Guida agli Spectre

Tutto su Ade, gli Dei Infernali e 108 Stelle del Destino

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  1. Gorthaur
     
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    Protogenos of Death

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    SAINT SEIYA FINAL - ARMAGEDDON
    GUIDA AGLI SPECTRE
    STORIA

    L'ALBA DEI TEMPI

    La storia delle 108 Stelle Malefiche inizia un numero incalcolabile di eoni fa, dopo la creazione della Realtà, quando ancora vigeva la diarchia tra coloro che sarebbero stati noti come Phanes e Angra Mainyu.

    Fu il secondo, Dio Antico della Distruzione, a guardare la struttura dell'universo materiale e considerarlo alla stregua di una prigione ove tutti, mortali ed esseri ancestrali, erano bloccati da regole troppo stringenti senza alcuna possibilità d'uscita, regole che rendevano a suo dire ogni esistenza l'equivalente di una pantomima.
    Non era il solo a considerarsi costretto dalle limitazioni della Realtà, presto i suoi nefasti propositi raggiunsero un altro Dio Antico: colui che in seguito avrebbe preso il nome di Mara. Egli era un'entità di pensiero creativo ed infinita evoluzione e, sebbene avesse partecipato in maniera decisiva alla formazione del multiverso, presto capì che le imposizioni volute da Phanes erano eccessivamente limitanti per la sua eterna volontà di mutamento.
    Insieme, si mossero per erodere le fondamenta della Realtà. Portarono dalla loro un gran numero di entità che erano insoddisfatte dall'Equilibrio voluto dal Creatore: tra questi vi erano altri Dei Antichi, Daeva e Daimon ribelli che agognavano, per un motivo o per un altro, libertà dalle catene che sentivano imposte su ognuno di loro. Questo gruppo di entità ribelli furono noti come i Primi Maligni. Iniziò dunque la Prima Guerra degli Eterni, una battaglia combattuta nei domini eterei dei suoi artefici che vide successivamente vittoria delle forze fedeli a Phanes, la purga delle entità che gli si erano opposte e l'imposizione di potenti sigilli su Angra Mainyu e Mara.

    Ma la possibilità della sconfitta era stata considerata e, forse, persino prevista.
    Verso l'inizio della ribellione dei Primi Maligni infatti, Angra Maniyu considerò come reale minaccia non tanto il potere di Phanes, bensì l'inestricabile disegno di Ananke. Spesso considerò che la sua stessa ribellione fosse parte del disegno della Signora della Necessità e del Destino, poiché essa contribuì ad unire ogni elemento frutto dell'opera degli altri Dei Antichi. Per tale ragione il Signore della Morte decise di creare un tipo particolare di Daeva che fosse legato al suo stesso paradigma: la Distruzione e la Fine. Ogni Daimon di Angra Mainyu era già composto da parte della sua essenza, ma comprese che per avere possibilità di sconfiggere a lungo termine il disegno di Ananke doveva anch'egli - come lei - agire sulle maglie della Realtà stessa. Angra Mainyu era parte di quelle maglie, il suo paradigma era parte fondamentale e sarebbe sopravvissuto anche all'esistenza stessa del Dio Antico. Se fosse stato sconfitto e sigillato, la Distruzione sarebbe rimasta come elemento chiave.

    Per tale ragione estirpò dalla propria entità i suoi 108 Sacri Nomi, ognuno dei quali descriveva una parte del suo infinito paradigma, e diede loro vita indipendente. Nacquero entità di pura distruzione, una banda folle di signori della Fine che muovevano guerra contro ogni presidio della Realtà in tutto il Multiverso. I primi 32 nomi diedero vita agli Spiriti Celesti, incaricati di disfare le regole che governavano gli aspetti fondanti della Realtà, in diretta opposizione ai Daimon di Etere e i servi nella Necessità di Ananke. I secondi 76 nomi diedero vita ai Demoni Terrestri, incaricati di distruggere ciò che già era stato creato dalle Regole, minando la terrificante, quanto necessaria, opera dei Daimon di Erebo e delle creature di Polemos. Col tempo questa divisione perse di significato, rimanendo un'ancestrale impulso in tali creature astrali.
    Che i loro attacchi fossero diretti e devastanti o subdoli e inaspettati, furono parte fondamentale della Prima Guerra degli Eterni.
    Dopo la sconfitta dei Primi Maligni alcuni di essi, che nel frattempo presero il nome di 108 Stelle del Destino - intendendo per Destino la Fine Ultima di Ogni Cosa - e si fusero e incarnarono in altre entità al fine di vincere i sigilli imposti dai vincitori.

    Mara invece scelse un approccio opposto: egli colse immediatamente le possibilità nei sogni delle creature, e l'infinito potere che può ottenere chi quei sogni li manipola. Legandosi allo Yumekai, piano spirituale più vicino a quello materiale e abitato dalle proiezioni oniriche di chi popola la realtà, ottenne la possibilità di piegare chiunque al suo volere semplicemente toccandone i sogni. A partire dall'essenza dello Yumekai e dalle manifestazioni oniriche più frequenti, formò sei entità sue figlie: meno numerose dei 108 abomini di Angra Mainyu ma individualmente più potenti, queste entità portarono il suo volere tessendo trame coi sogni di divinità e mortali. Nei suoi oscuri propositi, predando i sogni ed assorbendone il potere e l'energia, sarebbe diventato così potente da svuotare la realtà materiale all'interno dello Yumekai, governando come demiurgo su un nuovo multiverso onirico, infinitamente creativo e infinitamente possibile.

    Il Grande Gioco di Angra Mainyu e Mara ebbe così inizio, mirando allo stesso scopo, ma in maniere opposte.


    IL REGNO DEI TITANI E LA FINE DELL'ETÀ DELL'ORO

    Dopo la Seconda Guerra degli Eterni, Crono ascese al trono della Realtà succedendo a Urano e rivolse lo sguardo ai 108 e ai due Primi Maligni. Forte del potere di un Dio Antico, Crono comprese immediatamente che erano una minaccia incommensurabile per il suo perfetto regno e ordinò dunque una caccia su scala universale per trovarli, impegnando l'interezza della sconfinata forza sua e della sua famiglia allo scopo. La cerca fu estenuante, ma tutti i frammenti di distruzione furono sconfitti e intrappolati in un dispositivo creato appositamente per contenerli: il Vaso di Pandora. Infine i Titani trovarono Angra Mainyu e Mara e diedero loro battaglia: fu un conflitto la cui scala esula la comprensione mortale ma, al suo termine, i Dodici trionfarono e imposero una seconda serie dei sigilli sui Gemelli, oltre che a rinchiudere anche loro nel Vaso.
    Si pensò che questo fosse sufficiente per fermare i loro disegni, ma questi si rivelarono molto più oscuri di quanto si potesse anche solo lontanamente immaginare.

    La libertà venne, ironicamente, per mano e volontà di una creazione dei Titani stessi: Ade.
    Ade era il primo tra i suoi fratelli, non tanto un guerriero quanto un eccezionale studioso e impareggiabile metallurgo dalla personalità mite e curiosa. Una volta rovesciato il regno di Crono, egli sentiva che fosse suo diritto governare la Realtà e invece, come presunta ricompensa per aver guidato la sortita che separò i Titani dal potere delle loro Soma, Zeus diede ad Ade autorità sull'Oltretomba.
    Questo era un tetro e triste ufficio, lontano dalla luce del sole e dallo sguardo dei mortali, che presto lo demonizzò agli occhi degli umani che avrebbero dovuto essere suoi sudditi. Oltraggiato da quello che vide come un tradimento, considerando che sia Zeus che Poseidone invece si erano accaparrati l'interezza del creato, Ade si chiuse nei suoi studi sui misteri della Realtà alla ricerca di qualcosa che potesse incrementare il potere che aveva rispetto ai suoi fratelli. Una ricerca che forse inizialmente fu guidata da nobili propositi di rivalsa ma che, alla fine, lo condusse dai Gemelli sigillati.

    I due compresero immediatamente l'immenso potenziale di Ade e lo istruirono con dovizia nelle conoscenze proibite di cui solo loro disponevano: più sapere acquisiva, più Ade diventava scettico sulla Realtà e l'utilità della vita e dei viventi, e più la sua sete di potere cresceva. Al termine dei suoi studi egli divenne una pallida ombra di ciò che era un tempo, freddo e alieno nel pensiero e nell'azione come gli Dei Antichi suoi maestri, animato dalla tremenda volontà di portare ogni cosa sotto il suo dominio. Insieme escogitarono un piano per aprire il Vaso di Pandora, custodito dalla prima umana creata dai Titani, e dare al Signore Oscuro un invincibile esercito.

    Allo scopo, Ade sfruttò il tentativo di Zeus di prendere possesso del Vaso. Per raggiungere il suo obiettivo, il signore dell'Olimpo aveva ingannato la Prima Umana inducendola ad aprire l'urna e causando direttamente la morte di suo marito Epimeteo, sigillato in seguito nei più oscuri recessi del Tartaro senza alcuna possibilità di salvezza. Ade dunque argomentò con suo fratello la necessità di dare a lui autorità sugli abomini liberati dal Vaso, adducendo come motivazione il fatto che gli umani avrebbero dovuto essere indotti a seguire la via del bene e della fedeltà a Zeus tramite la paura dei loro eventuali carcerieri e delle punizioni da loro inflitte.
    Persuaso, il Signore dei Cieli accettò.
    In quel momento il Signore Oscuro contattò Pandora, consumata da un odio sconfinato e disperazione insanabile per la perdita di suo marito a causa delle macchinazioni degli Dei. La Prima Donna giurò fedeltà eterna ad Ade, a condizione che le fosse concesso di far bruciare l'universo intero per vendicare la sua perdita.

    Ade dunque patteggiò con ognuna delle singole entità, stringendo con esse un patto blasfemo per garantirsi la loro eterna lealtà: le specifiche di ogni singolo patto sono note esclusivamente al Sovrano dell'Oltretomba e ai singoli mostri, ma alla fine riuscì ad assicurarsi la fedeltà di quelli che annunciò come suoi nuovi servitori e carcerieri degli Inferi.

    Fu in empio rituale di puro genio blasfemo che Ade, con la complicità di Minosse, re di Creta, e di Pandora, creò un nuovo tipo di Sacra Armatura frutto della fusione tra metallo dei morti e l'essenza spirituale dei 108 frammenti di distruzione: furono forgiate le Surplici e, dalle ceneri di una Creta rasa al suolo dagli angeli di Apollo, emersero gli Spectre.
    Legati alle loro armature e alla volontà di Ade, essi sarebbero sempre ritornati al fianco del loro nuovo padrone indipendentemente da quanto gravi potessero essere i danni subiti. Ora davvero indistruttibili, i neonati Spectre erano pronti a piombare sull'odiato universo con rinnovato zelo, seppur limitati dalla necessità temporanea di possedere un corpo umano per manifestarsi.
    I Gemelli, per nascondere il loro coinvolgimento nel rituale, acconsentirono a ritirarsi in esilio, affidando parte dei loro divini poteri a due figli traditori di Erebo con la promessa di rivelarsi nuovamente al momento giusto. Da allora furono noti come Hypnos e Thanatos, il Sonno e la Morte.

    Dopo aver ingaggiato battaglia con Ares e Apollo, giunti a cercare di fermare il rituale oltraggiati da tanta blasfemia, Ade e il suo nuovo esercito di mostri si ritirarono negli Inferi per qualche tempo, cercando di massimizzare il vantaggio della sorpresa di cui disponevano per piombare nella realtà e straziarla. I 108 si spartirono i Gironi Infernali, con i Giudici a presiedere il Tribunale che avrebbe condannato le anime al loro eterno destino di sofferenza, limbo o beatitudine.


    L'ASSALTO AL GRANDE TEMPIO


    Il Signore Oscuro non ebbe molto da attendere.
    Infatti, in concomitanza con il compiersi delle sue ambizioni nascoste, nel mondo stava svolgendosi la Guerra Sacra tra Atena, patrona di Lemuria, e Poseidone, Dio-Imperatore di Atlantide. La scelta di questo momento per muovere le sue pedine fu intenzionale da parte di Ade: il clamore della guerra avrebbe mascherato le macchinazioni sue e dei suoi servi e l'improvviso e massiccio influsso di anime nell'Oltretomba incrementò a dismisura il suo potere e le dimensioni dell'esercito dannato al suo servizio.
    Infine, dopo che Atlantide fu affondata nei mari e suo fratello Poseidone sigillato da Atena, Ade individuò il perfetto momento per colpire. I Saint, ora gli unici guerrieri sacri rimasti a difendere il mondo, ancora erano impegnati a recuperare dai postumi del disastroso conflitto che aveva distrutto Lemuria.

    Le porte dell'aldilà si aprirono, e da esse emerse un esercito spettrale: i 108 ancora stavano cavalcando l'onda del rituale da poco effettuato ed erano all'apice della forza. I loro poteri occulti colsero di sorpresa coloro che provarono ad affrontarli e i mostri furono finalmente liberi di spargere morte, terrore e devastazione ovunque andassero. La paura e il panico portati dall'orda infernale fu tale che un gran numero di viventi, persa ogni speranza di vittoria, si votarono al servizio di Ade in cambio delle loro anime immortali, nell'errata convinzione che nella servitù sarebbe stata risparmiato loro ogni tormento. Perfino qualcuno tra i Saint venne irretito e convinto a giurare fedeltà al Signore Oscuro: vuoi per il desiderio di non morire o per essere stati convinti dagli Spectre, perfino nella sciocca convinzione di riuscire a colpire Ade al cuore o addirittura perché in Ade trovarono il loro vero signore, questi traditori Risorti videro le loro Cloth diventare Surplici, e i loro corpi resi immortali. Le loro anime, tuttavia, sarebbero state eternamente sotto il giogo del loro nuovo padrone.

    Il più grande vantaggio dell'esercito di Ade era la sua indistruttibilità: infatti il Signore Oscuro, con una semplice imposizione della sua volontà, poteva riportare all'esistenza chi gli si era votato ed era perito. Per minimizzare il tempo necessario a resuscitare i suoi soldati, Ade prese a calcare personalmente i campi di battaglia: una tattica rischiosa per chiunque altro, ma Ade era un Dio e più anime venivano mietute in suo nome e più il suo potere cresceva. Nessuno poteva opporsi alla sua avanzata e molti Saint persero la vita nel vano tentativo di confrontarsi con il Signore dell'Oltretomba.

    Infine, l'esercito giunse al Grande Tempio. Con i suoi nemici erano deboli, stanchi e decimati, mentre non solo il suo esercito si era fatto ancora più vasto Ade era davvero ad un passo dall'essere invincibile. Atena stessa sfidò suo zio a duello, mentre sotto di loro si stava svolgendo una selvaggia carneficina, ma il potere a disposizione del Signore Oscuro era diventato sconfinato e le conoscenze apprese dai suoi maestri lo avevano elevato ad un livello tale che perfino la Pallade, che pure aveva resistito alla furia di Poseidone, si trovò immediatamente sulla difensiva.
    Sconfitto ogni Saint e soldato nemico, Ade sentiva la fredda soddisfazione della vittoria farsi sempre più vicina.

    Tuttavia, nell'attimo del trionfo, accadde qualcosa di inaspettato.
    Tra le fila dei Saint sopravvissuti c'era Aleksander Seraf, l'ultimo Re Santo del Leone. Ormai privo di ogni altra opzione, scelse di bere l'Ichor di Atena e, così facendo, di elevare il suo cosmo ben oltre i limiti mortali, al prezzo della vita. La forza acquisita dal veterano fu così vasta da consentirgli di confrontarsi direttamente contro i tre generali degli Spectre e, allora, i suoi guerrieri più potenti: Minosse, Eaco e Radamante. Uno ad uno li affrontò, e uno ad uno caddero in una battaglia sanguinaria. Il frammento di Keraunos a sua disposizione, potenziato dal potere divino che scorreva nelle sue vene, riuscì a danneggiare i Giudici in maniera così grave che nemmeno Ade poté resuscitarli immediatamente. Eppure, solo questo non sarebbe stato sufficiente a piegare gli Spectre.
    Nell'attimo della vittoria di Ade, quando stava per sferrare il colpo di grazia sulla sua nemica, gli si oppose un avversario inaspettato: un misero Bronze Saint che portava l'armatura di Pegasus. Per salvare Atena, il Saint diede fondo a tutte le forze che gli rimanevano, facendo ardere il suo Cosmo oltre ogni limite e, in quest'ultimo atto disperato, risvegliò la scintilla divina nella sua Cloth elevandosi per un singolo momento al livello di Ade e riuscendo addirittura a ferirne il corpo.
    Fu un avvenimento senza precedenti. Fino a quel momento, solo un Dio aveva potuto opporsi direttamente al potere di un altro Dio, ma ora un semplice mortale era riuscito, anche solo per un attimo, ad eguagliare una forza divina e versare Ichor in battaglia.
    La sorpresa e l'indignazione di Ade furono tali da permettere ad Atena, grata di quel singolo attimo di tempo guadagnato da Pegaso nel salvarle la vita, di fare appello a ogni stilla dei rituali che conosceva e bandirlo nell'Oltretomba.

    Atena, animata da sacra furia, rivolse quindi la sua attenzione agli Spectre. Allieva di Prometeo e consapevole che non avrebbe potuto operare appieno i meccanismi del Vaso, la dea scelse di utilizzare una scintilla della Prima Fiamma per creare un potentissimo sigillo sulla Terra usando come fulcro la montagna conosciuta come Lushan, i Cinque Picchi, nei territori che una volta appartenevano al Re Santo del Cancro. Questo sigillo eterno, alimentato dalla fiamma liberatasi all'apertura del Vaso di Pandora, ebbe un prezzo: poteva sì mantenere rinchiusi Ade e gli Spectre negli Inferi, impedendo ancora il manifestarsi dell'intero esercito alla sua massima potenza, ma solo per 250 anni circa prima di affievolirsi in efficacia.
    Atena, consapevole che Ade avrebbe nuovamente tentato di distruggere il mondo non appena il sigillo avrebbe perso potenza, dichiarò l'inizio di quella che ancora oggi viene chiamata la Guerra Sacra.

    Il prezzo da pagare era stato sanguinoso, ma per ora i disegni del Signore Oscuro erano stati fermati.


    LE GUERRE SACRE E I TEMPI MODERNI


    Nonostante le lacrime versate e gli infiniti sacrifici, il male perdurò. Ogni 243 anni, si sarebbe ripetuta una Guerra Sacra tra la Pallade Atena e il temibile Ade.
    Prima del compimento di quella data, essendo il Signore Oscuro ancora legato dall'accordo con Zeus, sarebbe rimasto a governare l'Oltretomba come Dio dei Morti, affiancato dagli Spectre. Sotto il suo servizio, le Stelle della Terra diventarono carcerieri dei morti, custodi del loro eterno destino, mentre le Stelle del Cielo avrebbero calcato il mondo mortale per riportare indietro anime fuggiasche e punire eventuali trasgressori. Tuttavia, nonostante la limitatezza della loro portata e la costrizione ad agire principalmente in maniera indiretta, spesso alcuni Spectre tentarono di colpire i loro acerrimi nemici quando meno se lo aspettavano, oppure di indebolirli in previsione della futura Guerra Sacra, con vari gradi di successo.

    Allo scoccare dell'ora stabilita ogni pretesa di sottigliezza veniva ignorata, e le orde spettrali si scatenavano nel mondo materiale organizzate in temibili legioni, guidate dagli Spectre Maggiori e dai Giudici dell'Oltretomba. Innumerevoli volte Ade ha scatenato la piena forza dei suoi servitori contro il mondo dei vivi e, nonostante ogni volta riuscissero a decimare i Saint e infliggere ferite irreparabili nel mondo, furono respinti in ogni circostanza.
    In fin dei conti ad Ade e ai suoi abomini queste disfatte tangevano poco: avevano tutta l'eternità dalla loro e i loro nemici non avrebbero mai potuto distruggerli definitivamente. Prima o poi l'unità e la fortuna dei Saint sarebbe venuta meno, vittime della loro natura mortale nell'essere temporanei e fallibili.

    In questo periodo di stallo, nel 1240 d.C., si compì una tragedia non vista. Persefone, sposa di Ade e incarnazione dei segreti e della beltà della vita, era ormai stanca di esistere in un luogo a lei ontologicamente opposto; dopo che Zeus si rifiutò di rescindere il matrimonio con il Signore Oscuro, la Dea tentò un atto di disperata ribellione e distrusse la sua forma fisica per sfuggire a questo supplizio. Eppure, così facendo, risvegliò in Ade gli ultimi barlumi di umanità che in lui ancora esistevano: l'amore che nutriva per lei si distorse in gelida e inconsolabile rabbia verso colei che lo aveva abbandonato.
    Di nascosto a chiunque, Ade impose su di lei un tremendo castigo: legò il suo spirito nelle profondità Foresta dei Suicidi, costringendola ad alimentare eternamente le radici col suo potere di dea della vita e della rinascita. Mentre il mondo sperimentava l'ira di Demetra sotto forma di una glaciazione improvvisa, tutti credettero che Persefone fosse finalmente in pace nei Campi Elisi.
    Nessuno, divinità o mortale, avrebbe potuto prevedere le gravi ramificazioni che sarebbero scaturite da quest'atto.

    Ade imprigionò Persefone in un luogo specifico: accanto all'Hypomnesis, la Magnolia Infernale. L'albero, visibile da ogni angolo dell'Averno, era stato piantato da Demetra su esempio dell'Albero del Mondo, trionfo della Vita e dell'Ordine. Un perenne e amaro ricordo ad Ade di quanto il suo potere avesse limiti invalicabili, l'ultimo dono di una madre alla figlia che aveva avuto in sorte un destino così gramo.
    Nella Guerra Sacra intercorsa nel XVIII secolo, l'albero fu protagonista di un duro colpo al ciclo di reincarnazione degli Spectre. In una missione quasi suicida, il Gold Saint Asmita di Virgo guidò una missione per recuperare i frutti dell'Hypomnesis per creare un artefatto in grado di apporre un nuovo sigillo sugli Spectre: il Rosario Sacro. Sacrificando la sua vita per potenziare il rituale, il Gold Saint riuscì nell'intento e il risultato fu, per i servi di Ade, un'interferenza di entità più o meno grave sul legame con la Stella Malefica. Le reincarnazioni successive fino al 2012 risultarono più influenzate dall'umano ospite, portando a comportamenti erratici e irrazionali, spesso completamente contrarie alla Stella Malefica in caso di umani dalla forte personalità.


    L'ARMAGEDDON E LA NASCITA DELLA DIMENSIONE INFERNALE


    Poi arrivò la fine. Molti antichi avevano previsto questo corso degli eventi pur non comprendendone completamente le cause. Per l’Averno il cataclisma fu terribile.
    Essendo collocato in una sacca dimensionale nel ventre della terra, subì contraccolpi terrificanti e venne rapidamente sopraffatto dalle anime corrotte da questa nuova oscura forza che tutto divorava. Persino Ade fu sul punto di soccombere, dato il suo legame con il mondo dei morti.
    Tuttavia anche il Signore Oscuro aveva previsto almeno in parte questo corso degli eventi e, sostenuto dalle misteriose forze che da sempre furono suoi consiglieri riuscì a raccogliere frammenti del retaggio di Gea, dei Titani e di altri antichi così da creare un proprio universo prendendo spunto dall’ultimo Lost Canvas da lui generato.

    Alla conclusione di questo rito, si formò la neonata Dimensione Infernale: un nuovo piano spettrale, centro del potere di un Ade che ormai può fregiarsi del titolo di Dio Antico del Male, e nuova base da cui i suoi Spectre, liberi da catene mortali e nel pieno possesso dei loro antichi e oscuri poteri, possono portare la sua volontà in ogni piano d'esistenza. Ogni sigillo su di loro apposto fu distrutto nel cataclisma, permettendo ora agli Spectre di concentrarsi sul riacquisire il proprio antico potere e adempire alla promessa di Ade.

    Non molto tempo dopo i veri Dei Gemelli ritornarono in possesso dei loro antichi poteri e consapevolezze. Seppur ancora tremendamente limitati nella forza dai sigilli imposti loro da Phanes e dai Titani, dispongono comunque di abilità che esulano dalla normale comprensione e portata di comuni guerrieri sacri; eppure la loro vera pericolosità si trova nelle infinite conoscenze di cui dispongono e nelle arti oscure delle quali sono maestri indiscussi. I due immediatamente collegarono i loro piani nativi, lo Yumekai e il Drujah Demana, alla Dimensione Infernale per facilitare lo svolgimento dei loro compiti in nome dell'allievo.

    L'attenzione del Signore Oscuro si rivolse, nel 2019, al suo vecchio seggio di potere. La sua nefasta ambizione e infinito orgoglio non potevano permettere che il suo trono potesse essere occupato da altri, e desiderava indagare su cosa fosse successo in occasione dell'Armageddon. L'assalto della Corruzione era partito da una zona precisa dell'Averno, e forse sondandola avrebbe acquisito informazioni sulla Corruzione e su come debellarla.
    La sortita degli Spectre trovò esattamente la risposta, e fu una rinata Persefone a darla. Nuovamente in possesso di una forma fisica sotto forma della Magnolia Infernale, rivelò a tutti la verità sulla crudeltà da lei subita e della via di fuga che aveva trovato: costretta a patire un eterno supplizio, la Dea vagò con il pensiero in luoghi alieni e insondabili alla ricerca di qualunque cosa potesse lenire il suo dolore. Neppure G.E.A. le rispose, ma fu invece Ponto, artefice della Corruzione, a rispondere al suo richiamo. Egli le promise non solo la fine di ogni dolore, ma che lei stessa si sarebbe seduta al centro di un multiverso popolato di eterna e infinita Vita come una nuova Artefice della Vita. In cambio chiese per sé i segreti dell'esistenza che lei aveva appreso da Demetra e che potevano essere tracciati al sapere che G.E.A. stessa conferì a sua figlia Rea. Persefone accettò l'offerta, in un'amara ironia, ripeté esattamente ciò che il marito aveva fatto: dal cuore dell'Averno iniziò a corrompere le anime di nascosto, costruendo nell'ombra un esercito invincibile e innumerevole sotto gli occhi del suo tormentatore, scatenandolo contro i suoi nemici senza alcun preavviso.

    Gli Spectre che avevano ricevuto questa rivelazione riuscirono a salvarsi grazie ad una tregua stretta con la Dea Ecate e al tempestivo intervento dei Gemelli e Pandora che, con un tranello, riuscirono a distruggere parte della nuova armata corrotta che stava accumulandosi prima di fuggire.

    Un nuovo assalto della Corruzione sul mondo era stato fermato, ma solo temporaneamente.




    Edited by Luke¬ - 3/3/2024, 22:49
     
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