[Trama] OUR WAR GAME

Cavalieri Imperiali di Atlantide - Assedio

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  1. ~Gab~
     
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    CRIMSON DEFILER

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    L'oceano trema. L'aria trema. Ogni cosa si agita di fronte l'immenso agitarsi di energie cosmiche in quella zona contenuta. Uno scontro su più piccola scala rispetto allo scontro in Australia, ma non per questo meno sacro e nobile. I primarchi stanno combattendo per diverse ragioni. Per portare la gloria dell'Imperatore sui nemici della realtà, per impedire che la piaga si espanda ulteriormente, per conquistare. La complessità delle loro ragioni fa sì che abbiano infiniti motivi per combattere e distruggere quella macchia assassina nella realtà. L'energia dell'attacco nemico si dissipa dopo questa sua offesa all'universo e tutti voi potete scorgere come se i tagli avessero intaccato anche la struttura stessa della realtà in qualche modo. Come se oltre la vostra normale percezione anche l'universo fosse stato graffiato in qualche modo mentre enormi non può essere e infiniti non deve essere oscillano oltre l'esistenza squadrandovi.

    Il dragone nel mare vola sospeso da ali d'acqua e corallo, la sua scale è piena di tagli di diversa profondità, sangue cola dalle scanalature del metallo. Ma non cede, il suo cosmo si espande sempre di più, danzando nella furia che l'influenza di Sanya fa colare nella sua anima. Il suo cosmo diventa una fiamma dorata, striata di azzurro, punteggiata da stelle in volute nere nei bordi periferici della vostra visione.

    Hatred is the greatest gift to humanity
    - La voce di Johanna accarezza telepaticamente la mente di Sanya per un istante in risposta alla sua richiesta di perdono, una frase così brutale e schietta che Johanna sembra doversi trattenere per non gridarla a pieni polmoni ma che deve comunque essere detta a qualcuno.
    L'oceano si squassa per l'opera di odio e mostruosità generata dal cosmo di Sanya. La presenza di Yorith oscilla nei riflessi del suo ghiaccio, ma per gli Atlantidei la natura del patto tra il primarca e il grande antico è così intimamente legata alla natura del Khala del Kraken che la sua presenza è fonte di rinnovata violenza da parte loro.

    Il caduto si muove rapido, evitando per un istante gli enormi tentacoli di ghiaccio che sono sorti ad afferrarlo, ma il cosmo di Johanna si espande nel cielo dilaniato dai residui dei fendenti. Batte le mani guantate e unisce le dita nella forma di un triangolo. Come se stesse sfruttando le irregolarità della realtà create dall'assalto del caduto, Johanna conclude lo strappo con un violentissimo strattone del suo cosmo. I contorni della vista di tutti i presenti vengono incapsulati in triangolo dorato che li segue ovunque guardino. Un costrutto geometrico che non segue vere regole di prospettiva o altro. Un artifizio dimensionale creato dal potere di Seadragon con la quale demolisce lo spazio attorno al campo di battaglia, spalancando la porta dell'abisso di acque primordiali da lei controllato. Attorno a voi danzano flutti dai colori cangianti, che solo lontanamente ricordano lo scorrere di correnti marine. Johanna ha espanso il suo dominio sul campo di battaglia.

    [ HOARD OF THE DRAGON QUEEN ]


    Attorno a voi e al caduto Johanna ha letteralmente aperto il ventre di APsu e Tiamat. Un luogo le cui regole sono decise da Johanna e nessun altro. Il caduto sembra essere per un attimo disorientato dall'improvviso shift dimensionale che ha incapsulato l'intera zona in una cupola di distorsione. Un attimo prezioso per i tentacoli che riescono ad avvolgersi attorno agli arti dell'entità, bloccandolo. La scarica di energia mentale lo colpisce nel profondo, intaccando la sua psiche collegata a qualunque cosa sia in realtà al di fuori dell'universo. Il suo corpo materiale è scosso da spasmi, ma sta chiaramente resistendo e i tentacoli cominciano ad incrinarsi.

    Nel frattempo durante il tragitto di Oliver numerosi gorghi dimensionali si aprono, susseguendosi in rapida vicinanza in modo che l'uscita di uno coincida quasi con l'entrata di un altro. Ogni portale era un condotto di correnti dimensionali in continua accelerazione. L'enorme lancia e il suo portatore spariscono ad intervalli brevissimi, sfarfallando dentro e fuori quella dimensione alternativa accelerando progressivamente fino a che la massa non è un'unica linea luminosa in dirittura di impatto contro il caduto. Ma non è l'unica cosa a succedere. Ad ogni passaggio nel portale corallo si deposita nel flusso della lancia di Oliver, ingrandendola, appesantendola. Lo stesso accade sul corpo di Oliver, che si ricopre di Corallo sulla cui schiena si spalancano dei flussi di cosmo dalla brutale potenza che si aggiungono anch'essi alla sua velocità.


    La creatura si libera dai tentacoli e in un lampo di luce scarlatta riappare in un altro punto del campo di battaglia. Il suo corpo è stato lacerato dai tentacoli, e i lembi della sua orribile ferita sembrano essere stati grattati via da un attrezzo industriale. La sua presenza terrena oscilla tra l'esserci e il non esserci. La sua unica mano rimasta brandisce ancora quel terrificante qualcosa, e in un ultimo sforzo la agita nuovamente.

    Il suo movimento si blocca a mezz'aria però, ed i tentacoli lo raggiungono nuovamente trattenendo il suo empio corpo.

    ORA! - La voce di Teclis, comparso in una piega tra lo spazio e il tempo, rimbomba nelle menti di tutti. Il suo corpo è orribilmente ferito, il suo braccio sinistro manca e il suo volto sfregiato ha un unico occhio rimasto. Nella mano stringe il suo bastone brandendolo sopra la testa. Le dita si stringono sull'asta mentre da essa strali di energia si diramano in ogni direzione. Strali dello stesso tipo si agitano attorno al caduto, che sta lottando contro una qualche costrizione magica. Sangue sprizza violentemente da ogni ferita sul corpo di Teclis mentre lotta contro il caduto dando fondo a ogni energia di ogni artefatto arcano in suo possesso.

    Edited by ~Gab~ - 18/2/2024, 16:13
     
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