Il ritorno di Pandora

Convocazione dei tre Giudici

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  1. °MiZaR°
     
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    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Verde




    Grandi eventi stavano muovendo la tranquillità che si percepiva all’interno delle terre mortifere. Il Minotauro da poco investito di quel titolo aveva gia potuto conoscere il suo comandante – Aizen di Garuda – un essere dalla potenza spropositata che gli aveva impartito una lezione che ancora era ben marchiata nella sua mente. Non che tutto ciò lo avesse rallegrato, infondo lui si definiva un uomo senza Dio ma avere la possibilità di aumentare la sua potenza mediante gli insegnamenti di quell’essere poteva tornargli molto utile: di conseguenza avrebbe abbassato il capo per un periodo indeterminato; sapendo che prima o poi avrebbe ottenuto la sua rivalsa, facendo si che tutto l’oltretomba conoscesse la reale potenza di un demonio. Ma ora vi era solo la sua presenza di gregario e per quanto la cosa gli facesse storcere il naso, non poteva ribellarsi a un destino al momento avverso: prima o poi si sarebbe preso le sue rivincite ma ora doveva stare agli ordini di creature nettamente più forti di lui. Come detto, grandi cambiamenti stavano avvenendo, così che numerosi spectre fossero ridestati dal loro letargo apatico per tornare in auge e far si che le loro capacità fossero messe a disposizione dell’Averno per disegni più grandi di tutti loro messi assieme. La voce di un’incombente guerra era arrivata anche all’orecchio di Dastan, e il fatto di poter tornare in azione aveva fatto scordare il suo ruolo di gregario, facendo si che quel sorriso diabolico che lo contraddistingueva tornasse dominante sul suo volto sfregiato. Il suo periodo di adattamento nell’Ade era ancora confuso e fittizio, non riusciva a capire bene le dinamiche che contraddistinguevano quel mondo paradossale ma infondo non gli era stato imposto uno stile di vita conformista, quindi… l’unico neo sopportabile era il fatto di fare da galoppino a qualche figura eccentrica. La missiva parlava chiaro, si trattava di una sorta di reincarnazione, una specie di messia che doveva dare quella sicurezza granitica a tutte le schiere, così che la devastazione e l’oblio fossero portati sulla terra facendo troneggiare gli eserciti di Ade, e far si che la vita venisse estinta su una terra più ipocrita dello stesso Averno. Di tutto questo poco importava a Dastan, l’unica vero e sacrosanto interesse che aveva il Minotauoro, era la possibilità di combattere nuovamente e mietere il maggior numero di vite sotto i colpi della sua ascia, potendo nuovamente inondare di sangue il suo viso e leccarne la sostanza rossa per inebriarsi di quel sopraffino gusto prelibato. Di questa Pandora sapeva poco, a parte il fatto che doveva essere molto più potente di Aizen per prendersi la briga di richiamare tutti gli spectre – compresi comandanti - e farli inchinare al suo cospetto. Se voleva salire di rango, questa era la giusta occasione per dimostrarsi un elemento affidabile e interessante; di conseguenza avrebbe messo da parte i suoi modi poco ortodossi, almeno agli occhi di Pandora.

    E’ il momento di muoversi!

    Disse stringendo la lettera tra le mani e cominciando a muovere il suo corpo per incamminarsi verso la nuova destinazione. L’arrivo davanti all’immensa struttura fu preceduto dalla percezione di diversi cosmi di esorbitante potenza, tra cui ve ne era uno che si differenziava eccessivamente – come se vi fossero formiche di fianco a un elefante – molto probabilmente si trattava di questa famigerata Pandora. Scortato all’interno da due guardie, fu portato fino al salone principale di quella gigantesca costruzione, notando che non era l’unico presente nella sala, come di conseguenza aveva intuito dalla sua percezione. I passi si susseguivano uno dopo l’altro, mangiando i metri che lo dividevano dallo sparuto gruppo che stazionava di fronte quell’affascinante figura seduta su di un trono: sovrastando tutti gli altri presenti per cosmo e posizione. Potè notare tra i presenti il suo comandante, che come tutti gli altri era inchinato al cospetto di questa figura ancestrale che dominava la scenografia. Facendo si che solo essa potesse posizionarsi comodamente nel suo stare seduta, osservando tutto ciò che gli si palesava davanti. Guardando Aizen e facendo un segno di saluto col capo - si posizionò dietro di esso - seguendo di conseguenza il gesto di riverenza che avevano effettuato gli altri, inchinandosi al cospetto di quella figura onnipotente.








    Edited by °MiZaR° - 13/6/2012, 00:16
     
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    Oneiros l'eterno, Il Tessitore di Sogni.

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    Atto I – Dark Knight




    Era trascorso oramai molto tempo da quando, per volere di Pandora, era tornato alla vita sfuggendo all'eterno oblio dell'oltretomba. Un'anima prescelta l'avrebbero definita alcuni, un'anima che persino la morte non era riuscita a quietare. Altri invece non avrebbero esitato a bollarlo come "dannato", un mostro che in cambio della vita eterna aveva barattato il suo onore e la sua fedeltà alla luce. Ma la verità era ben diversa, era stata la luce ad abbandonarlo, a lasciarlo cadere verso le tenebre senza alcuna speranza. E in quelle tenebre aveva trovato una mano pronta ad aiutarlo, a sorreggerlo trascinandolo fuori da quella notte eterna. Un re e una regina per cui combattere ancora issando il vessillo degli Stark al di sopra delle nebbie della storia. A differenza di quanto si raccontasse Pandora si era dimostrata estremamente magnanima nei suoi confronti. Oltre ad una nuova vita, ad uno scopo per cui combattere, aveva concesso al risorto anche la possibilità di riabbracciare i suoi cari nei Campi Elisi, di rivederli quando il suo cuore si fosse sentito debole e stritolato dalle tenebre della morte. Pandora aveva donato a quello specter qualcosa di unico e insostituibile, la luce.

    Se ne stava seduto sul suo trono di ghiaccio nel Cocito quando, tremante, uno dei suoi Skeleton gli aveva portato una missiva recante il sigillo della sua regina. La osservò per un secondo prima di aprirla, quasi cercasse di prevederne il contenuto. La ceralacca si ghiacciò cadendo in pezzi non'appena il dito dello specter la sfiorò, lasciando cadere una delle estremità della pergamena verso il pavimento.

    Una convocazione urgente?



    Non aveva idea dei motivi di quella chiamata ma non aveva intenzione di farsi attendere.



    Comparve al centro della grande sala del trono in un turbinio di vento gelido e cristalli di ghiaccio. Il mantello magico, ultima eredità del suo casato, svolazzava sospinto dal suo stesso gelido potere a stento trattenuto da una spilla a forma di testa di lupo. Nel momento del suo arrivo la temperatura della stanza parve scendere improvvisamente, quasi come se la mera presenza del guerriero fosse sufficiente a creare quel freddo innaturale e la purpurea surplice dell'acquario riluceva di propria luce, tradendo in parte la sua natura ben diversa da quella delle altre corazze degli inferi. Sul capo indossava una corona di ghiaccio, nella cui gemma centrale riluceva la fiamma di un'anima inquieta e rabbiosa. L'elmo della sua corazza pendeva lungo il fianco destro assieme all'elsa di una spada sprovvista di lama. In molti erano già accorsi al cospetto della oscura regina dei morti, specter di ogni risma e potere. Ma fu in particolare un guerriero ad attirare la sua attenzione. Indossava i paramenti del cielo intrepido e, a dispetto delle morte ferite che ricoprivano le sue membra, il suo cosmo ruggente e immenso si dibatteva fino ai limiti stessi dell'universo. C'era qualcosa di familiare in quell'uomo, qualcosa di strano, ma non era questo il momento di indagare. Senza indugi superò tutti gli astanti e, portatosi tra i due giudici si inginocchio innanzi a Pandora.

    Mia signora, Edward Caliban Stark al suo servizio.



    Il suo cosmo dorato avvampò per un istante lasciando trasparire la sua natura tormentata. Luce attraverso l'ombra, questa la sua missione, questo il suo onore.



    Edward Caliban Stark, Surplice dell'Acquario [Liv VIII]. Energia Viola.

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    Stato Fisico: Perfetto.
    Stato Mentale: Freddo e Rilassato.
    Stato Surplice: Integra.
    Abilità Passive: Nessua
    Abilità Attive e Tecniche: Nessuna
    Riassunto:








     
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    Nome ~ Naima
    Cloth ~ Surplice di Mephistopheles liv VIII
    Energia ~ Nera
    Status Fisico ~ Buono
    Status Psicologico ~ Confusa


    Naima era pietrificata. Troppe cose erano andate fuori posto, troppi imprevisti, troppe cose le stavano sfuggendo di mano, persino il suo fenomenale autocontrollo era stato messo a dura prova. Pandora era riuscita infine a far sentire la sua presenza e a imporgliela minacciando chi le era più caro, perché era quella la verità, lei amava Aizen, o chiunque fosse quella persona che fino a quel momento aveva avuto il nome di Aizen. Naima aveva capito che esisteva chi poteva ingannare i suoi poteri, e la cosa la faceva ribollire di rabbia.

    Dopo il suo viaggio nella testa di Aizen niente appariva più alla stessa maniera. Sì, era sempre cinquanta passi avanti rispetto a tutti, la sua mente era costantemente proiettata oltre ma non era solamente quello. I suoi poteri annebbiavano la sua capacitàò di raziocinio. Era come se qualcosa si fosse svegliato in lei, e lo capì anche dal modo violento con cui la sua surplice le si attaccò addosso. Non vedeva solo quello che si sarebbe verificato di lì a breve, ma vedeva molti eventi che avrebbero potuto verificarsi nello stesso momento, mentre prima aveva bisogno di concentrarsi per consultare un futuro possibile. Gli avvenimenti possibili prendevano forma di sagome trasparenti davanti ai suoi occhi, le bastava spostare lo sguardo per creare nuove immagini e nuove possibilità. Era tutto disordinato e confuso, e non capiva perché, ma non era il momento per pensare ai suoi mutmenti interiori, era il momento di stare accanto ad Aizen, seppure questo avesse dovuto significare essere in presenza di quella donna che poco sopportava.

    Stava per succedere qualcosa di sconvolgente. Lo vedeva. Era sotto i suoi occhi, e dovette trattenersi molto per non far trasparire nulla. C'erano molte cose che non andavano: in primis, Fedor doveva essere morto. Nelle sue statistiche le probabilità che lo facevano sopravvivere al recupero dell'armatura erano scarsissime. Successivamente, quell'uomo dalla corona di ghiaccio: aveva previsto il suo arrivo, ma quello che la sconvolse è vedere un piccolo filo rosso, quasi impercettibile, collegarlo ad Aizen per poi sparire. Cos'era quello? Non ci mise molto a capirlo. Una cosa era certa, qualcosa stava per cambiare.
    Si affiancò ad Aizen, rassicurata dal fatto chea breve l'avrebbero curato. Vedeva cosa sarebbe accaduto se Fedor fosse morto, Pandora avrebbe bestemmiato in lingue poco conosciute e avrebbe mandato El Hombre de Hielo- l'uomo di ghiccio (così come l'aveva soprannominato Naima) a finire il lavoro, cosa che l'avrebbe fatta indispettire alquanto. Ma non era stato quello il caso: quello era l'universo in cui Fedor era sopravvissuto e Pandora aveva fatto convocare l'allegra compagnia.

    Quello era l'universo...


    Qualcosa nella testa di Naima fece clic.


    NarratoPensato ♦ //Telepatia//

    Riassunto

    Abilità



    Tecniche

     
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  4. William van Deering
     
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    Legenda:

    'Parlato' - °Pensato°
    Energia Verde
    Armatura: Surplice di Harpy
    Note: scusate il ritardo :P


    William l'aveva sempre detto che la vita parigina non gli si addiceva: da vero inglese, tollerava a fatica quella città, però da quando si era ritrovato catapultato in quello strano universo non l'aveva abbandonata.
    Certo si era reso ridicolo andando a cavallo in mezzo a quelle scatolette che si muovevano(macchine), bloccando una cosa chiamata traffico e costringendo la povera Maria a recuperarlo prima che ci pensasse la polizia... E poi aveva anche camminato a piedi fino a Bordeaux e ritorno solo per dimostrare che tutto era come l'aveva lasciato nel Medioevo, facendosi ridere dietro da tante persone... Per non parlare della prima volta che si era trovato di fronte a quella scatola di nome computer... Un incubo, anche se ora dopo più di un anno le cose erano nettamente migliorate.
    Nonostante tutto continuava a stare in quella casa con Maria, la figlia dell'inventore, che ormai si era sposata e aveva creato una famiglia; erano loro l'unica compagnia vivente che avesse, per il resto William viveva in Ade, circondato dalla solitudine e solamente da occasionali divertimenti.
    La convocazione di Pandora gli evitò l'ennesima cena a Parigi, facendolo sospirare di sollievo: di certo non poteva presentarsi con la surplice addosso al ristorante, non solo tutti lo avrebbero deriso ma il rischio di trovare dei nemici era piuttosto alto.
    In tutti i suoi peregrinaggi per l'Ade, Will aveva saltato la Giudecca: troppo formale come luogo ma in quel momento non aveva altra scelta: entrò nella sala e vide di non essere il solo anzi, forse era proprio l'ultimo arrivato! Eppure si era praticamente precipitato. William allora vide alcune donne tra gli altri specter e pensò che Hades tutto sommato aveva un buon gusto.

    °Dev'essere qui la festa... Spero quella sia Pandora o mi scotenna°

    'William di Harpy a rapporto, mia Signora!'

    E Will si inchinò profondamente alla donna seduta sul trono, per poi rivolgere lo stesso rispetto anche a Aizen che aveva riconosciuto e attendere assieme agli altri di sapere che cosa stesse succedendo.

     
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  5. ~Pandora.
     
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    Solo dopo che tutti si sono presentati nella sala Pandora dà l'ordine ai suoi skeleton personali di somministrare l'antidoto ai tre giudici mediante iniezione e di prendere da loro le parti dell'armatura di Hades e la sua spada. Lo sguardo gelido dell'oracolo non si posa su nessuno in particolare, sembra quasi una statua o in preda a una sorta di trance; più pallida del solito, una stretta fasciatura le copre la mano e il polso sinistro mentre stringe a sé un piccolo fardello avvolto da un panno nero.

    Mi ha addolorato molto fare ciò che ho fatto, ma era necessario. Il tempo è giunto e voglio che voi tutti siate testimoni del miracolo che si sta per verificare.


    L'armatura viene assemblata dagli skeleton e Pandora si alza dal suo trono appoggiata al suo tridente. Il panno nero scivola via per far intravedere un cumulo di carne e ossa morbide gemente, non un bambino, ma un essere dall'aspetto ripugnante, una sorta di embrione troppo sviluppato senza occhi che si contorce nella mano dell'oracolo: Pandora lo porge all'armatura ed essa lo assorbe tramite un piccolo portale che si forma sul torace, richiudendosi subito dopo. La sala diventa gradualmente più buia, talmente buia che ad un certo punto l'unica fonte di luce diventa l'armatura di Hades che comincia a brillare di una lucentezza violetta che si riflette sul pallore del volto di Pandora che fa risuonare il suo tridente a terra: improvvisamente sotto ai piedi degli specter compare un sigillo grande come la sala, e tutti loro avvertiranno una specie di scossa.

    Che il sangue dell'oracolo sia la vita del mio signore! Che il sacrificio degli adepti sia l'armatura del mio signore! Che il cosmo delle stelle malefiche sia il cosmo del mio signore!


    La voce di Pandora come una cantilena risuona forte e profonda nella sala, mentre da ogni spettro si libereranno frammenti di cosmo dall'aspetto della loro stella malefica d'appartenenza o della loro costellazione risorta: un garuda, un grifone, dei pesci purpurei, un acquario violaceo, una mosca, un demone con orologio, un minotauro, un'arpia....

    I frammenti di cosmo vengono attirati dalla Kamui di Hades che brilla sempre di più. La terra trema e un rantolo viene sprigionato dall'armatura del Dio che sembra quasi muoversi, anzi, si muove: delle ossa, che vengono subito ricoperte da fasci muscolari e da un sottile strato di pelle si intravedono dalle estremità della corazza. L'armatura continua a crescere e la terra continua a tremare mentre l'armatura si riempie del suo legittimo propietario. Nel culmine della sua crescita l'essere accanto a Pandora è grande il doppio di lei e sprigiona un'energia cosmica straordinaria...Il cosmo di un Dio.

    Hades, il Dio dell'Oltretomba, è risorto.

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    Note: Posterò ancora domani sera, con l'intervento di Hades in persona e per l'occasione aprirò un nuovo thread. Nel frattempo, chi di voi lo volesse può postare qui le sue impressioni in merito a ciò che è appena accaduto- l'unico effetto della "scossa" che avete ricevuto- l'effetto della vostra "donazione" di cosmo ad Hades- è un leggero affaticamento. P.s vi ricordo che siete al cospetto di un'energia Divina XDD
     
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  6. °MiZaR°
     
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    Dastan ~ Spectre del Minotauro ~ Energia Verde




    Quello che osservarono i suoi occhi fu qualcosa di sconvolgente. I dibattiti che stavano nascendo all’interno dell’immensa stanza, furono zittiti dall’evento che il Minotauro non poteva sapere fosse la rinascita di un Dio. Il suo pensiero era inconsciamente distratto nel vedere quell’egocentrico di Aizen contorcersi da dolori misteriosi che lo avevano fortemente debilitato. Un ghigno di rivalsa si dipinse sul volto dello spectre, ancora vivido nel ricordo della lezione che aveva subito da quell’essere che ora si affermava suo comandante. Quanto non bastasse a far crescere il suo ego di onnipotenza, c’era anche la sua puttanella personale a prendersi cura del moribondo - che - ora si prostrava ai piedi di quella messia che aveva richiamato l’intera famiglia. Ma quel pensiero piacevole, fu interrotto - come detto – da un evento straordinario, destando lo stupore di tutti i presenti che non avessero mai visto la rinascita di Hades. La terra cominciò a tremare, e ogni fonte di luce venir privata della sua consistenza, a eccezion fatta per un’armatura senza contenuto, di cui ogni pezzo era stato portato dai uno dei Giudici e dalla stessa Pandora. Tutto quell’evento pirotecnico era un mistero per Dastan, che dalla sua posizione inginocchiata osservava con stupore misto ad interesse ciò che stava accadendo in quegli attimi successivi dell’esposizione di una piccola creatura dall’aspetto inquietante: venire poi assorbita dall’armatura e dare inizio allo spettacolo. La terra come detto cominciò a tremare, e sotto i piedi dello spectre una seconda luce apparve, identificandosi in un immenso sigillo che aveva occupato l’intero pavimento su cui stazionavano tutti gli spectre. La confusione cominciò a prendere possesso della mente del Siriano, che con fare interrogativo si domandava cosa stesse avvenendo, seguita poi da un forte senso di spossatezza dovuto alla privazione forzata di una parte del suo cosmo che stabile fluttuava sopra la sua testa. Osservando meglio, non era solo il suo cosmo ma vi erano porzioni di ogni energia degli altri presenti.

    Cosa significa?

    Sgranando gli occhi per lo stupore, potè osservare che ognuna di quelle porzioni aveva preso la forma dei Totem delle varie surplice dei proprietari, tra cui vi era anche quello della sua: il possente Minotauro. Fu un attimo, giusto il tempo di osservare, che gli stessi totem cosmici furono attratti dall’armatura priva di contenuto, dando successivamente vita a una nuova scossa che destabilizzò l’equilibrio dello Spectre: dovendosi poggiare con una mano a fare da perno per non cadere a terra di alto. Un rantolo assordante venne udito dalle sue orecchie, rendendo insopportabile il suo suono tanto da portare Dastan nel gesto istintivo di tapparsele. Ormai non ci capiva più nulla, l’unica cosa che poteva fare era osservare nel silenzio tombale che si percepiva: a parte i suoni prodotti da quel catalizzatore di metallo che stava sconvolgendo l’ambiente circostante. Successivo a quel suono malefico, avvenne ciò che per gran parte dei presenti era un avvenimento di gioia e glorificazione. L’armatura dapprima inanimata, venne riempita di vita, una vita che si stava creando all’interno di essa nell’evolversi della sua fisionomia. Le scosse non diminuivano - rendendo l’equilibrio per il Minotauro abbastanza precario- ma al contrario… aumentare di intensità a ogni successiva mutazione che avveniva all’interno della corazza: notando come se un fase contraria al deterioramento di un corpo stesse avvenendo all’interno di essa. Stava incredibilmente nascendo una vita dentro quel materiale di ferro, e gli interrogativi di chi si potesse trattare cominciava a balenare nella testa di Dastan. Poi l’evento finale di tutta quella messa inscena. Una creatura grande il doppio della sacerdotessa staziona di fianco a lei, una creatura che nella fisionomia ricordava un uomo, ma che da quello che poteva percepire aveva tutto di lontanamente famigliare a quella razza primitiva. La sua bocca si spalancò, percependo l’immenso cosmo che veniva sprigionato da esso: a confronto gli stessi Giudici e Pandora erano delle pulci. Non aveva mai provato la sensazione totale della paura prima di quel giorno ma osservando quell’essere che ora sovrastava ogni presente, gli fu palese che anch’esso provasse una simile sensazione: era al cospetto di un Dio.






     
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  7. William van Deering
     
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    Legenda:

    'Parlato' - °Pensato°
    Energia Verde
    Armatura: Surplice di Harpy
    Note: il mio post non è un granchè e me ne scuso ma purtropo sto scrivendo in ritagli di tempo per evitare di aspettare tre giorni :P


    Come sempre era riuscito a distinguersi visto che nessun altro arrivò dopo di lui; per un momento Will pensò di essere sul punto di ricevere una punizione, magari da Pandora stessa che teneva pure un tridente in mano, ma così non accadde. La donna neppure lo notò e lui potè quasi respirare di sollievo: non doveva essere una cosa semplice evitare una punizione anche se lui aveva fatto il possibile per essere davvero puntuale.

    °Qui qualcosa è successo altrimenti non ci sarebbe tutta questa confusione°.

    William aveva infatti notato che la donna aveva fatto distribuire degli antidoti e corrugò la fronte, soprattutto quando una leggera scossa avvolse la sala. Di quello che stava succedendo faticava a capire le origini se non che si trattava di una cosa grossa: non perse di vista nulla ma non rabbrividì di fronte a quello strano essere solo apparentemente umano che stava nella mani di Pandora.
    Era davvero una cosa grossa e le parole della donna riuscirono in parte a esaltarlo ma al tempo stesso a inquietarlo: se quello era Hades allora stava assistendo a qualcosa di davvero importante ma non aveva capito che cosa significassero le sue parole. O almeno non del tutto.
    Si sentì privato di qualcosa e quando vide un'arpia staccarsi d alui cercò quasi di afferrarla con le mani; in verità il gesto non vide mai la fine perchè fece ricadere stupidamente le braccia lungo ai fianchi. Ora aveva davvero capito.
    Tuttavia le scosse continuarono e per non perdere l'equilibrio arretrò di vari passi, barcollando; Will detestava non avere il controllo della situazione ma era quasi sicuro che nessuno potesse controllare ciò che stava accadendo.
    All'improvviso un potere spaventosamente forte avvolse la sala e lo specter si sentì intimorito: non era mai accaduto in vita sua qualcosa di simile e neppure quando si era ritrovato catapultato in una dimensione sconosciuta come il mondo moderno aveva provato una tale sensazione.
    Alzò lo sguardo e lo vide: Hades, avvolto nell'armatura, era praticamente il doppio di Pandora e da lui emanava quel potere.

    °Era proprio una cosa grossa... meglio che stia zitto, non voglio dire nulla di strano°

    Will avrebbe voluto dare quasi il benvenuto al Dio ma era un pensiero folle, non poteva essere certo che lo avrebbe gradito. Per quanto si sentisse affaticato, Will era estasiato all'idea di trovarsi di fronte al suo signore e padrone e avrebbe voluto dimostrarlo in qualche modo. Per una volta non agì impulsivamente ma si inchinò fino a toccare terra: era naturalmente rivolto a Hades.
     
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    The Ghost Sweeper

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    "Il ritorno di Pandora."



    V
    iolate non aveva tutta l’intenzione di rimanere a guardare una resurrezione di una divinità che l’aveva tradita, però non poteva nemmeno mettersi troppo a piangersi addosso e se quella entità che le stava martellando la testa aveva ragione, forse poteva davvero sperare che tutto questo suo dolore sarebbe scomparso, ma prima doveva cercare di fidarsi e quindi continuare ad assistere alla resurrezione di Hades in silenzio. Pandora subito dopo l’arrivo degli altri ( che Violate non degnò di uno sguardo per via della sua situazione) diede l’antidoto a tutti e tre i giudici, anche se forse francamente Violate non l’avrebbe voluto, ma se moriva non avrebbe potuto più avere un motivo di rivalsa e sarebbe stato troppo facile accontentare quella strega, quindi decise di accettare i essere “salvata” da “quella lì”.

    << Sei intelligente Violate, adesso osserva come ritorna alla luce un Dio.>>.

    << Maledetto, darei tutta me stessa per sapere chi o cosa sei, però a qunto pare non mi haidato scelta se no avrei ucciso quella maledetta donna!>>.


    << Io non ti ho dato scelta? Oh beh se tu desideravi così tanto morire avresti potuto farlo , ma mi è parso di capire che anche tu sia stata molto d’accordo a “farle un piacere”, perciò evita di uscirtene con delle sparate da ragazzina viziata.>>.

    << Come ti permetti di parlarmi così?>>.

    << Violate l’unico motivo per cui esisti è solo per volere degli dei. Cosa credi che anche il tuo essere stata Imperatrice di Roma non sia stato volontà divina? Posso capire che il tuo orgoglio in questo momento sia più forte, ma sappi che il tuo destino e quello dell’umanità sarà deciso solo quando gli dei lo decideranno. Tu sei solo un granello di polvere!>>.


    Violate sentiva ribollire la rabbia in se, quell’essenza credeva di sapere sempre tutto, se soltanto avesse capito chi era e cosa voleva da lei gliel’avrebbe fatta vedere chi era il “Granello di polvere”, gli stava per rispondere, ma all’improvviso vide i pezzi ritrovati elmo spada e kamui riuniti e Pandora che metteva un bambino in una specie di buco nero dal quale iniziò una specie di “mutazione” ci f un bagliore poi sentì il suo cosmo assorbito e vide il Garuda staccarsi da lei e andare verso quell’armatura divina e non solo anche quelli degli altri andarono tutti ad unirsi lì.

    °Che succede? Cos’è questo cosmo spropositato eppure così terribilmente puro. Dei, io non ho mai visto nulla del genere…°.

    << Hai visto “piccolo granello di polvere”?Sai avanti a chi sei?Quello è un Dio, un Dio che farà ritornare la pace eterna nel mondo, ma che soprattutto mi farà risvegliare!Ammiralo! >>.

    Dunque, Hades, quello era proprio lui? Violate non credeva di averlo mai potuto dire , ma per la prima volta sentì il suo animo acquetarsi , forse il primo scopo della sua esistenza era stato compiuto. Aveva aspettato tanto e era arrivata a odiare anche quel Dio dopo quello che era successo, ma in quel momento si sentiva stranamente soddisfatta, ma la sola soddisfazione non faceva un uomo e non bastava per rimarginare le ferite dell’onore macchiato! Non era contenta, no niente affatto era ancora arrabbiata.
    La ragazza fece un passo solo, poi non gli importava di chi c’era e che probabilmente avrebbe fatto qualcosa di non richiesto ma voleva SAPERLO!

    “Hades. Mio Signore…”.

    Strinse un pugno e lo gridò fortemente.


    “PERCHE’ MI AVETE TRADITA?”.


    A quella frase sentì una forte fitta alla testa , sembrava che qualcosa la stesse disturbando e iniziava ad averne abbastanza, ma non poteva evitarlo.

    << STUPIDA RAGAZZA STA ZITTA!NON VEDI CHE TI COMPORTI COME UNA PAZZA?>>.

    << Tu maledizione ! Giuro che ti piglierò a calci in culo se non la finisci di starmi in testa e di dirmi cosa devo fare!>>.


    Violate però sapeva di non poter far nulla quindi era costretta ad agire secondo quanto era stato stabilito anche con quella “cosa” che gli era in testa.

    “Gyahhh… La testa…”.

    Si mise una mano alla testa , poi quasi fosse di dovere il suo corpo si inchinò avanti al proprio Dio.








    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>> Parlato Esterno








    »Dati anagrafici







    Nome:Violate.
    Energia:Nera.
    fisico:ferito e avvelenato.
    Psicologico:Confuso e arrabbiato.
    Armatura:non indossata
    Stato armatura:Intatto
    ___________________

    Riassunto:



    Azioni:





























    Edited by Lady Violate™ - 15/6/2012, 19:09
     
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  9. » Pisces no Astrid
     
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    »Pisces no Astrid - Il ritorno di Pandora - ruolata in Ade



    Parlato | Pensato | Narrato | Altri




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    E tutto cominciò finalmente a mostrarsi; Astrid osservò Pandora donare ai tre Giudici qualcosa che li curasse... perchè poteva essere solo così in fondo, che altro avrebbe potuto essere quell'iniezione? La ragazzina rabbrividì in maniera impercettibile: gli aghi destavano in lei ancora ricordi orribili perciò distolse lo sguardo, preferendo posarlo direttamente su Pandora che sul lavoro degli skeletons.
    C'era nell'aria qualcosa di strano, come se la ragione della convocazione fosse sul punto di essere svelata di colpo; Astrid percepiva sulla propria pelle la tensione dell'attesa anche se le era già chiaro che ben presto avrebbe avuto la risposta. Sembrava lontanissimo nel tempo il momento in cui si era ritrovata dalla parte opposta, in difesa del Santuario, un luogo che ora probabilmente avrebbe dovuto distruggere; la ragazza riportò lo sguardo su ciò che accadeva e si mantenne in piedi a fatica dopo che una scossa si sentì da sotto i piedi. Si sentì stranamente affaticata dopo aver visto i Pesci viola staccarsi da lei, congiungendosi all'armatura assieme agli altri.
    La sala era diventata buia e tutto era pronto per essere svolto: la ragazza sgranò gli occhi nel rendersi conto che da quell'armatura ora si sprigionava un potere cosmico devastante.
    Lo aveva sentito provenire anche dalla piccola Alisia quando l'aveva incontrata, e di colpo si inginocchiò a terra, dopo aver compreso di essere di nuovo di fronte a una divinità. La sua. Sentiva il corpo tremare leggermente, un po' per l'emozione, ma anche per il timore.
    Sapeva cosa significava la rinascita di Hades: era un evento miracoloso, ma per lei era anche la certezza che le illusioni erano scomparse. Ci sarebbe stata una guerra, anche se forse non nell'immediato: il sangue sarebbe scorso a fiumi, forse anche il suo. Chiuse gli occhi, senza palesare le proprie paure.
    In fondo era giusto che il mondo fosse epurato, aveva accettato per quello di essere parte degli spectre e non semplice cenere. Si inchinò di fronte a Lord Hades, anche se non si era mossa dalla sua posizione.
    Chiuse gli occhi, restando in silenzio. «Mio Signore...» Era solamente un sussurro, forse non udibile...



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    » Astrid- Energia Viola - Gold Spectre di Pisces, Note varie



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    IL RISVEGLIO DI HADES

     
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