Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

Posts written by Lord Drake

  1. .
    S5rieZh
    ATTO VII
    Un Nuovo Custode della Conoscenza

    No, dai, non è possibile.

    E, invece, lo era. Perché il Cavaliere del Cancro aveva da pochissimo accettato di approfondire quell’importante ricerca, sparendo nella Biblioteca grazie al misterioso artefatto, ma ricomparve immediatamente di fronte a Bartolomeo. Il gigante non credeva ai propri occhi e rimase a bocca aperta – e un po’ contrariato – per qualche istante, perché sperava di avere più tempo per riordinare le idee prima di qualsiasi altra rivelazione.
    Rigel aveva altri piani, ma c’era da dire che aveva dimostrato una dedizione incredibile. Rinvigorito dal nuovo ruolo, infatti, si era gettato anima e corpo nella ricerca, tornado dalla Biblioteca fisicamente e mentalmente provato. Era ancora più chiaro come quella fosse una dimensione a se stante, perché non era umanamente possibile compiere quella prodezza nel tempo di qualche battito di ciglia.

    Bart non sapeva se quello che gli balenò in mente fosse vero, ma volle far notare al ragazzo uno strano pensiero presentandolo in modo scherzoso. Poteva essere una semplice battuta, perché nessuno probabilmente poteva saperlo in quel momento, ma era sicuramente una riflessione.

    Se nella Biblioteca il tempo trascorre davvero in modo così diverso, mio giovane amico, andrà a finire che diventerai tu il Cavaliere più anziano del Grande Tempio continuando a entrarci e uscirci in questo modo.
    Oh oh oh.


    Visto com’era tornato estremamente provato, non si poteva escludere a priori che la Biblioteca chiedesse un prezzo da pagare. Un prezzo che poteva essere pagato a rate, ma che prima o poi avrebbe chiesto un conto salato. Inutile preoccuparsi in quel momento, perché lo stesso Bartolomeo avrebbe vigilato perché il ruolo di Eforos non diventasse una prova di estremo sacrificio per il ragazzo. Non lo avrebbe mai permesso.

    In quel momento, però, era importante concentrarsi sul risultato della ricerca, perché Rigel aveva molto da dire. Il procedimento per arrivare a una prima conclusione era stato davvero lungo e tortuoso, perché sembrava che le tracce di quel Cavaliere della Bilancia fossero state volutamente cancellate dalla memoria del Grande Tempio. Il Cancro l’aveva chiamata “Damnatio Memoriae”, termine latino che non era difficile da interpretare grazie al suo italiano – anche se Bartolomeo non conosceva bene il latino. Qualcosa, però, era riuscito a trovare, mettendo insieme i pezzi di un puzzle che sembrava dannatamente complicato. Non c’era mai stata una donna che corrispondeva alla descrizione fisica di quel Risorto che Bart aveva incontrato, ma tanti indizi portavano a un periodo storico e a una misteriosa figura “ben precisa”. Non potevano esserne ancora certi, non avevano né un nome né un volto, ma le coincidenze erano troppe. Si trattava di un Cavaliere che aveva dimostrato una grande forza e una determinazione senza pari, sfociate poi in un eccesso senza precedenti. Fu così esageratamente dissacrante da essere completamente cancellata dalla memoria e della storia del Santuario.

    Il Gran Sacerdote rimase per qualche istante concentrato, con la faccia corrucciata perché troppi pensieri gli frullavano in testa. Sembravano aver fatto grandi passi avanti nella ricerca, ma sembravano anche essere arrivati a un vicolo cieco. Non c’era molto che potevano ancora fare, anche se...

    Potrei chiedere ad Alisia.
    Anche se, per quanto ne sappiamo, la stessa Dea potrebbe aver precluso quei ricordi alle sue successive reincarnazioni, per qualche motivo che potremmo non scoprire mai.


    Quello poteva essere un aiuto importante, ma non potevano essere certi della sua buona riuscita. C’erano troppe variabili in gioco, e la storia era stata davvero censurata come mai prima di allora.

    Comunque tentare non nuoce.
    Tu continua a interrogare la Biblioteca per cercare di capire se quella censura può essere aggirata.
    Gradualmente e senza esagerare, mi raccomando.
    Io nel frattempo proverò a capire se Alisia può darci una mano.


    Il gigante stava già pensando ai prossimi passi, anche se non sarebbe stato facile. Scomodare la Dea per un dubbio poteva non essere la cosa più giusta da fare, ma che altre opzioni avevano? Ci avrebbe pensato, magari ci avrebbe abbondantemente dormito sopra, ma una cosa era certa: non potevano demordere.

    Dobbiamo andare a fondo di questo mistero, perché quello che hai trovato rende il tutto ancora più preoccupante.
    Tienimi informato su quello che troverai, se avrai più fortuna di oggi, perché potremmo scoprire qualcosa d’importante.


    Con quelle parole, concluse la ricerca per quel giorno. Non poteva chiedere a Rigel uno sforzo ulteriore. Il ruolo che aveva accettato di ricoprire poteva essere tanto importante quanto pericoloso. Perché non erano solamente le battaglie a mettere un guerriero in pericolo, ma anche la mancanza di conoscenza per prepararsi al meglio alla stessa battaglia. Non potevano lasciar perdere, ma dovevano fare i conti anche con la difficoltà di ciò che stavano facendo. Non voleva certo che il Cancro stramazzasse al suolo dopo neanche un giorno in quella nuova carica.

    E bravo il nostro Rigel versione Eforos.
    Adesso recupera le energie, perché la Biblioteca mette a dura prova chi la va a consultare.


    Strinse il pugno destro mostrandolo al ragazzo, proprio per sostenere quelle sue parole d’incoraggiamento. Infine si congedò, in un modo ovviamente tutto suo.

    Preparati, perché il bello deve ancora venire.
    Non scapperai più dalle riunioni e dalle decisioni importanti, perché adesso ti tocca stare ancora più vicino a questo matto di Gran Sacerdote.
    Oh oh oh!


    Rise di gusto, in modo così roboante da far sembrare la sua voce uscita direttamente da un megafono, per poi sventolare la mano a modo di saluto e incamminarsi verso la Seconda Casa. Sapeva che quel suo incoraggiamento non era affatto del tutto incoraggiante (appunto), ma sapeva anche che Rigel l’avrebbe presa nel modo giusto. Ormai si conoscevano bene, ne avevano passate tante insieme. Perché Bartolomeo era così, diretto e genuino, e sapeva che essere Eforos non sarebbe stata una passeggiata. Ma sapeva anche che il Cancro non sarebbe mai stato da solo in quella sfida, così come lo stesso Toro. Perché il loro futuro non era più una corsa in solitaria, ma una staffetta in cui il testimone, in caso di necessità, poteva essere passato con sicurezza.

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
    lhWsVkb

    Riassunto:
    Ti ho introdotto questo possibile spunto gdr sulla questione “Biblioteca e tempo”: se nella Biblioteca il tempo trascorre in modo diverso (prosciugando così tanto le energie), e ore/giorni là corrispondono a pochi istanti qua, stai attento all’invecchiamento precoce (modo simpatico per dire che ogni volta che vai di là, potresti invecchiare più velocemente rispetto a rimanere nella tua realtà, nel tuo flusso del tempo) :asd: Per il resto, direi che per il momento abbiamo fatto il possibile per la ricerca (grazie alla collaborazione di Gab) e hai superato brillantemente la tua prima vera prova da Eforos. Se vuoi, fai pure un ultimo post di chiusura se ti va di ragionare sulle varie questioni, e ci rivediamo presto in game :mke:

    Condizioni:
    Ottime.

    Tecniche:
    -

    Abilità:
    -

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - BAMBINI - ELENA

    Ykl3bED
  2. .
    S5rieZh
    ATTO II
    Ally Across Time

    Bart avrebbe quasi voluto andare a prendere di peso la figura incappucciata che si stava avvicinando.

    Dai dai, su su.

    Il Toro non era famoso per la sua pazienza, specialmente quando era in missione, e quella persona – chiunque essa fosse – si stava prendendo tutto il tempo del mondo per coprire la distanza che li separava. Il gigante mantenne comunque il sorriso, perché la sua attesa stava per essere premiata.
    Dopo qualche ennesimo passo a rallentatore, colui che si celava dietro quel mistero si rivelò qualcuno di conosciuto. Bartolomeo sapeva esattamente chi fosse, anche se non era stato un guerriero con cui aveva combattuto direttamente in molte occasioni. La sua fama, in ogni caso, lo precedeva e il suo cosmo era inconfondibile.

    Oh oh oh, ciao Lelouch.
    Ti trovo in forma!


    Era Lelouch Rarglove, ex Cavaliere dello Scorpione, il figlio dell’ancora più leggendario Gazka. Ed era vero che lo trovava estremamente in forma, perché non ricordava quanto fosse forte quel ragazzo, ormai diventato un uomo adulto e vissuto. Il suo potere era simile a quello del Toro, cosa di per se già sconvolgente, ed emanava una chiara traccia nel suo cosmo. Non sapeva come, ma era impossibile non notare quanto Atena fosse presente in quel luogo e in quel momento. Non solo perché il suo attuale Gran Sacerdote era lì, ma anche perché Lelouch sembrava connesso alla Dea da un legame speciale, un po’ tutto suo.
    Bart era assolutamente felice di vederlo, perché significava che lui avrebbe potuto in qualche modo aiutarlo a capire dov’era finito e perché era stato attirato in quel luogo in modo così impossibile da rifiutare. In realtà il ragazzo non fu poi così preciso nelle spiegazioni, ma poco importava. Il Toro non era certo un guerriero dalle grandi pianificazioni, e gli piaceva improvvisare. Aveva sentito quello che gli serviva: erano a Haiti e c’era la Corruzione da prendere nuovamente a cazzotti. E tanto gli bastava.

    Non so ancora di preciso per che cosa, ma una mano è sempre gradita.

    Il suo sorriso divenne quasi ferale, assumendo quella sua solita espressione di quando era a un passo dallo scatenare la sua furia guerriera. Per aggiungere una ciliegina sulla torta, Lelouch gli parlò anche di una ragazza, una nuova potenziale guerriera della Vergine. E non solo. Parlò anche della cara Anita, con cui Bart aveva condiviso momenti importanti della sua vita da Cavaliere, e persino il biondo fu tirato in ballo. Dannazione quanti ricordi e, come sempre, quanto gli faceva male ripensare all’amico Daya.

    Armatura della Vergine? Anita? Daya?
    Non so se mi stai prendendo in giro, perché potresti davvero ferire il mio animo sensibile, ma adesso sono proprio curioso.


    Mentre parlava, buttandola sul ridere per nascondere la sua reale sensibilità verso certi temi, prese con la mano destra uno spallaccio del suo box dorato e lo lanciò in aria. L’Armatura Divina del Toro si palesò a forma di totem, con un bagliore che avrebbe potuto eguagliare quello del sole, per poi scomporsi e ricomporsi sull’immenso corpo del gigante. In quel momento, anche Lelouch sfoderò l’artiglieria pesante, impugnando una spada che Bartolomeo non aveva mai visto. Anche quell’arma emanava un incredibile legame con la Dea Atena, così come lo stesso guerriero.
    Che cosa poteva essere? Difficile dirlo, ma non c’era nulla di più rassicurante di quella presenza divina, e non c’era bisogno di spiegare esattamente ogni cosa. O, per lo meno, a Bartolomeo certo non serviva per convincerlo a scendere nuovamente in campo contro la Corruzione.
    Poi, Lelouch cercò di spronare ancora di più un Gran Sacerdote già carico come una molla, che prese quelle parole come una sorta di sfida, di gara a chi avrebbe annichilito più nemici. Bart rise di gusto, perché non chiedeva altro e, soprattutto, perché forse il ragazzo si era dimenticato il carattere di quel matto di omone.

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    Tu chiedi a me se sono pronto?
    Oh oh, cosa stiamo aspettando figliolo?


    Era stato come sventolare davanti agli occhi del Toro un drappo rosso per dirigere la sua furia su un obiettivo ben preciso. Era rischioso svegliare la bestia che era rinchiusa tra le sbarre dell’animo del Gran Sacerdote, perché avrebbe potuto essere difficile da riportare in gabbia. Ma ne valeva assolutamente la pena, specialmente se il gigante era assolutamente lucido per sfruttare tutta la sua forza in modo mirato e cosciente.

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
    lhWsVkb

    Riassunto:
    Chi dobbiamo picchiare? :kuku:

    Condizioni:
    Ottime.

    Tecniche:
    -

    Abilità:
    -

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - BAMBINI - ELENA

    Ykl3bED
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    Inserito in gerarchia e nel gruppo "In Addestramento" :zizi:

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    Inserito in gerarchia e nel gruppo "In Addestramento" :zizi:

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    Inserito in gerarchia e nel gruppo "In Addestramento" :zizi:

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    S5rieZh
    ATTO I
    Highway to Hel: Concilio

    Aveva messo a letto i suoi adorati pargoli come al solito, aveva bevuto una tisana con Elena per rilassare i nervi, e poi si era addormentato con lei per recuperare le forze dopo una giornata come sempre faticosa. Essere Gran Sacerdote, guerriero, padre e compagno non era facile, e Bartolomeo non voleva mai togliere tempo o attenzione a nessuna di quelle responsabilità. Ovviamente sapeva valutare le circostanze e le emergenze, ma in situazioni normali pretendeva da se stesso di non trascurare nessuno dei suoi doveri o compiti. Era difficilissimo, sarebbe stato strano il contrario, ma lui era contento così.
    Stanco ma felice, insomma.
    Quella notte si era addormentato appena aveva toccato il cuscino accanto a Elena, e stava forse sognando qualcosa di piacevole perché sorrideva nel sonno. Che stesse sognando di prendere a cazzotti qualche corrotto? Conoscendolo era molto probabile, ma quella serenità fu bruscamente interrotta da un messaggio che arrivò direttamente alla sua mente. Era come se qualcuno gli stesse parlando con un megafono all’orecchio, tanta fu la sorpresa.

    Uh? Chi? Cosa?

    Aprì gli occhi di scatto e si (semi-)svegliò di soprassalto, ma subito si tranquillizzò perché i meandri del suo pensiero erano riusciti ad attivarsi e capire più o meno cosa stava succedendo. Era un messaggio di Heimdall, Dio norreno e Guardiano di Asgard, forse amico del Celebrante Siegfried. Con molte parole, che nella sua testa risuonavano come una campana a festa la domenica mattina quando vuoi ancora dormire, spiegò come fosse giunto il momento di unirsi contro la Corruzione, e invitava a un incontro in Belgio.

    Yaaawn, presente!

    Lo disse praticamente ancora mezzo immerso nel sonno, quasi fosse un riflesso incondizionato, anche se non sapeva se il Dio norreno sarebbe mai riuscito a sentirlo. Un sorriso sghembo, però, apparve sul suo volto, perché era davvero strano sentire quel messaggio, così simile a ciò che lui e Amaterasu stavano portando avanti ormai da tempo, pronunciato in modo così solenne da Heimdall. Forse quell’aiuto in più verso la direzione che alcune Caste stavano già perseguendo sarebbe stato fondamentale per spostare l’ago della bilancia. Bart era felicissimo di far parte di quell’evento storico ed era certamente curioso di vedere cosa sarebbe successo.

    Bart, cosa succede? Stai parlando nel sonno.

    Elena si svegliò con calma, perché era abituata a dormire accanto a quell’omone che spesso russava, o si metteva a sognare le sue battaglie e si muoveva come un indemoniato nel letto. Ordinaria amministrazione, insomma, che trattò con la solita compostezza di sempre.

    Oh oh, no Ele, perdonami, ma credo di aver ricevuto un messaggio da uno degli Dei di Asgard.
    Non era il Celebrante questa volta, anche se immagino che Siegfried sia direttamente coinvolto, ma sembrava importante.


    Quando si parlava di Asgard, il Toro la associava sempre all’amico Celebrante, ma quella volta non era stato lui a contattarlo, bensì addirittura un Dio.

    Non c’è mai pace per i tuoi amici ad Asgard, mi spiace davvero tanto per loro.

    C’era vera tristezza e preoccupazione nelle parole e nell’espressione di Elena, perché si ricordava molto bene le ultime (e molto recenti) volte in cui Bartolomeo era andato nelle terre dei ghiacci eterni per aiutarli contro la Corruzione. Non era stato facile, anche per il Grande Tempio era stato un momento difficile, ma in qualche modo ne erano usciti più o meno vittoriosi. Inoltre, l’alleanza con Asgard si era rafforzata ancora di più e, insieme anche ai Cavalieri di Gea, avevano concordato uno scambio di informazioni continuo e persino la costruzione di utili avamposti tra alleati.

    Questa volta potrebbe essere diverso, Ele.
    Fra qualche giorno dovrò incontrarli ancora, ma sembrerebbe solo per parlare, eh.
    Niente scazzottate contro la Corruzione a questo giro, almeno per il momento.
    Oh oh oh.


    Lui ci rideva su, perché in fondo gli piaceva un sacco spaccare la testa dei corrotti a suon di cazzotti, ma Elena ne fu sollevata e guardò male il gigante per ricordargli di quanto lei stesse in pensiero ogni volta che si gettava contro il pericolo. Lui fece immediatamente la faccia da finto innocente, lei sorrise, facendole dimenticare quanto fosse scapestrato l’uomo con cui condivideva quell’incredibile vita.

    Allora stanotte abbiamo ancora tempo per tornare a dormire.
    Non pensarci adesso, vieni qui.


    Ovviamente Bart ci pensò, sarebbe stato impossibile non farlo. C’erano tante incognite che non potevano avere risposta in quel momento, ma era anche impaziente di vedere se sarebbero riusciti davvero a fare quel passo fondamentale in avanti che serviva contro la Corruzione. Si appoggiò delicatamente al petto di Elena e, poco dopo, riprese il sonno.


    Giovedì 30 maggio 2024
    Una data da ricordare nei registri ufficiali del Grande Tempio




    In un battibaleno, atteso con positiva trepidazione, il giorno dell’incontro arrivò.
    Con le fila del Grande Tempio che s’ingrossavano giorno dopo giorno, Bartolomeo riuscì a organizzare efficacemente quella sua “gita fuori porta” con anticipo. Non aveva più la stessa ansia a lasciare il Santuario, perché sapeva che fosse tutt’altro che indebolito o incustodito in sua assenza. Rigel come Eforos e Aleksander come Lawos avrebbero vegliato su tutti gli abitanti della roccaforte, e i nuovi guerrieri che avevano recentemente conquistato un’Armatura di Atena, insieme ai veterani, sarebbero stati un’ottima garanzia aggiuntiva. Insieme a loro, le potenti Guardie d’Onore dei Cavalieri d’Oro, quelle presenti, avrebbero potuto supportare qualsiasi necessità e, in ogni caso, lo stesso Gran Sacerdote sarebbe potuto ritornare in un battito di ciglia grazie all’anello del teletrasporto – che Elena aveva subito costretto Bartolomeo a indossare. Avrebbero tenuto aperte le comunicazioni per le emergenze, così da non farsi mai trovare impreparati.
    Per quell’uscita al di fuori del Grande Tempio, la cara Elena – forse con lo zampino di Rigel – aveva intimato al Gran Sacerdote di presentarsi bardato della sua Armatura e accompagnato dalla sua Guardia d’Onore. Bartolomeo aveva alzato gli occhi al cielo per quella proposta, ma si era subito rassegnato all’idea perché sapeva che non l’avrebbe spuntata quella volta. Era un compromesso per far stare tutti un po’ più tranquilli, come lui lo era sapendo che il Cavaliere di Atena più forte in quel momento oltre a lui sarebbe rimasto a vegliare sul Santuario e su tutti i suoi affetti.

    Rigel, amico mio, proteggili tutti mentre sono via. Conto su di te!
    Aggiorneremo le conoscenze della Biblioteca quando sarò tornato, perché sono certo che questo concilio sarà qualcosa da ricordare.


    Mandò un messaggio telepatico al Cavaliere del Cancro, per poi incontrarsi con la Guardia del Toro. I dieci ragazzi e ragazze, bardati anche loro di tutto punto, erano già pronti per partire e si posizionarono ai fianchi del Gran Sacerdote, divisi rigorosamente tra Corno Destro e Sinistro.

    Andiamo figlioli, e grazie di essere qui con me.

    Anche se non li aveva chiamati lui (come sempre), sapeva che quello era il loro ruolo: proteggere il Gran Sacerdote, anche da se stesso se necessario. Svolgevano il loro compito con assoluta abnegazione e il Toro non poteva ignorare quella dedizione e quell’impegno. Quando loro erano con lui, quindi, era sempre grato e felice di poter contare su guerrieri così leali.
    Non persero tempo e, in un batter di ciglia, la rete di comunicazione del Grande Tempio li teletrasportò a destinazione, facendoli apparire a poca distanza dall’entrata della struttura in Belgio.
    Fu immediatamente chiaro come anche quel luogo fosse stato devastato dall’Armageddon e dalla Corruzione. In realtà, nulla sulla superficie terrestre era stato risparmiato, e la base della NATO non faceva eccezione. In ogni caso, però, la struttura era stata chiaramente riparata e migliorata, rendendola ancora più funzionale ed efficiente grazie alla “magia di Asgard”. Bartolomeo era sempre stato affascinato da quel misticismo delle terre dai ghiacci eterni, e anche in quell’occasione sembrava un bambino di fronte a uno spettacolo di magia. Quello stupore durò un attimo, poi il Toro e la sua Guardia s’incamminarono per presentarsi finalmente al concilio.
    Con grande stupore dei ragazzi e delle ragazze che lo accompagnavano, furono direttamente gli organizzatori di quell’evento – nientemeno che tre Dei norreni in persona – ad accogliere il Gran Sacerdote. Bart, che ormai non si stupiva più di nulla e prendeva la vita come veniva, sorrise a trentadue denti come se avesse semplicemente incontrato degli amici che era contento di vedere.

    Figlioli rilassatevi, qui saremo al sicuro.
    Godetevi il momento perché potrete incontrare alcuni tra i cosmi più potenti mai esistiti.


    Si rivolse alla Guardia del Toro per rassicurarli sulla situazione e, soprattutto, per evitare che rimanessero di sasso a ogni divinità cui Bart si sarebbe presentato. Loro non avrebbero partecipato direttamente al concilio ristretto, ma gli sembrava giusto dare assoluta importanza alla loro presenza dedicando ogni attenzione che poteva.
    E parlando di divinità, primo fra tutti, fu impossibile non notare la mole del Dio del Tuono, al quale il gigante si rivolse per primo dopo aver gonfiato il petto per farsi più massiccio.

    Ciao Thor, sono felice di essere di nuovo ad Asgard!
    Ultimamente capita molto spesso.
    Comunque devo dire che io sono bello grosso, ma anche tu non scherzi!
    Oh oh oh.


    Ed era vero. Forse anche per la forza che emanava, ma la sua presenza era soverchiante. Quanto avrebbe voluto scambiare due cazzotti in amicizia con lui, magari dopo il concilio glielo avrebbe chiesto (e la Guardia del Toro avrebbe puntualmente impedito quella follia). Poi, attirato da una grazia e gentilezza totalmente fuori dal comune, il Toro salutò anche la Dea che accoglieva come una madre tutti coloro che arrivavano, abbassando il capo con una cortesia che lui riservava a poche persone. Forse i modi di Freya gli ricordavano tanto quelli di Elena, e quindi si sentiva a proprio agio di fronte a lei.

    Ciao Freya, grazie del benvenuto.

    Infine, fu il turno del Dio che tutto vede, che rassicurava i presenti di come quell’incontro fosse sicuro, sacro e – parere di Bartolomeo – si prospettasse anche molto interessante.

    Ciao Heimdall, è tutto chiaro.
    Sono certo che faremo i bravi, o almeno lo spero, oh oh.


    Gli fece un occhiolino – un occhiolino a un Dio?! – per condividere quel breve momento di spensieratezza, facendo intendere che Bartolomeo fosse davvero l’ultima persona di cui preoccuparsi per quanto riguardava il rispetto della sicurezza e della sacralità di quell’incontro. Il Gran Sacerdote aveva preso il tutto con la massima serietà, ovviamente in quel modo tutto suo, s’intende.
    Salutati i tre Dei uno a uno, si rivolse nuovamente a tutti loro per ringraziarli di qualcosa che davvero gli stava a cuore. Più di quanto potessero anche solo immaginare.

    Grazie per aver reso possibile tutto questo.
    Dopo quello che ho visto accadere in questi ultimi tempi, non mi sarei mai aspettato tante Caste così diverse fra loro riunite in un solo luogo.
    Per me è un sogno che finalmente si avvera.


    Il suo sorriso era sempre raggiante e le sue braccia si spalancarono come ad abbracciare l’enormità di quell’impresa. Avrebbe voluto esserci riuscito lui, insieme all’amico Amaterasu, solamente qualche mese o magari qualche anno prima, ma l’importante era riuscirci prima o poi.
    Con il suo tono di voce roboante, salutò tutti i guerrieri e rappresentanti arrivati prima di lui, ignorando volutamente – se mai ci fossero stati – qualsiasi possibile occhiata, commento o pensiero potesse attirare. Voleva dimostrare massima apertura e assoluta disponibilità al dialogo, riconfermando quanto lui stesso stava cercando di invogliare e portare avanti per sconfiggere finalmente la Corruzione.

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    Ciao a tutti, io sono Bart!

    Era la sua solita presentazione sfacciatamente informale, ma di una spontaneità contagiosa e disarmante.

    Mamma mia come sembrano tutti così rigidi e a disagio...

    Magari non era così per tutti i presenti, ma quella era la sua percezione al primo impatto.
    In ogni caso, per quanto riguardasse Bart, la sua Casta di appartenenza era palese, l’Armatura Divina scintillante ne era la prova lampante. Alcuni lo conoscevano, altri magari no, poco importava. Era chiaro come il sole chi fosse e cosa rappresentava. Il suo sorriso raggiante e la sua inconfondibile presenza erano la prova che i Cavalieri di Atena, con i loro valori di protezione e sacrificio, fossero pronti a combattere la Corruzione come sempre, portando avanti quel sogno che il Gran Sacerdote rincorreva da tempo: combattere insieme per liberare il mondo, scardinando quegli stereotipi che li teneva imprigionati in ruoli ormai caricaturali. Alcuni avrebbero potuto considerare una macchietta lo stesso Bartolomeo, ma quello era solo il suo modo di essere, la sua travolgente e spudorata facciata. Il gigante aveva dimostrato non solo con le parole ma anche con i fatti come fosse sempre pronto a salvare l’umanità da quel male che la attanagliava dall’avvento dell’Armageddon, tendendo orgogliosamente la mano a chi aveva bisogno e ai guerrieri che volevano combattere per la causa.
    Indipendentemente dalla Casta, indipendentemente dalla provenienza o dal retaggio.
    Per lui, quindi, quella riunione convocata dagli Dei norreni andava esattamente nella direzione sperata e, se fosse riuscita nell’intento, sarebbe stato tutto di guadagnato. Anche per lo stesso Bart, perché l’importante era il risultato, sul modo non era così stupidamente orgoglioso da risentirsene.

    È incredibile come gli stessi che hanno rifiutato o ostacolato un’alleanza tra le Caste contro la Corruzione, adesso siano qui come se fosse una pizzata di classe.
    Sono anche gli stessi che per anni non sono riusciti a smuover nulla, un po’ come tutti del resto, ma che non volevano comunque collaborare, neanche contro un nemico comune.
    Io sarò pure un pazzo visionario per alcuni, forse per molti, ma devo dire che anche questi non scherzano.
    Oh oh oh.


    Era un pensiero lecito il suo, onestamente difficile da contestare per le informazioni a sua disposizione.

    Vedo che rimanere coerenti con se stessi di questi tempi sta diventando ancora più difficile del solito.
    Ma forse posso capirlo, gli equilibri tra Caste e i loro obiettivi sono sempre stati un tema complicato anche solo da comprendere.
    L’importante è il risultato, per il bene di tutti, poi che continuino pure a pensare quello che vogliono.
    Alla fine è divertente anche così, oh oh.


    Inoltre, a dirla tutta, quella non era nemmeno la prima volta che il Toro partecipava a un incontro con più Caste, ormai era quasi un habitué, perché lui c’era sempre stato quando era necessario combattere insieme contro la Corruzione. Si ricordava ancora una delle sue prime volte, anche se era stato un incontro molto particolare e in circostanze estreme, quando Gazka si era sacrificato per il mondo intero per racchiudere la fiamma della conoscenza. Negli anni successivi c’erano state altre occasioni per riunirsi tra Caste diverse, l’ultima sempre ad Asgard, e ogni volta il Gran Sacerdote era lì.
    Sempre e comunque.
    In molti avevano partecipato a quell’ideale di unione e armonia, anche se nel tempo le cose erano cambiate fin troppe volte. Insieme a Bartolomeo, però, l’altro instancabile sostenitore dell’alleanza era Siegfried, il Celebrante di Odino, che era arrivato prima del gigante. Il Toro era ovviamente felicissimo di vederlo e si rivolse a lui personalmente.

    Ciao Sieg, eccoci ancora una volta insieme.

    Salutò il suo amico e alleato in modo molto caloroso, perché avevano combattuto insieme e quello li aveva uniti ancora di più.
    Poi, vide anche il Cavaliere di Gea con cui aveva condiviso forse una delle più divertenti scazzottate di sempre: l’incontenibile Pan. Era insieme a un altro Araldo – una donna – che, però, il gigante non conosceva direttamente. Il Toro decise, quindi, di salutare personalmente anche lui, perché gli faceva molto piacere rivedere un’altra faccia conosciuta e anche perché l’altro sembrava un bel po’ sopra le righe come lo stesso Gran Sacerdote. Fece prima un cenno di saluto alla guerriera che era con lui, per poi rivolgersi all’omone.

    Pan, che bello rivederti.
    Vedo che sei diventato fortissimo!


    Percepiva in lui un cosmo ancora più vasto di quello che aveva scatenato durante il loro scontro amichevole. Probabilmente, se avessero replicato il duello, il risultato sarebbe stato ancora più incerto dell’ultima volta.

    Sai se Amaterasu sarà dei nostri oggi?

    Dov’era l’Araldo? Perché non era lì a coronare il sogno che avevano rincorso insieme? Sperava davvero di condividere quel momento anche con lui.
    Lo sguardo del Gran Sacerdote non si fermò alle facce conosciute, ma cercò di capire chi si fosse unito al concilio fino a quel momento. Rimase sorpreso di non vedere Johanna come rappresentate di Atlantide, e di notare la presenza per i Daimon di un guerriero che non aveva mai conosciuto, anche se qualche mese prima alcuni Angeli avevano partecipato all’incontro con il Celebrante ad Asgard. Ancora più strano fu vedere il Titano che aveva da pochissimo tempo rifiutato la proposta di collaborazione da parte Elaine, la nuova guerriera d’Oro dell’Ariete. Inoltre, in un crescendo di stranezze e incoerenze, riuscì anche a scorgere un rappresentate dei Balck Saint: una Casta che, sempre dai resoconti dettagliati fatti dalla ragazza dorata, aveva praticamente dato un colpo di spugna a tutto ciò che c’era stato prima, dichiarandosi apertamente ostile nei confronti dei Saint di Atena (e, forse, non solo).

    Uhm, chissà se hanno davvero cambiato idea dal giorno alla notte, o se dovremo ancora guardarci le spalle appena usciti dal concilio.

    Dannazione come cambiavano in fretta i guerrieri e gli equilibri di potere. Era tutto così strano, quasi surreale, specialmente considerando i recenti avvenimenti di alcune Caste e alcuni dei loro rappresentati.
    In generale, comunque, erano presenti alleati, amici, ma anche Caste che avevano un rapporto difficile con i Saint, e altre che sembravano aver cambiato approccio proprio di recente. L’equilibrio tra poteri era una vera fatica. Se solamente si fossero uniti tutti per un unico obiettivo già in passato, come Bart e Amaterasu proponevano da tempo, avrebbero potuto davvero cambiare le sorti del mondo intero. Durante quella loro missione per unire guerrieri così diversi, i Santi e gli Araldi avevano ottenuto vittorie insperate, facendosi tanti alleati, ma erano anche stati sconfitti moralmente, perdendo legami che avrebbero voluto creare o rinsaldare. Magari quel nuovo concilio in Belgio poteva davvero dare l’ultima spinta che mancava per far fare a tutti un passo verso un’unica direzione. Bartolomeo non se ne sarebbe certo lamentato, perché quello era il suo obiettivo ormai da anni, ma si sarebbe domandato come le Caste “ostili” fino a quel momento potessero cambiare idea così velocemente.

    Forse era la presenza degli Dei norreni? Forse perché una divinità era considerata più importante o erroneamente “super partes”? Forse quella convocazione, così ufficiale e ben gestita, aveva fatto breccia anche nel cuore dei detrattori della causa?
    Sarebbe davvero bastato così poco? Sul serio?

    Magari sarebbe stato proprio così, magari no, ma con il suo proverbiale sorriso il gigante era in trepidante attesa dell’inizio del concilio e di essere testimone di quell’incredibile unione tra le Caste. Mancavano gli Spectre, era comprensibile, ma per tutte le altre sarebbe stato tanto grandioso quanto strano vederle collaborare dopo gli ultimi avvenimenti.
    Il Gran Sacerdote, in ogni caso, prendendo posto in una qualunque zona libera della sala principale, era pronto a dare il suo sostegno e quello dei Cavalieri di Atena contro la Corruzione, per cambiare una volta per tutte le sorti dell’umanità.
    Quello era poco ma sicuro.

    4ZFBQ5m
    BARTOLOMEO - GOLD TAURUS [VIII] - ENERGIA SUPREMA
    lhWsVkb

    Riassunto:
    Hello! :mke:

    Condizioni:
    Ottime.

    Tecniche:
    -

    Abilità:
    -

    NARRATO - PARLATO - PENSATO - TELEPATIA - BAMBINI - ELENA

    Ykl3bED
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    Inserito in gerarchia e nel gruppo "In Addestramento" :zizi:

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    CITAZIONE (~S i x ter @ 3/5/2024, 19:42) 
    Add per LastVillain e Tsiu chiusi e spostati in Conclusi per superamento tempo limite :sgrunt:

    Gerarchia e gruppi utente aggiornati :zizi:

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    Con le attività ci siamo, sia sul numero di concluse, sia sul numero di duelli conclusi e quelle ancora aperte ma ben avviate che ti fanno arrivare al numero minimo :zizi:

    Hai messo proprio le X sul calendario, eh, perché sono passati 44 giorni dal conseguimento della rossa (escludendo il giorno di conseguimento) xD Quindi, per essere sicuri sul mese e mezzo di tempo che deve trascorrere, procedi pure, ma i topic dei test cominciate ad aprirli da domani :asd:

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    Inserita in gerarchia e nel gruppo "In Addestramento" :zizi:

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    Ciao caro, lascio il (finto xD) burocratese di Six per risponderti sulla questione :asd:

    Come detto anche in altre occasioni (v. per esempio qui), per le cariche non si valuta solamente l'utente, ma anche (e soprattutto) il personaggio. Per quanto io (e credo tutti) adori davvero Mat (ti ho anche salvata con Bart, più di così non so che dire :mke:), la ragazza ha praticamente appena preso l'Armatura e, almeno per il momento, non ci sono ancora delle effettive dimostrazioni in-gdr che possano farla aspirare a pieno titolo a diventare Lawos (che è il Generale delle truppe d'attacco del Santuario, una carica davvero importante).

    Quindi, utilizzando la stessa formula usata con Guardian: al momento, allo stato attuale del personaggio, Matar non è stata ritenuta idonea a ricoprire tale carica. Questa è una valutazione a oggi, non è per sempre, e potrebbe anche trasformarsi in uno spunto di gioco (se, ovviamente, questo è il tuo obiettivo) per eventualmente evolvere il personaggio e cercare di capire in-gdr come avvicinarsi con il tempo a tale Carica. Rimane valido, come sempre, qualsiasi supporto o approfondimento anche off-gdr con me (essendo il referente della Casta) o, comunque, con qualsiasi membro del Consiglio (con cui è stata discussa la tua richiesta). Insomma, se hai bisogno sai dove trovarci :zizi:

    Per aggiungere qualche dettaglio in più e solo per farti dei paragoni, che sicuramente sono estremi (non sarà assolutamente così da qui in avanti, sia chiaro, ma ti fanno capire l'importanza di una Carica rilevante), Rigel ha preso il titolo di Eforos dopo 9-10 anni nella Casta e Bart il titolo di GS dopo 8 anni nella Casta.

    Per darti un'orizzonte temporale più umano (almeno preliminare), come mi sembra corretto fare nei tuoi confronti, direi che dopo la mega-quest e la riconquista della Grecia, potremo rivedere la questione "Cariche del Santuario" con dati in-gdr alla mano. C'è tanto che bolle in pentola, molti nuovi Saint (che vorrebbero/potrebbero aspirare come te alle Cariche del GT), quindi è giusto valutare al meglio il comportamento effettivo dei vari personaggi prima di assegnare una Carica importante per la Casta.

    Spero sia tutto chiaro e trasparente, in piena onestà, ma nel caso - come detto anche prima - sai dove trovarmi :asd:

5091 replies since 28/1/2008
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