Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

Posts written by Angel Fire 3000

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    pVtY4bs

    POST 1




    Ian dopo il suo lungo allenamento, riprese a viaggiare perlustrando nuove terre, e aveva conosciuto dei superstiti non corrotti, Lui pensò che dopo la morte dei sui amici in America la vita era cambiata,per fortuna non fu così trovò un ottima maestra e nuovi amici.
    Camminò solo nessuno ha voluto seguirlo, nonostante il giovane aveva proposto di seguirlo. Forse troppa responsabilità o comunque Ian doveva prendere confidenza con i suoi nuovi poteri. Il suo nuovo stile di vita non era di certo un lavoro da agente, ma ben si da nobile cavaliere.
    Ogni volta che indossava la sua armatura si sentiva più carico, tant’è che il sorriso non gli mancava e mostrava i muscoli dicendo fra se “Sono un gran figo”, che non era neanche tanto scolpito un fisico di un ragazzino asciutto ma comunque agile,i suoi vestiti erano ridotti uno straccio dall’allenamento con Kendra, tant’è che cercò una tuta simile dello stesso colore.
    La trovò in un negozio di abbigliamento abbandonato dove la corruzione era poca, mentre se la provò pensò fra sé dei vari scontri fino adesso, vinse senza problemi, tentò anche di far amicizia con un corrotto umanoide, ma fu un fallimento totale, si beccò un pugno in faccia e lo desiderava morto.
    Per fortuna per Ian andò bene,pensando che non c’era niente da fare questi corrotti non avevano niente di umano, erano delle cavie da distruzione del mondo. Tutto ciò lo rattristava, ricordando lo scontro a Washington che non era riuscito a proteggere i suoi amici, poi un altro ricordo lo rallegrò ricordando la sua maestra e i suoi nuovi amici.
    Strinse un pugno sorridendo e si guardò davanti una vetrina rotta, vide la sua figura molto cambiata rispetto quel periodo, si sistemò i capelli puntando i suoi occhi azzurri su quel vetro, poi puntò uno sguardo più serio dal suo attuale gioioso.
    Parlò a sé stesso, si vedeva più uomo e più muscoloso del solito, tant’è che se li massaggiò e sorrise:

    “I corrotti non mi spaventano, troverò chi può aiutarmi a sconfiggere il male, Io sono Ian Brown, Gea è con me!”

    Decise di prendere la nuova tuta, ma quella vecchia strappò la lettera che aveva in mezzo, per lui quella lettera era importantissima il ricordo del suo passato, che non si sarebbe mai cancellato, poi inspirò al massimo per lanciare un urlo provocatorio:

    “Ehi fatevi sotto corrotti ho voglia di sgranchirmi un po’, avete paura per caso?’”

    All’esterno non c’era nessuno solo il buio e i resti delle città, era spettrale, nulla di nulla, Ian camminò e aveva la sensazione di non essere solo, si fermò vicino un sentiero che lo avrebbe portato in un bosco, ma vide un campo e sentì odore di bruciato.
    Pensò fra sé osservando la zona, percepì la presenza di qualcuno nelle avvicinante era minimale ma c’era quacuno.

    ° C’è qualcuno nei paraggi meglio stare attenti…°

    Fece qualche passo in avanti e notò qualcosa di luminoso nell’area, una sorte di sigillo,segno che in quella zona c’era qualcuno veramente, ma non si trattava di corrotti perchè avevano un’ aura molto diversa e forse non avevano neanche il cosmo.
    Si avvicinò, per evitare sorprese raccolse da terra un sasso e lo lanciò per vedere se si sarebbe attivato o era niente di preoccupante,lo lanciò a tutta potenza forse avrebbe colpito anche qualcuno ma fece finta di nulla per capire chi fosse.










    Abilità:

    Tecniche:



    Dati e riassunti

    Ian prova ad avere la tua attenzione, il sasso puoi decidere se ti arriva o no XD

    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: VERDE
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: Buono
    Stato psicologico: curioso









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    AGGIORNAMENTO DI ENERGIA SONO VERDE per duelli massimo energia rossa
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    CITAZIONE (Guardian of the Sea @ 20/10/2021, 17:00) 
    mi propongo per role o duello a tua scelta. Devo ancora finire l'add ma non dovrebbe mancare poi molto.

    tranquillo io aspetto la valutazione, ma intanto cerco ti mando poi un pm :)
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    apro il topic delle mie attività XD

    chi vuole una role o un duello?
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    pVtY4bs

    POST 11




    L’attacco dall’alto del giovane parve si scattante ma forse la ragazza era ancora piena di forze, nulla da dire per Ian era una persona a cu doveva dare tanto, forse era stata un po’ dura ma sempre con sorriso Ian riusciva ad affrontare chiunque, e questo allenamento speciale lo avrebbe reso forte per proteggere chi era come lui.
    La ragazza formò un vortice attorno a se lasciandola illesa, mentre Ian scese con i piedi a terra,Kendra ricoprì un pugno di acqua e sale, lanciò il pugno in direzione di Ian verso il petto, di stupore ancora una volta aveva un asso nella manica, ma qualcosa come a proteggere in favore dell’ ex agente impavido e di animo buono, fu travolto da una luce.
    Vide un’ aquila raggiante, come un grido di battaglia incitava alla vittoria e di non arrendersi mai, donava vigore al ragazzo, il suo corpo parve rigenerarsi più velocemente, mentre come ad impattarsi sul suo corpo vide un armatura, sorrise come a voler rispondergli: “si sono degno del tuo potere Aquila, solcheremo il cielo e purificheremo le anime corrotte”. Pensò fra sé questo e rispose in tutto suo nuovo aspetto più sicuro e fiero di prima.Il pugno di Kendra andò ad impattarsi sulla barriera fortificata dalla Darian, ma Ian per l’impatto fu colpito e andò a terra sputando del sangue, ma pensò fra sé con un filo di sorriso .

    °Hai ragione abbiamo giocato abbastanza, ma mi hai reso più forte sono sicuro che un giorno avrò ancora occasione di allenarmi con te °


    Non sentì cosa disse Kendra si lasciò abbandonare dalla stanchezza e il colpo subito, non sapeva per quanto tempo potesse rimanere in quello stato,ma si svegliò in una stanza famigliare, gli girò la testa, pensando che aveva fatto un lungo sogno, osservò intorno, notò che era la stanza dove lo avevano curato, non vide i suoi nuovi compagni ma all’esterno li vide come ombre.
    Cercò invano di fare segno seduto dal letto, mentre vicino vide la Darian brillare, che lo invogliava a indossarla,di Kedra non ne vide l’ombra, ma osservando la sua Darian disse felice che era giunto il momento di ripartire, tralasciando il passato ma non dimenticando i suoi amici defunti, ora era diventato più forte, non si sarebbe arreso di fronte a nulla, con sorriso indossò la Darian pronto per il suo nuovo viaggio alla ricerca di persone come lui per proteggere chi non è corrotto, questo era il suo modo di essere, consapevole del fatto che non bastava lui per cambiare il mondo.

    “Si parte!”

















    Dati e riassunti
    Ian prede coscienza di tutto e parte per la prossima avventura




    [color=blue]Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: carico
    Stato psicologico: felice









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    POST 10



    Dopo aver lanciato quei sassi caricato il pugno in direzione della ragazza, Ian parve divertito, tant’è che sorrise e non badò ai dolori immensi che aveva, ma come tutti gli umani avrebbe ceduto se sarebbe continuato ancora,però si sentì sempre più carico.
    Il colpo tirato andò a impattarsi sui getti d’acqua aprendo una strada che andò a colpire i tentacoli di kendra, fino ad arrivare alla schiena.
    Di impatto parve aver subito il suo destro,infatti parve proprio avergli causato qualcosa,la ragazza andò a terra e si rialzò senza battere ciglio, era tipico di lei non dare soddisfazioni al giovane, forse era un suo modo di spronarlo e ce la stava facendo benissimo, lo aveva capito anche lui.
    Ian si caricò di cosmo per tutto il corpo,aveva ancora la carica nelle mani, anzi parve più luminoso come a crescere di più la sua forza,posò uno sguardo più determinato e quell’azzurro dei suoi occhi parvero brillare come fari, mentre un verso d’aquila lo sentì ancora echeggiante dentro sè, era la carica di quel grido che gli permetteva di essere forte, forse il fatto che aveva fatto degli studi di ornitologia lo aiutava ad avere più armonia con gli aviani, in fondo era la sua passione, ogni volta che vedeva un aquila era attratto dalla sua maestosità di rapace.


    “Bene, ci siamo no Baby? Non ti ho ancora stupito?”



    La ragazza non era del tutto andata a terra, tant’è che Ian se lo sarebbe aspettato per questo nell’affermazione “ci siamo Baby era ironico” sapeva bene che era una ragazza piena di risorse nonostante quel caratterino ed era pronto per stupirla.
    La ragazza tramutò la trivella in una testa d’uccello, che andò a puntare Ian nuovamente ma verso un braccio.
    Ian schivò l’attacco cercando di andare a destra , dopotutto non aveva intenzione di farsi colpire il braccio, poi saltò in alto per poter mirare alla testa con un altro turbine di vento come il primo che aveva tirato, se la ragazza avesse subito sicuramente avrebbe causato più danni e nonostante la velocità forse questa volta era andata più violenta, ovviamente equilibrato non era intenzione di Ian far del male a chi l’ha salvato da una morte certa.
















    Dati e riassunti

    contrattacco con l'abilità

    Freedom:
    Le aquile calve oltre a dimostrare forza e tenacia sono regine dell’aria e sfruttano le correnti del vento per librarsi in aria libere e sprezzanti verso tutto ciò che le circonda.
    Sfruttando quindi l’abilità vento, Ian può creare turbini cinetici che possono sbalzare via i suoi avversari e concentrando il cosmo può creare anche lame taglienti e perforanti.




    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: carico
    Stato psicologico: felice









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    POST 9



    La grinta di Ian non demordeva, seppure era malconcio il suo spirito reggeva ancora, parve anche essersi ripreso seppure una quantità minimale.
    Nonostante un fisico asciutto non troppo esposto parve che fosse agile, se avesse avuto un fisico più robusto sicuramente era meno veloce, forse era maturato rispetto le sue esperienze da agente di polizia americana.
    Il ragazzo dopo aver lanciato il suo attacco, parve andare a segno colpendola sul fianco, vide Kendra stranamente distratta e nonostante avesse innalzato una barriera d’acqua la oltrepassò, tant’è che sorrise e disse ironico quando la vide sbalzare di alcuni metri.
    La ragazza parlò rivoltando lo sguardo altrove e no su Ian mentre per l’impatto si massaggiò il fianco, il ragazzo posò uno sguardo più gentile e parlò:

    “Scusami, sei severa anche con te stessa…Immagino che non sono ancora alla fine del tuo duro allenamento, ma il mio animo mi dice di non esagerare però…”.

    In quell’istante percepì una presenza alle spalle e posizionò le gambe una in avanti e una indietro assumendo una postura abbassata, con lo sguardo rivolto alla donna a incitare che non si sarebbe intimorito, mentre con il busto si ripiegò e alzò le braccia di scatto.
    Sotto i piedi e le braccia una ebbrezza piacevole scorreva. Si trattava dello stesso vento di prima ma più raggiante, mentre un verso d’aquila oltrepassò i suoi timpani come a incitare un urlo di battaglia.
    L’atmosfera si fece più elettrizzante e movimentata dal vento una piuma passò davanti all’azzurro dei suoi occhi era di color’ terra come i suoi capelli, in quanto era pronto a tutto e conosceva Kendra si caricò più di prima:

    °Mi sento rafforzato, più mi alleno più sento una grande forza dentro di me, quel verso è inconfondibile°

    La ragazza sospirò come se non fosse stupita di cosa stesse accadendo, forse lei sapeva già come sarebbe finita,ma continuava a insistere a metterlo alla prova. Ian si domandò del perché lei fosse così, ma capì perfettamente che lui stesso non era un ragazzo normale aveva un dono in più e non lo avrebbe sprecato.
    Kendrà mutò nuovamente il su corpo,gli spuntoni di sale si unirono con i tentacoli, in una sorta di fusione creando così una specie di trapano sulla mano, Ian rimase sorpreso,non fece in tempo ad esprimersi che vide spuntare dalla schiena di lei delle sottospecie di tubi da dove fece fuoriuscire dei getti d’acqua, diretti verso di lui.
    Ian tentò di schivarli con la forza del vento cercando di aprirsi dei varchi dai getti,la ragazza parve una “macchina non umana” non era più come prima, le sue tecniche erano interessanti secondo Ian, avrebbe voluto fare mille domande, ma quello che contava adesso era dimostrare di essere degno del potere nuovo acquistato.
    La ragazza parve proprio una trivella umana scattante, Ian posò le mani in avanti per difendersi con la sola forza del vento a modo di spinta.

    “Rilascio!”

    Ian sentendo in se quella bellissima sensazione di libertà creò una barriera di vento attorno a se richiamando il suo cosmo. La ragazza impattò contro la difesa, Ian cercò di resistere aumentando il moto del vento, poi però non ci riuscì abbastanza e parte di quell’attacco impattò anche sul suo corpo, nonostante si fosse parato con le braccia.
    Il ragazzo fu scaraventato a terra, la difesa di vento lo aiutò a non farsi troppo male, ma il danno c’era in parte , gli facevano un po’ male le braccia e parte del petto, ma non era niente. Ian si alzò in piedi non voleva perdere altro tempo, concentrò il vento attorno a se e lo scagliò verso alcuni sassi presenti in giro e ne lanciò quattro in direzione dei tentacoli della donna, poi lui si spostò alle sue spalle e caricò il pugno destro nel quale avvertì una potenza sovra umana mai vista prima, poi rilasciò la forza e tentò di colpire la sua maestra alle spalle.
    Se il colpo fosse andati bene la ragazza si sarebbe trovata con il muso finalmente a terra.












    Dati e riassunti
    Cerco di distrarla con i sassi poi Ian cerca di colpirla alle spalle con un pugno a forza straordinaria


    Freedom:

    The strong:
    Le aquile calve sono animali tenaci e sono il simbolo dell’intelligenza, ma anche della forza, tant’ è che è per l’appunto un aquila calva il simbolo più importante che rappresenta la forza e il dominio di un intera nazione, come gli stati Uniti, Ian può trarre vantaggio.
    l'uso di una forza anormale rispetto al solito, consente quindi prodezze fisiche incredibili (come il sollevamento di giganteschi macigni, lo sfondare una spessa parete di pietra con facilità disarmante, il portare una pesante arma a due mani come fosse una piuma, ecc ecc.) che un pari energia non sarebbe mai in grado di emulare e può spezzare le ossa avversarie. La forza straordinaria è il fulcro delle tecniche di attacco di Ian.

    Freedom:
    Le aquile calve oltre a dimostrare forza e tenacia sono regine dell’aria e sfruttano le correnti del vento per librarsi in aria libere e sprezzanti verso tutto ciò che le circonda.
    Sfruttando quindi l’abilità vento, Ian può creare turbini cinetici che possono sbalzare via i suoi avversari e concentrando il cosmo può creare anche lame taglienti e perforanti.





    [color=blue]Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: ferito-danni su braccio
    Stato psicologico: determinato









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    POST 8



    Ian vide il suo vortice di vento andare scattante verso la ragazza,ne osservò il movimento per capire se era un colpo efficace o meno.
    Probabilmente era basso dato che neanche lui si sarebbe aspettato una cosa del genere, ne fu piacevolmente compiaciuto.
    Più osserva quel vento e più si convisse che non era potere qualsiasi, ed era diventato “suo”. Stava imparando a gestirlo, forse se continuava così avrebbe raggiunto ottimi risultati con il tempo e l’allenamento. Il colpò andò a segno vrso Kendra che si difese dentro una bolla, ma fu ferita a una mano, segno che nonostante la difesa, il giovane era riuscito a fargli qualche danno.
    Ian in quel momento era dispiaciuto di averla ferita, ma ricordò gli allenamenti precedenti dove aveva preso tante di quelle botte, quindi non che un po’ di male lei non se lo meritasse, quindi questa volta forse era veramente migliorato, e questo lo riempiva di gioia.
    Tant’è che anche stranamente la ragazza parve sorpresa forse se ne era accorta anche lei dei miglioramenti. Però dato che si era accorta di questo, decise di attaccarlo con qualcosa di più intenso. Il suo corpo iniziò a mutare in qualcosa: dalla schiena fuori uscirono dei tentacoli d’acqua e materiale della lancia, Kenrda era piena di risorse, Ian si aspettò di tutto ormai la conosceva tant’è che pensò ironico fra sè:

    °Ecco, un altro drago? Devo fare attenzione l’acido che usa fa malissimo ho ancora i segni, la mia maglietta ormai è ridotta in uno straccio, farò in modo di non distruggere il mio simbolo, questa “A” che ho è il simbolo per tenere immortale la figura dei mie amici defunti°.

    Ian chiuse gli occhi come a richiamare la forza di prima, iI suo corpo iniziò a brillare di una luce intensa,e il vento lo avvolse di nuovo e parve più fitto e carico,vide i tentacoli arrivare in direzione degli arti e il tronco velocemente:

    “Non mi farò colpire”

    Ian tentò di schivarli con la forza fisica, ma uno di essi colpì il gomito del suo braccio destro. Ian sentì il dolore, ma non era il momento di pensarci, anzi doveva reagire e anche in fretta.
    Ian scattò in avanti, per cercare di colpirla frontalmente con un pugno carico di cosmo, ma così sarebbe stato troppo facile, quindi anzi che colpirla subito come magari sa sarebbe aspettata vedendolo avvicinarsi, lui si spostò verso destra in modo da vedere la sua maestra di fianco e poi caricare il suo cosmo nelle mani in modo da creare una concentrazione di vento che partiva dal centro e rilasciare così la bordata che cercò di impattare verso il fianco destro di lei per cercare di farla balzare a terra.





















    Dati e riassunti


    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: ferito e stanco
    Stato psicologico: sempre determinato non si schioda









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    POST 7




    Quello che potesse sembrare una liberazione dalla morsa del drago marino,si rivelò che non riuscì a liberarsene, la natura che vibrava preannunciava sicuramente qualcosa di potente.
    Pensò di essersi liberato ma non fu così, tant’è che parve stanco, scarico per lo sforzo e il drago era minaccioso il suo corpo era impregnato di quell’acido, che gli bruciò la pelle, il dolore immenso lasciò fuori uscire un urlo di dolore da parte del ex Agente,poi strinse i denti e guardò il mostro, che anche lui urlando scaraventò Ian a terra con tutta la sua forza.
    Mentre la serpe parve mutare scomponendosi in gocce il giovane sentì dei passi vicino, mentre lui si alzò addolorato, ammiccò un sorriso rivolto a Kendra:

    “Non sono ancora morto, che fortuna, vedi di andarci piano con me non ho avuto molto tempo per riposarmi, ma dentro me godo di molta autostima!”

    Ian mascherò sempre i dolori, era fatto così seppure poteva risultare magari anche un po’ stupido;doveva sorridere anche di fronte alle situazioni critiche, era un suo modo per farsi fidare da chi lo riteneva amico o alleato. In questo caso doveva mostrarsi pronto anche a costo della morte, però pensò che Kendra era un po’ dura ma nella sua durezza nascondeva qualche sfaccettatura,
    Magari era una persona allenata anche ad eventuali guerre, una soldatessa di qualche esercito che non riusciva ancora a capire.
    La ragazza leggendo il suo libro ignara o magari fece finta di nulla,era pronta per un attacco, mosse una mano generando una trivella di sale sul punto dove stava lui come un arma precisa l’obiettivo era colpire nuovamente il povero Ian.
    Il ragazzo era poco lucido, cercò di concentrarsi ma il suo attacco andò a colpirlo in pieno ricoprendolo di acqua corrosiva, Ian tentò di pararsi con le mani ma sentì di nuovo quella brutta sensazione di bruciore, ma se cadeva negli occhi lo accecava, doveva fare assolutamente qualcosa per difendersi.
    Mentre rotava la trivella kendra parlò:

    "Il fato è davvero irridente. Ci ha permesso di salvare te facendo però morire tanta brava gente. La Madre agisce certo per vie misteriose."

    Ian, cercò di resistere ma ricadde a terra subendo l’ennesimo colpo:

    °Non va bene così, Washington ha bisogno ancora di una ripulita, troppe ingiustizie in questo mondo corrotto…non lo posso permettere, è come dice lei sono sopravvissuto ma i miei amici no…ma cosa intende con “madre che agisce per vie misteriose?"°

    il corpo di Ian parve immobile e incosciente, sentì il battito del suo cuore e sentì un silenzio nell’ombra della sua anima, non negava di sentire anche la puzza di bruciato della sua carne, forzò un lieve sorriso e chiuse gli occhi pacificamente, mentre i capelli erano più spettinati di prima e anche bruciacchiati e il suo corpo rigido.
    Quanto tempo poteva essere passato in quello stato, stava morendo? il suo corpo era come un masso pesante, dal nulla nell’oscurità della sua anima brillò una luce che si manifestò, sotto forma di piume, forse era veramente giunta la sua fine un angelo?.
    Il suo corpo parve brillare di una strana luce e percepì un ebrezza piacevole come il vento.
    Si svegliò e parve riuscire nuovamente a muoversi ma il suo fisico era ancora dolente e ustionato, andò gradualmente per rialzarsi con estrema fatica ma sempre camuffando il suo dolore interiore emotivo.
    Era l’espressione di un ragazzo che sapeva bene i rischi che incombeva e che non aveva paura nemmeno della “morte”, questo allenamento per lui era segno che la sua vita serviva ancora a proteggere.
    Non amava farsi vedere “indebolito”, si alzò lentamente osservando Kendra, le ferite e l’odore di bruciature si sentirono ancora, ma di meno perché non ci pensava aveva una concentrazione del dolore che ormai si era abituato a quel male.
    Quella piccola sensazione di piacere lo stimolò a reagire, però l’attacco della ragazza era ancora attivo: l’acqua andò sempre a impattarsi su di lui facendogli danni, poi Il ragazzo venne avvolto da un turbine di vento, e posò le mani in avanti, percependo dentro sé una parte di energia forse quello che chiamava cosmo? O era la sua forza seppure limitata dal dolore.
    Il suo corpo venne avvolto da una specie di turbine di vento a spirale come a proteggersi, poi con le mani già in posizione le chiuse, cercando di ignorare dolore e fatica, quell’energia trovata dicerto non gli serviva come vincolo per rigenerare forze aggiuntive, ma sarebbe servita per portare il suo corpo al limite e provare a vincere quell’incontro di allenamento e mostrare che lui sarebbe servito a alla dea Gea
    Ian provò una sensazione mai provata prima,si sentì molto stanco, però era la prima volta per lui che succedeva che il suo corpo venisse avvolto da quel”vento”, gli parve di raggiungere la libertà di un volo nel cielo, come se nel suo corpo qualcosa stesse cambiando pronto ad esplodere, poi successe e vide che tra le sue mani stava iniziando a crearsi dell’ aria.
    Adesso iniziò a rendersi conto di quanto fossero veri tutti gli insegnamenti impartiti fin ora , che quando il proprio corpo era al limite, quella forza nascosta che risedeva in lui si sprigionava e gli permetteva di creare una cosa simile.
    Nella mano di Ian si creò dunque un rudimentale vortice d’aria circolare con esso tentò di mirare al braccio di lei per cercare di colpirla con la forza appena scoperta.














    Dati e riassunti

    Freedom:
    Le aquile calve oltre a dimostrare forza e tenacia sono regine dell’aria e sfruttano le correnti del vento per librarsi in aria libere e sprezzanti verso tutto ciò che le circonda.
    Sfruttando quindi l’abilità vento, Ian può creare turbini cinetici che possono sbalzare via i suoi avversari e concentrando il cosmo può creare anche lame taglienti e perforanti.



    *Nota:modifica su richiesta del Master


    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: ferito-rigenerato
    Stato psicologico: sempre ironico ma determinato











    Edited by Angel Fire 3000 - 6/4/2021, 15:40
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    Quella sensazione che aveva appena percepito si trasformò in qualcosa in più, il suo corpo era lucente quasi anche rinforzato, la ragazza con la sua frusta attaccava minacciosa, ma era chiaro che non la faceva per il male suo, anzi parve proprio mirare a qualcosa.
    Perché mai avevano salvato proprio lui in America?, in qualche modo Ian era diverso da altri e non demordeva sui suoi ideali da “paladino della giustizia”, però oltre ai suoi ideali la sua nuova compagnia era diversa dagli agenti, lo dimostravano i fatti gli sfidanti e la maestra in questione.
    Kendra notò quello che mostrava il suo aspetto “luminoso” come le stelle, per lei nulla di strano probabilmente, tant’è che Ian si mostrò pronto a tutto, pur di schivare la frusta,lei schioccò le dita facendo allontanare tutti e con fare disinvolto come sui solito,prese un fumetto e si mise a leggere.
    Ian l’osservò pensando che non era li per allenarlo, visto che sembrava fregarsene, un po’ era infastidito, pensò se lo stesse prendendo seriamente oppure l’ha preso per un bamboccio.
    Ian strinse i pugni senza dire nulla, in fondo non era mica la prima volta, era imprevedibile, quindi doveva concentrarsi al meglio, mentre quella luce che lo avvolgeva lo invogliava ad attaccare per primo, ma non lo fece Infatti, Kendra girando una sola pagina creò una foschia e una colonna d’acqua: che fosse dovuto dal libro? Questi poteri misteriosi che aveva? Si domandò Ian fra sè mentre osservò ogni suo movimento ma non negò che era talmente brillante che mise le mani in avanti.
    Appena riuscì a riprendere vista, vide sulla testa di Kendra una sfera che si trasformò in sottili fili che sembravano spilli veloci, Ian si abbassò percependo che quegli aghi erano direzionati a lui verso il basso,poi tentò di prendere una rincorsa per non farsi colpire diretto.
    Sorrise mentre corse verso destra, ma vide quello che sembrava un nastro azzurro trasformarsi in una creatura marina a forma di drago,si fermò di colpo stupito dalla creatura, poi pensò fra sé come poteva combatterlo a mani nude?.
    Kendra parlò dicendogli dimostrati degno o morirai, il drago andò a catturare Ian in una stretta, urlò sentendone il dolore mentre la sua carne subì quello che poteva essere dell’acido.
    Il ragazzo doveva reagire, mentre si lamentava per il dolore,gli venne in mente i suoi compagni contro i corrotti,la metropoli e tutte quelle creature che non era riuscito a sconfiggere per proteggere chi amava e i suoi amici.

    “N-Non morirò”

    Sentì dentro sé più forza, ricordando i suoi compagni vivi non poteva permettersi di essere sconfitto così, sicuramente il suo destino non si sarebbe fermato qui, quindi tentò l’impossibile.
    Dentrò sé sentiva scorrere un flusso di energia immensa, fece forza con le braccia e le gambe, mentre posò i suoi occhi azzurri sull’azzurro del drago, tant’è che sorrise all’essere e parlò ironizzando:

    “Ehi non mi mangerai vero?”

    cambiando tono urlò:

    “ti starò indigesto!”


    Come in un grosso boato urlò brillando di verde per un’area di circa pochi metri, come la natura che circondava quella foresta vibrava anche esso per lo scontro tra i due,parve essersi liberato con la sola forza del suo corpo.


















    Dati e riassunti


    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: ferito
    Stato psicologico: sempre ironico ma desterminato









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    POST 5



    Mentre continuò il suo allenamento dopo essersi riposato con Kendra, aveva sempre la sensazione di essere osservato.Si guardò ancora intorno con la coda degli occhi mentre la ragazza continuava ad attaccarlo puntando uno sguardo sempre severo ma allo stesso tempo giusto.
    Forse percepiva che era un po’ distratto, infatti con l’intento di pararsi Ian viene scansato di qualche metro, segno che lei era comunque più forte, ma determinata, Ian aveva un pensiero fisso, doveva concentrarsi di più seppure gli allenamenti della ragazza erano stancanti.
    Lui con sorriso non demordeva doveva per forza mostrarsi pronto a tutto, di sua indole non si sarebbe arreso.
    Il ragazzo però pensò fra se a quelle voci risonanti nel bosco, si domandò se c’era davvero qualcuno oltre a loro mentre si allenava, forse qualcuno a osservare le azioni del giovane o era qualcuno che spiava e magari tramava qualcosa dietro?, a male estremi Ian avrebbe difeso i suoi nuovi compagni.
    Fece sempre più forza a mani nude, non negava qualche strappo e la fatica perché riposava poco, senza contare che Kendra aveva sempre la meglio, passarono dei giorni duri oltre ad allenarsi con lei c’erano delle reclute, due ragazzi e una ragazza, dall’aspetto giovane ma parvero poco socievoli nel vedere il nuovo arrivato. Tant’è che alla presentazione nessuno si era degnato di guardare il povero Ian mentre probabilmente i suoi nuovi amici li conoscevano.
    Uno era castano con un taglio scalato lungo lisci, robusto con indosso un’armatura il secondo aveva i capelli corti neri con una corporatura magrolina di carnagione cadaverica, sembrava anche anemico e indossava una tunica lunga alla greca.
    Mentre la ragazza era molto simile alla sua amica anche lei bionda dall’aspetto bello e allineamenti gentili ma con occhi castani. Era decisamente bassa rispetto i due e Ian ma già aveva messo dei paletti a lui che non doveva essere giudicata dall’aspetto.
    Ian rimase un po’ sorpreso per “l’accoglienza” e pensò che magari avevano preso dalla maestra ovvero Lei Kendra, non negò che pensò se anche lui sarebbe diventato così, l’idea non gli piaceva la vide severa seppure in parte era giusta e lo faceva solo per il suo bene. Del resto era abbastanza affezionato alla ragazza, sicuramente era solo il suo modo distinto per non avere troppa confidenza d’amica.
    Il suo obiettivo era comunque diventare più forte per i suoi amici defunti, stava andando più tosto bene, si trovava a suo agio cercò quindi di allenarsi solo, in quanto i tre erano poco socievoli ma, mentre si allenò su un albero a tirare pugni intervenne la ragazza, che la vide spuntare di spalle mentre caricava con un bastone con la forza.
    Ian di scatto si schivò e pensò che voleva colpire lui e la bloccò prendendo il bastone e si ruppe, infastidito disse:


    “Fai attenzione volevi colpirmi di spalle?”


    Il ragazzo ricordò che anche Kendra era imprevedibile, ma per fortuna di riflessi era anche migliorato e non era lei, osservò negli occhi la ragazza che lo puntò serioso poi fecce una linguaccia e decise di scusarsi per non essersi presentata, si rivelò con il nome di Bianca e che era anche lei per allenarsi.
    Ian un po’ perplesso sorrise e lasciò il pezzo di legno facendolo cadere vicino, poi propose di allenarsi con lei e accettò, mentre nel frattempo gli altri due guardavano da lontano valutando se Ian era un persona interessante.
    La ragazza fece apparire un’ arma lucente; ricordava una spada, Ian pensò che non era in grado di usare poteri magici ma , la ragazza parve si e disse “Brucia mio cosmo”.
    La spada di luce andò a fendere l’aria per colpirlo, Ian con le mani tentò di pararsi e qualcosa stava nascendo anche in lui, forse il cosmo era questo? Il fendente sparì subito quando Bianca lo vide brillare di quella energia di pochi secondi, forse quel che cercava stava maturando qualcosa ma Ian non capiva ancora cosa si intendesse con Cosmo.
    Ian di scatto andò per colpirla ma fu fermato dal ragazzo in armatura che disse riferendosi a lei:

    ”Non è pronto”.

    Bianca annuì, Ian non capì le intenzioni di queste reclute se erano li apposta mandate da Kendra o erano come lui, ma vedendo Bianca pensò che era più avanti di lui quindi doveva capire per bene cos’è il “cosmo”.
    Apparì di fianco l’altro ragazzo, chiese di sfidarsi in tre contro uno alla pari, senza usare abilità speciali anche perché erano anche loro erano uguali a lui, Ian accettò con sorriso ma fece un occhiolino alla ragazza pensando che potrebbe conoscerla in un secondo momento.
    I tre iniziarono ad attaccarlo frontalmente da desta e sinistra, Ian era in centro circondato, l’unica difesa che poteva fare era schivare e fare in modo che si colpirono a vicenda,
    Saltò alzando il terreno, le reclute si fermarono di scatto, mentre Ian era pronto per tirare un pugno sinistro verso il ragazzo magrolino.
    Il ragazzo dalla carnagione chiara fu preso in faccia e scaraventato a terra, un po’ gli fece pena forse ci aveva messa troppa forza, poi rivide gli altri attaccare uno da dietro e lei davanti, la ragazza lo colpì a un braccio ma con l’altro tirò una gomitata che la colpì al torace e si scusò, mentre l’altro di spalle con l’intento di tirare un calcio si schivò quasi rapidamente.
    Segno che era migliorato di riflessi, Ian ne fu sorpreso pensò se era fortuna? .Voleva riprovare e propose ai tre di attaccarlo di nuovo. I tre attaccarono di nuovo; questa volta di fronte aveva il ragazzo in armatura e dietro la donna, mentre a lato il magrolino.
    Il ragazzo in armatura caricò un pugno in direzione della faccia, mentre la ragazza di spalle era pronta per una ginocchiata sulla schiena, quello a lato aveva pronte le mani in avanti con l’intento di parare qualche colpo diretto.
    Ian provò nuovamente a schivare saltando, innalzando di nuovo la polvere, questa volta i tre indietreggiarono come se fossero stati presi dal vento stesso, Ian caricò il pugno destro, questa volta colpì in pieno la ragazza facendola cadere a terra e colpì con il sinistro in pieno quello di fronte che andò addosso all’altro ragazzo.
    Ian ironico pensò che non era un caso e che era migliorato veramente, era meglio non continuare, temeva di fare troppo male, tant’è che tende una mano per sollevarli in segno di amicizia e che comunque si sarebbero allenati ancora insieme. La ragazza non accettò la sua stretta di mano tant’è che sorrise dicendo che mi sono solo limitata, mentre gli altri due sorrisero e accettarono.
    Passarono le giornate e Ian era diventato anche più resistente grazie i tre, ora però doveva dimostrare a Kendra il frutto del suo allenamento, fu così ma le prendeva sempre a suon di bastonate. C’era qualcosa in lei che la rendeva più forte, pensò fra sé se lei avesse poteri magici ;com’era possibile che nonostante gli sforzi era comunque più veloce e forte di lui?. Lei propose di andare di nuovo alla cascata, Ian la seguì di nuovo senza fare troppe domande ma si chiese quasi del perché di andare di nuovo li, pensò che forse la risposta del cos’era il cosmo lo trovava in quel posto.
    Si ritrovò vicino la cascata, osservò in giro per percepire ancora quella sensazione che aveva avuto riguardo le voci, forse era la sua immaginazione?. Si fece mille domande mentre vide Kendra in lontananza, andò a riemergersi sotto la cascata spogliandosi, sospirò e sentì i rumori della natura che lo circondava, aveva una sensazione di pace interiore ma, anche timore forse in tutta quella tranquillità c’era anche dell’altro all’esterno.
    Non si diede pace si ripeté fra se “Cosmo, Cosmo”, come a richiamare qualcosa di spirituale, forse non era così il procedimento; non percepì nulla solo i rumori della cascata. Passarono dei minuti, il rumore della cascata parve meno e sentì uno strano verso di uccello.
    Ian di scatto aprì gli occhi e vide delle piume scendere e uno stormo di uccelli passare vicino, si alzò incuriosito ma, pensò che facevano un gran baccano e non riusciva a concentrarsi bene, quindi andò da Kendra per proporre un posto più tranquillo per allenarsi.
    Ovviamente la risposta non l’avrebbe avuta ma lo attaccò con una frusta aquatica che lo colpì su una gamba e cadde a terra:

    “Ma ehi che modi “

    Il ragazzo a terra imbarazzato pensò che non doveva andare via dalla cascata, anche perché non si era neanche vestito per la fretta ed era andato da lei in mutande, forse era giusto stare li tant’è che Kendra era scontenta e iniziò ad attaccarlo senza motivo, e parlò:

    Ti chiederei il senso di andare sotto una cascata a meditare, ma personalmente, non me ne frega molto.

    Parve severa come suo solito e attaccò con il suo bastone facendolo cadere a terra, dopo di che gli disse di rimanere vergognosamente debole e che aveva molti impegni. Ian posò uno sguardo più serio e concentrato la osservò mentre vide il vento spostarsi e vide al posto del bastone una frusta d’acqua. Parlò dicendo che se moriva era una bocca in meno da sfamare.
    Ian percepì la minaccia e tentò di alzarsi, ma come un fendente veloce vide gli alberi circostanti rovinarsi e il terreno spaccandosi.
    Ian iniziò a brillare di una strana energia verdastra; si alzò carico e sorridente stringendo un pugno e parlo ironico:

    “Vai così, hai una forza mostruosa, certo che sei un bel peperino”


    Ian mise le mani avanti e ribrillò di una strana luce, la frusta parve attutire il colpo, forse era questo il cosmo? Ian non si rese conto di cosa stesse succedendo ma notò quella luce mai vista prima ed era per lui una sensazione bella di forza.

























    Dati e riassunti


    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: vigorito dopo l'allenamento con i tre
    Stato psicologico: ironico ma carico









  12. .

    pVtY4bs

    POST 4



    Ian sentì una voce femminile in risposta, si trattava proprio di chi aveva visto appena ripreso i sensi, la ragazza dal carattere poco simpatico per così dire a Ian gli sembrò il suo angelo custode, non era esteticamente bellissima, tanto meno di carattere “forse”secondo il parere dei suoi nuovi compagni.
    Però percepì in lei che era diversa da molte ragazze, quel giavellotto veloce trapassato vicino al suo volto aveva testimoniato in lui uno spirito combattivo, di certo non aveva bisogno di essere protetta dall’impavido Ian o altri però poteva andarci anche d’accordo, del resto non si conoscevano nemmeno.
    Appena si girò vide Kendra con un libro annoiata e parlò di un qualcosa apparentemente vago accennò qualcosa riguardo la storia vera “segreta” armageddon e finì per dire che voleva illustrarlo a diventare una versione migliore di lui.
    All’idea Ian rimase un po’ stranito, guardò la ragazza perplesso toccandosi il mento grattandolo con l’indice pensieroso e occhi rivolti al cielo, voleva fare mille domande, dato che aveva il sospetto che il mondo era marcio da anni e lei parve sapere i motivi.
    Quelle creature aliene venivano dallo spazio? O erano creature della terra? Questo fu il suo pensiero fisso per anni senza darsi mai una risposta concreta. Pensò a un qualcosa di molto film di fantascienza, del resto quei esseri erano aggressivi bisognava difendere “gli umani” lui poteva farlo, che lo chiamavano “eroe” o agente, amico aveva dei nobili riconoscimenti ed era anche amato, ma anche odiato dai criminali.
    Il giovane osservò la ragazza, gesticolava ma per togliersi da quei pensieri “fantascientifici”la ragazza che sembrò coinvolta a leggere il suo libro, pensò fra se guardandola negli occhi accennando anche un sorriso, che libro stava leggendo di così interessante?, incuriosito voleva chiederlo ma proseguì a parlare.
    La ragazza parlò di cosmo,energia spirituale e fisico, date le spiegazioni, Ian stupidamente iniziò a credere che c’era qualcosa oltre lo spazio come l’ipotesi di creature di altri universi, forse era troppo visionario ma a pensarci era un pensiero molto più profondo e più credibile.
    Provò a rispondere posando un espressione più seria e sicuro:

    “Cosmo mi viene in mente le stelle e mondi alieni, sulla terra che sta succedendo? Io penso di essere molto allenato ho sconfitto molti nemici e salvato innocenti da morte sicura.”

    Gli venne in mente la fuga e lui sotterrato dai quegli esseri e le urla dei suoi amici defunti, l’espressione di Ian era gelida e ancora ferita nell’orgoglio strinse i pugni, ma nonostante ciò voleva ancora sorridere, quindi tirò un sospiro e scostò i capelli tutti da un lato e fuori dal contesto il ragazzo ironizzò mostrando i muscoli, coperti dalla tuta ma si aprì la zip mostrando il torace e sorridendo disse:

    “Forza se credi che sono un debole perché non mi metti alla prova?, sono pronto la forza non sta nei miei muscoli, sono curioso di vedere che hai in serbo, ti devo la vita”

    Ian era euforico per nascondere il dolore e detestava essere triste, ma la ragazza chiudendo il libro sentì il rumore e si scompose da quel momento di euforia tornò normalmente nella sua postura naturale, ma le braccia le aveva ancora sollevate, come un ragazzino che si voleva mettere in mostra di fronte a una ragazza, smise di ridere quando la vide attaccare all’improvviso con due bastoni.
    La ragazza voleva fagli capire che cosa era realmente la forza del cosmo, che non centrava con il fisico e la mente che allenava Ian era qualcosa di oltre, i due bastoni lo colpirono allo sterno, Ian di colpò rimase senza fiato forse si era preso una bella botta,e andò a sbalzare per qualche metro.
    Ian rimase un po’ bloccato quasi a mancare l’aria mentre la ragazza parlò di allenamento per quattro ore, meditazione di due ore e studio, il povero Ian si alzò addolorata mentre iniziò a riprendersi dall’impatto e parlò con filo di voce:

    “Ok ok ma vacci piano con me, devo ammettere che sei molto forte, saresti un’alleata della giustizia perfetta…”

    La ragazza era pronta a riattaccare forse voleva vedere se riusciva almeno a schivare un suo colpo, Ian non si trovò alla sprovvista tentò di schivare il suo bastone ma fu colpito di nuovo, forse aveva abbassato la guardia o non si era ripreso del tutto dal colpo di prima.
    Pensò che sarebbe stato un lungo allenamento e pensò fra sé quante bastonate si sarebbe preso ancora, per ora due ma prevedeva non solo quelle aveva capito benissimo che tipa era,doveva stare più concentrato evitando figuracce.si riposò seguendo i suoi alleati e Kendra passarono alcuni giorni tra allenamenti estremi a suon di bastonate da parte di Kendra e pugni di Ian.
    Kendra invitò Ian ad allenarsi ancora fino a tarda notte, una notte crollò di stanchezza e lasciò riposare il ragazzo ma il mattino dopo lo svegliò con dei tocchi in testa di bastone come a bussare, era irritante tant’è che Ian quella mattina era ancora stanco, ma ricordò bene di aver accettato il suo allenamento.
    Come per magia era già carico con un sorriso, ma sottolineò di non bussare più con il bastone sulla testa di prima mattina,forse la donna l’avrebbe fatto ancora magari per dispetto sospirando sfogliando ancora qualche pagina del suo libro come a far finta di nulla.
    Andarono vicino un lago con una cascata, prima della meditazione doveva allenarsi ancora,la ragazza usò la sua arma mirandolo verso un fianco, Ian si posizionò con i pugni, pensò se riusciva almeno a fagli cadere il bastone.
    La ragazza attaccò scattante, Ian tentò di schivare la bastonata mirata al fianco riuscì a schivarlo e andare alle sue spalle, segno che era migliorato un po’ nei riflessi, rispetto i primi giorni che ne prendeva davvero tante e si stancava molto.
    La ragazza con il solo movimento delle braccia come ad alzare del vento avanti a sé si girò per colpirlo verso la gabbia toracica, Ian mise le mani in avanti per prendere il bastone, pensando che era il momento buono per faglielo cadere, ma non andò a colpire davanti, ma le gambe e inciampò a terra.
    Dopo di che si buttò sopra lui con l’intento di tirare un pugno in faccia, ma quello lo parò e la spostò da dosso, lei si alzò mostrandosi più determinata che mai mentre Ian gagliardamente era compiaciuto:

    “Ehi ti ho parato un colpo sono migliorato, mi sento carico tutto merito tuo grazie”


    Ian di scatto andò per tirare un pugno, ma la donna era sempre più agile di lui e con il bastone lo colpì a un fianco cadendo a terra addolorato pensò se era diventato debole lui o era forte lei ci doveva essere qualcosa sotto.
    Forse era il potere del cosmo? si fece mille domande senza risposte, le uniche sono che era migliorato nei riflessi seppure lei era sempre in vantaggio il suo fisico era più fortificato, e a furia di bastonate a momenti non sentì più neanche quel dolore, era già messo bene prima, ma ora gli stava stretta la tuta affezionatissima, visto che stava migliorando la forma fisica dei muscoli.
    La ragazza indicò a Ian di andare a meditare sotto la cascata, ma aveva un espressione diversa rispetto le prime volte, forse aveva capito anche lei che era migliorato ma non era finita.
    Ian era stanco nuovamente nonostante gli sforzi sentì solo voglia di dormire, ma non poteva permettersi di fallire il suo onore doveva essere riconosciuto, la ragazza non lo conosceva bene ma lui conosceva bene se stesso. Non si era dato ancora pace per la morte dei suoi amici però al solo pensiero sorrise era la sua unica forza per reagire a tutto.
    Andò sotto la cascata spogliandosi dei vestiti rimanendo solo con i pantaloni azzurri addosso, aveva qualche livido soprattutto al torace, doveva trovare quello che chiamava cosmo. Chiuse gli occhi buio totale l’unica luce erano i ricordi belli e i ricordi di quando andava in caserma e i suoi cari.Non dimenticò di certo anche le cose brutte ma, di sua indole voleva essere positivo e un esempio buono da seguire solo così potevano fidarsi di lui garantendo massima sicurezza.
    Passarono altri giorni, Kendra questa volta voleva allenarlo con una sfida corpo a corpo, forse era meglio per verificare quanta forza potesse avere Ian, cercò di farsi colpire volontariamente in volto indicando la faccia da mirare. Ian concentrato andò di scatto per colpirla ma la ragazza si abbassò e tirò un pugno allo stomaco, ne sentì il dolore ma riuscì a resistere e Ian capì che era una finta doveva stare attento anche con i giochetti.
    La ragazza lasciò Ian per qualche secondo per farlo riposare sospirando e si mise appoggiata ad un albero a leggere toccandosi i capelli. Ian si mi se seduto con la mano alla pancia ma sorrise del fatto che non era caduto a terra seppure era ancora in vantaggio come sempre lei, anzi il giovane si compiaceva nonostante le botte prese sentì belle sensazioni.
    In quel momento si alzò il vento, Ian era seduto nel bel mezzo del bosco osservando Kendra, però lei sembrò sparire tra le foglie, Ian si sentì osservato alle spalle quel vento parve parlare, si girò si calmò e chiese

    “Chi c’è ?”

    Non vide nessuno solo gli alberi tant’è che si girò verso Kendra e la rivide in piedi e chiuse il libro pronta per continuare quanto stavano facendo.
    Ian proseguì l’allenamento fisico schivò qualche pugno e calcio, il suo pensiero era quello che si sentiva osservato, e più sentì occhi addosso e più si sentì carico, tant’è che in quel momento Kendra decise di fermare l’allenamento e mandarlo di nuovo a meditare ma questa volta era stato breve.
    Sotto la cascata, ancora il buio totale ma ebbe la sensazione che non era solo, aprì gli occhi ma non vide nessuno forse era la stanchezza, ma sentì presenze vicine come a chiedere chi fosse.
    Ian andò subito da Kendra per chiedere se c’era qualcuno nei paraggi, la ragazza non diede informazioni, tant’è che prese il bastone e iniziò a riattaccare lui, mentre Ian cercò di essere più concentrato, tuttavia lei era imprevedibile stabilire un dialogo era difficile, ma quelle presenze le sentiva ancora, com’era possibile che non sapeva dare informazioni?, il ragazzo cercò di tenerle testa nuovamente ma per stanchezza si fermò.

















    Dati e riassunti


    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: ferito
    Stato psicologico: sempre ironico, ma addolorato ma più ottimista XD









  13. .

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    POST 3



    Il ragazzo percepì ancora quella sensazione di dolore mascherandola come secondo lui era più giusto, fece veramente finta di nulla per non mostrarsi debole, chi lo conosceva sapevano bene che Ian era uno molto alla mano e anche alla “morte”, seppure era un concetto molto delicato non doveva aver paura.
    Ian sentì ridere la ragazza, pensò se era per la figuraccia fatta prima tant’ che si mise a ridere anche lui tentando di muoversi e voleva pure scusarsi, non fece in tempo a parlare che un fendente di spada di luce attraversò l’aria, vide qualcosa di veloce arrivargli addosso, andandogli a sfiorare una guancia.
    Il potere spaccò qualcosa spalle di Ian, probabilmente il muro, tant’è che lui rimase pietrificato immobile. Non capì se era stata lei o meno, in quanto lui era già scosso di suo, poi si girò vedendo il buco e posò lo sguardo verso la ragazza che parve anche annoiata.
    La ragazza parlò dicendo che troppa confidenza faceva male, tuttavia non aveva tutti i torti, si scusò per il suo atteggiamento “infantile”, mascherando sempre sotto un sorriso.
    Ian posò gli occhi sulla ragazza che riprese a parlare, presentandosi come Kendra Primo Custode del Tempio Nero di G.E.A, e spiegò che era veramente vivo ma i suoi amici no, non capì bene a cosa si riferisse con g.e.a, parve anche ironizzare la situazione, però anche lo stava facendo per non sentirsi afflitto di più. Si era già reso conto da prima che era vivo, ora la conferma. Era stato salvato da lei probabilmente, su questo era riconoscente e non esitò a parlare con un filo di voce rotta per la notizia che aveva appena detto:

    “Ti ringrazio, già i corrotti hanno fatto un sacco di casino e non si finirà mai, orribile se sono morti i miei amici non sono riuscito a salvarli e se non sono riuscito a proteggere nemmeno loro, allora che agente di polizia sono? E’ mio compito proteggere chi è debole. Non posso credere di non avercela fatta.”

    Fece una pausa e gli scese una lieve lacrima poi strinse un pugno:

    “Preferisco credere che sono ancora vivi da qualche parte, dentro me.”

    Un po’ incredulo e con amarezza, consapevole che anche lui non poteva fare sempre tutto, preferì credere a una falsa illusione, che sono ancora vivi, doveva vedere i loro cadaveri per credere, per ora doveva stare sereno in fondo se non era per lei, poteva fare una fine molto peggio.
    Tuttavia mentre alzò di nuovo lo sguardo verso la ragazza la vide che si stava preparando per andare via, e riprese a parlare dicendogli che era molto fortunato, su questo non c’era dubbio, ma a proposito di ringraziamenti, disse che avrebbe pagato con duro lavoro e sudore e spiegò dove si trovasse realmente.
    Quando Ian si rese conto di tutto pensò alla “speranza”, seppure non avesse più nessuno poteva trovare nuovi amici e credere sempre che erano vivi dentro di lui gli altri, se era sopravvissuto solo Ian il destino aveva in serbo qualcos’altro e questo lo riempì di gioia.
    Non doveva lasciarsi andare a quel lieve pianto, ma dopo otto anni era giusto anche versare delle lacrime, era pur sempre molto legato a loro, non li avrebbe mai dimenticati soprattutto la ragazza che lo ha amato, poi quando disse che si trovava in un bosco Sacro pensò che era molto strano. Nella sua città natale di boschi sacri non ne conosceva, era incuriosito e allo stesso tempo più calmo di prima, le spiegò che vivevano creature nate dalla Madre, per Ian era ancora un po’ incredulo, ma affascinato volle fidarsi delle sue parole.
    La ragazza si avvicinò estraendo il giavellotto che probabilmente aveva lanciato era rimasto al muro, scambiò un sorrise determinato, una ragazza un po’ strana aveva la sensazione che era anche forte.
    Ian avrebbe voluto fare mille domande a lei ma se ne andò dopo aver detto tutto e chiese di aspettarla nella radura, a duecento metri a sud-est da li e che lo avrebbe istruito a nuova vita.
    Ian strinse questa volta tutti i due pugni seppure addolorato e sorrise, credendo che era come pensasse riferito al suo destino, non fece in tempo neanche a salutarla che se ne era già andata, poi facendo un sospiro chiudendo gli occhi e riaprì vide due presenze
    con addosso un camice e una mascherina.
    Ian di colpo si spaventò poi pensò che erano degli infermieri, tant’è che si mise comodo subito tutto teso per la millesima figuraccia fatta, era il momento di rilassarsi di più e guarire presto.
    Parlarono dicendo di fare attenzione a lei, aveva capito il tipo di persona, però era stata li con lui a sorvegliarlo quindi così male non era ma evitò di parlare anche perché se doveva raggiungerla in quel posto doveva essere in forma.
    Passarono i giorni in quella stanza, Ian parve riprendersi riuscì a mettere i piedi fuori dal letto e si stirò, mentre due persone dall’aspetto un po’ animalesche lo salutarono e si congratularono con lui per i progressi, mentre dr Tasso disse che poteva andare e di portarsi una guida.
    Ian sorrise questi due individui non era la prima volta che venivano a trovarlo, ed erano molto alla mano, si poteva fare mille domande, alcune rispondevano e altre no, Ian chiese dettagli del posto dove doveva andare, ma alla domanda chi fosse questa madre che diceva Kendra i due non parlarono e dissero di chiedere a lei una volta arrivato li.
    Ian pensò bene che quella ragazza aveva qualcosa di diverso ricordando la velocità che aveva usato per sfiorargli il volto, l’avrà fatto forse apposta o semplicemente avrà dato del “maniaco” al povero Ian.
    Incuriosito di sapere anche chi fossero gli eletti, niente non risposero cambiando argomento facendo finta di non ascoltarlo, un po’ si stava innervosendo o ascoltavano o facevano finta, pensò se questi eletti sono degli eroi perché non sono venuti in soccorso prima?
    Ian rimase con i suoi pensieri mentre i suoi nuovi compagni parlarono sorridendo che gli eletti erano persone formidabili con capacità di usare il cosmo, Ian non sapeva più se credere o meno a quel che si diceva, tant’è che lungo il viaggio parlò poco voleva più chiarezza su tutto, tuttavia era molto incuriosito e sorrise pensando di aver trovato nuovi amici.
    I due all’ora del riposo avevano delle provviste di cibo e bevande, che offrirono anche a lui,la guida era un po’ appiccicosa non capiva se era li per dagli veramente una mano o per divertirsi come in una gita scolastica, tuttavia via Ian si aprì raccontando del più del meno.
    La guida era il più sorpreso esaltato, voleva sapere tutti dettagli possibili sui suoi amici, iniziò a raccontare pure la sua storia con la ragazza, i due pensarono che questa guida era fusa parlavano solo loro due tant’ che si misero a dormire.
    Passata una settimana, si avvicinarono a una foresta folta quasi surreale, Ian non aveva mai visto un posto così, abituato alla città l’odore di quella natura incontaminata lo fece starnutire, forse era veramente un luogo sacro, aveva la sensazione di essere osservato, non abbassò lo sguardo mentre i due parvero a loro agio e la guida esaltata indicò dove si trovasse Kendra.
    Ian si guardò alle spalle, poi con la coda degli occhi pensò che c’era qualcuno nei paraggi, tant’è che mise all’erta i tre aspettando cosa fosse successo adesso, sicuramente si aspettò uno scherzo fatto da lei, ma poteva trattarsi di chiunque.
    Ian si mise subito in difensiva.

    “Ok Kendra, se sei tu piantala con questi scherzi da bambini! Esci fuori e spiegami perché diavolo questo bosco è tanto “sacro”!”












    Dati e riassunti


    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: ferito
    Stato psicologico: ironico, ma addolorato









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    POST 2



    I rumori degli spari parvero echeggianti nell’area, Ian si fece strada colpendo a raffica il mostro minaccioso, ma mentre si allontana e il mostro rallentava, qualcosa come un boato s sentì, mentre erano arrivati vicino ad una sporgenza. Sotto di essa c’erano i mostri che iniziarono ad assaltarli.
    Ian tentò di pararsi proteggendo il corpo della ragazza che era vicini a se, ma vide arrivare una serie di esseri più grossi di loro, e forse anche di più di quello che aveva fatto fuori prima.

    “Ragazzi per favore andate via!”

    Ian cercò di aprire la via di fuga, ma non c’era.
    Sentì delle urla vide il primo dei suoi amici preso e colpito al ventre, e gli altri seguirono perché erano rimasti in prima fila, visto che lui era intento a cercare di difenderli sparando finendo anche le munizioni. Ian era terrorizzato quello che vedeva era ingiusto e senza onore, poi dopo suoi amici fu la volta di lui. Una zampa corrotta arrivò alla sua gamba e lo trascinò a terra, provocandogli delle lunghe ferite sulla superficie. No non poteva morire adesso, quegli esseri avevano ucciso i suoi amici doveva vendicarli.

    “Mollatemi, qui non c’è posto per gente come voi, vi sconfiggerò!VE LA FACCIO PAGARE!”


    Parve inutile parlare e muoversi in tutte le posizioni, era bloccato e Ian non capì più niente, forse adesso era arrivato il momento di morire anche per lui,del resto non aveva potuto difendere chi amava di più e dopo tutto questo tempo, cosa serviva vivere, se non c’era più nessuno da salvare. Era stato una delusione.
    Ian cadette su un masso di petto tagliandosi la giacca, e sbattette il naso , vedeva ogni suo compagno cadere, poi il corpo della sua amica per l’impatto fu allontanata e scaraventata in una crepa profonda, Ian tentò di alzarsi ma si sentì indolenzito e si toccò il naso colante.

    “Oh no…”

    Il ragazzo di violenza fu colpito da un masso alla testa e cadde a terra sbattendola, il suo pensiero era rivolto a quella scena orribile:

    “Me la pagheranno il mondo è dei giusti… devo reagire…devo farlo per loro”

    Un frammento di ricordo felice passò attraverso la mente, che a man mano parve scomparire nel nulla vide il sorriso di chi ha protetto, e sorrise anche lui a sua volta.

    “Così è questo il nostro destino? Non siamo super eroi del resto… ma mi sarebbe piaciuto diventare più forte e combattere ancora con voi, forse sono stato poco forte per voi?, non vi ho difeso perdonatemi…”


    Il ragazzo si arreso al suo destino si lasciò andare, mentre sentiva il ronzio alla testa, non capì se stavano ancora combattendo o lo avevano ucciso e stava già vedendo l’altro mondo, tuttavia, Ian voleva sorridere ancora se doveva morire si forzò di sorridere al dolore di chi ha perso.
    Dopo quest’ultimo il silenzio totale, che durò ore? Giorni? Chi lo sa, ma una strana sensazione di benessere passava nel corpo del giovane, come a svegliarsi da un lungo incubo, forse i suoi amici non erano veramente morti, ma non era così. Si svegliò all’interno di una stanza di legno, e vide un ago sul braccio e quello che poteva essere un comodino “ospedaliero”.
    Non era il suo rifugio dove curavano i feriti sembrava a tutti gli effetti una stanza semplice e spartana, lui parve coperto all’addome medicato e il naso fasciato, era un miracolo o era in paradiso?, fatto sta che gli sembrò di essere vivo.
    Tentò di alzarsi, ma non riusciva a svegliarsi, poi un filo di voce parlò. Domandandosi dove fosse, si guardò intorno e vide la luce riflette, poteva trattarsi del giorno? Era da tanto che non vedeva la luce del sole, ma non riusciva a muovere il collo e pensò ironicamente a voce alta:

    “Certo che per essere morto sento dolore da per tutto come da vivo, ahia che male non riesco a muovermi dove sono?”

    Una voce femminile proveniente dalla stanza la sentì, ma non riuscì a vederla perché era sdraiato, lo chiamò signorino, e che era collassato per la paura.
    Beh di certo non aveva passato dei bei momenti, ma non volle dire cosa era successo anche perché sembrava poco simpatica, si chiese soltanto chi fosse e dove stava, con un briciolo di ironia tentò di fare un dialogo.

    “Sapessi, dolcezza chi sei?…ma sono vivo o morto? se questo è il paradiso c’è gente in vena di ironia, ma oggi sono di pessimo umore i miei amici dove stanno?”

    Fece una pausa e poi con espressione di terrore ironico, pensò che aveva detto “dolcezza”, tant’è che si alzò di scatto mettendosi la mano alla bocca, convinto della figuraccia, poi subito dei crampi alla schiena lo bloccarono e gridò dall’immenso dolore. Rimase fermo come era prima.
    Trattenendo le lacrime non voleva farsi vedere piangere per il dolore, tant’è che sorrise in ogni caso. Già perché il suo sorriso non doveva mai scomparire dalla sua faccia, anche quando il dolore era troppo. Disse che stava bene e alzò il pollice, ma si vide chiaramente dall’espressione delle sopracciglia che non era affatto felice e che stava “morendo” di dolori.










    Dati e riassunti


    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: ferito
    Stato psicologico: ironico, ma addolorato









  15. .

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    POST 1



    I corrotti si infilarono davvero da tutte le parti anche nei sotterranei, Ian stava con i suoi amici ancora vivi avevano sviluppato altre armi per difendersi dagli attacchi nemici, come ad esempio armi non da fuoco fatte con cavi elettrici e oggetti contundenti, ma, molti morirono. Rimasero in cinque quattro ragazzi coetanei e una ragazza anche lei della stessa età. La ragazza era di aspetto gradevole e capelli lunghi biondi abbigliamento simile a lui, in quanto avevano una divisa personalizzata con una lettera in mezzo tutti e cinque. Uno dei ragazzi era alto e di colore capelli scuri con i rasta, il secondo era rasato da un lato con un ciuffo azzurro molto rock e infine l’altro era basso capelli a caschetto castano chiaro quasi biondo anche lui.
    Non smisero mai di migliorare anche nelle tecniche di attacco lo stesso valeva per lui.
    Dopo tutto Ian si fidava della sua forza fisica, non tanto delle armi nonostante la sua persona non fosse sinonimo di uno resistente, agli occhi dei suoi amici parve veloce come il vento,
    e molto spesso si chiedevano se fosse di origine “aliena”. Visto che le armi non le usava molto eccetto la pistola, dato i suoi anni in polizia federale, gli avevano portato a conoscere bene almeno quella di arma, il ragazzo viveva con loro in quei sotterranei lunghi e cupi da circa otto anni. Nei momenti di fame come in una guerra, Ian si offrì sempre per andare a cercare del cibo da solo, seppure venisse seguito dalla ragazza, in quanto l’aveva salvata tante volte dal pericolo. Una volta stava per esserle staccato un braccio da un corrotto che aveva una grossa quantità di forza nelle mani. Per fortuna c’era lui e l’ha sparato in piena fronte e le lasciò la presa del braccio, da quel momento la giovane lo guardò sempre con occhi diversi, ma Ian non fece caso al lato sentimentale della ragazza, ma molto probabilmente parvero piacersi.
    Purtroppo era difficile trovare dei supermercati integri con roba commestibile, ma trovò delle caserme dove fornivano anche cibo per eventuali guerre, c’erano ancora riserve di cibo per altri anni e anche armi munizioni.
    Cercò di prendere il più possibile con zaini pieni, tuttavia riusciva a prendere di tutto l’acqua era poca, e non sempre potabile, la raccoglievano tramite la pioggia o in giro, di solito in una città si poteva trovare qualcosa andando vero gli acquedotti, ma non erano eterni. La sua amica che lo seguiva sempre era la sua ombra tant’è che accettò anche il suo aiuto per trasportare la roba, era una ragazza molto carina e gentile ma, tante volte la riprendeva non voleva che le succedesse qualcosa, ma non c’era verso di farla cambiare e spesso litigavano a suo malincuore, perché la considerava più di una amica, ma era timido. Non riusciva mai a guardarla in faccia diventava tutto rosso mentre la ragazza lo stuzzicava anche in presenza degli altri e passavano le serate a scherzare anche con leggerezza raccontando storie passate.
    Tuttavia faceva anche bene scherzare e quando vedevano stecche di cioccolata brillavano gli occhi a tutti, lui era più per il salato, ma in quel caso il momento del cioccolato era il più bello, quell’odore dolce era meglio del sangue che c’era in giro.
    Passò del tempo, un’altra battaglia era in corso questa volta i cinque erano uniti dovevano affrontare un gruppo di corrotti che stavano distruggendo un altro covo di sopravvissuti, un altro gruppo da cinque questa volta erano tre donne e due uomini indifesi disarmati.
    I corrotti erano una decina dall’aspetto giganti e muscolosi mezzi umani e mezze creature “aliene”, pregustavano la fine dei malcapitati gli amici di Ian acceso il fuoco, mentre lui sorrise e si mise avanti a loro mentre uno dei suoi amici quello più basso disse:

    “Ian stai attento questi non sono come quelli che abbiamo affrontato fino ad oggi sono più grandi e resistenti”

    Ian rispose con sorriso e alzò il pollice:

    “Adesso ci sono qua io!”

    La ragazza voltò sempre uno sguardo più dolce e si fidava delle sue parole, ma non si sarebbe tirata indietro, mentre gli altri due in sincronia correvano nella mischia e sparavano a più non posso.
    Ian tirò pugni e calci a uno, parve non cadere aveva ragione il suo amico, il corrotto trasformò il suo braccio in un groviglio di muscoli più grossi e sembravano di metallo, il corrotto tirò un pugno diretto a Ian e cadde a terra, ma si alzò mostrando un sguardo di astio pulendosi il naso colante di sangue:

    “Anima corrotta la giustizia trionfa, fin che crediamo in questo non la passerete contro di noi, qui non c’è trippa per gatti! “

    I suoi amici sparavano di continuo e parvero rompere qualche pezzo di carne, Ian determinato riprovò e tirò con forza un altro pugno verso l’essere, questa volta l’essere indietreggiò, Ian capì il suo punto debole, sembrava forte e grosso perché usava tanta carica e più si caricava e meno era forte.

    “Ehi dov’è finita tutta la tua spavalderia?”

    Il gruppo l’osservarono e anche loro notarono che Ian era diverso dagli altri e pensarono anche loro chi fosse realmente, Ian tirò fuori l’arma è sparò al mostro in testa, uccidendolo i corrotti indietreggiarono pensarono che fossero in svantaggio e che andrà meglio la prossima volta.
    Ian alzò il pollice verso i cinque sopravvissuti che avevano appena salvato e disse sorridendo:


    “Sono scappati che ne dite se vi unite a noi vi proteggo io, sono Ian Brown ma chiamatemi pure Agente Brown eh eh!”


    I cinque accettarono con sorriso, credevano fossero gli unici essere umani non corrotti, Ian avrebbe riunito tutti i non corrotti sopravvissuti, ma con i passare del tempo sapeva che non sarebbero stati in grado di respingere altri corrotti, le armi da fuco iniziavano a scarseggiare di munizioni e il cibo era sempre meno.
    Si trovarono all’interno sempre della metropolitana, avevano costruito all’interno di una vagone un infermeria dove chi veniva salvato venivano messi li al sicuro a curarsi Ian era riuscito a salvare una ventina di persone tra cui anche un medico.
    Con l’amaro in bocca per la gente che moriva Ian pensò se veramente poteva continuare a proteggere chi non era corrotto, iniziò a credere che primo o poi avrebbe perso anche i suoi amici. Era un periodo che si sentiva molto giù i suoi amici lo confortarono come al solito, ma con la ragazza iniziava ad allontanarsi sempre più e lei capì perfettamente le sue intenzioni buone aveva bisogno di stare da solo, ma quel giorno ci fu un gran casino. I corrotti avevano scoperto il nascondiglio, alcuni entrarono dalle finestre dei vagoni infermeria spaventando i feriti, scapparono, mentre Ian si preparò subito alla difesa dei più deboli e i suoi amici:

    ” Ci penso io scappate fin che potete!”

    I suoi amici scapparono anche loro verso l’uscita di sicurezza sparando ai mostri ma non erano ancora usciti aspettavano Ian che era preso per difenderli doveva allontanarli per poter uscire dalla porta di sicurezza, tentò di avvicinarsi mentre la voce della sua amica lo chiamava di spalle e la sentì urlare, l’avevano presa, ma non capì se l’avevano ferita o meno era concentrato sul suo avversario che era arrivato difronte a lui.

    ”Maledetti”

    Uno degli esseri si leccò la bocca pregustando la fine di Ian, era uguale a quello che aveva avuto occasione di affrontare, ma era muscoloso anche di gambe e parve anche molto resistente, lui con impeto tentò di tirare un calcio in rincorsa, ma l’essere si schivò e lo prese dalla gamba e lo scaraventò vicino alla ragazza.
    Ian rimase colpito, gridò che dovevano scappare senza aspettarlo, si alzò sollevando la ragazza, e la mise su una spalla, poi iniziò a sparare mirando alle gambe e le braccia quattro colpi, corse sperando che erano tutti fuori. Il corrotto parve cedere e loro potettero rialzarsi e tentare di scappare verso la porta di sicurezza una vota usciti dal vagone.
    L’uscita d’emergenza parve lontano cosa sarebbe successo adesso…











    Dati e riassunti


    Nome: Ian
    Cognome:Brown
    Energia: Bianca
    Cloth:Darian dell' aquila Calva(livello 4)
    Stato fisico: Buono
    Stato psicologico: Pessimo e incazzato









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