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Le urla agghiaccianti di quelle anime, i loro aguzzini che agitavano le lunghe fruste emettendo assordanti rida malefiche. Le cose in fondo non erano cambiate e questo era un dato di fatto. Sentiva nell'aria quell'antico sapore, quella sensazione che opprimeva i deboli: no lui era diverso, lo aveva sempre saputo in fondo. Quanti di loro avevano dei dubbi? Quanti avevano esitato o dubitato? Era mancanza di forza, semplicemente quella.
«in fin dei conti dobbiamo tutti morire,
purtroppo non possiamo scegliere in che modo,
ma possiamo decidere come andare in contro alla fine,
per poter essere ricordati... da uomini»
Nella sua mente riecheggiavano ancora le parole del suo amico, del suo uomo più fidato prima di lanciarsi in quella disperata battaglia. Non lo voleva ammettere, ma aveva sempre avuto ragione, e in fondo gli si stringeva il cuore ogni volta che lo ricordava: non aveva perso solo un alleato, ma un fratello. Era stato lontano da quelle lande per troppo tempo, non ricordava nemmeno l'ultima volta che aveva indossato quella violacea armatura, ne sentiva la mancanza, come se qualcosa di se stesso mancasse. La sua fede verso Hades era qualcosa che non poteva essere schematizzata o spiegata; in fondo v'era un motivo se egli era definito l'Araldo di Hades. Sorrideva Aizen, mentre con passo sicuro avanzava per gli Inferi, fiero come sempre, passo dopo passo stava risalendo le varie prigioni a ritroso, senza un motivo ben preciso, ma giusto per controllare che tutto fosse come se lo ricordava. Senza nemmeno rendersene conto era giunto fino alla seconda prigione.
Chi presiedeva il tribunale ora? Ancora Lune forse?
Era curioso, anche perché il cosmo che sentiva provenire da quel luogo pareva differente, come sconosciuto. Che vi fosse un nuovo Procurator? Beh, bisogna solo compiere qualche passo e scoprirlo da se. Lento l'avanzare della Viverna, il pugno era serrato e il pollice premeva sulle altre dita, fino a quanto l'immagine di quello spectre non si palesò innanzi ai suoi occhi: una donna. Rimase fermo ed in silenzio per qualche istante, osservava quella ragazza leggere quei libri. Era innanzi a lui il depositario del sapere, colei che aveva la conoscenza dell'intera umanità. Era sorpreso nel vedere un volto nuovo dietro quel tribunale, ma una cosa era certa: quella aveva qualcosa di particolare, quasi la intrigava; forse erano quei lunghi capelli, lo forme sinuose del suo corpo o semplicemente quell'espressione assorta nello studio. Si mosse in avanti il guerriero, tenendo lo sguardo verso lo spectre.
«E' incredibile quanto potere custodisci, tutta la conoscenza del mondo nelle mani di una sola persona, deve essere qualcosa di emozionante, non credi?»» Titolo: La conoscenza
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Naima~.
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Le sue dita rincorrono frettolose le pagine di quel volume che aveva selezionato. Sta migliorando, ogni giorno è sempre più celere e pronta ad affrontare qualsiasi viso, dannato , nemico o alleato, che le si palesa dinanzi. Non è ancora abbastanza per Naima, lei punta all'eccellenza, alla perfezione: l'esercitarsi la porta a stare sveglia ore e ore di fila, senza nemmeno prendersi una pausa dal suo assiduo lavoro di procurator.
Già da molto ha abbandonato qualsiasi atteggiamento umano o debole, senza però perdere quella nota di sarcasmo che la contraddistingue.
Un brivido corre sulla sua shiena appena avverte qualcosa di inaspettato: Selezionare il volume per lei è cosa semplice, si deve solo concentrare sul cosmo o l'energia vitale di chi le interessa, per rievocare il volume a lui assegnato. i libri del Fato le si aprono dinanzi come se rispondessero ad un tacito ordine. La mano sopra il volume, le pagine che si sfogliano da sole, parole che si rincorrono e poi...Ecco...l'ha trovato.
Aizen, Radamante. Non siete nuovo di qui, parece...vale.
I suoi occhi si distaccano dal volume, pieno di notizie interessanti e terrificanti. Le sue pupille viola si posano sul bel giovane davanti a lei, proprio un bel vedere, il primo forse che apprezza veramente dalla sua comparsa in Ade. El senor Gorthaur è interessante a livello accademico, ma Naima ammette fra sé e sé che con uno come il giudice di radamante potrebbe benissimo lasciare la teoria e dedicarsi alla pratica.
Sorride, chiude il volume e lo fa scomparire. Si avvicina suadente, fa volare la sua tunica scoprendo la luccicante surplice di barlog eche su di lei fa un figurone tende il braccio verso il suo ospite.
Encantada.
Sussurra, guardandolo negli occhi. Lei sa quasi tutto di lui, tutti i dati tecnici riguardanti quell'uomo le stanno balenando fra una sinapsi e l'altra, c'è qualcosa che le è impossibile cogliere, ma così la sfida diventa ancora più eccitante.
Sì, è emozionante, però al tempo stesso non mi lascia tempo di dedicarmi alle mie relaciones interpersonales. Capitate...Come si dice? A fagiolo?Sì è così. Cosa vi porta nel mio modesto tribunale? Una visita di ufficio?
Da donna d'intuito qual è sa esattamente che è un dovere del nuovo giudice presentarsi...Se non altro questo è quello che le rigide gerarchie dell'ade impongono, ma Naima è quasi felice che lui l'abbia distolta dalle sue mansioni. Quell'uomo...è decisamente interessante.
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Lo sguardo di Aizen rimane fisso per qualche istante ad osservare la donna che si para innanzi a lui, anche se egli è da sempre dedito alla lotta, al combattimento deve ammettere che quella figura sicuramente è piacevole per i suoi sensi: è come guardare qualcosa che ti rallegra, le curve sinuose e suadenti della donna sono in grado di ammaliare qualsiasi essere vivente, questo è indubbio. Segue con lo sguardo le movenze del Procurator e con la mente le sue parole. Avanza la donna liberandosi della tunica e mostrando le vestigia di Barlog; indubbiamente l'armatura risalta ancor di più quelle che sono le forme perfette della donna. Un movimento rapido della mano che con un gesto di una galanteria d'altri tempi pare quasi simular un baciamano. Aizen è un uomo dai modi gentili, conosce il galateo in ogni sua parte e indubbiamente sa come far sentire una donna a proprio agio.
«Il piacere è mio, anche il fatto che tu conosca il mio nome non mi piace più di tanto, in fondo è come se tu possedessi una parte di me.»
Una frase senza ombra di dubbio sibillina quella di Aizen, si la realtà è quella: conoscere il nome del proprio interlocutore è un po' come appropriarsi di una parte dello stesso, a maggior ragione se la persona che si ha innanzi è lo spectre di Barlog, il quale conosce ogni essere vivente e non in ogni suo particolare, ne ha letto la storia e l'ha immagazzinata come se fosse sua. In fondo è come se si venisse privati di un pezzo della propria anima. Lentamente il giudice infernale avanza verso un luogo sconosciuto di quella prigione preoccupandosi che Naima lo seguisse.
«Ad ogni modo non sono venuto in vesti ufficiali, ma di solito mi preoccupo di vedere come procedono le cose negli Inferi e questa buona abitudine mi ha portato da voi!»
Dopo un lento camminare giungete finalmente nei pressi di uno strano edificio, una costruzione che ella probabilmente non conosce, ma che con molta probabilità sentirà sua; ciò non è casuale, Radamante serve Hades da tempo immemore e conosce ogni antro dell'Ade, anche quel luogo.» Titolo: La conoscenza
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Naima aveva 17 anni la prima volta che i suoi sensi furono conturbati dalla presenza di un uomo. Si trovava in un elegante bar a Città del Messico, aspettava uno sgherro della Mano Nera per affidargli un compito di bassa importanza, quel genere di cose per le quali lei non si azzardava a sporcarsi le mani, corrompere la polizia e cose varie. Lo sgherro se n'era appena andato quando nel bar entrò lui, Stephen. Un bell'uomo sulla trentina, alto, biondo, grandi occhi azzurri, barba appena accennata, capelli lunghi e selvaggi.Una presenza imponente ed esotica per la gente locale. Fu subito catturato dalla bellezza di Naima, e fra un drink e l'altro, le spiegò che era un professore di fisica venuto dagli Stati Uniti, che era lì per un seminario all'università. Fra una regola della fisica e un teorema di paradossi, che per altro enunciò in maniera goffa ed imprecisa secondo Naima, i due finirono nell'appartamento di lui per delle curiose "lezioni private". naima era interessata alla cosa, non aveva mai sentito i suoi ormoni agitarsi in quel modo, sebbene il professore fosse intellettualmente poco stimolante.Così mentre lui esercitava la propria arte sopra di lei, lei teneva conto della durata, delle pulsazioni, delle calorie bruciate, dei muscoli in tensione e così via. Lo lasciò il mattino dopo con un bigliettino, "Grazie per la lezione".
Ora le cose erano un pò cambiate. Aizen senza dubbio glieli smuoveva gli ormoni, ma sentiva che non era un bel vaso vuoto come il vecchio Stephen, bensì parimenti al vaso di Pandora: bello, talmente bello e pericoloso da volerne conoscere immediatamente il tremendo segreto.
Potrei sapere ancora di più su di voi, le vostre tecniche segrete, la resistenza della vostra armatura, i vostri punti deboli. Ma di solito faccio questo con gli enemigos, i miei nemici. Voi per ora non siete una minaccia...Creo.
Naima pronuncia queste ultime parole con un sorriso malizioso, domandandosi la natura di quella fantastica opera d'arte di muscoli, cervello e armatura. Lui la conduce cordialmente al di là dei confini del tribunale mostrandole un curioso edificio che scopre per la prima volta durante il suo soggiorno nell'Ade. Forse non era mai passata di lì, o forse non vi aveva dato importanza.
Interessante. Non ho mai posato gli occhi su questo posto. Volevate mostrarmi questo, Giudice? Speravo in qualcosa di mas emocionante...
Gli si affianca, la distanza fra loro è veramente ridotta al minimo. Non si toccano, eppure Naima giurerebbe di sentire un calore innaturale provenire dalla sua spalla sinistra, quella più vicina a lui.. -
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«Io sarei una minaccia signornia? Sono semplicemente un uomo, o meglio un generale che da anni guida queste legioni infernali, guadagnandomi di fatto il titolo di Araldo di Hades»
La risposta di Aizen fu abbastanza decisa, come poi è di solito tale Giudice, il tono della voce resta amichevole, come se quelle parole non facciano altro che piacere a Radamante. Di certo l'uomo è visibilmente interessato alla ragazza, ma non necessariamente per il suo corpo, ma quanto più per i modi della stessa; è diversa dagli altri spectre, differente dalle donne incontrate fino ad ora, è come se fosse tutta da scoprire. Lentamente le due figure si avviano verso quel luogo, le porte vengono chiuse dietro di loro da due scheleton, che hanno il chiaro compito di non far entrare nessuno. Sono solo loro due in quella sala.
«Qualcosa di emozionante? Beh, giudice sarebbe anche il caso di presentarvi non credete? Chiamarvi sempre Giudice non è il massimo considerando i toni e gli argomenti che sta prendendo questo incontro.»
In ogni sua parola, in ogni suo gesto si può percepire l'eleganza e i modi gentili di un uomo che vive da troppo tempo, ma che nonostante tutto ha mantenuto un certo decoro. Probabilmente certe frasi, o certi atteggiamenti, possono trarre in inganno, ma probabilmente è la natura stessa dell'erede di Lune. La distanza tra i due è ridotta al minimo, lei è molto vicina ad Aizen, ma egli non si scompone, pare quasi refrattario al fascino della donna. Con un gesto della sua mano pare prendere quella di lei, mentre le labbra si muovono ancora una volta.
«Siete disposta a seguirmi giudice? O devo fare altro per meritarmi la vostra fiducia?»
Ora le loro mani si sfiorano, un tocco delicato e soave quello del Giudice, un comportamento che probabilmente non viene palesato spesso in giudice, ma non vi è malizia nel suo essere o nel suo modo di fare.» Titolo: La conoscenza
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Naima studia i lineamenti di quell'uomo che le sta accanto. Nel godere della sua presenza non ha neanche pensato a pronunciare il suo nome, che cosa poco galante!Non che lei sia vincolata in qualche modo alla cortesia: però si può dire che dura praxis sed praxis, e Naima non lo dimentica mai. Quasi mai.
Perdone, signor Giudice. Il mio nome è Naimahuatzli. Per gli amici, Naima. Fino ad ora nessuno mi ha mai chiamata con il mio nome...Di solito usano signora, procurator e via dicendo. Vosotros siete il primo ad interessarsi. Questo...è gradevole.
Ci pensa su un pò prima di pronunciare quella parola, poiché non sa descrivere quel sentimento di calore che provoca questa seppur piccola confidenza. Ma non so se si può definire calore quello che prova Naima...è più una novità, ogni novità genera in lei quel sneso di piacere che non trova, normalmente, nella compagnia umana.
Fiducia..Che strana parola. Quest'uomo parla di fiducia nel luogo più pieno di peccatori nell'intero universo. Fiducia? Naima non ne dà mai, o almeno potrebbe, su logiche e stabili basi. Lei non si affretta mai nelle decisioni e...
Vale, senor Aizen. Vediamo dove vuole portarmi.
...Ehm. Mi sa che non lo dovevo dire. Stavo dicendo che di solito Naima non prende decisioni affrettate. Di solito. Forse non è una decisione affrettata neanche questa, forse c'è di più di quanto lei possa dare a vedere. In effetti Radamante non avrebbe motivo di voler uccidere un valido servo di Hades. Ma allora? Cosa sta facendo Naima, mentre guarda con interesse quell'uomo dagli strani modi garbati e seducenti?
Edited by *Susu* - 26/5/2010, 13:41. -
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Lo sguardo di Aizen rimane immutato, come se nessuna emozione trapelasse dal suo volto, è chiaro che l'atteggiamento di Naima lo aggrada e l'aria intorno ai due pare assumere sfumature strane, quasi impreviste; si può quasi sentire un calore insolito che divampa, qualcosa a cui non è più abituato. Non si tratta semplicemente di un mascherato interesse fisico nei confronti della ragazza, ma qualcosa di differente, forse i modi di fare della stessa o la situazione anomala venutasi a creare. Aizen tenendo dolcemente la mano della ragazza l'accompagna in un'altra stanza, pare quasi un'anticamera. L'uomo si allontana e poggia l'elmo su una credenza, per poi poggiare le sue natiche sullo spigolo della stessa ed osservare frontalmente Naima.
«Gli inferi a volte sono coi buoi e tetri e non sono certo l'ambiente più adatto per far la conoscenza di una persona come voi, che oserei definire interessante»
Le intenzioni di Radamante sono chiare, vuole conversare e conoscere meglio quel giudice che tanto lo intriga, si convince quasi che deve essere una caratteristica di chi ha dentro di se quella stella demoniaca. Lo sguardo è fermo e non viene distolto un solo istante da quello di lei, come se cercasse di comprendere e capire, ma si sa, queste cose non sono la specialità di Aizen; lui è un guerriero, un combattente vero. Ama solcare i campi di battaglia, ma l'esperienza maturata negli anni gli hanno fatto comprendere che in fondo, una buona politica, ed una discreta dialettica sono il sale necessario per vincere qualsiasi guerra.
«Se lei ama i fuori-programma la vorrei invitare a cena, nel mondo degli umani; fare quattro chiacchiere accompagnate da una buona pietanza ed un'adeguato bicchiere di vino è ciò che ci vuole, non crede?»
Rimane in attesa, attendendo la risposta della ragazza, ora è possibile vedere con nitidezza il suo volto, quegli occhi profondi, prima nascosti - in parte - dall'elmo, che è solito sempre portare sul capo.» Titolo: La conoscenza
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."Mi juico es universal"Nome ~ Naima
Cloth ~ Surplice di Balrog
Energia ~Gialla
Status Fisico ~ Illesa.
Status Psicologico ~ Divertita
Legenda ~ parlato *pensato
Riassunto ~
Abilità ~
Tecniche ~Chi ha il pane....
L'anticamera nella quale Naime ed Aizen hanno fatto il loro ingresso è scarsamente illuminata. I gesti di lui sono sicuri ed eleganti, Naima lo segue con la coda dell'occhio e inspira profondamente il suo profumo: sa di buono.
Se posso dire la mia , Aizen è proprio un figo, solo che mi domando se Naima sia una donna così comune da cadere, come farebbero la maggior parte delle donne (sottoscritta compresa), fra le sue braccia alla prima occasione.
Lei tuttavia sa qualcosa che noi non sappiamo, probabilmente ha già previsto l'epilogo di questa storia, e se diversamente fosse non sarebbe da lei . Naima gironzola per l'anticamera evitando il magnetico sguardo dello spectre e appena ascolta la sua proposta un piccolo sorriso ironico si dipinge sul suo volto.
Senor Aizen, lo sa che l'81,2% degli uomini per fare colpo su una donna la invitano a cena?
Naima lentamente raggiunge Aizen sulla cassapanca, con uno scatto elegante e delicato si mette a sedere anche lei, accarezzando con nonchalance l'elmo della Viverna.
...Solo il 42,4% delle proposte però vengono accettate. è dimostrato però che se la proposta si accompagna a un fiore o un dono, la probabilità di una risposta positiva aumenta del ben 28,7%. Todavia....Per un'ottima riuscita dell'appuntamento entrano in scena altri fattori. La puntualità del cavaliere, gli argomenti trattati durante la conversacion, che devono nel 79% dei casi vertere sugli interessi della dama, ovviamente lo scenario dell'appuntameno e nientemeno le pietanze. Si consigliano il pesce e i molluschi, dato che contengono sostanze che stimolano la produzione ormonale e sono abbastanza digeribili da non causare sonnolenza eccessiva dopo il pasto. Una giusta quantità di vino bianco può aiutare a disinibire quanto basta, e un'ottimo dessert a base di cioccolato, che aumenta la secrezione serotonina nel cervello provocando una sensazione di benessere, aiuta il maschio nell' 80,6% di casi a ottenere ciò per cui la proposta è stata formulata.
Naima prende l'elmo di Aizen fra le mani, portandoselo in grembo. Ora lo guarda negli occhi con un'espressione compiaciuta.
...L'amplesso.
Mentre la sottoscritta batte la testa sul tavolo dalla vergogna, Naima posa l'elmo di Aizen al suo fianco e scende dalla cassapanca, fronteggiandolo.
Interesante, no cree? Ah ma la vostra proposta me gusta mucho! Mi posso considerare in quel 19,4% di donne...Se non altro, al cioccolato preferisco il caramello, e no me gusta assolutamente parlare de mi, preferisco parlare di lei e di quanto è interesante. Allora, dove mi vuole portare? Avete già in mente un posto? Io ne conosco un paio...ma dovrei tornare in Tribunale a cambiarmi, non mi posso presentare così, no cree?
Dice indicando la sua surplice e volgendo uno sguardo sorridente a quel grandissimo pezzo di...ehm, allo spectre di Rhadamantis.. -
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Lo sguardo di Aizen rimane quasi sempre il medesimo: osserva con attenzione Naima. No, non vi è un palese desiderio di possesso nei suoi confronti, ma qualcosa di differente. Un interesse reale verso di lei, dato più che altro dalla particolarità stessa della donna che ha innanzi. E’ indubbio: ella è diversa. Probabilmente nessuna avrebbe risposto in quel modo ad un semplice invito a cena, probabilmente nessuna avrebbe mai intrigato Aizen come lei. Difficile capire che tipo di donna è Naima; un misto di seduzione e follia, miscelati al punto giusto … eppure. Si, c’è qualcosa di strano, diverso, qualcosa che il Giudice ancora non riesce bene a carpire. Un sorriso comparve sul suo volto quando ella finì di parlare.
«Très bien Madame»
Pronunciò quelle parole nella sua lingua madre, con una cadenza che solo un vero francese sa dare. Scese dalla cassapanca e con dolcezza prese la mano di lei e lentamente si avviarono verso l’uscita di quella biblioteca. Indubbiamente Aizen è attratto da lei, dai suoi modi di fare e l’interesse è palese, anche perché non è avvezzo invitare a cena i suoi compagni. Forse Naima, riesce a trasmettere al Dragone Avernale quel qualcosa che lui da sempre cerca in una donna, anche se è difficile capire cosa sia. A primo acchito ella appare come una pazza malata di dati e numeri, ma probabilmente – anzi ne è sicuro – si nasconde qualcosa che vale la pena di scoprire.
«Ovviamente sono lieto che abbia accettato il mio invito, anche se tutte queste percentuali mi hanno fatto venire un po’ di emicrania. Ad ogni modo signorina Naima, l’appuntamento è per le otto a Capri. Al porto è attraccato uno Yacht, il Maròt. Ti aspetterò li.»
La Viverna, una volta accompagnata Naima al tribunale scompare dalla sua vista, doveva preparare un po’ di cose. Indubbiamente Aizen ci teneva che tutto fosse perfetto, tutto doveva essere studiato nei minimi particolari. Quell’imbarcazione di sua proprietà era sicuramente adatta alla situazione, elegante al punto giusto. Fece preparare un tavolo per due, due candele e vari ornamenti floreali a fare da contorno ad una cenetta romantica, insomma tutto il necessario per mettere a proprio agio la sua ospite. Se c’era una cosa di cui non era priva la Viverna era la classe e tutto ciò aveva il sapore di una galanteria ormai scomparsa da secoli. Maledettamente in anticipo Aizen attendeva davanti all’imbarcazione Naima, pantaloni eleganti ed una camicia, giusto per non rendere il tutto troppo formale.
Attende la sua ospite, i camerieri sono li vicino al tavolo e attendono anche loro che Naima giunga per dar inizio a quella serata diversa dal solito. Chissà se ella sarà puntuale o come sempre il cavaliere dovrà aspettare con pazienza la sua dama.
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."Mi juicio es universal"Nome ~ Naima
Cloth ~ Surplice di Balrog
Energia ~Gialla
Status Fisico ~ Illesa.
Status Psicologico ~ Divertita
Legenda ~ parlato *pensato
Riassunto ~
Abilità ~
Tecniche ~Il principe azzurro
Senor Aizen, la vostra galanteria è fuori dal comune. Prometto di non farvi attendere allora...Capri. Non ci sono mai stata, sicuramente è un posto...interessante.
Pronuncia Naima seducente porgendo una mano ad Aizen così che lui la possa baciare.
A stasera allora.
Naima lascia quel posto e per il resto della giornata delega il suo lavoro ad altri. Sembra particolare ma Naima è sempre una donna, con dei gusti abbastanza particolari per giunta. Ci si aspetterebbe da un funzionario dell'Ade un abbigliamento classico, magari un tubino nero, invece no: Naima soprattutto nel vestiario predilige i colori caldi. Ecco infatti che spreca buona parte della gionata a passare in rassegna tutto il suo armadio fatto di vestiti eccentrici e pregiati, cose che io neanche con una vita di lavoro riuscirei a permettermi. Naima ha girato il mondo, e in più di un occasione ha avuto a che fare con la moda: il vestito infatti che sceglierà per la sua serata con Aizen è stato confezionato apposta per lei da uno degli stilisti più in voga in Thailandia che l'ha presa come musa ispiratrice. è un capo unico al mondo quello in seta gialla con curiosi ricami viola che Naima indosserà per il suo appuntamento.
Naima cura molto le sue unghie che devono essere perfette, un paio di strati di smalto viola scuro. Non so perché ma ci tiene molto a questa serata: forse perché Aizen le piace? Difficile a dirsi, gli scopi di questa donna sono sempre dei misteri per me. Il tocco di classe sono gli orecchini d'oro col simbolo di Metzli, il serpente.
Lo spettacolo che le si presenta davanti è il più classico dei film d'amore: lui che l'aspetta sulla soglia, elegante, raffinato eppure casual. Naima lo guarda dritto negli occhi e sorride: è un pò maliziosa.
Senor, sicuro che un umile procurator possa meritarsi tutto questo? Mi confonde...Posso darle del tu, almeno questa sera? E....cuidado, cuidado...Voglio salutarla all'italiana. Posso?
Naima stringe la mano di Aizen saldamente ma in maniera tenera, spingendosi leggermente verso di lui, sfiorandogli prima la guancia destra e poi la sinistra con le labbra.
Los italianos sono un popolo veramente amichevole no cree?
Si ritrae sorridendo, per ispezionare successivamente la barca e tutto ciò che Aizen ha preparato. Radamantis è proprio francese pensa: classico e di buon gusto. Il panorama tutt'intorno è incantevole e nell'aria spira una brezza profumata che si confonde con il suo profumo alla vaniglia e l'odore delicatamente muschiato di Aizen.
Ora mi dovete dire dove l'avete trovato un posto così... Sono molto curiosa di saperlo.
Naima si siede sul mascone sinistro dello yacht, guardndosi intorno. il vento le sfiora i capelli, e una miriade di pensieri le attraversano la mente. Sta cercando di non spaventare Aizen con statistiche e percentuali... Almeno ci sta provando.
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Aizen è li, fermo sul ponte dello yacht e attende Naima. Stranamente la ragazza non lo fa attendere più del dovuto e quando i suoi occhi incontrano quelli di lei comprende di aver fatto la cosa giusta. La ragazza che ha davanti ha una bellezza unica, difficile non rimanere colpiti da un simile fascino. Rimane per qualche istante immobile ad osservare le beltà della donna che vengono accentuate da quel vestito che indossa. Elegante eppure provocatrice, come conviene ad ogni donna di classe. Rimane in silenzio per il momento osservando Naima, che si avvicina e senza alcuna remora cerca di mettere quell’incontro su un piano molto più confidenziale. Si, probabilmente è meglio cosi, ora sono due ‘colleghi’ che hanno deciso di passare una serata diversa dal solito. Un fremito percorre la sua schiena quando le labbra di lei toccano contro le sue guance. Era molto tempo che non sentiva una simile sensazione.
«Certo Naima, ora sono semplicemente Aizen!»
Sorridendo la accompagna sotto il prendisole dove due camerieri stanno imbandendo un tavolo per due. Un gesto dell’uomo ed ecco un vassoio con due calici riempiti del miglior champagne francese in circolazione. Uno lo prende lui, mentre l’altro è per la procuratrice. Indubbiamente tutto quello sfarzo è qualcosa di strano, o meglio difficile pensare che uno spectre possa lasciarsi andare a queste cose, soprattutto se si parla di uno come Aizen, ma in fondo quest’uomo è pieno di sorprese e noi lo sappiamo bene.
«Beh, diciamo che in fondo sono un nobile, come te ben sai e nonostante mi sia schierato dalla parte del popolo, al lusso non ho mai voluto rinunciare. Il Maròt è mio e stasera lo metto a tua disposizione.»
Un sorriso e il bicchiere che impatta contro quello della ragazza per fare un brindisi. Sembrano due normali persone che si vogliono dedicare una serata a se stessi, lontano dai problemi e dagli obblighi che la società impone.
«Tu piuttosto, sai tutto di me e sarei interessato a sapere un po’ del tuo passato.»
Ormai tutto è pronto e possono anche sedersi a tavola. Aizen in fondo vuole semplicemente sapere qualcosa di lei, conoscere a modo quella donna che in verità l’ha colpito sin dal primo istante.
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.)"Mi juicio es universal"Nome ~ Naima
Cloth ~ Surplice di Balrog
Energia ~ gialla
Status Fisico ~
Status Psicologico ~ curiosa
Legenda ~ parlato *pensato //telepatia//
Riassunto ~
Abilità ~
Tecniche ~L'ex dea criminale
NOn ci vuole molto a Naima per abbandonare il mandello e mostrarsi ad Aizen nella sua perfetta tenuta da sera. Un vestito giallo tenue, un modello orientale lungo con un vistoso spacco, non volgare; ornano il vestito dei ricami floreali rossi. Naima sorride curiosando per lo yacht, a quanto pare pensiamo la stessa cosa: e bravo il caro Aizen, che non stenta a mettere in pratica i sondaggi di Naima. Certo però quell'uomo è curioso: Naima conosce tutto di lui, anche i segreti più profondi e ancora non capisce il vero motivo per cui Aizen si sia prodigato tanto per uscire con lei. Qualcosa deve pure esserci oltre l'apparenza fisica e il mero desiderio sessuale no? Forse, o forse Aizen potrebbe essere l'ennesima delusione, o l'eccezione che conferma la regola.
Un tintinnio suggella il loro brindisi e fa da preludio all'ennesima cosa interessante. è la prima volta, forse, che qualcuno domanda a Naima del suo passato. Non può trattenere una risatina sommessa: guardandolo negli occhi sorseggia quell'ottimo champagne, pensando se dirgli la verità o meno. Ma si. Potrebbe essere un gioco interessante e un ottimo esperimento.
Aizen, mi stupisci. è sin dudas strano che qualcuno mi domandi di me, di solito quella che fa le domande soy yo. Ma è molto carino da parte vostra mostrarsi così interessato. Ve la faccio breve.
Naima appoggia nuovamente le labbra sul calice e sorseggia un altro pò di champagne, si schiarisce la voce mentre i camerieri stanno servendo tartine al salmone affumicato e caviale, ostriche freschissime in vasche di ghiaccio, carpaccio di ventresca di tonno e cappesante. Naima con le sue dite affusolate prende delicatamente un' ostrica, con gesti precisi ed aggraziati la stacca dal guscio con la forchetta e ne gusta il fresco contenuto senza far rumore.
Mmm. deliciosa. Dicevo...Per farla breve sono nata in un piccolo villaggio nelle Ande dove si vive ancora secondo il culto del Sole e della Luna. La mia nascita è stata vista come un segno e sono stata adorata come una dea fino a sedici anni. Quando essere adorata in quel piccolo villaggio mi ha stufata, ho deciso di scoprire il mondo. Ho scalato le vette dell'Impero della Mafia messicana e all'età di diciassette anni sono diventata il boss più potente di città del Messico. Quando essere un potente boss mafioso mi ha stufata, ho cominciato a viaggiare per l'america, l'asia e infine l'europa. Ho appreso tutto quello che c'era da apprendere, e ho deciso che solo l'uomo insoddisfatto cerca il potere, la conoscenza invece è superiore. In quel momento ho deciso di recarmi di mia sponte da Hades e di offrirgli i miei servigi.Mmm...Desculpe, avete del tabasco per caso?
Quale uomo sarebbe rimasto a sedere tranquillamente davanti a una donna con un passato del genere? Forse l'intento di Naima è solo quello di vedere la reazoione di Aizen, un uomo tanto ligio alla giustizia a cena con un'ex dea criminale. Un cameriere si defila immediatamente per portare una piccola boccetta di tabasco a Naima. Con i medesimi gesti afferra un'ostrica,vi versa all'interno poche gocce di tabasco.
Allora, cosa mi dite Aizen.Forse pensavi di trovarti di fronte alla più tipica delle donne...e hai trovato qualcosa di decisamente inusual...No crees? Provala asì.
Naima porge l'ostrica piccante per vedere la reazione alle novità dell'uomo. Un uomo così distinto e classico potrà tenere testa a quel diavolo di donna?
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Bella e dannata. Sicuramente è l’epiteto che più rappresenta Naima; la osserva come estasiato da una simile visione, con garbo, come farebbe un vero amante e non certo uno di quegli assatanati che le ronzano – probabilmente – attorno. E’ indubbio che la sua bellezza non passi inosservata ma Aizen è un uomo di vecchio stampo. Ama le beltà femminili ma le rispetta in ogni sua sfaccettatura. Il vestito di lei viene mostrato con disinvoltura: un bel prodotto per esser ben venduto deve essere presentato agli occhi dei clienti con una bella decorazione, come dire anche il pacco in fondo serve. Quell’abito da sera aveva la capacità di lasciare poco spazio all’immaginazione, le sue curve venivano mostrate. Lo sguardo sicuro di una donna che sa cosa vuole e soprattutto sa benissimo come ottenerlo. Ascolta con attenzione le parole di lei, sorseggiando da quel bicchiere. Non è spaventato: in fondo ogni uomo ha una storia da raccontare, bella o brutta che sia, entusiasmante o monotona ma tutte meritano di essere vissute.
«In fondo chi sono io per erigermi nel ruolo di giudice? La vita va semplicemente assaporata, se poi siamo in grado di far prendere alla stessa la piega che più ci piace, beh tanto meglio. Non sei d’accordo?»
I due bicchieri si incontrano, un tintinnio di cristallo pare scandire il tempo che divide la presentazione dalla provocazione. Ella prende un’ostrica e usando il tabasco la condisce in tal modo, la porge ad Aizen. Le opzioni sono tante, rifiutare no di certo ma farsi ‘imboccare’ da lei? Nemmeno, metterebbe l’uomo allo stesso piano di tanti altri che di certo gli son passati davanti. La mano sinistra si muove rapida e sfiorando le dita di lei prende l’ostrica che gli è stata appena porta.
«Le ostriche, un piatto tipicamente francese, mentre il tabasco è una spezia che voi ispanici amate tanto … chissà qual è il risultato quando due culture tanto lontane si incontrano!»
Un gesto semplice, suggellato da una frase che lascia intendere molte cose. Sicuramente Aizen è interessato a quell’incontro, ma ciò non significa che cadrà ai suoi piedi con tanta facilità. Esiste una dignità, un cerimoniale da rispettare. Assapora l’ostrica cosi condita, un semplice assaggio nulla di più. C’è tempo e luogo per ogni cosa e il tabasco – a chi non è abituato – va preso un po’ per volta, senza eccedere.
.» Titolo: La conoscenza
» Post: 7
» Personaggio: Aizen
» Cloth: Wyvern (in add) [VII]
» Energia: Nera
» Armi: ///. -
.)"Mi juicio es universal"Nome ~ Naima
Cloth ~ Surplice di Balrog
Energia ~ gialla
Status Fisico ~
Status Psicologico ~ curiosa
Legenda ~ parlato *pensato //telepatia//
Riassunto ~
Abilità ~
Tecniche ~Los hombres son hombres...
Sicuramente qualcosa di buono...- Risponde Naima, ritraendo la mano che porgeva l’ostrica ad Aizen.
Gli uomini al solito sono molto prevedibili. La maggioranza indiscussa(la percentuale non la so) avrebbe ceduto sicuramente alla provocazione di Naima che non può nascondere il suo dispetto con una smorfia ironica. Le piace, e più fa il difficile più le interessa. Non riesce tuttavia a spiegarsi come mai quell’invito, quella scelta così sofisticata, quel suo essere interessato a lei. Gli uomini che ha conosciuto di solito si sono limitatii a fare commenti spinti o provarci in maniera banalissima e scontata.
Sai Aizen...- dice prendendo delicatamente il tovagliolo posizionandolo sulle sue gambe mentre i camerieri iniziano a servire il primo- un’ottima pasta con le vongole – una volta il boss De la Rienda, un uomo molto ricco, mi ha portato sul suo Yacht attirandomi con una storia circa una riunione eccetera eccetera – ora i camerieri servono dell’ottimo vino bianco a cui Naima non riesce a dire di no – Era più grande del Marot, un’orchestra di panchos suonava musica scadente e c’erano fiori ovunque. La cena era buona, ma la compagnia pessima, lui parlava solo dei suoi soldi e dei suoi guadagni. Morale della favola? Dopo il dolce, una tarta al formaggio fresco disgustosa, mi ha chiesto di sposarlo regalandomi un diamante enorme. Affari, presumo. Quello che ti volevo dire Aizen... A volte gli uomini si aspettano che basti indorare la pillola per ricevere una respuesta affermativa...E tutto questo è bellissimo e perfecto pero la domanda è: vuoi chiedermi qualcosa, parlarmi di “affari”? O vuoi dirmi che hai messo su questa bella serata solo per parlare della mia noiosa vita? Se volete proprio stupirmi potreste parlarmi della vostra di vita. So che è molto interessante, soprattutto perché appartenete a un’epoca che non ho modo di conoscere.
Chissà poi com'è finita con il boss De La Rienda? Ve lo dico io: dopo il rifiuto di Naima gli sgherri del boss hanno fatto un blitz armati per costringerla a cambiare idea. Ovviamente Naima, all'epoca, non usciva mai senza scorta...e vi lascio immaginare dov'è finito il boss con tutto il suo yacht.
. -
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Ascolta con attenzione le parole della sua ospite: senza ombra di dubbio una donna intelligente oltre che fatale, un mix davvero troppo pericoloso anche per un uomo navigato come Aizen. Quello che si nota immediatamente ascoltando con attenzione Naima è una saccenteria, retaggio probabilmente di quel sapere sempre e comunque cercato ad ogni costo. Importante senza ombra di dubbio ma davvero sufficiente a comprendere la vita in tutta la sua totalità? Difficile dare una risposta ma la convinzione di Aizen è che la risposta a tale quesito sia negativa. La domanda ad ogni modo è pertinente: perché ha messo in piedi tutto questo? Probabilmente nemmeno lui sa rispondere ma di certo non per il coito; per carità non bisogna essere ipocriti, Naima è senza ombra di dubbio una bella donna ma perché sprecare tante energie – e denaro – quando avrebbe potuto possedere con tranquillità una delle tante donne che gli ronzano attorno? Guardando la donna le versa ancora del vino mentre lentamente il primo viene servito.
«Cosi offendete sia me che voi stessa. Fin dalla prima volta che vi … ti ho vista non ho mai pensato che tu ceda a qualche avance, senza contare che tutto ciò sarebbe squallido non credi? Senza ombra di dubbio la domanda è lecita ma mettiamola su un altro punto di vista.»
Aizen si alza e tenendo in mano il bicchiere di vino si avvicina alla donna, pare voler osservare la stessa da quel bicchiere, come se volesse scrutare qualcosa che ad occhio nudo non è possibile vedere.
«Se devo esser sincero sono stanco di tutte quelle persone che ti ronzano attorno semplicemente per quello che hai, non considerando realmente quello che sei. Non parlo dei miei sottoposti ma anche dei contatti che ho al di fuori dell’Ade. Penso che tu puoi capire benissimo cosa voglio dire no?»
Sa benissimo che una donna come quella va trattata con i guanti, bisogna cercare di stimolare la sua curiosità ma in fondo le sue parole sono sincere, vuole capire se realmente ella è interessata – perché se ha accettato l’invito lo è di certo – all’uomo Aizen Boivier o al generale Radamanthis. Con la mano destra la invita ad alzarsi, un tocco sensuale e delicato mentre con la destra sembra quasi invitarla a bere dal suo calice come chiaro segno d’apertura e di cieca fiducia in lei: una chiara dimostrazione che in fondo il nostro Aizen non ha niente da nascondere.
«Bere dallo stesso calice spesso può esser frainteso, voglio solo dirti che se vuoi sapere qualcosa da me preferisco che tu lo viva direttamente. Per quanto io sia un esperto di vini non potrò mai spiegarti e farti comprendere realmente cosa si prova sorseggiando questo nettare come sa fare solo un francese: lo devi provare, solo cosi puoi realmente comprendere cosa si prova.»
Cosa stava cercando di dirle? Stava aprendo il suo passato a quella donna, senza alcun timore senza nessuna remora e conscio dei poteri di Barlog sapeva bene che un Reincarnation avrebbe fatto rivivere ai due quella che era stata la vita del ragazzo. Un’epoca diversa, un mondo lontano anni luce: un’esperienza davvero emozionante. Ella sorseggiando da quello stesso calice avrebbe acconsentito alla richiesta del giovane, avrebbe visto con i suoi occhi la vita di Aizen l’araldo di Hades. Una provocazione?» Titolo: La conoscenza
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» Personaggio: Aizen
» Cloth: Wyvern (in add) [VII]
» Energia: Nera
» Armi: ///.
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