Saint Seiya Final  - I Cavalieri dello Zodiaco - Full Professional RpG by Forum

Posts written by *Susu*

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    Nick Utente: Susu
    Nome del Cloth: Marine di Siren
    Casta: Marine di Poseidone
    Energia: bianca
    Status: cambio?
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    Grazie! Posto subito!
    Per motivazione userò duello di Kar+ questo di Luke ^_^
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    Ingrid a nera sapete cosa significa?

    botte[spoiler_tag][/spoiler_tag]
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    Vabbé, visto che mio marito si è dato all'ittico, lo farò anche io.
    Vorrei sapere se è possibile che Ingrid ottenga l'energia nera (magari finendo quel bellissimo duello con Kar) e cominciare da zero con un marine di Siren.
    Grazie per l'attenzione, cordiali saluti

    :3
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    IoQhVrQ

    Per aspera sic itur ad astra




    I piccoli pezzi del mosaico stavano entrando uno a uno al loro posto e ben presto Febe realizza che quello non è altro che il risultato del piano minuziosamente tessuto da lei, suo marito e...Chi altro mai sarebbe stato capace di essere così preciso e ardito allo stesso tempo? Sicuramente Leto aveva molto del padre e della madre, ma no, il piano aveva richiesto un terzo enorme sforzo, un ulteriore elemento di programmazione. Quando Febe riacquista la sua memoria in concomitanza con la sua soma che a mano a mano si compone sul suo sottile corpo, sorride e allunga la mano, trovando quella della sua amata sorella. L'umanità che è in lei le scatena uno shock emotivo che porta delle lacrime sulla superficie dei suoi occhi mentre si rifugia nell'abbraccio di Mnemosine, attendendo che lei finisca di beccarsi con suo marito.

    Potevi essere soltanto tu...Con tutte quelle variabili potenzialmente letali!


    Febe si congeda dall'amata sorella in silenzio. Mnemosine aveva sempre avuto sempre un effetto rassicurante su di lei, anche durante i momenti bui dopo la separazione con Ceo; insieme a lui, era l'unica che riusciva in qualche modo a destreggiarsi nelle sue criptiche profezie e nella sua follia generale.

    Siamo pronti...Forse.

    Febe allunga la mano verso Ceo per proseguire il loro viaggio verso l'Immaterium; per Febe avrebbe dovuto essere simile a un ritorno a casa, tuttavia non fu così. I suoi sensi si misero subito all'erta: c'era qualcosa di terribilmente fuori posto in quel luogo che lei avrebbe dovuto proteggere e custodire dall'avvento del caos, come se l'immaterium stesso stesse rispondendo a qualcosa di esterno inviando dei segni nella fibra cosmica di Febe, come delle piccole scosse, o un allarme; la titanide non tardò a comprendere.

    ...Invasori.

    Dice ferma, voltandosi verso Liam. Non le ci vuole molto per localizzarlo; è proprio lì dove avevano riposto la Falce, l'essere del Caos
    venuto con tracotanza a reclamarlo.

    Ha profanato il mio santuario. - Febe pronuncia queste parole con un tono neutro e flebile, come se ci fosse sincero shock nella sua voce. Ancora una volta, l'umanità che è in lei comincia a farla sudorare e respirare in maniera accelerata. Rimane accanto a suo marito e non si scompone neanche quando la creatura scaglia contro di loro il suo possente attacco: Febe prova a deviare il colpo non appena capisce che quell'aberrazione sta utilizzando la stessa energia dell'immaterium, o una forma corrotta, tuttavia è troppo potente per lei.
    Ceo come al solito pianifica ogni mossa in anticipo, sapendo benissimo che Febe non avrebbe tollerato oltre un invasore del caos nel SUO mondo; ci sono pochissime cose che fanno perdere le staffe a sua moglie, e questa è proprio una di quelle.
    Tuttavia, quella cosa o è decisamente potente, o loro non hanno riaquisito al 100% le loro abilità. Lo scudo viene rotto e i titani vengono travolti da una porzione finale dell'immaterium corrotto; il colpo li fa sbalzare all'indietro e per degli attimi si ritrovano a vagare nell'immmaterium indeboliti e sotto shock per i danni spirituali subiti; l'affronto per non esser stata in grado a dominare ciò che una volta era stata la sua fonte di potere è grande.

    Usa i MIEI poteri. - Febe fluttua a testa in giù rimanendo in una posizione che viola le leggi della gravità, stavolta ci sono rabbia e amarezza nella sua sottile voce. Con un gesto lento fa scattare la maschera che ha sugli occhi che nel frattempo è diventata parte integrante della sua soma. I suoi occhi sono fatti della stessa sotanza dell'Immaterium.

    I globi di Keraunos di Ceo cominciano a esplodere tutt'intorno a loro in un frastuono che le avrebbe dato il vantaggio per attaccare; ma Febe non voleva soltanto attaccare, non voleva certo limitarsi a questo.
    Febe sta per pronunciare le parole che dall'era del mito nessuno, sulla Terra, nell'Olimpo o nell'intero multiverso vorrebbe mai santire.


    Creatura del caos. Per le colpe di cui ti sei macchiato,

    IO

    TI

    MALEDICO.



    La sua voce tuonò più forte del Keraunos di Ceo, anche se non era certa che quell'immonda aberrazione fosse stata capace di comprendere la gravità di quelle parole. L'emissario del Caos si sarebbe trovata a vagare nell'oscurità più totale del potere illusorio di Febe, mentre avrebbe cercato di colpirlo con la stessa essenza del suo potere in quantità esagerata: quello vero e puro, non quell'imitazione corrotta che tanto aveva fatto infuriare la titanide. Per effetto, inoltre, della sua maledizione, qualcosa nei suoi piani per difendersi sarebbe potuto andare disgraziatamente male, nuocendogli ulteriormente.


    ★ Stato fisico: debilitata dall'attacco spirituale subito.
    ★ Stato mentale: incazzata come una faina
    ★ Stato cloth: integra
    ★ Energia: Nera



    ☽ Abilità ☾
    Energia Eterea/Infinito:[difesa] Febe possiede il dominio su un’energia pura e normalmente incontrollabile che è la stessa fibra dell’universo, un’energia non ancora incanalata che rinchiude in sé tutte le probabilità che un evento si verifichi in qualsiasi punto di un qualsiasi piano temporale denominato “Multiverso”. Menti brillanti hanno sempre voluto definire questa forza eppure nulla si avvicina ad una definizione comprensibile per l’intelletto umano. L’eterno scorrere delle probabilità non rinchiuse in una linea temporale precisa è essa stessa una forza che Febe manipola come se fosse energia spirituale purissima, e chi ne dovesse entrare in contatto rischierebbe di perdere il senno poiché esposto a tutte le probabilità e a tutti i destini possibili, che sono infiniti, e un tale sovraccarico di informazioni non sono gestibili per chiunque non sia la Titanide. Un contatto con l’Infinito può causare a danni spirituali e visioni degli eventi esistenti o che potrebbero avvenire in questo o in un'altra linea spazio-temporale. Il sovraccarico cognitivo dovuto all’esposizione a tutte le probabilità dell’universo può causare la perdita del senso delle cose reali, perdita di lucidità, volontà azzerata, senso di impotenza e sviluppo di psicosi. Il contatto con questo tipo di esperienza può provocare un generale senso di spossatezza dovuto ai danni spirituali mentre l’esposizione massiccia, ripetuta oppure prolungata a questo tipo di danni si può portare a danni psichici o dolori lancinanti dovuti alle visioni.
    Essendo attacchi di tipo spirituale non possono essere evitati o parati da chi non possiede difese della medesima natura. Parimenti, manipolare questo tipo di energia le fornisce una difesa contro attacchi dello stesso genere.

    Oracolo:[attacco debole] Questa è la massima espressione del potere di Febe: Sorte. Fortuna. Casualità. Chi non ucciderebbe per avere il potere di far andare tutto secondo i piani o al contrario, per sabotare ogni mossa dei nemici? Fortuna e sfortuna, Febe è la guardiana di entrambe. Il potere che Febe ha sviluppato plasmando l’Immaterium gli permette di alterare le probabilità di un qualsiasi evento. Può far andare a segno un suo colpo per una condizione fortuita o far fallire l’attacco o la difesa di un suo avversario per un’inezia, un singolo errore, una coincidenza anche improbabile. Una buccia di banana sul campo di battaglia, una ciglia nell’occhio, un moscerino su per il naso: basta veramente un nulla per decidere il fato di una sfida. Febe può utilizzare quest’abilità per evitare un colpo una singola volta per duello e non può utilizzarla contro colpi che prevedono un bassissimo tasso di casualità come quelli di natura spirituale.
    La sua abilità unica può essere utilizzata anche a scopo offensivo, rendendo magari più centrato un colpo o favorendo le condizioni per cui possa andare a segno oppure aiutandola ad uscire da situazioni spinose tramite eventi fortuiti.
    ☽ Tecniche ☾
    Mati:[attacco forte, cosmo distruttivo] Nell’era del Mito tutti temevano le profezie di Febe, poiché dal fato dettato dalla Titanide non si può scappare. Parimenti, questa tecnica insegna al malcapitato che non si può sfuggire ad uno sguardo che punta verso l’Infinito. Febe tenta di ghermire l'avversario con la sua energia telecinetica e sollevarlo: qualora ci riuscisse, l’avversario si ritroverà a fluttuare nell’immensità dell’universo mentre viene manipolato dal potere
    illusorio della titanide. L'illusione consiste nell'apparizione, intorno a lui, di quattro immensi occhi chiusi: quando questi si apriranno, riveleranno delle enormi pupille violacee che proveranno a riversare addosso al malcapitato una massiccia quantità di energia eterea atte a travolgerlo in tutta la sua potenza divorandogli lo spirito. Dopo questo attacco la vittima si ritroverà anche a dover sopperire le eventuali conseguenze del precipitare rovinosamente al suolo una volta conclusa questa terribile esperienza. Gli occhi possono trovare un diverso posizionamento a seconda della situazione.


    ☽ Note ☾

    Febe tenta di minimizzare il danno con la sua difesa spirituale, ma il colpo arriva comunque, e sia lei che Ceo vengono sbalzati indietro subendo la coda dell'attacco che comunque li danneggia abbastanza a livello spirituale; tuttavia Febe è furiosa che qualcuno sia entrato nell'immaterium, quindi maledice la creatura con la sua abilità di manipolazione degli eventi e gli scaglia addosso la sua tecnica MATI, combo telecinetica-illusoria-spirituale-cosmica. Se siamo nel vero immaterium, il cosmo di Febe diventa distruttivo, in più, qualcosa che farai per difenderti andrà male per una sciocca fatalità, lascio descrivere a te cosa. <3





    Edited by *Susu* - 8/6/2020, 17:30
  6. .
    IoQhVrQ

    Per aspera sic itur ad astra




    Febe alza una mano verso il vuoto accarezzando a prima vista l’etere; sotto le sue dita si aprono minuscole linee luminose verticali, quasi fossero dei fili di una ragnatela che non si intersecano mai, dividono solo l’immenso vuoto in più sezioni irregolare, formando linee e spazi vuoti.

    Ah è così allora. Così abbiamo schematizzato il tempo in modo che fosse più facile. Linee temporali, vedi amore mio? Dobbiamo solo scegliere il momento.

    In brevissimo tempo, Febe scopre che a ogni linea corrisponde un momento della loro storia insieme. Le basta toccare la linea luminosa per ritrovarvisi dentro, quasi stesse assistendo a un film. Vede quei momenti e grazie al suggerimento di suo marito sa che non è solo una visione: quelle righe sono piccoli frammenti di immaterium ordinati secondo una complessissima matrice gravitazionale che permette dei flussi lineari di continuum.

    Questo è troppo ingegnoso. Sicuramente sei stato tu a progettarlo. Ingegnoso e terribilmente pericoloso. Guarda.

    C’è istanbul. Una signora sulla sessantina, nella folla di piazza Sirkeci, sta guardando una vecchia cartolina di Mykonos, che reca in mano assieme a delle vecchie cartoline d’epoca; sta andando a rivenderle. Una le cade fra la folla ma non ci fa caso; è la cartolina che sarebbe finita nelle mani di Chrissa. Ma stranamente è ancora a terra: Chrissa si trova lì, cosa sta succedendo?

    A Febe basta veramente poco per scoprirlo. Manipola gli eventi affinché un’altra donna sposti lo sguardo sul marciapiede e raccolga la cartolina da terra: spinta a credere che sia di Chrissa, gliela porge e se ne va.

    Siamo sempre stati noi, quindi.

    Febe rilascia la pressione su quel tratto di continuum e si mette a sfogliare attimi come se fossero pagine di un libro. Dall’organizzazione del convegno, alla partecipazione di Liam Lynch e di Chrissa, tutto è dettato da eventi di natura puramente casuale, che sia una finestra pop up su un browser o una rivista fra le mani della procuratrice Cleo.
    La sera del loro incontro, Liam stava per vedere un’elegante donna in rosso. La stava per incontrare pochi secondi prima di andare a prendere una boccata d’aria fresca sul balcone.
    Febe la vede subito e qualcosa nella sua mente si sblocca: non è tempo, pensa, non ora.
    Un cameriere la urta, sporcandole il vestito.

    Bagni di Masino…Perché aveva scelto quella località?

    Ah, facile questa. Difficilissimo da trovare, ti avrebbe fatto venire ancor più voglia di cercarmi. Sogghigna Febe mentre manipola gli eventi sotto gli occhi del marito.

    Era stata Sofi, grazie a una foto su Instagram che aveva “casualmente” guardato, a suggerirle il luogo, e Chrissa l’aveva immediatamente seguita.
    Casualmente Sofi a Milano riesce a spendere l’esatta cifra che servirà a Chrissa per completare l’algoritmo di Leto.
    E sempre casualmente, il termostato dell’abitacolo dell’auto di Liam era ottimamente settato su una temperatura che avrebbe fatto piombare Sofi in un sonnellino ristoratore per tutto il viaggio, dando modo a Liam e Chrissa di familiarizzare.
    Per caso, James era rimasto single due settimane prima. A quanto pare la sua ex aveva casualmente trovato l’amore della sua vita in un giocatore di rugby di Cardiff.
    Casualmente a San Francisco era disponibile solo una camera, la più oltraggiosamente lussuosa di tutto l’hotel. E per un caso unico al mondo, Liam Lynch aveva dimenticato l’ombrello in camera quella sera.

    Febe ridacchia mentre plasma gli eventi a suo piacimento, senza tralasciare nessun dettaglio. - Ho adorato fare tutte quelle cose con te, con tutto quello scambio di germi che non ti piace. Mi ha ricordato molto l’era del mito, anima mia. Possiamo rifarlo, ogni tanto? Dai.
    La titanide si prende una piccola pausa dal suo manipolare il destino di Chrissa e Liam e di tutte le persone che hanno interagito con loro, ciascuna con il proprio scopo. Ammira il suo disegno quasi fosse la tela di un grande artista: è affaticata, ma soddisfatta.

    Devi passare a Liam e Leto le informazioni sulla nostra tecnologia. So benissimo che tu conosci un modo per oltrepassare lo spazio e il tempo. Ho manipolato tutti gli eventi affinché vi sia spazio per il tuo intervento anima mia; con il tuo tocco, tutto sarà completo.


    La titanide passa in rassegna la sua opera aggiungendo o togliendo dettagli che nel suo disegno mentale hanno più o meno significato, comprese le crisi mistiche di Chrissa o i momenti di sconforto di Liam. Li guarda, quei due piccoli umani che sono stati, e ha compassione di loro.

    Altro che amore, altro che forza invisibile. Siamo sempre noi. Dall’inizio dei tempi, siamo sempre stati io e te. L’essenza stessa del destino, il caos e l’ordine. Come ho fatto a dimenticare tutto questo, eh vita mia? O siamo stati tremendamente bravi nel nostro piano, o tutto andrà inevitabilmente a scatafascio.


    Febe ascolta la propria voce mentre pronuncia quell’ultima affermazione e un po’ si sorprende piacevolmente: forse sta tornando ad essere finalmente sé stessa.






    ★ Stato fisico: ottimale
    ★ Stato mentale: ...è Febe
    ★ Stato cloth: xxx
    ★ Energia: Nera



    ☽ Abilità ☾
    ☽ Tecniche ☾
    Xxx


    ☽ Note ☾



  7. .
    IoQhVrQ

    Per aspera sic itur ad astra




    Un'immagine di Febe e Ceo, seduti su una scogliera. Siamo sulla Terra, e siamo nel periodo del mito. Il mare s'infrange contro dei massi imponenti, dinanzi a loro solo una grande distesa di blu. Siamo sul mar Egeo, e quella, con tutta probabilità, è l'isola di Ceo.
    L'aria di mare accarezza entrambi, lei con una sottile veste bianca e lui, solo con dei larghi pantaloni di una pregiata stoffa di colore scuro, mentre il sole primaverile brilla alto nel cielo. Sono le prime incursioni sulla Terra, prime di molte; spesso si erano trovati a fuggire dalla propria famiglia e isolarsi per stare un po' da soli a respirare l'aria salmastra che a Febe piaceva tanto.
    Lui poteva evitare di pianificare, studiare e criticare tutto ciò che gli si presentava davanti e lei, per pochi attimi, poteva lasciar correre il corso degli eventi. Restavano lì, cullati dal silenzio, per giorni, mesi, godendo solo del piacere della reciproca compagnia; era anche un modo per staccare dalla compagnia ingombrante e chiassosa dei loro fratelli e sorelle, e quello era il loro posto segreto, un posto felice.



    ***



    Cose terribili accadranno se ci separeremo!


    Gli aveva urlato. Lui era stanco e ferito, e provato dalla guerra. Lei gli stava implorando di restare con lei e con la loro sorella Mnemosine. Lui la guarda per l'ultima volta. Il ricordo poi appare sfumato e svanisce, perché è troppo doloroso o perché...Sembra sigillato.


    ***



    Ancor prima dell'era del mito. Febe è una fiammella cangiante, sembra quasi una piccola galassia a sé stante. Ceo è un essere ormai evoluto, dai contorni scuri e marcati, di pura energia magnetica. Febe gli svolazza intorno. Ceo la prende con un arto e se la porta all'altezza del petto, lei si calma, i suoi colori diventano più tenui. Lui la trattiene con entrambi gli arti superiori e cerca in qualche modo di contenerla, senza tuttavia soffocarla. Lei si attacca a lui, si espande, dalla fiammella spuntano quattro arti, poi quella che sembrerebbe una testa, sempre di questa materia cangiante che è l'essenza stessa di Febe. Lei sembra cingergli il collo, e lui, come risposta, fa lo stesso.
    È la prima volta che si vedono.


    ***



    Era del mito. Ceo è arrabbiato, anzi furioso; la sua sposa vuole dare alla luce la loro primogenita come un barbaro essere umano. Febe aveva semplicemente deciso così e non c'era verso di farle cambiare idea.

    L'abbiamo concepita su questa Terra, e su questa Terra deve nascere. - gli aveva detto. Sì, era stato divertente fare gli esseri umani per un po', era stata sicuramente un'esperienza con tanti aspetti positivi, ma questa era una follia grande, aveva pensato Ceo. Peccato che alla luce di un fantastico tramonto sul mare, la piccola Leto era nata e per il periodo più lungo della sua intera esistenza (quindici minuti) Ceo era rimasto completamente senza parole


    ***



    Non siamo al sicuro - aveva detto Febe a Leto scesa dalla stazione spaziale. Febe era inquieta; privata della sua solita vista sul multiverso, doveva solo appellarsi a sensazioni. E quel pianeta, che rompeva tutte le leggi della fisica, pur essendo meraviglioso, aveva qualcosa che non andava. Il panico dei presenti non aiutava, e per la prima volta Febe avvertì il dubbio assalirla; perché erano lì? E perché avevano portato tutte quelle persone, che respiravano a malapena, che erano tremendamente e così intensamente umani in tutto quello che facevano?
    C'era qualcosa terribilmente fuori posto.



    ***



    Ti amo, Liam.
    La pioggia batteva incessantemente sulle finestre del castello di Birr. Davanti al caminetto della biblioteca Liam e Chrissa si stringevano nel cuore della notte, avvolti da morbide coperte di flanella. Avevano appena cominciato a lavorare al progetto, eppure San Francisco sembrava così lontana. Ricorda il tepore del fuoco del caminetto e il battito veloce, ma regolare, del cuore di Liam Lynch. Chrissa non gliel'aveva mai detto e fu come un peso liberarsi da quelle parole che in quel momento specifico della loro esistenza sembravano così importanti. Ricorda lui, che la stringe ancora di più, tuoni e fulmini in lontananza.



    ***



    Non accadrà di nuovo. La nostra famiglia non si separerà. è una promessa. Se tutto quello che è stato doveva accadere, ci deve essere una ragione. Non ho i miei poteri ora, ma ho piena fiducia in voi, amate figlie mie.
    Febe stringe forte Leto prima di andare via con Ceo e lasciare un caos di esseri umani allo sbaraglio assieme alla sua adorata figlia. I sistemi di allarme sembrano impazziti, e la terra sotto i loro piedi comincia a vibrare sommessamente. Possibile che lei non avesse previsto nulla di tutto ciò? Che sembrasse tutto così sbagliato, tutto così terribilmente improvvisato? Non era da lei, e non era sicuramente da Ceo, o da Asteria.
    Al momento di lasciare la mano di Leto, di nuovo quel dolore insopportabile si impadronisce di lei.


    ***



    Di tutti i posti dove siamo stati nel corso delle ere, perché proprio questo? Appartiene ai ricordi degli umani.
    Febe si guarda intorno riconoscendo la terrazza del Cyclades Royal. Il silenzio è spaventoso; in un'altra occasione avrebbe quantomeno saputo dove fossero diretti, ma ora no. Come se qualcuno avesse messo dei blocchi a ciò che poteva e non poteva ricordare, o provare.
    Asteria...Forse pensava fosse importante. Forse voleva dirci qualcosa portandoci in questa singolarità. Gli umani, loro...Lo chiamano amore. Per noi è sempre esistito, non abbiamo mai dovuto definirlo, o dircelo. Da quando esistiamo sappiamo che dovevamo stare insieme. Forse però per quegli umani non era poi così ovvio, non è vero anima mia?
    Incontrarsi per un caso fortuito venendo da percorsi diversi, ambienti diversi, così lontani fra loro. Riuscire a trovarsi. Questa forza che ci ha fatti riunire a discapito del tempo, dello spazio, di tutte le condizioni avverse. Forse questa cosa che chiamano amore trascende lo spazio e il tempo.
    Asteria, parlami. Perché hai portato i tuoi genitori nel luogo dove si sono incontrati Liam e Chrissa? Cos'avevano loro che a noi sfugge?


    ***



    Febe stringe la mano a Ceo all'interno del velivolo che li proietta nel buco nero. Per istanti alterni, insieme a ricordi passati presenti e futuri che si mischiano fra loro, Febe sembra tornare Chrissa e un sentimento di dolore e paura s’impadronisce di lei. Sono solo pochi istanti: lo spaziotempo si distorce attorno a loro, il velivolo sembra disgregarsi fino a che non rimangono solo loro due, come nell’alba dei tempi, mano nella mano. Per millesimi di secondo che sembrano infiniti, Febe e Ceo ritornano nella loro forma originaria e camminano nel vuoto, fino a raggiungere un punto luminoso e riprendere le loro sembianze umane.



    ***



    Deve avere un’infanzia tragica. Qualche episodio che la spinga ad andare via. Tuttavia, non la vogliamo traumatizzare permanentemente. Deve avere un ciò che gli umani percepiranno come dono.
    Lui deve avere tutti i mezzi per avere un potenziale mentale e fisico sviluppati a pieno per gli standard umani. Teniamo a bada il coefficiente emotivo, deve esplodere quando la incontrerà.
    Deve partire dal basso per arrivare in cima ai gradini della società. La sua autostima deve raggiungere picchi estremi.


    Come quella di nostro padre?


    Leto si era messa a ridere. A partecipare a quella riunione c’era Febe, con le sue due bellissime figlie...E qualcun’altro che in quel momento era rimasto in disparte. Erano sedute attorno a una tavola rotonda, studiando un piano.


    ***



    Non erano loro. Siamo sempre stati noi.

    Febe si toglie la maschera rivelando i suoi occhi, che ora sono pieni della vista del buco nero che sta per inghiottire il piccolo pianeta di Asteria.

    Devo controllare l’Immaterium, e tu, anima mia, mi darai una mano. Sono ancora debole ma se mi aiuterai, tutto sarà più semplice. Sei con me?

    Febe tende la mano al suo sposo. Ci sono probabilità che tutto vada secondo i suoi piani. Una trama fitta era stata ordita da lei e dalle sue figlie, non poteva essere imperfetta.


    ★ Stato fisico: ottimale
    ★ Stato mentale: ...è Febe
    ★ Stato cloth: xxx
    ★ Energia: Nera



    ☽ Abilità ☾
    ☽ Tecniche ☾
    Xxx


    ☽ Note ☾



  8. .

















    Den tynne linjen mellom byttedyr og rovdyr.

    Post 4

    Lo diceva la mamma, lo diceva.
    Mai fidarsi dei draghi.

    Quello che aveva davanti era un esemplare di rara perfidia e superbia, ma c'era un problema di cui forse la bestia non era al corrente.
    Ingrid era stata ingannata.

    Ora, le illusioni sono una specie di taboo per i Vrykul. L'arta arcana dell'illusionismo è propria di Loki, signore dell'inganno, opposto a sua fratello Thor, di cui i Vrykul sono la progenie; soprattutto utilizzare le illusioni in battaglia è considerata la più vile delle azioni che si potrebbero commettere. Onta e disonore cade su colui che per danneggiare il nemico utilizza sporchi trucchi anziché affrontarsi faccia a faccia.
    Il drago l'aveva prima ingannata con le immagini del clan, poi non contento era stato tanto vile da insistere e utilizzare quegli sporchi trucchi anche in uno scontro. Il disprezzo chiuse la gola della Vrykul che non riuscì a parlare, riuscì solo a far ribollire il proprio sangue dalla rabbia e dalla voglia di massacrare quel subdolo essere che non era degno, ai suoi occhi, di essere in vita.

    Con grande gioia di Ingrid, il dragonide assunse ben presto una taglia più minuta: era pronta a massacrarlo, aprirlo, squarciarlo, già pregustava l'ebrezza di forgiare un glorioso elmo con il suo grosso cranio. Con gli occhi saettanti e pieni d'ira gli andò incontro, pronta a subire il suo colpo pur di averlo tra le sue mani e stritolarlo a sé. Immaginate quindi la delusione di Ingrid, quando avvertì che il pugno che il dragonide le stava sferrando all'altezza del ventre non era un pugno ma...Non lo seppe definire al momento.
    Un dolore lancinante le chiuse lo stomaco, lei provò ad afferrare l'arto del suo avversario che incredibilmente...Non era un arto.
    Per quanto provasse a voler afferrare la bestia non le riusciva; bastò poco a farle comprendere che quello che vedeva, proprio come prima, non era esattamente la verità. Questa realizzazione la fece ringhiare di rabbia e il suo corpo, totalmente pervaso dalla sua elettricità, si caricò ancora di più fino a farla detonare di energia cosmica e elettrica per liberarsi e allontanarsi dalla bestia o comunque dalle sua illusione, non tanto potente da danneggiarlo, se non altro abbastanza brillante da accecarlo per qualche istante.

    Il dragonide spalancò le sue fauci per attaccare la Vrykul con un fulmine globulare diretto verso la sua faccia, ma Ingrid era già pronta a esplodere col suo cosmo e approfittarne per balzare all'indietro di pochi metri. Atterrò sulle sue ginocchia, tossendo ancora e tenendosi il ventre con la mano per il colpo subito. Lo diceva la mamma, i draghi erano creature infide. Crudeli. Superbe...Orgogliose.
    Un ghigno quasi sadico si dipinse sulla bocca della Vrykul, sporca di sangue, mentre lentamente si rialzava.

    LO DICEVA DRAGO KLAUTH. LUI DICEVA CHE TU COGHLIONE SENZA PALE.
    SENZA PALE!! TU NO VUOLE AFFRONTARE INGRID SENZA TRUCHI EH??


    Un altro tuono squarciò il cielo. Che fine aveva fatto il piccolo Mjollnir?
    Una volta colpito il mento del drago, il martello leggendario non era più atterrato nelle mani di Ingrid. Infatti eccolo lì: pareva una meteora per quanto luminoso, invece era stracolmo di energia elettrica pronto a tornare nelle mani della sua padrona. Ingrid avrebbe preso il suo martello e noncurante della posizione del suo avversario in quel momento, avrebbe cominciato a spaccare il terreno di battaglia in un modo così distruttivo da dilaniare letteralmente la terra da sotto i piedi del dragonide, ovunque egli si fosse trovato. Dalle crepe nel terreno sarebbero fuoriuscite grandi scariche elettriche che, sperava, avrebbero avuto come scopo ultimo rivelare la posizione del suo nemico, oltre a fargli provare la leggendaria ira di Thor.


    NOME Ingrid
    ENERGIA Rossa
    ARMATURA phecda, gamma ursae maioris {IV}
    FISICAMENTE dolori addominali acuti, difficoltà a respirare
    MENTALMENTE furiosa
    STATUS ARMATURA Integra

    RIASSUNTO AZIONI Ingrid tutta contenta prova a stritolare il drago, ma con suo sommo disappounto non le riesce. La cosa la fa arrabbiare tanto, ma si prende in pieno il pugno allo stomaco, e per evitare l'altro colpo fa esplodere il suo cosmo, tanto basta per farla sbalzare all'indietro e cercare di accecare temporaneamente il suo avversario (attacco debole+diversivo). Una volta in piedi Ingrid richiama il suo martello per spaccare il terreno di battaglia e creare una tempesta di fulmini che si origina dal terreno (vedi tecnica) - attacco forte.
    ABILITà

    Attacco debole+ diversivo:

    Cosmo + abilità "Frammenti di Mjollnir"

    TECNICHE ?



    Forte:
    L'IRA DI THOR [tecnica] ♦ Una tecnica devastante, che non ha eguali. Ingrid impiega la sua forza straordinaria e il potere del piccolo Mjollnir per spaccare il terreno di combattimento e imprimere la potenza del fulmine al suo interno. Dalle crepe generate dall'impatto si sprigioneranno una miriade di fulmini che invaderanno il campo di azione racchiudendo l'avversario in un inferno elettrico.


    narrato | ´ parlato ª | telepatia |



    Edited by *Susu* - 18/3/2020, 17:38
  9. .
    IoQhVrQ

    Per aspera sic itur ad astra




    Nessun essere mortale sarebbe in grado di decifrare gli enigmi mistici pronunciati da Febe, forse dopo secoli e secoli di studio in decrittografia, ma chi ha tanto tempo a disposizione? Per Ceo Invece è tutto immediato. I simboli arcani dal colore violaceo che fluttuano nell'aria si trasformano all'istante in numeri e grafici matematici azzurrini, equazioni che si autorisolvono in poche manciate di secondi. Dopo appena un minuto, le coordinate appaiono nitide nell'aria per poi autotrasferirsi nel computer centrale. Le immagini di Chrissa e Liam svaniscono, sostituite da mappe stellari e da un countdown per un nuovo salto quantico.

    Qualcuno... Mi spiega cosa sta succedendo?
    Sofi è visibilmente agitata, si sta per slacciare le cinture di sicurezza per soccorrere James, ma Leto la blocca con un cenno.

    Febe schiocca un bacio rumoroso e pieno di germi sulla guancia di suo marito.

    Non mi alzerei, Sofi cara, a meno che tu non voglia diventare una macchia rossa sul fondo dell'abitacolo. Il mio sposo s'irriterebbe alquanto. Tuo marito starà bene....Forse.


    Leto si avvicina ai suoi genitori e nelle sue mani compare una pietra ovale, liscia e trasparente; da essa si sviluppa gradualmente quello che alla fine si rivelerà essere un oggetto a metà fra una corona e una maschera. Febe prima di prenderla e indossarla abbraccia sua figlia, molto calorosamente; Leto scompare fra le braccia di sua madre. Dei due, lei è sempre stata, indubbiamente, la più affettuosa, anche se suo padre mai aveva nascosto l'orgoglio che provava verso le sue figlie.

    Sei stata bravissima anima mia. Avresti potuto inciampare in incalcolabili fallimenti, e invece sei stata rigorosa e puntuale quanto tuo padre. Ora fammi una cortesia e spiega alla mortale cosa sta accadendo, mentre aiuto tuo padre a non farci uccidere dall sciame di meteore che ci travolgerà fra 10 secondi.


    Mi siete mancati tanto. Appena ho riavuto la mia coscienza avrei voluto dirti tutto, ma ho atteso. Avevo paura che 626 sconvolgesse i nostri piani, ma non l'ha fatto: credo che abbia già raggiunto l'orizzonte, a questo punto. Non sono riuscita a capire le sue intenzioni del tutto.


    Ehi, non crucciarti, tesoro. Risponde Febe accarezzandole la guancia - Non penso che 626 sia un pericolo, per ora. L'affronterò, ma la nostra priorità è al momento trovare la famiglia, e in primo luogo, tua sorella.

    Febe si aggiusta la maschera che le copre gli occhi. Ora è in grado di guardare le persone senza minare alla loro sanità mentale.
    Il countdown segna due minuti esatti, e Febe con Ceo si mettono ai posti di comando. La stazione spaziale viene a breve travolta da uno sciame di meteore che in maniera totalmente miracolosa non la sfiora: tanti sassi incandescenti passano dinanzi agli schermi dei posti di comando creando impercettibile turbolenza, come se il veicolo stesse naturalmente schivando ogni singolo colpo.


    Oh, ma pensa. Mi è rimasto un po' di potere. Che fortuita coincidenza.

    Febe si applaude da sola mentre Leto, in totale serenità si siede di fianco a Sofi.

    Sofi, loro sono Ceo, il titano sovrano dell'intelletto, e Febe, il titano dello spirito e delle profezie. Sei molto ferrata sulla storia antica quindi sai già di cosa sto parlando: loro sono divinità incarnate, e sono i miei genitori.

    Ma... Che stai dicendo...E Chrissa? Liam? E tu poi...Tu sei un...


    Un'intelligenza artificiale, sì, nasco così. I miei genitori hanno dato il loro dna e qualcuno - ora non mi è possibile identificarlo, ma qualcuno ha risvegliato la mia coscienza sopita. Sono una costruzione perfettamente artificiale, con dna e coscienza titanica. La mia missione era far sì che i miei genitori si risvegliassero, insieme, per cercare sempre insieme mia sorella, Asteria.
    Chrissa e Liam erano solo i miei genitori in attesa di essere risvegliati. Come hai visto, si sono ritrovati sulla terra nonostante non avessero memoria della loro natura.


    ...Asteria non è un pianeta? Lo shock è sempre più evidente sul volto di Sofi.

    No, Asteria è mia sorella, ma non escludo che abbia fatto di un pianeta la sua dimora, o, come sospetto, il veicolo con cui si sposta. O entrambi.

    Quindi mi stai dicendo che tutto questo...Tutto...è stato solo per trovare una persona? Che cosa diremo a tutte questa gente che...

    Cara, tranquilla. Se non moriamo tra dieci secondi di morte violenta, tutte queste persone avranno esattamente ciò per cui sono venute. E un bel da fare. Oh ciao James caro.


    Febe stringe le cinture a James con un solo cenno della mano, lo stesso fa per Sofi e Leto. James si è svegliato ed è abbastanza stordito, oltre a essere estremamente pallido.

    Dieci secondi al salto.


    Silenzio. Poi, il buio.

    Madre, Padre.
    Quando ascolterete questo messaggio, dovrete seguire queste coordinate. Vi condurranno a un ascensore che vi porterà nel nucleo del pianeta, che è a sua volta un veicolo transdimensionale. Il vostro equipaggio potrà trovare riparo nei bunker sotterranei.
    Una volta arrivati, riceverete nuove istruzioni.


    Un'altra voce rompe il silenzio della cabina: questa volta Febe la riconosce, è Asteria, che ha inviato un messaggio curvando lo spaziotempo. La cabina viene inondata dalla luce provenienti dagli oblò e dagli schermi: dinanzi a loro, appare un gigantesco buco nero contornato da una luce accecante. Sembrano diretti su un puntino, minuscolo, che gravita attorno al massiccio corpo celeste.

    Ne abbiamo di strada da fare, e catastrofi da evitare. Non ci manca nulla, insomma.


    ★ Stato fisico: ottimale
    ★ Stato mentale: ...è Febe
    ★ Stato cloth: xxx
    ★ Energia: Nera



    ☽ Abilità ☾
    Oracolo:
    Questa è la massima espressione del potere di Febe: Sorte. Fortuna. Casualità. Chi non ucciderebbe per avere il potere di far andare tutto secondo i piani o al contrario, per sabotare ogni mossa dei nemici? Fortuna e sfortuna, Febe è la guardiana di entrambe. Il potere che Febe ha sviluppato plasmando l’Immaterium gli permette di alterare le probabilità di un qualsiasi evento. Può far andare a segno un suo colpo per una condizione fortuita o far fallire l’attacco o la difesa di un suo avversario per un’inezia, un singolo errore, una coincidenza anche improbabile. Una buccia di banana sul campo di battaglia, una ciglia nell’occhio, un moscerino su per il naso: basta veramente un nulla per decidere il fato di una sfida. Febe può utilizzare quest’abilità per evitare un colpo una singola volta per duello e non può utilizzarla contro colpi che prevedono un bassissimo tasso di casualità come quelli di natura spirituale.



    ☽ Tecniche ☾
    Xxx


    ☽ Note ☾

    Ho usato un po' di trick per evitare uno sciame di meteore, nient'altro :)




    Edited by *Susu* - 16/3/2020, 10:29
  10. .
    IoQhVrQ

    Per aspera sic itur ad astra




    Febe non ha mai conosciuto l'esistenza senza Ceo.
    Da quando ha memoria lui è sempre stato accanto a lei. Nel grembo dell'antichità, quando ancora era una fiammella di pura energia cosmica e nessuno aveva ben identificato la sua natura, Ceo era già maturo, possedeva una conoscenza sconfinata, e aveva visto nascere i suoi fratelli e le sue sorelle. Febe aveva qualcosa che disturbava la progenie di Urano, a tal punto che in molti iniziarono a pensare che fosse stato uno scherzo del fato, un errore. Febe scombinava i piani di tutti, arrivava senza annunciarsi nei momenti meno opportuni, metteva in dubbio le affermazioni di chiunque, diceva cose apparentemente senza senso. La sua essenza, cangiante e mutevole, dava persino fastidio alla vista, causando dei disturbi a chiunque passasse con lei un po' di tempo.
    Per Ceo non era così.
    Lui dovette oltrepassare la sua barriera stoica e impassibile per scoprire che Febe era un enigma da risolvere, un puzzle da comporre, note in libertà che dovevano trovare il loro ordine nello spartito.
    Febe era la sinfonia, Ceo era il suo pentagramma.


    ***

    Un boato assordante sfuma in un silenzio infinito che avvolge la navicella, insieme all'oscurità, dopo che tutte le luci della cabina principale si spengono. Rimangono i segnali di allarme, led di emergenza che illuminano i corridoi e una moltitudine di spie lampeggianti davanti a Liam. Sofi ha le cinture allacciate di fianco al corpo inerme di Chrissa, che fredda e abbandonata giace al suo posto come una bambola senza vita. Attimi interminabili seguono il salto quantico, la popolazione della navicella è letteralmente alla deriva nello spazio: qualcuno piange, qualcuno si sente male, altri svengono. James di fianco a Liam si volta a guardare Sofi, che è una maschera di pianto. Il suo sguardo però si sposta, attonito, su Leto: è perfettamente in piedi, composta, non si è mai allacciata le cinture. Fra la postazione di Liam e Chrissa, sembra attendere qualcosa.

    Ciò che Liam e tutta la popolazione della navicella osserva sono delle sottili linee violacee che come delle venature attraversano le pareti dell'abitacolo, partendo dal basso verso l'altro: linee geometriche s'intersecano lentamente, formando degli strani simboli. James è costernato e chiede spiegazioni a Liam, d'altronde non ricorda di aver mai installato un tale meccanismo sul velivolo, ma lui non risponde. Sembra...Lontano.

    Un grido.

    Sofi ha lasciato la mano di Chrissa. La giovane donna sta risplendendo di una luce cangiante che sfuma dal violetto al fucsia. Appena muove le labbra la cintura di sicurezza pare disintegrarsi sul suo corpo, liberandola. La voce che sentiranno tutti quanti, da ora in poi, non è più la voce di Chrissa - è diventata profonda, delicata ma decisa, senza più l'ombra o un tremolio di insicurezza.

    ***

    Della loro forma umana, la cosa che adorava di più, era il tatto. Ceo lo detestava: odiava essere toccato da qualcun'altro che non fosse Febe, odiava i microbi e i germi di quello strano pianeta. Febe amava tutto, soprattutto le grandi potenzialità e possibilità che fornivano quegli infinitesimali microorganismi. Tuttavia, non riusciva a controllare ancora quell'aspetto di sé che disturbava mortali e titani, la vista sull'infinito che traspariva dai suoi occhi anche in forma umana. Per lei, Ceo costruì una maschera che le permetteva di vedere anche se celava i suoi occhi al resto del mondo. Gli umani cominciarono a chiamarla "dea bendata", e lei, per farsi benvolere o semplicemente per sollazzarsi, dava loro l'illusione di poter prevedere il futuro.

    Anima mia, luce dei miei occhi. Che farei senza di te? - gli aveva detto, frase che avrebbe continuato a ripetergli spesso.
    Sapeva che quel linguaggio melenso lo disturbava, e per questo amava stuzzicarlo. Come amava mettergli le cose in disordine, spostare di pochi millimetri i suoi strumenti che religiosamente sistemava nel suo laboratorio, o, fra tutte le cose, scompigliargli i capelli.

    Il loro legame era così. Era esistito da sempre, era naturale, palpabile. Erano tutto e il contrario di tutto. Un unico universo a sé, perfetto. Caos e ordine. Mente e spirito. Dalla sua nascita, per Febe esisteva solo Ceo e per Ceo solo Febe. Null'altro era possibile.

    ***

    Nettuno in trigono con Cancro. Venere nella terza casa. Mercurio retrogrado a 14 gradi Est di Alpha Centauri. Dodici case, ascendente in Gemelli.


    Ad ogni parola che pronuncia, un lumicino viola inizia a fluttuare nell'aria, disegnando dei simboli arcani luminosi, come se stesse scrivendo con la sua voce.
    La figura una volta nota come Chrissa, si alza molto lentamente in piedi, ma non appoggia nessun arto sul pavimento: fluttua con le punte dei piedi a un centimetro da terra. Leto le porge una mano e lei, tenendo sempre gli occhi chiusi, le porge delicatamente la sua, stringendola con molto calore mentre anche i suoi capelli, forse più lunghi o luminosi, fluttuano assieme alla sua figura.

    Col Caroli in sette di coppe, trigono con il tredicesimo arcano. 9 di Spade, l'Imperatrice: nel pianeta A67 l'inverno è lungo 789 giorni da 87 ore ciascuno. Quattordici donne indicano il sole di Betelgeuse, e Hagalaz non può mai essere al contrario; il triangolo di primavera.


    La voce di una donna nella sua mente. Non ha ancora recuperato tutti i suoi ricordi, i primi a riaffiorare sono quelli più piacevoli che riguardano lei e Ceo. Non sa ricondurre un volto alla voce, ma resta tranquilla: il suo animo non è turbato, è solo profondamente felice di essere finalmente sveglia.

    Ciò che non sarà, e sarà, è indifferente.

    La voce l'aiuta a completare un'enigmatica frase che prende forma nell'aria, come le sue altre parole, diventando un diagramma mistico a cerchi concentrici contenente diverse rune e simboli arcani sconosciuti.
    Nello stesso momento, le linee geometriche sulla parete del velivolo si fanno sempre più luminose e pulsanti. Alcuni schermi si accendono, proiettando delle immagini della vita rubata di Liam e Chrissa: quel giorno di pioggia a San Francisco, alcuni allenamenti di Chrissa, delle nottate di Liam nel suo studio, il loro weekend sulla costiera amalfitana. Quanto potevano essere limitati quegli esseri? Com’erano piccoli e fragili e com’era basilare il legame che li univa! Nulla di Liam e Chrissa poteva essere minimamente paragonato a ciò che aveva sempre unito Febe a suo fratello, al suo compagno, al suo sposo...Una piccola ombra travolge il suo animo.
    Si erano dovuti separare.
    Cerca di ignorare, per quell’istante, il ricordo della loro separazione che affiora, tanto è il desiderio di essere di nuovo unita all’altra metà della sua essenza. Sospira, e la voce di donna le suggerisce l’ultima formula da pronunciare.

    Il sole è una spiga di grano nelle mani della Vergine. 8 gradi a nord del sole di Spica.

    La stanza si riempie di strani simboli fluttuanti ed eterei mentre Chrissa, condotta da Leto, si dirige verso Liam che le dà le spalle e verso un atterrito James.
    Lei lascia la mano di Leto per tuffarsi letteralmente al collo di Liam. Sembra affondare la faccia nell'incavo del collo, scombinandogli i capelli come prima cosa. Lentamente apre gli occhi, rivelando, sul riflesso dello schermo spento e buio davanti a loro, lo sguardo colmo dell'infinità dell'Universo stesso di Febe: due occhi pieni di galassie. James non riesce a sostenere la vista, e improvvisamente, perde i sensi.
    I piedi di Febe toccano delicatamente il pavimento. Dinanzi a loro il buio più assoluto. Le linee sulle pareti della navicella cominciano a lampeggiare; il processo di allineamento è ultimato.

    E ora, amore mio e luce dei miei occhi, rimetti tutto in ordine.



    ★ Stato fisico: ottimale
    ★ Stato mentale: ...è Febe
    ★ Stato cloth: xxx
    ★ Energia: Nera



    ☽ Abilità ☾
    Xxx


    ☽ Tecniche ☾
    Xxx


    ☽ Note ☾

    Luce dei miei occhi, le coordinate sono 13h 25m 11.57s, -11° 09′ 40.75″ siamo diretti nel cuore del Triangolo di Primavera o Diamante della Vergine, nei pressi del sole di Spica :D


  11. .

















    Den tynne linjen mellom byttedyr og rovdyr.

    Post 3

    Pochi di quelli che hanno osato ingannare Ingrid sono ancora vivi per raccontarlo.
    Ancor meno quelli che l'hanno illusa.
    E nessuno.
    Nessuno.
    Nessun essere vivente che l'abbia fatta soffrire è mai rimasto vivo per raccontarlo.

    A Ingrid era stata data l'illusione, la speranza di poter continuare ad avere una famiglia, un posto in cui tornare. Una speranza durata meno di un battito di un cuore. Un angolo del suo piccolo cervello si aspettava che non le poteva essere concessa una gioia, il destino non glielo avrebbe mai concesso. Quello era il lascito dei vrykul: una distesa di miseria, ossa, morte e dolore. Ingrid vide letteralmente sgretolarsi davanti a sé l'immagine che aveva avuto, che tanto le aveva ricordato casa sua, e istintivamente, piangendo, s'inginocchiò e si chiuse su di sé, battendo i pugni per terra facendola tremare.

    Il drago venne dopo.
    A quel punto Ingrid non riuscì neanche ad ascoltare quello che stava dicendo, non si voltò neanche a guardare le mastodontiche dimensioni del mostro; poco importava se colui fosse o meno la preda designata da Klauth, il suo committente. Lui era il responsabile di quell'illusione e dell'enorme dolore che stava provando in quel momento.
    Lui avrebbe sofferto. Lo doveva annientare.
    Per la sua gente. Per quel dolore. Per il dolore causato a innumerevoli famiglie.

    Ingrid fece un grosso respiro per ricomporsi, i suoi muscoli si rilassarono e si contrassero nuovamente, stavolta per farla alzare in piedi. Sentiva l'alito della bestia sopra di sé, il drago stava probabilmente pregustando il pasto. La vrykul ancora gli stava voltando le spalle quando alzò il braccio destro al cielo, e nello stesso momento l'aria venne squarciata dal boato di mille fulmini che trovarono nella God Warrior il suo fulcro. Ingrid divenne una sfera di elettricità, e solo dopo aver impugnato nella mano il suo fedele martello disceso dal cielo, si voltò per fronteggiarlo.

    Ma gli occhi della vrykul non erano più gli stessi di Ingrid del clan della mano di ferro.
    Gli occhi di ingrid erano pieni di fulmini e saette.
    Gli occhi di Ingrid erano gli occhi di Thor.

    Ora tu muori.


    Ingrid fece esplodere il suo cosmo intorno a sé creando un globo di lampi e fulmini accecanti; ovunque dal terreno si sarebbero sollevati qualsiasi tipo di detriti mentre l''aria si sarebbe caricata di energia elettrostatica atta a paralizzare e cercare di sottomettree il nemico. Tuttavia, quella confusione le sarebbe solo servita a caricare a piena potenza il suo martello per sbatterlo sul mento del mostro e cominciare il suo massacro.
    Il drago avrebbe scontato tutto.
    Il Ragnarok.
    L'Armageddon.
    La scomparsa dei clan.
    La corruzione.
    La solitudine di Ingrid.
    Tutto.

    ORA.TU.MUORI!!

    Gridò lanciando con inenarrabile furia il suo martello in direzione della mascella inferiore del mostro.
    Si sarebbe pentito di tutto, o alla meglio, non avrebbe neanche avuto il tempo di pentirsi.




    NOME Ingrid
    ENERGIA Rossa
    ARMATURA phecda, gamma ursae maioris {IV}
    FISICAMENTE Un po' provata dal viaggio
    MENTALMENTE Allerta, emozionata
    STATUS ARMATURA Integra

    RIASSUNTO AZIONI Ingrid è fuoriosa. Fa esplodere il suo cosmo liberando dal suo corspo una grande quantità di energia elettrostatica, atta sia a accecare il nemico (diversivo), cercare di paralizzarlo (attacco debole) per preparare un attacco col suo martello, sganciato a massima velocità sulla mascella del drago (attacco forte: colpo dal basso verso l'alto).
    ABILITà

    ////

    TECNICHE ?

    Debole:
    URLO DI TERRORE♦ Il terrore, ovviamente, sarà dell'avversario. Dopo quest'urlo di guerra, Ingrid colpisce violentemente il terreno con il suo martello, che sprigiona un'onda elettrificante atta a paralizzare il nemico o i nemici che si trovano nel suo raggio di azione. Generalmente è una tecnica utilizzata a scopo difensivo ma che può diventare decisiva se utilizzata al momento opportuno. La paralisi da elettricità potrebbe risultare traumatica e molto dolorosa, senza considerare lo shock a livello di sistema nervoso e circolatorio.

    Forte:
    FRAMMENTI DEL MJOLLNIR ♦ Con la sua armatura, Ingrid ha ricevuto in dono anche i frammenti del Mjollnir, due pezzi del leggendario martello di Thor concessi al cavaliere di Phecda. Tuttavia, neanche il più possente dei predecessori di Ingrid ha mai avuto la sua stazza, e questo è il motivo per cui la Vrykul, con le sue immense abilita da fabbra, ha riforgiato i due frammenti in un'arma che meglio simboleggia la sua eredità da mezzogigante: un martello da guerra a due mani.
    "Il piccolo Mjollnir" e un'arma del peso di circa cinque tonnellate kg per 270 cm di altezza asta compresa. I frammenti della leggendaria arma del Dio del Tuoni gli hanno conferito le medesime proprietà, ossia il controllo dell'elettricità e la facoltà di evocare fulmini e tempeste. In più, il piccolo Mjollnir risponde solo ad Ingrid: oltre a non poter essere sollevato da nessuno a parte lei (e non solo per ovvi motivi di peso), il martello può essere richiamato ovunque esso si trovi dalla sua proprietaria.
    A Ingrid tuttavia piace usare la sua adorata arma per frantumare, tritare, distruggere, devastare cose e nemici. Non è raro vederla distruggere il terreno di combattimento per creare dei piccoli terremoti al fine di destabilizzare l'avversario o per utilizzare i numerosi detriti creati dall'impatto.
    Nota: Ingrid ama il suo martello e ci parla regolarmente. Crede che esso, infatti, vada consolato per il fatto di essere "piccolo" e non grande e forte come il vero Mjollnir. Insultare il martello è motivo di grande ira; non fatelo se non volete una morte estremamente dolorosa.

    narrato | ´ parlato ª | telepatia |

  12. .

















    Den tynne linjen mellom byttedyr og rovdyr.

    Post 2

    La testa vuota di Ingrid normalmente non le permetteva grandi prove di raziocinio, se non in occasione della progettazione di armi sofisticate. Eppure quello che vide davanti a sé quel giorno ebbe il potere di offuscare qualsiasi pensiero razionale, che, per quanto possibile, le potesse venire in mente.

    La scena che si trovò davanti strinse il suo cuore dentro il suo petto come se fosse stato artigliato da un roc o da una bestia simile: i suoi occhi cominciarono a produrre del liquido, copioso, che a stenti riuscì a trattenere.
    Era da tanto che non vedeva un clan. Da un'eternità, più precisamente, da quando la fine del mondo aveva cancellato per sempre i Vrykul dalla faccia della terra. Un piccolo clan, dai membri eterogenei, ma in buona salute. Maschi e femmine ben armati per la caccia, le donne intente alla preparazione di un pasto da condividere; probabilmente di lì a poco qualcuno avrebbe cominciato a raccontare un'esagerata storia di combattimenti leggendari o di caccia a mostri gargantueschi, o semplicemente a cantare.
    I vecchi canti dei clan.
    Dove uomini, dei ed eroi si uniscono. Dove gli antenati ritornano in vita per celebrare il passato, presente e futuro dei Vrykul.
    Lo ricordava. Da qualche parte nel suo cervello c'era ancora, un ricordo tenero e flebile di un passato lontanissimo, ma più vivo che mai.

    Non riuscì per molto tempo ad articolare pensiero o a muoversi, limitandosi ad assistere. Non si rese conto che una paffuta bambina vrykul, con dei ricci rossi come i suoi, le stava lentamente venendo incontro; quando le fu vicino il suo istinto fu quello di allungare il braccio verso di lei. Appena fu abbastanza vicina Ingrid poté avvertire del liquido caldo discendere dai suoi occhi, seppure stesse sorridendo.

    Fu il suo cosmo benedetto da Thor a metterla, seppur per un istante, in guardia. O le nuvole erano cariche di una tempesta improvvisa o stava per succedere qualcosa.

    Torna dalla mamma, piccola.


    Disse in perfetto Vrykul, sperando che la bambina capisse. Ingrid si asciugò le lacrime e tentò di razionalizzare per un secondo. Le sarebbe piaciuto presentarsi al clan in pace, ma non prima di essersi assicurata di non correre alcun pericolo. Se la minaccia non fosse stata una banale tempesta, avrebbe difeso il villaggio a qualsiasi costo.

    Scusa per il ritardo master :*


    NOME Ingrid
    ENERGIA Rossa
    ARMATURA phecda, gamma ursae maioris {IV}
    FISICAMENTE Un po' provata dal viaggio
    MENTALMENTE Allerta, emozionata
    STATUS ARMATURA Integra

    RIASSUNTO AZIONI Ingrid è profondamente commossa ed emozionata alla vista dei suoi simili. Tuttavia l'aria carica di elettrucità l'ha messa in guardia..
    ABILITà

    ////

    TECNICHE ?

    ////

    narrato | ´ parlato ª | telepatia |

  13. .

















    Something Human

    Post 3

    Ingrid brava? Ingrid brava sì!

    Le spalle di Ingrid si rilassarono dolcemente. Per quanto fosse stupida come un caprone era cosciente delle sue lacune in diplomazia e aveva seriamente paura di aver combinato qualche casino essendo entrata in un territorio di non sua competenza. Gli abitanti di Basted le avevano parlato del fatto che si erano opposti ad essere deportati in Antlatide, e dietro al bancone dell'unico bar in città aveva esclamato, durante una piovosa serata di Novembre:

    E perché cazo dovreste lasciare vostre case? Quelli di Atlantide possono portare loro culo in fondo al mare!


    Ovviamente quella sera era abbastanza brilla e il desiderio di aggregazione aveva avuto la meglio sul raziocinio. Però in linea di massima lei, la regina della comfort zone, non se la sentiva tanto di dare torto alla gente di Basted. Avevano combattuto per il loro villaggio, per le loro case nelle quali abitavano probabilmente da generazioni; se se la sentivano di morire pur di difendere il loro clan, era giusto così.
    Ma non avrebbe detto nulla alla marine per non fare brutta figura. Quella donna sembrava così sicura di sé, e fiera. Quando notò la sua abilità di artigiana arrossì lievemente, spalancando i suoi enormi occhi color ghiaccio.

    Ingrid talento...Sì, prego, guarda. Ingrid pensava a come si chiama? Strokvelt? Mano della morte? ...Ah, Falce, falce. Sì. Ingrid pensava di taliare qui e qui - Ingrid indicò due punti abbastanza distanti dell'arcata della mandibola superiore dell'animale.- Colpire con martelo, osso flessibile. Ingrid inserire meccanismo a scatto... Poi OOOOOHHHH.

    Ingrid si lasciò scappare un ululato di sorpresa vedendo il pregiato materiale dipanarsi dal cosmo di quella donna. Ella era in grado di creare del materiale liscio e splendente così come lei era in grado di emanare elettricità. Prima che lei potesse arrivare a toccarlo però, la marine aveva già dissolto il suo operato.

    No, no, prego! Tu continua. Ingrid fa armi per gente di Basted, per gente di Asgard. Picole persone imparare a difendersi. Ingrid guarda te, guarda come muove te, quanto tu forte, se tu allenato. Tu viene da Ingrid e chiede arma. Ingrid fa. A volte Ingrid fa per sé stessa o per qualcuno forte e grande come lei. Se esiste.


    Lo sguardo di Ingrid si rabbuiò per alcuni secondi: stava ovviamente pensando ai Vrykul, e alla sua terra natia. Stava pensando ai giorni dei clan e di quando il suo martello forgiava armi per gente della sua stazza, e anche più grandi di lei. Pensò a sua madre, a suo padre e ai suoi amici d'infanzia, e a tutte le persone che il Ragnarok prima, e l'Armageddon poi, si erano portati via.

    Allora tua materia...Somilia corallo, sì? Forte? o si spezza come ossa di goblin in mano di gigante? è molto belo, quasi luccicoso. A Ingrid piace colore. Con nero di lama può diventare molto belo. Tu quanto forte? Tu ama spada? Tu vuole arma da Ingrid? Ingrid può fare per te, sì?


    NOME ? Ingrid
    ENERGIA ? Rossa
    ARMATURA ? phecda, gamma ursae maioris {IV}
    FISICAMENTE ?
    MENTALMENTE ? ///
    STATUS ARMATURA ?

    RIASSUNTO AZIONI ? ////
    ABILIT¿ ?

    ////

    TECNICHE ?

    ////

    narrato | ´ parlato ª | telepatia |

  14. .
    Ragazzi io non ho più parole se non
    Gab è Elkade sono bellissimi (ma lo sapevamo);
    Gorth e Gorthessa sono preziosi;
    Kuja ha conquistato mia madre;
    Ad un certo punto Six mi ha rapita per guardare il tramonto insieme a me ed è stato stupendo;
    La mamma di Six è TOP
    E Wande ha fatto vittime IMPORTANTI

    E ci sono stari invitati che dopo il matrimonio hanno avuto epifanie tipo "ne ho abbastanza di frequentare gente di merda voglio anche io amici come i tuoi"
    E persone che all'improvviso vogliono sposarsi.

    Eee niente. Non riesco a dire nulla se non PER FAVORE SPOSATEVI COSÌ VENGO AL VOSTRO MATRIMONIO E ME LA GODO

    ma anche che una volta l'anno ho deciso di organizzare il Gala del Final affinché possiamo stare insieme e stare da DEI quali siamo, quindi Stay Tuned!

    E chiamatemi signora Founder! 😂
  15. .
    IoQhVrQ

    Per aspera sic itur ad astra




    Leto e Sofi avevano radunato le 1200 menti più brillanti del pianeta: nessuno era lì per caso. Esattamente ripartiti fra uomini e donne, alcuni con proprie famiglie con bambini piccoli, nessuno che superasse i 45 anni, tutti erano lì per portare il proprio sapere sulla nuova terra promessa, Asteria. Tutti credevano nel progetto e tutti erano stati preparati a quel momento: negli ultimi giorni c'era stato un assoluto clima di prosperità e fratellanza. Sulla nave interstellare costruita da Liam non esistevano razze, generi, orientamento sessuale, religione che facessero la differenza: tutti erano uguali e importanti.
    Chrissa tuttavia era stata molto silenziosa negli ultimi tempi, specialmente per via del fatto che le visioni, una volta trovate le coordinate ultime, erano cessate di colpo. In qualche modo trovò in tutto questo un cattivo presagio, ma non disse nulla a nessuno, benché sospettasse che Leto avesse notato qualcosa di strano nel suo comportamento.

    Liam era euforico nonostante l'andirvieni di persone non lo mettesse a proprio agio. Il giorno della partenza Liam la vestì, mettendole la tuta protettiva che avrebbe dovuto indossare fino a quando l'atmosfera della navicella non si fosse completamente stabilizzata, e la tenne stretta a lungo senza dire nulla, come se sapesse che c'era qualcosa che al momento lei non potesse esprimere a parole.
    Chrissa non vide nulla, ma ascoltò molto. Il rumore dei giganteschi motori, il suono dei computer di controllo, i comandi di Leto, i singhiozzi di Sofi, la gioia e l'eccitazione dei presenti, i commenti ammirati verso Liam, James che assorto calcolava traiettorie quasi non volesse pensare a cosa stesse lasciando.
    La nave aveva un odore di sterile, di pulito, anche tutti i naviganti erano stati accuratamente sterilizzati prima di entrare nella navicella per evitare di portare batteri terrestri a bordo.

    Odore di caramello.


    Passi precisi di una falcata suadente.


    Chrissa cominciò ad agitarsi.


    Un flash.
    La donna di Istanbul.

    La donna di Istanbul con la carta.
    La donna, quella donna dietro di lei. L'uomo. Come sono? Non si vedono.

    Il quadro, quel quadro. New York. La donna vestita di rosso. Il rosso, capelli rossi? No, non è lei. Le immagini si susseguono molto rapidamente adesso, ma sono sconnesse fra di loro...Una donna dai capelli rossi, una donna con un panno avvolto in testa, che bacia un uomo elegante...Liam? Non Liam. Un altro uomo con un panno bianco in testa. Cosa significa? Il suicidio, simboleggia il suicidio della madre. Ne ha fatte due copie, sai una a New York e l'altra in Australia...La donna di Istanbul, la donna, ti dà una carta, quella carta è il quadro, quella carta sono loro due. Il quadro di Magritte. Quel quadro di Magritte, Sofi ne parla sempre. La donna sa di caramello ma è arrabbiata. Non è arrabbiata, ma è triste.


    Chrissa...Chrissa mi senti? Le coordinate non sono giuste… Mio Dio quella cosa ci inghiottirà! - Urla James disperato. Sofi piange, alcune persone sono nel panico. Il sistema è in avaria e degli allarmi suonano ripetutamente. - Liam, dove andiamo adesso?

    Chrissa sta iperventilando mentre le immagini continuano ad affollare la sua mente. Sente che Leto è lì accanto a lei, come se aspettasse qualcosa. Il suo cuore palpita e al tempo stesso brucia. Qualcosa fra gli occhi e e la fronte sta pulsando in una maniera malata e convulsa, Chrissa sente come se la sua testa stia prendendo fuoco.

    Il quadro, la donna, la carta. - Risce a ripetere più volte come se fosse un disco rotto - Magritte. Il quadro. Gli amanti. La carta numero 6. Gli amanti.


    Prendi quella nel quadrante 6, seconda fila, sesto cubicolo. Kairos 626; prendila e spediscila sulla Terra. Solo lei; gli altri li distruggeremo come abbiamo detto ai nostri fratelli. Kairos 626.

    6 2 6


    Sei. Sei. La carta è sei. Sei. è la chiave.


    Riuscì a dire, afferrando la mano di Leto.


    Me ne sto andando. Disse col fiatone, grondante di sudore. Sofi gridava il suo nome, ma era allacciata con le cinture di sicurezza nella sua postazione e non si poteva muovere. Tutto era diventato un rumore di sottofondo ormai. Forse i suoi occhi stavano sanguinando o forse erano lacrime quelle che le rigavano il volto. Era una sensazione strana, come se una parte di lei stesse dicendo addio a tutte le cose belle che aveva vissuto sulla Terra, l'amicizia di Sofi, l'amore di Liam e tutti quei momenti di pura felicità che aveva scoperto solo negli ultimi mesi. Era come se una parte di sé stesse lasciando il proprio corpo, come se di fatto stesse morendo in favore di qualcos'altro, qualcosa che bramava di uscire dalla sue viscere da molto, troppo tempo: qualcosa che era rimasto sopito all'interno del suo corpo.


    No. Leto si chinò su di lei, era l'unico individuo sulla navicella capace di ingannare la gravità.

    Stai tornando. le sussurrò all'orecchio.


    ★ Stato fisico: ottimale
    ★ Stato mentale: confusa
    ★ Stato cloth: xxx
    ★ Energia: Nera



    ☽ Abilità ☾
    Xxx


    ☽ Tecniche ☾
    Xxx


    ☽ Note ☾

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