Il Cigno alla prova

Filtrava tramite le finestre il tenue chiarore solare, irradiando parzialmente l'interno della dimora del Principe dei Ghiacci, che silente non si crucciava del fulgore che accarezzava il suo diafano, quanto efebico ed ammaliante, profilo, poiché ancor le braccia di Morfeo persistevan nella presa...L'avvento dell'alba era assai imminente, oramai la sfavillante sfera solare era apparsa oltre le plumbee nubi, avanzava il suo bagliore sin ad estinguere l'oscurità che ammantava l'ellenica landa, prerogativa dell'imbrunire ormai trascorso...Destato da cotanto chiarore, il giovane dall'albino derma era or in procinto di sostener il suo consueto allenamento, auspicando che tale moto giovasse alle membra sue, sì apparentemente esili, eppur temprate dall'estenuate addestramento nella sua terra natia, la Siberia dai ghiacci eterni...Ma, invero, forse ei era alla ricerca d'una ragione per distrarre la mente dal medesimi pensieri che avvelenavan il capo...Arduo comprendere...Il mero involucro di carne suo parea delinear minuziosamente ogni muscolo, mentre, privo di vesti alcune, il Cigno s'accingeva ad sostenere verticalmente le membra sue, col mero ausilio dell'arto mancino, su un acuminata stalattite, poc'anzi edificata a tale fine...La folta e sinuosa crine aurea parea occultar il viso suo ed i suoi efebici tratti, privando sì la veduta delle iridi, dalla tinta cobalto che rammentavan l'immenso cielo, che alla stregua di idilliache gemme eran incastonate nelle orbite...L'arto atto a sorregger la totalità del suo corpo, si fletteva lentamente, con una flemma esasperante, mentre sul placido volto suo non v'era dipinta espressione di sorta, quasi non fosse in grado di fiaccarsi...La successione di esecuzione venne infine interrotta dal un sordo romor, invero, parea che taluno manifestasse fisicamente la presenza sua, urtando vigorosamente alle porte dell'abitazione, dalle marmoree ed anonime mura, intaccate sporadicamente dalla gelida morsa del ghiaccio...

". . ."

Padrone di un indiscussa eleganza e grazia, l'albino cavaliere acquisii nuovamente la posizione retta, recandosi infine dinanzi alle porte della magione, sfoggiando con noncuranza il torso ignudo e l'algido sguardo di cui era custode...Individuo alcuno vi fu ad accoglier la Croce Del Nord, un mero plico giaceva al suolo del loco, ove era impressi sigilli del Tempio...Strinse tra le dita la missiva, scorrendo le diamantine iridi, scorgendone il contenuto, un incarico attendeva il Candido Cigno, poiché ei fu esortato ad ubicarsi alla volta delle terre dello Jamir, laddove v'era il palazzo del Montone Dorato, ove l'antico vicario di Athena era in contemplazione esoterica...I domini di Sir Gazka, invero...Non ebbe sussulto o reazione alcuna il giovane santo, verbo non proferiron le labbra, che serrate rimasero, come di consuento parea che alcunché potesse tangere la sua persona...Pochi pensieri balenaron nella sua mente...

Codesta missiva impone al Cavaliere del Cigno ad ubicarsi nelle landa dello Jamir, ma è assente il dettaglio riguardante il fine di tale mansione...E sia, vano è tergiversare oltremodo...

Avvolgendo le nude membra in abiti consoni, Crystal s'accinse ad ubicarsi nel loco stabilito, come potea ei sottrarsi all'adempimento di una mansione...Saldo sul dorso suo v'era lo scrigno bronzeo, ivi contenuta era la fidata corazza, mentre i palmi eran avvolti sulle stringhe che cingevan ambo le spalle...Brevi e misurate falcate accompagnavan l'araldo della giustizia, lo sguardo volgeva all'orizzonte, schivo e cheto rimase durante la traversata, solo un velo di recondita, quanto incommensurabile, mestizia era presente sul viso...In convenzional guisa l'esponente massimo delle truppe d'assalto prosegui nella traversata, senza ponderar al riguardo, solo una ragione s'agitava morbosamente nelle sue viscere...L'ardente brama di soverchiar il sovrano dell'Averno, sì da estinguer il giogo del patimento e del cordoglio, ahimé, tale non era che un incondizionata forma di espiazione per l'agonia di non esser stato in grado di protegger colei che fu genitrice...Tale la smania che spronava il santo alla perpetua tenzone, ma un quesito era assai lecito…Egli avrebbe mai avuto ragione di un Dio…

La catena rocciosa accolse il bronzeo santo, l'algida figura sua si stagliava mite dinanzi allo sconfinato operato degli dei, ei parea sì effimero innanzi a codesta veduta, ove la quiete v'era sovrana regina, assai appagante, invero...Tale loco era sì consono alle vie ascetiche, tale la ragione per la quale il Sommo Vicario era in ritiro in tale lido, sì cheto e impervio da rimembrare al giovane uomo la sue natie terre, la rigida Siberia ove il clima impone il suo dominio e non v'è contaminazione di sorta...Silente rimase a scrutar ancora la landa, infine riprese la via, poiché ei anelava comprender la ragione per la quale avean invocato la sua persona...Rammentava il sentiero, comprendeva che a breve un'ardua scalata lo avrebbe atteso, eppur la Croce Del Nord era in grado di ubicarsi nel luogo stabilito in poco tempo, attingendo alla sua facoltà cosmiche, evitando sì ostiche ascese, ma egli non era avvezzo ostentare l'incommensurabile peculiarità sua al fine di eluder tale avversità, indi decise ancor di arginar l'indomabile cosmo suo e proseguir per convenzionali vie...

Tsk, tale avversità non comporta un ostacolo...tempo addietro calcai i medesimi passi, e sia...

Che tale espediente fosse al fine recuperare l'addestramento mattutino perduto, arduo comprender...Le candide membra del Cigno aderiron salde all'ostacolo frapposto, la ripida montagna, ed la ferrea morsa dei palmi cingeva eventuali sporgenze rocciose, ove al seguito pogiavan l'estremità degli arti inferiori...Il vigore del Principe dei Ghiacci era sì sufficiente a sostener l'impresa, con annessa zavorra ancora sul dorso, il sacro scrigno...Smarrita la cognizione del tempo trascorso, Crystal approdò al vertice, terminando l'arrampicata, eseguita con la consueta eleganza e grazia, prerogativa medesima della sua persona...Una tiepida brezza confluì tutt'attorno, parea quasi fosse la natura stessa a benedire il Baluardo della Giustizia per la fatica compiuta...Poche falcate ancora ed il Guerriero della Luce scorse un palazzo, di fattura simile dodici alle strutture zodiacali, sospeso ed edificato su un macigno, un fatiscente costrutto legnoso collegava all'apparente Tempio...Temerario e pavido di alcunché, il massimo esponente delle armate d'assalto s'accinse ad terminare il tragitto, quando d'un tratto vi fu l'avvento d'un infante, dirimpetto a debita distanza, indi scemò il passo sin ad arrestarlo, scrutando l’astante...Tediosa la voce del fanciullo echeggiava oltre le rocciose mura, intimando al santo di identificarsi, tra le mani di costui un'affilata lama, esposta e sovente agitata, vano quanto futile tentativo di intimorire...Tacque il Bronzeo santo, volgendo le placide iridi diamantine sulla figura del giovane custode, vitreo lo sguardo suo, glaciale non trasudava emozione di sorta, quasi fosse privo di sentimento o di linfa, ambo gli arti superiori eran distesi lungo l'involucro di carne suo...Si pronunciò, infine, al termine d'un attesa esasperante ed interminabile...

"Quivi giunge Crystal, di Athena cavaliere e custode delle sacre vestigia di Cygnus...Giungo sin qui dall'ellenica landa, poiché taluno ha richiesto la mia presenza...Non v'è brama ostile radicata nell'animo mio, pretendo udienza da colui che ha emesso il plico consegnato alla mia dimora..."

V'era rispetto nei verbi del santo, proferiti in egual guisa di sempre, ei pazientava l'avvento del reale custode di quelle terre, smanioso di udire la ragione di tale convocazione...

Parea che i verbi poc'anzi pronunciati fossero smarriti nell'aere, poiché l'infante non comprese alcunché, futile auspicar un colloquio degno, invero...Parole che esortavan alla pugna proferiron le labbra del fanciullo dai tratti asiatici, assai palese che costui anelava metter alla prova le proprie doti affinate in codesta landa, priva d'eventuali antagonisti...La natura codesto fanciullo non era sì dissimile da quella del santo, che in perpetua guisa sottoponeva la sua persona ad estenuanti addestramenti ed tenzoni perenni, ma tale frangente non era consono per soddisfare le smanie d'un bambino, indi socchiuse le palpebre, il Cigno, privando l'astante della beltà delle iridi sue ed sussurrò, munito di flebile fiato...

"Accolgo la tua richiesta, duelleremo...Quando le tue membra saranno tutelate da una corazza zodiacale, io pazienterò il tuo avvento, lo prometto sull'onore mio di Cavaliere..."

Costui appare alla stregua d'un inerme anziano...Eppur lo suardo non è idonea ad un uomo di tale risma...

Tacito rimase il Principe dei Ghiacci, limitandosi ad udire l'interlocutore che poc'anzi avea preso parola...Rivelò il nome suo l'anziano, asserendo di aver vissuto al Grande Tempio di Athene...Dunque Hakurei avea recapitato la missiva al cospetto del siberiano, anelava la sua presenza, a tale fine l'appello...Replicò il Santo, attingendo al consueto tono distaccato...

"Ossequi...Quivi giungo al seguito della vostra richiesta, indi deduco che abbiate informazioni sulla mia persona e sarei lieto di sincerarmi di ciò che avete asserito...A quale fine vi adoperavate per il Tempio, eravate parte della schiera dei militi? Di quale favore necessitate?"

"E quali congetture vi hanno suggerito di rivolgervi alla mia persona...Auspico vivamente soddisfiate i miei quesiti, sarebbe oltremodo scortese negarmi tale favore..."

Per quale ragione la sorte avea condotto il siberiano a tale incontro, futile dedurre, poiché a breve l'arcano sarebbe stato svelato...

Replicò l'anziano innanzi al Santo, fregiandosi d'un lieve ghigno, l'estremità delle labbra sue parean sollevate alla stregua d'un poco marcato riso...Dunque giungevan come verbi di giubilo le parole poc'anzi proferite dalla Croce del Nord, assai scortese denigrare colui che avea prestato orecchio all'appello nel plico e avea affrontato impervie lande straniere per giunger al cospetto d'un estraneo ed udire annesse farneticazioni di quest'ultimo...O, altresì, ei tentava in vano di contenere la soddisfazione per le consone parole del Cigno...Eppur che vi sia denigrazione o soddisfazione in quel sì fugace gesto poco tangeva al giovane uomo, la morbosa brama sua era comprendere...

L'attempato uomo asseriva d'esser un Vassallo della Dea d'una generazione ormai svanita, che perseguitava nella sua mansione in quel primordiale loco, per richiesta di Ella medesima...Parea non fosse lecito fornire ulteriori ragioni al riguardo...Proseguì Hakurei, giungendo al fulcro del discorso, indi volgendo al Cigno un rinnovato quesito, assai singolare, invero...Accantonando le volontà poc'anzi manifestate del Principe del Nord, indi omettendo, per il momento, la ragione per la quale avea ivi richiesto la sua presenza...L'interrogativo che pose il canuto uomo al santo parea sì banale, ma al contempo sì penetrante...Ove sarebbe giunto per garantire la disfatta del reggente dell'averno?

La smania ardente che s'agita nelle mie viscere intima la mia persona di tutelare taluno individuo, io stesso ho dispensato la disfatta ad compagni ed avversari, eppur...Ho smarrito affetti ed è estraneo al mio corpo l'amore, proseguo il mio sentiero al fine di proteggere ciascun uomo e negargli il mio medesimo fato, tessuto dalla mestizia...Il glaciale abbraccio della morte reca seco una mera agonia, la Dea si oppone a tale follia, sì insana...Disposto ad immolare la mia persona per portar a termine tale impresa, non mi tange la gravità delle conseguenze...Affronterò il sovrano dell'averno...Anche se dovessi perire in una landa ghiacciata...

Silente rimase il giovane dal candido derma, cogitando, mentre congetture balenavan la mente sua, in codesto turbinio di pensieri saldo era il suo ideale...Non ebbe sussulto né reazioni ambigue di sorta, placido rimase, come il suo medesimo sguardo, distaccato come i verbi enunciati, incarnando il suo dominio elementale...Lecito chieder se vi fosse linfa fluire in ei, sì gelido e privo di qualsivoglia emozione...

"Saldo è il core mio, alcunché è in grado di far vacillare la fede in cui ripongo l'anima stessa...Incarno la causa di Athena, tale è la mia mansione ed a tale debbo adoperare la mia persona...V'è la pugna nella mia sorte, innegabile...Temerario mi ergo dinanzi a codesto percorso, poiché gli astri veglian su di me...come la dea medesima mi concede il vigore necessario..."

Rammentava il santo, rimembrava ogni gesto suo ed ogni ombra indelebile nel suo animo, ogni ragione ed ogni timore...ogni individuo che lo avea condotto sin ove era giunto, traendo continuo vigore senza dimenticare...

Scorgeva ancor colui che si bollava alla stregua d'un ex milite della Dea, quegli ultimi sguardi non velavan gaudio né giubilo, non v'era ancor dipinto riso sul viso suo, parea scorger il Santo in medesima guisa, custode d'un inespressivo volto, lesto comprese il Siberiano, poiché ei stesso possedeva la medesima mestizia malcelata, indi il medesimo fato infausto e foriero di sventura...Futile disperder blande ciance nell'aere, v'era lo specchio dell'anima ad interloquir riguardo all'emozioni...Udito il valore verbale della Croce Del Nord il senile uomo parea aver concesso ad egli fiducia, poiché in seguito prosegui ad illustrar le ragioni che lo avean intimato ad invocar la presenza del Candido Cigno...Eppur congetture balenavan nella mente del giovane uomo, non v'era onore né gloria nell'adoperarsi all'ideale di armonia della Dea, ciò che attendeva i Vassalli della luce era una mera e rude disfatta o altresì un'ascetica anzianità...ma in un fugace istante apprese, non v'era onorificenza maggiore di affrontar tenzoni al fine di garantire una landa irradiata alle future generazioni...

La pugna è ciclica, tende a replicare il corso suo...comprendendo coloro che donaron fasti alla schiera di Athena, codesti rari superstiti, v'è dunque un barlume di speranza...

Una coppia di mortifere figure faceva le veci del signore dell'averno, due entità dal medesimo sangue eran il baluardo della volta infernale, l'inusitata potenza di costoro era sì ostacolo che si frapponeva all'utopistico fine del Santo...Codesti eran i dettagli che rivelò Hakurei a Crystal, svelando che v'era un espediente per vanificar la loro presenza, ovvero una prodigiosa Reliquia...Silente e cheto non ebbe reazione di sorta, il massimo esponente delle truppe d'assalto, udii l'interlocutore proseguire nel suo monologo...Con l'ausilio di codesta reliquia l'attempato uomo fregiava di esser in grado di inibir le anime dei lacché gemelli, ma ella fu sottratta tempo addietro all'ellenico Tempio, indi ora è fondamentale recuperare tale prezioso...

Negando all'infernal fazione codesto monile le armate di Athena otterrebbero un considerevole vantaggio...

Le congetture del Siberiano furon distratte dalla roca tosse del canuto astante, le placide irridi diamantine volsero a monitorar ogni reazione convulsiva, mentre l'infante parea visibilmente allarmato...Consumato dalla linfa medesima, era sì palese, invero, le membra del custode della roccioso landa parea in procinto di esalar il mortal sospiro, quanto ancora la ferrea tempra sua avrebbe sostenuto il suo mero involucro di carne, arduo comprender...

Se costui è l'unico in grado di attinger alle facoltà dello scrigno è futile tervigersar oltremodo...

La manifestazione dell'apparente agonia dell'uomo fu assai breve, difatti aggiunse ancor informazioni ampliando in maniera consona le direttive, poiché era sì fondamentale esser consapevoli dell'esatta posizione dell'oggetto in questione...Le lande ottenebrate, ove la perduta gente calpesta il suolo, in tale loco, nel dominio del sovrano oscuro, ivi era smarrita la speranza...Il quesito che vi fu in seguito fu del tutto vano, poiché all'epilogo del macabro monologo Crystal comprese, socchiudendo in seguito le palpebre, celando la beltà delle iridi sue agli astanti e volgendo lievemente il capo dal lato mancino, reclinandolo, concedendo alla folta crine di occultar parzialmente il diafano profilo...Attingendo infine al flebile fiato suo, sussurrando nell'aere...

"E sia...Ubicatemi al loco previsto, di chi si opporrà farò strage...Nel core mio non v'è tema della disfatta, poiché con essa ho vissuto e nell'animo mio non alberga rimpianto di sorta..."

Fugaci istanti, sì effimeri, trascorsero, un lasso imprecisato di tempo e ancor le labbra del Siberiano si schiusero il necessario...

"Comprendo la vostra selezione...La penuria di aurei guerrieri è sì deplorevole, la Dea s'è destate eppur la sua schiera è smunta...In codesto frangente i rimanenti custodi zodiacali debbono tutelare Athena e le annesse residenze...E sia, dunque..."

Innegabile che l'impresa fosse assai ardua, ironia alcuna celavan i verbi del Cigno, ei prendeva atto dell'odierna realtà, poiché da tempo la Croce del Nord avea raggiunto i santi del massimo rango...

Espresse consenso ai verbi del Principe del Nord, l'anziano dirimpetto ad ei, parea sincerarsi ancor della reale attitudine del Candido Cigno, quasi volesse saggiar la ferrea tempre di cui egli era custode...Eppur ancor imperturbabile era la Croce del Nord, mentre il poderoso cosmo assopito nell'animo suo parea smanioso di destarsi, privo di argini ed alla stregua d'un incommensurabile potenza, in grado di render immutata l'altrui beltà...Assai ironico, invero, per quanto il Siberiano rinnegasse la pugna, ella era l'indole medesima della natura sua...L'ex Vassallo della luce si pronunciò ancora, illustrando al giovine uomo i minuziosi dettagli della sua traversata, ei avrebbe proiettato la sua essenza nella landa della perduta gente, sin al cospetto d'un solenne maniero dalla pittoresca mole, tale magione era la preda da espugnar al fine di ottenere la somma reliquia...Plausibile eventuali avanguardie disposte ai confini, le armate dell'averno non avrebber lasciato sguarnito una locazione nevralgica sì delicata...Futile osservazione...

Come Athena tutela la persona sua arroccandosi oltre le dimore zodiacali in egual guisa il Sovrano degli Inferi non attingerà ad una strategia dissimile...Ubicandomi innanzi alle schiere rivali non auspico una rocca sterile, comprendo l'inesorabile presenza di avversi custodi...Eppur non alberga timore nell'animo mio, poiché Athena veglia sulla mia persona, sì come gli sfavillanti astri benedicono il cosmo mio, ove attingo vigore e fregio...Sommo vanto è comprender codesta ragione...Sacre vestigia, fidate compagne, accorrete...

Parea aver udito le congetture del santo la sua corazza, poiché il bronzeo scrigno irradiò tutt'attorno un pallido chiarore, assai intenso, invero ed nell'aere si dischiuse, concedendo la veduta della sacra armatura contenuta, nitidamente ricolma d'un proprio bagliore...Socchiuse le palpebre Crystal, sollevando d'un poco il mento ed in quel fugace frangete le sacre vestigia di Cygnus investirono le membra del loro custode, parea volessero ottenebrar l'altrui vista tanto vasto era il chiarore assunto...Schinieri, pettorina, elmo ed ogni componente aderiron alla figura del Santo, conferendo ad ei quasi la presenza di un araldo celeste...Dischiuse le palpebre la Croce del Nord, oramai ostentando la sua fidata compagnia, temprata anch'essa dal molteplici tenzoni, sovente in frantumi, ma rinvigorita ed ancor al fianco del suo padrone...Alcunché mutò nel giovane dal niveo derma, seppur avesse indosso la sua corazza, la superficie del viso suo, sì efebico ed ammaliante, non avea dipinta emozione di sorta... L'imperturbabile ed algido sguardo suo rimase dinanzi al canuto uomo, senza vacillare...

"Procedete..."

Sussurrò ancora munito del debole fiato, sì schivo e flebile, quasi da dissolversi nell'istante cui avea abbandonato le rosee labbra...Proferì ancor verbo in seguito, volgendo l'estremità del collo verso il fanciullo ivi presente...Immutato come poc'anzi fu il timbro e il tono...

"Alpha, veglia su Hakurei...Egli necessità del tuo contributo..."

L'attenzione volse di nuovo all'astante, che avea rivolto al Principe dei Ghiacci l'indice destro, sentenziando a gran voce l'appellativo di quell'esecuzione cosmica, quell'immane prodezza s'avventò sulle membra corazzate del Santo, investendo la totalità della sua persona...L'evanescente e sbiadito fascio cosmico avea in sè proprietà assai singolari, difatti quella tecnica spogliò il Cavaliere dei Ghiacci dell'anima sua, ubicandola nelle remote lande mortifere, ove l'accesso alle umane membra era precluso...Una traversata di fugaci attimi che parea non trascorrer, mentre le diamantine iridi del Cigno eran testimoni di mondi mai scrutati da umana vista, difatti neppure l'esponente delle armate del Tempio fu in grado di sostenere a lungo codeste vedute ed serrò lesto le palpebre...

E dunque tale la sensazione che attanaglia lo spirito quando delle proprie spoglie è privo, è assai palese l'assenza d'un essenziale dettaglio, altresì il tepore scaturito da esse svanisce...Non v'è la presenza di alcunché, ma il materializzarsi d'un ego che compone l'anima medesima e la volontà con essa...Verranno dunque proiettate membra transitorie?

Molteplici quesiti avanzavan nella mente del Santo, ma ei non era in grado di soddisfar tale smania, poiché non comprendeva la peculiarità del Sommo Hakurei e non avea sperimentato mai una simile esperienza transitoria...Attimi, eoni, fugaci istanti o decadi, il Cigno non era avvezzo a tale sensazione, indi non fu capace di scinder il lasso di tempo trascorso, ma ora egli era li, la lugubre landa fosca accoglieva la sua emanazione, in un loco ove la fobia era dispensata e la dipartita dell'anima era l'unica salvezza...

In codesta terra echeggia la disperazione, taluna presenza oltraggia la Vita, che ivi è negata...La tecnica che ha concesso allo spirito mio di recarsi qui è assai eccezionale, eppur una volta recuperata la reliquia come giungerò nuovamente nelle lande dei vivi...Tsk, Hakurei è un reduce della precedente conflitto, confido in colui che ha operato in tale prodigio...

Ancor libere di scrutare furono le iridi, scorgendo tutt'attorno con parsimonia, una massa di anime di umana fattezza parea accalcarsi ai piedi d'un monte, tale fu l'unico dettaglio degno di nota...A debita distanza il Siberiano rimase cheto ad osservare il sentiero di codeste anime erranti, smaniose di gettarsi nelle fauci del monto, sin ad estinguer la loro presenza...e con esse la loro perpetua agonia...Quale infame veduta, la Croce del Nord avrebbe voluto salvare codesti disperati, eppur non era in grado di far nulla...Una lieve mestizia si palesò sul volto del giovane, che senza crucciarsi ulteriormente proseguì...Sabbioso e sterile il suolo, mentre modeste rocce s'ergevan saltuariamente, Crystal muoveva lesto di fianco ad esse, tentando di occultare la sua presenza ed trattenendo ancor l'indomabile cosmo suo...Non v'era maniero di sorta eretto in quel loco, ma non ebbe ragione di scoraggiarsi il Giovane e non scemò a ricerca, che presto venne ricompensata...

Eccolo...Indi le avanguardie non saranno sì distanti...

Scrutò silente quel costrutto dall'inconfondibile forgia, mentre non appariva taluna guardia nei pressi di quella fortezza...Assai singolare...La più prestante delle rocce ivi presenti ometteva la figura del santo, che osservava distante, pazientando l'occasione propizia...

L'acre e fetido olezzo di zolfo tediava le narici della Croce Del Nord, codesto nauseabondo fetore impregnava l'aere tutt'attorno, poiché tale era l'essenza dell'averno, prerogativa medesima del loco...Il Candido Cigno inalava inesorabilmente il putrido miasma, cogitando su quanto codesto disagio fosse l'agonia minore in quella landa mortifera...Presto tale congettura abbandonò la mente del Siberiano, quasi fosse ormai assuefatto a quella putrida sgradevolezza, ponderando ancor silente l'azione che lo avrebbe condotto ad espugnar quell'infima e pittoresca rocca, ove era contenuta la reliquia sì anelata al fine di contribuire al sacro conflitto, riducendo gli eccidi annessi che ne sarebbero scaturiti...Le diamantine iridi scorgevano fugaci la sterile landa circostante, scrutando eventuali avanguardie poste a baluardo, eppur l'assenza di fanti disposti a difesa era sì anomalo, assai singolare, invero...I verbi del canuto uomo echeggiaron nella mente dell'Oplita, ei sosteneva vi fosse la presenza d'un eventuale guardia a tutelar l'edificio...D'un tratto la mente del Santo elucubrò macabre ipotesi...

Non v'è armata alcuna ad ergersi a difesa ove necessario, indi codesto maniero è invalicabile per gli spettri di infima risma o altresì fanti spettrali...Alla stregua delle dodici residenze zodiacali, inviolabili senza aver ottenuto il consenso dell'odierno custode...Che vi sia dunque il residente a pazientar l'avvento mio all'interno...Eppur futile tergiversare, priorità mia è recuperar la reliquia...

Or lesto parea in procinto di raggiunger l'ingresso del solenne palazzo, Crystal, sostando saltuariamente dietro imponenti rocce, quando d'un tratto improvviso un ebanico cosmo palesò la sua presenza, foriero di sventura e mortifero, tetro ed oscuro come l'oblio...vasto, come la notte che cinge gli astri ed ottenebra il loro fulgore...Che dunque il custode di quella landa tenebrosa reclamasse il suo tributo, immolando il clandestino e ostentando l'austera legge di quelle terre...L'emanazione stellare permeava la volta di quello scenario, eppur non vi fu instillato timore di sorta nell'animo del Giovane dal diafano profilo, fobia alcuna s'insinuava nel core suo, poiché temerario rimase cheto, attendendo un'eventuale risvolto, tacito ed inamovibile alla stregua d'un ombra...

Il Signore s'è dunque destato, seppur non vi sia certezza che ei abbia avvertito la mia persona...Non è necessario ingaggiar tenzone con costui, fintanto non sia inesorabile...

Un sesto senso, il sentore d'un imminente aggressione, un cosmo ardente, che a guisa di lingue fiammeggianti, parea giunger...Lo sguardo dell'esponente delle truppe d'assalto fu attratto dal cielo, ove l'aere vibravan in maniera assai ambigua, sollevando il mento, in quel fugace istante, scrutò il presunto antagonista solcare i venti, tra lo spirar di essi...Lo avea veduto, un effimero lasso di tempo avea concesso ad entrambi di scorgere le reciproche sagome, la tinta della gemme dell'ade vestiva le membra del presunto spettro e la sua corazza rifulgeva d'opaco bagliore, tacque al cospetto dell'ellenico Cigno...Imperturbabile ed glaciale lo sguardo del Santo rimase, come di consueto, ma non il cosmo suo...L'indomabile e poderosa essenza che ei vantava s'agitava, smaniando la pugna, quasi appagata dall'avvento dello sgherro di Hades...Covato ed arginato ora potea concedersi, senza remore, difatti il Principe dei Ghiacci celere raccolse una nutrita quantità di cosmo all'estremità dell'arto dominante, per rivolgerlo poi verso l'incombente offesa, con gesti lesti e repentini, essenziali, volgendo il palmo ed edificando con proverbiale tempismo un'efficace, quanto valida, difesa...Spesso e solido fu il costrutto che si frappose innanzi alla figura del Principe del Nord, un modesto muro che vanificò l'offesa avversa, ma ahimé tale espediente non fu necessario per contenere cotanto vigore, difatti talune fiamme lambiron le nude carni del Santo, all'altezza della coscia, ove le sacre vestigia eran sguarnite...Digrignò l'orifizio dentato, alla stregua d'una fiera, auspicando, invano, di lenire l'agonia, mentre una nube frizzante scaturì dall'incontro di quelle due primordiali forze, sì simili quando distanti nella loro natura medesima...

Vile...Tsk, è dunque costui il reggente della Magione...Notevole il cosmo suo ed pare aver accesso ad un dominio elementale assai ostico...Non è congeniale una tenzone, eppur se ei fosse in grado di allarmar un maggior numero di spettri la mia presenza sarebbe vana...E sia...

La densa nube parea occultar la presenza del santo, non era plausibile scorgere la figura sua oltre quella fitta coltre, che lentamente si diradava, cogliendo l'attimo propizio Crystal volse l'indice mancino verso i foschi cieli del loco, convogliando il poderoso cosmo suo all'estremità di esso, da quest'ultimo di delineò una flebile ed evanescente fascio cosmico che si dipanò ascendendo al cielo, sottile ed impercettibile svelto si dissolse nell'aere, estinto come mai fosse scaturito...

Avvampa di fiamme azzurre mio Sacro Cosmo, che l'ineguagliabile chiarore tuo annichilisca costoro che della luce son privi...

Traendo vantaggio dall'occasional espediente, il Vassallo dei Ghiacci lesto deambulò versò il masso successivo, non più distante di pochi metri, occultando la sua figura ancor una volta, innescando in quel frangente la sua offesa, celata fin a poc’anzi...Miriadi di fasci di ghiaccio e cosmo sarebbero sopragiunti da codesta dirompente aggressione cosmica, saettando come folgori dall'avernale volta, atti a congelar eventuali ostacoli nel loro tragitto, sin a giungere verso il loro bersaglio...La forgia di natura cosmica avrebbe conferito notevole resistenza a talun fascio, che se fosse andato a ledere eventuali membra avrebbe insito notevoli lesioni...La silente e pallida forza s'era sbrigliata, il siderale vigore era stato scagliato, con l'intento di trattenere l'antagonista nei polari ghiacci del Cigno, che assai avean veduto, ma sì poco eran in grado di narrar...Profondo il sospiro del Giovane dall'aurea chioma, ei sapea in cuor suo che codesto assalto non avrebbe recato seca la disfatta dell'avversario, mente appiattito dietro una roccia scorgeva il fitto reticolato avventarsi sulla preda...