Over the Dragon Gate

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    Over the Dragon Gate - VII


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    Narrato | Parlato Rafael | Pensato |



    Il cosmo aveva iniziato a divampare con rabbia verso quello che, fino a pochi istanti prima, era stato il mentore del giovane Rafael. Fu una reazione guidata dall'istinto di quest'ultimo, senza troppe preoccupazioni per la mente. La sua unica intenzione era quella di lanciare il guanto di sfida verso quel demone che ormai aveva preso pieno possesso del corpo di Lincoln. Il tono di voce del sergente cominciò a mutare, lasciando sempre più spazio alla distorsione sonora che giorni prima aveva caratterizzato il corpo del ragazzo mentre veniva controllato come un burattino dal demone. Ad udire quella dannata distorsione vocale, un piccolo brivido percorse la schiena del biondo, il quale ormai aveva la certezza di ciò che si trovava davanti e di ciò in cui aveva deciso di cacciarsi, anche se colui che considerava un maestro lo aveva esortato a scappare. Oramai era troppo tardi, si trovavano uno di fronte all'altro e solo lo sporcare di sangue le pareti avrebbe decretato chi sarebbe uscito vincitore.

    Mi spieghi cosa cazzo sei e cosa vuoi da noi? Sei tu ad aver ucciso tutti quanti qui nel bunker?

    Rafael se ne fregò completamente degli insulti: sapeva di essere stato stupido a risvegliare quel demone, l'inesperienza e la brama di potere avevano avuto un bruttissimo effetto su di lui, ma voleva delle risposte. D'altronde, lui e Lincoln si trovavano in quella zona per un motivo preciso e non potevano certo tornare indietro a mani vuote e senza informazioni. Perché sì, per il giovane sarebbero tornati entrambi, a qualsiasi costo. Tuttavia, pur essendo speranzoso, in cuor suo sapeva che il suo maestro in quel preciso momento stava affrontando qualcosa di forte, di traumatico, da cui difficilmente sarebbe riuscito a sfuggire. Come capitato al più giovane tra i due militari, molto probabilmente il sergente Whitlock stava affrontando tutto ciò che di oscuro gli era capitato in vita. Quante persone aveva perso quell'uomo, quanti affetti lo avevano abbandonato ad una vita di dolore? Oppure, a quante persone lui stesso aveva dovuto togliere la vita perché ormai completamente trasformati dalla corruzione o, pensando al suo passato di soldato, quanti innocenti aveva effettivamente visto perdere la vita inutilmente senza poter fare niente? D'altronde quell'uomo proprio la sera precedente si era aperto con lui, rivelandogli di aver perso tutti i suoi compagni durante l'Armageddon e, addirittura, aveva visto proprio i familiari di un appena adolescente Rafael perire in malo modo proprio davanti ai suoi occhi, mentre portava via il ragazzo, lo stesso che aveva davanti e che aveva allenato in qualche modo per una settimana.
    Purtroppo però, per il giovane di tempo per pensare in quel momento non c'era e il demone gliene diede dimostrazione: uno scatto felino, che fece riaprire le ferite di quel corpo martoriato ed usato solo come involucro, mentre portò la mano diventata artiglio vicino al volto del commilitone inerme. Stava per finire tutto, eppure uno spasmo impedì all'ultimo istante di porre fine alla vita di Rafael, che rimase pietrificato, mentre una vampata cosmica dagli smeraldi riflessi distrusse tutto ciò che trovava sul proprio cammino. Quello era il cosmo di Lincoln che, come aveva provato ad insegnare al suo allievo, stava utilizzando involontariamente lo stile del Monte Lu.
    Il biondo, dopo tanto tempo, aveva visto nuovamente la morte in faccia e per la seconda volta nella sua vita se non ci fosse stato quell'uomo, sarebbe morto senza poter fare nulla: la pelle iniziò ad avere i brividi e lo spavento lo immobilizzò: non era abituato a rischiare la vita, d'altronde gli allenamenti fatti al campo militare non bastavano per far provare cosa si provasse realmente sul campo di battaglia mentre le poche volte che era uscito dalle porte della città era praticamente scortato da qualche cavaliere di prim'ordine, come quei ragazzi che tanto ammirava della squadra Argo.
    La bestia definì, subito dopo, una seccatura tutti gli umani cosmodotati di qualsiasi epoca. Quanto era anziana quella creatura per fare un riferimento del genere? Chi diavolo era soprattutto e cosa mai era stato risvegliato da Rafael!
    Vedendolo muovere nuovamente il corpo di Lincoln, il giovane si allontanò di qualche metro pronto ad un altro attacco fisico, così come aveva sempre fatto fino a quel momento eppure, inspiegabilmente, il dannato essere iniziò a muovere il pavimento tramite il cosmo, generando una serie di marionette che si alzarono in modo inquietante. Esse, senza attendere molto, iniziarono a scattare verso il ragazzo che, praticamente inerme, iniziò a provare a sferrare pugni e calci tenendo sempre una posizione abbastanza difensiva, prima di essere piegato dai colpi che venivano inferti senza pietà. Lentamente Rafael si abbassava tenendo la guardia alta verso il volto così da non rischiare colpi eccessivamente gravi alla testa, ma tutto sembrava inutile, dato che le marionette sembravano non fermarsi mai come dei bulli con la loro preda. Rafael iniziò ad avere il fiato spezzato, sputando anche un po' di sangue per colpa di tutti quei colpi ricevuti. Provava a bruciare il cosmo, ma i colpi ricevuti erano troppi e sembravano non terminare mai. Era quella la sua fine? Morto senza poter fare nulla? Tutti quei bambini dell'orfanotrofio che lo stavano aspettando a Rodorio, lo avrebbero ricordato o si sarebbero lentamente dimenticati della sua esistenza?
    D'un tratto, una luce illuminò tutto.

    E' questa la fine? Mi siete venuti a prendere...?

    Le marionette iniziarono ad allontanarsi da quel corpo completamente pieno di ferite, spinte via dalla stessa luce cosmica che lentamente stava ristabilendo il corpo e l'animo di Rafael. Come una figura angelica agli occhi del giovane, una ragazza più o meno coetanea gli apparve vicino. I lunghi capelli ramati furono la prima cosa che il soldato riuscì a notare, accorgendosi solo successivamente dell'armatura grigia, caratterizzata da uno stile ornamentale arabesco che si estendeva lungo tutta la sua forma. Chi era costei, cosa ci faceva in quel bunker che sapeva di morte e, soprattutto, perché qualcuno lo aveva salvato per l'ennesima volta? Era possibile che non riuscisse a difendersi da solo, ma che avesse sempre bisogno di qualcuno giunto dal nulla a proteggergli le spalle? La ragazza, di cui ancora non sapeva il nome, affermò che fu l'armatura stessa ad averla portata in quelle lande desolate. La mente del ragazzo, se solo avesse avuto il tempo di ragionare, probabilmente sarebbe esplosa tra le domande.

    Non so chi sei, ma grazie, ti devo la vita.

    Disse con un filo di voce a causa dei colpi ricevuti, mentre faceva leva sulle gambe per rimettersi in piedi con un po' di fatica e si accorse, probabilmente per via delle forti fitte, di avere delle possibili coste rotte. Secondo lui, però, non c'era un secondo da perdere e, sebbene vedesse in quella ragazza un vero e proprio angelo e si pensasse in realtà morto, sapeva che doveva salvare a tutti i costi Whitlock. Come un lampo pensò a tutto ciò che era successo negli ultimi minuti: se il demone avesse avuto la facoltà di utilizzare le abilità di Lincoln, si sarebbe prestato ad evocare tutti quei mostri solo per divertirsi o avrebbe iniziato a creare devastazione attorno a sé? E se invece quel colpo fosse stato un modo per svegliarlo da parte del suo maestro, con i suoi soliti metodi particolari, e dirgli di iniziare a combattere seriamente? Purtroppo a questo non poteva rispondere con certezza e voleva mettere in conto che, purtroppo, la bestia che aveva risvegliato giorni addietro sapesse già utilizzare quello stile di combattimento così particolare, visto che in qualche modo riusciva a far riaffiorare i ricordi delle persone che controllava e che aveva probabilmente ascoltato gli insegnamenti impartiti durante quella settimana. Il che, nel caso, avrebbero fatto rodere e di molto il giovane allievo, che ancora non era riuscito a padroneggiare quelle formidabili tecniche.
    La ragazza, che sembrava non toccare terra mentre respingeva le marionette tramite il suo cosmo, affermò di poterle trattenere, creando dunque un'apertura per un'eventuale offensiva. Dai movimenti che faceva, tuttavia, Rafael si accorse che non sembrava conoscere appieno i suoi poteri, come se stesse provando cosa sapeva realmente fare e cosa no.

    Grazie!

    Riconoscente verso la ragazza, il soldato fece un bel respiro come se volesse scaricare il peso delle ferite, cercando di trovare le forze per iniziare, da parte sua, lo scontro, mentre quasi a sbeffeggiarlo, il demone aprì le braccia come ad invito. Una piccola smorfia di nervosismo si dipinse sul volto del soldato, mentre l'ira lo bruciava dentro, fino a quando non iniziò a concentrare il cosmo attorno a sé, dimostrando che il momento di paura era finito e che era arrivato il momento di alzare seriamente le mani su chi stava deturpando l'onore del suo maestro. Senza ulteriori esitazioni, Rafael fece partire un raggio dalla propria mano destra verso il terreno in direzione dei piedi del corpo del sergente, con l'intento di sollevare un gran polverone per distrarre il demone. Senza perdere tempo e cercando di muoversi il più velocemente possibile, Rafael si catapultò verso il suo obiettivo, tentando di sferrare dei semplici pugni con la mano sinistra, tenendo la destra in guardia come faceva di solito nel pugilato, così da poter parare gli eventuali colpi che sarebbero arrivati. L'obiettivo di tutta quella serie di attacchi, tuttavia, era solamente quello di distrarre per preparare il vero colpo dopo la serie di jab: sfruttando le sue conoscenze nel calcio, nel corso dei giorni era riuscito a capire che per lui concentrare il cosmo nelle mani e nelle gambe non faceva alcuna differenza, in quanto abituato a sfruttare gli arti inferiori. Proprio per quel motivo, con la gamba sinistra davanti rispetto alla destra per una corretta posizione pugilistica, cercò di lanciare un colpo cosmico che aveva l'obiettivo, ma non la pretesa, di danneggiare seriamente gli arti inferiori di Lincoln. Rafael aveva capito che solo giocando d'astuzia poteva portare a casa la vittoria e cercare di immobilizzarlo per non farlo muovere era l'unica opzione che gli era venuta in mente.

    Ti prego resisti, devi combattere come ho fatto io prima di te!





    ♦ Nome: Rafael
    ♦ Fazione: Grande Tempio
    ♦ Energia: Verde
    ♦ Armatura: //
    ♦ Stato Fisico: Ferite medio-lievi e lividi su tutto il corpo tranne la testa. Ha sputato sangue, quindi probabili danni interni. Alcune costole sono danneggiate.
    ♦ Stato Psicologico: Arrabbiato e desideroso di liberare Lincoln.
    ♦ Riassunto: Prendo tantissime botte, ma proprio tante. L'azione di attacco verte su un raggio a terra per alzare un polverone (azione di supporto) + scatto a max velocità e serie di jab (azione debole) + colpo cosmico che parte dalla gamba più in avanti, la sinistra, per menomare il sergente (attacco forte)


     
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    Athena, protettrice dell'umanità, ti prego.
    Ho fatto tante scelte stupide nella mia vita e ho tentato di farne altrettante buone per cancellare gli errori.
    Non lasciare che finisca così, aiutalo a fare scelte migliori delle mie.
    Aiutalo ad andare avanti dove io non riesco più ad andare.


    Per la prima volta, dopo tanto tempo di silenzio, Lincoln prega la dea.
    La dea risponde alla chiamata dei suoi guerrieri, anche di quelli che non indossano più l'armatura.

    Le stelle brillano alla preghiera di un uomo spezzato.

    Il corpo di Lincoln si muove di conseguenza, parando i tuoi colpi fisicamente e stringendo i denti per la carica del cosmo che utilizzi contro di lui. Le condizioni in cui si trova non permettono allo spirito di riuscire a esprimerne il massimo potenziale, anche nella mobilità. Tutti tentativi futili. Sibila con la sua voce mentre velocemente ti afferra il collo e, con uno spostamento improvviso, proietta il tuo corpo verso lo spazio dietro di voi per proseguire lo scontro con più libertà. Ma forse anche tu sarai un buon sacrificio per la mia rinascita. Il volto di Lincoln sorride mentre le sue mani si muovono in cerchio e il cosmo viene incanalato in esse, prima di essere proiettato verso l'esterno. Proviamo la vera forza di questo corpo.



    [Rozan: Ryū Hi-Shō]



    La forza cosmica dall'aspetto di un drago si lancia verso di te, trascinando i detriti dello scontro sul proprio cammino e aprendo le sue fauci nel tentativo di inghiottirti completamente. Ma qualcosa, come un lampo, appare sopra di te. L'espressione del volto di Lincoln si deforma per un attimo nel vedere il suo colpo dirigersi verso di te, sente di aver già vinto; eppure, non ha fatto i conti con una delle verità più importanti di quel mondo: Athena non abbandona mai i suoi cavalieri.





    v5HYgaD

    Aiutalo ad essere un cavaliere migliore di me.

    [ARMATURA DEL DRAGONE]



    Scomponendosi velocemente, l'armatura ti circonda completamente e senti uno spettro di sensazioni che vanno dalla sicurezza, al calore, al potere e alla certezza che tutto ciò che farai, in quel momento, sarà la cosa giusta. Athena ha risposto alla chiamata e allo stesso modo ha fatto il dragone di bronzo. Il tuo cosmo e il tuo corpo reagiscono di conseguenza mentre vieni avvolto da una fiamma dello stesso colore della giada.

    Prima avevi soltanto la convinzione di combattere.

    Ora hai anche i mezzi per farlo.

    La ragazzina distrugge un'altra marionetta, giusto in tempo per osservare l'armatura che ti circonda. Accenna un piccolo sorriso mentre si volta per schivare un colpo. Sapevo che non lo avresti abbandonato. Sussurra, prima di concentrarsi sulla sua lotta.



    _____________________



    Angolo Master

    La parte in cui ti afferra e ti lancia non calcolarla a livello di danni, è un movimento per cambiare scenario.

    Il tuo avversario si difende tankando il colpo, prima di sparare una tecnica rozan; è come lo shoryu-ha ma orizzontale e punta a te portandosi dietro i detriti del luogo dello scontro.

    Mentre lancia la tecnica arriva in soccorso l'armatura del dragone, il power-up ti permette di essere sicuro di te e poter lanciare le tecniche rozan ricordando ciò che hai appreso.

    Have fun!
     
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    Narrato | Parlato Rafael | Pensato |


    La tattica usata da Rafael sembrava quasi non portare a nulla, dato che ogni pugno sferrato veniva abilmente intercettato da quella creatura, mentre il colpo cosmico gli fece solamente stringere i denti, facendogli affermare che tutti gli eventuali tentativi sarebbero risultati futili dinanzi a lui. Con una velocità disarmante, il collo del ragazzo venne afferrato e, facendo leva, Rafael venne scagliato via. Con la sua solita voce agghiacciante, il demone iniziò a parlare di un sacrificio per la sua completa rinascita. Con il tempo aveva cambiato idea sulla sua preda, reputandolo dapprima inutile come contenitore fino a definirlo un "buon sacrificio". Un bel passo in avanti, seppur questo di certo non tranquillizzasse il giovane che sudava freddo: d'altronde quella era la prima volta che combatteva contro qualcuno, la prima volta che metteva a repentaglio la sua vita per salvarne un'altra, anzi, le altre. Oltre alla splendida ragazza venuta da chissà dove, che lo stava aiutando a fronteggiare quella battaglia, se per sbaglio il demone fosse riuscito ad addentrarsi a Rodorio riuscendo a mascherare la sua presenza nel corpo del Sergente Maggiore Whitlock, chissà quante altre vittime avrebbe potuto fare. Attutendo la caduta con una capriola sulla spalla, il biondino guardò con rabbia il suo avversario che, agitando le mani come per formare un cerchio, scagliò con semplicità una delle tecniche dello stile del Monte Lu. La capacità di adattamento di quel diavolo era incredibile; egli riusciva a pescare tra tutte le memorie del malcapitato che aveva scelto come involucro e sfruttarle a suo piacimento, apprendendo anche stili di combattimento complicati come quello che Lincoln aveva provato a tramandare a Rafael. L'offensiva nemica prese così l'aspetto di un drago che paurosamente si avvicinava in linea retta verso il soldato con una velocità portentosa, inghiottendo tutto ciò che trovava sul suo cammino e aprendo le sue voraci fauci per colpire la preda. In una situazione normale Rafael avrebbe potuto provare a scappare sui lati per evitare il colpo, però la differenza di rapidità tra i due contendenti era troppa e il ragazzo capì benissimo che non aveva chance. Solo un intervento divino avrebbe potuto salvarlo.

    Ti prego...non può finire tutto così, io devo salvarlo!

    Un bagliore di luce di derivanza sicuramente divina e come una cometa arrivò sul campo di battaglia proprio lei, l'armatura che anni prima fu protagonista del suo salvataggio, le sacre vestigia che in quel maledetto giorno lo salvarono da morte certa attraverso Lincoln. Fu lui a richiamarle oppure la Dea stessa che protegge ogni uomo?

    v5HYgaD



    Essa si scompose in più pezzi e rivestirono completamente il corpo di Rafael che, istintivamente, aveva portato allo stesso tempo davanti a sé le braccia in difesa per proteggersi dal colpo che ineluttabile stava arrivando per ucciderlo. Proprio sul braccio messo a difesa, si posizionò come primo componente lo scudo del drago, che cercò in qualche modo di intercettare la tecnica nemica, che tuttavia travolse completamente il ragazzo scagliandolo contro il muro che venne completamente sfondato e le cui macerie gli finirono tutte addosso.

    Porca puttana...che male cazzo!

    Digrignò tra i denti mentre si trovava immerso nei resti di quel muro. Una situazione che gli permise, in quella manciata di attimi, di rivivere ancora una volta tutto quello che successe durante l'Armageddon, poiché la vista della cloth del suo salvatore aveva fatto riaffiorare in lui tanti ricordi, ma non lo resero triste. Il destino sembrava voler farli incontrare nuovamente tutti e tre: Rafael, il cavaliere del dragone e, ovviamente, l'armatura di quest'ultimo che in quel momento stava difendendo il ragazzo, come se la Dea Atena gliela avesse consegnata in prestito per liberare una volta per tutte il suo santo. Sorrise a fatica, rendendosi conto degli innumerevoli danni ricevuti e, divampando il suo cosmo come non aveva mai fatto prima, iniziò a spostare le macerie. Con la coda dell'occhio, il biondino si guardò attorno, percependo che era cambiato qualcosa negli ultimi momenti: il suo cosmo, da chiaro e lucente come una stella, era tramutato prendendo le stesse tonalità della giada, proprio come quello mostrato dal suo maestro e come l'armatura che in quel momento stava indossando. Essendosi scrollato via di dosso ciò che rimaneva del muro di quel bunker, poté rendersi conto che le sacre vestigia non avevano riportato praticamente nessun danno, a differenza del suo braccio sinistro che risultava tagliato in più punti e pieno di ematomi, così come molte parti del suo busto e del resto del suo corpo. Il danno peggiore, tuttavia, derivava dalle costole inferiori che sentiva rotte, poiché la protezione non copriva l'addome che, inevitabilmente, aveva incassato parte della tecnica avversaria. Sputò a terra un po' di sangue e guardò con rabbia Lincoln, indicandolo con il dito indice della mano sinistra più volte, sperando che quelle parole arrivassero veramente a quello che reputava il suo maestro.

    Pensi di cavartela così? Mandi la TUA armatura a salvarmi e ti ributti in quel mare di merda che ti sta facendo rivivere questo stronzo?! Non puoi arrenderti così! Me lo hai insegnato tu! Una persona non smette mai di essere un cavaliere di Atena, per quanto profondo possa essere il buio in cui finiamo, lei tenterà di raggiungerci...sempre!

    Con rabbia e determinazione Rafael espanse nuovamente il suo cosmo e, proprio con la stessa mano che continuava ad indicare il suo interlocutore, cercò di far partire un raggio cosmico che aveva l’intento di distruggere e far crollare il soffitto sopra il nemico. Avendo notato in precedenza che le gambe erano la parte meno danneggiata del proprio corpo, strinse i denti e si scagliò al massimo della sua velocità contro l’avversario, come una meteora pronta a distruggere chiunque gli si ponesse davanti con il semplice scopo di avvicinarsi il più possibile, rimanendo tuttavia lontano dall'area del soffitto che, secondo la sua strategia, doveva cadere. Cercando così di sfruttare le macerie che stavano franando, continuò a bruciare il proprio cosmo, concentrandolo nei palmi delle mani dalle quali sarebbe stato generato un fascio cosmico dalle sembianze di un dragone, che avrebbe cercato di distruggere tutto ciò si poneva sulla sua strada e che avrebbe tentato di travolgere e trasportare tutti i ciottoli eventualmente franati sul campo di combattimento per danneggiare ulteriormente il bersaglio, seguendo alla così tutti gli insegnamenti di quello che a inizio missione era solo il rompiscatole e taciturno Sergente Maggiore Whitlock e che, dopo quella settimana, era diventato qualcosa di più per il giovane.

    ...E TU MALEDETTO NON OSARE MAI PIU' USARE LE TECNICHE DEL MIO MAESTRO! FAUCI DEL DRAGO NASCENTE!





    ♦ Nome: Rafael
    ♦ Fazione: Grande Tempio
    ♦ Energia: Verde
    ♦ Armatura del Dragone (III): Indossata, illesa
    ♦ Stato Fisico: Tagli ed ematomi su tutte le zone non coperte dall'armatura, tranne la testa, alcune costole rotte. Braccio sinistro a mezzo servizio. Ha sputato sangue in precedenza, quindi probabili danni interni.
    ♦ Stato Psicologico: Arrabbiato e desideroso di liberare Lincoln.
    ♦ Riassunto: Indosso l'armatura, ma c'è troppo poco tempo per imbastire una difesa e quindi subisco quasi totalmente il colpo (lo scudo protegge praticamente solo il volto). Il pg inizia a pensare che l'armatura è solo in prestito per combattere, talk no jutsu e poi raggio cosmico sopra la testa del sergente (diversivo). A quel punto il pg dà il massimo e scatta in avanti di qualche metro e spara l’onda energetica con l’intento di trasportare tutte le macerie possibili


    ♦ Tecniche usate:
    Fauci del Drago Nascente
    Avvicinando i palmi delle mani davanti a sé come se si stesse formando l'ombra cinese a forma di coccodrillo, ma con un'apertura un po' maggiore, il cavaliere concentra il cosmo per poi rilasciare il cosmo in linea retta verso il bersaglio. Il raggio cosmico prenderà le sembianze di un dragone cinese che, con le fauci spalancate, cercherà di travolgere tutto ciò che incontra, trasportando così eventuali sassi, elementi o addirittura altri colpi cosmici, nel caso in cui le circostanze e la differenza di potere tra Rafael e il nemico lo permettano.
    La tecnica può essere utilizzata anche utilizzando una sola mano.


    ♦ Note: edit dopo un confronto con Rain riguardo AD e diversivo :zizi:


    Edited by •Joker - 10/4/2024, 13:08
     
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    Whitlock non può risponderti, non puoi sentire alcun pensiero o voce provenire da lui, non sai quanto profonda sia in questo momento la sua battaglia interiore. L'entità viene colta di sorpresa, sottovalutandoti, e scansandosi con uno scatto posteriore all'ultimo secondo, cosa che gli fa abbassare la guardia per un attimo davanti al tuo colpo.

    Le tecniche che hai appreso, utilizzate con l'armatura, sono su un altro livello. La fluidità e la velocità con cui manipoli e lanci il tuo attacco è tale da trascinare, grazie alle peculiari proprietà di tali tecniche, tutti i detriti che hai fatto precedentemente cadere e quelli che ancora giacevano a terra. Colto di sorpresa, il corpo di Lincoln comandato dallo spirito non può far altro che imbastire una semplice difesa cosmica, alzando un muro di energia dal colore verdastro verso cui il tuo drago si schianta. C'è un'esplosione e i detriti volano in avanti, ferendolo e costringendolo ad impattare contro il muro. Tu.. Sputa sangue.



    d6s5J8Z

    Qualcuno dovrà insegnarti a non sfidare ciò che non puoi capire.



    Avanza con un nuovo scatto, qesta volta è meno veloce e sembra che il suo corpo riesca a coordinarsi con meno facilità rispetto a prima, segno che la volontà di quel corpo combatte di rimandoQuesta volta non risparmia alcun riguardo per te, lo scatto in avanti lo porta esattamente davanti mentre alza velocemente una gamba, tentando di calciarti in pieno petto e farti perdere l'equilibrio, prima di calare una delle braccia dall'alto verso il basso, un pugno intriso di cosmo che mira ancora una volta al tuo petto. Strali cosmici provengono da esso e circondano l'ambiente, colorandolo di un cosmo dal colore malato, pallido.

    Muori con la consapevolezza che nella tua breve vita con quell'armatura addosso, non hai salvato nessuno.



    _____________________



    Angolo Master

    Il nostro simpatico Not!Lincoln viene colto di sorpresa dal tuo diversivo, riuscendo a inbastire poi una difesa improvvisata dalla tua tecnica e facendosi male con la differenza tra le due.

    Quello che fa dopo è scattare verso di te, prima di portare avanti un calcio che ha lo scopo di aprirti la guardia e sbilanciarti [ad] e calare appunto un pugno intriso di cosmo sul tuo petto [af].

    Edited by ~Rain~ - 17/4/2024, 09:49
     
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    Narrato | Parlato Rafael | Pensato |


    IIl colpo del neo cavaliere proseguì dritto per la sua strada, travolgendo tutto ciò che si trovava lungo il suo cammino, compreso il corpo malconcio del Sergente Maggiore Whitlock, comandato a bacchetta da quello spirito funesto che si scansò leggermente con uno scatto all'ultimo istante, per poi ergere dinanzi a sé una barriera cosmica che tuttavia non bastò per proteggersi dall'offensiva. L'onda cosmica infatti trasportò numerosi detriti, frammenti di macerie che ferirono il il sergente Whitlock e che, in qualche modo, sembravano danneggiare anche lo stesso demone. Dopo tutti quegli allenamenti, sembrava che Rafael fosse finalmente riuscito a padroneggiare lo stile di combattimento del Monte Lu, che gli avrebbe conferito ulteriore potenza di fuoco. Egli non riusciva a capire se fossero le sue sole abilità ad essere state affinate ancor di più con l'esperienza acquisita in combattimento, oppure se fosse opera delle sacre vestigia del drago. In ogni caso, finalmente, percepiva una sorta di maestria in quelle tecniche, come se le avesse ormai fatte proprie, e questo lo stimolava e lo spronava a dare il massimo in quel combattimento. Per via dello stupore, inoltre, gli si disegnò un palese sorriso di compiacimento sul volto, mentre cercava di riprendere fiato.

    Non ci credo...finalmente ci sono riuscito!

    Lo spirito infernale, dopo aver sbattuto contro la parete che si trovava dietro di lui e aver sputato sangue, iniziò a minacciare il ragazzo che, ormai esaltato dalle proprie capacità, cominciò a bruciare il cosmo in segno di sfida, come già aveva fatto all'inizio di quella notte. Rafael non provava più paura nei confronti del suo avversario; egli lo vedeva solo come un ostacolo da superare per liberare Lincoln, ma a differenza di poco prima, non sembrava più insormontabile. Quello scambio di colpi, l'aiuto di quella splendida ragazza che teneva a bada le evocazioni che poco prima avevano tormentato il corpo del biondo, e la consapevolezza che la Dea Atena stessa stesse monitorando lo scontro attraverso l'invio delle vestigia che avevano segnato il passato del giovane, rafforzavano l'animo da guerriero che era stato minato all'inizio di quel combattimento.

    Ti sto aspettando brutto pezzo di merda!

    Detto, fatto. Rapido, ma non come in precedenza, probabilmente a causa dei colpi subiti, il demone scattò infatti verso di lui. In quel momento critico, il nuovo Santo, conscio che avrebbe potuto utilizzare il braccio sinistro ancora per poco, decise di concentrare tutte le sue difese, poiché non poteva minimamente sapere quale potesse essere l'offensiva che stava pianificando il suo avversario. Il braccio mancino venne ricoperto da una sfera dello stesso colore della giada, per poi metterlo a difesa appena il nemico tentò di sferrare un calcione al petto: la forza di quell'essere nel corpo di un ex cavaliere del Grande Tempio risultava incredibile per chi stava indossando un'armatura per la prima volta nella sua vita, e proprio per questo motivo, Rafael indietreggiò di alcuni metri, obbligandosi a piegare le gambe per mantenere l'equilibrio e non cadere a terra. Fu proprio in quel momento che il demonio iniziò a concentrare le sue energie nel pugno che, come un'ascia decapitante, scendeva inesorabile verso il il condannato a morte. Quest'ultimo continuava a pensare al fatto che non avrebbe potuto danneggiare eccessivamente il fisico del suo maestro; aveva paura che quell'anima dannata potesse trasferirsi in qualche altro contenitore, lasciando Lincoln al suo destino. L'unica idea che gli venne in mente, quindi, fu quella di spingersi con le gambe, che erano l'unica parte del suo corpo ancora indenne, e andare incontro proprio verso l'attacco del demone, sfidando il suo destino. Forse per la prima volta dopo tanto tempo, invocò la Dea: pregò per un attimo, poiché, come sua brutta abitudine, cercava di portare il peso del mondo sulle spalle e, nella sua convinzione, pensava che se non avesse sconfitto quell'entità, non solo il suo insegnante sarebbe perito per sempre, ma anche il bellissimo "angelo" che lo aveva salvato.

    Athena guidi il mio pugno, la prego!

    Non gli importò dunque di chiedere in salvo la vita; sapeva a cosa stava andando incontro in quel momento. Il cavaliere pensava unicamente alle delle due persone che si trovavano lì con lui e che lo avevano salvato in precedenza, e per questo bruciò a sua volta il cosmo nella mano destra nella speranza che l'armatura attutisse leggermente il colpo avversario. Tentò un montante verso la mandibola del commilitone con tutta l'energia che possedeva, con l'intento di far perdere i sensi all'obiettivo. Quella, d'altronde, era l'unica zona che gli era venuta in mente di mirare, poiché il petto era troppo danneggiato, e aveva paura di ferire mortalmente il vero Lincoln.

    COLPO SEGRETO DEL DRAGO NASCENTE!



    Il cosmo dalle tonalità quasi malate impattò così sul pettorale della cloth insieme al pugno, lanciando via di qualche metro il ragazzo che addirittura rimbalzò sul terreno con la schiena, finendo tra le tante macerie di quel luogo che, ormai, stava per essere distrutto del tutto. Con fatica e con il respiro affannoso, iniziò a sputare sangue sul pavimento, cercando di guardare davanti a lui e capire se la sua mossa semisuicida avesse sortito qualche effetto. D'altronde l'aveva già pensato più volte: se ce ne fosse stato bisogno, avrebbe dato la vita per Lincoln.





    ♦ Nome: Rafael

    ♦ Fazione: Grande Tempio

    ♦ Energia: Verde

    ♦ Armatura del Dragone (III): Indossata, illesa

    ♦ Stato Fisico: Tagli ed ematomi su tutte le zone non coperte dall'armatura, tranne la testa, alcune costole rotte. Braccio sinistro talmente tanto indolenzito da far fatica a muoverlo. Con l'ultimo colpo al petto, continua a sputare sangue, quindi danni interni.

    ♦ Stato Psicologico: Arrabbiato e desideroso di liberare Lincoln.

    ♦ Riassunto: Scudo e tecnica difensiva in protezione per bloccare il calcione, che comunque mi fa indietreggiare per via della differenza energetica. Azione di contrattacco e così mi becco il pugno sul pettorale dell'armatura che leggermente mi protegge e nel mentre tento un drago nascente nella più classica delle versione: PUNIO montante alla mandibola (tecnica rozan + bracciale destro del dragone che porta gli attacchi fisici come se fossi di un'energia superiore). Il turno lo finisco rimbalzando sul terreno come il più classico degli shonen, per poi mettermi in ginocchio a sputare sangue.


    ♦ Tecniche usate:
    Difesa
    ) Scudo del Drago
    Si tratta di una sfera cosmica verde che si andrà a manifestare attorno al guerriero e, sfruttando il proprio particolare cosmo, il cavaliere del dragone tenterà di contrastare e a volte respingere le tecniche avversarie. Il diametro di questa cupola sono a discrezione del guerriero, infatti può espanderla o ridurla a suo piacimento con conseguente consumo minore o maggiore delle proprie energie. Nel caso in cui debba proteggere qualcuno, può creare questa tecnica difensiva anche su corpi estranei al suo, basta che il cosmo raggiunga l'obbiettivo.


    Attacco
    1) Colpo segreto del Drago Nascente
    Viene definito, da sempre, il colpo caratteristico del cavaliere di bronzo del Dragone. Raphael, infatti, concentrando il cosmo nel braccio destro, tenterà di colpire l'avversario con un poderoso pugno. La combinazione della sua energia distruttiva e l'enorme potenza del bracciale dell'armatura, fanno sì che questa mossa risulti tanto semplice da realizzare quanto distruttiva e pericolosa per gli avversari, dato inoltre l'effetto repulsivo noto delle tecniche Rozan.


    ♦ Note:
     
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    Il tuo attacco, al quale Lincoln si oppone ponendo le braccia davanti a sé, lo lanciano in aria e gli fanno sfondare un pezzo di soffitto, che si traduce in detriti che cadono ovunque. Il corpo tossisce sangue e ciò che lo possiede realizza che non resta poi tanto tempo a quel veicolo fisico che sta guidando. Ti guarda con odio, con disprezzo, nel realizzare che ci sono ancora cavalieri che hanno il coraggio di combattere per salvare qualcuno che ormai non può più essere salvato.

    Una nuova possibilità di attacco si apre ma il tuo nemico, nonostante ciò, è più veloce. Facendosi forza sulle braccia, si rialza con un salto all'indietro mentre le gambe si muovono con un singolo atto fluido, generando energia del tuo stesso colore che avvolge tutto attorno a sé. Un movimento d'aria viene generato dalla forza di quell'atto, che alza i residui terreni attorno a voi, risultando in una coltre che ha lo scopo di impedirti di vedere. Un drago dai lineamenti distorti, grezzi, più 'malvagi' di quelli che ha lanciato prima - questa volta di sfumature completamente nere - si dirama ancora verso di te portandosi dietro le rocce e i pesanti calcinacci con dentro il metallo annesso.

    Tu non lo sai, ma quello sarà l'ultimo drago lanciato da Lincoln.

    Avevano ragione, forse le armature non fanno per le persone spezzate, ma per i folli.

    L'attacco disperato dell'entità, che non si aspettava una reazione tale, l'intromissione delle armature di Athena, si rivolge contro di te con l'obiettivo di inghiottirti completamente, rendendoti soggetto alle forze del drago nascente. Probabilmente punterà alla ragazza, dopo essersi preso cura di te.

    Ma tu hai tanto per cui combattere adesso, al di là del salvare il tuo maestro o meno, sai che indossare quell'armatura comporta una responsabilità fuori dal comune. Li hai visti al Grande Tempio, i cavalieri che tornavano dopo ogni missione o importante operazione, a volte impossibilitati a muoversi, a volte con un sorriso sulle labbra. Altre volte piangevano, altre erano euforici. Tale carica, anche nella semplicità di essere un cavaliere di bronzo, richiede un prezzo da pagare e quel prezzo, ogni giorno, è la propria vita.

    A volte questo prezzo spezza le persone, altre volte le costringe a tirare fuori il meglio di sé.

    Tu che cavaliere sarai, Rafael?





    _____________________



    Angolo Master

    Il nostro Lincoln genera un polverone per impedirti di vedere [diversivo] mentre sfrutta le gambe per generare un colpo del drago nascente a distanza, che si porta ancora i vari detriti pesanti.

    Ad occhio puoi vedere che non se la passa bene il corpo di Lincoln, ovviamente i suoi pensieri sono portati nel post per amor di narrativa, non puoi sentirli.

    Note di regolamento: Come indicato, il contrattacco è un'azione contemporanea che prevede la rinuncia alla difesa e il subire tutto il movimento d'attacco avversario, per portarne a termine uno certo. Di norma è consigliabile farlo quando un attacco è singolo, seguendo le leggi di contemporaneità, non ci si può difendere da un inizio combo e contrattaccare un altro attacco
     
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    Narrato | Parlato Rafael | Pensato |




    La mossa di contrattacco di Rafael andò a buon fine, scagliando contro il soffitto il corpo del Sergente Maggiore Whitlock, che cadde rovinosamente a terra portando con sé detriti e pezzi di metallo, mentre il giovane soldato provava con affanno a rialzarsi dopo il colpo subito.
    I due si scambiarono sguardi di puro odio: il ragazzo voleva a tutti i costi terminare quel combattimento e portare in salvo il commilitone, mentre il demone sembrava provare disprezzo e rancore verso chi non voleva arrendersi ed era aggrappato ad ogni singola speranza e alla fede nella Dea Atena. C'era anche da dire, tra l'altro, che quello spirito dannato in qualche modo poteva anche avere ragione ad essere così nervoso. Era riuscito a liberarsi dopo chissà quanto tempo, in quanto uno stupido bramoso di potere si era fatto abbindolare facilmente, eppure la sua ascesa era stata arginata fin da subito da quello che poco dopo sarebbe diventato il suo contenitore.
    Non riuscendo a liberarsi in una settimana intera, il militare a capo di quella spedizione era riuscito a forgiare un nuovo guerriero in grado, grazie anche all'intervento divino e alle sacre vestigia del dragone, di combatterlo. Senza pensare, inoltre, che poco prima dell'arrivo della cloth che il biondo stava indossando, un'altra Santa della Dea greca si presentò per salvare la situazione e combattere quelle creature che l'essere infernale era riuscito ad evocare dal nulla, bullizzando con una semplicità disarmante l'avversario. Le offensive, da quando la ragazza dai capelli ramati si era intromessa salvando il giovane, si erano fatte sempre più violente, distruggendo tutto ciò che avevano attorno senza preoccuparsi che, probabilmente, da un momento all'altro avrebbero intaccato anche le fondamenta di quel bunker, facendolo crollare. Infatti, senza attendere un attimo, lo spirito maligno si spinse da terra facendo uso degli arti superiori, innalzando una coltre di fumo attraverso il suo cosmo per nascondersi da quello che stava per effettuare. Rafael sapeva che qualsiasi attacco cosmico portato dal nemico consisteva ormai nello sfruttare lo stile di combattimento del Monte Lu e che, dunque, sarebbe stato folle anche solo pensare di potersi proteggere con un'altra emanazione cosmica, essendo conscio del fatto che questa sarebbe stata inglobata e probabilmente gli si sarebbe ritorta contro, in quanto il cosmo del demone era ben più forte del suo. Sfruttando così gli arti inferiori, scattò verso destra così da provare ad essere quantomeno un bersaglio mobile. Fu proprio in quel momento che un drago, proprio come i precedenti che furono scagliati, si fece strada verso la coltre di polvere, iniziando a trascinare tutto ciò che trovava sul proprio cammino, cercando di portare morte e distruzione. Il biondo così si pose in modo tale da sacrificare tutto il lato sinistro del corpo, sfruttando inoltre lo scudo un'ultima volta, proteggendosi lo stomaco, in quanto non riusciva ad alzare facilmente l'arto, mentre il braccio destro proteggeva il viso in qualche modo. Rafael venne così investito da quel colpo dall'immane potenza, venendo travolto non solo dalla potentissima forza del drago, che rispetto ai colpi inferti prima aveva preso un colorito nero come la pece, come a simboleggiare la malvagità con la quale era stato scagliato, ma anche da tutti i detriti che si stava portando. L'arto sinistro che imbracciava lo scudo resistette per una manciata di secondi, prima di ritrovarsi bruciature e tagli ovunque che fecero perdere la difensiva. I vari metalli del soffitto andarono ad impattare sul corpo del ragazzo, che riuscì solo a coprirsi leggermente il volto. Come un uomo che viene trascinato dalla forza dirompente di un fiume veloce e tumultuoso, venne scagliato a metri di distanza, impattando con un altro muro del bunker che inesorabilmente si sfondò facendo proseguire la sua corsa per un'altra manciata di metri. Come già successe poco prima durante il combattimento, il guerriero si ritrovò in mezzo alle macerie, ma le sue condizioni in quel momento erano molto più gravi. Egli sapeva che, se non fosse stato per le sacre vestigia, non si sarebbe ritrovato lì a pensare a come colpire il nemico, perché probabilmente con quel colpo sarebbe morto. Le ferite, pur indossando un'armatura, si erano fatte ormai molto serie. Sentiva di non poter più muovere il braccio sinistro, in quanto le bruciature date dal cosmo, i tagli e le ferite da impatto dei vari detriti lo avevano completamente reso fuori uso. Stessa cosa, in realtà, si poteva dire per quasi tutta la parte sinistra del suo malandato fisico, da cui nella maggior parte delle zone non coperte dalla cloth i vestiti erano macchiati di sangue e, in alcuni casi, gocciolava per via delle profonde ferite.
    Ci furono attimi di silenzio, prima che il combattente, facendo uso prettamente della parte destra del corpo, cercò di rialzarsi, emettendo un urlo di dolore. Il braccio a cui era attaccato lo scudo rimaneva a penzoloni, impossibilitato a muoversi ulteriormente, mentre il sangue colava sul terreno in maniera vistosa.

    Per quanto sprofondiamo nel buio, lei cercherà di di salvarci...sempre.

    Come un mantra, Rafael ripeteva le parole che gli furono dette da Lincoln qualche giorno prima, come a farsi forza. Egli sapeva che chi indossava le sacre vestigia della Pallade Atena, doveva prestare la sua stessa vita in nome della pace e della giustizia, in nome dei più deboli che non potevano difendersi contro il male. E' vero, egli credeva di essere un cavaliere temporaneo, che avrebbe dovuto riconsegnare le vesti del dragone appena salvato il suo insegnante, ma fino a quando avrebbe indossato quell'arma di pace straordinaria e che tanto desiderava, non avrebbe commesso un passo falso. Li aveva visti molte volte al Grande Tempio, i guerrieri che tornavano dalle missioni a volte moralmente distrutti per aver perso dei compagni, altre volte con il fisico in brandelli ma con il sorriso stampato sul volto perché erano riusciti a portare a termine il loro dovere.

    Si...in cuor mio so che dovrò riconsegnare questa armatura a Lincoln una volta che l'avrò salvato, ma...nel caso ipotetico e remoto...io che cavaliere voglio essere?

    Quante volte aveva fantasticato sull'essere un eroe, uno di quelli acclamato dalla folla al rientro di qualche importante incarico. Si era immaginato spesso di tornare con una corazza addosso e andare a salutare tutti quei bambini che, quasi giornalmente, lo aspettavano per essere rincuorati nel loro destino e avere qualche carezza da quello che reputavano ormai un fratello maggiore. Proprio lui, a cui erano stati strappati via gli affetti con la forza e non solo metaforicamente, cercò da sempre di veicolare l'enorme amore che aveva nel cuore verso tutta la gente che conosceva, in quanto sapeva che solo tramite quel sentimento lui sarebbe andato avanti. L'amore alimentava tutto ciò che lui era, a partire dal coraggioso guerriero cui si poteva definire, fino al più grande amico che una persona potesse avere. Appena gli venne in mente di auto celebrarsi come "cavaliere dell'amore", sorrise, seppur quella fosse una situazione dannatamente drammatica e non doveva assolutamente pensare ai fatti suoi. Iniziò così a camminare, o meglio dire a barcollare, verso il demone, tenendo fisso lo sguardo sui suoi occhi. Sfrontatezza, spavalderia o semplicemente dedizione alla causa?

    Mi pare di averti fatto una domanda a cui non mi hai ancora risposto: cosa sei e soprattutto qual è il tuo scopo?!

    Come uno zombie in cerca della propria preda, Rafael continuò a camminare verso l'obiettivo, mentre il sangue continuava a sgorgare da vari punti del proprio corpo macchiando il terreno.

    Perché sappi che da qui non ne uscirai vivo!

    Al pronunciare di quelle parole, bruciò istantaneamente il cosmo nel palmo della mano sinistra, generando un raggio cosmico che aveva l'obiettivo di tenere occupato anche solo per un istante il demone, in modo tale che poi, concentrando le sue energie nella gamba destra, l'unica parte più o meno sana, tentò di emulare ciò che venne fanno dal suo avversario. I ciottoli iniziarono a vibrare, innalzandosi insieme a tutte le altre macerie di quel posto che si trovavano vicino al giovane combattente, venendo poi trasportati via dal potere delle stelle di quest'ultimo non appena questo lasciò scivolare il piede sul terreno per scalciare davanti a sé. Dal gambale delle sacre vestigia si generò una bordata di cosmo dalla potenza inaudita che prese sempre più le sembianze di un dragone che voleva divorare la sua preda. Rafael cercò di spedire al mittente tutti i metalli da cui in precedenza si era dovuto difendere, nella speranza che di colpire e mettere al tappeto il nemico.








    ♦ Nome: Rafael

    ♦ Fazione: Grande Tempio

    ♦ Energia: Verde

    ♦ Armatura del Dragone (III): Indossata. Scudo leggermente danneggiato per le due tecniche subite in pieno. Baffo sinistro dell'elmo rotto.

    ♦ Stato Fisico: Tagli, ematomi e bruciature da cosmo di media entità su tutte le zone non coperte dall'armatura, tranne la testa. Alcune costole rotte. Braccio sinistro fuori uso per i troppi danni subiti (tagli media entità, ematomi e bruciature da cosmo medio/grave). Gamba sinistra leggermente danneggiata. Sanguina in più zone del corpo, in modo vistoso dal braccio sinistro. Danni interni che in precedenza gli hanno fatto sputare sangue.

    ♦ Stato Psicologico: Forse ha deciso che tipo di cavaliere vuole diventare. Desideroso di strappare informazioni per la missione.

    ♦ Riassunto: Tento uno scatto sulla destra e mi difendo con tutta la parte sinistra del corpo mettendo lo scudo verso la zona scoperta dell'armatura (pancia) e subisco in pieno la tecnica perché non posso imbastire nulla che non mi si ritorci contro per via della tecnica Rozan + divario energetico. Il pg si rende conto di essere ancora vivo solo perché possiede un'armatura, perché altrimenti ciaociao. In fase d'attacco uso un raggio cosmico per distrarre Lincoln (AD) e immediatamente "falcio" il terreno riproponendo la tua offensiva (drago nascente che raccoglie tutte le macerie).


    ♦ Tecniche usate: Colpo segreto del Drago Nascente - Variante II
    Variante II: Rafael, dopo aver concentrato il proprio potente cosmo nell'arto con cui si vuole attaccare e mimando un calcio o un pugno verso il nemico, potrà generare un raggio energetico, che ricorderà vagamente un drago, che seguirà una linea retta. Questo colpo cosmico ha la peculiarità, proprio come tutte le tecniche del santo del Drago, di intrappolare nel suo percorso tutto ciò che incontra sul proprio cammino: elementi, pietre e qualsiasi altro soggetto materiale o energetico verrà trascinato dalla furia di questa tecnica devastante, rendendo l'offesa ancor più potente nel caso in cui dovesse abbattersi sul bersaglio.
    Nel caso in cui siano vere e proprie tecniche, invece, tutto dipenderà dalle circostanze e dalla differenza di forza tra Rafael e l'avversario.[/spoiler_tag]



    ♦ Note: Mi scuso per il ritardo, ma come ho scritto in tag ho avuto la pessima idea di grigliare sulla neve e mi è venuta la febbre :asd:
     
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    Un’antica leggenda cinese racconta di una carpa coraggiosa e perseverante che riuscì a risalire la cascata situata sulla Porta del Drago, superando ostacoli e spiriti malvagi. Gli dèi, impressionati da tanto coraggio, la trasformarono in un grande drago.



    Chi sono io?

    Il volto del tuo maestro si distorce in un’espressione che non gli appartiene mentre si rialza dall'attacco ricevuto in pieno. Un cosmo terribile comincia ad avvolgerlo a seguito di una decisione che ha ormai preso. D’altronde, per lui quello è solo un tramite e ogni tramite, come ogni umano, è sacrificabile. Fiamme nere eruttano mentre una forza e una pressione cosmica senza eguali, per te, comincia a scardinare tutto attorno a lui, attorno a voi. Il corpo del tuo maestro muta progressivamente in accordo a questo potere; la pelle perde velocemente colore, le dita diventano artigli, gli occhi mutano di un colore cremisi e profondi solchi neri nascono attorno ad essi, deformandogli l’espressione, mentre un grande paio di ali scure appaiono dietro di sé. Non è qualcosa che il corpo umano può contenere ed è chiaramente l’atto disperato di terminare quello scontro.

    Pensi che io sia qui per farti soffrire? Credi sia tu, o questo corpo, ciò che voglio? L'umanità è ciò che bramiamo, i vostri desideri, ciò che nascondete nel buio. Se non avessi avuto il desiderio di diventare più forte in questo modo, non avresti letto quelle pagine, non avresti liberato ciò che era sigillato lì. Non avresti avuto me. Le immense ali si estendono quasi a coprire ogni cosa, mentre altrettanto fa una mano che punta verso di te. Nonostante il terrore che questa forma a metà tra la sua vera natura e il corpo di Lincoln può incutere, la sua intera struttura trema in preda al cedimento del corpo umano. Mi chiedi cos'è che voglio? L'intero terreno si spacca sotto di voi mentre le fiamme divorano tutto ciò che si trova in alto, regalandovi nient'altro che il cielo notturno, quasi infuocato dall'arrivo dell'alba.



    Dilettarmi della tua sofferenza.



    Percepisci che il potere di quel colpo è più grande di quanto tu possa gestire e nel momento in cui arriva, un altro fascio di luce ti acceca per un secondo e c'è la ragazza, ora davanti a te, che unisce le mani prima di alzarle verso l'alto. E nelle nostre sofferenze diventeremo più forti, daimon. Un grande schermo di luce si alza davanti a voi mentre la forma demoniaca dell'essere comincia a sfaldare rapidamente quella barriera che riduce il potere dell'attacco.



    nTyRz7V



    Vedi qualcosa di luminoso serpeggiare velocemente dallo stesso scudo, legandosi agli arti dell'essere in maniera tale da bloccarlo e impedirgli i movimenti. Qualcosa che tu non capirai mai. Il contraccolpo spedisce la ragazza indietro di svariati metri, avvolta nelle schegge di luce della barriera eretta, mentre l'attacco continua ad arrivare verso di te. Quello che hai è il tempo di un respiro, l'ultimo attacco per mettere a tacere la forma ormai erosa di quel corpo.






    Sotto la forma di drago, la carpa ottenne il dono dell’immortalità
    Divenne il simbolo di chi aspira a compiere grandi imprese e non teme di affrontare le avversità della vita.







    _____________________



    Angolo Master

    Percepisci un singolo attacco in arrivo, composto da proiettili di oscurità di grande calibro che hanno il compito di spaccarvi. La forma è più o meno quella dei proiettili allungati degli rpg, per dire.

    L'attacco è a energia Blu, ma Kaileen erge uno scudo che lo indebolisce progressivamente, spezzandosi e riducendo tutto a Rossa.

    Procedi con difesa e attacco normalmente per questo turno finale, terminando ovviamente quando lo lanci la tua offensiva perché succedono cose
     
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    Over the Dragon Gate - XII


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    Narrato | Parlato Rafael | Pensato |



    Il drago nato dal piede destro impattò brutalmente contro il corpo del povero Sergente, ma quest'ultimo non gli diede neanche il tempo di esultare per averlo atterrato. Un cosmo che emanava morte e distruzione divampò, generando fiamme nere come in passato. La pressione dell'aria si fece quasi insostenibile; un qualsiasi umano non dotato di cosmo molto probabilmente ne sarebbe stato sopraffatto. Le pareti di quel luogo vennero danneggiate ancor di più; i metalli che tenevano il soffitto e che erano stati esposti con gli innumerevoli attacchi, iniziarono a piegarsi di fronte a quella forza innaturale. Proprio davanti agli occhi di Rafael, il fisico del suo compagno d'armi modificò quasi completamente aspetto: la pelle iniziò a cambiare tonalità, come se una sorta di malattia lo avesse colpito, le dita delle mani divennero presto degli artigli, mentre gli occhi vennero circondati da profondi solchi neri, che misero ancor più in risalto quelle pupille assatanate, in cerca di vendetta e sangue, cambiandogli in tutto e per tutto l'espressione. Come se non bastasse, inoltre, comparirono sulla schiena delle grosse ali oscure. Il sangue del giovane ragazzo, che in quella settimana poteva dire di aver visto veramente di tutto, si gelò. Non pensava minimamente di trovarsi di fronte a quella che sembrava essere una sorta di forma primordiale di un essere che trascendeva l'umana comprensione. Era la prima volta che vedeva un vero e proprio demonio, se non fosse che quei mostri della corruzione un po' gli somigliassero fisicamente. L'essere proveniente dalle più profonde tenebre finalmente svelò il suo scopo: egli, così come tutta la sua razza, bramava la sofferenza degli esseri umani, voleva cibarsi dei loro sogni e delle loro speranze, alimentando il suo piacere con la sofferenza delle genti. Con un ottimo gioco mentale, minò inoltre la psiche del giovane, ricordandogli che senza la sua stupidità e la sua avidità, lui non si sarebbe mai liberato e tutto quello che stava accadendo, di certo, era solo ed unicamente colpa sua. Lo sguardo di Rafael si fece così più cupo, perché pur lottando con tutte le sue forze egli sapeva cosa aveva innescato la settimana prima e ancora non se lo era perdonato. Mentre parlava, l'estensione alare di quel mostro aumentò a dismisura cercando di coprire ogni cosa, puntando poi con gli artigli il soldato. Il terreno iniziò a frantumarsi sotto i loro piedi, come se le energie di quel demone fossero entrate nella terra stessa e sembrò riuscisse a farla muovere a suo piacimento, mentre il soffitto venne arso generando solo cenere e qualche detrito, lasciando sopra la testa dei due sfidanti un cielo terso, libero da qualsiasi possibile nube, solo le stelle e un'alba che stava a poco a poco per nascere. Il giovane guerriero non poté far nulla di fronte a quell'espressione così evidente di superiorità, tanto che non si mosse neppure. Per lui quella forza non era minimamente gestibile. Fu solo allora che, ancora una volta, qualcuno intervenne in suo aiuto attraverso un fascio di luce che per un attimo quasi lo accecò. Con le mani giunte, la ragazza dai capelli ramati alzò una potente difesa, affermando che è proprio nelle sofferenze che gli umani diventano più forti e che questo, una creatura perfida come lui, non lo avrebbe mai concepito. Il Santo del Dragone rimase colpito da quelle parole. Ella non si stava arrendendo, non lo aveva ancora fatto da quando era giunta in suo soccorso e, anzi, si era messa a combattere pur non sapendo nulla della situazione. Il cavaliere dall'armatura grigia percorsa da arabeschi chiari sembrava non preoccuparsi della sua vita, anzi, si era messa in prima linea come scudo nei confronti di chi, in quel preciso istante, non era in grado di combattere. Sembravano attimi interminabili. I numerosi colpi d'oscurità continuavano a colpire la barriera cosmica eretta dalla sacerdotessa, mentre Rafael in quel momento voleva solo piangere. Sì, voleva piangere, urlare, sbattere i pugni a terra come un bambino e distruggere tutto ciò che aveva attorno, per poi finire in lacrime tra le braccia di qualcuno che lo confortasse, che gli dicesse che doveva per forza andare così, che lo convincesse che non fosse solo colpa sua, che lo facesse sfogare nel pianto fino ad addormentarsi. Come gli confessò il suo commilitone, il peso che ne deriva dall'indossare un'armatura può diventare insopportabile, in quanto ci si crede invincibili, tutti ti guardano con ammirazione, ma purtroppo non sempre si è in grado di salvare il prossimo. Egli infatti aveva compreso che, purtroppo, l'unica soluzione era quella di dar sfoggio a tutte le sue energie, di non combattere più con il freno tirato per non uccidere Lincoln, perché altrimenti in quella situazione avrebbe prevalso solo il demone contro cui stava combattendo e la ragazza sarebbe stata un'altra vittima di quel daimon e dopo loro tre, chissà quante altre persone avrebbero potuto perire per mano sua, per colpa della stupidità di Rafael. Quest'ultimo, infatti, non aveva mai mirato ai punti vitali o alle ferite aperte, come quella sul torace in precedenza coperta dalle bende, in quanto aveva paura che avrebbe potuto colpire mortalmente quello che reputava il suo maestro, ma reputava fosse il momento ormai di farlo.

    Io...devo farlo...

    Con gli occhi che iniziarono pian piano ad essere sempre più lucidi, vide dei fasci luminosi che lentamente legarono gli arti di quell'essere demoniaco, immobilizzandolo, prima che quest'ultimo con il suo attacco sfondasse la barriera di luce il cui contraccolpo spedì vari metri indietro la ragazza, mentre l'offensiva continuava, ineluttabile. Fu proprio in quel momento che il guerriero, preso dall'istinto dell'eroe, scattò davanti alla dama bruciando di continuo il proprio cosmo, avvolgendo i due corpi in una difesa circolare nella speranza che reggesse i numerosi colpi che stavano arrivando. Ad ogni urto di quell'offensiva colma di potere, il biondino indietreggiava di qualche centimetro a seguito dei contraccolpi, con i piedi che scavavano nel terreno. Da lì a poco sapeva che il suo cosmo proiettato a difesa si sarebbe dissolto nell'aria, ma non voleva per alcun motivo arrendersi. Le parole di Lincoln, ancora una volta, risuonarono nella sua testa e, seppur con il magone, non poté fare a meno di capire che quello che stava per succedere era la scelta giusta da fare. Come un flash nella sua mente, mentre la sua sfera cosmica veniva bombardata dagli attacchi del demonio, si ricordò di cosa gli chiese Lincoln: 'Ho bisogno che tu capisca, che qualsiasi cosa succeda in questo posto, tu debba esercitare due cose: risoluzione e discernimento.' Solito tono burbero, ma che gli fece capire che, a volte, bisogna fare dei grandi sacrifici nella vita e che lui, tutto sommato, come cavaliere della Dea Athena, era sempre stato disposto a morire per la pace. La difesa cosmica ad un certo punto non resse più l'enorme quantità di proiettili oscuri scaricati dal daimon, andando a colpire Rafael che, in qualche modo, continuò a provare a proteggere la ragazza dietro di lui. Era di vitale importanza difenderla a qualsiasi costo, in modo tale che se lui non ce l'avesse fatta, lei potesse dare il colpo di grazia a quel mostro che voleva annichilire il genere umano. Per la prima volta era lui che, a costo di immolarsi, avrebbe salvato qualcun altro, perché era questo il suo spirito, era questo che aveva sempre desiderato da quel maledetto giorno di dodici anni prima. Gli attacchi impetuosi però, continuando a colpire il corpo ormai martoriato del giovane guerriero, lo misero al tappeto. L'armatura in alcuni punti, pur essendo riuscita a difendere il suo cavaliere nei punti vitali, si era danneggiata vistosamente. Il pettorale contava delle incrinature, ma la parte più preoccupante era lo stomaco. I vestiti ormai bruciati e strappati mostravano che al di sotto vi erano ematomi in svariati punti con gravità varie, che facevano morire dal dolore il biondino. Per non parlare poi del braccio sinistro, che ancora aveva ricevuto qualche colpo e si trovava ormai in condizioni critiche. Il dolore però doveva essere sopportato, non c'era altro da fare. Egli sapeva che aveva un compito al quale non poteva sottrarsi. Con estrema fatica, fece leva sul suo braccio destro e sulle gambe per alzarsi e guardò dritto davanti a sé. Quelle specie di serpenti di luce che aveva intravisto in precedenza, effettivamente erano ancora lì a tener fermo il corpo del vecchio Santo del Grande Tempio e non c'era quindi altro tempo da perdere.

    Athena, ti prego, indicami la strada...

    Probabilmente non si rese neanche conto di aver parlato, eppure Rafael invocò nuovamente il nome della Dea, colei che lo aveva aiutato fino a quel momento facendo arrivare in quel luogo sperduto e nascosto l'armatura del dragone, la stessa che una decade prima veniva indossata dal Sergente Maggiore Whitlock, che lo salvò. Uno scherzo del destino forse, ma nel bene o nel male, tutto ciò che era successo li aveva condotti lì, uno di fronte all'altro, con le loro vite a repentaglio.
    Il ragazzo sapeva di non avere più energie e che probabilmente sarebbe morto se avesse forzato ancor di più il suo fisico facendo da catalizzatore per l'energie proveniente dalle stelle, ma era l'unica cosa che gli era rimasta da fare. Sarebbe bruciato vivo o sarebbe semplicemente collassato? Questo non lo poteva sapere e, alla fin fine, neanche gli importava. Aveva messo a disposizione la sua vita nel nome della pace e dell'umanità, nell'amore verso il prossimo e, soprattutto, aveva deciso che avrebbe liberato il suo salvatore. Non avrebbe permesso al demone di utilizzare il corpo del suo maestro per fare male agli umani, sarebbe stato uno smacco troppo grande per un cavaliere di Athena e, proprio per questo motivo, piuttosto avrebbe cercato di ucciderlo lui stesso.
    Con le ultime forze e con il fisico completamente martoriato dai colpi subiti, con il sangue che continuava a uscire dalle ferite, caricò il pugno vicino al busto e, buttandosi in avanti, emise tutte le energie che era riuscito a raccogliere dalla costellazione che li accomunava. Il giovane fece fluire in quest'ultimo colpo tutti i suoi ricordi: come tante immagini messe in sequenza, gli apparve la sua famiglia che prima rideva e a cui poi li veniva strappata con forza la vita, le loro preghiere nei confronti di quel santo dall'armatura smeraldina fino a giungere agli insegnamenti del suo compagno d'armi e, come un fiume che inesorabilmente scorre, il cosmo del cavaliere cercò di travolgere tutto ciò che incontrava, mirando al busto del commilitone, che ancora si trovava mezzo aperto per via del precedente scontro. Sul volto di Rafael, nel mentre, cascate di lacrime gli percorrevano il viso, mentre serrava i denti per cercare di non piangere.

    ROZAN! SHORYU-HAAAAAAAAAAA!


    qM3uPjX








    ♦ Nome: Rafael

    ♦ Fazione: Grande Tempio

    ♦ Energia: Verde

    ♦ Armatura del Dragone (III): Indossata. Scudo leggermente danneggiato per le due tecniche subite in pieno. Pettorale incrinato in svariati punti.

    ♦ Stato Fisico:Tagli (lieve e media entità), ematomi e bruciature da cosmo di media/grave entità su tutte le zone non coperte dall'armatura, tranne la testa. Alcune costole rotte. Braccio sinistro fuori uso per i troppi danni subiti (tagli media entità, ematomi e bruciature da cosmo gravi). Gamba sinistra leggermente danneggiata. Sanguina in più zone del corpo, in modo vistoso dal braccio sinistro. Danni interni che in precedenza gli hanno fatto sputare sangue. Energie finite per fare qualsiasi altra cosa (tant'è che durante l'ultimo colpo non riesce a muoversi da dove si trova) e probabilmente sverrà a fine attacco.

    ♦ Stato Psicologico: Distrutto: vorrebbe piangere e demolire tutto, ma alla fine si convince che Lincoln piuttosto che vedere il proprio corpo usato contro gli esseri umani vorrebbe morire e quindi si decide a ferirlo mortalmente.

    ♦ Riassunto: Il pg torna a fare il depresso perché si ricorda che è tutta colpa sua, ma si sveglia grazie al cavaliere della colomba e alla sua determinazione. Uso la tecnica difensiva per proteggere sia il mio pg che Kaileen, ma ovviamente subisco molti danni. Mi rialzo con le ultime forze (favore di Atena*) e sparo un drago nascente verso il torace dove prima il sergente era ferito. Il post si ferma lì, ma il pg in teoria dovrebbe svenire perché fisicamente non può più richiamare altro cosmo ed è troppo ferito.

    *Tra le abilità utilizzate non l'ho messa perché non c'era in scheda (in fase di approvazione), tuttavia ho ipotizzato di poterla usare in quanto abilità gratuita per tutti i Saint. Tutto si basa comunque sul fatto che senza di essa il mio pg non potesse fare più niente, perché ha subito troppi danni.

    ♦ Tecniche usate:
    Difesa
    Scudo del Drago
    Si tratta di una sfera cosmica verde che si andrà a manifestare attorno al guerriero e, sfruttando il proprio particolare cosmo, il cavaliere del dragone tenterà di contrastare e a volte respingere le tecniche avversarie. Il diametro di questa cupola sono a discrezione del guerriero, infatti può espanderla o ridurla a suo piacimento con conseguente consumo minore o maggiore delle proprie energie. Nel caso in cui debba proteggere qualcuno, può creare questa tecnica difensiva anche su corpi estranei al suo, basta che il cosmo raggiunga l'obbiettivo.


    Attacco
    Variante II: Rafael, dopo aver concentrato il proprio potente cosmo nell'arto con cui si vuole attaccare e mimando un calcio o un pugno verso il nemico, potrà generare un raggio energetico, che ricorderà vagamente un drago, che seguirà una linea retta. Questo colpo cosmico ha la peculiarità, proprio come tutte le tecniche del santo del Drago, di intrappolare nel suo percorso tutto ciò che incontra sul proprio cammino: elementi, pietre e qualsiasi altro soggetto materiale o energetico verrà trascinato dalla furia di questa tecnica devastante, rendendo l'offesa ancor più potente nel caso in cui dovesse abbattersi sul bersaglio.
    Nel caso in cui siano vere e proprie tecniche, invece, tutto dipenderà dalle circostanze e dalla differenza di forza tra Rafael e l'avversario.


    ♦ Note: Editato perché non mi prendeva l'immagine ^^".
    Edit 2: non avevo specificato una cosa nel riassunto :zizi:.


    Edited by •Joker - 5/5/2024, 22:52
     
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