Guida ai Daimon

I segreti degli emissari degli Antichi

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  1. Gorthaur
     
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    Protogenos of Death

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    Storia.

    Forse la storia dei Daimon è la più oscura tra tutte.
    Essa affonda le proprie radici in un tempo prima del tempo, quando la realtà non era ancora formata ed innumerevoli dimensioni collidevano tra loro, in una guerra infinita.

    Le Guerre Infinite

    Prima del tempo, prima del vuoto, esistevano entità di puro pensiero, onnipotenti e completamente aliene a ciò che un umano – o anche un “dio” – può arrivare a considerare.

    Ognuno di loro governava su di una dimensione da lui creata a propria immagine.
    Queste entità combatterono tra di loro guerre infinite per determinare un vincitore, ma nessuno superava l’altro in potenza.
    Lo scontro tra entità onnipotenti poteva generare solo uno stallo insormontabile, inamovibile.

    Tutto ciò durò, in linee di tempo a noi incomprensibili, fino a che uno di loro propose un accordo: chi lo desiderava avrebbe preso parte alla creazione di un universo comune, dove ognuno avrebbe potuto estendere la propria influenza in equilibrio e secondo regole precise.
    Da quel poco che sappiamo tutti accettarono la proposta di colui che poi verrà conosciuto come Phanes.
    Un altro di loro individuò un luogo di puro vuoto, nascosto alla vista degli altri. I Protogenoi decisero di prendere quella dimensione come base per la loro creazione, non riuscendo a comprendere come fosse stato invisibile alla loro onniscienza.

    Quando indirizzarono verso di esso i loro pensieri capirono il motivo.
    Lì regnava una forza paragonabile alla loro, ciò che viene chiamato Caos.

    Se i Protogenoi erano puro pensiero, gli Dei del Caos, successivamente conosciuti come Dei Esterni, ed i Grandi Antichi loro servi, erano entità fisiche, materia animata ed immortale.

    Phanes e gli altri crearono dei ricettacoli fisici al fine di combattere Azathoth, il Caos incarnato, e le sue legioni. Una nuova guerra scoppiò, l’ultima delle Guerre Infinite, e vide gli ultimi soccombere alla volontà ordinatrice degli Dei Antichi.

    Urano, colui che individuò per primo il Vuoto, pose al suo centro un sigillo che avrebbe impedito al Caos di divorare ogni cosa. Quel sigillo era il perno che fissava e separava il Multiverso, tutte le sue possibili realtà e linee temporali.
    Nacque allora il concetto di Tempo e di Spazio che oggi conosciamo.

    La Creazione.
    Sigillato Azathoth, ogni Dio Antico contribuì alla creazione del Multiverso, modellandolo in ogni suo particolare, seguendo le Regole di Phanes.

    Fatto ciò i Protogenoi si ritirarono nelle proprie dimensioni ed iniziarono a generare forme di vita che portassero avanti le loro volontà e che potessero governare gli infiniti mondi.

    I primi a nascere furono gli Eoni, Idee perfette, trama e ordito della realtà. Aether trasse queste Idee pure dalla sua Dimensione, l’Iperuranio, su ordine di Phanes e scelse alcuni Protogenoi per dare ad essi forma e volontà per autoperpetuarsi.

    I secondi a nascere furono entità ibride, pensieri nati nelle Dimensioni dei Protogenoi, ma in corpi materiali, così da poter regnare sul Multiverso e farlo procedere in modo indipendente.

    Il primo dei Daimon, che avrebbe retto il Multiverso come suo Demiurgo, fu creato da Aether come primo degli Eudaimon, gli Angeli dello Splendore. Era la manifestazione della perfezione, la creatura più pura e potente mai generata.

    Il Primo Ordine.
    Phanes comprese che non poteva reggere da solo il sistema di Regole da lui imposte per garantire la pace tra gli Dei Antichi. La perfezione non apparteneva al Multiverso, era necessario un Equilibrio.
    Ananke, la stessa che gli suggerì che la spinta che avrebbe mosso il Creato sarebbe stata la Necessità, non la Perfezione.
    Da ciò Phanes decise che avrebbe formato con Angra Maynu, colui che creò la Morte, una diarchia. Il Dio Creatore avrebbe rappresentato la Perfezione ed il Bene, mentre Angra Maynu avrebbe rappresentato il Male e il Disordine.
    All’interno del loro scontro la Necessità sarebbe stata creata.
    Così durò per ere, fino a che una nuova guerra scoppiò.

    La Prima Guerra degli Eterni.
    Il Multiverso era abitato da ogni sorta di forma di vita e le Regole lo mantenevano in esistenza e nell’ordine.
    Tuttavia Angra Maynu, il primo che ebbe nome Thanatos, iniziò a mostrarsi insofferente verso le Regole. Si sentiva prigioniero e vedeva ogni creatura come prigioniera di un’eterna farsa.
    Iniziò allora a muovere una guerra più serrata a Phanes al fine di deporlo e sfaldare la Creazione, portando dalla sua parte vari altri Dei Antichi, tra cui Mara, il primo che ebbe nome Hypnos.
    Le forze del Creatore, guidate del Primo dei Daimon, riuscirono dopo lunghissimi scontri ad avere ragione degli avversari che, per punizione, furono sigillati all’interno delle loro dimensioni con i loro servitori. La loro manifestazione fisica sarebbe stata solo l’ombra di ciò che erano.
    Tuttavia anche dall’esilio questi Dei Antichi, ora conosciuti come i Primi Maligni, iniziarono a tessere le loro trame, trame che tutt’ora influenzano il Mondo come lo conosciamo.

    La Seconda Guerra degli Eterni.
    Mentre Phanes, indebolito dallo scontro e dal contatto sempre più intenso con la Materia, cercava di ideare un nuovo sistema di equilibrio, altri Antichi iniziarono a tramare.
    Urano, su suggerimento di Ponto, iniziò a considerare che l’unico modo per portare una reale pace sarebbe stato quello di porre a governo del Multiverso un Dio Antico.
    I Protogenoi avrebbero dovuto incarnarsi stabilmente e porre il loro dominio.
    Gea, alleata di Urano e principale ideatrice delle regole alla base dell’esistenza fisica del Multiverso, ideò un sistema per evitare che i Protogenoi venissero eccessivamente danneggiati dal contatto con il Multiverso: creò dei corpi di metallo in cui avrebbero potuto incarnarsi e manifestare il loro potere, “riconosciuti” dalla Realtà e non respinti da essa. Nacquero le Ars Magna, le prime armature divine.
    Ponto invece, che con Gea ideò la Vita, aiutò Urano a creare delle entità che l’avrebbero aiutato a governare i mondi. Non avrebbe creato esseri ibridi come i Daimon, ma attingendo alle forze della natura avrebbe generato esseri nativi, figli della terra.
    Creò quindi i Titani, con l’aiuto dei quali fece scoppiare una nuova guerra, approfittando dell’impreparazione di Phanes e delle sue forze.
    Nonostante ciò fu una guerra forse ancora più sanguinaria della precedente, visto che fu principalmente svolta nell’universo materiale.
    Urano era vicino alla sconfitta, quando i suoi figli riuscirono a rapire due angeli. Adam, un angelo dello splendore e Lilith, un angelo dell’oscurità.
    La realtà era ancora basata sul principio duale di Bene e Male, Luce e Oscurità. Tale principio era la base della creazione. Sfruttando ciò i Titani, ormai esperti di genetica grazie agli insegnamenti di Ponto e Gea, cercarono di creare delle forme di vita che li potessero aiutare nella guerra.
    Estrapolando il corredo genetico dalle incarnazioni dei due angeli, dopo numerosi esperimenti, riuscirono a creare la prima forma di vita non generata dagli Antichi. Era una donna, formata a immagine dei Titani. Dotata di un potenziale enorme poteva essere il prototipo di un esercito d’incredibile potenza, ma la volontà di Adam e di Lilith riuscì a penetrare il lei, istruendola su antichi segreti e sovvertendo la sua volontà contro i suoi creatori.
    I Titani furono costretti a sigillarla e posero sotto un vincolo ancora più potente i due angeli. La guerra infuriava e ciò che venne creato dai geni dei prigionieri fu qualcosa pensato ora esclusivamente per la guerra: gli Spartoi, poi conosciuti semplicemente come Giganti.
    Erano enormi e orribili, alieni nell’aspetto come la maggior parte dei Daimon. Ne fu creato un esercito sterminato, capace ora di cambiare le sorti dello scontro apocalittico.
    I due eserciti erano ora in stallo, ma il Primo dei Daimon, guidando una piccola spedizione composta dagli altri due Daimon più potenti – Mikhael e Abaddon – riuscì a penetrare nel laboratorio dei Titani e a distruggere le forme fisiche di Adam e Lilith, liberando le loro essenze che tornarono rispettivamente all’Iperuranio di Aether e al Tartaro di Erebus.
    Pronti a scagliare l’assalto finale ai Titani e a Urano, Phanes ordinò la ritirata. Mostrò ai suoi figli la visione di ciò che sarebbe potuto accadere, cioè il collasso della realtà e che aveva ideato un nuovo equilibrio che avrebbe superato le ere. I Daimon obbedirono, ritirarono gli eserciti e la guerra terminò, lasciando il regno del Multiverso ad Urano e ai suoi figli.

    La Tetrarchia e la "Ribellione nei Cieli"
    Mentre il Signore dello Spazio rendeva la realtà ancora più resistente all’intervento degli Dei Antichi, Phanes richiamò i Daimon e i Protogenoi a lui fedeli per illustrare il nuovo ordine.
    Egli avrebbe governato il procedere dell’equilibrio, mentre quattro Antichi avrebbero presieduto Luce e Oscurità, Ordine e Disordine. Dalla loro contesta sarebbe nato l’equilibrio, un equilibrio che sarebbe perdurato.
    Inoltre i Daimon avrebbero dovuto essere vigili agenti, custodi di tale equilibrio, influenzando la realtà in modo più sottile e nascosto rispetto ad un tempo.
    Il Primo dei Daimon, già scosso dalla ritirata imposta dal suo signore, fu oltraggiato dall’idea di dover vigilare su esseri inferiori. Egli era purezza infinita, perfezione totale, ma a differenza di Aether non era il creatore di tali principi, bensì l’effetto.
    Incapace di superare la propria concezione dell’esistenza vide l’imperfezione nella scelta di Phanes e gli si ribellò, portando con sé moltissimi Daimon. Mikhael e Abaddon guidarono gli angeli fedeli al Creatore in questa nuova lotta fratricida, ma il potere del Primo era troppo grande. Fu l’intervento di Aether in persona che permise di bandire l’angelo traditore. Non poteva essere distrutto e per tale ragione venne sigillato alla maniera dei Primi Maligni. Da quel giorno il Primo dei Daimon ebbe nome Lucifero, Iblis o Angelus ed iniziò a tramare con ogni sua forza al fine di corrompere il creato e farne scempio, preda del suo eterno odio verso ciò che è impuro.

    Il Grande Gioco e il Patto Ardente
    Dopo quest’ultimo guerra gli Dei Antichi, anche a causa dei sigilli imposti da Urano, iniziarono ad allontanarsi sempre di più dalla realtà. Il loro carceriere cadde sotto i colpi dei suoi stessi figli e nacquero nuove creature, foriere di speranza e minaccia: gli umani.
    I Daimon, ora signori del loro destino, iniziarono a lavorare in incognito, contrastandosi reciprocamente, Angeli dello Splendore contro Angeli delle Tenebre, Angeli della Furia contro Angeli della Sorte, dando vita a quell’equilibrio tanto desiderato da Phanes. Ciò venne chiamato il Grande Gioco e le regole che lo gestivano presero il nome di Patto Ardente.
    Il terreno di scontro era l’influenza su queste nuove creature e sulla vasta popolazione degli altri figli degli Dei Antichi. Assumendo la funzione di divinità o guide di comunità iniziarono ad esercitare influenze nascoste che potessero potenziare la propria causa.
    Nacquero così i nuclei per nuovi Pantheon, sebbene il predominio dei Titani e di dominii consolidati come quello degli Aesir risultavano ancora inattaccabili.
    In questo periodo iniziarono le prime ascensioni di mortali particolarmente meritevoli al rango di Daimon.

    Il Primo Risveglio
    Con la fine della Titanomachia l'Età dell'Oro cessò, lasciando lo spazio all'Età dell'Argento.
    Dove prima regnava l'Utopia ora le speranze erano ridimensionate e gli uomini iniziarono a sperimentare l’Ignoranza, il Dolore e la Morte.
    In questo clima i Daimon iniziarono a trovare un terreno sempre più fertile, portando all'adorazione degli antichi Protogenoi tramite i nuovi Pantheon di facciata molti più mortali.
    Ben presto scoprirono che ciò che prima doveva essere solo una questione di aree di influenza iniziò a mostrare un lato inaspettato.
    Più fedeli ottenevano più ai Daimon pareva di sentire la voce dei Protogenoi di riferimento, quasi come se le voci dei mortali riuscissero a giungere oltre le prigioni create da Urano.
    Grazie al potere dei loro signori, i Daimon riuscirono a conquistare intere regioni ai loro culti.
    Con il passare dei secoli essi non dovevano più temere la forza degli eredi dei Titani, poiché anche loro avevano sconfinati eserciti mortali a sostegno delle loro mire.
    Inoltre sia gli Agathodaimōn, sia i Traxysdaimōn, grazie alla loro natura, riuscirono ad esercitare influenza sui mortali di vari culti, persino tra coloro che adoravano gli Dei dell'Olimpo e gli Asir

    Il Grande Gioco si perde tra le ombre
    Gli umani iniziarono a moltiplicare i loro vizi, tanto da privare gli Angeli dell'Oscurità dal piacere di suscitarli in loro e la scienza dei mortali accresceva il loro potere ed il rischio di portare ad un totale squilibrio.
    Per tale ragione i Daimon tutti decisero di rendere le regole del Grande Gioco ancora più ferree, fino a costringere il Grande Gioco in un segreto quasi assoluto, limitando in modo pressoché totale l'influenza diretta di qualsiasi Daimon nelle questioni dei mortali.
    Poche furono le trasgressioni e ben presto gli Angeli entrarono a far parte di tradizioni e superstizioni, accompagnando direttamente solo i mortali ritenuti più meritevoli.
    La voce dei Protogenoi scomparve di nuovo.
    Questo, così come altri avvenimenti, caratterizza secondo gli studiosi l'Età del Ferro, un'età colma di materialismo e dolore, in cui gli uomini vennero lasciati soli al loro destino, carichi del dolore subito principalmente dai capricciosi dei dell'Olimpo.
    Naturalmente gli studiosi vicini a questi ultimi ritengono che le sfortune subite dai mortali siano da imputarsi agli assurdi culti portati avanti dagli Angeli, dagli Aesir e dagli altri "Dei Barbari".

    Il Secondo Risveglio
    La fine dell'Età del Ferro, il 21 Dicembre 2012, portò all'oblio numerosi dei dell'Olimpo, eredi delle chiavi dei sigilli che relegavano i principali Protogenoi oltre i confini dell'Universo.
    Quando Zeus venne meno, il suo scettro - chiave dei poteri del Cosmo - era privo di padrone ed iniziò a richiamare il suo creatore: Phanes, il Signore di Tutto.
    Similmente Erebus, Aether, Ananke e Polemos iniziarono a riprendere completamente coscienza.
    Subito i Daimon, su guida dei loro signori, presero ad agire approfittando dello sconvolgimento dell'Armageddon.
    I Kakodaimon conquistarono la quasi totalità del Tartaro, antico dominio del loro signore, gli Eudaimon presero ad intervenire direttamente per salvare alcune sacche di popolazione per dar nuovo vigore ai loro culti, mentre gli Agatodaimon e Traxisdaimon iniziarono a far proseliti tra i servitori sopravvissuti delle defunte divinità Olimpiche e tra i mortali più meritevoli sopravvissuti all'Armageddon.

    Una nuova fase per il Grande Gioco
    E' passato qualche anno dalla fine del mondo e i Daimon hanno approfittato della posizione di segretezza acquisita secoli prima per recuperare velocemente terreno rispetto alle altre Caste, divenendo una forza capace di eguagliarle. I Titani ed i Giganti stavano tornando anch’essi, il Caos sembrava essersi smosso ed i Primi Maligni erano riusciti nel loro intento di rendere Ade il loro erede, in potenza ed in possibilità.
    Mai come ora le regole del Patto Ardente sono valide per questa nuova Età - alcuni studiosi la chiamano Età della Paura o Età del Vuoto - in cui il Grande Gioco si appresta a tornare, colmo di intrighi e macchinazioni...

    Edited by Gorthaur - 5/8/2016, 15:16
     
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3 replies since 23/4/2014, 23:33   1879 views
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