Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

Posts written by Guardian of the Sea

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    Le vin fait surnager les secrets
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    Il tuo sguardo percorre i filari di viti alla ricerca di un qualsiasi tipo di danno, che sia qualcosa di strappato, o sangue di un’ipotetica scazzottata, ma non c’è niente di anormale. L’unica cosa sono un paio di foglie cadute, ma potrebbe essere stato qualcuno che le ha prese dentro, o magari il vento, nulla che faccia presagire una colluttazione.

    Il tuo sguardo si sposta sul terreno alla ricerca delle orme ed in effetti lì noti qualcosa di strano. Vedi il punto in cui eri sdraiato, a cui arrivano tre passi a piedi nudi, esattamente come li hai tu in questo momento e della stessa grandezza, mentre più indietro ci sono passi ben più profondi nel terreno, fatti da una qualche calzatura. I vari passi combaciano l’uno con l’altro, segno che sia stata possibilmente una sola persona a camminare e non vedi passi che si allontanano dal punto in cui ti sei svegliato, tranne quelli che in caso ti sei appena lasciato dietro.

    Nel caso segui le orme noti che non seguono uno stesso filare, ma anzi ne scavalcano alcuni o passandoci sotto tra un tronco e un altro, oppure passando da sopra in quelli che potrebbero essere grossi balzi visto l’atterraggio ancora più profondo. Le tracce proseguono fino al limitare del campo oltre il quale il terreno si fa un po’ troppo duro per continuare a seguirle e da lì in poi i passi non sono più gli unici.

    In quel momento vedi passare in biciletta un gruppo di bambini di circa dieci, quindici anni al massimo, di varie etnie. Il primo è un asiatico a testa bassa che sta scappando dalla bicicletta successiva cercando di scartare i getti di acqua colorata di una tonalità rossoviolacea, lanciati da una sorta di super liquidator. La bicicletta dopo è guidata da un bambino dalla pelle scura mentre un altro forse messicano, seduto dietro, è quello che sta sparando con il fucile ad acqua al grido di « Non puoi sfuggirmi corrotto! Ti prenderò. »

    L’ultima della fila è una ragazza dai tratti europei che sembra faticare per star dietro agli altri vista la sua bicicletta senza marce. Tiene in mano dei rametti flessibili, uno forse è pure di vite, ma non lo vedi bene. « Ragazzi fermi. Guardate, è il tipo di ieri.» La ragazza ti indica al gruppo e i vari componenti si fermano bruscamente per tornare indietro a controllare. Fanno un circolo con la bicicletta per prendere tempo e salutarti con la mano e le grida cariche di gioia. « E’ davvero lui! » « Perchè è senza maglietta? » « Fatti i fatti tuoi corrotto! » E gli spruzza altra acqua in faccia. « Daaaaai, non vale così! » « Ancora grazie mille signore! Sei stato fantastico! » Quindi senza darti altro fastidio fanno per riprendere la corsa e il gioco a cui stavano giocando.

    Guardando la ragazza però ti viene un flash:

    catene.


    Non da prigioniero, armi.


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    Korin ♦ Saint di Atena ♦ Blue Warrior ♦ Energia Blu

    Tu lo conosci il Santuario?

    - Chapter III -




    Sbuffò pensando ad una possibile risposta. La sua non era noia, solo un rapido richiamare alla mente il motivo della sua non conoscenza del tipo e viceversa. « Non mi sorprende a dire il vero. Se non sono in arena ad allenarmi è perché sono fuori in missione o in ospedale. Se non bazzichi spesso da quelle parti è raro trovarmi altrove. » Quando però lo vide giochicchiare con il suo potere non faticò a riconoscere nelle sue movenze la creazione di un sigillo. Sorprendente; Era un potere raro, eppure eccone un nuovo utilizzatore. James quindi doveva averlo fermato proprio perché attratto dai suoi sigilli. Il modo in cui erano costruiti era una scienza diversa da quella che praticava lui, ma altrettanto efficiente sembrava. Non stava improvvisando, né stava emulando quei tratti tramite un altro tipo di potere, lo sentiva chiaramente. Il dipanarsi del potere sulla trama argentea gli fece pensare subito ad un vincolo, probabilmente di base. Sigillo argenteo, forma vagamente di occhio, di nome James… « Forse ho capito chi siete. Il nuovo santo di Noctua, giusto? Avevo sentito voci di un nuovo cavaliere investito. »

    Quindi lasciò che l’uomo parlasse esponendo ciò di cui eventualmente aveva bisogno e la sua risposta suonò molto, caotica, scoordinata, come un pensiero che viaggia troppo veloce perché la bocca possa seguirlo e vocalizzarlo. Passò dall’essere nuovo al parlare del suo eventuale ruolo al tempio, quindi a fargli quello che altrimenti avrebbe potuto essere un complimento. Da una parte se ne sorprese, almeno qualcuno riconosceva il suo stile, dall’altra non poteva sentirlo veramente come un complimento, ma più una critica altrui. Dava quella punta di piacere senza veramente appagare l’animo.
    Solo come ultima cosa il nuovo santo si degnò di arrivare al punto perché quei sigilli?
    Soppesò nuovamente le sue parole prima di cominciare a rispondere:
    « Tanti punti eh? Cercherò di andare in ordine. Il Grande Tempio è nato… troppi anni fa per calcolarli, forse solo l’Eforos potrebbe dirvi il numero giusto. In ogni caso è sorto come organo militare in risposta agli attacchi di Atlantide prima e di tutti gli altri nemici dell’umanità poi. La storia è molto più complessa di così, ma non vorrei annoiarvi troppo. In ogni caso come un buon esercito, anche il Santuario è diviso in mansioni diverse e con ranghi diversi. I cavalieri d’oro per esempio sono quelli più importanti, poi quelli di argento ed infine i cavalieri di bronzo. A seguire troviamo i vari eserciti personali dei cavalieri d’oro, gli addestrandi e tutti i soldati che mettono la loro vita al servizio di quella degli altri. Oltre a questo abbiamo cariche gerarchiche precise, la più importante delle quali è l’Arkhonontos, detto più comunemente il Gran Sacerdote, ruolo attualmente posseduto dal cavaliere d’oro del toro. » Allungò quindi la mano per indicare in lontananza la seconda casa dello Zodiaco dove riedeva Bartolomeo e la sua famiglia. Per Korin non era decisamente la migliore delle guide, soprattutto se non sapeva dare peso ai suoi sottoposti, ma purtroppo non essendoci elezioni, non poteva farci nulla a riguardo. Quindi la spostò diretta alla quarta casa. « Visto che l’ho citato un altro è L’Eforos, il custode della conoscenza dei Santi, ruolo di cui è appena stato investito il cavaliere del Cancro. » Ingiustamente persino. Due incontri aveva avuto Korin con quel santo e due volte l’altro aveva lasciato a desiderare. In un caso nemmeno sapeva di dover bruciare i cadaveri dei caduti, in un altro combatteva che sembrava quasi posseduto e mosso da una furia cieca che lo rendeva di fatto l’eroe singolo della battaglia.

    « Per quanto riguarda il vostro ruolo… quale pensate che sia? » Gli lanciò la sfida dimostrandogli di aver comunque udito il suo sussurro a mezza voce. « L’armatura di argento vi rende un punto di riferimento per chiunque stia sotto di voi, santi e non. Capisco però che sia difficile all’inizio, soprattutto se ci si sente così spaesati. » Un’occhiata fugace, quindi tornò quasi a non curarsi di lui osservando piuttosto la cittadina. Persino lui, che era lì da anni faticava a trovare il proprio posto in essa, figurarsi un cavaliere nuovo e che potenzialmente aveva avuto l’armatura gratis perché sì. Ogni tanto dubitava delle scelte della Dea. Vestiva persone indegne di armi potentissime e lasciava i più fedeli e giusti a mangiare la polvere. Era davvero la Dea della saggezza e giustizia? O pensava solo a giocare alla guerra?

    « Per quanto riguarda me, io sono nato nell’esercito. » Letteralmente considerando che prima di esso esisteva Longwei, non Korin. « Rigore e gerarchia è l’unica cosa che conosco. Ma comprendo di essere un evento più unico che raro di questi tempi. Per quanto riguarda questi invece » Con la mano intesse un nuovo sigillo e un altro lanciandoli ognuno al loro posto. « nel caso voi non lo sappiate, siamo in guerra. Da quasi dodici anni e mezzo. Rinforzare le strutture che proteggono l’ultimo barlume di umanità è necessario se vogliamo evitare che domani arrivi la nostra disfatta più totale. » Non era sua intenzione prenderlo per scemo, ma la domanda sul perché dei sigilli suonava così sbagliata, infantile, ignorante, soprattutto se fatta da uno che mastica quegli stessi poteri! Pur di non sembrare acido si chinò a sondare un punto anonimo del camminatoio, ma il suo potere stava scorrendo sotto di esso cercando di lenire e rafforzare la malta e il cemento. « Ma non è solo questo. Sembra che il Lawos, il generale delle truppe di attacco del Santuario, o chi per lui, abbia indetto un nuovo tentativo di riconquista della Grecia dopo i fallimenti precedenti. La recente riconquista di Delfi deva averci dato un vantaggio morale e tattico. Come l’ultimo tentativo guidato dall’ex leone d’oro credo che tutti i santi idonei saranno chiamati a raccolta per quest’impresa. E stavolta non falliremo. » Se ne sarebbe assicurato in prima persona, anche a doversi sobbarcare il peso del mondo sulle sue sole spalle. La Grecia sarebbe stata liberata, costasse quel che costasse. L’aveva promesso ad Hybris due anni prima e non avevano ancora fatto un bel niente. Desolante, se ne vergognava. Non era solo sua la colpa di quei fallimenti, ma ciò non era una scusante. « Questo significa che è possibile che il Santuario rimarrà sguarnito di cavalieri per quel tempo e voglio che sia in grado di reggere la nostra assenza se le cose dovessero girarsi a nostro sfavore, se noi dovessimo battere la ritirata di nuovo, o se la corruzione dovesse approfittare della nostra assenza.

    Detto questo potreste aiutarmi e stendere anche un vostro strato di sigilli piuttosto di rimanere soltanto ad ascoltare “l’unico cavaliere ligio al proprio dovere”. »
    Si sollevò per un attimo per fare le virgolette con le dita riprendendo le parole dell’altro riguardo il suo operato e il suo carattere. Non era una persona facile con cui interloquire, ne era consapevole, ma preferiva così. Meno persone conosceva, meno ne avrebbe piante quando si sarebbero fatte inesorabilmente uccidere che fosse per stupidità, o per salvare un intero squadrone di santi come aveva fatto Azrael.


    Statistiche

    Stato Fisico: Perfetto.

    Stato Mentale: Devo fare da balia veramente?

    Stato Armatura: [VI] Intatta. Indossata.

    Riassunto: //



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    Le vin fait surnager les secrets
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    Apri gli occhi e ti ritrovi disteso sulla nuda terra, solo qualche sporadico ciuffo d’erba sfida le solerti mani che si occupano di quel terreno.
    Certo qualche volta hai sostato lì per piacere, ma è un posto strano per svegliarsi.

    Sopra di te vedi i verdi e i marroni degli infiniti filari di viti di cui ti prendi cura. Le piante sono forti e si muovono dolcemente alla leggera brezza mattutina. Qualche grappolo inizia a spuntare timidamente fra le foglie larghe. A giudicare dalla luce saranno forse le sette, otto e mezza, a dire tanto.
    Tardi per i tuoi standard.
    Di solito saresti già in piedi da un pezzo a curare la tua vigna o ad allenarti per diventare Saint.

    Quando fai per alzarti noti di essere quasi nudo. Hai i pantaloni stracciati, qualche brandello di maglietta, un tagliettino molto poco profondo sul petto.
    Perché sei conciato così?

    Forse però questo non è il peggiore dei problemi.

    Quello vero è che

    non ti ricordi niente delle ultime ventiquattro ore.




    MASTER'S CORNER

    Iniziamo in maniera relativamente tranquilla, sei al sicuro e non sei ferito per quanto la situazione in cui ti trovi è peculiare. Cosa vuoi fare Louis?

    Il primo post è molto libero, giusto per settare un po' il tuo pg, l'ambiente in cui si muove e la sua particolare condizione.
    Temporalmente stai allenandoti per diventare Saint da diverso tempo, sia sotto la guida dei vari insegnanti sia sotto l'ala protettiva di Nestore.
    Per qualsiasi domanda/chiarimento/interazioni coi png mi trovi per mp.

    Benvenuto nel tuo Addestramento.


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    Korin ♦ Saint di Atena ♦ Blue Warrior ♦ Energia Blu

    Tu lo conosci il Santuario?

    - Chapter II -



    Era immerso nei suoi pensieri e nel cristallizzare il cosmo in lunghe stringe quando udì una voce squillante alle proprie spalle. Era solo una persona che parlava ad un'altra, nulla di preoccupante, ma la cosa lo fece sobbalzare quel tanto che bastava per fargli perdere il filo del discorso. Si bloccò nei propri passi voltando il viso per guardare oltre la propria spalla sinistra. Video un uomo corpulento, alto, abiti civili, non propriamente il tipo di persona che si sarebbe aspettato di trovare in cima ad una cinta muraria. Non aveva alcuna armatura indosso né sacra né profana mentre camminava in bilico fra la vita sicura e la morte probabile. Azzardato da parte sue. Era estremamente coraggioso o così tanto stupido? Era un civile che si era perso? Uno che voleva un autografo? All’inizio pensò, quasi sperò, che l’uomo si fosse sbagliato, che non stesse cercando lui, e che stava piuttosto rivolgendosi verso qualcun altro dei soldati di ronda, magari verso qualcuno a cui doveva recapitare un messaggio o perché no, il pranzo, ma il modo in cui si era fermato dietro di lui e che lo osservava e parlava non lasciava il minimo dubbio: stava cercando proprio Korin.

    Si girò completamente ad osservarlo almeno come rispetto verso l’altro mentre il suo potere continuava a plasmare stringhe e stringhe di filamento bluastro come qualcuno che lavora a maglia in maniera così automatica da non dover nemmeno guardare l’opera che stava realizzando perché le sue mani sapevano esattamente come muoversi. Il tipo gli indicò i suoi sigilli che stava disseminando per il muro, segno che li vedeva e che quindi aveva risvegliato il suo cosmo abbastanza da poterne far uso. Per lo meno non era uno sprovveduto senza maledizione che si faceva incautamente un giro sulle mura.

    La domanda seguente però non aiutò a risollevare l’umore, anzi lo frustrò: lui, Korin, nuovo? Da dove era uscito quel tipo? Non che Korin fosse una star del tempio, anzi ci teneva a tenere il profilo più basso possibile, ma perché quell’uomo aveva assunto che fosse nuovo?

    L’altro estese la sua mano in un saluto amichevole. Korin la guardò per un attimo, quindi riportò lo sguardo sull’uomo senza muovere altresì un muscolo.
    « Proteggo il Santuario da anni come cavaliere e servo la Dea come civile da ancora prima. » Puntualizzò con un accenno di seccatura nella sua voce. Scosse la testa cercando di sorridere, forzatamente, all’uomo che aveva davanti. « Questi » e sollevò la mano trascinando con s’è l’ultimo sigillo creato e che non aveva ancora bloccato al suo posto nel grande puzzle che era la difesa della cinta. « li chiamano sigilli, forse una delle arti più complicate dell’utilizzo del cosmo. È una forma di potere che usata bene può riscrivere la realtà, riservata a pochi eletti scelti legati alle costellazioni specifiche. Prima che lo chiediate non è così facile da insegnare anche a chi è benedetto dalle giuste stelle. » Quindi lasciò andare il sigillo muovendolo con la sua sola volontà per posizionarlo affianco al sigillo precedente legandolo ad esso in un incastro perfetto. « Sono Korin, Santo di Bronzo della Corona Boreale. Posso esservi d'aiuto? »


    Statistiche

    Stato Fisico: Perfetto.

    Stato Mentale: Serio.

    Stato Armatura: [VI] Intatta. Indossata.

    Riassunto: //



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    *Korin che facepalma malissimo* il GT è spacciato.
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    No magari sono io che ricordo male la posizione di Asgard nella mappa del final eh. La mia era una mezza domanda del tipo "ho sempre fatto kilometri per arrivare fin lassù e poi era a due passi"?
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    Una role ad Asgard per gli accompagnatori del concilio che si sta svolgendo in Belgio? Asgard non è molto più a nord?

    Vabbè, Bart ha comunque preso con se solo la sua guardia del toro, quindi non è una role per me XD
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    Korin ♦ Saint di Atena ♦ Blue Warrior ♦ Energia Blu

    Hóngbǎoshí hé Lánbǎoshí
    - Chapter V -



    Era riuscito a superare il buco nero contrastando la forza cinetica che lo teneva insieme e aprendosi la via attraverso di esso per raggiungere il cielo e la sua avversaria. Alzando lo sguardo però non vide altro che il rosso tutto intorno. Il cielo era cremisi, il terreno era scarlatto, il potere della donna era ovunque. Sembrava di trovarsi in un mare di sangue e lui, Korin, era l’unica boa che ancora resisteva. Ma per quanto? Ogni istante che passava il rosso si addensava ancora di più. Lo scarlatto era ovunque con fiamme e fulmini. Il mare cresceva abbracciando ogni cosa: perfino la donna era sparita nella coltre rossastra.
    Avrebbe abbracciato pure lui. Il rosso sarebbe arrivato, avrebbe spento la sua fiamma cosmica, il cobalto sarebbe sfumato in viola, quindi si sarebbe trasformato anch’esso in rosso.
    Il rosso avrebbe compreso ogni cosa.
    Sarebbe annegato.
    Sentì il cuore battergli forte in gola martellando sulle vie respiratorie alla ricerca di aria. Doveva fare scorta, presto non ne avrebbe avuta più.

    In risposta scagliò il suo attacco contro la fonte di quel rosso cercando di allontanarlo e di restituire altri colori al mondo, ma la sua glaciale fiamma in quel momento sembrava così debole se comparata al rosso infinitamente più grande. Un tuono di energia illuminò la sua avversaria, o meglio, la tetra figura in cui si era trasformata, una sorta di demone, uno spirito di chissà quale inferno. Vide la falce mietitrice della non-donna calare spaventosa su di lui. Era la profetica falce della morte? Era la Fine? Era arrivata per lui in quel momento? Proprio lì in maniera così… ingloriosa?
    Sapeva da sempre che avrebbe incontrato la cupa signora in battaglia, anzi se lo augurava piuttosto che patire per mesi una qualche malattia, o spegnersi lentamente per vecchiaia, eppure vedere quell’essere lì non gli provocò nessuno stimolo di accettazione. Non voleva morire lì, non in quel momento, non in quel rosso. Quello scontro non serviva a niente per lui, era solo capitato, era solo il dovere dei santi prendere a calci gli eterni rivali specter, specialmente se quello specter non era altri che un santo traditore.
    Era dovere, ma era una battaglia vuota.
    Non c’era il peso del mondo in gioco quella volta, non c’era l’onore di cadere per il bene superiore.
    Era una morte stupida. Priva di significato.

    Dalla luce nefasta, quasi separati dallo scontro tra il suo attacco e la lama luminosa, si dipanarono centinaia di draghi. Vide il suo fuoco vorticare attorno al rosso che lo mischiava a sé, soggiogandolo senza che lui potesse opporre la minima resistenza. I sigilli divennero le scaglie dei draghi, il ghiaccio i loro denti aguzzi. Il suo stesso potere si stava scagliando contro il suo creatore.
    Non si può nulla contro la morte.
    Il rosso avrebbe invaso ogni cosa.
    Non c’era scampo.
    Ma non voleva morire così, non senza onore.

    Strinse gli occhi e ordinò al suo corpo di reagire tenendosi in preparazione all’impatto delle mille bestie. Nuove linee azzurre di codice e di simboli si disegnarono tutto attorno al suo corpo circondandolo in filamenti luminosi ancora e ancora che strato dopo strato andavano a disegnare un uovo azzurro di cui lui era il tuorlo. Ideogrammi più o meno geometrici e complessi andarono ad incastrarsi gli uni agli altri per creare una maglia che potesse incassare e deflettere la potenza nemica su una delle forme naturalmente fatte per sostenere i colpi e proteggere il tesoro al suo interno.

    Quindi i draghi impattarono sulla superficie. Da sopra, da sotto, destra, sinistra, arrivavano da ovunque. L’impatto era devastante ed ogni serpentone riusciva a infrangere senza problema alcuno la sua difesa. Il potere che la donna era riuscita a liberare era molto più alto di qualunque attacco gli avesse rivolto fino a quel momento. I draghi si scontravano con la barriera, mordevano, strappavano il codice, lo dilaniavano coi loro artigli e si allontanavano lasciando spazio ad un altro, più fresco del precedente, che poteva continuare da un punto ancora più vantaggioso.

    Non ci volle molto per i draghi per divorare completamente le sue linee cobalto e avere l’opportunità di cibarsi direttamente del suo corpo come avvoltoi affamati sulla carogna lasciata dai leoni. Sentì il suo stesso potere glaciale congelare le sue membra, i suoi stessi sigilli andare ad inibire il suo cosmo in modo che non potesse creare un nuovo scudo. Non c’era uno spazio libero né c’era un momento per respirare o muoversi. Sentiva i corpi dei draghi stringersi tutto attorno. Come uno si spostava un altro prendeva il suo posto impattando e mordendo, quindi fuggendo via. E ne arrivava un altro e un altro ancora. Si sentì dilaniare come se ogni colpo stesse strappando della pelle o un legamento o un osso là dove i codici della resistenza era stati distrutti. Allo stesso modo piangeva la sua armatura che andava ad incrinarsi con ogni colpo delle infinite armi che erano i draghi. Una testata e si incrinava lo spallaccio, un'altra e la punta di una lama perforava lo schienale. E il rosso scorreva a frotte trasformando tutto ciò che prima brillava blu. I draghi stavano rivoltandolo come un calzino, forzando la fuoriuscita di sangue per trasformare anche lui in un'unica massa rossastra, una meteora che si schiantò rovinosamente sul suolo distrutto.

    Korin la guardò dal basso ancora una volta. Era così che sarebbe finita? Sarebbe davvero stato un traditore a portarsi via la sua anima? Si aspettava di meglio, voleva di meglio; un qualche grande pericolo del mondo, un Caduto, la battaglia finale con la corruzione o un qualche dio malvagio, magari di sacrificarsi per la vita di un qualche suo compagno saint, di Stenson, o per la stabilità della realtà tutta.
    Non voleva morire per un semplice traditore. Non uno fondamentalmente così debole. Aveva affrontato di peggio, dannazione, e ne era uscito vivo; i mostri di Asgard, il nero del Giappone, il nero del Vietnam, Sacramento, anche Yaroslavl!
    Non poteva lasciarsi battere da una specter, da una gold saint che si era votata alla morte, soprattutto se erano motivi futili come il piacere carnale.
    No, non sarebbe morto così, non quel giorno!

    Non sprecò nemmeno energie per rialzarsi. Il nemico aveva dimostrato di poterlo colpire da ovunque, tanto valeva avere almeno le spalle coperte dal terreno, sempre che non intendesse sollevarlo ancora una volta.
    Piuttosto cominciò ad espandere il suo cosmo come nebbia bassa, a partire dal suo corpo per dipanarsi lungo il terreno fino ai limiti estremi del suo campo di azione. Quindi il suo potere avrebbe iniziato a salire in cielo come pioggia al contrario, e avrebbe iniziato a sovrascrivere il rosso tinteggiando il tutto con una coltre blu scuro che andava sempre più verso il nero man mano che il suo potere si addensava. Lo avrebbe cancellato. Lo avrebbe rimosso tutto. Nel cielo notturno così creato sarebbero apparse le prime stelle, punti bianchi e luminosi che uscivano dalla coltre del colore opposto. Dalla terra, alle spalle di Korin sarebbero spuntate le sue di stelle. Come ali d’angelo si sarebbero espanse e unite nella costellazione che gli dava forza. Quindi anche le altre stelle in cielo e tutto attorno avrebbero iniziato a collegarsi tra loro, alcune spaiate, altre in forme più o meno realistiche. Stelle spaiate, costellazioni estinte, chissà se la rossa poteva ricordarsi quelle stelle che in vita l’avevano protetta e aiutata. Una volta raggiunto il culmine del suo potere le stelle avrebbero iniziato a piangere cristalli di ghiaccio, a sparire dal cielo lanciandosi in direzione della nemica come a voler assaltare colei che un tempo proteggevano. Il ghiaccio avrebbe impattato congelando tutto ciò che toccava, i sigilli sarebbero esplosi danneggiando e sparando cristalli di ghiaccio più piccoli per massimizzare i danni. Il tutto mentre lui da terra osservava e guidava le sue creazioni con un potere telecinetico mirato ad attaccare solo la traditrice, a soffocare quel maledetto rosso.


    Statistiche

    Stato Fisico: Lussazioni e tagli sparsi sul corpo in generale, ma braccia, basso ventre e viso particolarmente debilitati con tanto di ossa incrinate.
    Buff di resistenza incrinati.

    Stato Mentale: Non morirò così.

    Stato Armatura: [VI] Incrinata ovunque. Indossata.

    Riassunto:

    [DIFESA] Mi creo un uovo di sigilli per proteggermi dal tuo devastante attacco, ma me lo prendo comunque in pieno e l’attacco mi scaglia a terra.
    [ATTACCO] Senza rialzarmi reagisco con la mia tecnica più potente Yǔzhòu de juéxǐng, che vedi in spoiler.

    宇宙的觉醒 (Yǔzhòu de juéxǐng) – Illusioni Ambientali, Ghiaccio e Sigilli - Offensiva
    I cavalieri di Atena traggono la propria forza dalle ottantotto (88) costellazioni moderne, ma anche le stelle spaiate o le costellazioni dimenticate o estinte continuano a donare loro energia. È di questa forza celata che si nutre il Blue Warrior in preparazione del suo colpo.
    Inizialmente il pattern microcosmico deputato alle illusioni ambientali fa calare la notte sul campo di battaglia avvolgendo i due guerrieri in un finto cielo notturno che cerca di soffocare ogni altra luce presente sul terreno di combattimento rendendo l’area nera come l’universo stesso. Il cosmo del custode quindi si espande collegandosi a punti apparentemente casuali nel tessuto della realtà, bucando la cupola di oscurità fittizia e lasciando permeare da essa la luce del suo cosmo e della realtà stessa emulando così il cielo stellato che è possibile vedere ogni notte sgombra da nuvole.
    Il cosmo del Blue warrior comincia quindi ad unire fra loro alcuni di questi vari punti collegandoli con semplici geometrie fino a disegnare nel finto cielo forme e costellazioni estinte di cui la più grande, che compare sempre al di sopra e alle spalle del Blue Warrior, rappresenta la costellazione del triangolo boreale.
    Ognuna delle costellazioni e delle stelle spaiate comincia quindi ad attaccare il nemico scagliando nella sua direzione mini sigilli di vincolo avvolti da ghiaccio. Man mano che l’attacco si avvicina al terreno o al nemico i sigilli esplodono scagliando schegge di ghiaccio a trecentosessanta (360) gradi. Ovunque queste finte stelle cadenti colpiscano provocano danni da impatto e in maniera minore congelanti.
    Con il raggiungimento dell’energia blu il Blue Warrior ha imparato ad esercitare una sorta di controllo telecinetico sia sul ghiaccio che sui sigilli permettendogli di direzionare il colpo verso l’avversario in maniera più precisa, consentendogli così di colpire l’obiettivo desiderato con più efficienza. Il direzionamento è sempre deputato alla volontà e prestazione del cavaliere piuttosto che essere l'attacco stesso che va alla ricerca del nemico da colpire.




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    Korin ♦ Saint di Atena ♦ Blue Warrior ♦ Energia Blu

    Eye to Eye

    - Chapter VIII -



    E se non solo Hybris, o chi per lui, aveva già trovato Exile, ma sapeva esattamente di cosa la ragazza era capace? E se il suo voler contattare l'Eforos fosse solo un voler parlare con qualcuno che potesse capire che minaccia rappresentava? O magari era un modo apposito per ricattarli, per far loro paura con la potenza che potevano scatenare. Ma in quel caso perché l’Eforos? Bastava chiedere di lui, no? L’Eforos poteva non capire, ma lui sì. Lui aveva visto ciò che Exile era in grado di fare, poteva capire subito in che pericolo fossero tutti quanti. O forse era proprio quello il punto. Forse chiedeva dell'Eforos proprio per non allertare lui o la GRADO.

    I pensieri volavano come razzi da una parte all'altra. Fogli con idee più o meno abbozzate si disegnavano davanti a lui nel suo palazzo mentale ed ognuno riusciva a portare una catastrofe peggiore dell'idea precedente. Una lavagna immaginaria iniziava a delineare un disegno oscuro, terribile, mentre fogli su fogli si appiccicavano ad essa e fili rossi univano le varie idee l’una all’altra e nelle loro infinite connessioni tutte diventavano plausibili e non poteva nemmeno chiamarle improbabili.

    Senti le proprie mani attaccate da qualcosa. Il palazzo si infranse all’istante e sobbalzò, le iridi si concentrarono sulle sue mani prese tra quelle di lei. Stava iperventilando se ne accorse solo in quel momento. Non gli succedeva da un bel po’ di perdersi a quel modo. Era sempre stato così attento e presente, e poi era crollato come niente davanti ad un superiore! Inaccettabile. « C-ci sono. Ci sono. » C’era un solo modo che conosceva per riprendere rapidamente il controllo. Il metodo che aveva appreso nell’esercito, la respirazione quadrata.
    Inspirò, trattenne il fiato, espirò e quindi attese, ogni azione per quattro secondi. Una, due volte, alla terza era di nuovo in sé. Come prima cosa, le sue mani rifuggirono il contatto quelle di Elaine, andando a rintanarsi al di sotto dell’ascella opposta in un moto incosciente di protezione. Odiava essere toccato. Anche il viso scappò dagli occhi dell’altra voltandosi nella direzione opposta, leggermente arrossato.
    « S-sto bene. Era solo… un attacco di panico… ci sono. Ci sono. »

    Il respiro andava calmandosi, le idee si facevano più calme e più razionali. Quello che aveva immaginato era preoccupante, terribile a pensarci, però aveva tanti se in mezzo. Se Hybris sapeva di Exile, se sapeva del suo potere, se sapeva che lei non era più alla GRADO, se sapeva che era stata portata via da un angelo, se sapeva che angelo era stato, se sapeva dove trovarlo, se era riuscito a rapire Exile a sua volta, se era riuscito a liberare il suo potere. Forse erano troppe condizioni da soddisfare anche sapendo ogni cosa. Ammesso che si potesse sapere ogni cosa tramite quella sorta di poteri. Persino Alman che era parte del tempo stesso non poteva vedere tutto, altrimenti avrebbe fatto in modod di guidare i suoi nell’evitare mille cose. Forse si stava fasciando la testa per niente, però se col vantaggio temporale che aveva contro di lui che brancolava ancora nel buio, avesse potuto soddisfare anche solo un se, uno dopo l’altro avrebbe potuto….

    « E non è una cosa per cui potete aiutarmi. Dovrei rivelare cose, mettervi in pericolo. » Senza considerare il fatto che avrebbe dovuto chiedere prima di tutto l’autorizzazione dei suoi superiori, quindi avrebbe dovuto parlarne col Gran Sacerdote in primis e tramite lui a tutti gli altri. E nel farlo avrebbe dovuto rivelare le sue colpe, di come tutto quel disastro fosse fondamentalmente “merito” suo.

    « Forse però c’è qualcosa che potete fare. Sto cercando una persona. Un... Daimon. Ha… rubato… una… cosa… importante. Devo ritrovarla. » Magari indirizzandola verso il Daimon più che verso l’anomalia che era Exile avrebbe potuto farsi aiutare senza coinvolgere nessuno in qualcosa di mille volte più grosso di loro. « Si lo so, sembra scollegato, ma non lo è… o potrebbe non esserlo. E’… un… worst case scenario. Se Hybris, o qualcun altro, ha già trovato questo Daimon… » Si bloccò. Aveva già detto fin troppo, forse non avrebbe dovuto nemmeno cominciare con tutto quel discorso. Doveva tagliare corto. «Sarebbe terribile. »
    Allungò nuovamente la destra rendendola nuovamente la base per l’ologramma che era l’illusione che stava cercando di creare. Questa volta l’immagine era molto instabile, sfuocata, mossa. « Non l’ho visto bene, era una situazione… molto tesa. E questo Daimon, sicuramente non Caduto, era molto molto potente. Se lo vedete in giro, avvisatemi. Non ingaggiatelo. »
    L’immagine così incerta del Daimon forse non era di molto aiuto, ma prima o poi avrebbe ritrovato quel bastardo e avrebbe riportato a casa la sua amica. Ovunque Exile fosse, stava bene, doveva stare bene. Non si sarebbe mai perdonato se le fosse successo qualcosa di grave, anzi avrebbe preteso di essere punito severamente. Era stata la sua incompetenza a causare tutto ciò, aveva messo in pericolo la GRADO e il mondo intero; le leggi e la sua coscienza parlavano chiaro, meritava la morte. La punizione del Grande Tempio, lo stare lontano dalla GRADO stava diventando una pena fin troppo gentile nei suoi confronti.

    « In ogni caso, siete in errore. Io non ho una famiglia, non nel senso più stretto del termine. Mai avuto un padre, mia madre si è sacrificata per me ormai dodici anni fa. » L’illusione si spense nella sua mano chiusa. La osservò ma senza malinconia, solo un freddo vuoto nascosto sotto le bende che lo avvolgevano e che lo tenevano assieme. « La nostra è una vita troppo rischiosa per legarsi a qualcuno. Ho già perso e dovuto terminare la vita di molti compagni. Non intendo far soffrire più persone del necessario. Fatta questa correzione chiedo il permesso di andare se non avete altri impieghi per me. Devo riportare ai miei superiori l'ipotesi che mi ha così spaventato. »


    Statistiche

    Stato Fisico: Busto e braccia completamente bendati, così come l’occhio sinistro. In via di guarigione.

    Stato Mentale: death....
    Stato Armatura: [VI] Intatta. Non Indossata

    Riassunto: Io andrei verso chiusura, sempre che Elaine non abbia niente da aggiungere.
    Il Daimon che ti mostro è quello del finale del mio test a blu e secondo pg di Him3ros.



  10. .
    Welcome back!

    Se hai dubbi su Gioco di Ruolo apri pure in Dissertazioni Varie e, se sono dubbi prettamente tecnici in tutorial & meccaniche gdr. Per il resto la lore è enorme e decisamente più arricchita e diversa rispetto al manga/anime, quindi dacci un occhio importante. Puoi trovare l'indice dei regolamenti e tutte le cose che c'è da sapere qui. qui.

    Per il resto ci si becca in game.
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    Volevo avere qualche chiarimento ulteriore sul cambiamento appena fatto sulle armature da secondo add a energia rossa quindi scultore e e silver leggendari.
    Ho pensato di sfruttare il topic già aperto da Anfalos, ma non sapendo se potevo farlo ho preferito aprirne uno nuovo.

    1) Da regolamento ora sono ottenibili da primo add se si soddisfano di requisiti di energia, ma lo stesso regolamento parla ancora di poter scegliere solo fino ad una cloth di grado 4 quando le cloth dei silver speciali sono già di grado 5.
    Questo significa che per i santi viene fatta un'eccezione e le silver speciali sono selezionabili indipendentemente dal grado, o questa regola permane ancora rendendo di fatto disponibile al primo add solo scultore?

    2) Vsto che le armature sono ottenibili al primo addestramento contano come armature da primo o da secondo addestramento a livello di Token che garantiscono durante le quest? Danno o no il 25% di token in più? O magari dipende da come la si è ottenuta, quindi se come primo add o meno?

    CITAZIONE
    Domenica 04/05/2024

    Saremmo a sabato comunque
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    Welcome!

    Se hai dubbi su Gioco di Ruolo apri pure in Dissertazioni Varie e, se sono dubbi prettamente tecnici in tutorial & meccaniche gdr. Per il resto la lore è enorme e decisamente più arricchita e diversa rispetto al manga/anime, quindi dacci un occhio importante. Puoi trovare l'indice dei regolamenti e tutte le cose che c'è da sapere qui. qui.

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    Welcome!

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    Per il resto ci si becca in game.
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    Ho perso l' attimo. Vabbè mi prenoto una role/fight per quando avrai un altro buchetto
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    CITAZIONE
    Se si, poi, vorrei qualche info in più sui limiti dell'abilità legno e su ciò che consente di fare, anche in termini di collegamento con l'elemento naturale presente (può influenzare le piante presenti? Farle crescere o muovere? Può raccogliere da esse informazioni analogamente a quanto pareva in grado di fare Aphrodite in SoG?)

    Per questa domanda è meglio che ti rifai alla sezione tutorial così da avere risposte più complete e corrette da parte dei blaster.

    CITAZIONE
    L'idea di PG sarebbe una sorta di esploratore più a suo agio tra la natura che tra le persone, desideroso di stringere legami ma spaventato dalla gente e a disagio nelle folle.

    Ovviamente si può fare e non ci sono problemi, Bada comunque che siamo in un mondo post apocalittico alla kenshiro dove la corruzione regna incontrastata praticamente, quindi mostri di varie foggie ed energie che dominano incontrastati.
638 replies since 16/8/2010
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