The Hellfire

Up Cloth per Shannon

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    C'ho i pugni nelle mani!

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    ¬Master: Tor'kat'Dorés
    ¬Utente: Shannon
    ¬Quest: Up Cloth

    † The Hellfire ...



    Tristezza e lacrime non bastano a descrivere il tuo stato d'animo. Non sai dove rifugiarti per stare meglio. Forse potresti raggiungere una persona che ti è cara, un ragazzo che ti ha invitato a stare dalla sua parte ma non lo vedi da parecchio tempo e sai che ormai siete solo nemici. Vaghi per la città alla ricerca di qualcosa che possa smuovere il tuo animo distrutto. Hai bisogno di uscire e prendere aria e per questo sei in mezzo alle vie della città di Kalo Nero.
    Le vetrine non ti interessano, specie quelle con i visi sorridenti delle foto degli innamorati, né i cuoricini dei negozi di peluche. Sembra una congiura contro di te. Sembra il mondo voglia ricordarti ogni attimo della tua sofferenza. Alla fine è la voce di una donna a chiamarti alla realtà. La senti chiara e forte, così come le sirene del negozio da cui sta uscendo.

    «Non mi prenderete mai, illusi!»

    E la vedi uscire dal negozio, una ragazza bionda con un vestito da clown, anche se rosso e nero, un po' cupo. Gli occhi azzurri di colpiscono all'istante, così come le collane di diamanti che tiene nella mano destra . . .


    Angolo Off Game


    Bene, si inizia. Vediamo di presentare questo personaggio e la sua sofferenza, così come mi hai chiesto tu.



     
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  2. Andromeda no Nesyos
     
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    Andromeda no Nesyos

    "L’amore mi sconvolse l’anima, come il vento dal monte si getta sulle querce"


    • Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato


    • Neverending Pain

    Adesso... basta...

    Per un istante la mia mano destra brillò minacciosa prima di spegnersi. Riprendendo il controllo voltai le spalle verso la vetrina del negozio e mi allontanai di corsa. Cercavo di fuggire, di scappare da me stesso e dalla mia sofferenza ma era tutto inutile. Il volto di Andreas compariva davanti ai miei occhi ogni volta che socchiudevo le palpebre, vivo e nitido come se lui fosse stato effettivamente di fronte a me. Potevo sentire il suo profumo, percepire il contatto con la sua pelle calda, liscia e mortifera. Mai prima di allora avevo desiderato seriamente di morire, eppure mi ritrovavo a rimpiangere il giorno in cui il veleno del Gold Saint mi aveva quasi strappato alla vita. Perchè la morte non mi aveva portato con sé? Perchè non aveva fermato definitivamente il mio cuore? Quello stesso cuore che ora si trovava sparso in pezzi sul terreno.
    Ogni minuto, ogni istante della mia vita era uno strazio. Tutto mi ricordava Lui. Il Tempio, i mobili di casa mia, le insegne in città, le vetrine...
    Avevo passato due settimane di isolamento completo, a vagare senza uno scopo da una stanza all'altra senza nemmeno curarmi delle lacrime che mi solcavano il viso costantemente. Solo Nichta aveva ottenuto il permesso di avvicinarsi a me. Mi seguiva sempre con espressione preoccupata, quasi umana, non mi lasciava solo un istante. E la notte era la mia unica consolazione. Quando gli incubi mi costringevano a svegliarmi, lei era lì a vegliare costantemente sul mio sonno inquieto e comatoso.
    Chiudevo gli occhi solo per sfinimento, vagando con la mente in uno stato di dormiveglia che non mi riposava ma che bastava a mitigare il bruciore alle retine. Mi erano concesse solo poche ore prima che un incubo mi costringesse a svegliarmi tremante e completamente sudato. Il giorno e la notte si erano fusi in un unica cosa, rendendo il tempo qualcosa di inesistente per me.
    Nichta aveva iniziato a raggomitolarsi contro il mio petto ed il suo calore aveva placato un poco i miei incubi tremendi, portando un po' di quiete al mio animo almeno durante il sonno. Dovevo molto a quella micia. Tempo prima mi ero preso cura di lei, ora stava ricambiando il favore, più di quanto in realtà dovesse.

    Ero uscito alla fine, intenzionato a tornare a casa mia a Creta, ma non ne ero stato in grado. Per alcuni giorni avevo preso in considerazione l'idea di mandare a monte tutto e tornare alla mia vecchia vita per cercare di dimenticare, ma sapevo fin troppo bene che ciò non mi avrebbe aiutato. L'uomo cambia luogo per seppellire i propri affanni, ma essi sono comunque in grado di seguirlo. Era tutto inutile, i miei sforzi erano vani.
    Alla fine ero tornato davvero, ma non a casa. Mi trovavo a Kalo Nero, una grande città non lontana dal mio villaggio di origine. La conoscevo bene poichè avevo frequentato la scuola lì e nel suo aeroporto atterravo ogni volta che tornavo a casa dal continente.
    Speravo di tranquillizzarmi con un po' di solitudine, ma uscire dall'albergo era stato un errore gravissimo: ogni cosa mi rievocava il ricordo di Andreas. Sembrava una congiura. Ovunque vedevo coppie di giovani innamorati, che fossero reali o fotografati per sponsorizzare qualcosa non era influente. C'erano e mi straziavano.
    In quel momento più che mai avevo bisogno di mia sorella, avrei voluto sfogare con lei tutto il mio dolore ma non osavo farmi vedere in quello stato. Ero arrivato a prendere in considerazione l'idea di cercare Kuja, non sapevo se per allearmi con lui o per farmi uccidere, ma alla fine - purtroppo - ero stato costretto a guardare in faccia la realtà. Nessuno mi poteva aiutare. Questa volta ci saremmo stati solo io ed il mio cuore spezzato.

    Mentre maledicevo l'ennesima vetrina da diabete, udii un rumore alle mie spalle, qualcosa che assomigliava ad un antifurto. La voce divertita di una donna seguì il segnale e voltandomi la vidi. Nonostante l'abbigliamento stravagante da Clown, la sua bellezza mi colpì subito. Cercai di non far caso agli occhi di cobalto che si erano diretti a schernire gli inseguitori della loro proprietaria. Brillavano esattamente come le collane di diamanti che lei teneva tra le mani. Una ladra.
    Mi sarebbe bastato poco per fermarla, in un istante l'avrei raggiunta, senza nemmeno lasciarle il tempo di accorgersene. Potevo sventare il furto con uno sforzo minimo, restituire la merce rubata ai legittimi proprietari, essere osannato come un eroe per due giorni prima di venire nuovamente dimenticato. Potevo... ma potevo anche non farlo.
    Lentamente mi spostai di lato per lasciarla passare.
    Mai prima di allora avrei agito in quel modo, ma insieme alla presenza di Andreas era morta una parte di me. Non sopportavo l'idea di dover elargire favori ad un mondo che non se ne meritava. Mi aveva solo fatto soffrire, avrei ricambiato con la stessa moneta.

    • Riassunto
    Energia: Blu
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: A pezzi
    Status Armatura: //
    Abilità Passive:
    ~Catene Intelligenti
    Le Catene hanno una volontà propria e agiscono anche indipendentemente da quelle del possessore. Possono sistemarsi in posizione di difesa anche se il proprieterio non si è accorto dell'attacco. Sono in grado di identificare le illusioni e cercare automaticamente appigli in caso di bisogno. Inoltre le catene possono oltrepassare i portali tra dimensioni diverse.


    Abilità Attive:
    //

    Tecniche Difesa:
    //

    Tecniche Attacco:
    //

    Azioni:
    //

    Note:
    Ho messo una citazione Saffica apposta per rimarcare l'omosessualità del primo amore di Nesyos. Mi è venuto un post un po' strano, cioè lo sento strano... forse perchè ci ho buttato dentro un'esperienza reale anche se qui mi sono trattenuta.
    Scusa il ritardo, casini vari che non ti sto a spiegare qui X3
    Spero che ti piaccia pure se ruolo in prima... questo post non mi convince, farò meglio u.u

     
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    ¬Master: Tor'kat'Dorés
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    ¬Quest: Up Cloth

    † The Hellfire ...



    La ragazza ti sbatte addosso, un attimo soltanto, prima che possa continuare la sua corsa e allontanarsi. Vedi che nella mano agita qualcosa e capisci cos'è. E' il tuo portafoglio, contenente un'immagine di una persona cara che mai vorresti perdere.

    «Grazie della tua generosità!»

    Ti dice mentre continua a correre. Si sta allontanando e l'unico ricordo che hai di quella persona, insieme a te, sta scomparendo insieme alla bellissima ragazza. Le guardie cercano di rincorrerla, ti lanciano sguardi ostili per non averla fermata, e pian piano lei si allontana. E' troppo veloce rispetto a degli uomini comuni.


    Angolo Off Game


    Scherzetto o dolcetto? Sono tornato =D



     
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  4. Andromeda no Nesyos
     
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    Andromeda no Nesyos

    "Help me believe it's not the real me"


    • Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato


    • Self Control

    Notavo la disapprovazione delle guardie nei confronti del mio gesto, ma nel mio egoismo non me ne curai. Tuttavia bastò un solo istante per farmi cambiare idea ed indurmi ad imboccare una via laterale nella quale diedi sfogo alla massima velocità che potevo raggiungere. Un attimo, poche parole, giusto il tempo di realizzare cosa quella donna avesse fatto ed i miei piedi si erano mossi da soli, d'istinto.
    Correvo attraverso strade secondarie e non trafficate, poco attento in realtà a non mostrare quel lato così poco umano che possedevo. Nessun altro segnale giungeva al mio cervello se non quello di inseguire quella donna che si muoveva con straordinaria rapidità. Che lei avesse notato la mia presenza oppure no non potevo saperlo né mi interessava, per il momento non l'avrei raggiunta. Sapevo fin troppo bene di doverla fermare per recuperare il portafoglio che mi aveva sottratto eludendo anche i miei sensi superiori: non mi interessava dei soldi, ma dentro di esso conservavo l'ultimo ricordo che mi restava dell'uomo che avevo amato in maniera così cieca e devota. Una foto che troppo spesso avevo tentato di gettare via, ma le mie dita non erano mai riuscite a staccarsi dalla sua superficie liscia, restandovi aggrappate come una calamita al ferro.
    Ed ora, anche l'ultimo ricordo reale di Andreas mi era stato portato via. Forse avrei dovuto lasciare che se ne andasse, sperando che con esso sparissero anche le immagini ed i sogni che mi tormentavano, il senso di abbandono e smarrimento, quella cappa grigia che mi soffocava separandomi dal resto del mondo. Ma la realtà era che non ci riuscivo. Non avevo la forza per abbandonare di colpo anche quell'ultimo, misero pezzo di carta stampata.
    Per questo correvo, maledicendo la mia debolezza ed aspettando il momento giusto che non arrivava. Volevo evitare di seminare il panico attaccando quella donna in mezzo ad una piazza od un viale, dovevo attendere che fosse un poco più isolata... Ma esistono situazioni in cui l'istinto riesce ad eludere la vigilanza della ragione, facendo commettere enormi cazzate.

    L'esplosione riecheggiò per qualche istante nell'aria sconvolta ed io mi bloccai di colpo, inorridito dalla consapevolezza di ciò che avevo fatto. Non vi erano dubbi riguardo al fatto che la sfera cosmica schiantatasi per terra a pochi centimetri - o così credevo - dalla ragazza in fuga si fosse staccata dalle mie mani.
    Quella nuova situazione stava degenerando senza che io me ne accorgessi, trasformandomi in quel mostro che temevo di diventare in seguito all'addestramento di Heracles. Non allora era stato risvegliato in me un Demone, ma adesso, e se non avessi reagito, mi avrebbe divorato lentamente.

    Uscii dal vicolo quasi barcollando, gli occhi fissi ed inespressivi, guardando la distruzione che avevo causato. Nessuno era rimasto ferito, fortunatamente, tuttavia i sensi di colpa mi piombarono all'improvviso sulle spalle, gravando come macigni. E soprattutto mi premeva scoprire cosa ne fosse stato della ragazza che io come un idiota avevo cercato di colpire per recuperare una stupida foto. Non esiste ricordo od oggetto materiale che valga una vita umana, lo avevo sempre sostenuto, no? E allora perchè mentre generavo quell'attacco non avevo provato il minimo rimorso?

    • Riassunto
    Energia: Blu
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Scioccato
    Status Armatura: //
    Abilità Passive:
    ~Catene Intelligenti
    Le Catene hanno una volontà propria e agiscono anche indipendentemente da quelle del possessore. Possono sistemarsi in posizione di difesa anche se il proprieterio non si è accorto dell'attacco. Sono in grado di identificare le illusioni e cercare automaticamente appigli in caso di bisogno. Inoltre le catene possono oltrepassare i portali tra dimensioni diverse.


    Abilità Attive:
    //

    Tecniche Difesa:
    //

    Tecniche Attacco:
    //

    Azioni:
    //

    Note:
    E dopo secoli ce l'ho fatta XD

     
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    C'ho i pugni nelle mani!

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    ¬Master: Tor'kat'Dorés
    ¬Utente: Shannon
    ¬Quest: Up Cloth

    † The Hellfire ...



    Causi una potentissima esplosione e non vedi cos'è successo in realtà. Maccihne distrutte, persone fortunatamente non ferite per un fortuito caso. La ragazza se ne accorge e riesce ad evitare il tuo attacco con grande facilità. Ma è sorpresa e ti segue. Non senti la sua presenza e non ti accorgi di lei sino a quando non si appende ad un piccolo lampione in quello stretto vicolo e ti osserva dall'alto, al contrario.

    «Sei dannatamente attaccato ai soldi o hai cercato di uccidermi per un motivo particolare?»

    Ingenua nello sguardo e nei suoi stessi occhi azzurri. Non sembra arrabbiata, ma più curiosa di quello che ti passa per la mente. Ti osserva e poi prende il tuo portafoglio. Senza troppi indugi lo apre e inizia a guardare l'interno. Lascia cadere i soldi e trova la fotografia. La osserva e poi ti rivolge un altro sguardo.

    «Sei così carino ma sei gay. Che bastardo il fato per noi povere donnicciuole!»


    Angolo Off Game


    Yeah!



     
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  6. °Shannon°
     
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    Andromeda no Nesyos

    "Somebody help me tame this animal I have become"


    [center] • Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato


    • Through the Glass


    Aborrendo ciò che io stesso avevo fatto mi guardai intorno pregando Athena di scorgere quella ragazza... possibilmente viva. Niente. Per quanto mi sforzassi di cercare non la vedevo da nessuna parte.
    Le mie gambe indietreggiarono da sole dal luogo del mio delitto ed in un attimo mi ritrovai a correre all'impazzata tra i vicoli con il cuore che mi martellava contro il petto. Non sapevo se fosse dovuto a paura o agitazione, forse era solo risentimento per il male che avevo commesso. Non riuscivo a controllare quel sentimento, ed esso mi spingeva solo a fuggire da quel passato così vicino che avrei voluto cancellare.

    Il rimorso mi seguiva come se fosse stato intriso nella mia stessa ombra, non potevo liberarmene ed esso mi straziava l'anima quanto il dolore per la perdita di Andreas. Era come se tutto ciò mi stesse accadendo per via di un torto che avevo fatto senza accorgermente, come se stessi pagando a causa di un male che non ricordavo di aver commesso.
    Stando in casa avevo fomentato il mio dolore facendo del male a me stesso, uscendo avevo sfogato la rabbia compromettendo gli altri. E tra i due preferivo distruggere me che le altre persone. Per questo affrettai il passo, deciso a raggiungere di nuovo casa mia.

    Che cosa sono diventato?

    Vedevo la mia immagine riflessa nelle vetrate di negozi e case, ma non mi riconoscevo. Scorgevo solo i tratti di qualcuno che fisicamente mi somigliava ma i cui occhi non possedevano niente di familiare rispetto ai miei.
    Mi voltai, incapace di sostenere oltre quella vista, e per poco non fui preso da un infarto. Davanti a me, appesa a testa in giù ad un lampione, la ragazza che credevo di avere ucciso mi guardava contrariata. Strizzati gli occhi per tentare di capire se avessi le visioni, ma quando li riaprii lei era ancora lì. Reale.

    Dei soldi non mi importa, tienili pure... solo ridammi il portafoglio...

    La mia voce suonò roca e flebile, strozzata dal nodo che mi attanagliava la gola. Mi voltai fingendo noncuranza per asciugarmi invece con la manica gli occhi lucidi. Non sapevo perchè mi venisse da piangere, forse era la felicità per vederla viva o lo sfogo di tutte le mie frustrazioni.
    Sfortunatamente però quell'attimo di sollievo durò poco: il commento di lei mi fece trasalire e riaprì la ferita più profonda che fosse mai stata incisa nel mio spirito.

    Io... non sono gay... io sono...

    Cos'ero?
    Non lo sapevo. Né etero né gay, troppo poco attratto dal sesso maschile per definirmi bisessuale... cos'ero?

    Non lo so...

    • Riassunto

    Energia: Blu
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Scosso
    Status Armatura: //
    Abilità Passive:
    ~Catene Intelligenti
    Le Catene hanno una volontà propria e agiscono anche indipendentemente da quelle del possessore. Possono sistemarsi in posizione di difesa anche se il proprieterio non si è accorto dell'attacco. Sono in grado di identificare le illusioni e cercare automaticamente appigli in caso di bisogno. Inoltre le catene possono oltrepassare i portali tra dimensioni diverse.


    Abilità Attive:
    //

    Tecniche Difesa:
    //

    Tecniche Attacco:
    //

    Azioni:
    //

    Note:
    Perdona i tempi titanici, sai il perchè XD

    [/center]
     
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    C'ho i pugni nelle mani!

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    ¬Master: Tor'kat'Dorés
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    ¬Quest: Up Cloth

    † The Hellfire ...



    Ti osserva con una smorfia e dopo un poco ti sorride, anche se con poca convinzione. Con un gesto atletico non indifferente, scende dal lampione e cade direttamente davanti a te. La vedi meglio, è una ragazza bellissima con degli occhi azzurri che sembrano brillare. Ti mette la mano tra i capelli e l'altra sulla spalla.

    «Tesoro mio, tu hai un problema serio, lo sai?»

    Non puoi capire se è seria o semplicemente ti sta prendendo in giro. Continua a sorriderti mentre ti accarezza i capelli come una sorella maggiore fa con il fratellino. Senti il suo profumo, qualcosa che sembra essere vaniglia misto a all'odore delle mandorle. Singolare e piacevole.

    «Non so se renderti il portafoglio o farti il favore di eliminarlo. Non puoi vivere così, sei più morto tu della mia trisnonna che non ho mai conosciuto!»


    Angolo Off Game


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  8. Andromeda no Nesyos
     
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    Andromeda no Nesyos


    [center] • Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato


    • I Can't Trust You


    La guardai scendere, sinceramente sorpreso di fronte ad una dimostrazione di tale agilità. Ormai ero quasi certo che quella ragazza non fosse "normale". Doveva essere come me, o almeno possedere facoltà superiori a quelle degli umani comuni.

    Esitai un secondo, perplesso, prima di sentire la sua mano sulla mia spalla. Quel contatto mi indusse a concentrare lo sguardo in quello glaciale di lei. La sensazione che ne trassi era strana: non mi infondeva sicurezza come avrebbe fatto il tocco di Elektra o di un'altra persona a cui tenevo particolarmente. No, sentivo sollievo, come quello donato da una crema balsamica sopra ad una ferita, ma sapevo che non era una pace reale. Potevo quasi paragonare quella sensazione ad uno stato di ebbrezza che cancellava temporaneamente le mie sofferenze come l'alcool fornisce un momentaneo oblio.
    Non sarebbe durato, ma in quel momento avrei fatto qualsiasi cosa pur di ottenere un poco di sollievo.

    Spostai lo sguardo sulla sua mano destra, concentrandomi sulle sue dita sinistre che si intrecciavano coi miei capelli e per un istante mi abbandonai a quella sensazione di minimo piacere. Non aveva niente a che vedere con quella che avrei tratto se fosse stato Andreas a compiere quei gesti, ma non potevo negare la bellezza sconcertante di quella donna.
    I tratti delicati del viso incorniciati da morbidi capelli dorati si intonavano perfettamente con il corpo formoso ed atletico. Gli occhi chiari tradivano una nota di determinazione che dimostrava il carattere forte di quella ragazza dall'inebriante profumo.

    Mi riscossi... Che diavolo stavo facendo?
    Delicatamente tentai di sciogliermi dalla sua presa spostandomi un poco indietro. Non potevo lasciarmi abbindolare a quel modo da un'estranea, per quanto fosse affascinante. Avrebbe potuto essere una Specter, un qualsiasi nemico, quindi non mi potevo permettere di abbassare così tanto la guardia. Non potevo fidarmi. Nonostante la mia profonda depressione non avevo la minima intenzione di passare all'altro mondo, avevo ancora persone care per cui lottare e soprattutto ora che Elektra mi aveva seguito al Grande Tempio dovevo prestare ancora più attenzione.

    Iniziai a guardare quella donna con sospetto, cercando quasi di comprenderne le intenzioni, ma la sua espressione a metà tra il serio ed il divertito mi risultava impenetrabile. Mi stava prendendo in giro per il fatto che non condividesse i miei "gusti" oppure si divertiva a vedermi abboccare all'amo come una carpa?
    No, non potevo decisamente abbassare la guardia.

    Chi sei? Cosa vuoi da me? Ridammi il portafoglio, tieniti pure i soldi e facciamola finita. Fingerò di non averti trovata, vattene che la polizia potrebbe essere ancora in giro. Noi due non ci siamo mai incontrati.

    Non sapevo perchè le stessi proponendo quella specie di accordo, ma il senso di diffidenza si stava trasformando in inquietudine e volevo liberarmi di lei in fretta.

    • Riassunto

    Energia: Blu
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Diffidente
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    ~Catene Intelligenti
    Le Catene hanno una volontà propria e agiscono anche indipendentemente da quelle del possessore. Possono sistemarsi in posizione di difesa anche se il proprieterio non si è accorto dell'attacco. Sono in grado di identificare le illusioni e cercare automaticamente appigli in caso di bisogno. Inoltre le catene possono oltrepassare i portali tra dimensioni diverse.


    Abilità Attive:
    //

    Tecniche Difesa:
    //

    Tecniche Attacco:
    //

    Azioni:
    //

    Note:
    Auguri XD

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    † The Hellfire ...



    «Hai un problema troppo serio caro mio ... »

    La ragazza fa un salto all'indietro e ti lancia una carta da gioco. Su di essa c'è la sua immagine e sull'altro fronte una mappa che ti dovrebbe portare in un nascondiglio direttamente sulla montagna vicina. Il suo movimento è molto più veloce di quanto potessi immaginare. Senti che non è una persona normale, che probabilmente ha gli stessi poteri che possiedi anche tu. Per un secondo solo senti che qualcosa ti accarezza la mente e forse una piccola parte dei ricordi. Eppure è una sensazione tanto sfuggente che non riesci a capirne subito il senso.

    «Vieni a trovarmi lì, e porta l'armatura. Forse allora, ti renderò questo! »

    Vedi il portafoglio per l'ultima volta e poi lei ... si smaterializza davanti ai tuoi occhi. Teletrasporto.

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  10. Andromeda no Nesyos
     
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    Andromeda no Nesyos


    • Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Telepatia


    • The Cave


    L'indice ed il medio si chiusero delicatamente ai due lati opposti dell'oggetto che la ragazza mi aveva lanciato. Una carta da gioco.
    Inizialmente non la guardai, troppo intento ad osservare gli occhi glaciali di lei nella speranza che mi ridesse il portafoglio. Ma il mio sogno si infranse troppo presto. L'oggetto che mi apparteneva scomparve con lei, all'improvviso, lasciando solo l'ombra di un ricordo nella mia mente. Stupito, protesi la mano libera in avanti, afferrando l'aria mentre le mie labbra si schiudevano in un'invocazione che mai vide la luce.
    Il braccio mi ricadde sul fianco, mentre la mia testa faceva la stessa cosa sul petto. I capelli mi coprirono gli occhi e per un istante sentii crescere un moto di rabbia che si spense subito in rassegnazione.
    Il mio sguardo si posò affranto sulla carta. Da un lato vi era l'immagine della ragazza, sembrava quasi un biglietto da visita senza indicazioni. La voltai: una mappa. Allora non scherzava, mi avrebbe davvero restituito l'unico ricordo rimastomi di Andreas!
    Un flebile moto di speranza si impossessò di me ed un debole sorriso mi increspò le labbra. Bastavamo io ed il mio Cloth per riavere quella foto... ma era la cosa giusta da fare?
    Forse sarebbe stato meglio lasciar perdere e staccarsi definitivamente dal passato.
    Ma dopotutto, sentivo che non desideravo seguirla solo per il portafoglio: c'era qualcosa in quella donna che mi aveva attratto. Non si trattava del fisico quasi perfetto, era qualcosa che andava al di là dell'apparenza. Una specie di curiosità nei confronti di una persona così misteriosa che mi portava a provare non desiderio ma interesse. Volevo scoprire qualcosa di più su di lei.

    Il male di vivere che provavo in quei giorni si disciolse lentamente. Voltai i tacchi lasciandomi il sole alle spalle e presi a correre verso il Grande Tempio.

    ***



    A destra... Dovrebbe essere qui...

    Diedi un colpetto ad una roccia e sentii che non era perfettamente incastonata. Doveva essere l'entrata.
    Spinsi con insistenza contro la parete della montagna indicatami dalla ragazza, facendo pressione con entrambe le braccia. Quasi caddi in avanti mentre il masso si spostava di lato per farmi passare. Ripresi l'equilibrio sistemandomi il Box sulle spalle e mi guardai attorno cercando la donna. Niente.
    Eravamo solo io e l'eco dei miei passi.
    L'oscurità in quella grotta era densa ed i raggi del sole penetravano a malapena le tenebre. Cercai di percepire un cosmo ma non udii nulla. A quel punto espansi il mio per annunciarmi alla ragazza.

    Eccomi, con il Box. Ora per favore mi ridai il portafoglio?

    • Riassunto

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    Tecniche Difesa:
    //

    Tecniche Attacco:
    //

    Azioni:
    //

    Note:
    Perdona il ritardo e la pochezza... scuola...

     
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    Guerriero solitario dall'animo nobile e dal cuore di ghiaccio

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    ¬Master: Squall 89
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    ¬Quest: Up Cloth

    † The Hellfire ...





    Il chiarore del cosmo posseduto irradia tutt'attorno alla tua persona, ove rocce e polvere troneggiano, v'è dunque una burla del fato avverso, arduo comprenderlo in quegli interminabili attimi di smarrimento, ma d'un tratto un dettaglio desta la tua attenzione...Un dardo raggiunge la tua spalla destra, di discrerta dimensione, eppur reca seco agonia nelle membra tue, l'arto medesimo ne è quasi intorpidito, mentre definitivamente lacera la cinghia dello scrigno sostenuta dal suddetto arto...

    "Alberga temerarietà nell'animo tuo...dunque cavaliere impavido o altresì sciocco...o folle, per l'esattezza...Concedimi di apprender la tua natura, sì fallace, invero..."


    Inesorabilmente la massa del Box smarrisce l'equilibro sul tuo dorso e raggiunge la sabbiosa landa, ombre flessuose oltre la tua figura, si staglian oltre una tenebra angusta, i verbi uditi paion giunger dall'aere medesima, non v'è un fulcro...D'incanto ora scorgi l'artefice di tutto ciò, poichè la figura pittoresca della giovane donna si rivela dalle ombre, palesemente divertita in volto...

    "Cedimi lo scrigno, non ti voltar e corri lesto oltre codesta terra e non scemar il passo...Voi Santi vi battete per l'armonia del globo, vi frapponete come baluardi, ma invero...senza vestigia siete deboli come vermi...ed è cosi divertente...Ora fuggi, i tuoi effetti personali sono situati oltre la grotta, su un macigno..."


    Attende la ragazza, collocata a pochi metri da te, mentre pare assai spazientita, trepidante con macabre espressioni di giubilo in viso...

    Angolo Off Game


    Come in accordo con entrambe le parti, proseguirò io...non è mio vezzo, ma prendo in prestito anche il layout, bè, che dire? show must go on...edit al mero fine di rimuovere errori di battitura


     
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    Andromeda no Nesyos


    • Legenda:
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Telepatia


    • Responsabilità


    Attesi, invano, abbastanza a lungo da convincermi che non si sarebbe palesata. Credevo mi stesse prendendo in giro e la cosa stranamente non mi spazientiva, anzi mi lasciava del tutto indifferente. Non mi importava di ciò né di nient'altro, volevo solo riavere il mio portafoglio e tornarmene a casa... non mi sarei nemmeno interessato alla merce rubata. Non stavolta.
    Quando ormai iniziavo a convincermi che avrei dovuto giocare a nascondino con lei, udii un sibilo a pochi centimetri dalla mia spalla, rimasi immobile. Riuscii a distinguere la punta acuminata di una freccia che, nonostante mi avesse solo sfiorato, portò dietro di sé una fitta stranamente acuta di dolore. Quella sensazione per un istante mi risvegliò dal mio torpore ed iniziai a temere che fosse avvelenata.
    Ricordavo fin troppo bene il giorno in cui avevo rischiato la vita quando il mio organismo era stato contaminato dal veleno trasudato dal corpo di Andreas. Era stato orribile, non avevo mai sofferto così tanto in vita mia, eppure ritenevo ancora che ne fosse valsa la pena... Scacciai quel pensiero stupido: continuando a rifugiarmi nel passato non avrei ricavato nulla. Ciò che era perso non sarebbe tornato indietro, potevo solo andare avanti.
    Prima di udire il tonfo del Box che cadeva a causa della cinghia spezzata dal dardo, la voce della donna finalmente mi indicò la sua presenza, seguita dalla sua figura divertita. Ricambiai il suo sguardo con uno indifferente, non perchè la stessi sottovalutando ma perchè non vedevo l'ora che quella storia volgesse al termine.

    Non vedo come potrebbe interessarti chi io sia. Chi sei tu piuttosto. Da quello che ho visto non sembri una ragazza comune... e sicuramente non lo sei, altrimenti non mi avresti chiesto di portare questo.

    Poggiai una mano sul Box che tenevo costantemente d'occhio al fine di evitare tiri mancini da parte di quella donna che non mi ispirava la minima fiducia.

    Ascoltai il resto del suo discorso e non nego che le sue parole mi tentarono. Mi stava offrendo la possibilità di abbandonare tutto e tornare alla mia vecchia vita tranquilla, lasciandomi i miei dolorosi ricordi alle spalle. In questo modo avrei potuto dedicarmi completamente ai miei famigliari e a Nichta...
    Osservai lo Scrigno riflettendo per minuti che mi parvero pesanti ore di indeciso silenzio. Poi finalmente alzai lo sguardo su di lei, chiusi gli occhi traendo un profondo respiro e scandii la mia sentenza come se mi costasse fatica e sofferenza.

    No.

    Dischiusi le palpebre guardandola fissa.

    La tua proposta è allettante ma non posso accettare. Se vuoi il mio Box dovrai prendertelo con la forza. Il mio Cloth è un'arma troppo pericolosa perchè io l'affidi alla prima persona che me la chiede.

    Il motivo non era solo quello: sapevo che dal momento in cui avessi ricevuto l'Armatura non avrei più potuto tornare indietro, l'avevo accettato ed ora dovevo attenermi alle mie decisioni. Dopotutto era proprio dalla mia vita tranquilla che ero fuggito per raggiungere un potere che mi permettesse di difendere le persone che amavo. Avrei continuato a combattere per me, per Elektra, per la Dea alla quale avevo giurato la mia fedeltà, per la salvezza dell'umanità. E se anche i miei sforzi fossero stati del tutto inutili almeno non sarei morto col rimpianto di essere stato a guardare invece che intervenire di fronte alle ingiustizie.

    Afferrai la maniglia sana dello Scrigno e me lo issai nuovamente in spalla.

    • Riassunto

    Energia: Blu
    Status Fisico: Scalfito alla spalla
    Status Psicologico: Determinato
    Status Armatura: Intatta, nel Box
    Abilità Passive:
    ~Catene Intelligenti
    Le Catene hanno una volontà propria e agiscono anche indipendentemente da quelle del possessore. Possono sistemarsi in posizione di difesa anche se il proprieterio non si è accorto dell'attacco. Sono in grado di identificare le illusioni e cercare automaticamente appigli in caso di bisogno. Inoltre le catene possono oltrepassare i portali tra dimensioni diverse.


    Abilità Attive:
    //

    Tecniche Difesa:
    //

    Tecniche Attacco:
    //

    Azioni:
    //

    Note:
    Sì probabilmente fa schifo ma devo riprenderci un attimo la mano... Mi daresti un tuo parere sincero e obiettivo? Cmq grazie amore per avermi fatto ritrovare l'ispirazione <3

     
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    Guerriero solitario dall'animo nobile e dal cuore di ghiaccio

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    ¬Master: Squall 89
    ¬Utente: Shannon
    ¬Quest: Up Cloth

    † The Hellfire ...




    Temerario l'animo tuo, invero, v'è radicata salda fermezza nello sguardo, sì come nel cuore medesimo, eppur i verbi tuoi raggiungono l'udito di ella alla stregua di fandonie, superficialità prive di stabilità...Futili e blande ciance pare udir lei, palesemente dilettata da ciò, sin allo spasmo ironico e convulsivo, scomposta abbonda di risa denigratorie...

    "MENZOGNE"

    Sentenzia ella, d'un tratto, arginando le abbondanti risa in volto...Prosegue, visibilmente alterata...

    "Lo scrigno che custodisci rappresenta la tua natura ed al medesimo tempo una concessione di quella tua Dea meretrice...Eppur, TU, Guerriero della giustizia, attingi a tale potere per fini personali...Non giurasti fedeltà alla dea e alla sua causa indossando quella corazza, non dovresti immolare la tua vita per il bene della gente...Quello scrigno è un'arma pericolosa nelle TUE mani, non meriti cotanto potere...Non esitasti quando depredai quelle gente, non tangeva la tua persona...ma or sei dinanzi a me per recuperare i tuoi effetti, sei deplorevole...Dunque..."


    Al termine del suo discorso, la diabolica astante rivolge verso la tua persona la balestra impugnata nel palmo destro, mentre un ghigno arrogante deforma l'espressione del viso, un timido alone cosmico purpureo avvolge la sua figura, stagliata nell'oscurità, mentre s'accinge a scagliar un nuovo dardo, decretando l'epilogo di codesta insana follia...

    "Renditi degno ora, reagisci da uomo ed accetta la tua condanna, che io stessa eseguirò, donandoti ALMENO una disfatta consona al nome di Cavaliere...Mostrami un ringraziamento consono ed assopisciti privo di stenti..."


    Veritieri i verbi asseriti da codesta instabile donna, ella tenta di insinuare il conflitto nel cuore tuo...V'è dunque una redenzione o ciò che t'attende è una miserabile dipartita, congetture infurian nella tua mente, arduo scinder la moltitudine di pensieri che aleggian, quando d'un tratto echeggia nel capo tuo una voce, soave e cheta, gentile ed armoniosa, pare un araldo dei cieli ad interloquire...

    "Nesyos il tuo coraggio non è dimenticato come le tue lotte. Non posso lasciarti morire così, ti aiuterò come aiuterò tutti i tuoi compagni. Non so se ne sarò in grado davvero ma combatterò al vostro fianco fino all'ultimo. Ho fede in te, non dimenticare quanto ancora hai da fare in questa vita e prosegui..."

    Non comprendi chi stia dialogando con te, odi solo codesti verbi e null'altro...Eppur or pare che nuovo vigore pulsi nelle tue membra, comprendi ciò che realmente sei e che smarrirsi è nell'umana forgia, indi è necessario trovare di nuovo l'oggetto della propria fede ed il proprio sentiero...Tale è la prerogativa dei Santi e degli uomini…Dubbio alcuno or avvelena più le tua mente, scorgi solamente un fatale dardo che s'avventa sul tuo vulnerabile involucro di carne...

    Angolo Off Game


    il post non è male, si fede l'affinità maturata col pg...Non ho consigli nè pareri, l'unica cosa che posso dirti è di giocare Nesyos come solo tu sai fare...asd


     
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    Andromeda no Nesyos


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    Narrato
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    • Sunset


    Ascoltai il sibilo della freccia fino a che non lo udii eccessivamente vicino. Puntava al centro della mia fronte, mi avrebbe ucciso sicuramente. Trassi un respiro prestando attenzione all'aria che percorreva i miei polmoni. Con uno scatto troppo veloce per considerarsi umano il mio braccio si mosse ed avvertii l'asta della freccia tra le mie dita. Ne osservai la punta mortifera a pochi centimetri da me, qualche istante prima di abbassare l'arto di colpo gettandola alla mia destra, spezzata a metà.
    I miei occhi si posarono sulla donna, carichi di un'ira che solitamente non mi apparteneva.

    Non osare mai più insultare la mia Dea al mio cospetto.

    Scandii le parole con lentezza in modo che si imprimessero nella memoria di quella ragazza in maniera indelebile.

    Tieniti pure le mie cose, non mi interessano più. E' un buon inizio per sbarazzarsi definitivamente del proprio passato. Ci sono stato ancorato troppo a lungo trascurando i miei doveri di Saint, senza capire che così stavo solo peggiorando le cose. Ma ora basta.

    Posai una mano sul Box dietro di me bruciando il cosmo affinché il mio Cloth ne uscisse.
    Non ricordavo l'ultima volta che avevo indossato le vestigia di Andromeda, ma la sensazione era rimasta immutata: potere, non distruttivo ma protettivo. Era come avere a portata di mano un'ancora di salvataggio. In quel momento mi sentii rinascere. Invece che evocarmi brutti ricordi come temevo, l'Armatura mi liberava da essi permettendomi di concentrarmi unicamente sul mio obiettivo.
    L'idea di combattere contro una ragazza non mi allettava. Ovviamente sapevo che poteva benissimo tenermi testa, ne avevo già avuto la prova allenandomi con Scarlet. Tuttavia le mie regole di educazione costituivano una sorta di freno che mi faceva risultare odioso il fatto di confrontarmi contro un avversario di sesso opposto... Nonostante fisicamente fossi maggiormente alla pari con una donna piuttosto che con un uomo...
    No, non ci tenevo ad affrontarla, tantomento mettendola in una situazione di svantaggio: io con una Cloth, lei senza. Tuttavia non potevo permettermi di mettere a rischio la sicurezza della mia Armatura ed indossarla le avrebbe reso molto più arduo il compito di portarla via.

    Udii il rumore metallico delle catene che vibravano leggermente captando il pericolo. Ero abituato a quella sensazione e sapevo da chi dovevo diffidare. Per questo mi stupii immensamente sentendo una voce insinuarsi improvvisamente nella mia mente.
    Subito compresi che non era ostile: il suo tono era troppo armonioso e gentile per costutuire un pericolo. La accolsi ascoltando le sue parole che pian piano fluivano nella mia coscienza portando con sé un flusso di energia che mi diede nuovo vigore.
    Non capivo da dove venisse, né esattamente di cosa si trattasse, ma percepii chiaramente il Cosmo bruciarmi nelle vene come non ricordavo avesse mai fatto. Mi sentivo incredibilmente pieno di energie e tutte le mie incertezze mi abbandonarono soppiantate dal nuovo flusso di potere.
    Scorsi con la coda dell'occhio un tremolio nell'aria che attorno a me assumeva una colorazione rosata, come il cielo al tramonto.
    Sentii la mente schiarirsi e diventare lucida mentre il mio animo si chetava. La rabbia mi aveva definitivamente abbandonato lasciando il posto ad una chiara consapevolezza. Avrei combattuto per Athena, se ciò fosse stato necessario ad impediare alla mia avversaria di impossessarsi della Cloth.
    Tornai a guardarla con calma e determinazione.

    Se vuoi l'Armatura di Andromeda, dovrai strapparla pezzo per pezzo dal mio corpo morto.

    • Riassunto

    Energia: Blu
    Status Fisico: Scalfito alla spalla
    Status Psicologico: Determinato
    Status Armatura: Intatta
    Abilità Passive:
    ~ Catene Intelligenti:
    Le Catene hanno una volontà propria e agiscono anche indipendentemente da quelle del possessore. Possono sistemarsi in posizione di difesa anche se il proprieterio non si è accorto dell'attacco. Sono in grado di identificare le illusioni e cercare automaticamente appigli in caso di bisogno. Inoltre le catene possono oltrepassare i portali tra dimensioni diverse.


    Abilità Attive:
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    Tecniche Difesa:
    //

    Tecniche Attacco:
    //

    Azioni:
    //

    Note:
    "Non è male"? ç_ç nemmeno "carino"? ç__ç

     
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    ¬Master: Squall 89
    ¬Utente: Shannon
    ¬Quest: Up Cloth

    † The Hellfire ...





    Ode la fermezza tua ella, ma pare persistere il tracotante ghigno dipinto in volto, prerogativa d'un insana mente...Non v'è turbamento né tema di sorta da parte dell'astante, la macabra donzella pare non pazientar altro che l'avvento della risoluzione tua, sì palese e nitida ora...

    "Stolto, ho attentato alla tua vita ed esiti e rivolger contro di me le tue mortifere catene...Codesta è una farsa, una fallace menzogna sin oltre prolungata...Scorgi i fili che muovo i burattini e danza con me..."


    Avvampa il cosmo presente nella tua antagonista, dunque la peculiare forza astrale alberga anche in ella, seppur priva di vestigia alcune, ancor il purpureo alone vermiglio avvolge il perimetro della sua figura, mentre le membra sue svaniscono, attingendo al medesimo espediente di poc'anzi, teletrasporto...

    "Non fui scelta dalla Dea come sua Guardiana, eppur non comprendo tale decisione...Cogitare su essa mi ha condotto alla follia, ora la dea che mi spogliò della gloria verrà punita...Ti priverò della corazza, Nesyos, sì che Athena non abbia più seguaci...Di Santi farò strage e tu sarai il primo di codesto eccidio..."


    Svanisce colei che fin ad un fugace istante era innanzi a te e d'un tratto avverti il suolo agitarsi, il sentore d'un sisma, invero...In quell'oscuro pertugio il flebile chiarore del tuo cosmo irradia e squarcia le tenebre, lesto devi calcare il sentiero a ritroso per eludere codesto subdolo attentato...Nel mezzo il cosmo della delirante fanciulla pare ubicato nel loco ove vi fu il vostro primo incontro, quale malsane ragioni animano la mente di ella? arduo comprendere...

    Angolo Off Game


    Well, ti sembra la tipa stia delirando, forse è cosi...ti accenna alla sua storia prima di teletrasportarsi definitivamente e poi ti accorgi che c'è un terremoto e sta crollando tutto, in primis salvati in qualsiasi modo...Finalmente riesci ad avvertire il suo cosmo e ti accorgi che è tornata nel luogo del vostro primo incontro, il centro abitato, puoi lasciarla libera?...ps colpo di scena, vediamo come reagisce Nesyos...asd pps Mi è piaciuto veramente tanto il tuo ultimo post, bravissima**


     
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27 replies since 27/9/2010, 21:38   446 views
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