Il ritorno di Pandora

Convocazione dei tre Giudici

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  1. ~Pandora.
     
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    Questa è la storia di Cybil Philips e della sua scomparsa.

    La polizia ne sta dando l’identikit, e sui cartoni di latte appare una sua fototessera: Cybil Philips, diciassette anni, nata a Detroit, 1.70 cm di altezza, occhi azzurri, capelli neri. Nessun segno particolare.
    Cybil, come molti ragazzi che sono entrati nel giro degli affidamenti , ha una storia molto travagliata alle spalle. è passata da famiglia in famiglia sin da quando ne ha memoria, per poi ottenere lo stato di giovane emancipata all’età di diciassette anni. Ha segnalato la sua scomparsa la proprietaria dello Shak’s Diner, il locale nel quale lavorava come cameriera.

    Cybil non ha idea di chi siano i suoi genitori e non se l’è mai domandato.Non ha parenti e sembra che un bel giorno sia spuntata per caso nelle strade di Inkster, una cittadina in provincia di Detroit, aveva più o meno cinque anni ed era sotto shock. Ma lei ovviamente non ricorda nulla di tutto questo. L’unica certezza che l’ha sempre accompagnata è di aver dimenticato qualcosa di molto, molto importante. Non come ci scordiamo le chiavi o il cellulare a casa, niente di tutto ciò: una dimenticanza atavica, come se la sua vita non fosse mai completa. Ed è stato questo stesso senso di precarietà a farla rinchiudere in sé stessa, e no, sui suoi files non compare nessun tentativo di suicidio, nessun uso di droga, nessuna setta religiosa, niente di stravagante, neanche un diario segreto o blog nel quale sfogasse le sue frustrazioni. Da quanto sembra Cybil ha vissuto la sua vita in maniera straordinariamente ordinaria malgrado tutto. Certo, ci sono quelle strane coincidenze che l’hanno portata a credere che portasse sfortuna e che forse, e dico forse, sono la causa della sua scomparsa.

    Il primo fu Robert McFinns, il padre della terza famiglia di Cybil. L’uomo aveva svariati problemi di alcolismo e sfogava il suo essere un fallimento vivente sulla moglie, che per paura non si azzardava a contrariarlo. Un giorno se la prese anche con Cybil, che all’epoca aveva otto anni: lei desiderò che lui morisse, che scomparisse dalla faccia della terra e così fu. Il giorno dopo ebbe un attacco di cuore e la sua miserabile vita ebbe termine.

    Coincidenza? Forse. E forse fu un’altra coincidenza quella che la spinse, due anni più tardi, a desiderare la scomparsa della sua intera classe che l’aveva presa in giro durante una partita di dodgeball. Il giorno dopo lei si prese una brutta influenza, proprio nel giorno in cui la classe doveva andare in gita nelle Harper Woods...Un terribile incidente col pulmino, nessun bambino sopravvissuto, fu un massacro, ne parlarono tutti i giornali, e qualcuno disse che Cybil era stata la “miracolata” della situazione, solo perché era rimasta in casa.

    Poi vediamo...Henry Bradford, insegnante di matematica di Cybil in seconda media, investito da un camion- il giorno prima l’aveva interrogata e umiliata pesantemente di fronte alla classe. Stacey Simmons, cheerleader, atteggiamento da bulletta, soprattutto verso Cybil che non la venerava al contrario delle sue coetanee, coinvolta in una sparatoria della polizia, scomparsa a soli 15 anni; Tommy Mills giocatore di basket prima vera cotta di Cybil, si è preso gioco dei suoi sentimenti per poi vantarsene in tutta la scuola, scivolato nella vasca da bagno. E poi l’ultimo, Simon “Shak” Avery, il suo datore di lavoro, che aveva il brutto vizio di molestare le cameriere e trattare male sua moglie. Un semplice ictus se l’è portato via.

    A questo punto a Cybil sarà stato chiaro che tutte queste coincidenze non potevano essere tali ed è stato proprio questo a portarla sulle tracce del suo passato, a spingerla verso l’orfanotrofio di Inkster alla ricerca di indizi che avrebbero potuto condurla alle sue origini. La giovane segretaria dai capelli color topo ha cercato ore ed ore in archivio riuscendo a portare da lei solo una scatola, stupendosi del fatto che nessuno avesse trafugato il contenuto.
    Una scatola...Cybil ha pensato: puoi ridurre tutta la tua esistenza in una scatola?

    Evidentemente sì.

    Subito dopo aver aperto quell’ammuffita scatola di cartone, Cybil se n’è andata senza dire una parola. La segretaria dai capelli color topo è l’ultima persona che dichiara di averla vista; quando l’FBI le chiederà cosa fosse contenuto nella scatola, risponderà semplicemente “un vecchio anello e una collana”.

    ***

    Tre serpenti viaggiano in giro per l’Ade, recando addosso un sigillo d’oro che li circonda ai quali è legato un messaggio. Tre serpenti che si recheranno dai tre giudici con quello che non è un invito ma un ordine.

    Siete convocati al cospetto di Pandora con effetto immediato.

    Note: Non c'è un ordine di postaggio, Ognuno riceve il messaggio a suo modo e si reca nella sala del trono di Hades, che sarà al momento vuota.


    Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:21
     
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    «Finalmente sei tornata»

    Chiare le parole di Aizen, il quale senza stupore recepì il messaggio inviatole dalla sua signora. Gli eventi stavano precipitando ed il ritorno di Pandora ne era il chiaro segnale. Lei e lei soltanto aveva il diritto di guidare le legioni Avernali. Un chiaro ritorno alle tradizioni, pensò la Viverna, il quale era maledettamente sollevato dal ritorno di Pandora. Non era una questione di potere o responsabilità, la legalità insita in Andrè era qualcosa di viscerale e consapevole della sua posizione provvisoria a capo delle legioni infernali riteneva di buon auspicio il risveglio della vera comandante dell'Ade. Ormai nemmeno ricordava l'ultima volta che ella era rinata, saranno passati duecento anni all'incirca e anche a quel tempo la sua ricomparsa preannunciò una grande guerra e il ritorno del suo signore. Finalmente tutti i tasselli si stavano combinando e consapevole del grande pericolo che di li a poco avrebbe investito ogni essere vivente dell'Ade e del mondo emerso riteneva il probabile risveglio di Hades come una benidizione.

    Da tempo aveva imparato a leggere nelle increspature dell'aria, comprendere quando il vento cambiava direzione ed una bufera stava per abbattersi su tutti loro. Il pensiero era diretto alla sua esperienza che lo portò ad esprimere tutto il suo potenziale, a quel dannato Boris e a ciò che Naima sapeva. Ella forse più di tutte era a conoscenza degli eventi e si domandò che ruolo avrebbe assunto Mephistofele in tutto ciò. Il ruolo dell'ormai ex-procurator poteva cambiare il destino non solo del suo schieramento ma di tutto il mondo. Inspirò profondamente e facendo forza sulle braccia balzò in piedi, buttò fuori tutta l'aria solo diversi secondi dopo e lentamente si avvicinò alla credenza ove stava l'elmo di Radamante. La presenza del 'Magister Orientis' era richiesta al cospetto di Pandora e lui sarebbe stato il primo ad arrivare. L'elmo venne indossato e la sua persona di li a poco si sarebbe mostrata innanzi all'Oraculum.

    «Il vento sta cambiando direzione»

    Fiero e pieno di speranze Aizen camminava senza fretta alcuna in direzione della donna più temuta dai mortali, da colei che in nome del suo signore Hades avrebbe sfidato anche la Dea Atena senza riserva alcuna. Ella era il suo ideale di Spectre, un comandante degno di tale nome. Nessuno era degno più di Pandora di governare l'esercito del suo signore. La storia era dalla sua parte e nessun uomo al servizio del Dio delle Tenebre avrebbe mai contestato una sua parola. La sua mente spaziava in ogni dove, ripensava a tutti quei secoli di stasi, a tutto le occasioni perse a ciò che sarebbe potuto essere, una lunga concertazione filosofica col suo IO, arrivando poi alla conclusione che gli spectre – tutti – avevano fatto ben poco: un'amara verità!

    Quindi non è ancora qui, chissà cosa significa tutto ciò - pensò la Viverna constatando che ella doveva ancora giungere. In ginocchio Radamante innanzi al trono vuoto, il capo chino e la mano appoggiata sulla gamba in segno di rispetto; attendeva con impazienza ch'ella si palesasse. Ora i mortali avrebbero conosciuto la vera forza dell'esercito Avernale.

    » Titolo: Il Ritorno di Pandora
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    » Personaggio: Aizen
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    Edited by ¬ Gaz - 29/2/2012, 10:48
     
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    "Il ritorno di Pandora."



    C
    erto era passato un po’ dopo l’ultima volta quando erano andati al Santuario a prendere l’anima di Hades, ma ancora purtroppo nessuno era riuscito a capire dove fosse il corpo del nostro Signore e Violate iniziava quasi a spazientirsi ed era un po’ nervosa, tanto da continuare ad allenarsi per i fatti prori nelle lande del Cocito.

    °Se c’è una cosa che detesto è questa negligenza assurda. Possibile che quel dannato corpo contenitore non sia stato trovato? E’ una vera seccatura, se il mio Signore non rinasce, non credo che riusciremo a ritornare a splendere.°.

    Violate eseguì alcuni esercizi di concentrazione pirocinetica alzando la temperatura e generando il fuoco che rappresentava la sua ira funesta, mentre la surplice splendeva di una luce porpora, ma forse era ben inutile arrabbiarsi in quel momento. Bisognava solo essere preparati a tutti esattamente come lei in passato preparava il suo impero.
    Il giudice di Garuda fissò una parete di ghiaccio spessa, poi concentrò la sua energia, l’avrebbe rotta in mille pezzi, ma uno striscio la interruppe. Qualcosa le era passato tra le gambe e a sua sorpresa notò che era un serpente messaggero che portava una notizia.
    Pandora era rinata!

    °Cosa?Allora anche in quest’epoca la sua presenza guiderà le nostre schiere?°.

    Violate ne fu molto sorpresa. Onestamente non sapeva se nelle altre guerre sacre fosse rinata, la donna più vicina ad Hades, ma lei l’aveva incontrata nella sua epoca prima di diventare Imperatrice di Roma nel 256 anno domini, poi ella fu uccisa e anche la stessa Violate. Non riuscì a sapere più niente di quella donna. Era incredibile come gli eventi si stessero susseguendo, non ostante il corpo di Hades non sia stato trovato, almeno ciò la rallegrava.
    Si recò quindi al luogo d’incontro prestabilito, dove vide che come primo giudice era arrivato Aizen. A proposito di lui. Violate aveva una strana sensazione, ovvero che lui s fosse dimesso dal ruolo di Imperator, ecco perché l’Oracolo era rinato. Quindi il dominio del’ad adesso era sia suo che di violate e di Fedor, beh la prospettiva non era male, poi forse Aizen era troppo estroverso per sostenere quel ruolo, non che Violate pensasse che non ne fosse capace, ma sicuramente Aizen aveva qualcosa che lo rendeva simile in parte a lei, anche se era troppo orgoglioso per ammetterlo. Già, forse era così, ma fatto sta che per essere un imperatore c’era bisogno d’un’anima d’acciaio puro e Violate lo sapeva bene e forse se ne era reso conto anche lui stesso.

    “I miei ossequi mia Signora. Violate di Garuda secondo Giudice infernale stella del cielo intrepido è qui per servirla. Bentornata.”.

    Disse inchinandosi su un ginocchio aspettando l'arrivo della donna più forte di tutto l'Ade.




    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>> Parlato Esterno








    »Dati anagrafici







    Nome:Violate.
    Energia:Nera.
    fisico:Buono.
    Psicologico:Buono.
    Armatura:Surplice di Garuda [livello 5]
    Stato armatura:Intatto
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    Riassunto:


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    Edited by -Violate- - 29/2/2012, 18:46
     
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    Il sole stava per tramontare, pennellando di rosso il ghiacchio che ricopriva le lande nordiche, nelle vicinanze della città di Asgard. Ammantato di una spessa coltre di neve, stretto nel gelo di uno dei luoghi più freddi della terra, si isolava dalla tundra una piccola cittadina. Umile, nessun edificio particolarmente alto, solo piccole case dai tetti a punta, costruite su strade irregolari e calcate da carretti e poche auto, pecore, pastori infreddoliti e pochi borghesi con cappotti ricamati.
    Si dava il caso che proprio a quell'altitudine, considerata inusuale per la vita, risiedesse un piccolo manipolo di persone, discendenti presumibilmente da un unico progenitore, che costituivano il più limpido esempio di "effetto fondatore" genetico, preservando nel loro genoma un particolare allele che conferiva resistenza alle temperature estremamente rigidi. Invero la biochimica di quel fenomeno era ignota ed assai intrigante, eppure non restava che poco tempo per poter apprezzare "in vivo" il magnifico fenomeno.

    -Interessante, alcuni di loro sembrano non accusare affatto questo clima così freddo.-

    Con entrambi i piedi appoggiati sul comignolo di un camino, fermo ed attento, osservava quel luogo il Giudice Infernale del Grifone. Nella sua incessante ricerca delle componenti genetiche migliori per la costruzione dell'arma finale, Fedor si era imbattuto in quella notevole peculiarità, che aveva suscitato in lui un raro e prezioso interesse. La Surplice, accarezzata in più punti da cristalli di brina, catturava ed assorbiva i raggi crepuscolari, non riflettendo nulla se non un'inquietante aura corvina; nessuno sembrava essersi accorto della presenza dello Spectre, forse perché tutti troppo impegnati a terminare la consueta routine giornaliera.
    Qualora avesse avuto più tempo, sicuramente avrebbe pensato a metodi scientificamente più appropriati per ottenere un'adeguata dose di campione da analizzare. Eppure l'etichetta gli imponeva una certa puntualità nell'evento che a breve l'avrebbe reso partecipe, per cui, con sommo dispiacere per la poca amabilità delle tecniche affrettate, dovette optare per una soluzione sbrigativa.
    Gli avambracci incrociati celavano alla vista un piccolo foglio ripiegato che il guerriero stringeva nella mano sinistra, consegnatogli alcune ore prima da una creatura serpiforme che lo aveva raggiunto sin nelle viscere della Giudecca. Già da qualche giorno si avvertiva nell'etere avernale un strana perturbazione, come se gli eventi che regolassero l'ordine infernale stessero per subire un drastico mutamento; ma nulla lasciava presagire guai imminenti, anzi, quelle strane sensazioni avevano ispirato a Fedor uno strano sentimento d'aspettativa, quasi come se qualcuno stesse per giungere ad aiutarlo in maniera decisiva nel suo progetto. Il suo progetto primario, per inteso: la redenzione della razza umana attraverso l'annientamento di ogni inetta forma di vita. Il contenuto della missiva era sufficientemente chiaro:

    "Miei fedeli generali, è giunto finalmente il momento di guidare il nostro esercito verso la vittoria e ristabilire il dominio del nostro signore Hades..."

    Il resto della lettera era stato rovinato durante il tragitto, ma quelle poche righe erano più che sufficienti per rivelare il mittente: una sola persona poteva arrogarsi il diritto di rivolgersi ai tre Giudici con tono autoritario, ed ella era Pandora, la sorella del Sommo Hades nonché sua portavoce ed esecutrice materiale delle sue volontà e decisioni. Una buona notizia, se non altro perché stava a significare il ristabilirsi delle reali gerarchie infernali e la discesa dal comando di Aizen, più capace a dar voce ai suoi istinti umani che ad orchestrare un progetto così ambizioso come la disfatta di Athena e del Santuario.
    Ripensando a quanto stava per accadere, il Grifone sorrise, eccitato per l'imminente battaglia e curioso di scoprire quanto in grado fosse la neo-eletta Pandora a fronteggiare l'imponenza di tutti e tre i migliori guerrieri degli inferi messi assieme.

    -Mai far aspettare una donna.-

    Disse queste parole, con tono ironico, mentre una sottile linea gli solcava le guance da parte a parte. Ora il suo piede poggiava sul capo di un giovane contadino che, con un'abbigliamento vistosamente leggero, si affannava a spalare della neve dal suo orto. Quello che potè fare l'umano fu solo alzare gli occhi al cielo, ed osservare che irto come una statua una sorta di angelo color dell'ebano si stagliava al di sopra del suo cranio.

    -Un cuore giovane e forte bastarà.-

    Fu sufficiente puntare un dito verso le fauci aperte per il terrore del ragazzo, repentino un sottilissimo filo acuminato gli attraversò la faringe, forando poi l'esofago e la trachea per andare ad attorcigliarsi attorno al membrana cardiaca. La paura negli occhi di quell'individuo mutò nella più totale disperazione, ma fu vana, perché nel giro di un paio di secondo, accompagnato dal ritrarsi del dito di Fedor, la stringa letteralmente strappò l'organo dal torace, estraendolo dalla bocca. Dopo alcuni secondo di stasi, in cui ciò che era un cadavere rimaneva paralizzato per contrazione muscolare d'inerzia, il corpo cadde al suolo come peso morto.

    -Tranquillo, farò attenzione a non rovinartelo, ishishishi!-

    Aprendo poi la mano nella quale stringeva la lettera, la liberò nell'aria, restando ancora sospeso.

    -Gigantic Feathers Flap.-

    Un'enorme esplosione, seguita da un boato assordante. Di quell'unico, speciale villaggio non rimase che un enorme cratere fumante. Una firma indelebile, perché ciò che egli aveva ottenuto non poteva più essere di nessun altro.




    Castello di Hades, Germania
    Passi lenti, i rintocchi che la Surplice generava riecheggiavano nell'ampio antro della sala principale della roccaforte di Hades sulla terra. Il suo castello, la sede in cui venivano coordinate le operazioni di guerra durante ogni guerra sacra, da centinaia di anni.
    Fedor avanzava con calma, la Surplice indosso, lo sguardo dritto dinanzi a lui e le braccia che accompagnavano l'armonico cammino. La fioca luce delle torce dislocate in più punti illuminava a sufficienza le sagome di chi l'aveva preceduto. Violate, Giudice di Garuda ed Aizen, Giudice della Viverna, erano già lì; eppure la figura principale, quella di Pandora, ancora non si era palesata, segno che aveva evitato la deprecabilità di un ritardo.
    Tra quei tre guerrieri non correva di certo un clima di cordialità, tipico di chi mira a primeggiare tra gli altri in maniera assoluta. Ma come guerrieri, ognuno rispettava l'altro, e ciò era indispensabile per la buona riuscita dei progetti del dio della morte.
    Il Grifone avanzò fino al fianco destro di Aizen, dove si arrestò, senza mai distogliere lo sguardo dal trono ove si sarebbe seduta l'oraculum.

    -Signori.-

    Tanto disse per salutare i pari di rango, dopodiché si genuflesse, attendendo l'arrivo della donna che avrebbe determinato le sorti dell'impero oscuro.

     
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  5. ~Pandora.
     
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    I serpenti messaggeri fanno il loro ingresso dopo i Generali recandosi in prossimità del trono. Probabilmente solo uno zoologo esperto potrebbe decretare che in realtà quei tre serpenti sono molto diversi fra loro, ma questo al momento non ci interessa.
    Quello che ci interessa è che Cybil Philips non esiste più, o meglio, credo non fosse mai esistita. Credo invece che Pandora abbia vissuto sulla Terra per diciassette anni per farsi un'idea e che ora sia finalmente tornata nel posto che più le appartiene.
    Non sta ritardando, lei non è mai in ritardo, semplicemente osserva.

    Osserva tre vite e tre modi di essere. Tre posture, tre atteggiamenti, tre caratteri differenti, proprio come tutte le volte. Sarebbe stato forse più difficile stavolta domare i bollenti spiriti di ciascuno, ma chissà, forse era vero il contrario. Appena il Giudice di Grifone fece il suo ingresso, il suo cosmo avvampò, palesandosi dinanzi a tutto l'Ade, come se gli Inferi venissero scossi da un improvviso terremoto.

    Non mi sarei aspettata una tale sollecitudine da parte vostra.


    Tuona la sua voce dall'ombra, mentre con passi impercettibili scivola verso il trono, dove i serpenti l'attendono. Sebbene indossi dei tacchi molto alti il rumore dei suoi passi non si sente, e la sua elegantissima veste di seta nera accarezza il pavimento dando l'impressione che quell'immagine non sia reale. Solo il tridente che stringe nella mano destra produce un leggero "toc" man mano che si avvicina al trono di Hades.
    Non guarda nessuno in particolare, anzi, non inclina per niente la testa e continua a guardare dinanzi a sé con sicurezza anche mentre si siede. I serpenti spariscono dileguandosi al suo arrivo.

    Anzi. Credevo di dover attendere a lungo il vostro arrivo.


    Ogni sua parola sembra soppesata con attenzione quasi non fosse abituata ad usare la voce, tuttavia si fa capire benissimo. Si potrebbe pensare che ogni sua parola sia una coltellata.

    Sono a dir poco costernata. Torno dopo tutto questo tempo per trovare l'Ade in rovina e come se non bastasse, vengo informata del fatto che nessuno, e dico nessuno, ha mostrato un benché minimo spirito d'iniziativa. Atena è sulla Terra e i santi d'oro, insieme alle forze di Odino e a quegli strani ibridi di black saint hanno scongiurato la fine del mondo. Una possibilità di redenzione e epurazione completamente sfumata. Spero che ci sia una buona spiegazione dietro tutta questa inedia.


    Anche se le parola pronunciate dall'oraculum sono di chiaro sdegno, il tono della sua voce potrebbe sembrare normale, quasi pacato, il che rende tutto più ambiguo e fraintendibile. Solo ora getta uno sguardo ai tre giudici, domandandosi chi potrebbe ardire a guardarla negli occhi.

    Sapete come avrebbe agito nostro Signore Hades, vero? Non sarebbe stato magnanimo davanti a questo atteggiamento, ma io sono compassionevole e voglio sentire da voi le ragioni che vi hanno portato non solo a non interessarsi del risveglio del Nostro signore, ma a mancare occasioni notevoli quanto quella che ci è stata offerta. Anche il silenzio potrebbe essere una buona risposta.


    Pandora si appoggia finalmente sullo schienale, rilassandosi apparentemente. Il suo sguardo fissa ora qualcosa di indefinito dinanzi a sé, mentre aspetta di sentire cos'hanno da dire i tre giudici...Sempre se quello che hanno da dire possa essere degno di essere ascoltato.


    Ordine di postaggio, anche stavolta libero. Pandora vuole sapere perché siete stati a grattarvi per così tanto tempo, ergo, state attenti a quello che dite. Se non volete dire nulla postate solo con le vostre sensazioni e pensieri in merito a quello che sta accadendo.


    Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:21
     
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    "Il ritorno di Pandora."



    D
    opo l'arrivo di Fedor, come volevasi dimostrare, Pandora che finalmente si era fatta vedere nella sua magnificenza di donna dalla bellezza infinita, che un pò faceva invidia a Violate che aveva trascorso la sua vita a smettere completamente di essere una donna, dopo la morte di Aiacos, per intraprendere la via che ‘ha portata ad essere un cavaliere oscuro che non possedeva alcuna pietà, e un cuore d’accaio, come avevano dimostrato il tono rammaricato delle sue parole, non fu contenta di ciò che l’armata infernale aveva fatto. In effetti come già aveva constatato la stessa Violate , in quel periodo non era stata inviata da nessuna parte dopo quella visita ad Atene e lo spirito di Hades era ancora vacante, tanto da fare arrabbiare anche la stessa Giudice di Garuda e quindi anche Pandora non era da biasimare, poteva comprendere la sua ira molto bene. Alzò lo sguardo verso la donna stupenda posta a sedere sul trono del suo Signore e più la guardava più la sensazione d’ammirazione per lei cresceva e si mischiava con quel pizzico di “invidia” che fa parte dell’essere di una donna che non abbia dimenticato comunque ciò che era nonostante l’evidente indipendenza che aveva acquisito nel corso della sua vita, poi proferì parola.

    “Mia Signora, mi rammaricano queste vostre parole, però di certo non posso far altro che prendere atto di quanto detto e assumermi le mie responsabilità se non è stato fatto abbastanza, ma c’è una cosa che però ignorate, ovvero le nostre truppe si stanno appena formando e ognuno di noi sta provvedendo a preparare l’esercito come meglio può. Inoltre, tempo fa sia io che Aizen e che lo stesso Fedor, siamo stati ad Atene e abbiamo recuperato lo spirito del nostro Signore, solo che non siamo riusciti purtroppo a trovare un corpo abbastanza puro per poter permettere la sua rinascita, perciò ci dia ancora un po’ di tempo e sono sicura che riusciremo nel nostro intento.”.

    Fece un secondo di pausa poi continuò nel suo discorso, visto che erano stati citati i Black Saint e lei aveva avuto un incontro con Gabriel, ma non era andato a buon fine.

    “Per quanto riguarda la storia che i Black hanno scongiurato la fine del mondo, evidentemente la minaccia che è stata risvegliata non era abbastanza forte da contrastare il loro potere. Non sono cavalieri da sottovalutare, specialmente quel Gabriel Faust. Mi è bastata solo una volta parlarci per capire che tra noi e loro non ci sarà possibilità di alleanza, Gabriel ha scelto la via della libertà e noi quella della redenzione. Prima o poi dovremmo annientarli e quando lo faremo voglio esserci io in prima linea esattamente come ho promesso a lui, voglio distruggerlo con le mie mani.”.


    Violate in quel momento a pensare a Gabriel, gli veniva un nervoso, perché l’altra volta quando si erano incontrati non aveva potuto distruggerlo dopo il suo rifiuto di allearsi con loro. Quel bastardo era terribilmente potente, ma non le faceva affatto paura, anzi la sola idea di potersi scontrare con un uomo del genere le faceva venire i brividi, come ai vecchi tempi quando da imperatrice di Roma aveva distrutto i Berseker.




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    Dunque spero di non aver sbagliato a dire niente sul fatto della storia dello spirito di Hades, mi riferisco alla role che era stata fatta questa estate e per gab alla mia XD
     
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    Stizzita e chiaramente delusa Pandora, non degnava nemmeno di uno sguardo i tre giudici come era prevedibile d'altronde; rimase in silenzio Aizen, ascoltò le parole dell'Oracolo e sorrise. Le sue parole erano dure ma sicuramente non si poteva darle torto. Quanto tempo era passato? Più di un secolo e in tutto questo tempo niente di veramente significativo era stato fatto. Ah, giusto quell'incursione al Grande Tempio, troppo poco anche se il trofeo di quella missione fu l'anima del loro signore. Si alzò in piedi e con molta disinvoltura si tolse l'elmo, girò il capo verso Violate per poi ritornare a guardare Pandora. Rimase in silenzio per qualche istante, come se volesse ponderare le parole da utilizzare. Le parole in quel momento erano importanti ed usarle in maniera giusta sarebbe risultato fondamentale.

    «A volte ci si aggrappa a flebili speranze, a eventi sporadici che danno vigore e quell'episodio in effetti lo è stato ma purtroppo sai meglio di me che ciò non è sufficiente. Atena si è risvegliata già da qualche anno e sta prendendo sempre più coscienza del suo essere»

    Si fermò per qualche istante prima di riprendere a parlare, stavolta rivolgendosi all'Oraculum.

    «Non ci sono giustificazioni ed io personalmente non ne cerco. Mi era stato affidato il provvisorio incarico di riorganizzare le truppe avernali ma non sono stato all'altezza; non cerco giustificazioni e mi assumo ogni responsabilità»

    La Viverna fece un passo avanti avvicinandosi sempre più a Pandora, mantenendosi comunque a distanza di sicurezza dalla sua signora. Le sue parole erano chiare e sincere ma era come se avesse un nodo alla gola, qualcosa che voleva dire ma non sapeva se farlo o meno. Infine si decise.

    «Però vede, non è semplice gestire e organizzare una simile accozzaglia di guerrieri così poco raccomandabili. È vero che assassini, taglia-gole, scienziati pazzi sono spesso efficienti e sicuramente privi di scrupoli ma d'altra parte questi sono gli effetti collaterali»
    «La forza cosmica non serve con questa gente ma una figura carismatica e di cui l'autorità non venga messa in discussione»


    Istintivamente lo sguardo dell'ormai ex-Imperator venne rivolto a Fedor, il quale in tutti questi anni non aveva fatto altro che polemizzare e tramare nell'ombra distogliendo l'attenzione dal vero obbiettivo di ogni spectre che si possa definire tale.

    «Non siamo mai stati una squadra e mai lo saremo, ma una bomba pronta ad esplodere: indicateci semplicemente l'obbiettivo e noi non falliremo»

    Deciso e sicuro di se come sempre, certo che la venuta di Pandora non fosse casuale, tutto stava quadrando, tutto stava prendendo senso. Certo che Naima stesse osservando divertiva la scena; avrebbe discusso della cosa anche con lei ma tutto a tempo debito. Pandora non li aveva chiamati unicamente per richiamarli era convinto che v'era ben altro.

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    Fece il suo ingresso come fosse davvero un'austera regina. Bellissima, dai lunghi capelli corvini e la pelle candida, lineamenti morbidi e femminili di una donna di natura senz'altro divina.
    Ma le sue labbra, mosse con grazia e parsimonia, non erano altrettante delicate. Ella aveva carattere, necessario alla persona deputata a comandare l'intero esercito avernale; le parole di sdegno pronunciate con un tono fermo ma ricco di sfumature, quasi a nascondere una serie di sentimenti che perturbavano la sua anima, non fecero altro che incrementare il clima di tensione.
    Incompetenti, al fine questo intendeva sottolineare Pandora riferendosi ai tre Generali. In tanti anni non era accaduto assolutamente nulla che potesse dar gloria agli Spectre, tanto era sufficiente a pregiudicare la posizione dei tre. Ma il senso di colpa, e questo era noto, non apparteneva al Grifone, il quale si limitò a seguire il discorso dell'oraculum senza distaccare le sue iridi da quelle dell'interlocutrice. La sua prima azione "autoritaria" fu proprio quello di concedere la parola ai tre guerrieri, lasciando che ognuno potesse elaborare una giustifica creativa per una figura così barbina.

    "Cosa stai architettando, Pandora?"

    Fu il primo pensiero che attraversò la mente dello Spectre, interdetto dinanzi ad una simile mossa. Perché far spiegare cose che a lei erano di sicuro già note? Era una semidea, dopotutto.
    Ma, a ben pensarci, non tutti possedevano l'arguzia di Fedor e, come ci si poteva aspettare, la prima a dar fiato alle trombe era anche la più influenzabile tra i tre: Violate. Il suo discorso non era affatto articolato, si scusava come un bambino avrebbe fatto dinanzi ad una madre adirata, supplicando la misericordia sotto il velo di una falsa ammissione di responsabilità. Seconda fase, non meno comica della prima, era l'elogio alla guida dei Black Saint, Gabriel Fon Faust; necessario mostrare quanto deboli si è nei confronti di un esemplare della casta reietta dagli dei? Deprecabile. Ma Fedor era ormai abituato ai siparietti del Garuda, per cui non ci prestò molta attenzione. Fu Aizen a destare in lui un'insolito senso di ilarità.
    Sentire la Viverna scusarsi decantando poetiche frasi a bella mostra del suo lignaggio d'oltralpe era quasi...ridicolo. Faceva un mea culpa, avanzava in direzione di lady Pandora con fare spavaldo, a voler dimostrare che egli non aveva paura; con le parole voleva però ammortizzare l'onere dei suoi doveri mancati. Egli aveva accettato il ruolo d'Imperator, ed egli avrebbe dovuto essere in grado di organizzare in maniera operativa le schiere ed essere utile a qualcosa.

    -Parli decisamente troppo, Aizen.-

    Disse questo, mentre con calma tornava a mettersi in piedi. Lo sguardo sempre diretto verso la donna vestita di nero.

    -Lo stesso vale per te, Violate. Piuttosto che ammettere la superiorità di un nemico in maniera tanto spudorata, preferirei la morte.-

    Si sfilò l'elmo, rivelando il suo lungo e sottile sorriso mentre gli occhi s'adombravano.

    -Credo che entrambi fareste meglio a tacere. Nessuno qui ha una giustifica sufficientemente valida, men che meno io. Niente nell'Ade sinora è stato tanto ordinato da permettere un'azione ambiziosa e coragiosa contro gli eserciti di Atene.-

    Terminò in quel modo il suo discorso, perché a nulla sarebbero valse cascate di parole belle o meno dinanzi ad una donna adirata; parimente non rilanciò alla Viverna le poco velate accuse che aveva mosso nei suoi confronti. I fatti avrebbero parlato da soli, prima o poi.
    Calò il silenzio.



    Edited by † Shen771 † - 1/3/2012, 17:21
     
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  9. ~Pandora.
     
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    Come volevasi dimostrare, i tre giudici sono in tremendo contrasto fra di loro, soprattutto Viverna e Grifone. Cose viste e riviste in tutte le ere, ugualmente irritanti e forse causa dei fallimenti dell'Ade. Pandora è ovviamente pronta ad affrontare anche questo.
    Un sonoro colpo del tridente fa tremare tutta la sala, un chiaro invito a tacere.

    Basta. Ho ascoltato a sufficienza.


    Pandora si alza, mostrandosi in tutta la sua austerità. I serpenti, prima nascosti, tornano a gironzolarle intorno. Per chi non lo sapesse sono tre serpenti estremamente velenosi, ma suoi fedeli compagni e occhi nell'Ade. Il black mamba si attorciglia agilmente su tridente, mentre il variopinto serpente corallo e la candida vipera cornuta riprendono posto sul trono.

    E in egual misura vi siete dichiarati dei falliti. La cosa mi disturba alquanto. Lady Violate, converrai con me che ottenere lo spirito di Hades e non concludere nulla sia come possedere un mare di ricchezze e contemplarle per l'eternità. E se vogliamo guardare in faccia la realtà, in cosa siamo stati superiori al nemico? Nell'inedia? Forse. Ma ora le cose cambieranno: siamo l'esercito potenzialmente più numeroso di tutte le schiere, abbiamo i mezzi per succedere, e io non ammetto sconfitte.

    Pandora scende i gradini che la dividono dai giudici lentamente, con la grazia e il distacco che la contraddistingue.

    Perciò, ho deciso di darvi una possibilità per riscattarvi e di ritrovare il lustro di un tempo. La spada, l'armatura e l'elmo di Hades sono custodite nell' Ade e le rivoglio qui al più presto. Giudice di Garuda, a te il compito di riportarmi la spada; Viverna, a te l'elmo, e in quanto a te Grifone, a te il compito di reperire l'armatura. Non m'interessa come farete, radunate le vostre legioni o andate da soli, ma sappiate che non sarà facile. Vediamo di che pasta siete fatti.

    Il black mamba soffia verso i giudici, per poi scivolare sulla mano della sua padrona.

    Verrò a conoscenza di qualsiasi vostra mossa. E ricordate che fallire non è un'opzione. Andate adesso.

    Pandora gira le spalle ai giudici tornando sul trono, mentre i serpenti in fretta si recano verso l'uscita della grande stanza del trono, recandosi chissà dove.

    Ah. Un'ultima raccomandazione. Se avete delle questioni in sospeso risolvetele lontano dalla mia vista. Per quanto mi riguarda potete anche massacrarvi a vicenda, se questo vi fa ribollire il sangue. E Viverna...

    Pandora si volta a guardare Aizen.

    Vedi di persuadere il consulente esterno a collaborare. è già irritante il fatto che non si riesca a reperirla, non vorrei prendermela con te.

    Pandora si siede nuovamente sul suo trono, congedando i Giudici.

    Ora, se volete postare postate congedandovi, quello che dovrete fare da qui in poi è abbastanza chiaro. Avete sette giorni di tempo per organizzarvi con i vostri legionari e fare una quest per ritrovare il manufatto di Hades. Non avete legionari o non riuscite a reperirne in sette giorni? Farete una quest da soli. Autogestita. L'unica cosa che potrò fare per voi è un post iniziale per darvi l'ispirazione e qualche direttiva, su richiesta. Non mi interessa chi mastererà la vostra quest, quello che mi interessa è un lavoro rapido e di qualità- chi finirà prima dovrò recarsi da Pandora, in questo stesso topic, per consegnare il manufatto. è inutile dire che chi farà il lavoro migliore e in poco tempo avrà sicuramente dei vantaggi, e chi non finisce o procrastina avrò su di sé l'ira di Pandora. Tra sette giorni voglio vedere 3 topic aperti e se vi serve una traccia, fatemi sapere.


    Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:21
     
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    "Il ritorno di Pandora."



    C
    a loro Signora era stanca di ascoltare le loro scuse e onestamente anche Violate si era stufata di giustificarsi, tanto ormai tutto era già stato fatto e purtroppo nessuno dei giudici era stato in grado di soddisfare le aspettative volute, tanto che dopo Pandora si congedò lasciando a loro la missione di trovare i pezzi dell’armatura di Hades cosa che doveva essere già fatta, ma non ci fu tempo per poterla compiere, ma adesso era il momento di riboccarsi le maniche e dimostrare ciò che valevano e questo era molto importante specialmente per Violate, visto e considerato che lì in mezzo c’era qualcuno che la considerava poco come giudice e influenzabile alle decisioni, inoltre aveva criticato il fatto che lei “elogiasse” la forza di Gabriel, cosa che non stava affatto facendo, aveva solo detto un semplice constatazione che aveva ottenuto dopo l’incontro con quell’uomo. Almeno lei aveva fatto qualcosa, anzi che restare in Ade ad aspettare. Fedor e la sua lingua velenosa. In quel momento a Violate passarono tra la testa una serie di possibili “cose” da fargli e se fosse stata una scena comica sarebbe capitata questa scena: immaginatevi la giudice di Garuda seduta a cena con lui mentre le fa una battuta di cattivo gusto sull’abbigliamento o sul fisico. Lei si alza, lo guarda con uno sguardo che potrebbe impressionare persino Zeus e Hades messi insieme, una vampata di fuoco attorno al suo corpo, poi si avvicina a lui e gli molla un ceffone colossale e un calcione nelle sue parti intime finendo con il mazzetto di fiori da lui portato sparpagliato sulla sua testa. Fortuna volle che Violate ne avesse passate troppe per potersi abbassare ad una cosa così terribilmente “trash” e tanto meno non sarebbe mai uscita con uno come quello. Dopotutto aveva già messo una pietra sopra nell’occasione in cui si erano incontrati e sperava anche di aver risolto la questione sul fatto che lei fosse o non fosse “influenzabile” che poi bisogna capire anche da chi, visto che lei faceva il proprio lavoro in autonomia e nessuno si era interessato a lei, ma la cosa più fastidiosa fu quel “dovete tacere”.

    °Guardalo lì, ma che diavolo vuole ancora da me? °.

    Violate lasciò andare Pandora poi prima di andarsene si avvicinò a Fedor ad una distanza che le avrebbe permesso di dirgliene quattro. Adesso, arrivata lì non lo avrebbe preso a “ceffoni” come nella scenetta comica e non avrebbe ceduto alla voglia irrefrenabile di sparagli addosso una marea di parolacce da camionista che aveva imparato in quell’Epoca, si tratteneva solo perché avanti c’era ancora Aizen e non voleva farsi vedere adirata per una “cagata” che tanto però non lo era per l’onore di uno dei tre grandi dell’Ade, visto che le aveva fatto fare una figuraccia ancor di più grossa di prima avanti alla Dark Lady.

    Senti un po’ stronzetto prima di andarmene ti devo dire un paio di cose: tu la figura dell’idiota non me la fai fare primo! Apri bene le orecchie Fedor, sarò breve non voglio abbassarmi al tuo livello nel ricevere e rispondere alle tue continue provocazioni, anzi ti dir di più , ormai non mi interessano più perché sono maturata abbastanza per averci fatto l’abitudine. Secondo, se ti azzardi a rivolgerti a me di nuovo in quel modo ti riduco in poltiglia perché io parlo quanto mi pare! Tuttavia, non mi piace il tuo atteggiamento e potresti un giorno pentirtene, ti pregherei di farla finita una buona volta e di comportati tu da persona matura una volta ogni tanto così forse possiamo andare d’accordo , sai non è saggio dire di tacere a qualcuno in questo modo, non è educato specialmente avanti a qualcuno di importante che è appena arrivato. Vogliamo forse farci già conoscere?Pensa al tuo lavoro io penserò al mio e stammi alla larga. Terzo la prossima volta che mi fai fare la figura dell’ idiota avanti ad un superiore giuro che ti ammazzo!”.


    Violate emise un sorriso sforzato, poi gli passò a fianco e gli stampò un bacio sulla guancia.

    “Ah un'altra cosa.” Disse voltandosi, prima di arrivare alla porta. “La questione di Gabriel io non lo stavo “elogiando”, difatti lo odio e lo ucciderò ho semplicemente rivelato un dato di fatto basato su una mia esperienza recente. Dopotutto, io almeno mi sono impegnata a conoscere i miei nemici prima di combatterci, anzi che stare rilegata qui in Ade a non fare nulla. Anzi che starmene rinchiusa in un laboratorio o in qualche prigione a grattarmi le palle!”.

    La ragazza si avviò verso la porta mentre un ultima parola si rivolse ad Aizen, lui era veramente un tipo di cui fidarsi, un vero peccato che non sia più imperatore , ma pultrppo non aveva avuto quella punta di “spietatezza” unita al carisma di cui tanto parlava visto quanto successo. Provò un po’ di rammarico.

    “Aizen, ti auguro che la missione che ti è stata data possa farti trovare un po’ di quella “spietatezza” di cui è famosa la viverna. Sei stato comunque un capo interessante e per questo ti ammiro.Spero di rivederti al più presto. ”.

    La porta della sala si chiudette dietro la giudice , adesso lei avrebbe richiamato il suo specter appena rinato, lo spartano Altair del necromante e con lui avrebbe portato a termine la missione.




    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>> Parlato Esterno








    »Dati anagrafici







    Nome:Violate.
    Energia:Nera.
    fisico:Buono.
    Psicologico:Buono.
    Armatura:Surplice di Garuda [livello 5]
    Stato armatura:Intatto
    ___________________

    Riassunto:


    Azioni:





























    Finito Shen non odiarmi te voglio bene è Violate che una Stronza XD ma lo fa perchè l'hai fatta incazzare con Fedor anche se poi è velatissimo il concetto rispetto ale parti sbarrate :asd: il bacio non autoconclusivo xd
     
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    IL RITORNO DI PANDORA
    Post 3 - Aizen


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    *Avanzava per l'Ade, cercando di tornare da Pandora, colei che gestiva l'esercito avernale per portarle l'Elmo di Hades, che stringeva tra le sue mani, deciso e pronto a consegnarglielo. Ma la sua mente era altrove, pensava al brutto scherzo rifilatogli da Hypnos e indossava con orgoglio le vestigia che un tempo furono di Aiacos, l'amico di sempre.*

    *Consapevole che qualcosa era cambiato, che un equilibrio s'era spezzato, la sua attenzione era tutta rivolta a Naima, così sconvolta e follemente pericolosa. Non poteva sopportare il fatto di essersi sbagliata, eppure era così. Intanto il veleno stava facendo effetto, il corpo leggermente intorpidito ma ancora in grado di raggiungere la 'signora'.*

    Lady Pandora, ecco quello che mi avete richiesto

    *Era solo, non era giunto ancora nessuno e la donna seduta sul trono pareva imperturbabile. Non s'aspettava complimenti o gratificazioni e detto francamente nemmeno li voleva. Aveva portato a termine la sua missione e questo era tutto.*

    *Il corpo sembrava non essere in grado di sostenere quel veleno che lentamente stava agendo e lo distruggeva dall'interno; cadde sul ginocchio, mentre la mano destra - chiusa a pugno - colpì violentemente il terreno. Odiava profondamente mostrarsi in quelle condizioni da chiunque, tanto più per colpa di un veleno che l'aveva colpito nel sonno. Da sempre il Garuda combatte i Naga, gli uomini serpenti! Ansimava Aizen, bramando la cura. Doveva vivere, doveva ancora trovare il suo equilibrio, cercare il suo vero io e combattere ancora. Non poteva in alcun modo fermarsi ora.*

    A quanto pare sono il primo - disse tossendo e sputando sangue - come era prevedibile del resto, mia signora!

    *Altezzoso e sicuro di se, una sfaccettatura del suo essere mai mostrata prima d'ora. Questo era davvero Aizen?*


     
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    "Il ritorno di Pandora."



    V
    iolate trascinò dietro di se la spada recuperata dopo tante fatiche, ma non era molto convinta di volerla consegnare sul serio per il risveglio di Hades, dopo quello che era successo per colpa di Pandora, però era anche vero che lei poteva guarirla dal veleno quindi almeno avrebbe dovuto farsi forza su quello e soprattutto non doveva assolutamente agire di testa sua proprio in quel momento. Sapeva bene di essere molto turbata e arrabbiata, ma non era il momento di fare atti sconsiderati.
    La ragazza percorse tutta la scalinata attraversando il cocito fino ad arrivare i Giudecca . La fatica nelle sue membra si vedeva e molte delle sue ferite non si erano affatto rimarginate, si teneva in piedi per grazia della sua nota resistenza da soldato di Hades e per il suo cosmo, ma ogni passo faceva era davvero un supplizio, anche se ciò che le faceva più male era l’abbandono di Garuda .

    << Non pensare troppo Violate consegna quella patetica spada e lascia che Hedaes rinasca, ti assicuro che una volta successo potremmo avere grossi profitti.>>.

    << Tsk! Che faccia tosta! Tu forse li avrai se sei un “Dio” ma io cosa centro? Ho semplicemente fatto una cosa che non dovevo e mi sono fatta prendere per il culo.>>.


    << Tutto arriverà ad una conclusione. Ti chiedo una cosa sola però, non fare nulla che comprometti la riuscita della resurrezione, dopo ti assicuro che potrai fare ciò che vuoi.>>.

    Violate aveva una gran rabbia e anche le parole del suo “nuovo amico immaginario” non erano molto confortanti, quello volva che aspettasse come se lui sapesse tutto, m cosa cazzo ne sapeva di come si sentiva lei in quel momento? Violate si fermò prima di varcare la soglia della stanza di Pandora e guardò la spada. I suoi occhi riservarono per quell’oggetto uno sguardo di fuoco, non avrebbe pensato che dopo aver desiderato di resuscitare Hades adesso le sarebbe venuta voglia di seppellire la spada nei meandri più oscure delle prigioni, in modo che nessuno la possa trovare. Odiava quella spada, odiava Hades! Ormai non le rimaneva più niente. Avrebbe avuto voglia di sputare sopra a quell’oggetto in quel preciso istante, ma non lo fece solo in rispetto alla fatica che aveva fatto per recuperarla e poi quella “voce” le aveva assicurato che dopo la resurrezione avrebbe potuto fare come voleva quindi se aveva ragione e non mentiva anche “lui” allora non avrebbe dovuto aspettare molto, quindi era meglio entrare e farla finita un volta per tutte e assistere a quella “farsa”.
    Violate entrò dentro la stanza, quella donna non c’era però aveva notato che c’era qualcun altro prima di lei.

    °Quello è Aizen. Bene è riuscito a venire alla “farsa” anche lui nonostante noto che quella puttana ha colpito anche lui a tradimento. Tsk è sempre stato un uomo così “succube”…un momento …°.

    Violate notò che sul coro di Aizen, c’era qualcosa che le apparteneva. Lasciò andare di colpo la spada di Hades a terra , poi avvertì l suo corpo leso dal veleno dalle ferite e anche dalla rabbia svuotarsi tutto assieme.

    °No…no..non ci credo!La surplice di Garuda, come fa ad averla lui? io…io…non riesco più a capire…°.

    Si mise le mani sulla testa, c’era qualcosa che stava capitando, Violate era come intrappolata in un incubo senza fine che non voleva andarsene.

    << Dopo Violate…dopo tutto ti sarà più chiaro…>>.

    “No..no…no!!!! E’ tutto sbagliato!Perchè mi sta succedendo questo?Io…io NON LO ACCETTO!”.

    Il cosmo di Violate si attivò improvvisamente e creò un’ esplosione di ridotte dimensioni che non provocò danni a nessuno e ne a cose, eccetto per il cratere formato sotto i suoi piedi, poi la ragazza cadde sulle ginocchia, non ce la faceva più e quel motto d’ira l’aveva fatta scaricare, ebbe solo la forza di piangere per la prima volta dopo tanto tempo che non lo aveva mai fatto.



    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>> Parlato Esterno








    »Dati anagrafici







    Nome:Violate.
    Energia:Nera.
    fisico:ferito e avvelenato.
    Psicologico:Confuso e arrabbiato.
    Armatura:non indossata
    Stato armatura:Intatto
    ___________________

    Riassunto:

    Ok dopo aver finito la quest eccomi a portare la spada, naturalmente per esigenze Gdr e causa cambiamenti di “fazione” Violate si sente confusa e arrabbiata per il tradimento sia di Pandora e anche dello stesso Hades e purtroppo quando vede la sua ex armatura su Aizen, scoppia solo in una rabbia da pianto onde evitare altre tipo di azioni che avrebbe potuto fare :asd. Visto che mi voglio godere la resurrezione di Hades XD.

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  13. † Shen771 †
     
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    Era giunto alla Giudecca, nel palazzo dove lady Pandora stava attendendo i tre Giudici. Non conosceva l'esito della battaglia delle sue sottoposte, la sua mente vagava dispersa in uno stato di semi-incoscienza, in cui l'unico pensiero in grado di animare quel corpo spinto ogni oltre limite era l'intento di consegnare la Kamui di Hades. I passi si susseguivano lenti, un sottile strato di cosmo violaceo e denso circondava l'armatura divina, che seguiva fedelmente il passo del Grifone, condotta dalla telecinesi; il capo leggermente chino, gli occhi spenti ed un'espressione apatica. Probabilmente le sue membra giacevano sul orlo della morte, trattenute dal solo filo della volontà.

    Distante, illuminata solo da luci fioche, si intravedeva il salone principale, quello in cui tutto si sarebbe concluso. Rigagnoli di sangue gli percorrevano gli avambracci, sgorgando da ogni anfratto della Surplice, eppure i pugni erano serrati, quasi a volerlo raccogliere, perché nonostante la battaglia egli era convinto che insozzare un luogo tanto sacro era un gesto disdicevole; conservava l'onore di un Generale, nonostante l'indole non propriamente nei ranghi. All'interno dell'androne, disposti in maniera quasi identica al precedente incontro, attendevano altre due persone: Aizen e Violate. Fedor sembrò non riconoscere i cambiamenti radicali che i due avevano subito, il tempo che gli rimaneva prima di collassare era davvero esigui, pertanto si limitò a percorrere una linea retta, senza distogliere lo sguardo dalla figura sbiadita della donna vestita di nero.
    Arrivato al suo cospetto, poco più alle spalle rispetto ad Aizen già inchinato, si genuflesse, adagiando al suo fianco il totem della Kamui. Il tono della sua voce era calmo ed autoritario, così come il suo animo.

    -Lady Pandora, Fedor del Grifone al suo cospetto.-

    Non riuscì a trattenere una smorfia di dolore, prima che un fiotto sottile di sangue gli schizzasse tra i denti serrati. Il veleno aveva ormai fatto il suo corso, ed il suo fisico aveva ormai smesso di generare energia.
    Ma egli era tornato vittorioso, il resto non importava. Era l'orgoglio del Grifone Infernale.





    Legenda: Narrato Parlato PensatoTelepatia

    Nome ● Fedor Czajkowski
    Status Fisico
    Status Psicologico
    Nome della Cloth ● Surplice di Griphon {VI}
    Status della Cloth
    EnergiaBlu
    Riassunto azioni

    Quest Master



    Edited by ~S i x ter - 7/11/2014, 16:22
     
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  14. » Pisces no Astrid
     
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    »Pisces no Astrid - Il ritorno di Pandora - ruolata in Ade



    Parlato | Pensato | Narrato | Altri




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    La solitudine mal si addiceva ad Astrid, che giungeva quel giorno per la prima volta ufficialmente negli Inferi; la scoperta della verità era avvenuta in verità già da alcuni giorni, tempo che la ragazza aveva utilizzato per prendere ancora di più consapevolezza con la nuova realtà che la circondava e per capire.
    Capire era il primo passo per accettare la verità; questa frase era una delle sue citazioni preferite e ci aveva sempre creduto, ma non avrebbe mai pensato quanto fosse complicato affrontare un'amara delusione. Lei, che si era creduta sempre in grado di affrontare i pericoli al fianco di Athena e dei suoi guerrieri più forti, aveva dovuto arrendersi a un brusco risveglio. La certezza di essere stata utilizzata per diventare qualcosa di superiore... non era assolutamente tollerabile.
    C'erano ancora molte domande a cui mancava una risposta precisa, ma Astrid aveva deciso di gettare via ogni titubanza e abbracciare quella nuova vita, schierata dalla parte opposta a quella che aveva sempre creduto essere la sua vera vocazione; la surplice dei Pesci brillava nella sua luce oscura, dimostrando di sentirsi perfettamente a suo agio nel proteggere il corpo dell'adolescente deceduta proprio nell'inconsapevole tentativo di diventare qualcosa di più grande.
    Astrid non aveva mai visto la Giudecca prima di quel momento, né l'avrebbe raggiunta se non avesse ricevuto un messaggio urgente; se aveva lasciato la sua nuova dimora nella fredda Scandinavia, era stato proprio per quella convocazione. La sacerdotessa Pandora richiedeva quanto prima la sua presenza al suo cospetto, e Astrid non aveva esitato; dopo aver varcato il portale che l'avrebbe condotta negli Inferi, si era affrettata a raggiungere quello che probabilmente era il cuore del potere avernale.
    La surplice dei Pesci era parzialmente nascosta dal lungo mantello candido che aveva posato sulle spalle, e aveva lasciato i capelli liberi sulle spalle: sicuramente Pandora doveva aver saputo della sua rinascita e l'aveva convocata... Per conoscerla? O forse voleva affidarle qualche missione importante, oppure c'era una ragione che lei non conosceva; in ogni caso Astrid era giunta puntualmente, annunciando il proprio arrivo lasciando che alcuni petali rossi la precedessero.
    Mentre si avvicinava al trono notò di non essere sola: riconobbe tutti i presenti, soprattutto Aizen, ma anche gli altri due non erano volti nuovi dato che li aveva già visti al Santuario tanto tempo prima. Parevano tutti affaticati e se ne chiese la ragione, tanto che avrebbe quasi desiderato andarsene; ma non lo poteva fare, non intendeva certo disobbedire a un ordine ufficiale.
    «Come richiesto, Astrid è giunta al Vostro cospetto, Signora.» A quelle parole formali seguì un inchino rivolto a Pandora da parte della spectre, che rimase in attesa di conoscere il motivo di tutta quella situazione. Conil capo rivolse quindi un cenno ai tre che dovevano essere i Giudici, pur mantenendo l'attenzione più rivolta a Pandora che a loro


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    » Astrid- Energia Viola - Gold Spectre di Pisces, Note varie


    Eccomi qui, dietro concessione di susu :zizi:

    https://image.forumfree.it/4/5/4/4/8/4/7/1309288891.jpg

    Questa sarebbe fisicamente Astrid, a parte il colore dei capelli che sono castani e il nome xddd Ovviamente i petali non sono velenosi u.u volevo fare solo un'entrata scenica xddd

     
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    (IMG:naraku_layout

    Gorthaur ~ Spectre di Druj Nasu ~ Energia Rossa



    *Ogni cosa nell'Averno appariva innaturale e spaventosa, tuttavia per chi dell'Ade faceva sua dimora, esso presto o tardi diveniva ripetitiva normalità.

    Eppure quel giorno, in quel salone, anche i più antichi abitanti dell'oltretomba potevano sentire distintamente qualcosa di sorprendente, qualcosa di antico e oscuro.

    Gorthaur non sapeva individuare l'origine di ciò, forse la presenza dei Giudici, forse la presenza di Pandora o la Kamui ricomposta di Ade… o il fatto di vedere tutti questi elementi uniti in un unico istante.

    Quello che era certo è che lo spectre sentiva la sua anima ribollire, vibrare in un'eccitazione che gli rendeva difficile mantenere la giusta concentrazione sull'artifizio illusorio che lo rendeva invisibile a tutti tranne che alla Signora.

    Poi percepì il richiamo di lei.

    Era l'ora.

    Sorrise, di un sorriso terribile.

    L'ombra che lo celava iniziò a contorcersi e a divenire bruma.
    Pennacchi di nero fumo fuoriuscirono da quel sudario di morte prendendo la forma umana.

    narakugorthngxae

    Druj Nasu fu presto visibile.
    La sua surplice riluceva di funereo splendore, in perfetta assonanza con i neri marmi del palazzo.

    Si fece avanti in silenzio, quasi come se non toccasse il suolo, e prese posto dietro ai Giudici, in ginocchio, in silenzio.*


    *Narrato* Pensato ParlatoRiassunto
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    Tecniche
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