Ligurgo

Quest di UP Cloth per squall

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    Luogo: Siberia
    Clima: spira un vengo gelido
    Temperatura: - 25°C



    Nel freddo villaggio ove risiedi un messo del grande tempio,
    giunto direttamente dalla Grecia per te, ti chiede di recarti
    in Pamir, dove t'aspetta una missione che pare ti voglia
    affidare Gazka. Di lui consoci le leggende, come il più antico
    saint vivente della storia e come colui che ha rimesso
    in piedi il santuario dopo l'ultima guerra contro Hades.



    QM: Preparati per la partenza e prendi tutto il necessario
    a tempo debito ti incamminerai verso lo Jamir.
     
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    Guerriero solitario dall'animo nobile e dal cuore di ghiaccio

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    Un leggero vento freddo soffiava sul paesaggio...Il bianco contrastava il colore azzurro del cielo, tanto che sembrava anch'esso di quel colore...Ovunque si girava Crystal appariva questo colore chiaro, il più chiaro di tutti...Era uno spettacolo magnifico...Crystal era abituato a quello spettacolo e al freddo di quelle parti, ma ogni volta gli piaceva ammirarlo e contemplarlo...Profondi attimi di riflessione, era in ciò che il santo era perso, mentre a piccole falcate decise, muoveva verso la sua vecchia abitazione ormai disabitata...Crystal aveva fatto ritorno al suo paese natio, solamente per porre omaggio alla sua defunta genitrice, defunta ormai da anni, portando come a suo solito una rosa sulla sua salma, che come ogni periodo appariva perfettamente conservata nel tempo, era come se gli eoni non potessero intaccare la beltà di quella donna ormai priva del dolce e caldo soffio della vita...Una rosa, che fino a poco prima il santo aveva stretto tra i denti, era il pengo di quel viaggio, ora il medesimo fiore era posto a decorazione del corpo della donna...Come ogni volta pensieri e sussurri del passato tormentavano la mente del ragazzo come fantasmi...



    Madre...Quanti eoni sono duqnue trascorsi dal momento in cui ti ho persa...Potrò un giorno abbaracciarti di nuovo...Madre che queste lande custodiscano gelaomanete le tue membra fino al giorno in cui ci rivedremo di nuovo...Ora il dovere mi domina, devo far ritorno al tempio e servire fedelmente la dea come ho fatto fino adesso, Madre assistimi dal cielo assieme alla dea e veglia su di me...



    Una lacrima, una sola lacrima rigò l'efebico volto del santo, solcando le sue candide e morbide guancie, la stessa lacrmia andò a perdersi nel suolo e nella beltà di quelle lande, cosi inospitali e ostili, ma che Crystal reputava cosi rilassanti e quiete...Unico e solo loco ove egli si trovava pienamente a suo agio...Intanto la sua foltra crine dorata, risplendeva sotto i caldi raggi del sole, che con la sua criniera ardente riscaldava il paesaggio come piu poteva, mentre la crine ondulava sinuosamente trasortata dal vento che leggero spirava, concedendo una sensazione unica di pace e tranquillità...Ma come sempre ogni cosa piacevola e destinata a terminare e Crystal di ciò era consepavole, indi per cui godeva di ogni singolo istante di quei momenti, mentre volgeva il volto al cielo, ma senza arrestare il passo, irradinado cosi il suo viso, ancora umido, con la dolce brezza, serrando lentamente le palpebre, celando cosi la vista delle sue diantine irridi, per poi schiuderle nuovamente...In quel momento era come se il santo era rivolto ad un tentià superiore, mentre le lastre ghiacciate che lo ciracondavano riflettevano la sua immagine come su uno specchio d'acqua...



    Athena...Avverto nell'aria il tuo respiro...E' con cui che cerchi di avvertirmi...Attendi mia dea, il cavaliere del Cigno farà presto ritorno al santuario...



    Crystal giunse infine alla sua antica dimora nei ghiacci, ora abbandonata dopo il suo traferimento al grande tempio di athene...Il cigno varco celermente la soglia della sua dimora, lasciandosi alle spalle le impronte che lui stesso aveva fatto sul gelido manto di neve sulla quale aveva mosso le sue gambe...



    "Finalmente a casa, è duque tempo che io riparta di nuovo..."



    Al suo rientro, Crystal non ebbe neanche modo di terminare i suoi verbi, che si accingeva a terminare, che fu accolto da un esatraneo all'interno della sua abitazione...Crystal osservò l'estraneo con sguardo impassibile di ghiaccio, l'uomo sembrava, a differenza del santo, soffrire il gelo di quella zona in una maniera assurda, visto che continuò tremare anche nel momeno in cui si epresse verbalemente a Crystal rivelandosi...Crystal non mutò lo sguardo verso il suo interlocutore, anche se egli era al servizio del tempio di atene ed era giunto sin li per consegnargli una missiva...Dopo aver consegnato la missiva, il mesegera salutò cordialmente il cigno e alla svelta di dileguo tra i ghiacci...Non una parola verbizzo Crsytal, solo la sua mente ragionava, mentre posava il suo gelido sguardo sulle informazioni che la missiva conteneva, le sue sfuggenti irridi scorsero rapidamente il contenuto della lettera, mentre la stessa era stretta tra i palmi del santo...



    Dunque il grande tempio sa sempre il luogo ove mi reco...Ma non mi interessa piu di tanto...Gazka...Jamir...Hades...Qual'è il significato di cio, per quale motivo proprio io...Questa lettera mi da il sospetto che i gold saint siano tutti occupati, altrimenti non si sarebbero disturbati a portare a me la missiva...Mi sono stancato di essere un rimapiazzio...A breve tutti saranno testimoni del mio valore, lo giuro...



    La lettera conteneva un invito nel Jamir, loco ove risiedeva il piu antico e valoro santo di atena, colui che fronteggio di fianco alla dea il re degli inferi e che istaurò il santuario al termine della cruenta e sanguisnosa battaglia contro le forze del male...Crystal strinse la missiva in un pungo nella mano destra e alzo lo sguardo fissando il nulla...



    "I tempi sono maturi...Non ha senso tergiversare oltre...Gazka attendimi, Crystal del cigno, principe delle energie fredda sta facendo il suo ingresso..."



    Al termine dei suoi verbi, proferiti con tanta sicurezza, Crystal infilò la lettera nella tasca posteriore dei suoi indumenti, per poi caricarsi sul dorso il suo scringo, contenete la sua sacra armatura, e cosi infine muovere aldilà della sua dimora, verso la sua nuova missione...Ciò che esigeva quell'antico saint dal ragazzo, non gli era ancora dato saperlo, ma di una cosa era consapevole, ovvero che il suo destino era gia stato scritto nelle stelle e che egli non poteva mancare alle sue chiamate...

     
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    Tutto pareva scorrere tranquillamente, ormai la tua partenza era prossima, ma sentiva che nell'aria v'era qualcosa che turbava la tua serenità. Cosa fosse ancora non lo riuscivi a comprendere, quando ad un tratto, come se te lo sentissi.

    "signorino Crystal, la bara di sua madre... sta sprofondando, vi sono delle grossi navi che stanno distruggendo tutto..."

    Una ragazzina che tu conoscevi era venuta a darti quella tremenda notizia.
    La situazione si faceva delicata. Cosa fare? Quanto era importante per te quella bara, quel poter rivedere la tua cara mamma quando ne avevi bisogno? Potevi permettere che la nave sprofondasse sempre più in basso per causa di qualche imprenditore privo di scrupoli?

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    squall, ho compreso che il tuo pg dovrebbe essere proprio Crystal e che sua mamma sta li nella nave in fondo al mare come nella serie. Se non è giusto dimmelo che modo.

     
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    I preparativi erano ormai prossimi per il viaggio, che al cigno spettava compiere...Il Jamir la sua metà...Armato dell'unica cosa di cui aveva bisogno, ovvera la sua fidata armaura, Crystal si accingeva ad incamminarsi verso quel recondito loco ad incontrare una persona a lui esatrenea, ma che suscitava verso di essa una profonda stima per le sue azioni passate, poichè Gazka si trattava sicuramente di un cavaliere dalle grandi virtù, Crystal da quel cavaliere avrebbe potuto solo apprendere...Ma nel medesimo momento una strana sensazione turbava l'animo del Cingo, come se il suo sesto senso fosse allarmato da qualcosa, ma per il momento non gli era dato sapere cosa fosse, indi per cui non diede piu del peso necessario alle sue sensazioni...



    Eppur v'è nell'aria uno strano clima...Riesco a percepirlo bene, è come una sensazione di sconforto...Ma forse sarà solo il mio cuore che esercità tiri mancini sulla mia mente...Dunque in questo momento devo solo pensare la viaggio...



    Pensieri riflessivi sull'argomento, che di seguito vennero sopiti dall'agitazione per il lungo viaggio...Crystal varcò intanto la soglia della sua antica dimora, con l'intento di recarsi nello Jamir, ma proprio nel istante in cui voltò le spalle alla sua dimora, il santo venne strattonato per il braccio...Un gesto lento, ma istintivo, gli conseti di voltare il capo verso la direzione dello strattone, incuriosito il volto suo alla vista della bambina che aveva attirato l'attenzione del cavaliere...Crystal sfoggio un caldo sorriso alla bambina, che si trattava di una sua vecchia conscenza e con tono gentile si rivolse alla stessa...



    "Ciao piccola, che ci fai qui...Vai a casa, ti prometto che torneò presto a giocare con te..."



    Ma non altrettanto gioise le paole della bambina, che con aria preoccupata verbizzo al santo una notizia tremenda...Sua madre, ovvero ciò che ne rimaneva, cioè la sua salma, che giaceva in una bara all'interno di un galeone, nella quale era affonadata e di seguito aveva perso la vita...Dunque lo stesso galeone stava sprofondando verso gli abissi piu oscuri e irragiungibili...Delle enormi navi stavano compiendo il misfatto, la situazione era critica, Crystal dove intervenire a qualsiasi costo se voleva ancora vedere sua madre...Il volto del ragazzo fù soprafatto dall'ira, egli che cercava sempre di occulatre le sue espressioni e sensazioni ora ne era schiavo e dominato da esse...Dunque si rivolse nuovamente verso al suo interlucotore, mentre stringeva i denti e i pungi per l'impeto...



    "Vieni con me, andiamo...Impartirò agli invasori la tremenda e severa lezione dei ghiacci...Farò pentire loro di cio che stanno facendo..."



    Al termine dei suoi verbi, Crystal volse lo sguardo al cielo, come per rivolgersi a qualcuno, rimanendo ancor immobile nei movimenti, mentre la sua mani fremevano per l'ira...



    Gazka, mi dispciace dovrai attendere...Il tempo che io sistemi la situazione e giungero alle porte della tua dimora...Pazienta ancora un pò...Madre, non permettero a nessuno di dissacrare la tua salma...



    Pochi secondi, prima che Crystal, ancora evidentemente in preda all'ira muovesse, a passo lesto e svelto verso il loco ove riposva la sua defuinta genitrice...Chi si stava permettendo un affronto simile andava punito...Tutta la zona circostante sembrava immobile, come curiosa nell'assistere le sueguenti azioni del santo...



    SPOILER (click to view)
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    Si Gaz è quello il mio Crystal...
     
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    Una scena inquietante si palesa innanzi ai tuoi occhi. Da un lato quelle grossi navi trincia ghiaccio che mettono in pericolo la salma di tua madre, reliquia a te tanto care e dall'altra qualcosa che ti fa inorridire quasi alla stessa maniera. Un'altra nave stava avanzando a circa 600 metri di distanza da dove la prima stava distruggendo l'unica cosa che ti tenesse legato al passato, ma dalla seconda dei bambini venivano gettati in mare, nelle fredde e gelide acqua dell'artico. Piccole creature, alcune di esse neonate veniva gettate in acqua, ma perché? Per quale motivo? Questo egli si chiedeva infatti... quale fosse la ragione di tutto ciò, ma soprattutto una scelta difficile avevi innanzi... i bambini o tua madre? Salvare un ricordo che sarebbe rimasto tale o delle vite umane?


     
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    Una folle e affonosa corsa intraprese il cigno per accorrere, nel lasso di tempo dovuto e piu breve, nel loco ove riposava la salma della sua madre, per evitare che uno scempio si compiesse...La collera del santo amumetava freneticamente, egli non era mai stato cosi furibondo...Ma ciò era deducibile anche dal suo sguardo che non sapeva occultare l'emozione come egli avrebbe voluto...Lunghe distese bianche venivano percorse senza fatica da Crystal, che intanto sorreggeva il suo scirngo sulle spalle, incurante del suo modesto peso, alle sue spalle potevano scorgersi una miridiade di impronte lasciate nella distesa di neve...



    Madre...Nessuno oserà oltreggiarti...Godi del tuo ripose eterno e lascia che ora sia io a vegliare su di te...



    Ecco che infine Crystal giunse nei pressi del suo obbiettivo, proprio in quel istante, non appena si poteva scorgere in lontananza la nave colpevole del misfatto, Crystal arresto il passo, rimanendo un momeno in riflessione, metre furete sfoggiava i suoi denti stretti dall'ira...La sinuosa crine, che incorniciva il suo efebico e ammaliante volto, iniziò a volteggiare portata dal vento, che lieve iniziò a spirare, come presagio di una tempesta...Forse sarebbe stato proprio Crystal quella impetuosa tempesta che si sarebbe abbattuta su quella nave...Ma nel momento in cui Crystal si accingeva a muovere verso quella dannata nave, qualcos'altro attirò la sua attenzione...Un altra nave, v'era nelle vicinanze, Crystal rivolse uno sguardo sfuggente anche ad essa e notò a malincuore una triste scena, a meta tra il macabro e il folle...Le sue labbra rimase schiuse a tale visione, mentre verbizzavano a fioca voce i suoi pensieri...



    "Ma...Non è possibile...Quale scempio si palesa sotto i miei occhi, tale visione mi sconcerta l'animo e il cuore..."



    Una visione che non poteva far altro che indignare il core del giovane santo, che incredulo continuava a serrare gli occhi, come incredulo...Difatti da la nave che da poco era giunta, venivano gettati, nelle fredde acqua della siberia, negli innocenti infanti, che privi di colpa venivano lasciati morire tra il rigido clima e le gelide acque...Come poteva la malvagità umana spingersi fino a questi livelli, questo si domandava Crystal, che dopo aver lasciato che il suo animo si abbandonasse nuovamente all'ira, si trovò posto davanti ad una scelta...Chi salvare, la sua defunta e adorata madre, impedendo che quella nave spingesse la sua reliquia nelle piu profondo acqua della siberia, ove Crystal non avrebbe piu potuto raggiungerla, o salvare delle vite umane destinate ad essere la nuova generazione...Come un solo ragazzo poteva fare una scelta simile, chi era lui per decidere tra la morte o la vita...Il santo iniziò a fremere per la rabbia e l'odio accumulati...Al Cigno di sicuro non era dato scegliere tra la vita e la morte, ma sicuramente chi ora stava compiendo questi atti imperdonabili doveva pagare...Ora Crystal a capo chino rifletteva sui suoi gesti per evitare di compiere azioni affrettate o gesti di cui si sarebbe pentito in futuro...



    Imperdonabile gesto quello di cui questi stolti si stanno macchiando...Esigono una punizione, dunque Crystal il Cigno mostrerà loro la vera punizione dei ghiacci...Saranno testimoni dello svolgere del tempo, mentre immutabili resteranno in un feltro di ghiaccio a contemplare sulle loro orribili gesta...



    Il capo si levò al cielo di scatto, ed al medesimo modo Crystal tese gli arti superiori al di fuori del corpo, curvando lievmente il busto in avanti, ed iniziando da lui la sua fatale danza, con la quale si apprestva a scagliare una delle sue piu tremende tecniche...Entrambe le braccia muovevano come fossero delle ali, su e giu, movimenti delicati e aggraziati, mentre il suo indomabile cosmo andava a espandersi, mostrandosi attorno il perimetro del suo corpo, in una forma simile ad un fuoco fatuo a metà tra l'azzurro e il colro candido della neve...Al termine della danza, Crystal portò le braccia al di sopra della testa unite, ben distese, pronto a scagliare il colpo che avrebbe arrestato quegli scempi...Prima di riabbassare gli arti, Crystal sussurro tra di se con voce flebile...



    "Athena dea della giustizia assisti un tuo protetto e concedi a lui la forza...Aurora Thunder Attack..."



    Mentre ancor qualche verbo veniva pronunciato da Crystal, lo stesso abbassò le braccia, rivolgendo la sua prima odata verso la nave che si faceva strada tra i ghiacci ove la sua defunta genitrice riposava, tentando cosi di arrestare l'avanzata di quella maledetta imcarcazione...In un secondo istante, Crystal sollevo di nuovo gli arti, predispoti all'attacco e li riabbassò nuovamente ma sta volta verso l'imbarcazione che si stava macchiando della colpa piu grave, ovvera quella di privare un bambino del proprio futuro...In quel momento l'ira raggiunse il suo massimo culmine e Crystal si espresse tramite quest'ultima...



    "Io non vi perdonerò mai per quello che state facendo...Non si ha misericordia per chi si macchia di una simile colpa...Ora vi scortero nell'ade, tramite una gelida culla di ghiaccio..."



    Entrambi i colpi del santo viaggiavano a elevata velocità, pronti per adempiere al loro dovere, mentre dalle irridi di Crystal taspariva il piu profondo risentimento verso quei miserabili, difatti si notava anche che i lineamente del suo viso non era piu rilassati om al solito, ma apparivano tesi...Crystal aveva perduto quasi del tutto il senno davanti a quella visione, tanto che si dimentico quasi del tutto della lettera ricevuta...



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    Aurora del Nord (Aurora Thunder Attack) (Orora Tanderu Atak)
    E' una versione piu potente della Polvere Di Diamanti...Infatti Crystal agita rapidamente le braccia come fossero ali, per richiamare a se il suo gelido cosmo e dopo di che, unisce le braccia convogliando sta volta la sua energia in entrambi gli arti, per poi scagliare il suo colpo due volte, generando cosi taglienti e gelidi cristalli di ghiaccio uniti ad un terribile raggio di pura energia fredda...La tecnica in questione congela tutto cio che incotra sulla sua strada, rivestendo lo stesso avversario di una spessa coltre di ghiaccio e causando infine un tremenda eslposione di energia, di ampio raggio che causa ustioni da ghiaccio...

     
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    L'ira e la rabbia parevano farsi largo dentro di lui, come mai era accaduto prima d'ora, ma quale era la cosa che più di tutte lo stava ferendo? L'amore per la madre o l'odio per quegli uomini? Cosa gli interessava di più? Preservare una reliquia che per quanto importante potesse essere era solo un ricordo sup e basta o cercare di salvare quei ragazzini? Questo in fondo era quello che egli si doveva chiedere.

    La prima nave, quella diretta verso il "cadavere" della sua amata madre venne divelta in due parti, il ghiaccio sotto di essa pareva cedere ed ella con tutto il suo carico sprofondare proprio in direzione del luogo ove riposava la mamma di Crystal. La seconda nave invece pareva non aver risentito minimamente del colpo infertogli, forse la corazza o altro erano differenti dalla prima o forse la potenza del suo colpo non era stata omogeneamente distribuita, fatto sta ch'egli non controllando la sua ira aveva ucciso un innocente, un bambino e di certo tutto ciò non aveva fermato i malviventi.

    Ora restava una decisione da prendere. La madre o i bambini? Non sarebbe riuscito a fare entrambe le cose, di questo poteva esserne certo.


     
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    Cos'era ciò che veramente andava a ledere lo spirito del santo, cos'era che tormentava la sua anima e accresceva la sua collera, il fato che lo poneva ad essere impotente innanzi al suo svolgersi che avrebbe portato inesorabilemnte delle vittime o il fondato timore di non riuscir a salvare la reliquia della tanto amata madre...Il dubbio avanza in cuor suo, mentre ancor piu furente assistiva allo svolgere della situazione con sguardo pensoso...



    Non credevo sia possibile...Dunque vano si è mostrato il mio assalto...Ho rivolto verso quelle imbarcazioni un ingente quantità di energia ma esse imperterrite continuano ad avanzare nei loro misfatti...Io vi maledico dannati...



    Ancora stretto il pungo della mano destra, mentre Crystal si rendeva conto che la sua tecnica non aveva sortito effetto alcuno su quelle diaboliche navi...Difatti solo la prima imbarcazione aveva risentito in parte dell'effetto del colpo di Crystal, mentre la seconda non sembrava esser stata danneggiata in alcun modo, e dunque il santo si chiedeva il perchè...Forse la causa era l'erato dosaggio, forse la troppa emozione, fatto sta che ora la prima nave era a metà e una parte si stava dirigendo verso la salma della madre del santo, la collisione sarebbe avvenuta a breve, poco tempo per ponderare, altrettanto per agire...Consapevole di ciò, il cigno chino il capo, come per scusarsi e lasciando che la sua dorata chioma occultasse il suo efebico viso, portò l'arto mancino al cielo, per poi avvicinare in orizzontale l'avambraccio alle labbra, mentre umide le gote sue iniziavano a grondare rigando il suo volto, con quelle lacrime che andavno ad incontrare il gelido manto bianco e che aveva da poco solcato le sue guancie...Solo un sussuro in quel momento di follia...



    "Vi prego perdonatemi se potete, ma sappiate che posso almeno giurarvi che la vostra morte non rimmarà impunita...Io stesso sarò araldo che vi vendicherà..."



    Al termine dei suoi verbi Crystal, addentò di scatto le sue carni, imprimendo i suoi denti all'interno di esse come zanne, causando cosi una lieve fuoriuscita di sangue, che andava a mescolarsi alle lacrime, bagnando di un rosso cremisi quell'immacolato manto...Al termine di ciò, il cigno si voltò direttamente verso l'imbacazione che andava ad affondare, con il tentativo di immobilizarla, disinteressandosi dell'altra...Ora il suo sguardo fermo e deciso e traspariva solo sicurezza e indignazione...Lo sguardo suo appariva come uno specchio del suo cuore...



    "E' sia, voi sarete i primi..."



    Con la medesima determinazione si rivolse alla barca, mentre velocemente portava ambedue gli arti superiori protesi in avanti, con i palmi delle mani aperti e le dita ben distaccat tra loro, ed è in quel istante anche il suo cosmo si rivelò di nuovo sotto la classica forma astrale che incorniciava il corpo suo d'armatura privo...La ferita, che per Crystal simboleggiava la promessa a quei poveri infanti che avevano visto la morta ancor prima di aver coniosciuto le meravigle del mondo, dava modo ancora al sangue di scorrere lungo lo stesso arto ferito, mentre pian piano il suo cosmo andava ad espandersi sempre piu imponente, il santo stava cristallizando le molecole d'acqua nell'aria per creare dei modesti filamenti, che simili a ragnatela avrebberpo dovuto arrestare almeno la caduta della nave sulla reliquia...Intanto una serie di canididi e umili fiocchi di neve andava a piovere sull'area, era come se volesse anche lei esser testimone della punizione che a breve Crystal avrebbe inferto a quel manigoldi...Mentre celermente i filamenti dorati andavano a prender forma attorno alla nave, frapponendosi tra essa e la tanto amata reliquia, la stessa reliquia che aveva indotto Crystal a cedere alla morte di povere e piccole creature, anche se la loro morte non sarebbe rimasta impunita, Crystal si sentiva in ugual modo colpevole, poichè ancor una volta le sue emozione lo avevano indotto a compiere una scelta...



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    Daiamond Net
    Crystal, grazie al suo cosmo gelido, è in grado di cristallizzare il vapore acquo presente nell’aria, generando in tal modo dei sottilissimi e resistenti filamenti di ghiaccio cristallizzato. Questo colpo può essere usato per bloccare l'avversario tramite una serie di fili energetici dorati simili ad una ragnatela. I fili si materializzano attorno ad un singolo bersaglio intrappolandolo oppure in una zona specifica dell’aere, restando praticamente invisibili in attesa che uno o più soggetti entrino in contatto con essa, per essere avvolti dagli stessi, grazie al controllo che ha sull’elemento freddo, paralizzando e congelando quasi all’istante. Tali filamenti possono anche essere usati come protezione, infatti Crystal tesse la ragnatela di fronte a lui e la usa a sua difesa.

     
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    Ad un tratto senti un applauso, un applauso provenire dalle tue spalle, tre metri da te, forse quattro. Chi era che si prendeva scherno di te? Chi poteva osare tanto mentre... mentre cosa? Innanzi a te il nulla. Non v'era nessuna nave, niente di niente, solo i tuoi colpi andare a vuoto, come se innanzi a te non vi fosse nulla. Come poteva essere possibile? Cosa era successo? Sbalordito, stupito da tutto ciò. Cosa era successo dunque? Cosa voleva dire tutto ciò?

    "Mi deludi Crystal, mi chiedo cosa ti hanno insegnato al Grande Tempio. Sacrificare degli uomini per un ricordo? Solo quello è la cosa importante per te? Solo quello?"

    Stupito... quanto eri stato ingenuo? Eri stato ingannato con una maestria tale che nemmeno potevi immaginavi potesse essere tale. Come poteva essere successo tutto quello? Come? Questo forse ti chiedevi, questo forse non riuscivi a capire. Ma ora un'altra domanda... chi era costui che ti stava innanzi? Chi era?

    "Crystal quindi è più importante un ricordo che le vite di poveri uomini indifesi? Per cosa lotti, per la vita o per la morte?"

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    Ancora assorto con lo sguardo, ancora a fissar la situazione se ne stava il santo, che quasi non si accorse delle presenza alle sue spalle...Udi solo un batter di mani, un romore sordo che proveniva da qualche metro di distanza da lui, era impossibile capire quanto fosse distante quell'applauso, ma in quel silenzio era alttettanto impossibile non udire quel suono...Ma di chi si trattava dunque, chi è che incurante della situazione si burlava del Cigno...Questo il primo e unico pensiero che attraverso la sua mente, che per un momento fu distratta dall'avvenimento...



    Chi osa...Non ho avvertito la presenza di nessuno giungendo in questo loco...



    Ma proprio mentre Crystal adoperava le sue tecniche per evitare quello scempio, ad un tratto piu nulla si paleso innazni agli occhi suoi...Nulla, l'assenza, tutto ciò che fino ad ora aveva visto era sparito con una rapidità che aveva dell'inspiegabile, ora erano visibili solo i suoi aurei fili che avvolgevano il nulla...Attonita l'espressione, immobile nei gesti, quasi incredulo di tutto...La collera e l'ira furente del cigno avevano lasciato spazio allo stupore che tradiva il suo viso...E propio in quel preciso istante quel fastidioso batter di mano cessò solennemente, mentre ancora con gli occhi sbarrati Crystal udii proferir dei verbi dalle sue spalle, dalla medesima zona ove proveniva l'applauso, ma incurante di ciò non si voltò ancora, ma lo stesso prestò attenzione a quelle parole...Dunque una predica giungeva all'orecchio del santo, mentre ora lentamente faceva scivolare giu gli arti che prima aveva mosso...Insegnamenti errati, sacrificare la vita degli uomni del futuro solo per preservare un futile ricordo...Queste le parole, questo l'errore imperdonabile...Repentino il cigno si volto, mantenendo in volto ancora quelo sguardo attonito, ed prorpio in quel preciso istante che Crystal vide chi aveva innanzi...Piu simile ad un ombra che ad un uomo, poichè una violacea cappa occultava tutto di colui che vi si ergeva all'interno, neanche il volto era visibile, solo le forme del corpo suo erano deducibili a priva vista...Con sguardo curioso il santo scrutò affondo l'uomo, mentre ancora si chiedeva come aveva fatto ad esser stato raggirato in un simil modo, dunque era palese che tutto ciò che aveva visto era solo una mera illusione di quell'uomo, illusione cosi potente da non esser stata scoperta, abile maestria o solamente assistito dal fato...Chi era quell'uomo a Crystal non fu dato saperlo, poichè esso non si rivelò...Lentamente il santo siberinao ricompose la sua figura, assumendo il solito aspetto di cui era padrone, con uno sguardo cone non trasudava emozione alcuna...Nel mezzo l'uomo incapucciato prese nuovamente la parola, continuado a criticare Crystal, ma che sta volta non si lascio toccare minimamente da quelle parole, e le lascio infrangersi sulla sua gelida figura...L'uomo ombra poneva a Crystal un quesito...Per cosa lottare, per la vita e donare un futuro splendente al mondo e agli uomini, o battersi per la morte e donare la salvezza tramite essa, al termine delle domanda il cigno rispose a tono, rimanendo custode di un immensa sicurezza...



    "La prego di perdonarmi, ma l'etichetta esige che ci si presenti, a maggior ragione se lei conosce gia il mio nome...Ma tralasciando ciò, se sei tu che aneli saper cosa mi costringe alla punga allora te lo svelerò...Al servizio della Dea Athena, solo per tale ambizioni io mi batto, per donare la serenità e l'armonia che Athena tanto desidera...Solamente che talvolta le mie emozioni mi trasportano come un fiume impoetuoso e mi concedo ad atti che non avrei voluto compiere...Come vorrei poter domare quelle emozioni, ma purtroppo sono tali emozioni che mi rendnono la mia natura umana..."



    Al termine delle sue parole, Crystal chino il capo e un velo di tristezza dipinse di nuovo il suo volto, ma tale tristezza spari celermente e il cigno sollevò di nuovo il capo fissando quell'uombra che si palesava innanzi hai suoi occhi... Il santo concesse tutto quelle spiegazioni a quello sconosicuto solo per in qualche modo tentare di redimersi per quell'evento accaduto, anche se non era realtà, Crystal era profondamente ferito...

     
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    «Chi sono io non ha importanza Crystal, non ancora per lo meno, quello che conta è altro. Amico o Nemico... ora come ora saresti alla mia mercé... ma tralasciamo, voglio che ricordi questo!»

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    Detto ciò appare quella immagine nella tua mente. Veloci ricordi di due persone a te care, Isak e il Maestro dei Ghiacci tutti morti, tutti per mano tua. Quale la ragione? Quale il motivo? Forse tu sei il portatore di sventura? Tutte le persone care sono morte e alcuni per mano tua. Il dubbio è lecito.

     
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    Quell'ombra continuava imperterrita a non volersi rivelare per ciò che veramente fosse...Parole arroganti e colme di superbia, proferiva quell'ombra oscura...Sicurezza albergava nell'animo suo, poichè si vantava quell'ombra di aver voluto risparmiare il santo da una fine inesorabile, quale lei stessa lo avrebbe condotto...Sorvolò con tranquillita l'argomento poi...Se quell'ombra fosse stata un amico o un nemico a Crystal in quel momento non fù dato saperlo, mentre perplesso inarcava le ciglia, sia per lo sdegno provocato dalle parole di quel losco individuo, sia per il vano tentativo di riconoscere che gli si parava davanti, mentre ancor gli occhi analizzavano ogni minimo dettaglio di colui dall'oscuro manto...



    Giungermi alle spalle senza che io me ne sia reso conto...Non ho percepito presenza alcuna al di fuori della mia...Chi sarà mai costui, le sue parole trasudano sicurezza, dunque è cosi sicuro che io sia uno sprovveduto...Sono curioso di vedere fino a che lidi approderà con la sua arroganza...



    Continuò immoble, nei movimenti e nel sguardo, Crystal a prestar attenzione ad ogni singolo verbo di quell'oscuro uomo, che infine terminò il suo discorso con un imperativo...Imponva al Cigno di ricordare qualcosa, ma cosa...Un mezzo passo arretrò il santo siberiano, mentre il suo sguardo era incuriosito, quando ad un tratto un immagine investi la sua mente, lasciando il suo sguardo annichilito...



    No, perchè quest'immagini mi tornano alla memoria, c'è un motivo valido o logico per cui ciò accade...Il maestro che mi ha visto divenir cavaliere e poi di conseguenza ha perso la vita tra le mie braccia, oh maestro che la vostra memoria riposi nel cimitero dei cavalieri, lode a voi nobile maestro che dall'alto dei cieli ancor mi osservate...Isak, mio caro amico e contendente delle mie stesse vestigia...Anche tu hai perso la vita per una mia negligenza, che possa tu un giorno pedonarmi...



    Teso e immobile rimase il santo, quasi ignorando la presenza di quell'ombra, mentre il vento sembrava spirar ancro piu maestoso e trasoprtando in esso le perle di sudore che sgorgavan dalla fronte del ragazzo, mentre ancora piccoli fiotti di sangue versava la sua ferita, che poco gli duoleva ma ugualmente non si placava...Ma il dolore che esso avrebbe voluto lenir di piu, era il dolore dell'anima, quando ripenso che proprio lui stesso aveva condotto alla morte i suoi piu cari amici...Era dunque lui portatore di sciagure, il quesito gli tormentava l'animo quasi strazziandolo...



    E' dunnque mia colpa tutto ciò che è accaduto..E' dunque merito mio tutto ciò che è successo...Come lenire questo dolore, come avere una risposta, sono dunque io che causo sciagure...Non merito di servire le Dea della giustizia, come posso redimrmi per tutto il male causato...



    Drigrignò i denti il cigno, mentre i suoi occhi ripresero uno sguardo colpevole, mentre ora fissava l'ombra Crystal, ora l'animo suo tormentato dava sfogo hai suoi verbi, che con un tono iracondo si abbattevan su quell'oscuro vassallo...



    "Chi sei tu, ora basta, rivelati...Come fai a conoscere un passato che io stesso avevo rimosso...Che ne sai tu di me...Tu non in grado di compredndere la mia natura..."



    Parole mosse dall'impeto di una verità forse, mentre ora il passo che prima aveva ceduto ora nuovamente avanti e in ugual modo le estremita degli arti superiori si stringevan tremolanti dall'odio...Ma il questito piu grande era sapere chi si celava dietro quell'oscura cappa, era ciò che Crystal veramente bramava sapere...

     
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    L'oscuro figuro sorrideva. Lo si poteva intravedere da sotto quel cappuccio. Era inquietante la cosa, più di quanto tu potessi anche solo immaginare eppure v'era qualcosa di noto in lui, qualcosa che ricordava te stesso. Ma cosa? Questo ti chiedevi, questo cercavi di capire...

    "Io so perché sono te stesso, sono la parte che tu hai ucciso con tutto questo, sono quella parte di te di cui non potrai liberarti, la tua coscienza, tutto quello che di buono c'è in te e che tu non hai mai fatto emergere... la mia forza nasce dalla tua indecisione, dalle tue paure, mi sono rafforzato anche prima, quando hai deciso di salvare la mamma e sacrificare quelle illusioni... Crystal io sono Hyoga"

    Dette quella parole vedi quell'avversario, o meglio vedi te stesso.[Link]

     
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    Attesa, una silenziosa e snervante attesa, spezzata da una macabra risata, che riecheggiava nell'aria senza tregua...Era visibile, chiaro come la luce delle stelle, che quell'oscuro figuro derideva il santo da sotto la sua cappa, oscura come la notte priva della luna...Per Crystal era arduo percepire il motivo di tale beffa, poichè ancor furente tentava invano di scorgere il viso di quell'uomo, mentre la sua collera era sul punto di eruttare come un vulcano da un momento all'altro...Una creatura instabile quindi, non lo era mai stato Crystal...E allora chi era costui che lo aveva spinto fino a questo punto, inarcò le ciglia il santo, mentre ancor le sue membra trepidavno dall'ira...Ma ciò innescò una reazione nel santo, piu egli tentava di scrutare quell'uomo, e piu sembrava rispecchiarsi in esso...Ambigua nonchè anomala la situazione in cui si trovava il santo, che ora perpleso rifletteva, senza abbandonare la sua vena di collera, che il suo volto esprimeva nei confronti di quell'ombra, che arrogante si palseva a lui...



    Vano il tentativo di riconoscere le sua persona, ma non vano il tentativo di riconoscere me stesso in colui che ora mi si erge innanzi...Chi è costui...Chi o cosa sono io...Come può un solo uomo scoinvolgere cosi tanto l'animo mio...Costui che sembra conoscere la mia mente meglio di chiunque altro...



    Era pronto all'assalto Crystal, attendendo solamente un errore del proprio avversario...Ormai come tale Crystal considerva quell'ombra...Attendeva di udir nuovamente un altro verbo, proferito con arroganza sul suo passato...La sua ira si sarebbe scatenata all'udir o alla visione di un altra scena del suo passato, che egli aveva rimosso dalla memoria...Attese ancora Crystal, fino a quando il suo antagonista non prese parola...Non si fece trasportar dall'impeto il santo, ma riusci a domare la sua collera con il sangue freddo, che egli vantava piu di chiunque altro in battaglia...I verbi che l'ombra pronunciò arrstarono i movimenti del santo, poichè annichilito e attonito da quelle parole...La sua conscienza, tutto ciò che di buono si celava in lui, la parte che egli soffocava in alcuni momenti...Nata dal timore del santo e dalla sua indecisione traeva forza, quella coscienza, che ora lo tormentava e si rivelava a lui con il nome di Hyoga...Parole strozzate dalla paura alla visione del volto di quell'ombra...



    "No...Non è possibile...Costui che ora si erge innanzi hai miei occhi sono io..."



    Come su un riflesso di uno specchio d'acqua, Crystal poteva scorgere la sua persona in quell'ombra...Unica distiznione erano le vestigia del Cigno, che egli indossava, mentre il santo aveva ancor lo scrigno sul dorso, con la sacra armatura al suo interno...Il giovane siberiano era cosciente che tutto ciò non aveva un senso logico, ma allo stesso tempo non riusciva a dare spiegazioni a tutto ciò e incredulo assisteva a quelo spettacolo...Strinse i denti, con un disperato intervento tentò di ribellarsi a ciò che a suoi occhi appriva solamente un illusione o una strana burla di qualcuno che alla sue spalle lo derideva...



    "NO...Tu non esisti, io sono nel giusto...E' concesso agli esseri umani di commettere degli errorri...Tu sei solo un fantasma partorito dalla mia mente, o dalla mente malata di qualcuno che ora tenta di soggiogarmi...Io servo la Dea della giustizia è solo a lei sono devoto...Sparisci mera illusione, poichè ora come sempre la dea mi indicherà il cammino da seguire..."



    Riacquisi serenità Crystal, dopo averl urlato con decisione quelle parole, che ancora risuonavano feroci nell'aria...Il suo volto di nuovo sicuro, la sua figura come una marmorea statuta li si ergeva immlobile, quando il suo candido cosmo avvolse la sua mano destra, che in quel momento si strinse in un pugno...Prese parola Crystal, verbizzando la sua convinzione e la sua fede nelle Dea...



    "Stolta illussione che ti palesi innazi a me, io non fuggirò piu...Ora con l'aiuto della dea io ti affronterò e ti estirperò cosi dalla mia mente...Riposa immobile tra i ghiacci dell'inferno...farò in modo che i ghiacci conservino la tua beltà...Osserva, questo è la mia polvere di diamanti, colpo che cosi tanto ha visto, ma che cosi poco ha da narrare..."



    La bestia sacra, protrettrice del santo si manifesto alle sue spalle, imponente e superba in tutto il suo splendore...Proprio in quell'istante Crystal sollevò il pungo intriso di cosmo, all'altezza del mento, per poi rivolgerlo con decisione e fremezza verso quella che lui considerava un illussione...Distese il pungo e l'arto, mentre una miriade di cristalli di ghiacci accuminati si scagliavno contro la sua controparte...Ora il volto del santo era tornato nuovamente sereno, mentenendo quel'alone gelido, prerogativa del suo carattere, mentre assisteva al compiersi della sua tecnica sussurrò...



    "Nessuno può scogliere il ghiaccio nel mio cuore, tranne la Dea..."



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    Polvere di Diamanti: (Diamond Dust) (Daiamondo Dasuto)
    Convogliando gran parte del suo potere cosmico, nelle sue braccia, Crystal è in grado di generare un colpo cosmico dalla inaudita potenza, ove taglienti e gelidi cristalli distruggono tutto quello che incontrano al loro passaggio, questo colpo ha la particolarità di congelare tutto quello che toccano, rivestendo lo stesso avversario di una spessa coltre di ghiaccio...

     
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    "Pensi veramente di potermi sconfiggere? Pensi veramente che tutto ciò basti? Una semplice polvere di diamanti e lanciata come quando hai imparato per la prima volta a combattere? Sei un folle..."

    Terminando quelle parole Hyoga compiendo movimenti speculari ai tuoi generò una polvere di diamanti dalla forza travolgente. Qualcosa di veramente assurdo, qualcosa che mai avevi visto prima d'ora. La sua potenza era devastante, quasi terribile in tutta la sua foga. Potente, come mai era stata potente quella tecnica, in grado di spazzare via sia il tuo misero colpo che il tuo stesso corpo. Cosa fare? Come contrastare un avversario che sapeva tutto di te? Che era in fondo te stesso?

     
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