Offrendo un aiuto ogni tanto.

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Non avevo la benché minima idea del come ma mi trovavo all'interno di una cella con sbarre ghiacciate; l'ultimo mio ricordo era di me svenuto dalle parti del fiume Acheronte, perciò qualcuno doveva per forza avermi portato lì. Perché? ° Sarà stata quella donna, maledetta. ° Poteva essere l'unica spiegazione. Eravam probabilmente sopravvissuti entrambi allo scontro ed ero stato persino rimesso a nuovo; no d'accordo esagero, ma non avevo più male come prima. La mia armatura sembrava a posto perciò..

Vidi che fuori c'era un cavernicolo come carceriere. Bene, se volevano irritarmi era il modo giusto. » Ehi tu, fammi uscire o credo che l'Imperatore non sarà lieto di sapere cosa stai facendo senza la sua autorizzazione. Ne ero sicuro. Non sapevo neppure io il perché ma di sicuro se Aizen ne fosse stato informato, se la sarebbe presa direttamente con me, invece di piazzare certi esseri a farmi la guardia.» Su dai, chiama la tua padrona e dille che non ci sono motivi per tenermi qui rinchiuso, sono decisamente innoquo.





Note- >Forse é meglio liberarlo e fare una normale chiacchierata

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Ero già pronto a scagliare la mia velenosa ira contro di lui, quando per sua fortuna la donna si presentò, salvandogli letteralmente le chiappe. Prima o poi gliel'avrei fatta pagare, parola di Specter serio. A spiazzarmi era l'inaspettato cambiamento di modi della donna: durante il duello sembrava indemoniata e adesso, invece, pareva proprio tutt'altra persona. ° Non mi farà fesso ° Oh no, questo mai.° Non mi fidavo delle donne, nonostante la maggior parte fossero del tutto innoque.

Mi colpì l'accenno a Roma, che trovavo intrigante. Da quello che sapevo io, a Roma attualmente non esistevano situazioni che richiedevano uomini forti; tuttavia lei aveva accennato a vecchi tempi, stuzzicando non poco la mia curiosità. Non sapevo tanto deli specter, se non che potevano essere eterni anche se di questo, Violate non sembrava avere nulla. Forse qualcosa nei modi di fare ma niente di più. Lasciai che mi aiutasse, anche per vedere se l'avrebbe fatto fino in fondo. » Ti sbagli, io non sono forte. Sono astuto, insidioso, testardo ma non forte come altri. Arrivi da Roma, allora.. Non era affatto modestia la mia. Sapevo di non possedere ancora la forza necessaria per essere utile in una guerra, eppure avevo quelle altre caratteristiche che potevano servire. Un cervello pronto per essere usato nel migliore dei modi: nel fare fessi i nemici, e anche con lei ero riuscito - in parte- a farla capitolare. La forza non era tutto.





Note-

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Era raro che fraintendessi quanto mi dicevano le persone, eppur sentendola parlare di tempi così lontani e valori quasi del tutto dimenticati, mi rendevo conto di quanto avesse ragione. Avevo errato il significato di forza - intendendo quella dei muscoli o de cosmo - e mi dispiaceva quasi ammettere che mi piaceva essere chiamato forte per la mia fdeltà. In realtà non conoscevo Aizen bene e avevo solo una vaga idea di come fosse realmente - eppure sapevo di stimarlo. Forse per come si era posto quando mi venne a prendere, o forse anche per il fatto che non si conformava agli altri e non raccontava balle.

Ascoltai, senza mostrare troppo il mio interesse. Le storie antiche, le leggende e la mitologia mi avevano sempre affascinato - però non volevo che si sapesse. Meno punti vulnerabili mostravo e meglio sarebbe stato per la mia esistenza, da uomo e da specter. Ciò mi spinse a chiedermi perché diavolo le donne fossero sempre così maledettamente nostalgiche. A me non era mai accaduto - e per un solo attimo, cercai di immaginare una vita in cui rimpiangevo qualcuna. Oh cielo, era terribile. Non avrei dovuto abbassarmi a tanto - ne ero perfettamente convinto. » Capisco, una vita lunga e dolorosa.. Personalmente fatico ad immaginarla ma mi sorprende che tu sia ancora così legata a lui. Non hai mai incontrato altri con cui passare i tuoi momenti. Non era finta la mia curiosità perché ci tenevo a capire. In realtà non erano neppure fatti miei se lei avesse avuto altri uomini - sia romanticamente che no - però era intrigante confrontarsi con qualcuno che non era poi così superficiale come avevo creduto.





Note- Scusa l'imbarazzante ritardo, e questo per ora é il massimo della comprensione da parte del mio pg

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Annuivo, ascoltando. Era senza dubbio un rapporto particolare e anche un cinico come me poteva capire che era difficile trovare qualcosa di differente. Per un istante - ma solo per uno - mi sentivo come se la mia vita finora non avesse avuto alcun valore. Niente amicizie sincere - seppur le conoscenze non mi mancassero - niente amori travolgenti, solo ed esclusivamente una vita noiosa anche se da quando aveva la missione da specter, tutto era radicalmente cambiato. Ma in realtà l'unica cosa differente era il tipo di svago che aveva: invece di studiare e basta, studiava e uccideva chi gli dava fastidio. Non molto, lo riconoscevo. Ma era ciò che mi ero scelto - e nessuno finora era riuscito a farmi cambiare idea.

Comunque alla fine riuscivo a comprendere - anche se con fatica - ciò che mi stava dicendo. Guardai l'anima, ghignando dentro di me: ecco qualcuno che non aveva fatto della sua esistenza nulla di buono. Non sapevo se accettare l'invito fosse buona cosa; della gerarchia interna non potevo fregarmene, però c'era anche qualcosa che mi induceva a voler capire qualcosa in più. » La feccia che vive in superficie é disgustosa, a cominciare dai Saint che stanno ad Atene; sembrano tanto puri ma credo di averne incontrati di animali. Comunque accetto volentieri, anche perché ci si congela qui. Il cocito non era certo il posto migliore in cui potessi trovarmi.

Note-

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Non si trattava affatto male la donna, pensai mentre mi osservavo attorno nella dimora, arredata con buon gusto. Il neoclassico non era proprio il mio stile favorito - al contrario del rococò, che era il mio preferito - però era adatto a quel genere di dimora. Il mio sguardo non perdeva neppure un particolare, specialmente quando vidi quelle ancelle. Avrei riso volentieri: paura di qualche misera ancella? Al contrario, le potevo apprezzare per la loro avvenenza fisica; mi lascai tranquillamente servire di tutto punto, occhieggiandle di tanto in tanto senza nascondere una scintilla di interesse negli occhi. Non erano che misere creature inutili, potevano essere l'ideale per passare qualche momento interessante. » Preferirei qualcosa di..più forte, se c'é. E sorrisi, senza fare troppo caso alla donna in accappatoio. Ne percepivo la presenza ma di certo non mi sentivo in imbarazzo - sia perché non é che fosse una novità, e poi stavo solo scambiando una cortese conversazione con quelle belle ragaze.



Note- Post un pò corto e pessimo, scusami

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Non potevo non reprimere un sorrisetto cattivo quando la ragazza venne schiaffeggiata e apostrofata. Lungi da me dal consigliare come trattare i servi - e gli skeletons che osavano disturbarmi erano una prova della mia ira - ma non credevo sarebbe servito a far capire alla serva che non doveva provocare gli altri sotto gli occhi della padrona. Al contrario, forse avrebbe trovato ancora più intrigante poterlo fare. Siccome facevano tutte finta di nulla, le imitai ma proprio perché non mi interessava proprio prendere le sue difese. » Lavorettoi? Non sapevo fossi al corrente che cerco un lavoro; comunque dimmi pure. Ero consapevole che non intendeva un comune lavoro ma era così divertente rendere tutto più complicato di quello che era.



Note-

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Quella visita era quanto di più patetico avessi mai fatto ma non ero nelle condizioni di poter essere me stesso, non del tutto. Mi chiedevo però quale fosse il reale significato di quella richiesta. Semplice spionaggio? Magari la donna voleva iniziare una relazione con lui, non si poteva escludere che volesse assicurarsi di non avere rivali. Ma non credevo che fosse questa, la vera ragione. Forse era per la carica? Sapevo che di Imperator ce ne era uno solo -ed era forse nelle mani migliori, oserei dire - ma nulla escludeva che acnhe agli altri giudici piacesse l'idea di occuparlo. Non ne ero però sicuro. Valeva la pena indagare un pò più a fondo?» Fammi capire. Tu vuoi che io mi metta a spiare il tuo capo? Non hai calcolato il rischio a cui mi esponi, se dovesse accorgersene?

No, non ero diventato pazzo, al contrario, volevo capire fin dove voleva spingersi, e quelle erano le parole giuste, senza contare che la preoccupazione sul mio volto era quanto di più reale potesse esserci. Del resto se davvero se ne fosse accorto sarei davvero finito nei guai, e a lei questo non sarebbe certo andato bene perché in tal caso niente più informazioni da riferirle.. Giocavo su questo? Si, e perché mai farmi qualche scrupolo? » Non credo che mi interessi la cosa, rischio già il collo per conto mio, figurarci per farti un favore senza ricavarne niente come ricompensa.. Quanto ero meschino, mi dissi mentre mi alzavo, per congedarmi, con lo sdegno stampato in faccia. Se avessi potuto ridere del mio comportamento l'avrei fatto ma per ora era tutto mascherato dietro il mio finto egoismo. Peccato che lei non sapesse davvero che cosa volevo fare.



Note- Scusa il ritardo!