[Trama] OUR WAR GAME

Cavalieri Imperiali di Atlantide - Assedio

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    CRIMSON DEFILER

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    L'oceano trema. L'aria trema. Ogni cosa si agita di fronte l'immenso agitarsi di energie cosmiche in quella zona contenuta. Uno scontro su più piccola scala rispetto allo scontro in Australia, ma non per questo meno sacro e nobile. I primarchi stanno combattendo per diverse ragioni. Per portare la gloria dell'Imperatore sui nemici della realtà, per impedire che la piaga si espanda ulteriormente, per conquistare. La complessità delle loro ragioni fa sì che abbiano infiniti motivi per combattere e distruggere quella macchia assassina nella realtà. L'energia dell'attacco nemico si dissipa dopo questa sua offesa all'universo e tutti voi potete scorgere come se i tagli avessero intaccato anche la struttura stessa della realtà in qualche modo. Come se oltre la vostra normale percezione anche l'universo fosse stato graffiato in qualche modo mentre enormi non può essere e infiniti non deve essere oscillano oltre l'esistenza squadrandovi.

    Il dragone nel mare vola sospeso da ali d'acqua e corallo, la sua scale è piena di tagli di diversa profondità, sangue cola dalle scanalature del metallo. Ma non cede, il suo cosmo si espande sempre di più, danzando nella furia che l'influenza di Sanya fa colare nella sua anima. Il suo cosmo diventa una fiamma dorata, striata di azzurro, punteggiata da stelle in volute nere nei bordi periferici della vostra visione.

    Hatred is the greatest gift to humanity
    - La voce di Johanna accarezza telepaticamente la mente di Sanya per un istante in risposta alla sua richiesta di perdono, una frase così brutale e schietta che Johanna sembra doversi trattenere per non gridarla a pieni polmoni ma che deve comunque essere detta a qualcuno.
    L'oceano si squassa per l'opera di odio e mostruosità generata dal cosmo di Sanya. La presenza di Yorith oscilla nei riflessi del suo ghiaccio, ma per gli Atlantidei la natura del patto tra il primarca e il grande antico è così intimamente legata alla natura del Khala del Kraken che la sua presenza è fonte di rinnovata violenza da parte loro.

    Il caduto si muove rapido, evitando per un istante gli enormi tentacoli di ghiaccio che sono sorti ad afferrarlo, ma il cosmo di Johanna si espande nel cielo dilaniato dai residui dei fendenti. Batte le mani guantate e unisce le dita nella forma di un triangolo. Come se stesse sfruttando le irregolarità della realtà create dall'assalto del caduto, Johanna conclude lo strappo con un violentissimo strattone del suo cosmo. I contorni della vista di tutti i presenti vengono incapsulati in triangolo dorato che li segue ovunque guardino. Un costrutto geometrico che non segue vere regole di prospettiva o altro. Un artifizio dimensionale creato dal potere di Seadragon con la quale demolisce lo spazio attorno al campo di battaglia, spalancando la porta dell'abisso di acque primordiali da lei controllato. Attorno a voi danzano flutti dai colori cangianti, che solo lontanamente ricordano lo scorrere di correnti marine. Johanna ha espanso il suo dominio sul campo di battaglia.

    [ HOARD OF THE DRAGON QUEEN ]


    Attorno a voi e al caduto Johanna ha letteralmente aperto il ventre di APsu e Tiamat. Un luogo le cui regole sono decise da Johanna e nessun altro. Il caduto sembra essere per un attimo disorientato dall'improvviso shift dimensionale che ha incapsulato l'intera zona in una cupola di distorsione. Un attimo prezioso per i tentacoli che riescono ad avvolgersi attorno agli arti dell'entità, bloccandolo. La scarica di energia mentale lo colpisce nel profondo, intaccando la sua psiche collegata a qualunque cosa sia in realtà al di fuori dell'universo. Il suo corpo materiale è scosso da spasmi, ma sta chiaramente resistendo e i tentacoli cominciano ad incrinarsi.

    Nel frattempo durante il tragitto di Oliver numerosi gorghi dimensionali si aprono, susseguendosi in rapida vicinanza in modo che l'uscita di uno coincida quasi con l'entrata di un altro. Ogni portale era un condotto di correnti dimensionali in continua accelerazione. L'enorme lancia e il suo portatore spariscono ad intervalli brevissimi, sfarfallando dentro e fuori quella dimensione alternativa accelerando progressivamente fino a che la massa non è un'unica linea luminosa in dirittura di impatto contro il caduto. Ma non è l'unica cosa a succedere. Ad ogni passaggio nel portale corallo si deposita nel flusso della lancia di Oliver, ingrandendola, appesantendola. Lo stesso accade sul corpo di Oliver, che si ricopre di Corallo sulla cui schiena si spalancano dei flussi di cosmo dalla brutale potenza che si aggiungono anch'essi alla sua velocità.


    La creatura si libera dai tentacoli e in un lampo di luce scarlatta riappare in un altro punto del campo di battaglia. Il suo corpo è stato lacerato dai tentacoli, e i lembi della sua orribile ferita sembrano essere stati grattati via da un attrezzo industriale. La sua presenza terrena oscilla tra l'esserci e il non esserci. La sua unica mano rimasta brandisce ancora quel terrificante qualcosa, e in un ultimo sforzo la agita nuovamente.

    Il suo movimento si blocca a mezz'aria però, ed i tentacoli lo raggiungono nuovamente trattenendo il suo empio corpo.

    ORA! - La voce di Teclis, comparso in una piega tra lo spazio e il tempo, rimbomba nelle menti di tutti. Il suo corpo è orribilmente ferito, il suo braccio sinistro manca e il suo volto sfregiato ha un unico occhio rimasto. Nella mano stringe il suo bastone brandendolo sopra la testa. Le dita si stringono sull'asta mentre da essa strali di energia si diramano in ogni direzione. Strali dello stesso tipo si agitano attorno al caduto, che sta lottando contro una qualche costrizione magica. Sangue sprizza violentemente da ogni ferita sul corpo di Teclis mentre lotta contro il caduto dando fondo a ogni energia di ogni artefatto arcano in suo possesso.

    Edited by ~Gab~ - 18/2/2024, 16:13
     
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    I WILL DEFEND THE EMPIRE UNTIL THE LAST BREATH, EVEN IF THE KINGDOM OF CHAOS WAS EMPTIED AND ALL ITS ARMIES WERE AGAINST ME. IF THE DARK GODS IN PERSON WALKED ON THIS WORLD, I WOULD RAISE MY COSMOS AND BAR THEM. AS THE EMPEROR'S BRIDE, I CAN NOT DO LESS. THE ABSENCE OF FAITH IS THE MARK OF THE WEAK. THE ABSENCE OF FAITH IS THE MARK OF THE HERETIC. THE ABSENCE OF FAITH IS THE MARK OF DAMNATION. ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ► ►
    "Our War Game"
    Quest di Trama - - Assedio - - Chapter 07

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    Il mare era un turbinio immenso di furia e distruzione, specchio liquido e plasmabile della battaglia che si combatteva in aria fra i difensori della realtà ed il vomito dell'altro lato.
    Atlantide era la concretizzazione del sogno del prodotto quale maggiore della moltiplicazione delle singole parti.

    Illuminazione del collettivo lungo la via dell'Imperatore Dio, Poseidone.

    La coordinazione dei Primarchi, connessi alla Via Dorata del Khala, era qualcosa di ineguagliabile.

    Nel cielo sopra il mare che circondava l'isola mistica di Ulthuan, era in corso una vera e propria guerra.
    I guerrieri abissali unitamente a quello che era, senza alcun ombra di dubbio, il più potente mago elfico esistente contro un orrore caduto.
    Realtà contro irrealtà.

    Le pressioni cosmiche he si scontravano erano tali da poter polverizzare continenti, eppure la superficie dell'oceano di presentava in estrema condizione di tempesta, in risposta alla chiamata cosmica elementale.
    L'enorme massa di acqua glaciale percorsa da psioni era un divenire continuo mentre ulteriore massa veniva aggiunta dalla stessa Santa Vivente.

    E, mentre una meteora di potere si scagliava verso di loro tracciando una vera e propria dichiarazione di intenti come una manifestazione di gloria e potenza del figlio cosmico del Divino Imperatore, il mare tempestoso si separò sotto la figura ferita della Furia dell'Imperatore.

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    Angoli completamente sbagliati, occhi e zanne rilucevano affamati e biliosi nei riflessi dell'oceano. Improvvisamente una massa incalcolabile di tentacoli di acqua eruppe dal moto ondoso sferzando il cielo in famelica cerca dell'essere nemico della realtà. Fu un vero e propri dogfight mentre la massa tentacolare inseguiva, moltiplicandosi esponenzialmente, il suo bersaglio.

    Improvvisamente al ruggito del cosmo sbandierato di Sanya riverberò quello del Dragone del Mare, una linea dorata a perdita di occhio e la realtà venne capovolta.
    L'orizzonte degli eventi della dimensione propria di Apsu e Tiamat si spalancò intorno a loro mentre una moltitudine di portali vennero spalancati.

    E Lord Oliver, la Forma di Atlantide, prese a frecciare da un portale all'altro, afferrando e plasmando la massa di ghiaccio ed acqua, sovraccaricandola del suo potere. Ad ogni portale attraversato acquistava velocità, ad ogni portale attraversato la forma del blocco arma si definiva attraverso il rosso corallo di Lady Johanna.

    Scudo, Forma e Furia.

    Uniti contro la negazione della realtà.

    I tentacoli avvilupparono il mostro per trattenerlo appena mentre cuspidi di ghiaccio cercarono fameliche punti deboli ove incarnarsi nella sua non sostanza, al fine di rilasciare cariche di psioni per tentare di sovraccaricare qualsiasi cosa quell'essere potesse avere come sistema nervoso.

    Fu però grazie all'alto mago elfico che per un istante congelò nel tempo l'essere e la sua contro offensiva, che Lord Oliver Primarca di Scylla, una volta raggiunto il picco di velocità, si scagliò da un ultimo portale contro il mostro con un impatto tale da far tremare anche il dominio manifestato di Seadragon.

    E, in un solo istante, al momento dell'impatto, tutti gli occhi, tutte le zanne e tutti gli angoli, si ruotarono all'unisono contro il mostro, mentre un suono di fauci che schioccavano risuonò, misterioso, nell'aria.

    narrato | parlato | pensato | telepatia | parlato Aynas |parlato altri
    NOME Sanya Beršanskaja
    ENERGIA Viola
    CASTA Cavalieri Imperiali di Poseidone
    SCALE Kraken - Grado [VI]
    FISICAMENTE Lingua lacerata, alcuni danni nervosi a seguito dell'assalto ricevuto - ferite diffuse su tutto il corpo Shock di dolore con spasmi(livello 2).
    MENTALMENTE Ok, Sanya in modalità rabbia pre Khala per influenza diretta di Yorith - Shock mentale per il dolore (livello 2).
    STATUS SCALE Intera per elmo e corazza, frantumata su braccia, spalle e gambe - Indossata - Configurazione da battaglia con elmo a celata completa (livello 2)

    RIASSUNTO AZIONI

    CITAZIONE
    Vai Ollie, sei tutti noi


    ABILITÀ
    Sangue di Yorith
    Supremazia di Yorith (Cosmo Straordinario)
    La Mano Nera (Illusioni Mentali)
    Telepatia

    TECNICHE


    NOTE


    YOU HAVE COMMITTED THE ULTIMATE HERESY. NOT ONLY HAVE YOU TURNED YOUR BACK ON THE EMPEROR AND STEPPED FROM HIS LIGHT, YOU HAVE PROFANED HIS NAME AND ALMOST DESTROYED EVERYTHING HE HAS STRIVEN TO BUILD. YOU HAVE PERVERTED AND TWISTED THE PATH HE HAS LAID FOR MANKIND TO TREAD. AS YOUR OWN DECREES HAVE STATED, THERE CAN BE NO MERCY FOR SUCH A CRIMINAL. I RENOUNCE YOUR LORDSHIP, YOU WALK IN THE DARKNESS AND CANNOT BE ALLOWED TO LIVE. YOUR SENTENCE HAS BEEN LONG OVERDUE AND NOW IT IS TIME ◄◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ ◄ FOR YOU TO DIE.

    Layout by ~S i x ter - un Infinito Grazie

    ccvbn
     
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    Oliver Ramirez Ξ Primarca di Scylla (VII) Ξ Energia Viola

    - Assedio -

    Our War Game


    6



    Non fu facile distinguere ciò che stava accadendo sul campo di battaglia in quel momento. L’attacco congiunto dei tre Primarchi cominciò a creare una sinergia di portali dimensionali, che canalizzò i movimenti dell’immensa lancia rotante in una serie di traiettorie di accelerazione. Il ghiaccio ed il corallo cominciarono a ricoprire tale gloriosa arma, mentre Oliver continuava a spingerla in avanti con il suo controllo su ciò che stava diventando forse la creazione più grande che quelle terre avessero mai visto. Fumo rarefatto cominciò a provenire dal corpo di Cuordimetallo mentre il ghiaccio ne ricopriva la scale e l’azzurro fu intervallato dal rosso del corallo del dominio, che rendeva la sua figura più spessa. Le ali dell’armatura divennero un misto dei due colori, dalla quale fuoriusciva una luce azzurra che ne ricopriva ogni piuma metallica. Il bianco della stessa armatura di Oliver si unì agli altri due, creando una forma completamente nuova, una forma che in circostanze normali sarebbe stata impossibile da assumere, con un potere d’attacco immenso e una resistenza altrettanto grande. Era ciò che serviva per guidare quella lancia, ora diventata una gigantesca trivella dalle fattezze simili a quelle di una vera e propria colonna degli abissi, e per non distruggersi nel momento in cui attraversava i numerosi portali, acquisendo sempre più velocità e sempre più potere. Dal verde delle acque più chiare, il pilastro rotante cominciò a mischiarsi con il colore del sangue e dell’acqua degli abissi, cominciò ad inspessirsi anch’esso, creando uno strumento di distruzione che frizionava l’aria al passaggio, generando scariche cosmiche e strali di energia pura, incontrollata, ma guidata dalla mano e dalla volontà dei Primarchi.




    Ma qualcosa di diverso stava accadendo in Oliver, così come nei suoi compagni e nei suoi fratelli e sorelle. In un punto distante dello spazio, sotto gli abissi, anche al sicuro, tutti gli abitanti di Atlantide e tutti i soldati poterono sentire qualcosa muoversi nelle onde del mare spirituale, dopo la furia del Kraken. Era coraggio, era determinazione, era l’assalto più potente e la volontà dei loro sovrani che si imponeva sul chaos, sul male, sull’oscurità. Tutti avrebbero smesso di agire per un secondo, un singolo istante in cui ogni luce si sarebbe collettivamente unita a quella di chi stava combattendo sul campo di Ulthuan. Oliver strinse i denti sentendo il cosmo di Kraken e di Seadragon, rivolgendo a chi – onnipresente – vegliava sui suoi figli, sui suoi fedeli. Anche sotto strati di ghiaccio e corallo, la scale di Scylla, bianca come la luce più radiosa, cominciò a brillare, a pulsare, mentre raccoglieva in sé le energie dei propri compagni. Non fu solo quello, la preghiera di Cuordimetallo si estese anche al di là di quei confini, raggiungendo angoli segreti di creature in attesa dei loro possessori. Sette Scale degli abissi, vi prego, datemi la vostra forza. Le armature di Johanna e Sanya presero a brillare allo stesso modo di riflesso, unendosi in una sinergia di cosmo e volontà che era preghiera e inno al Dio degli Abissi, al loro Padre che vegliava sui suoi Primarchi e dava potere a coloro che esercitavano tale fede con dedizione, declinata nel proprio personale credo. Il credo di Oliver in quel momento era quello di eradicare il male che stava affliggendo quel luogo, di cancellare ogni torno e ogni dolore per riportare la speranza, per riportare la pace con il bene che insieme avrebbero potuto fare. I suoi occhi si tinsero d'azzurro, luminosi.







    La luce dopo l'abisso più oscuro
    La melodia che contrasta la discordia
    La speranza di guerrieri che combattono insieme
    Noi siamo l'onda che cancella ogni male
    Il battito di mani di un popolo che prega.



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    NOI SIAMO QUI.
    NOI SIAMO ATLANTIDE.



    [KHALA EKTHESIS]






    Oliver Cuordimetallo, il Cuore di Atlantide, accolse in sé tutto quel cosmo, non opponendosi ad esso ma lasciandolo fluire dalle spalle, nelle braccia, fino a che non ne pervase il petto, le gambe, la sua intera figura. Ancora, lo lasciò fluire nella colonna d’attacco che prese a ruotare con ancor più violenza e terrore, emettendo nello stesso momento un sibilo, un gorgoglio e un ruggito nell’essere rivolta contro il proprio nemico. Eccolo, le disse il Primarca, ecco il tuo nemico, ecco ciò che dobbiamo distruggere per riportare la pace su questo piccolo angolo di terra. La spinta con la mano divenne quasi una carezza e la carezza si tramutò ancora una volta in un’espressione di pura forza e potere, che fu impressa nella parte inferiore, in modo da spingerla con tutti i suoi muscoli. Oliver e la trivella divennero una cosa sola e strali bianchi furono emessi dalla parte posteriore, quasi come una fiamma, una propulsione verso l’obiettivo. Non potevano essere descritti a sufficienza tali ripercussioni sull’obiettivo. Dilaniare, distruggere, sarebbero stati verbi fin troppo semplici per mostrare alle persone il potere di quelli che erano i Primarchi, i poteri delle sette persone che esercitavano non solo il dominio su quegli abissi, ma che mostravano la pericolosità di sette tra le creature più potenti su quella terra. Scylla sentì ogni fibra del suo corpo bruciare tramite il cosmo, sentì la carne strapparsi in più punti e il sangue lasciò scie cremisi dietro di sé, ma non fu importante, non lo sarebbe mai stato in confronto alla necessità di abbattere una tale minaccia, perdere un arto, un corpo intero, sarebbe impallidito di fronte al bisogno di aiutare l’umanità a vincere contro un tale immondo, terribile, potere. Avanzava e a ogni passo, ad ogni respiro di aria rarefatta verso il suo nemico, il plasma nel suo cuore metallico soffiava con più intensità, tramutando la luce azzurrina in una scia anch’essa bianca, anch’essa splendente.




    In quello stesso momento, la grande arma divenne una cometa che si dirigeva verso il proprio obiettivo e il nemico tentò di afferrarla con i suoi arti. La carne malata fu distrutta al contatto con un potere del genere, la rotazione e la velocità impresse dalla sinergia di tutti i loro poteri fu tale da tagliare e strappare al contatto quella forma di difesa mentre ancora il nemico cercava di spingerla via, di allontanare la sua fine rivolgendo in altri luoghi quel potere distruttivo. Oliver e tutti assieme a lui presero a spingerla con più forza. La sua mano fu accompagnata dalle mani di tutti loro e la sua spinta fu la spinta di tutti coloro che combattevano per impedire all’oscurità di tornare ad affliggere quei luoghi. L’attacco congiunto dei Primarchi avanzò con furia e alcune delle braccia del nemico cedettero, secondo dopo secondo, la punta della trivella si fece sempre più vicina al petto e cominciò a dilaniarne la superficie mentre da esso provenivano rumori e gemiti di dolore spettrali. Lo spazio stesso fu divorato da quel movimento concentrico mentre con un urlo di liberazione, Oliver lasciò esplodere gran parte del suo cosmo in un’ultima fiamma bianca, che decretò la spinta finale verso il centro del petto nemico. La colonna avanzò ancora e ancora e brandelli di carne malata si dissolsero nell’aria al passaggio dell’arma, che prese a imprimere lo stesso movimento all’interno del petto, distorcendone gli organi o qualsiasi cosa permettesse al corpo di funzionare correttamente. Il calore, il gelo, la potenza di impatto e innumerevoli cellule di corallo filtrarono al passaggio, contribuendo a erodere e infettare l’obiettivo, scuotendone il corpo in una presa di dolore che nessuno avrebbe potuto sopportare. Solo in quel momento, soltanto quando la trivella lo passò da parte a parte, esplodendo e bruciando qualsiasi traccia di quell’espressione di corruzione e male, Oliver socchiuse gli occhi, scaricando nel cielo con un’ultima esplosione tutto quel cosmo accumulato.




    La vista si annebbiò a causa del contatto con il cosmo del nemico e i contorni diventarono sempre più bui. E non andremo.. da nessuna parte.. Sussurrò mentre l’aria pura lambì il suo corpo in caduta verso il terreno. Con la frizione dell’aria, il corallo e il ghiaccio che avevano coperto al sua armatura si dissolsero in piccole particelle e granuli, colorando la sua precipitazione verso la terar che fu spaccata per svariati metri. Non riusciva a capire bene cosa stesse succedendo in quel momento; sentiva il dolore delle ferite accumulate esplodere in ogni punto del suo corpo, mandando continui stimoli al suo cervello e portandolo al limite tra la perdita di coscienza e la veglia. Sentiva di potersi muovere, ma anche respirare lo portava a percepire fitte al petto, alla schiena, così come poteva percepire le ossa sul punto di rottura, se si fosse azzardato a muoversi ancora. Eppure, anche in quel momento, i pensieri di Oliver non furono dedicati alla sua salute, al suo stato fisico o mentale, ma al benessere sia dei soldati atlantidei che asgardiani e, in particolar modo, a Seadragon e Kraken che, come lui, avevano accompagnato quell’attacco con il proprio cosmo. Forse, come in Australia, si era spinto troppo oltre, ma nessun prezzo era alto da pagare quando si trattava di salvare vite, di salvarne il più possibile. Emise un rantolio mentre il fumo saliva dal punto in cui era caduto, mentre la scale, surriscaldata da tale potere, quasi gli bruciava la pelle in superficie. Ciò che fu certo, però, è che avevano vinto. Sorrise e anche il piegare gli angoli della bocca verso l’alto gli portò un dolore terribile mentre le placche dell’elmo scattavano con un rumore secco, permettendogli di respirare senza filtri o limitazioni; come ogni volta in cui gli sforzi cosmici superavano quelli della normale gestione, gli occhi restarono tinti di azzurro, ma fu felice di riuscire a guardare il cielo che, dopo uno scontro del genere, dopo la sofferenza che avevano patito, era tornato a tingersi dello stesso azzurro. Il suo ultimo pensiero lo portò a ridere con più forza e a gemere con la stessa quantità di dolore, prima di chiudere gli occhi.



    Per uno spettacolo del genere, terra, potrei anche rischiare la vita.





    hiaAmxR

    narrato Ξ parlato Ξ pensato Ξ parlato altri


    CASTA Ξ Cavalieri Imperiali di Atlantide
    FISICAMENTE Ξ dead
    MENTALMENTE Ξ deader
    STATUS SCALE Ξ deadest


    RIASSUNTO AZIONI Ξ

    Chiedo scusa ai miei compagni di casta per il weeb usato in questo post


    Strong, united, working 'till we fall

    ABILITÀ Ξ

    Atlantean Engineering: Creation [Illusioni Ambientali]
    Ancor prima di diventare uno dei più grandi marzialisti di Atlantide, il nono Re di Atlantide – Azae – era considerato tra i più stimati utilizzatori dei poteri della mente. La sua abilità, infatti, gli permetteva di poter alterare l’aspetto di tutto ciò che circondava i presenti, sovrascrivendo la realtà effettiva con realistiche illusioni. Pur non avendo effetto materiale, erano talmente potenti da riuscire ad esser percepite quasi come reali, pericolose, da coloro che non disponevano di una grande forza - portando il cervello dei malcapitati ad autoconvincersi della veridicità di quelle immagini. Con questo potere, Azae riuscì ad oltrepassare la minaccia costituita da Cariddi, nel suo viaggio per lo stretto delle sue bestie. Come ogni Primarca di Scylla, dunque, Oliver ha ottenuto il potere di poter sovrascrivere la realtà che lo circonda – realizzando illusioni atte a confondere il nemico. Limitato soltanto dalla sua fantasia, può spaziare dalla semplice apparizione di oggetti o elementi, sul campo di battaglia, alla produzione copie. Ciò rende il potere della mente del Primarca pari al potere del suo corpo.

    Atlantean Engineering: Arsenal [Armi di Scilla]
    Quando finalmente Azae riuscì a raggiungere la temibile Scilla, essa sfruttò il potere di tutte e sei le beste – che componevano il suo corpo – per uccidere il nono re di Atlantide. L’orso, l’aquila, e il lupo furono impiegati per arrecare danni al corpo del primarca – mentre il pipistrello, il calabrone ed il serpente, furono utilizzati al fine di danneggiarlo con i loro insidiosi poteri. La mente ed il corpo del re furono impiegati al massimo della loro forza, in modo da riuscire a tener testa alla mitologica bestia. Dando prova della sua capacità, Azae riuscì ad emergere vincitore dello scontro; ciò diede modo a Scilla di poter apprezzare la caparbietà e lo spirito dell’uomo, permettendogli di trarre potere dalla sua natura e di ottenere la sua benedizione. Grazie a tale intervento, il re scienziato riuscì ad influenzarle con il suo cosmo, permettendo un assemblaggio – sempre diverso – della scale, per riprodurre gli stessi effetti dei poteri animaleschi, mostrati dalla creatura. L’orso, il pugno che abbatte – l’aquila, la lama veloce – il lupo, gli artigli perforanti – il serpente, le catene dello stretto – il pipistrello, la vita che si spegne – l’ape, il veleno insidioso. Gli attributi di ogni animale sono riflessi nelle parti meccaniche, che possono assumere le più disparate forme – assecondando la pericolosità di ognuno. Lo spirito delle bestie di Scylla risulta pericoloso anche nelle loro controparti cosmiche, se lanciate verso l'avversario, poiché - in caso di offensiva riuscita - sortiranno gli stessi effetti dei colpi portati in modo fisico.

    Orso - Danno: Interno, Rottura di Ossa / Arma: Grossa, Contundente

    Lupo - Danno: Perforante, Sanguinamento / Arma: Tagliola

    Aquila - Danno: Tagliente, Traiettoria guidata / Arma: Pugnale Ricurvo, Lama Perforante

    Serpente - Danno: Stritolamento, Enorme Resistenza / Arma: Tentacoli

    Ape - Danno: Perforante, Veleno (Apitossina) / Arma: Stiletto

    Pipistrello - Danno: Perforante, Risucchio Cosmico e Vitale / Arma: Piccolo pugnale


    Atlantean Engineering: One for All [Trasformazione]
    Sublimazione del potere di Scilla, ora fluito nella natura del cosmo di Oliver. Grazie al khala, ha ottenuto l’abilità di sfruttare le caratteristiche di ogni animale della bestia, alterando l’interezza della sua scale per farle assumere tratti caratteristici. La sua forma base, la Scale di Scylla – Versione “Ironheart”, si trasformerà a seconda della canalizzazione delle bestie sacre, mantenendo la capacità di utilizzare le armi relative agli animali di cui assume la forma. Ogni trasformazione, però, non impedisce al Primarca di lanciare la tecnica che esula dai sei mostri - il Big Tornado, che trae forza dalle acque di Cariddi. Tutte le forme conservano la durezza e la capacità di offesa della sua Scale, così come la possibilità di spostare la conformazione dell'arma del relativo animale a piacimento - grazie al riposizionamento delle placche e delle componenti d'oricalco - su qualsiasi superficie dell'armatura.

    Orso - Forza Straordinaria
    Lupo - Musica
    Aquila - Vento
    Ape - Teletrasporto
    Pipistrello - Suono

    Voz de las Olas [Telepatia]


    TECNICHE Ξ


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    Dopo l'apocalittico assalto combinato dei primarchi i brandelli della non-carne della creatura caduta cadono agguantati dalla gravità precipitando verso la bocca vorticante dell'abisso di ghiaccio generato da Sanya. Nonostante cerchino di distruggere la realtà dall'interno, una volta distrutto il loro veicolo questo rimane soggetto alle regole della stessa. Le forze fondamentali afferrano ogni cosa, trascinandole verso un ordine stabile da milioni e milioni di anni. I tentacoli strattonano i brandelli più grandi, da cui gas multicolore e suono di campanelli si agita nell'aria sotto il cielo azzurro e indifferente. Solo il riflesso del mare in quella atmosfera indifferente alla sofferenza della creatura appena distrutta.

    Secondo gli antichi patti siglati tra il figlio di Poseidone e l'antico traditore Yorith, l'entità primordiale ed esterna beve l'essenza dell'angelo caduto, trascinandolo nel vorticare della sua esistenza, arricchendosi in potere e in odio verso ogni forma nemica al suo patto. Forse, forse, anche se impossibile da quantificare, comprendere o ammettere, forse l'entità conosciuta come YORITH da pochi prescelti ha trovato una certa simpatia nei riguardi dell'entità materiale che sta in qualche modo aiutando a proteggere. Ad un certo punto forse l'entità ha cominciato a trovare un certo piacere nel divorare le anime di eretici e mostri che va oltre il semplice assorbire materiale spirituale. O forse è solo una antropomorfizzazione da parte di Sanya dell'immensa cosa che oscilla ai bordi della sua sanità mentale. Quello che conta è che l'angelo caduto ha raggiunto una fine ultima.

    Il suono di acqua che scorre e una mano afferra Oliver per la spalla, sottraendolo alla gravità. I tre primarchi discendono rapidamente sul tetto di un caccia che si è avvicinato per dare sostegno e soccorso agli eroi reduci della battaglia. La sua fusoliera è piena di graffi e buchi, segno che fino all'ordine della ritirata aveva combattuto in cielo contro le creature malevole. Dopo tutto quel muoversi a massima rapidità l'andatura del mezzo appare quasi dolce e tranquillo e i tre non devono fare un grande sforzo a trattenersi. Ora che il frastuono della battaglia aerea si è calmato, quello della battaglia a terra giunge ai primarchi.

    Incalzate dall'apparizione dell'angelo caduto le creature rimaste sono tornate sull'offensiva, mentre altre comparse tra le faglie dimensionali create dal suo precedente assalto sono giunte come rinforzi. Nonostante la nuova orda stia per lanciare un nuovo attacco sulle forze esauste di impero ed elfi, qualcosa cattura la vostra attenzione. Nebbia compare dal nulla sulla costa, rotolando sulle spiagge di Ulthuan e arrampicandosi nell'entroterra. Un fenomeno su enorme scala, che alle percezioni dei primarchi non ha sentore malevolo. Qualcosa di antico, di sacrale sta avvenendo. Anche se non specificatamente legato alla vostra natura atlantidea, potete chiaramente percepire l'importanza di cosa sta accadendo. Dalla nebbia entità spettrali cavalcano e travolgono come fiumi in piena le ultime orde corrotte. Quelli che cercano di fuggire vengono trascinati nella nebbia da cavalieri eterei su cavalcature spettrali per sparire nel silenzio. Lance feriscono, scudi schiantano. Pennacchi rovinati dai secoli e dalla memoria garriscono al vento mentre le bandiere delle antiche stirpi di Ulthuan oscillano tra le maree antiche come alberi di navi. E al centro di quella carica un singolo punto di luce sfolgorante. Un cosmo familiare ai primarchi si manifesta nella zona. L'energia splendente di Galdor, l'elfo che ha fatto da ambasciatore di Ulthuan ad Atlantide tempo fa, è comparso a capo di quella carica forsennata di spettri d'elfi e mulinando la sua spada luminosa come un raggio di sole falcia corrotti e caduti in egual misura. Rapidamente come è cominciato, il fenomeno si consuma in tutta l'isola, dove gli spiriti dell'antico regno degli elfi da il colpo finale di martello a quell'invasione. Il mezzo finalmente approda nell'area sicura conquistata all'inizio della controffensiva atlantidea, permettendo così che i primarchi possano ricevere cure mediche.
     
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