Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

Posts written by Rayven

  1. .
    io su 250 pull solo 1 pesci e 1 sorrento. La tristezza.
    Ho buttato tutti i book risparmiati sugli altri. Pazienza...
  2. .
    yxuxIF9
    Beata ignoranza...

    II

    A7JJH6v
    narrato ♦ "parlato"°pensato°"parlato altri"



    Tradurre quei simboli in breve tempo sarebbe stata una vera impresa.
    Le sue conoscenze sul tema erano limitate. Le sue capacità deduttive altrettanto.
    Vera e propria vittima ormai da troppe lune di quello stato confusionario che ne annebbiava la mente e che ne muoveva il corpo alternando istinto insensato a ragionamenti fin troppo contorti senza poi produrre alcun risultato degno di nota.
    L’impazienza cognitiva che lo assaliva l’avrebbe portato a radere al suolo l’intera area circostante in 4,5 secondi. La ragione lo portò quantomeno a provare a prendere appunti per poi effettuare delle ricerche e riferire i risultati direttamente a Thanatos.

    Non aveva portato con sé il solito blocchetto. Mancava persino una banalissima penna.
    Si guardò intorno più volte…poi finalmente un lampo di genio degno di un cavernicolo.
    Sollevò il piede sinistro pregno ancora del putrido sangue del corrotto letteralmente demolito poco prima. Ne raccolse il sangue, o quel che ne assomigliava vagamente, con l’indice della mano destra ed iniziò ad appuntarsi quei simboli sul proprio avanbraccio sinistro…

    °uhm…dunque questa sembra una A rovesciata…Oh no cazzo! La rifaccio…°


    Concentrato come un improvvisato artista che impugna per la prima volta un pennello con l’intenzione di riprodurre fedelmente la notte stellata di Van Gogh, procedeva con estrema perizia e convinzione come se fosse la cosa più sensata del mondo. Chissà se il risultato sarebbe stato appena comprensibile da lì a poco tempo. Finito lo scrupoloso lavoro avrebbe comunque distrutto le rocce che sembravano coprire l’entrata del tempio per dare una sbirciatina all’interno. Sia mai avere la soluzione a pochi metri di distanza ed ignorarla solo per pigrizia.

    Proprio mentre stava per terminare la propria opera fu interrotto. Un fulmine a ciel sereno. Una sorpresa poco gradita.

    “Dovresti fare attenzione a dove vai, sai?”


    Non l’aveva neppure sentita arrivare. Silenziosa come un gatto. Rapida come il vento. Si palesò innanzi al risorto con sfacciataggine e arroganza tipica di chi è conscio delle proprie forze.
    Una volta catturata l’attenzione del risorto fu poi semplice percepire la natura aliena di quel cosmo molto distante da quella di un semplice umano nonostante le fattezze decisamente gradevoli. Doveva saperne di più…
    La giunonica donna non passava di certo inosservata non solo per le curve generose ma soprattutto per l’incredibile altezza decisamente superiore alla media, superando abbondantemente ad occhio e croce i due metri d’altezza. Fu decisamente imbarazzante. Specialmente dal basso del suo metro e ottanta scarso.
    Le intenzioni della sconosciuta non sembravano certo amichevoli, non serviva un genio a capirlo.
    L’ex saint mimò il gesto di controllare tasche inesistenti sulla propria surplice, poi iniziò a grattarsi la testa come a cercare una soluzione al problema, pasticciando con quel sangue ormai rappreso tra i capelli.

    “Guardi non ho spicci con me! Se vuole ripassare più tardi…adesso sono un po’ preso.”


    La mano destra si strinse in un pugno avvolto dalle fiamme.
    La risposta della donna non tardò ad arrivare.
    In men che non si dica la figura colossale di un lupo bianco si scagliò addosso al risorto con inarrestabile furia ed estrema rapidità. Più rapido di un battito di ciglia.
    Prima che qualunque altro pensiero potesse attraversare la mente del risorto, numerosi ganci di titanio si cinsero intorno ai propri arti, bloccando così ogni possibilità di fuga.
    Non vi era il tempo necessario per elaborare qualsiasi strategia. Dovette affidarsi totalmente all’istinto, al proprio sesto senso. Gli occhi si sgranarono. Il suo cosmo si espanse rapidamente in un’enorme deflagrazione energetica, rilasciando così numerose fiammate verso tutte le direzioni.

    L’improvvisato muro difensivo però non ebbe la meglio sull’offensiva di quella gigantesca creatura, anzi…
    Le prime artigliate giunsero sul corpo dello spectre con una rabbia tale da distruggere completamente lo spallaccio sinistro e incrinare pesantemente il resto del busto prima che l’inerzia del muro difensivo potesse realmente “pensare” di respingere la furia omicida di quell’essere.
    Quelle artigliate penetrarono la carne come burro generando inizialmente uno shock fisico tanto importante da lasciar pensare per un attimo di perdere l’intero arto in un batter d’occhio. Tuttavia quello era solo l’inizio…
    L’energia cosmica con cui erano avvolti quegli attacchi nascondeva qualcosa d’insidioso. Quel dolore sembrò farsi spazio tra le ossa e la carne fino a giungere nel nucleo della propria anima come una ghigliottina sulla propria forza spirituale per poi annebbiare i suoi pensieri, generando una confusione tale da impedirgli di contrastare quel dolore. Un potere che in fondo, in minima parte, riusciva a comprendere e sentirlo quasi lontanamente familiare.

    Nonostante il dolore non poteva però permettersi di perdere altro tempo. Era necessario contrattaccare…
    Le fiamme generate dall’esplosione del suo muro di fuoco avrebbero presto appiccato un incendio su tutta l’area circostante.
    Il suo cosmo si espanse ancora una volta, facendosi strada tra le venature energetiche sparse nell’etere dopo lo scontro tra i due. Filamenti del suo potere si sarebbero diramati come serpi lungo le fiamme sparse sul terreno fino a colpire la mente della donna: quelle fiamme si sarebbero congiunte istantaneamente in un unico punto a pochi centimetri dal viso della sconosciuta generando così un bagliore tanto intenso da sembrare quello di una stella, sperando che questo potesse accecarla o fortemente distrarla. Nello stesso momento i piedi del risorto si puntellarono bene per terra per poi esplodere in uno scatto di gran lunga superiore alla velocità del suono verso il nemico. Il pugno destro si chiuse, condensando un’enorme quantità di energia cosmica per poi lasciare che essa fluisse furiosamente in un colossale cono di fuoco frontale dal diametro di venti metri con la speranza di riuscire a colpire il nemico con la furia delle ali della fenice.
    Presto i due avrebbero portato l’inferno su quel terreno un tempo paradisiaco.




    A7JJH6v
    RayvenSpectre della Fenice {III}Energia Rossa



    GUrUBol

    STATUS FISICO ♦ Tagli profondi su spalla e braccio sinistro.
    STATUS PSICOLOGICO ♦ Debilitato
    STATUS SURPLICE ♦ Spallaccio sinistro rotto, busto incrinato, graffi sparsi

    ABILITA'
    ▲ Padronanza del fuoco ♦ Lo spectre della fenice ha la capacità di accellerare bruscamente il moto atomico della materia intorno a se. Questo gli permette di creare e manipolare il fuoco a proprio piacimento. La massima temperatura raggiungibile è direttamente proporzionale alla grandezza del cosmo stesso in quanto piu ci si spinge a temperature alte, maggiore dovrà essere il dispendio di energia da utilizzare.

    ▲ Illusioni mentali ♦ Lo spectre in questione è capace, attraverso il richiamo di speciali capacità del proprio cosmo, di generare illusioni mentali colpendo specifici punti del cervello interessato. Rayven è capace di creare (una volta colpito l'obiettivo) illusioni complesse aggiungendo o eliminando dettagli a piacimento o limitarsi a rievocare le piu grandi paure del soggetto.


    TECNICHE
    ▲ Ali della Fenice ♦ Rayven, richiamando a se una gran quantità di energia cosmica, portando di scatto in direzione del bersaglio entrambe le braccia, crea un grande flusso di energia circolare dal diametro di 2,5m dalle caratteristiche di una potente fiammata che punta ad investire totalmente il soggetto collassando infine in una grande esplosione. Oltre al danno prodotto dall'energia cosmica dello spectre, questa tecnica punta a creare gravi ustioni o addirittura fondere il materiale che incontra (intesità e temperatura raggiungibile direttamente proporzionale all'energia cosmica attuale).




    NOTE
    Mi becco l'attacco e la gabbia prima che io possa realmente accorgermene. Provo comunque a difendermi cercando almeno di mitigare un po' i danni ma ne prendo comunque un sacco. Poi contrattacco con un illusione mentale che punta ad essere più un diversivo che un attacco debole ma visto che crea danni mentale è comunque un attacco. Contemporaneamente attacco frontalmente con una fiammata frontale enorme.

  3. .
    micidiale dohko! il prossimo sbroccato sarà saga
  4. .
    anch'io sono f2p...e niente fa ridere già così...
    l'unica volta che ho beccato l'ultimo pezzo di virgo non avevo l'oricalco per comprarlo

    virgoscorpio
  5. .
    Per ora il mio hades è 2-3-2-1

    Na faticaccia...
  6. .
    tantissima roba dc shiryu... Servirà anche quello!
  7. .
    Ma tanto se non si skilla come si deve non è fortissima.
    Troppi tomiiiii!!!!!!!
  8. .
    trovata finalmente!
    Ora il problema sono i tomi D:

    mi avanza qualche shard se in legione serve...
  9. .
    yxuxIF9
    Beata ignoranza...

    I

    A7JJH6v
    narrato ♦ parlato°pensato°parlato altri



    Cielo terso. Temperatura mite. L’oceano atlantico da una parte, la foresta amazzonica dall’altra. Sotto? La vita, la morte e la corruzione in tutte le sue forme. Un tempo paradiso terrestre ora inferno a portata di mano.
    Dalle cime dei monti Tumuk Humak si godeva di una vista mozzafiato. Tra quei due giganti del pianeta, essi si ergevano in tutto il loro splendore, ricoperti di vegetazione ed esseri ormai malsani. Ironia della sorte ancora oggi quell’angolo della terra divideva ancora l’uomo. Alcuni l’avrebbero semplicemente nuclearizzato insieme ad ogni forma di vita e non che ospitava, altri l’avrebbero difeso a costo della vita. “Più le cose cambiano più restano le stesse…”

    Fu proprio in quel momento, su una di quelle cime al confine tra il Brasile ed il Suriname, che il lento strisciare di quel che sembrava un serpente, spesso come un caimano e con una coda bicuspide si arresterò per un momento. Il tempo di guardarsi intorno, annusare l’aria e attendere l’inesorabile scarpa d’arme di una surplice sfondargli il cranio ormai marcio. Il portale alle sue spalle si richiuse rapidamente. Un rapido sguardo verso il basso. Annuì.

    Dovrebbe essere questo il posto…


    L’altissima probabilità di trovare corrotti dall’alto potenziale distruttivo era indirettamente proporzionale a quella di trovare compagnie sgradite. Nessuno sarebbe stato così incosciente da avventurarsi in queste lande, non da solo almeno.
    Per lui era diverso…
    Oltre ad essere naturalmente incosciente e sprovveduto, ultimamente più del solito, Thanatos in persona aveva fornito indicazioni sul luogo in questione. Da qualche parte, ai piedi dei monti in oggetto si sarebbero trovati i resti di un antico tempio forse costruito dall’uomo, forse no.
    Tutto questo aveva poca importanza per il risorto. Lì avrebbe trovato delle risposte o forse esse avrebbero trovato lui. Ah…Beata ignoranza.

    Passò poco più di un’ora prima di imbattersi in quel che sembrava una strana colonna in pietra, ricoperta ormai dalla vegetazione. Accanto ad essa, proprio ai piedi del monte un enorme mucchio di massi accatastati alla rinfusa. Forse una frana? Sulla colonna erano presenti arcaici segni indecifrabili in una lingua mai vista prima. Forse l’ennesimo santuario in onore di qualche falso dio?
    La massiccia presenza di tutte quelle anime corrotte nell’area circostante lo metteva a disagio. E se quel che stava cercando non era in un tempio antico ma in quegli stessi esseri? Forse studiarli avrebbe fornito le risposte necessarie. Ne avrebbe sezionato i putridi resti e brindato con quel sangue velenoso se non avesse avuto paura di rimanere in qualche modo infettato da quel fetore primordiale. Sarebbe stata una perfetta danza tra scienza e puro svago.

    Iniziò a grattarsi il capo freneticamente. Strinse gli occhi appoggiando successivamente pollice e indice della mano destra alla radice del naso come a ricercare la concentrazione ormai perduta. Il nervoso per l’ennesimo buco nell’acqua sarebbe stato presto incontrollabile. Tra sete di conoscenza e fame di potere avrebbe incendiato l’intera foresta amazzonica pur di trovare anche solo un indizio sulla causa del suo conflittuale stato mentale. Non era il momento di perdere la calma.




    A7JJH6v
    RayvenSpectre della Fenice {III}Energia Rossa



    GUrUBol

    STATUS FISICO ♦ Ok.
    STATUS PSICOLOGICO ♦ Ok
    STATUS SURPLICE ♦ Indossata

    ABILITA'


    TECNICHE




    NOTE
    -

  10. .
    yxuxIF9
    Do i wanna know?

    II

    A7JJH6v
    narrato ♦ parlato°pensato°parlato altri



    Il tribunale. Cuore pulsante degli inferi fin dalle origini, ora non di meno nella nuova dimensione infernale.
    In quanti potrebbero dire di aver avuto la sventura ed il privilegio di farne ingresso sia come anima dannata che come spectre di Hades per colloquiare con Minosse in persona?
    Durante il tragitto mille pensieri attanagliavano la mente del risorto. Sarebbe stata la cosa giusta farsi ricevere direttamente dal Magister Officiorum? Ma soprattutto: avrebbe ascoltato ciò che l’ex-saint avesse da dire?

    Il problema di esporsi è sempre lo stesso: la paura di mettersi a nudo con chi in realtà potrebbe sfruttare le debolezze appena rivelate contro te stesso, per schernirti o sollazzarsi nel migliore dei casi, pensando a quanto tu sia stato ingenuo, oppure trovare un nuovo alleato.

    Il Giudice era conosciuto per essere molto freddo e distaccato, dallo sguardo glaciale, quasi inespressivo. Non era di certo incoraggiante ma ormai Salvatore era deciso a tutto pur di sganciarsi definitivamente da quello stato di immobilismo che gli attanagliava la mente. Aveva bisogno di risposte.

    Giunse sul posto ad un orario insolito. Per i normali standard umani sarebbe stato senz’altro scortese. In fondo sperò che Il Giudice non desse peso a questo genere di cose accessorie.
    Il tribunale era a dir poco maestoso, tutt’altro che colmo di mobilia. Le luci di due enormi candelabri ai lati non erano sufficienti ad illuminare il vuoto assoluto circostante alla scrivania del Giudice. Tuttavia si riusciva a percepire a malapena l’altorilievo in continuo movimento di cui era composto il soffitto. Le figure s’intrecciavano tra loro come anime dannate in costante inseguimento per poi fermarsi e quasi osservarti per un breve attimo, prima di riprendere il proprio moto apparentemente ordinato.

    Come da aspettative i freddi occhi del giudice s’incrociarono con quelli del risorto. Il suo sguardo non lasciava alcun genere d’indizio sul suo stato d’animo, totalmente concentrato come sempre sul suo incessante lavoro.
    Tuttavia non fu scortese e lo invitò a sedersi.

    Grazie per avermi ricevuto.


    Non se lo fece ripetere due volte e approfittò della comoda ed elegante sedia. Inclinò leggermente il busto in avanti poggiando i gomiti sulle gambe. Incrociò le dita di entrambe le mani in un pugno a pochi centimetri dalla bocca. Poi esordì…

    Mi costa molto essere qui. Di solito tendo a risolvere i miei problemi in autonomia ma questa volta è diverso. La mia è una reale richiesta d’aiuto.


    Fece una piccola pausa. Un po’ per rimettere in ordine le idee, un po’ per cercare un qualche appiglio nell’inespressività del giudice.


    Ho un problema…

    …un problema che non riesco a risolvere in alcun modo.




    A7JJH6v
    RayvenSpectre della Fenice {III}Energia Rossa



    GUrUBol

    STATUS FISICO ♦ Ok.
    STATUS PSICOLOGICO ♦ Ok
    STATUS SURPLICE ♦ Non Indossata

    ABILITA'


    TECNICHE




    NOTE
    -

  11. .
    yxuxIF9
    Untraveled Road

    VI

    A7JJH6v
    narrato ♦ parlato°pensato°parlato altri




    Cosa ti succede? Sei molle.
    Qual è il tuo problema? Scarsa convinzione? Chi ti credi di essere? Ma soprattutto… chi sei?
    Te ne vai in giro per il mondo approfittandoti di debolezza e disperazione e non appena incontri qualcuno che alza la testa vai in affanno. Sei… debole. Hai perso tutto: convinzione, rabbia, risolutezza, fame.
    Tu non sei DEGNO.
    Non tutti hanno una seconda chance. Complimenti! La tua l’hai appena sprecata.
    Forse era meglio starsene nel Cocito in mezzo ad anime corrotte pronte a banchettare con l’ultimo frammento della tua essenza e sparire nel nulla cosmico come se non fossi mai esistito.
    Sei confuso. Tu non sai chi sei e di conseguenza non sai nemmeno presentarti al mondo.
    Invece di alzarti e sbattere con violenza il pene su questa enorme tavola cosmica che si sta apparecchiando ti rifugi in te stesso, implodi, in attesa che qualcuno ti dia il colpo di grazia.

    Per gli dei, come ti sei ridotto…


    --



    Oh no. Magari fossero solo voci. Magari si trattasse solo di pazzia. Era qualcosa di più intimo, come un cosmo dentro il suo stesso cosmo. Quel terribile senso di inadeguatezza era deciso a non abbandonarlo. Si assentava per brevi periodi per poi ritornare più forte di prima.
    A cosa era dovuto quel senso di sazietà? Cosa aveva conquistato? Un bel nulla. Certo, lo status di umano risorto come spettro di Hades poteva trasmettere un’idea di onnipotenza, di immortalità ad una mente fragile…Come poteva permettersi un lusso simile? A volte si sentiva perduto, quasi come un bambino soldato del Sudan con in braccio un ak-47 carico. Non esiste un manuale per divenire spectre. Agisci d’istinto. Cerchi di calarti in quella tua nuova realtà e sembri come all’inseguimento di una chimera, sempre un passo indietro, sempre in costante affanno.
    Eppure quella sensazione lo tormentava. La terribile sensazione di sentirsi un’arma inceppata. Forse Harlan sarebbe stato la mano che con una violenta “scarrellata” avrebbe permesso a quell’arma di fare nuovamente fuoco.

    Il difficile e contrastante stato mentale dello spectre era una debolezza, si tratta di un fatto innegabile. Lo smarrimento che ne causava faceva sì che la soglia dell’attenzione si abbassasse in alcuni frangenti, specialmente i più delicati e complessi.
    L’incostante livello di concentrazione può determinare la sconfitta nel 99% dei casi in un qualsiasi scontro. Non era un semplice errore. Si trattava proprio dell’impossibilità di agire con fermezza e lucidità. Tutti sembravano dei cyborg perfetti, con obiettivi precisi, inarrestabili. Non lui. Alternava momenti di totale abbandono alla furia omicida con inutili tentativi di abbozzare una qualche strategia utile alla sopravvivenza. In mezzo vi era questo limbo, questo stato confusionale e di smarrimento pieno di pensieri, ricordi del passato, frammenti di un essere ormai superato e dimenticato.

    Sarebbe stato come cadere nel baratro più profondo se non fosse stato per loro: due grosse lance di fuoco conficcate dietro la schiena risvegliarono il risorto da quello stato catartico con un severo squillo di tromba capace di distruggere tessuti umani ma risvegliare al tempo stesso lo spirito combattivo di un guerriero a tratti impalpabile. Quel dolore, intenso come non mai, non avrebbe avuto il permesso di fare breccia tra le sue insicurezze, anzi, sarebbe stata calce necessaria ad erigere un nuovo muro tra sé e la realtà. Più quel fuoco bruciava i tessuti più i battiti cardiaci aumentavano fino al limite sopportabile. Il cuore pompava adrenalina nel sangue mentre i suoi occhi infuocati urlavano rabbia e odio come demoni intrappolati pronti a liberarsi.

    L’intero campo di battaglia era ormai avvolto dal fumo e la visibilità era scarsa. Ad un tratto un’enorme sfera di cosmo e fiamme spuntò dal nulla pronta a colpire in pieno petto il risorto. Colto di sorpresa, quest’ultimo lasciò che la propria energia fluisse al di fuori nel modo più rapido ed improvvisato possibile per contrastare l’offensiva nemica. La gola si espanse ai limiti accettabili da un corpo umano, mentre la pressione arteriosa sembrava far schizzare via gli occhi dalle orbite da un momento all’altro. Spalancò la bocca di scatto, quasi ferendosi, lasciando esplodere il proprio cosmo in un’ondata energetica fiammeggiante che generò a sua volta una gigantesca esplosione, annullando così l’offensiva avversaria. Non perse altro tempo e lasciò partire un successivo attacco diretto dal diametro di circa venti metri, gemello di quello precedente, nella stessa direzione. Nonostante la scarsa visibilità era impossibile non percepire l’origine di quell’immensa fonte energetica e con un po’ di fortuna Harlan non avrebbe fatto in tempo a spostarsi, mentre un’orda di anime infernali si sarebbe fatta strada nella sua mente bloccando l’eletto al suolo, divorandone l’anima fino a trascinarlo giù negli inferi.

    Non vi era tempo da perdere. Ormai il veleno della salamandra si era fatto strada tra le vene del risorto come un viscido serpente a sonagli, pronto a mordere un’ultima volta.




    A7JJH6v
    RayvenSpectre della Fenice {III}Energia Rossa



    GUrUBol

    STATUS FISICO ♦ Avvelenato (x3). Braccio sinistro gravemente ferito, inutilizzabile. Due costole fratturate. Ferita al fianco destro. Grave ferita alla coscia sinistra. Bruciature sparse.
    STATUS PSICOLOGICO ♦ In rage
    STATUS SURPLICE ♦ Indossata: Spallaccio sinistro danneggiato. Danni sparsi.

    ABILITA'
    ▲ Padronanza del fuoco ♦ Lo spectre della fenice ha la capacità di accellerare bruscamente il moto atomico della materia intorno a se. Questo gli permette di creare e manipolare il fuoco a proprio piacimento. La massima temperatura raggiungibile è direttamente proporzionale alla grandezza del cosmo stesso in quanto piu ci si spinge a temperature alte, maggiore dovrà essere il dispendio di energia da utilizzare.

    ▲ Illusioni mentali ♦ Lo spectre in questione è capace, attraverso il richiamo di speciali capacità del proprio cosmo, di generare illusioni mentali colpendo specifici punti del cervello interessato. Rayven è capace di creare (una volta colpito l'obiettivo) illusioni complesse aggiungendo o eliminando dettagli a piacimento o limitarsi a rievocare le piu grandi paure del soggetto.


    TECNICHE




    NOTE
    Subisco in pieno il tuo attacco debole. Poi contrasto il tuo attacco con un raggio diretto.
    Anche se la visibilità sul campo di battaglia è scarsa credo di poter percepire comunque l'origine dell'attacco a causa dell'enorme dispendio energetico. A tal proposito cerco nuovamente di entrare nella tua mente con l'illusione dell'orda di anime dannate che ha il doppio scopo di aggravare i danni cerebrali e tenerti occupato [AD] mentre contrattacco con un nuovo raggio diretto [AF]. Ovviamente se non riuscirò a collegarmi nuovamente con la tua mente l'illusione non partirà nemmeno e arriverà solo l'attacco forte nella tua direzione.

    PS: Mi rendo conto che è passato tanto di quel tempo che questo duello potrebbe non avere più senso e rinnovo le mie scuse. Questo post l'ho fatto più per me stesso a dire la verità. :P

  12. .
    yxuxIF9
    Operation L.O.V.E.

    V

    A7JJH6v
    narrato ♦ parlato<<pensato>>parlato altri



    L’attacco del risorto fu la ciliegina sulla torta di quel massiccio attacco portato contemporaneamente dall’intera squadra spectre con una sincronia niente male. L’enorme deflagrazione scuoteva gli animi, annebbiava i sensi e si abbatteva sulla corruzione con una furia tale da voler cancellare ogni traccia di essa dal creato. L’arrivo di Pandora con a seguito persino Cerbero suonò come una mossa tanto coraggiosa quanto disperata. Tutta quell’energia sprigionata non sarebbe bastata a contrastare la furia inarrestabile della dea e l’intervento di Pandora agli occhi del risorto fu un modo per mostrare che l’esercito degli inferi è a tutti gli effetti presente e pronto ad intervenire con forza, ma al tempo stesso mostrò il fianco con un tentativo disperato di salvare i propri guerrieri più forti di tutto il canvas. Un vero e proprio bivio tra la speranza di poter sistemare le cose e l’arresa totale. Per una frazione di secondo gli sembrò di percepire persino la presenza di Thanatos in persona. Poi il caos.

    La realtà stessa sembrò iniziare a sgretolarsi mentre l’energia vitale dei contendenti sembrava venire risucchiata velocemente in un gigantesco buco nero, poi un bagliore accecante colse alla sprovvista il risorto della fenice facendogli perdere i sensi. Il salto temporale verso il suo risveglio fu brevissimo. Riaprì gli occhi con la testa immersa in una pozza di sangue, tra il silenzio spettrale del campo di battaglia devastato dall’esplosione e da fiamme ancora vive sparse in modo apparentemente casuale. Puntò i piedi e le mani sul terreno cercando di rialzarsi mentre tutto intorno a sé bruciava. L’intera area sembrava essere appena stata colpita da un meteorite. Nessuna grave ferita. Nessun problema nella respirazione. A qualche decina di metri vi era Persefone, in ginocchio, avvolta in un silenzio tombale, circondata dai cadaveri dei suoi corrotti ormai in pezzi. Le pulsazioni aumentavano sempre più pompando adrenalina nel sangue come se non esistesse limite alcuno. Le gambe tremavano, la mente era vuota, gli occhi iniettati di sangue. Il risorto a piccoli passi si avvicinò per posizionarsi di fronte alla dea, immobile come in uno stato di semi-incoscienza. Un tremore incontrollabile serpeggiò tra ossa e tendini del risorto come a generare impulsi che difficilmente avrebbe controllato ancora per molto. La mano destra scattò sul collo della dea. Nemmeno il tempo di pronunciare una sillaba… Le unghie perforarono la carne in profondità mentre la pelle iniziò a cedere sotto la pressione di quella feroce presa. Un urlo liberatorio del risorto accompagnò il distacco netto della testa dal resto del corpo lasciando che il sangue colasse giù attraverso il braccio ormai alto in cielo in segno di vittoria. Nessun compagno nelle vicinanze, nessuno a festeggiare con lui la vittoria. Era solo, circondato da fiamme e sangue, con la testa della dea stretta nel pugno e gli occhi di un assassino soddisfatti per le proprie azioni. Delle colonne di fuoco s’innalzarono in cielo come uniche compagne di festeggiamento per il compimento dell’impresa. Dopodiché tutto iniziò nuovamente a sgretolarsi ed il ghigno sparì dal volto dello spectre, conscio della conclusione ormai prossima del proprio momento di gloria.

    …PRETENDO spiegazioni…

    …ALTO TRADIMENTO…

    …calpestare la mia autorità…

    …il non ritorno è stato sfiorato…

    …è giunto il momento di riferire ciò anche ad Ade…


    Frasi apparentemente senza senso se scollegate tra loro ma pronunciate con un tono decisamente sostenuto e a pochi passi di distanza. Un tono anche TROPPO sostenuto data l’emicrania formato famiglia che trapanava le tempie dell’ex saint. Giusto il tempo di riaprire gli occhi per rendersi conto di ritrovarsi nuovamente insieme al resto del gruppo, quasi restio ad accettare la realtà, trattenendo a stento i conati di vomito provocati dal malessere generale che pervadeva il suo corpo, accanto all’enorme figura di Cerbero intento a riposare quasi beatamente come un fedele cane da guardia che ha appena protetto il suo padrone. Gli altri spectre sembravano svegli già da un po’ intenti a incolparsi tra di loro per il bruciante fallimento della spedizione. Ad un tratto prese la parola la Guedé schierandosi palesemente dalla parte del dio del sonno utilizzando un tono che descrivere semplicemente “sopra le righe” sarebbe stato fin troppo riduttivo. L’espressione di stupore del risorto si rivelò direttamente proporzionale alla dimostrazione di attributi da parte della donna. Gli intenti erano sicuramente nobili, peccato però che il livello di testosterone nell’aria era talmente alto che se si fosse potuto quantificare in energia elettrica avrebbe potuto illuminare l’intera Funeralopolis. Appoggiò delicatamente la mano sinistra sulla spalla destra di Brigitte, si schiarì la voce ed esordì…

    Brigitte! Quando siamo partiti per questa spedizione una ritirata strategica di questo tipo credo non fosse nemmeno contemplata. Un chiarimento sull’accaduto credo sia “umano” dopotutto, nonostante noto la tendenza a dissociarsi sempre più a vizi e virtù umane per l’appunto elevandosi alla perfezione divina. Addirittura, Persefone, per quanto futili possano sembrare a mente fredda le sue ragioni ha mostrato un livello di umanità estremo. Non mi aspetto nulla di meno da noi qui presenti. La cosa importante adesso è che la spedizione non sia stata un completo disastro. Conosciamo il nostro nemico ed abbiamo un’idea più chiara su cosa ci aspetterà d’ora in avanti. Tocca riferire tutto ad Hades...



    Si voltò verso Eaco…


    ...e voglio vederci più chiaro…su tutto...


    A7JJH6v
    RayvenSpecter della Fenice {III}Energia Rossa



    GUrUBol

    STATUS FISICO ♦ Debilitato per lo sforzo fisico
    STATUS PSICOLOGICO ♦ Sotto stress
    STATUS SURPLICE ♦ Indossata

    ABILITA'


    TECNICHE




    NOTE
    /

  13. .
    Nome Personaggio: Salvatore Sirti
    Link alla scheda: Scheda
    Token Attuali/Assegnati: 1 / 2 + bonus da cloth 1° add
    Quest: [trama] operation l.o.v.e.
    Conto: Conto N°36
  14. .
    yxuxIF9
    Un nuovo spectre

    I

    A7JJH6v
    narrato ♦ parlato<<pensato>>parlato altri



    Gambe incrociate sul piano in rovere di quella scrivania dallo stile classico, la schiena spingeva leggermente all’indietro assecondando quel movimento ripetitivo quasi ipnotico lasciando che tutto il corpo ondeggiasse di qualche grado in avanti e qualche grado all’indietro, interrotto ogni tanto da piccoli scricchiolii provenienti da quella sedia apparentemente non troppo sicura. A sostenere quel precario equilibrio solo due centimetri di superficie, ignorata dalla mente del risorto che vagava pensierosa al di là, lontano da quelle quattro mura, lasciando che quel movimento venisse registrato come un gesto incondizionato.

    La penombra di quella stanza veniva spezzata dalla luce calda di una piccola lampada nell’angolo sinistro della scrivania e dalle luci accecanti dei grattaceli di Funeralopolis alle sue spalle. Le dita della mano destra picchiettavano lentamente e incessantemente sul piano in rovere mentre sulla sinistra stringeva una piccola pagina strappata via da un taccuino contenente “la lista”. La prossima mossa sarebbe stata in america settentrionale, un passo in più nel tentativo di riunificare la famiglia (o quanto ne rimaneva), una mossa che necessitava alta strategia e tempismo in quanto questa volta non avrebbe permesso a nessuno d’intromettersi e mettere a rischio l’intera spedizione.
    A disturbare il silenzio di quella stanza avvolta nelle ombre qualcuno che dall’altra parte della porta bussò con decisione due volte per poi fare il suo ingresso nell’ufficio.

    Salvo… ci sono novità!


    Uh!?
    Smise di oscillare sulla sedia

    Giuseppe si avvicinò con passo lento alla scrivania sedendosi sulla sedia posta al di là della stessa, di fronte a Salvatore. Prese un sigaro dalla tasca interna dell’elegante giacca gessata, lo accese e lasciò trapelare un curioso sorrisetto, quasi divertito.

    Giuseppe non ti vedo mai sorridere così…


    C’è un nuovo Spectre.

    Ah si?

    …già…


    Proseguì a sorridere senza esagerare, sapeva di aver catturato l’attenzione del risorto.

    e…quindi?


    …QUINDI dovresti conoscerlo!


    Troppo tardi. Garuda starà già facendo gli onori di casa.


    Garuda è via da un pezzo. Dev’essere fuori in spedizione.


    I due rimasero a fissarsi qualche secondo. Salvatore non distoglieva lo sguardo da Giuseppe cercando di capire a cosa stesse pensando mentre quest’ultimo lo osservava divertito, concedendosi ogni tanto qualche attimo di distrazione, impegnato a fumare il suo sigaro.

    Ok come si chiama? Invierò uno dei ragazzi a prelevarlo così potremo conoscerlo qui di persona.



    No non hai capito…DEVI conoscerlo! Non ti dico altro. Secondo le mie fonti dovrebbe trovarsi nel distretto 36 ora.



    Distretto 36? Tutti al “Magister” la prima volta eh!?


    Non so dirti se è tipo da locali notturni ma sbarcano tutti lì la prima volta. L’enorme torre EST sa come attirare l’attenzione. Sicuramente si starà guardando intorno… Credo che non avrai troppe difficoltà ad individuarlo. Non è uno spectre qualsiasi.




    Avrebbe voluto ucciderlo ma infondo amava quando Giuseppe stuzzicava la sua curiosità. Scattò in piedi per poi dirigersi verso l’uscita.

    Tu non vieni?


    No io aspetto qui. Poi mi racconti…


    Salutò distrattamente Giuseppe facendo un cenno con la mano. Richiuse la porta alle sue spalle per poi dirigersi al distretto 36. Conosceva molto bene quella parte della città, non sarebbe stato troppo difficile intercettare il nuovo arrivato.





    A7JJH6v
    RayvenSpectre della Fenice {III}Energia Rossa



    GUrUBol

    STATUS FISICO ♦ Ok.
    STATUS PSICOLOGICO ♦ Ok.
    STATUS SURPLICE ♦ Non indossata.

    ABILITA'


    TECNICHE




    NOTE
    Ok dunque benvenuta a Funeralopolis! Il distretto 36 è uno tra i più affollati. Anime di ogni genere riempiono gli enormi viali della zona piena di locali notturni. L'intera area è è composta da grattacieli ma uno su tutti si distingue per la sua maestosità. La torre EST è immensa e le sue luci accecanti catturano l'attenzione di chiunque. Al 44° piano è presente "Il Magister", il locale notturno più importante dell'intero distretto. Decidi pure se essere solo di passaggio, rimanere per strada o entrare in un locale. In un modo o nell'altro ti trovo :kuku:


  15. .
    yxuxIF9
    Untraveled Road

    V

    A7JJH6v
    narrato ♦ parlato<<pensato>>parlato altri



    Era riuscito nel suo intento. Il colpo del risorto scavò fin in profondità tra le viscere della mente di Harlan riportando alla luce pensieri e ricordi terribili, capaci di scuotere anche l’animo più feroce.
    Ribaltare il suo spirito zen era la cosa più importante da fare. La vera personalità di un uomo, di un combattente viene mostrata solo senza la maschera di calma e pace interiore che tutti noi cerchiamo di mostrare al prossimo per sembrare più maturi, più saggi. Ognuno di noi ha degli scheletri nell’armadio che in realtà non vede l’ora di tirar fuori e gridare al mondo intero la propria essenza, la vera essenza dello spirito di un uomo. Non era entrato nella sua mente con la perizia di un chirurgo ed il suo bisturi. No… Aveva appena sfondato la porta del suo passato con un’ascia come jack nicholson in shining.

    Quello sguardo perso nel vuoto mutò rapidamente trasformando le sue paure in carburante per la propria rabbia. Rabbia che avrebbe dato nuovo vigore ad uno spirito spento rischiando al tempo stesso di annebbiargli la mente. Harlan sarebbe caduto tanto in basso? Salvatore non faceva altro che chiederselo continuamente nonostante la prima impressione era che l’uomo dell’est fosse un combattente abile ed esperto. Solo un po’ presuntuoso forse. Affidare alla propria stella il destino di estinguere le fiamme dell’inferno. Per un semplice uomo, per quanto egli forte sia, dovrebbe essere impossibile raggiungere certe vette di pensiero così oltraggiose.

    Il risorto della fenice incarnava uno stato evolutivo dell’uomo, del guerriero. Quando lo spirito si separa dal corpo attraverso la morte, senza però perdere la propria coscienza, giunge alla verità. Le barriere mentali della realtà vengono abbattute come un castello di sabbia dalla marea e i limiti vengono infranti portando la fragile razza umana a ricongiungersi con il divino trascinando con sé l’esperienza e la virtù della ricerca, dell’evoluzione costante di sé stessi rinnegando l’eccessiva sfrontatezza di un essere già nato superiore che non conosce nemmeno la definizione di limite.
    Salvatore era questo, un semplice uomo che però era riuscito a liberarsi dalle forti radici di una terra che ha il compito divino di alzare un muro invalicabile tra esseri umani e dei.

    Presto quegli occhi colmi di rabbia e disperazione di Harlan si tramutarono in fuoco incendiando tutto l’ambiente circostante, incurante di ciò che lo circondava. Il suo cosmo si espanse al limite mettendo in guardia il risorto da un imminente attacco. Diverse colonne di fuoco spaccarono il terreno catturando l’attenzione dello spectre. Una di queste sbucò proprio sotto i piedi di quest’ultimo investendolo con un’energia tale da sbalzarlo in aria diversi metri. L’ustione provocata sarebbe stata fatale se non fosse stato per la sua surplice che per quanto non garantisse una protezione totale del corpo, la fedele compagna riuscì a limitarne i danni.

    Prontamente riuscì ad erigere una difesa che avvolse il risorto in una sfera cosmica. Avrebbe voluto sfoderare un ghigno bastardo condito da una frase ad effetto per mostrare la scarsità del potere offensivo delle tecniche dell’eletto quando ad un tratto centinaia di aghi partirono da quelle stesse colonne per dirigersi contro lo spectre. Inizialmente la barriera sembrò reggere bene il colpo ma il gran numero di attacchi da tutte le direzioni crearono più di una breccia penetrando lo spesso strato di cosmo fino a giungere al bersaglio. Alcuni di loro impattarono contro la surplice danneggiandola senza però invalidarne la protezione. Tuttavia l’esplosione che ne scaturì soprattutto nelle parti del torace e dei gambali scosse fortemente il suo corpo impedendogli di assorbire completamente i colpi nonostante la loro inerzia fosse smorzata dalla barriera. I gravi danni giunsero però dagli aghi che colpirono direttamente le parti non coperte. Uno penetrò nel tricipite del braccio sinistro, un altro nel fianco destro e l’ultimo nella coscia della gamba sinistra. Inizialmente avvertì come la sensazione di essere appena stato punto da un’ape. Quei dardi infuocati penetrarono lentamente nella carne diffondendo il veleno come una lenta siringa piena di una droga mortale. La vista iniziò ad annebbiarsi, la gola si strinse ancor più di prima. Fiato corto e l’impossibilità di muovere i propri muscoli con la reattività necessaria per strappare via di dosso quel veleno dalla propria pelle. Avrebbe voluto gridargli contro ogni genere di maledizione e scagliarsi giù dal cielo come una meteora inarrestabile per ridurlo in cenere quando successivamente arrivano pure le esplosioni. Uno dopo l’altro gli aghi generarono delle esplosioni localizzate ferendo gravemente il risorto. Il dardo nel braccio ridusse il mille pezzi il tricipite rendendo definitivamente inutilizzabile il braccio sinistro e danneggiando gravemente lo spallaccio dell’armatura. L’esplosione al fianco destro spezzò due costole mentre quella alla coscia generò una vistosa ferita verticale sanguinante lunga diversi centimetri.
    Avrebbe voluto gridare dalla rabbia ma il dolore causato dal veleno e delle ferite era tale da non permettergli di sprecare fiato. Le forze sembravano abbandonarlo da un momento all’altro. Quel veleno succhiava la sua linfa vitale inesorabilmente attimo dopo attimo ma non poteva permettere che lo sconforto definisse le sorti di quella battaglia. Tutto intorno a sé iniziò a diventare buio. Il mondo spariva e il suo battito cardiaco rallentava sempre più scandendo come un lungo conto alla rovescia verso la fine.



    Non poteva permetterlo. Sarebbe morto solo quando si sarebbe prosciugato di ogni briciolo di cosmo dentro di sé.
    Qualcosa lo scosse dall'interno. Molto più di quel maledetto veleno. Forse l’orgoglio.
    La sfera cosmica danneggiata intorno a sé iniziò a brillare ed espandersi per poi avvolgersi di fiamme infernali. La figura dello spettro iniziò a confondersi con esse mentre i suoi occhi rimasero ben visibili, il suo braccio destro si mosse automaticamente in avanti, quasi guidato da un gesto incondizionato come ad indicare l’obiettivo da distruggere.

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    SPARISCI!

    A fatica lasciò che queste parole arrivassero all’eletto sentenziandone la fine come l’angelo della morte inviato da Hades per ripulire il mondo. Uno sforzo necessario, lasciando che il proprio cosmo si abbattesse sul nemico con tutta la furia necessaria prima che quel veleno divorasse definitivamente il suo corpo dall’interno, come un maledetto verme solitario.
    Era necessario colpire subito. Era necessario dare il minor tempo possibile di reazione al nemico. Unire la difesa all’attacco era l’unica cosa da fare. I due avrebbero continuato a colpirsi senza sosta finché un briciolo di energia sarebbe stata ancora presente. La sfera s’ingigantì rapidamente fino al terreno, nei pressi di Harlan, per poi deflagrare verso l’esterno in un’esplosione tanto potente da portare l’inferno sulla terra. Successivamente sarebbe caduto alcuni metri più in là, sperando di reggersi ancora in piedi per un altro round.

    Se la salamandra amava nutrirsi di fiamme, la fenice l’avrebbe mandata in overdose.




    A7JJH6v
    RayvenSpectre della Fenice {III}Energia Rossa



    GUrUBol

    STATUS FISICO ♦ Avvelenato (x2). Braccio sinistro gravemente ferito, inutilizzabile. Due costole fratturate. Ferita al fianco destro. Grave ferita alla coscia sinistra.
    STATUS PSICOLOGICO ♦ In rage
    STATUS SURPLICE ♦ Indossata: Spallaccio sinistro danneggiato. Danni sparsi.

    ABILITA'
    ▲ Padronanza del fuoco ♦ Lo spectre della fenice ha la capacità di accellerare bruscamente il moto atomico della materia intorno a se. Questo gli permette di creare e manipolare il fuoco a proprio piacimento. La massima temperatura raggiungibile è direttamente proporzionale alla grandezza del cosmo stesso in quanto piu ci si spinge a temperature alte, maggiore dovrà essere il dispendio di energia da utilizzare.


    TECNICHE
    ▲ Extinction ♦ Dall'addome di Rayven si espande una potente sfera di energia cosmica di colore rosso intenso che, ingrandendosi, avvolge a 360° il corpo dello spectre. Raggiunta la grandezza sufficiente per coprire interamente il corpo, delle fiamme avvolgono la sfera avendo lo scopo di proteggere sia da attacchi cosmici che fisici creando ustioni a qualsiasi corpo non sufficientemente resistente che tenta di oltrepassare la barriera. La tecnica richiede particolare concentrazione e durante la sua esecuzione Rayven deve rimanere quasi totalmente fermo.
    Variante (offensiva): Una volta evocate le fiamme intorno alla sfera, può espanderla fino al limite massimo che la propria energia cosmica possa permettere (es: energia gialla 5 metri) facendola collassare in una grande esplosione di fuoco verso l'esterno una volta raggiunto questo limite. Danni da impatto e ustione.




    NOTE
    Mi becco un po di danni dalla colonna di fuoco che mi sbalza in aria ma reagisco prontamente alzando le difese dato lo scenario apocalittico. Gli aghi mi prendono di sorpresa ma dato che ho già la barriera attiva riesco a respingerne la maggior parte. Purtroppo alcune penetrano danneggiandomi la surplice e ferendomi gravemente al braccio (rendendolo inutilizzabile) al fianco e alla gamba sinistra. Tra veleno ed esplosioni inizio a soffrire tanto quindi decido di reagire immediatamente prima che sia impossibile farlo e per non darti troppo tempo di reazione. La tecnica di difesa diventa un attacco generando un'enorme sfera infuocata che collassa verso l'esterno. Boom!

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