Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

Posts written by Dhawyth

  1. .
    Ciao bentornato...non mi ero resa conta del buco di 5 anni se non dopo che l'hai scritto XD
  2. .
    Ciao benvenuto^^
    Stavo per iniziare lo spam di casta, daimon, ma ti sei già innamorato di un eletto e quindi nulla...non mi intrometto nell'amore altrui <3
  3. .
    CITAZIONE (1701E @ 3/5/2024, 16:52) 
    CITAZIONE (Dhawyth @ 3/5/2024, 16:41) 
    si ma il monitor di un cellulare è appunto il monitor di un cellulare...7 pollici...? più o meno...anche un file word per me sarebbe impossibile =^=
    Bho sento a strada verso il boomer sempre più spianata senza averne ancora l'età...

    Perché non hai mai provato a scrivere decine e decine di pagine al tempo dei telefoni col pennino 😂😂😂😂

    Ho avuto il telefono con pennino e pure un bellissimo blackberry che avrà per sempre il mio cuore,ma a parte messaggi chilometrici non ho mai fatto post ^^''
  4. .
    si ma il monitor di un cellulare è appunto il monitor di un cellulare...7 pollici...? più o meno...anche un file word per me sarebbe impossibile =^=
    Bho sento a strada verso il boomer sempre più spianata senza averne ancora l'età...
  5. .
    Ma da cellulare è impossibile come fai?? O.O
    Io ho lo zoom del pc 130% e già così ci vedo molto poco...dal cellulare non riuscirei a concentrarmi ^^''
  6. .
    wiiW9hu
    agathodaimon ☰ gloria di uriele [VI] ☰ energia ???
    III
    “Darai alle fiamme le immagini scolpite dei loro dèi; non desidererai e non prenderai per te argento né oro che è su di esse, affinché tu non rimanga preso al laccio; perché sono abominevoli per il SIGNORE tuo Dio.”[Deuteronomio 7:25]

    Il pensiero di aver sprecato tutto quel tempo nascosta dietro l’illusione di una mortale la tormentava incessantemente; quanto si era persa credendo di fare la cosa giusta? A quante sciocchezze aveva dato peso credendo che quello fosse il modo corretto di vivere?A quali peccati si era abbandonata non rammentando il loro significato?
    Sulle prime questi pensieri le avevano tolto il sonno ed il senno; aveva vagato senza meta per giorni, forse settimane, prima di rendersi conto di come stava effettivamente cambiando...non le serviva più nutrirsi o dissetarsi per rifocillare quel suo aspetto umano, anche il sonno non era più necessario, quando le bastava meditare per qualche ora per riprendere padronanza di sé e delle sue forze. Più procedeva nel suo peregrinare, più combatteva i suoi demoni interiori, più il suo corpo umano mutava per riflettere quello che era sempre stato: un guscio, questo Dhawyth era stata per lei, una maschera dietro cui celarsi, ma che ora si stava disfacendo come carta secca.

    Durante il suo incedere aveva incontrato alcune schermaglie di corrotti, ricordava bene che sulle prime aveva cercato istintivamente di richiamare quella che un tempo era stata la sua cloth...ormai del tutto inutile anche se l’avesse avuta al suo fianco. Doveva smetterla di celarsi, di usare mezzucci...lei era Uriel, la Luce di Dio, Dio è la mia Fiamma, doveva comportarsi come tale e permettere al suo fuoco di ardere più che mai. Aveva sconfitto quegli incubi attingendo al proprio cosmo, permettendo alla Fiamma di Dio di proteggerla e annientare il nemico. Era stato strano; sapeva che fuori dalla protezione del Santuario la Corruzione dilagava libera, ma non era stata la sua presenza a farla vacillare. Quando aveva permesso al suo cosmo di esplodere questo l’aveva fatto in maniera risonante; aveva affrontato alcuni corrotti infondendo i propri arti di cosmo ed andando di pura forza fisica. Ogni colpo, ogni pugno, ogni calcio scagliato contro la corruzione, pur andando a segno, pur annientando il nemico, le generava di rimando un’onda vibrante di ritorno, un’interferenza che smorzava il suo impeto. Anche con le pure ondate a distanza di cosmo, ecco che le ritornava quella vibrazione che le ronzava nelle orecchie ed in tutto il corpo come un enorme diapason.

    Aveva ormai raggiunto la costa greca; la memoria era come annebbiata, avvolta da una fitta coltre fumosa che non le permetteva di ricordare con precisione dove, né poteva vedere il mare, ma ne sentiva l’odore salmastro e ciò le bastava per riaccendere di fervore e nitidezza ciò che aveva vissuto. Sentì la temperatura alzarsi, ma non dovuta al caldo tepore delle sue fiamme sul capo, ma dal terrore del ricordo...aveva paura, non voleva rammentare, perché sapeva in cuor suo che lì era avvenuto il crollo, tuttavia si costrinse a rivivere quel momento.

    Era buio ed aveva appena sconfitto con leggerezza un piccolo gruppo di esseri abominevoli: piccole entità di puro odio, marcescenti e dall’aspetto umanoide; era bastato far esplodere il proprio cosmo, avvicinarsi il giusto per colpire con un calcio rotante i corrotti per credere di essere al sicuro. L’ondata di risonanza arrivò immediatamente, fu più vigorosa del solito, tanto che la fece barcollare all’indietro...e forse fu proprio per questa disattenzione che non si accorse che gli ultimi abomini, che credeva di aver sconfitto, si erano fusi insieme in un’unica entità. Il corpo di quest’ultimo sembrava umanoide, ma era composto da troppi arti per definirlo umano...un spesso strato di un liquido denso e nero suppurava dalla sua pelle, mascherandone i punti vitali. Provò ad affrontarlo direttamente, ma anche se i suoi colpi andavano a segno, questo si rimodellava...sembrava fatto di melma; provò allora con lo spirito...tentò di colpirne l’essenza vitale, ma non credeva possibile che un essere del genere possedesse un’anima...o forse era la sua poca convinzione a non credere abbastanza in se stessa? Sentiva di star sbagliando qualcosa, di non star sfruttando appieno il suo potenziale; ogni volta che portava un colpo, quella dannata vibrazione le tornava indietro, come se peccasse nel metodo e nella forma. Eppure ce la stava mettendo tutta, ma sentiva di star combattendo due battaglie: una contro il corrotto di melma e uno contro quella risonanza...contro se stessa. Si sentiva ancora troppo legata a Dhawyth di Virgo, al cavaliere di Athena, mentre lei anelava la luce di Aether, la gioia di essere un figlio di Phanes.

    La battaglia esterna alla sua mente proseguì feroce: i suoi pugni sprofondavano ogni volta nella densità oscura del corrotto e quando ne riemergevano erano senza pelle, senza carne, ridotti ad un ammasso di ossa rotte. Nonostante questo Uriel continuava a combattere, continuava ad immergere parti del proprio corpo mortale in quell’ammasso necrotizzante, finché ad un certo punto, la massa dell’essere si aprì come una cappa e quel mantello di distruzione la avvolse completamente inglobandola. Fu la fine. Sentì il suo essere comprimersi su se stessa; una pressione immonda la stava riducendo ad un piccolo ammasso mentre tutto attorno a lei era buio, profondo e morto.

    La fiamma di Dio che si spegne per così poco? Coraggio Uriel, puoi fare meglio di così!

    Una voce calda e giovale le risuonò nella testa, fu una carezza piacevole...una mano a cui aggrapparsi proprio mentre si sentiva spegnersi. Tuttavia si sentiva anche più leggera, come se avesse abbandonato un peso, rotto un legame che la teneva vincolata ad un passato che non riconosceva più. Aveva spezzato le catene con Virgo e con Athena e, sebbene si sentisse vuota, provata e stanca, dall’altra parte era anche più leggera e libera, pronta ad accogliere la sua vera essenza, pronta ad abbracciare il suo vero io.

    Una luce accecante illuminò a giorno l’area e per quel breve istante si sentì amata e rassicurata, un benevolo abbraccio che disintegrò completamente quello che era stato il suo involucro umano...Dhawyth era sparita e la vera forma di Uriel esplose tra le sue fiamme. Si sentì finalmente completa, era questo quello le mancava, quello che anelava...la piena padronanza e coscienza di sé, peccato che ora fosse troppo tardi.

    Aprì finalmente gli occhi da quello che era stato il sogno più lungo della sua vita, forse davvero aveva sognato per un vita intera, la vita di Dhawyth. Si riscosse bruscamente cercando qualcosa a cui aggrapparsi, non riuscendo a capacitarsi di dove fosse...non rammentava quel posto e si sentiva confusa. Poi cominciò a delineare i contorni di una nave che stava solcando le placide e misteriose acque di un mare ignoto. Mentre lasciava che il suo sguardo corresse tutt’intorno incrociò quello ambrato di una figura seduta sulla balaustra, con una gamba mollemente abbandonata oltre. Egli sembrava sollevato dal suo risveglio, il sorriso amichevole ed il suo penetrante sguardo sembravano poter cogliere ogni fremito della sua anima...Uriel non si sentì a disagio, anzi era quasi familiare. Le piume delle ali con le quali stava giocando la confortarono immediatamente, ma fu percependo il suo cosmo che ne riconobbe un alleato, un guerriero di Aether.

    Ben svegliato, Uriel, cominciavo a temere il peggio

    Grazie per aver vegliato su di me fratello...purtroppo non posso ricambiare la cortesia, non ho memoria di te e nemmeno di dove mi trovi...

    Ammise sinceramente sorridendo cortesemente, ammettendo di non aver memoria alcuna su chi l’angelo fosse e nemmeno di dove si trovasse; probabilmente si sentiva ancora troppo frastornata da quell’improvviso risveglio.

    narrato ☰ parlatopensato°telepatia°

    STATUS FISICO
    STATUS MENTALE
    STATUS GLORIA

    RIASSUNTO AZIONI

    רוּחַ (Spirito)
    A prescindere dalla propria filosofia, il processo per giungere alla piena padronanza dei propri poteri culmina nell'Illuminazione, nella Verità. Questa abilità non ha barriere fisiche, supera il degradarsi delle ere, diventa immortale; l’energia spirituale permette al cavaliere di superare ostacoli ritenuti insormontabili, di interagire con le anime dei defunti e con spiriti disincarnati, di separare la propria anima dal suo involucro fisico e di trasportarla, con o senza il corpo, tra i vari Mondi Eterei. Al raggiungimento di un certo grado di consapevolezza e forza [Energia Blu] il cavaliere potrà, attraverso un'apposita tecnica, recidere i legami tra spirito e corpo e trasportare l'anima nei diversi mondi ultraterreni che rappresentano l'eterno ciclo di trasmigrazione e quindi rinascita.
    Questa familiarità con l'essenza ultima dell'essere, permette al cavaliere di gestire l'intricato reticolo di fili che compongono l'anima dell'essere umano; egli potrà quindi “redimere e liberare” l'anima racchiusa in un corpo per attaccarla direttamente utilizzando la propria energia spirituale come veicolo che dia forma al danno od utilizzare degli spettri, per contrastare altra sostanza spirituale o anime direttamente; potrà ferire fin quasi a mutilare, lo spirito dell'avversario che non risentirà di alcun danno fisico sul proprio corpo, ma si sentirà come affaticato, quasi svuotato di ogni energia fisica, oltre che a provare atroci dolori.
    ESP1: Solo tramite il controllo di sé e delle proprie pulsioni si può sperare di giungere allo stato di Illuminazione e rimanerci.
    Il cavaliere ha ormai vinto questo combattimento con se stesso e conosce tutti i segreti del corpo e delle sue interazioni con la realtà. L'accettazione e la comprensione delle regole che governano l'Universo, hanno permesso al cavaliere di comprendere la natura intima degli altri: le loro passioni, pulsioni, desideri e peccati, al punto da poterne delineare un quadro emotivo e caratteriale. Utilizzando come veicolo le sue abilità spirituali egli può comprendere l'altrui individualità spirituale, può attingere alle altrui sofferenze e percepire il dolore delle altrui esperienze.

    אוֹר (Luce)
    L’unico modo per comprendere il nucleo primordiale che si cela dietro la Verità è attraverso la Luce della Conoscenza. Questa abilità può essere veicolata attraverso il controllo dei fotoni; sia sotto forma di raggi per ustionare, perforare o tagliare con effetti diversi da quelli inflitti da un'arma, sia grazie alla rifrazione luminosa per tentare di abbagliare ed accecare, inoltre può celarsi in piena vista dagli avversari sfruttando tale rifrazione, il cui effetto non è altrettanto efficace rispetto ad un'illusione ambientale. La luce può raggiungere anche forma solida per plasmare artefatti per scopi difensivi, come scudi, od offensivi come oggetti taglienti o proiettili penetranti, con effetti sempre meno efficaci di un'arma.

    צורה אמיתית (Vera Forma)
    Anatomia Aliena: corpo antropomorfo maschile composto da 4 arti superiori, i due inferiori sono provvisti di zoccoli, mentre il capo è composto da una coppa allungata e poco profonda contenente fiamme ardenti, sulla schiena dei drappi gli consentono di volare ma esso non sarà un volo perfetto nè lo avvantaggerà nel muoversi agilmente in ogni direzione.

    yseIVr1
  7. .
    Ciao benvenuto ^^
    Hai perfettamente ragione il gdr by forum in questa modalità, anche secondo me è quello che meglio si concilia con il lavoro, famiglia ecc, perchè puoi ritagliarti il giusto tempo per scrivere due righe e poi proseguire in un secondo momento...
  8. .
    Bentornato^^ Io voto Necromancer <3
  9. .
    Ciao benvenuto ^^
  10. .
    Ciao benvenuto/bentornato...decidi tu ^3^
  11. .
    Ciao benvenuto^^
  12. .
    Ciao Chiara benvenuta, bella scelta un Eletto ^3^
  13. .
    CITAZIONE (~S i x ter @ 16/4/2024, 19:10) 
    Splendido, ti passo il codice appena torno a casa ❤️

    ah me lo sono preso quotandoti, ma se me lo passi pulito me lo salvo come si deve <3
  14. .
    Waaaaa si mi piace un sacco <3
    Vado subito a provarlo nei post!!
    Grazie grazie grazie, siete favolose <3

    Edited by Dhawyth - 16/4/2024, 21:04
  15. .
    wiiW9hu
    agathodaimon ☰ gloria di uriele [VI] ☰ energia ???
    II
    “Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; e il monte era tutto in fiamme, che si innalzavano fino al cielo; vi erano tenebre, nuvole e oscurità.” [Deuteronomio 4:11]

    Una mano si protese verso il suo viso mortale, le accarezzò una guancia...lei sorrise…
    Dhawyth
    Stava correndo in un bosco seguendo delle tracce animali, si chinò per terra e fu aggredita alle spalle...svenne…
    Dhawyth
    Si immergeva in acque profonde seguendo delle luci per salvare le voci di bambini scomparsi e le sue urla le si perdevano in gola…
    Dhawyth
    Combatteva con cavalieri dalle armature nere, tutti pronti a dare giudizi, a provocarla...a scuoterla…
    Dhawyth
    Abbracciava dolorante ma felice i suoi compagni dopo una missione, avevano salvato delle vite in nome della speranza...per Athena!
    Dhawyth
    La Verità dorata le venne incontro, la circondò, la inondò e lei fu sua…
    Dhawyth

    Ebbe un conato di vomito, le viscere le si stringevano e cercavano in tutti i modi di espellere quel nome, quella sensazione così logorante, così intrinseca in lei...era troppo fastidioso...ma più Uriel tentava più falliva, le immagini ed i ricordi si sovrapponevano diventando sempre più assillanti, sempre più radicati.

    Anita giaceva in un letto, immobile, addormentata...pareva deceduta, la sua speranza vacillò…
    Dhawyth
    Cuciva maglioni e si dava da fare al Grande Tempio per soccorrere i rifugiati, accudirli e tentare di risollevare il morale…
    Dhawyth
    Osservava un fiume di anime perse, vorticarle attorno, spinte alla deriva...anime afflitte, condannate, impotenti…
    Dhawyth
    Incontrò lui, Atavaka, e ne fu attratta come se fossero un tutt’uno...desiderava ucciderlo per come aveva sprecato il dono della Verità, ma dall’altra parte lo amava disperatamente...fu l’amore combattuto, l’amore frustrato, quello soffocato in virtù di un dovere più grande che le permise di risvegliare il settimo senso.
    Dhawyth

    Quel ricordo fu il più doloroso, le fiamme sul suo capo avvamparono tentando di contrastare e bruciare il dolore che l’aveva colta in pieno petto; non era solo più disgusto e frustrazione, provava vera e propria sofferenza fisica. Il ricordo di Atavaka...di come l’aveva affrontato, rinfacciandogli di non aver saputo sfruttare il dono della Verità, la colpì con forza alla bocca dello stomaco. Come poteva giudicare lei, lei che si era nascosta per tutto questo tempo, lei che aveva taciuto, celandosi dietro la facciata della mortalità, lei che era sempre stata Uriel, che aveva permesso a Dhawyth di ingannarla. Dhawyth era stata la vera menzogna, si era macchiata dello stesso crimine di Atavaka, Dha rappresentava quel velo che le aveva impedito di emergere, il muro della consapevolezza da abbattere. Aveva permesso a Dha di agire per suo conto, ricordava però il fastidio, la sensazione di incompiutezza dietro le sue azioni...il monito che mancasse qualcosa nel suo operato...credeva di lavorare per la speranza, ma Uriel sapeva che lo faceva per l’ordine, per il Creato. Ristabilire lo status quo. E aveva provato fastidio quando veniva chiamata con quel nome, persino ribrezzo nell’indossare un’armatura che non sentiva appartenergli del tutto; da quel giorno aveva giustificato il tutto come una crisi di fede, ma non era corretto...la sua fede era giusta solo che stava guardando nella direzione sbagliata. Si era costretta a tacere, non potendo esplodere nella sua convinzione, non potendo divulgare il vero Verbo...tuttavia sapeva di non essere sola, si sentiva costretta e con le ali tarpate, ma sapeva che la luce di Aether la stava guidando e proteggendo. Sapeva che la sua luce era con lei e che alimentava silenziosamente le sue fiamme, il suo credo; la sua consapevolezza seppur flebile resisteva, e tanto le era bastato.

    Fu così che poco tempo dopo, una sera mentre era di riposo nella VI casa al Grande Tempio, le mura che la circondavano le sembrarono così ostili e per nulla familiari, non riusciva più a sentirsi a casa, perché quella non lo era mai stata...guardò l’armatura d’oro di Virgo che non brillava più di rimando al suo cosmo, in fin dei conti lo sapeva anche lei che non erano nate per quello, non era Virgo il suo obiettivo. Era stato un mezzo, che le aveva concesso degli strumenti per arrivare alla consapevolezza, ma ora che aveva capito chi era doveva liberarsi di tutti quei vincoli mortali, di quelle catene che l’avevano costretta al servizio sbagliato, che l’avevano rallentata dal compiere se stessa e il suo auto realizzarsi. Doveva ricominciare, ritornare nel mondo devastato ancora dalla fetida piaga della Corruzione, per purificarla sì ma in un modo diverso...la creazione di Phanes andava liberata da quel morbo e per farlo l’avrebbe epurata con la fiamma del suo cosmo angelico.

    Toccò per l’ultima volta il rosario di Virgo che l’aveva accompagnata in tante avventure, lasciò che i lisci e tondi grani le scorressero tra le dita e senza nessun rimpianto li accompagnò a terra. Uriel si voltò e abbandonò per sempre il Grande Tempio e Athena.


    narrato ☰ parlatopensato°telepatia°

    STATUS FISICO
    STATUS MENTALE
    STATUS GLORIA

    RIASSUNTO AZIONI

    רוּחַ (Spirito)
    A prescindere dalla propria filosofia, il processo per giungere alla piena padronanza dei propri poteri culmina nell'Illuminazione, nella Verità. Questa abilità non ha barriere fisiche, supera il degradarsi delle ere, diventa immortale; l’energia spirituale permette al cavaliere di superare ostacoli ritenuti insormontabili, di interagire con le anime dei defunti e con spiriti disincarnati, di separare la propria anima dal suo involucro fisico e di trasportarla, con o senza il corpo, tra i vari Mondi Eterei. Al raggiungimento di un certo grado di consapevolezza e forza [Energia Blu] il cavaliere potrà, attraverso un'apposita tecnica, recidere i legami tra spirito e corpo e trasportare l'anima nei diversi mondi ultraterreni che rappresentano l'eterno ciclo di trasmigrazione e quindi rinascita.
    Questa familiarità con l'essenza ultima dell'essere, permette al cavaliere di gestire l'intricato reticolo di fili che compongono l'anima dell'essere umano; egli potrà quindi “redimere e liberare” l'anima racchiusa in un corpo per attaccarla direttamente utilizzando la propria energia spirituale come veicolo che dia forma al danno od utilizzare degli spettri, per contrastare altra sostanza spirituale o anime direttamente; potrà ferire fin quasi a mutilare, lo spirito dell'avversario che non risentirà di alcun danno fisico sul proprio corpo, ma si sentirà come affaticato, quasi svuotato di ogni energia fisica, oltre che a provare atroci dolori.
    ESP1: Solo tramite il controllo di sé e delle proprie pulsioni si può sperare di giungere allo stato di Illuminazione e rimanerci.
    Il cavaliere ha ormai vinto questo combattimento con se stesso e conosce tutti i segreti del corpo e delle sue interazioni con la realtà. L'accettazione e la comprensione delle regole che governano l'Universo, hanno permesso al cavaliere di comprendere la natura intima degli altri: le loro passioni, pulsioni, desideri e peccati, al punto da poterne delineare un quadro emotivo e caratteriale. Utilizzando come veicolo le sue abilità spirituali egli può comprendere l'altrui individualità spirituale, può attingere alle altrui sofferenze e percepire il dolore delle altrui esperienze.

    אוֹר (Luce)
    L’unico modo per comprendere il nucleo primordiale che si cela dietro la Verità è attraverso la Luce della Conoscenza. Questa abilità può essere veicolata attraverso il controllo dei fotoni; sia sotto forma di raggi per ustionare, perforare o tagliare con effetti diversi da quelli inflitti da un'arma, sia grazie alla rifrazione luminosa per tentare di abbagliare ed accecare, inoltre può celarsi in piena vista dagli avversari sfruttando tale rifrazione, il cui effetto non è altrettanto efficace rispetto ad un'illusione ambientale. La luce può raggiungere anche forma solida per plasmare artefatti per scopi difensivi, come scudi, od offensivi come oggetti taglienti o proiettili penetranti, con effetti sempre meno efficaci di un'arma.

    צורה אמיתית (Vera Forma)
    Anatomia Aliena: corpo antropomorfo maschile composto da 4 arti superiori, i due inferiori sono provvisti di zoccoli, mentre il capo è composto da una coppa allungata e poco profonda contenente fiamme ardenti, sulla schiena dei drappi gli consentono di volare ma esso non sarà un volo perfetto nè lo avvantaggerà nel muoversi agilmente in ogni direzione.

    yseIVr1


    Edited by Dhawyth - 16/4/2024, 18:52
1725 replies since 21/1/2013
.