[Trama] Defend The MotherTree[Earth Shall Not Fall]

Eletti Di GEA - Assedio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    In Addestramento
    Posts
    1,525

    Status
    GHOST

    Tempio Sud - Crogiolo Agartha




    Si mise seduto. La luce filtrava da una tenda tirata. Era stanco. Ma felice...anche in un periodo di merda come questo.
    Periodo che durava ormai da più di dieci anni, ma per la prima volta si sentiva felice. Di nuovo al suo posto.

    «E con questo abbiamo finito.»
    «Un goccio Niko?»
    «Sono quasi 3 anni che non bevo più. Da quando Harlan è morto
    «Hai superato le tue dipendenze quindi? Sono davvero felice per te.»
    «Non è casa questo posto ma...»

    Si accese una sigaretta. Sorrise. Forse non aveva superato tutte le sue dipendenze. Forse...

    «Sono arrivato ad amarla ugualmente. Ero un uomo distrutto con una figlia, senza speranze e odiavo questo mondo ma con troppa paura anche di morire. Ero e sono un vigliacco dopotutto. Ma qui ho trovato uno scopo e forse una salvezza. Quello che da molti cercano in Dio. Io lo trovato in un posto leggendario, con gente strana e con un uomo che non è più chi ricordavo. Rimane il corpo ma il resto è solo e solamente lei.
    Ma lo ringrazierò sempre. Se sono vivo. Se mi sento vivo e persino la depressione ormai è lontana. Guardo mia figlia e sono felice. Lontana dalla pazzia del mondo ma non siamo ancora salvi, vero?»

    «Finché non troviamo il modo siamo sempre tutti, costantemente, in pericolo.»
    «Anche qui.»
    «Ovunque.»

    Nikolaus ebbe quasi timore.

    «Ma abbiamo gli Araldi, conteranno qualcosa se persino Agartha fosse sotto attacco.»
    «Siamo pronti da quando nostra Madre ci ha creato a difendere Agartha. Non solo la Realtà.»


    Ma non ci credeva. Non voleva credere che anche Agartha non potesse resistere. Guardò Il Crogiolo che svettava come una luce di purissimo bianco, tra terra e cielo. Come un taglio. dava sicurezza, almeno sapeva che lui o lei era ancora con loro. Significava che potevano essere ancora al sicuro.

    «E allora la difenderemo insieme.»

    Doveva ringraziarla. Se oggi era un uomo migliore lo doveva a tutto questo. Se oggi poteva combattere, se oggi le sue mani non tremavano più, se la bottiglia non era più soluzione e problema al contempo, se si era ripreso, in quelle stesse mani che aveva odiato, la sua vita allora c'era speranza.
    Perché la speranza era come una pianta. Bisognava nutrirla per poterla fare crescere.
    Le parole di un bastardo che non si era arreso al tumore, alla malattia e che aveva combattuto anche contro un mondo di merda.
    Nikolaus aveva perso la sua scommessa con quell'uomo. Un uomo che ora vedeva con un haori troppo sgargiante da poter essere indossato da un uomo. Si appoggiò alla finestra, continuando ad assaporare il profumo e il sapore del tabacco.

    877d156a89e231387570b034f4bf98ff
    «Così va bene, vero Harlan? Sarai contento adesso, figlio di puttana. Avevi ragione te...»




    Il tempio Sud restava placido e silente, come un vecchio addormentato sotto un albero, con il sole caldo a scaldargli il viso.
    Ma tutto non è mai immobile. Niente rimaneva fermo nel tempo, immutato e immutabile.
    Vi fu come un ronzio, un sibilo nel vento, le fiamme che crepitavano, la terra che si muoveva, il ghiaccio che si scioglieva. Qualcosa stava accadendo.
    Lo sentì la corte di mezzanotte, lo avvertirono gli Yokai Nobili, persino il Tempio di Isee rimase in stasi per un tempo indefinito. Come se stessero tutti trattenendo il fiato.
    C'era qualcosa che non andava.
    Eleandra posò il sakè. La veggente del Tempio Sud sembrava una statua; i peli li si erano rizzati sul collo.

    «Cosa c'è?»
    «Non capisco. è come un sudario. Sento freddo.»

    Il Crogiolo iniziò a pulsare. ogni elemento gridò. Urla che si riverberavano in ogni dove. Agartha sembrò come contrarsi su di essa pulsando di energie antiche. Agartha stava raccogliendo le sue forze chiamando da ogni dove i Figli della madre. usando il Crogiolo come cassa di risonanza per far arrivare in ogni dove il grido d'aiuto.
    Dal tempio di Isee si aprirono portali. Le api danzando portarono gli Yokai Nobili sparsi nella Realtà di nuovo al Crogiolo. Stavano tutti convergendo da chi li stava chiamando. La Corte di Mezzanotte era di nuovo in guerra. le armi vennero di nuovo levate; scudi e lance scintillarono al tiepido Sole di quel giorno. Le armature vennero indossate, gli elmi sembravano riflettere i raggi di quel sole.
    Vi era una richiesta d'aiuto e una dichiarazione di guerra totale.
    I figli di G.E.A erano chimati da ogni dove a difendere la Madre, la loro sorella, Agartha e la Creazione tutta.
    Amaterasu dal centro della sua sala usava il Crogiolo e gli elementi per chiedere l'aiuto di ogni figlio di G.E.A e dei suoi fratelli. Perché ancora il loro sangue veniva richiesto.
    E questa volta la Guerra gli era addosso come non mai; i loro nemici così vicini da poterli sfiorare quasi. Così vicino da essersi fatti boriosi, da essersi fatti ignoranti e tronfi.
    Ora la guerra veniva portata, così come avevano tentato di fare più di mille anni prima, verso uno degli araldi; verso uno dei snodi della Realtà. Il tempio Est era sotto attacco e in esso si nascondeva un qualcosa di così prezioso che avrebbe potuto far pendere l'ago della bilancia in un senso o nell'altro.
    Le forze dei loro nemici sciamavano contro Nerthus che ancora non aveva la forza per riuscire a sopportare tutto questo da sola.
    Ma sola non lo era mai stata. Né all'inizio, né ora né alla fine lo sarà mai.
    Così come ogni figlio di Gea mai lo è. Ognuno di loro legato all'altro, ognuno di loro dipendente dall'altro. Come i grani di una collana: nessuno più importante dell'altro, nessuno più splendente.
    Amaterasu richiedeva l'aiuto di tutti loro ancora una volta. Perché chi attacca un figlio di Gea attacca tutti loro indistintamente.

    30d5ba94edd724f9c83c2e7a37e9f0ff
    Earth Shall Not Fall


     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Non la separazione, ma la partenza... non la fine, ma l'inizio... potrà sembrare un po' triste, ma la vita è così...

    Group
    Member
    Posts
    439
    Location
    Caos

    Status
    DEAD


    °Pensato° ParlatoNarrato [...]**time skip

    Trovare un luogo simile a quell'altura in cui aveva trascorso il periodo della sua convalescenza non era stato facile.
    Una cosa però positiva della sua rinascita, in quanto eletto, riguardava il fatto di una profonda connessione con la natura: in ogni punto dove essa fosse collocata, poteva entrarvi in simbiosi.
    Non sapeva spiegarselo, ma ora aveva come la strana dote di poter comunicare con le piante, i vegetali, il regno del verde.
    Grazie a quella comprensione, dopo un'attenta ricerca, in Giappone, era riuscito a trovare un luogo che nella morfologia assomigliava a quell'altura che tanta tranquillità gli aveva donato: una pace interiore rara.

    Come tutti i giorni si stava dedicando alla riflessione.
    Aveva compreso che meditare era una pratica che lo rasserenava.
    Agartha si era dimostrato un posto meraviglioso ed essersi distaccato da esso faceva sentire Rodhlann come incompleto.
    Si sentiva come mutilato.
    Come poteva ottemperare a quel senso fortissimo di nostalgia?
    Aveva quindi provato a ricrearsi una sorta di comfort zone per anestetizzare, seppur parzialmente, la malinconia.

    Molti eventi erano capitati negli ultimi tempi.
    Sentiva dentro di lui il tumulto del caos opprimerlo.
    Come un nodo che si aggrovigliava nello stomaco e rendeva difficoltosa la respirazione.
    Aprì gli occhi, poi li richiuse.
    Cercò di entrare ancora più in connessione con ciò che lo circondava e fu allora che sentì quella fitta alla testa.
    Cominciò a sudore copiosamente. Sentiva lo stomaco in subbuglio. La testa pulsava sempre più forte.
    Qualcuno stava male. Lei. Sentiva chiaramente una richiesta di aiuto propagarsi in ogni dove.
    Improvvisamente l'irlandese si alzò in piedi.
    Cominciò a guardarsi intorno.
    Chi era questa lei?

    Qualcosa non va...



    Una sensazione gelida pervase le sue carni fino a raschiare le ossa.
    Una sensazione sgradevole.
    Agartha? Cosa stava succedendo?
    Caos. Tormento. Paura. Dolore. Distruzione.
    Rodhlann sgranò gli occhi.
    I battiti del cuore schizzarono all'inverosimile ritmati a una velocità eccessiva.
    Qualcuno era in pericolo.
    Sentiva chiaramente come un flusso che violentemente veniva stracciato intaccando il normale equilibrio.

    °Che sia...°



    Per lui era ancora tutto così nuovo.
    Da poco si era ridestato ed ancora da più poco era stato istruito meglio al culto e alle leggi di Agartha.
    Sapeva di essere ora un Eletto.
    Di essere un devoto servitore della Dea Madre.
    Quello che però stava sentendo era come una connessione tanto intima da sentire quel dolore, quella paura, quello stato di angoscia sulla sua stessa pelle.
    Cos'era questa sensazione? Sentiva una forza negativa opprimere parte di se stesso.
    Anzi, sentiva opprimere quel qualcosa che lo legava al tutto. Che lo legava a Gea.

    NERTHUS... IN PERICOLO!



    Quel nome.
    Un ruolo. Un dogma. L'ansia schizzò alle stelle. Il cuore non smetteva di battere furentemente.
    Doveva raggiungere immediatamente Agartha.
    Neanche il tempo di pensare ad una soluzione che alcune api dorate si palesarono aprendo nelle sue vicinanze un portale.
    La chiamata alle armi.
    Comprese nitidamente la richiesta. La convocazione.
    Era una sensazione strana ma lineare.
    Si poteva descrivere come una regina madre che stava chiamando a raccolta le sue formiche.
    Senza porsi quesiti, senza indugiare, Rodhlann attraversò immediatamente il portale per essere condotto a destinazione e incontrarsi con chi di dovere.

    Stava vivendo quel momento come se un sudario gelido e mortifero lo stesse avvolgendo.
    Non riusciva a capacitarsi del quantitativo di timore che stava provando, ma se poteva fare un paragone, in grande, molto più in grande della sua piccola esperienza soggettiva da umano, quella sensazione gli ricordò l'invasione di Dublino: quando la luna modificò la cromatura da perlacea in rosso sangue e la tetra oscurità fagocitò ogni cosa.
    Si era dunque giunti a un tale pericolo?
    La voce che riecheggiava pulsava sempre più forte nella sua testa, come chiodi incandescenti che stavano perforando la scatola cranica.

    NERTHUS... IN PERICOLO!





    Un piede, poi l'altro, infine l'intero corpo. Rodhlann era giunto. Aveva risposto alla convocazione.
    La grande sala in cui presenziava uno dei 5 potenti dimostrava l'imperiosa grandezza di coloro che erano le guide di Agartha, oltre che voci sul piano materico della somma Gea.
    Avanzando di qualche passo, senza permettersi di avvicinarsi troppo a colui che emanava potenza incalcolabile, prese la parola solo per identificarsi.

    Rodhlann... Eletto di Cordyceps... risponde alla chiamata.!

    Rodhlann non si sentiva tranquillo. Continuava a sudare e addirittura deglutire gli riusciva difficile.
    Perché provava simili sensazioni? Quel nome che rimbombava nella sua testa: Nerthus.
    Per ora poteva solo agire di conseguenza, eseguire le azioni che richiedeva la situazione.
    Ogni ordine sarebbe stato eseguito. La lealtà non sarebbe stata messa in discussione.
    Ancora molto era nuovo per lui ma interiormente una rabbia infinita al pari di un vulcano prodigo ad eruttare lo stava dilaniando.
    Un sentimento di inquietudine e di malessere stava divorando ogni sua più microscopica fibra.




    37455074840a394e8fbc32f852b071d9e606a278066cde3a3a6c36e806f79732
    Nome: Rodhlann
    Energia: Verde
    Casta: Eletti di Gea
    Mente: Preoccupato
    Corpo:
    Darian: Cordyceps IV - non indossata.
    Riepilogo:



    Abilità:


    Crescita rigogliosa
    [Categoria: Vegetali Unici]

    Il Cordyceps, fungo da cui attinge potere Rodhlann viene così manipolato e generato a piacimento, espandendo il suo cosmo e permettendo in questo modo la crescita del vegetale a cui è permesso attecchire su qualsivoglia superfice: anche la carne stessa dell'avversario.
    Sarà così possibile manipolare anche le stesse radici del fungo che a sua volta potranno fare da tramite per espandere la propagazione del vegetale e assumerne un pieno controllo secondo le più disparate e ingegnose strategia che l'eletto voglia impiegare: per capacità di creazione dell’elemento si intende la possibilità di creare dalla propria emanazione il suddetto vegetale che può essere direzionato, espanso, intrecciato e plasmato dal cavaliere, a scopi offensivi e difensivi.
    Egli può accelerarne la crescita, manipolarne la forma e “animarne” la struttura a proprio vantaggio.
    Il controllo del vegetale è limitato fino a energia blu: sostanzialmente non si ha telecinesi selettiva sul vegetale, da blu in poi sarà possibile guidare i movimenti di ciò che si crea.
    [Ovviamente il potere di modellazione ed espansione dei funghi dovrà sottostare al limite del regolamento in base al livello energetico ottenuto: più si salirà di energia, maggiore sarà l'estensione della zona modificata.]

    Spore
    [Categoria: Alterazione - Manipolazione]

    Seconda temibile abilità dell'eletto di Cordyceps è quella di poter rilasciare nell'aria, sia tramite il fungo stesso o la creazione mediante il cosmo, microscopiche spore che fluttuano in ogni parte della zona designata affinché vengano inalate o infettino mediante l'accesso dei pori dell'epidermide.
    Il risultato sarà quello di poter far attecchire lo stesso fungo all'interno del corpo avversario per utilizzarlo come tramite e, conseguentemente, facilitare l'efficacia delle offensive tramite gli effetti e le strategie più disparate.
    Le spore hanno un effetto del tutto simile a quello di un veleno: dopo l'inalazione nel primo turno (per cui servono esposizioni continue/progressive), seguiranno specifici effetti. La capacità delle spore agisce su più turni in maniera graduale, e i colpi hanno un effetto cumulativo.
    [La grandezza del campo infestato dalle spore sarà vincolato (metri) in base al livello energetico ottenuto.



    Tecniche:



    Si ringrazia Guardian of the Sea per l'aiuto con il layout.






    Edited by Ramiel - 9/11/2023, 19:07
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    ezgif-com-gif-maker-1

    Group
    Gold Saint
    Posts
    467

    Status
    ALIVE






    Defend The Mother Tree
    - Post I -

    Il vento spirava placido nella gola di Takachiho, insinuandosi nelle piccole crepe rocciose e facendole risuonare di una triste melodia che parlava di un tempo remoto, uno in cui la natura regnava sovrana e l'uomo era solo suo ospite. Seduto con le gambe incrociate sulla riva dell'Iwato, riposavo in attesa dell'incontro con Amaterasu.
    Il viaggio ad Asgard e lo scontro con il potente corrotto avevano ridimensionato la mia percezione del piano dell'Imperatrice; era l'unico possibile e sensato, ma forse la sua realizzazione rimaneva un'utopia.

    "C'è ancora troppa diffidenza tra quelli che dovrebbero essere i nostri alleati in questa guerra, troppi rancori diventati cancrene difficili da estirpare. Finché questo stato di cose perdurerà, la vittoria sarà un passo più lontana dalla nostra portata."

    Mi ero preso del tempo per pensare, rimandando la visita alla Cùirt Maith ad un'altra occasione, quando le mie condizioni psicofisiche fossero state sufficientemente stabili da permettermi di presentarmi a sire Oberon nel migliore dei modi. Espansi il cosmo, sfiorai la luce riflessa dall'acqua cristallina che scorreva fino alla Caverna Celeste e guardai il cielo; nemmeno una nuvola sporcava la sua trama tersa.
    Una fila di piccole sfere luminose danzava pigramente sulla superficie del fiume, formando ideogrammi complessi che si componevano e scomponevano con la stessa facilità di un castello di carte. Nell'ultimo periodo erano stati pochi i momenti di quiete al di fuori di Agartha, complice l'estenuante lotta alla Corruzione, la cui attività si era intensificata già dalla battaglia di Asgard che aveva visto protagonisti il Gran Sacerdote di Atene, il Celebrante di Odino e la stessa Amaterasu.

    "Finché c'è pace, è saggio goderne il più possibile."


    Rimasi ancora a lungo in posizione meditativa, lasciando che il tempo scivolasse dalla grande clessidra del divenire a suo piacimento, mentre la caverna restava quieta così come le sue voci.
    Fu questione di poco conto, all'inizio, una semplice stringa del Codice entrata in dissonanza, per un istante, con tutte le altre, poi
    il profondo rumore ventrale del mondo lasciò gli abitanti di Agartha col fiato sospeso. Gli insetti, le piante e gli animali entrarono in uno stato di confusione delirante che poteva indicare soltanto una cosa: il male era giunto nel luogo più sacro della Terra.



    Avvertii il cosmo di Amaterasu e, dietro quell'emanazione familiare, qualcosa di antico che era già parte del tutto quand'ero solo un'idea nella mente della Madre. La Signora del Verde chiedeva aiuto ai suoi fratelli e, attraverso di loro, a tutti i figli di Gea; nostro compito era rispondere alla chiamata.
    Difficilmente la paura mi assaliva e, tantomento, arrivava al punto da inibire la razionalità che mi aveva sempre contraddistinto, ma quell'invocazione disperata unita alla voce del Crogiolo mi lasciò scosso per una manciata di secondi. Era chiaro quel che dovessi fare, più difficile il farlo concretamente. Ama no Iwato mi riscosse con la sua voce, scacciando qualsiasi altro pensiero fuorviante.

    «Alzati, Junichiro, Nerthus ha bisogno del tuo aiuto.»

    Tornato padrone delle mie azioni bruciai il cosmo della Caverna Celeste per aprire un portale d'oro, abbandonando le spoglie mortali ed indossando la Darian che s'adagiò sulla mia vera forma. Il viaggio fu breve, ma compresi la gravità dell'accaduto semplicemente guardando la trasformazione dei luoghi che, come un caleidoscopio rotto, si mischiavano gli uni agli altri producendo paesaggi spaventosi. Tutta Agartha stava reagendo alla presenza della Corruzione.
    Uscii dal portale con un balzo e, ovunque posassi gli occhi, centinaia di varchi d'oro s'aprivano fuori dal palazzo della dea del Sole, rigurgitando spiriti elementali furenti e pronti alla battaglia.

    88bdf10853c095eae97d8b05e53b39c3

    «Allora è vero, siamo sotto attacco.»



    Mi precipitai all'interno del Crogiolo, acuendo i sensi ed espandendo il cosmo per rintracciare la presenza degli altri araldi, ma l'unica essenza vitale che riuscii a distinguere in quel marasma di energie elementali, fu quella di Rodhlann. La seguii fino a raggiungere una sala ampia e spaziosa, in grado di accogliere diverse centinaia di individui senza difficoltà e lì trovai l'eletto di Cordyceps, fermo in attesa di ordini.
    Lo raggiunsi e mi fermai alla sua destra, salutandolo appena con un cenno del capo, poi rimasi in silenzio, certo che nel giro di qualche minuto i Paradigmi della Realtà avrebbero fatto la loro comparsa.



    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Ama no Iwato

    Junichiro Yamanazaki Rossa Ama-no-Iwato {IV}

    STATUS FISICO: Perfetto.
    STATUS PSICHICO: Allarmato.
    STATUS CLOTH: Indossata, perfetta

    RIASSUNTO AZIONI: Attendo l'arrivo degli araldi e mi fermo alla destra di Rodhlann.

    ABILITÀ:

    Il Ricordo dei suoi Occhi

    Quando entrò nella caverna capimmo che ogni cosa sarebbe stata diversa e che avremmo potuto finalmente vederla per quel che era. I passi delicati di Amaterasu non lasciavano alcuna traccia, ma l'acutezza dei suoi occhi ed il bagliore veemente che irradiavano avrebbero piegato anche un ateo a credere nell'operato di Gea. Di quel tempo ricordiamo assai poco ma la semplice presenza della dea ed il furore della sua luce ultraterrena raggiunsero le nostre orbite vuote e le riempirono dei colori accesi dell'estate, del mistero del movimento e della semplicità del mero esistere dei corpi immobili che abitano la Terra.

    In noi è rimasta la capacità di osservare le creature e la materia inanimata a partire dai punti in cui le particelle luminose colpiscono i loro involucri. Quando interagiamo con il Mondo della Luce attraverso il Codice riusciamo, in qualche modo, ad indirizzare i corpuscoli dei fasci luminosi e delle onde che lo compongono, addensandoli o disperdendoli, riflettendoli o diffondendoli con difficoltà essendo la padronanza di questo elemento ancora imperfetta e non del tutto risvegliata.


    ❖ ⟡ Controllo elementale della Luce ⟡ ❖


    Interagire con quello che gli umani chiamano quanto di luce rientra nelle nostre capacità, sebbene il controllo di cui possiamo disporre non sia sufficiente a sfruttarne tutte le potenzialità. Possiamo addensare i corpuscoli della luce creando delle forme solide semplici, grezze, che non richiedano una strutturazione complessa dell'elemento, come scudi per poterci difendere o armi grezze per attaccare i nostri nemici; anche generare dei raggi sottili dalle qualità perforanti rientra nelle nostre possibilità. In presenza di luoghi fortemente illuminati, riusciamo a sfruttare il fenomeno di rifrazione per rendere difficile la localizzazione della nostra posizione.

    Il Dolore del suo Abbandono

    Conoscemmo la gioia quando ella posò lo sguardo su di noi e ci disperammo quando fu costretta ad abbandonarci per un vile tranello escogitato dagli altri dei, timorosi che la potenza vivificatrice del Sole potessere essere perduta per sempre. Nelle ombre eravamo nati e nell'oscurità più profonda saremmo tornati, consapevoli che fuori da Ama no Iwato la bellezza regnava sovrana e tutti potevano goderne senza sacrificio alcuno. Ci ritirammo negli angoli più bui della nostra essenza, nelle crepe delle pareti che formavano il nostro inconscio, spaventati e senza una direzione precisa. Imparammo a comprendere il linguaggio dell'Ombra, a piegarlo al nostro bisogno di sicurezza, a rispondere con crudeltà alle ingiustizie che il Codice prevedeva per il bene superiore dell'armonia. Esplorammo il Mondo di Tenebra perchè soltanto con l'accettazione ci saremmo potuti finalmente risvegliare ed andare a cercarla.

    Apprendemmo una dura lezione quando, per la prima volta, negammo alla felicità e ad ogni sentimento positivo di entrare nel nostro cuore, almeno finché avessimo dovuto manipolare l'Oscurità che imponeva il prezzo della solitudine. Trasformammo le lacrime in una sostanza viscosa simile alla pece e gli ansimi della respirazione irregolare in nebbie dense e asfissianti, cumuli tenebrosi che celavano chiunque avesse saputo sfruttarli. Riuscimmo a rendere tangibile l'amarezza del fallimento plasmandola in forme rigide e decise, a volte simili a lance acuminate ed altre a pesanti catene chiodate. Tale era l'infelicità causata dall'abbandono di Amaterasu da spingerci ad invocare l'Oscurità su chiunque fosse stato così avaro da sottrarcela tenendola soltanto per sé. Crogiolarsi nel dolore era cosa assai semplice, ma controllarlo e conoscerlo al punto da generare la sua manifestazione concreta, l'Oscurità che avvolge ogni cosa, è questione assai delicata, tanto da compromettere la sanità del corpo e delle sue funzioni.


    ❖ ⟡ Controllo elementale dell'Ombra ⟡ ❖


    Possiamo modellare la tenebra, rendenderla solida e concreta quando si mischia con il nostro cosmo, tanto da provocare danni fisici ai nostri nemici, oppure nebulizzarla così da farle assumere la consistenza di un gas in grado di occultarci, anche se non completamente, o di soffocare le vittime designate. Il dolore provocato dal semplice contatto con l'oscurità è tale da essere considerato superiore a quello indotto da un potere dello stesso rango.


    TECNICHE:



    Credits layout a Dr. Stein
    All rights reserved


     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    i have no idea what i'm doing

    Group
    Bronze Saint
    Posts
    16,326
    Location
    Earth

    Status
    DEAD



    Prologo - Assedio





    Silenzio.



    Rumore di vento fra le fronde degli alberi, di respiro di uccelli nelle cavità di tronchi, di piccole gocce di sangue che come rugiada gocciolano sui fili di erba dal cadavere di un cervo.


    Silenzio.




    Il rumore del battito del cuore del ragazzo all’unisono suona con tali rumori. Ogni suo passo è morte per migliaia di creature e vita per altre. Ogni singolo passo.


    Silenzio.




    Quanto tempo era passato? Troppo o troppo poco? Cerchi crescono nascosti dalla corteccia, fiori mostrano la loro bellezza nell’arco di una notte. Le stagioni sono giorni e gli anni secondi.


    Silenzio.




    Il Verde lo circonda, una luce scura che nasce quando i raggi della Luna passano fra rami, assenza che mostra presenza. Cioè che loro sono. Ciò che lui sta immaginando e creando nella sua mente con gli infiniti stimoli del Lifestream.

    Poi i ricordi di un altro te e di un’altra lei. Era questa la sua voce? La sua persona? Il suo aspetto.
    No, era la sua essenza, che ancora sogna mentre la vita le scorre attorno. Ma nel sogno le sa, lei aiuta.


    Parola.



    green-16997907444184




    Loro sono qui.




    Urla.




    Oberon apre gli occhi nel cuore delle sue stanze, circondato da decine di cristalli, rocce, liane, fiori e insetti che volteggiano attorno a lui comandati dalla sua autorità. Cadono in maniera sgraziata e pesante sul pavimento di marmo mentre il suo sguardo ancora guizza confuso come se si trovasse ancora in fase REM.



    Oberon! Tutto bene? Che succede?! - Hanna, l’umana sorella adottiva di quello che era Moko salta letteralmente dalla sua postazione mentre il computer elabora ancora i dati. Un esperimento di catalogazione e analisi del Lifestream a cui lei stava lavorando e che le è costato notti insonni e strumentazioni incomprensibili anche per molte divinità… ma erano assolutamente secondari rispetto a suo amico e Re.




    Hanna… avvisa tutti che è in corso un Assedio. Non so i dettagli ma riguarda Nerthus, l’ho sentito – la sua darian come uno sciame di insetti apparve attorno al suo corpo mentre si muoveva nella stanza, con la base del suo cervello pizzicante del messaggio di Amateratsu – e non sono stato il solo.

    Mobilità le truppe e tieni pronte anche le ausiliare nel caso di attacco anche al Tempio Centrale. Raduna i civili nelle zone di sicurezza e preparate scansioni anti-tutto. Sto già mandando messaggi alla Foresta Innominata per creare un cognito maze nella zona. Sicuramente è tardi e no dispongo di autorità nel regno del Verde ma potrebbe farci guadagnare qualche attimo vitale.

    Attendete istruzioni… vi darò notizie il prima possibile.




    Le parole di Hanna diventano un eco, coperte dal ronzio delle api di G.E.A. mentre l’Araldo dell’Equilibrio si presenta nelle Sale del Sud.


    Il rapido passaggio sensoriale dalla quieta armonia della dimora del Re dei Sidhe alla caotica energia privativa del Crogiolo non sembrò turbarlo più di tanto, ora come ora che sentiva l’incombenza di un pericolo non solo nel cuore stesso di Agharta, ma anche in uno dei suoi luoghi più vulnerabili.


    Dove loro sorella non poteva difendersi.
    Lei che anche assente li aveva aiutati a Sacramento.





    Fluttuando nell’aria poteva vedere come tanti avevano risposto al richiamo. Dovere, sete di sangue, paura, amore, rispetto… o tutto ciò insieme. Non poteva saperlo ma le onde di energia mentale facevano comprendere che chiunque non si sarebbe tirato indietro.



    Ho sentito il dolore della mia Sorella Nerthus e ho risposto al richiamo della mia Sorella Amateratsu – disse il Monarca presentandosi davanti a tutti, volto scoperto ma in assetto di battaglia. Vide anche due nuovi Custodi ai quali fece un profondo cenno di saluto e abbozzando un sorriso preoccupato – e mi dispiace che la gravità della situazione non permetta a Oberon delle Fate di salutare a modo due nuovi Eletti.


    Si voltò verso quello il cui cosmo in parte riecheggiava nel suo, sebbene poteva avvertire il filo della taglia-erba in se.


    Si. Siamo sotto attacco e Nerthus è la vittima.

    Non conosco ancora i dettagli, ma mi sono permesso di mandare alcune truppe sidhe in zona come scout e per iniziare una prima linea di difesa illusoria per poterci far guadagnare tempo per mobilitare truppe e mezzi… e spero che i preparativi siano rapidi…



    obepissed



    Perché una cosa che non tollerò sono parassiti nel nostro giardino.











    - PG: Oberon [Scheda]
    - Energia: Blu
    - Abilità: Illusioni Complete, Telecinesi
    - Stato: OK
    - Riassunto: n/a





     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Eletti di Gea
    Posts
    8,752

    Status
    DEAD
    oCWCKYg
    You're rigging the game. You're part of the system. It shows in the way. That you never listen when I speak. I'm not gonna wait. I've made my decision.



    Le sembrava passato troppo tempo dall’ultima battaglia, eppure non era così. Si era lasciata crogiolare nel ritrovato Parlamento e nel rimettere sotto guinzaglio ogni malattia che viveva in sua virtù nell’universo. Aveva richiesto un lavoro preciso e puntuale, voleva riprendere il suo dominio e rinsaldarlo per poter piegare i suoi nemici, i nemici della Madre e della Realtà.

    La Corte Nera era rimasta ‘silente’ ad Agartha per poco ma non si era mai spenta, le urla degli spettri e le personalità che la componevano riuscivano a tenere sotto controllo la situazione anche senza il loro signore. Uno, dopotutto, era uno dei più alti consiglieri all’interno del Trono d’Ossa e dato che Oisin – consigliere delle armate del Nero – aveva seguito l’Araldo nella sua personale riconquista, si era dedicato alla gestione completa del Nord. Affiancato dalla schiera ristretta, scelta con cura dallo stesso Chernobog, aveva portato a termine i piani materiali con scadenza imminente. Era riuscito a concludere parecchi progetti ed era a un buon punto per ciò che riguardava tortura e punizione di chi aveva rinnegato il loro signore e poi era ritornato strisciando. Non si sarebbe detto il tipo ma stava cominciando a piacergli l’osservare la carne ferirsi e aprirsi, le urla e i liquidi che potevano fuoriuscire da un corpo sofferente.

    L’interno della Sala di Ossidiana era insolitamente calmo quando la Fine ritornò sul suo trono. Raggiante nella sua darian che risucchiava la luce, le creatura d’ossa che le si affollavano ai piedi pronti a servirla e adorarla, camminava speditamente e insolitamente allegra lasciando dietro di sé una serie di orme insaguinate ripiene di piccoli grumi solidi.

    È stata una meravigliosa vacanza, ho riportato a casa le carcasse di alcuni dei miei servi ma ne è valsa la pena. Rimetteteli insieme e sottoponeteli al trattamento.

    Lo disse con tono leggero e quasi affabile. Il suo lavoro la metteva sempre di buon umore, almeno quando finiva dato che una delle emozioni cardini di quell’incarnazione era la più pura e limpida furia. L’unica nota positiva dall’allontanamento fraterno, dai problemi sempre più grandi e da ciò la Primigena le indicava, erano proprio quei momenti di calma.

    Oisin la seguiva subito dietro e si inginocchiò ai suoi piedi prima di posizionarsi accanto a lei di fianco, in una posizione più bassa. Erano entrambi luridi di sangue e frattaglie, liquidi di dubbia provenienza e uno strato molto spesso di polvere e sporcizia. Però, guardando il Sidhe, si sentiva calma come mai prima di allora.

    Una sensazione che durò veramente poco.

    Ogni allarme presente al Tempio Nero si attivò come una marea inarrestabile. Scattarono le armate, ogni creatura al suo interno e sotto il suo dominio si destò pronto alla battaglia. Nuovamente, il male stava cercando di alzare la testa. Nerthus era in pericolo, il Verde non aveva mai smesso di esserlo e in questo momento era sotto attacco. Ricordava ancora il tocco caldo della sorella nell’ultima battaglia contro il male, non avrebbe permesso che fosse stata toccata. Dormiente e vulnerabile, era compito dei quattro proteggerla e annientare qualsiasi cosa gli si fosse parata davanti.

    Chernobog scattò in piedi, il martello già tra le dita sottili e pallide, le Zorya avevano già aperto il portale ai piedi del trono e con un balzò atterrò dall’altra parte.

    Mobilita ogni essere sotto il mio domino. Sai come muoverti.

    Madida di sudore, lurida e gocciolante di sangue, - già in tenuta da battaglia - si precipitò alla Corte di Mezzogiorno poiché l’allarme e l’avviso era stato diramato dalla corte di Amaterasu. Alle sue spalle si chiuse in uno sbuffo lo squarcio dimensionale, mentre già stava camminando verso Araldi ed Eletti presenti dinnanzi al Crogiolo. Superò chiunque per fissare lo sguardo sull’Inizio. L’aveva vista di recente, le era mancata, sopratutto dopo la chiacchierata a cuore aperto che avevano fatto.

    Annientiamo chiunque abbia osato anche solo alzare la testa.

    Il volto scoperto pallido a confronto con il nero della darian era sottolineato maggiormente dal sangue che le sporcava il viso e le incrostava i capelli, si passò una mano tra i capelli spalmandoli indietro e lasciando che la parte fresca colasse lentamente a incorniciarle i contorni in un raccapricciante spettacolo.

    Andiamo?

    Battè l’asta del martello da guerra al pavimento, creando un piccolo tonfo, per sottolineare la frase, prima di guardarsi intorno e cercare di capire chi avesse risposto al richiamo. Oberon si trovava già lì insieme ad altri due eletti, uno dei quali lo conosceva. Non si curò di salutare nessuno se non l’Equilibrio, per una questione di rispetto, gli altri si sarebbero presentati a lei.



    narrato ¤ parlato ¤ pensato ¤ °telepatia°
    NOME ¤ Chernabog - Audatia
    CASTA ¤ Araldi di G.E.A
    ENERGIA ¤ Viola
    DARIAN ¤ Chernobog [VII]

    FISICAMENTE ¤
    MENTALMENTE ¤
    STATUS DARIAN ¤

    RIASSUNTO AZIONI ¤ eccomi ame, lurida di sangue e schifo morto addosso, ma eccomi


    ABILITÀ ¤

    Le Tenebre
    «Gli Slavi, dicono, hanno un'usanza particolare: durante le feste, passano un calice tra di loro radunati in cerchio, non al fine di pregare, ma piuttosto per maledire nel nome degli dei, buoni e cattivi, per ogni buon affare pregando un dio buono, e per ogni cattivo affare maledendo un dio maligno. Questo dio del dolore nel loro linguaggio è chiamato Zherneboh, il che sta a significare dio nero.» Chernobog è l'incarnazione di tutto ciò che è oscuro, malevolo e terribile. Attraverso il Nero egli esercita il suo potere, facendo assumere svariate consistenze e stati fisici alle stesse, plasmandole in più di una forma.
    A seconda della sua volontà, ciò che per gli altri è semplicemente buio, può divenire la più terrificante e letale delle armi. L'ombra può manifestarsi in diversi stati fisici. Che sia una nube di fumo nero, una pozza di catrame o una spada di perfetta e oscura robustezza, sull'ombra non si riflette la luce, tutt'altro. L'ombra spegne la luce, e il Dio Nero è in grado di oscurare completamente la zona che rientra sotto il suo dominio. Nel suo buio, egli vede e può estendere i suoi sensi. Lo stesso non può dirsi per il suo avversario. Persino la luminosità intrinseca dei cosmi altrui non permetterà di vedere più in la di qualche metro. Anche le ombre degli avversari possono essere rivoltate contro di loro, creando di fatto dei collegamenti molto più rapidi, essendo in grado di manipolare l'oscurità presente in campo. Il tocco del Nero inoltre provocherà un dolore fisico superiore a qualsiasi altro attacco dello stesso tipo, la più piccola ferita causata dagli attacchi sferrati con questo elemento è capace di scatenare un dolore inconcepibile.


    Spiriti Vendicatori - Fabbro Spettrale
    Una delle abilità del Dio Nero è la possibilità di evocare le anime di quelle creature e degli Eletti periti in battaglia durante il corso dei secoli, che hanno lottato e sono cadute per difendere la Madre. La volontà dell'Araldo è tale da riuscire a guidare gli spiriti di ninfe, satiri, fauni, fate e creature del piccolo popolo, unendoli sotto l'unico vessillo nero della vendetta e del terrore non badando ai mezzi utilizzati ma al fine ultimo che attraverso di essi possa raggiungere. I danni inflitti da queste creature di puro spirito dilanierebbero l’anima di coloro che Chernobog colpirebbe, ricordando loro che non esiste la mera soddisfazione materiale ma anche la coesistenza con l’anima del creato e l'equilibrio dello stesso. Le stesse anime cadute potranno anche difendere Chernobog, facendogli scudo nel caso incontrasse combattenti versati nelle medesime arti. Chernobog inoltre, disponendo dell'abilità spirituale, è in grado di percepire la natura di chi si trova dinnanzi a lui insieme alle esperienze spirituali che lo stesso ha provato sulla sua pelle, riuscendo a percepire la tipologia di esperienza che ha affrontato. Unendo inoltre la sua abilità nel creare illusioni, è inoltre in grado di ricostruire la natura completa di un individuo partendo da una delle due percezioni.

    La specializzazione di Fabbro Spettrale, inoltre, permette di elaborare tecniche in grado di dar forma tangibile all'energia spirituale e agli spettri controllati. Chi viene toccato fisicamente da queste tecniche, oltre ai normali danni spirituali, riceverà danni fisici e verrà privato dell'energia vitale fin tanto che il contatto con tali costrutti permarrà. Questi spettri resi tangibili possono essere respinti fisicamente, anche bloccati, ma non danneggiati. Solo chi dispone dell'abilità Spirito o di poteri similari può sperare di infliggere loro danno e distruggerli. Con la sua specializzazione, il Nero, può creare sia armi spirituali e tangibili - come sopra specificato - ma anche creare dei costrutti semoventi e indipendenti con una basilare volontà, rendendoli in grado di essere autonomi sul campo di battaglia in cui si trovano. Di conseguenza maggiore sarà la consapevolezza cosmica del Dio Nero, maggiore saranno le dimensioni (infinitamente grandi o infinitamente piccole) e il numero delle anime che egli riuscirà a portare in campo.
    Egli è inoltre in grado (dall'energia blu) di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere Il Nero, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    Illusioni Mentali
    I poteri di Chernobog, sebbene siano volti a difendere la Madre Terra, sono nati dalla paura: delle tenebre, del buio, dell’ignoto. L’uomo teme massimamente ciò che non riesce a vedere, e spesso fa bene, perché nell'oscurità si celano orrori che sconvolgerebbero gli intelletti più allenati. Il Nero sfrutta le tenebre del suo cosmo per suggerire, far intravedere, o talvolta imporre queste aberrazioni, sfruttando la paura primordiale dell’uomo per tutto ciò che è oscuro. L'influenza di Chernobog si fa sentire non cambiando realmente il paesaggio, ma colpendo la mente stessa dell’avversario, facendole credere cose non vere, inducendo stati d’ansia, paura, dubbi, stati d’animo, dolore, e anche piacere smodato ed euforia. Queste alterazioni saranno veicolate dal tocco delle tenebre o accompagneranno gli spiriti, resi così più forti, ma potranno anche essere instillate da colpi puramente spirituali, che avranno effetto solo se colpiranno effettivamente l’avversario. Le illusioni potranno essere evitate da chi possiede simili abilità o da nemici molto superiori, talvolta anche avversari in parità di energia o inferiori potranno liberarsene a costo di grandi sforzi di volontà, che però andrebbe a ripercuotere il loro equilibrio psicofisico.


    Le Malattie {Apoteosi
    Niente e nessuno può esimersi dalla fine, per quanto a lungo possa resistere il ciclo di concluderà sempre. Il dominio di Chernobog sono le tenebre e gli incubi, l'Oscuro tra i Cinque. Egli detiene il potere di porre fine alle forme di vita attraverso la forza degli Spiriti del Decadimento. Servendosi delle sue abilità e avendo accesso alla Rete del Nero, è capace di scatenare gli aspetti più crudi e letali della Natura stessa. Un Veleno straordinariamente efficace nell'attaccare e far provare all'avversario la sensazione della Morte in Vita (e della morte stessa in taluni casi - only gdr) utilizzando quindi ogni aspetto del suo Paradigma. Ogni cosa è destinata a morire per poter dare il via alla creazione, in un ciclo continuo e perenne di nascita e morte. La differenza di potenza cosmica tra Chernobog e il suo avversario, in ogni caso, svolge un ruolo fondamentale nella diffusione del suo veleno.


    Telepatia
    Come gran parte dei cavalieri di un certo livello, proiettando il suo cosmo all'esterno può di comunicare telepaticamente con le persone che la circondano.


    TECNICHE ¤



    oCWCKYg
    It must be that old evil spirit. So deep down in your ground. You may bury my body down by the highway side. You may bury my body down by the highway side.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    In Addestramento
    Posts
    1,525

    Status
    GHOST







    defend the mothertree[earth shall not fall]

    - Post II -


    La Sala Dello Specchio era gremita. Il brusio correva da marmo a marmo, di parete in parete, mentre gli scranni degli Yokai Nobili erano in fermento. C'è chi urlava alla guerra e chi era incerto sul da farsi.
    Le forze della Corruzione avevano preso d'assedio il Tempio Est e forse persino il Chaos era tra le loro fila.
    Che persino gli adoratori di Tzeentch stessero malignando, non visti, tra le fila della Corruzione mentre il Tempio Est resisteva sotto tale colpo di martello? Per la prima volta gli Eletti si ritrovavano a fronteggiare il nemico vicino ad Agartha. Il Nemico si era fatto, col tempo, sempre più forte e orgoglioso. Da poter bussare alle loro porte portando in Dono la Non Vita e la Ristagnazione.
    Agartha si era mobilitata in tutta la sua forza e nella sala dello Specchio – dove la Corte di Mezzanotte si riuniva – ora vi erano tutti loro.
    Lo Specchio rimaneva al centro della Grande Sala circolare rimandava questa immagine di pericolo e ansia, oltre al viso dei suoi fratelli. Ognuno col suo modo, ognuno si mostrava con il proprio paradigma che lo rendeva unico e colonna allo stesso tempo di quest'Architettura denominata Realtà.
    Amaterasu aveva la sua darian bianca, mentre vorticavano attorno a lei gli elementi, come grani di un rosario. Della sua proverbiale sbruffonaggine non c'era che il ricordo, né tanto meno vi erano parole leggere.
    Amaterasu scendeva dal suo torno e lo fece con passo greve e preoccupato.

    «Ci siamo.
    L'ennesima battaglia è iniziata. Dopo sacramento e Asgard ora tocca ad Agartha resistere sotto il peso del nostro nemico.
    Il Tempio Est è sotto attacco. Le sue forze non sono ancora pronte a sopportare tutto questo. Il Nemico si sta facendo sempre più sicuro di se se ora porta guerra a noi stessi. Ma è anche vero che ha aspettato fin troppo per farlo. I suoi piani ci restano ancora poco chiari ma sappiamo quello che vogliono.
    Lo sappiamo da quando si sono mostrati la prima volta. Lo so da quando i tre eletti dell'aquila, della quercia e del leone hanno aiutato le genti del Nord a difendere questo luogo.»


    850 Dopo Cristo. Non era ancora in questo mondo, rimaneva silente Amaterasu O Mi Kami ma sapeva cosa avessero fatto gli adoratori del Sole Nero.
    Cosa volevano fare e quale orrenda macchinazione c'era stata dietro quella caccia. Il celebrante di Odino Dragmor era ormai un servo di Ponto, la caccia degli asgardiani a lui e ai mostri venuti dal buio tra le stelle, il sacrificio di Leone e Urgall per rinchiudere Dragmor nello stesso squarcio che aveva creato.

    «Ho pagato il mio debito con Asgard, ho combattuto per loro difendendo Yggdrasill, quando un nuovo attacco lo voleva distruggere per poter creare una porta d'accesso ai restanti 8 mondi. Un nuovo Ragnarǫk senza speranza per ognuno di noi. Junichiro era lì a difendere Asgard e le sue genti anche.»

    C'era un piano a lungo studiato, a lungo atteso in tutto questo.

    «Ora attaccano nostra sorella, nel momento in cui è più debole e la sua presa sul suo paradigma e sulla Realtà è più debole che mai. Non possiamo chiedere aiuto né ad Asgard, né ai Saint. Tempo ne abbiamo poco.»

    Perché attaccare Nerthus? Perché era debole. E soprattutto per quello che custodiva al suo interno. Se le leggende fossero state vere nel tempio di Nerthus sarebbe custodita una creazione della Madre, una goccia di resina di Yggdrasill. Un simile artefatto poteva essere utilizzato per rinforzare le difese dell'albero... ma anche sfruttato dalle forze del Sole Nero per scardinare parte delle difese del Nío Heimar e aggirare i sigilli posti da Odino.
    E sapevano che Nerthus ancora non era risvegliata. L'essenza della loro sorella pervadeva il Tempio Est, perdurando nelle cose che crescono – piante o esseri viventi che fossero – ma era poco più che un sussurro. Debole.
    Un attacco del genere dopo quello ad Asgard, dopo che avevano speso tempo e risorse – che sembravano infinite vero – gettavano luce su un piano, che coinvolgeva entità che avrebbero potuto spazzare via tutti loro con uno schiocco di dita.
    Ymir. Lucifero. Le sue figlie. Oltre agli Dei Del caos e a chissà quali altri nemici. Ponto e le sue macchinazioni stavano prendendo forma oscura. Prima l'Armaggedon ora Yggdrasill e Asgard. Sacramento e il Giappone. L'Oceania.
    I loro nemici si erano piazzati sulla scacchiera del Grande Gioco.

    ERA IL MOMENTO DI DANZARE



    «I nostri nemici si sono mostrati. Cercano la »

    Nello specchio prese forma l'immagine di quello che volevano.


    0740143c1f0fccd6258c8e2b1bad42a0
    goccia di resina di Yggdrasill



    La sua voce era chiara, mentre le pareti la facevano sembrare sempre più alta e profonda allo stesso tempo; come gli abissi dell'Oceano stesso o come le più alte montagne dell'Universo. Come se ascoltarla immergesse in profondità nascoste o spingesse l'anima sopra le più alte montagne, sopra le nuvole, sfidando il cielo.
    Camminava curvo, ma ad ogni passo la sua schiena diventava sempre più ritta, mostrando un altezza fuori dal comune. L'haori venne lasciato per terra e il kasa mostrò quel volto che un tempo fu di Harlan Draka.
    Camminava lento e misurato eppure quel cosmo continuava ad eruttare dal suo corpo senza tregua, sempre più forte, come le onde che si infrangono senza sosta.
    Guardò la sua Corte.
    Che riguardò la sua imperatrice.
    Passò i suoi occhi su tutti loro. Sui suoi fratelli. Su Junichi e Rodhlann. Li guardava e lasciò quel sembiante che era solo un modo per ringraziare un uomo, l'eletto della salamandra che le aveva permesso di poter scrivere un'altra storia.
    Lasciò quel sembiante che in casi come questo gli stava stretto.

    ab1fd4903c3ee010b3417cbce5dc3f47



    La sua Vera Forma era davanti a tutti loro. Com'era stata creata nel pensiero e nell'azione di G.E.A stessa. Perché quando il Muro fosse stato in pericolo, avrebbe sempre combattuto con la Forma che G.E.A pensò nel mentre la creava e la poneva a difesa sua e della Realtà.
    Questo era uno di quei momenti.
    I momenti in cui gli Eletti di G.E.A si chiudevano a coorte e sarebbero scesi in battaglia per la vita e la morte.

    «Mi seguirete ancora in battaglia? Ho ancora la forza della Corte Di Mezzanotte con me?
    Mi seguirete oltre la morte, oltre il vuoto se necessario? »


    La sua corte rimaneva in silenzio. Fu Menreiki detto Shi no butai bijutsuka, Lo scenografo della morte - Yokai Nobile del clan Tsukumogami ad alzarsi.

    «In che modo la mia morte può rendervi onore?»

    E a quelle parole tutti si alzarono. I loro haori bianchi sulle spalle vennero lasciati. I Clan erano già pronti.
    L'elmo bianco venne indossato dall'Imperatrice. La sua darian era completamente bianca e riluceva di una luce che proveniva da lei stessa.

    «Facendoli capire cosa significa essere eletto di G.E.A. Perché siamo nati. Perché ci ha messo a protezione di tutto questo. La guerra è il nostro scopo.
    Il Muro la nostra vita.
    Oggi combattono i suoi figli. Oggi la Realtà tutta sarà di nuovo contro di loro. Saremo i veri mostri dietro la maschera del mostro.»


    Il Crogiolo tremò tutto a quelle parole. Mentre decine di portali si aprirono.
    La Corte di Mezzanotte ruggì in un unico grido che fu simbiotico con il ronzio di Kusanagi quando venne sfoderata.



    Astolfo dal buio della sala si avvicinò a Junichi.

    d22b25c5e0e29999f592937605c76437
    «Ben trovato! Felice davvero che tu stia bene. E lui chi sarebbe?
    Piacere, piacere, Astolfo.
    Il Tumore di Amaterasu O Mi Kami.»



    I modi gentili. Il sorriso splendente.

    «Plateale eh? Da questo si capisce perché sta sul cazzo a quasi tutto il creato, la nostra splendida Imperatrice. Guardali come si sono gasati tutti, nemmeno gli stesse donando l'immortalità ma solo l'ennesima morte cruenta. Eppure andranno in guerra col sorriso sulla bocca, ammazzando corrotti e Chaos, o qualsiasi cosa ci sia in quel tempio est come una chemioterapia.
    Che paura!
    Ah..ma siamo noi la chemioterapia questa volta! Stavo già sudando freddo.»


    Il sorriso si allargò su quel volto perfetto. I suoi lunghissimi capelli fucsia, legati in una treccia che scendeva fino a metà schiena, il suo muoversi sensuale come una donna, il sorriso mellifluo, la grazia nei modi eppure tutto era stonato in lui. Tutto quello che si poteva capire era la frenesia di una voglia lo rendeva irrequieto e felice allo stesso tempo. Quella lingua schioccò sul palato come una belva. Era come se stesse gustando anzitempo il momento in cui potesse divorare qualcosa.

    «Per fortuna che posso decidere se combattere per il Re Nero o di divorare il mio pezzo di carne preferito.
    Cercate di non farvi ammazzare te e quest'altro. Quando ci sono questi momenti sono da assaporare e da goderne fino alla fine.»


    Si sarebbe di nuovo scatenato.
    E qualcosa gli diceva che anche Amaterasu era sul punto di farlo. Sotto quell'apparente calma il fuoco bruciava...

    «Lascerò a protezione del tempio i clan che non hanno i loro Yokai Nobili. Alcuni di loro non possono ancora lasciare Asgard e voi difenderete le nostre spalle.
    Io andrò a fermarli in superficie tagliandoli dal resto dell'esercito.
    A voi toccherà distruggerli tutti.»


    La Corte di Mezzanotte era da sempre la corte che amava di più combattere. In lei vi era la luce e la tenebra in egual misura. Vi erano artigli e spade. Vi era la Vita nella sua forma più distruttiva. Formata da esseri che potevano competere con gli specter per malvagità. Gli spiriti Elementali erano già con la loro Imperatrice, gli Yokai Nobili ai lati della loro Imperatrice, e dietro la moltitudine di clan che facevano parte del Crogiolo.
    Le forze di Agartha tutta schierate, mentre i portali facevano intravedere l'ennesima battaglia, l'ennesima puzza di morte e bruciato, l'ennesimo disgusto nel sentire l'emanazione cosmica di quei bastardi.
    Era il momento della guerra.


    Le loro forze erano arrivate.
    Il Tempio Est continuava a resistere mentre avevano tranciato le difese per riversarvi sulle sue porte. Gli ricordava quel giorno quando stavano per fare la stessa cosa ai suoi domini.
    Vide quello che stava accadendo in realtà. Qualcosa si era attaccato, come un maledetto parassita, al Tempio Est. Come uno di quei funghi parassitari ma corrotto nella sua essenza e reso pazzo e senza senso. Le sue propaggini si erano allungate nel Tempio Est e sulle sue porte continuando ad assorbire la sua energia, non solo da chi combatteva ma anche dai morti. Pezzi rinsecchiti che cadevano a terra ormai del tutto consunti.
    Succhiava energia dall'ambiente circostante rendendo Nerthus sempre più debole nel cercare di fermarne la violenta azione, i suoi effluvi rendevano l'aria tossica..
    Un'enorme parassita che continuava a drenare le forze di Nerthus e di chi continuava a proteggere uno dei serverI di Agartha.


    e7c9d93bd7c85ba7449b3d350b288a1f




    Rimaneva concentrato con un espressione perfettamente vuota. Non vi era nulla che potesse essere chiamato emozione. Solo azione.
    Il Chaos e la corruzione sciamavano in ogni direzione continuando a fare mattanza di chi incontravano sulla loro strada. Eppure ancora non erano riusciti a penetrare, come maledetti virus, in quell'organismo che era il tempio Est. Ne aggredivano le cellule corrompendole e distruggendole ma il potere della loro sorella ancora ne sorreggeva le difese e chi combatteva per lei.
    I sigilli reggevano. Ma ora c'era la forza dell'intera Agartha con e per lei.

    Lo schifoso bastardo era talmente concentrato che ancora non si era accorto della presenza di tutti loro. Cosa diversa dalle truppe. L'emanazione cosmica di tutti loro fu come un boato che avvertì i loro nemici.

    «Sampitalakamui, Kuzonoha. Prendete Junichi, Rodhlann e il clan di Menreiki e attaccateli alla loro sinistra. Fate il giro se necessario.»

    Era il momento della guerra. Il momento della spada. Il momento che Amaterasu non avrebbe mai ammesso di adorare. La Distruzione che faceva parte del ciclo dell'Inizio. Quel continuo rimescolare, fondersi, in una lotta continua tra il creare e il distruggere per forme sempre nuove, in un continuo movimento che era il motore della Realtà tutta.

    «Tu sei mio. Se vedo che stai per tirare le cuoia ti ammazzo prima io.»
    Astolfo era già accanto al suo pezzo di carne. Non poteva lasciarlo. Tra di loro vi era un rapporto che andava ben oltre la carne.
    «Mi sembra giusto, Astolfo. Un pezzo della mia carne è tua

    Sorrisero entrambi condividendo un pezzo di storia che era solo loro.
    Amaterasu divenne un costrutto di puro Fuoco. Non lo controllava era lei stessa il fuoco. Guardò davanti a lei. Sempre.
    Il passato era per gli uomini. Per Amaterasu esisteva solo il momento. Il qui ed ora. Il resto erano chiacchiere e filosofia.


    6244df151da3af86af9378da0c201ff2
    NUTRISCO ET EXTINGUO




    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Parlato Altrui

    Amaterasu Viola Amaterasu O Mi Kami {VII}

    STATUS FISICO: //
    STATUS PSICHICO: //
    STATUS CLOTH: Integra;

    RIASSUNTO AZIONI:

    ABILITÀ:

    La Vita è Carne e Anima

    «Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente»

    La vita è sia carne che spirito. dall'unione di questi elementi che il fuoco arde in essi e in essi può continuare ad essere.
    è un fuoco.
    Amaterasu modella questo fuoco. Non solo la carne e gli elementi fisici ma soprattutto quelli spirituali infondendovi la fiamma primordiale.
    Grazie alla fiamma primigenia, può interagire con spiriti incarnati e disincarnati, muovere la propria e altrui anima verso Dimensioni Spettrali e Spirituali ed anche il corpo, sia il suo che di altri.
    Ma non solo può formare la vita, crearla per compiacere il disegno di G.E.A ma anche sfruttarla per attaccare. Perché il male ha innumerevoli forme. Trova sempre un modo per sgusciare, non visto, tra le pieghe della realtà.
    Ecco perché, prima la Salamandra e ora Amaterasu, hanno il compito di poter osservare i vari mondi e tagliare il Velo di menzogne e orrori che il Male genera per i suoi loschi scopi.
    In termini pratici può usare tale energia per colpire direttamente altra energia spirituale o anime.
    Può modellarla per creare sfere o globi. Difese o raggi qualsiasi cosa per fermare le Tenebre e le oscenità che le abitano.
    Per farli provare tutto il dolore necessario, per abbattere tutta la loro determinazione, per estinguere e divorare il loro fuoco ed estirparlo dalla realtà come il veleno da una ferita infetta.
    Egli è inoltre in grado [dall'energia blu] di staccare la propria anima dal corpo ed operare tramite una proiezione astrale che potrebbe essere utile sia in combattimento - nonostante la pericolosità che derivi da essa - sia per scopi non bellicosi. Allo stesso modo, tramite il suo potere l'Araldo dell'Inizio, può accedere (da solo o con altri) ai mondi di mezzo alla dimensione materiale, come la Dimensione Spirituale e la Dimensione Spettrale, dove l'energia spirituale si manifesta in forma fisica.


    ❖ ⟡ :: Abilità Spirito ⟡ ❖



    La Vita è Straordinaria

    «La cosa più bella che possa capitare a un essere umano, è di scoprire il fuoco sacro, il fuoco della sua anima.
    E di fare in modo che la vita intera sia l’espressione di questa anima»

    La vita è un impeto di gioia, di rabbia, di violenza, di amore, di dolore, di malinconia. la vita cos'è se non un qualcosa che brilla più del sole e delle altre stelle? Cos'è se non un universo?
    Unica. è un privilegio vivere. Harlan lo sapeva molto bene. Lo aveva sempre saputo perché per capirlo la vita ti deve sfuggire di mano, come granelli di sabbia. Perché è preziosa. Perché inestinguibile. Luminosa.
    Vivere significava avere il coraggio anche di prendere il dolore e di accettare i propri sbagli, perché vivere era anche questo. Non era una strada dritta e uguale per tutti, ma infinita. Infinita come le strade che potevamo prendere, come le mani di chi potevamo incontrare, come gli amori che ci avrebbero accompagnati e le cicatrici che potevamo farci cadendo su questa strada magnifica.
    Harlan lo aveva capito mentre combatteva il suo tumore.
    Perché aveva preteso che la vita doveva avere un senso già imposto da Dio, ma la vita non aveva un senso imposto da chissà quale mano.
    Aveva il senso che noi stessi eravamo disposti ad attribuirle. E per esso si doveva combattere. E con esso avrebbe dato al pugno una forza senza eguali.
    E Harlan questo senso straordinario ancora oggi non l'ha perso; Amaterasu lo custodisce gelosamente e con tale forza combatte i suoi nemici.
    E, sfruttando tutto il potere di questa vita, può infondere ai suoi attacchi e alle sue difese una forza mai vista prima.
    Una forza che è La potenza della Vita Stessa.


    ❖ ⟡ :: Abilità Cosmo Straordinario. ⟡ ❖




    Kusanagi No Tsurugi
    «Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai.»

    La Falciatrice d'erba.
    Ama no Murakumo. La Spada del Paradiso.
    L'arma che da sempre accompagna Amaterasu nella sua lotta contro l'Abisso e il Terrore. La spada che falcia i nemici come se fossero giunchi.
    La spada lucente che taglia il Buio.
    Una spada che è leggendaria come la mano di chi la impugna. perché non vi è mano senza quell'elsa.
    Non vi è la risata sprezzante di Amaterasu senza il ronzio acuto di Kusanagi.
    Non vi è la forza dirompente dell'araldo dell'Inizio senza il tocco ferale e mortifero della spada che nacque da Orochi, il Drago ad 8 teste.
    Così come Harlan e Astolfo era un tutt'uno - fuoco e veleno per G.E.A - così Kusanagi e Amaterasu sono essenza e significante l'una dell'altra.

    Il valore di Amaterasu lo si misura dal filo della sua spada.
    Che non è solo un arma. é molto di più: compagna, sorella, incarna il valore e la volontà di Amaterasu. Non un arma semplicemente...Amaterasu che si è fatta spada e arma per G.E.A.
    Non una katana ma una spada. Dalla lama lunga 90 cm, con l'elsa finemente decorata a ricordare un drago; la sua forma ricorderebbe un calamo, dall'acciaio lucente e bianco che sembra aver catturato i raggi del sole.
    Sul filo interno vi sono 8 anelli a ricordare Yamata no Orochi, il drago a 8 teste da cui, la leggenda dice, fosse nata tale spada.
    Ogni volta che si muove un ronzio particolare sembra invadere l'aria, come suono di tempesta e di guerra.
    Come vento che soffia tra gli steli d'erba.
    Delicata come il tocco dell'erba, ferale come il Drago da cui è nata, leggendaria come chi la impugna.
    Si dice che il suo filo sia indistruttibile[Stesso grado e resistenza della cloth] e che possa tagliare sia l'anima che il corpo.
    Sulla lama vi sono incise queste parole:
    Come rugiada al cespite Dell'erba inaridita, Fresca negli arsi calami Fa rifluir la vita

    ❖ ⟡ :: Abilità Arma ⟡ ❖






    TECNICHE:


    Credits layout a Dr. Stein
    All rights reserved


     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    ezgif-com-gif-maker-1

    Group
    Gold Saint
    Posts
    467

    Status
    ALIVE






    Defend The Mother Tree
    - Post II -

    La grande sala del Palazzo del Crogiolo era colma delle creature più potenti della Corte di Mezzanotte, dagli yokai nobili agli elementali che costituivano le fondamenta stesse di quel luogo grandioso, generato dal pensiero di Amaterasu e tenuto in piedi dalla sua volontà.
    Sire Oberon giunse col cipiglio severo di un regnante che scopre di dover portare la guerra in casa propria, pronto a marciare sul Tempio dell’Est cavalcando la furia dei sidhe, feriti dall’oltraggio arrecato ad Agartha ed alla realtà tutta. Porsi omaggio all’araldo dell’Equilibrio, chinando il capo e portando dietro la schiena il braccio sinistro.
    Fu la volta del Nero, colui che prospera nella fine continua di ciò che è vivo, attendendo sul trono d’ossa che l’ultima luce si spenga, sprofondando nel baratro della morte universale. Uscì da un orrendo squarcio dimensionale, la Darian indosso ed il volto pallido sporco di sangue, armato del suo leggendario martello che era in grado di incutere timore persino nel cuore dei demoni. Ricordai il nostro incontro e gli tributai i dovuti onori, così come avevo fatto per il re delle fate.
    Per ultima lasciai Amaterasu perché le sue parole meritavano particolare attenzione. Lei, tra tutti gli araldi presenti, era quella che si muoveva per prima nelle situazioni di pericolo, forse per la sua natura che la poneva al principio di ogni processo. Espose la situazione con lucidità, considerando ogni aspetto dell’attacco e fornendo un piano d’azione che ritenni efficace e ponderato. Tre degli yokai presenti, i più imponenti per aspetto e cosmo, risposero agli ordini della dea del Sole pronti a condurmi sul campo di battaglia. Il mio compito sarebbe stato quello di seguirli e di occuparmi, insieme a Rodhlan, della creatura che infestava le zone esterne del Tempio dell’Est. Sire Oberon, invece, mi affidò la guida di alcune truppe di goblin appartenenti al Piccolo Popolo e la mia mente iniziò a processare il modo più opportuno di impiegarle negli scontri.

    “Sono creature agili, hanno una buona mobilità e la loro ostinazione li rende particolarmente inclini ad incalzare la preda finché non viene abbattuta. Li impiegherò nelle sortite e come elemento distrattore per dividere i ranghi dei corrotti.”


    Gli yokai, invece, avrebbero combattuto probabilmente insieme, formando un'unità di sfondamento che avrebbe puntato al cuore dell’esercito nemico. Le loro capacità li avrebbero resi indispensabili al fine di contenere l’infezione, lasciando il tempo ad Amaterasu e Chernobog di occuparsi della purificazione del santuario interno. L’assedio al Verde andava spezzato in ogni modo, con ogni mezzo ed il prima possibile. I nostri poteri, modulati correttamente, ci avrebbero garantito la vittoria con il minor numero possibile di perdite, così da evitare il disastro di Sacramento.
    Il discorso di Amaterasu, però, non era ancora giunto al termine e spalancai gli occhi quando rivelò l'esistenza di un artefatto custodito da Nerthus, una singola goccia di resina dell'Albero del Mondo. La Corruzione stava cercando di ottenere l'accesso ai Nove Mondi e, stavolta, aveva agito in modo subdolo, strutturando un attacco nel luogo meno prevedibile di tutti e, al momento, più debole e carente di protezione. Il grande specchio, Yata no Kagami, mostrò un'ampolla di vetro che, al solo guardarla, trasmetteva una sensazione di alterità e di potenza difficilmente trascurabile.
    L'imperatrice, finalmente, si mosse e la sua corte seguì ogni movimento, in perfetta armonia con il Palazzo del Crogiolo. Le colonne portanti, i muri e gli alti soffitti raccontavano la storia della creazione, la quiete del grembo di Gea e la violenza di Urano. La vera forma di Amaterasu splendette del bianco più puro mentre incitava i membri della corte a scendere in guerra; i portali si aprirono ed Astolfo si avvicinò, seguito da un profumo dolciastro.

    «Ben trovato, Astolfo. Gli unici a morire, oggi, saranno gli abomini che hanno avuto la pessima idea di attaccare Nerthus. Purificheremo l'area e li estirperemo tutti, fino all'ultimo.»


    Sempre uguale a se stesso, attaccato alla vita altrui per il solo gusto di spegnerla nel dolore, Astolfo tradiva un'eccitazione evidente in ogni sua movenza. Voleva uccidere, spolpare e ridurre ad una massa informe le creature che stavano assediando il Tempio Est; le altre questioni erano puramente accessorie.
    Gli eserciti erano schierati e varcarono i portali in formazione, compatti e pronti ad ingaggiare i corrotti con tutta la forza di cui erano capaci. Con un cenno del capo verso gli Yokai Nobili ed uno sguardo d'intesa a Rodhlann, utilizzai anch'io il passaggio dorato e quel che vidi mi ghiacciò il sangue nelle vene. Il tempio di Nerthus era stato parassitato da un'essere abominevole, una creatura umanoide dal volto femminile le cui propaggini si estendevano per l'interezza della struttura. Sentii il suo cosmo oscuro pulsare e le sue membra deformi alzarsi ed abbassarsi di continuo, mentre gli antichi sigilli imposti dalla Madre venivano svuotati di potere, cadendo a terra come gusci secchi.

    «È simile ad un fungo, ma completamente diverso dal tipo che utlizzi tu, Rodhlann. Dovremmo menomarlo, amputare le appendici ed avvelenare quel ventre marcio che sta incamerando il cosmo di Nerthus. Prima di tutto, però, bisogna cercare un'apertura, spezzare i pochi ranghi dell'esercito e supportare la Corte Verde.»

    Molti seguaci della Madre si stavano battendo fino all'ultimo respiro per cercare di contenere, in tutti i modi, l'orda che li incalzava senza sosta. La tribù di goblin affidatami da Sire Oberon era pronta all'azione, così come lo ero io.

    4612f569f93a9fe2d1c189719c90ae74

    Guardai il loro capo, la sua armatura di cuoio lavorata presentava il simbolo del Piccolo Popolo affiancato da quello tribale, mentre la scimitarra di ferro, sguainata, chiedeva soltanto di bere il sangue dei nemici di Agartha.

    «Conduci i tuoi sul versante orientale. Sfruttate la confusione iniziale ed il passaggio delle altre truppe per colpire alle spalle il nemico, poi ritiratevi dove gli alberi sono più fitti. Le incursioni devono essere veloci e gettare scompiglio nei ranghi; non attardatevi più del dovuto.»

    La Darian si poggiò sul mio corpo ed invocai il cosmo facendo appello alla forza creatrice della luce. I fotoni presenti in un'area di centocinquanta metri iniziarono a convergere meccanicamente in un unico punto, aumentandone esponenzialmente la luminosità e lasciando nella penombra la porzione di spazio che avevano abbandonato. L'intensità luminosa avrebbe raggiunto nel giro di una manciata di secondi il proprio apice, tentando di aceccare tutti i corrotti presenti in quella piccola zona, sia per consentire ai goblin di sfruttare la tattica concordata, sia per dare respiro ai difensori.

    «Rodhlann, cerca di spargere il più possibile le tue spore ora che sono distratti. Ogni secondo è cruciale per la buona riuscita dei nostri piani. Quando Sire Oberon lo comanderà, sarà nostro compito supportarlo nella distruzione di quel parassita e, francamente, credo che le tue capacità siano determinanti per raggiungere lo scopo.»

    Il piano d'azione prese velocemente forma nella mia mente, ma era ancora presto per esporlo all'araldo dell'Equilibrio. Maestro della strategia e profondo conoscitore della realtà, sarebbe stato perfettamente in grado di trovare una soluzione ancor più efficace di quella che avrei potuto proporgli.

    "Tempo al tempo. Devo rimanere concentrato e lucido, come se stessi osservando, da spettatore, tutti gli accadimenti presenti per determinare quelli futuri."



    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Ama no Iwato

    Junichiro Yamanazaki Rossa Ama-no-Iwato {IV}

    STATUS FISICO: Perfetto.
    STATUS PSICHICO: Allarmato.
    STATUS CLOTH: Indossata, perfetta

    RIASSUNTO AZIONI: Una volta arrivato al Tempio Est ordino alla tribù di goblin di portare avanti delle vere e proprie azioni di guerriglia, in modo tale da frammentare l'unità dell'esercito corrotto senza subire perdite eccessive. Richiamo il cosmo per generare un picco di luminosità in un'area di centocinquanta metri, così da accecare i nemici e permettere ai difensori di riprendere fiato ed ai goblin di iniziare la procedura già menzionata [div.]. Il piccolo luminoso è graduale, si svolge in un arco di pochi secondi, sufficienti a far comprendere agli alleati quel che sta per accadere (riconoscerebbero comunque la natura del mio cosmo, ma non si sa mai in questi casi :zizi: )

    ABILITÀ:

    Il Ricordo dei suoi Occhi

    Quando entrò nella caverna capimmo che ogni cosa sarebbe stata diversa e che avremmo potuto finalmente vederla per quel che era. I passi delicati di Amaterasu non lasciavano alcuna traccia, ma l'acutezza dei suoi occhi ed il bagliore veemente che irradiavano avrebbero piegato anche un ateo a credere nell'operato di Gea. Di quel tempo ricordiamo assai poco ma la semplice presenza della dea ed il furore della sua luce ultraterrena raggiunsero le nostre orbite vuote e le riempirono dei colori accesi dell'estate, del mistero del movimento e della semplicità del mero esistere dei corpi immobili che abitano la Terra.

    In noi è rimasta la capacità di osservare le creature e la materia inanimata a partire dai punti in cui le particelle luminose colpiscono i loro involucri. Quando interagiamo con il Mondo della Luce attraverso il Codice riusciamo, in qualche modo, ad indirizzare i corpuscoli dei fasci luminosi e delle onde che lo compongono, addensandoli o disperdendoli, riflettendoli o diffondendoli con difficoltà essendo la padronanza di questo elemento ancora imperfetta e non del tutto risvegliata.


    ❖ ⟡ Controllo elementale della Luce ⟡ ❖


    Interagire con quello che gli umani chiamano quanto di luce rientra nelle nostre capacità, sebbene il controllo di cui possiamo disporre non sia sufficiente a sfruttarne tutte le potenzialità. Possiamo addensare i corpuscoli della luce creando delle forme solide semplici, grezze, che non richiedano una strutturazione complessa dell'elemento, come scudi per poterci difendere o armi grezze per attaccare i nostri nemici; anche generare dei raggi sottili dalle qualità perforanti rientra nelle nostre possibilità. In presenza di luoghi fortemente illuminati, riusciamo a sfruttare il fenomeno di rifrazione per rendere difficile la localizzazione della nostra posizione.

    Il Dolore del suo Abbandono

    Conoscemmo la gioia quando ella posò lo sguardo su di noi e ci disperammo quando fu costretta ad abbandonarci per un vile tranello escogitato dagli altri dei, timorosi che la potenza vivificatrice del Sole potessere essere perduta per sempre. Nelle ombre eravamo nati e nell'oscurità più profonda saremmo tornati, consapevoli che fuori da Ama no Iwato la bellezza regnava sovrana e tutti potevano goderne senza sacrificio alcuno. Ci ritirammo negli angoli più bui della nostra essenza, nelle crepe delle pareti che formavano il nostro inconscio, spaventati e senza una direzione precisa. Imparammo a comprendere il linguaggio dell'Ombra, a piegarlo al nostro bisogno di sicurezza, a rispondere con crudeltà alle ingiustizie che il Codice prevedeva per il bene superiore dell'armonia. Esplorammo il Mondo di Tenebra perchè soltanto con l'accettazione ci saremmo potuti finalmente risvegliare ed andare a cercarla.

    Apprendemmo una dura lezione quando, per la prima volta, negammo alla felicità e ad ogni sentimento positivo di entrare nel nostro cuore, almeno finché avessimo dovuto manipolare l'Oscurità che imponeva il prezzo della solitudine. Trasformammo le lacrime in una sostanza viscosa simile alla pece e gli ansimi della respirazione irregolare in nebbie dense e asfissianti, cumuli tenebrosi che celavano chiunque avesse saputo sfruttarli. Riuscimmo a rendere tangibile l'amarezza del fallimento plasmandola in forme rigide e decise, a volte simili a lance acuminate ed altre a pesanti catene chiodate. Tale era l'infelicità causata dall'abbandono di Amaterasu da spingerci ad invocare l'Oscurità su chiunque fosse stato così avaro da sottrarcela tenendola soltanto per sé. Crogiolarsi nel dolore era cosa assai semplice, ma controllarlo e conoscerlo al punto da generare la sua manifestazione concreta, l'Oscurità che avvolge ogni cosa, è questione assai delicata, tanto da compromettere la sanità del corpo e delle sue funzioni.


    ❖ ⟡ Controllo elementale dell'Ombra ⟡ ❖


    Possiamo modellare la tenebra, rendenderla solida e concreta quando si mischia con il nostro cosmo, tanto da provocare danni fisici ai nostri nemici, oppure nebulizzarla così da farle assumere la consistenza di un gas in grado di occultarci, anche se non completamente, o di soffocare le vittime designate. Il dolore provocato dal semplice contatto con l'oscurità è tale da essere considerato superiore a quello indotto da un potere dello stesso rango.


    TECNICHE:



    Credits layout a Dr. Stein
    All rights reserved




    Edited by Kalego - 6/12/2023, 12:31
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Non la separazione, ma la partenza... non la fine, ma l'inizio... potrà sembrare un po' triste, ma la vita è così...

    Group
    Member
    Posts
    439
    Location
    Caos

    Status
    DEAD


    °Pensato° ParlatoNarrato [...]**time skip

    Fremito. Impazienza. Riscatto. Vendetta. Molti erano i sentimenti che si stavano intersecando e molte erano le figure che si erano palesate per dar manforte alla battaglia.
    La Corte di Mezzanotte si stava riunendo in tutta la sua maestosa forza: creature di ogni genere e dimensione stavano rispondendo alla chiamata dell'Araldo che aveva innescato l'inizio dell'adunata.
    Per Rodhlann tutto questo era nuovo, non aveva le conoscenze storiche per comprendere la tipicità di ogni figura che, in successione, si stava mostrando, ma sugli Araldi, coloro che in tutto il creato di Agartha erano secondi per potenza solo alla Madre, poté distinguerne l'infinita potenza.
    Tre ora erano presenti nella sala di queste somme entità, oltre ai vari devoti di Amaterasu e a Junichiro a cui, Rodhlann, rispose al cenno di saluto.
    Poteva sentire l'ira, la furia di tutte quelle creature: un agglomerato di potenza tale da far girare la testa.
    La scintillante forma di Amaterasu abbagliò per un istante gli occhi dell'irlandese, rimanendo sedotto da quella forma tanto potente ed elegante che con grazia e fermezza istruiva sul da farsi.
    Il tempio Est, il luogo più fragile attualmente di tutta Agartha, in quanto privo materialmente della sua guida, era sotto attacco.
    Non vi era tempo da perdere, Rodhlann continuava a sentire la voce nella sua testa che rimbombava: il dolore pungente di chi stava soffrendo e aveva bisogno del supporto dei propri fratelli e sorelle per fermare il nemico.
    Le informazioni che l'Araldo dell'inizio e della fine stava dando erano molte.
    Non poté fare altro che ascoltare e stringere i pugni; sentiva il desiderio pulsante di dirigersi dove vi era necessità di supporto ma ascoltare era doveroso: lui era ancora un novizio, molte cose a lui risultavano bizzarre e nuove.
    Muoversi era impresa ardua senza seguire coloro che si vedeva essere stati forgiati da precedenti battaglie.
    A quanto sembrava quello che gli avversari - i maledetti corrotti - bramavano, era un artefatto custodito all'interno del tempio; da come era stato descritto si trattava di una singola goccia dell'Albero del Mondo.
    Rodhlann continuava ad ascoltare e apprendere, ad essere istruito su come comportarsi; osservava Junichiro avere molta più confidenza ma questo era anche normale in quanto da molto prima lui era diventato Eletto e le dinamiche gli avevano permesso di interagire con le varie figure che stavano sempre più riempiendo quel luogo.

    «Ora attaccano nostra sorella, nel momento in cui è più debole e la sua presa sul suo paradigma e sulla Realtà è più debole che mai. Non possiamo chiedere aiuto né ad Asgard, né ai Saint. Tempo ne abbiamo poco.»

    Questo premeva soprattutto a Rodhlann: l'incolumità di colei che attualmente stava subendo l'assalto dei corrotti.
    Sentiva un particolare legame: non sapeva spiegarselo ma era forte, molto forte.
    D'improvviso decine di portali vennero aperti per dar modo a tutti i presenti di attraversarli e dirigersi nel luogo in cui sarebbe infuriata la battaglia.
    Bastò un cenno per capirsi immediatamente con Junichiro e attraversare insieme una delle fenditure create per permettere alle varie truppe di essere trasportate sul territorio interessato.



    Il mal di testa aumentò vertiginosamente quando i piedi dell'Eletto di Cordyceps toccarono il suolo appestato dall'entità malefica.
    Un essere abietto che si era attaccato alle strutture del tempio similmente a un parassita e che ne stava prosciugando la vitalità.
    La struttura era rafforzata da sigilli, ma il legame con l'entità che veniva denominata Nerthus gli faceva comprendere che senza un rapido intervento sarebbero durati molto poco e la struttura sarebbe stata completamente soggiogata dalle forze avverse.
    Rodhlann percepì un brivido dietro la schiena osservando un simile agghiacciante spettacolo.
    L'istinto lo avrebbe spinto a scatenarsi celermente attaccando quella fottuta creatura con tutte le sue forze ma sapeva che vi erano delle strategie, dei protocolli da seguire e di conseguenza attese che gli esperti parlassero per istruirlo meglio al fine di dirigere le sue forze nei punti più idonei a sfiancare il nemico.

    «È simile ad un fungo, ma completamente diverso dal tipo utilizzato che utlizzi tu, Rodhlann. Dovremmo menomarlo, amputare le appendici ed avvelenare quel ventre marcio che sta incamerando il cosmo di Nerthus. Prima di tutto, però, bisogna cercare un'apertura, spezzare i pochi ranghi dell'esercito e supportare la Corte Verde.»
    Dammi un cenno ed agirò, stanne certo... questa onta sarà punita. Percepisco il suo dolore, è infinito!

    Per un istante si inginocchiò mentre una mano veniva portata all'altezza del capo che pulsava violentemente ma cercò di riprendersi. Successivo a questo piccolo inconveniente, si raddrizzò e richiamò la Darian che cominciò a ricoprire la sua figura adornando ogni parte del corpo mediante i vari pezzi dediti alla vestizione.
    Intanto la battaglia procedeva, le truppe dei Goblin assegnate a Junichiro vennero magistralmente indirizzate da quest'ultimo che ne guidò i movimenti per imbastire i primi attacchi e garantire vantaggio tramite le accurate strategie.

    «Rodhlann, cerca di spargere il più possibile le tue spore ora che sono distratti. Ogni secondo è cruciale per la buona riuscita dei nostri piani. Quando Sire Oberon lo comanderà, sarà nostro compito supportarlo nella distruzione di quel parassita e, francamente, credo che le tue capacità siano determinanti per raggiungere lo scopo.»
    Non aspettavo altro che scatenarmi... lascia fare a me!

    L'aria sarebbe stata infestata celermente dalle spore che, con precisione, Rodhlann avrebbe direzionato nel punto indicato da Junichiro, in cui sostavano i corrotti accecati dalla luce, per intossicarli il più possibile, ma non si sarebbe fermato solo a questo, sotto i loro piedi sarebbero comparsi cordyceps con l'obiettivo di rilasciare radici: si sarebbero aggrovigliate alle gambe dei nemici.
    Voleva rallentare i loro movimenti.
    Era importante organizzarsi in sincrono per evitare di commettere passi falsi e ritrovarsi in difficoltà.
    Rodhlann senza sosta avrebbe continuato a spargere spore per intasare le vie respiratorie di quei putridi esseri.




    37455074840a394e8fbc32f852b071d9e606a278066cde3a3a6c36e806f79732
    Nome: Rodhlann
    Energia: Verde
    Casta: Eletti di Gea
    Mente: Iracondo
    Corpo: Mal di testa
    Darian: Cordyceps IV - indossata.
    Riepilogo: Su direttiva di Junichiro indirizzo le spore nel punto dove si trovano i corrotti per avvolgerli e infestarli con un quantitativo sostanzioso che renda difficoltosa la respirazione, oltre ad altri piccoli fastidi quali: lacrimazione, bruciore agli occhi e alla gola, pesantezza all'altezza del petto con conseguente affaticamento della respirazione.[AF]. Oltre a questo, nel mentre cerco di investire gli avversari con le spore estendendole in tutta la zona interessata, richiamo i cordyceps che cerco di far germogliare sotto ai piedi di ogni singolo corrotto così da usare successivamente le radici prodotte dai funghi per avvolgere caviglie e gambe e rendere difficoltosi gli spostamenti. [AD].



    Abilità:


    Crescita rigogliosa
    [Categoria: Vegetali Unici]

    Il Cordyceps, fungo da cui attinge potere Rodhlann viene così manipolato e generato a piacimento, espandendo il suo cosmo e permettendo in questo modo la crescita del vegetale a cui è permesso attecchire su qualsivoglia superfice: anche la carne stessa dell'avversario.
    Sarà così possibile manipolare anche le stesse radici del fungo che a sua volta potranno fare da tramite per espandere la propagazione del vegetale e assumerne un pieno controllo secondo le più disparate e ingegnose strategia che l'eletto voglia impiegare: per capacità di creazione dell’elemento si intende la possibilità di creare dalla propria emanazione il suddetto vegetale che può essere direzionato, espanso, intrecciato e plasmato dal cavaliere, a scopi offensivi e difensivi.
    Egli può accelerarne la crescita, manipolarne la forma e “animarne” la struttura a proprio vantaggio.
    Il controllo del vegetale è limitato fino a energia blu: sostanzialmente non si ha telecinesi selettiva sul vegetale, da blu in poi sarà possibile guidare i movimenti di ciò che si crea.
    [Ovviamente il potere di modellazione ed espansione dei funghi dovrà sottostare al limite del regolamento in base al livello energetico ottenuto: più si salirà di energia, maggiore sarà l'estensione della zona modificata.]

    Spore
    [Categoria: Alterazione - Manipolazione]

    Seconda temibile abilità dell'eletto di Cordyceps è quella di poter rilasciare nell'aria, sia tramite il fungo stesso o la creazione mediante il cosmo, microscopiche spore che fluttuano in ogni parte della zona designata affinché vengano inalate o infettino mediante l'accesso dei pori dell'epidermide.
    Il risultato sarà quello di poter far attecchire lo stesso fungo all'interno del corpo avversario per utilizzarlo come tramite e, conseguentemente, facilitare l'efficacia delle offensive tramite gli effetti e le strategie più disparate.
    Le spore hanno un effetto del tutto simile a quello di un veleno: dopo l'inalazione nel primo turno (per cui servono esposizioni continue/progressive), seguiranno specifici effetti. La capacità delle spore agisce su più turni in maniera graduale, e i colpi hanno un effetto cumulativo.
    [La grandezza del campo infestato dalle spore sarà vincolato (metri) in base al livello energetico ottenuto.



    Tecniche:



    Si ringrazia Guardian of the Sea per l'aiuto con il layout.






    Edited by Ramiel - 6/12/2023, 18:29
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    In Addestramento
    Posts
    1,525

    Status
    GHOST



    90dd1e889930e8aa722d6694be886708



    Sampitalakamui fu con loro. Insieme a Kuzonoha. Lo sguardo della prima si accese mentre guardava le orde impattare contro i sigilli di Nerthus che aveva posto a difesa del suo Tempio. La lancia e la katana mulinarono nelle mani di entrambe; guardia di Amaterasu oggi erano chiamate non a stare accanto alla loro Imperatrice, ma a combattere con una parte dell'esercito di Oberon e i due eletti di G.E.A.
    Il cordyceps e ama no iwato.

    «Che ne pensi?»
    «Le loro azioni sono disparate. Attaccano casualmente ma con forza. È una marea. Dobbiamo prendere su di noi una parte di questa marea.»


    I due guardavano quella marea che continuava a infrangersi sulle difese del Tempio Est. Il clan dei tsukumogami era dietro di loro. A prima vista sembravano innocui, non sembravano così forti e la loro debolezza di oggetti fragili che avevano preso vita grazie agli spiriti dei morti, tornando così in vita, non sembravano fatti per la battaglia.
    Eppure erano lì. In attesa di ordini. Il clan di Menreiki. Yokai che avevano preso vita in oggetti di uso quotidiano, usati da migliaia di persone, buttati, dimenticati, senza valore né storia, avevano vita e pensieri.
    Ed era questa la loro peculiarità.
    Erano di una malvagità, di un rancore, ossessionati da vendetta e intenti di affermazione, che li ponevano tra alcuni dei clan del Crogiolo più maligni e inquietanti.
    Potevano aspettare decine e decine anni, persino secoli per perseguire i loro affari e le loro personali voglie.
    Quando scendevano in battaglia erano assolutamente senza pietà alcuna.
    Sottovalutarli perché erano solo mostri, anime che si erano impossessati di alcuni oggetti – alcuni così innocui e dimenticabili – era uno delle loro caratteristiche. Amavano uccidere quando la vittima era assolutamente sicura della vittoria. Assolutamente convinta di poterli schiacciare, assolutamente convinta che da loro non vi sarebbe potuto arrivare né pericolo, né sconfitta alcuna.
    La massa di goblin era già agli ordini di Junichiro mentre Rodhlann lo affiancava. Sampitalakamui osservò quello che avevano in mente.

    «Possiamo usare questo per prendere una parte delle loro attenzioni. Quelli non solo attaccano ma con il loro numero ci dividono da quello più grosso che è il nostro obbiettivo.»

    Sampitalakamui sapeva che stava dicendo ovvietà ed era il suo modo di fare le cose. Un modo per scaricare la tensione, un modo per capire in che modo aiutare Agartha.
    La terra poteva essere salda ma anche friabile, poteva cedere ma rimaneva sempre il fondamento su cui poggiare tutto il resto.
    Amaterasu era già pronta ad ingaggiare i suoi nemici con il Re Nero. Tagliare le retrovie e ingaggiare battaglia con l'altro esercito che si sarebbe unito a questo, schiacciando le forze dei difensori sotto l'incudine e il martello.
    La Fine e l'Inizio li avrebbe portato battaglia e già i cosmi dei due araldi insieme agli eletti del Sudamerica bruciava e molti si stavano spegnendo. Le aule di Chernobog si sarebbero presto riempite delle loro anime, senza tombe, periti in una guerra silenziosa che combattevano dall'Inizio della Creazione.
    Ma Amaterasu e Chernobog avrebbero pagato il prezzo come sempre senza emettere un fiato. Combattevano da così tanto tempo insieme che l'uno era l'estensione dell'altro. I loro poteri uniti erano un qualcosa di terribile. Il Parlamento Nero avrebbe avuto il suo pagamento di morte e distruzione, di sangue e budella, mentre la Corte di Mezzanotte avrebbe ancora una volta dimostrato quanto fosse la più forte tra tutti gli eserciti a disposizione di Agartha. Guidati dalla Fine e dall'Inizio. Dal martello e dalla Spada.
    A loro spettava un altro compito.

    «Bonifichiamo la zona.»

    Dalla terra stessa si formarono zolle di fango e terra che presero a girare su se stesse, come se mani invisibile le modellassero. Era il pensiero di Sampitalakamui che modellava le loro forme, in armi terribili come trivelle, lance, picche.
    Lunghe qualche decine di metri. Ne creò una ventina per lanciarle in mezzo alle file dei loro nemici. Avrebbero potuto davvero fare una mattanza senza fine.
    Kuzoriha iniziò a pregare e meditare, un sutra fatto di benedizione e felicità; l'augurio di una pronta vittoria. Non solo messaggera di Amaterasu o mi kami, ma anche una delle più potenti Onmyōji
    Sia Junichiro che Rodhlann grazie alle sue conoscenze dell'onmyōdō. Su alcuni fogli fatti di puro cosmo vi erano degli ideogrammi sacri, incisi con la sua forza e conoscenza della natura, che si attaccarono sui loro corpi potenziandoli mentre grazie alle sue capacità, teletrasportò la metà delle armi create da Sampitalakamui, in varie parti dello spazio facendolo ricadere a pioggia.
    In modo tale da prendere alla sprovvista le difese dei nemici.
    E a quel punto l'impatto tra le fila dei loro eserciti sarebbe risuonato come ode alla FINE del Sire Chernobog.


    9019c71c43c77ed768158856ba2931bd

    Che la guerra abbia inizio





    CITAZIONE
    Posto per muovere la parte dell'esercito che ho dato a junichi e rodhlann.
    Sampitalakamui ricorre all'abilità COSTRUTTI e TERRA
    Crea decine di lance e picche, insieme a lance con la punta a forma di trivella(20 in totale) lunghe qualche decina di metri. le fa cadere a pioggia sull'esercito aiutando la strategia di rodhlann e junichiro.[ATTACCO]
    Kuzonoha potenzia i due con SIGILLI e con TELETRASPORTO, sposta la metà dell'attacco di sampitalakamui su zone diverse dell'esercito per sorprenderli[ATTACCO + BUFF AGLI ALLEATI] mentre il clan degli tsukumogami vanno all'attacco aiutando i goblin nella loro strategia.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    i have no idea what i'm doing

    Group
    Bronze Saint
    Posts
    16,326
    Location
    Earth

    Status
    DEAD



    I - Assedio





    Disgusto.


    Prima di ogni pensiero di battaglia, strategia, ordine mentale da dare alle truppe o ai suoi compagni, ciò vibrò in ogni nervo della mente di Oberon era disgusto per ciò che vedeva.

    Di ciò che aveva riempito gli incubi del fanciullo e le preoccupazioni del monarca ora attaccare e toccare con quello che sembrava una blasfema rappresentazione di un abbraccio il tempio della sua sorella.


    L’aria della battaglia colpi la superficie della sua darian appena varcato il portale, e già la pressione delle sue onde mentali vorticava cercando le informazioni e la presenza delle truppe che aveva mandato prima ancora dell’incontro. Poche voci perse nel marasma di caso e corruzione, che fino all’ultimo stanno lottando con le unghie e con i denti al fianco dei loro fratelli e sorelle del verde. Poco avevano compiuto se non dare forse secondi, e quindi ogni attimo era da sfruttare, come le parti di una animale morto che meritavano la dignità di essere utili al predatore e al mondo che lo circondava.


    Sicuramente, le parole dell’eletto di Ama-no-Iwato mostravano come di quei secondi lui ne avrebbe usato ogni riflesso, così come il compagno Cordyceps.



    La Madre è fortunata ad avere figli della vostra pasta – pensò in un amichevole eco di pensiero che non nascondeva però la sua volontà di annientare quell’abominio, quasi inquietante come una voce cosi dolce emanava un’aria omicida cosi estrema.


    Le bande dei goblin, sua fanteria e indisciplinati quanto valorosi e feroci nonostante la piccola stazza, seguirono senza problemi le indicazioni di Junichiro, mietendo non-vite e dando piccoli morsi all’esercito invasore oscurati dalla luce del Rifugio di Amateratsu, mentre il guerriero del verde iniziò a spargere morte e difendere ciò che poteva chiamare casa.

    Anche le truppe di sua sorella la Splendente mostravano fiera crudeltà nelle loro movenze e attacchi, cambiando quello che sembrava una difesa in rotta in una storia antica ma sempre bella da rivedere, ancora e ancora.

    Rivalsa, riconquista, fiducia, determinazione.


    Speranza.




    Mio esercito, date manforte ai valorosi eletti e ai vostri compagni – disse mentre iniziò a volare nel non-cielo di Agharta, circondato da uno sciame di insetti illusori – Foresta senza Nome, che le vostre illusioni diano manforte ai loro movimenti creando confusione e inganno nelle menti dei nostri nemici come antipasto del dolore per la loro stessa esistenza che è uno Sbaglio nella Realtà.

    Io e i miei congiunti daremo invece la portata principale a quella micotica devianza.




    Le truppe dei suoi Illusionisti misteriosi iniziò a cantilenare canzoni ascoltate da tutti e dimenticate una volta ritornati sui sentieri battuti dei boschi, seguendo in alto il loro signore fermandosi però a metà strada mentre il Pilastro della realtà avanzo ancora di qualche metro per avere una visione completa del campo di battaglia.

    Le mani di Oberon puntarono entrambe verso la fortezza coperta dai rossi viticci connessi a quella “cosa”, come per tastare le ragnatele di pensiero pizzicate dai suoi sensi cosmici. Non mostrava emozioni, ma era comunque chiaro che qualcosa simile a una coscienza e percezione si muoveva nei suoi occhi. La predatoria volontà di assorbire ciò che era di Nerthus, ciò che sua sorella/fratello Amaterasu aveva detto che si celava all’interno del suo sancta sanctorum.


    Goccia Di Resina Di Yggdrasill.

    Un Artefatto di Valore e Potere cosi grande che avevano deciso di mettere piede dove non dovevano solo per poter avere anche solo una occasione di trafugare un tale tesoro.


    Echi di quello che era successo ad Asgard avevano raggiunto le sue aule, molto si stava muovendo e che il Mondo Cada e il Palcoscenico prenda Fuoco, il Re dei Sidhe avrebbe giocato il suo ruolo. Debole rispetto ai suoi pari, forse perché il suo cuore non si era ancora abbandonato alla innocente crudeltà delle fate, ma comunque desideroso di menare le mani come ogni guerriero della terra che si rispetti



    Inizio e Fine, la vostra potenza supera di gran lunga la mia e potete bruciare e portare nella tomba questo abominio meglio di quanto possa io. Ma lasciate che l’Equilibrio mostri al nostro gentile ospite quali sono le buone maniere qui ad Agharta.



    Ridacchiando, gli insetti di puro pensiero iniziarono a impigliarsi nella ragnatele mentali della Corrotta creatura, tentando di riempire e sovraccaricare la sua rete nervosa in modo di vedere qualche bella espressione su quella faccina seria e distrarla da qualsiasi cosa stava facendo.

    Il tempo necessario per far si che la telecinesi dell’Araldo come una coperta avvolgesse le superfici attaccate dale ife rossastre stavano succhiando via la vita del Verde, riempiendosi della sua autorità sulla materia per poi esplodere in un onda di energia mentale e cosmica.


    ebafc3f39e5825d4acfbba1ccb50605d





    Questo avrebbe se non interrotto il pasto dell'essere almeno staccato la connessione e presa dei tentacoli invasori al tempio della sorella, e al contempo anche diradato il misama.
    Tutto ciò per permettere ai suoi fratelli di avvicinarsi e lasciarli respirare, gridare, caricare e combattere come più gli aggrada.



    Era il più debole degli Araldi si, ma sarebbe stato comunque un ottimo Direttore per questa Commedia.










    - PG: Oberon [Scheda]
    - Energia: Blu
    - Abilità: Illusioni Complete, Telecinesi
    - Stato: OK
    - Riassunto: Lascio una piccola frangente del mio esercito a dare supporto alle truppe.
    Nel mentre sovraccarico la rete mentale del mostrone (AF) per poi creare un'onda telecinetica che lo allontana dal Tempio e diradi abbastanza il miasma per far si che gli altri lo possano menare meglio (AD).





     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    In Addestramento
    Posts
    1,525

    Status
    GHOST

    5ac650ee6802e2dcc6d1b3291cff9320
    «Serrate i ranghi!»



    La voce di Sampitalakamui sovrastò le file dell'esercito della Corte di Mezzanotte. Esseri terribili che non avevano paura della morte ma della morte erano fratelli e sorelle.
    Sulle pianure di fronte al Tempio di Nerthus, una luce incerta filtrava tra le nubi, creando un'atmosfera carica di tensione. L'aria stessa sembrava vibrare di un'energia sospesa tra la speranza e il timore, mentre i due eserciti si schieravano per la battaglia imminente.
    La battaglia si scatenò sulla terra di Agharta, in un tumulto di colori e suoni in cui l'orrore e la determinazione si contendevano lo spazio. L'esercito di Oberon, un'armata variegata composta da fate, elfi, goblin e creature della foresta, si dispiegavano con eleganza e disciplina in un armonioso equilibrio: le fate danzavano con movimenti leggeri, i loro sottili corpi emanavano una luce argentea, mentre i Sidhe, con i loro volti decisi, sollevavano armi intessute di magia antica. Alcuni druidi, circondati da una sinfonia di spiriti della natura, emanavano fiducia nell'ordine della natura incarnato dal loro sire Oberon. Gli elfi, con la loro eleganza arcana, tenevano le loro posizioni, le loro frecce cariche di poteri elementali pronte a essere scoccate.

    Dall'altra parte, l'oscurità si levava come un'ombra minacciosa. E in quell'ombra si muovevano le forze della corruzione, gigantesche e feroci aberrazioni di ciò che era la Vita, urlavano da infinite gole morte, le loro armature corrose dal male emanavano un'aura sinistra. Creature deformi, corrotte dal potere oscuro del caos, si muovevano con agilità malvagia, i loro occhi bruciavano di una luce sinistra. Alcuni demoni, evocati da incantesimi proibiti, si materializzavano tra le file, sprigionando un'energia caotica che distorceva il terreno intorno a loro.
    L'oscurità cresceva come un'ombra inarrestabile di contro l'Equilibrio e le forze della Corte di Mezzogiorno si ergevano come muro di spade e lance. Il fragore della battaglia era assordante, un'orchestra di grida, clangore di armi e incantesimi colpiva l'aria densa.
    Nel tumulto della battaglia, frammenti di voci si perdevano nel marasma generale e avevano tutte però un minin comun denominatore.
    Il mostro che si era attaccato come un tumore al Tempio di Nerthus.
    Era chiaro che dovevano toglierglielo di mezzo, lasciar respirare le truppe e nerthus stessa ma l'esercito davanti a loro non glielo avrebbe permesso.
    Né tantomeno quella creatura; più vicina a una distorsione della realtà che al disegno della madre.
    Una struttura umanoide, seppur deforme e contorta, apparve al centro di un groviglio di tentacoli simili a funghi. Queste appendici fungine si estendevano da sotto il corpo della creatura come radici contorte, aggrappandosi al terreno, contorcendosi come serpenti corrotti mentre artigliavano il tempio succhiandone energia e speranza. Il corpo principale, vagamente antropomorfo, mostrava tracce di una forma umana distorta e contorta, con la pelle grigiastra e cicatrici putride che si fondevano con le appendici fungine.
    La creatura sembrava trarre potere dal tempio di Nerthus, le radici che si insinuavano al suo interno pulsavano con un'energia corrotta.
    L'attacco di Oberon fu devastante.
    Preciso. La mente della creatura ebbe un fremito. I tentacoli sembrarono come pietrificati mentre quel volto si deformò in una smorfia di dolore.
    Tremò. Dal profondo della sua psiche, dal profondo di quello che lo rendeva tale. Poi girò la testa.

    c9d7ca9636f3ce6b14cce4df0594f0e1



    Sorrideva. Un viso antropomorfo dove brillava caos e corruzione in quegli occhi come gemme votive alla distruzione senza senso.
    dalle propaggini fungine ecco fiorire come dei fiori malsani.
    Eruttavano un miasma arancio che aveva il potere di distruggere tutto ciò che toccasse.
    Aveva partorito un nuovo tipo per attaccare con ancora con più forza tutto ciò che ne sarebbe venuto a contatto.
    Con un movimento lento ma inesorabile, alzò le braccia, richiamando a sé la forza di questi nuovi funghi, plasmandola in globi di energia velenosa e distruttiva. I globi di veleno si materializzarono nell'aria, irrompendo come proiettili scuri e malevoli. Ogni sfera era una maledizione vivente, un concentrato di potere oscuro pronto a colpire l'esercito di chi difendeva Agartha, Oberon, Junichi e Rodhlannn. Il fungo emise un grido distorto mentre le sfere vorticarono nell'aria, lasciando dietro di sé scie avvelenate e scintille di energia distruttiva.
    Avrebbero colpito portando con sé la marcescenza del caos e il veleno della corruzione, avrebbero succhiato l'energia di chi resisteva facendolo sprofondare nell'angoscia e nella disperazione, avvolgendo la Luce di Agartha in un buio soffocante.
    Il campo di battaglia si sarebbe trasformato in un panorama di disperazione mentre il veleno e l'energia distruttiva del corrotto si spandevano, lasciando dietro di sé devastazione e dolore.

    Ma Agartha non si sarebbe fatta piegare da tutto questo.
    L'esercito di G.E.A si sarebbe difeso, la corte di Mezzogiorno non avrebbe perso la sua luce. Difendere tutti non era possibile, salvarli nemmeno. Si poteva solo resistere per essere in grado di affondare il colpo decisivo alla giugulare di quel bastardo.




    CITAZIONE
    Ok intervengo io prima di postare la mia parte con Amaterasu.
    La botta mentale l'accusa, così come la botta ad uno dei tentacoli. Si avvede che siete molto pericolosi e quindi prima di continuare l'opera di distruzione penserà a farvi fuori.
    Il funghetto usa l'abilità trasformazione e partorisce dei nuovi funghi questa volta con cosmo corrosivo. è un liquido vischioso che unisce questa nuova forza grezza in globi di veleno grandi qualche metro di diametro, che hanno la possibilità di deprivare le energie anche, e ve le lancia contro a mò di grandinata per farle esplodere come sotto un bombardamento.
    Energia Blu+
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    ezgif-com-gif-maker-1

    Group
    Gold Saint
    Posts
    467

    Status
    ALIVE






    Defend The Mother Tree
    - Post III -

    La battaglia imperversava e le grida riempirono l'aria, mentre il cosmo empio dei corrotti rivendicava la bella terra custodita da Nerthus, dormiente ma viva in ogni manifestazione del Tempio Est. La sua corte, insieme a tutte le altre, resisteva agli assalti incessanti degli abomini, grazie anche al tempo guadagnato da Sire Oberon con i suoi poteri telecinetici. La creatura grottesca, ancora avviluppata alla struttura, mostrò un volto tremendamente umano, efebico, privo di alcuna emozione; rabbrividii.

    "È stato colpito, dev'essere così. Ho avvertito il cosmo dell'Equilibrio penetrare nella sua mente ed i tentacoli carnosi irrigidirsi, seppur per un singolo istante. Perché sorride? No, quello non è un sorriso, ne é solo la parvenza contorta, una contrazione meccanica di muscoli esangui che vuole emulare la perfezione delle creature."

    Serrai i pugni cercando di contenere un odio antico come il mondo, sentendo sulla mia pelle il disgusto di Ama no Iwato. Scossi il capo per scacciare quel sentimento e tornare padrone delle mie azioni, poiché serviva tutta la concentrazione di cui fossi capace per comandare le truppe ed attaccare quel morbo invalidante che tentava, in ogni modo, di spegnere la scintilla vitale di Nerthus.
    Con un gesto ampio, quasi teatrale, la creatura generò un manto di funghi dalle forme contorte, molli nel gambo e dai cappelli umidi, orrendamente ciondolanti, come pustole mature pronte ad esplodere. Dai loro umori il corrotto trasse la forza per modellare una serie di globi, simili a sfere di vetro lucido, colmi di un gas nauseante giallo come il fiele. Il verso sgraziato e stridulo della mostruosità precedette il movimento dei globi che attraversarono, in pochi secondi, l'interezza del campo di battaglia, liquefacendo indistintamente le unità dell'orda oscura ed i difensori. Un miasma mefitico calò su di noi ed io feci appena in tempo ad avvolgermi in uno spesso strato d'oscurità che, tuttavia, riuscì a stento a contenere il potere distruttivo dei globi mortali.
    Il guscio viscoso cedette ed il veleno mi riempì le narici, mentre un'ondata di energia debilitante mi costrinse in ginocchio, veicolata da una sottile patina ocra che subito si posò sulla Darian. Le parti non protette dall'armatura si riscaldarono immediatamente e sentii le vesti, la pelle e la carne sfrigolare sotto il morso dell'acido. I polmoni faticavano a raccogliere l'ossigeno necessario per respirare e sentivo le forze abbandonarmi.

    «Non... ancora...»

    Le truppe goblin erano state dimezzate, ma la loro furia non s'era placata e anzi, col sangue agli occhi, tornarono a compattarsi attendendo l'ordine per poter scatenare le spade rozze e viscide di liquidi immondi sottratti ai corpi corrotti. Ancora prono, sollevai il braccio bruciando il cosmo ed attirai la luce al centro del palmo della mano; una lancia luminosa vibrò debolmente in attesa di essere scagliata.

    567a85c9a08de7e3d06fc6350000413d

    «NAKAT MÀRNA, KAOS SHARKUN GUD SHÂ!»



    L'ordine era chiaro: aprire una breccia nell'esercito nemico, così che i costrutti di Sampilatakamui potessero subentrare e dividere in due tronconi l'orda informe che minacciava di schiacciarci tutti. Espansi il cosmo ed invocai una nube di tenebra che accompagnò i goblin nell'assalto, oscurando la vista dei corrotti ed amplificando il dolore di ogni ferita inflitta alle loro carni morte.
    Feci perno sulla gamba sinistra e torsi il busto, stringendo la lancia fino a far sbiancare le nocche; un ultimo guizzo di cosmo la fece splendere nell'oscurità prima del lancio. Tentai di colpire la creatura fungiforme appena sotto lo sterno, cercando di penetrare l'esofago per farlo annegare nella sua stessa icore infetta.

    «RODHLANN RIEMPI QUELLA PUTRIDA CARCASSA CON LE SPORE! CHE MUOIA, SOFFOCATA DALLA NATURA CHE RIPUDIA!»

    Un fiotto di sangue mi sfuggi dalle labbra e la vista si annebbiò, solo per un momento. Il veleno era entrato in circolo e, sebbene tentassi di combatterlo con l'aiuto del cosmo, presto avrebbe rovinato gli organi fino al loro decadimento. Nulla di tutto ciò era importante, perché il Tempio Est andava salvato ad ogni costo e la mia vita, la nostra vita, era solo una breve, minuscola parentesi nella storia della creazione.


    SYlzjMo
    narrato parlato "pensato" Ama no Iwato

    Junichiro Yamanazaki Rossa Ama-no-Iwato {IV}

    STATUS FISICO: Sintomi da avvelenamento, ferite da corrosione sulle cosce e le braccia.
    STATUS PSICHICO: Agguerrito.
    STATUS CLOTH: Indossata, danni ai parabraccia ed ai gambali.

    RIASSUNTO AZIONI: Cerco di difendermi dall'attacco del corrotto incapsulandomi in un ovetto di tenebra che viene scardinato malamente [dif.], poi utilizzo una coltre di tenebra per oscurare la vista dell'esercito nemico ed amplificare il loro dolore [ad. + div.] e quello del mostrone, in modo tale da facilitare l'assalto delle truppe goblin, poi sparo una lancia di luce diretta sotto lo sterno del fungone [af.].

    ABILITÀ:

    Il Ricordo dei suoi Occhi

    Quando entrò nella caverna capimmo che ogni cosa sarebbe stata diversa e che avremmo potuto finalmente vederla per quel che era. I passi delicati di Amaterasu non lasciavano alcuna traccia, ma l'acutezza dei suoi occhi ed il bagliore veemente che irradiavano avrebbero piegato anche un ateo a credere nell'operato di Gea. Di quel tempo ricordiamo assai poco ma la semplice presenza della dea ed il furore della sua luce ultraterrena raggiunsero le nostre orbite vuote e le riempirono dei colori accesi dell'estate, del mistero del movimento e della semplicità del mero esistere dei corpi immobili che abitano la Terra.

    In noi è rimasta la capacità di osservare le creature e la materia inanimata a partire dai punti in cui le particelle luminose colpiscono i loro involucri. Quando interagiamo con il Mondo della Luce attraverso il Codice riusciamo, in qualche modo, ad indirizzare i corpuscoli dei fasci luminosi e delle onde che lo compongono, addensandoli o disperdendoli, riflettendoli o diffondendoli con difficoltà essendo la padronanza di questo elemento ancora imperfetta e non del tutto risvegliata.


    ❖ ⟡ Controllo elementale della Luce ⟡ ❖


    Interagire con quello che gli umani chiamano quanto di luce rientra nelle nostre capacità, sebbene il controllo di cui possiamo disporre non sia sufficiente a sfruttarne tutte le potenzialità. Possiamo addensare i corpuscoli della luce creando delle forme solide semplici, grezze, che non richiedano una strutturazione complessa dell'elemento, come scudi per poterci difendere o armi grezze per attaccare i nostri nemici; anche generare dei raggi sottili dalle qualità perforanti rientra nelle nostre possibilità. In presenza di luoghi fortemente illuminati, riusciamo a sfruttare il fenomeno di rifrazione per rendere difficile la localizzazione della nostra posizione.

    Il Dolore del suo Abbandono

    Conoscemmo la gioia quando ella posò lo sguardo su di noi e ci disperammo quando fu costretta ad abbandonarci per un vile tranello escogitato dagli altri dei, timorosi che la potenza vivificatrice del Sole potessere essere perduta per sempre. Nelle ombre eravamo nati e nell'oscurità più profonda saremmo tornati, consapevoli che fuori da Ama no Iwato la bellezza regnava sovrana e tutti potevano goderne senza sacrificio alcuno. Ci ritirammo negli angoli più bui della nostra essenza, nelle crepe delle pareti che formavano il nostro inconscio, spaventati e senza una direzione precisa. Imparammo a comprendere il linguaggio dell'Ombra, a piegarlo al nostro bisogno di sicurezza, a rispondere con crudeltà alle ingiustizie che il Codice prevedeva per il bene superiore dell'armonia. Esplorammo il Mondo di Tenebra perchè soltanto con l'accettazione ci saremmo potuti finalmente risvegliare ed andare a cercarla.

    Apprendemmo una dura lezione quando, per la prima volta, negammo alla felicità e ad ogni sentimento positivo di entrare nel nostro cuore, almeno finché avessimo dovuto manipolare l'Oscurità che imponeva il prezzo della solitudine. Trasformammo le lacrime in una sostanza viscosa simile alla pece e gli ansimi della respirazione irregolare in nebbie dense e asfissianti, cumuli tenebrosi che celavano chiunque avesse saputo sfruttarli. Riuscimmo a rendere tangibile l'amarezza del fallimento plasmandola in forme rigide e decise, a volte simili a lance acuminate ed altre a pesanti catene chiodate. Tale era l'infelicità causata dall'abbandono di Amaterasu da spingerci ad invocare l'Oscurità su chiunque fosse stato così avaro da sottrarcela tenendola soltanto per sé. Crogiolarsi nel dolore era cosa assai semplice, ma controllarlo e conoscerlo al punto da generare la sua manifestazione concreta, l'Oscurità che avvolge ogni cosa, è questione assai delicata, tanto da compromettere la sanità del corpo e delle sue funzioni.


    ❖ ⟡ Controllo elementale dell'Ombra ⟡ ❖


    Possiamo modellare la tenebra, rendenderla solida e concreta quando si mischia con il nostro cosmo, tanto da provocare danni fisici ai nostri nemici, oppure nebulizzarla così da farle assumere la consistenza di un gas in grado di occultarci, anche se non completamente, o di soffocare le vittime designate. Il dolore provocato dal semplice contatto con l'oscurità è tale da essere considerato superiore a quello indotto da un potere dello stesso rango.


    TECNICHE:



    Credits layout a Dr. Stein
    All rights reserved


     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Non la separazione, ma la partenza... non la fine, ma l'inizio... potrà sembrare un po' triste, ma la vita è così...

    Group
    Member
    Posts
    439
    Location
    Caos

    Status
    DEAD


    °Pensato° ParlatoNarrato [...]**time skip

    Ognuno era intento a fare la sua parte. Urla. Fervore. Esaltazione.
    La lotta era entrata nel vivo e le truppe dei Goblin si stavano impegnando nel procedere come richiesto da Junichiro per mettere alle strette i corrotti e aprire una breccia che potesse permettere ai figli di G.E.A. di colpire quella mostruosità attaccata al tempio di Nerthus.
    L'impegno non era messo in discussione e si provava ad avanzare come si poteva, soprattutto grazie al colpo inferto dall'Araldo Oberon che fu importante affinché si potesse guadagnare tempo e riorganizzarsi contro quel flusso di corruzione che dilagava a macchia d'olio.
    Rodhlann fremeva, era iracondo: la voce di Nerthus era una supplica di aiuto per far cessare quella diabolica tortura che non smetteva di indebolire i sigilli di protezione - avrebbe agito immediatamente per dirigersi da quell'essere orripilante dal volto umano ma sapeva che bisognava temporeggiare affinché tutti i pezzi sullo scacchiere si posizionassero in modo più idoneo.
    E così strinse i pugni, continuando nella sua azione di supporto.
    Continuava a produrre le spore per annichilire gli schifosi corrotti che aveva rallentato appositamente per permettere ai Goblin di eliminarli e diminuire le forze avversarie.
    Ora però bisognava pensare a proteggersi dato che la creatura iniziò a generare un manto di funghi che vennero mutati in dei globi verdognoli che, senza tanti complimenti, lanciò in direzione di Rodhlann, Junichiro e tutte le schiere alleate intente a sfondare le truppe nemiche.
    Nel momento dello stesso lancio il fungo dall'espressione umana emanò un urlo agghiacciante che fece rabbrividire Rodhlann per qualche instante; sfere pregne di negatività e liquido acidulo che avrebbero puntato a soggiogare con la forza distruttiva di un essere che era la quinta essenza del male stesso.
    Non c'era tempo da perdere, bisognava reagire e Rodhlann si precauzionò nello stesso modo in cui fece Junichiro: richiamando i Cordyceps sul suo stesso corpo andò a creare una sorta di bozzolo che potesse proteggerlo a trecentosessanta gradi.

    L'intento almeno era quello di provare a smorzare i danni. Il colpo giunse e fu celere. Una parte di quel liquido marcescente e dall'odore nauseabondo riuscì a penetrare la difesa colpendo vari punti del corpo: braccia, gambe. Il dolore acuto dell'azione acida che faceva sfrigolare l'epidermide non coperta dalla Darian.
    Digrignò i denti. Discese qualche lacrima a causa dei fumi tossici, i miasmi che stavano rilasciando quelle robe orripilanti.
    Rodhlan strinse i denti, doveva farlo, non poteva cedere per solo qualche ferita sul suo corpo.
    L'odore del gas purtroppo venne respirato e l'irlandese sentì le forze cominciare a mancargli ma non era ancora finita, non poteva essere finita.
    Il primo rigurgito di sangue,
    Anche parte della Darian venne danneggiata: l'acido corrose il potente metallo che venne modificato con i segni delle bruciature che avevano deformato il supporto di protezione.
    Rodhlann si intestardì benché il dolore e la nausea erano fortissimi ma aveva un compito che doveva svolgere per il bene di tutti.. Sentiva dolore. La testa gli girava e le forze cominciavano a scarseggiare ma non poteva permettere a quell'essere ributtante di vincere.
    Non poteva perdersi d'animo.
    Benché traballasse fisicamente il suo spirito indomito gli imponeva di procedere e ignorare i fastidiosi limiti fisici.
    Altro sangue venne rigurgitato.

    «RODHLANN RIEMPI QUELLA PUTRIDA CARCASSA CON LE SPORE! CHE MUOIA, SOFFOCATA DALLA NATURA CHE RIPUDIA!»

    La voce di Junichiro caricò di nuova adrenalina l'irlandese che debilitante aveva perso l'equilibrio: colpi di tosse avevano prodotto grumi di sangue misti a saliva che stavano venendo espletati.
    Il respiro era pesante.
    Aveva subito il colpo sia esternamente che internamente ma non si perse d'animo.
    Rodhlann cercò di concentrarsi il più possibile; era tremante, le gambe erano pesanti così come le braccia le sentiva particolarmente irrigidite.
    Richiamando l'energia ancora viva dentro di lui, ordinò a un quantitativo sostanzioso di spore di impregnare l'aria dove sostava quella creatura.
    Continuò a produrre spore per aumentare la propagazione di pulviscoli che si sarebbero addensate nel circondario, precisamente nel punto dove Junichiro aveva lanciato l'arma di luce.
    Provò a rendere l'aria ancora più rarefatta affinché il respiro diventasse una vera tortura.
    Oltre a questo si sarebbe impegnato a creare sotto i piedi della mostruosa creatura, o per meglio dire sotto il volume della sua massa, una distesa di funghi che sarebbero germogliati per poi attecchire anche sulle mura del tempio tentando di risalire per aggrovigliarsi sui tentacoli: una sorta di supporto nel rallentare i suoi movimento, un po' come era avvenuto con le schiere dei corrotti ma espandendo il volume della propagazione di molto.
    Le radici dei vari cordyceps avrebbero provato ad avvolgersi intorno a quel corpo inumano, precisamente avviluppandosi sui tentacoli per cercare di rendere i suoi movimenti più macchinosi.
    Intanto lui rigurgitava sangue.
    Sentiva l'intestino andare a fuoco ma non smetteva di produrre spore. Voleva creare una vera e propria nebbia venefica che avrebbe reso la vita difficile a quell'immonda emanazione di corruzione.
    Rodhlann era già uno straccio, il sangue continuava a colare copioso dalla bocca: il gas lo aveva scombussolato internamente.
    Poggiò le mani nuovamente sul terreno esternando un gesto di rifiuto per impedire che cadesse a terra con il petto e si sdraiasse totalmente.
    Non era ancora tempo di perdere i sensi e lasciarsi rapire da Morfeo.
    Ogni sua funzione vitale era agli sgoccioli ma ancora qualche stilla di energia al pari di una fiamma bruciava, seppur flebilmente.




    37455074840a394e8fbc32f852b071d9e606a278066cde3a3a6c36e806f79732
    Nome: Rodhlann
    Energia: Verde
    Casta: Eletti di Gea
    Mente: Non vuole arrendersi.
    Corpo: Sintomi da avvelenamento, ferite da corrosione su diverse parti del corpo: braccia, gambe, parti scoperte del corpo non tutelate dall'armatura.. Evidenti segni di bruciature.
    Darian: Cordyceps IV - indossata. Danneggiata in diversi punti a causa dell'acido che ha deformato il metallo. Gambali, Spallacci, Pettorale.
    Riepilogo: Innalzo una barriera, più precisamente un bozzolo che mi permetta di smorzare il danno, o almeno contenerlo. Successivo a ciò rilascio più spore possibili nel punto dove Junichiro ha lanciato il suo colpo per intossicare la creatura: in caso si apra uno squarcio nel suo ventre tentare di inserire le spore all'interno per soffocarla. [AF].
    Oltre a ciò, provo a far germogliare nel punto dove sosta il gigantesco nemico numerosi cordyceps dandogli l'ordine di risalire lungo la struttura del tempio e avvolgere i tentacoli dell'essere.
    L'azione è simile a quella precedente: nello stesso modo come prima ho fatto con i corrotti, così cerco di rallentare i movimenti dei tentacoli per renderli più macchinosi e favorire il colpo di Junichiro cercando di ostacolare qualsiasi sua reazione difensiva..[AD]



    Abilità:


    Crescita rigogliosa
    [Categoria: Vegetali Unici]

    Il Cordyceps, fungo da cui attinge potere Rodhlann viene così manipolato e generato a piacimento, espandendo il suo cosmo e permettendo in questo modo la crescita del vegetale a cui è permesso attecchire su qualsivoglia superfice: anche la carne stessa dell'avversario.
    Sarà così possibile manipolare anche le stesse radici del fungo che a sua volta potranno fare da tramite per espandere la propagazione del vegetale e assumerne un pieno controllo secondo le più disparate e ingegnose strategia che l'eletto voglia impiegare: per capacità di creazione dell’elemento si intende la possibilità di creare dalla propria emanazione il suddetto vegetale che può essere direzionato, espanso, intrecciato e plasmato dal cavaliere, a scopi offensivi e difensivi.
    Egli può accelerarne la crescita, manipolarne la forma e “animarne” la struttura a proprio vantaggio.
    Il controllo del vegetale è limitato fino a energia blu: sostanzialmente non si ha telecinesi selettiva sul vegetale, da blu in poi sarà possibile guidare i movimenti di ciò che si crea.
    [Ovviamente il potere di modellazione ed espansione dei funghi dovrà sottostare al limite del regolamento in base al livello energetico ottenuto: più si salirà di energia, maggiore sarà l'estensione della zona modificata.]

    Spore
    [Categoria: Alterazione - Manipolazione]

    Seconda temibile abilità dell'eletto di Cordyceps è quella di poter rilasciare nell'aria, sia tramite il fungo stesso o la creazione mediante il cosmo, microscopiche spore che fluttuano in ogni parte della zona designata affinché vengano inalate o infettino mediante l'accesso dei pori dell'epidermide.
    Il risultato sarà quello di poter far attecchire lo stesso fungo all'interno del corpo avversario per utilizzarlo come tramite e, conseguentemente, facilitare l'efficacia delle offensive tramite gli effetti e le strategie più disparate.
    Le spore hanno un effetto del tutto simile a quello di un veleno: dopo l'inalazione nel primo turno (per cui servono esposizioni continue/progressive), seguiranno specifici effetti. La capacità delle spore agisce su più turni in maniera graduale, e i colpi hanno un effetto cumulativo.
    [La grandezza del campo infestato dalle spore sarà vincolato (metri) in base al livello energetico ottenuto.



    Tecniche:



    Si ringrazia Guardian of the Sea per l'aiuto con il layout.




     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    i have no idea what i'm doing

    Group
    Bronze Saint
    Posts
    16,326
    Location
    Earth

    Status
    DEAD



    II - Assedio





    Perché rispondi sempre ai miei inviti?

    Oberon alzò lo sguardo dal suo tè, perso come al solito nei suoi pensieri. Per quanto volesse in ogni sua versione passare sempre per un regnante competente e composto, la sua mente vagava sempre negli infiniti stimoli dell’Equilibrio, sempre immerso e raramente distaccato dalla rete di Lifestream perenne che circondava ogni cosa.


    Dentro di me, in misura minima, c’è una parte di tutti voi – disse soffiando sulla sua tazza – gli ambienti non esisterebbero senza una unione dei vostri domini… sono quindi connesso sempre a tutti voi e pronto a rispondere alle vostre chiamate.


    Hai detto la tua motivazione di Araldo… non di Oberon. - Nerthus ridacchiò, non i tono accusatorio ma da chi conosceva bene cosa voleva chiedere – sono passati millenni, e una coscienza umana è ancora qualcosa di nuovo per noi, qualcosa di strano. E ancora di più il fatto che cambia a ogni nostra interazione. Io ora sono io, ma domani chi sarò? E tu, Oberon… no Araldo o Re, ma l’Oberon che sei e che forse sarai, perché rispondi al nostro richiamo?


    Strano definire una entità cosi aliena nel modo di pensare e connessa al tutto “carina”, ma le guance arrossate del Guardiano del Tempio Centrale (con divertimento della sorella) di sicuro lo erano.

    Fissò per un secondo l’orlo della sua tazza dove una singola foglia galleggiava, e disse balbettando…






    ...Voi siete importanti per me.

    Con uno sguardo fiero il Monarca dei Sidhe lo pensava.


    Vedendo i suoi soldati perire contro le fauci, gli artigli, le armi e l’orrore dei loro nemici. Osservando la Grotta e il Fungo lottare fianco a fianco con un valore e coraggio da dare lustro al nome dei Custodi della Terra. Mentre la sua mente ed essenza era connessa con tutti loro, da Amaterasu fino all’ultimo dei ciottoli che si ergevano contro le forze congiunte di Caos e Corruzione.


    Percezione. Contatto.
    Importanza di tale Contato.
    Valore di esso che esce fuori dal suo scopo nell’equazione di G.E.A. ma a esso ritorno rafforzato.

    Affetto. Dovere verso tale Affetto.


    L’Importanza dell’Artefatto era innegabile, e ogni vita e dolore speso accettabile… ma non significava che anche il resto non aveva Importanza.



    E il sorriso di quell’essere cosi attraente ma al tempo stesso vuoto e privo di significato sembrava voler sputare su tale Importanza. Rami secchi da bruciare, erbacce da calpestare durante una caccia, senza rendere grazie.



    Parassita – sussurrò ancora librandosi nell’aria tramite i suoi poteri, con le mani che fremevano a ogni rotazione degli strali di energia comica e mentale pronti a scattare a ogni suo comando, un nervo teso di un arco che si piegava sotto lo sguardo dell’essere.


    Avevano attirato la sua attenzione. Bene.
    Stava caricando un attacco diretto verso di loro. Male.


    La grandine di tumori fungini piovve con violenza sopra le loro teste. Veleno e deperimento fu l’eco dei pensieri collettivi mentre le difese venivano alzate sia dagli eserciti che dai singoli guerrieri. Ma la forza fu immensa e la distruzione inevitabile. Kashim, soldato umano da parte dei sidhe si ritrovò a tenere in mano uno scudo disciolto che caddè a terra insieme a parte del suo braccio mentre i polmoni emettevano sangue e pus. Yep Yep, goblin di fanteria, trapassato da una lancia nemica durante una azione di ritirata, ma con un ghigno divertito vedendo il suo assalitore disciolto dalla sfera di carne vegetale che stava cercando di schivare. Un bocciolo di un fiore, nato nel periodo sbagliato e morto sotto i fumi tossici di frammenti che non avevano colpito nessuno dei combattenti. E ancora, ancora, ancora…


    Oberon era il prossimo, ma non si mosse osservando lo sciame di morte che si avvicinava.

    Con la coda dell’occhio vide le azioni di Ama-no-Iwato e Cordyceps. Una buona mossa, a cui serviva supporto… e violenta affermazione di non sottovalutare gli Eletti della Madre.


    In un istante, il cosmo dell’Araldo esplose nella sua potenza, circondandosi di vorticosa energia telecinetica attorno a lui come se fosse l’Occhio di un ciclone cosmico, e avanzando si frappose fra l’esercito e i due Custodi, trascinando con se quante più sfere fungine possibili in modo da schermare un minimo le perdite e dissipare l’attacco e i fumi velenosi.

    Tuttavia, nonostante la resistenza della sua darian e l’impeto della Tempesta, alcuni dei colpi andarono a segno iniziando a sciogliere parti della corazza e con dolore le sue carni, cosi occhi iniettati di sangue e un rigolo del medesimo che bagnava le sue labbra sotto l’elmo erano sintomo che parte della tossina non era stata dissipata e avrebbe causato danni e sofferenza.


    Ma non poteva permettersi la sofferenza e i pianti. Non poteva placare la corrente dei suoi pensieri e il comando sulla realtà che proteggeva.




    So. Sing there, my art.”

    telekinetis





    Senza smettere di ruotare, ma incrementando la potenza, scattò volando in avanti in direzione del mostro, portando con se tutta l’energia cinetica e le spore di Cordyceps alla massima potenza sfruttando la vicinanza per avere un controllo totale della Tempesta psico-cinetica.
    Quando la lancia di luce di Junichi comparve dalle tenebre, come un cane da pastore le apri la stata danzando attorno ad essa per sfondare per poi fermarsi poco prima di scatto e scagliare con furia cosmo, aria, detriti, pezzi del suo precedente attacco, spore e tanto altro verso le difese del nemico nel tentativo di colpire in un singolo colpo.



    Ma non era finita qui.


    Dopo, attorno al corpo della creatura, la percezione sarebbe glitchata in tal modo da impedire di vedere qualsiasi cosa si fosse avvicinato come un miraggio che mostrava sempre la stessa scena. Perfetto per un attacco finale.




    Ti abbiamo preparato la scena, sorella mia – disse telepaticamente mentre il respiro diventava sempre più difficile a causa del veleno – vediamo di sfruttarla in modo spettacolare.









    - PG: Oberon [Scheda]
    - Energia: Blu
    - Abilità: Illusioni Complete, Telecinesi
    - Stato: Danni alla darian, parti del corpo corrose, intossicato.
    - Riassunto: Mi frappongo fra la pioggia di funghi mortali e tutti creando una tempesta psicocinetica per disperdere l'attacco quanto più possibile ma comunque le prendo (DIF).

    Dopo, scatto verso il mostrone come se fossi l'occhio del ciclone telecinetico, trascinando un sacco di roba per poi investirlo con forza insieme alla lancia di Junichi in modo da fargli molto male (AF) e poi illusione ambientale attorno al nemico in combo con le spore di Rodhlann per mandare in mucca eventuali reazioni in vista di un attacco di Amateratsu.







    Edited by eden_ST - 20/12/2023, 20:11
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    In Addestramento
    Posts
    1,525

    Status
    GHOST

    Gli eserciti si scontrano. Putridume e budella per terra. Le urla. Le grida di chi muore, di chi immola la propria vita per una causa. Chaos e Corruzione premono sull'esercito di Oberon. Mentre il Bastardo è ancora lì, avviluppato come edera maledetta alle porte del Tempio Est.
    Il suo volto umano non ha nulla di emozione, non ha nulla di vivo o che possa danzare al Ritmo della Creazione.
    Vi è solo l'aberrazione di un qualcosa che doveva essere perfetto. La più grande Blasfemia di Ponto non era stata la Corruzione ma il traviare l'idea originale di G.E.A in questa pazzia contorta che di vivo non avevo nulla.
    Lo sfregio dell'Opera Più Bella della Madre.
    Non c'era vita, né scelta, non c'era danza, non c'era Equilibrio, né Fine, né Palingenesi, né Inizio, né Crescita.
    Vi era solo un ammasso senza senso, contorto e alieno che continuava a proliferare distruggendo tutto quello con cui veniva a contatto. Non era un Virus era molto peggio. Era la Nota Stonata che nella Perfetta Armonia delle parti crea il Chaos e la Stasi.
    Ponto aveva creato L'Opera maligna e Caotica in risposta all'Opera Benigna e Perfetta. Lo scontro tra Chaos e Corruzione contro l'Esercito di Oberon e degli Eletti lì riuniti distruggeva la Terra sotto ai loro piedi, mentre le ferite si aprivano sui loro corpi, mentre molti cedevano sotto il ferro scuro e gli artigli dell'Ombra, i cadaveri si ammucchiavano li uni sugli altri in un caotico dipinto per la regina Morte.
    Un tripudio per la Fine che avrebbe accolto i difensori nell'ultimo abbraccio, facendo sentire loro il tiepido abbraccio di chi non abbandonava le anime ma che le accompagnava alle aule a loro predisposte in attesa della Fine Dei Tempi e che tutto si compisse insieme al discernimento dell'Ultima Verità che sarà detta da G.E.A in persona.
    Questa guerra per proteggere Nerthus e la Realtà stava collassando su quella per la Conquista.
    Rullo di tamburi mentre le truppe della Corruzione spostavano le loro armate sul fianco destro passando attraverso quelle di Oberon, con rinnovato slancio e vigore. Ammantati con armi oscure, artigli e zanne che gocciolavano ombre e livore si abbatterono sugli scudi e le lance della Corte di Mezzogiorno.
    Il Tempio Est tremò di rabbia e radici sorsero da dietro le linee nemiche mentre Sampitalakamui comandava il suo esercito sul fianco sinistro tenendoli inchiodati sotto un turbine di terra e sangue.
    Il Vessillo di Amaterasu ancora correva per la piana, garrendo al freddo vento che spirava da quel Mostro che rimaneva stretto alle Porte con rinnovato slancio ed energia.
    Un insana volontà animava le membra e la sua azione si fece ancora più veemente.

    Le spade sguainate della Corte Di Mezzogiorno barbagliarono come fuoco in una distesa di canne; feroci e rapidi fecero massacro di quelli in prima linea mentre si spingevano ancora più in profondità nell'esercito avversario.
    Né panico, né timore alla vista dei loro nemici. I loro occhi, colmi d'ira, s'infiammarono di follia alla loro vista. Dovevano tagliare l'esercito in due e riunirsi al Parlamento Verde.
    L'esercito degli Eletti combatteva su tre fronti cercando di aprirsi un varco verso Nerthus.
    Ma tra il veleno, quella nebbia malsana che fiaccava energie mentali e fisiche sembrava un miraggio.
    Esalazioni velenose e illusorie ne era pregna l'aria. Sembrava così vicino e allo stesso tempo lontano mentre le spade si alzavano e calavano sempre più frequentemente.
    Si ruppero sulle corazze, sangue nero gorgogliò, rantoli e grida in egual misura e i figli di G.E.A non cedevano d'un passo né si arresero.
    Erano il Muro che difendeva la Creazione dal momento in cui G.E.A la pose in essere. Né paura, né dubbio vi erano in quegli occhi che continuavano a guardare i loro nemici dritti negli occhi. Sia quando incrociavano spada e lancia, sia quando morivano sotto di esse.
    Le radici di Nerthus si aggrovigliarono sulla retroguardia mentre il Parlamento Verde resisteva davanti al Tempio della Loro Koiretári.
    La Signora Del Risveglio e della Crescita. Il Giorno di Primavera di Tutte Le Cose in questo mondo. Tári-Laisi la chiamarono, Signora Della Nuova Vita in un tempo prima del tempo, quando la Creazione era giovane e le minacce si accanivano su di essa costantemente.
    Il suo stendardo continuava ad essere sventolato davanti al Tempio mentre le appendici del Mostro continuavano la sua opera. Frecce e lance vennero scagliate su di esse, colme del potere della Crescita del Tempio Est. Sigilli facevano si che appassissero e morissero esplodendo in cenere che subito veniva spazzata via dall'azione incessante degli eserciti.
    Ma erano allo stremo.
    Oberon e gli Eletti lanciarono i loro attacchi.
    Oberon fu la Furia della Madre che porta Equilibrio ed Editto con la sua Legge che tutto spazza e tutto distrugge.

    ESGHUxG


    Dietro di lui l'esercito avanzava sfruttando l'azione del suo Signore. Sampitalakamui e Kuzonoha sul fronte occidentale si mossero unendo i loro poteri creando una tomba di terra e sigilli che maciullarono e vincolarono i nemici come se vietassero loro di essere ancora in questo mondo. Chi sopravviveva all'azione dell'una veniva a trovarsi intrappolato dai sigilli dell'altra.
    Mentre l'esercito degli Yokai ne fece brandelli dei sopravvissuti.
    Lancia e Spada. Terra e Ambasciata. L'una e l'altra portarono la Legge dell'Imperatrice affondando nell'esercito continuando ad avanzare tra la merda e l'agonia. Seguendo Oberon nella sua azione, mentre Junichi e Rodhlann unirono i loro poteri a quelli dell'Araldo dell'equilibrio che li fece coesistere in una danza armonica e perfetta.
    Il Veleno e la Luce. E lui che danzava nella furia e nell'azione frenetica come direttore d'orchestra.
    Il mostro urlò. Forse d'agonia, forse di sconfitta.
    La pelle si apriva.
    Il corpo cominciava a cedere, devastato ma non sconfitto.
    Questo era il problema... Non cedeva. Rimaneva ancora attaccato al Tempio succhiandone l'energia è con quella mutava, diventando orribile o bellissimo. Perché persino il corpo anfropormofo si stava spezzando mostrando al suo interno qualcosa altro. Una crisalide. Un corpo liscio, perfetto ma con occhi neri e vuoti. Un essere che mutava adattandosi e rigenerandosi grazie all'energia del Tempio Est. Era la corruzione perfetta di tutto quello per cui Nerthus si batteva.

    H0w4QUX
    «Si direbbe che tutte le cellule del mio corpo vogliano mettermi in guardia, che strana sensazione...»



    La sua voce era ferrosa. Come se le corde vocali non fossero mai state usate prima. Incerta eppure maledetta. La nota stonata in mezzo alla melodia.
    Ma mancavano alcuni strumenti ancora.
    Per poter danzare e suonare. Un suono di melodie infinite, conteste in armonia, che trascendevano l’udibile per far traboccare questo luogo finalmente uniti. Tutti insieme, cantando e suonando e persino il Vuoto non sarebbe stato vacuo.



    So we'll bleed, cut us deep
    Find the death that you seek
    Those that die aren't forgone
    Just remember
    Find the death that you seek

    42cdb703075f5b870c2fef443dec8938
    «The sanctioned words are YS ATN VARAMA PRESH. The meaning of these words is G.E.A and their attainment is Royalty.»





    Edited by Lyga - 20/12/2023, 23:54
     
    Top
    .
24 replies since 7/11/2023, 16:13   867 views
  Share  
.