccono... questa donna lo stava comunque aiutando, non doveva mostrarsi un maleducato. A proposio di inoiare i bocconi, poi, iniziò a sentire ancora di più la fame, deliziato dall'invitante profumo del brodo e del pane appena sfornato.
    La donna bionda, gentilmente, ti porge il vassoio con il pranzo (o cena? aveva perso la cognizione del tempo) e disse che purtroppo il bastone era andato perduto, mentre l'armatura si trovava li, fortunatamente.
    Era pieno di tagli e di ustioni quando fu trovato, spiegò la donna, e gli chiese che cosa ci faceva con un'armatura simile.

    > Beh - disse Silva grattandosi la testa con imbarazzo, per poi parlare fra una cucchiaiata di brodo e l'altra - mai sentito parlare di gente che fa sport estremi? Beh, io sono un'esperto di deltaplano, quell'armatura era una versione nuova che stavo collaudando e qualcosa è andato storto - menti il ragazzo (meglio non raccontare troppo in giro di Dei, reliquie e altro) - e il bastone... il bastone... il bastone era un antico bastone che doveva essere portato in salvo. Sembra impossibile... ed infatti è stata cosi.

    Mentre parlava, però, gli ritornò in mente qualcosa... lui non era caduto dalla scogliera, era riuscito ad aprire in tempo le ali della scale e a planare dolcemente verso il mare. Inoltre, anche se Rougue l'aveva attaccato, non poteva avergli fatto danni del genere, anche se l'avesse ricolpito dopo a tradimento... la potenza era eccessiva, inoltre, anche se era una ladra, comunque era una brava persona, non avrebbe mai rischiato seriamente di ucciderlo, lo sapeva... il bastone era perduto, non poteva essere una coincidenza, ma non ricordava niente.

    > pensa pensa pensa pensa pensa - di disse mentalmente tentando di trovare una soluzione - signorina, non si ha visto nient'altro quando mi ha trovato? Anche un dettaglio insignificante potrebbe essere molto importante, la prego.





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    Perché dovrei picchiare questa simpatica signorina?


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    Quando racconti la tua versione dei fatti, la donna inizia a ridere. E di gusto. Ti guarda nel mentre che le risate la portano a lacrime. Si asciuga gli occhi con un fazzoletto bianco che prende dalla tasca dei pantaloni. Scuote il capo. Il suo sguardo torna su di te.

    «E dire che pensavo si trattasse di uno Scale. Non prendermi per una stupida, Poseidone mi conosce abbastanza bene da sapere che mentirmi è l'ultima cosa che una persona vuole fare, quando mi incontra. Ma non ti preoccupare, sei un bambino così tenero che per una volta chiuderò un occhio ... mi hai addirittura chiamata "signorina". Sembrò così giovane? Ne sono troppo felice!»

    E ti fa l'occhiolino. Si accende una sigaretta prendendo il pacchetto dall'altra tasca dei pantaloni. Si alza dalla sedia e va ad aprire la finestra così che il Sole possa entrare nella stanza e l'aria possa purificarsi. Lei rimane lì, sputando il fumo all'esterno.

    «Il mio nome è Carol Smith, un tempo guerriera degli Abissi e ora pensionata dagli sport estremi. Ma dimmi, e così cercavi un bastone antico eh? Mi sa che dovrai abbandonare la ricerca finché non ti sarai rimesso ... »

    Sembra averti preso in giro. Ti vengono in mente altri dettagli. Chi avrebbe potuto essere tanto pericoloso? Avevi visto una quantità incredibile di loschi figuri ma nessuno era mai stato così pericoloso. E invece ti torna in mente un simpatico vecchietto, un anziano che aveva un piccolo negozio di gioielli antichi. Per un istante avevi provato la sgradevole sensazione che fosse una persona orribile nel profondo ma era durato tanto poco che avevi quasi rimosso quella sensazione. E ora invece ti torna in mente ...


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    PS: non collegare il vecchietto all'attacco. Semplicemente ti ricordi una sensazione sgradevole, affiora al massimo qualche sospetto ma tutto lì.
     
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    Ecco come iniziare col piede sbagliato un discorso. A quanto pare quella donna era dell'ambiente, un ex-marine o qualcosa del genere. Sembrava anche un bel tipetto, per fortuna che Silva sembrava avergli fatto una buona impressione, anche solo per il suo aspetto un pò pacioccoso e per i suoi modi gentili.
    La donna accese una sigaretta, dando un pò di fastidio al giovane, che però non disse niente (era stato ospitato a sbaffo, sarebbe stato cattivo lamentarsi) ma per fortuna aprì anche la finestra, facendo entrare un bel pò di luce e soprattutto una bella brezza che disperse l'odore di chiuso del locale.

    Silva chiuse gli occhi assaporando il vento. Carol disse in tono ironico che non era saggio rimettersi subito alla ricerca della reliquia fino a quando non si sarebbe rimesto in sesto, e il marine non potè che rispondere con un cennò affermativo. Ora come ora riusciva a malapena a muoversi, figuriamoci a cercare per mari e monti il classico ago nel pagliaio, anche se in questo caso l'ago era bello grosso, antico e prezioso. Ma intanto la mente andava.ù

    Se non era stata Rougue, chi poteva essere stato? Di tipi strani alla ricerca di quel bastone, chi più chi meno pericolosi, li avevano incontrati, come per esempio quel barbone che gli aveva mostrato dove poteva iniziare la sua ricerca. Suonava una chitarra elettrica senza corde nel deserto in attesa del ritorno alle scene di Jim Morrison, sinceramente gli sembrava un tipo affidabile.
    In Giappone, poi, per trovare la precisa zona dove si trovava il tempio, sia lui che Rougue hanno girato quasi ogni angolo di Tokio per recuperare quell'informazione, sopratutto ambienti battuti dalla yakuza, roba che persino un ex-delinquente come Silva si sentiva a disagio, pieno di violenza ed eccessi. Ha rischiato molto in ogni covo, liberando bambine utilizate per la pedopornografia e distruggendo carichi di droga, ma non poteva non fare niente, davanti a tutto questo male. Il marine poteva passarci sopra per compiere la sua missione, ma un marine è pur sempre un uomo, e l'uomo che era in lui doveva agire.

    Davanti a tutta quella decadenza, quel senso di marcio e di odio, quasi credette di avere le travegole quella volta in quel piccolo negozio senti una disgustosa e oscura presenza nei confronti del vecchio proprietario. Troppo tempo insieme a tipi del genere e credi di vedere il male in ogni persona, anche in un gentile vecchietto che gestiva un negozio di antichi gioielli... ma perché se lo ricordava.


    > Avete ragione signorina Carols - disse emergendo dai suoi pensieri - penso che ora come ora sia meglio recuperare un pò e poi mi metterò subito alla ricerca dell'artefatto. La ringrazio per la sua ospitalità, e... la prego di perdonami per la mia piccola bugia, ma ho creduto che dicendo la verità avrei potuto far correre rischi inutili sia ad Atlantide che a voi.





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    Niente


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    Edited by eden_ST - 15/6/2012, 10:05
     
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    «Non ti preoccupare, hai fatto la cosa più giusta. Avrei potuto essere una qualsiasi persona, una illusione e non una vecchia militante. A volte vorrei tornare a quei tempi ma ... Poseidone e io ormai non siamo in così buoni rapporti. Ma tranquillo, non siamo nemici! Ora mangia tutto, torno più tardi ... »

    Spegne la sigaretta e la lancia oltre la finestra. Ti abbandona nella tua stanza per lasciarti riposare ancora. E tu hai sonno, hai bisogno di rimetterti. Il tuo corpo stesso sembra trascinarti di nuovo nel sonno.
    E quando ti addormenti, inizi a sognare. Il mondo è completamente buio e tu vaghi in quell'oscurità senza meta. Tra le mani hai l'antico bastone ma in lontananza qualcuno ride di gusto. I tuoi passi, in qualsiasi direzione tu vada, ti avvicinano a quella risata. Vedi all'orizzonte tre immense rocce che spuntano dall'acqua e più ti avvicini, più riesci a distinguere che su quella centrale ci sono due persone. Una è crocifissa, mentre l'altra e sul picco. La ragazza che hai conosciuto e che hai imparato ad apprezzare è quella nella situazione peggiore. E soffre infinitamente. Se provi a correrle incontro subirai una delle pene peggiori dei sogni: non la raggiungi mai ... e infine una voce ti riporta alla realtà.

    «Ehi, ti ho sentito urlare, tutto bene?»

    Carol ti ha svegliato ma il ricordo è ben impresso nella tua mente e non se ne vuole andare. Il cuore ti batte all'impazzata ... che farai?


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    Scusa per il ritardo.
     
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    Silva sorrise pensando alla risposta della donna. Vecchia? Era ancora un bel tipetto, specialmente nel carattere. A quanto pare non aveva lasciato i marine in buoni rapporti, e doveva ammettere che Poseidone non era una delle divinità più facili da gestire, almeno sentendo i miti, ma sembrava comunque non ostile e amichevole. Se voleva fargli del male avrebbe avuto più di un'occasione, perché farlo rimettere in sesto, no? la salutò dolcemente e ringraziadola ancora mentre usciva e riprese a mangiare in silenzio, pensando a qualche piano di azione per recuperare l'artefatto prezioso... ma la sua mente non voleva sapere di lavorare, al stanchezza che si era dissipata per qualche minuto in compagnia della donna riotornò prepotentemente.

    Sbadigliando, finì il pasto, mise affianco al letto il vassoio e si distese meglio sul letto, dolorante e stanco. Anche se avesse avuto qualche idea, ora era impossibile da attuare, quindi perché slogarsi le meningi? Senza neanche accorgersene chiuse gli occhi e sprofondò in un sonno profondo.....




    [...]




    *pilnk!*


    Ti trovi nelle tenebre.

    Tu solo, senza vestito, non sai neanche se hai un corpo, non ti riesci ad immaginare, a visualizzare in quelle tenebre che sembrano inghiottire ogni cosa.

    Vedi solo il bastone, ben saldo fra le tue mani. Ridi, sei contento, e pur non vedendoti improvvisi un balletto. Il Bastone è di nuovo in tuo, non sai come, ma hai risolto il problema e terminato la missione... ora non ti resta che tornare a casa.

    Si, ma dove?

    Ti fermi, cercando di capire, finalmente, dove sei, focalizzandoti che tutto ciò è molto strano.


    *plink*


    Ti fermi, ma non la risata. Essa continua, gustosa, come se qualcuno stesse ridendo ad una commedia. Da prima segui la risata, ridendo con lei, poi il riso si trasforma in sorriso, poi in ghigno, poi in espressione di puro terrore.


    > Non mi piace - gemi, con la voce tanto bassa che sembra un sussurro, e poi corri, inzi a muovere le gambe che non hai ma non sai dove stai andando.... in realtà non sai neanche se STAI andando da qualche parte. Le tenebre ti avvolgono, non vedi niente che il bastone e non senti niente se non la risata, che diventa sempre più forte, sempre più vicina.

    Più ti muovi, in una qualsiasi direzione, più ti sembra di camminare sul bagnato, come sul bagnasciuga di una spiaggia... forse era già cosi prima ma non te ne eeri accorto, forse no, ma ciò non cambia che ora hai di fronte una scena assolutamente raccappricciante.

    Tre pilastri di roccia escondo dalle nere acque di quell'anticamera dell'inferno. Su una vedi una figura, ma non riesci a capire bene chi è, un'altra è una donna crofissa.

    *plink*


    Il rumore delle gocci di sangue che escono dalle ferite e colpiscono l'acqua è la cosa che ti inquieta di più. Vedi e senti la sua sofferenza in un unico attimo, Inizia a correre, te ne fotti del bastone, della missione, dealla risata e di tutto, vuoi solo salvarla.


    Un passo.

    Due passi.

    Dieci passi.

    Cento passi.


    Più corri, più sembra di rimanere immobile, spettatore della sua sofferenza, della tua sofferenza. Non riesci più a impedira ad un urlo straziante di salirti per gola...





    [...]




    Silva si sveglia urlante e matido di sudore. Quanto tempo aveva dormito? Sembrava un'eterintà, o erano stati dieci secondi?
    Carol arriva,. chiedendogli cosa fosse successo con aria preoccupata. Il solo guardarla riempì il cuore del hiovane marine di sgomento... la vedava ora, che stava bene, integra, ma quell'immagine era impressa nel suo cervello come da un marchiatore incandescente. Il dolore era enorme, non pensò neanche alle ferite, al dolore e all'imbarazzo, si alzò e l'abbraccio forte, piangendo come un bambino, come per assicurarsi che fosse reale, una persona in carne ed ossa viva che potesse dargli confondo.

    Bisbigliando, come se fosse un segreto, le raccontò piangendo il sogno.








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    Allora... chiedo scusa immensa per il ritardo, sono un'idiota, lo sò, perché CREDEVO, anzi, ERO SICURO che tu non avessi ancora postato per l'up-cloth, dico davvero... sono pure andato a controlare un paio di volte, ma niente, ero ASSOLUTAMENTE convinto che dovevi ancora postare.

    Sinceramente non sò come possa essere accaduto :(

    Comunque ecco il post, e scusa ancora per il ritardo :(



     
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    Carol è vera, in carne ed ossa, e ricambia l'abbraccio di Silva, accarezzandogli la testa come farebbe una madre.
    Carne ed ossa, ma a volte di che cosa siano fatte, queste carni ed ossa, è dato troppo per scontato. Carol è gelida, è la prima volta che Silva la tocca ed è come essere avvolti da un blocco di ghiaccio, tanto freddo da ridurre per un attimo la sensibilità all'arto rotto.
    L'abbraccio di Carol era una morsa da cui è impossibile sfuggire, ed un cosmo tremendamente potente ed orribile comincia a ribollire nel suo corpo.
    Carol continua ad abbracciarlo e comincia a singhiozzare, mentre dalla sua posizione Silva può vedere come i suoi vestiti comincino a sbriciolarsi e cadere dal suo corpo, seguita immediatamente dalla sua pelle, i cui brandelli cadenti si arricciano su loro stessi come gomma. Al marine sembra di sentire un "mi dispiace".

    Avrei potuto essere una qualsiasi persona, una illusione e non una vecchia militante.



    Khae'roll di Kraken, generalessa degli abissi, nata svariati secoli prima della nascita di Cristo, atlantidea pura, era conosciuta per la sua gentilezza e per l'affetto che dimostrava a sottoposti e famiglia. Dopo una cruenta battaglia contro delle forze nemiche, Khae'roll e quel poco che rimaneva della sua guarnigione vennero travolti da ciò che saccheggiava i campi di guerra disseminati di cadaveri. Una forza quasi inarrestabile il cui lezzo di cadavere veniva trasportato dal vento per miglia.
    Il ladro di carcasse.
    Il proprietario della spada Nidhoggr di quell'epoca. Morì lasciando un figlio della stessa età di Silva.

    A volte vorrei tornare a quei tempi ma ...



    Tutto quello che voleva era solo un'altra occasione per fare la mamma.

    L'ombra che un tempo era Carol abbandona l'abbraccio e corre verso l'angolo della stanza, raggomitolandosi in esso e piangendo, il suo nudo corpo d'inchiostro si confonde con la penombra notturna e sfuma in essa, divenendo una piccola e quasi indistinguibile massa di tristezza.
    In quel momento si percepisce che quel cosmo non è emesso da lei ma attraverso di lei.

    Heh~
    Una connessione, finalmente. Sapevo che quel bastardo si divertisse a giocare sugli affetti altrui, ma non ritenevo possibile legarsi così rapidamente a una sconosciuta. La sua, e la tua ingenuità per una volta sono state utili.


    Una voce alle sue spalle, dove prima Silva si trovava sul letto. Un uomo dai capelli e il pizzetto rosso, adornato da un'armatura nera che pareva un ordinato ammasso di lame e forme draconiche. Ogni parte del suo aspetto è cattivo, i suoi artigli ricurvi, le corna del suo elmo, e l'uomo che la indossa non è da meno. Forse Silva in quel momento ebbe il peggior "orribile presentimento" della sua vita.

    Ora, mr. Moonstar, siamo inevitabilmente legati da interessi comuni, tu vuoi l'oggetto, io voglio il ladro. La chiave per ottenere entrambi è quel sogno che hai appena fatto. Ci dirà tutto, ma devi dimostrarti propenso ad una allegra cooperazione~

    Un sorriso con denti a tagliola, che suggerisce a gran voce "allegra un cazzo".

    [post di transizione, per far agganciare la storia all'idea geniale che ho avuto tra i dolori di una difficile digesitone]
     
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    Capitolo V




    L'abbraccio fu lungo e sincero.

    Silva strinse forte la donna, come se non volesse farla andare via, ma potè notare subito qualcosa di strano... la freddezza della sua pelle.
    Inizialmente credette che era normale, che Carol sentisse freddo, quindi la strinse ancora più forte, per dargli un pò più di calore, ma si accorse ben presto che quel freddo non era normale... non era affatto normale.

    Lo sbriciolarsi di vestiti e pezzi del corpo e l'emanazione di un cosmo gigante e oscuro, intossicante dalla stessa fece scattare l'allarme nel marine, ed iniziò a tentare di liberarsi dalla morsa "dell'essere", sena tuttavia riuscirsi. Pote sentire un "mi dispiace" o qualcosa del genere.



    No... chi sei tu? Lasciami!!!



    Urlò spaventato Silva, fino a che Carol non si stacco completamente da lui e andò ad un'angolo della stanza a piangere, fino a scomparire nuda, scomposta e miserabile come un'ombra al mattino. Silva non vomitò il poco cibo che si era magiato solo per la sorpresa di sentire una voce dietro alle sue spalle, oscuro come quello di Carol che poteva far pensare che esso non era il suo, ma solo un'emanzione di quella cosa, come se fosse una radio che stava emettendo quell'energia cosi schiacciante.

    L'uomo, se si poteva definire tale, era un rosso con un'armatura nera come la pece dale fattezze draconiche, piena di spuntoni e cose simiili, seduto svogliatamente sul letto prima occupato da Silva.

    Il tizio gli disse cose che non capì molto bene il ragazzo, ancora scosso "dall'evaporazione" della persona che si era preso cura di lui fino a quel momento. Chiaro come il sole era però che quell'uomo volesse una sorta di "collaborazione": lui voleva il ladro, Silva il manufatto.

    Quella chioma rossa, l'armatura nera, i modi di fare e la forza che sembrava emanare... come custode le Pacifico Meridionale sapeva chi era... i soldati che si avvicinavano troppo a quell'isola sentivano racconti sull'essere che vi dimorava, e li riferivano. Custode degli umani slegato dagli dei, scienziato brillante, fautore di liberta? Oppure carnefice, pazzo maniaco e più bestia che uomo, privo di coscienza? Il pellerossa sapeva solo che poteva ucciderlo con un gesto, quindi era meglio calmare i suoi istinti e le sue paure e concentrarsi su ciò che aveva.

    Si voltò per qualche attimo dov'era svanita Carol, come se sperasse che fosse ancora li, e poi con un gesto fece comparire un lungo poncho illusorio che copriva le sue nudità di fronte al possibile alleato.



    La tua fama ti precede, se sei veramente chi credo che tu sia... da quando ho preso in custodia il Sud Pacifico mi sono giunte parecchie voci, e sapevo che prima o poi avrei dovuto incontrarti, ma non pensavo nudo e che mi abbracciavo con una bella ragazza - disse ridendo, sebbene la sua risata era più di nervosismo che di altro - Una collaborazione, dice? Effetivamente sono abbastanza confuso sul da farsi, e una mano non mi darebbe fastidio, anzi... ma credo che sia prima necessario chiarire un pò di cose, non trovi? Perchè vuoi trovare questo ladro e perché lui vuole il manufatto, tanto per iniziare? Poi, perchè il mio sogno può avere qualche importanza, dato che sei stato "costretto" a richiedere il mio aiuto?

    E per ultima cosa... cosa è successo a Carol? Non era un'illusione, le conosco bene... è stata opera tua?



    Si comportava con molta naturalezza il marine, cercando di mostrarsi non spaventato, per quanto ogni singola cellula del suo corpo voleva tremare di paura e fuggire via, ma da un lato era anche incuriosito da questo personaggio.
    Inutile preoccuparsi, se ne sarebbe occupato nel momento opportuno, ora aveva bisogno solo di risposte.



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    Nome ~ Silva
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    Condizioni Fisiche ~ Braccio Rotto
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    AbilitàTecniche

    bestias de scylla: l'abilità più nota del marine di Scylla. Silva può contare sulla forza delle sei Bestie (lupo, aquila, orso, serpente, pipistrello, vespa) che spuntavano dal corpo della mitologica ninfa Scylla. A ciascuna di queste sei Bestie e collegata una particolare mossa del Marine, che riesce a tramutare in "un'attacco" da parte della bestia designata, anche se di fatto è solo un'illusione. Le sei bestie nient'altro sono che gli spiriti totemici della antica Tribù del ragazzo, e la sua affinità con esse gli ha permesso di sviluppare una settima forma e nuove tecniche legate alle bestie.

    > Non sono solo... non sono solo... non sono più solo.


    illusión: maestro di illusionismo, Scylla è in grado di maschera perfettamente le sue tecniche rendendole simili ad attacchi di animali, oltre che modificare il suo aspetto in quello della mostruosa Scylla o in altre persone per confondere gli avversari, oltre a generare diversi tipi di illusioni che sfrutta per i più svariati motivi. Pur non essendo di fatto pericolose, queste illusioni non possono essere evitate in nessuno modo, tranne se non si disponga di mezzi per poter vedere oltre a tali inganni (es. Sensi Sviluppati).

    > Screw the Logic, I'm Silva!

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    Gabriel, poiché Silva aveva capito che era lui, sospira, facendo un gesto annoiato con la gli artigli, come se volesse scacciare via le tue parole, per lui fastidiosi insetti.

    Costretto è una grande parola. La...caccia in cui mi sono intromesso non è uno dei miei obiettivi principali, ma siccome ho notato che qualcun altro stava seguendo la stessa pista, mi sono detto: in compagnia è tutto più divertente.

    Ridacchia, con una risata metallica e priva di gioia. Ridere fine a se stesso, un atto fisico come l'abitudine di chiedere "permesso" prima di entrare. Una componente delle forme umane. Tra le sue grinfie, tra rivoli d'ombra manifestata e fisica, compare una grottesca pipa nera, dalla quale esce un fumo privo di odore. Con la coda dell'occhio forse il marine nota forme umane in agonia, forse no.

    Partiamo dalle cose meno importanti. Carol. Tenebra, pura e semplice tenebra, un guscio d'oscurità riempita con la personalità e i ricordi di una delle innumerevoli vite intrappolate dentro di me, qualcuno di volenteroso ad aiutare ed accudire un Marine moribondo, mentre io mi occupavo di faccende più pressanti. Tenebra, lattice e pigmenti vari ad essere precisi, quando quello che crei è irrimediabilmente nero bisogna arrangiarsi.
    Avrei potuto curare tutto e immediatamente, ma avrei lasciato una traccia tangibile ed analizzabile dalla vostra tecnologia. Ed io NON voglio ciò.

    Allontana la pipa dalla bocca ed esala una massiccia quantità di quell'orrendo fumo, che sembra rubare calore alla stanza.

    Lui vuole il manufatto perché fa parte della sua natura, è un collezionista, un ammassatore di cianfrusaglie di pantheon vari. Possiede centinaia di collezioni e le porta con sé, spostandosi per il mondo. Di suo non è pericoloso. Sono gli oggetti che possiede e i suoi contatti ad esserlo.

    Avvicina pollice e indice, lasciando tra di loro un millimetro o poco più.

    Immagina un piccolo, insignificante ragnetto, abbandonato in una enorme stanza. Un ragno, per quanto piccolo è capace di tessere la sua tela, e se lo si lascia operare indisturbato per anni, per millenni, la sua tela sarà tanto estesa da coprire l'intera stanza. Inevitabilmente le mosche che vagano per la stanza finiscono nella tela. Nel nostro caso le mosche sono oggetti, ma non cose che hanno valore materiale, ma valore storico, nel senso letterale del termine.


    Ad un gesto della mano di Gabriel, l'ombra che era Carol ricompare dall'angolo, non più nuda ma con una tagliente e crudele parodia della antica scale di kraken sul suo corpo, ed esce dalla stanza.

    Quel piccolo bastardo ha la curiosa capacità di rubare oggetti non nel senso di proprietà, ma letteralmente dalla storia di chi è collegato ad essi. Quando ciò succede, solitamente il derubato ha un flashforward, e vede il momento in cui tale oggetto sarebbe stato importante nella sua vita.

    Carol rientra portando un cambio di vestiti per Silva, oltre a trasportare su di un piccolo carrello la sua scale, su cui erano ancora evidenti segni di una brutale lotta.

    Recuperare il bastone è un tuo interesse. Cosa succede se l'avvenimento sognato non si avvera? La tua vita raggiunge un null point, una parte completamente senza binari nel tuo "destino", e da lì in poi, è tutto puro, semplice e meraviglioso caos. Chi può dirlo, potresti impazzire improvvisamente ed uccidere nel sonno qualcuno che ti è caro, laggiù ad Atlantide, oppure diventare il prossimo Avatar di Poseidone, e con quel potere, disperdere gli oceani di questo mondo nello spazio. Assoluta libertà, ma per una volta tanto, non in senso positivo, ma proprio nella mancanza di un senso. Sul perché IO voglio trovarlo, ti informerò a tempo debito, sto diventando prolisso.


    Mentre Gabriel parlava, Carol si impegnò a vestire Silva, facendogli indossare dei semplici abiti civili.

    La prima cosa da fare, è ricostruire gli avvenimenti che ti hanno messo fuori combattimento per un mese. Il tuo sogno ci può aiutare a rintracciarlo, come l'identificare l'animale dalla forma del morso su di un cadavere, tuttavia mi serve che tu metta in azione il tuo cervellino. Chi altri è a conoscenza del fatto che TU sia a conoscenza del bastone?


     
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    Capitolo VI





    Lo urtava.

    Quella risata lo urtava molto, ma davanti a qualcuno che avrebbe potuto cancellarti dall'esistenza schioccando le dita, meglio passare sopra le piccole cose, ci guadagni di salute. Ma nonostante questo, poteva dire che fu molto gentile a dirgli molto... MOLTO molto.

    Per prima cosa spiego la natura di Carol, che a quanto pare non era un'umana... almeno non più, e che l'aveva usata per guarirlo senza esporsi troppo lasciando tracce rintracciabili dalla tecnologia atlantidea.


    Molto prudente da parte tua, ma potevi anche evitarlo... non avrei mai fatto una cosa del genere, per ripagare la tua gentilezza.


    Disse evitando con attenzione lo sguardo e sopportando a malapena il fumo/non fumo che soffiava dalla sua pipa. Non se la sentiva di giudicare, dato che anche lui possedeva delle vite dentro di se, i suoi sei spiriti, ma sapeva che non gli "appartenevano" realmente. Erano parte di lui, ma anche lui di loro, in una comunione spirituale molto complessa da spiegare alle culture che credevano che l'anima fosse un'unità indivisibile e separata dalle altre, ma una cosa era certa: non avrebbe mai permesso che uno dei suoi spiriti fosse suo servo. Compagno, amico, fratello, ma non schiavo.

    Continuava a spiegare e lui sentiva, quando la fu marine ricomparve nella stanza con addosso un'orrida parodia di una scale, portandogli dei vestiti puliti e la sua scale, danneggiata come non mai. Nell'aiutarlo a vestirlo, Silva fu molto imbarazzato, sia per la presenza della donna che per la sua "natura", ma alla fine la ringrazio calorosamente facendolo ben vedere dal black saint, come per ricordargli che quella non era una marionetta, ma una creatura viva, magari non più umana, ma che poteva ancora avere emozioni, ricordi, pensieri. Piccoli gesti, che significavano comunque tanto.


    Durante tutta la procedura, comunque, Gabriel continuava a spiegare e spiegare.


    A quanto pare il ladro non era un comune farabutto, ma una sorta di entità che faceva sparire nel nulla, letteralmente, le cose, causando un bel pò di guai nel Wibbly Wobbly Timey Wimey continuum spazio-temporale o cose del genere... almeno fino a quando era riuscito a capire. Verso il trentesimo rigo di spiegazione, infatti, gli occhi di Silva si ingrandirono, e la testa ebbe una leggera rotazione di 37° in senso antiorario che potva esprimere unicamente il più semplice sentimento del "wut?"


    Fidati... molto prolisso.


    Rispose il marine chiudendo il discorso che aveva sfortunatamente aperto. Si era vestito con una normale maglia a maniuche lunghe, un jeans e degli scarponi, e continuava a osservare la sua scale. Era davvero tanto, troppo danneggiata. sarebbe caduta a pezzi semplicemente indossandola, altro che combatterci.

    Si voltò per qualche istante verso Gabriel, e per alcuni attimi gli occhi verdi del drago si incrociarono con quelli nocciola dalla scylla, scrutandolo per tentare di capire se poteva fidarsi o meno di lui. Aveva una bruttissima sensazione, il suo stesso cosmo sembrava essere "alieno", non comprensibile, e sapeva che la cosa non sarebbe finita bene... ma che gli rimaneva? Probabilmente se non avesse collaborato, avrebbe perso l'artefatto e sarebbe stato pure mangiato, quindi tanto valeva farsi un'avventura con l'Oscuro Signore Ramarro con la sindrome di onnipotenza.



    ... aaaah! E va bien! Non credo di avere molta scelta, d'altronde... poi sembra che si potrebbero avere un bel pò di problemi, e non sarebbe divertente, no?



    Raccontò quini per filo e per segno il sogno a Gabriel, e gli disse di Rougue, per quanto in malavoglia... non voleva che anche lei entrasse in quei casini, ma forse poteva rischiare anche lei, con quel avatar-rubbachione in giro.



    Però posso chiederti una cosa? Se ti fa piacere, a lavoro finito, potresti liberare Carol, por favor?



    Disse sorridendo, come se stesse chiedendo una patatina da un'amico.



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    bestias de scylla: l'abilità più nota del marine di Scylla. Silva può contare sulla forza delle sei Bestie (lupo, aquila, orso, serpente, pipistrello, vespa) che spuntavano dal corpo della mitologica ninfa Scylla. A ciascuna di queste sei Bestie e collegata una particolare mossa del Marine, che riesce a tramutare in "un'attacco" da parte della bestia designata, anche se di fatto è solo un'illusione. Le sei bestie nient'altro sono che gli spiriti totemici della antica Tribù del ragazzo, e la sua affinità con esse gli ha permesso di sviluppare una settima forma e nuove tecniche legate alle bestie.

    > Non sono solo... non sono solo... non sono più solo.


    illusión: maestro di illusionismo, Scylla è in grado di maschera perfettamente le sue tecniche rendendole simili ad attacchi di animali, oltre che modificare il suo aspetto in quello della mostruosa Scylla o in altre persone per confondere gli avversari, oltre a generare diversi tipi di illusioni che sfrutta per i più svariati motivi. Pur non essendo di fatto pericolose, queste illusioni non possono essere evitate in nessuno modo, tranne se non si disponga di mezzi per poter vedere oltre a tali inganni (es. Sensi Sviluppati).

    > Screw the Logic, I'm Silva!

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    Gabriel fissa Silva per un interminabile istante, prima di fare un gesto con la mano, dimostrando quanto poco potesse importargliene.

    Khae'roll non ha importanza per me, non fa parte della mia collezione. Se le cose finiranno relativamente bene la libererò dal tormento.

    A quelle parole Carol rizza la testa, e nei suoi lineamenti quasi uniformi si può cogliere un barlume di speranza. Gabriel rimane fermo a fumare e ponderare per qualche interminabile minuto, appoggiato alla scale di Silva e grattandone la superficie con i suoi artigli quasi distrattamente, incidendovi qualche solco. Non che facesse molta differenza data la condizione della corazza.

    L'unica è trovare questa Rougue.


    Disse alla fine.
    La trovarono. Eccome, ovviamente non in modo ortodosso. Gabriel non accompagna Silva, dicendo chiaramente che avrebbe seguito una pista secondaria per non lasciare niente di intentato. Con lui però c'è Carol, nuovamente truccata e preparata di tutto punto per sembrare nuovamente umana. Non era però un drone assogettato, ma con la sua personalità originaria, e si dimostra una piacevole compagnia. Quando Gabriel ritrovò Silva, era assai lontano dall'ultimo punto che ricordava, in Giappone, come gli spiegò Carol, il marine era stato recuperato in Russia, e da lì dovettero prendere un aereo per tornare nella terra del sol levante. Per tutto il tempo Carol non fa altro che sprizzare allegria per essere "fuori" da Gabriel, e si gode il mondo moderno come se fosse stata una turista. Probabilmente la lontananza dal suo creatore allenta le pastoie e da più spazio al libero arbitrio.
    Arrivata in Giappone, il successo della strana coppia dipendeva quasi interamente dal marine. Lui conosceva la guerriera di Hermes, e probabilmente lui sapeva come attirarla allo scoperto.


    [Come dice l'ultima frase, silva si deve ingegnare a far comparire la sua amica :zizi: ps: sei ancora col braccio steccato. Carol per il momento è più un peso morto che una utilità, ma è la carol originaria, quella buona ecc, zero gab. E me la immagino vestita come la susy di turisti per caso :ehsi: ]

     
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    Capitolo VII





    > Lo sò che sembra strano detto da me... ma forse dovremmo cercare di concentrarsi sulla missione.


    Disse sopirando Silva mentre passeggiava per le vie di Tokyo mentre Carol, vestita come una turista in vacanza premio, girava senza sosta fra le vetrine, tirandolo per il braccio sano, assaporando quella libertà che aveva perso da anni ormai.
    Nonostante quello che aveva detto, il ragazzo era felice di osservarla mentre riscopriva il mondo, apparentemente libera dal vincolo che la legava, almeno per un pò, quindi aveva deciso di farla divertire un pò, sebbene viaggiare dalla Russia al Giappone con una donna senza documenti non era facile. Mica poteva dire "è una vita sottoforma di cosmo oscuro uscita fuori da un gigantesco drago satanico" no?
    Forse era stato una sorta di vendetta da parte di Gabriel per la sua richiesta? e chissà se quella pista secondaria era vera e non stesse facendo il lavoro sporco per il black saint? Tutto sommato, meglio non lamentarsi, che le cose stavano andando molte bene... insomma, tralciando la pandora box che aveva sulle spalle con la sua scale praticamente a pezzi.

    Il continuo chiacchierare deliziosamente allegro di Carol.


    > Dai, un'altro poco!!! Tanto hai detto che stiamo andando da una che ci aiuterà a trovare questa Rogue, no? Stiamo di strada?


    Disse la donna mentre guardava rapita un'acquario di un ristorante, pieno di astici. Inizio scherzosamente a punzecchiare il duro carapace del crostaceo che, per vendetta, la punse con le sue chele sul dito medio, facendola levare di corsa la mano dolorante e incriminata d'acqua, proprio mente passavano degli yakuza, che male interpretarono il suo gesto e si avvicinarono con fare ben poco amichevole
    Silva, fiutando il pericolo, si mise in mezzo, con fare conciliante, scusandosi con mille inchini, calmando un pò gli animi prima di una maxi rissa. Non che due marine non potessero gestire la situazione, ma era meglio evitare di dare dell'occhio.

    Situazione sistemata, si voltò e guardò Carol, con fare critico, ma siu fermò quando vide che si stava per mettere a piangere.


    > Su, dai... non fare cosi. Capisco che sei sovra-eccitata e felice, ma se non troviamo la nostra persona non potremmo recuperare l'artefatto, liberarti e... tornare a casa.


    Fu molto blando sul finale. Ci aveva pensato molto durante il viaggio, chiedendosi del fato di Carol dopo la sua liberazione. Non più legata al cosmo di Gabriel, sarebbe vissuta lo stesso o sarebbe morta, sebbene con l'anima libera da qualsiasi vincolo? Non aveva preso il discorso, e sinceramente non era il momento. Vederla cosi felice... voleva che lei godesse ogni attimo di questo tempo, soprattutto se erano gli ultimi.


    > Ecco il piano... io devo incontrare una persona in quel tempietto nascosto fra i palazzi, a qualche decina di metri da qui c'è una pensione, va a prenotare una camera ed aspettami... ti affido la mia scale, e non ci metterò molto. Dopo decideremo come muoverci, ok? bene, ci vediamo



    [...]





    Il tempio era avvolto nella penombra, solo le luci delle candele illuminavano il volto anziano dell'itako, la cieca sacerdotessa che vedeva ben più di ogni altra persona nel mondo. Parlare e trovare i morti era il suo compito, ma Silva sapeva il perchè era li.


    > Sei un guerriero dei mari, vero? Sento l'odore salato del tuo cosmo, e la tua anima è cosi giovane, ma cosi piena di ferite... - disse la vecchia mentre continuava a torcere i grani del rosario, come se lo conoscesse da sempre - per quale motivo sei venuto a trovare questa povera vecchia?


    > Venerabile Kiko - disse Silva seduto nella tipica posizione giapponese - so che lei sa leggere è individuare il cosmo di ciascun cavaliere qui in Giappone, e io sono alla ricerca di un cosmo che non può essere trovato in modo tradizionale... potete aiutarmi?


    > Non sò - disse con voce debole - sono cosi vecchia, la mia memoria non è un granché.


    > Poverina, certo. Forse questo le rinfrescherà la memoria. - il guerriero di Scylla tiro fuori dal portafoglio e gli diede 2000 yen


    > Non me l'ha rinfrescata tanto.


    > Così va meglio? - Gli diede altri 2000 yen


    > Credi che sia una vecchia arteriosclerotica, giovanotto? Ho una memoria di ferro io. Che cosa vuoi sapere?


    > Chissà... l'ho dimenticato. - disse facendo spallucce


    > Forse questo ti rinfrescherà la memoria. - La vecchia itako gli diede i 2000 yen


    > Non me l'ha rinfrescata tanto.


    > Così va meglio? - Gli dà gli altri 2000 yen


    > E va bene, si chiama Rougue. Ladra protetta dal dio Hermes, il suo cosmo è praticamente invisibile, come tutti i membri di quella casta. Devo rintracciarla.


    > Un compito difficile - disse Kiko pensierosa - ma non impossibile.


    Il suo cosmo si espanse in una'urea bianca-grigistra, che illumino a giorno le raffigurazioni del piccolo tempio inglobato nella metropoli urbana, mentre i suoi occhi vuoti si aprirono, come il suo obbiettivo fosse proprio davanti ai suoi occhi. Con un pennello, segno una mappa su un foglio di carta di riso, mostrando la via da seguire per il marine.


    > Ecco la strada, giovane Scylla, ma stai attento... avverto sulla donna l'odore di morte e di tenebra del Drago Nero... il velo della miseria circonde coloro con cui entra in contatto, e non riesco a veder la fine di questa avventura. Che gli spiriti siano con te.


    > E con voi, venerabile Kiko... abbiate felici giorni.




    [...]






    > Etciù!


    > Silva! Cosi ci farai scoprire! - disse Carlo mentre si muoveva di soppiato nel giardino di una vecchia villa giapponese poco, punto finale della mappa disegnata dalla vecchia itako.

    > Non è colpa mia se ti ho chiesto solo di andare a prenotare l'albergo e ti sei giocata tutti i soldi in pachinko e abbiamo dovuto dormire sotto un ponte! - rispose Silva mentre guardava con attenzione se la via era libera, mentre la donna arrossiva di vergogna - almeno grazie a tutti i peluche che hai vinto, ci siamo coperti in maniera decente per la notte, anche se mi sono buscato un raffreddore. - concluse mentre creava con i suoi poteri illusori un tunnel che avrebbe proiettato le immagini del giardino vuoto mentre loro sarebbero arrivati alle porte della casa, o per meglio dire una finestra rimastra aperta.


    Gli interni erano in antico stile giapponese, come visti in film di ninja, e sembrava tutto molto calmo... troppo calmo. Sicuramente pieno di trappole, come suggeriva il click in seguito alla messa in terra dei loro piedi. Una lama partì dal soffito ed entrambi la superarono sguisciando in avanti, attivando a cascata diverse trappole tra cui dardi avvelenati, shuriken mortali, botole con spuntoni affilati, tronchi a corda, e tante altre cose che sembravano uscite da "Mamma ho perso l'aereo".

    Carol le evitò tutte con una grazia felina, Silva... beh, sano e salvo, questo è l'importante, tralasciando uno shuriken piantato nel suo guanciale posteriore.


    > Fiuuuu.... sembra che abbiamo passato tutte le trappole, finalmente. - disse appoggiandosi incautamente ad una parete, che si mosse rivelando un pulsante. Immediatamente, un tonfo seguito da qualcosa che rotolava si sentì nel corridoio.


    > Dios... mio... TOOOOOOOOOOOM!!!


    Un gigantesco masso rotolante inizio a rotolare appresso a Silva (mentre Carol riusci fortutatamente ad evitarlo) costringendolo a scappare per tutto il corridoio fino a che non arrivo ad una porta, che aprì e chiuse alle spalle permettendogli chissà come di sfuggire. Affanato, guardo bene la stanza, molto diversa per stile al resto della casa, piena di videogiochi, schermi per pc e una tv ultrapiatta, impianti stereo di ultima generazione e scaffali pieni di manga, action figures, e peluche. Alla scrivania, una ragazza stava chattando con delle cuffie nelle orecchie, apparentemente non sentendo tutto il casino che era successo.

    Era Rougue, che avvertendo lo sguardo di Silva su di se, si girò e, dopo un'attimo di incertezza, lo salutò amichevolmente.



    roguek







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    AbilitàTecniche

    bestias de scylla: l'abilità più nota del marine di Scylla. Silva può contare sulla forza delle sei Bestie (lupo, aquila, orso, serpente, pipistrello, vespa) che spuntavano dal corpo della mitologica ninfa Scylla. A ciascuna di queste sei Bestie e collegata una particolare mossa del Marine, che riesce a tramutare in "un'attacco" da parte della bestia designata, anche se di fatto è solo un'illusione. Le sei bestie nient'altro sono che gli spiriti totemici della antica Tribù del ragazzo, e la sua affinità con esse gli ha permesso di sviluppare una settima forma e nuove tecniche legate alle bestie.

    > Non sono solo... non sono solo... non sono più solo.


    illusión: maestro di illusionismo, Scylla è in grado di maschera perfettamente le sue tecniche rendendole simili ad attacchi di animali, oltre che modificare il suo aspetto in quello della mostruosa Scylla o in altre persone per confondere gli avversari, oltre a generare diversi tipi di illusioni che sfrutta per i più svariati motivi. Pur non essendo di fatto pericolose, queste illusioni non possono essere evitate in nessuno modo, tranne se non si disponga di mezzi per poter vedere oltre a tali inganni (es. Sensi Sviluppati).

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    Nonostante tutta la fatica per trovare la seguace di Hermes, alla fine neppure lei è capace di fornire informazioni certe. Dopo che Silva riuscì a sfilarle dalle mani il bastone, Rougue aveva perso le tracce del marine per qualche giorno, ma un tipo come lui non passa inosservato quando si sa come cercare informazioni (cosa in cui Rougue era brava). SOPRATUTTO un tipo come lui.
    Ovviamente non mancò di prenderlo in giro per le dicerie che aveva raccolto.

    Tornando a discorsi più seri, persino lei ha poco o nulla da riferire riguardo alle cause dell'incidente che l'ha tolto dal palcoscenico per un mese intero. L'unica cosa certa è che Silva era stato visto dalle parti di una zona di periferia, quartiere generale di una delle più sgangherate (e poco pubblicizzate) bande di guerrieri dotati di cosmo. Non hanno un nome vero e proprio, ma si sono autoproclamati difensori del Giappone, e vagano per le strade sulle loro motociclette per "punire i malvagi" nel nome del loro dio, Bishamonten.
    Il loro capo è un figuro che Silva conosce bene. Chiedere a loro potrebbe essere una buona idea.

    6692_original



    Uscito dalla stanza di Rougue, Silva trova per terra davanti alla porta un bigliettino firmato da Carol, sul quale c'è scritto qualcosa a riguardo di "ordini dall'alto" per i quali deve assentarsi. Nell'incontro con i motociclisti sarebbe stato quindi da solo.

    [Bona. La traccia è questa, coi motociclisti puoi fare quello che ti pare, l'unica cosa è finire il post con il chiedere spiegazioni (quelle le do io :ehsi: tutto il resto puoi far scorrere la fantasia ]
     
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